II. 2011 24 Edizione italiana

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Edizione italiana
II. 2011
Editoriale
Cari lettori,
La luce è un componente aggiuntivo dell’architettura e dello spazio o è
componente propria dell’architettura e dello spazio? Questa domanda può
sembrare un inutile esercizio retorico, invece a seconda del significato che
si dà al rapporto tra luce ed architettura, si può comprendere meglio anche
la base della rivoluzione in corso nel campo dell’illuminotecnica con l’ingresso
dei LED.
La luce, anche dal punto di visto tecnologico, è un “materiale” che fa parte
della struttura dell’edificio, lo permea profondamente: gli apparecchi stessi
grazie alle ridotte dimensioni e alla lunga durata di funzionamento, senza
necessità di manutenzione, sono inglobati, integrati perfettamente all’interno
delle costruzioni.
Le grandi intuizioni luministiche degli anni Trenta di Mendelson o di Mies
Van der Rohe oggi possono trovare un’ ulteriore evoluzione con la possibilità
di modificare la qualità cromatica della luce, la sua intensità e la direzione.
In questo modo avremo di notte architetture e spazi cangianti come mostrano
le cupole blu di Delhi o i ritmi luminosi della facciata di Dallmayr a Monaco,
o gli interni della nuova sede della Regione Lombardia.
Un’ulteriore passo in avanti reso possibile dalla sempre maggiore accessibilità
delle tecnologie è la possibilità di proiettare immagini frutto di elaborazioni
digitali sugli edifici. Come i frontoni dei templi greci e romani, come i grandi
cicli di grandi affreschi rinascimentali l’architettura può accogliere opere
d’arte visiva come parte integrante del proprio essere. Non una semplicistica
decorazione ma un’ integrazione che in sinergia con l’architettura arricchisce
di valore lo spazio. In questo senso va considerato l’intervento a Beaune, con
i “racconti fantastici” che aiutano scoprire la storia e la cultura delle città.
Questo mio intervento vuole offrire un “punto di vista” particolare per leggere
i tanti ed interessanti progetti presenti in questo numero di Incontroluce.
Adolfo Guzzini
II
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Incontroluce
Sommario
II
Editoriale
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Progettazione
Il progetto illuminotecnico per Beaune
8
Progetti
Il centro culturale Nordkraft
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L’Albany Lakes Civic Park
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Edificio per uffici in Rue de Colisée
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Media-TIC
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Il teatro Capstone
18
Il flagship delle gioiellerie Rox
20
Illuminazione monumentale
delle bellezze di Delhi
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Luci italiane a Istanbul
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Illuminazione della facciata di Dallmayr
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La Stazione del Sole
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Museo Nazionale della Cina
32
Palazzo Lombardia
34
Lo stile coloniale a Sihlcity:
luce per il nuovo store Colonys
36
Repower Shop
38
Centro Culturale Niemeyer
44
Cultura dell’azienda
Illuminare di più? Illuminare meno?
Illuminare meglio!
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We want to be modern
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Le fabbriche dei sogni
Uomini, idee, imprese e paradossi
delle fabbriche del design italiano
49
French Touch presenta
presso la iGuzzini France l’annual
“Optimiste d’Architecture 2010”
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Nuova sede per il distributore in Bulgaria
51
“Genesi di un Dialogo: Italia-Bulgaria”
Rafforzata la collaborazione
con il Lighting Research Center di Troy
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Concorso Light & Fashion
53
Premio
“Imprenditore Olivettiano 2011”
54
Accordo fra la iGuzzini e la Tongji University
di Shanghai
Professional Lighting Design Convention
Una dimensione nazionale
per l’archivio Storico iGuzzini
II. 2011
Progettazione
Il progetto illuminotecnico
per Beaune
Beaune, Francia
Committente
Città di Beaune
Produzione e gestione energia
Ineo (gruppo GDF-Suez)
Direttore artistico del progetto
Jean François Touchard
1
Beaune è l’antica capitale dei Duchi di Borgogna.
Ora uno spettacolare percorso di luci e di video
proiezioni sulle facciate degli edifici, accompagnano il visitatore alla scoperta della storia
e delle architetture cittadine. La volontà della
municipalità alla base del progetto era quella
di rendere piacevole la città anche durante
le ore serali in modo di trattenere i visitatori
ed offrire un ambiente piacevole da percorrere
e scoprire. Jean François Touchard così racconta
l’idea iniziale del progetto “Si trattava di una
città di passaggio, la gente restava e se ne
andava il pomeriggio… Con questo progetto
ho cercato di restituire la sensazione che ho
provato io la prima volta che ho visitato la città,
quando l’ho scoperta per la prima volta con
i suoi incredibili edifici.
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2
Videoproiezioni
Cosmo - Jose Cristiani
Foto: Didier Boy de la Tour
1.2. Abside e facciata della Collegiale
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione France
3. I punti dell’intervento sia con le videoproiezioni
che con illuminazione architetturale
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Jean-François Touchard
Dopo gli studi di arti plastiche
alle Beaux Arts di Parigi, dal 1984
è progettista della luce per il teatro
e gli eventi.
Parallelamente, sviluppa un’attività
di progettista della luce in architettura.
Dal 2005, è iscritto alla Maison des Artistes
come artista luce e video.
Ultime realizzazioni
2007: “La traversée du 104”.
Installazione luce e video interattiva
per il centro 104 a Parigi.
2008: Facciata del Théâtre National
de Bretagne di Rennes.
Piazzale e facciata del cimitero
paesaggistico di Clamart.
Dal 2009 si dedica al progetto
“Immagine e Luce” di Beaune.
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Progettazione
Il progetto illuminotecnico
per Beaune
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La città ne è piena, l’architettura è straordinaria,
volevo riproporre in questo percorso di luce
l’aspetto più dolce della città che è quello
delle passeggiate. Abbiamo quindi lavorato su
questo, abbiamo scelto degli edifici e abbiamo
cercato di mantenere tra gli uni e gli altri le
distanze seguendo il ritmo della passeggiata;
abbiamo quindi scelto una trentina di siti e
abbiamo presentato delle proposte per l’illuminazione degli stessi. Dopodichè per collegare
questi luoghi abbiamo creato delle segnaletiche
con i colori per donare una dinamica alla passeggiata… Inoltre, per raccontare la storia della
città e per offrire ai turisti qualcosa di sconosciuto,
o che li invitasse ad andare in un luogo preciso,
abbiamo creato delle video-proiezioni che
mostravano la storia degli edifici sui quali
erano proiettate, ad esempio gli Hospices
di Beaune, dove, grazie alla proiezione, si
passa attraverso la parete e si visita l’interno…”
Gli apparecchi per realizzare questo piano
complesso sono apparecchi di produzione
industriale, scelti fra quelli che utilizzano
sorgente LED e che hanno portato ad una
riduzione dei consumi pari al 47%.
Jean-François Touchard: “Illuminare Beaune
ha significato soprattutto rendere le luci
le più dirette possibili, il più possibile vicine
agli edifici per creare la sensazione che la luce
esca dall’edificio. In secondo luogo sono stati
utilizzati i LED non solo per ragioni di risparmio
energetico, ma anche per la dolcezza che la
luce a LED conferisce.
Beaune è una piccola città, gli edifici sono molto
vicini gli uni agli altri, le strade sono larghe
10 m, e si è sempre molto vicini agli edifici.
Ciò mi ha permesso di lavorare con i LED, fonti
di luce dolci, e grazie a questo tipo di illuminazione
sono riuscito a rispettare questa vicinanza.
Ho lavorato con dei proiettori che mi permettessero
di essere discreto, che mi permettessero
di integrarli al massimo nell’architettura senza
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4.5. Gli Hospices con illuminazione di base
e con le videoproiezioni
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che fossero visibili. La segnaletica invece
si è ottenuta con il sistema RGB. La gamma
de iGuzzini mi ha permesso di fare tutto ciò.
Si è trattato anche di una sfida, riuscire
ad utilizzare dei prodotti di base sfruttandone
appieno tutte le loro potenzialità”.
Il progettista, in accordo con la municipalità
di Beaune ha individuato un percorso che
partendo da Rue de Lorraine conduce i visitatori
alle videoproiezioni realizzate da Jose Cristiani
di Cosmo: “Intanto, siamo in una città carica
di storia e noi dovevamo raccontare la città
di Beaune. Una storia che raccontiamo con
una narrazione per immagini.
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Progettazione
Il progetto illuminotecnico
per Beaune
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6.7. La sede del Comune
8.9. Alcuni interventi lungo le mura
Abbiamo animato con il video alcuni luoghi
particolarmente importanti, ma la continuità
della storia è affidata al sistema generale
dell’illuminazione che mette in relazione tutti
i nostri interventi”.
Questa relazione è creata attraverso luce colorata
che conduce il visitatore a vedere le videoproiezioni sulla torre dell’orologio; sulla collegiale;
sulla Chapelle St.Etienne, sul Palais de Duc
e sull’Hotel de Dieu. La luce colorata è ottenuta
con proiettori Platea a LED RGB gestiti dal
sistema di gestione Master Pro. Le fasce colorate
sulle facciate degli edifici create dai proiettori
Platea sono inoltre rafforzate anche da stretti
fasci luminosi prodotti dal basso dagli apparecchi
Light Up Walk Pro e Ledplus.
Un altro percorso riguarda invece le mura
della città, che sono evidenziate grazie all’uso
di luce colorata per ottenere degli effetti molto
scenografici. Anche questi effetti sono creati
grazie a proiettori Platea.
All’interno della città ci sono anche degli interventi
svincolati dalle videoproiezioni che sottolineano
il valore storico culturale degli edifici: una illuminazione che sottolinea l’architettura è stata
pensata sia per la facciata che per l’abside
della collegiale.
Miniwoody, Woody, Maxiwoody oltre a Linealuce,
accentuano e sottolineano con luce d’accento
i particolari architettonici. La sede del Comune
è illuminata invece da Glim Cube RGB che
sottolineano la finestratura con luce colorata
sempre gestita dal Master Pro.
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Progetti
Cliente
Aalborg Kommune
DGI - Danish Gymnastics and Sports
Associations
Skråens Venner
Il centro culturale Nordkraft
Aalborg, Danimarca
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Nel 2004, il Comune di Aalborg ha acquistato
la vecchia centrale elettrica di Elsam con l’intento
di realizzare “Nordkraft”, un centro per la cultura,
lo sport, il tempo libero e altro ancora.
La vecchia centrale elettrica è diventata un luogo
incentrato su musica, insegnamento, teatro, arte,
mantenendo le vecchie costruzioni in calcestruzzo.
Cubo Architects A/S insieme a Brix & Kamp AS,
Korsbæk & partnere AS, Arkitektfirmaet Nord
e Egebjerg By og Landskab si sono aggiudicati il
progetto. L’idea era quella di mantenere l’originario
look grezzo e industriale abbinandolo a soluzioni
ottimali per la cultura e le attività del tempo libero.
Anche per l’illuminazione si è cercato di ottenere
questo effetto “industriale” e gli apparecchi scelti
sono stati il proiettore Maxiwoody e la sospensione
Berlino. La lampada Berlino è stata scelta per le
dimensioni e per la possibilità di utilizzare sorgenti
luminose diverse.
Sono state utilizzate sia la versione grande a luce
diretta/indiretta che la versione piccola in vetro.
Le Berlino sono installate nell’entrata, nell’area di
camminamento e alla reception. Si è scelto invece
il proiettore Maxiwoody per l’illuminazione della
piazza esterna e anche per mettere in evidenza
alcuni elementi all’interno dell’edificio.
Usando Maxiwoody all’interno e all’esterno su
palo si è cercato di creare un legame tra gli interni
e lo spazio urbano. Linealuce ad applique è stata
utilizzata per illuminare i poster cinematografici
mentre Ledplus è utilizzata all’interno del cinema
lungo le scale. Nordkraft è ubicato in prossimità
della zona portuale dove è stata sviluppata una
nuova area di cui è diventato uno degli elementi
dello skyline e rappresenta un elemento di unione
tra l’architettura industriale e i silos presenti
nella zona. Nordkraft è uno degli edifici più grandi
della zona, con una superficie di 30.250 mq.
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Archittetto
Cubo
Arkitektfirmaet Nord
Ingegnere
Korsbæk & Partnere
Brix & Kamp
Architetto paesaggista
Egebjerg By & Landskab
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione DK
Foto: Ole Ziegler
1. L’intervento realizzato all’esterno del centro culturale
2.3. Gli ambienti dedicati al tempo libero
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Progetti
L’Albany Lakes Civic Park
Cliente
North Shore City Council
Contractor
NZ Strong
Albany, Nuova Zelanda
Il parco che ha un’estensione di circa sei ettari
e mezzo, è stato un investimento visionario
del North Shore City Council e di alcuni privati.
Un team di architetti, paesaggisti, imprese edili,
hanno progettato questo parco come arricchimento culturale, sociale, ecologico per il nuovo
centro di Albany.
Questo progetto è un progetto di valorizzazione
del territorio e rientra nelle grandi opere intraprese in occasione del campionato mondiale
di Rugby si è svolto in Nuova Zelanda
nell’ottobre 2011.
Sono state piantate 17.000 piante che comprendono piante locali che crescono spontaneamente
oltre a piante da frutto come meli, susini ed ulivi.
Il parco è non solo piacevole da vedere, ma
costituisce una risorsa positiva per l’ambiente:
gli alberi che ricoprono la superficie del parco,
fanno parte di un sistema di trattamento delle
acque piovane. La pioggia viene convogliata
fino alle buche in cui sono piantati gli alberi.
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Lighting Designers
Light Works
Foto: Simone Devitt Photographer
1. Visione diurna generale del complesso
Paesaggista
Soul Environments
2. Particolare
3. Aspetto notturno con il ponte che attraversa i laghi
Partners Assistance
E.C.C.Lighting Ltd
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Queste buche contengono un terreno speciale
che filtra la pioggia, prima che l’eccedenza
di acqua venga convogliata ai due laghi
mantenendo così l’acqua dei laghi pulita.
Lo studio di architettura ed il paesaggista hanno
scelto apparecchi iGuzzini per il progetto Albany
Lakes. Il sistema FrameWoody è stato usato
per sostenere una serie di proiettori MaxiWoody
inclinati per ottenere la giusta distribuzione
fotometrica. I proiettori illuminano i laghi
e la zona circostante.
Grazie alla linearità del sistema, gli apparecchi
hanno un minimo impatto visivo e non risultano
invasivi rispetto al paesaggio naturale.
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Progetti
Edificio per uffici in Rue de Colisée
Committente
Gruppo privato
Architetto
Jean-Michel de Poulpiquet (ARCAD)
Parigi, Francia
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione France
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Alla fine dell’Ottocento, al momento dell’edificazione di questo edificio, ispirato alle costruzioni
dell’ingegner Gustave Eiffel, la zona sottoposta
oggi a ristrutturazione veniva usata come rimessa
per vetture a cavallo e scuderia.
In questo tipo di strutture, solitamente, i vetturini
e i palafrenieri alloggiavano al piano, sopra
i cavalli, i quali avevano invece accesso all’ammezzato da una rampa. Certamente pochissimo
tempo dopo la costruzione dell’edificio,
«la scuderia sospesa» è stata coperta da una
vetrata per proteggere gli animali. La chiusura
del pianoterra e dell’ammezzato, con telai
composti da profilati di alluminio grigio e vetro,
è stata realizzata all’inizio degli anni Sessanta
e poi nel 1988. L’attuale progetto di ristrutturazione dell’edificio che si trova vicino agli Champs
Élysées, ha mantenuto lo spirito iniziale del
complesso usando il vocabolario architettonico
originale. Nel cortile è stato allestito un giardino
roccioso ispirato ai giardini giapponesi con
una passerella di accesso in legno naturale
e un piccolo bacino d’acqua.
La parete di fronte alla facciata principale
è stata ricoperta da un giardino verticale alto
circa 8 metri.
Questo spazio è accessibile attraverso
un atrio privato, ad uso esclusivo dei residenti.
L’ingresso è illuminato da apparecchi Cup.
I piani sono molto simili e comprendono zone
open space per uffici, attrezzate e climatizzate
oltre a tutte le aree di servizio, dai sanitari
alle aree tecniche, alle zone di collegamento.
Per ognuna di queste aree sono stati forniti livelli
d’illuminamento diversi: dai 150 lux per i locali
tecnici e per le zone di passaggio, ai 400 lux
degli uffici e della hall d’ingresso. Gli apparecchi
utilizzati sono stati dei Glim Cube con una particolare verniciatura per inserirli nel contesto
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Foto: Didier Boy De La Tour
1. Cortile dell'edificio
2.3. Gli spazi che saranno adibiti ad uffici
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senza forte impatto visivo. Nel giardino si trovano
inoltre anche apparecchi Miniwoody per sottolineare alcune zone ed alcune piante oltre a
Light Up-Garden. I percorsi sono stati illuminati
da Ledplus installati sul legno. Negli ambienti
che saranno dedicati agli uffici sono stati usati
invece apparecchi ad incasso Wideplus,
sospensioni Light air e apparecchi del Sistema
Easy. Alcune plafoniere iRoll sono invece
utilizzate anche nelle sale riunioni del primo
piano. Mentre per l’illuminazione delle hall
e dei pianerottoli sono stati utilizzati gli incassi
Express orientabili a LED.
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Progetti
Media-TIC
Promotore
El Consorci de la Zona Franca
Progetto architettonico
Enric Ruiz-Geli, Cloud 9
Barcellona, Spagna
Struttura
Boma, S.L. - Agustí Obiol
1
Media-TIC è stato promosso da El Consorci
de la Zona Franca. Situato nel quartiere
22@Barcelona, nell’insediamento pluridisciplinare del Parc Barcelona Media, la struttura
è concepita come un forum cittadino il cui
obiettivo è diventare punto di comunicazione
e incontro delle imprese e delle istituzioni
del mondo delle tecnologie, dell’informazione
e della comunicazione a Barcellona.
Il nome dell’edificio stesso, Media-TIC, fa riferimento alle Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione-TIC. Esso offre infrastrutture
e servizi di incubazione o finanziamento rivolti
alle imprese del settore dei media (audiovisivo,
produzione, effetti digitali, ecc.); ospita inoltre
il Centro Tecnológico TIC e dispone di spazi
per le imprese e le istituzioni.
La volontà del Centro Tecnológico TIC (CTTIC)
è facilitare i diversi settori economici, i meccanismi di incorporazione, utilizzo e applicazione
delle ICT (Information and Communication
Technologies) al fine di incrementarne la produttività e la competitività nell'ambito dell'economia digitale, contribuendo al tempo stesso alla
formazione e al potenziamento del talento
e del capitale umano.
Il quartiere 22@Barcelona si sta affermando,
a livello europeo, come spazio di riferimento
nel settore delle Tecnologie dell’Informazione
e della Comunicazione grazie alle avanzate
infrastrutture che vi vengono realizzate.
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Installazioni
PGIGrup - David Tusset
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione España S.A
Foto: Luis Ros, Iwan Baan
1. Modello dell’edificio
Direzione Tecnica
Técnics-G3 -J.M.Forteza
2.3. L’edificio nel suo aspetto diurno ed inserito
nel contesto del quartiere
Project Manager
CAST- Angel Rotea
4. Effetto luminoso colorato per gli interni
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4
L’edificio progettato da Enric Ruiz-Geli con il suo
studio, Cloud 9, rispecchia il passaggio da una
società industriale ad una società digitale: l’edificio
è un’architettura digitale, costruita attraverso
processi digitali di CAD/CAM, in cui le connessioni sono più importanti del peso dei materiali.
La facciata del Media-TIC non spiega la costruzione industriale in serie, bensì sviluppa e dimostra la costruzione dell’informazione.
Il Media-TIC rende onore al principio e allo scopo
per cui è stato concepito con più di 300 sensori.
Al pianoterra i sensori di presenza regolano il
consumo in base al numero di persone nella hall.
I sensori delle facciate collegate al sistema
di illuminazione risparmiano energia evitando
il consumo dei primi 3 metri di facciata. Infine,
i 104 sensori con CPU collegati ai cuscinetti
in ETFE fanno sì che ciascuno di essi costituisca un elemento costruttivo di una facciata
intelligente. L'edificio si avvale, inoltre, di un
tetto con moduli fotovoltaici che produce fino
a 29.000 kWh/annui, con un risparmio
di 18,8t di CO2, e di una copertura a giardino
con due spazi verdi.
L’illuminazione del Media-TIC è un altro aspetto
rilevante coadiuvato dal rivestimento in ETFE,
poiché questa “pelle” permette il controllo della
temperatura ottimizzando, allo stesso tempo,
l’entrata di luce naturale. Oltre a disporre di un
sistema di illuminazione specifico, gli elementi
strutturali centrali dei piani degli uffici si avvalgono di una pellicola fluorescente che va a integrare l’illuminazione notturna. Negli spazi interni,
l’illuminazione artificiale si adatta alla modalità
e flessibilità dei diversi piani e assume un’ulteriore
funzione comunicativa grazie all’utilizzo del
colore. Corpi illuminanti da incasso Line Up
completi di lampade fluorescenti T16 di ultima
generazione disposti in fila continua diventano
parte della struttura avvolgente, fornendo
agli ambienti di lavoro una illuminazione
generale uniforme.
La linearità viene mantenuta anche negli
ambienti di passaggio adottando per questi
il colore verde, colore caratteristico dell’edificio.
Tutti i moduli perimetrali integrano apparecchiature DALI, le quali consentono di regolare il
livello di illuminazione in base alla luce
naturale. Nelle terrazze, lungo le scale e in altri
ambiti di passaggio e sosta, si dà continuità
con l’utilizzo di lampade fluorescenti iSign.
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Progetti
Il teatro Capstone
Cliente
Hope University di Liverpool
Progetto architettonico
DV Architects
Liverpool, Regno Unito
Consulenti di Servizi
TDS
Il Centro di Arte Creativa & Produttiva ultramoderno che incorpora il teatro Capstone è il risultato di un progetto di ristrutturazione iniziato
alla fine degli anni 90 grazie ad un cospicuo
intervento dello studio d’architettura Downs
Variava presso l’ex Scuola Cattolica Romana,
che ha portato alla realizzazione per trasformarsi
nell’edificio Cornerstone.
Il nome deriva dal Salmo 118:22, la pietra
che i costruttori scartarono e che diventa pietra
angolare.
La ristrutturazione, che ha vinto il premio
Liverpool Architecture and Design Trust come
miglior contributo alla sostenibilità dell’ambiente
urbano, è costata oltre 20 milioni di sterline
ed è stata finanziata dal generoso sostegno
di numerosi partner, tra cui la North Liverpool
Partnership, English Partnership, European
Regional Development Fund, l’Higher Education
Funding Council per l’Inghilterra, la Esmee
Fairburn e Garfield Weston Trusts, la lotteria
inglese Heritage, la provincia gesuita,
l’Arcidiocesi di Liverpool, la Historic Churches
Preservation, fondi della Trust and Hope
University. L’intervento della iGuzzini ha interessato varie aree con molteplici tipologie di apparecchi. Nell’auditorium sono stati utilizzati iRoll,
ben inseriti e mimetizzati nel soffitto tecnico.
Nelle zone di collegamento fra i vari spazi sono
stati utilizzati apparecchi Action così come nel
foyer. Gli apparecchi del foyer sono gestiti grazie
al sistema di controllo Master Pro che gestisce
anche l’illuminazione di scena per una illuminazione diffusa. Nei camerini sono stati utilizzati
invece incassi del Sistema Easy PL-R.
Nelle meeting room sono stati utilizzati apparecchi
Light Air. L’area esterna è stata illuminata con
Lavinia CPO-TW, iTeka, Miniwalky e Vis.
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Committente Elettrico
A & B Engineering
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione UK
Foto: James Newton Photographs
1. Foyer
Committente Principale
Allenbuild
2.3. Uno dei camerini ed una delle sale meeting
4. Auditorium
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Progetti
Il flagship delle gioiellerie Rox
Cliente
Rox
Progetto di allestimento
Graven Images
Glasgow, Regno Unito
Controllo costi
Fitzsimmons
Rox vanta una lunga tradizione in quanto prestigiosa gioielleria scozzese che pone un accento
particolare al premuroso servizio di assistenza
alla clientela e all'assoluta originalità del design
come elemento distintivo dell’azienda.
Con quattro negozi in tutta la Scozia, il negozio
flagship all’interno dell’Argyll Arcade di Glasgow è
recentemente stato oggetto di un rinnovamento
da un milione di sterline. iGuzzini è stata invitata
dal design team di Graven Images e dai consulenti
di costo Fitzsimmons a collaborare al progetto Rox
al fine di trovare una soluzione di illuminazione
che integrasse ed esaltasse l’opera di rinnovamento realizzando i livelli corretti di illuminazione
sia d’ambiente che d’accento.
Poiché la merce in esposizione ha un valore di
diverse migliaia di sterline, è stata prestata una
cura particolare a fornire tipi di illuminazione
diversi per dare risalto ai vari oggetti esposti.
Le sorgenti luminose sono state scelte in primo
luogo attraverso una serie di workshop tenuti
presso lo showroom iGuzzini di Glasgow.
Lo scopo consisteva nel rivedere l’approccio
tradizionale che prevedeva di esaltare il prodotto
esclusivamente con sorgenti luminose a ioduri
metallici. Il risultato è stato un mix di lampade
a ioduri metallici, lampade dicroiche e LED per
illuminare i prodotti esposti dando il giusto risalto
ad ognuno di essi. Il mix di sorgenti luminose
mette in evidenza l’oro, l’oro bianco, il platino
ed i diamanti nel loro vero potenziale, accentuando lo sfavillio di ogni singolo articolo.
Il piano superiore è allestito come spazio relax
per l’assistenza personalizzata alla clientela,
dove i clienti possono curiosare in un ambiente
rilassante e informale provvisto di bar.
I prodotti iGuzzini utilizzati comprendono
i proiettori a binario Tecnica, Deep Frame,
Pixel Plus, insieme a Ledstrip per evidenziare
il dettaglio del profilo.
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Partners Assistance
iGuzzini illuminazione UK
Foto: iGuzzini Archive
1.2. Lo spazio relax al piano superiore
3. Vetrine che si affacciano sull’Argyll Arcade
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Progetti
Illuminazione monumentale
delle bellezze di Delhi
Cliente
Governo di Delhi
ASI - Archeological Survey of India
Progettazione illuminotecnica
Lucent Consultants
Delhi, India
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In occasione dei Giochi del Commonwealth del
2010 il Governo di Delhi ha intrapreso il restauro
di numerosi monumenti dimenticati.
L’illuminazione di questi monumenti fa parte di
un processo di restauro architettonico generale.
L’idea alla base era quella di dare nuovo vigore
a questi siti storici della città e creare un rinnovato interesse tra i turisti.
I progetti hanno seguito una programmazione
molto rigida e sono stati ultimati con buon anticipo rispetto ai Giochi che si sono svolti nell’ottobre
2010. Il restauro ben eseguito e l’illuminazione
fantastica hanno creato una vista splendida
per i turisti, esibendo in tutto il loro splendore
le meraviglie architettoniche della grande storia
dell’India.
La progettazione illuminotecnica per enfatizzare
la bellezza monumentale degli edifici e la fornitura
degli apparecchi necessari è stata curata dai
consulenti di Lucent Consultants.
Sia la tomba del musicista Abdul Rahim KhanI-Khana che le due tombe chiamate Dadi e Poti
sono illuminate con Maxiwoody e Miniwoody.
Durante la notte si è voluto colorare le cupole,
distinguendo nettamente l’aspetto diurno
dei monumenti da quello notturno.
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Foto: Taj Mohamad
1. Tombe di Dadi e Poti
2. Tomba di Abdul Rahim Khan i Khana
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Progetti
Luci italiane a Istanbul
Committente
ICE
Progetto illuminotecnico
per la fontana di Ahmet III
Studio Annunziata e Terzi
Istanbul, Turchia
Nel corso del 2011 la presenza della iGuzzini
a Istanbul ha portato alla realizzazione di due
interventi molto importanti nell’ottica della
collaborazione italo-turca. Nel mese di marzo
2011 il distributore iGuzzini in Turchia, a Tepta,
ha sponsorizzato la nuova illuminazione di
Palazzo Venezia, sede dell’Ambasciata Italiana
ad Istanbul. L’edificio si trova nel centralissimo
quartiere di Beyoğlu a pochi passi dalla celebre
via Istiklal Caddesi e non lontano dalla torre
di Galata. Il 17 marzo, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d’Italia è
stata inaugurata la nuova illuminazione delle
facciate di Palazzo Venezia caratterizzata dall’uso esclusivo di apparecchi a LED: Linealuce,
Glimcube, Miniwoody, iPro, con LED a luce
bianca calda. In questo modo i particolari della
facciata sono valorizzati arrivando contemporaneamente alla riduzione del consumo energetico
pari al 50%.
Nel luglio 2011 invece, Istanbul ha visto
l’inaugurazione dell’illuminazione di diversi
monumenti della città secondo il progetto
“Italian Lighting Design for Istanbul” iniziato
nel 2009 e promosso dall’ICE.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra Italia
e Turchia in vista delle celebrazioni per il
conferimento ad Istanbul del titolo di capitale
della Cultura europea per il 2010.
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Foto: Archivio iGuzzini
1. La facciata di Palazzo Venezia
2. La fontana di Ahmet III
3. Inaugurazione della nuova illuminazione per la fontana
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Il duplice obbiettivo era quello di promuovere
da un lato l’esperienza italiana nella illuminazione applicata ai beni culturali e dall’altro
incoraggiare lo scambio e la partnership fra
due paesi che condividono importanti elementi
nella loro storia.
Il programma ha incluso una conferenza nel
2009 sulla illuminazione urbana architetturale
e la realizzazione, in collaborazione con
importanti lighting designer e aziende italiane
l’illuminazione di tre monumenti molto famosi
di Istanbul. La Torre dell’Orologio di Dolmabahçe,
la sede dell’IMA (L’accademia di moda di Istanbul)
e la Fontana di Ahmet III.
La iGuzzini ha partecipato in qualità di sponsor
tecnico alla illuminazione della Fontana
di Ahmet III, autentico gioiello della Istanbul
ottomana.
La Fontana fu costruita dal Sultano Ahmet III
di fronte alla Porta della Maestà (Bāb-ı
Hŭmāyūn) del Topkapi. Il progetto, dello
Studio Annunziata e Terzi, aveva tre obbiettivi:
migliorare la percezione della plasticità e dei
colori delle decorazioni; minimizzare l’impatto
degli apparati tecnici dell’illuminazione; l’armonizzazione e schermatura delle luci dell’ambiente circostante alla Fontana per migliorarne
l’aspetto notturno e permettere la visione
della nuova illuminazione.
Sono stati utilizzati proiettori Woody con lampade
ad alogenuri metallici di diverse potenze,
installati su una struttura metallica creata
appositamente per il progetto. Inoltre sono
stati utilizzati anche apparecchi iPro.
Il tutto è gestito dal Light Management System
“Colour Quick”.
Da sinistra:
Ferdinando Pastore (ICE Istanbul),
Gianluca Alberini (Console Italiano ad Istanbul),
Gianpaolo Scarante (Ambasciatore italiano
ad Istanbul), Huseyin Avni Mutlu (Governatore
di Istanbul), Mustafa Demir (Sindaco di Fatih,
quartiere in cui la fontana é situata),
Paolo Guzzini, Ibrahim Ozekinci (Direttore
delle Fondazioni di Istanbul). L’ultimo a destra
è Mohammed Garip, responsabile dell’illuminazione della città.
incontroluce 24
23
Progetti
Illuminazione
della facciata di Dallmayr
Monaco, Germania
Committente
Alois Dallmayr KG
Progettazione illuminotecnica
Tom Schlotfeldt, Schlotfeldt Licht
Installatore
Seidler & Freinecker
1
Alois Dallmayr, il rinomato negozio di prelibatezze
e specialità gastronomiche con sede a Monaco
che vanta oltre 300 anni di storia, è sinonimo
di tradizione e qualità. Ma tradizione non deve
essere intesa come punto di arrivo, bensì proprio
il contrario: “La tradizione è legittimata solo
se si riesce a darle un senso per il futuro”, è
convinzione dell’azienda. Lo sguardo al futuro
ha sospinto lo sviluppo dell’azienda che da
“commerciante di spezie” si è trasformata
nell’attuale produttore di fama internazionale.
Questa volontà di progresso è stata determinante
anche quando si è trattato di scegliere una
nuova illuminazione della sede originaria
di Dallmayr, biglietto da visita dell’azienda,
che registra oltre 1,5 milioni di visitatori all’anno.
Dallo scorso dicembre la storica facciata
dell’edificio ubicato in Dienerstraße, cuore del
centro cittadino del capoluogo della Baviera,
è dotata di un’illuminazione a LED assolutamente
innovativa. L’obbiettivo alla base della nuova
illuminazione è stato quello di mostrare
24
Foto: Frank Vetter, day & light
1. Illuminazione di tutta la facciata dell’edificio
2.3. Particolari
lo splendore della facciata per tutta la sua
superficie; la soluzione precedente, infatti,
illuminava soltanto i primi due piani.
La nuova illuminazione si concentra sui dettagli,
gli elementi delle colonne e le spallette delle
finestre, evidenziando in questo modo la plasticità
e la struttura regolare della facciata. I proiettori
a LED del modello Miniwoody sono stati utilizzati
per illuminare gli abbaini e gli elementi delle
colonne al terzo piano.
Le lesene che attraversano il primo e il secondo
piano sono illuminate invece da proiettori a LED
Woody con ottica spot. Gli apparecchi Glim Cube,
invece, accentuano le spallette delle finestre
al quarto piano. L’intensità luminosa di tutti
i corpi illuminanti è regolabile tramite il sistema
DALI. Per la scelta della temperatura colore della
luce ci si è ispirati alla tonalità del “giallo sole”
con cui la facciata è dipinta e si è optato per
un bianco caldo.
2
3
incontroluce 24
25
Progetti
La Stazione del Sole
Committente
Metropolitana di Santiago del Chile
Progetto architettonico
e supervisione dei lavori
BAC S.A.
Santiago, Cile
1
La Estación Intermodal del Sol è una stazione
della metropolitana di Santiago, su due livelli
ed è piattaforma di scambio tra autobus urbani
e interurbani. Incrementa, in questo modo,
i collegamenti con la zona di ponente di
Santiago, la quale otterrà mediante questa
stazione un accesso rapido e agevole a tutta
la rete della metropolitana di Santiago.
La proposta architettonica di questo terminale
è particolarmente innovativa in Cile, grazie all’uso
di una grande copertura realizzata con una
tensostruttura che integra la linea di design scelta
per tutti i progetti in superficie relativi alle nuove
stazioni disegnate per la Metropolitana dallo
studio di architettura BAC S.A.
Questa copertura è stata disegnata con il doppio
obiettivo di proteggere i passeggeri dalle
condizioni ambientali e di offrire un’area di
circolazione coperta con pochi elementi strutturali
verticali; le sue forme favoriscono, inoltre,
la ventilazione e la circolazione permanente
dell’aria, elemento che consente di generare
una grande zona di attesa ventilata e senza
accumulo dei gas di combustione degli autobus.
26
Progetti di Ingegneria
Zañartu - MC – PM
Tensostruttura
Cidelsa
Progetto illuminotecnico
Opendark S.A. - Karin Vásquez
Impresa costruttrice
Constructora Internacional S.A.
Foto: Cristian Barahona M.
1. La tensostruttura nel suo aspetto serale
2. Particolare delle strutture di tensione della copertura
Lo sviluppo architettonico è semplice:
13 banchine per gli autobus, due nuclei di scale
e un corpo centrale con i servizi per i passeggeri
e le biglietterie. Presso le biglietterie sono stati
installati apparecchi del Sistema Easy con schermi
Dark Light. Un aspetto essenziale del progetto
era limitare al massimo la quantità di dispositivi
di illuminazione con relativi supporti, i quali
tradizionalmente si trasformano in un ostacolo alla
circolazione: per questo si è deciso di utilizzare
i supporti della grande struttura come elementi
di fissaggio dei proiettori Woody simmetrici e
asimmetrici che utilizzano lampade ad alogenuri
metallici 150 e 250 W. Si tratta di un numero
di proiettori ridotto, ma altamente efficiente
per una superficie coperta di 3000 mq, che
minimizza il ricorso all’energia elettrica per
illuminazione e condizionamento climatico.
La configurazione finale dell’insieme genera un
terminal degli autobus particolarmente piacevole,
che cattura l’attenzione dell’osservatore, in grado
di produrre un rinnovamento dell'immagine
urbana di un luogo che, fino a poco prima
della concretizzazione del progetto, era squallido,
confinato da tre autostrade e quasi abbandonato
alla periferia di Santiago.
2
incontroluce 24
27
Progetti
Museo Nazionale della Cina
Cliente
Museo Nazionale della Cina
Design
Meinhard von Gerkan e Stephan Schütz
con Stephan Rewolle e Doris Schäffler
Pechino, Cina
Addetti alla progettazione
Gregor Hoheisel, Katrin Kanus,
Ralf Sieber, Du Peng, Chunsong Dong
1
La conversione e l’ampliamento del Museo
Nazionale Cinese prevede l’integrazione tra il
precedente Museo di Storia Cinese e il Museo
Rivoluzionario Cinese. Ultimato nel 1959 come
uno dei dieci edifici pubblici importanti di
Piazza Tien An Men, nelle immediate vicinanze
della Città Proibita, il museo costituisce tuttora
una pietra miliare della storia dell’architettura
cinese moderna. Dieci studi di architettura
internazionali sono stati invitati a presentare dei
progetti di massima e l’appalto è stato aggiudicato
alla proposta avanzata dagli architetti Gerkan,
Marg & Partners (gmp) insieme a CABR
di Pechino, davanti a Foster & Partners, Kohn
Pedersen Fox, OMA & Herzog & de Meuron.
La proposta originaria di GMP prevedeva lo sventramento del museo esistente. Il blocco centrale
avrebbe dovuto essere rimosso e l’ampio spazio
così creato sarebbe stato coperto da una copertura
sospesa di bronzo che avrebbe dovuto unire
il vecchio edificio al nuovo. Dopo aver parlato
con il cliente e gli esperti di architettura cinesi,
il progetto è stato rivisto, allo scopo di integrare
maggiormente l’impatto esterno del vecchio edificio
nel nuovo, pur senza abolire la palese distinzione
tra vecchio e nuovo. In questo modo l’edificio
illustra il senso di continuità della storia.
L’obiettivo era quello di unire l’ala nord e l’ala
sud in un unico complesso di edifici, eliminando
la struttura centrale.
28
Revisione del design
Meinhard von Gerkan
e Stephan Schütz con Stephan Rewolle
Responsabili del progetto
Matthias Wiegelmann
con Patrick Pfleiderer
Direzione del progetto
Beijing Guojin Consultants Co., Ltd.
Azienda partner cinese
ed Ingegneria elettrica
CABR (Chinese Academy
of Building Research)
Ingegneria strutturale
schlaich bergermann und partner
CABR - Chinese Academy
of Building Research
Tecnologia di eventi ed acustica
Müller-BBM Group
ADA Acoustic Design Ahnert
Progettazione illuminotecnica
conceptlicht GmbH
TsingHua Design Institute
Foto: Christian Gahl
1. L’entrata su piazza Tian’ anmen
2. Il padiglione centrale con la copertura rossa alle pareti
Facciata
SuP Ingenieure GmbH
2
Il padiglione della lunghezza di 260 metri funge
da area di accesso centrale, per poi ampliarsi
al fine di abbracciare l’attuale entrata centrale
su Piazza Tien An Men.
Il ‘forum’ così creato funge da atrio ed area eventi
multifunzionale, con tutte le funzioni di servizio
destinate al pubblico, ossia caffetterie e sale
da tè, librerie e negozi di souvenir, biglietteria
e toilette. La classica divisione tripartita degli
edifici storici cinesi domina anche il design
del ‘forum’. Una base in pietra costituisce
la piattaforma per una struttura in legno,
con una copertura a cassettoni che appoggia
su una griglia. Per questa copertura a cassettoni
che si estende su tutto il forum e nella Hall
centrale la iGuzzini ha sviluppato un apparecchio
speciale che contribuisce a creare attraverso
l’illuminazione quel senso di accoglienza che
si è voluto per tutto l’edificio. Questa atmosfera
familiare nasce anche dall’uso armonico dei materiali: granito locale per il pavimento e le pareti
dello strato di base e rivestimento in legno nell’area
della galleria. Le stanze di importanza speciale
sono evidenziate con uso di materiali diversi.
Il padiglione centrale opposto all’entrata ovest
principale e il teatro hanno coperture rosse delle
pareti che migliorano l’acustica. L’ingresso
principale del museo continua ad essere orientato
verso ovest, ma, per la prima volta, le entrate
nord e sud sono collegate tramite il ‘forum’.
La forma architettonica dello spazio è un’interpretazione contemporanea di elementi tradizionali di
edifici cinesi. Ciò risulta evidente già nel cortile
posto a ovest, al quale si accede tramite ampi
gradini che ricordano i gradini davanti ai precinti
dei templi nella Città Proibita ubicata proprio
dietro l’angolo. L’entrata ovest dell’edificio attuale,
il “Mengguobao” di fronte a Piazza Tien An Men,
spicca per una serie di colonne meravigliose,
unite tra loro da una trabeazione ispirata
all’architettura di templi e palazzi, con la struttura
del tetto che vi appoggia sopra: nell’architettura
storica cinese, questo sofisticato sistema
di travi e mensole a sostegno dei tetti dei palazzi
imperiali si chiama ‘dougong’.
incontroluce 24
29
Progetti
Museo Nazionale della Cina
3. Il Forum
4. Lo stile tradizionale del colonnato e delle finestre traslato
in linguaggio contemporaneo
5. L’ingresso ovest
4
5
La facciata ovest del nuovo edificio è progettata
in modo analogo. Le porte di entrata ai nuovi
edifici sono realizzate in lastre di bronzo traforate
che filtrano la luce diurna, producendo in tal
modo un’atmosfera pacata, come quella degli
edifici cinesi tradizionali ottenuta attraverso le
tipiche persiane decorate. Il motivo della traforazione è ispirato ad un antico pannello in bronzo
che è uno dei pezzi straordinari nel milione
di opere d’arte della collezione del Museo
Nazionale. Questa decorazione ricorre anche
nella forma delle balaustrate all’interno del
museo. L’ala nord di fronte a Chang’an Avenue
ospita l’esposizione relativa alla storia moderna
cinese, mentre l’ala sud alloggia gli uffici
amministrativi e la biblioteca. Nel nuovo edificio,
le aree espositive principali sono distribuite
su quattro piani sovrapposti a nord e a sud del
padiglione centrale, dove si tengono ricevimenti
di stato, banchetti ed eventi simili.
Sotto il padiglione centrale si trovano un cinema
e un teatro, una sala eventi in grado di ospitare
non solo conferenze, ma anche, grazie alla progettazione acustica, concerti di musica classica
e altri eventi che prevedono l’uso di un palco.
Il livello base e gli interrati contengono
i laboratori e le officine del museo, i depositi
e il garage sotterraneo.
incontroluce 24
31
Progetti
Palazzo Lombardia
Cliente
Regione Lombardia
Progetto architettonico
Pei Cobb Freed & Partners
con Caputo partnership
Sistema Duemila
Milano, Itala
1
2
Palazzo Lombardia è la nuova sede di Regione
Lombardia che si affianca alla sede storica di
Palazzo Pirelli ed è formata da edifici curvilinei
di 7 e 9 piani e da una torre centrale di 39
piani, alta 161 metri, ispirato ai principi di
accessibilità e risparmio. Gli edifici alla base
di Palazzo Lombardia si articolano in quattro
fabbricati alti nove piani e sette piani nei quali
sono concentrati tutti gli Assessorati e le
Direzioni Generali, nonché le funzioni culturali,
di intrattenimento e di servizio.
Ai piani +00 e +01 sono collocati uno spazio
espositivo, un auditorium multifunzionale,
un asilo, una palestra, una sala convegni
da 500 posti, una biblioteca, lo Spazio Regione,
il Protocollo generale, vari spazi di socializzazione,
oltre a ristoranti, bar, caffetterie e negozi.
La torre accoglierà, invece, gli uffici politico-amministrativi della Presidenza, le sale di rappresentanza, la sala giunta e la sala stampa. Gli ultimi
piani del grattacielo sono destinati al pubblico,
con un belvedere polifunzionale e una terrazza.
32
Stazione appaltante
Infrastrutture lombarde spa
Foto: Paolo Carlini
1. Rendering del progetto di Pei Cobb Freed & Partners
Progetto illuminotecnico
Studio Voltaire - Jacopo Acciaro
2.3. Ufficio di Presidenza
L’opera è destinata a comprendere un mix di
funzioni amministrative, culturali, di rappresentanza e di svago, il tutto attorno ad una grande
piazza coperta di circa 4000 metri quadrati,
con migliaia di metri quadrati di verde, una
nuova promenade ciclo pedonale su via Restelli
e giardini pensili sulle coperture, impianti
eco-compatibili d'avanguardia per il riscaldamento
e il raffrescamento degli ambienti e per la generazione di energia elettrica (pompe di calore ad
alto rendimento che sfruttano l’acqua di falda e
pannelli fotovoltaici integrati nelle facciate vetrate
della torre). Nessun uso di combustibili fossili.
La iGuzzini è intervenuta per l’illuminazione
artificiale degli uffici della Presidenza, di minimo
impatto visivo, ma con effetti luminosi anche
colorati. Per illuminare la zona con la scrivania,
nel soffitto sono incassati degli iN 60 che creano
due tagli di luce. Sempre in questo ufficio sono
stati utilizzati apparecchi Hub in cui si usano
sorgenti luminose a fluorescenza. Inoltre sono
stati inseriti degli incassi Lineup RGB, che
si trovano dietro ad una tenda, ed incassi Deep
Laser LED. Al livello zero dell’edificio, invece,
abbiamo realizzato l’illuminazione del grande
auditorium con i Reflex professional alogeni
e al livello uno la sala congressi con i Reflex
LED Fortimo. Il foyer è invece illuminato con
Bespoke. Nella reception a doppia altezza
e nella zona degli ascensori sono stati utilizzati
i nuovi incassi The Reflex professional con
lampada ad alogenuri metallici. Negli uffici
operativi sono state utilizzate invece le sospensioni
Lens con luminanza controllata.
Negli ambienti di passaggio, tutti i corridoi
dal 32° al 35°, sono stati utilizzati gli incassi
The Reflex professional con lampada fluorescente.
Il progetto di Pei Cobb Freed & Partners di New
York, Caputo partnership e Sistema Duemila
(entrambi di Milano) ha vinto nel 2004
il concorso internazionale di progettazione.
Il vincitore è stato scelto tra dieci progetti
presentati dai concorrenti ammessi al concorso,
selezionati a loro volta da un totale di 98
candidature pervenute da parte di prestigiosi
studi di architettura di tutto il mondo.
3
incontroluce 24
33
Progetti
Lo stile coloniale a Sihlcity:
luce per il nuovo store Colonys
Committente
its COMPANYS AG
Concept/Architettura/Design
Ivo Tschümperlin/retailpartners
Zurigo, Svizzera
1
Il negozio specializzato in calzature ed accessori
Colonys ha aperto i battenti a Zurigo offrendo
un’esperienza di acquisto ispirata al periodo
coloniale. L’inaugurazione del negozio Colonys
presso il centro commerciale Sihlcity di Zurigo
nell’aprile 2011 ha costituito un evento di
risonanza assoluta. Il marchio Colonys appartenente a its Companys AG offre un’ampia
gamma di calzature e accessori alla moda,
ideali per un utilizzo business, leisure e active
time, rivolti ad una clientela maschile e femminile.
“Vorremmo che, entrando nel negozio, i nostri
clienti si sentissero avvolti dal benessere
di un’ambientazione ispirata ai paesi del sud
e all’epoca coloniale, dimenticando per un attimo
la frenetica vita quotidiana”, ha dichiarato
Ivo Tschümperlin, CEO di Companys.
Retailpartners AG, un’azienda che si occupa
di allestimento negozi, architettura per interni
e interior design, ha sviluppato, in stretta collaborazione con Ivo Tschümperlin, un’architettura
di pregio e un allestimento luminoso sofisticato
la cui realizzazione pratica è stata affidata
a iGuzzini. L’obiettivo consisteva nel rendere
percettibile lo stile di Colonys. La progettazione
si è ispirata all’atmosfera dei paesi coloniali,
dove i caldi raggi del sole penetrano attraverso
le lamelle delle persiane fino a illuminare gli
interni bui, creando un gioco di luci e ombre
assolutamente unico.
34
Progettazione illuminotecnica
retailpartners
Foto: Günter Laznia
1.2. Foto degli interni
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione Schweiz AG
La piacevolezza dell’ambientazione è realizzata
grazie all’utilizzo di arredamento coloniale
e lampade a LED ad alto rendimento.
L’illuminazione di base del negozio molto tenue
proviene da incassi a soffitto “Reflex Professional”
con LED Fortimo. Poiché le lampade vengono
fatte funzionare soltanto al 40%, i visitatori non
si rendono nemmeno conto della luce a soffitto.
Il soffitto risulta leggermente illuminato da
immagini ornamentali retro - illuminate i cui
motivi ricorrono continuamente nel negozio.
In contrasto con la luce a soffitto ridotta, i proiettori
illuminano i prodotti sugli scaffali a parete
e sulle superfici espositive, dando loro il giusto
risalto. Gli arredi espositivi, come le vetrinette
e gli scaffali, sono illuminati da lampade X26.
Nella zona posteriore del negozio sono presenti
una zona lounge e le casse. Mentre la restante
superficie del negozio presenta colori caldi e
scuri in sintonia con lo stile coloniale dei paesi
del sud, qui predominano materiali chiari e
mobili bianchi. In questa zona l’illuminazione
di fondo è leggermente più chiara. Essa proviene
tra l’altro da due file di Ledstrip disposti lungo
la parete sopra la cassa e la lounge.
Un dispositivo di montaggio fa in modo che
i clienti non vedano le lampade, ma percepiscano
soltanto la luce proveniente da una fessura
tra il soffitto e le pareti laterali, potenziando
notevolmente il senso di profondità dei locali.
L’interno del Colonys Shop, illuminato esclusivamente da lampade a LED, è visibile soltanto
a coloro che entrano nel negozio: tende lamellari
nella vetrina e una parete a vista all’ingresso
impediscono la visione dell’interno da fuori.
incontroluce 24
2
35
Progetti
Repower Shop
Cliente
Gruppo Repower
Progetto architettonico
Daniel Huber
Ilanz, Svizzera
Partners Assistance
iGuzzini illuminazione Schweiz AG
1
Il gruppo Repower, attivo nel settore elettrico,
ha aperto un nuovo centro clienti ad Ilanz,
nel Cantone dei Grigioni. Il centro, chiamato
“Repower Contact”, è stato progettato dall’architetto Daniel Huber. In questa sede Repower
fornisce consulenza ai clienti e li informa su temi
di attualità nel campo dell’energia.
Il centro vanta un design moderno, tecnologia
innovativa ed una illuminazione costituita
interamente da luci a LED.
Come partner per l’illuminazione, Daniel Huber
ha scelto gli apparecchi della iGuzzini.
Grazie al suo progetto architettura ed illuminazione
si integrano perfettamente.
Il centro “Repower Contact” è articolato in tre
isole modulari che assolvono ciascuna a funzioni
diverse: il servizio clienti, l’Info-Center interattivo
e le vendite. Le isole modulari sono sovrastate
da un cubo che accoglie l’insieme del bancone
sottostante. Da un lato, le luci a LED Deep
Minimal, orientabili e incassate nel cubo, guidano
i clienti al bancone che li interessa. Questi incassi,
inoltre, illuminano in modo mirato i pannelli
dell’Info-Center interattivo. Affinché la luce
non si rifletta in basso nei display incassati nei
banconi, l’architetto ha ridotto il numero dei
punti luce ed ha posizionato le luci spostandole
rispetto agli schermi.
36
Foto: Günter Laznia
1. Isole modulari
2. Area espositiva
Al centro delle tre isole si trova lo spazio espositivo.
Quest’ultimo è illuminato da proiettori Primopiano
a LED, montati su binari. In questo modo,
Repower può spostare facilmente i proiettori
ed adattarne il numero per ogni esposizione.
La zona lounge dello spazio è illuminata da
sospensioni Le Perroquet che creano un’atmosfera
intima ed accogliente.
L’uso di apparecchi a LED ha portato, a fronte
di un investimento iniziale più elevato rispetto
all’illuminazione tradizionale, ad una riduzione
dai 15-20 Kw necessari per l’illuminazione
dello spazio di 133 mq a solo 2 Kw di potenza.
Inoltre le luci a LED hanno una durata di vita
nettamente maggiore, il che riduce i costi di
manutenzione. A ciò si può sommare un vantaggio
indiretto dato dalla diminuzione del carico termico
dell’impianto di illuminazione e riduzione quindi
delle spese per il condizionamento.
2
incontroluce 24
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Progetti
Centro Culturale Niemeyer
Cliente
Principato delle Asturie
Avilés, Spagna
Progetto architettonico
Oscar Niemeyer
Roberto Alonso Martínez
Javier Blanco García Castañón
Jair Rojas Valera
Almudena Fernández Menéndez
1
2
Il Centro Niemeyer è un progetto promosso dal
Governo spagnolo e dal Principato delle Asturie,
il cui principale obiettivo è la costruzione di un
complesso culturale di rilevanza internazionale
che serva da motore per il rilancio economico
e urbanistico di un’intera regione in pieno
processo di trasformazione industriale, quale
la “ria”, tipica valle fluviale a fiordo, di Avilés.
Il complesso ha trasformato quella che era una
zona industriale e contaminata in uno spazio
votato all’eccellenza e alla creatività.
È già diventato un simbolo delle Asturie moderne
e prospere del futuro; una terra che, senza
perdere le sue radici industriali, scommette
su sostenibilità, tecnologia, istruzione e cultura
come motori di sviluppo. Il Centro è il cuore
di quella che diventerà un giorno la “Isla de
la Inovación”, uno dei più ambiziosi progetti
di recupero urbano contemplati in Spagna, che
è stato assegnato al team diretto da Norman
Foster, nell’ambito di una gara internazionale.
L’architetto brasiliano Oscar Niemeyer ha realizzato un progetto che vuole diventare un punto
di riferimento internazionale nella produzione
di contenuti culturali, dedicato all’istruzione,
alla cultura e alla pace. È la sua unica opera
in Spagna e, nelle sue stesse parole, “la più
bella e più amata che abbia fatto al di fuori del
Brasile”. Il Centro ha anche un Comitato consultivo internazionale che collabora con il team
direttivo alla definizione degli obiettivi e alla preparazione dei contenuti. Il comitato è composto
da personalità di altissimo profilo internazionale:
attualmente il cineasta Woody Allen, lo scienziato
Stephen Hawking, lo scrittore Paulo Coelho e
il creatore di internet e vicepresidente di Google,
Vinton Cerf. Il Centro è stato aperto al pubblico
per la prima volta il 25 marzo 2011. Il complesso
culturale è composto da cinque spazi indipendenti
e nel contempo complementari: l’Auditorium,
la Cupola, la torre-belvedere sulla “ría” e sulla
città, l’edificio polivalente, la Piazza aperta.
38
Architetti tecnici
Manuel Gutierrez Torralba
Jaime Vila
Progettazione impianti
Euring Ingenieros
Felipe Cicujano Carrión
Everproject
José Manuel Fernández Arrufat
Strutture
José María Macías Cano
ingegneria civile
Fhecor Ingenieros Consultores S.A.
strutture
Foto: 274 Km
1. Torre Belvedere e cupola
2. Plastico senza il Centro polivalente
3. Cupola e Centro polivalente
Partners Assistance
iGuzzini Illuminazione España S.A
3
L’auditorium con i suoi 26 metri, è l’edificio più
alto del Centro Niemeyer ed è quello che ha
creato più difficoltà in fase di costruzione per la
complessità delle forme. Presenta 961 poltrone
e una caratteristica molto tipica dell’architetto:
non ci sono palchi, solo un’unica platea, la
“gradinata democratica”. Una delle caratteristiche
è la “grande finestra”, il portone dello scenario.
Si tratta dell’elemento più singolare dell’edificio,
che offre la possibilità di aprirsi sulla Piazza
e di allestire lo spettacolo all’aperto, ampliando
lo scenario verso l’esterno per renderlo fruibile
a migliaia di persone. È lo scenario dei grandi
appuntamenti: concerti, incontri e riunioni
culturali di livello internazionale.
L’illuminazione è stata risolta con l’installazione
di faretti da incasso Optica dotati di lampade
fluorescenti compatte e dimmer, che abbinati
alle linee luminose integrate nei soffitti acustici
permettono di configurare l’atmosfera più adatta
al carattere dell’evento in corso.
La “Cupola” racchiude uno spazio espositivo
di 2.000 metri quadrati. Si tratta di una
semisfera realizzata in calcestruzzo a spruzzo,
al cui interno spicca una lampada disegnata
dall’architetto stesso. Per questa lampada che
si fa architettura sono stati utilizzati incassi
Pixel abbinati ad apparecchi indiretti integrati
che provvedono all’illuminazione del volume
su due livelli, caratterizzato dalla presenza
della scala elicoidale di grande valore plastico
e alla luce perimetrale d’ambiente di tutto
lo spazio. Nella sezione espositiva, al livello
inferiore, l’installazione di binari e l’utilizzo
di proiettori Tecnica dotati di vari accessori
permette di adeguare la regia luminosa alle
necessità di ogni mostra. La torre, alta 20 metri,
è il belvedere del Centro e lo spazio per la
gastronomia intesa come forma di cultura
equiparabile a cinema, letteratura o pittura.
Ci sono due spazi differenziati: il ristorante
e il cocktail bar.
incontroluce 24
39
Progetti
Centro Culturale Niemeyer
4. L’ingresso dell’Auditorium
5. La Torre Belvedere
4
In entrambi, troviamo una disposizione radiale
di sospensioni Action che forniscono luce generale con le lampade fluorescenti e luce d’accento
con lampade alogene per ottenere, mediante
l’uso di un sistema di gestione, la scena più
adatta, da ristorante con illuminazione generale
a lounge con una illuminazione più intima.
L’Edificio polivalente ospita “il Cinema”, unica
sala permanente delle Asturie per la proiezione
di film in versione originale. Woody Allen
è il presidente onorario del Cinema e consulente
in materia di contenuti.
L’edificio comprende, oltre ad altre sale
di proiezione, uffici amministrativi e il bar
ristorante. Proprio perché edificio polivalente
l’intervento illuminotecnico ha caratteristiche
diverse in base alle funzioni delle diverse
aree. Gli apparecchi da incasso Deep Frame
permettono il corretto funzionamento della
sala proiezioni. Il negozio dispone di una
soluzione di luce generale abbinata a luce
d’accento e la possibilità di incorporare
proiettori, il tutto integrato in un unico sistema
di illuminazione, Action.
40
Progetti
6
Centro Culturale Niemeyer
La zona amministrativa prevede invece una
illuminazione adeguata alle funzioni visive
richieste da questo ambiente.
Tutto l’edificio funziona come un unico volume
in cui gli apparecchi Light Up integrati nel
pavimento sottolineano le cornici e avvolgono
le pareti grazie alla possibilità di combinare
diverse soluzioni ottiche nello stesso gruppo
di luci.
Oscar Niemeyer ha progettato la Piazza con
una vocazione di apertura sociale: “Una grande
piazza aperta a tutti gli uomini e le donne
del mondo, un grande palco di teatro sulla
“ria” e sulla città vecchia di Avilés”.
Le caratteristiche rifiniture bianche dell’architettura di Niemeyer trovano un perfetto contrappunto nelle soluzioni illuminotecniche dotate
di lampade ad alogenuri metallici o all’occorrenza
lampade fluorescenti o tecnologia LED con
temperatura colore neutra. Così la luce orientata
sui volumi trova complemento negli accenti
sul pavimento e i raggruppamenti di proiettori
Maxiwoody permettono di ottenere una luce di
impatto che anima e dà dinamismo alla piazza.
I pilastri che sorreggono la passerella che
collega Auditorium e Cupola sono sottolineati
lateralmente da sorgenti luminose Linealuce,
mentre i faretti da incasso nel pavimento con
tecnologia LED avvolgono di una luce soffusa
la parte inferiore del tamburo del belvedere.
Troviamo infine lampade a parete Comfort
nelle zone di passaggio e collegamento, luci
di segnalazione Pencil nella zona parcheggio
e il Sistema Platea nell’accesso stradale.
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6. Ambiente del Cocktail Bar all’interno della Torre Belvedere
7. Spazio espositivo all’interno della Cupola
8. L’interno della Cupola con la lampada
progettata dall’architetto
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Cultura dell’azienda
Illuminare di più? Illuminare meno?
Illuminare meglio!
Progetto di allestimento
dello spazio della Galleria
Studio Cerri & Associati
La Triennale, Galleria dell’architettura
12-17 aprile 2011
È questo il secondo appuntamento di un ciclo
di mostre che iGuzzini propone sul progresso
attualmente in atto e osservabile nella scienza
e nell’arte dell’illuminazione.
In “Light-in-progress”, edizione del 2009,
veniva esplorato l’approccio sistemico nell’innovazione dell’illuminazione dei centri urbani.
In quel caso, a dominare era la domanda
“come illuminare meglio ad un costo minore?”.
Un costo minore sostenuto sia in termini
economici sia, soprattutto, ecologici: sforzo
che richiede da parte di tutti gli attori un
approccio diverso, ovvero più cultura della luce.
Con “Light-in-progress”, edizione del 2011,
iGuzzini ha invitato i visitatori ad un viaggio
3D su Google Earth. Si parte da La Venaria
Reale di Torino e si prosegue per Amburgo.
L’Aquila per arrivare infine a Beaune in Francia.
Quattro diversi team internazionali, composti
da designers, architetti e lighting designers,
ci raccontano e ci accompagnano attraverso
i loro progetti, mostrandoci in pratica il loro
modo di applicare la luce negli spazi urbani
pubblici. Un viaggio virtuale di grande suggestione in cui nuovi sistemi di illuminazione
progettati ad hoc per quelle aree, evidenziano
i contenuti di innovazione tecnica e di design.
Maxi schermi proiettano le video interviste
agli architetti progettisti.
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Video “More Light?
Less Light? Better light!”
Script e regia
Hans Suter e Fritz Tschirren,
partners STZ
Effetto 3D
Dario Caramelli
Foto: Archivio iGuzzini
1. Apparecchio per Venaria di Michele De Lucchi
Sound Design
General Jingles
Produzione
3DSwitch
2. Apparecchio per Amburgo
3. Progetto di Enzo Eusebi
Video interviste
Multivideo
4. Visitatori impegnati nella visione del filmato 3D
La Venaria Reale
Cliente: Consorzio di valorizzazione culturale
“La Venaria Reale”
Prodotto: Venaria
Progetto: AMDL
Mönckebergstrasse - Amburgo
Cliente: Trägerverbund Projekt Innenstadt e.V.
Prodotto: Ex-centric
Designer: Studio &Partners
Lighting designer: Tom Schlotfeldt
“Chiesa della resurrezione (308)”, L’Aquila
Cliente: Federazione delle Banche di Credito
Cooperativo Abruzzo e Molise
Prodotto: System 4in1
Progetto: Enzo Eusebi- Nothing Studio
Beaune
Cliente: Città di Beaune ed Ineo
(gruppo GDF-Suez)
Prodotti: apparecchi di serie
iGuzzini illuminazione
Direttore artistico del progetto:
Jean Francois Touchard
Videoproiezioni: Cosmo - Jose Cristiani
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Cultura dell’azienda
We want to be modern
Curatori
Anna Maga, Anna Fra˛ckiewicz,
Anna Demska
Design polacco 1955-1968
dalla collezione del Museo Nazionale di Varsavia
Varsavia, 4 Febbraio - 17 aprile 2011
Exhibition design
Miśka Miller-Lovegrove
con la collaborazione
di Małgorzata Benedek
1
Questa mostra di 180 oggetti circa della collezione del Museo Nazionale di Varsavia espone
gli elementi più rappresentativi del design
polacco. La collezione di design post-1945
del Museo Nazionale di Varsavia è la migliore
e la più completa di tutta la Polonia: comprende
l’intera gamma di arti applicate del periodo,
tra cui ceramiche, vetro, tessuti, arredo e altri
oggetti d’uso domestico, periodici, fotografie
e filmati. La mostra presenta uno dei periodi
più entusiasmanti del design polacco, tra
il disgelo politico del 1955 e i cambiamenti
sociali verificatisi nel 1968.
In poco più di un decennio, infatti, si è dato
vita ad una profusione di esperimenti che
avrebbero prodotto un impatto duraturo sul
design per molti anni a venire. Il disgelo politico
ha portato ad un improvviso e nuovo abbraccio
del modernismo.
Tuttavia, per i designer più eminenti, come
Roman Modzelewski o Teresa Kruszewska, ciò
non significò un ritorno ad un costruttivismo
meccanico precedente, ma piuttosto una nuova
arte di forme organiche, attuando un parallelo
del lavoro di Alvar Aalto oppure Charles
e Ray Eames. Negli esperimenti nel settore
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Exhibition graphics
Rafał Benedek
Antonina Benedek / Mesmer Studio
International communication
Paulina Shearing
The National Museum in Warsaw
Anna Pietrzyk-Simone
Young Creative Poland
Foto: Archivio iGuzzini
1.2. Allestimento
3.4. Apertura della mostra
Sponsor Tecnico
iGuzzini illuminazione
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3
4
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incontroluce 24
dell’arredo, i telai metallici venivano riempiti
con reti metalliche, filo di nailon, paglia o vimini.
Il risultato finale ricorda più una scultura che un
elemento di arredo. La iGuzzini ha partecipato
all’evento in qualità di sponsor tecnico.
L’illuminazione è incentrata sull’uso di proiettori
Lux utilizzati per integrare l’illuminazione generale,
ma soprattutto per creare luce d’accento su
alcuni pezzi particolari.
La mostra è stata realizzata in collaborazione
con Young Creative Poland, un’iniziativa
di Miśka Miller - Lovegrove e Anna Pietrzyk Simone per promuovere il design polacco.
Cultura dell’azienda
Le fabbriche dei sogni
Uomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano
Triennale Design Museum, Quarta edizione
5 aprile 2011 – 26 febbraio 2012
In occasione del cinquantesimo anniversario
del Salone del Mobile, Triennale Design Museum
ha dedicata la sua quarta edizione agli uomini,
alle aziende e ai progetti che hanno contribuito
a creare il sistema del design italiano dal
dopoguerra a oggi e a decretare il successo
del Salone del Mobile nel mondo. Attraverso
una carrellata di oggetti iconici, si sviluppa un
racconto che vuole, da una parte, illustrare la
peculiare attività e la natura profonda di quelle
che Alberto Alessi definisce “Fabbriche del
Design Italiano”, che si muovono lungo una
linea che oscilla tra valore funzionale, valore
segnico e valore poetico delle cose prodotte,
dall’altra raccontare la grande capacità e abilità
di questi “laboratori di ricerca” tali da attrarre
anche i designer stranieri, che scelgono di
lavorare in Italia riconoscendone l’eccellenza
nella produzione. Il progetto di allestimento
di Martí Guixé fa sì che gli oggetti dialoghino
con i progettisti e le storie dei grandi uomini
di impresa si intrecciano con le loro biografie
personali in un’atmosfera giocosa e ricca
di emozioni e suggestioni. La stessa atmosfera
si può ritrovare anche nella grafica collegata
alla mostra e nel catalogo.
La iGuzzini ha contribuito con materiale iconografico alla realizzazione del catalogo, inoltre
l’apparecchio Lingotto realizzato su design
di Renzo Piano per il progetto di ristrutturazione
del Lingotto, prima fabbrica Fiat, è stato esposto
in mostra.
Direttore
Silvana Annicchiarico
Cura scientifica
Alberto Alessi
Progetto di allestimento
e progetto grafico di mostra e catalogo
Martí Guixé
Foto
Fabrizio Marchesi
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Cultura dell’azienda
French Touch presenta presso la iGuzzini France
l’annual “Optimiste d’Architecture 2010”
Il 23 giugno scorso, il collettivo French Touch
Architecture è stato ospite della iGuzzini France
in occasione del lancio dell’Annuel Optimiste
d’Architecture 2010.
Il successo dell’iniziativa - più di 400 persone
tra architetti, giornalisti, studenti e opinion
leader hanno preso parte all’evento che
è giunto alla sua quarta edizione - conferma
l’interesse verso i principi che muovono il
collettivo, pienamente condivisi dalla iGuzzini
che lo sostiene in qualità di partner dalla
sua formazione.
La French Touch Architecture è nata nel
2007 con l’intento di riunire architetti francesi
e creare tavoli di discussione sui progetti
in corso o realizzati, favorendo il gioco
di squadra sull’individualismo.
Dal 2008, la French Touch pubblica un annual
che si intitola OPTIMISTE D’ARCHITECTURE,
una selezione di progetti realizzati secondo
i principi del collettivo che favoriscono
un’architettura popolare, condivisa e attenta
all’ambiente.
incontroluce 24
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Cultura dell’azienda
Nuova sede per il distributore
in Bulgaria
Nel corso del 2011 una serie di iniziative
hanno rafforzato la presenza della iGuzzini
a Sofia e sul territorio bulgaro. Le più recenti
sono legate alla inaugurazione della nuova
sede del distributore esclusivo, Synthesis
Design e la sponsorizzazione della mostra
di Nunzio Bibbò, presso l’Istituto Italiano
di Cultura a Sofia. La nuova sede di Synthesis
è uno spazio di circa 60 mq, all’interno
di un edificio contemporaneo che si colloca
in Bulgaria Boulevard, nella zona di Sofia
che sta diventando il cuore commerciale della
città. La collaborazione fra Synthesis Design
e la iGuzzini è ormai decennale.
Gregory Markov, direttore della società, è autore
di molti interventi d’illuminazione rilevanti
all’interno della città. Sono suoi i progetti
d’illuminazione dell’Ambasciata d’Italia in Bulgaria,
oppure della piazza antistante la chiesa di Santa
Sofia, luogo dall’importanza storica enorme.
Questo nuovo spazio è, prima ancora che
showroom, un luogo di incontro per condividere
e diffondere la cultura della luce e la riuscita
inaugurazione testimonia l’interesse.
Foto: Daniel Ahchiev
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Cultura dell’azienda
Rafforzata la collaborazione
con il Lighting Research Center di Troy
“Genesi di un Dialogo: Italia-Bulgaria”
Museo dell’Arte Straniera, Sofia
6 giugno - 8 agosto 2011
La iGuzzini è stata sponsor tecnico della
mostra “Genesi di un Dialogo: Italia - Bulgaria”
che si è tenuta presso la sala principale del
Museo dell’Arte Straniera di Sofia in collaborazione
con l’Istituto Italiano di Cultura.
La mostra si inserisce nel contesto della
Biennale di Venezia alla quale sono collegate
altre iniziative esterne alla sede di Venezia:
la Biennale nelle Regioni e ben 89 mostre
presso le sedi degli Istituti Italiani di Cultura
delle principali capitali del mondo, collegate
con l’Arsenale via video, per realizzare la mostra
“Padiglione Italia nel mondo alla 54ª Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
2011” all’interno del Padiglione Italia allestito
per il 2011 dall’architetto italiano, residente
a Barcellona, Benedetta Tagliabue Miralles.
Come artista italiano residente in Bulgaria
è stato scelto Nunzio Bibbò e 15 sue sculture
oltre a 10 disegni preparatori delle opere
e un video sull’artista. L’illuminazione fornita
da 12 piantane Cestello di altezza 4,5 m
con QR111 da 100W ed ottiche da 6°, da 24°
e da 45° a seconda delle specifiche necessità.
Il Lighting Research Center fa parte del
Rensselaer Polytechnic Institute of Troy, N.Y.
ed è il maggior centro ricerche universitario
orientato al settore illuminotecnico.
Sin dal 1988 il LRC ha costruito la sua reputazione internazionale come fonte autorevole di
informazioni riguardanti tecnologie, applicazioni,
e apparecchi illuminotecnici. Il LRC inoltre
realizza programmi di formazione per agenzie
governative, acquirenti, lighting designer, e
altri professionisti del settore illuminotecnico.
La collaborazione fra l’azienda e il LRC è iniziata
nel 1988, in occasione della ricerca SIVRA.
Nel febbraio 2011 la iGuzzini è entrata a far
parte del LRC Partners Program è promosso
dal Rensselaer Polytechnic Institute Lighting
Research Center (LRC) per coordinare gli sforzi
delle organizzazioni pubbliche e private nello
sviluppo della ricerca, educazione e tecnologia
del settore illuminotecnico. Fanno già parte
dell’LRC Partners Program: AES Latin America,
California Energy Commission, Con Edison,
GE Lighting, New York State Energy Research
& Development Authority, OSRAM SYLVANIA, Inc.,
Philips Lighting, Philips Professional Luminaires
North America, Swedish Energy Agency,
United States Environmental Protection Agency,
WattStopper, e Xcel Energy.
Per maggiori informazioni: www.lrc.rpi.edu
Conferenza stampa di presentazione della mostra
con Nunzio Bibbò ed Anna Amendolagine,
direttrice dell’istituto Italiano di Cultura a Sofia.
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51
Cultura dell’azienda
Concorso Light & Fashion
Mosca, Ambasciata Italiana, 14 luglio 2011
Il 14 luglio si è svolta presso la sede
dell’Ambasciata Italiana la cerimonia di premiazione del concorso Light & Fashion che è stato
presentato nella primavera del 2011 e che era
aperto sia agli studi di architettura e lighting
design che agli studenti.
L’evento è stato inserito nella Settimana italiana
a “Krasnyj oktjabr”, (Ottobre Rosso), una ex
fabbrica di cioccolato al centro di Mosca,
oggi centro polifunzionale dove si trova anche
la scuola di architettura e design Strelka.
Al concorso hanno partecipato oltre cinquanta
lavori presentati da professionisti e da venti
inviati dagli studenti. La giuria italo-russa
presieduta da Aldo Colonetti, Direttore dello IED
(Istituto Europeo di Design), formata da docenti
della Facoltà di Architettura di Mosca ha visionato
i progetti e valutato le soluzioni ideate per
illuminare la boutique di prestigio, così come
lo store mono-marca, la catena di franchising
internazionale, la grande distribuzione.
Per la categoria “Professionisti” i premiati sono
stati: Irina Alexeeva, con il sistema a luce
biodinamica Yutti Lamp. Due le versioni previste,
a soffitto o a sospensione, entrambe con sorgenti
LED, con emissione a luce diretta/indiretta.
I diversi moduli sono fra loro combinabili
e possono dar vita a particolari soffitti luminosi
trasformando la luce in un vero e proprio
elemento d’arredo del negozio. L’altra premiata
è Elina Shindler, con le due soluzioni luminose
declinate al maschile ed al femminile: nera
e squadrata la prima, bianca e tondeggiante
la seconda. Per la categoria “Studenti” sono
stati scelti Olga Dmitryeva ed il suo apparecchio
BLISS, un sistema in duplice versione - applique
o sospensione - in grado di creare infinite
combinazioni di colore. Particolarmente innovativo
lo studio che la studentessa dell’Istituto di
Elettronica e Tecnologia dell’Università di Mosca
ha proposto per il sistema di gestione del suo
cambio colore. Altra studentessa premiata
è Oksana Bazanova che ha pensato ad una
applicazione molto originale per la luce a LED:
Tag’s, una piccola etichetta luminosa che si
accende sul capo alla quale è appoggiata.
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Cultura dell’azienda
Premio
“Imprenditore Olivettiano 2011”
Centro Studi ed Esperienze
Ivrea, 30 maggio 2011
Foto: archivio iGuzzini
1.Da sinistra, Paolo Guzzini, Aldo Colonetti,
L’Ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi
Landi e signora
2. Un momento della cerimonia di premiazione
Questa è la motivazione con cui Adolfo
Guzzini, è stato insignito il 30 maggio 2011
del premio Imprenditore Olivettiano 2011:
“Per aver guidato lo sviluppo della iGuzzini
Illuminazione con un costante impegno di
innovazione e di ricerca della bellezza delle
architetture aperte e del design, facendo
della luce un elemento di cultura.
I successi conseguiti su scala mondiale sono
frutto di uno stile imprenditoriale che alla
passione e ai ruoli istituzionali per l’architettura
e il design, affianca il forte impegno per la
collaborazione e la crescita professionale
all’interno dell’azienda e nel territorio marchigiano
attraverso l’attenzione responsabile verso
le scuole di formazione tecnica e la guida
dell’ISTAO”. Istituito nel 2008 dall’Associazione
Archivio Storico Olivetti, il Premio è dedicato
a quei capitani d’industria che, aldilà del
territorio e del settore in cui operano, hanno
colto e costantemente applicato quello spirito
che fu di Adriano Olivetti nel fare impresa.
In primis l’idea di vivere l’azienda quale sistema
aperto, votato ad un costante scambio con
l’esterno, responsabile di quel tessuto economico
e sociale in cui si muove e nel quale produce
beni, servizi, tanto quanto conoscenza e cultura.
Adolfo Guzzini ha ricevuto il premio da Laura
Olivetti, Presidente della Fondazione Adriano
Olivetti, e da Bruno Lamborghini, Presidente
dell’Associazione Archivio Storico Olivetti.
Insieme alla targa di “imprenditore olivettiano
2011”, Adolfo Guzzini è stato omaggiato
di una delle macchine da scrivere che hanno
segnato la storia della Olivetti, la famosa
Lettera 22. Premiato con Adolfo Guzzini,
anche Gianluca Martino, fondatore di Smart
Projects, di Scarmagno.
Foto: Eugenio Cacciola
per Archivio Storico Olivetti
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Cultura dell’azienda
Accordo fra la iGuzzini e la Tongji
University di Shanghai
Professional Lighting Design Convention
Una dimensione nazionale
per l’archivio Storico iGuzzini
Madrid, 19 - 22 ottobre 2011
Nel febbraio 2011 la iGuzzini e la Tongji
University hanno stretto un accordo per definire
una collaborazione fra la filiale cinese presente
a Shanghai e l’università.
La collaborazione si concretizzerà in una borsa
di studio offerta dall’azienda ai due studenti più
meritevoli del Sino-Italian Campus delle facoltà
di Architettura ed Ingegneria.
L’università coinvolgerà la iGuzzini in tutte le
iniziative accademiche, anche in collaborazione
con altre università.
L’università organizzerà workshop annuali
sulle tematiche dell’illuminotecnica chiamando
la iGuzzini in qualità di relatore. Inotre dovrà
essere creato un sistema di condivisione delle
informazioni sugli studenti per valutare opportunità
di lavoro o di formazione
La iGuzzini parteciperà alla terza edizione
di Professional Lighting Design Convention
organizzata da Professional Lighting Design
Association con la relazione “Una proposta
per un piano della luce a l’Havana vecchia”
che sarà presentato come poster.
Nel Marzo 2011 l’archivio storico della iGuzzini
è stato dichiarato archivio di interesse nazionale.
Attorno alla tematica degli archivi d’impresa
nel corso del 2011 si sono concretizzate
alcune iniziative. In occasione dei 150 anni
dall’Unità d’Italia, Rai Educational e la
Direzione Generale degli Archivi del ministero
per i Beni e le Attività Culturali riscoprono il
patrimonio storico degli archivi, che documentano
la memoria degli uomini, delle idee, del lavoro
del popolo italiano e ne fanno la base per un
progetto televisivo in cinque puntate, ognuna
dedicata ad una tipologia di archivio, (in onda
su Rai Tre e Rai Storia a partire dal 17 marzo).
Questo progetto è stato presentato il 7 marzo
presso la sede della Treccani a Roma.
La iGuzzini figura nel primo video realizzato
insieme a Enel, Martini e Rossi, Barilla, Piaggio.
Dal 24 Giugno è online il Portale Archivi
d’impresa ideato e promosso dalla Direzione
Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, in collaborazione con circa
30 fondazioni e archivi storici d’impresa.
La realizzazione del Portale consente di mettere
in rete le esperienze delle imprese pubbliche
e private italiane e di valorizzare la cultura
d’impresa nel nostro Paese, salvaguardandone
al tempo stesso gli archivi storici.
Massimiliano Guzzini ed il professor Fang
alla cerimonia per la firma dell’accordo.
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Cultura dell’azienda
Il Portale rende disponibile un ricco repertorio,
destinato a un vasto pubblico, soprattutto
di giovani e studenti, di fonti archivistiche
e bibliografiche e di contenuti redazionali
(dossier tematici, cronologie nazionali e territoriali
dal 1861 a oggi, profili biografici di oltre 150
imprenditori), curati da un gruppo di docenti
dell’Università Bocconi, in collaborazione
con l’Istituto della Enciclopedia Italiana.
La iGuzzini e le altre aziende del gruppo,
figurano tra gli oltre 30 partners che a tutt’oggi
hanno aderito al Portale e che annoverano
i nomi più rilevanti del panorama industriale
italiano. La iGuzzini fa parte anche del Sistema
Informativo Unificato per le Soprintendenze
Archivistiche, noto con l'acronimo SIUSA che
si propone come punto di accesso primario
per la consultazione e la ricerca del patrimonio
archivistico non statale, pubblico e privato,
conservato al di fuori degli Archivi di Stato.
In esso sono descritti: i complessi archivistici
con le loro articolazioni; i soggetti (enti, persone
e famiglie) che hanno prodotto la documentazione
nello svolgimento della loro attività; i soggetti
che conservano gli archivi. Sono inoltre presenti
schede di carattere generale che forniscono
informazioni storiche, istituzionali ed archivistiche
utili per la comprensione del contesto.
Per maggiori informazioni
www.imprese.san.beniculturali.it
http://siusa.archivi.beniculturali.it
Schizzi di Bruno Gecchelin
per il proiettore Shuttle
incontroluce 24
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24
Incontroluce
II. 2011
Incontroluce
Rivista internazionale, semestrale
di cultura della luce
anno XIII, 24
Redazione
Centro Studi e Ricerca iGuzzini
Fr.ne Sambucheto, 44/a
62019 Recanati MC
+39.071.7588250 tel.
+39.071.7588295 fax
[email protected]
iGuzzini illuminazione spa
62019 Recanati, Italy
via Mariano Guzzini, 37
+39.071.75881 tel.
+39.071.7588295 fax
[email protected]
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071-7588453 video
Progetto grafico
Studio Cerri & Associati
Editore
iGuzzini illuminazione spa
Hanno collaborato a questo numero
iGuzzini illuminazione China Ltd.
iGuzzini illuminazione Deutschland GmbH
iGuzzini illuminazione España S.A.
iGuzzini illuminazione France S.A.
iGuzzini illuminazione Schweiz AG
iGuzzini illuminazione UK
E.C.C. Lighting Ltd
L.S.I. Systems Pvt. Ltd
Tepta Aydınlatma, Turchia
Foto di copertina
Carlo Anastasio
Finito di stampare: Ottobre 2011
Tecnostampa, Recanati
La Redazione non è responsabile di inesattezze
e mancanze nell’elenco dei credits relativi
ai progetti e forniti dai collaboratori.
Le integrazioni o correzioni verranno riportate
nel numero successivo.
III
9.2640.000.0
Jean François Touchard / Cubo / Arkitektfirmaet Nord / JASMAX /
Jean-Michel de Poulpiquet (ARCAD) / Enric Ruiz-Geli, Cloud 9 /
DV Architects / Graven Images / Lucent Consultants / Studio
Annunziata e Terzi / Tom Schlotfeldt, Schlotfeldt Licht / BAC S.A./
Opendark S.A. - Karin Vásquez / Meinhard von Gerkan / Stephan
Schütz / Stephan Rewolle / Doris Schäffler conceptlicht GmbH /
TsingHua Design Institute / Pei Cobb Freed & Partners / Caputo
partnership / Sistema Duemila / Studio Voltaire - Jacopo Acciaro /
Ivo Tschümperlin / retailpartners / Daniel Huber / Oscar Niemeyer /
Roberto Alonso Martínez / Javier Blanco García Castañón / Jair Rojas
Valera / Almudena Fernández Menéndez.
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