° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE Campus Internazionale di Musica CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS Gabriele Bonomo Bruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio Von Arx COORDINATORE ARTISTICO Riccardo Cerocchi CONTRIBUTO E PATROCINIO Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Provincia di Latina e Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola Sperlonga Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” COLLABORAZIONE RAI Radio Sky Classica Busto Arstizio Film Festival Fondazione “Ottavio Ziino” Orchestra di Roma e del Lazio AGON Acustica Informatica Musica Hotel Maga Circe di San Felice Circeo Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA Pro Loco di Sermoneta e Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova Abbazia di Valvisciolo SOSTEGNO SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi Fondazione Cassa di Risparmio di Roma Sidis Travaglia Assicurazioni International Inner Wheel SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano AMMINISTRAZIONE Nicola Astarita Paola Sighinolfi UFFICIO STAMPA Andrea Fasano ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA Mauro Buccitti Foto di Franco Maria Ricci PROGRAMMA GENERALE INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nei GIARDINI DI NINFA nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE DI SAN FELICE CIRCEO CONCERTI nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA e nell’ABBAZIA DI VALVISCIOLO nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE in SAN FELICE CIRCEO e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA TESTIMONIANZE INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI Gli Incontri di studio sulla musica contemporanea con i quali si apre ogni edizione del Festival Pontino si avviarono trent’anni fa nel con un lungo e pregnante colloquio sulla Scuola Romana tenuto da Goffredo Petrassi e Fedele D’Amico prima del concer to serale nel Castello Caetani di Sermoneta Negli anni successivi essi si ampliarono e approfondirono tematiche nuove e di attualità quali lo stato del lin guaggio musicale i generi musicali e il loro pubblico le musiche e i loro spazi Per molti anni furono occa sioni di confronti internazionali bilaterali tra musiche italiane di oggi e quelle di altri Paesi europei oltre gli Stati Uniti e il Giappone Quest’anno nei giorni e giugno essi si avventu rano nel mondo della leggenda e della fantasia “Suoni dal Mito” è il tema che il Campus ha suggerito Figure mitologiche femminili sono protagoniste di nuove creazioni per voce e strumenti frutto del sodalizio artistico di alcuni autori: Luca Mosca con Gianluigi Melega Henri Pousseur con Michel Butor Giorgio Colombo Taccani con Vittorio Sermonti Luis de Pablo con JoséMiguel Ullán Michele Tadini con Francesco Tadini Matteo Franceschini con Andrea Franceschini Alessandro Solbiati con Rodolfo Carelli Le ascoltere mo in prima assoluta e così le opere solo strumentali di Michele dall’Ongaro di Paolo Castaldi e di Tonino Tesei anch’esse ispirate al mito Il mito inoltre sarà oggetto delle autorevoli relazioni di Paolo Castaldi Quirino Principe Don Luigi Garbini e Sandro Cappelletto che apriranno le conversazioni a cui porteranno il loro contributo altri illustri uomini di cultura I luoghi degli Incontri sono gli stessi del mito: i giardini di Ninfa con i ruderi dell’antica città e la fonte di limpide acque; la costa sul mare del Monte Circeo dove si ama credere sia approdato Ulisse Le due giornate saranno precedute dal concerto piani stico del giugno nel Castello Caetani che a testi monianza della storicità del tema proposto ci farà ascoltare musiche anch’esse ispirate al mito ma scritte in tempi passati Il Festival proseguirà poi nel comprensorio Pontino (Sermoneta e Fossanova) con concerti di musica tra dizionale affidati ad interpreti di prim’ordine tra i quali i prestigiosi docenti dei Corsi di Sermoneta che in alcuni casi si propongono in formazioni singolari altrove improbabili All’interno dell’ampio repertorio classico spiccheranno le musiche di due grandi della musica da tempo mitizzati: Wolfgang Amadeus Mozart di cui si celebrano i anni dalla nascita e Robert Schumann per i anni dalla sua morte Nel comprensorio Aurunco (Fondi Lenola e Sperlonga) sono programmati concerti caratterizzati da una chiara apertura verso le musiche tradizionali di altri Paesi: gli interpreti attingeranno ora dal Classicismo Viennese ora dal Novecento Americano Anche dalle opere dei più grandi autori francesi e dalla musica popolare latinoamericana Come sempre i concerti del Festival si tengono in luo ghi scelti tra quelli di particolare pregio luoghi che conservano la memoria di vicende umane e spirituali consegnate alla storia: le abbazie di Fossanova e di Valvisciolo il castello di Sermoneta l’antico quartiere giudaico di Fondi gli scorci antichi di Lenola e Sperlonga l’oasi di Ninfa il parco del Circeo L’estensione del Festival in ambiti intercomunali di comprensori geografici diversi il coinvolgimento alla manifestazione dei loro cittadini dei sindaci e ammi nistrazioni l’utilizzo dei loro edifici appartenuti ad epoche di splendore della natura e dell’arte con espressioni elevate della cultura del nostro tempo costituiscono forse il segreto che ha tenuto in vita il Festival per anni accrescendone la qualità malgra do la sua perifericità dai centri forti della cultura e la endemica debolezza finanziaria A tutti quanti hanno alimentato questa vitalità musi cofili professionisti della musica intellettuali artisti donatori amministratori Enti va la gratitudine mia e dei Soci del Campus Un grazie particolare a Carlo Caracciolo Riccardo Cerocchi da “Giardini Italiani “ di Marella Agnelli (Fabbri Editori) foto di Marella Agnelli “SUONI DAL MITO”: INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nei GIARDINI DI NINFA nel PARCO DELL’HOTEL MAGA CIRCE in SAN FELICE CIRCEO “SUONI DAL MITO”: INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA Mercoledì giugno Sermoneta Castello Caetani ore Apertura del ° Festival Pontino Saluto dell’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Onle Giulia Rodano Concerto: (vedi pagine seguenti) Giovedì giugno Giardini di Ninfa ore Saluto dei Presidenti delle Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” ore Apertura dei lavori Presiede: Mario Bortolotto Relaziona: Paolo Castaldi Il mito intorno a noi Intervengono: Bruno Cagli Roberto Calasso Michele dall’Ongaro Luis de Pablo Mario Messinis Esecuzioni P Castaldi Huit Préludes aux “Sirènes” (Prima esecuzione assoluta) Serenissimo Grandiosamente agitato Un poco allegretto e grazioso Allegramente Tempo giusto scandito con forza Severo quasi organo Moderato con anima Quasi senza tempo Misurato Roberto Prosseda pianoforte T Tesei Canone come mito (Prima esecuzione assoluta) Fabrizio Ottaviucci pianoforte ore Ripresa dei lavori Relaziona: Quirino Principe La musica è il nucleo infernale del mito Intervengono: Marco Angius Gabriele Bonomo Giorgio Colombo Taccani Luis de Pablo Giorgio Maulucci Gianluigi Melega Luca Mosca Henri Pousseur Vittorio Sermonti Tonino Tesei JoséMiguel Ullán ore Sermoneta Castello Caetani Concerto: (vedi pagine seguenti) Venerdì giugno San Felice Circeo Hotel Maga Circe ore Apertura dei lavori Presiede: Michele dall’Ongaro Relazionano: Don Luigi Garbini Mito e dogma nella musica contemporanea Sandro Cappelletto “Il mio sonno è sognare” Intervengono: Rodolfo Carelli Andrea Franceschini Matteo Franceschini Piero Maranghi Mario Messinis Alessandro Solbiati Pier Giacomo Sottoriva Francesco Tadini Michele Tadini ore Concerto: (vedi pagine seguenti) Huit Préludes aux “Sirènes” per pianoforte Sirènes è l’ultimo dei tre Nocturnes per orchestra di Debussy: che a differenza degli altri due Nuages e Fêtes richiede anche un coro femminile a quattro parti soprani e contralti primi e secondi Per questo la sua esecuzione è meno frequente: le istituzioni concertistiche trovano poco conveniente assumere la mezza compagine vocale per un solo intervento La composizione è del Debussy trentacinquenne (– : stesse date di Klimt) ne diede un commento descrittivo qui in parte riportato “Sirènes C’est la mer et son rythme innombrable puis parmi les vagues argentées de lune s’entend rit et passe le chant mystérieux ” Queste infide o perverse donzellepesce come narrano gli autori (da Omero fino a Joyce: quella di Andersen è un’eccezione!) con il canto irresistibilmente inebriante seducevano i naviganti che per avvicinarle conducevano i vascelli a infrangersi sulle scogliere della loro isola incantata naufragando miseramente Della partitura che appare giovanile nel carattere (e anche tecnicamente) più di quanto la data farebbe supporre sono stati impiegati i temi: immergendoli in contesti diversamente variati per soluzioni armoniche ritmiche agogiche formali ma spe rando di non aver tradito nello spirito il grandpère: il nonno! Il padre s’intende rimanendo inamovibilmente Strawinsky: che chiamò Debussy “il primo compositore in tutti i sensi del nostro secolo” Aux è parso più affettuoso e familiare del semplice à o del pedestre esplicativo d’après Inoltre la preposizione articolata convoglia un senso forse intraducibile che si ‘ascolta’ in espressioni quali “La dame aux camé lias” (matrice di Traviata) o “La fille aux cheveux de lin” (VIII Prélude debussiano) Infine come dimenticare il Messiaen ventenne che scrive gli splendidi Huit Préludes nel Leggendone le pagine già ne riconosciamo la pura completa inconfondibile lingua Paolo Castaldi Canone come mito Nel suo libro Mito e significato Claude LéviStrauss scrive: “È davvero impressionante constatare come la fuga (…) sia una rap presentazione quanto mai realistica del funzionamento di alcuni particolari miti Parlo dei miti in cui abbiamo due personaggi o due gruppi di personaggi che semplificando molto potremmo descrivere come uno buono e l’altro cattivo La storia narrata nel mito è basata sui tentativi che un gruppo di personaggi compie per fuggire e salvarsi dall’altro gruppo; un gruppo quindi dà la caccia all’altro e talvolta il gruppo A riesce a raggiungere il gruppo B talvolta invece il gruppo B scappa – proprio come in una fuga musicale” E – aggiungo io proprio come in una caccia musicale del medioevo dove una voce inizia la melodia da sola (ossia “fugge”) ed è seguita dopo un intervallo temporale da una che le dà la “caccia” ripetendo il disegno melodico È risaputo che il termine musicale caccia è stato in seguito chiamato canone Scrive ancora LéviStrauss: “Si potrebbe anche dimostrare che alcuni miti (…) sono costruiti come una sonata (…) o un rondò o una toccata o una qualsiasi delle forme musicali che la musica in effetti non ha inventato ma preso inconsapevolmente a prestito dalla struttura del mito” Riflettendo su queste idee lévistraussiane ho scritto il brano per pianoforte Canone come mito La composizione si basa su un canone enigmatico ( note) notato nel pentagramma che circonda il profilo di Apollo nella xilografia del Quarto libro di Frottole che il compositore e stampatore di musica Andrea Antico pubblicò a Roma nel Tonino Tesei SUONI DAL MITO AOLO CASTALDI è nato a Milano il settembre Ha iniziato la frequenta zione della musica verso i cinque anni di età e ha proseguito poi il pianoforte e la composizione parallelamente agli altri studi fino alla maturità classica e oltre anche al Conservatorio di Milano Si è diplomato in Composizione in Composizione Polifonica Vocale e in Direzione d'orchestra con Giulini e Votto Ha seguito altri corsi di composizione per quattro anni a Darmstadt (Kranichsteiner Institut für zeitgenössische Musik dal al ’) con Boulez Ligeti Kagel Stockhausen; e alcune esecuzioni di lavori suoi hanno avuto luogo nei concerti dello stesso Ente Ma dopo queste date cessa ogni forma di collaborazione anche a livello critico con gli esponenti degli indirizzi di quella “avanguardia” ritenendone in verità esaurita ogni funzione Altri corsi di composizione ha frequentato a Dartington e all’Accademia Chigiana di Siena Ha studiato per tre anni ingegneria al Politecnico di Milano Prosegue intanto lo studio della musica nelle differenti forme storiche e nei diversi stili per conto proprio indipendentemente dalle maniere che sembrano imporsi via via come “dominanti” momentanee sulla scena dell'attualità Peraltro non manca di seguire con attenzione le evoluzioni in corso nel pensiero e nel lin guaggio musicali e dedica agli aspetti teorici e tecnici contemporanei vari cicli di seminari e di conversazioni per diverse istitu zioni e alla radio Un vivo interesse ha sempre per le letture: è particolarmente attratto oltre che dalle partiture di grandi auto ri (segnatamente dei maestri del Novecento storico) dai recenti sviluppi della filosofia e dalle matematiche (già incontrate ai corsi di Analisi e di Geometria Analitica al Politecnico) Segue inoltre l’evolversi delle poetiche odierne nelle altre arti: la pittura soprattutto e la letteratura critica ad essa dedicata Ha insegnato nei Conservatori di Parma e di Milano Presenta sue composi zioni in rassegne concerti e festival anche con serate monografiche ed “a tema” Ha pubblicato numerosi scritti saggistici sulle proprie concezioni ed anche su quelle di altri autori (Debussy Strawinsky Cage l’ultimo Bach…) come su momenti e aspetti particolari del pensiero musicale in genere: tendenzialmente trattandone da un punto di vista poetico ossia attivamente orien tato dalla propria posizione compositiva Per molte partiture ha redatto un parallelo testo di presentazione (dal al ’ siste maticamente): principalmente inteso in alternativa alle presentazioni d’uso a offrire una esposizione concettuale piuttosto che esplicativa del progetto trattato In compendio tende a considerare i molteplici strumenti linguistici impiegati nel corso della propria traiettoria come riconducibili a un insieme coerente sempre più allargato di convenzioni formalizzate: ossia come vere e proprie “composizioni” in senso stretto a loro volta più che come espressioni per quanto mediate del soggettivo Ha sempre respinto le interpretazioni della sua opera come “dissacratoria” “neodadaista” o “divertente” che certa critica ha tenta to viceversa con insistenza per anni nei suoi confronti P OBERTO PROSSEDA nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro diplomandosi al Conservatorio “Respighi” di Latina Si è poi perfezionato all'Accademia Pianistica di Imola all’International Piano Foundation e ai Corsi di Sermoneta con Alexander Lonquich Boris Petrushansky e Franco Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong Le affermazioni in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) gli hanno consentito di intraprendere un'intensa attività concertistica in più di quaranta paesi in Europa Asia Australia Nord e Sud America Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma la KammerakademiePotsdam l'Orchestra di Padova e del Veneto l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Sofia l’Orchestra della Toscana In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia l’Associazione Scarlatti di Napoli Con la Decca ha inciso “Mendelssohn Discoveries” dedicato a musiche pianistiche di Mendelssohn mai incise prima e “Mendelssohn Rarities” contenente quattro sonate inedite R T ONINO TESEI nato a Pollenza (Macerata) nel ha studiato pianoforte com posizione e musica elettronica al Conservatorio Rossini di Pesaro Ha ottenuto il diploma d’onore al corso di perfezionamento in composizione presso l’Accademia Chigiana di Siena e il diploma di alto perfezionamento in composizione all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma Fra i suoi insegnanti figurano Aurelio Samorì e Franco Donatoni Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali ai concorsi Piano Time (Roma ) International Composers’ Competition (Budapest ) Ensemblia (Mönchengladbach ) International Composers’ Competition (BudapestBarcs ) Alpe Adria Giovani (Trieste ) International Competition of Piano Composition (Pechino ) e Alea III Boston University (Boston e ) Le sue musiche sono state eseguite in importanti sedi concertistiche da famosi interpreti (Alexander Lonquich Fabrizio Ottaviucci Stefano Scodanibbio Markus Stockhausen Jukka Tiensuu ecc) e trasmesse dalle emittenti radiofoniche RAI Radio France WDR Norwegian Broadcasting YLE (Radio finlandese) Klassikaraadio (Radio estone) e dalla Radio canadese Alcuni suoi lavori sono stati selezionati nei prestigiosi festival della SIMC World Music Days (Oslo Mexico City Essen Seoul ) Ha scritto finora un centinaio di composizioni fra le quali ricordiamo i concerti Dizzy Concert ( ) e Reed () per sassofono e orchestra Edvard Suite ( ) per pianoforte e orchestra Gaspar Concert () per due flauti e orche stra d’archi; i pezzi per orchestra sinfonica Piccolo labirinto cromatico ( ) Rossiniana (); il ciclo di variazioni Webern Variationen ( ) per pianoforte a quattro mani PärtVariationen ( ) per orchestra Gurdjieff Variations () per violi no sassofono pianoforte e percussione; i brani cameristici The bells ( ) per flauto viola e arpa Five portraits ( ) per cla rinetto trombone violoncello e pianoforte Trio () per tromba corno di bassetto e pianoforte; i brani pianistici di “folk immaginario” Quattro bulgare ( ) Sei marchigiane ( ); la cantata Laudate Dominum () per soprano voce recitante e sette strumenti; il madrigale rappresentativo Alfabeto apocalittico: lettere b m & p (testi di Edoardo Sanguineti ) per otto voci amplificate; l’opera da camera Verdi’s mail (testi tratti dalle lettere di Giuseppe Verdi ) Recentemente è uscito il compact disc monografico Preludi ostinati prodotto dalla Rassegna di Nuova Musica e da Macerata Opera contenente suoi brani pianistici interpretati da Fausto Bongelli Il CD è pubblicato dalla New Albion Records di San Francisco California Tonino Tesei ha insegnato a Pesaro Bari Trento; attualmente è docente al Conservatorio Pergolesi di Fermo ABRIZIO OT T A V I U C C I si è brillantemente diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Pesaro sotto la guida di PMariotti; ha inoltre studiato Composizione e Musica Elettronica Ha tenuto concerti nelle più importanti città italiane e tedesche e tournées negli Stati Uniti Canada Inghilterra Canarie India E’ stato più volte invitato a prestigiosi festival e rassegne come Nuova Musica Macerata “Traiettorie” Parma Accademia S Cecilia Nuova Consonanza Roma Evento Suono Pesaro Amici della Musica Palermo Centro d’Arte Padova S Maternus Koln Tonhalle Dussendorf etc Di particolare importanza la sua attività nella musica contemporanea nella quale ha collaborato con partners di grande pre stigio quali R De Saram S Scodanibbio M Caroli M Zurria F Dillon A Campagnari T Bouman M Stockhausen con il quale collabora intensamente dal anche nei repertori tradizionali Ha eseguito prime assolute dei compositori S Scodanibbio T Tesei F Mencherini Ha studiato l’opera pianistica con G Scelsi Attivo anche sul piano della sperimentazione ha tenuto concerti con G Peacock R Schulkoswky P Giaro M Naussef C Bauer Ha registrato per la ECM Monaco CMP Koln AMIATA Firenze SPLASH Milano WISTERIA Amsterdam AKTIVARUM Koln e per le radiotelevisioni italiana tede sca inglese americana Vive ad Assisi dove dirige il progetto “laboratorio di musica intuitiva” F SUONI DAL MITO B RUNO CANINO nato a Napoli ha Ha suonato sotto la direzione di Abbado studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pianofor te e musica da camera al Conservatorio di Berna Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei in America Australia Giappone Cina Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista e da più di trenta anni fa parte del Trio di Milano Collabora con illustri strumentisti come Accardo Ughi Amoyal Perlman E’ stato per alcuni anni direttore artistico della società Giovine Orchestra Genovese e in seguito della stagione autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina E’ stato dal al diretto re della Sezione Musica della Biennale di Venezia Si è dedicato in modo partico lare alla musica contemporanea lavorando fra gli altri con Pierre Boulez Luciano Berio Karlheinz Stockhausen György Ligeti Bruno Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti di cui spesso ha ese guito opere in prima mon diale “Nausicaa lo vide sulla spiaggia” (bronzo di U Attardi) Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez con orchestre come La Filarmonica della Scala Santa Cecilia Berliner Philarmoniker New York Philarmonia Philadelphia Orchestra Orchestre Nationale de France Tra le sue numero se incisioni ricordiamo le Variazioni Goldberg di Bach l'integrale pianistica di A Casella e quella di C Debussy le Sonate per violino e pianoforte di R Schumann Ha tenuto masterclasses per pianoforte solista e musica da camera in Italia Germania Giappone Spagna e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque anni Il suo libro "Vademecum del pianista da came ra" è edito da Passigli Composte nel le tre Sonate op appartengono alla fase matura della produzione di Muzio Clementi La terza è l'unica nella quale il compositore si ispirò a una sorta di programma che permette di leggerla come un piccolo dramma musicale in tre scene (tutte il Sol minore) su «Didone abbandonata» Secondo un commento dell'epoca il primo movimento (Largo patetico Allegro) mostra la regina Didone che «sotto l'influen za di varie discordanti passioni sembra riflettere sul come avere qualche sollievo» Ma la sonata ha il suo culmine nel finale (Allegro e con disperazione) costruito come una forma sonata con uno sviluppo in forma di canone Al teatro sono anche legati i Tre Edpisodi di Dallapiccola ricavati nel dal balletto Marsia che era stato rappresentato con grandissimo successo alla Fenice nel settembre del (la vicenda è quella del satiro Marsia che sfidò Apollo in una gara musicale perse e fu scorticato vivo) L'Angoscioso iniziale immerso in una atmosfera molto cupa ma con un climax breve e stridente è seguito da un Ostinato dominato da rapide sequenze di note ribattute e da una pagina intensamente lirica (Sereno) sem pre tuttavia pervasa di inquietudini Ai segni zodiacali sono ispirati i «fantasy pieces» che compongono i due libri del Makrokosmos di George Crumb Ciclo per pianoforte amplifica to scritto tra il e il in una fase molto fertile della car riera del compositore universo visionario di tecniche e colori che richiede al pianista di compiere varie attività: Pastorale (I n) ad esempio va suonato con il pedale tonale sempre abbassato in modo che le corde più gravi possano produrre delicate aureole "in eco" intorno alla note acute; Ghost Nocturne for the Druids of Stonehenge (II n) pezzo «dark fantasmic subliminal» è invece punteggiato da strani vocalizzi del pianista e pieno di effetti spettrali ottenuti facendo scor rere dei bicchieri di vetro sulle corde A un mondo allusivo immaginario rimandano anche i Préludes di Debussy anch'essi divisi in due libri e contraddistinti da titoli che evocano imma gini letterarie paesaggistiche mondi lontani e misteriosi Il primo libro si apre con un preludio «lento e grave» il cui titolo Danseuses de Delphes deriva dalla riproduzione di una scultu ra greca raffigurante una danza rituale; la celebre Cathédrale engloutie rimanda invece alla leggenda bretone della città sommersa di Ys con le sue "brume" accordali che danno la sen sazione di un'immagine filtrata attraverso l'acqua Dal secondo libro sono tratti Ondine ancora sul motivo dell'acqua associato a un ritmo di barcarola; e Canope una melopea «dolcemente triste» che rimanda alle urne funerarie dell'antico Egitto Alla seduzione dell'antichità è legata anche la composizione delle Métopes op trittico ispirato a figure femminili dell''Odissea che Karol Szymanowski compose nel dopo un viaggio in Sicilia Se l'Isola delle Sirene richiama la musica della lira e del l'aulos con disegni che culminano in una esaltazione dionisia ca in Calypso l'idea della seduzione amorosa è suggerita da ipnotici effetti di ostinato e da una scrittura sensuale piena di mezze voci mentre Nausicaa è una pagina dal ritmo danzante e dall'andamento sempre più frenetico Gianluigi Mattietti 28 giugno MERCOLEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani “Suoni dal Mito” BRUNO CANINO pianoforte MUZIO CLEMENTI ( ) Sonata op n in sol min “ Didone abbandonata” Largo patetico Allegro Adagio dolente Allegro e con disperazione LUIGI DALLAPICCOLA ( ) Tre episodi dal balletto Marsia Angoscioso Ostinato Sereno GEORGE CRUMB ( ) da Makrokosmos: Pastorale (da The Kingdom of Atlantis) GhostNocturne: for the Druids of Stonehenge CLAUDE DEBUSSY ( ) Quattro Preludi: Danseuses de Delphe Ondine Canope La Cathédrale engloutie KAROL SZYMANOWSKI ( ) Métopes op L’Isola delle Sirene Calypso Nausicaa SUONI DAL MITO A LGORITMO L’ensemble si è costituito nel grazie all’a desione di giovani musicisti dediti per vocazione alla musi ca contemporanea e già affermati sulla scena internazionale I suoi componenti premiati in contesti prestigiosi come il Kranichsteiner Musikpreis o il premio della Fondazione Stockhausen si sono esibiti nelle maggiori sale e festival di tutto il mondo Algoritmo è stato fondato da Marco Angius che ne è anche direttore musicale con l’apporto determinante di Mario Caroli Roberta Gottardi Antonio Caggiano Gabriele Croci Emiliano Greci e Claude Hauri il nucleo per così dire “storico” dell’ensemble Le scelte musicali del gruppo compren dono opere capitali del nostro tempo e nuove esplorazioni sonore privilegiando un rapporto di confronto continuativo con alcuni tra i maggiori compositori d’oggi La formazione coltiva infatti repertori e programmi concertisticodiscografici che mirano alla definizione di un proprio riconoscibile suono accanto ad una costante ricerca di inediti quanto articolati uni versi compositivi A questa posizione naturalmente idealistica ed estremamente selettiva (il nome doveva originariamente essere “Resistenze” come manifestazione di rifiuto delle forme di consumismo musicale corrente) si è accompagnato un approccio esecutivo peculiare rivelatosi in alcune performance spettacolari e memorabili come la doppia partecipazione alla Gaudeamus International Competition di Amsterdam nella Begleitmusik zu einer Dichtspielszene di Giorgio Battistelli o in Laborintus ll di Berio al Parco della Musica di Roma Algoritmo ha esordito nel al RomaEuropa Festival (Musica XXI) con un programma interamente dedicato all’opera di Ivan Fedele ed è stato invitato da numerose istituzioni musicali italiane ed europee come il Warsaw Autumn Teatro La Filature di Mulhouse Nuovo Auditorium di Roma/Parco della Musica Concerti del Quirinale Italian Music Days di Cracovia Nuova Consonanza Scuola Civica di Milano Tonkünstlerfest di Lugano Campus Internazionale di Musica di Latina e Festival Pontino Traiettorie Tra i cd monografici fino ad ora realizzati si segnalano quelli dedicati a Ivan Fedele ( coprodotto da Radio e in uscita presso la Stradivarius) e Nadir Vassena ( per la casa svizzera Altrisuoni) Algoritmo è regolar mente ospite delle programmazioni radiofoniche nazionali e dei circuiti Euroradio nonché ensemble residente nel presso il Festival Pontino (Sermoneta) ARCO ANGIUS compie gli studi di pianoforte composi zione e direzione d'orchestra presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma Da studente vince le selezioni presso il Laboratorio Lirico di Alessandria dopo aver eseguito a memo ria BACH di Aldo Clementi ( ) mentre l’anno seguente si laurea con lode presso il Dams di Bologna Allievo di Bruno Aprea e direttore assistente per Gazza Ladra di Rossini (Teatro Lirico di Messina) Traviata (Teatro Belli di Spoleto) e Iris di Mascagni (Wexford Festival Opera Irlanda) realizza la prima revisione moderna dell'opera Amor vuol sofferenza di Leonardo Leo per il Festival Internazionale di Martina Franca nel e nello stesso anno è finalista con l’orchestra Nuova Cameristica nel Premio Città di Milano per giovani direttori Nel riceve il premio Maurizio Rinaldi per la direzione d'or chestra come miglior diplomato dell’anno dirigendo l’opera Le Villi di Giacomo Puccini presso l’Auditorium dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Si dedica al repertorio moderno e contemporaneo iniziando a dirigere lavori come Le marteau sans maître di Pierre Boulez e Pierrot Lunaire di Schoenberg accanto a innumerevoli prime esecuzioni dei maggiori compo sitori d’oggi Nel incide in prima mondiale gli Studi per l'intonazione del mare di Salvatore Sciarrino per cento flauti cento sax e solisti per Stradivarius ottenendo enormi consensi di pubblico e critica Con l’ensemble Algoritmo ha inciso Luoghi d’infinito andare di Nadir Vassena (Altrisuoni) e un cd mono grafico dedicato ad opere di Ivan Fedele (Mixtim Stradivarius RaiRadio) Nel ha inoltre realizzato la prima incisione mondiale di Rot ( ) azione coreografica di Domenico Guaccero per l’etichetta Die Schachtel (coproduzione Cemat Centro Ricerche MusicaliIstituto Gramma) Ha diretto lavori di Stockhausen con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino la prima esecuzione italiana integrale di Lyrische Suite di Alban M Berg con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari È il primo direttore italiano ad essere stato invitato presso il nuovo Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam in entrambe le sale Sempre nel dirige presso il Teatro La Filature di Mulhouse i Concerti del Quirinale (diretta Euroradio) ed una nuova produzione del monodramma Frau Frankenstein di Giorgio Battistelli presso la Philarmonic Hall di Cracovia (Muzyka Centrum Orchestra) Ha inoltre diretto l’Orchestra Città di Ferrara l’Orchestra di Roma e del Lazio l’Orchestra Sinfonica dell’Auditorium Centrale di Pechino la Budapest Symphony Orchestra l’Orchestra Sinfonica del Teatro Petruzzelli di Bari Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli Les Eléments di Toulouse Gruppo Strumentale Musica d’Oggi Mozart Sinfonietta E’ stato invitato al Festival Pontino al Todifestival Civitafestival Nuova Consonanza RomaEuropa A LDA C A I E L L O diplomata in pianoforte e canto al Conservatorio di Perugia ha debuttato al Festival di Montepulciano e ad Umbria Jazz con Treemonisha di Scott Joplin Interprete di partiture di Pergolesi Bach Scarlatti Mozart Gluck Boccherini e Charpentier si sta dedicando sem pre più frequentemente alla musica di autori contemporanei e del Novecento storico sotto la direzione di importanti diretto ri tra i quali Frans Bruggen MyungWhun Chung Alun Francis Valery Gergiev Arturo Tamayo Flavio Emilio Scogna Renato Rivolta Fabio Maestri PierreAndré Valade È stata ospite della Biennale Musica di Venezia del Bologna Festival del Maggio Musicale Fiorentino del Teatro alla Scala della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini di Milano Musica del Teatro La Fenice di Venezia del Festival di Orvieto del Festival di Musica Contemporanea di Barcellona Salzburger Festspiele del Festival d'Automne di Parigi dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia della Rotterdams Philharmonisch Orkest e del Teatro Carlo Felice di Genova A Venezia è stata interprete per il centenario de La Biennale di Quare Tristis di Adriano Guarnieri e di Io Frammento dal Prometeo di Nono Rara Requiem di Bussotti ExiI di Kancheli con l'Ensemble Alter Ego A Roma per l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha cantato Novae de infinito laudes di Henze e sotto la direzione di MyungWhun Chung Requiem di Ligeti A Milano per il Teatro alla Scala La Passione secondo Matteo di Guarnieri in prima esecuzione mondiale e con l'orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano Folksongs di Berio con la direzione dell'autore Al Festival d'Automne di Parigi è stata protagonista di Perseo e Andromeda di Sciarrino a Barcellona ha presentato musiche di Ivan Fedele a Londra alla Wigmore Hall è stata invitata per un recital dedicato a Dallapiccola Malipiero Wolf Ferrari e Pizzetti a Firenze con l'orchestra della Toscana ha cantato Lucrezio oratorio materialistico di Luca Lombardi al Teatro Carlo Felice di Genova ha interpretato Passaggio opera in un atto di Luciano Berio Ha inciso per BMG/Ricordi e Stradivarius 29 giugno GIOVEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani “Suoni dal Mito” ENSEMBLE ALGORITMO Mario Caroli flauti Roberta Gottardi clarinetti Antonio Caggiano percussioni Ciro Longobardi pianoforte Marco Rogliano violino Claude Hauri violoncello ALDA CAIELLO soprano MARCO ANGIUS direttore LUCA MOSCA ( ) * In the Garden at Ninfa canzonetta per soprano e sei strumenti su testo di Gianluigi Melega () ’ HENRI POUSSEUR ( ) * L’antre de la Nymphe per voce femminile e cinque strumenti su testo di Michel Butor () ’ MICHELE DALL’ONGARO ( ) * L’ombra di Tiresia per sei strumenti () ’ GIORGIO COLOMBO TACCANI ( ) * Il pianto di Giuturna per voce e sei strumenti su testo di Vittorio Sermonti () ’ LUIS DE PABLO ( ) * Circe de España per mezzosoprano e sei strumenti su un poema omonimo di JoséMiguel Ullán () ’ *Prima esecuzione assoluta SUONI DAL MITO IN THE GARDEN AT NINFA Canzonetta per soprano e sei strumenti su testo di Gianluigi Melega In the Garden at Ninfa “canzonetta” per soprano flauto clarinetto vibrafono pianoforte violino e violoncello è una composizio ne in un unico movimento basata su una poesia di Gianluigi Melega Contrariamente alle opere e ad altre mie composizioni cameri stiche basate su poesie di Melega in cui l’aderenza al testo è molto marcata il carattere del brano è in aperto contrasto con quello dei versi: laddove il tono quasi preraffaellita del racconto meleghiano presupporrebbe una musica dolce e suadentemente sussurra ta il suono si fa violento e grottescamente urlato Nasce quindi un inquieto straniamento rispetto alla parola un madrigalismo alla rovescia che ricrea una paradossale leggerezza di tono curiosamente sottolineata dalla spericolata scrittura modellata sulle strepi tose peculiarità della voce di Alda Caiello Luca Mosca In the Garden at Ninfa by Gianluigi Melega Nel giardino a Ninfa di Gianluigi Melega Once upon a time… C’era una volta… Once upon a time a young musician from a Northern land Came down to Rome: He wanted to understand The secrets of the Golden Bough He took to wandering around Temples and ancient ruins and stones And broken aqueducts in what for him Was a hallowed magic ground The sense of travelling through time And myths and oncetold tales Of gods and sylvan nymphs and heroic men Got him intoxicated As much as sun and wine Un giorno un giovane musicista da una terra del Nord scese a Roma: voleva capire i segreti del Ramo d’oro Prese ad aggirarsi tra templi e antiche rovine e pietre e acquedotti infranti in quella che a lui sembrava una terra magica sacra La sensazione di viaggiare traverso il tempo e i miti e i racconti di una volta di dei e di ninfe silvestri e di eroi lo intossicò quasi quanto il sole e il vino One hot July day as he walked in a wood Of unexpected tropical bamboos He came to a rushing brook Whose ruinous passionate contralto voice He took for a godgiven call To his exhausted quest He dipped his face into the silver water Drank many a long draught Rose dropped back on the bank And fell asleep He dreamt Un caldo giorno di luglio mentre camminava in un bosco di inattesi tropicali bambù giunse a un ruscello gonfio d’acqua la cui rovinosa appassionata voce di contralto gli parve una chiamata divina alla sua defatigante ricerca Tuffò il viso nell’acqua d’argento e bevve a lunghe sorsate si rialzò ricadde sulla riva e si addormentò Sognò He dreamt he was playing his instrument In a clearing of the wood And that a cello or a flute or some strange Oriental hautboy with a bizarre pitch Had suddenly begun accompanying his music From the thicket of bamboos He rose to follow it and thought He saw a vanishing figure through the trees And as he moved after it His music went with him And swiftly slipping into the green low shadows Never let him or the mysterious figure go Sognò che suonava il suo strumento In una radura del bosco e che un violoncello o un flauto o uno strano oboe orientale dalla bizzarra intonazione aveva improvvisamente incominciato ad accompagnare la sua musica dal folto dei bambù Si alzò per seguirlo e gli parve di vedere una figura che spariva tra gli alberi e come si mosse per inseguirla la musica andò con lui scivolando agilmente tra le basse ombre verdi senza lasciar sfuggire né lui né la misteriosa figura And then he came to the spring of the brook And not his heart But the soul of the earth sang in his breast And in a soothing giddiness He heard the halfgoddess murmur How in that forest She had chosen to sing forever Secretly to any weary traveller The end of his quest Arrivò quindi alla fonte del ruscello e non il suo cuore ma l’anima della terra gli cantò in petto e in una serena confusione sentì la semidea mormorare che quel bosco aveva scelto per cantare per sempre in segreto a ogni esausto viaggiatore la fine della sua ricerca LUCA MOSCA è nato a Milano nel Ha studiato presso il Conservatorio della sua città diplomandosi in pianoforte con Eli Perrotta e Antonio Ballista clavicembalo con Marina Mauriello e composizione con Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino Sue composizioni sono state eseguite in importanti sedi e manifestazioni quali: Radio France Beaubourg di Parigi Festival di Strasburgo Lione Avignone Varsavia WDR di Colonia Auditorium Nacional de Madrid Festival Wien Modern stagioni da camera di Londra Manchester Rotterdam Stagioni Sinfoniche RAI di Napoli Roma Milano Unione Musicale di Torino Biennale di Venezia Bologna Festival Musica nel Nostro Tempo e Milano Musica Stagioni Sinfoniche del Teatro Massimo di Palermo e del Gran Teatro La Fenice di Venezia Piccola Scala di Milano Orchestra Regionale Toscana Come pianista e clavicembalista ha dato numerosi concerti in Italia e all'estero eseguendo soprattutto il repertorio del secondo dopoguerra e la propria musica Ha inciso per la CGD l'integrale degli Étu des di Claude Debussy e musiche di Chopin Liszt Scriabin Gershwin Fra le sue composizioni più importanti si segna lano le opere Il sogno di Titania Peter Schlemihl America K Un uomo di vetro (su libretti di Pilar García) e Mr Me (su libretto di Gianluigi Melega); quattro Concerti per pianoforte e orchestra Quindici divertimenti per oboe e orche stra Tredici fantasie per violino e orche stra La passeggiata improvvisa e Una mano piena di ore per orchestra; Dreifaltigkeitslied per coro e orchestra; quattro Sinfonie concertanti; moltissima musica da camera e per pianoforte solo Negli ultimi anni ha collaborato intensa mente con Gianluigi Melega sui cui testi poetici ha scritto oltre a Mr Me e Down by the Delta Concerto per soprano e sei strumenti An Ode to Ludwig Wittgenstein per soprano e dieci strumenti A Lie in High C per tenore e sei strumenti In the Garden at Ninfa per sopra no e sei strumenti e il ciclo di ventotto haiku Words To Score a Rhyme per soprano violino violoncello e pianoforte Vive ed insegna a Venezia Le sue opere sono pubblicate dalle Edizioni Suvini Zerboni SugarMusic SpA Milano GIANLUGI MELEGA è nato a Milano nel e vive e lavora a Roma come gior nalista Ha lavorato al “Giorno” a “Panorama” a “La Repubblica” a “L’Espresso” È stato direttore dell’“Europeo” Ha pubblicato i primi tre volumi della saga autobiografica Tempo lungo con Baldini & Castoldi: Addio alle virtù Delitti d'amore Eravamo come piante; quindi il quarto con Feltrinelli L’anima m’hai vendu to Ha inoltre pubblicato il romanzo Il maggiore Aebi (Feltrinelli) e le raccolte di poesie Planetario privato (Scheiwiller) e in lingua inglese Inner Cities e Lineage (Scheiwiller) poi raccolte nella più ampia Concerto and Collected Poems (Archinto) Sempre con Scheiwiller ha pub blicato un lungo racconto di viaggio a Sant’Elena L’isola più isola SUONI DAL MITO L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e cinque strumenti su testo di Michel Butor Su richiesta mia e dei responsabili del Festival Pontino Michel Butor col quale collaboro regolarmente da mezzo secolo ha accetta to di scrivere un testo ispirato ai temi proposti nell’edizione di quest’anno del festival Ho così ricevuto qualche tempo dopo una splendida poesia di sette strofe ciascuna di sette versi (e ciascun verso di sette piedi ovvero sette sillabe omettendo le sillabe finali deboli o mute) Vi sono evocati i diversi miti locali (oltre ad altri che ne prolungano l’eco) in modo obliquo attraverso una specie di metafora favolosa contemporanea individuale non priva di un umorismo tanto raffinato quanto segretamente nostalgico L’importanza del numero sette mi ha immediatamente incitato a pensare partendo da quelle scale melodiche eptatoniche che hanno alimentato la nostra tradizione musicale da due millenni con i loro modi e le loro funzioni È stato questo vero mito musica le senza attribuire al termine alcuna accezione peggiorativa a fornire il materiale esclusivo alla mia composizione della quale si può tuttavia affermare che sia di natura seriale in senso lato ma altrettanto indiscutibile Le diverse scale eptatoniche per la mag gior parte diatoniche sono tuttavia presentate in ogni sorta di trasposizione di estensione e permutazione sistematica tenendo conto delle possibilità di tessitura quella della grande voce di Alda Caiello e quelle molto differenziate dei diversi strumenti In cia scuna delle sette strofe vocali o delle antistrofe strumentali che le inquadrano si assiste così a una fluttuazione ondulatoria tanto della situazione acustica media del plasma sonoro quanto del suo spessore e della sua estensione; e queste onde differenti già macroscopiche formano esse stesse un solo grande processo ondulatorio che segue e serve per quanto possibile l’evoluzione del racconto delle sue maschere fuggitive e dell’ambiente naturale e mitologico in cui il racconto si svolge Henri Pousseur L’antre de la Nymphe Michel Butor pour Henri Pousseur L’antro della Ninfa di Michel Butor En remontant vers la source à travers prés et rochers déplaçant les aubépines je découvre une fissure qui s’élargit en bassin formant un miroir tremblant où tombe un rayon de jour Risalendo verso la sorgente attraverso prati e rocce scostando i biancospini scopro una fenditura che s’allarga in un bacino formando uno specchio tremolante dove cade un raggio del giorno Goutte à goutte clapotis les murmures et les souffles les battements des rameaux les respirations secrètes et ces bruits répercutés dans les pavillons de pierre et sur les manteaux de mousse Goccia a goccia sciabordio i mormorii soffio a soffio i battiti dei ramoscelli i respiri segreti e questi rumori riecheggianti nei padiglioni di pietra e sul mantello dei muschi M’enivrant de leurs échos dans la luisance des perles je perds toute retenue enlevant souliers et veste et jusqu’à slip et chemise pour m’étendre sous la voûte en caressant les parois Inebriandomi dei loro echi nella lucentezza delle perle smarrisco ogni ritegno levandomi scarpe e vesti sino allo slip e la camicia per stendermi sotto la volta accarezzando le pareti La fraîcheur et la chaleur se disputent l’avantage de m’emmener visiter La frescura e il calore si disputano il privilegio di condurmi a visitare les recoins les plus obscurs que parfois des réflexions irisent de leurs élytres révélant gemmes et gammes i recessi più oscuri tanto che i riflessi iridati delle loro elitre rivelano gemme e gamme L’image qui me revient dans la moire des surfaces n’est plus celle qu’enregistrent mes papiers d’identité narines se font naseaux cheveux deviennent crinière oreilles dressées en pointe L’immagine che mi ritorna nella superficie cangiante non è più quella che registrano i miei documenti d’identità le narici si deformano i capelli diventano criniera le orecchie si drizzano appuntite Je me reconnais centaure ou même cheval mes pieds deviennent sabots soudain les poils se changent en plumes des ailes se développent pour me faire tournoyer Pégase Icare ou sirène Mi riconosco centauro o persino cavallo i miei piedi diventano d’improvviso zoccoli i peli si trasformano in piume delle ali si dispiegano per farmi volteggiare Pegaso Icaro o sirena Et lorsque j’aurai quitté ces embrassements sauvages pour retrouver mes travaux dans la termitière humaine des muses adolescentes et des satyres enfants me combleront de baisers E quando avrò abbandonato questi abbracci selvaggi per ritrovare i miei travagli nel termitaio umano delle muse adolescenti e dei satiri bambini mi colmeranno di baci (traduzione di Gabriele Bonomo) SUONI DAL MITO HENRI POUSSEUR è nato a Malmédy (Belgio) il giugno Ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Liegi e Bruxelles dal al (ma si considera in gran parte autodidatta ovvero allievo di tutte le musiche di cui è venu to a conoscenza) Dal si integra nel movimento dell’a vanguardia musicale internazionale (musica dodecafonica seriale elettronica aleatoria) a fianco di Boulez Stockhausen Berio e altri Nel sposa Théa Schoonbrood da cui avrà quattro figli A partire dal assume una posi zione personale indipendente “rifiutando il rifiuto” delle esperienze del passato (quello che alcuni hanno chiamato la “tabula rasa”) e sforzandosi di oltrepassa re la dicotomia tra antico e moderno “colto” e popolare Questa svolta (che ai suoi occhi non rinnega la sua fede “weberniana” profonda ma la realizza meglio) coincide con l’inizio della sua col laborazione con Michel Butor che da allora non si è più arrestata Ha insegna to in Germania in Svizzera negli Stati Uniti e in seguito all’Università e al Conservatorio di Liegi a partire dal dove ha fondato inoltre il “Centre de Recherches et de Formation Musicales de Wallonie” Direttore del Conservatorio di Liegi a partire dal dà inizio a un rin novamento della pedagogia (e più in generale della vita) musicale della sua città In seguito a questa sua attività è chiamato a dirigere dal al l’“Institut de Pédagogie Musicale de Paris” oggi integrato alla “Cité de la Musique” quale “Centre de Ressources” In questo ambito fonda la rivista Marsyas che ha pubblicato sino ad oggi oltre quaranta numeri Dopo avere con sentito ai suoi studenti il passaggio dall’Università al Conservatorio dove ha ideato una licence en communication musicale ugualmente aperta agli allievi del Conservatorio e dopo avere continuato ad insegnare nelle due istituzioni prende congedo nel e si trasferisce con la moglie a Waterloo E’ stato compositore in residenza alla KUL (Università di Lovanio) sino al Ha all’attivo oltre cento cinquanta opere di ogni dimensione funzione e organico; numerosi articoli e qualche libro E’ dottore honoris causa delle Università di Metz e Lille III MICHEL BUTOR è nato il settembre à Monsen Baroeul (Francia) Quest’anno compie ottant’anni e un po’ ovunque si stanno organizzando iniziative celebrative Vive a Lucinges una cittadina dell’Alta Savoia ed è Professore onorario di letteratura francese moderna alla Facoltà di Lettere dell’Università di Ginevra Ha viaggiato molto e vissuto in molti Paesi del mondo insegnando letteratura fran cese Da questi viaggi sono nati nume rosissimi scritti la maggior parte dei quali sono raccolti nei suoi molti libri pubblicati dai quali emergono anche i suoi rapporti di collaborazione con pit tori fotografi cineasti Da questa consi derevole produzione citiamo le princi pali pubblicazioni che riguardano la musica: La Musique art réaliste Revue Esprit nel Répertoire (Editions de Minuit); Mallarmé selon Boulez nel Répertoire ; L'Opéra c'estàdire le Théâtre nel Répertoire ; Dialogue avec variations de Ludwig van Beethoven sur une valse de Diabelli (Editions Gallimard); Les révolutions des calen driers conversazione per presentare le trentadue Sonate di Beethoven e Une semaine d'escales ou les sept oreilles des virages de la nuit (entrambe per France Musique l’ultima in Répertoire ) Ha avuto un’intensa collaborazione con compositori quali René Koering Jacques Guyonnet JeanYves Bosseur e da più di quaranta anni con Henri Pousseur con il quale ha prodotto: Votre Faust ( O/); Réponse avec son paysage ( /); Le procès du jeune chien ( /); Liège à Paris ( ); Chevelures du temps ( ); La rose des voix ( ); Sur le quivive ( ); Traverser la forêt ( ); Déclaration d'orages ( / ); Leçons d'Enfer ( ) Don Juan à Gnide ( ) Quatre Berceuses () Paysages planetaires () e recentemente L'antre de la Nymphe () presentato in prima esecuzione al Festival Pontino il giugno M I C H E L E D A L L ’O N G A R O (Roma ) ha studiato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma Successivamente si è perfezionato in Composizione con Aldo Clementi Nel è tra i fondatori dell’ensemble Spettro Sonoro dedito alla promozione e l’esecuzione della nuova musica collaboran do come interprete alla realizzazione di prime assolute e italiane di autori come Cage Stockhausen Evangelisti Clementi Scelsi fino ai più giovani Sempre con Spettro Sonoro è tra gli interpreti della prima esecuzione integrale del l’opera musicale di F Nietzsche Dal collabora per alcuni anni come pianista con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma Le sue composi zioni presentate in Italia e all’estero sono state eseguite e programmate nelle principali istituzioni Attualmente pubblica per le Edizioni Suvini Zerboni di Milano Ha collabo rato con Gianni Rodari Vittorio Sermonti Luca Ronconi Claudio e Daniele Abbado Stefano Benni Michele Serra Alessandro Baricco Dal al è stato consulente musicale del RomaEuropa Festival Dal al è stato presidente di Nuova Consonanza Dal febbraio al marzo è stato Curatore delle Attività Permanenti del Settore Musica della Biennale di Venezia Fa parte del Direttivo del Centro Tempo Reale fondato da Luciano B e r i o e di quello dell’Accademia Filarmonica Romana Dal è responsabile della programmazione musicale di Radio L’ombra di Tiresia per sei strumenti Tiresias though blind throbbing between two lives Old man with wrinkled female breasts can see At the violet hour (Io Tiresia anche se sono cieco palpitando tra due vite un vecchio con grinzosi seni di donna posso vedere nell'ora viola…) (TS Eliot; "The Waste Land") Nell’Odissea Omero narra che nel mondo di morti l’ombra dell’indovino Tiresia predisse ad Odisseo che dopo il suo ritorno in patria sarebbe ripartito ”Poi la morte” dice Tiresia “ti verrà dal mare (ex halòs) molto dolce a ucciderti vinto da una serena vecchiezza; e intorno a te vivranno popoli beati” L’episodio è anche ripreso nell’Ulisse di Dallapiccola È da un frammento di questa scena che prende spunto il materiale di base di questa sorta di interludio stru mentale Musica ermafrodita al punto giusto spero La partitura è dedicata all’Architetto Cerocchi Michele dall’Ongaro SUONI DAL MITO IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti su testo di Vittorio Sermonti Giuturna dopo esserne stata una degli innumerevoli amori viene resa immortale da Giove Un’immortalità maledetta: tutto ciò e tutti coloro che la circondano non vengono resi altrettanto protetti e immuni dal fluire del tempo; tristemente eterna è costretta dunque a passare la propria esistenza infinita assistendo altrettanto infinitamente all'irre vocabile declino e alla scomparsa di ogni persona amata senza nemmeno la speranza di poterla incontrare nuovamente nel regno delle ombre I versi di Vittorio Sermonti al quale devo grande riconoscenza per aver accettato questa nuova collaborazione ritrag gono Giuturna mentre osserva la sua situazione disperata: un pianto il suo pianto senza vie di scampo; la morte forse facile per chi muore ma non per chi resta per chi è costretto per sempre a restare Ne deriva un'ampia pagina configurata come una sorta di scena lirica; la struttura complessiva sulla scorta di un numero assai ristretto di materiali di base (frammenti di un altro pianto celeberrimo ovvero quello della Didone di Purcell il suo “Remember me”) viene piegata a seguire i molteplici umori del pianto di Giuturna dal sarcasmo all'invettiva dalla stanchezza alla rassegnazione Le strategie compositive infine mirano sempre ad una estrema immediatezza e ad una lineare caratterizzazione emotiva rischiando scelte consapevolmente dirette a volte quasi elementari Giorgio Colombo Taccani Il pianto di Giuturna di Vittorio Sermonti Tu eri l’aquila o il cigno? Trucco segnali del cielo blatero oracoli che non so cosa significano Ma se tu avevi capito da subito che il finto auriga che ti trascinava al galoppo pazzo sul piano a braccare qualche sbandato cagasotto come il rondone che imbuca la finestra e svola alla cieca nel grande palazzo a ghermire predine come un giorno scriverà un poeta del nord se avevi capito da subito che il finto auriga ero io ta sœur perché non l’hai detto subito? Perché mi hai illuso di illuderti? Tu eri l’aquila o il cigno mi hermano? E lui era l’aquila o il cigno? Il bell’uomo con i capelli unti di pomate celesti quel cocco di mamma celeste quell’atroce figlio di Troia era il cigno o l’aquila o era lo stormo gracchiante di uccelli palustri la nuvola d'ali il cigolio delle frecce nell’aria? Sulla piana accecata di polvere ho riconosciuto il trepestìo dell’immane cadenza soldata e sotto il picco del sole ho riconosciuto l’uccello notturno dell’onnipotente e ho risentito dentro duro il tepore cilindrico dell’onnipotente Ah! Da che sverginata nel deplorevole letto del magnanimo Giove l’inaspettata isteria di pietà della sua sposa e sorella mi ha sottratto per premio la mia unica morte conosco il rumore lo riconosco fra mille rombi schianti brusii fra mille canzoni sotto il picco del sole il rumore nero della morte degli altri Perché non me l’hai detto subito? Volevi sapere se fa tanto male morire? No forse no a chi muore Ma a chi guarda morire un fratello e guarda morire tutti i fratelli del mondo todos los hermanos tous les frères du monde sì fa male Fa male non poterti prender per mano e accompagnare fra le ombre mi grande hermano mon pauvre héros Fa male fa male per sempre Tu Turno per una volta per il tuo unico turno io Giuturna Diuturna Turna per sempre e per mai Notturna tua morte notturna mia vita io vergine e puttana io maledetta e immortale come la morte Tangeri gennaio G I O R G I O C O L O M B O T A C C A N I ( ) si è laureato in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano con una tesi in Storia della Musica dedicata all'Hyperion di Bruno Maderna Parallelamente ha svolto studi musicali diplo mandosi in Pianoforte ed in Composizione sotto la guida dapprima di Pippo Molino e quindi di Azio Corghi e conse guendo quindi il Diploma al corso di per fezionamento biennale in Composizione tenuto da Franco Donatoni all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma dove ha ottenuto una borsa di studio SIAE Ha inoltre seguito corsi di perfe zionamento con Azio Corghi e György Ligeti ed è stato selezionato per parteci pare al workshop estivo dedicato all’informatica musicale organizzato dall’IRCAM Sue composizioni sono state premiate o segnalate in numerosi concorsi nazionali ed internazionali nonché eseguite in varie sedi italiane ed estere trasmesse da varie radio nazio nali e pubblicate dalla casa editrice Suvini Zerboni di Milano Dal si occupa di musica elettronica presso lo studio AGON Acustica informatica musica di Milano Dal al ha insegnato Composizione alla Civica Scuola di Musica di Milano e dal al ha collaborato con il corso di per fezionamento di Composizione tenuto da Azio Corghi all'Accademia "A Toscanini" di Parma Dal insegna Composizione al Conservatorio "G Verdi" di Torino VITTORIO SERMONTI nato a Roma nel laureato a Roma in Lettere ha fuso il suo interesse per le professioni di studioso scrittore traduttore docente con il rapporto fra la scrittura e la viva voce; numerosissime opere dalla poesia petrarchesca alla titanica Commedia di Dante sono state da lui recitate davan ti a un grande numero di interessati Esemplare la sua opera iniziata nel anno dal quale si occupa in prevalenza di Dante e che lo ha spinto a curare fra il e il con la tutela scientifica di Gianfranco Contini e poi di Cesare Segre un ciclo di trasmissioni radiofoniche sulla Divina Commedia trasmissioni dalle quali ha poi sintentizzato i com menti canto per canto esposti in tre volumi pubblicati dalla Rizzoli Fra il e il ha raccontato e letto i cento canti della Commedia nella Basilica di S Francesco a Ravenna dove è sepolto il poeta Straordinario il concorso del pubblico Nel la Città di Ravenna gli ha conferito la cittadinanza onoraria Dal è accademico dell'Accademia Virgiliana di Mantova e dal è membro del comitato d'onore della Dante Alighieri di Parigi SUONI DAL MITO CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti su un poema omonimo di JoséMiguel Ullán Circe de España su testo di JoséMiguel Ullán (il titolo è suo) è stata scritta da Ullán e da me su commissione del Festival Pontino L’ho dedicata ai miei amici JoséMiguel Ullán e Manuel Ferro Alla data odierna ( aprile ) non lo sanno ancora: spero non se la prendano a male! Ullán è un poeta originale ed eccessivo la cui originalità riveste le forme più inaspettate (è la terza volta che mi servo di un suo testo) In questo caso la sua originalità veste l’abito della sorpresa: l’impiego della più classica lingua spagnola che si possa immaginare Un lettore distratto potrebbe pensare che si tratti di un autore (molto originale) del XVII secolo Ma una lettura più attenta sfaterebbe questa impressione Si verrebbe a configurare come il rinnovamento di un mondo mitico visto attraverso la lente deformante di un Quevedo per fare un nome o ancor meglio del Cervantes più caustico più umano e per questo sce vro della retorica altisonante cui si accompagna ogni descrizione mitologica Giungerei a dire con tutte le cautele necessarie che un carattere della trattazione del mito nell’arte spagnola è il distanziamento sarcastico o se si preferisce la mancanza di rispetto Dall’Arcipreste de Hita (Juan Ruiz XIV secolo) fino a tempi recenti (la Generazione del ’) l’ironia la satira e persino la parodia costituiscono la regola È possibile affermare lo stesso della pittura che non ha atteso Caravaggio per essere crudele con l’Olimpo O della musica con le Zarzuelas dell’inizio del XVIII secolo (El estrago en la fineza Acis y Galatea) Ullán nella maniera che gli appartiene s’iscrive in questa linea La mia musica ciononostante non si serve di mezzi antichi ma sublima a suo modo questo distanziamento ironico o se si preferisce disingannato Noi non sembriamo credere nel mito classi co come fonte genuina di ispirazione bensì come pretesto per ridicolizzare le eccessive pretese di nobiltà dell’essere umano che s’inganna da sé (di qui il disinganno) Si dirà: una visione atea del mito Fernando de Rojas contro Racine Com’è risaputo la musica è un altro mondo (fino a un certo punto) Così i gesti musicali – o i «personaggi» come direbbe Messiaen – del mio dia logo con Ullán si muovono anche tra estremi: intervallari di registro agogici Nel vocale si oscilla tra un lirismo malioso e l’o scena ripetizione popolaresca (priva di citazioni) L’aspetto timbrico viene esasperato e convertito nella propria caricatura L’aggressività non giunge mai all’insulto o allo strappo: si conforma alla burla e non esclude – non potrebbe farlo – la malinco nia di chi non crede in un lieto fine L’organico è composto da flauto (con ottavino e flauto in Sol) clarinetto (con clarinetto in Mi bemolle e clarinetto basso) pia noforte percussioni violino violoncello e mezzosoprano Un particolare interessante: la Camacha de Montilla citata come la «Circe de España» compare nel Coloquio de los perros (nelle Novelas ejemplares) di Cervantes in bocca – dovrei dire sul “muso” – di Berganza Sembra che si sia trattato di un perso naggio reale Luis de Pablo Circe de España JoséMiguel Ullán Circe di Spagna JoséMiguel Ullán Contra rutina mis deseos abran El bien del ojo y del temblor la puerta Contro l’abitudine i miei desideri aprano il bene dell’occhio e del tremore la porta (Palabritas vienen – palabritas van…) (Parole che vanno – parole che vengono) Vente conmigo a pasear; contempla en mitad de la noche ese arco iris que hace cantar de gozo a la lechuza Vieni con me a passeggiare; guarda nel mezzo della notte quell’arcobaleno che fa cantare di gioia la civetta Muda de fe Y ya de amanecida verás que tapo el sol con nubarrones en sólo un santiamén y los convierto en hielo con sabor a mandarina Muta di fede E ormai all’alba vedrai che copro il sole con nubi in un baleno e le trasformo in ghiaccio dal sapor di mandarino No temas los rigores del invierno que en mi alcoba despuntan amapolas doradas mieses y sabrosos berros a todas horas / Y por mis vecinas por mis vecinas ¡ay! yo me desvelo: Non temere i rigori dell’inverno che nella mia alcova spuntano i papaveri il grano dorato e il crescione saporito ad ogni ora / E per le mie vicine per le mie vicine ahimè io perdo il sonno: remiendo virgos con primor procuro que sean infieles sin jamás saberlo y si quedan preñadas pues consigo que den a luz inofensivos perros que en cada uña de sus patas dejan a manera de espejo ver los rostros rammendo imeni con delicatezza cerco di renderle infedeli senza accorgersene e se rimangono gravide allora faccio in modo che partoriscano dei cani inoffensivi che in ognuna delle unghie delle zampe lasciano a mo’ di specchio intravedere i volti de los muertos en todas las edades por codicia y maldad / No hago a los hombres cerdos cerdos cerdos (belloticas vienen – belloticas van) pues ellos por su cuenta ya se encargan Mis palabras son yedra y siempreviva que masticadas la rutina abrasan Yo soy Camacha de Montilla hija de Venus y del Sol Circe de España dei morti di ogni tempo per cupidigia e malvagità / Non rendo gli uomini maiali maiali maiali (piccole ghiande vanno – piccole ghiande vengono) poichè ci riescono benissimo da soli Le mie parole sono edera ed elicrisio che masticati l’abitudine bruciano Io sono Camacha de Montilla figlia di Venere e del Sole Circe di Spagna (Traduzione di Itziar ReyPérez de Pipaon) SUONI DAL MITO UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco) il gennaio Inizia gli studi musicali a partire dai anni di età a Fuenterrabía Li prosegue privatamente a Madrid con Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt Fonda a Madrid "Tiempo y Música" e "Alea" ( ) gruppi che hanno dato modo al pubblico spagnolo di conoscere la musica contemporanea e diverse culture musicali non occidentali Fonda anche il primo laboratorio elet troacustico spagnolo E' stato docente al Conservatorio di Madrid presso le Università di Buffalo Ottawa Montreal; ha tenuto corsi in Francia Italia Belgio USA Giappone Argentina Messico; Direttore di "Encuentros" (Pamplona) Biennale Musicale (Madrid) Festival di Lille; Laurea "honoris causa" presso l'Università Complutense (Madrid) Accademico di belle arti (Madrid Granada Belgio) Ha conseguito numero si premi spagnoli e internazionali (Premio Guerrero Medaglia d'Oro del Re di Spagna per le Belle Arti Medaglia d'Oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid "Officier des Arts et des Lettres" su nomina del Ministero della Cultura francese Premio della Fondation Prince Pierre di Monaco Premio Honegger) La sua produzione musicale comprende oltre cento titoli: quattro opere tre quartetti per archi vari concerti solistici (tre con certi per pianoforte altri concerti per vio lino violoncello chitarra flauto clarinet to sax) molta musica da camera orche strale e vocale Nel Claude Rostand ha scritto di lui nel "Dizionario della Musica Contemporanea" (Ed Larousse): «Luis de Pablo è oggi non soltanto la per sonalità dominante della scuola spagnola nonché uno dei primi compositori ad avere percorso la strada per farla uscire dal suo stretto nazionalismo e conferirle un'intonazione universale ma anche una delle personalità più prominenti dell'attuale panorama musicale internazionale grazie all'impulso che egli ha saputo conferire alle tecniche innovative e alle soluzioni personali e originali che ha trovato per esprimere un temperamento inventivo e poetico eccezio nale Perché in tutta questa ricerca è l'uomo a restare sempre dietro alla propria musica: è una presenza che gli è naturale e alla quale lui tiene» L JOSÉMIGUEL ULLÁN nato il Ottobre a Villarino de los Aires (Spagna) Ha studiato a Salamanca e a Madrid Durante il soggiorno in Francia ( ) frequenta i corsi di Pierre Vilar Roland Barthes e Lucien Goldmann presso l’É cole Pratique des Hautes Études (Parigi) Attualmente risiede a Madrid Parallelamente alla creazione letteraria José Miguel Ullán ha sviluppato un’intensa attività nell’ambito del giornalismo culturale Nell’arco dei suoi trent’anni di attività molte delle opere di questo poeta sono state oggetto di edi zioni limitate in collaborazione con pitto ri esposte spesso in musei tra cui il MoMA (New York) il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid) la Bibliothèque Nationale de France (Parigi) e il Museo José Luis Cuevas (Messico) Da sottolineare in questo ambito Funeral mal un’opera in sette volumi illustrati con incisioni originali di Joan Miró Eusebio Sempere Eduardo Chillida Pablo Palazuelo Vicente Rojo Antonio Saura e Antoni Tàpies E’ autore inoltre di nume rosi scritti d’arte pubblicati su libri cata loghi quotidiani e riviste specializzate Per parecchi anni è stato uno degli orga nizzatori del “Salón de los XVI” con delle mostre presso il Museo de Arte Contemporáneo di Madrid La Caixa (Barcellona) e il Pabellón Mudéjar (Siviglia) E’ stato membro del Consiglio dei collaboratori della rivista Vuelta ed ora lo è di Artes de México y Letras Libres Ha partecipato a due programmi monografici del canale televisivo Televisa (Messico): uno su Marcel Duchamp e l’al tro sull’arte contemporanea della serie Conversaciones con Octavio Paz I poemi di Ullán sono passati a fare parte di com posizioni musicali di Luis de Pablo: Pocket Zarzuela ( ) rappresentata per la prima volta dal Gruppo Koan con il soprano Pura María Martínez per la regia di José Ramón Encinar e Relámpagos ( ) presentata a Madrid nel Teatro Monumental dal tenore Janos Bandi accompagnato dall’ Orchestra Sinfonica e Coro di RTVE diretta da Aldo Ceccato Il compositore ed il poeta hanno lavorato ora insieme a Circe de España Attualmente prepara un racconto autobiografico sul suo rap porto con la filosofa María Zambrano La Maga Circe (Dosso Dossi) SUONI DAL MITO A U R A C A T R A N I nata a Rimini nel ha intrapreso in giovane età gli studi musicali diplomandosi a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio G Verdi di Milano sotto la guida di Daniela Uccello Soprano con voce duttile ed estesa ha saputo unire musicalità ed espressività teatrale tanto da poter affrontare repertori e stili diversi dall'opera barocca e settecentesca fino alla musica contemporanea anche in ruoli di cantanteattrice Nel debutta a soli anni ne La Frascatana di G Paisiello nel ruolo di Lisetta Nel canta nella prima esecuzione in tempi moderni La pazienza di Socrate con due mogli di A Draghi nel ruolo di Amitta alla Sagra Musicale Malatestiana diretta da Alan Curtis con l’ensemble “Antonio Draghi” In seguito frequenta una master class con Julia Hamari e collabora come solista con La Nuova Polifonica Ambrosiana diretta da Riccardo Ceni nei repertori da camera sacri e profani Nel vince una borsa di studio offerta dall'Opernschule di Stoccarda dove ha l'opportunità di studiare e di debuttare al WilhelmaTheater in uno spettacolo trat to da Die Zauberflöte di WA Mozart nel ruolo di Pamina Nel ha debuttato nelle seguenti opere: Le Nozze di Figaro di WA Mozart (Barbarina) al Teatro Regio di Torino diretta da Stefan Anton Reck e al Teatro Comunale di Treviso diretta da Michael Güttler; La Serva Padrona di G Paisiello; Dido and Aeneas di H Purcell diretta da Giulio Prandi; Lo Speziale di J Haydn al Teatro Titano di San Marino; Ite Bellu di A Corghi in prima esecuzione assoluta al Teatro Lirico di Cagliari diretta da Vittorio Parisi Nel è scelta da Riccardo Muti per inter pretare il ruolo di Zerlina nell’opera Il dis soluto assolto di A Corghi su libretto di J Saramago Nello stesso anno canta con successo di critica e di pubblico Le Nozze di Figaro di WA Mozart alle Settimane L NTONIO CAGGIANO intraprende la sua formazione di percussionista e di compositore al Conservatorio dell’Aquila e successivamente a S Cecilia in Roma per fezionandosi in seguito con G Burton e D Friedman Attento alle esperienze più innovative della scena musicale interna zionale nel dà vita con Ruggeri all’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali intrecciando rapporti di col laborazione con alcuni fra i maggiori com positori contemporanei con i quali si è esi bito in Europa Stati Uniti Cina Canada Messico Sud America Attivo per molti anni nelle maggiori istituzioni liricosinfo niche italiane ha collaborato in qualità di timpanista con l’OCI diretta da Salvatore Accardo Lavora inoltre in qualità di solista con diversi gruppi da camera (Solisti della Filarmonica Algoritmo Roma Sinfonietta Dissonanzen) Titolare della cattedra di strumenti a percussione presso il Conservatorio di Frosinone si interessa da sempre alla commistione di linguaggi arti stici diversi Scrive musiche per il teatro la danza e collabora con artisti visivi quali I Ducrot C Accardi e F Mauri Egli stesso ha partecipato alla mostra ”Le opere e i giorni” presso la Certosa di Padula su invi to di A Bonito Oliva con il quale collabora inoltre in qualità di performer al ciclo di trasmissioni “ABORDO DELLE ARTI ” rubrica di arte contemporanea (SKY CULT) Ha tenuto corsi di interpretazione sulla letteratura per strumenti a percussio ne al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano seminari alla Sibelius Academy di Helsinki e stage in varie parti del mondo (Nairobi Pechino Berlino) Ha registrato per emittenti radiotelevisive di molti paesi e ha inciso per la RCA per la EMI per la Stradivarius per la Edipan per la Lovely Music (USA) e per la DGG con l’Accademia di SCecilia A Musicali di Stresa sotto la direzione di Gianandrea Noseda e al Teatro Carlo Felice di Genova sotto la direzione di Tomas Netopil Nel è al Tanhaus NRW di Dusserdorf con Behema perfor mance di Teatrodanza con la coreografia di Avi Kaiser e Sergio Antonino su musi che di Bach Berio Hildegard von Bingen Scarlatti; alle Settimane Musicali di Stresa eseguendo Beatus Vir di A Vivaldi e C Monteverdi; al Teatro Rossini di Lugo con la produzione “Menù rossiniani” di Rosetta Cucchi Ha inciso con il Quartetto di Torino musiche di Alessandro Solbiati per Stradivarius 30 giugno VENERDÌ ore S Felice Circeo Hotel Maga Circe “Kirkìas” KIRKÌAS Kirkìas significa "vento del Circeo" Dopo tanti anni di felici frequentazioni del Festival Pontino non poteva non nascere l'idea di proporre il coinvolgimento diretto in un progetto compositivo collettivo dell'ambiente stesso di uno dei tanti luoghi meravigliosi e carichi di mito tra i quali il Festival si è sempre svolto Il monte e il mare sono qui uniti inestricabilmente al nome e al mito di Circe e di Ulisse; peraltro Riccardo Cerocchi mi aveva fatto conoscere già nel Rodolfo Carelli nei cui versi questi luoghi e quel mito risuonano di continuo susci tando in fondo e poi accettando con qualche giustificata apprensione il prender forma del progetto Ed ecco quindi che è nata l'idea un po' arrischiata di situare tra monte e mare una voce femminile e il suono "originario" delle percussioni e di fare in modo che le affascinanti possibilità sonore del mezzo elettronico forse per la prima volta presenti al Festival Pontino almeno in questa forma potessero avvol gere e trasformare il tutto e proiettarlo poi nello spazio Michele Tadini e Matteo Franceschini sono stati compagni di viaggio ideali in questo coraggioso progetto sia in quanto compositori disposti a rischiare e a farsi coinvolgere dalle situazioni straordinarie sia in quanto molto esperti (molto più di me peraltro) nell'uso del mezzo elettronico Ed insieme a loro si sono fatti coinvolgere i rispettivi fratelli Francesco Tadini e Andrea Franceschini autori di testi così differenti tra loro e così diversi anche da quelli di Rodolfo Carelli da per metterci di concatenare in un'unica arcata musicale e scenica poiché Laura Catrani sarà Circe davvero tre sfaccettature affatto differenti del mito e del personaggio che avranno il loro contraltare nel gesto esecutivo e nel timbro delle percus sioni di Antonio Caggiano Alessandro Solbiati LAURA CATRANI voce ANTONIO CAGGIANO percussioni MICHELE TADINI e MATTEO FRANCESCHINI regia del suono e live electronics FRANCESCO TADINI regia GIANNI SAPIENZA ispettore di produzione MICHELE TADINI ( ) * Come seguendo un canto per voce percussione ed elettronica su testo di Francesco Tadini () ’ MATTEO FRANCESCHINI ( ) * Eimì per soprano percussioni ed elettronica su testi di Andrea Franceschini () ’ ALESSANDRO SOLBIATI ( ) * Nésos due movimenti per soprano percussioni e mezzo elettroacustico su versi di Rodolfo Carelli () ’ * Prima esecuzione assoluta con la collaborazione dell’Hotel Maga Circe SUONI DAL MITO COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed elettronica su testo di Francesco Tadini Mesi fa Alessandro Solbiati mi ha proposto di progettare insieme un lavoro sul mito sul mito di Circe pensato e costruito per i luoghi di quel mito coinvolgendo nel progetto anche Matteo Franceschini Magnifico Abbiamo tutti cominciato a lavorare con entusiasmo per mettendo alle diverse idee di confluire verso uno spettacolo unico Il titolo del progetto nato dai nostri incontri che unisce il lavoro di tre compositori e tre scrittori è “Kirkìas” Tre tempi del racconto sono presenti nel lavoro e ogni coppia compositore/scrittore ha sviluppato una di queste dimensioni: tempo del mito del racconto; tempo del ricordo a posteriori in cui Circe si riguarda e ripensa; tempo reale del “lì e allora” Lì e allora qui e ora nella rappresentazione teatrale In Come seguendo un canto Circe è reale si fa carne natura seduzione dolcezza e rabbia L’idea di Come seguendo un canto nasce direttamente dalla collaborazione con l’autore del testo Da anni cercavo un’occasione per poter lavorare insieme e ho trovato in questo progetto un appoggio ideale Le fonti di riferimento sono molteplici ma uno dei riferimenti fondamentali di questo personaggioCirce è sicuramente l’ Ulysses di James Joyce in cui ad accogliere lo smarrito navi gante è la tenutaria di un bordello Sempre seguendo l’idea di un “lì e allora” ma “realissimo” ho chiesto un testo veloce feroce sfacciato attuale nel tempo presente Musicalmente avevo bisogno di poter saltare da un canto sospeso melismatico e aereo ad un fiume di parole in cui la forza stessa del testo potesse esplodere in una sorta di Rap in un continuo rapporto tra tesi e arsi amore e seduzione Michele Tadini Come seguendo un canto di Francesco Tadini Come seguendo un canto (come) seguendo io canto Din don din don din den don… La notte è rimasta sveglia oggi E le ombre in ascolto della loro padrona – danzano Incontrollate sulla montagna Solo Vertigine potrà riportarle alla figura Din don din don din don… Tienti verso te stessa Magamantide! Accogli l’Itinerante doppia razione doppia ragione Aldiquà? Aldilà? Sopracielica smorfia rischiara la montagna L’Eroe fa sul serio! (segue orgasmo cantato) Luna Cedo LUNA DUNA DONA DONO SONO SOLO SOLE SOLO VOLO VELO VEDO CEDO Tienti viva: al sangue! Non sei votata al bianco Eternità in cifre Crede di essere davanti a te: tuo minuscolo sempre appiccicato alle vele Guadagno e perdita espiro e i^n^spiro Climax Passi l’Itinerante Oggi stesso un cuore ammutinato prenderà uno strano ritmo Sul limite del mare intento a se stesso fermo un rombo immobile – a pettinare le “sue” alghe Solo qualcosa si stacca: prende il vento di nuovo in un’area protetta di sciatta natura… Esperto marinaio! UnZip C’era c’è ciurma civile al cimento Cielo! Cieca ciociara ciarlo civetta Ciancio cipride e ciclopica cilecca Cinetica ciana ruffiana puttana ciclomantica sottana! Circonda cima cirro: temporale tagliami la testa Ultime volte di amare già riempite di occhi corpo e ombra sprofondano insieme si rialza la marea dei sospiri Lo dico lo ripeto ti sei stampato maganauta! – un anno di slandra in diretta “E’ dura pensare all’onda del mare che mi bagna!” dicevi e dicevi e dicevi Magaturismo magafughino Mister Smarrito? Stop e così via Smielata in bamba il corpo bullo pensieri in bolletta – l’erba mi ha dato una tramvata stravòlo mi sciolgo amabile bostik! Cerco fecondazione assistita d’idee: divento cattivista a far flanella Solfeggio in R Togli tutto ciò che qui fu Estrai ferro da questa montagna estrai succo da questa erba (radice) estrai ombra da queste parole Tu ferro succo ombra sobria materia di sogno e in forma di lente concentra questa luce maggiorenne del pomeriggio e brucia Togli tutto: rimane quanto ti basta per questa notte oceanica Feroce/reggo/la/coppa/che porta/veloce/magia/ Mesco/Rimesco/alla/truppa/il rinfresco/ Riscritto/il risveglio:ritardo/la trama Di un/rito/ritrito/retorico/mito Corona/ruffiana /romantica/rogna Re sto/re sto/re sto Tremo/rincorro/al rimbarco:rischiara Rimbecco/l’attacco/: la rabbia/che brilla La rabbia/che ringhia/ringhiotto/rinnego/ripudio/ran core/ la vista/che muore la vista/che muore Riparti/mio/amore/rottame/d’eroe Riposa/burrasca/rimburchia/la barca/rimonta/risacca rincasa/rimpregna/rimuta/rinasci/rimpatria ricorda/rinuncia/ricorda/rinuncia/ricorda ri tor na/ ri tor na/ La rabbia/che ringhia/ringhiotto/rinnego/ripudio/ran core/ la vista/che muore la vista/che muo re… Pesce violino mi messaggia in verbo lapalese Io tutta inchiac chierata sbrocco e rimbalzo pezzo di psicologia ai tuoi Un anno sciallato di biutifarma con la loro eroesitter mica blin dati! e i sapientini vogliono furbarsi di me e telare? Di cose non fatte il mare dai miei piedi all’Ade parla ci ci ci ci ci ci ci… Come Cicala ciàccola il ciàcco: cito Come seguendo un canto (come) seguendo io canto SUONI DAL MITO F R A N C E S C O T A D I N I (Milano ) Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi del Piccolo Teatro di Milano Aiuto regista stabile per l’opera lirica al Teatro alla Scala Ha collaborato per tre anni alla messa in scena di tutte le opere tra le quali segnala: Aida per la regia di L Ronconi La donna senz’ombra per la regia di JP Ponnelle Pelleas et Melisande per la regia di A Vitèz Eugene Oneghin per la regia di A Conchalovski Autore e regi sta di documentari e reportages per RAI Televisione Svizzera Italiana Dipartimento per l’editoria e l’infoma zione della Presidenza del Consiglio Negli Stati Uniti ha realizzato circa ore di reportages Consulente globale per la comunicazione per aziende del gruppo ENI dove ha realizzato numero si filmati multimediali siti Internet Autore di campagne pubblicitarie per Telefono Azzurro e l’organizzazione mondiale Save the Children Autore di puntate del programma di divulgazione scientifica e cul turale La Macchina del Tempo condotto da Alessandro Cecchi Paone Editor letterario per Eccetera: ultimo roman zo (pubblicato postumo da Einaudi) del padre Emilio Tadini al quale ha recentemente dedicato Spazio Tadini a Milano dove organizza concerti serate teatrali e mostre/incontro con artisti © Cristina Moregola MICHELE TADINI nato a Milano nel si è diplomato al Conservatorio G Verdi di Milano in chitarra con R Chiesa in nuova didattica della composizione con S Gorli e G Manzoni in musica elettronica con R Sinigaglia Ha studia to composizione con F Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena dove ha conseguito il diploma di merito e una borsa di studio per il Conservatorio di Parigi Nel è stato ospite ai corsi di Darmstadt Nel è stato selezionato per lo Stage dell'IRCAM Tra il e il è stato docente di musica elettroni ca ai "Corsi di alta formazione" dell'Accademia musicale dell'Emilia Romagna (Fondazione A Toscanini) Dal le sue partiture sono edite da Suvini ZerboniSugarMusic SpA Milano Dal è docente di musica elettronica nei corsi di formazione di "Tempo Reale" Ha al suo attivo diverse composizioni pezzi acustici e pezzi con utilizzo dell'elettronica e i suoi lavori hanno trovato esecuzione nell'ambito di prestigiose rassegne Ha composto inol tre le musiche di scena per numerosi spettacoli teatrali musiche per installa zioni sonore balletti e produzioni di tea tromusica Dal è socio di AGON di cui è stato direttore generale e respon sabile della produzione Con AGON ha collaborato alla realizzazione di numero se produzioni musicali tra le quali: la parte elettronica dell'opera Blimunda di A Corghi ( ) del Concerto Grosso per cinque tastiere ed orchestra di F Donatoni ( ) dello spettacolo Il velo dissolto di Mietta Corli su musiche di F Donatoni ( ) Ha curato le pro duzioni e le esecuzioni dei pezzi che AGON centro studi Armando Gentilucci ha commissionato tra cui: F Donatoni G Manca M Cardi P Perezzani F Guerrero G Manzoni M Pisati M dall'Ongaro e la rico struzione dei nastri magnetici e la progettazione del live electronics per la riedizione critica di Don Perlimplin di Bruno Maderna ( ) MATTEO FRANCESCHINI nato a Trento nel si è diplo mato in clarinetto con Mauro Pedron ed ha intrapreso gli studi di composizione con Armando Franceschini diploman dosi successivamente sotto la guida di Alessandro Solbiati presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano Ha segui to masterclasses con Luca Francesconi Wolfgang Rihm e Pascal Dusapin ed ha studiato direzione d’orchestra con Sandro Gorli Attualmente frequenta l’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” di Roma sotto la guida di Azio Corghi e da poco è stato selezionato per partecipare al Corso Annuale di Composizione ed Informatica Musicale presso l’IRCAM di Parigi Premiato in diversi concorsi sia nazionali che internazionali tra i quali “Tactus” di Bruxelles “Guido d’Arezzo” “Città di Belveglio” “Il Giornale della Musica” “Città di Pavia” ha ricevuto commissioni dalla Biennale di Venezia dalla RAI da Agon dal Divertimento Ensemble dall’Ensemble Europeo Antidogma Musica dal Festival Pontino dal Festival Estate Fiesolana e dall’Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento Suoi lavori sono stati eseguiti all’interno di vari festival tra i quali “Settembre Musica” di Torino “Rondò” di Milano “Varianti” di Piacenza “Compositori a Confronto” di Reggio Emilia “Interfacce” di Roma Società Filarmonica di Trento “Sound Ways” di San Pietroburgo Conservatorio Centrale di Pechino “Nederlandse Muziekdagen” Stagione Sinfonica dell’Orchestra Nazionale del Belgio “Festival för ny musik” “Acanthes ” ° Festival Biennale di Venezia e tra smessi dalla RAI dalla Radio Svizzera Italiana (RTSI) dalla Radio Olandese (NPS) e dalla Radio Belga (RTBF) Ha realizzato colonne sonore per cortome traggi commissionate dal Centro Studi di Acustica ed Informatica Musicale di Milano AGON musiche di scena per il teatro e ha lavorato in collaborazione con Adriano Abbado alla creazione di un’installazione multimediale alle stita alla Triennale di Milano nell’ambito del festival “Milano Musica” Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di Milano ANDREA FRANCESCHINI nato a Trento nel ha studiato oboe e percussioni presso il Conservatorio della sua città frequentando contestualmente il Liceo Musicale Nel ha conseguito il Compimento Medio in Strumenti a Percussione e la Maturità Artistica ad Indirizzo Musicale presentando una tesi sul tema del Muro come topos nella Cultura del Novecento Durante gli stes si anni ha avuto la possibilità di svolgere concerti in Italia e all’estero ed ha parte cipato a diverse registrazioni discografi che Ha inoltre preso parte a masterclass con Nanà Vasconcelos David Friedman e Leigh Howard Stevens Nel si è laureato in Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano presentando una tesi in Scrittura Creativa sul tema del Doppio nella letteratura di Stephen King Ha collaborato a “Il Corriere del Trentino” inserto del Corriere della Sera In qualità di autore della parte letteraria ha scritto testi narrativi e musicali rappresentati in Italia Svizzera Austria Germania e Olanda e trasmessi dalle rispettive radio nazio nali Attualmente frequenta il corso di Laurea Specialistica in Televisione Cinema e Produzione Multimediale presso la IULM di Milano SUONI DAL MITO EIMÌ due movimenti per soprano percussioni ed elettronica su testi di Andrea Franceschini Eimì è suddiviso in due parti ciascuna delle quali tratta i dubbi i rancori e la voglia di riscatto con cui Circe si trova a convivere in seguito alla partenza di Ulisse in un presente reso immobile dal bisogno di chiedere o meglio di chiedersi Il rimpianto del quale si nutre Circe è costruito su un conflitto di riflessioni e di quesiti di fiducie e di richieste d’aiuto di certez ze e subito dopo di nuovi dubbi: è possibile ricordarsi di dover dimenticare? O è forse meglio dimenticare il bisogno di ricorda re? In ogni caso come si può fare? E in un tempo che non contempla le distinzioni quando? Circe dall’alto dei propri desideri mai delusi e dal basso di un amore – quello per Ulisse – che la insabbia di amarezza sceglie l’ar ma più immediata: la voce Il ricordo il più doloroso tra i compagni di viaggio che il marinaio ha lasciato sull’isola diventa così l’unico mezzo possibile per fare i conti con la propria natura la maniera migliore per affrontare le domande peggiori la strada più giusta per ottenere le risposte Circe si confronta con Ulisse e ne esce sconfitta Inferiore Sorpresa da una solitudine insopportabile alla quale cerca di far fronte con la rabbia Perché Ulisse si è fermato da lei? Perché ha voluto amarla sapendo di doverla lasciare? Troppe domande? Ma le attese le notti i brividi di Circe non conoscono confini vanno oltre quel mare attraversato da Ulisse che non rappresenta nemmeno un punto dei sentimenti della maga Maga? L’ultima domanda nasce dal primo dei ricordi Circe non è sola non lo è mai stata dunque non lo sarà mai Continuerà a sentirsi inferiore costretta a non poter dimenticare abbracciata dai dubbi e allontanata dalle verità su un tempo immutabile che però è riuscito a renderla diversa Ma avrà sempre con sé almeno una certezza più forte di tutte le altre: la magia come risorsa la magia come Volontà Circe ha sempre saputo cosa fare e le domande su come e quando farlo hanno avuto una risposta: ovunque e sempre La maga potrà essere in ogni luogo e in ogni momento sarà soggetto ed oggetto degli sguardi di Ulisse la pausa delle sue atte se i brividi delle sue battaglie lo scrosciare del suo cuore lo scatenarsi della sua pace La maga sarà tutta la natura E in un mondo dove la natura sa fondersi e confondersi con i colori delle emozioni umane Circe avrà così modo di vivere Ulisse essere per lui essere lui Chiedere E finalmente rispondersi Fototeca APT Latina Matteo Franceschini Eimì di Andrea Franceschini Aiutatemi L’ho retto stretto diretto costretto a briciole di lacrime aiuto con tocchi tocchi che hanno le labbra del rimpianto Voglio voce invece vacillo Potete aiutarmi? Voi? Tu! Sei stato tu! Sei stato tu tu senza prestigi innaturali tu trattenendo un brivido breve Ombre in danza stanza su una montagna di dune Cedo? Sei stato tu! Tu solo tu volo tu velo Tu di me tu per tutti! Grande prova o grave colpa fermarsi qui da me? Grande di mare tutto il suo mondo non è un punto del mio Grande Grida e grazie Grande troppo Doverlo ammettere è mettere da parte la mia pace Ma solo ora solo ora lascio Sono sola Questo letto mi fa ferire Nel mostrare il mio volto quest’acqua in me mi fa affondare questa notte aspettare questa notte morire Per ogni abbraccio che cancello ho un lungo addio da ricordare e brividi e baratri e sì e no… tele… porte… carezze Magie Magie? Potrei mostrarvi come farle ma i vostri occhi sono chiusi I vostri occhi non i suoi Ma le mie parole i miei consigli? La marea dei miei sospiri? Del buio che vedrà io del mondo profondo io infondo gli ho raccontato e dei rischi La mia forza è in ciò che conosco ciò che sono che posso che lui non può La mia storia la mia radice gloria è fare è potere… quello… che… Voglio Del buio io io gli ho mostrato la luce di un anno E posso farlo ancora io Io sono quello… che… Voglio! Voglio potere vedere! Voglio la sua vista che sia vero! Entrare ovunque sia restare scrosciare scatenare diventare Tuttalanatura! Essere terra essere caldo essere tutto! Essere per lui Essere lui SUONI DAL MITO Nésos di Rodolfo Carelli I Per compagno il monte proteso sul mare… (Di qui si ode il mare cavalcare le dune…) (Con quante dita va frugando il mare inesausto la spiaggia…) Il monte canta come sempre a quest’ora… NÉSOS due movimenti per soprano percussioni e mezzo elettroacustico su versi di Rodolfo Carelli La lunga amicizia che mi lega al Festival Pontino (la mia prima presenza risale al e poi se ne sono susseguite circa una quindicina!) ed in particolar modo a Riccardo Cerocchi pro motore ed “anima” da sempre del festival stesso mi ha per messo un anno e mezzo fa di non proporre un mio brano bensì un intero progetto: rendere protagonista di una o più serate del Festival l’ambiente stesso un ambiente ricco come pochi altri di mito di storia e di natura impareggiabile dai giardini di Ninfa al Monte Circeo dal Castello di Sermoneta all’Abbazia di Fossanova Il mare da una parte e il monte dall’altra faranno da cornice ad un evento all’aria aperta in cui tre compositori (oltre a me vi saranno Michele Tadini e Matteo Franceschini) alluderanno al mito di Circe attraverso tre testi profondamente differenti quasi tre facce complementari Di tale evento Nésos sarà la cornice cioè il preludio e il postludio l’inizio e la fine I versi di Rodolfo Carelli poeta estremamente legato a quei luoghi meravigliosi non saranno cantati ma aleggeranno nell’aria letti e sussurrati a più voci entro la parte elettronica che farà da trait d’union tra l’am biente e la musica partendo dal suono stesso dell’ambiente rivisitandolo e trasformandolo fino a condurre al suono delle percussioni che coagulerà a sua volta nella bella voce femmi nile di Laura Catrani sorta di Circe melismatica e senza parole Alessandro Solbiati …vigile attende che ritorni Ulisse… II Circe sta come roccia su una piana d’incanto dove Ulisse approdò smemorando la via del ritorno finché un giorno esaudite le fantasie riprese piu’ forte la nostalgia di casa dell’errante destino… Ulisse non trova pace e quand’anche sotteso a dismisura per abbracciare il mondo non se ne distacca mai fino in fondo a Circe fa ritorno per riprendere slancio… ALESSANDRO SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è diplo mato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte (con Eli Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli) Contemporaneamente ha studiato per quattro anni ( ) con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha vinto oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale di Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha ricevuto commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal Ministero della Cultura francese da Radio France dall'Università di Parigi dal Mozarteum dal South Bank di Londra dalla Fondazione Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di Venezia dal Festival Milano Musica dal Teatro Comunale di Bologna dalla Basilica di San Petronio per il VII Centenario della fondazione dall'Orchestra Sinfonica "G Verdi" di Milano; i suoi lavori sono stati ese guiti nei più importanti festival (Lille Avignon Huddersfield Présences Pontino Wien Modern Metz Strasbourg Biennale di Venezia Montepulciano Holland Festival Zagabria Lisbona Stoccolma IRCAM S Cecilia in Roma Boston RAI di Roma Milano Torino e Napoli Maggio Musicale Fiorentino Settembre Musica Unione Musicale) e sono stati registrati e trasmessi da molte radio europee ed ameri cane Tra le incisioni discografiche si segna lano l'Oratorio nel deserto (CD ADDA Ensemble EM) Quartetto con Lied (Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD monografico dell'Ensemble Alternance di Parigi (Stradivarius ) Per la RAI ha prodotto due "radiofilm" entrambi basati su racconti di Paola Capriolo Frammenti da "Il gigante" ( ) e La colomba azzurra ( ) La collaborazione con la Capriolo continua nel con la produzione di Con i miei mille occhi ispirato all'omonimo rac conto lungo pubblicato da Bompiani (libro con CD allegato) Dal è docente di Fuga e Composizione presso il Conservatorio "G Verdi" di Milano dopo aver insegnato al Conservatorio di Bologna dal al anno nel quale ha iniziato una collaborazione con la Sezione Musica Contemporanea dell'Accademia Internazionale della Musica (Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha insegnato al Centre Acanthes di Avignone nell'estate del e di Metz nel ; ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi ( e ) di Lione () e di Città del Messico () Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di Milano R O D O L F O C A R E L L I è nato a Montesarchio (Bn) ed è residente a Sabaudia dal Ha ricoperto incari chi amministrativi a livello comunale provinciale regionale e nazionale (depu tato dal al ) Raccolte pubbli cate: “Un posto nel profondo” nuove ediz Enrico Vallecchi Premio Viareggio opera prima ; “Il regalo del Torchio” Editrice Laterza Premio Dino Campana ; “Memorie d’amore” Editrice Il ventaglio Premio Minturnae fedele ; “Una cifra in più” Newton Compton finalista Premio Alfonso Gatto ; “Per questo tuo ostinato amore” Amadeus Editore Premio Presidenza del Consiglio ; “Circe e Ulisse il compasso” edizioni Pagine Dal è promotore e Presidente del Premio Nazionale ed internazionale di poesia “Circe Sabaudia” (di cui è stato Presidente della Giuria letteraria per venticinque anni Mario Luzi avvicendato dal con Corrado Calabrò) SUONI DAL MITO Festival Pontino : concerto straordinario offerto dai docenti dei corsi per il XXV anniversario del Festival Pontino (da s a d PL Graf A Pay Quartetto Borodin U Holliger) CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nelle ABBAZIE di VALVISCIOLO e FOSSANOVA e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA L E S S A N D R O D’O N O F R I O inizia lo studio del pianoforte con Ida Mannatrizio formandosi successivamen te con Eke Mendez e Nora Doallo Si per feziona in seguito con Jakob Gimpel Aldo Ciccolini Eduardo Vercelli Maria Joao Pires e Alexis Weissenberg In seguito all’incontro con Alberto Lysy collabora con la “Camerata Lysy“ nel l’ambito della “Menuhin Academy“ e si dedica al repertorio cameristico approfondendo questo genere con musi cisti quali Sandor Vegh Bruno Giuranna e Riccardo Brengola Si è esibito come solista e in molte formazioni da camera in tutta Europa negli Stati Uniti ed in Estremo Oriente tenendo anche semina ri ed effettuando incisioni discografi che Attualmente insegna pianofor te e musica da camera presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano svolgendo allo stesso tempo intensa attività concertistica A Robert Schumann A Tommy Con “Il mito dell’infanzia” si apre il ciclo tradizionale dei concerti del Campus Internazionale di Musica Il titolo vuole essere un omaggio ai bambini in partico lare alle vittime innocenti degli adulti Il brano di inizio del concerto introduce ai miti di Mozart e Schumann attraverso un altro mito quello di JS Bach autore del corale “ Nun komm’der Heiden Heiland” originariamente scritto per organo e trascritto per pianoforte da Ferruccio Busoni il cui titolo tradotto in italiano è: “Adesso viene il Redentore” Bach influenzò enormemente il grande pianista italiano il quale affermò di esse re sospinto al Maestro da quella che a lui stesso parve una “misteriosa disposizione del destino” Busoni continua dichiaran do: “Debbo a mio padre la fortuna di essere stato molto severamente spinto nella mia fanciullezza allo studio di Bach; e questo in un’epoca e in un paese in cui non era valutato molto più di un Carl Czerny…Mio padre mi educò così a un musicista «tedesco»…ed imparai per tempo che siano costruzione armonia logica: le solide fondamenta su cui ognu no…può costruire (da «Due frammenti autobiografici» pubblicati in «Lo sguardo lieto») Il Rondò KV in la minore è uno degli ultimi pezzi scritti da Mozart per pia noforte ( marzo ) Il grande sali sburghese ha scritto poche composizioni per solo pianoforte utilizzando il modo minore (sonata in la minore fantasia e sonata in do minore e fantasia in re minore i più famosi ) e l’esempio che anche qui ci lascia è meraviglioso Alla melodia principale di carattere tragico (la minore) che torna ogni volta in modo variato si contrappongono episodi in maggiore dove viene messo in risalto il gioco delle singole voci svelando così la natura polifonica del brano La Sonata KV in do maggiore probabilmente composta a Parigi insieme alla KV e rappresenta per così dire l’altra fac cia della medaglia del Rondò L’atmosfera tragica del brano precedente qui si rasserena e se si eccettua l’intimità dell’Andante cantabile così profondamente appassionato la cui parte centrale è in fa minore sembra di godere (come scri ve Abert) di “una gustosa musica casalinga” forse scritta dal l’autore per un suo scolaro La ricchezza e la varietà di idee musicali espresse da Mozart sono mirabili ed è possibile assa porare quella “leggerezza” di calviniana memoria che appar tiene al genio bambino La seconda parte del concerto si apre con le Scene infantili op di Schumann delizioso mondo poetico schiuso sulla tastiera del pianoforte a una ideale fan ciullezza Quest’opera appartiene agli anni in cui la produzione pianistica di Schumann prosegue febbrilmente in un alternarsi di tensione intesa romanticamente come aspira zione appassionata verso qualcosa di indefinibile e di quiete (Sensucht e Ruhe): «Solo nell’anelito troviamo la quiete Anzi la quiete è tale solo se nulla distoglie il nostro spirito dall’ane lare e dal cercare» afferma Schumann Le “Scene” volgono la Sensucht in nostalgia per il paradiso perduto dell’infanzia Lungi da ogni virtuosismo il linguaggio si adegua alla sempli cità del mondo infantile ricreato ed idealizzato da una forte e non certo semplicistica ispirazione musicale L’ultimo brano si compone di un tema e dieci variazioni su un’arietta di Gluck I rapporti di Mozart con quest’ultimo non andarono mai oltre alcuni occasionali incontri Mozart non si liberò mai di una certa infondata diffidenza nei confronti del più anziano com positore diffidenza alimentata dall’amicizia di Gluck per Salieri Egli riprese l’idea melodica dall’aria “Unser dummer Pöbel meint” (Quello che il nostro stupido popolo pensa) dal l’opera “Il pellegrino della Mecca” di Gluck scrivendo queste bellissime variazioni come ringraziamento al compositore bavarese dopo una cena a casa di quest’ultimo Il brano fu scritto a Vienna nel ed eseguito da lui stesso non molto tempo dopo Il genio di Mozart appare qui all’apice soprattut to dalla sesta variazione in poi in cui il compositore rivela la sua piena maturità Piergiorgio Ensoli 2 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “Il mito dell’infanzia attraverso l’incontro con due miti della musica” ALESSANDRO D’ONOFRIO pianoforte BACH/BUSONI Nun komm der Heiden Heiland BWV WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Rondò KV in la min Sonata KV in do magg Allegro moderato Andante cantabile Allegretto ROBERT SCHUMANN ( ) Scene infantili op : Di paesi e uomini sconosciuti Storiella curiosa A moscacieca Fanciullo che prega Felicità completa Un avvenimento importante Sogno Presso il camino Sul cavallo di legno Quasi troppo serio Baubau Il bimbo s’addormenta Parla il poeta WOLFGANG AMADEUS MOZART Dieci variazioni in sol magg sul tema “Unser dummer Pöbel meint” KV I C H E L E S A M P A O L E S I è nato ad Ancona nel Ha studiato al Conservatorio “GRossini” di Pesaro con Ettore Peretti e con Giovanni Valentini diplomandosi nel con il massimo dei voti lode e menzione speciale Ha proseguito i suoi studi con Aldo Ciccolini al “MusicaRivafestival”di Riva del Garda con Elissò Virsaladze ai Corsi Estivi di Sermoneta con Dmitri Bashkirov al Mozarteum di Salisburgo e con Joaquin Achucarro all’Accademia Chigiana di Siena Dal è allievo dell’Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro" di Imola dove attualmente fre quenta l’ultimo anno del corso Triennale di Alto Perfezionamento Nel ha studiato presso la “Southern Methodist University” di Dallas con Joaquin Achucarro facendo anche il suo debutto negli Stati Uniti Ha vinto concorsi piani stici nazionali e internazionali tra cui Società Umanitaria di Milano ( ) Yamaha Music Foundation of Europe di Londra () ° Concorso Pianistico Internazionale “Sanremo Classico” ( secondo premio) Nel Novembre è risultato il vincitore della XXI Edizione del “Premio Venezia” indetto dagli Amici della Fenice Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero: "Mittelfest" di Cividale (UD) Fondazione Teatro la Fenice di Venezia Amici della Musica di Mestre Accademia Filarmonica di Verona Amici della Musica di Padova Amici della MusicaSocietà del Quartetto di Vicenza Salone degli Affreschi di Milano Nuovo Auditorium dell'Orchestra M Sinfonica di Milano "Giuseppe Verdi" Teatro Grande di Brescia Teatro del Casinò di Sanremo Teatro “Verdi” di Pisa Accademia Navale di Livorno Bologna Festival “I nuovi Interpreti” Teatro “Rossini” di Pesaro Palazzo Ducale di Camerino Circolo degli Ufficiali di Napoli Amici del Teatro Massimo di Palermo ° Festival Pianistico Internazionale “La Roque d'Anthéron” (Francia) Castello di Wolfsburg (Germania) Conservatorio di Innsbruck (Austria) Anversa (Belgio) Caruth Auditorium e Van Katwijk Club (USA) Si è esibito al fianco di orche stre quali l’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta da Piero Bellugi e l’Orchestra Sinfonica di Pesaro diretta da Manlio Benzi Ha registrato per i microfoni di “Radio France” Preludi e Fughe di Shostakovic e inciso un Compact Disc per la Sarx Records con musiche di Chopin e Liszt Composta a Vienna nel luglio del la Sonata in Re maggiore K è forse la prima composizione di una serie di Sonate facili che Mozart aveva accettato di scrivere (senza poi assolvere il compito) per la principessa Federica di Prussia E tuttavia si tratta di un capolavoro di sapienza armonica e contrappuntisti ca che svela la profonda conoscenza della musica di Bach e di Händel che Mozart aveva scoperto grazie al barone von Swieten nel Articolata in tre movimenti mostra subito una fitta scrittura imitativa nell'Allegro iniziale: il primo tema esposto all'ottava dalle due mani sull'arpeggio di Re maggiore viene subito ripreso in contrappunto a due parti il secondo è costruito con un'imitazione per moto contrario lo sviluppo come un canone Il contegno cantabile dell'Adagio in La mag giore quasi un'aria d'opera ricca di ornamentazioni e carica di malinconia è movimentato da episodi cromatici e imprevedibili modulazioni La sonata si conclude con un Allegretto basato su un semplice tema esposto due volte e su un continuo dialogo contrappuntistico che alterna zone di schietto virtuosismo Con un tema all'ottava tra le due mani (sulle note dell'arpeggio) si apre anche la Sonata in Fa minore op di Beethoven abbozzata nel contemporaneamente alla Sinfonia Eroica e portata a termine nell'ottobre del Denominata «Appassionata» per la prima volta in un'edizione stampata nel questa sonata segna una svolta nell'evoluzione del linguaggio musicale beethoveniano per l'ampliamento della struttura architettonica e per una scrittura pianistica che acquista tratti sinfonici Nel primo dei tre movimenti (Allegro assai) Beethoven mette in gioco un materiale tematico carico di energia caratterizzato da violente contrapposizioni dinamiche e continue escursioni di registro Nel secondo (Andante con moto) in Re bemolle elimi na invece ogni tensione armonica e fa seguire ad un tema in forma di corale nel registro mediograve quattro variazioni caratterizzate da una progressivo raddensamento delle figure ritmiche Nel finale (Allegro ma non troppo) avvia un moto per petuo che sfocia in una coda dal carattere demoniaco (Presto) Le Variazioni op di Brahms composte nel settembre del ed eseguite lo stesso anno ad Amburgo e a Lipsia da Clara Schumann rappresentano un capolavoro assoluto nel genere della variazione per il perfetto equilibrio tra il rigore della strut tura e la fantasia dell'ispirazione per la complessità della scrit tura pianistica la densità contrappuntistica la ricerca di effetti quasi orchestrali Si tratta di variazioni con fuga finale basa te su un Aria di Händel in Si bemolle maggiore tratta dalla Suite n A partire dalla semplice struttura melodica di quest'a ria Brahms esplora una vasta gamma di soluzioni pianistiche sfruttando il gioco delle sincopi (III) la scrittura per ottave (IV) i trilli (V) il canone per moto contrario (VI) l'effetto "fanfara" (VIII) l'invenzione a tre voci (XI) le venature tzigane (XIV) l'effetto "Glockenspiel" (XVII) le movenze arcaiche di una Siciliana (XIX) la grazia di una Musette (XXII) l'impulso trasci nante di una giga (XXIII) Gianluigi Mattietti 7 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea “.Attrazione viennese!” MICHELE SAMPAOLESI pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sonata in re magg K Allegro Adagio Allegretto LUDWIG VAN BEETHOVEN ( ) Sonata in fa min op “Appassionata” Allegro assai Andante con moto Allegro ma non troppo JOHANNES BRAHMS ( ) Variazioni e fuga su un tema di Händel op con il sostegno di: ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giova nissima la carriera concertistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suona to come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha parteci pato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di Erba Como e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del soprannominato “Conte de Fontana” M RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'a more di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination B OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fonda tore del Trio di Milano in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco reper torio di musica da camera ha svolto intensa e varia attività nei più prestigiosi cen tri musicali e festival internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del Quartetto Accardo e membro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga R LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi Ha iniziato a studiare piano con la nonna la professoressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca dove ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak A vent’anni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky Elissò Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla München Musikhochschule A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla stampa interna zionale tra i grandi interpreti contemporanei di Schumann Elissò Virsaladze si esibisce regolarmente in Europa Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel Nord America in Giappone e in Europa Si è esibita con le più prestigiose orchestre col laborando con i più importanti direttori d’orchestra Ha inciso per Live Classics E Mozart compose due quartetti per pianoforte e archi entrambi in prossimità delle Nozze di Figaro: la stesura dell'opera iniziò infatti subito dopo che il compositore ebbe portato a termine il Quartetto in Sol minore K (il ottobre ) e la sua trionfale prima rappresentazione fu immediatamente seguita dalla composizione del Quartetto in Mi bemolle maggiore K (il giugno ) Questo genere musicale mai praticato prima e poco diffuso anche nel secolo successivo fu affrontato da Mozart come una ibridazione tra le forme del quartetto per archi e del concerto due forme che egli stesso aveva portato al loro massimo grado di evoluzione negli anni precedenti Ibridazione che risulta evidente sia nella struttura architettonica dei due lavori (entrambi in tre movimenti come nel concerto con il primo tempo in forma sonata e il finale in forma di rondò) sia nella scrittura strumentale (una parte pianistica dal carattere virtuosistico come nel concerto benché priva di cadenze; gli archi che alternano funzioni concertanti e altre di ripieno) Il quartetto in Sol minore che nonostante la tiepida accoglienza fu subito pubblicato inizia con un Allegro dal tono veemente e autoritario dato dal profilo ritmico dei temi e dalla grande ten sione armonica; cambia radicalmente atmosfera nell'Andante pervaso di dolcezza e si chiude con un Rondo di grande esube ranza melodica con un refrain basato su due temi distinti Anche Schumann compose due quartetti per pianoforte e archi: il primo in Do minore è un'opera giovanile del scritta da un compositore non ancora ventenne il secondo in Mi bemolle maggiore fu abbozzato nell'ottobre del ed eseguito pub blicamente per la prima volta l' dicembre Dedicato al conte Mathieu Wielhorsky mecenate russo e violoncellista dilettante è un'opera dal carattere radioso grazie soprattutto alla rilevanza data alla parte pianisticea che compensa una scrit tura degli archi spesso compressa nel registro grave Il primo movimento si apre con una introduzione (Sostenuto assai) che espone un materiale semplice e austero utilizzato anche per marcare delle cesure nell'Allegro ma non troppo che è invece dominato da un asimmetrico tema principale esposto dal pia noforte e da un secondo motivo in Sol minore (che però è escluso dallo sviluppo) basato sul corale Wer nun den lieben Gott e trasformato in una struttura canonica A questo motivo si ricollega anche il tema principale dello Scherzo movimento dal carattere fiabesco molto mendelssohniano interrotto da due trii contrastanti Dopo l'Andante cantabile in Si bemolle maggiore una delle pagine più ispirate di Schumann concepita come una Romanza senza parole con cinque variazioni e un intermezzo dal tono meditativo (in Sol bemolle maggiore) il Quartetto si conclude con un movimento Vivace dalla forma libera e originalissima basata su un motivo molto simile al primo tema del primo movimento e su una seconda idea dal l'ampio respiro lirico in Do minore esposta dal violoncello Gianluigi Mattietti 8 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Quartetto con pianoforte à la carte” MARIANA SIRBU BRUNO GIURANNA ROCCO FILIPPINI ELISSÒ VIRSALADZE violino viola violoncello pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quartetto in sol min KV Allegro Andante Rondo ROBERT SCHUMANN ( ) Quartetto con pianoforte in mi bem magg op Sostenuto assai Allegro ma non troppo Scherzo: Molto vivace Andante cantabile Finale: Vivace con il sostegno di: T RIO B R O Z è composto dai fratelli da Rocco Filippini nell’ambito delle “Nel il conte Appony incaricò Barbara violino Giada violino e viola Klaus violoncello Hanno iniziato a suonare assieme nel in occasione di un corso estivo internazionale di Musica da Camera della AMC (Austrian Masterclasses) tenuto da alcuni docenti del Mozarteum di Salisburgo Da allora hanno ripetuto più volte questa espe rienza e dal sono stati scelti fra i migliori gruppi di musica da camera e premiati con dei concerti nella “Rassegna Giovani Interpreti ItaliaAustria” di Legnago (VR) Hanno partecipato a due concorsi indetti dall’AGiMus (Valtellina ’ e Varenna ’ ) vincendo in entrambi il Primo Premio Assoluto borse di studio e concerti Sono i vincitori con Menzione Speciale di Merito della VI Rassegna Biennale di Trio e Quartetto di Vittorio Veneto (agosto ) nel corso della quale sono stati segnalati tra i migliori giovani musicisti che hanno poi parteci pato alla Masterclass di Alto Perfezionamento di Massimo Quarta (Vittorio Veneto primavera ) Al loro attivo annoverano ormai più di concerti sia in Italia che all’estero tra cui la prestigiosa Matinée allo Schloss Mirabell di Salisburgo nell’ambito delle manifestazioni mozartiane il con certo nella Chiesa di S Carlo in Corso Vittorio Emanuele a Milano ( ) la serata per il Festival Mozart Italia ed il concerto per la Pasqua nei pressi di Aquisgrana (Germania) i con certi per l’associazione “Amici della Musica” di Riva del Garda e di Verona () il Festival Invernale di Taormina () la Beethovengedankstätte di Vienna () e la “Fondazione William Walton” ad Ischia (settembre ) Nel novembre del hanno tenuto una tournée in Messico Hanno partecipato alla VI VII e VIII Accademia Europea del Quartetto (settembre marzo e settembre ) alla Masterclass tenuta manifestazioni di “Mondomusica – Fiera Internazionale Triennale degli stru menti ad arco” ai corsi di musica da camera del Campus Internazionale di Musica di Sermoneta () ed hanno conseguito il Diploma di Merito della Accademia Chigiana di Siena per la frequenza al corso di Quartetto del M° Farulli Hanno inciso un CD per la MV Cremona con musiche di Beethoven Ponce e Dohnanyi Perfezionatisi presso illustri docenti e musicisti (Piero Farulli Andrea Nannoni Rocco Filippini Hatto Beyerle Norbert Brainin Bruno Steinschaden) alternano la formazione violinoviolinovioloncello a quella violi noviolavioloncello affrontando opere barocche classiche romantiche e moderne Fanno parte del loro reperto rio anche trii di musica contemporanea a loro dedicati Beethoven di comporre contro un certo onorario un quartetto che sarebbe stato il primo da lui scritto… A quanto ricordo e ho più volte ripetuto Beethoven si mise due volte al lavoro solo che dal primo tentativo uscì un grande trio per violino (op ) e dal secondo un quintetto per violino (op )” Indiscusso è il valore biografico di questo aneddoto tramanda toci dall’amico di gioventù Franz Gerhard Wegeler Sapere che un trio ed un quin tetto escono dai tentativi di comporre un quartetto può far sorridere ma ci infor ma sulla diversa scala dei valori dei diver si generi di musica da camera Il trio era considerato un genere minore al quale si dedicavano musicisti dilettanti tra le pro prie mura domestiche; per i veri intendi tori invece la vera musica da camera era rappresentata dal quartetto Il motivo di ciò è presto detto Verso la fine del XVIII secolo i quartetti di Mozart e Haydn ave vano creato uno stile nuovo entusia smando i compositori ad imitare tali modelli e i musicisti a suonare più spesso questo tipo di musica Le composizioni di Beethoven devono essere considerate nella prospettiva dello stile guida del quartetto Anche per esse valgono il prin cipio formale della sonata e ideale della disposizione della musica da camera: la ripartizione di tutte le parti su base tema tica Il valore proprio dei trio sta nel suono Hanno un effetto meno solido talvolta anche fragile ma appunto perciò la struttura della frase fa trasparire il colore acustico degli strumenti che spic cano l’uno sull’altro per il volume Particolare importanza è data dal cam biamento delle parti: ogni strumento può di volta in volta assumere la funzione della parte melodica o dell’accompagna mento o del basso Il brano di apertura di questa sera è il Divertimento KV il mi bemolle mag giore in sei movimenti Il termine diver timento fu introdotto nella seconda metà del XVII secolo per indicare una composi zione vocale o strumentale profana di carattere leggero e ricreativo priva di forma propria Nel secolo successivo con tale espressione venne designata prevalentemente una compo sizione strumentale con carattere di Suite ossia contenente un numero variabile di brani di diversa forma (minuetto e altre danze ouverture rondò variazioni ecc) destinata ad essere eseguita in occasione di feste banchetti o liete ricorrenze Mozart compose questi sei movimenti per trio d’archi nel mese di settembre per l’amico e fratello massone Michael Puchberg il quale si stava mostrando disposto a metter mano alla borsa con encomiabile frequenza per non far mancare al Maestro il conforto di qualche piccolo prestito in denaro Puchberg era un commerciante viennese nella cui abitazione si faceva di tanto in tanto della buona Hausmusik e il Divertimento KV fu senz’altro fra i pezzi che vi furono ese guiti in “prima assoluta” Tale capolavoro è di pura classicità e qualcuno l’ha definito opera di sublime assoluto E’ una parti tura baciata da una generosa quanto delicata profusione di idee melodiche elaborate con matura maestria e votata alla più estroversa accezione di divertimento Collegandosi al singolo ma anche singolare contributo di Mozart alle opere per violino viola e violoncello Beethoven ha formato il trio del classico trio per archi ma senza il violino Con i tre Terzetti op l’autore ha portato alla forma definitiva la sua concezione del trio per archi come genere pari al quar tetto realizzando un’opera di grande abilità compositiva L’intenzione di scrivere subito tre opere per trio e riunirle in una sola opera significa coscienza di sé ricchezza di idee e sicurezza tecnica Il Trio op n in sol maggiore che ascolte remo questa sera possiede una larga scala di espressioni dai cantabili al virtuosismo ed è spettacolare nel senso vero della parola I Trii furono composti tra il e l’inizio del Il contratto per la stampa firmato il marzo ha la seguen te premessa: “Io sottoscritto dichiaro di aver ceduto definitiva mente e trasferito in sua piena proprietà al sig Johann Traeg mercante privilegiato d’arte e di musica tre trio composti da me e dedicati al sig Conte Browne brigadiere al servizio della Sua Imperiale Maestà di tutte le Russie per un violino alto e violoncello il primo in sol maggiore il secondo in re maggiore e il terzo in do minore – cosicché egli possa farli incidere per suo conto e profitto e li possa utilizzare altrimenti a suo piace re e che debba pagare un onorario fra noi convenuto di cin quanta ducati dietro il mio impegno a non cedere i detti trio a nessun altro e l’assicurazione che in precedenza non li ho ceduti a nessuno” I tre esemplari Trii per archi op furono l’ultimo e il più importante contributo di Beethoven a questo genere In totale ne scrisse cinque tutti in giovane età Unitamente al Divertimento di Mozart costituiscono ancora oggi il nucleo del repertorio di trio per archi Piergiorgio Ensoli 12 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “Il trio d’archi nel classicismo viennese” TRIO BROZ Barbara Broz Giada Broz Klaus Broz violino viola violoncello WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Divertimento in mi bem magg K V Allegro Adagio Minuetto I Andante Minuetto II Allegro LUDWIG VAN BEETHOVEN ( ) Trio per archi op n Adagio Allegro con brio Adagio ma non tanto e cantabile Scherzo Presto E I N B E R T E V E R S è nato a Dortmund in Germania nel e ha iniziato a studiare la chitarra con Maritta Kersting a Düsseldorf per prose guire con Karl Scheit a Vienna Nel è stato nominato docente di Chitarra alla Hochschule für Musik di Detmold e nel ha ricevuto il “Young Artists Award” dalla città di Dortmund Fine conoscitore della musica classica e con temporanea viene invitato presto come ospite a molti incontri e festival in Germania e all’estero Ha partecipato a numerose trasmissioni e la sua discogra fia comprende opere di Bach (opera completa per liuto) Sor Giuliani de Falla Henze Britten Trojahn e lavori per musica da camera Con la collabora zione del Goethe Institut ha tenuto con certi in Italia Francia Scandinavia Yugoslavia Grecia Israele in paesi dell’Africa orientale e occidentale negli Stati Uniti e in Russia Dal a oggi ha suonato in molti paesi dell’Europa dell’e st e dell’Asia I suoi masterclass lo hanno reso famoso e noto come uno dei più apprezzati docenti di chitarra dei nostri tempi Ha insegnato al “Ferienkurse” Internationales MusikInstitut di Darmstadt e dal lavora come presi de del Dep MünsterHochschule für Musik di Detmold Nel ha fondato l’Europäisches Musikfest Münsterland un festival internazionale di cui è anche il direttore artistico La sua produzione discografica comprende incisioni che spaziano dal repertorio classico e con temporaneo alla musica da camera R Emblematico è il titolo “Contrasti” che Reinbert Evers ha scelto per il concerto di questa sera Il musicista tedesco profondo cono scitore e interprete del repertorio chitarristico classico e contempo raneo ci prende per mano accompagnandoci in un ideale itinerario cronologicomusicale che parte dal Settecento per approdare ai nostri giorni indicandoci somiglianze e differenze tra le varie com posizioni all’interno di un percorso fatto di richiami evocazioni e appunto contrasti Il brano di apertura Preludio fuga e allegro in re maggiore BWV «pour la Luth ò Cembal» degli anni è probabilmen te l’ultima composizione bachiana a noi nota Nel XVIII secolo liuto e cembalo coesistevano e davano vita ad un repertorio comune Poche erano le pagine espressamente scritte per liuto strumento di limitata diffusione mentre erano molti i casi di trascrizioni di opere concepite per una diversa destinazione strumentale La Ciaccona dalla Partita n in re minore BWV originariamen te scritta per violino solo ha avuto da sempre nel corso del tempo una sua vita autonoma fatta di numerose trascrizioni e letture che rendono ormai consueta una sua esecuzione individuale Essa si sviluppa come una serie di variazioni sopra un basso che si ripete costantemente e che viene detto perciò “ostinato” ed è divisa in tre grandi sezioni che si risolvono con la ripresa variata delle prime otto battute iniziali La scrittura musicale qui adottata da Bach parte dal presupposto di rendere autonomo lo strumento concentrando nel suo canto anche la parte dell’accompagnamento che appare indipendente e continua Il fine è l’esplorazione di nuove potenzialità dello strumento e la ricerca di un nuovo lin guaggio virtuosistico mai fine a sé stesso ma che evidenzia le sim metrie interne del complesso intreccio polifonico su un registro di intimo e meditativo soliloquio Anche se concepita esplicitamente per il violino di cui sfrutta tutte le risorse tecniche conosciute fino a quel momento la Ciaccona è anche per molti versi un esempio perfetto di musica pura e come tale è stata oggetto di molti arran giamenti per altri strumenti tra cui quello celeberrimo di Ferruccio Busoni per pianoforte e la presente di Andrés Segovia per chitarra che possono a buon diritto considerarsi come composizioni a sé stanti In early Spring del compositore contemporaneo giapponese Jo Kondo si contrappone ai due brani precedenti a causa del supera mento del concetto di tonalità che in Bach è invece fondante In questo itinerario si innesta la Sonata op in do maggiore di Mauro Giuliani composta nel Essa rappresenta un’opera di gusto profondamente classico che “contrasta” con le due successi ve Homenaje di Manuel de Falla e Fandaguillo di Joaquín Turina Il concerto si chiude con Sarabande di Francis Poulenc danza in tempo ternario di andamento lento e severo sopra un caratteristi co ritmo ternario; Segoviana di Darius Milhaud omaggio al grande chitarrista del Novecento Andrés Segovia e i Etudes di Heitor VillaLobos appartenenti ai “Dodici studi” per chitarra scritti durante il soggiorno parigino del con i quali il compositore brasiliano raggiunse fama internazionale Piergiorgio Ensoli 13 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium “Contrasti” REINBERT EVERS chitarra JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Preludio fuga e allegro in re magg BWV JO KONDO ( ) In early Spring JOHANN SEBASTIAN BACH Ciaccona dalla Partita n in re min BWV MAURO GIULIANI ( ) Sonata op in do magg MANUEL DE FALLA ( ) Homenaje JOAQUÍN TURINA ( ) Fandanguillo FRANCIS POULENC ( ) Sarabande DARIUS MILHAUD ( ) Segoviana HEITOR VILLALOBOS ( ) Etudes RSULA HOLLIGER Molte delle sue interpretazioni sono considerate delle autentiche pietre miliari Ha realiz zato importanti incisioni del repertorio classico in particolare brani del compo sitore del XVIII secolo Louis Spohr tra i quali citiamo la splendida registrazione della seconda concertante per arpa vio lino e orchestra eseguita con la English Chamber Orchestra diretta da Heinz Holliger Si distinguono le sue interpre tazioni del Concerto per arpa di Händel con Trevor Pinnock e del Concerto per flauto e arpa di Mozart Interprete appassionata di musica contemporanea il suo virtuosismo ed il suo talento sono stati riconosciuti da numerosi composi tori quali Elliott Carter Hans Werner Henze Heinz Holliger Witold Lutoslawski Ernst Krenek Frank Martin Toru Takemitsu e Isang Yun che le hanno dedicato alcune delle loro opere Nell’agosto del al Festival di Lucerna Ursula Holliger ha eseguito la prima del “ Orpheus Elegies” per oboe arpa e tenore leggero di Harrison Birtwistle Nel marzo ha presenta to la prima europea di “Mosaic” di Elliott Carter recensita dal Neue Zurcher Zeitung come “un concerto per arpa ese guito con grande maestria da Ursula Holliger” Nella prossima edizione del Festival di Lucerna Ursula Holliger ha in programma l’esecuzione di un nuovo brano solistico di Birtwistle dedicato a lei dal compositore Ursula Holliger ha suonato in ogni parte del mondo come solista con ensemble e con le più famo se orchestre del mondo e i loro direttori Per molti anni è stata ospite dei festival di Ittingen Lucerna e Sermoneta e ha inciso per le più famose case discografi che (Philips Deutsche Grammophon Archiv Claves Novalis ECM Orfeo Pan Classics MMG Camerata Accord Vox e Jecklin) Ursula Holliger suona sia l’arpa classica che l’arpa barocca che ha stu U diato alla “Musik Akademie der Stadt” di Basilea e al “Conservatoire Royal de Musique” di Bruxelles con Mireille Flour (allieva di M Tournier) Ha insegnato per molti anni alla “Musikhochschule” di Friburgo e alla “MusikAkademie” della sua città natale Basilea dove risiede Sin da giovane Ursula Holliger ha tenuto concerti di beneficenza in chiese e ospe dali e prosegue attivamente il suo impegno in alcune strutture in Svizzera e Germania Ha una profonda ammirazio ne per Albert Schweitzer ed è membro fondatore di un’organizzazione che intende proseguire l’opera del filantropo YLVIA NOPPER si è innamorata della musica contemporanea durante i suoi studi alla Musikakademie di Basilea E’ diventata ben presto una cantante molto apprezzata e oggi lavora con numerosi compositori e direttori d’orchestra come Heinz Holliger Jürg Wyttenbach Pierre Boulez E’ stata ospite di festival in tutto il mondo con orchestre ed ensemble assai noti tra i quali l’Aequator e il the BEAM di cui fa parte e altri quali i Swiss Chamber Soloists l’Ensemble Modern di Francoforte l’Ensemble Klangforum di Vienna e l’Ensemble Intercontemporain Molti tra gli oltre brani che ha eseguito sono stati scritti per lei Oltre a Bach e agli altri classici interpreta il più ampio repertorio di Lieder chansons canzoni e madrigali S Il rapporto tra testo e musica è stato uno dei temi più contro versi di tutta la Storia della Musica che ha acceso dibattiti teo rici infiniti su quale delle due arti avesse il diritto di predomina re sull'altra Ma ci svela anche come il linguaggio musicale si sia evoluto intercettando sempre alla perfezione la sensibilità poetica e letteraria di ogni epoca In Italia patria del melo dramma il repertorio vocale non poteva svilupparsi indipen dentemente dalle forme operistiche Tutte le composizioni vocali di Alessandro Scarlatti compositore che dominò la scena operistica tra Sei e Settecento sono improntate ai modelli del l'aria d'opera con una scrittura nobile e elegante che assecon dava le necessità espressive e virtuosistiche degli interpreti Uno di questi divenuto famoso in tutta Europa nella seconda metà del Settecento fu il castrato Venanzio Rauzzini Nato a Camerino nel allievo di Porpora amico di Mozart (che compose per lui Exultate Jubilate) e primo interprete di Lucio Silla fu molto attivo anche come compositore e fece la sua fortuna tra Monaco e Londra dove nel compose la canta ta Old Oliver or the dying Shepherd e diverse raccolte di songs su testo inglese Nell'agosto del ricevette la visita di Franz Joseph Haydn che raccontò l'incontro «Abitai nella residenza del Signor Rauzzini musico molto famoso un tempo star fra i più grandi cantanti Vive in una villa nelle vicinanze di Bath da diciannove anni mantenendosi organizzando concerti e anche lezioni di canto: la residenza estiva si trova in una zona molto bella da dove si può ammirare uno splendido panorama di tutta la città» Quello stesso anno Haydn compose due raccolte di Canzonette su testi di Anna Hunter che contengono The Mermaid's Song (il canto della sirena) basata su una melodia piena di seduzioni e The Wanderer caratterizzata da una scrit tura quasi romantica che preannuncia i Lieder di Schubert e Schumann Dal schumanniano Myrthen op è tratto il Lied Der Nussbaum meravigliosa romanza d'amore dalla ballata Des Sängers Fluch op la graziosa Canzone provenzale dove Schumann usa per la prima volta l'arpa come accompagnamen to del canto Uno degli eredi della più pura tradizione liederisti ca tedesca sarà Heinz Holliger compositore svizzero nato nel celebre anche come virtuoso dell’oboe che ha cominciato la sua carriera compositiva sotto l'influenza di Berg e che ha composto numerosi cicli liederistici (su testi di Trakl Celan Hölderlin Walser) facendo anche ricorso come altri grandi liederisti prima di lui a poesie giapponesi nelle Vier japanische Gedichte per soprano e arpa L'evocazione di mondi esotici o lontani è un tratto tuipico anche della tradizione delle mélo dies francesi: Le Deux Stéles Orientales di Jacques Ibert per voce e flauto composte nel su testi in prosa di Victor Segalen ricorrono a scale modali che conferisono loro un fasci no misterioso; carichi di mistero sono anche Viens! Une flûte invisible soupire composizione giovanile di André Caplet su testo di Hugo e i Deux Poèmes de Ronsard di Albert Roussel del che evocano atmosfere arcaiche insieme al canto del l'usignolo e al soffio del vento Gianluigi Mattietti 14 luglio VENERDì ore Sermoneta Abbazia di Valvisciolo “Fantasia a tre” SYLVIA NOPPER soprano URSULA HOLLIGER arpa PETERLUKAS GRAF flauto ALESSANDRO SCARLATTI ( ) Ariette per soprano arpa e flauto Si si fedel La tua pena Ne men per gioco VENANZIO RAUZZINI ( ) The Shephered Oliver per soprano e arpa (P Lindar) FRANZ JOSEPH HAYDN ( ) The Wanderer per soprano e arpa (A Hunter) The Mermaid’s Song per soprano e arpa (A Hunter) HEINZ HOLLIGER ( ) Zwei Lieder nach japanischen Gedichten Der Abend per soprano e arpa (C Morgenstern) Schmetterling per soprano e arpa (C Morgenstern) ROBERT SCHUMANN ( ) Der Nussbaum op n per soprano e arpa (J Mosen) Provenzalisches Lied op n per soprano e arpa (L Uhland) JACQUES IBERT ( ) Deux Stèles Orientales per soprano e flauto (V Segalen) Mon amantes a les vertus de l’eau On me dit CLAUDE DEBUSSY ( ) Deux Arabesques per arpa ANDRÉ CAPLET ( ) Deux Sonnets per soprano e arpa Quand reveraisje hélas (J du Bellay) Doux fut le trait (P de Ronsard) ALBERT ROUSSEL ( ) Deux Poèmes de Ronsard per soprano e arpa Rossignol mon mignon Ciel aer et vent ANDRÉ CAPLET Viens! Une flûte invisible soupire per soprano flauto e arpa ’ORCHESTRA L DI ROMA E DEL LAZIO nasce nel su iniziativa di Ottavio Ziino Gabriele Pizzuti Pierluigi Capanni e Sergio Ursino con lo scopo di creare un complesso stabile professionale per Roma e il Lazio sul modello di altri già esistenti in Italia Fin dall’inizio segno distintivo dell’ORL è stata l’attenzione rivolta alla divulgazione della musica contemporanea accostata nei concerti ai grandi e più noti capolavori classici Nei suoi cartelloni l’Orchestra offre prime esecuzioni assolute – spesso appo sitamente commissionate – e prime ese cuzioni italiane Da sempre l’ORL svolge un’intensa attività prima di tutto a Roma con i tradizionali Concerti della domenica – che oggi si tengono nel nuovo Auditorium Parco della Musica – ma anche in numerosi centri della Regione nelle scuole e in tante località normalmente escluse dai circuiti concer tistici Nel è stato dato avvio al progetto del Circuito Lirico Regionale con l’esecuzione de Il Barbiere di Siviglia di Rossini nei teatri di Latina Rieti e Civitavecchia Tra le finalità prioritarie dell’ORL c’è quella di promuovere i gio vani musicisti individuati spesso tra i vincitori dei grandi concorsi nazionali e internazionali Con l’Orchestra hanno collaborato direttori e solisti di fama internazionale I primi direttori musicali sono stati György Györyvanyi Rath e Stefan Anton Reck Il compositore Mauro Bortolotti è stato direttore arti stico dal al Dal il Maestro Lu Jia ha assunto l’incarico di direttore musicale Nel l’ORL è stata riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali come Istituzione Concertistico Orchestrale (ICO) e nel si è trasformata in Fondazione i cui membri sono oltre ai fondatori originari anche il Comune di Roma la Regione Lazio e la Provincia di Roma D ANIELE GIORGI compositore diret partecipa all’ottava edizione del Concorso tore d’orchestra e violinista nato a Firenze nel si diploma in violino con il massimo dei voti presso il Conservatorio “L Cherubini” sotto la guida di Luigi Gamberini e si perfeziona all’Accademia di Musica della Svizzera Italiana frequentan do i corsi solistici tenuti da Carlo Chiarappa Nello stesso periodo studia musica da camera con Franco Rossi Pier Narciso Masi e il Trio di Trieste La sua attività cameristica lo porta ad acquisire importanti riconoscimenti in particolare con il Quartetto di Firenze il Quartetto d’archi FAE e in duo con il fratello Damiano Dal in poi accumula una vasta esperienza d’orchestra collaboran do sempre come prima parte con nume rose compagini sinfoniche e da camera italiane Dal è alla guida del gruppo d’archi OrtEnsemble Dal ricopre sta bilmente il ruolo di spalla dei primi violini nell’ORTOrchestra della Toscana E’ stato docente di violino presso il Conservatorio “G Frescobaldi” di Ferrara e in seguito titolare della cattedra di musica da came ra al Conservatorio “N Paganini” di Genova Nel comincia a dedicarsi alla direzione d’orchestra studiando con Piero Bellugi a Firenze e con Isaac Karabtchevsky a Riva del Garda Nel internazionale per direttori d’orchestra “A Pedrotti” di Trento vincendo il secon do premio aggiudicandosi il premio spe ciale del pubblico e il premio per la miglio re esecuzione del brano di musica con temporanea Nello stesso anno viene nominato direttore principale dell’Orchestra Pistoiese Promusica Nel ha debuttato all’Auditorium Parco della Musica dirigendo l’Orchestra di Roma e del Lazio iniziando così un’assi dua collaborazione E’ stato invitato a dirigere l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano O L T Á N S Z Ö K E nasce nel a Budapest dove inizia a suonare il corno all’età di otto anni Dal al suona sotto la guida di Tamas Zempleni presso il Conservatorio Musico Pedagogico di Budapest Nel prose gue gli studi con Adam Friedrich presso il Conservatorio di Musica “Franz Liszt” di Budapest dove consegue il diploma nel Dal suona come primo corno nell’Orchestra dell’Opera di Stato di Budapest Ha partecipato al Concorso Internazionale “Peter Damm” a Iserlohn in Germania e nel ha vinto il terzo pre mio al Concorso Internazionale “Città di Porcia” Z 15 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Con il segnale del corno” ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO DANIELE GIORGI direttore ZOLTÁN SZÖKE corno WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Concerto n in mi bem magg K per corno e orchestra Allegro maestoso Andante Rondò Concerto n in mi bem magg K per corno e orchestra Allegro Romanza Larghetto Allegro WOLFGANG AMADEUS MOZART Sinfonia n in re magg K “Haffner” Allegro con spirito Andante Menuetto Finale: Presto © Riccardo Musacchio & Flavio Ianniello Tra la fine del e il giugno del Mozart dedicò al cornista Ignaz Leutgeb quattro concerti per il suo strumento K K K K più un quintetto concertante per corno e archi K Dei quattro concerti sono rimasti celebri i manoscritti per l'uso di inchiostri di diverso colore i commenti sarcastici le facezie rivolte all'amico cornista come: «Adagio a lei signor AsinoAnimo PrestoCoraggiooh! che stonaturaohimèoh! seccatura di coglio ni!» E sul frontespizio del Concerto K si legge «Wolfgang Amadè Mozart ha avuto pietà di quell'asino bue imbecille d'un Leitgeb» Questo concerto si apre con un Allegro maestoso in formasonata con zone dal carattere meditativo alternate a gesti sonori molto violenti Dopo il breve Andante in Si bemolle carat terizzato da un sottile gioco di imitazioni tra il solista e l'orchestra nel rondò finale (Allegro) in / il corno si spinge verso registri acuti introducendo accenti ironici e grotteschi improvvise accele razioni e un'atmosfera di caccia Più riuscito appare tuttavia il Concerto K per la ricchezza della scrittura strumentale la varietà delle modulazioni l'originale colore orchestrale (Mozart sostituisce le tradizionali coppie di corni e i oboi con due clarinetti e due fagotti) la complessità della scrittura solistica che sfrutta sia le potenzialità virtuosistiche che quelle cantabili e quelle dramma tiche del corno Nell'Allegro l'articolazione assai varia del materia le tematico si coniuga con un dialogo serrato tra corno e orchestra e uno sviluppo ricco di modulazioni La commovente Romanza centrale (Larghetto) in La bemolle ha lo stesso contegno espres sivo del Concerto per clarinetto Il suo tema riaffiora anche nell'e suberante finale (Allegro) ancora in forma di rondò In quegli anni viennesi precisamnete nell'estate del Mozart aveva compo sto la Sinfonia in re maggiore K su richiesta della ricca famiglia Haffner di Salisburgo Wolfgang lavorò alacremente e portò a ter mine la sinfonia nel giro di circa due settimane subito dopo il debutto del Ratto dal serraglio e prima del suo matrimonio con Constanze Weber Questo lavoro che fu inizialmente concepito come una serenata in sei movimenti con una marcia introduttiva e due minuetti prese poi la forma di una sinfonia in quattro movi menti che rappresenta un esito importante nell'evoluzione della forma sinfonica Il movimento iniziale (Allegro con spirito) è costruito su un unico tema di grande forza plastica esposto nelle prime battute all'unisono da tutta l'orchestra che ritorna con modulazioni e giochi contrappuntistici sempre nuovi Il carattere intimistico dell'Andante in Sol maggiore è concentrato nel tema dei violini primi e nella brevissima sezione centrale così densa da sembrare uno sviluppo Anche il Menuetto dalle movenze hayd niane è in forma tripartita con un Trio che ha la grazia di un Ländler La sinfonia si conclude con un vorticoso Presto in / da eseguirsi «il più veloce possibile» Gianluigi Mattietti ETER L UKAS P GRAF è nato a Zurigo pluripremiata discografia (soprattutto nel città nella quale ricevette la sua prima educazione musicale Prima del diploma André Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli consigliò di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse Nel ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet e l’anno successivo il diplo ma in direzione d’orchestra con Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato regolarmente nell’Orchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan International Music Award di Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente una reputazione arti stica internazionale iniziando tre appas sionate attività: una cameristica una concertistica ed una prettamente diret toriale Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una ricca e con l’etichetta svizzera Claves) registra zioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam Biella Danzica Lenk Monaco di Baviera Imola Mainz Örebro Quebec Ramsgate Saarbrücken Sendai Salisburgo St Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna; dal al è stato professore nell’Accademia di Musica di Basilea Molti sono i compo sitori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz Ringger Yamada Zimmermann È auto re di tre importanti testi didattici pubbli cati dalla casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The singing flute) che nel loro insieme costituisco no uno dei più moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto (pubblicati soprattutto dall’editore Zimmermann di Francoforte) ed è frequentemente invi tato nelle giurie di importanti concorsi internazionali RUNO C A N I N O nato a Napoli ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pianofor te e musica da camera al Conservatorio di Berna Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festivals europei in America Australia Giappone Cina Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista e da più di trenta anni fa parte del Trio di Milano Collabora con illustri strumentisti come Accardo Ughi Amoyal Itzahk Perlman E’ stato per alcuni anni direttore artistico della società Giovine Orchestra Genovese e in seguito della stagione autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina E’ stato dal al direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia Si è dedicato in modo particolare alla musica contem poranea lavorando fra gli altri con Pierre Boulez Luciano Berio KarlHeinz Stockhausen György Ligeti Bruno Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti di cui spesso ha eseguito opere in prima mondiale Ha suonato sotto la direzione di Abbado Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez con orchestre come La Filarmonica della Scala Santa Cecilia Berliner Philarmoniker New York Philarmonia Philadelphia Orchestra Orchestre Nationale de France Tra le sue numerose incisioni ricordiamo le Variazioni Goldberg di Bach l'integrale pianistica di A Casella e quella di C Debussy le Sonate per violino e pia noforte di R Schumann Ha tenuto masterclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia Germania Giappone Spagna e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque anni Il suo libro "Vademecum del pianista da camera" è edito da Passigli B Nell'estate del durante il suo primo periodo a Vienna Mozart compose quattro sonate per violino e pianoforte (K K K e K ) nelle quale cominciò a sintonizzarsi con l'arte strumentale viennese ricercando un ruolo paritario tra gli strumenti e mirando a una densa elaborazione tematica Lo si nota nella celebre Sonata in Fa maggiore dal contegno galante nell'Allegro iniziale che presenta un nuovo tema nello sviluppo; nell'idilliaco Andante in Si bemolle maggiore con traddistinto da un raffinato dialogo tra i due strumenti; nel brillante Rondo finale (Allegretto grazioso) basato su un tema di marcia viennese Considerato tra i padri della scuola nazionale ungherese tra Liszt e Bartók e per decenni figura guida della vita musicale del suo paese Ernst von Dohnányi (Ernö volen do usare la forma ungherese del suo nome) dopo la seconda guerra mondiale lasciò l'Ungheria per vivere in Austria poi in Argentina e infine negli Stati Uniti dove videro la luce le sue ultime composizioni tra le quali alcuni lavori per flauto La Passacaglia per flauto solo del composta a anni per Ellie Baker figlia del rettore della Ohio University è un esem pio del suo gusto melodico personalissimo del fluire fantasioso e trascinante delle idee musicali ma imperniato su solide forme e su modelli brahmsiani La sonata in Si bemolle maggiore per flauto e pianoforte di Hindemith composta nel inau gura il ciclo di dieci sonate che il compositore tedesco dedicò a vari strumenti come tentativo di recupero della tradizione tedesca preclassica Pagina solare si apre con un allegro in forma sonata seguito da un movimento lento (Langsam) dominato da una cantilena espressiva del flauto e si conclude con un rondò su un ritmo di giga che alla fine si trasforma in una divertente marcetta I quattro pezzi che compongono la suite Joueurs de flûte (per flauto e pianoforte) composta da Albert Roussel nel sono concepiti come una specie di excursus del flauto attraverso i secoli e le culture musicali: dai morbidi arabeschi in modo dorico di Pan che evoca la Grecia antica allo scorrevole scherzo di Tityre che prende il titolo dalle Bucoliche di Virgilio al meditativo Krishna che si svolge su un ondeggiante ritmo di / e su un modo orientale all'ironico e virtuosistico Monsieur de la Péjaudie ispirato a un personag gio tratto dal romanzo La Peccatrice di Henri de Régnier Esattamente un secolo prima nel Schubert aveva com posto su richiesta dell'amico flautista Ferdinand Bogner Introduzione e Variazioni sul tema del Lied «Trockne Blumen» (fiori secchi) tratto dal ciclo Die schöne Müllerin Ma l'espres sione triste del Lied si trasforma in un saggio di virtuosismo strumentale nelle sette variazioni che conservano la struttura armonica originaria (col passaggio dal Mi minore al Mi mag giore; solo la sesta variazione è in Do diesis minore) ma in un crescendo di invenzioni musicali che sfrutta tutte le potenzia lità del flauto Gianluigi Mattietti 16 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “Il flauto attraverso tre secoli” PETERLUKAS GRAF flauto BRUNO CANINO pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sonata in fa magg KV Allegro Andante Rondo ERNST VON DOHNÁNYI ( ) Passacaglia op n per flauto solo PAUL HINDEMITH ( ) Sonata per flauto e pianoforte Heiter bewegt Sehr langsam Sehr lebhaft Marsch ALBERT ROUSSEL ( ) Joueurs de flûte op per flauto e pianoforte Pan Tityre Krishna M de la Péjaudie FRANZ SCHUBERT ( ) Introduzione e Variazioni sul tema Trockne Blumen per flauto e pianoforte S ILVIA BELFIORE si è diplomata in pia dell’Istituto per i Beni Musicali in formato allievi che hanno vinto concorsi noforte al conservatorio "A Vivaldi" di Alessandria con Massimo Paderni ha seguito vari corsi di perfezionamento tenuti da insigni pianisti tra cui: R Szidon A Kontarsky J Micault M Damerini P N Masi Laureata col massi mo dei voti in Discipline della Musica presso l'Università di Bologna ha fre quentato corsi di vari argomenti musico logici tenuti da S Celibidache P Rattalino ecc In seguito a vincita di borsa di studio ha partecipato ai "Ferienkurse für neue Musik" di Darmstadt nel e Ha registrato per la televisione di stato mol dava la televisione Globo brasiliana la Radio Bavarese e ha inciso CD per pia noforte solo e in formazioni cameristi che (viola e pianoforte violino e pia noforte fortepiano e chitarra ecc) con repertorio classico e contemporaneo Numerosi compositori le hanno dedicato proprie opere Ha curato la revisione ed edizione critica della “Seconda sonata popolaresca" di Luigi Perrachio edita da Rugginenti Polyhymnia E’ attualmente incaricata per le province di Alessandria ed Asti per il lavoro di ricerca e censi mento dei beni musicali per conto Piemonte Interessata alle più diverse forme di espressione e di collaborazione artistica ha tenuto oltre concerti come solista e in formazioni cameristi che in Europa America e Asia E' docen te di pianoforte presso il Conservatorio pareggiato di Pavia AURIZIO BEN OMAR si è diploma to col massimo dei voti e la lode interessandosi contemporaneamente allo studio del pianoforte e della compo sizione E’ stato timpanista e percussioni sta delle più importanti orchestre italia ne ha svolto intensa attività solistica e cameristica collaborando con prestigio si ensemble solisti e direttori: Quartetto Arditti PY Artaud Kees Boeke Mario Brunello Bruno Canino Ensemble Intercontemporain Jill Feldmann Andrea Lucchesini Giuseppe Sinopoli esibendosi nei cinque continenti Gli sono state dedicate composizioni da: Bussotti Corghi Donatoni Einaudi Gorli Manca Melchiorre Mosca Sciarrino Pisati Solbiati Taglietti ed ha collaborato con Giacinto Scelsi E’ titola re della cattedra di percussione al Conservatorio di Milano nel quale ha M nazionali ed internazionali ed è respon sabile della classe di strumenti a percus sione della Scuola di alto perfezionamen to di Saluzzo Ha inciso come solista per Ricordi Bmg Ariola e Salabert Nel ha fondato il gruppo di percussionisti Naqqâra ARIA CLAUDIA MASSARI è nata a Siena nel Si diploma all’Ecole Internationale de Mimodrame de Paris “Marcel Marceau” nel e prosegue la sua formazione a Parigi a l’Ecole de l’Acteur François Florent (diploma nel ) Dal al fa parte della Compagnia "Théâtre de la Sphere" (tournée in Francia e Italia in Europa e negli Stati Uniti) Nel crea la Compagnia Corps Rompu Ha lavorato con Luca Ronconi Orazio Costa Marise Flash Susanna Zimmerman Gabriella Bartolomei Silvia Vladimiski Ferruccio Soleri Ha insegnato a Parigi (Sorbona e CTO) dirige in molte città italiane ed europee laboratori per attori sul teatro d’immagine In Italia lavora dal in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e tecnologica e tiene seminari in diversi atenei sul tema : “La gestualità nel dram ma antico” Tiene corsi e progetti speciali nelle scuole Dirige un laboratorio teatra le per attori a Siena a Palermo in Val d’Orcia e in Val di Chiana Da sette anni lavora in collaborazione con l’Abbazia di Spineto incontri e studi di Sarteano dove la Compagnia Corps Rompu ha la sua sede permanente Con la sua Compagnia Corps Rompu ottiene la resi denza nel Teatro Comunale Ciro Pinsuti di Sinalunga M 19 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro “Zodiaco” "Tierkreis": un pezzo che Stockhausen dedica all'Astrologia Un tema stuzzicante che da sempre tocca l'interesse popolare ispira a Stockhausen una musica piacevole quasi a descrivere i lineamenti il carattere o ancora l'atmosfera dei singoli segni "Zodiaco" vuole unire la musica all'azione scenica costruita appositamente da Maria Claudia Massari: l'attrice è a volte contrappunto alla musica in altri momenti voce sola che porta sul palco l'universo degli elementi (aria acqua terra e fuoco) punteggiato da dodici ritratti femminili lucidi graffian ti stranamente familiari L'azione e le parole si intrecciano con la musica dove affianco al pianoforte che esegue tutti i temi che Stockhausen ha scritto la percussione suona dando spazio all'aspetto "effettistico" per creare e improvvisare l'at mosfera che cambia drasticamente e suggestivamen te per dodici volte SILVIA BELFIORE MAURIZIO BEN OMAR MARIA CLAUDIA MASSARI KARLHEINZ STOCKHAUSEN ( ) Tierkreis Testi di Max Jacob pianoforte percussioni attrice M ARIACHI SOL MEXICANO Il grup po nasce nel con l'obbiettivo di promuovere e diffondere la musica e la cultura del Messico in Italia Al momento della sua costituzione il grup po opera come trio eseguendo il reperto rio più noto della canzone messicana ma con il passare del tempo assume la strut tura tipica del mariachi messicano Attualmente il gruppo è costituito da diversi elementi che includono strumenti popolari messicani: trombe violini gui tarron chitarra vihuela e voce solista I Mariachi Sol Mexicano vantano numero se partecipazioni in numerosi Festival di musica latino americana in Italia e all'e stero in diverse trasmissioni e spot tele visivi: Latinoamericano Festival di cul tura latinoamericana Milano e Verona Fregellae "Festival internazionale di musica etnica" Ceprano (FR); Giubileo delle missioni religiose nel terzo mondo Città del Vaticano; Palio di Siena; Maratona di Roma; Estate Romana; Cactusmania Borghetto S Spirito (SV); Carnevale nel Mondo Firenze; Maratona di Roma; "Una finestra sul Messico" Palazzo Ruspoli Roma; Torneo Internazionale di Polo Il Cairo (Egitto); Romafolk Roma; Premio "Acerbi" Castel Goffredo (MN); "Caravanserraglio"; Omegna (VB); "Caribe Connection" manifestazione organizzata dalla USAirways; Roma Carnevale nel mondo Firenze Il repertorio dei Mariachi Sol Mexicano spazia dalla canzone popolare messicana a quella ispanoamericana in genere pro ponendo le canzoni più rappresentative e più amate della tradizione messicana Il nome mariachi pare sia stato coniato dagli indios Coca nel XVI secolo Significava semplicemente “musica” e venne utilizzato per riferirsi a chiunque si dedicasse ad attività musicali Una definizione più precisa di mariachi oggi sarebbe quella di musica del folclore messicano In ogni caso attualmente la parola mariachi definisce gruppi di musi cisti (prevalentemente provenienti dallo stato di Jalisco) che si distinguono per l’uso di determinati strumenti per l’abbi gliamento e per il repertorio musicale Gli strumenti musicali utilizzati dai mariachi sono violini trombe chitarre una vihuela una jarana chiamata anche guitarra de golpe un guitarrón un’arpa diatonica Molti gruppi usano altri stru menti come il flauto o la fisarmonica ma ciò viene considerato poco ortodosso Il guitarrón e la vihuela danno al comples so mariachi un suono molto particolare Questi due strumenti non si incontrano in alcun altro tipo di complessi musicali L’arpa è uno dei più antichi strumenti conosciuti: venne introdotta in Messico dagli spagnoli nel XVI secolo Gli indios messicani usarono molto questo stru mento particolarmente quelli di Veracruz e Jalisco Nei primi anni dell’Ottocento si formarono il gruppo musicale Jarocho di Veracruz e il Quartetto Mariachi di Tecalitlán che trascuran do l’arpa (strumento assai grande e scomodo) iniziarono a utilizzare il guitarrón una chitarrabasso a sei corde grande dal "collo" corto e con la parte sottostante convessa e "panciu ta" In seguito pochi gruppi mariachi per rispettare la tradi zione mantennero l’uso dell’arpa La vihuela è una chitarra piccola anch’essa con fondo conves so e cinque corde È utilizzata per dare ritmo e accompagna mento Il suo nome deriva da quello di uno strumento rinasci mentale spagnolo anche se il suono è piuttosto diverso La guitarra de golpe è una variante della chitarra introdotta in Messico dagli spagnoli nel Cinquecento: viene chiamata anche mariachera Produce un suono e ha un'estensione che è una via di mezzo tra quello della chitarra tradizionale e quello della vihuela È utilizzata prevalentemente come strumento ritmico La chitarra vera e propria entrò a far parte dei com plessi mariachi all’inizio del Novecento e divenne uno stru mento standard di tali gruppi nel Si tratta di una chitar ra leggermente più grande della chitarra classica e con un suono più profondo: la sua voce sta tra quelle del guitarrón e della vihuela Anche il modo di vestire di un gruppo mariachi definisce que sto tipo di complesso musicale I musicisti mariachi hanno adottato per le loro esibizioni l’abito “charro” (da vaquero messicano) Tale abito consiste di stivaletti alla caviglia di un sombrero di una cravatta larga a fiocco di una giacchetta corta di pantaloni con tasca posteriore di un cinturone e di bottoni luccicanti sulla giacca e sui lati esterni dei pantaloni I primi complessi spesso non usavano uniformi; indossavano semplicemente costumi tipici regionali L’aspetto più importante di questi complessi sono però i musi cisti e la musica I musicisti mariachi devono possedere alcune caratteristiche per potersi considerare tali: per esempio in Messico vengono accettati nei gruppi mariachi soltanto uomi ni I musicisti mariachi leggono la musica e inoltre sono can tanti esperti sanno trasporre la musica scritta spesso improv visano La forma musicale è il son che possiede alcuni elementi carat teristici: il tempo è un’alterazione tra i / e i / con alcune sincopi; le trombe e i violini utilizzano passaggi musicali "divertenti" e i testi delle canzoni sono spesso sentimentali ma anche umoristici oppure dei veri e propri nonsense 20 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Piazza Fontana MARIACHI SOL MEXICANO El jarabe tapatio La negra Guadalajara La Bikina La cucaracha La paloma Cielito lindo Historia de amor Perfidia Mexico lindo y querido Cuando calienta el sol Solamente una vez Guantanamera Ay jalisco no te rajes Granada El rey Moliendo cafè con il sostegno di: P si è imposto Gall’attenzione del pubblico e della cri ABRIELE IERANUNZI tica come uno dei migliori violinisti del l’ultima generazione avendo ottenuto una lunga serie di premi in importanti compe tizioni internazionali quali: “NPaganini” di Genova “Tibor Varga” di Sion “L Spohr” di Friburgo “G B Viotti” di Vercelli “R Lipizer” di Gorizia “R Romanini” di Brescia Diplomatosi all’età di sedici anni sotto la guida di Arrigo Pelliccia si è successivamente perfeziona to con Salvatore Accardo Franco Gulli e Stefan Gheorghiu E’ ospite regolare delle più importanti istituzioni concertistiche italiane ed europee fra cui: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma l’Accademia Chigiana di Siena Teatro Regio di Torino Teatro San Carlo di Napoli Orchestra Sinfonica “G Verdi” Milano Teatro Carlo Felice di Genova Festival dei due Mondi di Spoleto Festival Bemus di Belgrado Settimane Musicali di Stresa Herculeesaal di Monaco di Baviera Baden Baden Philarmonie RTSI di Lugano Wigmore Hall di Londra City of Birmingham Symphony Orchestra Bournemouth Symphony Orchestra Franz Liszt Chamber Orchestra di BudapestMalmoe Symphony Orchestra Teatro Coliseum di Buenos Aires Ha col laborato con vari direttori fra cui: Aldo Ceccato Alun Francis Lu Jia U Benedetti Michelangeli Mattias Bamert Gianandrea Noseda Julian Kovatcev Jeffrey Tate e solisti come: Boris Belkin Bruno Canino Rocco Filippini Franco Petracchi Pietro Borgonovo Alain Meunier Andrea Lucchesini Laura De Fusco Luis Claret Rainer KussmaulRoberto Cominati e Alfons Kontarsky Nel diventa per chiara fama primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli Nel febbraio è prevista l’u scita dell’integrale dei quartetti per pia noforte e archi di G Fauré per la nota rivi sta musicale italiana “Amadeus” AURIZIO BAGLINI nato a Pisa nel ha studiato dapprima con Giampiero Semeraro al Conservatorio di La Spezia successivamente presso l'Accademia Pianistica " Incontri col Maestro" di Imola con Piero Rattalino approfondendo alcuni aspetti del reper torio con Lazar Berman diplomandosi nel con il titolo di Master Premiato in vari concorsi internazionali (Busoni di Bolzano Chopin di Varsavia William Kapell Maryland) ha vinto all'unani mità nel il World Music Piano Master di MonteCarlo Ospite di presti giosi festival internazionali ("Benedetti Michelangeli" di Bergamo e Brescia Roque d' Anthéron Lockenhaus Rossini Opera Festival di Pesaro Yokohama Giappone Settembre Musica di Torino Piano aux Pyrénées a Barèges Festival du Vigan l' Australian Chamber Music Festival FestivalChopin di Antonin ) ha suonato per istituzioni importanti quali la Salle Gaveau di Parigi il Teatro Bellini di Catania il Kennedy Center di Washington gli Amici della Musica di Palermo Padova Siracusa l’Opéra Royale di Versailles la Sala Cecilia Mereilis di Rio de Janeiro l' Auditorium du Louvre di Parigi Gasteig di Monaco il Teatro Manoel di Malta ISU Bocconi Kawai in concerto di Milano l'Orchestra Filarmonica di MonteCarlo l’Associazione Scarlatti di Napoli la M Società Filarmonica Romana l'Orchestra Sinfonica di Barcellona l'Orchestra Filarmonica di FresnoCalifornia la Zurcher Kammer Orchestra l' Orchestra del Teatro Municipale di Rio de Janeiro la Fondazione Toscanini di Parma l’ Orchestre d’ Auvergne la New Japanese Philarmonic Orchestra Nel ha fatto il suo debutto in Cina (Grande Sala della Città Proibita) e una tournée di piu’ di date in Giappone La sua disco grafia comprende la registrazione dei Studi di Chopin in due versioni: su pia noforte moderno (un Lange del e un Pleyel del ) Queste registrazioni sono distribuite dalla Phoenix Classics Per la ARTS ha inciso insieme a Bruno Canino e altri otto pianisti italiani l' inte grale degli Studi del "Gradus ad Parnassum" di Muzio Clementi Nel ha registrato una compilation Chopin per la Casa Produttrice Crystal Arts di Tokyo Nel Giugno la prestigiosa rivista musicale " Classica " ha pubblicato alcune sue registrazioni dal vivo con musiche di Scarlatti Chopin Schumann e Liszt Nel ha pubblicato il primo cd dell’ opera integrale di Bach – Busoni per la Tudor Nel febbraio è uscito un cd per la rivista “Amadeus” con i due Quartetti con pianoforte di Fauré Il genere della sonata per pianoforte e violino deve forse la sua attuale dignità artistica e la sua riconosciuta preminenza nel reper torio cameristico agli sforzi compiuti in tale ambito da Franz Schubert e Ludwig van Beethoven Infatti alla fine del XVIII secolo per un musicista una composizione da camera con pianoforte richiedeva un impegno artistico relativamente minimo se parago nato a quello richiesto per un quartetto o quintetto di soli archi Questo dipendeva da due ordini di motivi: il pubblico era costituito prevalentemente da esecutori dilettanti e la committenza com prendeva invece colti professionisti a cui i quartetti d’archi erano dedicati per tradizione viste le difficoltà tecniche e la complessità della scrittura compositiva Inoltre mentre un quartetto o un quin tetto hanno sempre quattro o più tempi una sonata ne ha al massi mo tre se non due Quest’ultima era trattata spesso con una certa leggerezza che tuttavia celava intenti più profondi Solo autori del calibro di Schubert e Beethoven elevarono a livelli decisamente aulici la forma cameristica della sonata per pianoforte e violino tirandosi addosso sdegno e critiche da parte di molti i quali non compresero l’importanza che tali novità avrebbero avuto nella sto ria della musica La Sonata op detta “La primavera” abbozzata tra il e il esplica il proprio carattere musicale anticipando quell’indole di forte espressività che ritroviamo nella celebre “Sonata a Kreutzer” op dello stesso Beethoven Nigel Fortune identifica nel primo movimento dell’op un’importante rottura con la tradizione: il primo tema viene affidato al violino Un precedente vi era già stato nella sonata KV di Mozart; ed in realtà questa è la più mozartia na tra quelle scritte da Beethoven che ricordano da vicino lo stile del salisburghese “La primavera” non scade mai in un certo neoclas sicismo di “maniera” anche se nell’Adagio molto espressivo la melo dia sembra inizialmente legata a certi tratti distintivi tipici del periodo che Beethoven però eleva avviando il discorso musicale verso una maggiore espressività Una caratteristica tipicamente beethoveniana è poi la presenza dello Scherzo del tutto atipico per questa composizione Si tratta di una pagina brevissima e “leggera” secondo Giovanni Carli Ballola che introduce efficacemente il Rondò finale arrivando a tratti ad anticipare Schumann Delle sue due bellissime sonate per violino e pianoforte op e dalla scrittura chiaramente concertante quella in la minore che ascolteremo questa sera si distingue per un intenso sfruttamento del registro basso del violino ed una tematica calda e appassionata Un romanticismo manierato cui si accompagna la tendenza all’inti mismo non più spirituale ma casalingo (in senso Biedermeier) caratterizza la produzione cameristica cosiddetta minore di Schumann La Sonata di Corghi risente dell’adesione ai tipici proce dimenti dell’avanguardia musicale degli anni Sessanta che si mani festa fin dai primi lavori del compositore con pronunciati interessi per la ricerca timbrica e la sperimentazione – sentita come dimen sione irrinunciabile per l’artista moderno – di nuove tecniche esecu tive strumentali L’esplorazione delle risorse timbriche più avanzate è però sempre regolata da un’organizzazione sonora pervicace che prevede anche i campi di possibilità in cui deve muoversi l’interven to fattivo dell’interprete Una sola riga nell’abbozzo autobiografico di Ravel è dedicata alla Tzigane per violino e pianoforteluthéal o orchestra: “Pezzo virtuo sistico nel gusto di una rapsodia ungherese” Secondo il racconto di Héline JourdanMorhange il modello di questo lavoro sarebbe 21 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea “Gioco di specchi” GABRIELE PIERANUNZI MAURIZIO BAGLINI violino pianoforte LUDWIG VAN BEETHOVEN ( ) Sonata n in fa magg op “La Primavera” Allegro Adagio molto espressivo Scherzo Molto allegro Rondò Allegro ma non troppo ROBERT SCHUMANN ( ) Sonata n in la min op Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft AZIO CORGHI ( ) Due Movimenti per violino e pianoforte MAURICE RAVEL ( ) Tzigane rapsodia da concerto stato il costume violinistico di virtuosi dell’epoca Wienawski e Sarasate che rappresentano emblematicamente quella zona di esotismo nella quale convergono e si sovrappongono le regioni immaginarie degli tzigani e degli spagnoli La Tzigane fu un omag gio alla violinista Jelly d’Aranyi nipote del grande violinista Joachim e un elemento caratteristico di tale brano fu il ricorso all’accompagnamento del pianoluthéal strumento dal timbro nasale ed acidulo che vorrebbe servire da antidoto all’ovvietà del l’impresa Ma la versione per violino e pianoluthéal non risparmia alcuna delle ovvietà della Tzigane: né la lunga introduzione per violino solo né i numerosi episodi nei quali il giuoco salottiero ha preso la mano di Ravel “attratto – secondo Claudio Casini – verso la minuziosa cura di una pagina superflua” Piergiorgio Ensoli R ICHARD STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State University con una doppia specializza zione in musica e matematica Si è perfe zionato all’University of Yale mentre seguiva le lezioni di Keith Wilson In seguito ha conseguito il dottorato con Kalmen Opperman alla Columbia University Fondatore del celebre Ensemble Tashi Stoltzman si è guada gnato fama internazionale per il suo modo realmente unico di suonare il clari netto E’ stato il primo nella storia della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto Nel ha vinto il Premio “Avery Fisher” assegnato per la prima volta ad uno stru mento a fiato Stoltzman si è esibito come solista in grandi orchestre e con famosi direttori come Levine Chailly Dohnànyi Aschenbach Il talento che esprime sia come musicista classico che di jazz è stato sempre apprezzato duran te le sue tournées Stoltzman ha al suo attivo più di trenta incisioni comprese le due vincitrici del premio Grammy O C C O F I L I P P I N I nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha iniziato la car riera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fondatore del “Trio di Milano” in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia attività nei più prestigiosi centri musicali e festi val internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano E’ membro fon datore del “Quartetto Accardo” e mem bro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga R P nato a Latina nel Rha intrapreso gli studi di pianoforte OBERTO ROSSEDA con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro diplomandosi al Conservatorio “Respighi” di Latina Si è poi perfezionato all'Accademia Pianistica di Imola all’International Piano Foundation e ai Corsi di Sermoneta con Alexander Lonquich Boris Petrushansky e Franco Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong Le affermazioni in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) gli hanno consentito di intraprendere un'in tensa attività concertistica in più di qua ranta paesi in Europa Asia Australia Nord e Sud America Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma la KammerakademiePotsdam l'Orchestra di Padova e del Veneto l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Sofia l’Orchestra della Toscana In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia l’Associazione Scarlatti di Napoli Laureato con lode in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma è autore di vari saggi musicologici ed è regolarmente invitato a tenere semi nari e masterclass in prestigiose università americane asiatiche ed australiane (tra cui la "Georgetown" di Washington la "Pepperdine" di Los Angeles l'Haverford College di Philadelphia il Conservatorio "Xing Hai" di Canton l'Australian National University) Con la Decca ha inciso “Mendelssohn Discoveries” dedicato a musiche pianistiche di Mendelssohn mai incise prima e “Mendelssohn Rarities” contenente quattro sonate inedite Esempio della prima maniera beethoveniana il Trio op com posto nel e dedicato alla Baronessa von Thun è un omag gio al mozartiano Trio dei birilli K con il clarinetto (poi sostituito dal violino) che si intreccia con il violoncello e il pia noforte In tre movimenti senza scherzo il trio si apre con un movimento virtuosistico e pieno di pathos (Allegro con brio) cui si contrappone un Adagio dominato da un tema cantabile del violoncello poi ripreso dal clarinetto Più interessante e complesso è il finale (Allegretto) con un pimpante tema tratto dall'opera L'Amor marinaro di Joseph Weigl (rappresentata a Vienna nell'ottobre del ) e precisamente dall'aria «Pria ch'io l'impegno» seguito da nove variazioni e da un piccolo Allegro in funzione di coda Il clarinetto è uno strumento inter cambiabile (con violino o violoncello) anche nei Fantasiestücke op per clarinetto e pianoforte di Schumann anche se il carat tere liederistico e nostalgico di questi tre pezzi appare stretta mente legato alla voce del clarinetto Composti nel febbraio del mostrano alcuni tratti caratteristici dell'ultimo Schumann con le melodie asimmetriche i frequenti raddoppi del pianoforte la varietà dei registri espressivi: dal clima elegia co del primo pezzo (tenero e con espressione) al carattere di scherzo del secondo (vivo e leggero) alla scrittura brillante e arpeggiata del finale (veloce e con fuoco) che riprende molti elementi presentati in precedenza Composti lo stesso anno i Fünf Stücke im Volkston op costituiscono a loro volta un piccolo ciclo per violoncello e pianoforte (nella tonalità di la minore con escursioni in Fa maggiore e in Re maggiore nei pezzi pari) dal tono intimistico da Hausmusik con ritmi di danza e alcune stilizzazioni ironiche che danno il tocco folklori stico suggerito dal titolo Anche Brahms utilizzò il clarinetto in alcune composizioni cameristiche e questo interesse nacque dall'incontro con il celebre clarinettista Richard Mühlfeld: nel l'estate del a Bad Ischl videro la luce il Trio op e il Quintetto op che l'autore considerò opere minori delle «sciocchezze» Il Trio dominato da un'atmosfera elegiaca mostra tuttavia una scritttura ricca di invenzioni armoniche una intensa elaborazione tematica una costante (e difficile) ricerca dell'equilibrio timbrico tra i diversi strumenti (ma anche in questo caso il compositore ha previsto la possibilità di sosti tuire il clarinetto con uno strumento ad arco in questo caso la viola) Dopo l'Allegro alla breve una forma sonata con tre temi uno sviluppo molto breve e una coda virtuosistica il breve Adagio ci introduce in un clima misterioso e dolente dai colori tenui caratterizzato dai continui scambi melodici tra cla rinetto e violoncello L'Andantino grazioso movimento leggero e pieno di calore ha la forma di un Minuetto con la parte prin cipale costruita su un unico tema di grande ispirazione melodi ca e un Trio danzante col piglio di un Ländler Nell'Allegro finale il primo tema costruito sulla contrapposizione tra ritmo binario e ternario è seguito da quattro idee secondarie che dominano nella ripresa prima della coda che chiude il Trio con un grande slancio Gianluigi Mattietti 22 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Dall’alba al crepuscolo! Viaggio di notte” ROCCO FILIPPINI violoncello RICHARD STOLTZMAN clarinetto ROBERTO PROSSEDA pianoforte LUDWIG VAN BEETHOVEN ( ) Trio n in si bem magg op per clarinetto violoncello e pianoforte Allegro con brio Adagio con espressione Tema con variazioni ROBERT SCHUMANN ( ) Fantasiestücke op per clarinetto e pianoforte Zart und mit Ausdruck Lebhaft Leicht Rasch mit Feuer Fünf Stücke im Volkston op per violoncello e pianoforte «Vanitas Vanitatum» Mit Humor Langsam Nicht schnell mit viel Ton zu spielen Nicht zu rasch Stark und Markirt JOHANNES BRAHMS ( ) Trio in la min op per pianoforte clarinetto e violoncello Allegro alla breve Adagio Andantino grazioso Finale: Allegro RCHESTRA ROMA CLASSICA è composta da prime parti soliste e da strumentisti della Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia da docenti di Conservatori musicali e da altri insigni musicisti italiani e stranieri Frutto di un intenso decennio di esperienze concertistiche a livello internazionale come Camerata Strumentale di Santa Cecilia oggi completamente ristruttura ta anche con l’aiuto di un folto gruppo di Amici scelti in campo musicale artistico e imprenditoriale essa tiene concerti per le più importanti Società musicali avvalendosi a volte della collaborazione di direttori e solisti di fama mondiale In questo lungo periodo di attività ha esaminato studiato ed eseguito le pagine note del grande repertorio cameristico che va dal Barocco ai migliori contemporanei In Italia ha suonato un po’ ovunque ma sempre in contesti di grande prestigio Ha tenuto concerti in Spagna Francia Svizzera Austria Germania Lussemburgo Giappone e America Latina Ha collaborato con solisti come Bruno Canino Michele Campanella Federico Agostini Massimo Quarta Angelo Stefanato Uto Ughi Rocco Filippini Franco Maggio Ormezowski Stefan Milenkovich e con i migliori cantanti lirici O ANTI INTERDONATO messinese ha studiato a Roma con Lidia D’Albore perfezionandosi poi con Remy Principe Guido Agosti e Riccardo Brengola Diploma di merito all’Accademia Chigiana di Siena e ° Premio al Concorso Nazionale di Vittorio Veneto ha fatto parte per alcuni anni dei Solisti Aquilani e dei Virtuosi di Roma con Renato Fasano proseguendo poi con Angelo Stefanato sino alla fine dell’attività del complesso Sostituto spalla al Teatro Bellini di Catania ha ricoperto per breve tempo il ruolo di concertino al Teatro dell’Opera di Roma e successivamente è diventato concertino all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia E’ stato vincitore del concorso di musica da camera della Cassa Nazionale Musicisti E’ attualmente primo violino concertatore dell’orchestra da Camera “Roma Classica” con la quale svolge intensa attività in Italia e all’estero S ARIA CHIARA CHIZZONI nata a Mantova nel si è diplomata in Canto al Conservatorio L Campiani della propria città e successivamente in Musica da Camera al Conservatorio A Boito di Parma Si è perfezionata ai corsi del Teatro Comunale di Modena promossi dalla fondazione Toscanini con Mirella Freni Raina Kabaivanska e Arrigo Pola Ha debuttato ruoli protagonistici nelle seguenti opere: “Enrico Leone” di Steffani “La Zingara” di Da Capua a fianco di Ugo Benelli “Rappresentazione di Anima e Corpo” di E De Cavalieri “Orfeo ed Euridice” di Gluck “La Contadina Astuta e La Serva Padrona” di Pergolesi “La Prova di un’Opera Seria” di Gnecco “La Cambiale di Matrimonio” di G Rossini al Festival rossiniano di Wildbad “Rita ed Elisir d’Amore” di Donizetti “Il Telefono” di Menotti “Carmina Burana” di Orff; ha sostenuto inoltre ruoli principali ne: “La Cenerentola” di G Rossini in una produ zione del Teatro dell’Opera di Roma e al Fraschini di Pavia a fianco di Katia Ricciarelli e William Matteuzzi “Così fan tutte” di Mozart al Lirico di Cagliari; ha collaborato con direttori e registi come G Andretta C Desderi R Bonucci E Maschio P Maag S Sanna F Corti K Martin C Gallico R Gabbiani F Crivelli S Mazzonis D Abbado V Grisostomi P Montarsolo Si è esibita in numerosi festival in Germania Svizzera Spagna Francia Croazia e in Italia a Cremona Ravello Noto Teatro Verdi di Padova Teatro Donizetti di Bergamo Petruzzelli di Bari Lingotto di Torino Recentemente ha vinto il Concorso Lauri Volpi nella categoria Duetti d’Opera Ha inciso per la Chandos “Messa per S Marco” di Galuppi con F M Bressan M La raccolta dei dodici concerti che formano Il Cimento dell'ar monia e dell'invenzione pubblicata ad Amsterdam nel deve la sua popolarità ai primi quattro concerti dedicati alle quattro stagioni e associati a quattro sonetti che furono forse introdotti in un periodo successivo Vivaldi sfrutta magistral mente tutte le tecniche degli archi e le loro possibilità colori stiche: gli energici unisoni per la tempesta l’uso della sordina l’effetto dello spazio ottenuto attraverso la sovrapposizione di elementi autonomi (come nel Largo della "Primavera" dove le note ribattute delle viole che devono suonare «sempre molto forte e strappato» imitano l'abbaiare di un cane) la scrittura virtuosistica del violino solo (che mima un'ubriacatura nell'Allegro iniziale dell'"Autunno") i pizzicati dei violini che descrivono la pioggia nel Largo dell'"Inverno" Ricchi di inven zioni strumentali sono anche i tre Divertimenti per archi K e che Mozart compose a Salisburgo nei primi mesi del e che seguono il modello in tre movimenti tipi co del Concerto e della Sinfonia operistica È forte ancora l'in fluenza di Sammartini e della Sonata barocca ma Mozart mostra già la sua personalità (e l'influenza di Haydn) nella scrittura tematica e contrappuntistica nelle modulazioni "pre romantiche" degli sviluppi È possibile che Mozart abbia com posto questi tre divertimenti al fine di disporre di materiale nuovo da portare con sé nel suo ultimo viaggio in Italia che intraprese nell'ottobre del per la rappresentazione mila nese del Lucio Silla Prima di arrivare a Milano Mozart si fermò a Bolzano («buco da porci» scrisse alla sorella) dove compose il mottetto Exultate Jubilate K per il castrato Venanzio Rauzzini (futuro interprete di Lucio Silla) che fu eseguito il gennaio : una cantata drammatica dal carat tere operistico articolata in tre tempi (al centro l'Andante «Tu virginum corona») e caratterizzata da una raffinata scrittura strumentale con un ruolo indipendente affidato agli oboi e alle viole L'abilità mozartiana di mettere tutti i mezzi musica li al servizio dell'espressione drammatica culminerà nelle tre opere su libretto di Da Ponte Anche l'aria di Zerlina «Vedrai carino» dal secondo atto di Don Giovanni è un piccolo capola voro di efficacia teatrale con il suo ballabile ritmo ternario i colori pastello dei fiati i fremiti dati dai trilli dei violini le mezze voci degli strumenti la semplice struttura bipartita (la prima parte dal tono popolarescola seconda dominata dall'i mitazione ritmica del battito del cuore) che rendono alla per fezione le languide moine di Zerlina al marito geloso Alle canta te massoniche si può invece idealmente accostare la Kleine deutsche Kantate K (Voi che onorate il creatore dell'in commensurabile mondo) composta nel luglio del su testo di Franz Heinrich Ziegenhagen commerciante amburghese appassionato degli scritti naturalistici di Rousseau e fondato re di una comunità che si proponeva un ritorno allo stato pri mitivo Gianluigi Mattietti 23 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “L’incontro tra il prete rosso veneziano e il genio salisburghese” ORCHESTRA ROMA CLASSICA SANTI INTERDONATO violino MARIA CHIARA CHIZZONI soprano ANTONIO VIVALDI ( ) I Concerti delle “Stagioni” Concerto in mi magg “La Primavera” Allegro Largo Allegro Concerto in sol min “L’Estate” Allegro non molto Adagio Presto Concerto in fa magg “L’Autunno” Allegro Adagio Molto Allegro Concerto in fa magg “L’Inverno” Allegro non molto Largo Allegro WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Divertimento in fa magg K Allegro Andante Presto da Exultate jubilate K “Tu virginum corona” dal Don Giovanni K “Vedrai carino” Die ihr des unermeßlichen Weltalls Schöpfer ehrt K Divertimento re magg K Allegro Adagio Presto EONARD ELSCHENBROICH nato nel a Francoforte all’età di dieci anni ha iniziato a frequentare la Yehudi Menuhin School di Londra che gli ha offerto una borsa di studio Prima di compiere anni aveva già preso parte come solista a più di cento concerti in Inghilterra tenuti alla Royal Festival Hall alla Fairfield Hall e alla Wigmore Hall Molte delle sue composizioni sono state eseguite in Inghilterra alcune delle quali anche presso la Queen Elizabeth Hall Ha partecipato a molte competizio ni internazionali e vinto diversi premi tra cui il Primo Premio all’International Concertino Praga Competition nel il “Top Cellist Prize” nel alla Verbier Academy l’ EugeneIstomin Prize per il “Most Promising Young Artist”alla Pablo Casals Cello Competition nel e il “Best New Coming Artist” della “Pro Europa” Society nel Ha suonato in qualità di violoncello solista con nume rose orchestre internazionali e pianisti molto conosciuti come MarcAndré Hamelin Martin Helmchen Kirill Gerstein nei più importanti festival in Francia Italia Austria Svizzera Belgio Olanda Lussemburgo Polonia Repubblica Ceca e Germania Gidon Kremer dopo aver suonato in trio con lui lo ha invitato a partecipare al festival “Les Muséiques” di Basilea e al Lockenhaus Festival dove ha suonato anche con la Kremerata Baltica Prossimamente sarà impegnato con la Belarus National Philarmonic nel Concertgebouw e con la Breman Philarmonic insieme a Boris Berezovsky e Nikolai Znaider nelle Rococo Variations Leonard Elschenbroich è uno dei due violoncellisti sostenuti dalla AnneSophie Mutter Foundation Con AnneSophie Mutter ha suonato a Weimar in Germania e presto terranno un concerto di beneficenza presso la Herkulessaal di Monaco Il compositore L italiano Luca Lombardi gli ha dedicato un pezzo per violoncello solo “Essay (Steiner)” che è stato eseguito a Roma e registrato per la casa discografica “Rai Trade” Leonard Elschenbroich suona il famoso violoncello di Matteo Goffriller Venezia scelto per lui dalla Violoncello Society di Londra Prosegue i suoi studi con Frans Helmerson a Colonia Meno ardite delle Sonate e Partite per violino solo le sei Suites per violoncello nacquero nello stesso periodo tra il e il quando Bach alla corte di Cöthen poté dedicarsi alla com posizione di molta musica strumentale Non si è conservato il manoscritto autografo di queste suites ma esiste della Suite n una versione trascritta da Bach per liuto Destinata a un violon cello «scordato» (con la quarta corda abbassata di un tono) la Suite n si differenzia dallo stile italiano che domina nelle altre e mostra un eloquio grave e solenne a partire dal Preludio che si apre con un'introduzione pomposa alla francese seguita da una fuga in / con quattro entrate del soggetto disposte sulle diverse corde (nell'ordine II I IV III) in un contrappunto vir tuale di grande complessità sia ritmica che armonica Se l'Allemanda conserva il carattere austero del Preludio le due Gavotte sembrano avere la funzione di stemperare la tensione accumulata prima dell'elegante conclusione affidata alla Giga Punteggiata di echi bachiani è la recentissima Sonata per vio loncello solo di Lera Auerbach giovane compositrice russa da tempo residente negli Stati Uniti Nata nel a Chelyabinsk città degli Urali al confine con la Siberia è una poliedrica figura di artista attiva come compositrice (allieva di Milton Babbitt) ma anche come pianista e come poetessa Composta nel ed eseguita per la prima volta ad Atene il febbraio da Christophor Miroshnikov la Sonata per violoncello op mostra una grande libertà stilistica tratto tipico del linguaggio musicale della Auerbach e una continua giustapposizione di elementi tonali e atonali In cinque movimenti da eseguirsi senza soluzione di continuità comincia con un Prélude carico di mistero che introduce il materiale intervallare dell'intera sona ta seguito da un Allegro moderato con alcune malinconiche sezioni in pizzicato; da un movimento Alla breve nel quale affiora una melodia popolare; da un Moderato dal carattere energico e brutale collegato (tramite un Interludio) al quarto movimento (Vivo); e si conclude con una danza focosa (Allegro ma non troppo) basata sullo stesso materiale del movimento iniziale Pochi giorni prima dell'esecuzione ateniese della Sonata per violoncello della Auerbach a Roma il gennaio il gio vanissimo Leonard Elschenbroich eseguiva una novità di Luca Lombardi: Essay ("Steiner") Lavoro composto nel su commissione del Rudolf Steiner Archiv di Dornach e legato a una esposizione delle tavole che Steiner disegnava per le sue conferenze mostra una scrittura strumentale che sembra preannunciare la complessa parte per violoncello solo di Prospero terza opera del compositore romano messa in scena ad aprile a Norimberga Il brano comincia con un glissato «più lungo possibile» gioca sull'alternanza legnocrine su armonici pizzicati qualche passaggio polifonico sulla ricerca di effetti timbrici («con molta pressione dell'arco quasi rumore») e nette caratterizzazioni espressive («forte sempre rustico») per con cludersi su un lentissimo «etereo» Gianluigi Mattietti 26 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “A Luca Lombardi” LEONARD ELSCHENBROICH violoncello JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Suite n in do min BWV Preludio Allemanda Corrente Sarabanda Gavotte I Gavotte II Giga LERA AUERBACH ( ) Sonata op per violoncello solo Prélude (Allegro moderato) Alla breve Moderato Lento Interlude Vivo Allegro ma non troppo con fuoco LUCA LOMBARDI ( ) Essay (“Steiner”) con il sostegno di: A NDREA BACCHETTI talento precoce giovanissimo ha incontrato e raccolto i consigli di artisti quali Karajan Berio Horszowsky Siciliani e Magaloff; ha con seguito il diploma "Master" all’Accademia di Imola con F Scala Ha debuttato a anni alla Sala Verdi di Milano con i Solisti Veneti diretti da C Scimone Da allora ha partecipato a festival quali Lucerna Salisburgo Santander Badworishofen La Coruña Torino Pesaro Ravello Bologna Belgrado Lugano Brescia e Bergamo ecc e ha tenuto concerti in centri musicali come Berlino (Konzert Haus) Roma (Istituzione Universitaria dei Concerti Accademia Filarmonica Romana Parco della Musica) Mosca (The Moscow State Philarmonic Society Rachmaninoff Saal) Praga (Rudolfinum Dvorak Hall) Madrid (Auditorium National ciclo di Scherzo) Buenos Aires (Teatro Coliseo) San Paolo (Mozarteum Brasileiro Teatro Rubinstein Concertos Bank Boston Hebraica) Berna (Zentrum Paul Klee) Bucarest (Ateneul Roman) Milano (Serate Musicali Sala Verdi e Teatro Dal Verme Teatro alla Scala) con orchestre di rilievo internazio nale (Festival Strings Lucerne Camerata Salzburg Prague Chamber Orchestra Filarmonica della Scala ORTVE – Madrid Filarmonica delle Nazioni – Amburgo Filarmoniche di Nizza e Cannes SDKO Pforzheim) sotto la guida di direttori quali Baumgartner Bellugi Bender Ceccato Lombard Justus Frantz Lü Ja Maag Nanut Pelivhanian Petitgirard Valdes Zedda Zuccarini Suona in duo con R Filippini In Italia è stato ed è rego larmente ospite delle maggiori associazio ni concertistiche e delle più importanti istituzioni concertisticoorchestrali ed enti lirici La Giuria del Concorso Micheli presieduta da Luciano Berio gli ha asse gnato all’unanimità il Premio Speciale della Fondazione Calouste Gulbenkian per la migliore eseuzione del brano contem poraneo Recentemente è stato pubblica to il CD DECCA dedicato alle musiche per pianoforte di Luciano Berio particolar mente apprezzato dal compositore che è stato premiato dalle maggiori riviste e dalla stampa specializzata tra cui la "nomination" al "Premio Amadeus " e le " stelle" di Musica Ha inciso inoltre l’o pera essenziale per pianoforte e orchestra di Mendelssohn con la Prague Chamber Orchestra (Arts) pubblicata da Amadeus; concerti di Mozart con i Festival Strings Lucerne e R Baumgartner (Gallo) con i Filarmonici di Verona e P Borgonovo (Dynamic) Di prossima pub blicazione il cofanetto DECCA con l’inte grale delle Suite Inglesi di Bach Durante la passata stagione ed in quella in corso ha tenuto concerti con I Solisti di Mosca e J Baschmet; con il Quartetto della Scala; il Prazak Quartet; i Solisti della Filarmonica Toscanini; ha partecipato a Milano al ricordo di L Berio insieme all’Ensemble Intercontemporain e P Boulez Nella prossima stagione tornerà in recital al Konzerthaus di Berlino suonerà con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova e Lü Ja al Gewandthaus di Lipsia con la MDR Sinfonieorchester sotto la guida di Fabio Luisi e a Milano con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diret tore Schellenberger Il concerto di questa sera si apre con la Suite inglese in mi minore e la Suite francese in sol maggiore di Johann Sebastian Bach per poi passare al Clair de Lune di Claude Debussy dalla Suite bergamasque La Suite è una com posizione strumentale in più movimenti trat ti da danze popolari scelti con criterio di con trasto ritmico tra loro e caratterizzati dalla stessa tonalità L’origine della suite una delle forme musicali più antiche e destinata ad influenzare direttamente lo sviluppo del lin guaggio strumentale sino a tutto il Settecento è da ricercarsi nella valorizzazio ne artistica della musica profana durante il Medioevo Nel Rinascimento si diffuse l’usan za del ballo tra persone di sesso diverso e sotto la spinta di questo nuovo cambiamento sociale i musicisti danno con la suite un’effi cace risposta ai nuovi concetti d’arte assimi lando e nobilitando le danze popolari che ne costituiscono appunto la prima forma Nella prima metà del XVII secolo grazie all’apporto di JJ Froberger è ormai possibile stabilire la caratteristica struttura della suite classica: quattro danze (allemanda corrente saraban da giga) con frequente immissione tra le ultime due di altri movimenti danzati come la bourrée la gavotta la loure il minuetto il rigaudon il passepied Oltre all’idea del con trasto ritmicoagogico sulla quale si basa caratteristica della suite sono la stessa tona lità (con l’alternanza di maggiore e minore) e l’uguale struttura delle sue parti Il preludio alla suite è un fenomeno più tardo inserito per primo da Johann Sebastian Bach che con le Suite inglesi e Suite francesi realizzò alcuni dei più noti capolavori della letteratura cembalistica superando i suoi contempora nei sia italiani che francesi nella padronanza della tecnica compositiva e realizzando una sintesi fra l’imitazione contrappuntistica ere dità dell’antica polifonia vocale e l’armonia tonale Clair de Lune dalla Suite bergamasque di Claude Debussy mostra l’adesione già nel titolo alle teorie dell’Impressionismo nei confronti del quale l’autore ebbe un senti mento di odioamore non privo ai nostri occhi di una certa misteriosa ambiguità Infatti il compositore negò sempre le affinità che la propria musica mostrava con la con temporanea ricerca pittorica soprattutto preoccupato che le sue realizzazioni potesse ro essere scambiate per opere descrittive e iconografiche Ma la sua predilezione per l’elemento coloristico unita alla volontà di mettere a punto un nuovo linguaggio artistico lo rende disponibile ad accettare anche nei titoli alcune immagini “pittoriche” per poi allontanarsi pro gressivamente dai riferimenti visivi fino a definire il proprio Impressionismo come ricerca astratta e strettamente musicale In La fille aux cheveux de lin e ne La Cathédrale engloutie dal primo libro dei Preludes (pezzi brevi da eseguire singolarmente prima di un’opera principale) Debussy esprime l’intenzione di caratterizzare ogni brano mettendolo in relazione oltre che con una più o meno definita imma gine visiva anche con una particolare soluzione tecnicocompositiva Ne deriva una non indifferente varietà di espressioni emotive e di tipologie di scrittura musicale Il titolo è posto volutamente alla fine di ogni pezzo tra parentesi e dopo tre puntini quasi a sottolineare la carica puramente emotiva e non descrittiva di queste indicazioni Il linguaggio musicale di Debussy è qui solidissimo intenso ed intimo Parlare del Notturno in mi bemolle maggiore op n significa par lare di una delle composizioni più conosciute di Chopin E lo fu sem pre forse non tanto per ciò che di realmente artistico vi è in esso quanto per quell’atmosfera sentimentalistica dalla quale non è anco ra del tutto liberato Per questa composizione Chopin suggeriva ai propri allievi di prendere a modello Giuditta Pasta (grande soprano italiana dell’Ottocento) e la scuola di canto italiana E’ un’opera di carattere salottiero con evidenti tratti caratteristici del Notturno romantico ma è una composizione che a lui piaceva talmente tanto che scrisse l’incipit su di un biglietto che offrì a Maria Wodzinska (sua allieva di pianoforte) e il primo successo lo ottenne in quei salotti let terari che frequentava dove le cose volgari non avevano ingresso Una ricca ornamentazione è caratteristica del genere la cui melodia è modellata sul belcanto italiano ma della nostra composizione cono sciamo almeno quattordici varianti inventate dallo stesso Chopin quando eseguiva la sua opera “L’accompagnamento di questo Notturno si discosta un po’ da quelli che il Maestro aveva usato fino a quel momento… l’architettura è divisa in quattro sezioni… il tema è esposto nelle misure continuato da una variazione… segue una transizione in si bemolle maggiore una seconda variazione la ripeti zione della transizione e una terza variazione cui segue una Coda che divagando su ricordi della transizione e del tema conclude in modo fiabesco ed evanescente” (Gastone Belotti “Chopin”) Il brano finale è l’Improvviso op l’ultimo e il più celebre dei quattro scritti da Chopin e fu pubblicato dopo la morte dell’autore dall’editore Fontana il quale gli aggiunse l’appellativo di Fantaisie senza particolari motivi; ma è anche il primo composto essendo del e fu dedicato a Madame D’Este ma eseguito solo nel per la prima volta da un’al lieva di Chopin Martelline Czartoryska eccellente pianista Il termine improvviso suggerisce l’impressione di una composizione dal caratte re appunto di improvvisazione In realtà essa risponde al classico schema tripartito col tema principale cui fa seguito un episodio cen trale più espressivo che si oppone a quello iniziale che viene poi ripre so per concludersi in una Coda finale Piergiorgio Ensoli 27 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium “Da Bach a Chopin: alcune pagine celebri” ANDREA BACCHETTI pianoforte JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Suite Inglese n in mi min BWV Preludio Allegretto Corrente Sarabanda Passapied I Passapied II Suite Francese n in sol magg BWV Corrente Sarabanda Gavotta Bourrèe Loure Giga CLAUDE DEBUSSY ( ) dalla “Suite bergamasque”: Clair de lune dal “primo libro dei Preludi”: La fille aux cheveux de lin La Cathédrale engloutie dai ” Studi per pianoforte”: Pour les “cinq doigts” d’après Monsieur Czerny FRYDERYK CHOPIN ( ) Notturno op n ImprovvisoFantasia op M AURO ZAZZARINI si diploma con il massimo dei voti in sassofono sotto la guida di Teobaldo Maestri e in musica jazz con Gerardo Iacoucci presso il Conservatorio “L Refice” di Frosinone Dal è docente di musica jazz presso il Conservatorio “O Respighi” di Latina Nel ’ vince il premio nuovi talenti indetto dai Conservatori delle tre Venezie Inizia la sua carriera suonando nei club romani “Folks Studio” e “Music Inn” con Francesco Forti Danilo Rea Roberto Gatto Enzo Pietropaoli Puccio Sbodo Giovanni Tommaso Maurizio Giammarco emergendo con il suo quin tetto nell’ambito della rassegna annuale del Folks Studio Suona con il Quartetto e la Big Band di G Iacoucci in qualità di I° alto Partecipa ai più importanti festival nazionali quali “Umbria jazz” “Sanremo jazz” “Roccella Ionica” “Villa Celimontana” Negli anni ’ suona con Chet Baker e Dizzy Gillespie fa parte del quintetto di Steve Grossman per circa quattro anni e del quintetto di Sal Nistico suonando nei più importanti club europei; collabora inoltre con altri illu stri musicisti americani quali Mike Melillo Leo Mitchell Gary Smullian Fred Henke Alvin Quin Con il proprio quin tetto si esibisce in Germania Olanda Svizzera Francia Spagna Registra a pro prio nome CD: “ Blue Sun” “ Where the wind Blows” “Soul Woman” “Eyes in the Heat” firmandone tutte le composizioni Partecipa alla realizzazione di diversi CD tra i quali con il fagottista Rino Vernizzi: “PlayBach PlayPaganini” “Etnoart” “Baby Boom” Ha scritto il libro “Tecnica del Sax modernoapproccio all’improvvisazione” ed Elugi Dal dirige la propria Big Band composta da molti giovani musicisti che da sempre vi fanno esperienza 28 luglio VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico Mauro Zazzarini Fabio Punzo sax contralto Claudio Camilletti Roberto Aversano sax tenore Francesco Damiani sax baritono Settimio Savioli Sergio Vitali Mirco Rinaldi Paolo Di Marco trombe Ilario Polidoro Luca Sciricco Santino Polidoro Alberto Amidei tromboni Alessandra Cogliandolo pianoforte Giorgio Calderan contrabbasso Giancarlo Guidoni batteria L’orchestra è composta dal classico organico per Big Band: sax trombe tromboni pianoforte contrabbasso batteria Tra di essi alcuni solisti della provincia diplomati presso il Conservatorio “O Respighi” di Latina che si sono distinti a livello nazionale quali: Alessandra Cogliandolo Francesco Damiani Fabio Punzo Ilario Polidoro Settimio Savioli Il concerto propone un repertorio che attraversa la storia della Big Band partendo da autori quali Count Basie Duke Ellington Glenn Miller passando per compositori di comme die musicali quali George Gershwin Irving Berlin Van Heusen fino alle composizione più moderne dell’orchestra Mel LewisThad Jones Il programma prevede inoltre uno spazio dedicato al trio di Alessandra Cogliandolo che proporrà brani tratti dal suo CD “Playing Bill Evans” “Compositori americani del Novecento” MAURO ZAZZARINI BIG BAND BSTRAYHORN/D ELLINGTON Take the “A” Train DUKE ELLINGTON ( ) Sophisticated Lady N WASHINGTON/G BASSMAN I’m getting sentimental over you F WALLER/A BROOKS Ain’t Misbehavin IRVING BERLIN ( ) Blue Skies J BURKE/J VAN HEUSEN But Beautiful N HEFTI/C BASIC Lil darlin’ ANTONIO CARLOS JOBIM ( ) One note Samba B GREEN/L BROWN/B HOMER Sentimental Journey G GERSHWIN/I GERSHWIN They can’t take that away from me DUSKO GOYCOVICH Fancy Nancy TAD JONES A child is born US CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale nel Castello Caetani di Sermoneta DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI musica da camera con pianoforte BRUNO CANINO giugno luglio viola BRUNO GIURANNA luglio luglio pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE luglio luglio violoncello ROCCO FILIPPINI luglio luglio violino MARIANA SIRBU luglio luglio fagotto SERGIO AZZOLINI luglio luglio arpa URSULA HOLLIGER luglio luglio flauto PETERLUKAS GRAF luglio luglio contrabbasso FRANCO PETRACCHI luglio luglio tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA luglio luglio clarinetto RICHARD STOLTZMAN luglio luglio Collaboratori Massimo Bianchi Linda Di Carlo Clara Dutto Pasquale Marono Mario Montore Roberto Paruzzo Romina Vavassori TESTIMONIANZE DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI ARPA Ursula Holliger dal al CANTO Mascia Predit CLARINETTO Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva (tecnica del contrabbasso) FAGOTTO Sergio Azzolini FLAUTO PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘ al ‘ Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele D’Amico: Petrassi e Salviucci Tavola rotonda: La musica nuova Incontro con i musicisti polacchi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti francesi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti sovietici I generi musicali e il loro pubblico Incontro con i musicisti spagnoli Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? Incontro con i musicisti statunitensi Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee Convegno: Committenza e composizione Incontro con i musicisti giapponesi La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato Incontro con i musicisti tedeschi La musica in Germania dopo Darmstadt L’editoria musicale in Italia Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi anni Incontro con i musicisti sovietici La musica in Unione Sovietica Seminario di studi: Il libro musicale in Italia Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi? Incontri internazionali di musica contemporanea Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione diffusione e documentazione Incontri internazionali di musica contemporanea Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia Incontri internazionali di musica contemporanea Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival Pontino Per Petrassi: ricordi e testimonianze Incontri internazionali di musica contemporanea Donne compositrici: una nuova realtà musicale Ritratto di Aldo Clementi Incontri internazionali di musica contemporanea “luCiAnoBErio” Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino e il ruolo dell’estetica nella cultura Incontri internazionali di musica contemporanea “LEM” Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi: “Parole/suoni/gesto/visività” Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica d’oggi tra valore estetico e mercato Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi” di Gérard Grisey Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni: “Sette volte dieci” Convegno di studi: “Gino Contilli ( )” Incontri internazionali di musica contemporanea “ ” Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci” Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger” Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporanea” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image I Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni ricerche tendenze” Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza Incontro con Robert Cahen” Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image II Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di Luis de Pablo” Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi” “Il Secolo di Petrassi” Incontri internazionali di musica contemporanea: Aldo Clementi e Luis de Pablo PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte BOSCO Gilberto A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione ) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto STELLE ASSENTI ARATA Paolo LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto d’archi BACCILE Walter E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano DUETTI per violino e flauto ( /) (versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo SIMILE C SONATA SCARLATTI CASTIGLIONI Niccolò DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni “FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble CORREGGIA Paolo EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA DI BARI Marco SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte DINESCU Violeta KATA DITTRICH P Heinz KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS László SARY László VIDOVSZKY HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti DAMIANI Giovanni PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo ESPAJ Andrej MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FANTICINI Fabrizio CANTO DI LAURA per flauto in do DEL PUERTO David VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono DENHOFF Michael MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte PABLO Luis DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e calrinetto DE DE ROSSI RE Fabrizio MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco IRRTUM per soprano flauto e percussioni FEDELE Ivan ETUDES BOREALES NOTTURNO FRANCESCHINI Armando ORGANA (per strumenti) GALDI Enzo RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario QUARTETTO N GENTILE Ada MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte GIULIANO Giuseppe VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica MAESTRI Fabio STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello HALFFTER Cristobal DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz SONATA per flauto solo KOENIG G Michael SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte violino e violoncello KURTÁG György SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LAGANÀ Ruggero SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato danzatore e videoclip LUGO Claudio BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert CORN MANNUCCI Andrea SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi) MOSCA Luca SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) NONO Luigi DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per flauto e clarinetto NOVA Riccardo STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba RAZZI Fausto LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso PANNI Marcello TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo RENOSTO Paolo ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani PASQUOTTI Corrado GRAFFITI per oboe solo RIJNVOSN Richard PIECE OF CAKE per ensemble PENNISI Francesco PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello SBORDONI Alessandro DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso PETRASSI Goffredo FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio popHACK POSSIO Gianni VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e pianoforte POUSSEUR Henry LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto PRIORI Massimo SONATINA PTASZYMSKA Marta UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa SCHNEBEL Dieter CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio LA MAR per marimba SECO Manuel TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG STACHOWSKI Marek MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello e soprano SZÖLLÖSY András SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele TEATRO II per ensemble TESTONI Gianpaolo SERENATA per flauto TOGNI Camillo PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE” per pianoforti VANDOR Ivan TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso e pianoforte CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA Viale Le Corbusier LATINA Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (durante i corsi) http://wwwcampusmusicait Email: campusmusica@panserviceit media partners: BIGLIETTI Concerti del e giugno: € Concerti a Sermoneta e Priverno: intero € ridotto € ABBONAMENTI n Concerti a Sermoneta Priverno e San felice Circeo: € n Concerti a Sermoneta:intero € ridotto € n Concerti a Priverno: intero € ridotto € (la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio e dell’Università Pontina persone con più di anni di età) La direzione del Campus si riserva il diritto di apportare modifiche al programma per cause di forza maggiore