Programma del 2006 - Campus Internazionale di Musica

° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE
Campus Internazionale di Musica
CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS
Gabriele Bonomo Bruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi
Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio Von Arx
COORDINATORE ARTISTICO
Riccardo Cerocchi
CONTRIBUTO E PATROCINIO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo
Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
Provincia di Latina e Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola Sperlonga
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina
Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
COLLABORAZIONE
RAI Radio Sky Classica
Busto Arstizio Film Festival
Fondazione “Ottavio Ziino” Orchestra di Roma e del Lazio
AGON Acustica Informatica Musica
Hotel Maga Circe di San Felice Circeo
Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina
Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA
Pro Loco di Sermoneta e Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova Abbazia di Valvisciolo
SOSTEGNO
SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
Sidis Travaglia Assicurazioni International Inner Wheel
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano
AMMINISTRAZIONE
Nicola Astarita Paola Sighinolfi
UFFICIO STAMPA
Andrea Fasano
ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA
Mauro Buccitti
Foto di Franco Maria Ricci
PROGRAMMA GENERALE
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nei GIARDINI DI NINFA
nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE DI SAN FELICE CIRCEO
CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA e nell’ABBAZIA DI VALVISCIOLO nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA
nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE in SAN FELICE CIRCEO
e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA
TESTIMONIANZE
INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI
Gli Incontri di studio sulla musica contemporanea
con i quali si apre ogni edizione del Festival Pontino
si avviarono trent’anni fa nel con un lungo e
pregnante colloquio sulla Scuola Romana tenuto da
Goffredo Petrassi e Fedele D’Amico prima del concer
to serale nel Castello Caetani di Sermoneta Negli
anni successivi essi si ampliarono e approfondirono
tematiche nuove e di attualità quali lo stato del lin
guaggio musicale i generi musicali e il loro pubblico
le musiche e i loro spazi Per molti anni furono occa
sioni di confronti internazionali bilaterali tra musiche
italiane di oggi e quelle di altri Paesi europei oltre gli
Stati Uniti e il Giappone
Quest’anno nei giorni e giugno essi si avventu
rano nel mondo della leggenda e della fantasia “Suoni
dal Mito” è il tema che il Campus ha suggerito Figure
mitologiche femminili sono protagoniste di nuove
creazioni per voce e strumenti frutto del sodalizio
artistico di alcuni autori: Luca Mosca con Gianluigi
Melega Henri Pousseur con Michel Butor Giorgio
Colombo Taccani con Vittorio Sermonti Luis de Pablo
con JoséMiguel Ullán Michele Tadini con Francesco
Tadini Matteo Franceschini con Andrea Franceschini
Alessandro Solbiati con Rodolfo Carelli Le ascoltere
mo in prima assoluta e così le opere solo strumentali
di Michele dall’Ongaro di Paolo Castaldi e di Tonino
Tesei anch’esse ispirate al mito
Il mito inoltre sarà oggetto delle autorevoli relazioni
di Paolo Castaldi Quirino Principe Don Luigi Garbini
e Sandro Cappelletto che apriranno le conversazioni a
cui porteranno il loro contributo altri illustri uomini di
cultura I luoghi degli Incontri sono gli stessi del mito:
i giardini di Ninfa con i ruderi dell’antica città e la
fonte di limpide acque; la costa sul mare del Monte
Circeo dove si ama credere sia approdato Ulisse
Le due giornate saranno precedute dal concerto piani
stico del giugno nel Castello Caetani che a testi
monianza della storicità del tema proposto ci farà
ascoltare musiche anch’esse ispirate al mito ma scritte
in tempi passati
Il Festival proseguirà poi nel comprensorio Pontino
(Sermoneta e Fossanova) con concerti di musica tra
dizionale affidati ad interpreti di prim’ordine tra i
quali i prestigiosi docenti dei Corsi di Sermoneta che
in alcuni casi si propongono in formazioni singolari
altrove improbabili All’interno dell’ampio repertorio
classico spiccheranno le musiche di due grandi della
musica da tempo mitizzati: Wolfgang Amadeus
Mozart di cui si celebrano i anni dalla nascita e
Robert Schumann per i anni dalla sua morte
Nel comprensorio Aurunco (Fondi Lenola e
Sperlonga) sono programmati concerti caratterizzati
da una chiara apertura verso le musiche tradizionali
di altri Paesi: gli interpreti attingeranno ora dal
Classicismo Viennese ora dal Novecento Americano
Anche dalle opere dei più grandi autori francesi e dalla
musica popolare latinoamericana
Come sempre i concerti del Festival si tengono in luo
ghi scelti tra quelli di particolare pregio luoghi che
conservano la memoria di vicende umane e spirituali
consegnate alla storia: le abbazie di Fossanova e di
Valvisciolo il castello di Sermoneta l’antico quartiere
giudaico di Fondi gli scorci antichi di Lenola e
Sperlonga l’oasi di Ninfa il parco del Circeo
L’estensione del Festival in ambiti intercomunali di
comprensori geografici diversi il coinvolgimento alla
manifestazione dei loro cittadini dei sindaci e ammi
nistrazioni l’utilizzo dei loro edifici appartenuti ad
epoche di splendore della natura e dell’arte con
espressioni elevate della cultura del nostro tempo
costituiscono forse il segreto che ha tenuto in vita il
Festival per anni accrescendone la qualità malgra
do la sua perifericità dai centri forti della cultura e la
endemica debolezza finanziaria
A tutti quanti hanno alimentato questa vitalità musi
cofili professionisti della musica intellettuali artisti
donatori amministratori Enti va la gratitudine mia e
dei Soci del Campus Un grazie particolare a Carlo
Caracciolo
Riccardo Cerocchi
da “Giardini Italiani “ di Marella Agnelli (Fabbri Editori) foto di Marella Agnelli
“SUONI DAL MITO”:
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nei GIARDINI DI NINFA
nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE in SAN FELICE CIRCEO
“SUONI DAL MITO”: INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
Mercoledì giugno Sermoneta Castello Caetani
ore Apertura del ° Festival Pontino
Saluto dell’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Onle Giulia Rodano
Concerto: (vedi pagine seguenti)
Giovedì giugno
Giardini di Ninfa
ore Saluto dei Presidenti delle Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
ore Apertura dei lavori
Presiede:
Mario Bortolotto
Relaziona:
Paolo Castaldi Il mito intorno a noi
Intervengono: Bruno Cagli Roberto Calasso Michele dall’Ongaro Luis de Pablo Mario Messinis
Esecuzioni
P Castaldi
Huit Préludes aux “Sirènes” (Prima esecuzione assoluta)
Serenissimo Grandiosamente agitato Un poco allegretto e grazioso Allegramente Tempo giusto
scandito con forza Severo quasi organo Moderato con anima Quasi senza tempo Misurato
Roberto Prosseda pianoforte
T Tesei
Canone come mito (Prima esecuzione assoluta)
Fabrizio Ottaviucci pianoforte
ore Ripresa dei lavori
Relaziona:
Quirino Principe La musica è il nucleo infernale del mito
Intervengono: Marco Angius Gabriele Bonomo Giorgio Colombo Taccani Luis de Pablo
Giorgio Maulucci Gianluigi Melega Luca Mosca Henri Pousseur
Vittorio Sermonti Tonino Tesei JoséMiguel Ullán
ore Sermoneta Castello Caetani
Concerto: (vedi pagine seguenti)
Venerdì giugno San Felice Circeo Hotel Maga Circe
ore Apertura dei lavori
Presiede:
Michele dall’Ongaro
Relazionano: Don Luigi Garbini Mito e dogma nella musica contemporanea
Sandro Cappelletto “Il mio sonno è sognare”
Intervengono: Rodolfo Carelli Andrea Franceschini Matteo Franceschini Piero Maranghi
Mario Messinis Alessandro Solbiati Pier Giacomo Sottoriva
Francesco Tadini Michele Tadini
ore Concerto: (vedi pagine seguenti)
Huit Préludes aux “Sirènes” per pianoforte
Sirènes è l’ultimo dei tre Nocturnes per orchestra di Debussy: che a differenza degli altri due Nuages e Fêtes richiede anche un
coro femminile a quattro parti soprani e contralti primi e secondi Per questo la sua esecuzione è meno frequente: le istituzioni
concertistiche trovano poco conveniente assumere la mezza compagine vocale per un solo intervento
La composizione è del Debussy trentacinquenne (–
: stesse date di Klimt) ne diede un commento descrittivo qui
in parte riportato “Sirènes C’est la mer et son rythme innombrable puis parmi les vagues argentées de lune s’entend rit et
passe le chant mystérieux ”
Queste infide o perverse donzellepesce come narrano gli autori (da Omero fino a Joyce: quella di Andersen è un’eccezione!)
con il canto irresistibilmente inebriante seducevano i naviganti che per avvicinarle conducevano i vascelli a infrangersi sulle
scogliere della loro isola incantata naufragando miseramente
Della partitura che appare giovanile nel carattere (e anche tecnicamente) più di quanto la data farebbe supporre sono stati
impiegati i temi: immergendoli in contesti diversamente variati per soluzioni armoniche ritmiche agogiche formali ma spe
rando di non aver tradito nello spirito il grandpère: il nonno! Il padre s’intende rimanendo inamovibilmente Strawinsky: che
chiamò Debussy “il primo compositore in tutti i sensi del nostro secolo”
Aux è parso più affettuoso e familiare del semplice à o del pedestre esplicativo d’après
Inoltre la preposizione articolata convoglia un senso forse intraducibile che si ‘ascolta’ in espressioni quali “La dame aux camé
lias” (matrice di Traviata) o “La fille aux cheveux de lin” (VIII Prélude debussiano)
Infine come dimenticare il Messiaen ventenne che scrive gli splendidi Huit Préludes nel Leggendone le pagine già ne
riconosciamo la pura completa inconfondibile lingua
Paolo Castaldi
Canone come mito
Nel suo libro Mito e significato Claude LéviStrauss scrive: “È davvero impressionante constatare come la fuga (…) sia una rap
presentazione quanto mai realistica del funzionamento di alcuni particolari miti Parlo dei miti in cui abbiamo due personaggi o
due gruppi di personaggi che semplificando molto potremmo descrivere come uno buono e l’altro cattivo La storia narrata nel
mito è basata sui tentativi che un gruppo di personaggi compie per fuggire e salvarsi dall’altro gruppo; un gruppo quindi dà la
caccia all’altro e talvolta il gruppo A riesce a raggiungere il gruppo B talvolta invece il gruppo B scappa – proprio come in una
fuga musicale” E – aggiungo io proprio come in una caccia musicale del medioevo dove una voce inizia la melodia da sola
(ossia “fugge”) ed è seguita dopo un intervallo temporale da una che le dà la “caccia” ripetendo il disegno melodico È risaputo
che il termine musicale caccia è stato in seguito chiamato canone Scrive ancora LéviStrauss: “Si potrebbe anche dimostrare
che alcuni miti (…) sono costruiti come una sonata (…) o un rondò o una toccata o una qualsiasi delle forme musicali che la
musica in effetti non ha inventato ma preso inconsapevolmente a prestito dalla struttura del mito” Riflettendo su queste idee
lévistraussiane ho scritto il brano per pianoforte Canone come mito La composizione si basa su un canone enigmatico (
note) notato nel pentagramma che circonda il profilo di Apollo nella xilografia del Quarto libro di Frottole che il compositore e
stampatore di musica Andrea Antico pubblicò a Roma nel Tonino Tesei
SUONI DAL MITO
AOLO CASTALDI è nato a Milano il settembre Ha iniziato la frequenta
zione della musica verso i cinque anni di età e ha proseguito poi il pianoforte e
la composizione parallelamente agli altri studi fino alla maturità classica e oltre
anche al Conservatorio di Milano Si è diplomato in Composizione in Composizione
Polifonica Vocale e in Direzione d'orchestra con Giulini e Votto Ha seguito altri
corsi di composizione per quattro anni a Darmstadt (Kranichsteiner Institut für
zeitgenössische Musik dal al ’) con Boulez Ligeti Kagel Stockhausen; e
alcune esecuzioni di lavori suoi hanno avuto luogo nei concerti dello stesso Ente
Ma dopo queste date cessa ogni forma di collaborazione anche a livello critico con
gli esponenti degli indirizzi di quella “avanguardia” ritenendone in verità esaurita
ogni funzione Altri corsi di composizione ha frequentato a Dartington e
all’Accademia Chigiana di Siena Ha studiato per tre anni ingegneria al Politecnico di
Milano Prosegue intanto lo studio della musica nelle differenti forme storiche e nei
diversi stili per conto proprio indipendentemente dalle maniere che sembrano
imporsi via via come “dominanti” momentanee sulla scena dell'attualità Peraltro
non manca di seguire con attenzione le evoluzioni in corso nel pensiero e nel lin
guaggio musicali e dedica agli aspetti teorici e tecnici contemporanei vari cicli di seminari e di conversazioni per diverse istitu
zioni e alla radio Un vivo interesse ha sempre per le letture: è particolarmente attratto oltre che dalle partiture di grandi auto
ri (segnatamente dei maestri del Novecento storico) dai recenti sviluppi della filosofia e dalle matematiche (già incontrate ai
corsi di Analisi e di Geometria Analitica al Politecnico) Segue inoltre l’evolversi delle poetiche odierne nelle altre arti: la pittura
soprattutto e la letteratura critica ad essa dedicata Ha insegnato nei Conservatori di Parma e di Milano Presenta sue composi
zioni in rassegne concerti e festival anche con serate monografiche ed “a tema” Ha pubblicato numerosi scritti saggistici sulle
proprie concezioni ed anche su quelle di altri autori (Debussy Strawinsky Cage l’ultimo Bach…) come su momenti e aspetti
particolari del pensiero musicale in genere: tendenzialmente trattandone da un punto di vista poetico ossia attivamente orien
tato dalla propria posizione compositiva Per molte partiture ha redatto un parallelo testo di presentazione (dal al ’ siste
maticamente): principalmente inteso in alternativa alle presentazioni d’uso a offrire una esposizione concettuale piuttosto
che esplicativa del progetto trattato In compendio tende a considerare i molteplici strumenti linguistici impiegati nel corso
della propria traiettoria come riconducibili a un insieme coerente sempre più allargato di convenzioni formalizzate: ossia come
vere e proprie “composizioni” in senso stretto a loro volta più che come espressioni per quanto mediate del soggettivo Ha
sempre respinto le interpretazioni della sua opera come “dissacratoria” “neodadaista” o “divertente” che certa critica ha tenta
to viceversa con insistenza per anni nei suoi confronti
P
OBERTO PROSSEDA nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte
con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro diplomandosi al Conservatorio
“Respighi” di Latina Si è poi perfezionato all'Accademia Pianistica di Imola
all’International Piano Foundation e ai Corsi di Sermoneta con Alexander Lonquich
Boris Petrushansky e Franco Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen
Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong Le affermazioni in vari concorsi internazionali
("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di
Salisburgo) gli hanno consentito di intraprendere un'intensa attività concertistica in
più di quaranta paesi in Europa Asia Australia Nord e Sud America Ha suonato
come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo
l’Orchestra Santa Cecilia di Roma la KammerakademiePotsdam l'Orchestra di
Padova e del Veneto l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Sofia l’Orchestra della
Toscana In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e
Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di
Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione
Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival
Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia l’Associazione Scarlatti di Napoli Con la Decca ha inciso “Mendelssohn
Discoveries” dedicato a musiche pianistiche di Mendelssohn mai incise prima e “Mendelssohn Rarities” contenente quattro
sonate inedite
R
T
ONINO TESEI nato a Pollenza (Macerata) nel ha studiato pianoforte com
posizione e musica elettronica al Conservatorio Rossini di Pesaro Ha ottenuto il
diploma d’onore al corso di perfezionamento in composizione presso l’Accademia
Chigiana di Siena e il diploma di alto perfezionamento in composizione
all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma Fra i suoi insegnanti figurano
Aurelio Samorì e Franco Donatoni Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti
internazionali ai concorsi Piano Time (Roma ) International Composers’
Competition (Budapest ) Ensemblia (Mönchengladbach ) International
Composers’ Competition (BudapestBarcs ) Alpe Adria Giovani (Trieste )
International Competition of Piano Composition (Pechino ) e Alea III Boston
University (Boston e ) Le sue musiche sono state eseguite in importanti
sedi concertistiche da famosi interpreti (Alexander Lonquich Fabrizio Ottaviucci
Stefano Scodanibbio Markus Stockhausen Jukka Tiensuu ecc) e trasmesse dalle
emittenti radiofoniche RAI Radio France WDR Norwegian Broadcasting YLE
(Radio finlandese) Klassikaraadio (Radio estone) e dalla Radio canadese Alcuni
suoi lavori sono stati selezionati nei prestigiosi festival della SIMC World Music Days (Oslo Mexico City Essen
Seoul ) Ha scritto finora un centinaio di composizioni fra le quali ricordiamo i concerti Dizzy Concert (
) e Reed
() per sassofono e orchestra Edvard Suite (
) per pianoforte e orchestra Gaspar Concert () per due flauti e orche
stra d’archi; i pezzi per orchestra sinfonica Piccolo labirinto cromatico (
) Rossiniana (); il ciclo di variazioni Webern
Variationen (
) per pianoforte a quattro mani PärtVariationen (
) per orchestra Gurdjieff Variations () per violi
no sassofono pianoforte e percussione; i brani cameristici The bells (
) per flauto viola e arpa Five portraits (
) per cla
rinetto trombone violoncello e pianoforte Trio () per tromba corno di bassetto e pianoforte; i brani pianistici di “folk
immaginario” Quattro bulgare (
) Sei marchigiane (
); la cantata Laudate Dominum () per soprano voce recitante
e sette strumenti; il madrigale rappresentativo Alfabeto apocalittico: lettere b m & p (testi di Edoardo Sanguineti ) per
otto voci amplificate; l’opera da camera Verdi’s mail (testi tratti dalle lettere di Giuseppe Verdi ) Recentemente è uscito il
compact disc monografico Preludi ostinati prodotto dalla Rassegna di Nuova Musica e da Macerata Opera contenente suoi
brani pianistici interpretati da Fausto Bongelli Il CD è pubblicato dalla New Albion Records di San Francisco California Tonino
Tesei ha insegnato a Pesaro Bari Trento; attualmente è docente al Conservatorio Pergolesi di Fermo
ABRIZIO OT T A V I U C C I si è brillantemente diplomato in pianoforte presso il
Conservatorio di Pesaro sotto la guida di PMariotti; ha inoltre studiato
Composizione e Musica Elettronica Ha tenuto concerti nelle più importanti città
italiane e tedesche e tournées negli Stati Uniti Canada Inghilterra Canarie India
E’ stato più volte invitato a prestigiosi festival e rassegne come Nuova Musica
Macerata “Traiettorie” Parma Accademia S Cecilia Nuova Consonanza Roma
Evento Suono Pesaro Amici della Musica Palermo Centro d’Arte Padova S
Maternus Koln Tonhalle Dussendorf etc Di particolare importanza la sua attività
nella musica contemporanea nella quale ha collaborato con partners di grande pre
stigio quali R De Saram S Scodanibbio M Caroli M Zurria F Dillon A
Campagnari T Bouman M Stockhausen con il quale collabora intensamente dal
anche nei repertori tradizionali Ha eseguito prime assolute dei compositori S
Scodanibbio T Tesei F Mencherini Ha studiato l’opera pianistica con G Scelsi
Attivo anche sul piano della sperimentazione ha tenuto concerti con G Peacock R
Schulkoswky P Giaro M Naussef C Bauer Ha registrato per la ECM Monaco
CMP Koln AMIATA Firenze SPLASH Milano WISTERIA Amsterdam AKTIVARUM Koln e per le radiotelevisioni italiana tede
sca inglese americana Vive ad Assisi dove dirige il progetto “laboratorio di musica intuitiva”
F
SUONI DAL MITO
B
RUNO
CANINO nato a Napoli ha Ha suonato sotto la direzione di Abbado
studiato pianoforte e composizione
al Conservatorio di Milano dove poi ha
insegnato per ventiquattro anni; per
dieci anni ha tenuto il corso di pianofor
te e musica da camera al Conservatorio
di Berna Come solista e pianista da
camera ha suonato nelle principali sale
da concerto e festival europei in
America Australia Giappone Cina Dalla
fine degli anni Cinquanta suona in duo
pianistico con Antonio Ballista e da più
di trenta anni fa parte del Trio di Milano
Collabora con illustri strumentisti come
Accardo Ughi Amoyal Perlman E’ stato
per alcuni anni direttore artistico della
società Giovine Orchestra Genovese e in
seguito della stagione autunnale del
Campus Internazionale di Musica di
Latina E’ stato dal al diretto
re della Sezione Musica della Biennale di
Venezia Si è dedicato in modo partico
lare alla musica contemporanea
lavorando fra gli altri con
Pierre Boulez Luciano
Berio Karlheinz
Stockhausen György
Ligeti Bruno Maderna
Luigi Nono Sylvano
Bussotti di cui
spesso ha ese
guito opere in
prima mon
diale
“Nausicaa lo vide sulla spiaggia” (bronzo di U Attardi)
Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez
con orchestre come La Filarmonica della
Scala Santa Cecilia Berliner
Philarmoniker New York Philarmonia
Philadelphia Orchestra Orchestre
Nationale de France Tra le sue numero
se incisioni ricordiamo le Variazioni
Goldberg di Bach l'integrale pianistica di
A Casella e quella di C Debussy le
Sonate per violino e pianoforte di R
Schumann Ha tenuto masterclasses per
pianoforte solista e musica da camera in
Italia Germania Giappone Spagna e
partecipa al Marlboro Festival negli Stati
Uniti da più di venticinque anni Il suo
libro "Vademecum del pianista da came
ra" è edito da Passigli
Composte nel le tre Sonate op appartengono alla fase
matura della produzione di Muzio Clementi La terza è l'unica
nella quale il compositore si ispirò a una sorta di programma
che permette di leggerla come un piccolo dramma musicale in
tre scene (tutte il Sol minore) su «Didone abbandonata»
Secondo un commento dell'epoca il primo movimento (Largo
patetico Allegro) mostra la regina Didone che «sotto l'influen
za di varie discordanti passioni sembra riflettere sul come
avere qualche sollievo» Ma la sonata ha il suo culmine nel
finale (Allegro e con disperazione) costruito come una forma
sonata con uno sviluppo in forma di canone Al teatro sono
anche legati i Tre Edpisodi di Dallapiccola ricavati nel dal
balletto Marsia che era stato rappresentato con grandissimo
successo alla Fenice nel settembre del (la vicenda è quella
del satiro Marsia che sfidò Apollo in una gara musicale perse e
fu scorticato vivo) L'Angoscioso iniziale immerso in una
atmosfera molto cupa ma con un climax breve e stridente è
seguito da un Ostinato dominato da rapide sequenze di note
ribattute e da una pagina intensamente lirica (Sereno) sem
pre tuttavia pervasa di inquietudini Ai segni zodiacali sono
ispirati i «fantasy pieces» che compongono i due libri del
Makrokosmos di George Crumb Ciclo per pianoforte amplifica
to scritto tra il e il in una fase molto fertile della car
riera del compositore universo visionario di tecniche e colori
che richiede al pianista di compiere varie attività: Pastorale (I
n) ad esempio va suonato con il pedale tonale sempre
abbassato in modo che le corde più gravi possano produrre
delicate aureole "in eco" intorno alla note acute; Ghost
Nocturne for the Druids of Stonehenge (II n) pezzo «dark
fantasmic subliminal» è invece punteggiato da strani vocalizzi
del pianista e pieno di effetti spettrali ottenuti facendo scor
rere dei bicchieri di vetro sulle corde A un mondo allusivo
immaginario rimandano anche i Préludes di Debussy anch'essi
divisi in due libri e contraddistinti da titoli che evocano imma
gini letterarie paesaggistiche mondi lontani e misteriosi Il
primo libro si apre con un preludio «lento e grave» il cui titolo
Danseuses de Delphes deriva dalla riproduzione di una scultu
ra greca raffigurante una danza rituale; la celebre Cathédrale
engloutie rimanda invece alla leggenda bretone della città
sommersa di Ys con le sue "brume" accordali che danno la sen
sazione di un'immagine filtrata attraverso l'acqua Dal secondo
libro sono tratti Ondine ancora sul motivo dell'acqua associato
a un ritmo di barcarola; e Canope una melopea «dolcemente
triste» che rimanda alle urne funerarie dell'antico Egitto Alla
seduzione dell'antichità è legata anche la composizione delle
Métopes op
trittico ispirato a figure femminili dell''Odissea
che Karol Szymanowski compose nel dopo un viaggio in
Sicilia Se l'Isola delle Sirene richiama la musica della lira e del
l'aulos con disegni che culminano in una esaltazione dionisia
ca in Calypso l'idea della seduzione amorosa è suggerita da
ipnotici effetti di ostinato e da una scrittura sensuale piena di
mezze voci mentre Nausicaa è una pagina dal ritmo danzante
e dall'andamento sempre più frenetico
Gianluigi Mattietti
28 giugno
MERCOLEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
“Suoni dal Mito”
BRUNO CANINO pianoforte
MUZIO CLEMENTI ( )
Sonata op n in sol min “ Didone abbandonata”
Largo patetico Allegro
Adagio dolente
Allegro e con disperazione
LUIGI DALLAPICCOLA (
)
Tre episodi dal balletto Marsia
Angoscioso
Ostinato
Sereno
GEORGE CRUMB (
)
da Makrokosmos:
Pastorale (da The Kingdom of Atlantis)
GhostNocturne: for the Druids of Stonehenge
CLAUDE DEBUSSY ( )
Quattro Preludi:
Danseuses de Delphe
Ondine
Canope
La Cathédrale engloutie
KAROL SZYMANOWSKI ( )
Métopes op L’Isola delle Sirene
Calypso
Nausicaa
SUONI DAL MITO
A
LGORITMO L’ensemble si è costituito nel grazie all’a
desione di giovani musicisti dediti per vocazione alla musi
ca contemporanea e già affermati sulla scena internazionale I
suoi componenti premiati in contesti prestigiosi come il
Kranichsteiner Musikpreis o il premio della Fondazione
Stockhausen si sono esibiti nelle maggiori sale e festival di
tutto il mondo Algoritmo è stato fondato da Marco Angius
che ne è anche direttore musicale con l’apporto determinante
di Mario Caroli Roberta Gottardi Antonio Caggiano Gabriele
Croci Emiliano Greci e Claude Hauri il nucleo per così dire
“storico” dell’ensemble Le scelte musicali del gruppo compren
dono opere capitali del nostro tempo e nuove esplorazioni
sonore privilegiando un rapporto di confronto continuativo
con alcuni tra i maggiori compositori d’oggi La formazione
coltiva infatti repertori e programmi concertisticodiscografici
che mirano alla definizione di un proprio riconoscibile suono
accanto ad una costante ricerca di inediti quanto articolati uni
versi compositivi A questa posizione naturalmente idealistica
ed estremamente selettiva (il nome doveva originariamente
essere “Resistenze” come manifestazione di rifiuto delle forme
di consumismo musicale corrente) si è accompagnato un
approccio esecutivo peculiare rivelatosi in alcune performance
spettacolari e memorabili come la doppia partecipazione alla
Gaudeamus International Competition di Amsterdam nella
Begleitmusik zu einer Dichtspielszene di Giorgio Battistelli o in
Laborintus ll di Berio al Parco della Musica di Roma Algoritmo
ha esordito nel al RomaEuropa Festival (Musica XXI) con
un programma interamente dedicato all’opera di Ivan Fedele
ed è stato invitato da numerose istituzioni musicali italiane ed
europee come il Warsaw Autumn Teatro La Filature di
Mulhouse Nuovo Auditorium di Roma/Parco della Musica
Concerti del Quirinale Italian Music Days di Cracovia Nuova
Consonanza Scuola Civica di Milano Tonkünstlerfest di
Lugano Campus Internazionale di Musica di Latina e Festival
Pontino Traiettorie Tra i cd monografici fino ad ora realizzati
si segnalano quelli dedicati a Ivan Fedele ( coprodotto da
Radio e in uscita presso la Stradivarius) e Nadir Vassena
( per la casa svizzera Altrisuoni) Algoritmo è regolar
mente ospite delle programmazioni radiofoniche nazionali e
dei circuiti Euroradio nonché ensemble residente nel presso il Festival Pontino (Sermoneta)
ARCO ANGIUS compie gli studi di pianoforte composi
zione e direzione d'orchestra presso il Conservatorio
Santa Cecilia di Roma Da studente vince le selezioni presso il
Laboratorio Lirico di Alessandria dopo aver eseguito a memo
ria BACH di Aldo Clementi (
) mentre l’anno seguente
si laurea con lode presso il Dams di Bologna Allievo di Bruno
Aprea e direttore assistente per Gazza Ladra di Rossini (Teatro
Lirico di Messina) Traviata (Teatro Belli di Spoleto) e Iris di
Mascagni (Wexford Festival Opera Irlanda) realizza la prima
revisione moderna dell'opera Amor vuol sofferenza di
Leonardo Leo per il Festival Internazionale di Martina Franca
nel e nello stesso anno è finalista con l’orchestra Nuova
Cameristica nel Premio Città di Milano per giovani direttori
Nel riceve il premio Maurizio Rinaldi per la direzione d'or
chestra come miglior diplomato dell’anno dirigendo l’opera Le
Villi di Giacomo Puccini presso l’Auditorium dell'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia Si dedica al repertorio moderno e
contemporaneo iniziando a dirigere lavori come Le marteau
sans maître di Pierre Boulez e Pierrot Lunaire di Schoenberg
accanto a innumerevoli prime esecuzioni dei maggiori compo
sitori d’oggi Nel incide in prima mondiale gli Studi per
l'intonazione del mare di Salvatore Sciarrino per cento flauti
cento sax e solisti per Stradivarius ottenendo enormi consensi
di pubblico e critica Con l’ensemble Algoritmo ha inciso Luoghi
d’infinito andare di Nadir Vassena (Altrisuoni) e un cd mono
grafico dedicato ad opere di Ivan Fedele (Mixtim Stradivarius
RaiRadio) Nel ha inoltre realizzato la prima incisione
mondiale di Rot (
) azione coreografica di Domenico
Guaccero per l’etichetta Die Schachtel (coproduzione Cemat
Centro Ricerche MusicaliIstituto Gramma) Ha diretto lavori
di Stockhausen con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino la
prima esecuzione italiana integrale di Lyrische Suite di Alban
M
Berg con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari È il primo
direttore italiano ad essere stato invitato presso il nuovo
Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam in entrambe le sale
Sempre nel dirige presso il Teatro La Filature di
Mulhouse i Concerti del Quirinale (diretta Euroradio) ed una
nuova produzione del monodramma Frau Frankenstein di
Giorgio Battistelli presso la Philarmonic Hall di Cracovia
(Muzyka Centrum Orchestra) Ha inoltre diretto l’Orchestra
Città di Ferrara l’Orchestra di Roma e del Lazio l’Orchestra
Sinfonica dell’Auditorium Centrale di Pechino la Budapest
Symphony Orchestra l’Orchestra Sinfonica del Teatro
Petruzzelli di Bari Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli Les
Eléments di Toulouse Gruppo Strumentale Musica d’Oggi
Mozart Sinfonietta E’ stato invitato al Festival Pontino al
Todifestival Civitafestival Nuova Consonanza RomaEuropa
A
LDA
C A I E L L O diplomata in pianoforte e canto al
Conservatorio di Perugia ha debuttato al Festival di
Montepulciano e ad Umbria Jazz con Treemonisha di Scott
Joplin Interprete di partiture di Pergolesi Bach Scarlatti
Mozart Gluck Boccherini e Charpentier si sta dedicando sem
pre più frequentemente alla musica di autori contemporanei e
del Novecento storico sotto la direzione di importanti diretto
ri tra i quali Frans Bruggen MyungWhun Chung Alun
Francis Valery Gergiev Arturo Tamayo Flavio Emilio Scogna
Renato Rivolta Fabio Maestri PierreAndré Valade È stata
ospite della Biennale Musica di Venezia del Bologna Festival
del Maggio Musicale Fiorentino del Teatro alla Scala della
Sagra Musicale Malatestiana di Rimini di Milano Musica del
Teatro La Fenice di Venezia del Festival di Orvieto del Festival
di Musica Contemporanea di Barcellona Salzburger Festspiele
del Festival d'Automne di Parigi dell'Accademia Nazionale di
Santa Cecilia della Rotterdams Philharmonisch Orkest e del
Teatro Carlo Felice di Genova A Venezia è stata interprete per
il centenario de La Biennale di Quare Tristis di Adriano
Guarnieri e di Io Frammento dal Prometeo di Nono Rara
Requiem di Bussotti ExiI di Kancheli con l'Ensemble Alter Ego
A Roma per l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha cantato
Novae de infinito laudes di Henze e sotto la direzione di
MyungWhun Chung Requiem di Ligeti A Milano per il Teatro
alla Scala La Passione secondo Matteo di Guarnieri in prima
esecuzione mondiale e con l'orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi
di Milano Folksongs di Berio con la direzione dell'autore Al
Festival d'Automne di Parigi è stata protagonista di Perseo e
Andromeda di Sciarrino a Barcellona ha presentato musiche di
Ivan Fedele a Londra alla Wigmore Hall è stata invitata per un
recital dedicato a Dallapiccola Malipiero Wolf Ferrari e
Pizzetti a Firenze con l'orchestra della Toscana ha cantato
Lucrezio oratorio materialistico di Luca Lombardi al Teatro
Carlo Felice di Genova ha interpretato Passaggio opera in un
atto di Luciano Berio Ha inciso per BMG/Ricordi e Stradivarius
29 giugno
GIOVEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
“Suoni dal Mito”
ENSEMBLE ALGORITMO
Mario Caroli flauti Roberta Gottardi clarinetti
Antonio Caggiano percussioni Ciro Longobardi pianoforte
Marco Rogliano violino Claude Hauri violoncello
ALDA CAIELLO soprano
MARCO ANGIUS direttore
LUCA MOSCA (
)
* In
the Garden at Ninfa canzonetta per soprano
e sei strumenti su testo di Gianluigi Melega () ’
HENRI POUSSEUR (
)
* L’antre
de la Nymphe per voce femminile
e cinque strumenti su testo di Michel Butor () ’
MICHELE DALL’ONGARO (
)
* L’ombra
di Tiresia per sei strumenti ()
’
GIORGIO COLOMBO TACCANI (
)
* Il
pianto di Giuturna per voce
e sei strumenti su testo di Vittorio Sermonti () ’
LUIS DE PABLO (
)
* Circe
de España per mezzosoprano e sei strumenti
su un poema omonimo di JoséMiguel Ullán () ’
*Prima esecuzione assoluta
SUONI DAL MITO
IN THE GARDEN AT NINFA Canzonetta per soprano e sei strumenti su testo di Gianluigi Melega
In the Garden at Ninfa “canzonetta” per soprano flauto clarinetto vibrafono pianoforte violino e violoncello è una composizio
ne in un unico movimento basata su una poesia di Gianluigi Melega Contrariamente alle opere e ad altre mie composizioni cameri
stiche basate su poesie di Melega in cui l’aderenza al testo è molto marcata il carattere del brano è in aperto contrasto con quello
dei versi: laddove il tono quasi preraffaellita del racconto meleghiano presupporrebbe una musica dolce e suadentemente sussurra
ta il suono si fa violento e grottescamente urlato Nasce quindi un inquieto straniamento rispetto alla parola un madrigalismo alla
rovescia che ricrea una paradossale leggerezza di tono curiosamente sottolineata dalla spericolata scrittura modellata sulle strepi
tose peculiarità della voce di Alda Caiello
Luca Mosca
In the Garden at Ninfa by Gianluigi Melega
Nel giardino a Ninfa di Gianluigi Melega
Once upon a time…
C’era una volta…
Once upon a time a young musician from a Northern land
Came down to Rome:
He wanted to understand
The secrets of the Golden Bough
He took to wandering around
Temples and ancient ruins and stones
And broken aqueducts in what for him
Was a hallowed magic ground
The sense of travelling through time
And myths and oncetold tales
Of gods and sylvan nymphs and heroic men
Got him intoxicated
As much as sun and wine
Un giorno un giovane musicista da una terra del Nord
scese a Roma:
voleva capire
i segreti del Ramo d’oro
Prese ad aggirarsi
tra templi e antiche rovine e pietre
e acquedotti infranti in quella che a lui
sembrava una terra magica sacra
La sensazione di viaggiare traverso il tempo
e i miti e i racconti di una volta
di dei e di ninfe silvestri e di eroi
lo intossicò
quasi quanto il sole e il vino
One hot July day as he walked in a wood
Of unexpected tropical bamboos
He came to a rushing brook
Whose ruinous passionate contralto voice
He took for a godgiven call
To his exhausted quest
He dipped his face into the silver water
Drank many a long draught
Rose dropped back on the bank
And fell asleep He dreamt
Un caldo giorno di luglio mentre camminava in un bosco
di inattesi tropicali bambù
giunse a un ruscello gonfio d’acqua
la cui rovinosa appassionata voce di contralto
gli parve una chiamata divina
alla sua defatigante ricerca
Tuffò il viso nell’acqua d’argento
e bevve a lunghe sorsate
si rialzò ricadde sulla riva
e si addormentò Sognò
He dreamt he was playing his instrument
In a clearing of the wood
And that a cello or a flute or some strange
Oriental hautboy with a bizarre pitch
Had suddenly begun accompanying his music
From the thicket of bamboos
He rose to follow it and thought
He saw a vanishing figure through the trees
And as he moved after it
His music went with him
And swiftly slipping into the green low shadows
Never let him or the mysterious figure go
Sognò che suonava il suo strumento
In una radura del bosco
e che un violoncello o un flauto o uno strano
oboe orientale dalla bizzarra intonazione
aveva improvvisamente incominciato
ad accompagnare la sua musica
dal folto dei bambù
Si alzò per seguirlo e gli parve di vedere
una figura che spariva tra gli alberi
e come si mosse per inseguirla
la musica andò con lui
scivolando agilmente tra le basse ombre verdi
senza lasciar sfuggire né lui né la misteriosa figura
And then he came to the spring of the brook
And not his heart
But the soul of the earth sang in his breast
And in a soothing giddiness
He heard the halfgoddess murmur
How in that forest
She had chosen to sing forever
Secretly to any weary traveller
The end of his quest
Arrivò quindi alla fonte del ruscello
e non il suo cuore
ma l’anima della terra gli cantò in petto
e in una serena confusione
sentì la semidea mormorare
che quel bosco
aveva scelto per cantare per sempre
in segreto a ogni esausto viaggiatore
la fine della sua ricerca
LUCA MOSCA è nato a Milano nel Ha studiato presso il
Conservatorio della sua città diplomandosi in pianoforte con
Eli Perrotta e Antonio Ballista clavicembalo con Marina
Mauriello e composizione con Franco Donatoni e Salvatore
Sciarrino Sue composizioni sono state eseguite in importanti
sedi e manifestazioni quali: Radio France Beaubourg di
Parigi Festival di Strasburgo Lione Avignone Varsavia
WDR di Colonia Auditorium Nacional de
Madrid Festival Wien Modern stagioni
da camera di Londra Manchester
Rotterdam Stagioni Sinfoniche RAI di
Napoli Roma Milano Unione Musicale
di Torino Biennale di Venezia Bologna
Festival Musica nel Nostro Tempo e
Milano Musica Stagioni Sinfoniche del
Teatro Massimo di Palermo e del Gran
Teatro La Fenice di Venezia Piccola Scala
di Milano Orchestra Regionale Toscana
Come pianista e clavicembalista ha dato
numerosi concerti in Italia e all'estero
eseguendo soprattutto il repertorio del
secondo dopoguerra e la propria musica
Ha inciso per la CGD l'integrale degli Étu
des di Claude Debussy e musiche di
Chopin Liszt Scriabin Gershwin Fra le
sue composizioni più importanti si segna
lano le opere Il sogno di Titania Peter
Schlemihl America K Un uomo di vetro
(su libretti di Pilar García) e Mr Me (su
libretto di Gianluigi Melega); quattro
Concerti per pianoforte e orchestra
Quindici divertimenti per oboe e orche
stra Tredici fantasie per violino e orche
stra La passeggiata improvvisa e Una
mano piena di ore per orchestra;
Dreifaltigkeitslied per coro e orchestra;
quattro Sinfonie concertanti; moltissima
musica da camera e per pianoforte solo
Negli ultimi anni ha collaborato intensa
mente con Gianluigi Melega sui cui testi
poetici ha scritto oltre a Mr Me e Down by the Delta Concerto per soprano e sei strumenti An Ode to Ludwig
Wittgenstein per soprano e dieci strumenti A Lie in High C
per tenore e sei strumenti In the Garden at Ninfa per sopra
no e sei strumenti e il ciclo di ventotto haiku Words To Score
a Rhyme per soprano violino violoncello e pianoforte Vive
ed insegna a Venezia Le sue opere sono pubblicate dalle
Edizioni Suvini Zerboni SugarMusic SpA Milano
GIANLUGI MELEGA è nato a Milano nel
e vive e lavora a Roma come gior
nalista Ha lavorato al “Giorno” a
“Panorama” a “La Repubblica” a
“L’Espresso” È stato direttore
dell’“Europeo” Ha pubblicato i primi tre
volumi della saga autobiografica Tempo
lungo con Baldini & Castoldi: Addio alle
virtù Delitti d'amore Eravamo come
piante; quindi il quarto con Feltrinelli L’anima m’hai vendu
to Ha inoltre pubblicato il romanzo Il maggiore Aebi
(Feltrinelli) e le raccolte di poesie Planetario privato
(Scheiwiller) e in lingua inglese Inner Cities e Lineage
(Scheiwiller) poi raccolte nella più ampia Concerto and
Collected Poems (Archinto) Sempre con Scheiwiller ha pub
blicato un lungo racconto di viaggio a Sant’Elena L’isola più
isola
SUONI DAL MITO
L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e cinque strumenti su testo di Michel Butor
Su richiesta mia e dei responsabili del Festival Pontino Michel Butor col quale collaboro regolarmente da mezzo secolo ha accetta
to di scrivere un testo ispirato ai temi proposti nell’edizione di quest’anno del festival Ho così ricevuto qualche tempo dopo una
splendida poesia di sette strofe ciascuna di sette versi (e ciascun verso di sette piedi ovvero sette sillabe omettendo le sillabe finali
deboli o mute) Vi sono evocati i diversi miti locali (oltre ad altri che ne prolungano l’eco) in modo obliquo attraverso una specie di
metafora favolosa contemporanea individuale non priva di un umorismo tanto raffinato quanto segretamente nostalgico
L’importanza del numero sette mi ha immediatamente incitato a pensare partendo da quelle scale melodiche eptatoniche che
hanno alimentato la nostra tradizione musicale da due millenni con i loro modi e le loro funzioni È stato questo vero mito musica
le senza attribuire al termine alcuna accezione peggiorativa a fornire il materiale esclusivo alla mia composizione della quale si
può tuttavia affermare che sia di natura seriale in senso lato ma altrettanto indiscutibile Le diverse scale eptatoniche per la mag
gior parte diatoniche sono tuttavia presentate in ogni sorta di trasposizione di estensione e permutazione sistematica tenendo
conto delle possibilità di tessitura quella della grande voce di Alda Caiello e quelle molto differenziate dei diversi strumenti In cia
scuna delle sette strofe vocali o delle antistrofe strumentali che le inquadrano si assiste così a una fluttuazione ondulatoria tanto
della situazione acustica media del plasma sonoro quanto del suo spessore e della sua estensione; e queste onde differenti già
macroscopiche formano esse stesse un solo grande processo ondulatorio che segue e serve per quanto possibile l’evoluzione del
racconto delle sue maschere fuggitive e dell’ambiente naturale e mitologico in cui il racconto si svolge
Henri Pousseur
L’antre de la Nymphe Michel Butor pour Henri Pousseur
L’antro della Ninfa di Michel Butor
En remontant vers la source
à travers prés et rochers
déplaçant les aubépines
je découvre une fissure
qui s’élargit en bassin
formant un miroir tremblant
où tombe un rayon de jour
Risalendo verso la sorgente
attraverso prati e rocce
scostando i biancospini
scopro una fenditura
che s’allarga in un bacino
formando uno specchio tremolante
dove cade un raggio del giorno
Goutte à goutte clapotis
les murmures et les souffles
les battements des rameaux
les respirations secrètes
et ces bruits répercutés
dans les pavillons de pierre
et sur les manteaux de mousse
Goccia a goccia sciabordio
i mormorii soffio a soffio
i battiti dei ramoscelli
i respiri segreti
e questi rumori riecheggianti
nei padiglioni di pietra
e sul mantello dei muschi
M’enivrant de leurs échos
dans la luisance des perles
je perds toute retenue
enlevant souliers et veste
et jusqu’à slip et chemise
pour m’étendre sous la voûte
en caressant les parois
Inebriandomi dei loro echi
nella lucentezza delle perle
smarrisco ogni ritegno
levandomi scarpe e vesti
sino allo slip e la camicia
per stendermi sotto la volta
accarezzando le pareti
La fraîcheur et la chaleur
se disputent l’avantage
de m’emmener visiter
La frescura e il calore
si disputano il privilegio
di condurmi a visitare
les recoins les plus obscurs
que parfois des réflexions
irisent de leurs élytres
révélant gemmes et gammes
i recessi più oscuri
tanto che i riflessi
iridati delle loro elitre
rivelano gemme e gamme
L’image qui me revient
dans la moire des surfaces
n’est plus celle qu’enregistrent
mes papiers d’identité
narines se font naseaux
cheveux deviennent crinière
oreilles dressées en pointe
L’immagine che mi ritorna
nella superficie cangiante
non è più quella che registrano
i miei documenti d’identità
le narici si deformano
i capelli diventano criniera
le orecchie si drizzano appuntite
Je me reconnais centaure
ou même cheval mes pieds
deviennent sabots soudain
les poils se changent en plumes
des ailes se développent
pour me faire tournoyer
Pégase Icare ou sirène
Mi riconosco centauro
o persino cavallo i miei piedi
diventano d’improvviso zoccoli
i peli si trasformano in piume
delle ali si dispiegano
per farmi volteggiare
Pegaso Icaro o sirena
Et lorsque j’aurai quitté
ces embrassements sauvages
pour retrouver mes travaux
dans la termitière humaine
des muses adolescentes
et des satyres enfants
me combleront de baisers
E quando avrò abbandonato
questi abbracci selvaggi
per ritrovare i miei travagli
nel termitaio umano
delle muse adolescenti
e dei satiri bambini
mi colmeranno di baci
(traduzione di Gabriele Bonomo)
SUONI DAL MITO
HENRI POUSSEUR è nato a Malmédy (Belgio) il giugno
Ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Liegi
e Bruxelles dal al (ma si considera in gran parte
autodidatta ovvero allievo di tutte le musiche di cui è venu
to a conoscenza) Dal si integra nel movimento dell’a
vanguardia musicale internazionale (musica dodecafonica
seriale elettronica aleatoria) a fianco di Boulez
Stockhausen Berio e altri Nel sposa
Théa Schoonbrood da cui avrà quattro
figli A partire dal assume una posi
zione personale indipendente “rifiutando
il rifiuto” delle esperienze del passato
(quello che alcuni hanno chiamato la
“tabula rasa”) e sforzandosi di oltrepassa
re la dicotomia tra antico e moderno
“colto” e popolare Questa svolta (che ai
suoi occhi non rinnega la sua fede
“weberniana” profonda ma la realizza
meglio) coincide con l’inizio della sua col
laborazione con Michel Butor che da
allora non si è più arrestata Ha insegna
to in Germania in Svizzera negli Stati
Uniti e in seguito all’Università e al
Conservatorio di Liegi a partire dal dove ha fondato inoltre il “Centre de
Recherches et de Formation Musicales de
Wallonie” Direttore del Conservatorio di
Liegi a partire dal dà inizio a un rin
novamento della pedagogia (e più in
generale della vita) musicale della sua
città In seguito a questa sua attività è
chiamato a dirigere dal al l’“Institut de Pédagogie Musicale de
Paris” oggi integrato alla “Cité de la
Musique” quale “Centre de Ressources”
In questo ambito fonda la rivista
Marsyas che ha pubblicato sino ad oggi
oltre quaranta numeri Dopo avere con
sentito ai suoi studenti il passaggio
dall’Università al Conservatorio dove ha
ideato una licence en communication
musicale ugualmente aperta agli allievi del Conservatorio e
dopo avere continuato ad insegnare nelle due istituzioni
prende congedo nel e si trasferisce con la moglie a
Waterloo E’ stato compositore in residenza alla KUL
(Università di Lovanio) sino al Ha all’attivo oltre cento
cinquanta opere di ogni dimensione funzione e organico;
numerosi articoli e qualche libro E’ dottore honoris causa
delle Università di Metz e Lille III
MICHEL BUTOR è nato il settembre à Monsen
Baroeul (Francia) Quest’anno compie ottant’anni e un po’
ovunque si stanno organizzando iniziative celebrative Vive
a Lucinges una cittadina dell’Alta Savoia
ed è Professore onorario di letteratura
francese moderna alla Facoltà di
Lettere dell’Università di Ginevra Ha
viaggiato molto e vissuto in molti Paesi
del mondo insegnando letteratura fran
cese Da questi viaggi sono nati nume
rosissimi scritti la maggior parte dei
quali sono raccolti nei suoi molti libri
pubblicati dai quali emergono anche i
suoi rapporti di collaborazione con pit
tori fotografi cineasti Da questa consi
derevole produzione citiamo le princi
pali pubblicazioni che riguardano la
musica: La Musique art réaliste Revue
Esprit nel Répertoire (Editions
de Minuit); Mallarmé selon Boulez nel
Répertoire ; L'Opéra c'estàdire le
Théâtre nel Répertoire ; Dialogue avec
variations de Ludwig van Beethoven
sur une valse de Diabelli (Editions
Gallimard); Les révolutions des calen
driers conversazione per presentare le
trentadue Sonate di Beethoven e Une
semaine d'escales ou les sept oreilles des
virages de la nuit (entrambe per France
Musique l’ultima in Répertoire )
Ha avuto un’intensa collaborazione con
compositori quali René Koering Jacques
Guyonnet JeanYves Bosseur e da più
di quaranta anni con Henri Pousseur
con il quale ha prodotto: Votre Faust
(
O/); Réponse avec son paysage
(
/); Le procès du jeune chien (
/); Liège à Paris
(
); Chevelures du temps (
); La rose des voix (
);
Sur le quivive (
); Traverser la forêt (
);
Déclaration d'orages (
/
); Leçons d'Enfer (
)
Don Juan à Gnide (
) Quatre Berceuses ()
Paysages planetaires () e recentemente L'antre de la
Nymphe () presentato in prima esecuzione al Festival
Pontino il giugno M I C H E L E D A L L ’O N G A R O (Roma ) ha studiato al
Conservatorio Santa Cecilia di Roma Successivamente si è
perfezionato in Composizione con Aldo Clementi Nel è tra i fondatori dell’ensemble Spettro Sonoro dedito alla
promozione e l’esecuzione della nuova musica collaboran
do come interprete alla realizzazione di prime assolute e
italiane di autori come Cage
Stockhausen Evangelisti Clementi
Scelsi fino ai più giovani Sempre con
Spettro Sonoro è tra gli interpreti
della prima esecuzione integrale del
l’opera musicale di F Nietzsche Dal
collabora per alcuni anni come
pianista con l’Orchestra Sinfonica
della RAI di Roma Le sue composi
zioni presentate in Italia e all’estero
sono state eseguite e programmate
nelle principali istituzioni
Attualmente pubblica per le Edizioni
Suvini Zerboni di Milano Ha collabo
rato con Gianni Rodari Vittorio
Sermonti Luca Ronconi Claudio e
Daniele Abbado Stefano Benni
Michele Serra Alessandro Baricco
Dal al è stato consulente
musicale del RomaEuropa Festival
Dal al è stato presidente di
Nuova Consonanza Dal febbraio
al marzo è stato Curatore
delle Attività Permanenti del Settore
Musica della Biennale di Venezia Fa
parte del Direttivo del Centro Tempo
Reale fondato da Luciano B e r i o e
di quello dell’Accademia Filarmonica
Romana Dal è responsabile
della programmazione musicale di
Radio L’ombra di Tiresia per sei strumenti
Tiresias though blind throbbing between
two lives
Old man with wrinkled female breasts can see
At the violet hour
(Io Tiresia anche se sono cieco palpitando
tra due vite
un vecchio con grinzosi seni di donna posso
vedere
nell'ora viola…)
(TS Eliot; "The Waste Land")
Nell’Odissea Omero narra che nel mondo di
morti l’ombra dell’indovino Tiresia predisse
ad Odisseo che dopo il suo ritorno in patria
sarebbe ripartito ”Poi la morte” dice Tiresia
“ti verrà dal mare (ex halòs) molto dolce a
ucciderti vinto da una serena vecchiezza; e
intorno a te vivranno popoli beati”
L’episodio è anche ripreso nell’Ulisse di
Dallapiccola È da un frammento di questa scena che prende
spunto il materiale di base di questa sorta di interludio stru
mentale Musica ermafrodita al punto giusto spero
La partitura è dedicata all’Architetto Cerocchi
Michele dall’Ongaro
SUONI DAL MITO
IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti su testo di Vittorio Sermonti
Giuturna dopo esserne stata una degli innumerevoli amori viene resa immortale da Giove
Un’immortalità maledetta: tutto ciò e tutti coloro che la circondano non vengono resi altrettanto protetti e immuni dal fluire del
tempo; tristemente eterna è costretta dunque a passare la propria esistenza infinita assistendo altrettanto infinitamente all'irre
vocabile declino e alla scomparsa di ogni persona amata senza nemmeno la speranza di poterla incontrare nuovamente nel regno
delle ombre I versi di Vittorio Sermonti al quale devo grande riconoscenza per aver accettato questa nuova collaborazione ritrag
gono Giuturna mentre osserva la sua situazione disperata: un pianto il suo pianto senza vie di scampo; la morte forse facile per chi
muore ma non per chi resta per chi è costretto per sempre a restare Ne deriva un'ampia pagina configurata come una sorta di
scena lirica; la struttura complessiva sulla scorta di un numero assai ristretto di materiali di base (frammenti di un altro pianto
celeberrimo ovvero quello della Didone di Purcell il suo “Remember me”) viene piegata a seguire i molteplici umori del pianto di
Giuturna dal sarcasmo all'invettiva dalla stanchezza alla rassegnazione Le strategie compositive infine mirano sempre ad una
estrema immediatezza e ad una lineare caratterizzazione emotiva rischiando scelte consapevolmente dirette a volte quasi elementari
Giorgio Colombo Taccani
Il pianto di Giuturna di Vittorio Sermonti
Tu eri l’aquila o il cigno?
Trucco segnali del cielo blatero oracoli
che non so cosa significano Ma se tu
avevi capito da subito che il finto auriga
che ti trascinava al galoppo pazzo sul piano a braccare
qualche sbandato cagasotto come il rondone
che imbuca la finestra e svola alla cieca nel grande palazzo
a ghermire predine come un giorno scriverà
un poeta del nord se avevi capito da subito
che il finto auriga ero io ta sœur perché non l’hai detto
subito? Perché mi hai illuso di illuderti?
Tu eri l’aquila o il cigno mi hermano?
E lui era l’aquila o il cigno? Il bell’uomo
con i capelli unti di pomate celesti quel cocco
di mamma celeste quell’atroce figlio di Troia
era il cigno o l’aquila o era
lo stormo gracchiante di uccelli palustri la nuvola d'ali
il cigolio delle frecce nell’aria?
Sulla piana accecata di polvere ho riconosciuto
il trepestìo dell’immane cadenza soldata
e sotto il picco del sole ho riconosciuto l’uccello
notturno dell’onnipotente e ho risentito
dentro duro il tepore cilindrico dell’onnipotente
Ah! Da che sverginata nel deplorevole letto
del magnanimo Giove l’inaspettata isteria di pietà
della sua sposa e sorella mi ha sottratto per premio
la mia unica morte conosco il rumore lo riconosco fra mille
rombi schianti brusii fra mille canzoni
sotto il picco del sole il rumore nero
della morte degli altri
Perché non me l’hai detto subito?
Volevi sapere se fa tanto male morire?
No forse no a chi muore Ma a chi guarda morire
un fratello e guarda morire tutti i fratelli del mondo
todos los hermanos tous les frères du monde
sì fa male Fa male non poterti prender per mano
e accompagnare fra le ombre mi grande
hermano mon pauvre
héros Fa male fa male per sempre Tu Turno
per una volta per il tuo unico turno
io Giuturna Diuturna Turna
per sempre e per mai Notturna
tua morte notturna
mia vita io vergine e puttana
io maledetta e immortale
come la morte
Tangeri gennaio G I O R G I O C O L O M B O T A C C A N I (
) si è laureato in
Lettere Moderne all'Università Statale di Milano con una
tesi in Storia della Musica dedicata all'Hyperion di Bruno
Maderna Parallelamente ha svolto studi musicali diplo
mandosi in Pianoforte ed in Composizione sotto la guida
dapprima di Pippo Molino e quindi di Azio Corghi e conse
guendo quindi il Diploma al corso di per
fezionamento biennale in Composizione
tenuto da Franco Donatoni all'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia in Roma
dove ha ottenuto una borsa di studio
SIAE Ha inoltre seguito corsi di perfe
zionamento con Azio Corghi e György
Ligeti ed è stato selezionato per parteci
pare al workshop estivo dedicato
all’informatica musicale organizzato
dall’IRCAM Sue composizioni sono
state premiate o segnalate in numerosi
concorsi nazionali ed internazionali
nonché eseguite in varie sedi italiane ed
estere trasmesse da varie radio nazio
nali e pubblicate dalla casa editrice
Suvini Zerboni di Milano Dal si
occupa di musica elettronica presso lo
studio AGON Acustica informatica
musica di Milano Dal al ha
insegnato Composizione alla Civica
Scuola di Musica di Milano e dal al
ha collaborato con il corso di per
fezionamento di Composizione tenuto
da Azio Corghi all'Accademia "A
Toscanini" di Parma Dal insegna
Composizione al Conservatorio "G
Verdi" di Torino
VITTORIO SERMONTI nato a Roma nel
laureato a Roma in Lettere ha
fuso il suo interesse per le professioni di
studioso scrittore traduttore docente
con il rapporto fra la scrittura e la viva
voce; numerosissime opere dalla poesia
petrarchesca alla titanica Commedia di
Dante sono state da lui recitate davan
ti a un grande numero di interessati
Esemplare la sua opera iniziata nel anno dal quale si occupa in prevalenza di
Dante e che lo ha spinto a curare fra il
e il con la tutela scientifica di
Gianfranco Contini e poi di Cesare Segre
un ciclo di trasmissioni radiofoniche
sulla Divina Commedia trasmissioni
dalle quali ha poi sintentizzato i com
menti canto per canto esposti in tre
volumi pubblicati dalla Rizzoli Fra il
e il ha raccontato e letto i cento canti della
Commedia nella Basilica di S Francesco a Ravenna dove è
sepolto il poeta Straordinario il concorso del pubblico Nel
la Città di Ravenna gli ha conferito la cittadinanza
onoraria Dal è accademico dell'Accademia Virgiliana
di Mantova e dal è membro del comitato d'onore della
Dante Alighieri di Parigi
SUONI DAL MITO
CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti su un poema omonimo di JoséMiguel Ullán
Circe de España su testo di JoséMiguel Ullán (il titolo è suo) è stata scritta da Ullán e da me su commissione del Festival
Pontino L’ho dedicata ai miei amici JoséMiguel Ullán e Manuel Ferro Alla data odierna ( aprile ) non lo sanno
ancora: spero non se la prendano a male!
Ullán è un poeta originale ed eccessivo la cui originalità riveste le forme più inaspettate (è la terza volta che mi servo di un suo
testo) In questo caso la sua originalità veste l’abito della sorpresa: l’impiego della più classica lingua spagnola che si possa
immaginare Un lettore distratto potrebbe pensare che si tratti di un autore (molto originale) del XVII secolo Ma una lettura
più attenta sfaterebbe questa impressione Si verrebbe a configurare come il rinnovamento di un mondo mitico visto attraverso
la lente deformante di un Quevedo per fare un nome o ancor meglio del Cervantes più caustico più umano e per questo sce
vro della retorica altisonante cui si accompagna ogni descrizione mitologica Giungerei a dire con tutte le cautele necessarie
che un carattere della trattazione del mito nell’arte spagnola è il distanziamento sarcastico o se si preferisce la mancanza di
rispetto Dall’Arcipreste de Hita (Juan Ruiz XIV secolo) fino a tempi recenti (la Generazione del ’) l’ironia la satira e persino
la parodia costituiscono la regola
È possibile affermare lo stesso della pittura che non ha atteso Caravaggio per essere crudele con l’Olimpo O della musica con
le Zarzuelas dell’inizio del XVIII secolo (El estrago en la fineza Acis y Galatea)
Ullán nella maniera che gli appartiene s’iscrive in questa linea La mia musica ciononostante non si serve di mezzi antichi ma
sublima a suo modo questo distanziamento ironico o se si preferisce disingannato Noi non sembriamo credere nel mito classi
co come fonte genuina di ispirazione bensì come pretesto per ridicolizzare le eccessive pretese di nobiltà dell’essere umano che
s’inganna da sé (di qui il disinganno) Si dirà: una visione atea del mito Fernando de Rojas contro Racine Com’è risaputo la
musica è un altro mondo (fino a un certo punto) Così i gesti musicali – o i «personaggi» come direbbe Messiaen – del mio dia
logo con Ullán si muovono anche tra estremi: intervallari di registro agogici Nel vocale si oscilla tra un lirismo malioso e l’o
scena ripetizione popolaresca (priva di citazioni) L’aspetto timbrico viene esasperato e convertito nella propria caricatura
L’aggressività non giunge mai all’insulto o allo strappo: si conforma alla burla e non esclude – non potrebbe farlo – la malinco
nia di chi non crede in un lieto fine
L’organico è composto da flauto (con ottavino e flauto in Sol) clarinetto (con clarinetto in Mi bemolle e clarinetto basso) pia
noforte percussioni violino violoncello e mezzosoprano
Un particolare interessante: la Camacha de Montilla citata come la «Circe de España» compare nel Coloquio de los perros
(nelle Novelas ejemplares) di Cervantes in bocca – dovrei dire sul “muso” – di Berganza Sembra che si sia trattato di un perso
naggio reale
Luis de Pablo
Circe de España JoséMiguel Ullán
Circe di Spagna JoséMiguel Ullán
Contra rutina mis deseos abran
El bien del ojo y del temblor la puerta
Contro l’abitudine i miei desideri aprano
il bene dell’occhio e del tremore la porta
(Palabritas vienen – palabritas van…)
(Parole che vanno – parole che vengono)
Vente conmigo a pasear; contempla
en mitad de la noche ese arco iris
que hace cantar de gozo a la lechuza
Vieni con me a passeggiare; guarda
nel mezzo della notte quell’arcobaleno
che fa cantare di gioia la civetta
Muda de fe Y ya de amanecida
verás que tapo el sol con nubarrones
en sólo un santiamén y los convierto
en hielo con sabor a mandarina
Muta di fede E ormai all’alba
vedrai che copro il sole con nubi
in un baleno e le trasformo
in ghiaccio dal sapor di mandarino
No temas los rigores del invierno
que en mi alcoba despuntan amapolas
doradas mieses y sabrosos berros
a todas horas / Y por mis vecinas
por mis vecinas ¡ay! yo me desvelo:
Non temere i rigori dell’inverno
che nella mia alcova spuntano i papaveri
il grano dorato e il crescione saporito
ad ogni ora / E per le mie vicine
per le mie vicine ahimè io perdo il sonno:
remiendo virgos con primor procuro
que sean infieles sin jamás saberlo
y si quedan preñadas pues consigo
que den a luz inofensivos perros
que en cada uña de sus patas dejan
a manera de espejo ver los rostros
rammendo imeni con delicatezza cerco
di renderle infedeli senza accorgersene
e se rimangono gravide allora faccio in modo
che partoriscano dei cani inoffensivi
che in ognuna delle unghie delle zampe lasciano
a mo’ di specchio intravedere i volti
de los muertos en todas las edades
por codicia y maldad / No hago a los hombres
cerdos cerdos cerdos
(belloticas vienen – belloticas van)
pues ellos por su cuenta ya se encargan
Mis palabras son yedra y siempreviva
que masticadas la rutina abrasan
Yo soy Camacha de Montilla hija
de Venus y del Sol Circe de España
dei morti di ogni tempo
per cupidigia e malvagità / Non rendo gli uomini
maiali maiali maiali
(piccole ghiande vanno – piccole ghiande vengono)
poichè ci riescono benissimo da soli
Le mie parole sono edera ed elicrisio
che masticati l’abitudine bruciano
Io sono Camacha de Montilla figlia
di Venere e del Sole Circe di Spagna
(Traduzione di Itziar ReyPérez de Pipaon)
SUONI DAL MITO
UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco) il gennaio Inizia gli studi musicali a partire dai anni di
età a Fuenterrabía Li prosegue privatamente a Madrid con
Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt Fonda a
Madrid "Tiempo y Música" e "Alea" (
) gruppi che
hanno dato modo al pubblico spagnolo di conoscere la musica
contemporanea e diverse culture musicali non occidentali
Fonda anche il primo laboratorio elet
troacustico spagnolo E' stato docente al
Conservatorio di Madrid presso le
Università di Buffalo Ottawa Montreal;
ha tenuto corsi in Francia Italia Belgio
USA Giappone Argentina Messico;
Direttore di "Encuentros" (Pamplona)
Biennale Musicale (Madrid) Festival di
Lille; Laurea "honoris causa" presso
l'Università Complutense (Madrid)
Accademico di belle arti (Madrid
Granada Belgio) Ha conseguito numero
si premi spagnoli e internazionali
(Premio Guerrero Medaglia d'Oro del Re
di Spagna per le Belle Arti Medaglia
d'Oro del Círculo de Bellas Artes di
Madrid "Officier des Arts et des Lettres"
su nomina del Ministero della Cultura
francese Premio della Fondation Prince
Pierre di Monaco Premio Honegger) La
sua produzione musicale comprende oltre
cento titoli: quattro opere tre quartetti
per archi vari concerti solistici (tre con
certi per pianoforte altri concerti per vio
lino violoncello chitarra flauto clarinet
to sax) molta musica da camera orche
strale e vocale Nel Claude Rostand
ha scritto di lui nel "Dizionario della
Musica Contemporanea" (Ed Larousse):
«Luis de Pablo è oggi non soltanto la per
sonalità dominante della scuola spagnola
nonché uno dei primi compositori ad
avere percorso la strada per farla uscire
dal suo stretto nazionalismo e conferirle
un'intonazione universale ma anche una delle personalità più
prominenti dell'attuale panorama musicale internazionale
grazie all'impulso che egli ha saputo conferire alle tecniche
innovative e alle soluzioni personali e originali che ha trovato
per esprimere un temperamento inventivo e poetico eccezio
nale Perché in tutta questa ricerca è l'uomo a restare sempre
dietro alla propria musica: è una presenza che gli è naturale e
alla quale lui tiene»
L
JOSÉMIGUEL ULLÁN nato il Ottobre a Villarino de
los Aires (Spagna) Ha studiato a Salamanca e a Madrid
Durante il soggiorno in Francia (
) frequenta i corsi
di Pierre Vilar Roland Barthes e Lucien Goldmann presso l’É
cole Pratique des Hautes Études (Parigi) Attualmente risiede
a Madrid Parallelamente alla creazione letteraria José
Miguel Ullán ha sviluppato un’intensa attività nell’ambito del
giornalismo culturale Nell’arco dei suoi
trent’anni di attività molte delle opere di
questo poeta sono state oggetto di edi
zioni limitate in collaborazione con pitto
ri esposte spesso in musei tra cui il
MoMA (New York) il Museo Nacional
Centro de Arte Reina Sofía (Madrid) la
Bibliothèque Nationale de France (Parigi)
e il Museo José Luis Cuevas (Messico) Da
sottolineare in questo ambito Funeral
mal un’opera in sette volumi illustrati
con incisioni originali di Joan Miró
Eusebio Sempere Eduardo Chillida Pablo
Palazuelo Vicente Rojo Antonio Saura e
Antoni Tàpies E’ autore inoltre di nume
rosi scritti d’arte pubblicati su libri cata
loghi quotidiani e riviste specializzate
Per parecchi anni è stato uno degli orga
nizzatori del “Salón de los XVI” con delle
mostre presso il Museo de Arte
Contemporáneo di Madrid La Caixa
(Barcellona) e il Pabellón Mudéjar
(Siviglia) E’ stato membro del Consiglio
dei collaboratori della rivista Vuelta ed
ora lo è di Artes de México y Letras
Libres Ha partecipato a due programmi
monografici del canale televisivo Televisa
(Messico): uno su Marcel Duchamp e l’al
tro sull’arte contemporanea della serie
Conversaciones con Octavio Paz I poemi
di Ullán sono passati a fare parte di com
posizioni musicali di Luis de Pablo: Pocket
Zarzuela (
) rappresentata per la
prima volta dal Gruppo Koan con il soprano Pura María
Martínez per la regia di José Ramón Encinar e Relámpagos
(
) presentata a Madrid nel Teatro Monumental dal
tenore Janos Bandi accompagnato dall’ Orchestra Sinfonica e
Coro di RTVE diretta da Aldo Ceccato Il compositore ed il
poeta hanno lavorato ora insieme a Circe de España Attualmente prepara un racconto autobiografico sul suo rap
porto con la filosofa María Zambrano
La Maga Circe (Dosso Dossi)
SUONI DAL MITO
A U R A C A T R A N I nata a Rimini nel
ha intrapreso in giovane età gli
studi musicali diplomandosi a pieni voti
in Canto e in Musica Vocale da Camera
presso il Conservatorio G Verdi di Milano
sotto la guida di Daniela Uccello Soprano
con voce duttile ed estesa ha saputo
unire musicalità ed espressività teatrale
tanto da poter affrontare repertori e stili
diversi dall'opera barocca e settecentesca
fino alla musica contemporanea anche in
ruoli di cantanteattrice Nel debutta
a soli anni ne La Frascatana di G
Paisiello nel ruolo di Lisetta Nel canta nella prima esecuzione in tempi
moderni La pazienza di Socrate con due
mogli di A Draghi nel ruolo di Amitta
alla Sagra Musicale Malatestiana diretta
da Alan Curtis con l’ensemble “Antonio
Draghi” In seguito frequenta una master
class con Julia Hamari e collabora come
solista con La Nuova Polifonica
Ambrosiana diretta da Riccardo Ceni nei
repertori da camera sacri e profani Nel
vince una borsa di studio offerta
dall'Opernschule di Stoccarda dove ha
l'opportunità di studiare e di debuttare al
WilhelmaTheater in uno spettacolo trat
to da Die Zauberflöte di WA Mozart nel
ruolo di Pamina Nel ha debuttato
nelle seguenti opere: Le Nozze di Figaro
di WA Mozart (Barbarina) al Teatro
Regio di Torino diretta da Stefan Anton
Reck e al Teatro Comunale di Treviso
diretta da Michael Güttler; La Serva
Padrona di G Paisiello; Dido and Aeneas
di H Purcell diretta da Giulio Prandi; Lo
Speziale di J Haydn al Teatro Titano di
San Marino; Ite Bellu di A Corghi in prima
esecuzione assoluta al Teatro Lirico di
Cagliari diretta da Vittorio Parisi Nel
è scelta da Riccardo Muti per inter
pretare il ruolo di Zerlina nell’opera Il dis
soluto assolto di A Corghi su libretto di J
Saramago Nello stesso anno canta con
successo di critica e di pubblico Le Nozze
di Figaro di WA Mozart alle Settimane
L
NTONIO CAGGIANO intraprende la
sua formazione di percussionista e di
compositore al Conservatorio dell’Aquila e
successivamente a S Cecilia in Roma per
fezionandosi in seguito con G Burton e D
Friedman Attento alle esperienze più
innovative della scena musicale interna
zionale nel dà vita con Ruggeri
all’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a
importanti festival e rassegne nazionali e
internazionali intrecciando rapporti di col
laborazione con alcuni fra i maggiori com
positori contemporanei con i quali si è esi
bito in Europa Stati Uniti Cina Canada Messico Sud America Attivo per molti
anni nelle maggiori istituzioni liricosinfo
niche italiane ha collaborato in qualità di
timpanista con l’OCI diretta da Salvatore
Accardo Lavora inoltre in qualità di solista
con diversi gruppi da camera (Solisti della
Filarmonica Algoritmo Roma Sinfonietta
Dissonanzen) Titolare della cattedra di
strumenti a percussione presso il
Conservatorio di Frosinone si interessa da
sempre alla commistione di linguaggi arti
stici diversi Scrive musiche per il teatro la
danza e collabora con artisti visivi quali I
Ducrot C Accardi e F Mauri Egli stesso
ha partecipato alla mostra ”Le opere e i
giorni” presso la Certosa di Padula su invi
to di A Bonito Oliva con il quale collabora
inoltre in qualità di performer al ciclo di
trasmissioni “ABORDO DELLE ARTI ”
rubrica di arte contemporanea (SKY
CULT) Ha tenuto corsi di interpretazione
sulla letteratura per strumenti a percussio
ne al Cantiere Internazionale d’Arte di
Montepulciano seminari alla Sibelius
Academy di Helsinki e stage in varie parti
del mondo (Nairobi Pechino Berlino) Ha
registrato per emittenti radiotelevisive di
molti paesi e ha inciso per la RCA per la
EMI per la Stradivarius per la Edipan per
la Lovely Music (USA) e per la DGG con
l’Accademia di SCecilia
A
Musicali di Stresa sotto la direzione di
Gianandrea Noseda e al Teatro Carlo
Felice di Genova sotto la direzione di
Tomas Netopil Nel è al Tanhaus
NRW di Dusserdorf con Behema perfor
mance di Teatrodanza con la coreografia
di Avi Kaiser e Sergio Antonino su musi
che di Bach Berio Hildegard von Bingen
Scarlatti; alle Settimane Musicali di Stresa
eseguendo Beatus Vir di A Vivaldi e C
Monteverdi; al Teatro Rossini di Lugo con
la produzione “Menù rossiniani” di
Rosetta Cucchi Ha inciso con il Quartetto
di Torino musiche di Alessandro Solbiati
per Stradivarius
30 giugno
VENERDÌ ore S Felice Circeo Hotel Maga Circe
“Kirkìas”
KIRKÌAS
Kirkìas significa "vento del Circeo" Dopo tanti anni di felici
frequentazioni del Festival Pontino non poteva non nascere
l'idea di proporre il coinvolgimento diretto in un progetto
compositivo collettivo dell'ambiente stesso di uno dei tanti
luoghi meravigliosi e carichi di mito tra i quali il Festival si è
sempre svolto
Il monte e il mare sono qui uniti inestricabilmente al nome e
al mito di Circe e di Ulisse; peraltro Riccardo Cerocchi mi
aveva fatto conoscere già nel Rodolfo Carelli nei cui
versi questi luoghi e quel mito risuonano di continuo susci
tando in fondo e poi accettando con qualche giustificata
apprensione il prender forma del progetto
Ed ecco quindi che è nata l'idea un po' arrischiata di situare tra
monte e mare una voce femminile e il suono "originario" delle
percussioni e di fare in modo che le affascinanti possibilità
sonore del mezzo elettronico forse per la prima volta presenti
al Festival Pontino almeno in questa forma potessero avvol
gere e trasformare il tutto e proiettarlo poi nello spazio
Michele Tadini e Matteo Franceschini sono stati compagni di
viaggio ideali in questo coraggioso progetto sia in quanto
compositori disposti a rischiare e a farsi coinvolgere dalle
situazioni straordinarie sia in quanto molto esperti (molto più
di me peraltro) nell'uso del mezzo elettronico Ed insieme a
loro si sono fatti coinvolgere i rispettivi fratelli Francesco
Tadini e Andrea Franceschini autori di testi così differenti tra
loro e così diversi anche da quelli di Rodolfo Carelli da per
metterci di concatenare in un'unica arcata musicale e scenica
poiché Laura Catrani sarà Circe davvero tre sfaccettature
affatto differenti del mito e del personaggio che avranno il
loro contraltare nel gesto esecutivo e nel timbro delle percus
sioni di Antonio Caggiano
Alessandro Solbiati
LAURA CATRANI
voce
ANTONIO CAGGIANO percussioni
MICHELE TADINI e
MATTEO FRANCESCHINI regia del suono e live electronics
FRANCESCO TADINI regia
GIANNI SAPIENZA
ispettore di produzione
MICHELE TADINI (
)
* Come
seguendo un canto per voce percussione
ed elettronica su testo di Francesco Tadini () ’
MATTEO FRANCESCHINI (
)
* Eimì
per soprano percussioni
ed elettronica su testi di Andrea Franceschini () ’
ALESSANDRO SOLBIATI (
)
* Nésos
due movimenti
per soprano percussioni e mezzo elettroacustico
su versi di Rodolfo Carelli ()
’
* Prima esecuzione assoluta
con la collaborazione
dell’Hotel Maga Circe
SUONI DAL MITO
COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed elettronica su testo di Francesco Tadini
Mesi fa Alessandro Solbiati mi ha proposto di progettare insieme un lavoro sul mito sul mito di Circe pensato e costruito per i luoghi di
quel mito coinvolgendo nel progetto anche Matteo Franceschini Magnifico Abbiamo tutti cominciato a lavorare con entusiasmo per
mettendo alle diverse idee di confluire verso uno spettacolo unico Il titolo del progetto nato dai nostri incontri che unisce il lavoro di tre
compositori e tre scrittori è “Kirkìas” Tre tempi del racconto sono presenti nel lavoro e ogni coppia compositore/scrittore ha sviluppato
una di queste dimensioni: tempo del mito del racconto; tempo del ricordo a posteriori in cui Circe si riguarda e ripensa; tempo reale del
“lì e allora” Lì e allora qui e ora nella rappresentazione teatrale In Come seguendo un canto Circe è reale si fa carne natura seduzione
dolcezza e rabbia L’idea di Come seguendo un canto nasce direttamente dalla collaborazione con l’autore del testo Da anni cercavo
un’occasione per poter lavorare insieme e ho trovato in questo progetto un appoggio ideale Le fonti di riferimento sono molteplici ma
uno dei riferimenti fondamentali di questo personaggioCirce è sicuramente l’ Ulysses di James Joyce in cui ad accogliere lo smarrito navi
gante è la tenutaria di un bordello Sempre seguendo l’idea di un “lì e allora” ma “realissimo” ho chiesto un testo veloce feroce sfacciato
attuale nel tempo presente Musicalmente avevo bisogno di poter saltare da un canto sospeso melismatico e aereo ad un fiume di parole
in cui la forza stessa del testo potesse esplodere in una sorta di Rap in un continuo rapporto tra tesi e arsi amore e seduzione
Michele Tadini
Come seguendo un canto di Francesco Tadini
Come seguendo un canto
(come) seguendo io canto
Din don din don din den don…
La notte è rimasta sveglia oggi
E le ombre in ascolto della loro padrona – danzano
Incontrollate sulla montagna
Solo Vertigine potrà riportarle alla figura
Din don din don din don…
Tienti verso te stessa
Magamantide!
Accogli l’Itinerante
doppia razione
doppia ragione
Aldiquà? Aldilà?
Sopracielica smorfia
rischiara la montagna
L’Eroe fa sul serio!
(segue orgasmo cantato)
Luna Cedo
LUNA
DUNA
DONA
DONO
SONO
SOLO
SOLE
SOLO
VOLO
VELO
VEDO
CEDO
Tienti viva: al sangue!
Non sei votata al bianco
Eternità in cifre
Crede di essere davanti a te:
tuo minuscolo sempre
appiccicato alle vele
Guadagno e perdita
espiro e i^n^spiro
Climax
Passi l’Itinerante
Oggi stesso
un cuore ammutinato
prenderà uno strano ritmo
Sul limite del mare
intento a se stesso
fermo
un rombo immobile – a pettinare le “sue” alghe
Solo qualcosa si stacca:
prende il vento di nuovo
in un’area protetta
di sciatta natura…
Esperto marinaio!
UnZip
C’era c’è ciurma civile al cimento
Cielo! Cieca ciociara ciarlo civetta
Ciancio cipride e ciclopica cilecca
Cinetica ciana ruffiana puttana
ciclomantica sottana!
Circonda cima cirro: temporale tagliami la testa
Ultime volte di amare
già riempite di occhi
corpo e ombra sprofondano insieme
si rialza la marea dei sospiri
Lo dico lo ripeto ti sei stampato maganauta! – un anno di
slandra in diretta “E’ dura pensare all’onda del mare che mi
bagna!” dicevi e dicevi e dicevi
Magaturismo magafughino Mister Smarrito?
Stop e così via
Smielata in bamba il corpo bullo pensieri in bolletta – l’erba
mi ha dato una tramvata stravòlo mi sciolgo amabile
bostik! Cerco fecondazione assistita d’idee: divento cattivista
a far flanella
Solfeggio in R
Togli
tutto ciò che qui fu
Estrai ferro
da questa montagna
estrai succo
da questa erba (radice)
estrai ombra
da queste parole
Tu ferro succo ombra
sobria materia di sogno e in forma di lente
concentra
questa luce maggiorenne del pomeriggio
e brucia
Togli tutto:
rimane quanto ti basta
per questa notte oceanica
Feroce/reggo/la/coppa/che porta/veloce/magia/
Mesco/Rimesco/alla/truppa/il rinfresco/
Riscritto/il risveglio:ritardo/la trama
Di un/rito/ritrito/retorico/mito
Corona/ruffiana /romantica/rogna
Re sto/re sto/re sto
Tremo/rincorro/al rimbarco:rischiara
Rimbecco/l’attacco/: la rabbia/che brilla
La rabbia/che ringhia/ringhiotto/rinnego/ripudio/ran
core/
la vista/che muore
la vista/che muore
Riparti/mio/amore/rottame/d’eroe
Riposa/burrasca/rimburchia/la barca/rimonta/risacca
rincasa/rimpregna/rimuta/rinasci/rimpatria
ricorda/rinuncia/ricorda/rinuncia/ricorda
ri tor na/ ri tor na/
La rabbia/che ringhia/ringhiotto/rinnego/ripudio/ran
core/
la vista/che muore
la vista/che muo re…
Pesce violino mi messaggia in verbo lapalese Io tutta inchiac
chierata sbrocco e rimbalzo pezzo di psicologia ai tuoi Un
anno sciallato di biutifarma con la loro eroesitter mica blin
dati! e i sapientini vogliono furbarsi di me e telare?
Di cose non fatte
il mare dai miei piedi all’Ade
parla
ci ci ci ci ci ci ci…
Come Cicala ciàccola il ciàcco: cito
Come seguendo un canto
(come) seguendo io canto
SUONI DAL MITO
F R A N C E S C O T A D I N I (Milano
)
Diplomato all’Accademia d’Arte
Drammatica Paolo Grassi del Piccolo
Teatro di Milano Aiuto regista stabile
per l’opera lirica al Teatro alla Scala Ha
collaborato per tre anni alla messa in
scena di tutte le opere tra le quali
segnala: Aida per la regia di L Ronconi
La donna senz’ombra per la regia di JP
Ponnelle Pelleas et Melisande per la
regia di A Vitèz Eugene Oneghin per la
regia di A Conchalovski Autore e regi
sta di documentari e reportages per RAI
Televisione Svizzera Italiana
Dipartimento per l’editoria e l’infoma
zione della Presidenza del Consiglio
Negli Stati Uniti ha realizzato circa ore di reportages Consulente globale
per la comunicazione per aziende del
gruppo ENI dove ha realizzato numero
si filmati multimediali siti Internet
Autore di campagne pubblicitarie per
Telefono Azzurro e l’organizzazione
mondiale Save the Children Autore di
puntate del programma di divulgazione scientifica e cul
turale La Macchina del Tempo condotto da Alessandro
Cecchi Paone Editor letterario per Eccetera: ultimo roman
zo (pubblicato postumo da Einaudi) del padre Emilio
Tadini al quale ha recentemente dedicato Spazio Tadini a
Milano dove organizza concerti serate teatrali e
mostre/incontro con artisti
© Cristina Moregola
MICHELE TADINI nato a Milano nel si è diplomato al
Conservatorio G Verdi di Milano in chitarra con R Chiesa
in nuova didattica della composizione con S Gorli e G
Manzoni in musica elettronica con R Sinigaglia Ha studia
to composizione con F Donatoni all'Accademia Chigiana di
Siena dove ha conseguito il diploma di merito e una borsa
di studio per il Conservatorio di Parigi
Nel è stato ospite ai corsi di
Darmstadt Nel è stato selezionato
per lo Stage dell'IRCAM Tra il e il
è stato docente di musica elettroni
ca ai "Corsi di alta formazione"
dell'Accademia musicale dell'Emilia
Romagna (Fondazione A Toscanini)
Dal le sue partiture sono edite da
Suvini ZerboniSugarMusic SpA
Milano Dal è docente di musica
elettronica nei corsi di formazione di
"Tempo Reale" Ha al suo attivo diverse
composizioni pezzi acustici e pezzi con
utilizzo dell'elettronica e i suoi lavori
hanno trovato esecuzione nell'ambito di
prestigiose rassegne Ha composto inol
tre le musiche di scena per numerosi
spettacoli teatrali musiche per installa
zioni sonore balletti e produzioni di tea
tromusica Dal è socio di AGON di
cui è stato direttore generale e respon
sabile della produzione Con AGON ha
collaborato alla realizzazione di numero
se produzioni musicali tra le quali: la
parte elettronica dell'opera Blimunda di
A Corghi (
) del Concerto Grosso
per cinque tastiere ed orchestra di F
Donatoni (
) dello spettacolo Il
velo dissolto di Mietta Corli su musiche
di F Donatoni (
) Ha curato le pro
duzioni e le esecuzioni dei pezzi che
AGON centro studi Armando Gentilucci ha commissionato
tra cui: F Donatoni G Manca M Cardi P Perezzani F
Guerrero G Manzoni M Pisati M dall'Ongaro e la rico
struzione dei nastri magnetici e la progettazione del live
electronics per la riedizione critica di Don Perlimplin di
Bruno Maderna (
)
MATTEO FRANCESCHINI nato a Trento nel si è diplo
mato in clarinetto con Mauro Pedron ed ha intrapreso gli
studi di composizione con Armando Franceschini diploman
dosi successivamente sotto la guida di Alessandro Solbiati
presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano Ha segui
to masterclasses con Luca Francesconi Wolfgang Rihm e
Pascal Dusapin ed ha studiato direzione d’orchestra con
Sandro Gorli Attualmente frequenta
l’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” di
Roma sotto la guida di Azio Corghi e da
poco è stato selezionato per partecipare
al Corso Annuale di Composizione ed
Informatica Musicale presso l’IRCAM di
Parigi Premiato in diversi concorsi sia
nazionali che internazionali tra i quali
“Tactus” di Bruxelles “Guido d’Arezzo”
“Città di Belveglio” “Il Giornale della
Musica” “Città di Pavia” ha ricevuto
commissioni dalla Biennale di Venezia
dalla RAI da Agon dal Divertimento
Ensemble dall’Ensemble Europeo
Antidogma Musica dal Festival Pontino
dal Festival Estate Fiesolana e
dall’Orchestra Sinfonica Haydn di
Bolzano e Trento Suoi lavori sono stati
eseguiti all’interno di vari festival tra i
quali “Settembre Musica” di Torino
“Rondò” di Milano “Varianti” di
Piacenza “Compositori a Confronto” di
Reggio Emilia “Interfacce” di Roma
Società Filarmonica di Trento “Sound
Ways” di San Pietroburgo Conservatorio
Centrale di Pechino “Nederlandse
Muziekdagen” Stagione Sinfonica
dell’Orchestra Nazionale del Belgio
“Festival för ny musik” “Acanthes ”
° Festival Biennale di Venezia e tra
smessi dalla RAI dalla Radio Svizzera
Italiana (RTSI) dalla Radio Olandese
(NPS) e dalla Radio Belga (RTBF) Ha
realizzato colonne sonore per cortome
traggi commissionate dal Centro Studi di Acustica ed
Informatica Musicale di Milano AGON musiche di scena
per il teatro e ha lavorato in collaborazione con Adriano
Abbado alla creazione di un’installazione multimediale alle
stita alla Triennale di Milano nell’ambito del festival “Milano
Musica” Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di
Milano
ANDREA FRANCESCHINI nato a Trento
nel ha studiato oboe e percussioni
presso il Conservatorio della sua città
frequentando contestualmente il Liceo
Musicale Nel ha conseguito il
Compimento Medio in Strumenti a
Percussione e la Maturità Artistica ad
Indirizzo Musicale presentando una tesi
sul tema del Muro come topos nella
Cultura del Novecento Durante gli stes
si anni ha avuto la possibilità di svolgere
concerti in Italia e all’estero ed ha parte
cipato a diverse registrazioni discografi
che Ha inoltre preso parte a masterclass
con Nanà Vasconcelos David Friedman
e Leigh Howard Stevens Nel si è
laureato in Scienze e Tecnologie della
Comunicazione presso la Libera
Università di Lingue e Comunicazione
IULM di Milano presentando una tesi in
Scrittura Creativa sul tema del Doppio
nella letteratura di Stephen King Ha
collaborato a “Il Corriere del Trentino”
inserto del Corriere della Sera
In qualità di autore della parte letteraria ha scritto testi
narrativi e musicali rappresentati in Italia Svizzera Austria
Germania e Olanda e trasmessi dalle rispettive radio nazio
nali Attualmente frequenta il corso di Laurea Specialistica
in Televisione Cinema e Produzione Multimediale presso la
IULM di Milano
SUONI DAL MITO
EIMÌ due movimenti per soprano percussioni ed elettronica su testi di Andrea Franceschini
Eimì è suddiviso in due parti ciascuna delle quali tratta i dubbi i rancori e la voglia di riscatto con cui Circe si trova a convivere
in seguito alla partenza di Ulisse in un presente reso immobile dal bisogno di chiedere o meglio di chiedersi
Il rimpianto del quale si nutre Circe è costruito su un conflitto di riflessioni e di quesiti di fiducie e di richieste d’aiuto di certez
ze e subito dopo di nuovi dubbi: è possibile ricordarsi di dover dimenticare? O è forse meglio dimenticare il bisogno di ricorda
re?
In ogni caso come si può fare? E in un tempo che non contempla le distinzioni quando?
Circe dall’alto dei propri desideri mai delusi e dal basso di un amore – quello per Ulisse – che la insabbia di amarezza sceglie l’ar
ma più immediata: la voce
Il ricordo il più doloroso tra i compagni di viaggio che il marinaio ha lasciato sull’isola diventa così l’unico mezzo possibile per
fare i conti con la propria natura la maniera migliore per affrontare le domande peggiori la strada più giusta per ottenere le
risposte
Circe si confronta con Ulisse e ne esce sconfitta Inferiore Sorpresa da una solitudine insopportabile alla quale cerca di far
fronte con la rabbia Perché Ulisse si è fermato da lei? Perché ha voluto amarla sapendo di doverla lasciare?
Troppe domande?
Ma le attese le notti i brividi di Circe non conoscono confini vanno oltre quel mare attraversato da Ulisse che non rappresenta
nemmeno un punto dei sentimenti della maga
Maga?
L’ultima domanda nasce dal primo dei ricordi Circe non è sola non lo è mai stata dunque non lo sarà mai Continuerà a sentirsi
inferiore costretta a non poter dimenticare abbracciata dai dubbi e allontanata dalle verità su un tempo immutabile che però è
riuscito a renderla diversa Ma avrà sempre con sé almeno una certezza più forte di tutte le altre: la magia come risorsa la
magia come Volontà
Circe ha sempre saputo cosa fare e le domande su come e quando farlo hanno avuto una risposta: ovunque e sempre
La maga potrà essere in ogni luogo e in ogni momento sarà soggetto ed oggetto degli sguardi di Ulisse la pausa delle sue atte
se i brividi delle sue battaglie lo scrosciare del suo cuore lo scatenarsi della sua pace La maga sarà tutta la natura
E in un mondo dove la natura sa fondersi e confondersi con i colori delle emozioni umane Circe avrà così modo di vivere Ulisse
essere per lui essere lui
Chiedere E finalmente rispondersi
Fototeca APT Latina
Matteo Franceschini
Eimì di Andrea Franceschini
Aiutatemi
L’ho retto stretto diretto costretto
a briciole di lacrime
aiuto
con tocchi
tocchi che hanno
le labbra del rimpianto
Voglio voce
invece vacillo
Potete aiutarmi?
Voi?
Tu!
Sei stato tu!
Sei stato tu
tu senza prestigi innaturali
tu trattenendo un brivido
breve
Ombre in danza
stanza su una montagna di dune
Cedo?
Sei stato tu!
Tu solo tu volo
tu velo
Tu di me tu per tutti!
Grande prova o grave colpa
fermarsi qui
da me?
Grande di mare
tutto il suo mondo non è un punto del mio
Grande
Grida e grazie
Grande
troppo
Doverlo ammettere è
mettere da parte
la mia pace
Ma solo ora
solo ora lascio
Sono
sola
Questo letto
mi fa ferire
Nel mostrare il mio volto
quest’acqua
in me
mi fa affondare
questa notte aspettare
questa notte morire
Per ogni abbraccio che cancello
ho un lungo addio da ricordare
e brividi e baratri e sì e no…
tele…
porte…
carezze
Magie
Magie?
Potrei mostrarvi come farle
ma i vostri occhi sono chiusi
I vostri occhi
non i suoi
Ma le mie parole i miei consigli?
La marea dei miei sospiri?
Del buio che vedrà io
del mondo profondo io
infondo
gli ho raccontato
e dei rischi
La mia forza è in ciò che conosco
ciò che sono che posso
che lui non può
La mia storia la mia radice gloria
è fare
è potere… quello… che… Voglio
Del buio io
io gli ho mostrato la luce
di un anno
E posso farlo ancora
io
Io sono
quello… che… Voglio!
Voglio potere
vedere!
Voglio la sua vista
che sia vero!
Entrare ovunque sia restare scrosciare scatenare
diventare
Tuttalanatura!
Essere terra essere caldo essere tutto!
Essere per lui
Essere lui
SUONI DAL MITO
Nésos di Rodolfo Carelli
I
Per compagno il monte
proteso sul mare…
(Di qui si ode il mare cavalcare le dune…)
(Con quante dita va frugando il mare
inesausto la spiaggia…)
Il monte canta
come sempre a quest’ora…
NÉSOS due movimenti per soprano percussioni e mezzo
elettroacustico su versi di Rodolfo Carelli
La lunga amicizia che mi lega al Festival Pontino (la mia prima
presenza risale al e poi se ne sono susseguite circa una
quindicina!) ed in particolar modo a Riccardo Cerocchi pro
motore ed “anima” da sempre del festival stesso mi ha per
messo un anno e mezzo fa di non proporre un mio brano
bensì un intero progetto: rendere protagonista di una o più
serate del Festival l’ambiente stesso un ambiente ricco come
pochi altri di mito di storia e di natura impareggiabile dai
giardini di Ninfa al Monte Circeo dal Castello di Sermoneta
all’Abbazia di Fossanova
Il mare da una parte e il monte dall’altra faranno da cornice ad
un evento all’aria aperta in cui tre compositori (oltre a me vi
saranno Michele Tadini e Matteo Franceschini) alluderanno al
mito di Circe attraverso tre testi profondamente differenti
quasi tre facce complementari
Di tale evento Nésos sarà la cornice cioè il preludio e il
postludio l’inizio e la fine I versi di Rodolfo Carelli poeta
estremamente legato a quei luoghi meravigliosi non saranno
cantati ma aleggeranno nell’aria letti e sussurrati a più voci
entro la parte elettronica che farà da trait d’union tra l’am
biente e la musica partendo dal suono stesso dell’ambiente
rivisitandolo e trasformandolo fino a condurre al suono delle
percussioni che coagulerà a sua volta nella bella voce femmi
nile di Laura Catrani sorta di Circe melismatica e senza parole
Alessandro Solbiati
…vigile
attende
che ritorni
Ulisse…
II
Circe sta come roccia
su una piana d’incanto
dove Ulisse approdò
smemorando
la via del ritorno
finché un giorno
esaudite le fantasie
riprese piu’ forte
la nostalgia di casa
dell’errante destino…
Ulisse non trova pace
e quand’anche sotteso
a dismisura
per abbracciare il mondo
non se ne distacca
mai fino in fondo
a Circe fa ritorno
per riprendere slancio…
ALESSANDRO SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è diplo
mato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte (con Eli
Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli)
Contemporaneamente ha studiato per quattro anni (
)
con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha vinto
oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale di
Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha ricevuto
commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal Ministero della
Cultura francese da Radio France
dall'Università di Parigi dal Mozarteum dal
South Bank di Londra dalla Fondazione
Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di
Venezia dal Festival Milano Musica dal
Teatro Comunale di Bologna dalla Basilica
di San Petronio per il VII Centenario della
fondazione dall'Orchestra Sinfonica "G
Verdi" di Milano; i suoi lavori sono stati ese
guiti nei più importanti festival (Lille
Avignon Huddersfield Présences Pontino
Wien Modern Metz Strasbourg Biennale
di Venezia Montepulciano Holland
Festival Zagabria Lisbona Stoccolma
IRCAM S Cecilia in Roma Boston RAI di
Roma Milano Torino e Napoli Maggio
Musicale Fiorentino Settembre Musica
Unione Musicale) e sono stati registrati e
trasmessi da molte radio europee ed ameri
cane Tra le incisioni discografiche si segna
lano l'Oratorio nel deserto (CD ADDA Ensemble EM) Quartetto con Lied
(Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD
monografico dell'Ensemble Alternance di
Parigi (Stradivarius ) Per la RAI ha
prodotto due "radiofilm" entrambi basati
su racconti di Paola Capriolo Frammenti da
"Il gigante" (
) e La colomba azzurra
(
) La collaborazione con la Capriolo
continua nel con la produzione di Con i
miei mille occhi ispirato all'omonimo rac
conto lungo pubblicato da Bompiani (libro
con CD allegato) Dal è docente di
Fuga e Composizione presso il Conservatorio
"G Verdi" di Milano dopo aver insegnato al
Conservatorio di Bologna dal al anno nel quale ha iniziato una collaborazione con la Sezione
Musica Contemporanea dell'Accademia Internazionale della
Musica (Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha insegnato al
Centre Acanthes di Avignone nell'estate del e di Metz nel
; ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi
(
e ) di Lione () e di Città del Messico ()
Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di
Milano
R O D O L F O C A R E L L I è nato a
Montesarchio (Bn) ed è residente a
Sabaudia dal Ha ricoperto incari
chi amministrativi a livello comunale
provinciale regionale e nazionale (depu
tato dal al ) Raccolte pubbli
cate: “Un posto nel profondo” nuove
ediz Enrico Vallecchi Premio Viareggio
opera prima ; “Il regalo del Torchio”
Editrice Laterza Premio Dino Campana
; “Memorie d’amore” Editrice Il
ventaglio Premio Minturnae fedele
; “Una cifra in più” Newton
Compton finalista Premio Alfonso Gatto ; “Per questo
tuo ostinato amore” Amadeus Editore Premio Presidenza
del Consiglio ; “Circe e Ulisse il compasso” edizioni
Pagine Dal è promotore e Presidente del Premio
Nazionale ed internazionale di poesia “Circe Sabaudia” (di
cui è stato Presidente della Giuria letteraria per venticinque
anni Mario Luzi avvicendato dal con Corrado
Calabrò)
SUONI DAL MITO
Festival Pontino : concerto straordinario offerto dai docenti dei corsi per il XXV anniversario del Festival Pontino (da s a d PL Graf A Pay Quartetto Borodin U Holliger)
CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nelle ABBAZIE di VALVISCIOLO e FOSSANOVA
e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA
L E S S A N D R O D’O N O F R I O inizia lo
studio del pianoforte con Ida
Mannatrizio formandosi successivamen
te con Eke Mendez e Nora Doallo Si per
feziona in seguito con Jakob Gimpel
Aldo Ciccolini Eduardo Vercelli Maria
Joao Pires e Alexis Weissenberg In
seguito all’incontro con Alberto Lysy
collabora con la “Camerata Lysy“ nel
l’ambito della “Menuhin Academy“ e si
dedica al repertorio cameristico
approfondendo questo genere con musi
cisti quali Sandor Vegh Bruno Giuranna
e Riccardo Brengola Si è esibito come
solista e in molte formazioni da camera
in tutta Europa negli Stati Uniti ed in
Estremo Oriente tenendo anche semina
ri ed effettuando incisioni discografi
che Attualmente insegna pianofor
te e musica da camera presso il
Conservatorio della Svizzera
Italiana di Lugano svolgendo
allo stesso tempo intensa
attività concertistica
A
Robert Schumann
A Tommy
Con “Il mito dell’infanzia” si apre il ciclo
tradizionale dei concerti del Campus
Internazionale di Musica Il titolo vuole
essere un omaggio ai bambini in partico
lare alle vittime innocenti degli adulti
Il brano di inizio del concerto introduce
ai miti di Mozart e Schumann attraverso
un altro mito quello di JS Bach autore
del corale “ Nun komm’der Heiden
Heiland” originariamente scritto per
organo e trascritto per pianoforte da
Ferruccio Busoni il cui titolo tradotto in
italiano è: “Adesso viene il Redentore”
Bach influenzò enormemente il grande
pianista italiano il quale affermò di esse
re sospinto al Maestro da quella che a lui
stesso parve una “misteriosa disposizione
del destino” Busoni continua dichiaran
do: “Debbo a mio padre la fortuna di
essere stato molto severamente spinto
nella mia fanciullezza allo studio di
Bach; e questo in un’epoca e in un paese
in cui non era valutato molto più di un
Carl Czerny…Mio padre mi educò così a
un musicista «tedesco»…ed imparai per
tempo che siano costruzione armonia
logica: le solide fondamenta su cui ognu
no…può costruire (da «Due frammenti
autobiografici» pubblicati in «Lo sguardo
lieto»)
Il Rondò KV in la minore è uno degli
ultimi pezzi scritti da Mozart per pia
noforte ( marzo ) Il grande sali
sburghese ha scritto poche composizioni
per solo pianoforte utilizzando il modo
minore (sonata in la minore fantasia e
sonata in do minore e fantasia in re
minore i più famosi ) e l’esempio che
anche qui ci lascia è meraviglioso Alla
melodia principale di carattere tragico
(la minore) che torna ogni volta in modo
variato si contrappongono episodi in
maggiore dove viene messo in risalto il
gioco delle singole voci svelando così la
natura polifonica del brano La Sonata
KV in do maggiore probabilmente composta a Parigi
insieme alla KV e rappresenta per così dire l’altra fac
cia della medaglia del Rondò L’atmosfera tragica del brano
precedente qui si rasserena e se si eccettua l’intimità
dell’Andante cantabile così profondamente appassionato la
cui parte centrale è in fa minore sembra di godere (come scri
ve Abert) di “una gustosa musica casalinga” forse scritta dal
l’autore per un suo scolaro La ricchezza e la varietà di idee
musicali espresse da Mozart sono mirabili ed è possibile assa
porare quella “leggerezza” di calviniana memoria che appar
tiene al genio bambino La seconda parte del concerto si apre
con le Scene infantili op di Schumann delizioso mondo
poetico schiuso sulla tastiera del pianoforte a una ideale fan
ciullezza Quest’opera appartiene agli anni in cui la
produzione pianistica di Schumann prosegue febbrilmente in
un alternarsi di tensione intesa romanticamente come aspira
zione appassionata verso qualcosa di indefinibile e di quiete
(Sensucht e Ruhe): «Solo nell’anelito troviamo la quiete Anzi
la quiete è tale solo se nulla distoglie il nostro spirito dall’ane
lare e dal cercare» afferma Schumann Le “Scene” volgono la
Sensucht in nostalgia per il paradiso perduto dell’infanzia
Lungi da ogni virtuosismo il linguaggio si adegua alla sempli
cità del mondo infantile ricreato ed idealizzato da una forte e
non certo semplicistica ispirazione musicale L’ultimo brano si
compone di un tema e dieci variazioni su un’arietta di Gluck I
rapporti di Mozart con quest’ultimo non andarono mai oltre
alcuni occasionali incontri Mozart non si liberò mai di una
certa infondata diffidenza nei confronti del più anziano com
positore diffidenza alimentata dall’amicizia di Gluck per
Salieri Egli riprese l’idea melodica dall’aria “Unser dummer
Pöbel meint” (Quello che il nostro stupido popolo pensa) dal
l’opera “Il pellegrino della Mecca” di Gluck scrivendo queste
bellissime variazioni come ringraziamento al compositore
bavarese dopo una cena a casa di quest’ultimo Il brano fu
scritto a Vienna nel ed eseguito da lui stesso non molto
tempo dopo Il genio di Mozart appare qui all’apice soprattut
to dalla sesta variazione in poi in cui il compositore rivela la
sua piena maturità
Piergiorgio Ensoli
2 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“Il mito dell’infanzia attraverso
l’incontro con due miti della musica”
ALESSANDRO D’ONOFRIO pianoforte
BACH/BUSONI
Nun komm der Heiden Heiland BWV WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Rondò KV in la min
Sonata KV in do magg
Allegro moderato
Andante cantabile
Allegretto
ROBERT SCHUMANN ( )
Scene infantili op :
Di paesi e uomini sconosciuti
Storiella curiosa
A moscacieca
Fanciullo che prega
Felicità completa
Un avvenimento importante
Sogno
Presso il camino
Sul cavallo di legno
Quasi troppo serio
Baubau
Il bimbo s’addormenta
Parla il poeta
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Dieci variazioni in sol magg sul tema “Unser dummer
Pöbel meint” KV I C H E L E S A M P A O L E S I è nato ad
Ancona nel Ha studiato al
Conservatorio “GRossini” di Pesaro con
Ettore Peretti e con Giovanni Valentini
diplomandosi nel con il massimo
dei voti lode e menzione speciale Ha
proseguito i suoi studi con Aldo Ciccolini
al “MusicaRivafestival”di Riva del Garda
con Elissò Virsaladze ai Corsi Estivi di
Sermoneta con Dmitri Bashkirov al
Mozarteum di Salisburgo e con Joaquin
Achucarro all’Accademia Chigiana di
Siena Dal è allievo dell’Accademia
Pianistica Internazionale "Incontri col
Maestro" di Imola dove attualmente fre
quenta l’ultimo anno del corso Triennale
di Alto Perfezionamento Nel ha
studiato presso la “Southern Methodist
University” di Dallas con Joaquin
Achucarro facendo anche il suo debutto
negli Stati Uniti Ha vinto concorsi piani
stici nazionali e internazionali tra cui
Società Umanitaria di Milano (
)
Yamaha Music Foundation of Europe di
Londra () ° Concorso Pianistico
Internazionale “Sanremo Classico” (
secondo premio) Nel Novembre è
risultato il vincitore della XXI Edizione
del “Premio Venezia” indetto dagli Amici
della Fenice Svolge un’intensa attività
concertistica in Italia e all’estero:
"Mittelfest" di Cividale (UD) Fondazione
Teatro la Fenice di Venezia Amici della
Musica di Mestre Accademia Filarmonica
di Verona Amici della Musica di Padova
Amici della MusicaSocietà del Quartetto
di Vicenza Salone degli Affreschi di
Milano Nuovo Auditorium dell'Orchestra
M
Sinfonica di Milano "Giuseppe Verdi"
Teatro Grande di Brescia Teatro del
Casinò di Sanremo Teatro “Verdi” di
Pisa Accademia Navale di Livorno
Bologna Festival “I nuovi Interpreti”
Teatro “Rossini” di Pesaro Palazzo
Ducale di Camerino Circolo degli
Ufficiali di Napoli Amici del Teatro
Massimo di Palermo ° Festival
Pianistico Internazionale “La Roque
d'Anthéron” (Francia) Castello di
Wolfsburg (Germania) Conservatorio di
Innsbruck (Austria) Anversa (Belgio)
Caruth Auditorium e Van Katwijk Club
(USA) Si è esibito al fianco di orche
stre quali l’Orchestra Sinfonica di
Sanremo diretta da Piero Bellugi e
l’Orchestra Sinfonica di Pesaro diretta
da Manlio Benzi Ha registrato per i
microfoni di “Radio France” Preludi e
Fughe di Shostakovic e inciso un
Compact Disc per la Sarx Records con
musiche di Chopin e Liszt
Composta a Vienna nel luglio del la Sonata in Re maggiore
K è forse la prima composizione di una serie di Sonate facili
che Mozart aveva accettato di scrivere (senza poi assolvere il
compito) per la principessa Federica di Prussia E tuttavia si
tratta di un capolavoro di sapienza armonica e contrappuntisti
ca che svela la profonda conoscenza della musica di Bach e di
Händel che Mozart aveva scoperto grazie al barone von
Swieten nel Articolata in tre movimenti mostra subito
una fitta scrittura imitativa nell'Allegro iniziale: il primo tema
esposto all'ottava dalle due mani sull'arpeggio di Re maggiore
viene subito ripreso in contrappunto a due parti il secondo è
costruito con un'imitazione per moto contrario lo sviluppo
come un canone Il contegno cantabile dell'Adagio in La mag
giore quasi un'aria d'opera ricca di ornamentazioni e carica di
malinconia è movimentato da episodi cromatici e imprevedibili
modulazioni La sonata si conclude con un Allegretto basato su
un semplice tema esposto due volte e su un continuo dialogo
contrappuntistico che alterna zone di schietto virtuosismo Con
un tema all'ottava tra le due mani (sulle note dell'arpeggio) si
apre anche la Sonata in Fa minore op di Beethoven abbozzata
nel contemporaneamente alla Sinfonia Eroica e portata a
termine nell'ottobre del Denominata «Appassionata» per
la prima volta in un'edizione stampata nel questa sonata
segna una svolta nell'evoluzione del linguaggio musicale
beethoveniano per l'ampliamento della struttura architettonica
e per una scrittura pianistica che acquista tratti sinfonici Nel
primo dei tre movimenti (Allegro assai) Beethoven mette in
gioco un materiale tematico carico di energia caratterizzato da
violente contrapposizioni dinamiche e continue escursioni di
registro Nel secondo (Andante con moto) in Re bemolle elimi
na invece ogni tensione armonica e fa seguire ad un tema in
forma di corale nel registro mediograve quattro variazioni
caratterizzate da una progressivo raddensamento delle figure
ritmiche Nel finale (Allegro ma non troppo) avvia un moto per
petuo che sfocia in una coda dal carattere demoniaco (Presto)
Le Variazioni op di Brahms composte nel settembre del ed eseguite lo stesso anno ad Amburgo e a Lipsia da Clara
Schumann rappresentano un capolavoro assoluto nel genere
della variazione per il perfetto equilibrio tra il rigore della strut
tura e la fantasia dell'ispirazione per la complessità della scrit
tura pianistica la densità contrappuntistica la ricerca di effetti
quasi orchestrali Si tratta di variazioni con fuga finale basa
te su un Aria di Händel in Si bemolle maggiore tratta dalla
Suite n A partire dalla semplice struttura melodica di quest'a
ria Brahms esplora una vasta gamma di soluzioni pianistiche
sfruttando il gioco delle sincopi (III) la scrittura per ottave (IV)
i trilli (V) il canone per moto contrario (VI) l'effetto "fanfara"
(VIII) l'invenzione a tre voci (XI) le venature tzigane (XIV)
l'effetto "Glockenspiel" (XVII) le movenze arcaiche di una
Siciliana (XIX) la grazia di una Musette (XXII) l'impulso trasci
nante di una giga (XXIII)
Gianluigi Mattietti
7 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
“.Attrazione viennese!”
MICHELE SAMPAOLESI pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sonata in re magg K Allegro
Adagio
Allegretto
LUDWIG VAN BEETHOVEN ( )
Sonata in fa min op “Appassionata”
Allegro assai
Andante con moto
Allegro ma non troppo
JOHANNES BRAHMS ( )
Variazioni e fuga su un tema di Händel op con il sostegno di:
ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di
Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giova
nissima la carriera concertistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suona
to come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata
tra i fondatori del Quartetto Academica Nel entra a far parte del Trio di Milano
con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha parteci
pato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu
è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e primo
violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia
Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola
di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di Erba
Como e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di
Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino
A Stradivari del soprannominato “Conte de Fontana”
M
RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i
fondatori del complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio
Italiano d'Archi ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione
assoluta con la direzione di Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e
orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato
con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu
Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona
mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia
comprende la Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'a
more di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel
l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista AnneSophie Mutter
ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto
una Grammy Award Nomination
B
OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre
Fournier e ha iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso
Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fonda
tore del Trio di Milano in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco reper
torio di musica da camera ha svolto intensa e varia attività nei più prestigiosi cen
tri musicali e festival internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano
E’ membro fondatore del Quartetto Accardo e membro della facoltà all’Accademia
Internazionale della European Mozart Foundation di Praga
R
LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi Ha iniziato a studiare piano con la nonna la
professoressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha
lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca dove ha proseguito gli studi con Heinrich
Neuhaus e Yakov Zak A vent’anni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso
Tchaikovsky Elissò Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla
München Musikhochschule A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso
Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla stampa interna
zionale tra i grandi interpreti contemporanei di Schumann Elissò Virsaladze si esibisce
regolarmente in Europa Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la
Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel
Nord America in Giappone e in Europa Si è esibita con le più prestigiose orchestre col
laborando con i più importanti direttori d’orchestra Ha inciso per Live Classics
E
Mozart compose due quartetti per pianoforte e archi entrambi
in prossimità delle Nozze di Figaro: la stesura dell'opera iniziò
infatti subito dopo che il compositore ebbe portato a termine il
Quartetto in Sol minore K (il ottobre ) e la sua
trionfale prima rappresentazione fu immediatamente seguita
dalla composizione del Quartetto in Mi bemolle maggiore K (il giugno ) Questo genere musicale mai praticato prima
e poco diffuso anche nel secolo successivo fu affrontato da
Mozart come una ibridazione tra le forme del quartetto per
archi e del concerto due forme che egli stesso aveva portato al
loro massimo grado di evoluzione negli anni precedenti
Ibridazione che risulta evidente sia nella struttura architettonica
dei due lavori (entrambi in tre movimenti come nel concerto
con il primo tempo in forma sonata e il finale in forma di rondò)
sia nella scrittura strumentale (una parte pianistica dal carattere
virtuosistico come nel concerto benché priva di cadenze; gli
archi che alternano funzioni concertanti e altre di ripieno) Il
quartetto in Sol minore che nonostante la tiepida accoglienza
fu subito pubblicato inizia con un Allegro dal tono veemente e
autoritario dato dal profilo ritmico dei temi e dalla grande ten
sione armonica; cambia radicalmente atmosfera nell'Andante
pervaso di dolcezza e si chiude con un Rondo di grande esube
ranza melodica con un refrain basato su due temi distinti
Anche Schumann compose due quartetti per pianoforte e archi:
il primo in Do minore è un'opera giovanile del scritta da
un compositore non ancora ventenne il secondo in Mi bemolle
maggiore fu abbozzato nell'ottobre del ed eseguito pub
blicamente per la prima volta l' dicembre Dedicato al
conte Mathieu Wielhorsky mecenate russo e violoncellista
dilettante è un'opera dal carattere radioso grazie soprattutto
alla rilevanza data alla parte pianisticea che compensa una scrit
tura degli archi spesso compressa nel registro grave Il primo
movimento si apre con una introduzione (Sostenuto assai) che
espone un materiale semplice e austero utilizzato anche per
marcare delle cesure nell'Allegro ma non troppo che è invece
dominato da un asimmetrico tema principale esposto dal pia
noforte e da un secondo motivo in Sol minore (che però è
escluso dallo sviluppo) basato sul corale Wer nun den lieben
Gott e trasformato in una struttura canonica A questo motivo
si ricollega anche il tema principale dello Scherzo movimento
dal carattere fiabesco molto mendelssohniano interrotto da
due trii contrastanti Dopo l'Andante cantabile in Si bemolle
maggiore una delle pagine più ispirate di Schumann concepita
come una Romanza senza parole con cinque variazioni e un
intermezzo dal tono meditativo (in Sol bemolle maggiore) il
Quartetto si conclude con un movimento Vivace dalla forma
libera e originalissima basata su un motivo molto simile al
primo tema del primo movimento e su una seconda idea dal
l'ampio respiro lirico in Do minore esposta dal violoncello
Gianluigi Mattietti
8 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Quartetto con pianoforte à la carte”
MARIANA SIRBU
BRUNO GIURANNA
ROCCO FILIPPINI
ELISSÒ VIRSALADZE
violino
viola
violoncello
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quartetto in sol min KV Allegro
Andante
Rondo
ROBERT SCHUMANN ( )
Quartetto con pianoforte in mi bem magg op Sostenuto assai Allegro ma non troppo
Scherzo: Molto vivace
Andante cantabile
Finale: Vivace
con il sostegno di:
T
RIO
B R O Z è composto dai fratelli da Rocco Filippini nell’ambito delle “Nel il conte Appony incaricò
Barbara violino Giada violino e
viola Klaus violoncello Hanno iniziato
a suonare assieme nel in occasione
di un corso estivo internazionale di
Musica da Camera della AMC (Austrian
Masterclasses) tenuto da alcuni docenti
del Mozarteum di Salisburgo Da allora
hanno ripetuto più volte questa espe
rienza e dal sono stati scelti fra i
migliori gruppi di musica da camera e
premiati con dei concerti nella “Rassegna
Giovani Interpreti ItaliaAustria” di
Legnago (VR) Hanno partecipato a due
concorsi indetti dall’AGiMus (Valtellina
’
e Varenna ’
) vincendo in entrambi
il Primo Premio Assoluto borse di studio
e concerti Sono i vincitori con Menzione
Speciale di Merito della VI Rassegna
Biennale di Trio e Quartetto di Vittorio
Veneto (agosto ) nel corso della
quale sono stati segnalati tra i migliori
giovani musicisti che hanno poi parteci
pato alla Masterclass di Alto
Perfezionamento di Massimo Quarta
(Vittorio Veneto primavera ) Al
loro attivo annoverano ormai più di concerti sia in Italia che all’estero tra cui
la prestigiosa Matinée allo Schloss
Mirabell di Salisburgo nell’ambito delle
manifestazioni mozartiane il con
certo nella Chiesa di S Carlo in Corso
Vittorio Emanuele a Milano (
) la
serata per il Festival Mozart Italia ed il concerto per la Pasqua nei
pressi di Aquisgrana (Germania) i con
certi per l’associazione “Amici della
Musica” di Riva del Garda e di Verona
() il Festival Invernale di Taormina
() la Beethovengedankstätte di
Vienna () e la “Fondazione William
Walton” ad Ischia (settembre ) Nel
novembre del hanno tenuto una
tournée in Messico Hanno partecipato
alla VI VII e VIII Accademia Europea del
Quartetto (settembre marzo e
settembre ) alla Masterclass tenuta
manifestazioni di “Mondomusica –
Fiera Internazionale Triennale degli stru
menti ad arco” ai corsi di musica da
camera del Campus Internazionale di
Musica di Sermoneta () ed
hanno conseguito il Diploma di Merito
della Accademia Chigiana di Siena per la
frequenza al corso di Quartetto del M°
Farulli Hanno inciso un CD per la MV
Cremona con musiche di Beethoven
Ponce e Dohnanyi Perfezionatisi presso
illustri docenti e musicisti (Piero Farulli
Andrea Nannoni Rocco Filippini Hatto
Beyerle Norbert Brainin Bruno
Steinschaden) alternano la formazione
violinoviolinovioloncello a quella violi
noviolavioloncello affrontando opere
barocche classiche romantiche e
moderne Fanno parte del loro reperto
rio anche trii di musica contemporanea a
loro dedicati
Beethoven di comporre contro un certo
onorario un quartetto che sarebbe stato
il primo da lui scritto… A quanto ricordo
e ho più volte ripetuto Beethoven si
mise due volte al lavoro solo che dal
primo tentativo uscì un grande trio per
violino (op ) e dal secondo un quintetto
per violino (op )” Indiscusso è il valore
biografico di questo aneddoto tramanda
toci dall’amico di gioventù Franz Gerhard
Wegeler Sapere che un trio ed un quin
tetto escono dai tentativi di comporre un
quartetto può far sorridere ma ci infor
ma sulla diversa scala dei valori dei diver
si generi di musica da camera Il trio era
considerato un genere minore al quale si
dedicavano musicisti dilettanti tra le pro
prie mura domestiche; per i veri intendi
tori invece la vera musica da camera era
rappresentata dal quartetto Il motivo di
ciò è presto detto Verso la fine del XVIII
secolo i quartetti di Mozart e Haydn ave
vano creato uno stile nuovo entusia
smando i compositori ad imitare tali
modelli e i musicisti a suonare più spesso
questo tipo di musica Le composizioni di
Beethoven devono essere considerate
nella prospettiva dello stile guida del
quartetto Anche per esse valgono il prin
cipio formale della sonata e ideale della
disposizione della musica da camera: la
ripartizione di tutte le parti su base tema
tica Il valore proprio dei trio sta nel
suono Hanno un effetto meno solido
talvolta anche fragile ma appunto perciò
la struttura della frase fa trasparire il
colore acustico degli strumenti che spic
cano l’uno sull’altro per il volume
Particolare importanza è data dal cam
biamento delle parti: ogni strumento può
di volta in volta assumere la funzione
della parte melodica o dell’accompagna
mento o del basso
Il brano di apertura di questa sera è il
Divertimento KV il mi bemolle mag
giore in sei movimenti Il termine diver
timento fu introdotto nella seconda metà
del XVII secolo per indicare una composi
zione vocale o strumentale profana di carattere leggero e
ricreativo priva di forma propria Nel secolo successivo con
tale espressione venne designata prevalentemente una compo
sizione strumentale con carattere di Suite ossia contenente un
numero variabile di brani di diversa forma (minuetto e altre
danze ouverture rondò variazioni ecc) destinata ad essere
eseguita in occasione di feste banchetti o liete ricorrenze
Mozart compose questi sei movimenti per trio d’archi nel
mese di settembre per l’amico e fratello massone Michael
Puchberg il quale si stava mostrando disposto a metter mano
alla borsa con encomiabile frequenza per non far mancare al
Maestro il conforto di qualche piccolo prestito in denaro
Puchberg era un commerciante viennese nella cui abitazione si
faceva di tanto in tanto della buona Hausmusik e il
Divertimento KV fu senz’altro fra i pezzi che vi furono ese
guiti in “prima assoluta” Tale capolavoro è di pura classicità e
qualcuno l’ha definito opera di sublime assoluto E’ una parti
tura baciata da una generosa quanto delicata profusione di
idee melodiche elaborate con matura maestria e votata alla
più estroversa accezione di divertimento
Collegandosi al singolo ma anche singolare contributo di
Mozart alle opere per violino viola e violoncello Beethoven ha
formato il trio del classico trio per archi ma senza il violino
Con i tre Terzetti op l’autore ha portato alla forma definitiva
la sua concezione del trio per archi come genere pari al quar
tetto realizzando un’opera di grande abilità compositiva
L’intenzione di scrivere subito tre opere per trio e riunirle in
una sola opera significa coscienza di sé ricchezza di idee e
sicurezza tecnica Il Trio op n in sol maggiore che ascolte
remo questa sera possiede una larga scala di espressioni dai
cantabili al virtuosismo ed è spettacolare nel senso vero della
parola I Trii furono composti tra il e l’inizio del Il
contratto per la stampa firmato il marzo ha la seguen
te premessa: “Io sottoscritto dichiaro di aver ceduto definitiva
mente e trasferito in sua piena proprietà al sig Johann Traeg
mercante privilegiato d’arte e di musica tre trio composti da
me e dedicati al sig Conte Browne brigadiere al servizio della
Sua Imperiale Maestà di tutte le Russie per un violino alto e
violoncello il primo in sol maggiore il secondo in re maggiore
e il terzo in do minore – cosicché egli possa farli incidere per
suo conto e profitto e li possa utilizzare altrimenti a suo piace
re e che debba pagare un onorario fra noi convenuto di cin
quanta ducati dietro il mio impegno a non cedere i detti trio a
nessun altro e l’assicurazione che in precedenza non li ho
ceduti a nessuno” I tre esemplari Trii per archi op furono
l’ultimo e il più importante contributo di Beethoven a questo
genere In totale ne scrisse cinque tutti in giovane età
Unitamente al Divertimento di Mozart costituiscono ancora
oggi il nucleo del repertorio di trio per archi
Piergiorgio Ensoli
12 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“Il trio d’archi nel classicismo viennese”
TRIO BROZ
Barbara Broz
Giada Broz
Klaus Broz
violino
viola
violoncello
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Divertimento in mi bem magg K V Allegro
Adagio
Minuetto I
Andante
Minuetto II
Allegro
LUDWIG VAN BEETHOVEN ( )
Trio per archi op n Adagio
Allegro con brio
Adagio ma non tanto e cantabile
Scherzo
Presto
E I N B E R T E V E R S è nato a
Dortmund in Germania nel e
ha iniziato a studiare la chitarra con
Maritta Kersting a Düsseldorf per prose
guire con Karl Scheit a Vienna Nel è stato nominato docente di Chitarra alla
Hochschule für Musik di Detmold e nel
ha ricevuto il “Young Artists
Award” dalla città di Dortmund Fine
conoscitore della musica classica e con
temporanea viene invitato presto come
ospite a molti incontri e festival in
Germania e all’estero Ha partecipato a
numerose trasmissioni e la sua discogra
fia comprende opere di Bach (opera
completa per liuto) Sor Giuliani de
Falla Henze Britten Trojahn e lavori
per musica da camera Con la collabora
zione del Goethe Institut ha tenuto con
certi in Italia Francia Scandinavia
Yugoslavia Grecia Israele in paesi
dell’Africa orientale e occidentale negli
Stati Uniti e in Russia Dal a oggi ha
suonato in molti paesi dell’Europa dell’e
st e dell’Asia I suoi masterclass lo hanno
reso famoso e noto come uno dei più
apprezzati docenti di chitarra dei nostri
tempi Ha insegnato al “Ferienkurse”
Internationales MusikInstitut di
Darmstadt e dal lavora come presi
de del Dep MünsterHochschule für
Musik di Detmold Nel ha fondato
l’Europäisches Musikfest Münsterland un
festival internazionale di cui è anche il
direttore artistico La sua produzione
discografica comprende incisioni che
spaziano dal repertorio classico e con
temporaneo alla musica da camera
R
Emblematico è il titolo “Contrasti” che Reinbert Evers ha scelto
per il concerto di questa sera Il musicista tedesco profondo cono
scitore e interprete del repertorio chitarristico classico e contempo
raneo ci prende per mano accompagnandoci in un ideale itinerario
cronologicomusicale che parte dal Settecento per approdare ai
nostri giorni indicandoci somiglianze e differenze tra le varie com
posizioni all’interno di un percorso fatto di richiami evocazioni e
appunto contrasti
Il brano di apertura Preludio fuga e allegro in re maggiore BWV
«pour la Luth ò Cembal» degli anni è probabilmen
te l’ultima composizione bachiana a noi nota Nel XVIII secolo liuto
e cembalo coesistevano e davano vita ad un repertorio comune
Poche erano le pagine espressamente scritte per liuto strumento
di limitata diffusione mentre erano molti i casi di trascrizioni di
opere concepite per una diversa destinazione strumentale La
Ciaccona dalla Partita n in re minore BWV originariamen
te scritta per violino solo ha avuto da sempre nel corso del tempo
una sua vita autonoma fatta di numerose trascrizioni e letture che
rendono ormai consueta una sua esecuzione individuale Essa si
sviluppa come una serie di variazioni sopra un basso che si ripete
costantemente e che viene detto perciò “ostinato” ed è divisa in
tre grandi sezioni che si risolvono con la ripresa variata delle
prime otto battute iniziali La scrittura musicale qui adottata da
Bach parte dal presupposto di rendere autonomo lo strumento
concentrando nel suo canto anche la parte dell’accompagnamento
che appare indipendente e continua Il fine è l’esplorazione di
nuove potenzialità dello strumento e la ricerca di un nuovo lin
guaggio virtuosistico mai fine a sé stesso ma che evidenzia le sim
metrie interne del complesso intreccio polifonico su un registro di
intimo e meditativo soliloquio Anche se concepita esplicitamente
per il violino di cui sfrutta tutte le risorse tecniche conosciute fino
a quel momento la Ciaccona è anche per molti versi un esempio
perfetto di musica pura e come tale è stata oggetto di molti arran
giamenti per altri strumenti tra cui quello celeberrimo di Ferruccio
Busoni per pianoforte e la presente di Andrés Segovia per chitarra
che possono a buon diritto considerarsi come composizioni a sé stanti
In early Spring del compositore contemporaneo giapponese Jo
Kondo si contrappone ai due brani precedenti a causa del supera
mento del concetto di tonalità che in Bach è invece fondante In
questo itinerario si innesta la Sonata op in do maggiore di
Mauro Giuliani composta nel Essa rappresenta un’opera di
gusto profondamente classico che “contrasta” con le due successi
ve Homenaje di Manuel de Falla e Fandaguillo di Joaquín Turina
Il concerto si chiude con Sarabande di Francis Poulenc danza in
tempo ternario di andamento lento e severo sopra un caratteristi
co ritmo ternario; Segoviana di Darius Milhaud omaggio al grande
chitarrista del Novecento Andrés Segovia e i Etudes di Heitor
VillaLobos appartenenti ai “Dodici studi” per chitarra scritti
durante il soggiorno parigino del con i quali il compositore
brasiliano raggiunse fama internazionale
Piergiorgio Ensoli
13 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
“Contrasti”
REINBERT EVERS chitarra
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Preludio fuga e allegro in re magg BWV JO KONDO (
)
In early Spring
JOHANN SEBASTIAN BACH
Ciaccona dalla Partita n in re min BWV MAURO GIULIANI ( )
Sonata op in do magg
MANUEL DE FALLA ( )
Homenaje
JOAQUÍN TURINA ( )
Fandanguillo
FRANCIS POULENC (
)
Sarabande
DARIUS MILHAUD (
)
Segoviana
HEITOR VILLALOBOS ( )
Etudes
RSULA HOLLIGER Molte delle sue
interpretazioni sono considerate
delle autentiche pietre miliari Ha realiz
zato importanti incisioni del repertorio
classico in particolare brani del compo
sitore del XVIII secolo Louis Spohr tra i
quali citiamo la splendida registrazione
della seconda concertante per arpa vio
lino e orchestra eseguita con la English
Chamber Orchestra diretta da Heinz
Holliger Si distinguono le sue interpre
tazioni del Concerto per arpa di Händel
con Trevor Pinnock e del Concerto per
flauto e arpa di Mozart Interprete
appassionata di musica contemporanea
il suo virtuosismo ed il suo talento sono
stati riconosciuti da numerosi composi
tori quali Elliott Carter Hans Werner
Henze Heinz Holliger Witold
Lutoslawski Ernst Krenek Frank
Martin Toru Takemitsu e Isang Yun che
le hanno dedicato alcune delle loro
opere Nell’agosto del al Festival
di Lucerna Ursula Holliger ha eseguito
la prima del “ Orpheus Elegies” per
oboe arpa e tenore leggero di Harrison
Birtwistle Nel marzo ha presenta
to la prima europea di “Mosaic” di Elliott
Carter recensita dal Neue Zurcher
Zeitung come “un concerto per arpa ese
guito con grande maestria da Ursula
Holliger” Nella prossima edizione del
Festival di Lucerna Ursula Holliger ha in
programma l’esecuzione di un nuovo
brano solistico di Birtwistle dedicato a
lei dal compositore Ursula Holliger ha
suonato in ogni parte del mondo come
solista con ensemble e con le più famo
se orchestre del mondo e i loro direttori
Per molti anni è stata ospite dei festival
di Ittingen Lucerna e Sermoneta e ha
inciso per le più famose case discografi
che (Philips Deutsche Grammophon
Archiv Claves Novalis ECM Orfeo Pan
Classics MMG Camerata Accord Vox e
Jecklin) Ursula Holliger suona sia l’arpa
classica che l’arpa barocca che ha stu
U
diato alla “Musik Akademie der Stadt” di
Basilea e al “Conservatoire Royal de
Musique” di Bruxelles con Mireille Flour
(allieva di M Tournier) Ha insegnato
per molti anni alla “Musikhochschule” di
Friburgo e alla “MusikAkademie” della
sua città natale Basilea dove risiede Sin
da giovane Ursula Holliger ha tenuto
concerti di beneficenza in chiese e ospe
dali e prosegue attivamente il suo
impegno in alcune strutture in Svizzera e
Germania Ha una profonda ammirazio
ne per Albert Schweitzer ed è membro
fondatore di un’organizzazione che
intende proseguire l’opera del filantropo
YLVIA NOPPER si è innamorata della
musica contemporanea durante i suoi
studi alla Musikakademie di Basilea E’
diventata ben presto una cantante molto
apprezzata e oggi lavora con numerosi
compositori e direttori d’orchestra come
Heinz Holliger Jürg Wyttenbach Pierre
Boulez E’ stata ospite di festival in tutto il
mondo con orchestre ed ensemble assai
noti tra i quali l’Aequator e il the BEAM di
cui fa parte e altri quali i Swiss Chamber
Soloists l’Ensemble Modern di Francoforte
l’Ensemble Klangforum di Vienna e
l’Ensemble Intercontemporain Molti tra gli
oltre brani che ha eseguito sono stati
scritti per lei Oltre a Bach e agli altri classici
interpreta il più ampio repertorio di Lieder
chansons canzoni e madrigali
S
Il rapporto tra testo e musica è stato uno dei temi più contro
versi di tutta la Storia della Musica che ha acceso dibattiti teo
rici infiniti su quale delle due arti avesse il diritto di predomina
re sull'altra Ma ci svela anche come il linguaggio musicale si
sia evoluto intercettando sempre alla perfezione la sensibilità
poetica e letteraria di ogni epoca In Italia patria del melo
dramma il repertorio vocale non poteva svilupparsi indipen
dentemente dalle forme operistiche Tutte le composizioni
vocali di Alessandro Scarlatti compositore che dominò la scena
operistica tra Sei e Settecento sono improntate ai modelli del
l'aria d'opera con una scrittura nobile e elegante che assecon
dava le necessità espressive e virtuosistiche degli interpreti
Uno di questi divenuto famoso in tutta Europa nella seconda
metà del Settecento fu il castrato Venanzio Rauzzini Nato a
Camerino nel allievo di Porpora amico di Mozart (che
compose per lui Exultate Jubilate) e primo interprete di Lucio
Silla fu molto attivo anche come compositore e fece la sua
fortuna tra Monaco e Londra dove nel compose la canta
ta Old Oliver or the dying Shepherd e diverse raccolte di songs
su testo inglese Nell'agosto del ricevette la visita di Franz
Joseph Haydn che raccontò l'incontro «Abitai nella residenza
del Signor Rauzzini musico molto famoso un tempo star fra i
più grandi cantanti Vive in una villa nelle vicinanze di Bath da
diciannove anni mantenendosi organizzando concerti e anche
lezioni di canto: la residenza estiva si trova in una zona molto
bella da dove si può ammirare uno splendido panorama di
tutta la città» Quello stesso anno Haydn compose due raccolte
di Canzonette su testi di Anna Hunter che contengono The
Mermaid's Song (il canto della sirena) basata su una melodia
piena di seduzioni e The Wanderer caratterizzata da una scrit
tura quasi romantica che preannuncia i Lieder di Schubert e
Schumann Dal schumanniano Myrthen op è tratto il Lied
Der Nussbaum meravigliosa romanza d'amore dalla ballata
Des Sängers Fluch op
la graziosa Canzone provenzale dove
Schumann usa per la prima volta l'arpa come accompagnamen
to del canto Uno degli eredi della più pura tradizione liederisti
ca tedesca sarà Heinz Holliger compositore svizzero nato nel
celebre anche come virtuoso dell’oboe che ha cominciato
la sua carriera compositiva sotto l'influenza di Berg e che ha
composto numerosi cicli liederistici (su testi di Trakl Celan
Hölderlin Walser) facendo anche ricorso come altri grandi
liederisti prima di lui a poesie giapponesi nelle Vier japanische
Gedichte per soprano e arpa L'evocazione di mondi esotici o
lontani è un tratto tuipico anche della tradizione delle mélo
dies francesi: Le Deux Stéles Orientales di Jacques Ibert per
voce e flauto composte nel su testi in prosa di Victor
Segalen ricorrono a scale modali che conferisono loro un fasci
no misterioso; carichi di mistero sono anche Viens! Une flûte
invisible soupire composizione giovanile di André Caplet su
testo di Hugo e i Deux Poèmes de Ronsard di Albert Roussel
del che evocano atmosfere arcaiche insieme al canto del
l'usignolo e al soffio del vento
Gianluigi Mattietti
14 luglio
VENERDì ore Sermoneta Abbazia di Valvisciolo
“Fantasia a tre”
SYLVIA NOPPER soprano URSULA HOLLIGER arpa
PETERLUKAS GRAF flauto
ALESSANDRO SCARLATTI ( )
Ariette per soprano arpa e flauto
Si si fedel La tua pena Ne men per gioco
VENANZIO RAUZZINI ( )
The Shephered Oliver per soprano e arpa (P Lindar)
FRANZ JOSEPH HAYDN ( )
The Wanderer per soprano e arpa (A Hunter)
The Mermaid’s Song per soprano e arpa (A Hunter)
HEINZ HOLLIGER (
)
Zwei Lieder nach japanischen Gedichten
Der Abend per soprano e arpa (C Morgenstern)
Schmetterling per soprano e arpa (C Morgenstern)
ROBERT SCHUMANN (
)
Der Nussbaum op n per soprano e arpa (J Mosen)
Provenzalisches Lied op n per soprano e arpa (L Uhland)
JACQUES IBERT (
)
Deux Stèles Orientales per soprano e flauto (V Segalen)
Mon amantes a les vertus de l’eau On me dit
CLAUDE DEBUSSY ( )
Deux Arabesques per arpa
ANDRÉ CAPLET ( )
Deux Sonnets per soprano e arpa
Quand reveraisje hélas (J du Bellay) Doux fut le trait (P de Ronsard)
ALBERT ROUSSEL (
)
Deux Poèmes de Ronsard per soprano e arpa
Rossignol mon mignon Ciel aer et vent
ANDRÉ CAPLET
Viens! Une flûte invisible soupire per soprano flauto e arpa
’ORCHESTRA
L
DI
ROMA
E DEL
LAZIO
nasce nel su iniziativa di Ottavio
Ziino Gabriele Pizzuti Pierluigi Capanni
e Sergio Ursino con lo scopo di creare un
complesso stabile professionale per
Roma e il Lazio sul modello di altri già
esistenti in Italia Fin dall’inizio segno
distintivo dell’ORL è stata l’attenzione
rivolta alla divulgazione della musica
contemporanea accostata nei concerti
ai grandi e più noti capolavori classici
Nei suoi cartelloni l’Orchestra offre
prime esecuzioni assolute – spesso appo
sitamente commissionate – e prime ese
cuzioni italiane Da sempre l’ORL svolge
un’intensa attività prima di tutto a
Roma con i tradizionali Concerti della
domenica – che oggi si tengono nel
nuovo Auditorium Parco della Musica –
ma anche in numerosi centri della
Regione nelle scuole e in tante località
normalmente escluse dai circuiti concer
tistici Nel è stato dato avvio al
progetto del Circuito Lirico Regionale
con l’esecuzione de Il Barbiere di Siviglia
di Rossini nei teatri di Latina Rieti e
Civitavecchia Tra le finalità prioritarie
dell’ORL c’è quella di promuovere i gio
vani musicisti individuati spesso tra i
vincitori dei grandi concorsi nazionali e
internazionali Con l’Orchestra hanno
collaborato direttori e solisti di fama
internazionale I primi direttori musicali
sono stati György Györyvanyi Rath e
Stefan Anton Reck Il compositore
Mauro Bortolotti è stato direttore arti
stico dal al Dal il
Maestro Lu Jia ha assunto l’incarico di
direttore musicale Nel l’ORL è
stata riconosciuta dal Ministero per i
Beni e le Attività culturali come
Istituzione Concertistico Orchestrale
(ICO) e nel si è trasformata in
Fondazione i cui membri sono oltre ai
fondatori originari anche il Comune di
Roma la Regione Lazio e la Provincia di
Roma
D
ANIELE
GIORGI compositore diret partecipa all’ottava edizione del Concorso
tore d’orchestra e violinista nato a
Firenze nel si diploma in violino con
il massimo dei voti presso il Conservatorio
“L Cherubini” sotto la guida di Luigi
Gamberini e si perfeziona all’Accademia di
Musica della Svizzera Italiana frequentan
do i corsi solistici tenuti da Carlo
Chiarappa Nello stesso periodo studia
musica da camera con Franco Rossi Pier
Narciso Masi e il Trio di Trieste La sua
attività cameristica lo porta ad acquisire
importanti riconoscimenti in particolare
con il Quartetto di Firenze il Quartetto
d’archi FAE e in duo con il fratello
Damiano Dal in poi accumula una
vasta esperienza d’orchestra collaboran
do sempre come prima parte con nume
rose compagini sinfoniche e da camera
italiane Dal è alla guida del gruppo
d’archi OrtEnsemble Dal ricopre sta
bilmente il ruolo di spalla dei primi violini
nell’ORTOrchestra della Toscana E’ stato
docente di violino presso il Conservatorio
“G Frescobaldi” di Ferrara e in seguito
titolare della cattedra di musica da came
ra al Conservatorio “N Paganini” di
Genova Nel comincia a dedicarsi
alla direzione d’orchestra studiando con
Piero Bellugi a Firenze e con Isaac
Karabtchevsky a Riva del Garda Nel internazionale per direttori d’orchestra
“A Pedrotti” di Trento vincendo il secon
do premio aggiudicandosi il premio spe
ciale del pubblico e il premio per la miglio
re esecuzione del brano di musica con
temporanea Nello stesso anno viene
nominato direttore principale
dell’Orchestra Pistoiese Promusica Nel
ha debuttato all’Auditorium Parco
della Musica dirigendo l’Orchestra di
Roma e del Lazio iniziando così un’assi
dua collaborazione E’ stato invitato a
dirigere l’Orchestra Haydn di Trento e
Bolzano
O L T Á N S Z Ö K E nasce nel a
Budapest dove inizia a suonare il
corno all’età di otto anni Dal al suona sotto la guida di Tamas Zempleni
presso il Conservatorio Musico
Pedagogico di Budapest Nel prose
gue gli studi con Adam Friedrich presso il
Conservatorio di Musica “Franz Liszt” di
Budapest dove consegue il diploma nel
Dal suona come primo corno
nell’Orchestra dell’Opera di Stato di
Budapest Ha partecipato al Concorso
Internazionale “Peter Damm” a Iserlohn in
Germania e nel ha vinto il terzo pre
mio al Concorso Internazionale “Città di
Porcia”
Z
15 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Con il segnale del corno”
ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO
DANIELE GIORGI direttore
ZOLTÁN SZÖKE corno
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Concerto n in mi bem magg K per corno e orchestra
Allegro maestoso
Andante
Rondò
Concerto n in mi bem magg K per corno e orchestra
Allegro
Romanza Larghetto
Allegro
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n in re magg K “Haffner”
Allegro con spirito
Andante
Menuetto
Finale: Presto
© Riccardo Musacchio & Flavio Ianniello
Tra la fine del e il giugno del Mozart dedicò al cornista
Ignaz Leutgeb quattro concerti per il suo strumento K K K K più un quintetto concertante per corno e archi K
Dei quattro concerti sono rimasti celebri i manoscritti per
l'uso di inchiostri di diverso colore i commenti sarcastici le facezie
rivolte all'amico cornista come: «Adagio a lei signor AsinoAnimo
PrestoCoraggiooh! che stonaturaohimèoh! seccatura di coglio
ni!» E sul frontespizio del Concerto K si legge «Wolfgang
Amadè Mozart ha avuto pietà di quell'asino bue imbecille d'un
Leitgeb» Questo concerto si apre con un Allegro maestoso in
formasonata con zone dal carattere meditativo alternate a gesti
sonori molto violenti Dopo il breve Andante in Si bemolle carat
terizzato da un sottile gioco di imitazioni tra il solista e l'orchestra
nel rondò finale (Allegro) in / il corno si spinge verso registri
acuti introducendo accenti ironici e grotteschi improvvise accele
razioni e un'atmosfera di caccia Più riuscito appare tuttavia il
Concerto K per la ricchezza della scrittura strumentale la
varietà delle modulazioni l'originale colore orchestrale (Mozart
sostituisce le tradizionali coppie di corni e i oboi con due clarinetti e
due fagotti) la complessità della scrittura solistica che sfrutta sia
le potenzialità virtuosistiche che quelle cantabili e quelle dramma
tiche del corno Nell'Allegro l'articolazione assai varia del materia
le tematico si coniuga con un dialogo serrato tra corno e orchestra
e uno sviluppo ricco di modulazioni La commovente Romanza
centrale (Larghetto) in La bemolle ha lo stesso contegno espres
sivo del Concerto per clarinetto Il suo tema riaffiora anche nell'e
suberante finale (Allegro) ancora in forma di rondò In quegli anni
viennesi precisamnete nell'estate del Mozart aveva compo
sto la Sinfonia in re maggiore K su richiesta della ricca famiglia
Haffner di Salisburgo Wolfgang lavorò alacremente e portò a ter
mine la sinfonia nel giro di circa due settimane subito dopo il
debutto del Ratto dal serraglio e prima del suo matrimonio con
Constanze Weber Questo lavoro che fu inizialmente concepito
come una serenata in sei movimenti con una marcia introduttiva
e due minuetti prese poi la forma di una sinfonia in quattro movi
menti che rappresenta un esito importante nell'evoluzione della
forma sinfonica Il movimento iniziale (Allegro con spirito) è
costruito su un unico tema di grande forza plastica esposto nelle
prime battute all'unisono da tutta l'orchestra che ritorna con
modulazioni e giochi contrappuntistici sempre nuovi Il carattere
intimistico dell'Andante in Sol maggiore è concentrato nel tema
dei violini primi e nella brevissima sezione centrale così densa da
sembrare uno sviluppo Anche il Menuetto dalle movenze hayd
niane è in forma tripartita con un Trio che ha la grazia di un
Ländler La sinfonia si conclude con un vorticoso Presto in / da
eseguirsi «il più veloce possibile»
Gianluigi Mattietti
ETER L UKAS
P
GRAF è nato a Zurigo pluripremiata discografia (soprattutto
nel città nella quale ricevette la
sua prima educazione musicale Prima
del diploma André Jaunet – il grande
didatta con cui studiava a Zurigo – gli
consigliò di continuare gli studi al
Conservatoire National de Paris con
Marcel Moyse Nel ottenne il
Premier Prix in flauto nella classe di
Roger Cortet e l’anno successivo il diplo
ma in direzione d’orchestra con Eugène
Bigot Nel divenne primo flauto
solista della Winterthur Symphonie
Orchester restandovi fino al Dal
fu chiamato regolarmente
nell’Orchestra del Festival Internazionale
di Musica di Lucerna in qualità di primo
flauto Nel vinse il primo premio al
Concorso Internazionale di Musica di
Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan
International Music Award di Londra
Con la registrazione del Concerto di
Jacques Ibert per flauto ed orchestra
registrato all’età di anni si guadagnò
immediatamente una reputazione arti
stica internazionale iniziando tre appas
sionate attività: una cameristica una
concertistica ed una prettamente diret
toriale Da allora ha realizzato in tutto il
mondo concerti e tournée una ricca e
con l’etichetta svizzera Claves) registra
zioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro
d’Opera di Lucerna È stato docente in
numerosissime masterclass: Amsterdam
Biella Danzica Lenk Monaco di Baviera
Imola Mainz Örebro Quebec
Ramsgate Saarbrücken Sendai
Salisburgo St Prex Sermoneta Sion
Stoccarda Tokyo Vienna; dal al
è stato professore nell’Accademia
di Musica di Basilea Molti sono i compo
sitori che gli hanno dedicato opere per
flauto: tra gli altri Salm Bärtschi Bovey
Fassbind Gasser Holliger Prinz
Ringger Yamada Zimmermann È auto
re di tre importanti testi didattici pubbli
cati dalla casa editrice tedesca Schott
(Checkup Interpretation e The singing
flute) che nel loro insieme costituisco
no uno dei più moderni metodi di studio
per il flauto; di numerose revisioni ed
arrangiamenti per flauto (pubblicati
soprattutto dall’editore Zimmermann di
Francoforte) ed è frequentemente invi
tato nelle giurie di importanti concorsi
internazionali
RUNO C A N I N O nato a Napoli ha
studiato pianoforte e composizione
al Conservatorio di Milano dove poi ha
insegnato per ventiquattro anni; per
dieci anni ha tenuto il corso di pianofor
te e musica da camera al Conservatorio
di Berna Come solista e pianista da
camera ha suonato nelle principali sale
da concerto e festivals europei in
America Australia Giappone Cina Dalla
fine degli anni Cinquanta suona in duo
pianistico con Antonio Ballista e da più
di trenta anni fa parte del Trio di Milano
Collabora con illustri strumentisti come
Accardo Ughi Amoyal Itzahk Perlman
E’ stato per alcuni anni direttore artistico
della società Giovine Orchestra
Genovese e in seguito della stagione
autunnale del Campus Internazionale di
Musica di Latina E’ stato dal al
direttore della Sezione Musica
della Biennale di Venezia Si è dedicato
in modo particolare alla musica contem
poranea lavorando fra gli altri con
Pierre Boulez Luciano Berio KarlHeinz
Stockhausen György Ligeti Bruno
Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti
di cui spesso ha eseguito opere in prima
mondiale Ha suonato sotto la direzione
di Abbado Muti Chailly Sawallisch
Berio Boulez con orchestre come La
Filarmonica della Scala Santa Cecilia
Berliner Philarmoniker New York
Philarmonia Philadelphia Orchestra
Orchestre Nationale de France Tra le
sue numerose incisioni ricordiamo le
Variazioni Goldberg di Bach l'integrale
pianistica di A Casella e quella di C
Debussy le Sonate per violino e pia
noforte di R Schumann Ha tenuto
masterclass per pianoforte solista e
musica da camera in Italia Germania
Giappone Spagna e partecipa al
Marlboro Festival negli Stati Uniti da più
di venticinque anni Il suo libro
"Vademecum del pianista da camera" è
edito da Passigli
B
Nell'estate del durante il suo primo periodo a Vienna
Mozart compose quattro sonate per violino e pianoforte (K
K K e K ) nelle quale cominciò a sintonizzarsi
con l'arte strumentale viennese ricercando un ruolo paritario
tra gli strumenti e mirando a una densa elaborazione tematica
Lo si nota nella celebre Sonata in Fa maggiore dal contegno
galante nell'Allegro iniziale che presenta un nuovo tema nello
sviluppo; nell'idilliaco Andante in Si bemolle maggiore con
traddistinto da un raffinato dialogo tra i due strumenti; nel
brillante Rondo finale (Allegretto grazioso) basato su un tema
di marcia viennese Considerato tra i padri della scuola nazionale
ungherese tra Liszt e Bartók e per decenni figura guida della
vita musicale del suo paese Ernst von Dohnányi (Ernö volen
do usare la forma ungherese del suo nome) dopo la seconda
guerra mondiale lasciò l'Ungheria per vivere in Austria poi in
Argentina e infine negli Stati Uniti dove videro la luce le sue
ultime composizioni tra le quali alcuni lavori per flauto La
Passacaglia per flauto solo del composta a anni per
Ellie Baker figlia del rettore della Ohio University è un esem
pio del suo gusto melodico personalissimo del fluire fantasioso
e trascinante delle idee musicali ma imperniato su solide
forme e su modelli brahmsiani La sonata in Si bemolle maggiore
per flauto e pianoforte di Hindemith composta nel inau
gura il ciclo di dieci sonate che il compositore tedesco dedicò a
vari strumenti come tentativo di recupero della tradizione
tedesca preclassica Pagina solare si apre con un allegro in
forma sonata seguito da un movimento lento (Langsam)
dominato da una cantilena espressiva del flauto e si conclude
con un rondò su un ritmo di giga che alla fine si trasforma in
una divertente marcetta I quattro pezzi che compongono la
suite Joueurs de flûte (per flauto e pianoforte) composta da
Albert Roussel nel sono concepiti come una specie di
excursus del flauto attraverso i secoli e le culture musicali: dai
morbidi arabeschi in modo dorico di Pan che evoca la Grecia
antica allo scorrevole scherzo di Tityre che prende il titolo
dalle Bucoliche di Virgilio al meditativo Krishna che si svolge
su un ondeggiante ritmo di / e su un modo orientale all'ironico
e virtuosistico Monsieur de la Péjaudie ispirato a un personag
gio tratto dal romanzo La Peccatrice di Henri de Régnier
Esattamente un secolo prima nel Schubert aveva com
posto su richiesta dell'amico flautista Ferdinand Bogner
Introduzione e Variazioni sul tema del Lied «Trockne Blumen»
(fiori secchi) tratto dal ciclo Die schöne Müllerin Ma l'espres
sione triste del Lied si trasforma in un saggio di virtuosismo
strumentale nelle sette variazioni che conservano la struttura
armonica originaria (col passaggio dal Mi minore al Mi mag
giore; solo la sesta variazione è in Do diesis minore) ma in un
crescendo di invenzioni musicali che sfrutta tutte le potenzia
lità del flauto
Gianluigi Mattietti
16 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“Il flauto attraverso tre secoli”
PETERLUKAS GRAF flauto
BRUNO CANINO pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sonata in fa magg KV Allegro
Andante
Rondo
ERNST VON DOHNÁNYI ( )
Passacaglia op n per flauto solo
PAUL HINDEMITH (
)
Sonata per flauto e pianoforte
Heiter bewegt
Sehr langsam
Sehr lebhaft Marsch
ALBERT ROUSSEL (
)
Joueurs de flûte op per flauto e pianoforte
Pan
Tityre
Krishna
M de la Péjaudie
FRANZ SCHUBERT (
)
Introduzione e Variazioni sul tema Trockne Blumen
per flauto e pianoforte
S
ILVIA
BELFIORE si è diplomata in pia dell’Istituto per i Beni Musicali in formato allievi che hanno vinto concorsi
noforte al conservatorio "A Vivaldi"
di Alessandria con Massimo Paderni ha
seguito vari corsi di perfezionamento
tenuti da insigni pianisti tra cui: R
Szidon A Kontarsky J Micault M
Damerini P N Masi Laureata col massi
mo dei voti in Discipline della Musica
presso l'Università di Bologna ha fre
quentato corsi di vari argomenti musico
logici tenuti da S Celibidache P
Rattalino ecc In seguito a vincita di
borsa di studio ha partecipato ai
"Ferienkurse für neue Musik" di
Darmstadt nel e Ha
registrato per la televisione di stato mol
dava la televisione Globo brasiliana la
Radio Bavarese e ha inciso CD per pia
noforte solo e in formazioni cameristi
che (viola e pianoforte violino e pia
noforte fortepiano e chitarra ecc) con
repertorio classico e contemporaneo
Numerosi compositori le hanno dedicato
proprie opere Ha curato la revisione ed
edizione critica della “Seconda sonata
popolaresca" di Luigi Perrachio edita da
Rugginenti Polyhymnia E’ attualmente
incaricata per le province di Alessandria
ed Asti per il lavoro di ricerca e censi
mento dei beni musicali per conto
Piemonte Interessata alle più diverse
forme di espressione e di collaborazione
artistica ha tenuto oltre concerti
come solista e in formazioni cameristi
che in Europa America e Asia E' docen
te di pianoforte presso il Conservatorio
pareggiato di Pavia
AURIZIO BEN OMAR si è diploma
to col massimo dei voti e la lode
interessandosi contemporaneamente
allo studio del pianoforte e della compo
sizione E’ stato timpanista e percussioni
sta delle più importanti orchestre italia
ne ha svolto intensa attività solistica e
cameristica collaborando con prestigio
si ensemble solisti e direttori: Quartetto
Arditti PY Artaud Kees Boeke Mario
Brunello Bruno Canino Ensemble
Intercontemporain Jill Feldmann
Andrea Lucchesini Giuseppe Sinopoli
esibendosi nei cinque continenti Gli
sono state dedicate composizioni da:
Bussotti Corghi Donatoni Einaudi
Gorli Manca Melchiorre Mosca
Sciarrino Pisati Solbiati Taglietti ed ha
collaborato con Giacinto Scelsi E’ titola
re della cattedra di percussione al
Conservatorio di Milano nel quale ha
M
nazionali ed internazionali ed è respon
sabile della classe di strumenti a percus
sione della Scuola di alto perfezionamen
to di Saluzzo Ha inciso come solista per
Ricordi Bmg Ariola e Salabert Nel ha fondato il gruppo di percussionisti
Naqqâra
ARIA CLAUDIA MASSARI è nata a
Siena nel Si diploma all’Ecole
Internationale de Mimodrame de Paris
“Marcel Marceau” nel e prosegue la
sua formazione a Parigi a l’Ecole de
l’Acteur François Florent (diploma nel
) Dal al fa parte della
Compagnia "Théâtre de la Sphere"
(tournée in Francia e Italia in Europa e
negli Stati Uniti) Nel crea la
Compagnia Corps Rompu Ha lavorato
con Luca Ronconi Orazio Costa Marise
Flash Susanna Zimmerman Gabriella
Bartolomei Silvia Vladimiski Ferruccio
Soleri Ha insegnato a Parigi (Sorbona e
CTO) dirige in molte città italiane ed
europee laboratori per attori sul teatro
d’immagine In Italia lavora dal in
collaborazione con il Ministero
dell’Università e della Ricerca Scientifica
e tecnologica e tiene seminari in diversi
atenei sul tema : “La gestualità nel dram
ma antico” Tiene corsi e progetti speciali
nelle scuole Dirige un laboratorio teatra
le per attori a Siena a Palermo in Val
d’Orcia e in Val di Chiana Da sette anni
lavora in collaborazione con l’Abbazia di
Spineto incontri e studi di Sarteano
dove la Compagnia Corps Rompu ha la
sua sede permanente Con la sua
Compagnia Corps Rompu ottiene la resi
denza nel Teatro Comunale Ciro Pinsuti
di Sinalunga
M
19 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro
“Zodiaco”
"Tierkreis": un pezzo che Stockhausen dedica all'Astrologia
Un tema stuzzicante che da sempre tocca l'interesse popolare
ispira a Stockhausen una musica piacevole quasi a descrivere i
lineamenti il carattere o ancora l'atmosfera dei singoli segni
"Zodiaco" vuole unire la musica all'azione scenica costruita
appositamente da Maria Claudia Massari: l'attrice è a volte
contrappunto alla musica in altri momenti voce sola che
porta sul palco l'universo degli elementi (aria acqua terra e
fuoco) punteggiato da dodici ritratti femminili lucidi graffian
ti stranamente familiari L'azione e le parole si intrecciano
con la musica dove affianco al pianoforte che esegue tutti i
temi che Stockhausen ha scritto la percussione suona dando
spazio all'aspetto "effettistico" per creare e improvvisare l'at
mosfera che cambia drasticamente e suggestivamen
te per dodici volte
SILVIA BELFIORE
MAURIZIO BEN OMAR
MARIA CLAUDIA MASSARI
KARLHEINZ STOCKHAUSEN (
)
Tierkreis
Testi di Max Jacob
pianoforte
percussioni
attrice
M
ARIACHI
SOL MEXICANO Il grup
po nasce nel con l'obbiettivo
di promuovere e diffondere la musica e
la cultura del Messico in Italia Al
momento della sua costituzione il grup
po opera come trio eseguendo il reperto
rio più noto della canzone messicana ma
con il passare del tempo assume la strut
tura tipica del mariachi messicano
Attualmente il gruppo è costituito da
diversi elementi che includono strumenti
popolari messicani: trombe violini gui
tarron chitarra vihuela e voce solista I
Mariachi Sol Mexicano vantano numero
se partecipazioni in numerosi Festival di
musica latino americana in Italia e all'e
stero in diverse trasmissioni e spot tele
visivi: Latinoamericano Festival di cul
tura latinoamericana Milano e Verona
Fregellae "Festival internazionale di
musica etnica" Ceprano (FR); Giubileo
delle missioni religiose nel terzo mondo
Città del Vaticano; Palio di Siena;
Maratona di Roma; Estate Romana;
Cactusmania Borghetto S Spirito (SV);
Carnevale nel Mondo Firenze;
Maratona di Roma; "Una finestra sul
Messico" Palazzo Ruspoli Roma; Torneo
Internazionale di Polo Il Cairo (Egitto);
Romafolk Roma; Premio "Acerbi" Castel
Goffredo (MN); "Caravanserraglio";
Omegna (VB); "Caribe Connection"
manifestazione organizzata dalla
USAirways; Roma Carnevale nel
mondo Firenze
Il repertorio dei Mariachi Sol Mexicano
spazia dalla canzone popolare messicana
a quella ispanoamericana in genere pro
ponendo le canzoni più rappresentative
e più amate della tradizione messicana
Il nome mariachi pare sia stato coniato
dagli indios Coca nel XVI secolo
Significava semplicemente “musica” e
venne utilizzato per riferirsi a chiunque
si dedicasse ad attività musicali Una
definizione più precisa di mariachi oggi
sarebbe quella di musica del folclore
messicano In ogni caso attualmente la
parola mariachi definisce gruppi di musi
cisti (prevalentemente provenienti dallo
stato di Jalisco) che si distinguono per
l’uso di determinati strumenti per l’abbi
gliamento e per il repertorio musicale
Gli strumenti musicali utilizzati dai
mariachi sono violini trombe chitarre
una vihuela una jarana chiamata anche
guitarra de golpe un guitarrón un’arpa
diatonica Molti gruppi usano altri stru
menti come il flauto o la fisarmonica ma
ciò viene considerato poco ortodosso Il
guitarrón e la vihuela danno al comples
so mariachi un suono molto particolare
Questi due strumenti non si incontrano
in alcun altro tipo di complessi musicali
L’arpa è uno dei più antichi strumenti
conosciuti: venne introdotta in Messico
dagli spagnoli nel XVI secolo Gli indios
messicani usarono molto questo stru
mento particolarmente quelli di
Veracruz e Jalisco Nei primi anni
dell’Ottocento si formarono il gruppo musicale Jarocho di
Veracruz e il Quartetto Mariachi di Tecalitlán che trascuran
do l’arpa (strumento assai grande e scomodo) iniziarono a
utilizzare il guitarrón una chitarrabasso a sei corde grande
dal "collo" corto e con la parte sottostante convessa e "panciu
ta" In seguito pochi gruppi mariachi per rispettare la tradi
zione mantennero l’uso dell’arpa
La vihuela è una chitarra piccola anch’essa con fondo conves
so e cinque corde È utilizzata per dare ritmo e accompagna
mento Il suo nome deriva da quello di uno strumento rinasci
mentale spagnolo anche se il suono è piuttosto diverso
La guitarra de golpe è una variante della chitarra introdotta in
Messico dagli spagnoli nel Cinquecento: viene chiamata anche
mariachera Produce un suono e ha un'estensione che è una
via di mezzo tra quello della chitarra tradizionale e quello
della vihuela È utilizzata prevalentemente come strumento
ritmico La chitarra vera e propria entrò a far parte dei com
plessi mariachi all’inizio del Novecento e divenne uno stru
mento standard di tali gruppi nel Si tratta di una chitar
ra leggermente più grande della chitarra classica e con un
suono più profondo: la sua voce sta tra quelle del guitarrón e
della vihuela
Anche il modo di vestire di un gruppo mariachi definisce que
sto tipo di complesso musicale I musicisti mariachi hanno
adottato per le loro esibizioni l’abito “charro” (da vaquero
messicano) Tale abito consiste di stivaletti alla caviglia di un
sombrero di una cravatta larga a fiocco di una giacchetta
corta di pantaloni con tasca posteriore di un cinturone e di
bottoni luccicanti sulla giacca e sui lati esterni dei pantaloni I
primi complessi spesso non usavano uniformi; indossavano
semplicemente costumi tipici regionali
L’aspetto più importante di questi complessi sono però i musi
cisti e la musica I musicisti mariachi devono possedere alcune
caratteristiche per potersi considerare tali: per esempio in
Messico vengono accettati nei gruppi mariachi soltanto uomi
ni I musicisti mariachi leggono la musica e inoltre sono can
tanti esperti sanno trasporre la musica scritta spesso improv
visano
La forma musicale è il son che possiede alcuni elementi carat
teristici: il tempo è un’alterazione tra i / e i / con alcune
sincopi; le trombe e i violini utilizzano passaggi musicali
"divertenti" e i testi delle canzoni sono spesso sentimentali
ma anche umoristici oppure dei veri e propri nonsense
20 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Piazza Fontana
MARIACHI SOL MEXICANO
El jarabe tapatio
La negra
Guadalajara
La Bikina
La cucaracha
La paloma
Cielito lindo
Historia de amor
Perfidia
Mexico lindo y querido
Cuando calienta el sol
Solamente una vez
Guantanamera
Ay jalisco no te rajes
Granada
El rey Moliendo cafè
con il sostegno di:
P
si è imposto
Gall’attenzione
del pubblico e della cri
ABRIELE
IERANUNZI
tica come uno dei migliori violinisti del
l’ultima generazione avendo ottenuto una
lunga serie di premi in importanti compe
tizioni internazionali quali: “NPaganini”
di Genova “Tibor Varga” di Sion “L
Spohr” di Friburgo “G B Viotti” di
Vercelli “R Lipizer” di Gorizia “R
Romanini” di Brescia Diplomatosi all’età
di sedici anni sotto la guida di Arrigo
Pelliccia si è successivamente perfeziona
to con Salvatore Accardo Franco Gulli e
Stefan Gheorghiu E’ ospite regolare delle
più importanti istituzioni concertistiche
italiane ed europee fra cui: l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia di Roma
l’Accademia Chigiana di Siena Teatro
Regio di Torino Teatro San Carlo di
Napoli Orchestra Sinfonica “G Verdi”
Milano Teatro Carlo Felice di Genova
Festival dei due Mondi di Spoleto Festival
Bemus di Belgrado Settimane Musicali di
Stresa Herculeesaal di Monaco di
Baviera Baden Baden Philarmonie RTSI
di Lugano Wigmore Hall di Londra City
of Birmingham Symphony Orchestra
Bournemouth Symphony Orchestra
Franz Liszt Chamber Orchestra di
BudapestMalmoe Symphony Orchestra
Teatro Coliseum di Buenos Aires Ha col
laborato con vari direttori fra cui: Aldo
Ceccato Alun Francis Lu Jia U Benedetti
Michelangeli Mattias Bamert Gianandrea
Noseda Julian Kovatcev Jeffrey Tate e
solisti come: Boris Belkin Bruno Canino
Rocco Filippini Franco Petracchi Pietro
Borgonovo Alain Meunier Andrea
Lucchesini Laura De Fusco Luis Claret
Rainer KussmaulRoberto Cominati e
Alfons Kontarsky Nel diventa per
chiara fama primo violino di spalla
dell’Orchestra del Teatro San Carlo di
Napoli Nel febbraio è prevista l’u
scita dell’integrale dei quartetti per pia
noforte e archi di G Fauré per la nota rivi
sta musicale italiana “Amadeus”
AURIZIO BAGLINI nato a Pisa nel
ha studiato dapprima con
Giampiero Semeraro al Conservatorio di
La Spezia successivamente presso
l'Accademia Pianistica " Incontri col
Maestro" di Imola con Piero Rattalino
approfondendo alcuni aspetti del reper
torio con Lazar Berman diplomandosi
nel con il titolo di Master Premiato
in vari concorsi internazionali (Busoni di
Bolzano Chopin di Varsavia William
Kapell Maryland) ha vinto all'unani
mità nel il World Music Piano
Master di MonteCarlo Ospite di presti
giosi festival internazionali ("Benedetti
Michelangeli" di Bergamo e Brescia
Roque d' Anthéron Lockenhaus Rossini
Opera Festival di Pesaro Yokohama Giappone Settembre Musica di Torino
Piano aux Pyrénées a Barèges Festival
du Vigan l' Australian Chamber Music
Festival FestivalChopin di Antonin ) ha
suonato per istituzioni importanti quali
la Salle Gaveau di Parigi il Teatro Bellini
di Catania il Kennedy Center di
Washington gli Amici della Musica di
Palermo Padova Siracusa l’Opéra
Royale di Versailles la Sala Cecilia
Mereilis di Rio de Janeiro l' Auditorium
du Louvre di Parigi Gasteig di Monaco il
Teatro Manoel di Malta ISU Bocconi Kawai in concerto di Milano l'Orchestra
Filarmonica di MonteCarlo
l’Associazione Scarlatti di Napoli la
M
Società Filarmonica Romana l'Orchestra
Sinfonica di Barcellona l'Orchestra
Filarmonica di FresnoCalifornia la
Zurcher Kammer Orchestra l' Orchestra
del Teatro Municipale di Rio de Janeiro
la Fondazione Toscanini di Parma l’
Orchestre d’ Auvergne la New Japanese
Philarmonic Orchestra Nel ha
fatto il suo debutto in Cina (Grande Sala
della Città Proibita) e una tournée di
piu’ di date in Giappone La sua disco
grafia comprende la registrazione dei Studi di Chopin in due versioni: su pia
noforte moderno (un Lange del e
un Pleyel del ) Queste registrazioni
sono distribuite dalla Phoenix Classics
Per la ARTS ha inciso insieme a Bruno
Canino e altri otto pianisti italiani l' inte
grale degli Studi del "Gradus ad
Parnassum" di Muzio Clementi Nel ha registrato una compilation Chopin
per la Casa Produttrice Crystal Arts di
Tokyo Nel Giugno la prestigiosa
rivista musicale " Classica " ha pubblicato
alcune sue registrazioni dal vivo con
musiche di Scarlatti Chopin Schumann e
Liszt Nel ha pubblicato il primo cd
dell’ opera integrale di Bach – Busoni per
la Tudor Nel febbraio è uscito un
cd per la rivista “Amadeus” con i due
Quartetti con pianoforte di Fauré
Il genere della sonata per pianoforte e violino deve forse la sua
attuale dignità artistica e la sua riconosciuta preminenza nel reper
torio cameristico agli sforzi compiuti in tale ambito da Franz
Schubert e Ludwig van Beethoven Infatti alla fine del XVIII secolo
per un musicista una composizione da camera con pianoforte
richiedeva un impegno artistico relativamente minimo se parago
nato a quello richiesto per un quartetto o quintetto di soli archi
Questo dipendeva da due ordini di motivi: il pubblico era costituito
prevalentemente da esecutori dilettanti e la committenza com
prendeva invece colti professionisti a cui i quartetti d’archi erano
dedicati per tradizione viste le difficoltà tecniche e la complessità
della scrittura compositiva Inoltre mentre un quartetto o un quin
tetto hanno sempre quattro o più tempi una sonata ne ha al massi
mo tre se non due Quest’ultima era trattata spesso con una certa
leggerezza che tuttavia celava intenti più profondi Solo autori del
calibro di Schubert e Beethoven elevarono a livelli decisamente
aulici la forma cameristica della sonata per pianoforte e violino
tirandosi addosso sdegno e critiche da parte di molti i quali non
compresero l’importanza che tali novità avrebbero avuto nella sto
ria della musica
La Sonata op detta “La primavera” abbozzata tra il e il
esplica il proprio carattere musicale anticipando quell’indole di
forte espressività che ritroviamo nella celebre “Sonata a Kreutzer”
op dello stesso Beethoven Nigel Fortune identifica nel primo
movimento dell’op un’importante rottura con la tradizione: il
primo tema viene affidato al violino Un precedente vi era già stato
nella sonata KV di Mozart; ed in realtà questa è la più mozartia
na tra quelle scritte da Beethoven che ricordano da vicino lo stile
del salisburghese “La primavera” non scade mai in un certo neoclas
sicismo di “maniera” anche se nell’Adagio molto espressivo la melo
dia sembra inizialmente legata a certi tratti distintivi tipici del
periodo che Beethoven però eleva avviando il discorso musicale
verso una maggiore espressività Una caratteristica tipicamente
beethoveniana è poi la presenza dello Scherzo del tutto atipico per
questa composizione Si tratta di una pagina brevissima e “leggera”
secondo Giovanni Carli Ballola che introduce efficacemente il
Rondò finale arrivando a tratti ad anticipare Schumann
Delle sue due bellissime sonate per violino e pianoforte op e
dalla scrittura chiaramente concertante quella in la minore che
ascolteremo questa sera si distingue per un intenso sfruttamento
del registro basso del violino ed una tematica calda e appassionata
Un romanticismo manierato cui si accompagna la tendenza all’inti
mismo non più spirituale ma casalingo (in senso Biedermeier)
caratterizza la produzione cameristica cosiddetta minore di
Schumann La Sonata di Corghi risente dell’adesione ai tipici proce
dimenti dell’avanguardia musicale degli anni Sessanta che si mani
festa fin dai primi lavori del compositore con pronunciati interessi
per la ricerca timbrica e la sperimentazione – sentita come dimen
sione irrinunciabile per l’artista moderno – di nuove tecniche esecu
tive strumentali L’esplorazione delle risorse timbriche più avanzate
è però sempre regolata da un’organizzazione sonora pervicace che
prevede anche i campi di possibilità in cui deve muoversi l’interven
to fattivo dell’interprete
Una sola riga nell’abbozzo autobiografico di Ravel è dedicata alla
Tzigane per violino e pianoforteluthéal o orchestra: “Pezzo virtuo
sistico nel gusto di una rapsodia ungherese” Secondo il racconto di
Héline JourdanMorhange il modello di questo lavoro sarebbe
21 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
“Gioco di specchi”
GABRIELE PIERANUNZI
MAURIZIO BAGLINI
violino
pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN ( )
Sonata n in fa magg op “La Primavera”
Allegro
Adagio molto espressivo
Scherzo Molto allegro
Rondò Allegro ma non troppo
ROBERT SCHUMANN ( )
Sonata n in la min op Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
AZIO CORGHI (
)
Due Movimenti per violino e pianoforte
MAURICE RAVEL ( )
Tzigane rapsodia da concerto
stato il costume violinistico di virtuosi dell’epoca Wienawski e
Sarasate che rappresentano emblematicamente quella zona di
esotismo nella quale convergono e si sovrappongono le regioni
immaginarie degli tzigani e degli spagnoli La Tzigane fu un omag
gio alla violinista Jelly d’Aranyi nipote del grande violinista
Joachim e un elemento caratteristico di tale brano fu il ricorso
all’accompagnamento del pianoluthéal strumento dal timbro
nasale ed acidulo che vorrebbe servire da antidoto all’ovvietà del
l’impresa Ma la versione per violino e pianoluthéal non risparmia
alcuna delle ovvietà della Tzigane: né la lunga introduzione per
violino solo né i numerosi episodi nei quali il giuoco salottiero ha
preso la mano di Ravel “attratto – secondo Claudio Casini – verso
la minuziosa cura di una pagina superflua”
Piergiorgio Ensoli
R
ICHARD
STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State
University con una doppia specializza
zione in musica e matematica Si è perfe
zionato all’University of Yale mentre
seguiva le lezioni di Keith Wilson In
seguito ha conseguito il dottorato con
Kalmen Opperman alla Columbia
University Fondatore del celebre
Ensemble Tashi Stoltzman si è guada
gnato fama internazionale per il suo
modo realmente unico di suonare il clari
netto E’ stato il primo nella storia della
Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad
eseguire un recital per clarinetto Nel
ha vinto il Premio “Avery Fisher”
assegnato per la prima volta ad uno stru
mento a fiato Stoltzman si è esibito
come solista in grandi orchestre e con
famosi direttori come Levine Chailly
Dohnànyi Aschenbach Il talento che
esprime sia come musicista classico che
di jazz è stato sempre apprezzato duran
te le sue tournées Stoltzman ha al suo
attivo più di trenta incisioni comprese le
due vincitrici del premio Grammy
O C C O F I L I P P I N I nato a Lugano
(Svizzera) ha studiato violoncello
con Pierre Fournier e ha iniziato la car
riera concertistica vincendo nel il
Concorso Internazionale di Ginevra
Come solista con orchestre o in recital e come fondatore del “Trio di Milano” in
collaborazione con molti celebri solisti
del più ricco repertorio di musica da
camera ha svolto intensa e varia attività
nei più prestigiosi centri musicali e festi
val internazionali Insegna violoncello al
Conservatorio di Milano E’ membro fon
datore del “Quartetto Accardo” e mem
bro della facoltà all’Accademia
Internazionale della European Mozart
Foundation di Praga
R
P
nato a Latina nel Rha intrapreso
gli studi di pianoforte
OBERTO
ROSSEDA
con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro
diplomandosi al Conservatorio “Respighi”
di Latina Si è poi perfezionato
all'Accademia Pianistica di Imola
all’International Piano Foundation e ai
Corsi di Sermoneta con Alexander
Lonquich Boris Petrushansky e Franco
Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher
Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou
Ts'ong Le affermazioni in vari concorsi
internazionali ("Micheli" di Milano
"Casagrande" di Terni "Schubert" di
Dortmund "Mozart" di Salisburgo) gli
hanno consentito di intraprendere un'in
tensa attività concertistica in più di qua
ranta paesi in Europa Asia Australia
Nord e Sud America Ha suonato come
solista con la Filarmonica della Scala la
Mozarteum Orchester di Salisburgo
l’Orchestra Santa Cecilia di Roma la
KammerakademiePotsdam l'Orchestra di
Padova e del Veneto l’Orchestra
Filarmonica Nazionale di Sofia l’Orchestra
della Toscana In Italia ha tenuto concerti
per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e
Serate Musicali di Milano l'Accademia
Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di
Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e
gli Amici della Musica di Firenze l’Unione
Musicale di Torino il Teatro Comunale di
Bologna il Festival Pontino il Festival
Pianistico di Bergamo e Brescia la
Biennale di Venezia l’Associazione
Scarlatti di Napoli Laureato con lode in
Lettere presso l’Università La Sapienza di
Roma è autore di vari saggi musicologici
ed è regolarmente invitato a tenere semi
nari e masterclass in prestigiose università
americane asiatiche ed australiane (tra cui
la "Georgetown" di Washington la
"Pepperdine" di Los Angeles l'Haverford
College di Philadelphia il Conservatorio
"Xing Hai" di Canton l'Australian National
University) Con la Decca ha inciso
“Mendelssohn Discoveries” dedicato a
musiche pianistiche di Mendelssohn mai
incise prima e “Mendelssohn Rarities”
contenente quattro sonate inedite
Esempio della prima maniera beethoveniana il Trio op com
posto nel e dedicato alla Baronessa von Thun è un omag
gio al mozartiano Trio dei birilli K con il clarinetto (poi
sostituito dal violino) che si intreccia con il violoncello e il pia
noforte In tre movimenti senza scherzo il trio si apre con un
movimento virtuosistico e pieno di pathos (Allegro con brio)
cui si contrappone un Adagio dominato da un tema cantabile
del violoncello poi ripreso dal clarinetto Più interessante e
complesso è il finale (Allegretto) con un pimpante tema tratto
dall'opera L'Amor marinaro di Joseph Weigl (rappresentata a
Vienna nell'ottobre del ) e precisamente dall'aria «Pria
ch'io l'impegno» seguito da nove variazioni e da un piccolo
Allegro in funzione di coda Il clarinetto è uno strumento inter
cambiabile (con violino o violoncello) anche nei Fantasiestücke
op per clarinetto e pianoforte di Schumann anche se il carat
tere liederistico e nostalgico di questi tre pezzi appare stretta
mente legato alla voce del clarinetto Composti nel febbraio del
mostrano alcuni tratti caratteristici dell'ultimo
Schumann con le melodie asimmetriche i frequenti raddoppi
del pianoforte la varietà dei registri espressivi: dal clima elegia
co del primo pezzo (tenero e con espressione) al carattere di
scherzo del secondo (vivo e leggero) alla scrittura brillante e
arpeggiata del finale (veloce e con fuoco) che riprende molti
elementi presentati in precedenza Composti lo stesso anno i
Fünf Stücke im Volkston op costituiscono a loro volta un
piccolo ciclo per violoncello e pianoforte (nella tonalità di la
minore con escursioni in Fa maggiore e in Re maggiore nei
pezzi pari) dal tono intimistico da Hausmusik con ritmi di
danza e alcune stilizzazioni ironiche che danno il tocco folklori
stico suggerito dal titolo Anche Brahms utilizzò il clarinetto in
alcune composizioni cameristiche e questo interesse nacque
dall'incontro con il celebre clarinettista Richard Mühlfeld: nel
l'estate del a Bad Ischl videro la luce il Trio op e il
Quintetto op che l'autore considerò opere minori delle
«sciocchezze» Il Trio dominato da un'atmosfera elegiaca
mostra tuttavia una scritttura ricca di invenzioni armoniche
una intensa elaborazione tematica una costante (e difficile)
ricerca dell'equilibrio timbrico tra i diversi strumenti (ma anche
in questo caso il compositore ha previsto la possibilità di sosti
tuire il clarinetto con uno strumento ad arco in questo caso la
viola) Dopo l'Allegro alla breve una forma sonata con tre
temi uno sviluppo molto breve e una coda virtuosistica il
breve Adagio ci introduce in un clima misterioso e dolente dai
colori tenui caratterizzato dai continui scambi melodici tra cla
rinetto e violoncello L'Andantino grazioso movimento leggero
e pieno di calore ha la forma di un Minuetto con la parte prin
cipale costruita su un unico tema di grande ispirazione melodi
ca e un Trio danzante col piglio di un Ländler Nell'Allegro
finale il primo tema costruito sulla contrapposizione tra ritmo
binario e ternario è seguito da quattro idee secondarie che
dominano nella ripresa prima della coda che chiude il Trio con
un grande slancio
Gianluigi Mattietti
22 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Dall’alba al crepuscolo!
Viaggio di notte”
ROCCO FILIPPINI violoncello
RICHARD STOLTZMAN clarinetto
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN ( )
Trio n in si bem magg op per clarinetto violoncello
e pianoforte
Allegro con brio
Adagio con espressione
Tema con variazioni
ROBERT SCHUMANN ( )
Fantasiestücke op per clarinetto e pianoforte
Zart und mit Ausdruck
Lebhaft Leicht
Rasch mit Feuer
Fünf Stücke im Volkston op per violoncello
e pianoforte
«Vanitas Vanitatum» Mit Humor
Langsam
Nicht schnell mit viel Ton zu spielen
Nicht zu rasch
Stark und Markirt
JOHANNES BRAHMS ( )
Trio in la min op per pianoforte clarinetto e violoncello
Allegro alla breve
Adagio
Andantino grazioso
Finale: Allegro
RCHESTRA ROMA CLASSICA è composta da prime parti soliste e da strumentisti della Fondazione Accademia Nazionale di
Santa Cecilia da docenti di Conservatori musicali e da altri insigni musicisti italiani e stranieri Frutto di un intenso decennio
di esperienze concertistiche a livello internazionale come Camerata Strumentale di Santa Cecilia oggi completamente ristruttura
ta anche con l’aiuto di un folto gruppo di Amici scelti in campo musicale artistico e imprenditoriale essa tiene concerti per le
più importanti Società musicali avvalendosi a volte della collaborazione di direttori e solisti di fama mondiale In questo lungo
periodo di attività ha esaminato studiato ed eseguito le pagine note del grande repertorio cameristico che va dal Barocco ai
migliori contemporanei In Italia ha suonato un po’ ovunque ma sempre in contesti di grande prestigio Ha tenuto concerti in
Spagna Francia Svizzera Austria Germania Lussemburgo Giappone e America Latina Ha collaborato con solisti come Bruno
Canino Michele Campanella Federico Agostini Massimo Quarta Angelo Stefanato Uto Ughi Rocco Filippini Franco Maggio
Ormezowski Stefan Milenkovich e con i migliori cantanti lirici
O
ANTI INTERDONATO messinese ha studiato a Roma con Lidia D’Albore perfezionandosi poi con Remy Principe Guido
Agosti e Riccardo Brengola Diploma di merito all’Accademia Chigiana di Siena e ° Premio al Concorso Nazionale di Vittorio
Veneto ha fatto parte per alcuni anni dei Solisti Aquilani e dei Virtuosi di Roma con Renato Fasano proseguendo poi con
Angelo Stefanato sino alla fine dell’attività del complesso Sostituto spalla al Teatro Bellini di Catania ha ricoperto per breve
tempo il ruolo di concertino al Teatro dell’Opera di Roma e successivamente è diventato concertino all’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia E’ stato vincitore del concorso di musica da camera della Cassa Nazionale Musicisti E’ attualmente primo violino
concertatore dell’orchestra da Camera “Roma Classica” con la quale svolge intensa attività in Italia e all’estero
S
ARIA CHIARA CHIZZONI nata a Mantova nel si è diplomata in Canto al Conservatorio L Campiani della propria città e
successivamente in Musica da Camera al Conservatorio A Boito di Parma Si è perfezionata ai corsi del Teatro Comunale di
Modena promossi dalla fondazione Toscanini con Mirella Freni Raina Kabaivanska e Arrigo Pola Ha debuttato ruoli protagonistici
nelle seguenti opere: “Enrico Leone” di Steffani “La Zingara” di Da Capua a fianco di Ugo Benelli “Rappresentazione di Anima e
Corpo” di E De Cavalieri “Orfeo ed Euridice” di Gluck “La Contadina Astuta e La Serva Padrona” di Pergolesi “La Prova di un’Opera
Seria” di Gnecco “La Cambiale di Matrimonio” di G Rossini al Festival rossiniano di Wildbad “Rita ed Elisir d’Amore” di Donizetti “Il
Telefono” di Menotti “Carmina Burana” di Orff; ha sostenuto inoltre ruoli principali ne: “La Cenerentola” di G Rossini in una produ
zione del Teatro dell’Opera di Roma e al Fraschini di Pavia a fianco di Katia Ricciarelli e William Matteuzzi “Così fan tutte” di Mozart
al Lirico di Cagliari; ha collaborato con direttori e registi come G Andretta C Desderi R Bonucci E Maschio P Maag S Sanna F
Corti K Martin C Gallico R Gabbiani F Crivelli S Mazzonis D Abbado V Grisostomi P Montarsolo Si è esibita in numerosi
festival in Germania Svizzera Spagna Francia Croazia e in Italia a Cremona Ravello Noto Teatro Verdi di Padova Teatro Donizetti
di Bergamo Petruzzelli di Bari Lingotto di Torino Recentemente ha vinto il Concorso Lauri Volpi nella categoria Duetti d’Opera Ha
inciso per la Chandos “Messa per S Marco” di Galuppi con F M Bressan
M
La raccolta dei dodici concerti che formano Il Cimento dell'ar
monia e dell'invenzione pubblicata ad Amsterdam nel deve la sua popolarità ai primi quattro concerti dedicati alle
quattro stagioni e associati a quattro sonetti che furono forse
introdotti in un periodo successivo Vivaldi sfrutta magistral
mente tutte le tecniche degli archi e le loro possibilità colori
stiche: gli energici unisoni per la tempesta l’uso della sordina
l’effetto dello spazio ottenuto attraverso la sovrapposizione di
elementi autonomi (come nel Largo della "Primavera" dove le
note ribattute delle viole che devono suonare «sempre molto
forte e strappato» imitano l'abbaiare di un cane) la scrittura
virtuosistica del violino solo (che mima un'ubriacatura
nell'Allegro iniziale dell'"Autunno") i pizzicati dei violini che
descrivono la pioggia nel Largo dell'"Inverno" Ricchi di inven
zioni strumentali sono anche i tre Divertimenti per archi
K e che Mozart compose a Salisburgo nei primi
mesi del e che seguono il modello in tre movimenti tipi
co del Concerto e della Sinfonia operistica È forte ancora l'in
fluenza di Sammartini e della Sonata barocca ma Mozart
mostra già la sua personalità (e l'influenza di Haydn) nella
scrittura tematica e contrappuntistica nelle modulazioni "pre
romantiche" degli sviluppi È possibile che Mozart abbia com
posto questi tre divertimenti al fine di disporre di materiale
nuovo da portare con sé nel suo ultimo viaggio in Italia che
intraprese nell'ottobre del per la rappresentazione mila
nese del Lucio Silla Prima di arrivare a Milano Mozart si
fermò a Bolzano («buco da porci» scrisse alla sorella) dove
compose il mottetto Exultate Jubilate K per il castrato
Venanzio Rauzzini (futuro interprete di Lucio Silla) che fu
eseguito il gennaio : una cantata drammatica dal carat
tere operistico articolata in tre tempi (al centro l'Andante «Tu
virginum corona») e caratterizzata da una raffinata scrittura
strumentale con un ruolo indipendente affidato agli oboi e
alle viole L'abilità mozartiana di mettere tutti i mezzi musica
li al servizio dell'espressione drammatica culminerà nelle tre
opere su libretto di Da Ponte Anche l'aria di Zerlina «Vedrai
carino» dal secondo atto di Don Giovanni è un piccolo capola
voro di efficacia teatrale con il suo ballabile ritmo ternario i
colori pastello dei fiati i fremiti dati dai trilli dei violini le
mezze voci degli strumenti la semplice struttura bipartita (la
prima parte dal tono popolarescola seconda dominata dall'i
mitazione ritmica del battito del cuore) che rendono alla per
fezione le languide moine di Zerlina al marito geloso Alle canta
te massoniche si può invece idealmente accostare la Kleine
deutsche Kantate K (Voi che onorate il creatore dell'in
commensurabile mondo) composta nel luglio del su testo
di Franz Heinrich Ziegenhagen commerciante amburghese
appassionato degli scritti naturalistici di Rousseau e fondato
re di una comunità che si proponeva un ritorno allo stato pri
mitivo
Gianluigi Mattietti
23 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“L’incontro tra il prete rosso veneziano
e il genio salisburghese”
ORCHESTRA ROMA CLASSICA
SANTI INTERDONATO violino
MARIA CHIARA CHIZZONI soprano
ANTONIO VIVALDI ( )
I Concerti delle “Stagioni”
Concerto in mi magg “La Primavera”
Allegro Largo Allegro
Concerto in sol min “L’Estate”
Allegro non molto Adagio Presto
Concerto in fa magg “L’Autunno”
Allegro Adagio Molto Allegro
Concerto in fa magg “L’Inverno”
Allegro non molto Largo Allegro
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Divertimento in fa magg K Allegro Andante Presto
da Exultate jubilate K “Tu virginum corona”
dal Don Giovanni K “Vedrai carino”
Die ihr des unermeßlichen Weltalls Schöpfer ehrt K Divertimento re magg K Allegro Adagio Presto
EONARD ELSCHENBROICH nato nel
a Francoforte all’età di dieci
anni ha iniziato a frequentare la Yehudi
Menuhin School di Londra che gli ha
offerto una borsa di studio Prima di
compiere anni aveva già preso parte
come solista a più di cento concerti in
Inghilterra tenuti alla Royal Festival
Hall alla Fairfield Hall e alla Wigmore
Hall Molte delle sue composizioni sono
state eseguite in Inghilterra alcune delle
quali anche presso la Queen Elizabeth
Hall Ha partecipato a molte competizio
ni internazionali e vinto diversi premi tra
cui il Primo Premio all’International
Concertino Praga Competition nel il “Top Cellist Prize” nel alla Verbier
Academy l’ EugeneIstomin Prize per il
“Most Promising Young Artist”alla Pablo
Casals Cello Competition nel e il
“Best New Coming Artist” della “Pro
Europa” Society nel Ha suonato in
qualità di violoncello solista con nume
rose orchestre internazionali e pianisti
molto conosciuti come MarcAndré
Hamelin Martin Helmchen Kirill
Gerstein nei più importanti festival in
Francia Italia Austria Svizzera Belgio
Olanda Lussemburgo Polonia
Repubblica Ceca e Germania Gidon
Kremer dopo aver suonato in trio con
lui lo ha invitato a partecipare al festival
“Les Muséiques” di Basilea e al
Lockenhaus Festival dove ha suonato
anche con la Kremerata Baltica
Prossimamente sarà impegnato con la
Belarus National Philarmonic nel
Concertgebouw e con la Breman
Philarmonic insieme a Boris Berezovsky
e Nikolai Znaider nelle Rococo
Variations Leonard Elschenbroich è uno
dei due violoncellisti sostenuti dalla
AnneSophie Mutter Foundation Con
AnneSophie Mutter ha suonato a
Weimar in Germania e presto terranno
un concerto di beneficenza presso la
Herkulessaal di Monaco Il compositore
L
italiano Luca Lombardi gli ha dedicato
un pezzo per violoncello solo “Essay (Steiner)” che è stato eseguito a Roma
e registrato per la casa discografica “Rai
Trade” Leonard Elschenbroich suona il
famoso violoncello di Matteo Goffriller
Venezia scelto per lui dalla
Violoncello Society di Londra Prosegue i
suoi studi con Frans Helmerson a
Colonia
Meno ardite delle Sonate e Partite per violino solo le sei Suites
per violoncello nacquero nello stesso periodo tra il e il
quando Bach alla corte di Cöthen poté dedicarsi alla com
posizione di molta musica strumentale Non si è conservato il
manoscritto autografo di queste suites ma esiste della Suite n
una versione trascritta da Bach per liuto Destinata a un violon
cello «scordato» (con la quarta corda abbassata di un tono) la
Suite n si differenzia dallo stile italiano che domina nelle altre
e mostra un eloquio grave e solenne a partire dal Preludio che
si apre con un'introduzione pomposa alla francese seguita da
una fuga in / con quattro entrate del soggetto disposte sulle
diverse corde (nell'ordine II I IV III) in un contrappunto vir
tuale di grande complessità sia ritmica che armonica Se
l'Allemanda conserva il carattere austero del Preludio le due
Gavotte sembrano avere la funzione di stemperare la tensione
accumulata prima dell'elegante conclusione affidata alla Giga
Punteggiata di echi bachiani è la recentissima Sonata per vio
loncello solo di Lera Auerbach giovane compositrice russa da
tempo residente negli Stati Uniti Nata nel a Chelyabinsk
città degli Urali al confine con la Siberia è una poliedrica figura
di artista attiva come compositrice (allieva di Milton Babbitt)
ma anche come pianista e come poetessa Composta nel ed eseguita per la prima volta ad Atene il febbraio da
Christophor Miroshnikov la Sonata per violoncello op mostra una grande libertà stilistica tratto tipico del linguaggio
musicale della Auerbach e una continua giustapposizione di
elementi tonali e atonali In cinque movimenti da eseguirsi
senza soluzione di continuità comincia con un Prélude carico di
mistero che introduce il materiale intervallare dell'intera sona
ta seguito da un Allegro moderato con alcune malinconiche
sezioni in pizzicato; da un movimento Alla breve nel quale
affiora una melodia popolare; da un Moderato dal carattere
energico e brutale collegato (tramite un Interludio) al quarto
movimento (Vivo); e si conclude con una danza focosa (Allegro
ma non troppo) basata sullo stesso materiale del movimento
iniziale Pochi giorni prima dell'esecuzione ateniese della Sonata
per violoncello della Auerbach a Roma il gennaio il gio
vanissimo Leonard Elschenbroich eseguiva una novità di Luca
Lombardi: Essay ("Steiner") Lavoro composto nel su
commissione del Rudolf Steiner Archiv di Dornach e legato a
una esposizione delle tavole che Steiner disegnava per le sue
conferenze mostra una scrittura strumentale che sembra
preannunciare la complessa parte per violoncello solo di
Prospero terza opera del compositore romano messa in scena
ad aprile a Norimberga Il brano comincia con un glissato «più
lungo possibile» gioca sull'alternanza legnocrine su armonici
pizzicati qualche passaggio polifonico sulla ricerca di effetti
timbrici («con molta pressione dell'arco quasi rumore») e nette
caratterizzazioni espressive («forte sempre rustico») per con
cludersi su un lentissimo «etereo»
Gianluigi Mattietti
26 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“A Luca Lombardi”
LEONARD ELSCHENBROICH violoncello
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Suite n in do min BWV Preludio
Allemanda
Corrente
Sarabanda
Gavotte I
Gavotte II
Giga
LERA AUERBACH (
)
Sonata op per violoncello solo
Prélude (Allegro moderato)
Alla breve
Moderato Lento Interlude
Vivo
Allegro ma non troppo con fuoco
LUCA LOMBARDI (
)
Essay (“Steiner”)
con il sostegno di:
A
NDREA
BACCHETTI talento precoce
giovanissimo ha incontrato e raccolto
i consigli di artisti quali Karajan Berio
Horszowsky Siciliani e Magaloff; ha con
seguito il diploma "Master" all’Accademia
di Imola con F Scala Ha debuttato a anni alla Sala Verdi di Milano con i Solisti
Veneti diretti da C Scimone Da allora ha
partecipato a festival quali Lucerna
Salisburgo Santander Badworishofen La
Coruña Torino Pesaro Ravello Bologna
Belgrado Lugano Brescia e Bergamo ecc
e ha tenuto concerti in centri musicali
come Berlino (Konzert Haus) Roma
(Istituzione Universitaria dei Concerti
Accademia Filarmonica Romana Parco
della Musica) Mosca (The Moscow State
Philarmonic Society Rachmaninoff Saal)
Praga (Rudolfinum Dvorak Hall) Madrid
(Auditorium National ciclo di Scherzo)
Buenos Aires (Teatro Coliseo) San Paolo
(Mozarteum Brasileiro Teatro Rubinstein
Concertos Bank Boston Hebraica) Berna
(Zentrum Paul Klee) Bucarest (Ateneul
Roman) Milano (Serate Musicali Sala
Verdi e Teatro Dal Verme Teatro alla
Scala) con orchestre di rilievo internazio
nale (Festival Strings Lucerne Camerata
Salzburg Prague Chamber Orchestra
Filarmonica della Scala ORTVE – Madrid
Filarmonica delle Nazioni – Amburgo
Filarmoniche di Nizza e Cannes SDKO
Pforzheim) sotto la guida di direttori
quali Baumgartner Bellugi Bender
Ceccato Lombard Justus Frantz Lü Ja
Maag Nanut Pelivhanian Petitgirard
Valdes Zedda Zuccarini Suona in duo
con R Filippini In Italia è stato ed è rego
larmente ospite delle maggiori associazio
ni concertistiche e delle più importanti
istituzioni concertisticoorchestrali ed enti
lirici La Giuria del Concorso Micheli presieduta da Luciano Berio gli ha asse
gnato all’unanimità il Premio Speciale
della Fondazione Calouste Gulbenkian per
la migliore eseuzione del brano contem
poraneo Recentemente è stato pubblica
to il CD DECCA dedicato alle musiche per
pianoforte di Luciano Berio particolar
mente apprezzato dal compositore che è
stato premiato dalle maggiori riviste e
dalla stampa specializzata tra cui la
"nomination" al "Premio Amadeus " e
le " stelle" di Musica Ha inciso inoltre l’o
pera essenziale per pianoforte e orchestra
di Mendelssohn con la Prague Chamber
Orchestra (Arts) pubblicata da
Amadeus; concerti di Mozart con i
Festival Strings Lucerne e R Baumgartner
(Gallo) con i Filarmonici di Verona e P
Borgonovo (Dynamic) Di prossima pub
blicazione il cofanetto DECCA con l’inte
grale delle Suite Inglesi di Bach Durante
la passata stagione ed in quella in corso ha
tenuto concerti con I Solisti di Mosca e J
Baschmet; con il Quartetto della Scala; il
Prazak Quartet; i Solisti della Filarmonica
Toscanini; ha partecipato a Milano al
ricordo di L Berio insieme all’Ensemble
Intercontemporain e P Boulez Nella
prossima stagione tornerà in recital al
Konzerthaus di Berlino suonerà con
l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di
Genova e Lü Ja al Gewandthaus di Lipsia
con la MDR Sinfonieorchester sotto la
guida di Fabio Luisi e a Milano con
l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diret
tore Schellenberger
Il concerto di questa sera si apre con la Suite
inglese in mi minore e la Suite francese in sol
maggiore di Johann Sebastian Bach per poi
passare al Clair de Lune di Claude Debussy
dalla Suite bergamasque La Suite è una com
posizione strumentale in più movimenti trat
ti da danze popolari scelti con criterio di con
trasto ritmico tra loro e caratterizzati dalla
stessa tonalità L’origine della suite una delle
forme musicali più antiche e destinata ad
influenzare direttamente lo sviluppo del lin
guaggio strumentale sino a tutto il
Settecento è da ricercarsi nella valorizzazio
ne artistica della musica profana durante il
Medioevo Nel Rinascimento si diffuse l’usan
za del ballo tra persone di sesso diverso e
sotto la spinta di questo nuovo cambiamento
sociale i musicisti danno con la suite un’effi
cace risposta ai nuovi concetti d’arte assimi
lando e nobilitando le danze popolari che ne
costituiscono appunto la prima forma Nella
prima metà del XVII secolo grazie all’apporto
di JJ Froberger è ormai possibile stabilire la
caratteristica struttura della suite classica:
quattro danze (allemanda corrente saraban
da giga) con frequente immissione tra le
ultime due di altri movimenti danzati come
la bourrée la gavotta la loure il minuetto il
rigaudon il passepied Oltre all’idea del con
trasto ritmicoagogico sulla quale si basa
caratteristica della suite sono la stessa tona
lità (con l’alternanza di maggiore e minore) e
l’uguale struttura delle sue parti Il preludio
alla suite è un fenomeno più tardo inserito
per primo da Johann Sebastian Bach che con
le Suite inglesi e Suite francesi realizzò
alcuni dei più noti capolavori della letteratura
cembalistica superando i suoi contempora
nei sia italiani che francesi nella padronanza
della tecnica compositiva e realizzando una
sintesi fra l’imitazione contrappuntistica ere
dità dell’antica polifonia vocale e l’armonia
tonale Clair de Lune dalla Suite bergamasque
di Claude Debussy mostra l’adesione già nel
titolo alle teorie dell’Impressionismo nei
confronti del quale l’autore ebbe un senti
mento di odioamore non privo ai nostri
occhi di una certa misteriosa ambiguità
Infatti il compositore negò sempre le affinità
che la propria musica mostrava con la con
temporanea ricerca pittorica soprattutto
preoccupato che le sue realizzazioni potesse
ro essere scambiate per opere descrittive e iconografiche Ma la sua
predilezione per l’elemento coloristico unita alla volontà di mettere a
punto un nuovo linguaggio artistico lo rende disponibile ad accettare
anche nei titoli alcune immagini “pittoriche” per poi allontanarsi pro
gressivamente dai riferimenti visivi fino a definire il proprio
Impressionismo come ricerca astratta e strettamente musicale In La
fille aux cheveux de lin e ne La Cathédrale engloutie dal primo libro
dei Preludes (pezzi brevi da eseguire singolarmente prima di un’opera
principale) Debussy esprime l’intenzione di caratterizzare ogni brano
mettendolo in relazione oltre che con una più o meno definita imma
gine visiva anche con una particolare soluzione tecnicocompositiva
Ne deriva una non indifferente varietà di espressioni emotive e di
tipologie di scrittura musicale Il titolo è posto volutamente alla fine
di ogni pezzo tra parentesi e dopo tre puntini quasi a sottolineare la
carica puramente emotiva e non descrittiva di queste indicazioni Il
linguaggio musicale di Debussy è qui solidissimo intenso ed intimo
Parlare del Notturno in mi bemolle maggiore op n significa par
lare di una delle composizioni più conosciute di Chopin E lo fu sem
pre forse non tanto per ciò che di realmente artistico vi è in esso
quanto per quell’atmosfera sentimentalistica dalla quale non è anco
ra del tutto liberato Per questa composizione Chopin suggeriva ai
propri allievi di prendere a modello Giuditta Pasta (grande soprano
italiana dell’Ottocento) e la scuola di canto italiana E’ un’opera di
carattere salottiero con evidenti tratti caratteristici del Notturno
romantico ma è una composizione che a lui piaceva talmente tanto
che scrisse l’incipit su di un biglietto che offrì a Maria Wodzinska (sua
allieva di pianoforte) e il primo successo lo ottenne in quei salotti let
terari che frequentava dove le cose volgari non avevano ingresso
Una ricca ornamentazione è caratteristica del genere la cui melodia è
modellata sul belcanto italiano ma della nostra composizione cono
sciamo almeno quattordici varianti inventate dallo stesso Chopin
quando eseguiva la sua opera “L’accompagnamento di questo
Notturno si discosta un po’ da quelli che il Maestro aveva usato fino a
quel momento… l’architettura è divisa in quattro sezioni… il tema è
esposto nelle misure continuato da una variazione… segue una
transizione in si bemolle maggiore una seconda variazione la ripeti
zione della transizione e una terza variazione cui segue una Coda che
divagando su ricordi della transizione e del tema conclude in modo
fiabesco ed evanescente” (Gastone Belotti “Chopin”) Il brano finale
è l’Improvviso op l’ultimo e il più celebre dei quattro scritti da
Chopin e fu pubblicato dopo la morte dell’autore dall’editore Fontana
il quale gli aggiunse l’appellativo di Fantaisie senza particolari motivi;
ma è anche il primo composto essendo del e fu dedicato a
Madame D’Este ma eseguito solo nel per la prima volta da un’al
lieva di Chopin Martelline Czartoryska eccellente pianista Il termine
improvviso suggerisce l’impressione di una composizione dal caratte
re appunto di improvvisazione In realtà essa risponde al classico
schema tripartito col tema principale cui fa seguito un episodio cen
trale più espressivo che si oppone a quello iniziale che viene poi ripre
so per concludersi in una Coda finale
Piergiorgio Ensoli
27 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
“Da Bach a Chopin:
alcune pagine celebri”
ANDREA BACCHETTI pianoforte
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Suite Inglese n in mi min BWV Preludio
Allegretto
Corrente
Sarabanda
Passapied I
Passapied II
Suite Francese n in sol magg BWV Corrente
Sarabanda
Gavotta
Bourrèe
Loure
Giga
CLAUDE DEBUSSY ( )
dalla “Suite bergamasque”:
Clair de lune
dal “primo libro dei Preludi”:
La fille aux cheveux de lin
La Cathédrale engloutie
dai ” Studi per pianoforte”:
Pour les “cinq doigts” d’après Monsieur Czerny
FRYDERYK CHOPIN ( )
Notturno op n ImprovvisoFantasia op M
AURO ZAZZARINI si diploma con il
massimo dei voti in sassofono
sotto la guida di Teobaldo Maestri e in
musica jazz con Gerardo Iacoucci presso
il Conservatorio “L Refice” di Frosinone
Dal è docente di musica jazz presso
il Conservatorio “O Respighi” di Latina
Nel ’ vince il premio nuovi talenti
indetto dai Conservatori delle tre
Venezie Inizia la sua carriera suonando
nei club romani “Folks Studio” e “Music
Inn” con Francesco Forti Danilo Rea
Roberto Gatto Enzo Pietropaoli Puccio
Sbodo Giovanni Tommaso Maurizio
Giammarco emergendo con il suo quin
tetto nell’ambito della rassegna annuale
del Folks Studio Suona con il Quartetto e
la Big Band di G Iacoucci in qualità di I°
alto Partecipa ai più importanti festival
nazionali quali “Umbria jazz” “Sanremo
jazz” “Roccella Ionica” “Villa
Celimontana” Negli anni ’ suona con
Chet Baker e Dizzy Gillespie fa parte del
quintetto di Steve Grossman per circa
quattro anni e del quintetto di Sal
Nistico suonando nei più importanti club
europei; collabora inoltre con altri illu
stri musicisti americani quali Mike
Melillo Leo Mitchell Gary Smullian Fred
Henke Alvin Quin Con il proprio quin
tetto si esibisce in Germania Olanda
Svizzera Francia Spagna Registra a pro
prio nome CD: “ Blue Sun” “ Where the
wind Blows” “Soul Woman” “Eyes in the
Heat” firmandone tutte le composizioni
Partecipa alla realizzazione di diversi CD
tra i quali con il fagottista Rino
Vernizzi: “PlayBach PlayPaganini”
“Etnoart” “Baby Boom” Ha scritto il
libro “Tecnica del Sax modernoapproccio
all’improvvisazione” ed Elugi Dal dirige la propria Big Band composta da
molti giovani musicisti che da sempre vi
fanno esperienza
28 luglio
VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico
Mauro Zazzarini Fabio Punzo
sax contralto
Claudio Camilletti Roberto Aversano
sax tenore
Francesco Damiani
sax baritono
Settimio Savioli Sergio Vitali
Mirco Rinaldi Paolo Di Marco
trombe
Ilario Polidoro Luca Sciricco
Santino Polidoro Alberto Amidei
tromboni
Alessandra Cogliandolo
pianoforte
Giorgio Calderan
contrabbasso
Giancarlo Guidoni
batteria
L’orchestra è composta dal classico organico per Big Band: sax trombe tromboni pianoforte contrabbasso batteria
Tra di essi alcuni solisti della provincia diplomati presso il
Conservatorio “O Respighi” di Latina che si sono distinti a
livello nazionale quali: Alessandra Cogliandolo Francesco
Damiani Fabio Punzo Ilario Polidoro Settimio Savioli
Il concerto propone un repertorio che attraversa la storia della
Big Band partendo da autori quali Count Basie Duke
Ellington Glenn Miller passando per compositori di comme
die musicali quali George Gershwin Irving Berlin Van
Heusen fino alle composizione più moderne dell’orchestra
Mel LewisThad Jones
Il programma prevede inoltre uno spazio dedicato al trio di
Alessandra Cogliandolo che proporrà brani tratti dal suo CD
“Playing Bill Evans”
“Compositori americani del
Novecento”
MAURO ZAZZARINI BIG BAND
BSTRAYHORN/D ELLINGTON
Take the “A” Train
DUKE ELLINGTON (
)
Sophisticated Lady
N WASHINGTON/G BASSMAN
I’m getting sentimental over you
F WALLER/A BROOKS
Ain’t Misbehavin
IRVING BERLIN ( )
Blue Skies
J BURKE/J VAN HEUSEN
But Beautiful
N HEFTI/C BASIC
Lil darlin’
ANTONIO CARLOS JOBIM (
)
One note Samba
B GREEN/L BROWN/B HOMER
Sentimental Journey
G GERSHWIN/I GERSHWIN
They can’t take that away from me
DUSKO GOYCOVICH
Fancy Nancy
TAD JONES
A child is born
US
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA
Corsi di Perfezionamento e
di Interpretazione Musicale
nel Castello Caetani di Sermoneta
DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI
musica da camera con pianoforte BRUNO CANINO
giugno luglio
viola BRUNO GIURANNA
luglio luglio
pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE
luglio luglio
violoncello ROCCO FILIPPINI
luglio luglio
violino MARIANA SIRBU
luglio luglio
fagotto SERGIO AZZOLINI
luglio luglio
arpa URSULA HOLLIGER
luglio luglio
flauto PETERLUKAS GRAF
luglio luglio
contrabbasso FRANCO PETRACCHI
luglio luglio
tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA
luglio luglio
clarinetto RICHARD STOLTZMAN
luglio luglio
Collaboratori
Massimo Bianchi
Linda Di Carlo Clara Dutto
Pasquale Marono Mario Montore
Roberto Paruzzo Romina Vavassori
TESTIMONIANZE
DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI
ARPA
Ursula Holliger dal al CANTO
Mascia Predit CLARINETTO
Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE
Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO
Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva (tecnica del contrabbasso)
FAGOTTO
Sergio Azzolini FLAUTO
PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA
Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE
Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA
Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘
al ‘
Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO
Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO
Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele
D’Amico: Petrassi e Salviucci
Tavola rotonda: La musica nuova
Incontro con i musicisti polacchi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti francesi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti sovietici
I generi musicali e il loro pubblico
Incontro con i musicisti spagnoli
Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della
musica di oggi?
Incontro con i musicisti statunitensi
Convergenze e divergenze nelle esperienze
artistiche contemporanee
Convegno: Committenza e composizione
Incontro con i musicisti giapponesi
La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi
Prospettive italiane e ungheresi
La musica in Italia tra pubblico e privato
Incontro con i musicisti tedeschi
La musica in Germania dopo Darmstadt
L’editoria musicale in Italia
Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi?
Ad Elliott Carter per i suoi anni
Incontro con i musicisti sovietici
La musica in Unione Sovietica
Seminario di studi: Il libro musicale in Italia
Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi?
Incontri internazionali di musica contemporanea
Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti
Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione
diffusione e documentazione
Incontri internazionali di musica contemporanea
Ritratto di Witold Lutoslawski
Les liaisons dangereuses: musica parola poesia
Incontri internazionali di musica contemporanea
Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival
Pontino
Per Petrassi: ricordi e testimonianze
Incontri internazionali di musica contemporanea
Donne compositrici: una nuova realtà musicale
Ritratto di Aldo Clementi
Incontri internazionali di musica contemporanea
“luCiAnoBErio”
Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista
Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino
e il ruolo dell’estetica nella cultura
Incontri internazionali di musica contemporanea
“LEM”
Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi:
“Parole/suoni/gesto/visività”
Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica
d’oggi tra valore estetico e mercato
Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi”
di Gérard Grisey
Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni:
“Sette volte dieci”
Convegno di studi: “Gino Contilli (
)”
Incontri internazionali di musica contemporanea
“
”
Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci”
Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger”
Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per
la promozione della musica contemporanea”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image I
Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni
ricerche tendenze”
Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza
Incontro con Robert Cahen”
Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image II
Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di
Luis de Pablo”
Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore
oggi”
“Il Secolo di Petrassi”
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Aldo Clementi e Luis de Pablo
PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales
PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni
ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar
ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello
e pianoforte BOSCO Gilberto
A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado
QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano
LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione
) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio
IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo
DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio
SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA
THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film
di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto
LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide
SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto
STELLE ASSENTI ARATA Paolo
LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro
NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo
FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo
CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per
quartetto d’archi BACCILE Walter
E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione
pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino
NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon
KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio
SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano
DUETTI per violino e flauto (
/)
(versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due
violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott
RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e
clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio
DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo
SIMILE C SONATA SCARLATTI CASTIGLIONI Niccolò
DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno
CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e
strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni
“FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo
STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre
trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola
e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino
viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble CORREGGIA Paolo
EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele
SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto
e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA DI BARI Marco
SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per
pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE
per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE
per pianoforte DINESCU Violeta
KATA DITTRICH P Heinz
KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco
LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico
AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS
László SARY László VIDOVSZKY
HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti DAMIANI Giovanni
PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo ESPAJ Andrej
MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo
DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e
pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su
testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FANTICINI Fabrizio
CANTO DI LAURA per flauto in do DEL PUERTO David
VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono DENHOFF Michael
MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte PABLO Luis
DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e calrinetto DE
DE ROSSI RE Fabrizio
MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco
IRRTUM per soprano flauto e percussioni FEDELE Ivan
ETUDES BOREALES NOTTURNO FRANCESCHINI Armando
ORGANA (per strumenti) GALDI Enzo
RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario
QUARTETTO N GENTILE Ada
MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando
OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte GIULIANO Giuseppe
VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed
elaborazione elettronica MAESTRI Fabio
STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard
ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario
IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano
DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele
CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino
e violoncello HALFFTER Cristobal
DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco
SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz
PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico
SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz
SONATA per flauto solo KOENIG G Michael
SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo
BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte
violino e violoncello KURTÁG György
SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce
e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LAGANÀ Ruggero
SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina
ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele
AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato
danzatore e videoclip LUGO Claudio
BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo
VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per
video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert
CORN MANNUCCI Andrea
SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo
EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald
CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per
violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro
LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario
IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc
FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio
RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo
Petrassi) MOSCA Luca
SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) NONO Luigi
DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per
flauto e clarinetto NOVA Riccardo
STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty
CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco
ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward
TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per
clarinetto basso e marimba RAZZI Fausto
LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro
magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico
ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso PANNI Marcello
TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari
sul Salmo RENOSTO Paolo
ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani PASQUOTTI Corrado
GRAFFITI per oboe solo RIJNVOSN Richard
PIECE OF CAKE per ensemble PENNISI Francesco
PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e
pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto
violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto
pianoforte violino viola e violoncello SBORDONI Alessandro
DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso PETRASSI Goffredo
FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio
popHACK POSSIO Gianni
VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e
pianoforte POUSSEUR Henry
LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico
acuto PRIORI Massimo
SONATINA PTASZYMSKA Marta
UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa SCHNEBEL Dieter
CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore
LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO
PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio
LA MAR per marimba SECO Manuel
TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe
SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce
pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro
E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e
percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto
e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG STACHOWSKI Marek
MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello
e soprano SZÖLLÖSY András
SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele
TEATRO II per ensemble TESTONI Gianpaolo
SERENATA per flauto TOGNI Camillo
PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio
DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco
TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo
FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio
CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE”
per pianoforti VANDOR Ivan
TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto
violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello
e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn
OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter
LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso
e pianoforte CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA
Viale Le Corbusier LATINA
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