sistema di accessibilita` dei pazienti alle cure specialistiche in

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Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 “Alto Friuli”
Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 “Medio Friuli”
Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 “Bassa Friulana”
Azienda Ospedaliero Universitaria “Santa Maria della Misericordia” di Udine
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Versione n.02 – gennaio 2011
Sezione 1 - Pagina 1
SISTEMA DI ACCESSIBILITA’ DEI PAZIENTI ALLE CURE
SPECIALISTICHE IN REGIME AMBULATORIALE
Il documento che riguarda il sistema di accessibilità alle cure specialistiche in regime ambulatoriale si
articola in una prima parte dedicata alle Politiche di accesso alle cure che la Regione Friuli Venezia
Giulia si è data, sulla base delle indicazioni della normativa nazionale di settore, e una seconda parte che
riporta il protocollo di accesso alle cure specialistiche concordate dalle Aziende per i Servizi Sanitari
(Alto Friuli, Medio Friuli e Bassa Friulana) e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) di Udine
che costituiscono l’Area Vasta Udinese (di seguito denominata AVUD).
Il documento, pertanto, riporta:
•
le Politiche di riferimento con i valori e i principi che ispirano l’organizzazione deputata
all’accesso alle cure specialistiche ambulatoriali, gli scopi da perseguire e le attività da
mettere in essere per assicurare un’accessibilità equa, trasparente, appropriata;
•
il “Protocollo per uniformare le modalità e le procedure di prenotazione delle prestazioni
ambulatoriali", che i punti di prenotazione devono adottare, tenendo conto dei principi e
valori ispiratori, e che riguarda le modalità
di accesso alle prestazioni specialistiche
ambulatoriali, in particolare alle prestazioni ordinate per classi di priorità (RAO:
raggruppamento di attesa omogenea) e le indicazioni operative in caso di inadeguatezza
formale della richiesta.
La stesura definitiva del testo ha previsto un percorso di confronto e di condivisione che si è svolto nei
primi mesi del 2011 e si è articolato in iniziative di consultazione con gli addetti dei CUP, con Medici
di Medicina generale/ Pediatri di Libera scelta, i Responsabili dei Distretti e delle Direzioni Mediche
dei presidi ospedalieri e con i rappresentanti delle strutture private accreditate.
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POLITICHE PER L’ACCESSIBILITA’ DEI PAZIENTI ALLE
CURE SPECIALISTICHE IN REGIME AMBULATORIALI
Redazione / Aggiornamento
Ottobre
2010
Giancarlo Miglio
Lucia Stroili
Ivana Burba
Danilo Cleva
Cristina Barazzutti
Alberto Vicenzin
Mario Barberi
Michele Chittaro
Paola Toscani
Firma
ACC_PRO_02
Revisione n.04 – maggio 2011
Verifica / Approvazione
Data
Firma
Danilo Spazzapan
Luca Lattuada
Maurizio Andreatti
Fabrizio Fontana
Autorizzazione alla diffusione
Data
Danilo Spazzapan
Firma
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INDICE
1. Premessa
Pag. 4
2. Scopo e valori
Pag. 5
3. Campo di applicazione
Pag. 6
4. Destinatari
Pag. 6
5. Contenuto
Pag. 6
6. Distribuzione
Pag. 7
7. Terminologia e abbreviazioni
Pag. 7
8. Storia del documento
Pag. 7
9. Indicatori e monitoraggio
Pag. 7
10. Riferimenti Normativi
Pag. 7
11. Allegato
Pag. 9
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Sezione 1 - Pagina 4
1. Premessa
L’accessibilità ai servizi sanitari è uno degli aspetti cruciali e determinanti nel rapporto tra cittadini e
Servizio Sanitario Regionale (SSR), in quanto le modalità adottate dall’organizzazione deputata alla
gestione dei percorsi di accesso influenzano l’efficacia del processo diagnostico, terapeutico e
assistenziale (tempestività, appropriatezza) e condizionano la qualità e l’efficienza della risposta dei
servizi sanitari al cittadino. Sulla base delle condizioni di salute del cittadino sono andate
differenziandosi le tipologie di accesso e, in questi ultimi anni, ha assunto un’importanza particolare la
specialistica ambulatoriale che costituisce il motivo più frequente di contatto, dopo quello con il medico
di medicina generale, dei cittadini con le strutture del Servizio Sanitario Regionale.
La specialistica ambulatoriale è un livello essenziale di assistenza che si contraddistingue per un sistema
di offerta con una disponibilità di accesso fortemente diversificata per tempi di attesa, per distanza dal
domicilio, per orari di erogazione e con una distribuzione disomogenea sul territorio in relazione alla
densità abitativa, alla distribuzione\concentrazione delle tecnologie ad alta specializzazione e alla
articolazione delle funzioni di riferimento regionale. Il diritto di libera scelta del cittadino fra le strutture
pubbliche e private accreditate che erogano prestazioni sanitarie costituisce un ulteriore elemento di
complessità della domanda.
Le Aziende Sanitarie della nostra Regione hanno realizzato strategie di intervento per migliorare
l’accessibilità alle cure specialistiche ambulatoriali sul fronte dell’efficienza dell’organizzazione
dell’offerta e su quello dell’appropriatezza della domanda, strutturando l’organizzazione e la gestione
dei Centri Unici di Prenotazione (CUP) per:
− realizzare il CUP regionale, dove far convergere, integrare e presentare l’ intera offerta degli
erogatori pubblici e privati regionali, semplificare l’accesso alle prestazioni specialistiche,
agevolare il sistema di monitoraggio;
− perfezionare il sistema di monitoraggio regionale dei tempi di attesa (tempo massimo\minimo
dalla prenotazione all’erogazione della prestazione, numero di cittadini in attesa, presenza di
criteri di priorità, monitoraggio delle prestazioni erogate in regime di libera professione).
Le Aziende sanitarie hanno inoltre avviato iniziative (pubblicazione sui siti aziendali delle rilevazioni dei
monitoraggi trimestrali, Conferenze dei Servizi), finalizzate ad informare i cittadini riguardo
l’organizzazione dell’offerta ambulatoriale e i tempi di attesa registrati nelle diverse sedi di erogazione.
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Nell’organizzazione dei percorsi di accesso alle cure specialistiche in regime ambulatoriale rimangono
tuttora criticità e difficoltà per i cittadini, determinate dalla variabilità delle regole e delle procedure
adottate dai CUP, dall’assenza di strumenti efficaci in grado di agevolare il cittadino nella fruizione delle
prestazioni, dalla mancanza di informazioni complete riguardo le modalità di accesso, le procedure da
osservare, le potenzialità dell’offerta dei diversi erogatori, i tempi di attesa.
La normativa nazionale e regionale ha affrontato l’argomento dell’accessibilità al Servizio Sanitario
all’interno del più ampio quadro dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) e dei tempi di attesa; in
particolare con il “Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa 2006-2008” è previsto che le
Regioni, attraverso i loro Piani, gestiscano “razionalmente il sistema degli accessi, tramite una riorganizzazione
del sistema delle prenotazioni (CUP), che consenta di interfacciare in modo ottimale il complesso dell’offerta con quello
della domanda di prestazioni, che sia in grado di differenziare le prestazioni per tipologia e criticità, individuare i percorsi
diagnostico terapeutici prioritari e definirne le modalità di gestione”.
Sulla base di queste indicazioni la Regione Friuli Venezia Giulia con DGR 288\2007 ha adottato il
Piano regionale per il contenimento dei tempi di attesa che prevede, tra gli obiettivi che le aziende
devono perseguire, la “realizzazione di un sistema regionale di prenotazione finalizzato a permettere una modalità
omogenea di accesso all’intero catalogo di offerta regionale di prestazioni sanitarie ambulatoriali”.
La L.R. n. 7 del 2009 individua, tra i principi cardine per il contenimento dei tempi d’attesa, la
realizzazione di “un unico sistema regionale di prenotazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali” (art.2) e, in
particolare, impegna le Aziende a “rendere trasparente l'offerta e omogenee le modalita' di accesso per tutti i
cittadini, consentire economie gestionali, il monitoraggio costante dell'attivita' ambulatoriale, nonche' dei tempi di attesa”
(art.16).
2. Scopo e valori
L’AVUD si caratterizza per un’ampia diversificazione degli erogatori pubblici e privati accreditati e, per tale
motivo, richiede di costruire un coordinamento e una correlazione tra le varie entità che erogano prestazioni,
non solo per aumentare la capacità di risposta alla domanda, ma anche per predisporre un’organizzazione dei
sistemi di accessibilità, attraverso CUP/punti di prenotazione, in modo che gli accessi e le prenotazioni
siano gestiti con maggior efficienza e che ai cittadini vengano rese informazioni uniformi.
Rendere uniformi le procedure di accesso alle cure specialistiche ambulatoriali, all’interno dell’organizzazione
deputata alla prenotazione, contribuisce a:
− convergere i bisogni del paziente, la missione e le risorse della organizzazione sanitaria;
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− standardizzare il processo di accesso alle cure in regime ambulatoriale tramite strategie, protocolli e
procedure scritte;
− favorire la conoscenza, l’adozione, l’applicazione da parte del personale responsabile \ addetto
ai CUP e altri punti di prenotazione delle procedure standardizzate;
− predisporre i contenuti per la redazione di un “Carta dei servizi di accesso“ alle cure
specialistiche ambulatoriali.
I valori di universalità del Servizio Sanitario Regionale, di equità nell’accesso e nella fruizione delle
prestazioni sanitarie, di trasparenza e di tracciabilità nei criteri e nei percorsi di accesso, di integrazione delle
risorse e delle competenze che intervengono nei diversi contesti organizzativi e operativi ispirano
l’organizzazione di coerenti flussi di informazione tra i diversi attori (medici prescrittori, medici
specialisti erogatori di prestazioni, operatori dei CUP, cittadini) che intervengono nel processo
prescrizione – prenotazione – erogazione.
3. Campo di applicazione
Il presente documento trova applicazione nelle attività di prenotazione delle prestazioni specialistiche in
regime ambulatoriale nelle strutture pubbliche e private accreditate dell’AVUD.
4. Destinatari
Direzioni Sanitarie e Amministrative aziendali, Direzioni mediche presidi ospedalieri, Direzioni dei
Distretti sanitari, Direzioni e personale dei CUP, operatori di Call Center e altro personale dei punti di
prenotazione distribuiti sul territorio, medici prescrittori, Direzioni delle strutture private accreditate e
loro personale dedicato alla prenotazione, Associazioni portatori di interesse dei cittadini.
5. Contenuto
Modalità e procedure uniformi per:
− regolamentare l’accesso alle prestazioni ambulatoriali richieste con ricetta regionale, ad accesso
diretto e con altra modulistica autorizzata;
− prenotare le prestazioni ordinate per classi di priorità (RAO);
− uniformare le modalità operative in caso di inadeguatezza formale della richiesta.
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6. Distribuzione
La distribuzione viene assicurata mediante posta ordinaria, posta elettronica e attraverso riunioni
informative con il personale delle strutture interessate.
7. Terminologia e abbreviazioni
SSR
Servizio Sanitario Regionale
ASS
Azienda per i Servizi Sanitari
AOU
Azienda Ospedaliera Universitaria
AVUD
Area Vasta udinese (ASS 3, ASS 4, ASS 5, AOU-UD)
CUP
Centro Unico di prenotazione
RAO
Raggruppamento d’Attesa Omogeneo (classi di priorità)
CRS
Carta dei servizi regionali
8. Storia del documento
All’interno della cornice di riferimento concettuale e normativa riportata nella premessa, le Aziende sanitarie
dell’AVUD con il Piano di contenimento dei tempi di attesa 2010, anche in considerazione dell’avvio
operativo del CUP regionale e della esternalizzazione dei centri di prenotazione, hanno previsto di :
− uniformare le modalità e le procedure adottate dalle strutture pubbliche e private accreditate che
erogano prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale;
− disciplinare le procedure di prenotazione delle prestazioni oggetto di RAO;
− regolamentare l’accesso alle prestazioni delle branche specialistiche per cui è previsto l’accesso diretto.
Il presente documento costituisce pertanto la prima edizione (Versione n° 01 – ottobre 2010).
9. Indicatori e monitoraggio
Tutte la aziende dell’AVUD adottano il documento che riporta la politica di accesso alle cure
specialistiche ambulatoriali e si impegnano a diffonderlo ai destinatari.
10. Riferimenti Normativi
− DPR 23/7/98 (Piano sanitario nazionale 1998 - 2000)
− Accordo Stato Regioni 14/02/2002 n. 724 “Accordo tra il Governo le Regioni e le Province
Autonome di Trento e Bolzano sulle “modalità di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e
indirizzi applicativi sulle liste d’attesa”
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Sezione 1 - Pagina 8
− D.P.C.M.16 aprile2002 ”Linee Guida sui criteri di priorità per l’accesso alle prestazioni diagnostiche e
terapeutiche e D.P sui tempi massimi di attesa”; i contenuti dell’accordo sono stati inseriti nell’all.5 al
D.P.C.M. 29 \11\2001;
− Accordo Stato Regioni 11/07/2002 “Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e Bolzano sul documento di indicazioni per l’attuazione del punto a) dell’Accordo Stato Regioni del 14
febbraio 2002, sulle modalità di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e indirizzi applicativi sulle
liste d’attesa”
− Decreto 18 maggio 2004 “Applicazione delle disposizioni di cui al comma 2 dell’art.50 del D.L.
30.09.2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla L. 24.11.2003, n. 326, concernente la definizione dei
modelli di ricettari medici standardizzati e di ricetta medica a lettura ottica”.
− Intesa Stato Regioni 28/03/2006
− DGR 288 dd.16\02\2007”Piano regionale attuativo del piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa
per il triennio 2006-2008”;
− Progetto Mattoni SSN Tempi di attesa 2006
− L.R. n.7 del 26 \03\2009 ”Disposizioni in materia di contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni
sanitarie nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale”
Allegato:
"Protocollo per uniformare le modalità e le procedure di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali"
(revisione n° 02 – aprile 2011) ACC_PRO_02
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Sezione 2 - Pagina 9
PROTOCOLLO PER UNIFORMARE LE MODALITÀ
E LE PROCEDURE DI PRENOTAZIONE DELLE
PRESTAZIONI AMBULATORIALI
Redazione / Aggiornamento
Aprile 2011
Giancarlo Miglio
Lucia Stroili
Giulia Marmai
Ivana Burba
Danilo Cleva
Cristina Barazzutti
Alberto Vicenzin
Mario Barberi
Michele Chittaro
Paola Toscani
Firma
Verifica / Approvazione
Data
Danilo Spazzapan
Luca Lattuada
Maurizio Andreatti
Fabrizio Fontana
Firma
Autorizzazione alla diffusione
Data
Danilo Spazzapan
Firma
RIFERIMENTI CHIAVE DEL PROTOCOLLO
Capitolo Manuale JCI
Argomento specifico
ICD9-CM / MeSH
MeSH
Accesso all’assistenza e continuità
delle cure
Accesso
Ambulatory Care
Ambulatory Care Facilities
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Sezione 2 - Pagina 10
INDICE
1) Scopo
Pag. 11
2) Campo di applicazione
Pag. 11
3) Destinatari
Pag. 11
4) Modalità di svolgimento delle attività
Pag. 12
5) Responsabilità
Pag. 16
6) Distribuzione
Pag. 16
7) Terminologie e abbreviazioni
Pag. 16
8) Storia del protocollo
Pag. 16
9) Indicatori e monitoraggio
Pag. 17
10) Riferimenti normativi
Pag. 17
11) Allegati
Pag. 18
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Sezione 2 - Pagina 11
1) Scopo
Il presente protocollo descrive le modalità di accesso del paziente alle prestazioni in regime ambulatoriale al fine
di garantire omogeneità operativa al momento della prenotazione, chiarendo i principali dubbi interpretativi.
In particolare sono contenute:
−
indicazioni sulle modalità di accesso (prescrizione e accesso diretto);
−
indicazioni operative per uniformare le modalità di prenotazione, con particolare riferimento alle
prestazioni ordinate per priorità (vedi anche allegato 1);
−
indicazioni operative in caso di inadeguatezza formale della richiesta.
2) Campo di applicazione
Il protocollo si applica a tutti i casi di accesso alla prenotazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale su
richiesta del Medico di Medicina Generale, del Pediatra di Libera Scelta e del Medico Specialista (primo accesso,
controlli, follow up). L’ambito è quello delle prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Regionale.
3) Destinatari
Il protocollo è destinato a tutti gli operatori coinvolti nel percorso ambulatoriale. Le indicazioni contenute sono
da ritenersi obbligatorie per tutti i soggetti impegnati nelle attività di prenotazione nel territorio dell’AVUD.
Nello specifico sono interessati per competenza:
-
il CUP;
-
il Call Center interaziendale;
-
i Medici prescrittori;
-
le segreterie delle strutture aziendali interessate;
-
il personale medico e infermieristico delle strutture aziendali interessate;
-
le Farmacie e i MMG/PLS inseriti nel sistema di prenotazione.
Il protocollo è destinato, per conoscenza, a:
-
Strutture aziendali di supporto per le attività in convenzione;
-
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP);
-
Associazioni di cittadini.
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4) Modalità di svolgimento delle attività
4.1 Prenotazione/accesso
DOVE E COME AVVIENE
LA PRENOTAZIONE
Prenotazione per prima visita/accertamento diagnostico.
La maggior parte delle prestazioni ambulatoriali e degli esami strumentali può essere
prenotata presso i punti di prenotazione dell’AVUD (sportelli CUP, Farmacie,
MMG/PLS) oppure telefonando al Call Center interaziendale.
Per alcune prestazioni la prenotazione avviene direttamente presso le segreterie delle
strutture cui afferiscono gli ambulatori dedicati.
La prenotazione può essere fatta dall’interessato o da altra persona, purché in possesso
della documentazione necessaria.
Prenotazioni di controlli e follow up.
La prenotazione dei controlli e follow up, di norma, avviene presso gli sportelli dei CUP
aziendali o direttamente presso le segreterie delle strutture di riferimento.
Presso le Aziende sono disponibili le informazioni riguardo le modalità di prenotazione e
di accesso alle prestazioni ambulatoriali (siti Internet aziendali, URP, Carta dei Servizi,
depliant e fogli informativi esposti presso le sedi aziendali).
DOCUMENTI NECESSARI
PER LA PRENOTAZIONE
DELLA VISITA
Al momento della prenotazione è necessario che il paziente sia in possesso della ricetta
rilasciata dal MMG/PLS o dallo specialista. E’ inoltre necessario che abbia a disposizione
la tessera sanitaria o carta dei servizi regionali (CRS).
La ricetta deve essere compilata in ogni sua parte, in particolare deve comprendere:
− dati identificativi del cittadino
− eventuali esenzioni alla compartecipazione alla spesa
− prestazione richiesta
− classe di priorità, se prevista
− quesito diagnostico.
Il personale non può procedere alla prenotazione se l’utente non esibisce la ricetta.
ACCESSO ALLA
PRENOTAZIONE DI
PRESTAZIONI
SPECIALISTICHE
AMBULATORIALI SENZA
PRESENTAZIONE DELLA
RICETTA
Per le sotto indicate discipline specialistiche è prevista la possibilità di prenotare senza
ricetta: odontoiatria, ginecologia, pediatria (limitatamente agli assistiti che non hanno
scelto l’assistenza pediatrica di base), psichiatria e neuropsichiatria infantile, oculistica
(limitatamente alle sole prestazioni optometriche), prestazioni erogate dai Consultorio
familiare, prestazioni di prevenzione.
Oltre a queste discipline, hanno possibilità di accesso diretto alle specifiche strutture sanitarie
correlate con la patologia le categorie di assistiti riportate all’allegato 2 del presente documento.
L’accesso diretto non esonera l’utente dalla prenotazione e dal pagamento del ticket, se dovuto.
L’utente può, altresì, accedere alla prenotazione con prescrizione medica:
− su carta intestata del medico (pagamento a tariffa intera);
− su specifica modulistica aziendale (es. Commissione patenti);
− su modulistica di altri Enti (es. INAIL), società sportive del CONI e affiliate al CONI.
TEMPI DI ATTESA E
CRITERI DI PRIORITÀ
PREVISTI
I tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali sono definiti dalla normativa
regionale (DGR n.288/07 e L.R. 7/09).
Per alcune tipologie di prestazioni, sono definiti e concordati a livello regionale o di
AVUD, criteri clinici che ordinano l’accesso alle prestazioni con tempistica differenziata
(R.A.O.).
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Per tali prestazioni sulla ricetta deve essere contrassegnata la classe di priorità, secondo le
indicazioni della tabella sottostante:
Codice
Tempi di intervento
U = urgente
Entro 24/72 ore. La gestione di queste richieste
avviene secondo percorsi definiti a livello aziendale.
B = breve
Entro 10 giorni.
D = differita
Entro 30 (visita) o 60 (esami strumentali) giorni.
P = programmata
Entro 180 giorni (120 gg per alcune prestazioni
identificate annualmente dalla Regione).
Se la ricetta non riporta indicazione di priorità per prestazioni che la prevedano, la
prenotazione viene effettuata in un’agenda con criteri non definiti; qualora l’assistito non
accetti la data di prenotazione, l’operatore invita l’assistito a contattare il prescrittore per
valutare la congruenza della prenotazione con il quadro clinico.
Se viene indicata la priorità e non sono attive agende differenziate per priorità di accesso,
l’operatore assegna il primo posto disponibile e invita l’assistito a contattare il prescrittore
per valutare la congruenza della prenotazione con il quadro clinico.
L’intervallo di tempo massimo, in cui è possibile utilizzare ai fini della prenotazione una
ricetta con l’esplicitazione del codice di priorità, è definito dal tempo associato al codice di
priorità stesso a partire dal momento in cui l’assistito contatta le strutture di prenotazione.
Scaduti tali termini, il diritto definito dal criterio di priorità deve essere esplicitamente
riconfermato / aggiornato dal prescrittore, pur restando valida la prescrizione. (DGR
2384/2010 - Linee di gestione del SSR 2011)
INFORMAZIONI DA
CONSEGNARE AL
PAZIENTE AL MOMENTO
DELLA PRENOTAZIONE
Al momento della prenotazione presso i punti CUP vengono rilasciati al paziente:
- un promemoria con indicate data, ora, sede di esecuzione della prestazione;
- l’informativa specifica, qualora prevista, per la preparazione alla prestazione.
Nel caso di prenotazione telefonica, le stesse informazioni vengono trasmesse
verbalmente e comunque l’utente viene invitato a rivolgersi al punto CUP più vicino per la
stampa del promemoria e delle avvertenze/modalità di preparazione alla prestazione.
4.2 Indicazioni per la prenotazione delle prestazioni ordinate secondo criteri di priorità
PRENOTAZIONE SECONDO
CRITERI DI PRIORITA’
U – URGENTE
B – BREVE
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Il rispetto dei tempi definiti dalle classi di priorità viene garantito solo per le prestazioni
per le quali siano stati concordati i criteri di priorità con Medici specialisti e MMG/PLS
e siano stati formalizzati dalle Aziende dell’AVUD.
Il CUP ed il Call Center non gestiscono le richieste di prestazioni urgenti (per
definizione non programmabili). La gestione di queste richieste avviene secondo
percorsi definiti a livello aziendale.
Deve trovare risposta entro 10 giorni.
Il paziente deve essere informato che l’obbligo del rispetto dei tempi di attesa viene
assicurato tra le strutture pubbliche e private accreditate dell’AVUD.
L’intervallo di tempo massimo in cui è possibile utilizzare ai fini della prenotazione una
ricetta con l’esplicitazione del codice di priorità è definito dal tempo associato al codice
di priorità stesso, a partire dal momento in cui l’assistito contatta le strutture di
prenotazione. La priorità può essere applicata solo nei casi in cui la prestazione venga
richiesta prima dello scadere della priorità indicata. Scaduti tali termini, il diritto definito
dal criterio di priorità deve essere esplicitamente riconfermato / aggiornato dal
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prescrittore, pur restando valida la prescrizione. (DGR 2384/2010 Linee di gestione del
SSR 2011). In tali casi il medico prescrittore deve modificare la data della ricetta
(barrare lasciando visibile la data precedente, riportare la nuova data e siglare la
modifica) e/o modificare la classe di priorità.
Qualora non ci sia disponibilità in Area Vasta nei termini previsti, l’utente che si
presenta allo sportello viene invitato a seguire i percorsi già definiti da ciascuna azienda
o in AVUD (per alcune prestazioni identificate, fare riferimento alla procedura
“Mancato rispetto dei tempi massimi garantiti in AVUD”). In caso di prenotazione al
Call center l’utente viene invitato a rivolgersi ad una delle strutture di offerta presenti
nell’Azienda di appartenenza.
D – DIFFERIBILE
P – PROGRAMMABILE
Deve trovare risposta entro 30 giorni (visite)/60 giorni (esami strumentali).
Il paziente deve essere informato che l’obbligo del rispetto dei tempi di attesa viene
assicurato tra le strutture pubbliche e private accreditate dell’AVUD.
L’intervallo di tempo massimo in cui è possibile utilizzare ai fini della prenotazione una
ricetta con l’esplicitazione del codice di priorità è definito dal tempo associato al codice
di priorità stesso a partire dal momento in cui l’assistito contatta le strutture di
prenotazione.
La priorità può essere applicata solo nei casi in cui la prestazione venga richiesta prima
dello scadere della priorità indicata. Scaduti tali termini, il diritto definito dal criterio di
priorità deve essere esplicitamente riconfermato / aggiornato dal prescrittore, pur
restando valida la prescrizione. (DGR 2384/2010 Linee di gestione del SSR 2011). In
tali casi il medico prescrittore deve modificare la data della ricetta (barrare lasciando
visibile la data precedente, riportare la nuova data e siglare la modifica) e/o modificare
la classe di priorità.
Qualora non ci sia disponibilità in Area Vasta nei termini previsti, l’utente che si
presenta allo sportello viene invitato a seguire i percorsi già definiti da ciascuna azienda.
Deve trovare risposta entro 180 giorni (120 gg per alcune prestazioni identificate
annualmente dalla Regione).
Il paziente deve essere informato che l’obbligo del rispetto dei tempi di attesa viene
assicurato tra le strutture pubbliche e private accreditate dell’AVUD.
L’intervallo di tempo massimo in cui è possibile utilizzare ai fini della prenotazione una
ricetta con l’esplicitazione del codice di priorità è definito dal tempo associato al codice
di priorità stesso, a partire dal momento in cui l’assistito contatta le strutture di
prenotazione.
La priorità può essere applicata solo nei casi in cui la prestazione venga richiesta prima
dello scadere della priorità indicata. Scaduti tali termini, il diritto definito dal criterio di
priorità deve essere esplicitamente riconfermato / aggiornato dal prescrittore, pur
restando valida la prescrizione. (DGR 2384/2010 Linee di gestione del SSR 2011). In
tali casi il medico prescrittore deve modificare la data della ricetta (barrare lasciando
visibile la data precedente, riportare la nuova data e siglare la modifica) e/o modificare
la classe di priorità.
Qualora non ci sia disponibilità in Area Vasta nei termini previsti, l’utente che si
presenta allo sportello viene invitato a seguire i percorsi già definiti da ciascuna azienda
o in AVUD (per alcune prestazioni identificate fare riferimento alla procedura
“Mancato rispetto dei tempi massimi garantiti in AVUD”). In caso di prenotazione al
Call center l’utente viene invitato a rivolgersi ad una delle strutture di offerta presenti
nell’Azienda di appartenenza.
ACCESSIBILITA’ ALLA
PRENOTAZIONE SECONDO
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Revisione n.04 – maggio 2011
L’accesso alla prenotazione nel rispetto dei tempi definiti dalle classi di priorità viene
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Azienda Ospedaliero Universitaria “Santa Maria della Misericordia” di Udine
CRITERI DI PRIORITA’
ACCESSO ALLA
PRENOTAZIONE CON
RICETTA SENZA
INDICAZIONE DI PRIORITA’
(QUALORA DEFINITA)
Sezione 2 - Pagina 15
garantito a tutti gli assistiti.
La ricetta senza indicazione di priorità prevede la prenotazione identificata con valore
N (non definito). La prenotazione viene effettuata in un’agenda con criteri non definiti.
Qualora l’assistito non accetti la data di prenotazione, l’operatore lo invita a contattare il
prescrittore per valutare la congruenza della prenotazione con il quadro clinico.
4.3 Indicazioni operative in caso di inadeguatezza formale della richiesta
QUESITO/PROBLEMA
L’UTENTE NON ESIBISCE
ALCUNA TESSERA SANITARIA O
CRS
RICETTA SENZA CODICE
FISCALE
RICETTA CON DESCRIZIONE
PER ESTESO “URGENTE”,
SENZA INDICAZIONE DELLA
CLASSE DI PRIORITA’ E/O
QUESITO CLINICO
RICETTA SENZA
QUESITO CLINICO (SIA PER
RICHIESTA DI VISITA CHE DI
ESAME STRUMENTALE)
RICETTA CON DESCRIZIONE
PER ESTESO “PRIORITARIO” O
“CON CORTESE
SOLLECITUDINE” SENZA
INDICAZIONE DELLA CLASSE
DI PRIORITA’
RICETTA CON PRESCRIZIONE
DI “CONTROLLO” E
INDICAZIONE DELLA CLASSE
DI PRIORITÀ
ACCETTATO
DA
OPERATORE
MODALITA’/NOTE/RISPOSTE
Sì
Procedere alla prenotazione.
La tessera sanitaria o la CRS non è necessaria per la prenotazione.
Sì
Procedere alla prenotazione.
L’operatore deve riportare nel campo note la frase “CF assente” (*)
Sì
Interpretare come indicazione di classe di priorità “U”, applicando
la procedura utilizzata in caso di richiesta urgente.
No
Sì
Sì
Sì
RICETTA CON
PIÙ DI OTTO PRESTAZIONI
Sì
RICETTA CON
PRESTAZIONI DI DIVERSA
BRANCA SPECIALISTICA
Sì
RICETTA CON
Sì
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Revisione n.04 – maggio 2011
Il quesito clinico o problema/sintomo deve essere sempre
riportato sulla ricetta.
Prenotazione allo sportello: qualora la ricetta non riporti il quesito
clinico, non vi sono le condizioni per procedere alla prenotazione.
Prenotazione telefonica: nell’impossibilità di verificare la presenza
del quesito clinico, l’operatore procede alla prenotazione,
riportando nel campo note la frase “Senza quesito clinico” (*)
Se non c’è indicazione di priorità e sono attive agende per priorità,
la prenotazione viene effettuata in un’agenda con criteri non
definiti. Qualora l’assistito non accetti la data di prenotazione,
l’operatore invita l’assistito a contattare il prescrittore per valutare
la congruenza della prenotazione con il quadro clinico.
Le classi di priorità NON valgono per i controlli.
La prestazione deve essere inserita nelle agende dedicate ai
“controlli”.
Accettare le prime 8 prestazioni con riferimento alla ricetta e
gestire le rimanenti utilizzando la ricetta virtuale. L’inserimento
delle prestazioni prescritte deve essere effettuato dall’operatore
rispettando la sequenza con cui il prescrittore le ha riportate sulla
ricetta, evitando ogni valutazione.
L’operatore deve riportare nel campo note la frase “Oltre 8
prestazioni” (*)
Inserire le prestazioni di una branca con riferimento alla ricetta e
gestire le prestazioni appartenenti ad una branca diversa,
utilizzando la ricetta virtuale.
La ricetta con prestazioni di una branca specialistica può
contenere prestazioni del gruppo “Altre prestazioni” e prestazioni
multibranca.
L’operatore deve riportare nel campo note la frase “Branche diverse”
(*).
Inserire le prestazioni esenti con riferimento alla ricetta e gestire le
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PRESTAZIONI ESENTI E NON
ESENTI
prestazioni non esenti, utilizzando la ricetta virtuale.
L’operatore deve riportare nel campo note la frase “Non esenti” (*).
(*) In attesa di adeguare il sistema informativo con l’introduzione delle note predefinite, le Aziende
predispongono un sistema di verifica delle inadeguatezze relative alle prescrizioni.
5) Responsabilità
L’articolazione delle responsabilità per l’applicazione e l’utilizzo del protocollo da parte delle strutture interessate
è conseguente al modello organizzativo delle singole Aziende dell’AVUD.
6) Distribuzione
La distribuzione viene assicurata mediante posta ordinaria, posta elettronica e attraverso riunioni informative con
il personale delle strutture interessate. Ogni Azienda utilizza le modalità divulgative che ritiene più efficaci.
7) Terminologie e abbreviazioni
SSR
CUP
URP
RAO
CRS
CF
AVUD
MMG
PLS
INAIL
CONI
Servizio Sanitario Regionale
Centro Unico di Prenotazione
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Raggruppamenti di Attesa Omogenei (classi di priorità)
Carta dei servizi regionali
Codice fiscale
Area Vasta udinese (ASS 3, ASS 4, ASS 5, AOU-UD)
Medico di Medicina Generale
Pediatra di Libera Scelta
Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro
Comitato Olimpico Nazionale Italiano
8) Storia del protocollo
Revisione
01
02
03
04
Data
Gennaio
2011
Marzo
2011
Aprile
2011
Maggio
2011
Motivo
Aggiornamento a seguito di indicazioni
regionali (DGR 2384 del 25.11.2010 Linee
per la gestione SSR 2011
Aggiornamento a seguito delle
consultazioni con i portatori di interesse
Aggiornamento a seguito delle indicazioni
regionali (ex DGR 597 del 08/04/2011)
Adozione del documento da parte delle
Aziende dell’AVUD
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Revisione n.04 – maggio 2011
Prossima revisione/aggiornamento
2 anni dall’ultima revisione o prima se
necessario
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9) Indicatori e monitoraggio
Indicatore: Rapporto % di personale addetto agli sportelli CUP che è stato informato/formato riguardo i
contenuti del protocollo. Monitoraggio del valore % al 30 settembre 2011.
Rapporto %
N. di unità di personale addetto agli sportelli CUP informato/formato
N. di unità di personale addetto agli sportelli CUP
10) Riferimenti normativi
-
Legge n.724 del 23/12/1994 “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”;
D.Lgs. n.124 del 24/09/1998 “Ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni
sanitarie e del regime delle esenzioni”;
D.Lgs. n.229 del 19/06/1999 “Norme per la razionalizzazione del SSN a norma dell’art.1 della L. 30/11/98
n.419”;
DPCM 29/11/2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza”, Pubblicato nella Gazz. Uff. 8
febbraio 2002, n. 33, S.;
Accordo Stato Regioni 14/02/2002 n. 724
“Accordo tra il Governo le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sulle modalità di accesso alle prestazioni
diagnostiche e terapeutiche e indirizzi applicativi sulle liste d’attesa”
Decreto ministeriale 18 maggio 2004 “Applicazione delle disposizioni di cui al comma 2 dell’art.50 del D.L.
30.09.2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla L. 24.11.2003, n. 326, concernente la definizione dei modelli di
ricettari medici standardizzati e di ricetta medica a lettura ottica”.
Accordo Stato Regioni del 28 marzo 2006 “Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e di Bolzano sul Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008, di cui
all’articolo 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005, n.266”;
Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 Il Piano prevede al punto 4.4 "La promozione del Governo clinico e la qualità
nel SSN compresa la tematica delle liste di attesa”
Accordo Collettivo Nazionale per la Disciplina dei Rapporti con i Medici di Medicina Generale
quadriennio 2006-2009, ai sensi dell’art.8 Del D.Lgs. N. 502 del 1992 e successive modificazioni ed integrazioni;
DGR Friuli Venezia Giulia n. 3034 del 09/10/1997 “Programma regionale per la Carta dei Servizi”;
DGR Friuli Venezia Giulia n. 2747 del 29/07/2002 “Provvedimenti urgenti in materia sanitaria”;
DGR Friuli Venezia Giulia n. 288 del 16/02/2008 “Piano Regionale attuativo del piano nazionale di
contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008”;
Legge Regionale Friuli Venezia Giulia n. 7 del 06/04/2009 “Disposizioni in materia di contenimento
dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie nell’ambito del servizio Sanitario Regionale”.
Delibera del Direttore Generale dell’ASS 4 “Medio Friuli” n. 128 del 31.03.2010 “Approvazione del
Piano attuativo di Area Vasta per il contenimento dei tempi di attesa anno 2010”
DGR Friuli Venezia Giulia n. 2384 del 25.11.2010 “LR 49/1996 , art 12 - Linee annuali per la gestione del
Servizio Sanitario Regionale anno 2011: approvazione definitiva”
DGR Friuli Venezia Giulia 597 del 08.04.2011 “ LR 49/1996, artt. 16 e 20 – Programmazione annuale
2011 e pluriennale 2010-2012 del Servizio Sanitario regionale”
NOMINATIVI DEI PROFESSIONISTI PARTECIPANTI AL GRUPPO DI LAVORO
ACCESSIBILITA’ ALLE CURE SPECIALISTICHE IN REGIME AMBULATORIALE
Professionisti delle Dir. Sanitarie aziendali con compiti di coordinamento e raccordo
AOU – Udine
dr. Mario Barberi, dott.ssa Paola Toscani
ASS 3
Dott.ssa Ivana Burba, dr. Danilo Cleva, dott.ssa Brigida Tricase
ASS 4
dr. Giancarlo Miglio, dr.ssa Lucia Stroili, Tiziana Zoratti, Giulia Marmai
ASS 5
Dott.ssa Cristina Barazzutti, dott. Alberto Vicenzin
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Revisione n.04 – maggio 2011
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Allegato 1
Procedura per l’operatore CUP
Indicazioni per l’operatore:
-
-
-
-
Identificare correttamente l’assistito e verificare i dati anagrafici (dati radice);
inserire e/o controllare il recapito telefonico;
inserire i dati della ricetta (contratto, codice esenzione, data, numero, priorità clinica dove prevista);
inserire la prestazione prescritta;
qualora la ricetta non riporti il quesito clinico, non vi sono le condizioni per procedere alla prenotazione.
Nell’impossibilità di verificare la presenza del quesito clicnico (es. prenotazione telefonica), l’operatore
procede alla prenotazione, riportando nel campo note la frase “Senza quesito clinico”;
riferire all’utente la prima data disponibile e la relativa struttura; se richiesto dall’utente riferire altre
disponibilità nel rispetto dei tempi indicati dalla priorità;
nei casi in cui non ci siano disponibilità in Area Vasta nei termini previsti, l’utente che si presenta allo
sportello viene invitato a seguire i percorsi già definiti da ciascuna azienda o in AVUD (per alcune
prestazioni: procedura “Mancato rispetto dei tempi massimi garantiti in AVUD”). In caso di
prenotazione al Call center l’utente viene invitato a rivolgersi ad una delle strutture di offerta presenti
nell’Azienda di appartenenza;
verificare l’eventuale presenza di altro appuntamento per lo stesso paziente e per la stessa prestazione:
non essendo ammessa la compresenza di più appuntamenti per la stessa prestazione, l’operatore dovrà
invitare l’utente a scegliere quale appuntamento intende confermare e successivamente procede d’ufficio
all’annullamento dell’altro appuntamento inserendo nel campo note “Già presente appuntamento”;
leggere accuratamente le Avvertenze collegate alla prestazione richiesta;
indicare all’utente, nei casi di prenotazione telefonica, il punto CUP più vicino, a cui può rivolgersi per
farsi stampare la modalità di preparazione ed il promemoria dell’appuntamento;
avvertire l’utente che potrebbe essere richiamato dalla struttura stessa per la conferma
dell’appuntamento e la verifica sulla corretta conoscenza delle modalità di preparazione;
l’operatore eviterà di esprimere qualsiasi parere, anche se espressamente richiesto dall’utente, in merito
alla scelta della tipologia di accesso, alla validità della prestazione, alla competenza dei professionisti, alla
scelta della sede di erogazione o del Medico erogatore. Non fornirà pareri o consigli in merito al
percorso diagnostico terapeutico, alla diagnosi o altri aspetti non propriamente inerenti la prenotazione e
non di propria competenza.
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Revisione n.04 – maggio 2011
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Allegato 2
Indicazioni all’accesso diretto/accesso facilitato per le prestazioni di specialistica ambulatoriale
Presso le sole strutture pubbliche, tutti gli assistiti possono accedere direttamente alla prenotazione, anche
senza la richiesta del medico curante (accesso diretto/ accesso facilitato), limitatamente alla sola prima
visita e alle viste successive di controllo, alle branche specialistiche riportate di seguito:
1. odontoiatria;
2. ginecologia;
3. pediatria (limitatamente agli assistiti che non hanno scelto l’assistenza pediatrica di base);
4. psichiatria e neuropsichiatria infantile;
5. oculistica, limitatamente alle sole prestazioni optometriche;
6. consultorio familiare(*);
7. prestazioni di prevenzione.
L’accesso diretto alle visite specialistiche ambulatoriali non esonera l’utente dalla prenotazione e dal pagamento
del ticket, fatte salve le eventuali esenzioni.
Per ulteriori prestazioni conseguenti all’accesso diretto, lo specialista provvede direttamente alla relativa
prescrizione, utilizzando il ricettario SSN.
Per le categorie di assistiti riportate di seguito è previsto l’accesso diretto alle strutture specialistiche inerenti la
propria condizione patologica o fisiologica:
¾ soggetti affetti da fibrosi cistica : nei presidi di riferimento per la cura e la prevenzione di tale malattia,
Legge n. 548 del 23/12/1993 e succ. modifiche e integrazioni;
¾ pazienti diabetici: nei servizi di diabetologia;
¾ pazienti in trattamento dialitico(**): nei servizi di dialisi;
¾ donatori di sangue o di organo, ivi compresi i donatori di midollo: nelle strutture che effettuano gli
accertamenti in rapporto agli atti di donazione;
¾ pazienti trapiantati e in attesa di trapianto(**) : nelle strutture che effettuano prestazioni inerenti il
trapianto;
¾ tossicodipendenti (***) : nei SERT;
¾ soggetti affetti da HIV o sospetti di esserlo (***) : nelle strutture di prevenzione e nei centri di riferimento
specialistici.
(*) per le visite e le prestazioni effettuate presso il consultorio (circ. DRS prot.13306/Amm.3.1.7. del 19/06/98) non è
dovuto il pagamento del ticket, ad esclusione di quello relativo al Pap-test, qualora lo stesso non rientri nei criteri definiti
dalle disposizioni regionali.
(**) Per quanto riguarda i dializzati e i soggetti trapiantati, l’esenzione è totale anche per gli ulteriori accertamenti
richiesti nell’ambito delle apposite strutture di riferimento, in quanto assimilabili a prestazioni di day-hospital.
(***) Per i soggetti tossicodipendenti e quelli affetti da HIV, o sospetti, le eventuali ulteriori prestazioni, se richieste
nell’ambito di piani diagnostico-terapeutici predisposti dalle strutture che hanno in carico tali pazienti, sono fruibili in
esenzione totale in quanto per le stesse si ravvisano le condizioni di prevalente interesse della collettività.
Riferimenti normativi:
−
−
−
−
−
Circolare regionale 08.07.1996 – Prot 11298/san.8 Disposizioni in materia di esenzione dalla
partecipazione alla spesa
Circolare regionale 05.12.1997 - Prot. 18103/San.8 – “Esenzione pazienti affetti da diabete mellito”
DGR 3829 del 19/12/1997 “…Approvazione Tariffario regionale valido a decorrere dal 01/01/1998
per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, ivi compresa la diagnostica strumentale e dli
laboratorio” - Allegato 6 “Applicazione del Nomenclatore-tariffario e regole per il Sistema Informativo
Regionale sull’Attività Specialistica Ambulatoriale per il 1998”
Circolare regionale 19.06.1998 Prot. 13306/Amm.3.1.7 “Prestazioni rese dai Consultori famigliari”
Circolare regionale 10.02.2006 Prot. 3299/SAN “Esenzioni ticket per soggetti dipendenti da sostanze
stupefacenti, psicotrope e da alcol”
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Revisione n.04 – maggio 2011
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