Il Festival La Versiliana presenta per l`edizione 2014 una

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Il Festival La Versiliana presenta per l’edizione 2014 una novità di
assoluto effetto scenografico.
Una location suggestiva per un progetto di grande fascino.
Per la prima volta il Festival della Versiliana raddoppia il proprio
palcoscenico e presenta un ciclo di 6 performance artistiche sulla
rotonda del Pontile di Marina di Pietrasanta. Una cornice ideale che
sposa alla perfezione il progetto di Sergio Maifredi “Odissea – un
racconto mediterraneo”
Dal 15 luglio al 19 agosto 2014
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Rotonda del Pontile – Marina di Pietrasanta
Progetto e regia Sergio Maifredi
Produzione Teatro Pubblico Ligure in collaborazione con La Corte Ospitale
Ideato e diretto da Sergio Maifredi, e prodotto da Teatro Pubblico Ligure e da Corte Ospitale il
progetto “Odissea un racconto Mediterraneo” sarà presentato sulla rotonda del Pontile di
Marina di Pietrasanta, nell’ambito della 35 edizione del Festival della Versiliana dal 15 Luglio
al 19 agosto con sei spettacoli affidati ai grandi cantori del teatro contemporaneo: Moni
Ovadia il 15 Luglio, Davide Enia il 22 Luglio, Giuseppe Cederna il 29 Luglio, Paolo Rossi
il 5 agosto, Amanda Sandrelli il 12 agosto, Tullio Solenghi il 19 Agosto. Attori nel ruolo di
rapsodi che guardano negli occhi il proprio pubblico senza protezioni date da schermi, belle
luci o musica ma affrontando a mani nude la parola. E per farlo sono chiamati dalla regia di
Sergio Maifredi a leggere i versi di Omero e a raccontare le avventure dei personaggi più
famosi e suggestivi come in puntate di una fiction, la prima della storia della letteratura
occidentale.
“Sono particolarmente felice di poter presentare al Festival della Versiliana il progetto Odissea
Un racconto Mediterraneo” dichiara Sergio Maifredi “ e lo sono per due motivi: il primo è
sicuramente il prestigio del Festival e la location ideale che il Festival ci ha dedicato; il secondo
motivo è perché ad invitarmi è stato Luca Lazzareschi che fu Odisseo in una splendida Odissea,
realizzata per l’INDA nel 2001, a cui il nostro lavoro dichiaratamente si ispira.”
“L’Odissea è un arco che scavalca le epoche. E’ la classicità e al tempo stesso la modernità,”
racconta Sergio Maifredi presentando il progetto ”inventa il flash back tremila anni prima del
cinema americano, cala Odisseo all’Inferno duemila anni prima di Dante. Calipso oggi scolpisce
in un sms il suo ultimo pensiero per Odisseo e Odisseo twitta la strage dei Proci anziché affidarla
a Femio il cantore, padre di tutti gli uffici stampa del mondo. Ma la forza dell’Odissea resta
immutata.”
Odissea – Un racconto mediterraneo restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo e in
carne ed ossa di fronte a noi, le pagine dell’Odissea che dagli anni della scuola abbiamo letto in
silenzio.
L’Odissea è la prima fiction a episodi. Questa è una delle sue forze. I racconti vivono assoluti. Il
“montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare gli episodi
precedenti. Odissea – Un racconto mediterraneo è una rotta, la rotta di Odisseo, ed è la
rotta che unisce le sponde del mediterraneo da Est a Ovest da Nord a Sud.. Grazie quindi al
Festival della Versiliana ed al suo direttore artistico, Luca Lazzareschi per la grande
opportunità di presentare qui, nella prossima estate, sei episodi, sei tappe fondamentali, del
nostro lavoro.
Ricchezza del progetto è una pluralità di cantori che trasportano con sè il proprio bagaglio e lo
restituiscono con note a margine diverse ed uniche. Sono compagni di viaggio.
I sei racconti che tratteggeranno la tappa del viaggio di Odissea al Festival della
Versiliana 2014 sono
Odisseo e la gara dell’arco, affidato a Moni Ovadia il 15 Luglio,
La discesa agli inferi con Davide Enia il 22 Luglio;
a Giuseppe Cederna Odisseo ed i Feaci, il 29 Luglio,
La maga Circe, con Paolo Rossi, il 5 agosto;
La ninfa Calipso, con Amanda Sandrelli il 12 agosto
Tullio Solenghi con Odisseo e Penelope il 19 agosto
Tutti gli spettacoli si svolgono alla Rotonda del Pontile di Marina di Pietrasanta, iniziano alle
ore 21,30 ed hanno la durata di circa 1ora e 15 minuti.
Gli spettacoli
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
MONI OVADIA (Canto XXI) - Odisseo e la gara dell’arco
martedì 15 Luglio 2014
Penelope ha deciso di porre fine all'attesa: sarà sposa di chi, tra i
proci, saprà tendere l'arco di Odisseo. I pretendenti si preparano alla
sfida; tra loro, sotto i dimessi stracci del medico, si cela Odisseo.
Quando l'arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a stoccare il
dardo che trafiggerà la gola del più arrogante dei pretendenti. Le porte
della reggia si serrano come le reti di una tonnara. La mattanza ha
inizio.
Moni Ovadia, in una lectio magistralis, ci farà riscoprire il rito civile
della lettura ed i due grandi viaggi che segnano la civiltà occidentale, il
viaggio di Odisseo e il viaggio di Abramo. Ovadia corre sulle onde
dell'Odissea arrivando all'Itaca di quello straordinario poeta che è
Kostantinos Kavafis.
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
DAVIDE ENIA (Canto XI) – La discesa agli Inferi
martedì 22 luglio 2014
Omero fa scendere Odisseo all’inferno duemila anni prima di
Dante. Anche questo viaggio deve affrontare Odisseo.
Incontrerà Elpènore, il suo amico, morto da poco: ubriaco è caduto
dal tetto della casa di Calipso e l’anima è scesa giù agli inferi.
Poi Odisseo incontrerà sua madre. L’aveva lasciata viva a Itaca,
partendo per Ilio.
Non fa a tempo a piangere, Odisseo, che già arriva l’anima
dell’indovino Tiresia che gli predice il futuro. Quello prossimo fatto
di viaggi e stragi. E quello che arriverà: Odisseo dopo aver ricomposto l’ordine, dopo aver
ucciso i proci, dovrà affrontare un ultimo viaggio, questa volta per terra, fino a genti che non
conoscono il sale.
Il viaggio agli inferi continua: a Odisseo viene incontro l’ombra di Achille a rievocare i fantasmi
di una guerra ormai lontana dieci anni.
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
GIUSEPPE CEDERNA (Canti V-VIII) - Odisseo e i Feaci
martedì 29 luglio 2014
Odisseo è approdato con l’aiuto degli Dèi all’isola dei Feaci. Vi arriva
nudo e sporco di salsedine. Lo accoglierà Nausicaa, la figlia del re
Alcìnoo, e lo porterà alla reggia.
Odisseo non si rivelerà subito. Solo nel momento in cui il cantore,
richiesto da Alcinoo, canterà le gesta immortali di Odisseo, il nostro
eroe piangendo rivelerà al re il suo vero nome.
A quel punto Odisseo si fa cantore a sua volta, in un gioco di specchi
con Omero il suo creatore, e proseguirà lui la narrazione delle sue
avventure.
Alcinoo gli concederà le navi per ritornare, non senza ulteriori
affanni, a Itaca.
Giuseppe Cederna, con passione, interpreta, commenta e crea ponti di parole tra un brano ed
un altro; sottolineando sfumature e passaggi che ad una lettura solitaria potrebbero sfuggire.
Cederna sa commuoverci, sorprenderci ed affascinarci, con la forza e la leggerezza di uno
scalatore in parete verso la vetta della letteratura occidentale.
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
PAOLO ROSSI (Canto X) – La maga Circe
martedì 5 agosto 2014
Il dio Eolo ha dato a Odisseo l'otre che imprigiona i vènti contrari al
ritorno ad Itaca. I compagni di Odisseo aprono l'otre, i vènti si scatenano
e i marinai sono in balìa del mare per nove giorni. I giganti Lestrigoni
massacrano parte dei compagni di Odisseo, indi finalmente giungono
all'isola di Circe. La bella dea trasforma gli uomini in porci facendo loro
scordare il ritorno. Odisseo riuscirà a liberare i suoi compagni ed a
riprendere
il
viaggio.
Paolo Rossi trova infiniti spunti da questo canto per chiosare ogni suo
pensiero sulle donne di Omero e non solo. La sua lettura sa restituirci
anfratti dell'Odissea che altrimenti rischiano di perdersi, fagocitati
dall'insieme.
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
AMANDA SANDRELLI (Canto V) – La ninfa Calipso
martedì 12 agosto 2014
Calipso, colei che nasconde. E’ nella sua isola che Odisseo si trova ormai
da sette anni quando Atena implora gli altri dèi di accorgersi di questo
eroe che ancora non ha fatto ritorno a casa dopo la guerra di Troia.
Calipso gli ha offerto l’immortalità e la sua bellezza eterna. Odisseo sa a
cosa rinuncia ma non vuole smettere il essere uomo mortale.
Calipso, piangendo, lo lascerà riprendere il suo viaggio.
Amanda Sandrelli, con forza e dolcezza, da vita ad una umanissima
Calipso e sceglie di accostarla, per contrasto, ad una Clitemnestra
contemporanea. Racconterà quindi di due abbandoni vissuti in modo
diametralmente opposto. Racconterà di due donne che sono due volti
della stessa Luna.
ODISSEA – UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
TULLIO SOLENGHI (Canto XXIII) – Odisseo e Penelope
martedì 19 agosto 2014
In Penelope Odisseo ritrova un suo doppio. Penelope è astuta
almeno quanto il suo sposo.
E’ stata astuta nel tener testa ai pretendenti, inventando
l’eterno gioco della tela, ed è astuta ora nel saggiare chi dice
d’esserle marito.
E se Telemaco e la Nutrice possono credere che l’uomo che
hanno davanti è il re di Itaca, che è tornato, che ha ucciso i
proci ed ha ristabilito l’ordine, a Penelope questo non basta.
Lo mette alla prova ancora una volta. Ordina alle ancelle di
spostare il letto nuziale. Solo lei e Odisseo sanno che quel letto è intagliato nel tronco di un
secolare ulivo che affonda le radici nella terra dei padri. “Nessun umano lo può spostare!” dice
lo straniero. E Penelope si scioglie in un pianto trattenuto da vent’anni.
La notte la passeranno ad aversi e a ritrovarsi. Raccontandosi due decenni trascorsi nell’attesa
e nel ritorno.
Direzione artistica Sergio Maifredi
Direttore produzione e comunicazione
Lucia Lombardo
venerdì 18 luglio
PRIMA NAZIONALE
Il Teatro de Gli Incamminati presenta
DIPARTITA FINALE
di Franco Branciaroli
con
in ordine anagrafico:
Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Franco Branciaroli e Massimo Popolizio
Un supercast di attori guadagna l’immortalità
Quattro star del teatro per Dipartita Finale di Branciaroli
Non si era mai vista prima d’ora una locandina teatrale con su scritto interpreti in ordine anagrafico, ma è proprio
così che si annuncia Dipartita Finale, con Gianrico Tedeschi 94 anni, Ugo Pagliai 76 anni, Franco Branciaroli 66
anni, Massimo Popolizio 53 anni
Dopo l’apprezzata edizione di Finale di Partita di Beckett del 2006, Franco Branciaroli da autore firma, con
questo Dipartita Finale, un testo ascrivibile alla stessa atmosfera dell’assurdo. È la storia di tre clochard, Pol, Pot e
il Supino, comicamente alle prese con le questioni ultime, cui li costringe Toto, travestimento della morte. Oltre
allo stesso Branciaroli, che ricoprirà proprio questo ruolo, ad interpretarlo ci sarà un cast esemplare di attori:
Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Massimo Popolizio, presentati in locandina in ordine anagrafico. E il fine
metafisico, quello di un mondo affossato dall’assenza di valori e che affida la propria longevità alla scienza, in
assenza di una fede nell’immortalità, è perseguito con strumenti irresistibilmente divertenti. “È una parodia, un
western, un gioco da ubriachi sulla condizione umana dei nostri tempi, con tre barboni che giacciono in una
baracca sulle rive di un fiume, forse del Tevere, e con la morte, nei panni di Totò menagramo, che li va a trovare
impugnando la falce”, con le parole dello stesso Branciaroli. Il finale, a sorpresa, è lieto per tre quarti.
Riflessioni dell’autore
Ci si difende dall’angoscia da sempre. L’angoscia è la mancata perfezione della vita. Affidarsi a Dio, venirne uccisi
per salvarsi, addirittura ucciderlo per questo: finora. E’ morto, adesso, per chi lo percepisce davvero. Non morto
per noi, non più; scomparso. I più lo ignorano nel profondo perché indifferenti. Con Lui tutto ciò che è assoluto
valore è scomparso. Però l’angoscia resta e cresce: vieppiù. La realtà è senza ideale, la natura senza luce.
Ebbene, l’opera d’arte (sperando che sia arte) deve essere capace, oggi, di suscitare in qualcuno la convinzione
che in essa sia presente quel senso ultimo del mondo che è il trovarsi privi di Dio; e naturalmente la disperazione
che ne consegue. Di aver perso il rimedio per allontanare la sofferenza e la morte. Il sapere umano pensa già alla
costruzione di una vita umana in cui sofferenza e morte siano allontanate il più possibile: la realizzazione di un
mondo nuovo che anticipi l’Apocalisse: nuova terra, nuovo cielo. La scienza, la potenza umana, sostituisce Dio. Si
assomigliano molto, Dio e scienza, più di quanto solitamente si creda. La scienza adesso non limita nessuna
azione; non vi è morale o etica perché non c’è più nessun valore assoluto, nessun Dio. Non ci sarà nessuna
“natura” da rispettare. Si andrà oltre la “natura”. Ci si difende dall’angoscia cercando la forza più potente: il sapere
umano, o meglio, la “tecnica” che ne è conseguenza. Si potrà diventare anche immortali. Tutti i limiti saranno
valicati. Immortale non è eterno; qualcuno tenterà di lasciare aperta la porta al divino, al passato di una cultura
immensa da cui non si può prendere un definitivo congedo.
Franco Branciaroli
sabato 19 luglio
Junior BallettO di ToscanA
Giselle
Balletto in un atto unico - Musica Adolphe Adam
Drammaturgia, regia e coreografia Eugenio Scigliano
Luci Carlo Cerri in collaborazione con Andrea Narese
Costumi Santi Rinciari realizzati da Opificio della Moda e del Costume
Vincitore del premio Danza & Danza come miglior produzione italiana 2013.
Personaggi e Interpreti
Giselle: Laura Massetti / Lucia Zimmardi
Educatore: Mirko De Campi / Luca Cesa
Istitutrice: Giovanna Pagone / Chiara Afilani / Eleonora Peperoni
Studentesse: Chiara Afilani - Sofia Barilli - Giulia Cella - Martina Consoli - Elena Martinelli - Eleonora Peperoni - Myriam Tomé
Lucia Zimmardi / Giorgia Drago - Carolina Giornelli - Sofia Manca - Elena Pera
Studenti: Luca Cesa - Joseph Caldo - Francesco Lucia - Alberto Tardanico - Giovanni Visone / Giovanni Imbroglia - Lorenzo
Savino
durata 70 minuti circa
Compagnia Junior BdT
Formazione di tirocinio professionale
Associazione culturale no-profit “Danza / Scuola Toscana”
Presidente legale rappresentante Riccardo Donnini
Direzione artistica Cristina Bozzolini
COMPAGNIA JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA La Compagnia
giovanile “Junior BallettO di ToscanA”, fondata e diretta da Cristina
Bozzolini, costituisce la struttura produttiva di tirocinio professionale
della Scuola del Balletto di Toscana, oggi uno dei più qualificati enti di
alta formazione per danzatori classici e contemporanei, a livello
europeo. La compagnia rappresenta una occasione di debutto sulle
scene per un selezionato organico, mediamente di 18/20 elementi,
giovani danzatori tra i 16 ed i 21 anni. Il programma artistico rich iama
la linea culturale, impressa nella cronaca della danza italiana per un
quindicennio (1985 – 2000), dalla mitica formazione del BallettO di
ToscanA, sempre guidata da Cristina Bozzolini, con l’affermazione del
primato della coreografia e della danza pura, articolata per linee
trasversali in una pluralità di linguaggi espressivi, dal neoclassico al
contemporaneo, al modern-jazz ed all’hip-hop, sempre valorizzata
dalla creatività sia di autori di grande prestigio, nazionale ed
internazionale, che emergenti di sicuro talento. Il repertorio in essere
della Compagnia, prima con Silvia Chirico, in qualità di “maitre de
ballet” ed assistente alle coreografie e dal settembre 2012 con Sabrina
Vitangeli, già prima ballerina di MaggioDanza, accanto a creazioni di
Maestri della coreografia italiana, quali Mauro Bigonzetti e Fabrizio
Monteverde, vede la presenza di opere già di affermati autori quali
Eugenio Scigliano, Eugenio Buratti, Cristina Rizzo, Michele Merola,
Alessandro Bigonzetti, Francesco Nappa ed Arianna Benedetti.
EUGENIO SCIGLIANO – Coreografo: Nato a Cosenza nel 1968, ha
iniziato i propri studi di danza con Maestri provenienti dall’Opera di
Bucarest (Cecilia Covaci, Ilie Suciu, Alecu Ma-rin); Nella stagione
1992-93 lascia temporaneamente il BdT per una importante
esperienza professionale come solista nell’English National Ballet,
dove interpreta importanti ruoli nel Lago dei Cigni della Struchkova, in Romeo e Giulietta di Ashton ed in Sphinx di Tetley.
Rietrato nel BdT riprende il suo ruolo da protagonista nelle creazioni dei più apprezzati autori italiani, quali Bigonzetti,
Monteverde e Sieni, nonché in quelle di importanti Coreografi europei quali Van Manen, Bruce, Preljocaj, Gelabert, Christie,
Wubbe. Dalla metà degli anni ‘90, su invito di Cristina Bozzolini, crea le sue prime coreografie: Passaggio su musica di Bach,
Quasi una fantasia su musica di H. Gorecki, Noon su musica di E. Serra e Grief su musica di R. Sakamoto, tutte per il BdT. Nel
2001, su invito di Mauro Bigonzetti entra nell’Aterballetto, partecipando come solista alla ripresa del repertorio della
Compagnia ed alla messa in scena delle coreografie di Bigonzetti e Forsythe e crea nello stesso anno il balletto Blu su musica
di A. Part. Conclusa la sua esperienza di danzatore, dal 2004 si dedica interamente alla coreografia ed all’in-segnamento come
“free lance”, consolidando poi uno speciale rapporto di solidale impegno artistico con Cristina Bozzolini. Nel 2007 crea, per lo
Junior BdT, un doppio passo a due Dust, su musica di F. Chopin e nel marzo 2008 una nuova scrittura coreografica del balletto
Jeux, su musica di C. Debussy. Nel 2009 crea per l’Aterballetto il balletto Casanova, e nel 2010 realizza per lo Junior BdT la
coreografia ...chi vuol esser lieto sia..del doman non v’è certezza su musiche di A. Capezon e Autori Vari. Nel 2014, la Compagnia
Aterballetto debutterà con una sua nuova creazione ispirata al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.
mercoledì 23 luglio
La dodicesima notte
di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli
musiche di scena Nicola Piovani
con e regia Carlo Cecchi
cast in via di definizione
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
Carlo Cecchi torna a Shakespeare per misurarsi con La
dodicesima notte. Una commedia corale, fondata sugli scambi di
identità e di genere e sugli equivoci. Il testo shakespeariano
permetterà ancora una volta a Carlo Cecchi, regista e anche
interprete nelle vesti di Malvolio, di orchestrare un gioco
attoriale straordinario, lavorando sulla stilizzazione e
sull’essenza dei personaggi, attraverso quella maestria che ha
fatto di lui il più moderno tra i grandi interpreti del teatro
italiano. Lo spettacolo debutterà in luglio a Verona nell’ambito
del Festival Shakespeariano. La tournée invernale prenderà il via
da febbraio 2015.
CARLO CECCHI
Figura di primo piano nel panorama teatrale nazionale, Carlo
Cecchi frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica come
attore all’inizio degli anni Sessanta, successivamente viene
influenzato dal Living Theatre, lavora a lungo con Eduardo De Filippo. Stringe un sodalizio
artistico con la scrittrice Elsa Morante e con il critico Cesare Garboli. Dal 1968 dirige molti
spettacoli e interpreta molti ruoli. Memorabili le sue interpretazioni di numerose opere
Shakespeariane: da La tempesta ad Amleto (in più di una versione), dal Sogno di una notte
d’estate a Misura per misura. Il suo repertorio è però vastissimo e spazia da Beckett
(indimenticabile un suo Finale di partita) a Pirandello (memorabile il Sei personaggi in cerca
d’autore in tournée per 4 stagioni), da Cechov a Molière a numerosi altri autori contemporanei
portati da lui per la prima volta in scena in Italia. Analoghe considerazioni valgono per il
cinema, dove va ricordato in particolare per Morte di un matematico napoletano di Mario
Martone e dove ha lavorato con registi come Bernardo Bertolucci (Io ballo da sola), Pupi Avati,
Ferzan Ozpetek e Cristina Comencini e nell’opera prima di Valeria Golino Miele, presentato
all’ultima edizione del festival di Cannes lo scorso Maggio. È vincitore di 5 premi UBU, l'ultimo
dei quali nel 2013 come miglior attore protagonista per La serata a Colono di Elsa Morante,
diretto da Mario Martone.
COMIX
venerdì 25 luglio
Una creazione di EMILIANO PELLISARI
Un piccolo gioiello di physical theatre .
Dal mondo dei fumetti tante piccole grandi storie fantastiche
dove il gesto atletico e la comicità creano un mix di comicità e
divertimento.
Uno spettacolo che nasce dalle suggestioni dei cartoni animati e
dall'arte grafica dove si realizzano i sogni eterni dell'uomo:
volare nel cielo come uccelli, nuotare dentro il mare come pesci o
scomporre il corpo umano e farlo scomparire come fantasmi.
COMIX è gioia in movimento, gesto atletico e divertimento.
COMIX è presentato da
Emiliano Pellisari Studio e NoGravity ltd
Danzatori: Mariana Porceddu, Julien Lambert ,
Antonella Perazzo, Rosario Amato, Lucia Orrù,
Pierpaolo Trani, Valentina Iaia.
Musiche : Jazz e classica con Billy Evans, George
Gershwin, Emir Kusturica, Bob McFerry, Scott Joplin,
Django Reinhardt, Gene Harris, Bill Evans, Miles Davis,
Jan Garbareck, Nino Rota, John Coltrane, Dave Brubake
ideazione sonora e art direction: Emiliano Pellisari e
Mariana Porceddu
consulente musicale: Domenico Bulla
editing/mix: Davide Terrile/Gli Artigiani Studio
Coreografie: Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu
Costumi: Emiliano Pellisari, Mariana Porceddu,
Giulia Romolini
Scenografie e Attrezzi di scena: Emiliano Pellisari
Disegno Luci: Emiliano Pellisari
Grafica e vidéo : BATO
Rigger Cataldo Cannillo
Genere: physical theatre/new magic
Durata: 1h 20’ senza intervallo
sabato 26 luglio
FRANCO BATTIATO
PROGETTO JOE PATTI (experimental live group)
musica elettronica sperimentale
Franco Battiato torna alla Versiliana questa volta con il progetto Joe Patti
(experimental live group). Questa volta a farla da padrone sarà la musica
elettronica, da sempre uno dei grandi amori di Battiato, con tutti i riferimenti
alla sua produzione anni ’70 (e ad album come “Fetus”, “Pollution”, “Sulle corde di
Aries”, “Clic” e “M.lle le gladiator”) e alcune improvvisazioni. Per questo concerto
Battiato si presenterà sul palco con sintetizzatore, tastiera e pianoforte,
accompagnato dal suo inseparabile ingegnere del suono Pino “Pinaxa” Pischetola
qui ai live electronics e dal pianista Carlo Guaitoli, non mancheranno le canzoni
rivisitate in questa formazione.
IL BUGIARDO
domenica 27 luglio
di Carlo Goldoni
con Maurizio Lastric, Michele di Mauro
e la Popular Shakespeare Kompany
regia VALERIO BINASCO
Musiche originali Arturo Annecchino
Scene e Costumi Carlo de Marino
Luci Pasquale Mari
Produzione Oblomov Films Srl in collaborazione con il Festival
Estate Teatrale Veronese e la Versiliana Festival
E’ una commedia celeberrima, ricca di gag e trovate comiche: gli equivoci che
danno vita alla storia. Goldoni è un autore moderno, con lampi di vera
contemporaneità. Il Bugiardo offre molte occasioni per una regia ispirata dal
gioco del teatro, che si avvale di un gruppo di attori formidabili, capaci di
trascinare il pubblico e di sorprenderlo continuamente. Il Bugiardo è un punto di
arrivo importante per la nostra Kompany, Tratteremo Goldoni così come
abbiamo trattato Shakespeare : cercando di evidenziarne al massimo la forza
poetica e i sentimenti più coinvolgenti
Note di Valerio Binasco
giovedì 31 luglio
I LEGNANESI
presentano
La vita è fatta a scale…
con Antonio Provasio - Enrico Dalceri - Luigi Campisi
Regia Antonio Provasio
Testi di Felice Musazzi, Antonio Provasio
UNA SERATA DI RISATE SENZA SOSTA CON LA COMICITÀ IRRESISTIBILE DE I LEGNANESI
Continua anche d’estate il grande successo dopo
quasi 50.000 spettatori solo a Milano
I
Legnanesi confermano il loro successo anche nella stagione
2013/2014 in cui stanno collezionando premi e record di
pubblico (quasi 50.000 spettatori solo a Milano nella stagione
invernale, una strabiliante esperienza con il pubblico del
Sistina di Roma in piedi ad applaudirli per la seconda stagione
consecutiva, per un totale di 100 repliche in più di 35 città, a
testimonianza che l’Italia ha voglia di sorridere, almeno a
teatro) e sono pronti a calcare il palcoscenico della Versiliana
(tornano così in Versilia con emozione dopo alcuni spettacoli
alla Bussola Domani negli anni Ottanta) con “La vita è fatta a
scale…”, in cui la famiglia Colombo regalerà agli spettatori
risate senza sosta con le loro nuove irresistibili avventure.
“
Basta, non ce la facciamo più, ormai da anni la crisi ci
attanaglia - si sfoga la Teresa - e sulle coste Albanesi sono già
stati avvistati i primi gommoni carichi di Italiani!”
La storia continua, la crisi avanza, e l’unica soluzione per le
donne del cortile sembra quella di vendere le loro case ed emigrare, inseguendo il “sogno americano”:
la famiglia Colombo e le donne del cortile partono alla conquista degli Stati Uniti. Per la Teresa, la
Mabilia e il Giovanni sarà la prima volta in aeroporto: tra check-in, boarding pass e scale mobili ne
combineranno di tutti i colori. Alla fine, riusciranno a partire? La terra promessa, il posto dove rifarsi
una vita, resta quella d'un tempo, l’America, ma scopriranno che l’ “America” si può trovare anche in
Italia, basta farsi forza gli uni con gli altri e restare uniti nelle difficoltà. Tornati dal viaggio oltreoceano,
la situazione non è migliorata: stress, guai e ancora guai, neanche l’ombra di un euro - anzi, addirittura
più squattrinati di prima - la Teresa e il Giovanni, tra un battibecco e l’altro, dovranno affrontare
l’esaurimento nervoso di Mabilia e assistere la malata che finirà ricoverata in un ospedale psichiatrico.
Quando finalmente la Mabilia verrà dimessa, eccoli finalmente di nuovo al completo: la famiglia
Colombo, nell’amato cortile, alle prese con i “soliti problemi” della “solita povera gente”. Fra pazzia,
deliri e ancora tante risate la Teresa, la Mabilia e il Giovanni saranno ancora una volta protagonisti di
momenti di esilarante comicità tra imprevedibili situazioni grottesche, capaci però allo stesso tempo di
sdrammatizzare, con un’ironia pungente ma mai volgare, il periodo di grande crisi che sta
attraversando il nostro Paese. Dal 1949 interpreti della tradizione teatrale italiana, gli spettacoli de I
Legnanesi sono un tuffo nel passato per ricordare (o riscoprire) la cultura popolare e raccontare, nello
stesso tempo, storie di tutti i giorni attraverso una comicità pulita, dedicata alla gente comune, nel
singolare “italiandialetto”, un mix di italiano e dialetto lombardo che ne costituisce una delle cifre più
caratteristiche. Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d'Italia e d'Europa,
oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ma è ampiamente
apprezzata anche fuori dalla Lombardia, grazie a un intervento di modernizzazione dei testi originali e
alla scelta di temi universali (la famiglia, il lavoro, la crisi economica, i rapporti di vicinato), con
riferimenti sempre attuali al costume e alla politica nazionale. Anche questa volta i tre strepitosi
protagonisti (Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni)
racconteranno le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo, con
quella vìs comica che li contraddistingue e li rende così amati dal pubblico: una formula ormai
collaudata per oltre due ore di spettacolo tutto al maschile.
sabato 2 agosto
ATERBALLETTO
Don Q.
Don Quixote de la Mancha
Coreografia di Eugenio Scigliano
Musiche: musica classica spagnola, Kimmo Pohjonen
Scene e Luci di Carlo Cerri
Video di Carlo Cerri e OOOPStudio
Costumi di Kristopher Millar and Lois Swandale
Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni ( Th.Mann). Archetipo di una particolare natura umana –
quella del 'dreamer'- proprio per questo elevato a mito capace di attraversare epoche e culture e incarnazione di uno
stato dello spirito e della mente del tutto e meravigliosamente 'a-normali' da evocare alla bisogna, Don Chisciotte è stato
anche e più volte frequentato dal teatro di danza, perché il coreografo interessato a evocare attraverso la metafora del
movimento una condizione che fa delle azioni il frutto talvolta bizzarro di un mondo interiore acceso di sogni e ideali,
trova nell'Hidalgo di Cervantes la sintesi perfetta e la fonte inesauribile di ispirazione. Perché Don Chisciotte è uno e
centomila e ognuno può ritrarre il 'suo' Don Chisciotte. Come fa Eugenio Scigliano, nel nuovo progetto per Aterballetto, in
cui il coreografo empaticamente si riflette nel suo personaggio e ne traduce lo spaesamento umano e la necessità di non
abdicare ai propri ideali anche se la realtà congiura per soffocarli. In una Spagna che stava mutando rapidamente, che
stava abbandonando le sue regole e i suoi valori, il Don combatte l'angoscia e l'incertezza di tempi rozzi e confusi
restando fedele ai suoi sogni e al suo codice morale e regalandone i segreti al suo amico Sancho. Allo stesso modo, in un
periodo altrettanto disorientante e dettato da mutamenti repentini e francamente oscuri, il Cavaliere di Scigliano viene a
incarnare l'essenza dell''essere artista', rivendicando il potere della sensibilità e la sua missione di “ tener desto
-nonostante tutto- il senso di meraviglia nel mondo”. E se la bellezza, in qualche modo, ci salverà, anche l'alter ego del
Don, Sancho Panza grazie alla condivisione delle esperienze di vita con l'amico, imparerà a goderne per sopravvivere alle
fatiche dell'esistenza. Il lavoro si sviluppa su musiche spagnole dal XVII secolo a oggi e composizioni del finlandese Kimmo
Pohjonen.
Realizzazione costumi: Sartoria Aterballetto - Giuseppina Carbosiero, Francesca Messori
Realizzazione scene: Minelli Restauratori, Gubbio - Scenografie Peroni
Balletto per tutta la Compagnia. Durata: ca. 47 minuti
Rain Dogs
Coreografia di JOHAN INGER
Musica TOM WAITS
Scene e Costumi JOHAN INGER
Luci PETER LUNDIN
Inizia a piovere; quel cane che, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, alla scoperta
di ciò che vive lontano, perde improvvisamente la strada del ritorno, la pioggia ha inesorabilmente cancellato
tutte le tracce. E’ questa l’immagine da cui prende forma “Rain Dogs”, si materializza a rappresentare quelle
complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli
altri. Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano
rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò era e che non è più. Questo è il momento in cui la solitudine e lo
smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o
disperazione. Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “ scivolosa crisi d’identità” diviene condizione
esistenziale. “Ho pensato che se fossi riuscito a catturare anche solo un po’ di tutto questo allora, forse, sarei
riuscito a fare ciò che volevo” Rain Dogs, è il desiderio affrontare questi temi non nuovi, attraverso atmosfere e
sensazioni in qualche modo altre, c’è infatti “un carattere esotico in Tom Waits che richiama gli Stati Uniti di
Charles Bukowski, c’è un odore, ci sono dei colori che la sua voce riesce a catturare e che ci portano – come
ascoltatori – a fare molte associazioni. Non sono stato letterale in questo lavoro ma c’è qualcosa di estremamente
terreno ma allo stesso tempo intellettuale e acuto in Tom Waits. Ho sentito che la sua voce funzionava bene con il
mio movimento e il mondo che immaginavo; ho sentito che le sue storie e i suoi ritmi erano in sintonia con il mio
linguaggio e con la mia idea. Non è certo la prima volta che tratto temi come la solitudine e le relazioni ma in questo
caso la musica mi ha permesso di trovare “un’entrata diversa”, ho lavorato sugli stessi concetti ma attraverso la
prospettiva di Tom Waits. Per questo non è stato affatto difficile connettere la musica alla danza.”
Durata: 35' ca interpreti: 9 danzatori
domenica 3 agosto
ANGELO PINTUS
50 sfumature di Pintus
Pintus è il comico più rappresentativo del programma televisivo Colorado.
Per la prima volta si presenta in teatro con un proprio spettacolo:"50
SFUMATURE DI...PINTUS" nel quale esprime tutto il suo talento di grande
intrattenitore, sia comico che musicale.
“Care donne, a differenza di quelle di grigio, le sfumature di Pintus vi faranno
ridere!!!
La comicità è dappertutto…
Nei politici che litigano… In alcune storie assurde di alcuni programmi
televisivi... e nelle pubblicità...
Mi fa ridere la vita…Mi fanno ridere tante cose…
Ognuna con la propria sfumatura…Le sfumature di Pintus…”
martedì 5 agosto
Compañia Española de Danza
MIGUEL ÁNGEL BERNA
presenta
... bailando mi tierra!
MUDÉJAR
con
MIGUEL ÁNGEL BERNA
Manuela Adamo - María Alayeto - Francisco Morgado - Ana Duro - Yasmina Sánchez- Pablo Pérez
Dopo la trionfale tournèe di debutto in Italia della primavera 2012 e dopo il clamoroso
successo al Teatro Romano di Verona nel quadro dell’Estate Teatrale Veronese scorsa, si è
reso disponibile a partecipare al festival della Versiliana l’acclamato Miguel Angel Berna con il
suo Bailando mi tierra… Mudejar.
Coreografo e direttore della Compagnia Stabile di Saragozza, Berna è uno dei “grandi” di
Spagna, eroe moderno di una danza antica, la jota, sempre viva in Aragona da più di mille
anni. Virtuoso delle nacchere - strumento protagonista della sua danza - Eleganza della
silhouette, stile, temperamento, finezza e potenza insieme, sono le qualità – proprie solo di un
danzatore spagnolo - che hanno fatto trionfare Berna sulle scene più prestigiose di tutto il
mondo, dall’Inghilterra alla Grecia, dal Giappone a Cuba, dalla Francia al Brasile agli Stati
Uniti. Ballerino dall’età di otto anni,professionista dal 1990, giovane dall’eterna giovinezza
propria di alcuni grandi ballerini maschi, nel corso della sua carriera ha portato in scena
numerosi spettacoli tra cui Entre dos (1993), Rasmia (1999), La Templanza (2000), Tierra de
Aragon (2002), e Mudéjar (2006). Coreografo e ballerino nel film Iberia di Carlos Saura, ha
tenuto master class per la Compañia Nacional de España e per il New York City Ballet.
MUDÉJAR ci conduce nelle più intime e remote fibre della nostra identità: i quattro fiumi del
paradiso - l’acqua, il vino, il latte, il miele -, le quattro stagioni, i quattro punti cardinali della
dimensione umana, i quattro segreti che ci sovrastano - il tempo, la storia, il mondo, la vita -, i
quattro stadi della evoluzione dell’essere, i quattro lati della piramide.... Dal quadrato come
forma perfetta, simbolo di Dio e della dimensione umana, discende la perfezione suprema del
doppio quadrato della stella Mudéjar, essenza cui è improntata la danza di Miguel Ángel
Berna che sintetizza l’anima Mudéjar in un solo meraviglioso elemento: le nacchere.
Dall’arabo Mudajjan, Mudéjar indica lo stile elaborato nel medioevo da quei musulmani
iberici rimasti nei territori della Spagna conquistati dai sovrani cristiani nei 750 anni della Reconquista. L’Arte Mudéjar - dall’architettura
alla decorazione alla musica alla danza – incorpora nel nuovo stile cristiano elementi di ispirazione araba”
“meraviglioso ballerino di grande personalità, Berna ha creato una nuova tecnica coreografica utilizzando i codici propri
del folclore.” - Sandro Cappelletto - Direttore Artistico Accademia Filarmonica Romana
“…non c’è enfasi ma malizioso corteggiamento e allegria infranta dal tormento del solo Berna,
infuocato da una passionalità/velocità che dialoga con il ritmo …” Marinella Guatterini - Il Sole24Ore
“…un’apoteosi di tecnica, sensualità ed emozioni che lascia il pubblico con il fiato sospeso” - Barbara Caffi - La Provincia
Cremona
mercoledì 6 agosto
ANGELO BRANDUARDI
IL ROVO E LA ROSA
Ballate d’amore e di morte
La qualifica di menestrello gli piace, e non poco.
Un menestrello del Duemila, naturalmente, dal gusto molto deciso, capace in
quarant’anni passati sul palco, in studio o in biblioteca tra codici antichi, di
conquistarsi l’affetto del pubblico.
Così con il suo ultimo lavoro, “Il Rovo e la Rosa – Ballate d’amore e di morte”, Angelo
Branduardi guarda al XVI secolo e pesca a piene mani nella tradizione del periodo
elisabettiano, puntando a saldare produzione pop e lavoro di ricerca. In particolare
riapre il grande libro delle “Child Ballads”, ovvero la monumentale antologia che il
musicologo Francis J. Child raccolse nell’Ottocento compendiando il patrimonio
culturale del folk inglese, scozzese ed irlandese poi trasmigrato anche in America, e
Branduardi si sofferma sulle arie dell’età Elisabettiana in voga a cavallo tra Cinque e
Seicento. “Il Rovo e la Rosa” sarà al centro del tour della prossima estate, e
nuovamente il prossimo inverno nei teatri, come filo rosso di una antologia che
proporrà, tra gli altri, i sempreverdi La Luna, Confessioni di un malandrino, Il dono del
cervo… Si tratta quindi di un lavoro di “distruzione e ricostruzione” non solo musicale,
ma anche sul piano dei testi, per riportarli a una versione allo stesso tempo fedele
all’originale ed inedita.
Il concerto è costruito all’insegna del “meno c’è, più c’è”: Branduardi lavora per
sottrazione, anziché per addizione, cercando essenzialità e pulizia, cerca il vuoto (al
contrario dei barbari che ne avevano terrore); più che a riempire gli spazi con
arrangiamenti su arrangiamenti, punta a lasciare anche i giusti silenzi, con l’obiettivo
di permettere alle frasi musicali di respirare e di manifestarsi pienamente. Branduardi
invita così il pubblico ad entrare in quello che lui definisce una sorta di “giardino
segreto” da frequentare all’alba, in punta di piedi (scalzi), costruito su suoni che sono
allo stesso tempo antichi e moderni, cogliendone le suggestioni e gli umori, ascoltando
l’eco senza tempo di quegli antichi racconti popolari di amore e di morte, di incanti e
avventure, tramandati per secoli e tutt’ora presenti nella memoria collettiva delle genti
al di qua e al di là dell’Atlantico.
venerdì 8 agosto
Luciano Carratoni presenta
BALLETTO DI ROMA Consorzio Nazionale del Balletto
CONTEMPORARY TANGO
coreografia e regia
MILENA ZULLO
con
KLEDI KADIU
Musiche
Francisco Canaro, Lucio Demare,
Juan D’Arienzo, Carlos Gardel,
Astor Piazzola, Osvaldo Pugliese,
Anibal Troilo, Angel Villoldo,
maitre de ballet e assistente alle coreografie
Piero Rocchetti
scene e costumi
Giuseppina Maurizi
light designer
Emanuele De Maria
L'opera, attraverso l'uso del linguaggio
contemporaneo, vuole raccontare un ballo: il
tango sociale, che sempre di più sembra
diffondersi nel nostro pianeta. Segnale ulteriore
del fenomeno della globalizzazione che ancora
una volta anche in questo ambito, come nel
linguaggio della danza tutta, contamina, unisce,
condivide. Il Tango sociale vissuto non più
semplicemente come un ballo, con i suoi passi
tipici, ma capace di divenire "racconto" di un
modo di sentire tanto diffuso e così capace
anche di percorrere con la sua musica ormai
tutti i continenti della terra. L’opera creata per
il Balletto di Roma esplora una nuova
contaminazione
tra
il
linguaggio
contemporaneo
ed
il
“minimalismo”
dell’incontro tra corpi che parlano di tango:
incontro di un linguaggio popolare e sociale con
il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo
spettacolo narra l'abbraccio del tango, dentro il
quale si colmano bisogni, aspettative, sogni,
desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno
esprime arricchendolo del proprio sé e
portando in esso tutta quella memoria,
consapevole e non, che la vita gli ha tracciato
nel corpo. Attraverso un rito che si consuma
sempre uguale, in ogni dove, attraversando il tempo, la sala da ballo, propriamente detta
Milonga, detta un codice di comportamento, attraverso il quale prende forma il ballo. L'uomo e
la donna si ritrovano, come dentro una scatola nuova, superando ogni confine dentro quel
mistico abbraccio, ritrovando in se stessi virilità e femminilità, che in questo ballo non hanno
crisi di individualità. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi
Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà ulteriore protagonista.
sabato 9 agosto
Compagnia Corrado Abbati
CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA
(SINGIN’ IN THE RAIN)
Musiche di Nacio Herb Brown
Esclusiva Nazionale
Coproduzione e allestimento , UP-STAGE, LONDON
Coreografie di GIADA BARDELLI
Direzione musicale di MARIA GALANTINO
regia di CORRADO ABBATI
Cantando sotto la pioggia”, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è
la nuova produzione di Inscena-Compagnia Corrado Abbati per la stagione teatrale 20132014. Due ore di piacere continuo, di gioia contagiosa e di musica famosissima. Uno spettacolo
pieno di fascino con gags divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità.
Chi ha amato il film con Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle
impennate coreografiche, dal nuovo e sorprendente allestimento e da una regia scattante.
“Cantando sotto la pioggia” ha dunque tutto ciò che si può desiderare da un leggendario musical
che ci riporterà nell’elegante e affascinante Hollywood di quando il cinema passava al sonoro.”
Corrado Abbati
Don, un giovane attore di varietà, decide di tentare la fortuna passando al cinema. Viene
ingaggiato per affiancare la bellissima attrice Lina Lamont in un film muto e la pellicola ottiene
uno strepitoso successo. Lina si innamora di Don e confondendo la finzione con la realtà pensa
di costituire con lui una coppia. Quando Don conosce Kathy, una giovane cantante ballerina e
si innamora di lei, la gelosia di Lina è incontenibile e l’attrice cerca con ogni mezzo di fare
licenziare la rivale. Nel frattempo il cinema sta vivendo il passaggio dal muto al sonoro e il
produttore, poiché non vuole rimanere indietro, mette in lavorazione un film sonoro. Le parti
principali vengono assegnate a Don e Lina, ma lei ha una voce inadatta al mezzo
cinematografico. Cosmo Brown, amico di Don, propone di infarcire la trama di qualche
canzone e di far doppiare Lina da Kathy. Il film ha un successo clamoroso e gli attori vengono
invitati a cantare le canzoni davanti a un pubblico. Kathy, nascosta dietro una tenda, doppia
Lina ma…
domenica 10 agosto
Paolo Recalcati per Sagapò music presenta
Monica Guerritore – Giovanni Nuti
Mentre rubavo la vita…!
Monica Guerritore & Giovanni Nuti cantano Alda Merini
Uno spettacolo folle e commovente che unisce per la prima volta sul palco due grandi interpreti
dello spettacolo e della musica: Monica Guerritore e il cantante e musicista Giovanni Nuti.
S’intitola … Mentre rubavo la vita…! il concerto esclusivo - che si è svolto in anteprima
nazionale il 19 ottobre scorso, al teatro Trianon di Napoli - e in cui i due artisti cantano,
accompagnati da una band di sei elementi gli appassionati e dolorosi testi della grande Alda
Merini. Dopo essere andata in scena col musical End of the Rainbow dedicato a Judy Garland,
Monica Guerritore stupisce ancora una volta il suo pubblico con un’ora appassionante di immagini,
parole, danza, musica e passione. «Nessuna donna resta indifferente davanti alla forza, all’energia
libera, vitale, colorata, sensuale di Alda Merini – dice Guerritore –. La musica di Nuti rende
travolgenti i suoi testi. Io stessa ne rimango stupita. Al pubblico piacerà enormemente: ballerà,
riderà e piangerà insieme a noi!». Nuti, che firma anche le musiche dello spettacolo, ha avuto una
collaborazione unica e irripetibile, durata sedici anni, con la grande poetessa, che lei stessa amava
definire un «matrimonio artistico». «Solo un’artista eclettica e sensibile come Monica può
trasmettere a pieno l’intensità, il carattere, l’ironia, lo struggimento, la magica follia di una
personalità immensa come quella di Alda Merini – dice Nuti –. Sentirla per la prima volta cantare i
suoi versi sulle mie note è stato emozionante». Nato da un’idea di Rossella Martini, lo spettacolo è
prodotto da Paolo Recalcati per Sagapò Music, con la regia e il disegno luci di Mimma Nocelli. I
componenti della band sono Stefano Cisotto, (direzione musicale e tastiere), Massimo Ciaccio
(basso), Daniele Ferretti (pianoforte), Massimo Germini (chitarra), Sergio Pescara (batteria) e
Simone Rossetti Bazzaro (violino). Il fonico di sala è Max Capellini.
I testi delle canzoni sono di Alda Merini
le musiche di Giovanni Nuti
Testo teatrale e drammaturgia di Monica Guerritore
regista assistente Lucilla Mininno
Regia Mimma Nocelli
Coreografie di Federico Patrizi - Costumi di Walter Azzini
Stefano Cisotto, direzione musicale e tastiere - Massimo Ciaccio, basso - Daniele Ferretti, pianoforte - Massimo
Germini, chitarra - Sergio Pescara, batteria - Simone Rossetti Bazzaro, violino
fonico di sala, Max Capellini
Da un’idea di Rossella Martini
Monica Guerritore: Nata a Roma da genitori di origini napoletane e calabresi, esordisce nel 1974, a soli sedici anni, sotto la regia di
Giorgio Strehler che la sceglie per interpretare Ania ne Il giardino dei ciliegi. Dal teatro approda ben presto al cinema dove si distingue
per alcune scelte molto coraggiose: interpreta per il regista Gabriele Lavia film dal forte contenuto sessuale Scandalosa Gilda (1985) e
Sensi (1986). Nel corso della sua carriera ha interpretato oltre 60 film per il cinema e la tv e lavorato con i più grandi registi, tra i quali,
Vittorio De Sica, Luigi Comencini, Salvatore Samperi, Pasquale Festa Campanile, Mauro Bolognini, Mimmo Calopresti, Pappi Corsicato,
Giuseppe Bertolucci e Ferzan Özpetek. Tra i suoi successi cinematografici si ricordano l’acclamato La lupa, insieme a Giancarlo Giannini,
Raoul Bova e Michele Placido, Un giorno perfetto di Özpetek, che conquista consensi al Festival del cinema di Venezia nel 2008, La
fabbrica dei tedeschi sulla tragedia della Thyssen-Krupp, La bella gente con Antonio Catania e Elio Germano, per la regia di Ivano De
Matteo e le recenti commedie La peggior settimana della mia vita di Alessandro Genovesi e Come non detto. In tv è stata protagonista di
fiction che hanno registrato record di ascolti, come Amanti e segreti, Exodus: i clandestini
Giovanni Nuti: Toscano di Viareggio e milanese di adozione, ha all’attivo otto album e ha collaborato con Enrico Ruggeri, Roberto
Vecchioni, Lucio Dalla, Mango, Enzo Avitabile, Milva, Dario Gay, Marco Ferradini e Simone Cristicchi. Nel 1993 incontra Alda Merini e
dalla loro collaborazione durata sedici anni – che Merini definiva «matrimonio artistico» – sono nati numerosi spettacoli che li vedono
protagonisti insieme sul palcoscenico e quattro cd: Milva canta Merini (2004), ritorno discografico della “Rossa”, di cui Giovanni Nuti
firma tutte le musiche; Poema della croce, una moderna opera sacra rappresentata anche nel Duomo di Milano e definita da Sua
Eminenza card. Gianfranco Ravasi «opera di finissima e intensa esegesi musicale» della «grande poesia di Alda Merini»; Rasoi di seta, con
ventuno liriche della poetessa milanese musicate dal cantautore, tra cui Poeti, duetto con Simone Cristicchi; Una piccola ape furibonda,
con otto testi inediti di Merini, pubblicato il 21 giugno 2010. Nel 2012 esce Una pequeña abeja enfurecida – Giovanni Nuti canta Alda
Merini in spagnolo con la partecipazione straordinaria di Lucia Bosé che ha curato le versioni in castigliano di tutte le poesie-canzoni.
martedì 12 agosto
AILEY II
The Next Generation of Dance
Troy Powell, Direttore Artistico
Gli astri nascenti della Danza Moderna
I
danzatori della Ailey II sono noti per la loro straordinaria
capacità di coinvolgere il pubblico e di impostare le loro
performance su forza e agilità. Sotto la direzione artistica di
Troy Powell, questa compagnia acclamata dai critici presenta
spettacoli coinvolgenti e porta avanti in tutto il mondo il
proprio impegno nella formazione alla danza. Lo spirito della
compagnia emerge ogni volta che i danzatori si esibiscono nel
loro repertorio, che include le creazioni senza tempo di Alvin
Ailey e nuove coreografie di importanti autori contemporanei.
Il programma include il classico senza tempo Revelations di
Alvin Ailey e creazioni di altri coreografi contemporanei.
La Compagnia
Ailey II è una compagnia d’eccezione che unisce lo spirito e
l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana e
la passione e la creatività dei migliori coreografi emergenti.
Ailey II nasce nel 1974 e incarna l’intento pionieristico di
Alvin Ailey di fondare una vasta comunità culturale che
propone spettacoli di danza, programmi di formazione e altre
iniziative rivolte al pubblico.
Dopo il tour negli Stati Uniti e all’estero, la compagnia si
esibisce ogni primavera per la stagione annuale di New York
all’Ailey Citigroup Theater. In passato la compagnia è stata ospite dell’Apollo Theater e del Joyce
Theater. Il repertorio della compagnia include creazioni a firma di: Alvin Ailey, Talley Beatty, Donald
Byrd, Ulysses Dove, George W. Faison, Lar Lubovitch, Judith Jamison, Robert Battle (direttore artistico
dell’Alvin Ailey American Dance Theater) e di coreografi emergenti, quali: Sidra Bell, Thang Dao, Carlos
dos Santos e Christopher L. Huggins. Con la direzione artistica di Sylvia Waters (dal 1974 al 2012) la
Ailey II è diventata una delle compagnie di danza più famose negli Stati Uniti, unendo un’intesa attività
di tournée e vari programmi di coinvolgimento del pubblico. Con il nuovo direttore artistico Troy
Powell la compagnia continua a sviluppare la sua missione con nuova energia.
TROY POWELL, Direttore Artistico
Troy Powell è nato a New York, ha iniziato a studiare danza all’età di nove anni alla Ailey School. Dopo
gli studi alla High School of Performing Arts, è diventato membro della Ailey II. Nel 1991 è entrato a far
parte dell’Alvin Ailey American Dance Theater. Per dieci anni ha preso parte alle tournée della
compagnia negli Stati Uniti, in Sud America, in Europa e in Sud Africa, prima di diventare insegnante
principale della Ailey School e coreografo residente della Ailey II. Ha curato le coreografie per l’Alvin
Ailey American Dance Theater, l’Ailey II, il Dallas Black Dance Theater, la National Dance Company of
the Bahamas e l’Alaska Dance Theater e per tre episodi di Sesame Street. È stato artista ospite di varie
compagnie, tra le quali: Batsheva Dance Company, Dallas Black Dance Theater e Complexions. Ha
lavorato ad una pubblicità per la American Express insieme all’Alvin Ailey American Dance Theater; ha
partecipato inoltre ai programmi televisivi: The Colored Museum di George C. Wolfe; Great
Performances: Dance In America nello speciale A Hymn for Alvin Ailey, con le coreografie di Judith
Jamison, per la PBS; America’s Next Top Model e So You Think You Can Dance nella recente versione
polacca.
…Dalla stampa…
“Il futuro è decisamente loro.” The New York Times
“Energia fuori dal comune.” The New Yorker
“I ballerini si sono dimostrati instancabili, bravissimi e molto eleganti nei movimenti.” Los Angeles
Times
“Secondi a nessuno.” Dance Magazine
mercoledì 13 agosto
RENZO ARBORE
e l’Orchestra Italiana
Al Festival della Versiliana il ritorno di un big della musica italiana per uno spettacolo che
si preannuncia ancora una volta un grande show.
Dalle canzoni napoletane ai grandi successi televisivi a quelle sonorità che Arbore chiama le
canzoni della memoria con escursioni verso le musiche del sud del mondo. Il tour di Renzo
Arbore L’Orchestra Italiana è approdato sul palco dei più prestigiosi teatri d’Italia e del resto
del mondo: New York, Londra, Parigi, Mosca, Tokyo, Caracas, Buenos Aires, San Paolo,
Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Sidney, Melbourne, Pechino, Shanghai…e addirittura in
questi ultimi anni sembrerebbe essersi rafforzato il ruolo per così dire “istituzionale”
dell’Orchestra Italiana con Arbore ormai diffusamente riconosciuto come autentico
“ambasciatore” della musica e della cultura “italiana” nel mondo.
Sono passati ormai più di vent’anni da quando Renzo Arbore, grande appassionato di tutta la
musica e profondo estimatore della Canzone Napoletana Classica, volle inseguire un suo
personale "sogno": quello di far nascere una sua orchestra, un'orchestra "italiana" con
chitarre, mandolini, voci e cori dei musicisti, percussioni, fisarmonica e tastiere, per rilanciare
in Italia e all'estero la Canzone Napoletana Classica.
Partito dal modello un pò naif delle orchestre napoletane, quelle dei primi del '900, dove le
voci ricche di pathos dei cantanti si sposavano con i ritmi coinvolgenti delle strade di Napoli,
recuperato in prima fila il suono dei dimenticati mandolini, Arbore si diverte anche a
sperimentare originali contaminazioni con alcune sonorità e ritmi: rock, blues, country,
reggae, sudamericani. Immesse così nuove energie ritmiche a supporto di inedite ed
accattivanti sonorità, Arbore e L'Orchestra Italiana riescono a riportare all'attenzione del
grande pubblico, italiano ed estero, la melodia classica napoletana come musica di "oggi",
ancora viva e capace di esprimere le emozioni più intense e travolgenti. Impresa non facile nè
scontata, semmai controtendenza...
Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti (tutti grandi solisti del proprio
strumento) sono tornate così a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di questo
patrimonio, in una costante rivisitazione in cui viene esaltata la poesia, il divertimento, la
straordinaria "bellezza", la "contemporaneità". Ricordiamone alcune: "Era de maggio", "Voce 'e
notte", "Luna Rossa" "Malafemmena", "Dicitincello vuje", "Reginella", "Munasterio 'e Santa
Chiara", "Comme facette mam¬meta", "Aummo... aummo", "'O Sarracino", "Chella lIà" etc. ma
anche "Silenzio cantatore", "Scetate", "Mandulinata a Napule", "LI'arte d"o sole", ''l' te vurria
vasà", "Na sera e maggio", "Canzone appassiunata", "Canzone Marenara", "Te voglio bene
assaje", e tante altre "prudentemente" rivisitate. Grandi anime e voci ispiratrici quelle di
Roberto Murolo e Renato Carosone, affettuosamente ricordate da Arbore in ogni suo concerto.
giovedì 14 agosto
Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia, Bags Live e Malguion srl presentano
OBLIVION
in
OtHello,
la H è muta…
Gli OBLIVION sono : Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda - arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda
al piano Denis Biancucci - consulenza registica di Giorgio Gallione
Instancabili e in continuo fermento creativo, i cinque Oblivion presentano al Festival della Versiliana il nuovo lavoro
“Othello, la H è muta” che ha debuttato al Ravello Festival in occasione delle celebrazioni wagneriane e verdiane.
Insieme da dieci anni, interpreti dell’irresistibile parodia “I Promessi
sposi in 10 Minuti” (che suYouTube ha ormai ottenuto tre milioni di
visualizzazioni) e con centinaia di date al loro attivo (sono più di 110
le repliche solo nella scorsa stagione), i cinque sono sempre
richiestissimi da tutti i teatri italiani per la loro personalissima
comicità che mixa la tradizione comica italiana e una preparazione
tecnica vocale di indiscutibile qualità.
In “Othello, la H è muta” gli Oblivion demoliscono a colpi di grottesca
ironia sia l'Othello di Shakespeare che l'Otello di Verdi in uno show in
cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e
un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis
Biancucci, sesta entità di questo delirio teatrale, che li accompagna al
pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi
musicali. La consulenza registica è di un grande nome del teatro
italiano: Giorgio Gallione.
In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d'opera,
canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello,
Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le
Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney,
l'Ave Maria (quella di Schubert ma non solo...), Little Tony, Pupo e
molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e
mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con
l'Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile
Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo. “Othello, la H è muta” diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli
Oblivion sono maestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. Un
esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza. Varietà di linguaggi, “esercizi di stile” e tante
citazioni pop per uno show che non mancherà di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal più esigente al
più scanzonato.
Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra l’Otello verdiano e
quello shakespeariano? E’ l’H…. E così si compie il misfatto e il doppio bicentenario Verdi–Wagner viene comicamente
profanato alla maniera degli Oblivion…
L’inevitabile si è compiuto.Gli Oblivion accolgono la sfida lanciata dalla numerologia dando vita ad un evento eccezionale:
OTHELLO, LA H E’ MUTA.
Il Moro ritorna per l’ultima volta in scena amato e tradito dai cinque alfieri canterini. Un’orgia tra Wagner, Verdi e
Shakespeare nella quale a Rossini spetta il ruolo di voyeur. Un pianista con un piano ben preciso accompagnerà gli Oblivion
in un percorso shakespeariano alternativo ma completo: da Otello a BalOtello in tutti i modi, in tutti i Mori, in tutti gli Iaghi.
OTHELLO, LA H E’ MUTA si impone senza dubbio come la versione definitiva del Moro di Venezia e per questa ragione
avrebbe meritato scenografie faraoniche e costumi sgargianti. Ma così non sarà. In scena si consumerà la gelosia. Quella
verso gli allestimenti degli Enti Lirici. Musica, passione e intrighi tra un Cassio e l’altro. Una corsa contro il tempo cercando
il fazzoletto Tempo: una partita a cinque giocata attorno al letto di Desdemona: il posto più morbido dove mettere il naso.
(n.d.a.)
sabato 16 agosto
IVAN PUTROV
MEN IN MOTION
Quando a danzare è la bellezza maschile: il gala di stelle guidato da Ivan
Putrov attraverso i brani coreografici che esplorano la bellezza della forma
maschile in movimento.
Un viaggio alla riscoperta dell’importanza del ruolo maschile nella storia del balletto,
spaziando dalle coreografie del balletto classico a quello moderno. Questo è ‘Men in
Motion’, ideato da Ivan Putrov, prodotto dal Sadler’s Wells Theatre, il tempio della danza
londinese, e presentato alla 35 edizione del Festival della Versiliana. “…lavorare a questo
programma – dice l’ex primo ballerino del Royal Ballet - per me è un continuo studio che mi
permette di esplorare diverse possibilità e ricercare continuamente coreografie che possano
colpire ed emozionare il pubblico. Come ogni ricerca artistica, se talvolta ti senti bloccato e
indeciso su come procedere, c’è sempre la possibilità di una scoperta, qualcosa di
inaspettato che apre nuovi orizzonti. E’ meraviglioso quando l’arte in tutta la sua
complessità e mistero porta ispirazione e speranza per il futuro…” Ivan Putrov
Men in Motion ha debuttato a gennaio 2012 al Sadler’s Wells di Londra
È nato a Kiev. ha studiato all’Istituto coreografico di Kiev e alla Royal Ballet School. Dopo il diploma
viene invitato da Sir Anthony Dowell ad unirsi al Royal Ballet, dove viene nominato primo ballerino.
Il suo repertorio include i ruoli principali del balletto classico e di coreografie a firma di MacMillan,
Ashton, Balanchine, Fokine, Tetley, Cranko, Bournonville, Robbins, Zamuel, Forsythe, Kylián,
Maliphant, De Frutos, Duato e McGregor. Si è inoltre esibito anche con altre compagnie, tra queste
le compagnie di balletto nazionali in Ungheria, Ucraina, Lituania, con la Vienna Staatsoper e il Royal
Ballet nei più prestigiosi teatri del mondo. Durante la sua carriera ha ricevuto numerosi premi:
primo premio del Prix de Lausanne, Medaglia d’oro al Concorso internazionale di balletto Serge
Lifar, Medaglia d’oro al Festival Nijinsky, Critics’ Circle National Dance Award, Medaglia al lavoro e ai
successi ottenuti da parte del Presidente dell’Ucraina ed è stato insignito del titolo di Artista
Emerito dell’Ucraina. Ivan Putrov ha inoltre collaborato con Mario Testino, Johnnie Shand-Kidd,
Philip Haas, Nick Knight e Sam Taylor-Wood per progetti fotografici e video. Nel 2011 ha
interpretato il ruolo di Karl in “The Most Incredible Thing”, coreografia di Javier De Fruto creata
appositamente per Ivan Putrov che dopo aver ascoltato la partitura del film “La corazzata di
Potemkin” eseguita dai Pet Shop Boys, ha suggerito di farne un balletto. Nel 2012 Ivan Putrov ha
presentato lo spettacolo “Men in Motion” al Sadler’s Wells.
Programma provvisorio
Le Spectre de la Rose
Musica Carl Maria von
Weber
Coreografia Michel
Fokine
Danzano Vadim
Muntagirov, Daria
Klimentova
Danza Andrej Merkurjev
Lacrimosa
Musica Wolfgang
Amadeus Mozart
Coreografia Guala
Pandi
Danza Marian Walter
Le Train Bleu
Musica Darius Milhaud
Coreografia Bronislava
Nijinska
Danza Vadim Muntagirov
NEW solo by
Ondiviela
Musica TBA
Coreografia Ludovic
Ondiviela
Danza Marian Walter
L'après-midi d'un faune
Musica Claude Debussy
Coreografia Vaslav
Nijinsky
Danzano Igor Kolb, Daria
Klimentova
Adagio
Musica J.S.Bach
Coreografia Alexey
Miroshnichenko
Danza Andrej
Merkurjev
Beginning
Musica Erik Satie
Coreografia Vladimir
Varnava
Danza Igor’ Kolb
Petruška
Musica Igor’
Stravinskij
Coreografia Mikhail
Fokin
Volver, Volver
Musica Buika
Coreografia Arthur Pita
Sound design Frank
Moon
Danza Edward Watson
TBA duet
Musica TBA
Coreografia TBA
Danzano Ivan Putrov,
Edward Watson
NEW duet by Leung
Musica TBA
Coreografia Peter Leung
Danzano Ivan Putrov,
Marijn Rademaker
Affi
Musica Johnny Cash
Coreografia Marco
Goecke
Danza Marijn Rademaker.
Domenica 17 agosto
Enrico Brignano
Nato a Roma nel quartiere di Dragona,di origini siciliane ed abruzzesi,
nonché, come indica il cognome, piemontesi, è cresciuto all'Accademia
per giovani comici creata da Gigi Proietti, partecipa come comico e
barzellettiere alla prima edizione del programma La sai l'ultima?, in
onda su Canale 5. Nel 1992 è ospite nella prima edizione del
programma televisivo Scherzi a parte condotto da Teo Teocoli e Gene
Gnocchi.
Dal 1998 al 2000 è Giacinto in Un medico in famiglia; la serie tv gli offre una maggiore visibilità e soprattutto un riconoscimento da parte
del pubblico che lo segue anche in teatro con estremo interesse; del
1999 è il primo spettacolo tutto suo, Io per voi un libro aperto, da
Ostia Antica, trasmesso in diretta anche da Mediaset su Canale 5.
Nel2000 gira il suo primo film da regista e protagonista Si fa presto a
dire amore al fianco di Vittoria Belvedere. Inizia l'ascesa nel mondo
dello spettacolo grazie alle tournée estive di teatro e cabaret e
nel 2001 Carlo Vanzina lo sceglie per il ruolo di Francesco nel
film South Kensington dove recita al fianco di Rupert Everett.
Interrompe la carriera cinematografica per dedicarsi maggiormente
alla sua vera passione, il teatro, e così scrive e interpreta diversi spettacoli prima di tornare nuovamente sul grande schermo al fianco
di Vincenzo Salemme e Giorgio Panariello con i quali girerà altri film
negli anni successivi. Nel 2007 conduce un quiz su Rai 2, dal titolo Pyramid, con Debora Salvalaggio. Dal 2007 al 2011 fa parte del cast dei
comici di Zelig che lo ha definitivamente consacrato come uno dei mi-
gliori comici italiani degli ultimi anni.
Nel 2010 interpreta a teatro il ruolo di Rugantino, opera del 1962 di Garinei e Giovannini, ruolo che in passato
hanno vestito grandi attori come Nino Manfredi, Toni Ucci, Enrico Montesano, Adriano Celentano e Valerio Mastandrea. Nel 2012 è guest-star nella serie televisiva I Cesaroni 5 le cui riprese sono iniziate il 14 luglio 2011.
Sempre nello stesso anno è ospite nel programma Panariello non esiste e conduce Le Iene, con Ilary Blasi e Luca
Argentero, quest'ultimo sostituito da Alessandro Gassman e in seguito da Pippo Baudo e Claudio Amendola.
Inoltre è una seconda volta ospite (e vittima) a Scherzi a parte condotto questa volta da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Sabato 28 aprile 2012 ha fatto parte della giuria speciale nel talent show Amici di Maria De Filippi. Grazie
al successo ottenuto dal suo primo monologo, sarà presente nel programma in tutte le serate successive in veste
di comico. Il 19 maggio durante la finale all'Arena di Verona condanna gli assassini dell'attentato di Brindisi: “Non
siete uomini e non siete nemmeno bestie perché loro queste atrocità non le commettono. Mi auguro che finiate
nella caldaia dell’Inferno”.
Il 17 agosto 2013 riceve a Catanzaro il "Riccio d'Argento" della 27ª edizione di Fatti di Musica, Rassegna-Premio
ai Migliori Live d'Autore dell'anno diretta da Ruggero Pegna, per il nuovo spettacolo "Il meglio d'Italia".
Sempre nel 2013 viene scelto per doppiare il simpatico pupazzo di neve parlante Olaf nel nuovo film Disney Frozen - Il regno di ghiaccio .
Dal 28 febbraio 2014 conduce per quattro venerdì il programma su Rai1 "Il meglio d'Italia".
lunedì 18 agosto
Gaetano Triggiano
Real Illusion
Per la prima volta Gaetano
Triggiano
partecipa
al
Festival della Versiliana e lo
fa con il suo nuovo one man
show “Real Illusion”. Uno
spettacolo dove la magia, i
sogni e le illusioni diventano
realtà. Sul palco tutta l’energia,
la passione e l’abilità di
Gaetano Triggiano nella sfida di
dare vita a situazioni surreali
attraverso apparizioni, colpi di
scena e trasformazioni ad una
velocità estrema, per un’
esperienza coinvolgente e
spettacolare.
Un viaggio tra realtà e immaginazione, in uno spazio senza tempo, per scoprire
l’essenza stessa della magia. Gaetano Triggiano trasporterà il pubblico in un mondo in cui
ogni limite razionale è superato e dove le leggi della fisica sono sconvolte. Un viaggio
attraverso storie avventurose, momenti di sospensione e di tensione, ma anche momenti
brillanti e divertenti, tra le sue più grandi e incredibili illusioni. Energia, velocità, forza,
passione, poesia, amore, mistero e soprattutto magia sono gli ingredienti del sorprendente
spettacolo del più veloce illusionista. Sul palcoscenico Gaetano è affiancato da un cast di
speciali ballerini ed accompagnato dall’originale e coinvolgente colonna sonora del
maestro Angelo Talocci. I testi sono scritti con Alessio Tagliento, autore di programmi
televisivi tra cui Zelig, Colorado Cafè e Quelli che il Calcio. La direzione artistica è affidata al
geniale Arturo Brachetti, attore, autore e regista di straordinarie commedie e musical di
successo internazionale. Uno spettacolo di effetti speciali e grandi illusioni che farà
divertire e sognare ad occhi aperti adulti e bambini, che trasporterà il pubblico
nell’incanto della magia.
Gaetano Triggiano è un brillante artista e illusionista. La sua passione è nata in un giorno
d’estate del 1985, quando suo padre Giuseppe decise di portare l’intera famiglia a vedere uno
spettacolo di magia. Fu così che Gaetano scoprì di nutrire per questa forma d’arte una vera e
propria passione. Da quel giorno Gaetano ha studiato con i più grandi maestri, i più grandi
professionisti della magia. Ed è studiando e muovendo i primi passi in questo mondo, del
quale desiderava fortemente far parte, che nel 1998 a Roma incontrò Arturo Brachetti, il cui
contributo e la cui collaborazione sono stati, nei primi anni di Gaetano come professionista,
estremamente preziosi.
Gaetano ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il Mandrake d’Or a Parigi nel 2007,
come miglior artista magico. Con i suoi originali spettacoli ha raccolto successi dall’Europa
all’Asia, e ha stupito milioni di spettatori attraverso le televisioni di tutto il mondo. Negli anni
hanno collaborato con Gaetano i migliori professionisti dello spettacolo, dal più grande
trasformista al mondo, Arturo Brachetti, al regista del Cirque du Soleil, Serge Denoncourt. E’
consulente artistico di importanti produzioni, ha collaborato come regista allo spettacolo
Panariello Non Esiste di Giorgio Panariello, fondendo l’arte magica alla comicità, per creare
una innovativa esperienza visiva.
mercoledì 20 agosto
Les Ballets Trockadero de Monte Carlo
Dopo il grande successo del 2012, i più noti “boy ballerinas” del mondo tornano
alla Festival della Versiliana per il più divertente spettacolo di danza che si sia
mai visto.
Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto
classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO presentano i
loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera. Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono
guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul
New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica.
A
metà del 1975, il loro amore nei confronti della danza, il loro approccio comico e la scoperta che gli uomini riescano a
danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra, viene notato non solo a New York ma ben oltre. Articoli ed
interviste pubblicati su Variety, Oui, The London Daily Telegraph e le foto di Richard Avedon su Vogue, rendono la
Compagnia famosa a livello nazionale ed internazionale.
La stagione 1975-76 è caratterizzata da una piena
crescita professionale. La Compagnia viene inserita nel National Endowment for the Arts Touring Program e assume a
tempo pieno un maestro di ballo per le classi e le prove quotidiane. Sempre in questa stagione intraprendono i loro primi
tour negli Stati Uniti e in Canada. Da allora fare e disfare valigie, impacchettando grossi tutù e scarpette da punta giganti,
correndo tra un aereo e l'altro e tra un pullman e l'altro; questa è la routine quotidiana della Compagnia.
Fin dagli
inizi i Trocks si affermano in tutto il mondo come un nuovo fenomeno nella danza e partecipano a numerosi festival di
danza in tutto il mondo.
Hanno partecipato a Festival di danza in giro per il mondo e a vari programmi
televisivi oltre che a eventi esclusivi. Le numerose tournée dei Trocks ottengono ovunque un enorme successo di pubblico e
critica.
La Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo a partire dalla sua
fondazione nel 1974. In tutti questi anni lo scopo originario de LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO non è
cambiato. La Compagnia è sempre e comunque formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto
repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale.
L'aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche
tipiche della danza rigorosa. Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili - con i loro corpi pesanti che
delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne
Vittoriane, ecc. - valorizza lo spirito della danza come forma d'arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che
meno preparato.
LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO
Eugene McDougle Direttore generale
Tory Dobrin Direttore artistico
Isabel Martinez Rivera Direttore associato
BALLERINI
Gerd Tord e Pavel Tord
Olga Supphozova e Yuri Smirnov
Moussia Shebarkarova e Vyacheslav Legupski
Natalie Kleptopovska e Nicholas Khachafallenjar
Sonia Leftova e Andrei Leftov
Ida Nevasayneva e Velour Pilleaux
Varvara Bratchikova e Sergey Legupski
Helen Highwaters e Vladimir Legupski
Alla Snizova e Innokenti Smoktumuchsky
Yakatarina Verbosovich e Roland Deaulin
Nadia Doumiafeyva e Kravlji Snepek
Maya Thickenthighya e Mikhail Mypansarov
Lariska Dumbchenko e Pepe Dufka
Nina Immobilashvili e Stanislas Kokitch
Maria Paranova e Boris Nowitsky
Eugenia Repelskii e Jacques d’Aniels
Bernd Burgmaier
Robert Carter
Paolo Cervellera
Loic Consalvo
Boysie Dikobe
Paul Ghiselin
Giovanni Goffredo
Duane Gosa
Carlos Hopuy
Chase Johnsey
Philip Martin-Nielson
Carlos Miller
Raffaele Morra
Alberto Pretto
Carlos Renedo
Joshua Thake
PROGRAMMA
LAGO DEI CIGNI (Atto II)
Musica P.I. Čajkovskij
Coreografia da Lev Ivanovich Ivanov
Costumi Mike Gonzales
Scene Jason Courson
Luci Kip Marsh
PAS DE DEUX A SORPRESA
GRAND PAS DE QUATRE
musica di Cesare Pugni
coreografia da Jules Perrot
costumi di Mike Gonzales
scene e luci di Kip Marsh
Estratti da
LA NAIADE ET LE PECHEUR
(La Naiade e il Pescatore)
Musica di Cesare Pugni
Coreografia da Jules Perrot e Marius Petipa
Allestimento di Raffaele Morra da Pyotr Gusev
Costume di Jeffrey Sturdivant
Luci di Emily Mcgillicuddy
LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO, Inc. è una Compagnia di danza no-profit,
riconosciuta dallo Stato di New York. Eugene McDougle, Presidente; Lucille Lewis Johnson, VicePresidente; Vaughan de Kirby, Vice-Presidente; Tory Dobrin, Segretario/Tesoriere.
giovedì 21 agosto
GIUSEPPE GIACOBAZZI
in
DEL MIO MEGLIO
di e con Andrea Sasdelli
"... Del mio meglio... Anche se il dubbio amletico resta: ma del meglio per chi?
Per me? Per il pubblico? Per gli addetti ai lavori?
Poi mi sono venute in mente le parole del mio babbo, che mi diceva sempre:
Giuseppe se vuoi rendermi fiero, fai sempre del tuo meglio.
Così ho capito. Questo doveva essere semplicemente "Del mio meglio" G.G.
"Del mio meglio" raccoglie vent'anni di palcoscenico. Vent'anni di monologhi in quello che non
vuole essere un percorso storico, ma più una sorta di "album delle figurine". Sarà una raccolta
delle migliori "storie" che Giuseppe ha fatto conoscere ed apprezzare tra spettacoli e
apparizioni tv. Il tema portante sarà, come sempre, la quotidianità, messa alla berlina e
dissacrata con la lente dell'ironia e la comicità... Il tutto condito in salsa romagnola, che
trasforma ogni cosa raccontata da Giacobazzi, in qualcosa di unico ed assolutamente originale.
"Del mio meglio" è uno spettacolo della durata di un ora e mezza, composto da cavalli di
battaglia, uniti con maestria e fluidità, affinché il pubblico possa riascoltare i "pezzi di cabaret"
che più ha amato in questi anni.
venerdì 22 agosto
STADIO
Immagini del vostro amore
Il POP-ROCK D'AUTORE degli STADIO, tra
BALLATE e LIVE.
Gli Stadio sono Gaetano Curreri, Andrea
Fornili, Roberto Drovandi e Giovanni Pezzoli.
Produttore e autore è Saverio Grandi, che ha scritto con Curreri i più
grandi "successi" della band. Le canzoni degli Stadio sono, finalmente,
dopo “anni di indagini”, un "caso risolto" nella musica italiana: il loro è
"pop-rock d'autore", sono l'unica band italiana
che riesce a coniugare il "pop-rock" con la
grande musica d'autore, e sono un unico,
stimato "laboratorio" di canzoni di successo
per sé e per altri. Il linguaggio della canzone si evolve
continuamente e gli Stadio hanno un “pubblico generazionale” grazie
alla loro duttilità musicale e alla versatilità della penna d'autore che
firma con loro splendide canzoni.
I loro dischi (ogni volta tra i primi nelle
classifiche di vendita) rivelano, così, una storia
musicale che interseca quella di illustri colleghi, con cui hanno
condiviso
il palco,
hanno provato,
arrangiato, prodotto e suonato nelle grandi
produzioni discografiche, scrivendo canzoni e continuando a scriverle.
Con Vasco Rossi, per cominciare, legato da un’amicizia di lunga data con Curreri, con cui ha firmato, per citare dei titoli, “La faccia delle
donne”, “Acqua e sapone”, “Bella più che mai”, “Il Temporale”, “Lo zaino” per gli Stadio, e “Rewind”, “Ti prendo e ti porto via”, “Buoni o cattivi”,
“Un senso”, “E adesso che tocca a me” e “Non vivo senza te” per Vasco. Senza dimenticare le produzioni dei primi album e di canzoni come
Laura Pausini (“Benedetta passione”), per Irene Grandi (“La
Patty Pravo
(“Dimmi che non vuoi morire”, producendo pure un intero lavoro discografico). Con Lucio Dalla gli Stadio hanno iniziato a pubblicare
“Albachiara” e “Jenny”. Ad oggi, la “premiata ditta” ha scritto per
tua ragazza sempre” e “Prima di partire per un lungo viaggio”, quest'ultima composta con Roberto Drovandi) e per
album (insieme hanno scritto “Grande figlio di puttana”, “Chi te l’ha detto” o “Porno in tv”) suonando per anni nei suoi dischi e nei “live”
(parliamo degli album più noti del cantautore e dei tour, dal 1979 al 1988, come “Banana Republic”, con Francesco De Gregori,
Luca
Carboni ha firmato il suo primo testo per loro: “Navigando controvento”; eppoi “C’è”, “Allo stadio”, “Dentro le scarpe”, “Vorrei”, “Puoi
fidarti di me”, “Canzoni alla radio”, “Pelle a pelle”, tra le altre. Con Francesco Guccini hanno collaborato per “Swatch”, “Per la
bandiera”, “Jimmy” e “Una casa nuova”. Ma tante altre sono le collaborazioni d’autore che scopriremo man mano. "Chiedi chi erano i
Beatles" è la loro canzone-manifesto, rappresenta una metafora generazionale, come un filo di Arianna riavvolge storie, miti e passioni
“DallAmeriCaruso” e “DallaMorandi”!). Scoperto dagli Stadio e da Curreri (con cui scrisse “Fragole buone buone” e “Ci sei perchè),
(su tutte quella per i Beatles, icone del tempo e delle mode).
Negli anni il linguaggio della Canzone si è evoluto, divenendo stereotipato o trascendendo ogni schema convenuto: gli Stadio hanno sempre
mantenuto una propria coerenza - declinando la loro duttilità musicale con l'inibitoria versatilità proprio della penna d'autore. “Chiedi chi
erano i Beatles” delinea bene la filosofia del gruppo (ossia, la memoria come collante delle emozioni e dei ricordi, come slancio ideale e
indefinito) e la loro storia di musicisti e di uomini, storia che è ancora tutta da ascoltare, cominciando dal nuovo album.
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