medicina legale, criminalistica e scienze sociali

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MEDICINA LEGALE, CRIMINALISTICA E SCIENZE SOCIALI
COLLANA INTERNAZIONALE DIRETTA DA FRANCESCO VINCI

Direttore
Francesco V
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Comitato scientifico
Francesco V
Già professore ordinario di Medicina Legale
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Francesco C
Giudice unico
Tribunale di Brindisi — Sezione distaccata di Ostuni
Nicoletta V
Professore a contratto di Diritto penale minorile
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
MEDICINA LEGALE, CRIMINALISTICA E SCIENZE SOCIALI
COLLANA INTERNAZIONALE DIRETTA DA FRANCESCO VINCI
Questa Collana Internazionale è una raccolta di studi di significativo
rilievo scientifico che affrontano, con rigore metodologico, argomenti
a valenza multidisciplinare, importanti anche sul piano giudiziario.
Corredati di bibliografia aggiornata e sovente, di iconografia a colori,
i libri inseriti nella presente Collana costituiscono fonte di aggiornamento e di approfondimento per medici e giuristi, nonché validi
strumenti didattici.
I volumi pubblicati nella presente Collana editoriale sono stati valutati secondo il
sistema di revisione tra pari.
This International Series is a collection of relevants scientific studies which, with multidisciplinarys contribution and methodological
rigour focus specifically on judicial matters. The books in this Series include the most recent bibliography, often colour image and
constitute tools of improvement and update for doctors and jurists.
The books published in this Series are blind peers reviewed.
Marina Dobosz
Principi di Medicina legale
e di Biologia forense nelle Scienze
per l’Investigazione e la Sicurezza
Il presente lavoro rientra nelle iniziative del CRISU (Centro di Ricerca in Sicurezza
Umana), del Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Perugia.
Copyright © MMXIII
ARACNE editrice S.r.l.
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via Raffaele Garofalo, /A–B
 Roma
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: ottobre 
Indice

Introduzione

Capitolo I
Sviluppo, complessità ed esercizio della Medicina legale
.. La Medicina legale: definizione,  – .. Cenni storici,  – .. Campi
di applicazione,  – .. La determinazione del nesso di causa,  –
... Criteriologia medico–legale, .

Capitolo II
Il reato
.. Definizione,  – ... Classificazione dei reati,  – ... L’elemento psicologico del reato,  – ... Cause di giustificazione del reato,  – ... Cause
di esclusione della colpevolezza,  – .. L’imputabilità,  – ... Il ruolo
delle neuroscienze nel giudizio di imputabilità,  – .. I delitti contro la
persona,  – ... Percosse e lesioni personali,  – ... L’omicidio,  –
... Il reato di violenza sessuale, .

Capitolo III
La capacità di agire
.. Capacità giuridica e capacità di agire,  – .. Interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno,  – .. L’incapacità naturale,  –
.. Circonvenzione di persona incapace, .

Capitolo IV
Analisi della scena del crimine
.. Il Codice Vassalli: coordinamento delle indagini,  – .. Il sopralluogo giudiziario,  – ... I rilievi,  – ... Esame del cadavere, 
– ... Analisi delle tracce ematiche (Bloodstain Pattern Analysis),  –
.. Repertazione e conservazione,  – .. La catena di custodia, .

Indice


Capitolo V
Principi di Tanatologia e Patologia forense
.. La Tanatologia forense: definizione,  – ... Accertamento e circostanze della morte,  – .. Fenomeni cadaverici,  – ... Fenomeni abiotici, 
– ... Fenomeni trasformativi,  – .. Forme particolari di decomposizione,  – .. Fondamenti di Patologia forense,  – ... Lesioni da
corpo contundente,  – ... Le ferite lacero–contuse,  – ... Lesioni
da arma bianca,  – .. Lesioni da arma da fuoco,  – ... Le armi
da fuoco: definizione,  – ... Caratteristiche delle lesioni,  – .. Morti per asfissia,  – ... Soffocamento,  – ... Impiccamento,  –
... Strozzamento,  – ... Strangolamento, .

Capitolo VI
Entomologia e Botanica forense
.. L’Entomologia forense,  – ... Definizione,  – ... Campi di
applicazione,  – .. Brevi note di Zoologia,  – .. Cenni storici, 
– .. Insetti rinvenibili sui cadaveri,  – .. Tecniche per la classificazione e modalità di prelievo,  – ... Gli strumenti dell’entomologo
forense,  – .. La Botanica forense,  – ... La Palinologia forense, 
– ... La Limnologia forense,  – ... La Dendrocronologia, .

Capitolo VII
L’identificazione personale
.. Definizione,  – .. Identificazione biometrica,  – ... Le impronte digitali,  – ... Analisi della voce,  – ... Riconoscimento
dell’iride e della retina,  – ... Analisi della geometria della mano, 
– ... Analisi dell’orecchio,  – ... Indagini grafiche,  – ... La
ricostruzione facciale,  – .. Cenni di Archeologia, Antropologia e
Odontologia forense,  – ... Archeologia forense,  – ... Determinazione del genere di appartenenza,  – ... Determinazione dell’età, 
– ... Etnia di provenienza,  – ... Determinazione della statura,  –
... Odontologia forense, .

Capitolo VIII
L’identificazione genetica
.. Cenni sulla struttura e l’organizzazione del genoma umano,  –
... Il DNA,  – .. I polimorfismi genetici,  – .. I polimorfismi e
il fingerprint genetico,  – .. La Polymerase Chain Reaction e gli Short
Tandem Repeats,  – .. Il DNA mitocondriale,  – .. Il Cromosoma
Y,  – .. Il Cromosoma X, .
Indice


Capitolo IX
La prova scientifica nelle indagini giudiziarie
.. Criteri di ammissibilità,  – .. Consulenti e periti nel nostro
sistema giudiziario,  – ... La Consulenza Tecnica d’Ufficio nel Processo
civile,  – ... Consulenza e perizia nel processo penale,  – ... Le
indagini difensive,  – .. L’International Society of Forensic Genetics
(ISFG),  – ... I Genetisti Forensi Italiani (GeFI), .

Capitolo X
L’analisi dei dati
.. Verifica della paternità biologica,  – ... Filiazione legittima,  –
... Filiazione naturale,  – .. Il test di laboratorio,  – ... Estrazione del DNA,  – ... Amplificazione,  – ... Separazione dei frammenti: l’elettroforesi capillare,  – .. I risultati del test,  – ... Paternità esclusa,  – ... Paternità compatibile: la probabilità di paternità, 
– .. Altri esempi di inferenza mediante analisi parentali,  – .. I casi
“difettivi”: i Sistemi Esperti Probabilistici,  – .. L’uso improprio
della genetica forense,  – ... L’Innocence Project, .

Capitolo XI
L’identificazione genetica animale
.. Responsabilità giuridica in caso di danno cagionato da animali,  –
... Responsabilità civile,  – ... Responsabilità penale,  – .. Normativa italiana in materia di possesso di animale domestico,  – .. Le
indagini forensi,  – .. Pecularietà delle lesioni,  – .. Metodiche
di identificazione, .

Capitolo XII
Gli errori e la qualità
.. L’errore,  – .. Normativa sulla qualità: la certificazione,  –
.. L’accreditamento secondo la Norma UNI CEI ISO/IEC ,  –
.. Banche dati forensi: esempi europei,  – ... La situazione italiana: la L. /,  – .. La ricerca scomparsi,  – ... Censimento
di cadaveri sconosciuti: il modello americano,  – ... La situazione italiana: SDI e scheda Ri.SC.,  – .. Legge n.  del  novembre  —
Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse,  – ... Linee
guida, .
Indice


Capitolo XIII
Il danno alla persona
.. Il danno risarcibile,  – .. La valutazione medico–legale del
danno alla persona in sede civile,  – .. Infortunio sul lavoro e le malattie professionali,  – ... Infortunio sul lavoro,  – ... Malattia
professionale, .

Capitolo XIV
La responsabilità professionale
.. Responsabilità penale,  – .. Responsabilità civile,  – .. Dalla norma alla coscienza professionale, .

Capitolo XV
Elementi di tossicologica forense
.. La Tossicologia forense: definizione,  – .. Campi di applicazione,  – .. Caratteristiche delle sostanze tossiche,  – .. Classificazione dei tossici,  – .. Le sostanze stupefacenti,  – ... Gli oppiacei,  – ... I cannabinoidi,  – ... Le anfetamine,  – ... Gli allucinogeni,  – ... La cocaina,  – .. Le smart drugs,  – .. L’indagine tossicologica,  – ... Analisi sul vivente,  – ... Indagine
su cadavere,  – .. Normativa vigente,  – .. Imputabilità del
tossicodipendente,  – .. Intossicazione da alcool,  – .. Alcol,
droga e Codice della Strada, .

Capitolo XVI
Medicina legale e carcere
.. Il diritto alla salute del detenuto,  – .. Compatibilità delle
condizioni di salute con il regime carcerario,  – .. Responsabilità in
ambito penitenziario,  – .. Il ruolo del medico penitenziario, .

Bibliografia

Ringraziamenti
Introduzione
Nel corso degli ultimi anni il progresso tecnologico ha raggiunto
livelli di sviluppo talmente rivoluzionari rispetto alle tecniche di indagine tradizionali, che consente di pervenire a risultati in precedenza
inimmaginabili. Nel nostro iter processuale accade, dunque, sempre
più di frequente che gli organi inquirenti abbiano la necessità di ricorrere a strumenti che si rifanno alla tecnologia, alla scienza. Oggi
le Forze di Polizia in sede di indagini preliminari, e i magistrati in
fase di istruzione di un procedimento penale, hanno a disposizione
strumenti di indagine dalle — almeno in linea teorica — illimitate e
notevoli potenzialità; in alcuni casi, tuttavia, le eccessive aspettative
legate alla nuova scienza portano a sottovalutare elementi di prova più
tradizionali, e a decisioni giudiziarie poco condivisibili. Tutto questo
rischia spesso conduce a situazioni di fuori controllo, finendo con
l’alimentare il “mito della certezza”: certezza della evidence e certezza
correlata del giudizio. Il confronto di questo mito con la realtà del
mondo giudiziario porta a conclusioni forse un po’diverse ed alla
consapevolezza che l’investigazione è ancora oggi il tentativo sempre
fallibile di ridurre l’incertezza.
Non bisogna infatti dimenticare che, a fronte di questo straordinario sviluppo tecnologico, che si impone in praticamente tutti i campi
che la biologia mette al servizio delle scienze forensi, dovrebbero
corrispondere adeguati percorsi di formazione e verifica professionale
degli operatori, cosa che non sempre si verifica.
Per quanto concerne le investigazione a carattere biologico che
possono fornire elementi di prova da utilizzare in ambito processuale, il percorso formativo parte dalla scena del crimine, la cui analisi
deve essere condotta con un approccio metodologico estremamente rigoroso, dalle descrizioni a carattere più generale fino ai minimi
particolari. Discorso analogo per tutte le indagini che potranno contribuire a identificare eventuali vittime, ricostruire i fatti, individuare
il o i responsabili. In questo contesto, anche le figure professionali


Introduzione
coinvolte possono essere molteplici, dal personale tecnico in servizio
presso le Forze di Polizia, al medico legale, coadiuvato quest’ultimo
non di rado da esperti in altre discipline scientifiche. L’insegnamento
della Medicina legale, i cui presupposti essenziali la collocano in una
posizione di ponte tra la biologia e il diritto, costituisce spesso un
problema, alla cui soluzione si sono cimentati studiosi e docenti della
materia. Tale difficoltà va ricercata nella natura stessa della disciplina,
che non può fare a meno di dispensare informazioni di natura giuridica in corsi di studio a carattere bio–medico, e informazione di natura
bio–medica in settori di competenza giuridica, o sociologica.
Le scienze medico–legali implicano attività di ricerca, didattica e
formazione, con assolute esigenze di collaborazione con altre figure
professionali in ambito clinico, psico–sociale, giuridico e biologico
in generale. Sempre più di frequente, infatti, l’attività medico–legale
necessita del supporto di altre discipline — soprattutto nel caso di
indagini eseguite in seguito a fatti criminosi o disastri di massa —
quali l’antropologia, l’archeologia e l’odontologia forensi, la balistica,
così come l’entomologia e la botanica. Non secondarie le implicazioni
con l’ambito della comunicazione e dei linguaggi, gli aspetti e i problemi economici e finanziari dell’assistenza e delle assicurazioni, la
psicologia e la grafologia.
Scorrendo la trattistica di questa disciplina, ognuno potrà comprendere che, se considerevole è stato il contributo fornito — soprattutto
in questo secolo — dalle scienze mediche e biologiche all’evoluzione
del diritto e alla corretta applicazione delle norme giuridiche a contenuto biologico, non meno la scienza biomedica è debitrice del diritto.
Essenziale è infatti il contributo dei giuristi per la normativa e la giurisprudenza di riferimento in ambito di medicina legale penalistica,
civilistica, assicurativa, penitenziaria, così come per la comunicazione,
le investigazioni, la formazione della prova nel processo penale.
Affrontare questi temi misurandosi con le esigenze degli studenti
di corsi di laurea molto diversi tra loro non è compito facile, anche
perché i numerosi testi e manuali sono per lo più organizzati in forma
tradizionale, più adatti ad una formazione biomedica. Con un approccio multidisciplinare, che tenga conto dell’evoluzione che la disciplina
ha avuto negli ultimi decenni, ma che sia soprattutto adatto per una
formazione professionale a base sociologica, il testo cerca di offrire
una panoramica dei campi di applicazione della biologia forense, con
Introduzione

particolare attenzione agli aspetti fondamentali per un percorso di
studi improntato sulle investigazioni e la sicurezza: analisi della scena
del crimine, importanza del rigore metodologico già in fase di sopralluogo giudiziario e nell’analisi dei reperti biologici; seguono le
applicazioni classiche della tanatologia forense all’esame della vittima (determinazione dell’epoca e delle cause di morte, compatibilità
tra lesioni e armi utilizzate, identificazione). In tale ambito vengono forniti principi di balistica, ma anche di entomologia e botanica
forensi, discipline di più recente inserimento nelle indagini forensi.
Per quanto riguarda l’identificazione, viene fornita una visione d’insieme circa le tecniche attualmente disponibili, che si riferiscono sia al
riconoscimento di aspetti biometrici che all’identificazione genetica.
Parte del lavoro è dedicate ai temi comuni a qualsiasi attività professionale professionale, quali la basi della responsabilità, civile e penale,
e ad argomenti specifici della medicina legale, come la valutazione del
danno alla persona, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
L’ultima parte è dedicate ai principi della tossicologia forense, con
i relativi campi di applicazione, e al diritto alla salute in ambito di
detenzione carceraria, argomento quest’ultimo di estrema attualità,
non solo per le implicazione di carattere medico, ma anche per i
risvolti psico–sociali.
Per quanto concerne l’ambito giuridico, l’obiettivo è quello di
coordinare le attività di consulenti e periti con le esigenze del diritto:
l’amministrazione della giustizia ricorre infatti ormai sempre più di
frequente all’evidenza scientifica per sviluppare le prove nel processo
penale o civile. Tutta la medicina legale è in fondo impegnata in questo
generale contesto, nel quale trova alcune tra le più essenziali ragioni
della propria identità come disciplina scientifica. Lo studente riceverà
dunque nozioni di diritto relativamente alle modalità di sopralluogo
giudiziario, e alle procedure di raccolta e conservazione dei campioni
in sequestro; verranno descritte le procedure analitiche con valore
di prova nei vari campi di applicazione — identificazione personale,
genetica, tossicologia, patologia medico legale — e forniti gli elementi
legislativi indispensabili per l’esercizio professionale di consulente o
perito. Ma l’obiettivo principale del lavoro è diffondere in modo chiaro
e comprensibile i concetti di base, in un settore in cui le informazioni
sono molteplici e spesso difficili da comprendere in percorsi formativi
di estrazione umanistica.
Capitolo I
Sviluppo, complessità ed esercizio
della Medicina legale
.. La Medicina legale: definizione
La medicina legale è una disciplina a contenuto e carattere estremamente polimorfo, della quale è difficile persino tentare di fornire una
definizione unitaria. Tra le numerose e spesso imperfette definizioni,
possiamo riportare quella di Gerin, per il quale essa rappresenta
quella disciplina che avvalendosi delle conoscenze mediche porta il suo contributo alla elaborazione, alla retta interpretazione e alla esatta applicazione
di determinati precetti giuridici nonchè alla soluzione di casi concreti ;
e ancora potremmo ricordare quella di Gabriele Tourdes , che la
definisce
l’applicazione delle conoscenze mediche e biologiche alle questioni che
concernono il diritto e i doveri degli uomini riuniti in società.
Pur nella difficoltà di fornirne una definizione adeguata, la medicina
legale costituisce il punto d’incontro fra il sapere biomedico e quello
giuridico, e può essere definita come il complesso delle conoscenze
biologico–cliniche suscettibili di applicazione entro tutto il sistema del
diritto. Questa disciplina ha una straordinaria importanza dal punto
di vista dottrinale ed etico, derivante dalla funzione di mediare le
informazioni che provengono da tutte le discipline biomediche verso
la loro corretta applicazione in ambito giuridico. Tale funzione è
. C. G, F. A, S. M, Medicina legale e delle assicurazioni, Società
Editrice Universo, Roma, .
. G. T, E. M, Traité de médecine légale théorique et pratique, Paris, Asselin
et Houzeau, .


Medicina legale e Biologia forense nell’Investigazione e nella Sicurezza
dunque strettamente correlata con l’evoluzione che il diritto penale e
civile hanno avuto nel nostro ordinamento giuridico.
Le leggi, espressione del modo di gestire i rapporti fra gli individui
e tra questi e lo Stato, subiscono variazioni nel tempo in accordo al
diversificarsi delle necessità socio–culturali. Il passaggio dal Codice
Zanardelli, in vigore dal  al , al Codice Rocco, varato nel
, ha comportato, a titolo di esempio, una diversa impostazione del
diritto penale nei confronti del reato: esso accoglie la teoria secondo la
quale si deve considerare non soltanto il reato, ma anche la condizione
del reo. Questo significa che si deve valutare anche la situazione, le
circostanze esterne e la psicologia del colpevole, frutto quest’ultima
di condizionamenti ambientali e genetiche, nonché delle inevitabili
influenze politiche ed economiche del periodo storico e dell’ambiente
geografico in cui vive.
.. Cenni storici
La medicina legale ha origini antichissime: le prime tracce si riscontrano a partire dal  a.c. in Egitto; presso gli Egizi veniva esercitata
l’attività peritale e anche presso i Romani; in Mesopotamia il codice di leggi dei Sumeri (–) prevedeva risarcimenti in caso di
lesioni personali; famosissimo il babilonese Codice di Hammurabi
(–), le cui leggi trattano problemi relativi alla violenza carnale,
all’aborto, alla paternità e alla responsabilità professionale in caso di
morte o lesione . Non si può ancora parlare di una medicina legale
qualificata, anche perché allora la figura stessa del medico non era
ben definita sul piano dell’autonomia come professione, ma si confondeva con quella del filosofo, del sacerdote, persino del mago o dello
stregone.
Presso gli Ebrei sia nelle leggi di Mosè che in quelle successive
del Talmud si riscontravano nozioni medico legali e severe leggi in
tema di igiene pubblica. Nell’antica Grecia nascono i principi di Etica
medica e di Deontologia. Norme procedurali ben disciplinate per
. Nel paragrafo  della legge di Hammurabi si riporta: «Se un medico ha eseguito
un difficile intervento col coltello di bronzo ed ha provocato la morte del soggetto gli si
tagli la mano».
. Sviluppo, complessità ed esercizio della Medicina legale

l’accertamento medico–legale entrano in vigore nell’Egitto greco–
romano a partire dal I secolo d.C.. Il Codice Giustiniano (–
d.C.) prevede la collaborazione di esperti medici in problemi di natura
giuridica.
Nel medioevo la giurisprudenza ecclesiastica considerava la perizia
medica un’indagine necessaria nei casi di follia.
Nell’evoluzione storica della medicina legale come scienza autonoma hanno contribuito alcuni scienziati, cui si deve il merito di aver
affrontato con spirito critico i pregiudizi relativi a mostri e stregonerie.
Tra di essi ricordiamo Gian Filippo Ingrassia (–), che fondò
la medicina pubblica, quella legale e la polizia sanitaria; Fortunato
Fedeli (–), per avere compendiato in quattro libri ogni tipo di
relazione sui referti che i medici sono chiamati a presentare nelle
cause e nei processi per danno fisico a persone; ma soprattutto Paolo
Zacchia (–), che, con le sue Quaestiones Medico–legales, pubblicò un’opera che rimase il testo ufficiale della medicina legale per
quasi duecento anni.
Ma fu a partire dal  che questa scienza entrò definitivamente
nella istituzione universitaria e nella prassi giudiziaria, in quanto la
rivoluzione industriale portò ad un incremento notevole degli infortuni connessi all’impiego delle macchine e a nuovi ritmi e metodi di
produzione, dando così, impulso allo sviluppo della medicina previdenziale, della medicina infortunistica, della medicina assicurativa,
della medicina del lavoro.
Nell’ambito della disciplina si delinearono diversi filoni di ricerche e applicazioni, il cui sviluppo fu condizionato dall’evoluzione
del pensiero giuridico, dalla riforma dei codici, dal continuo progresso scientifico in campo medico e tecnologico. Al proposito vanno
menzionati gli studi di Cesare Lombroso (–) nel campo dell’antropologia criminale e di Lorenzo Borri (–) nel settore
dell’infortunistica. Lombroso fu uno dei principali rappresentanti del
positivismo italiano, e le sue tesi ebbero larga risonanza negli ambienti
giuridici e criminologici europei e sudamericani. Nonostante i suoi
gravi limiti, riassumibili nell’interpretazione aprioristicamente patologistica e organicistica della condotta criminale, l’opera lombrosiana
ebbe il merito di sostituire al tradizionale studio astratto del delitto lo
studio concreto del delinquente, aprendo la strada alle più moderne e
articolate formulazioni della psicologia criminale. In quegli stessi anni
Medicina legale e Biologia forense nell’Investigazione e nella Sicurezza

si affermano le Scuole di Torino, Firenze, Genova, Roma, Siena, con
diramazioni fiorenti in tutte le sedi universitarie italiane Nei primi
anni del ‘, Salvatore Ottolenghi, grande cultore di antropologia
criminale, fondò il primo istituto di medicina legale dell’Università di
Roma e istituì inoltre la Scuola Superiore di Polizia Scientifica, che
contribuì allo sviluppo dell’antropologia criminale, orientando gli
interessi degli studiosi sull’autore del reato e sulla sua pericolosità.
Da allora la medicina legale come scienza autonoma non ha fatto
che progredire, contestualmente all’evolversi del diritto e della biologia, non di rado influenzando e provocando innovazioni e indirizzi
legislativi.
.. Campi di applicazione
In epoca moderna, la medicina legale ha avuto un notevole sviluppo
in tutti i settori che la costituiscono e fra essi:
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
l’Etica medica e la Bioetica;
la Patologia e Traumatologia forense;
la Tossicologia forense;
la Balistica forense;
la Medicina previdenziale;
la Criminologia clinica;
la Psichiatria forense;
la Medicina delle Assicurazioni Private;
l’Identificazione personale;
la Responsabilità professionale;
la Valutazione del danno alla persona.
Il medico legale può svolgere attività peritale o di consulenza
tecnica con valutazione del danno alla persona in ambito penale
(lesioni personali, omicidio) o civile (danni alla persona a causa
di incidenti stradali), in ambito infortunistico INAIL (infortunio
sul lavoro o malattie professionali), in ambito previdenziale (invalidità o inabilità INPS), o di sicurezza sociale (certificazioni per il
riconoscimento della invalidità civile, handicap, ecc.), in tema di
responsabilità professionale (responsabilità medica). A prescindere
. Sviluppo, complessità ed esercizio della Medicina legale

dall’ambito nel quale si esprime una valutazione, le regole dalle
quali non si può prescindere sono fondamentalmente due:
 il rigorismo obiettivo del metodo;
 la conoscenza del rapporto giuridico cui il fatto si riferisce.
Il principio di obiettività impone di essere rigorosamente aderente alla realtà dei dati, siano essi clinici, tanatologici o di laboratorio.
La valutazione dei dati e la formulazione dei giudizi definitivi dovranno fondarsi su motivazioni logiche e plausibili, che tengano
conto dei reperti, segni e dati obiettivi riscontrati, della documentazione medica a disposizione e delle più accreditate conoscenze
scientifiche, concernenti il caso trattato. Il medico legale dovrà
inoltre condurre tutte le indagini tenendo conto delle norme giuridiche di volta in volta interessate dallo specifico caso, come, a titolo
di esempio, nel caso degli accertamenti ripetibili o irripetibili.
.. La determinazione del nesso di causa
Il nesso di casualità esprime il rapporto che intercorre tra un fatto
e l’azione — o omissione — che può averlo determinato, e rappresenta il presupposto giuridico indispensabile affinché un individuo
possa essere chiamato a rispondere di un fatto previsto dalla legge
come reato.
L’art.  c.p. — Rapporto di casualità — infatti recita che
Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come
reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del
reato, non è conseguenza della sua azione o omissione. Non impedire un
evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo.
Nella concezione prevalente, la causa è considerata come l’“antecedente
necessario” e “sufficiente” a produrre l’effetto. Tale rapporto deve
essere considerato in generale come una serie di anelli che formano
una catena: ogni anello trasmette uno stimolo a quello successivo;
il primo rappresenta l’evento lesivo iniziale e l’ultimo rappresenta
l’evento di danno finale; dal punto di vista giuridico e medico–
legale tutti gli anelli intermedi sono importanti, poiché ciascuno
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Medicina legale e Biologia forense nell’Investigazione e nella Sicurezza
di essi può essere stato provocato, o agevolato da una condotta
umana illecita. Nella valutazione del rapporto di casualità materiale,
spesso sono molteplici i fattori che intervengono nella genesi stessa
del fatto, altri ne possono modificare l’esito finale, altri ancora ne
possono imprimere o meno una valenza giuridica. È dunque di
estrema importanza distinguere quando si può parlare di “causa
unica” e quando “di concause”.
Secondo quanto sancito nell’art.  c.p. — Concorso di cause
Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche
se indipendenti dall’azione o omissione del colpevole, non esclude il
rapporto di causalità fra l’azione od omissione e l’evento. Le cause
sopravvenute escludono il rapporto di casualità quando sono state da sole
sufficienti a determinare l’evento. In tal caso, se l’azione od omissione
precedentemente commessa costituisce di per sé un reato, si applica la
pena per questo stabilita. Le disposizioni precedenti si applicano anche
quando la causa preesistente o simultanea o sopravvenuta consiste nel
fato illecito altrui.
Tale articolo stabilisce che le cause concorrenti hanno lo stesso
valore della causa unica, purché siano state tutte necessarie al determinarsi dell’evento. Dovranno inoltre distinguersi i concetti di
“causa prossima”, con la quale si identifica la causa che temporalmente è intervenuta per ultima nel determinismo di un evento e
di “causa adeguata”, con la quale invece si fa riferimento per lo più
alla valenza qualitativa della causa, ovvero all’efficacia della stessa a
determinare uno specifico evento. Più spesso, tuttavia, è possibile
riconoscere multipli antecedenti causali che hanno contribuito al
determinismo di uno specifico evento; si tratta in pratica di condizioni necessarie, ma non sufficienti singolarmente. Tali cause
vengono definite concause e possono rendersi responsabili di un
evento in misura differente. L’importanza di conoscere tutte gli
antecedenti causali scaturisce dalla necessità di definire le singole
responsabilità degli agenti ed eventualmente graduarne la pena.
L’articolo , inoltre, stabilisce che la concausa non interrompe il
rapporto causa–effetto fra l’illecito commesso e il danno provocato
e quindi l’autore di una concausa risponde del danno cagionato,
anche se a esso partecipano altre concause. Infatti viene considerata come causa qualsiasi condizione senza la quale l’evento non si
. Sviluppo, complessità ed esercizio della Medicina legale
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sarebbe verificato. In alcuni casi, tuttavia, può non essere semplice
fare una distinzione, e accertare di conseguenza le responsabilità.
Supponiamo, a titolo di esempio, il caso di un soggetto che si stia
recando in ospedale per lesioni lievi provocate da terzi e che, durante il tragitto, venga coinvolto in un incidente stradale mortale; può
la lesione iniziale ( l’illecito che ha iniziato la sequenza causale),
quindi il responsabile, essere considerato concausa dell’evento morte? d’altra parte però, le lesioni riportate nel corso dell’incidente
stradale, sono state di per sé sufficienti a determinare il decesso e
costituiscono una situazione idonea a interrompere il nesso di causalità. Secondo un comune orientamento in questi casi si è portati
ad “assolvere” il responsabile del primo evento, dal momento che
la causa che ha portato alla morte non è, in senso clinico, la ferita
iniziale, anche se senza di essa il paziente non si sarebbe recato
in ospedale e non avrebbe avuto l’incidente mortale. In un altro
caso, come ad esempio una lesione da arma da fuoco a un braccio,
essa può rappresentare il primo anello nella fenomenologia lesiva
di un evento, non necessariamente pericolosa per la vita; tuttavia,
se il soggetto dovesse essere emofiliaco o immunodepresso anche
una lesione lieve può rivelarsi grave in quanto idonea a peggiorare
notevolmente la prognosi di un soggetto.
Altri aspetti che vanno considerati sono:
a) la “condizione”, ovvero ogni presupposto necessario affinché la causa produca un determinato effetto — solo che talvolta è difficile distinguere una condizione da una concausa
preesistente;
b) l’“occasione”, ovvero un evento non necessario — sostituibile — e normalmente non sufficiente a produrre l’effetto,
che è sproporzionato rispetto all’azione. La nozione deve
essere tuttavia distinta da quella racchiusa nell’espressione
“in occasione del lavoro” usata, come vedremo — in ambito infortunistico, per il quale ha un significato di ambito,
di luogo, di tempo e di finalità dell’azione da cui scaturisce
l’infortunio.
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