Andare a scuola in un campo sportivo. Il progetto di Studio UP a Koprivnica, in Croazia, sovverte la logica spaziale degli edifici scolastici. Going to school in a sports field. Studio UP’s project for Koprivnica, in Croatia, subverts the spatial logic of school buildings. Vedran Mimica descrive gli sviluppi eccitanti della scena architettonica croata recente, analizzando il progetto di un liceo con palestra nella periferia di Koprivnica, realizzato dagli architetti trentenni di Studio UP. Vedran Mimica describes the exciting developments of the recent Croatian architectural scene, analyzing the project for a high school plus sports hall in the outskirts of Koprivnica, by the 30-year-old architects of Studio UP. foto di / photo by Robert Leš 102 480 480 103 Vedran Mimica Il miracolo di Miroslav Krleža Street The miracle of Miroslav Krleža Street I ecipient of the first prize of the 8th Zagreb Salon in 2003, among other 450 entries, the gymnasium and sports hall complex project by Studio UP in Koprivnica was additionally surprising in that it was quickly and precisely completed, and it created a quantum leap in relation to Croatian architectural production, particularly in view of the cultural and historical landscape of the Podravina region. l progetto per il liceo e complesso sportivo di Koprivnica, realizzato dallo Studio UP e vincitore del primo premio nell’Ottava Fiera di Zagabria del 2003, selezionato tra altri 450 progetti, ha sbalordito tutti per la rapidità e la precisione con cui è stato portato a termine, e rappresenta un grande salto di qualità per quanto riguarda la produzione architettonica croata, in particolare se si considera il background storico e culturale della regione di Podravina. Vedran Mimica (Croazia, 1954) architetto. Vive a Rotterdam, Paesi Bassi. Direttore del Berlage Institute di Rotterdam. Ha curato il padiglione della Croazia alla Biennale di Architettura di Venezia, 2006. (Croatia, 1954) architect. He lives in Rotterdam, The Netherlands. Director of the Berlage Institute, Rotterdam. He curated the Croatian pavilion at the Architecture Biennale in Venice, 2006. 104 480 L’uso dell’ibrido. Oltre alla collaborazione tra pubblico e privato per la costruzione del liceo e del complesso sportivo di Koprivnica, è sorta anche l’idea di far rientrare all’interno dello stesso organismo architettonico due strutture urbane complementari, un’idea piuttosto innovativa in Croazia. Le strutture ibride vogliono giustapporsi al concetto di partnership tra pubblico e privato, in quanto il complesso ibrido è affittato e gestito in modo indipendente rispetto alle istituzioni appena formate. Lo Studio UP ha “utilizzato” intenzionalmente l’ibridazione del complesso sportivo, del liceo e di altri servizi come elemento di base per l’organizzazione dell’intero edificio. La sovrapposizione spaziale e visiva delle funzioni e la sinergia del loro utilizzo costituiscono la logica operativa fondamentale che caratterizza l’edificio. Nel testo che accompagna il progetto realizzato per il concorso, lo Studio UP ha anche insistito sulle dualità concettuali che definiscono l’appezzamento di terreno (una tabula rasa) nel perimetro di Koprivnica. Una relazione particolare si è instaurata tra la parte del terreno orientata verso la città e quella orientata verso il vicino quartiere residenziale. Lo Studio UP usa queste dualità nel proprio vocabolario espressivo: “nero e verde, pieno e vuoto, freddo e caldo, spirituale e fisico”. Secondo lo Studio UP, proprio questa opposizione di linee di forza determina il risultato finale: “Un volume unico, enigmatico e compatto, che unisce il liceo al complesso sportivo, con intricate relazioni spaziali in contrasto con il vasto paesaggio pianeggiante, al centro dell’area dove emerge la figura dell’edificio – una zona comune –, un insieme contraddittorio dalla forma rettangolare dove non c’è un fronte e un retro, e che è totalmente privo di gerarchie o di autorità”. La scelta di un unico volume, circondato da un rivestimento trasparente e da un altro rivestimento che dovrebbe emettere messaggi visivi e comunicare con l’ambiente esterno, costituisce una rottura radicale con la tradizione architettonica modernista, per cui le scuole e i complessi sportivi vengono costruiti come interpretazioni tridimensionali degli schemi stabiliti dalla burocrazia. Il concetto di “zona comune” diventa il punto cruciale di stabilità dell’ibrido, e rende possibili le interpretazioni più svariate su quello che può essere l’utilizzo o il significato stesso dell’edificio. Fino a che punto questo tipo di architettura sia “al passo coi tempi” nell’era della “simultaneità”, fino a che punto rappresenti una realtà locale e nazionale nell’era della globalizzazione, fino a che punto abbia trasceso le preoccupazioni stilistiche e le classificazioni linguistiche nell’era delle “nuove” culture emergenti, sono tutti interrogativi da capire e da analizzare attentamente dopo questa prima presentazione critica. Miroslav Krleža Street. Oggi, dopo un’iniziale visita alla scuola, appena prima R Hybridity. In addition to the public-private partnership in construction of the gymnasium and sports hall in Koprivnica, the idea of building two complementary urban facilities in a single building also arose, which is relatively new in Croatia. Hybrid facilities overlap with the public-private partnership concept, where the hybrid complex is leased and managed independently of the newly formed institutions. Studio UP “used” the programmatic hybrid of the sports hall and the school and other facilities as the basis for the building composition. The spatial and visual overlapping of the functions and the synergy of use constitute the basic operative logic underlying the building. In the text accompanying the competition work, Studio UP also insisted on conceptual dualities which define the plot (tabula rasa) on Koprivnica’s periphery. A specific relation is established between part of the plot oriented toward the city and part oriented toward the residential neighbourhood. Studio UP employed dualities in their vocabulary: “black and green, full and empty, cold and warm, spiritual and physical.” According to Studio UP, in a field of these opposing lines of force, the following will be created: “An enigmatic compressed mono-volume of the gymnasium and sports hall complex with intricate spatial relations in contrast to a vast plain landscape, placed centrally on the plot, forming a gymnasium – a common place – a contrasting rectangular whole lacking a foreground or background, without hierarchy or authority.” The selection of an abstract mono-volume, with a transparent membrane and another membrane which should ideally contain visual messages and communicate with the environment, is a radical break with the modernist tradition of building schools and sports facilities as three-dimensional interpretations of bureaucratic disposition schemes. The “common place” concept examines the stability of the hybrid, and enables the most diverse interpretations both in terms of use and interpretation of significance of the building. To what extent this kind of architecture is “ahead of its time” in the age of “simultaneity” of time, to what extent it is local and national in the age of globalisation, to what extent it has transcended stylistic preoccupations and linguistic classifications in the age of defining “new” cultures, remains to be seen and studied carefully after this first critical presentation. Miroslav Krleža Street. Today, after the first visit to the school, immediately before the opening, we can point out that the first completed project by Studio UP is a remarkably mature, intelligent and well-thought out work for such “scandalously” young architects. The old “under-40” classification should obviously be changed to “under-30”, at least in Croatia. A multi-storey covered and zenithally lit central street is the building’s hub. The unexpected, almost metropolitan density of spatial overlapping was created here. It is an exceptionally dynamic “urban landscape” full of galleries, bridges, 480 105 106 480 480 107 dell’apertura, possiamo notare che il primo progetto completato dallo Studio UP è molto maturo e intelligente, ed è stato studiato in ogni minimo particolare dalle menti di architetti “scandalosamente” giovani. La vecchia categoria “under-40” dovrebbe a buon diritto essere modificata in “under-30”, perlomeno in Croazia. La zona più importante dell’edificio è costituita da una strada centrale strutturata su più piani, coperta e illuminata dall’alto. La cosa più insolita è che si vuole rappresentare, qui, tutta la complessità metropolitana della sovrapposizione spaziale, in una straordinaria dinamica da “paesaggio urbano” ricco di gallerie, ponti, tunnel, scorci panoramici e cavità. Lo stile architettonico dello Studio UP si concentra in particolare sulla scelta dei materiali e sul controllo dei colori usati per le parti interne ed esterne dell’edificio. Il materiale preferito per la costruzione è l’acciaio, destinato alle strutture portanti della scuola e del complesso sportivo. L’acciaio non è molto usato nell’architettura croata, e così, grazie al suo uso l’edificio l’edificio assume una certa aria “low tech”. Comunque i dettagli pensati dallo Studio UP per armonizzare la struttura principale in acciaio, ad esempio vetro e alluminio nella parte che riguarda la scuola, o il Lexan “traslucido” che avvolge il complesso sportivo, conferiscono alla costruzione un’aria quasi “high tech”, come nei lavori di Herzog & de Meuron. Il controllo della tavolozza dei colori per gli interni dell’edificio, in particolare nella zona della strada centrale e negli spazi destinati alle aule e ai bagni del complesso scolastico, contribuisce molto bene a ricreare l’atmosfera culturale e lo spazio educativo, e può rappresentare una risposta alla volgare americanizzazione e commercializzazione proprie della realtà mediatica vissuta oggi dai giovani croati. Per farsi un’idea generale di che cosa rappresenti il progetto di Koprivnica bisognerebbe addentrarsi nel dibattito tra architetti e utenti a proposito del giardino della scuola, pensato come area destinata all’orticoltura, o dello standard grafico ideato per la comunicazione visiva nella scuola e nell’impianto sportivo, e, in particolare, della possibilità di installare nell’edificio un altro rivestimento interattivo, con lo scopo di instaurare una comunicazione visiva tra l’ibrido e l’ambiente circostante. Nel contesto architettonico e scolastico del liceo di Koprivnica, gli studenti delle scuole superiori o dell’università non dovrebbero aver problemi a leggere “Fran Supilo’s Spirit”, un saggio scritto da Miroslav Krleža e tratto dalla raccolta “Ten Bloody Years”. Uno sguardo dall’interno dell’edificio alla realtà croata esterna potrebbe essere così più facile, e loro potrebbero scoprire di sognare una Croazia diversa, proprio come Supilo e Krleža. penetrations, vistas and niches. Studio UP architecture focuses in particular on the use of material and the colorist control of the building’s interior and exterior. The main construction material is steel as load-bearing structure for the gymnasium and the sports hall. Steel is rarely used in Croatian architecture, so that a certain “low tech” aspect is present in this facility as well. However, the details used by Studio UP in harmonizing the basic steel construction with aluminium glazing in the gymnasium tract, and “translucent” Lexan envelope of the sports hall create an almost opposite “high tech” impression like that of Herzog & de Meuron’s work. Control of the colour palette in the building’s interior, particularly of the central street, classroom spaces and the lavatories in the school building, is a true contribution to the cultural atmosphere of the educational space, and an apparent response to the vulgar Americanization and commercialization of the media reality experienced by Croatian youth. In order to get a final impression of the Koprivnica gymnasium, it would be necessary to engage in a critical dialogue between the architects and users about the horticultural arrangement of the school park, the graphic standard of visual communications in the school and the sports hall, and, in particular, the possibility of installation of another interactive building membrane for the purpose of visual and media communication between the hybrid and the wider environment. In the architectural environment of the Koprivnica gymnasium, young high school graduates should have no trouble reading “Fran Supilo’s Spirit”, an essay by Miroslav Krleža from his collection Ten Bloody Years. A view from the building’s interior to Croatian reality on the outside will thus be clear to them, and they will find themselves close to dreams of a different Croatia shared by both Supilo and Krleža. Studio UP Lea Pelivan (Croazia, 1976) e Toma Plejić (Croazia, 1977) hanno fondato STUDIO UP nel 2003 a Zagabria, Croazia. Hanno vinto il Grand Prix allo Zagreb Salon del 2003 e rappresentato la Croazia alla Biennale di Architettura di Venezia del 2004. Hanno vinto concorsi per il liceo di Koprivnica (2003), “ZagrebForum” un edificio ibrido a Zagabria (2004), il centro sportivo ”Chromos-Savica” a Zagabria (2005), la sede dell’Istituto Croato per le Assicurazioni Sanitarie a Zagabria (2006) e l’edificio misto “P10” a Spalato (2006), in costruzione. Lea Pelivan (Croatia, 1976) and Toma Plejić(Croatia 1977) established STUDIO UP in 2003 in Zagreb, Croatia. They received the Grand Prix at the 2003 Zagreb Salon and represented Croatia at the 2004 Venice Architecture Biennale. They have won competitions for a high-school in Koprivnica (2003), “Zagreb Forum”, a hybrid-building in Zagreb (2004), the “Chromos-Savica” sports center in Zagreb (2005), the Croatian Institute for Health Insurance main building (2006) and the “P10” mixed use building in Split (2006), which is currently under construction. www.studioup.hr Sezione attraverso la palestra Section through sports-hall 108 480 480 109 Assemblaggio complesso. Pianta primo piano / First floor plan 2 4 6 7 1 La struttura dell’edificio è in cemento armato al piano terreno, mentre i livelli superiori sono realizzati in carpenteria di elementi strutturali in acciaio a doppia T assemblati a secco. I pavimenti delle aule sono realizzati utilizzando solette sottili Slimdek, composte da profili in lamiera leggera galvanizzata di acciaio a sezione trapezoidale e getti in cemento. La struttura della copertura della sala sportiva è realizzata con una trama reticolare di elementi rettilinei e giunti di snodo in acciaio, realizzati su progetto. In generale, tutti i materiali sono disponibili sul mercato edilizio convenzionale (elementi di illuminazione, serramenti in alluminio anodizzato, reti metalliche per i parapetti, pareti in vetro industriale opaco Profilit) e le finiture sono assenti, quando superflue, come nel caso degli intradossi delle solette, lasciati a vista. A causa del costo, giudicato elevato, l’edificio non possiede condizionamento climatico. La doppia pelle in policarbonato permette che l’edificio funzioni termicamente come una serra durante l’inverno, mentre un sistema di persiane disposte al di sopra delle gradinate della palestra e di condotti che attraversano le aule a sbalzo dell’ultimo piano, crea un flusso di aria costante durante i mesi estivi. La pelle traslucida, illuminata di notte, è immaginata e abilitata per ospitare messaggi luminosi (testo e video), che comunichino verso l’esterno le attività in corso, trasformando l’edificio in un simbolo iconico per i giovani di Koprivnica. (fg) 5 Complex assemblage. 3 2 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Aule / Classrooms Amministrazione scolastica / School administration Lounge - Ristorante / Lounge - Restaurant Hall palestra / Gymnastics hall Gradinate / Spectators stands Direzione / Direction Strada interna / Interior street Facciata Sud / South elevation 110 480 The structure of the building is reinforced concrete on the ground floor, while the upper floors are realized with dry-assembled, double T-shaped steel elements. The classroom floors have thin Slimdek flooring, made up of trapezoid-section lightweight galvanised sheet steel and cast concrete. The roof of the sports hall is made using a specially designed grid-work of right-angled elements and joints in steel. Generally, all the materials are available on the standard building market (lighting, anodised aluminium window frames, metal parapet grilles, Profilit industrial opal glass) and there is no finishing when unnecessary, as in the case of the floor soffits, which are left unfinished. Because of its high cost there is no climate control. The double polycarbonate skin creates a greenhouse effect in winter, while a system of shutters above the sports hall and the ducts through the cantilevered classrooms of the top floor ensure a constant flow of cool air during the summer months. The translucent skin, illuminated at night, is designed and equipped to screen luminous messages (text and video), providing information about the activities taking place there, and turning the building into an iconic and symbolic place for the youngsters of Koprivnica. (fg) Progetto / Architects Studio UP, Lea Pelivan + Toma Plejić, Zagabria / Zagreb Gruppo di progettazione / Design team Saša Relić, Marina Zajec, Katarina Luketina, Danka Tišljar, Ana Dana Beroš, Mojca Smode, Marina Smokvina, Ana Boljar, Maša Mujakić, Antun Sevšek, Teodor Cvitanović Plastici / Models Željko Golubić, Jerolim Mladinov, Dujam Ivaniševic, Silvija Laković Ingegneria strutturale / Structural Engineering UPI-2M: Berislav Medić, Goran Janjuš, Andrej Marković; MAX ING: Želimir Francišković Ingegneria elettrica e degli impianti / Electrical and Mechanical Engineering ENG-90: Milan Bjedov, Ernest Kevo, Siniša Radić Consulenza incendi / Fire consultant INSPEKTING: Milan Carević Consulenza acustica / Acoustical consultant Mateo Biluš Committente / Client Municipio di Koprivnica / Koprivnica Municipal Authority, Contea di Koprivnica-Križevci / Koprivnica-Križevci County, Tehnika SPV 480 111