Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica (PDF

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Scheda informativa 1
Definizione, forme e conseguenze
della violenza domestica
Novembre 2014
www.parita-svizzera.ch
Violenza domestica – Scheda informativa
A. Definizione di violenza domestica
Sussiste violenza domestica quando, in un rapporto familiare a carattere coniugale o affine sia esistente che
sciolto, vi sono persone che usano o minacciano di usare violenza fisica, psicologica o sessuale (Schwander
2003). Con questa definizione s’intende sottolineare che la violenza domestica può manifestarsi anche
all’interno di coppie conviventi o separate1.
1. Caratteristiche principali della violenza domestica
Benché la violenza domestica comprenda forme e schemi diversi (si veda parti B e C), è possibile definirne
le caratteristiche principali che la distinguono da altre forme, come la violenza in pubblico:

Tra la persona violenta e la vittima esiste un legame affettivo. Spesso questo legame persiste anche
dopo una separazione o un divorzio.

La violenza si consuma soprattutto nella propria abitazione, considerata in teoria il luogo più sicuro e
protetto.

La violenza domestica esercitata attraverso il compimento o la minaccia di compiere atti fisici, sessuali
e/o (gravi) atti psicologici lede l’integrità fisica e/o psichica.

La violenza domestica si protrae in genere per lunghi periodi e spesso cresce d’intensità con il passare
del tempo. Gli atti violenti unici, dettati da un comportamento spontaneo in caso di conflitto costituiscono
un’eccezione (si veda parte C).

Esiste una chiara correlazione tra predominio e comportamento di controllo nel rapporto e uso della violenza. Chi commette violenza sfrutta spesso un’asimmetria di potere all’interno della relazione. Tra le
coppie che basano la propria convivenza sulla parità dei diritti, il rischio che si sfoci in atti di violenza è
minimo.

Occorre tenere conto della spirale della violenza domestica e dei diversi tipi di vittime e autori per elaborare consulenze ed interventi efficaci e consoni alle esigenze2.
Nell’insorgere della violenza nei rapporti di coppia sono spesso decisivi elementi come la ripartizione del
potere, l’influsso e il controllo reciproco dei partner, la loro forma di comunicazione e i contatti sociali. Studi
empirici hanno dimostrato che la ripartizione dei ruoli in seno alla coppia incide notevolmente sul manifestarsi della violenza.
2. Costellazioni relazionali nella violenza domestica
La violenza domestica viene equiparata spesso ai maltrattamenti contro le donne nei rapporti di coppia, ma
questo concetto include anche altre costellazioni relazionali all’interno della famiglia e della coppia, che devono essere riconosciute e tenute in considerazione al fine di garantire una protezione efficace delle vittime
e creare un’offerta di consulenze adeguata a chi ha subito e commesso tali atti. Sono vari gli aspetti da considerare, per esempio chi usa violenza in genere non lo fa ai danni di un unico individuo, ma tende a riprodurre questo comportamento nei confronti di più persone all’interno e all’esterno della famiglia. Inoltre, la
violenza di coppia sfocia spesso nella violenza contro i minori e infine, una persona può essere vittima di più
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Per maggiori informazioni si veda la scheda informativa 6 «Violenza in situazione di separazione: caratteristiche e possibilità d’intervento istituzionali»
all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch. Violenza domestica.
2
Per maggiori informazioni si veda la scheda informativa 3 «La spirale della violenza – tipologie di vittime e di autori di violenza – esigenze relative alla
consulenza e all’intervento» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.
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Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica
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Violenza domestica – Scheda informativa
carnefici e può anche essere nel contempo vittima e autrice di violenza nel contesto di un rapporto familiare
(Manuale IST 2012; Servizio per le pari opportunità della Città di Zurigo, 2011).
La violenza domestica può manifestarsi nelle seguenti costellazioni relazionali:

violenza contro le donne nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione3;

violenza contro gli uomini nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione 4;

coinvolgimento di minori nella violenza nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione ;

violenza nei rapporti di coppia fra giovani6;

violenza fra adulti in altri rapporti familiari, p. es. nell’ambito dei matrimoni forzati;

violenza contro membri anziani del nucleo familiare;

violenza nei rapporti fra anziani;

violenza dei genitori o dei loro partner contro bambini e adolescenti;

violenza contro bambini e adolescenti in altri rapporti familiari;

violenza di bambini e adolescenti contro i genitori;

violenza tra fratelli e sorelle.
5
B. Forme di violenza domestica
La violenza domestica si manifesta sotto varie forme, che possono concretizzarsi in modo isolato o congiunto, e si distinguono a seconda della costellazione relazionale, del sesso e dell’età delle persone coinvolte. Le
diverse forme di violenza vengono esercitate attraverso il compimento o la minaccia di compiere tali atti.
Possono verificarsi nell’ambito di una comunione domestica esistente o sciolta.

La violenza fisica comprende azioni quali percuotere (con e senza oggetti), spingere, scuotere, mordere,
strangolare, legare, colpire con oggetti e aggredire fisicamente, talvolta fino a un esito letale. Quella fisica è la forma di violenza più evidente e di regola più facile da dimostrare; il più delle volte si accompagna ad altre forme di abuso.

La violenza sessuale comprende ogni pratica sessuale non desiderata o tollerata che spazia
dall’imposizione di un’atmosfera sessualizzata passando per le umiliazioni di carattere sessista, alla costrizione di atti sessuali, fino alla violenza carnale. Per sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti
s’intende qualsiasi forma di atto sessuale commesso contro di loro sia da adulti che da minorenni.

La violenza psicologica comprende sia minacce gravi, coazione, privazione della libertà, stalking, ciberstalking e ciberbullismo (stalking e mobbing in Internet), sia forme che, di per sé, non costituiscono una
minaccia immediata ma che, una volta sommate, devono essere considerate alla stregua di un atto di
violenza. In questo ambito rientra la violenza di carattere discriminatorio, sotto forma di disprezzo, offese, umiliazioni, biasimo, messa in ridicolo della vittima dichiarandola pazza o stupida, sfruttamento dei
minori come mezzo coercitivo, biasimo che infonde sensi di colpa, intimidazione o insulto. L’esercizio
prolungato di questi atti di violenza si ripercuote – a volte gravemente – sull’autostima e sulla salute delle
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Schede informativa 15 «Uomini e donne vittime di violenza domestica. Informazioni e offerte di sostegno» e scheda informativa 6 «Violenza in situazioni di
separazione» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.
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Schede informativa 15 «Uomini e donne vittime di violenza domestica. Informazioni e offerte di sostegno» e Schede informativa 6 «Violenza in situazioni
di separazione» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.
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Scheda informativa 17 «Violenza contro i bambini e gli adolescenti» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.
6
Scheda informativa 18 «Violenza nei rapporti di coppia fra giovani» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.
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Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica
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Violenza domestica – Scheda informativa
vittime. Anche determinate esperienze di maltrattamenti «indiretti» sono considerate violenza psicologica, come l’assistere ad abusi nel rapporto di coppia dei genitori o le torture inflitte ad animali domestici
appartenenti alla vittima.

La violenza sociale comprende le limitazioni imposte alla vita sociale di una persona, quali il soggiogamento, la segregazione, il divieto o il controllo severo dei contatti con la famiglia o con il mondo esterno
o anche il divieto di apprendere le lingue nazionali.

La violenza economica comprende il divieto di lavorare, la costrizione a lavorare, il sequestro del salario,
la facoltà di disporre esclusivamente delle risorse finanziarie arrogatasi da uno/una delle/dei partner e
l’obbligo a sottoscrivere contratti di credito.

Il matrimonio forzato è considerato una forma specifica di violenza domestica. In genere si parla di matrimonio forzato quando la futura sposa o il futuro sposo subisce una pressione affinché accetti l'unione
prevista.7
La violenza sociale ed economica sono manifestazioni di violenza psicologica e rappresentano comportamenti che nella loro globalità mirano a controllare la vittima e a limitarne la libera volontà (Manuale IST 2012;
Bossart 2002; Servizio per le pari opportunità 2011).
Distinzione tra lite e rapporto violento
Dinnanzi a un conflitto nell’ambito di un rapporto di coppia, occorre fare la distinzione tra lite e violenza domestica. La differenza principale risiede nel rapporto di potere che si instaura tra le persone implicate. La
relazione violenta è caratterizzata da un rapporto asimmetrico tra i partner. Si tratta di una relazione nella
quale la violenza consente di ottenere e mantenere il dominio e il controllo sull’altra persona8.
Nell’ambito della violenza di coppia, la ricerca distingue tra violenza dettata da un comportamento spontaneo
in caso di conflitto e violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico (Gloor/Meier
2003; Social Insight 2012; Johnson 2005).
C. Schemi di violenza
La violenza non è tutta uguale. La violenza domestica, oltre alle aggressioni fisiche che lasciano ferite evidenti, si manifesta spesso (anche) in forme più sottili, come le intimidazioni, le umiliazioni, le minacce o i
divieti di intrattenere contatti sociali9, mirati e duraturi. Anche queste forme invisibili rientrano nella nozione di
violenza domestica, benché non possano essere ricondotte a una concezione della violenza basata unicamente sulle conseguenze fisiche. Una rappresentazione così parziale del fenomeno impedisce reazioni sociali e giuridiche adeguate e ostacola il riconoscimento dei diritti corrispondenti da parte dello Stato e della
società (Social Insight 2012).
La suddivisione della violenza domestica in due schemi, adottata nell’ambito della ricerca e della pratica, si è
rivelata valida per tenere conto della complessità del fenomeno e per sviluppare offerte d’intervento e d’aiuto
commisurate alle esigenze.
Schemi di violenza:
a) violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto (detta anche «comportamento situazionale violento in caso di conflitto»);
7
8
9
1
Si vedano le informazioni dettagliate sui matrimoni forzati all’indirizzo: www.matrimoniforzati.ch.
Si veda la descrizione dettagliata della dicotomia lite – relazione violenta nel Manuale IST 2012, 103/2.
Per le diverse forme di violenza domestica si veda la parte B.
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Violenza domestica – Scheda informativa
b)
violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico.
a) Violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto
In questo schema, la violenza s’innesca quando le coppie reagiscono a una situazione conflittuale prevalentemente con aggressioni fisiche o verbali. Per alcune coppie questi episodi sono estremamente rari,
per altre più frequenti. Sono generati da «normali» divergenze di vedute o da disaccordi che secondo la
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ricerca sui conflitti familiari si presentano in ogni sistema familiare o di coppia e a seconda della situazione possono degenerare in violenza fisica. Uomini e donne sfogano la rabbia e lo stress che caratterizzano le situazioni conflittuali attraverso la violenza. E in quei casi non si tratta solo di maltrattamenti fisici
di scarsa entità ma anche di abusi gravi.
In sé, l’uso della violenza – diversamente dallo schema illustrato di seguito – non si inserisce in uno scenario generalmente violento, caratterizzato da un comportamento di controllo e abuso di potere persistente nella relazione, ma è la reazione a una situazione di conflitto concreta. I due partner si considerano
fondamentalmente alla pari e tra loro non sussiste alcuna asimmetria di potere (Gloor/Meier 2003; Social
Insight 2012). Un comportamento situazionale violento in caso di conflitto può trasformarsi in un comportamento violento e di controllo sistematico, p. es. qualora si ripetano le aggressioni della stessa persona
contro l’altra e col tempo si insinui una struttura relazionale asimmetrica (Social Insight 2012).
b) Violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico
Un comportamento violento e di controllo sistematico richiede invece una valutazione totalmente diversa.
A caratterizzare questo schema non è tanto la forma o la gravità della violenza (dalla violenza psichica alla violenza fisica grave) quanto un rapporto relazionale asimmetrico e abusivo.
La nozione di comportamento violento e di controllo sistematico contempla le forme più disparate di controllo, umiliazione e abuso di potere, finalizzate ad esercitare il predominio sulla relazione e sulla controparte. La persona violenta tende a imporre la propria supremazia reprimendo la capacità di autodeterminazione della vittima. Diversamente dal comportamento spontaneo in caso di conflitto, questo schema di
violenza è persistente e sistematico ed è caratterizzato non da singoli maltrattamenti bensì da tutto un
ventaglio di abusi fisici e psichici, più o meno gravi (Gloor/Meier 2003; Social Insight 2012).
Dall’analisi dei due schemi di violenza emerge che né le manifestazioni di violenza fisica da sole né le loro
dimensioni costituiscono un’unità di misura sufficiente o l’unico criterio d’individuazione. Per riconoscere e
contrastare la violenza domestica devono infatti essere considerate anche le forme più sottili, la dinamica
della violenza e le sue conseguenze.
D’altro canto la distinzione dei due schemi di violenza presentati serve anche a spiegare la differenza dei
dati presentati dalle ricerche e dalle statistiche sul coinvolgimento di donne e uomini nella violenza domestica. Se la violenza domestica è considerata e studiata come un comportamento spontaneo in caso di conflitto, uomini e donne ne risultano interessati in misura analoga. Se invece questo fenomeno viene inteso come
un comportamento violento e di controllo sistematico, il rapporto di genere risulta nettamente asimmetrico,
con una prevalenza delle vittime di sesso femminile. Se nell’analisi si includono anche le ferite derivanti dalla
violenza, le vittime donne superano nettamente gli uomini anche secondo lo schema di violenza dettata da
un comportamento spontaneo in caso di conflitto (Gloor/Meier 2003).
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Per maggiori informazioni sulla ricerca sui conflitti familiari si vedano Gloor/Meier 2003 e Johnson/Leone 2005.
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Violenza domestica – Scheda informativa
D. Conseguenze della violenza domestica
1. Conseguenze per le persone coinvolte
a. Conseguenze sulla salute
Le persone che subiscono violenza soffrono spesso di problemi di salute. Oltre alle conseguenze evidenti,
come le ferite, le vittime soffrono di disturbi di natura psichica, (psico-)somatica e cronica, sviluppano «strategie di sopravvivenza» nocive alla salute e possono cadere nella tossicodipendenza. Va detto che le persone sottoposte ad atti di violenza e di controllo di natura psichica possono subire danni alla salute ben maggiori di chi ha conosciuto la violenza fisica. Studi dimostrano che specialmente le vittime di violenza sistematica e prolungata presentano gravi disturbi di salute e notevoli problemi sociali (Social Insight 2012).
Da uno studio condotto dalla Clinica di ginecologia e ostetricia del Triemlispital di Zurigo (Ufficio federale per
l'uguaglianza fra donna e uomo, Zurigo 2004)11 è emerso che le donne vittime di violenze domestiche subiscono conseguenze per la salute. La violenza domestica lascia strascichi evidenti a livello fisico, psicologico
e psicosomatico. A seconda dell’intensità della violenza subita, essi possono manifestarsi sotto forma di
lesioni (gravi), dolori all’intero corpo, difficoltà di respirazione, squilibri, capogiri o nausea, problemi di digestione e anche disturbi alimentari. Molto spesso le vittime soffrono di vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia, nervosismo e ansie e addirittura di attacchi di panico e depressione. Possono anche cadere nell’alcolismo o nella tossicodipendenza e sviluppare una tendenza al suicidio. Le donne che hanno
subito atti di violenza hanno molto più spesso problemi di salute rispetto alle donne risparmiate da questo
fenomeno.
b. Conseguenze sociali e finanziarie
Ai disturbi di salute si aggiungono molto sovente anche problemi sociali come la stigmatizzazione e il conseguente isolamento. Le vittime della violenza domestica si vergognano per quello che subiscono e sono confrontate con i tabù che avvolgono questa tematica. Molte non trovano il coraggio di parlare delle proprie
esperienze e di cercare aiuto, per cui tendono ad isolarsi.
Specialmente le donne che si separano da un compagno violento sono spesso confrontate con difficoltà
finanziarie. A causa della persistente disparità di trattamento nella vita professionale, capita spesso che dopo una separazione o un divorzio le donne non riescano ad essere autonome finanziariamente e debbano
quindi ricorrere all’aiuto sociale.
c. Conseguenze sullo statuto di soggiorno
Le cittadine straniere possono incontrare difficoltà supplementari legate al loro statuto di soggiorno in Svizzera, qualora dipendano dal proprio marito da questo punto di vista. La revisione del diritto degli stranieri ha
comportato un certo miglioramento in questo senso: il fatto di aver subito violenze domestiche viene preso in
considerazione nelle decisioni di rinnovo o di concessione del diritto di dimora. Non significa tuttavia che le
cittadine straniere abbiano un diritto al soggiorno autonomo, indipendentemente dai loro mariti violenti.
L’insicurezza riguardo al loro statuto di soggiorno costituisce per molte vittime di violenza un motivo per ri12
manere con un coniuge violento .
11
Studi condotti in altri Paesi mostrano risultati simili, si veda p. es. Österreichisches Institut für Familienforschung (Hrsg.). 2011. Gewalt in der Familie und
im nahen sozialen Umfeld. Österreichische Prävalenzstudie zur Gewalt an Frauen und Männern. Wien, pag. 148 segg.
12
Per maggiori informazioni si veda la scheda informativa 19 «Violenza domestica nel contesto migratorio» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza
domestica.
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Violenza domestica – Scheda informativa
d. Coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti
Diverse ricerche dimostrano che le conseguenze della violenza domestica possono essere drammatiche non
solo per le persone che la subiscono ma anche per i loro figli minorenni. Molti bambini e adolescenti sono
testimoni della violenza tra i genitori o altri membri della famiglia e non assistono «soltanto» a scontri verbali
13
ma anche a vie di fatto che a volte sfociano in pesanti forme di violenza fisica e sessuale .
2. Conseguenze economiche
La violenza domestica e la violenza nei rapporti di coppia, che costituisce una delle sue forme più frequenti,
generano oltre a una grande sofferenza umana in coloro che le subiscono anche costi elevati di cui la società nel suo insieme deve farsi carico. Il calcolo dei costi economici generati dalla violenza domestica costituisce un importante parametro per rendere visibile e quantificare le conseguenze di questo fenomeno non
soltanto per i diretti interessati ma per l’intera società.
Nel calcolo dei costi sociali generati dalla violenza domestica vengono considerati i costi diretti seguenti:

costi della giustizia14,

costi degli interventi della polizia,

costi della salute15,

costi del sostegno finanziario (p. es. aiuto sociale),

costi della ricerca di un alloggio per le vittime e gli autori16,

costi dei consultori per le vittime e gli autori17,

costi del lavoro sociale,

costi delle organizzazioni per i minori.
La violenza domestica genera però anche costi indiretti come:

la perdita dell’attività lucrativa a causa di assenze per malattia, l’incapacità prolungata al lavoro o la disoccupazione (costi a carico sia dei datori di lavoro che dei lavoratori),

impossibilità di occuparsi dei lavori domestici.
I calcoli eseguiti finora dimostrano che complessivamente la prevenzione costa meno degli interventi: il lavoro di prevenzione riduce i costi sociali sopportati dalla collettività e limita la sofferenza delle persone coinvolte (WHO 2004; Walby 2004; Haller/Dawid 2006).
Alla luce del Rapporto del Consiglio federale sulla violenza nella coppia (2009), nel 2013 è stato pubblicato
un nuovo studio sui costi economici della violenza domestica in Svizzera. Commissionato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo UFU, lo studio intitolato «Costi della violenza nei rapporti di coppia»
mostra per la prima volta in modo sistematico e attraverso una stima prudenziale i costi causati nei diversi
settori.
13
Per maggiori informazioni sul coinvolgimento dei minori nella violenza domestica si veda la scheda informativa 17 «Violenza contro i bambini e gli adolescenti» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica. Si veda anche Dlugosch 2010.
14
Costi delle procedure penali e civili, l’assistenza riabilitativa, le spese della carcerazione, l’assistenza ai processi o gli aiuti durante i procedimenti.
15
P. es. primo intervento medico e assistenza successiva (in caso di disturbi fisici e psichici), ricoveri in ospedale, farmaci o psicoterapia.
16
P. es. case delle donne, consultori o alloggi d’emergenza.
17
Costi delle case delle donne, dei servizi d’intervento, dei consultori, i numeri d’emergenza o i programmi di recupero delle persone violente.
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Violenza domestica – Scheda informativa
Concretamente, i costi effettivi sostenuti e le perdite di produttività (costi tangibili) a causa della violenza nei
rapporti di coppia si aggirano tra i 164 e i 287 milioni di franchi l’anno, ossia su valori equiparabili alla spesa
annua di una città svizzera di medie dimensioni.
La mancanza di basi di dati per voci importanti (come i procedimenti civili, la protezione di minori e adulti, le
offerte di sostegno per bambini coinvolti e le conseguenze sulla loro salute o ancora le conseguenze psicologiche negli uomini) non ha permesso di quantificare i relativi costi. Con 49 milioni di franchi, la categoria di
costo più consistente è «polizia e giustizia», seguita da «perdite di produttività» (40 milioni di franchi) e da
«offerte di sostegno» (37 milioni di franchi).
Ai costi tangibili annui, si aggiungono inoltre i costi intangibili (a vita) stimati a quasi 2 miliardi di franchi, derivanti dalla perdita di qualità di vita in seguito a dolore, sofferenza e paura. Oltre a un quadro d’insieme dei
costi generati nelle diverse categorie, lo studio fornisce anche una panoramica dei dati statistici disponibili
sulla violenza nei rapporti di coppia e mostra in quali ambiti occorre intervenire in Svizzera per provvedere al
loro rilevamento sistematico18.
18
Link:Sintesi dello studio «Costi della violenza nei rapporti di coppia» (italiano):
Rapporto di ricerca integrale « Coûts de la violence dans les relations de couple » (soltanto in francese) :
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Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica
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Violenza domestica – Scheda informativa
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Violenza domestica – Scheda informativa
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Il nostro sito Internet www.parita-svizzera.ch, alle rubrica Violenza domestica, contiene altre Schede informative violenza domestica su vari aspetti della violenza domestica
In Svizzera esiste un numero considerevole di materiale informativo e di lavoro per la prevenzione, l'intervento e il post-intervento in caso di violenza domestica. Il Toolbox Violenza domestica consente di accedere
a questa ampia raccolta di materiale di provata utilità sul tema della violenza nei rapporti di coppia, comprendente guide, opuscoli, checklist, promemoria, materiale didattico, lettere-tipo, moduli e altro ancora.
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