Inseguitore Fotovoltaico Di Manzato Andrea e Moras Fabio classe 5^A ELT – 2011/2012 I.T.I.S Kennedy Pordenone Introduzione Cos’è? A cosa serve? Qual è il suo scopo? Un inseguitore fotovoltaico è un sistema che permette al pannello fotovoltaico di seguire il percorso del sole durante la giornata per aumentarne l’efficienza rispetto a uno fisso. Il pannello carica le batterie che permettono di alimentare piccoli carichi (lampade LED e accendisigari come quello presente nelle automobili) In collaborazione con la Protezione Civile durante le emergenze, prima di realizzare l’impianto elettrico che richiede tempo, fornire ogni gruppo di tende di un Inseguitore Fotovoltaico che soddisfi i bisogni elettrici di base quali illuminazione e ricarica di telefoni cellulari. Storia del progetto L’idea del progetto nasce verso novembre, e subito inizia la realizzazione pratica. Fin da subito l’idea di lavorare ad un progetto trattante l’energia rinnovabile stimola il nostro interesse e iniziamo a progettare ed a costruire. In laboratorio è già presente un inseguitore fotovoltaico, però è differente perché ha due assi di rotazione, consente la modalità manuale e deve prendere l’alimentazione dalla rete. Ma il nostro obiettivo è chiaro: deve essere in grado di funzionare da solo, deve resistere all’ambiente esterno (pioggia, sole, polvere, terra, ecc.) ed essere funzionale (basta posizionarlo e, premendo un interruttore entra in funzione). La fase temporalmente più lunga è stata la realizzazione della struttura e delle parti meccaniche, perché interamente pensata, progettata e discussa tra di noi con l’intervento dei professori in caso di bisogno. Abbiamo usato quasi esclusivamente materiale già presente in laboratorio o siamo riusciti a recuperarlo all’interno della scuola, chiedendo alle persone giuste. Gli ultimi tre mesi di scuola sono stati dedicati alla parte elettrica: realizzazione del quadro, componenti e circuiti, programmazione del PLC, passaggio dei cavi ecc. Siamo molto soddisfatti del risultato perché nulla è lasciato al caso, tutto è stato realizzato in modo da essere la migliore soluzione dal punto di vista tecnico ed estetico, in funzione del tempo avuto a disposizione. Relazione tecnica Modalità di funzionamento: IN FUNZIONE: i componenti sono alimentati dalle batterie, il pannello si orienta verso la fonte di illuminazione più intensa che “vede” e ricarica le batterie. Possono essere attivati i carichi, dotati del proprio interruttore di accensione. In caso di batterie scariche si spengono i componenti (PLC, relè di movimento motore, lampada di segnalazione “in funzione”) e sarà presente una tensione sbagliata all’uscita delle fotoresistenze, poiché sottoalimentate. Il pannello ricarica comunque le batterie. IN CARICA: i componenti sono alimentati sia dalla rete che dalle batterie, il pannello si orienta. Possono essere attivati i carichi. Il pannello ricarica comunque le batterie. SPENTO: i componenti non sono alimentati, il pannello non si orienta ma ricarica comunque le batterie. Non possono essere attivati i carichi. Schema e componenti del progetto Quadro generale Output Comandi utente Motore Nelle prossime pagine verranno trattati uno ad uno i componenti utilizzati per la realizzazione del progetto, la loro funzione, il modo in cui sono stati utilizzati e caratteristiche dei dispositivi, indispensabili per comprendere il funzionamento del sistema. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Pannello fotovoltaico PLC e sensori induttivi Adattatore 24-10v Batterie Testa di lettura Scelta di un solo asse di rotazione Motore 24V DC Barriere fisiche e protezioni elettriche Output Conclusioni Sitografia e ringraziamenti 1. Pannello fotovoltaico Qui affianco c’è la foto del pannello fotovoltaico utilizzato. Per non ripetere la parte della tesina in inglese non entro in dettaglio sul fotovoltaico, già ampiamente spiegato prima. Sotto è riportata la caratteristica esterna del pannello, misurata il 17 aprile 2012 nel giardino adiacente al laboratorio di TDP, orientando il pannello verso il sole. Il punto di lavoro sarà poco meno di 274 mA perché le batterie vengono ricaricate a 24 V. La prova è stata effettuata utilizzando un reostato da 1000 del laboratorio di misure, un amperometro e un voltmetro. Particolarmente complicati da rilevare sono gli ultimi dati perché infime variazioni di resistenza variano moltissimo sia corrente che tensione. Inoltre i tempi di assestamento della corrente sono lunghi (il valore aumenta) e influisce moltissimo la corretta inclinazione e l’irradiazione sul pannello. corrente tensione V mA 0 40,9 42,2 44,5 48,5 52,3 56,3 62,3 62,8 68,9 78 84,3 96,8 116,6 127,4 153 175 209 246 274 279 281 282 283 42,54 41,8 41,7 41,5 41,38 41,24 41,1 40,8 40,6 40,36 40,16 40 39,74 39,3 39,1 38,55 37,4 35,41 30,9 23,51 17,78 16,05 10,04 0,094 Caratteristica esterna Tensione [V] 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 0 50 100 150 Corrente [mA] 200 250 300 2.PLC e sensori induttivi Programmable Logic Controller (PLC) è un computer industriale specializzato in origine nella gestione dei processi industriali. Il PLC esegue un programma ed elabora i segnali digitali ed analogici provenienti da sensori e diretti agli attuatori presenti in un impianto industriale. La caratteristica principale è la sua robustezza estrema, infatti normalmente il PLC è posto in quadri elettrici in ambienti rumorosi, con molte interferenze elettriche, con temperature elevate o con grande umidità. Abbiamo usato il PLC Zelio SR3B261BD (alimentazione a 24V DC, 10 ingressi digitali + 6 analogici, 10 relè in uscita, senza estensioni) Programma: Per la programmazione del PLC abbiamo usato il software fornito dalla Schneider “ZelioSoft 2” nel linguaggio grafico FBD. Spiegazione: L'ingresso analogico (0-10V) viene convertito in un numero da 0 a 255 (8 bit). I due blocchi comparatori per il pilotaggio del motore (segnati con un’ellisse nel programma) verificano se il voltaggio dell’uscita tra le due fotoresistenze è sbilanciato (condizione di non equilibrio di luce)allora provvedono ad azionare il motore per portare all’equilibrio, se non è attivo il finecorsa induttivo. L’intervallo per il quale il motore è considerato In equilibrio è compreso tra 4,6 e 5,4 V (120-140), altrimenti il motore verrebbe continuamente alimentato in senso opposto fino a danneggiarlo. Sensori induttivi: Il pannello compie 180° di rotazione ogni giorno seguendo il percorso del sole. Non deve farne di più, altrimenti attorciglia i cavi di alimentazione e delle fotoresistenze. Per questo abbiamo messo due finecorsa induttivi che, se sono attivi, non permettono il movimento del motore oltre quel punto. Abbiamo utilizzato dei sensori induttivi Omron NPN alimentati a 24 volt. quando nelle vicinanze si presenta un oggetto realizzato in materiale ferromagnetico: la comparsa di materiale ferromagnetico all'interno del campo magnetico, fa sì che il campo stesso si chiuda meglio, con conseguente abbassamento della riluttanza. I circuiti interni del sensore rilevano la variazione di riluttanza, e superata una certa soglia, fanno commutare il segnale d'uscita. Dal sensore escono tre fili. Il marrone e il blu servono per l’alimentazione, il nero porta l’alimentazione. Per fissare l’albero del motore con l’asse (che porta la trazione dal motore al supporto del pannello) abbiamo utilizzato una vite (in figura) che serve anche come azionatore dei finecorsa induttivi. Si noti che la distanza dei sensori è regolabile appositamente perché, per far commutare il sensore, è necessario che il materiale ferromagnetico sia molto vicino (2-3 mm). 3. Regolatore di tensione 24-10V Questo circuito serve per portare il segnale dalla testa di lettura al PLC. Infatti questa è alimentata a 24 V ma il PLC accetta ingressi analogici da 0 a 10 V. Dopo ricerche e esserci informati in merito all’argomento abbiamo trovato questo circuito che soddisfa le nostre esigenze: Fissato R1 (in genere vengono utilizzati valori di resistenza compresi tra 150Ω e 330Ω) si può trovare il valore di R2 con la relazione del circuito Vout=1,25*(1+R2/R1) oppure agire come abbiamo fatto noi mettendo un trimmer (resistenza variabile) e, tenendo misurata l’uscita, abbiamo regolato il valore di resistenza affinché sull’uscita ci fossero effettivamente i 10 volt richiesti dall’ingresso analogico del PLC. LM 317 Per migliorare la riduzione di ripple espletata dall’integrato si connette un condensatore da 10μF in parallelo ad R2. I condensatori elettrolitici utilizzati devono essere R2 connessi tenendo conto della loro polarità. LM 317 fornisce in uscita tensioni positive e correnti con valore massimo pari a 1,5 A. Per proteggere l’integrato sono introdotti anche dei diodi come mostrato in figura. Il diodo D1 permette di proteggere l’integrato al momento della chiusura dell’alimentatore. Il diodo D2 permette di scaricare il condensatore CR2 nel caso l’uscita sia accidentalmente cortocircuitata. Anche per i diodi D1 eD2 si deve tenere conto del verso di connessione, nell’esempio mostrato in figura si considera il caso dell’integrato 317. 4. 2x Batteria al piombo FIAMM 12V 7,2Ah Peso: 2670 gr. Altezza Max (T): 101mm Altezza (H): 95mm Lunghezza (L): 151mm Profondità (P): 65mm La regolazione della carica di una batteria è un processo estremamente importante se si vuole salvaguardare la durata della sua vita. Per garantire una corretta ricarica la corrente non deve superare il 10% della capacità in Ah della batteria stessa. Per questo non ci sono problemi in quanto il pannello a 24 V eroga poco più di 250 mA. 5.Testa di lettura Questo dispositivo serve per l’orientamento del pannello in direzione del sole. È composto da due fotoresistenze e dal materiale divisore opaco tra le due. Le fotoresistenze sono resistenze che, per l’effetto fotoelettronico, se sono colpite dalla luce diminuiscono il loro valore di resistenza. In tale maniera si realizza una sorta di potenziometro attuabile tramite la luce anziché tramite forze meccaniche o segnali elettrici. Fondamentalmente sono composte da materiale semiconduttore. L'energia radiante fornita ad un semiconduttore provoca la produzione di coppie elettrone-lacuna in eccesso rispetto a quelle generate termicamente che causa una diminuzione della resistenza elettrica del materiale (effetto fotoconduttivo). Quando la radiazione incidente viene interrotta i portatori di carica in eccesso si ricombinano riportando la conducibilità del semiconduttore al suo valore iniziale in condizioni di oscurità. Nel nostro caso il materiale divisore è di plexiglass, non ha importanza il materiale, quanto che le fotoresistenze siano elettricamente isolate l’una dall’altra e che il materiale divisore non si lasci attraversare dalla luce. Chiaramente più sottile e alto è il muro divisore, meglio avverrà il puntamento verso il sole. Nell’ultima foto si può vedere la testa di lettura ultimata, dopo averla verniciata di nero (colore che assorbe maggiormente la luce e non la riflette ne la lascia passare attraverso di sè). 6.Scelta di un asse solo di rotazione (azimuth) Gli inseguitori solari permettono di captare circa un 30% di irraggiamento in più rispetto ad un impianto fotovoltaico fisso. Rispetto ad un impianto fisso, l’investimento iniziale è indicativamente maggiore del 25%. Gli inseguitori solari sono utilizzati principalmente per grandi impianti su terreno. Anche per questo aspetto il nostro progetto è una novità. Caratteristiche degli inseguitori solari La produzione del pannello è massima quando i raggi del Sole lo colpiscono perpendicolarmente, quindi con un angolo di 90 gradi. Nella maggior parte degli impianti fotovoltaici i pannelli vengono collocati in modo fisso, con un orientamento ed una inclinazione che permetta di ottenere durante l’anno e durante il giorno un angolo di incidenza con valore più alto possibile. Infatti il Sole si muove da Est a Ovest durante il giorno, ad altezze diverse sia durante il giorno che durante l’anno. Sembra essere abbastanza intuitivo che, per quanto riguarda l’orientamento di un pannello inclinato, quello ottimale sia in direzione Sud, in quanto permette di ottenere il massimo grado di incidenza dei raggi solari, che hanno moto Est-Ovest simmetrico rispetto al Sud. Per quanto riguarda invece l’angolo di inclinazione del pannello rispetto all’orizzontale (angolo di tilt) per le latitudini italiani l’ottimale risulta essere dai 29° (Sud Italia) ai 32° (Nord Italia). Infatti questa è l’altezza media del Sole sull’orizzonte durante la giornata e durante l’anno. Un altro modo di rendere sempre massimo l’angolo di incidenza dei raggi solari con la superficie del pannello è quella di muovere il pannello, e di orientarlo costantemente verso il Sole. Tramite motori pilotati da un minicomputer, i pannelli si muovono seguendo il moto apparente del Sole da Est ad Ovest. Il movimento può avvenire su due assi (variazione dell’orientamento e dell’inclinazione rispetto all’orizzontale) oppure su un asse solo. In un inseguitore il movimento può avvenire sul solo asse verticale (inseguitori di azimuth) oppure su quello orizzontale (inseguitori di tilt). A seconda dei movimenti previsti si parla di inseguitore biassiale o monoassiale. Per questo il nostro è un inseguitore solare di azimuth monoassiale. I sistemi di “puntamento” degli inseguitori biassiali possono essere o “astronomici”, pilotati quindi da un software che calcola la posizione del Sole in ogni istante e muove i pannelli di conseguenza, oppure a cellula fotosensibile, in grado cioè di dirigere i pannelli verso la sorgente di luce più forte in ogni momento. Il sistema di movimento di un inseguitore monoassiale è di solito di tipo astronomico, e prevede, a fine giornata, il posizionamento del pannello ad inizio corsa, verso Est. I più evoluti inseguitori sono dotati di un sistema di rilevazione della velocità del vento, che posiziona i pannelli in posizione orizzontale in caso di venti forti. A fronte del vantaggio del maggior rendimento, si ha di contro un maggior onere di manutenzione data la presenza di parti meccaniche in movimento. Il nostro è il sistema più “rudimentale” di questi in quanto quello più economico. Rendimento di un inseguitore solare Come accennato, il fatto di variare l’inclinazione e/o l’orientamento dei pannelli conduce ad una maggiore producibilità di energia elettrica. Orientativamente, un inseguitore monoassiale comporta una maggiore produzione del 10-20% rispetto ad un impianto fisso, a seconda del tipo di montaggio e di movimento. Un inseguitore biassiale, invece, può permettere un incremento della producibilità del 30 - 40%. a seconda dei diversi modelli. Perciò abbiamo scelto di realizzare l’inseguitore con un asse solo di rotazione. Per regolare l’angolo di tilt (angolo di inclinazione rispetto al terreno) abbiamo previsto una scala graduata regolabile da 0° a 90°con indicatore che segna l’angolazione come in foto: Software per lo sviluppo del fotovoltaico: Di seguito sono riportati due strumenti software validi per il fotovoltaico: Il programma SunSim 7.1 è stato ideato e realizzato dall’ Ing. Francesco Groppi per calcolare in modo semplice e veloce la quantità di radiazione solare disponibile per gli impianti solari fotovoltaici fissi e ad inseguimento. Di seguito è presentata un’immagine del funzionamento del programma, con coordinate geografiche di Pordenone: Questo invece è il sito web sviluppato dalla comunità europea estremamente affidabili. Ente sviluppatore: con funzionalità avanzate e dati Institute for Energy del Joint Research Center (JRC) della comunità europea Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS) http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgi s/ 7. motore in corrente continua I motori in corrente continua, ed in particolare quelli a magneti permanenti, trovano applicazione come attuatori nei servo sistemi grazie alla loro caratteristica di poter essere regolati in velocità in modo relativamente semplice ed economico. I motori a corrente continua utilizzati nel campo dei controlli sono quelli ad eccitazione indipendente, sovente del tipo a magnete permanente, di potenza inferiore al kW. Azionamento dei motori in corrente continua: 1. Azionamento ON-OFF Il modo più semplice di comandare elettronicamente un motore in corrente continua consiste nell’impiegare un transistor funzionante come interruttore e di metterlo in serie al circuito di armatura del motore stesso (in questo progetto il motore è alimentato in modo ON-OFF come in questo caso, da due relè, uno per ogni senso di rotazione). 2. Azionamento lineare Nella figura seguente è rappresentato un semplice schema adatto a regolare linearmente la velocità di rotazione. La tensione di ingresso Vi, regolata tramite il potenziometro, viene trasferita sull’armatura del motore, a meno della VBE del transistor, controllandone così la velocità di rotazione. Per ridurre la corrente di base, spesso si sostituisce al semplice BJT uno in configurazione Darlington, come si può vedere in figura. 3. Azionamento impulsivo (PWM) Un inconveniente del controllo di velocità lineare consiste nel fatto che il transistor che pilota il motore è chiamato a dissipare una notevole potenza (PT), soprattutto alle basse velocità. Per questo motivo nel controllo dei motori si tende ad utilizzare la tecnica della modulazione a larghezza di impulso (PWM: pulse width modulation). Il motore in corrente continua viene alimentato con una tensione di armatura di andamento rettangolare con ampiezza VaM e periodo T costanti ma con ciclo utile d variabile. Si rammenta che il ciclo utile d di una forma d’onda rettangolare è definito con il rapporto: d =Ton/T La frequenza della tensione di armatura viene scelta da qualche kHz in su, preferibilmente intorno ai 20 kHz, in modo da evitare la generazione e diffusione di rumore nella gamma delle frequenze udibili. In realtà il motore, sia per la coppia resa che per la velocità, sente sostanzialmente il valore medio V am della tensione di armatura, che a sua volta dipende dal duty cicle. Ponti: Finora non ci si è preoccupati di invertire il senso di rotazione del motore. Nel caso di un motore in corrente continua a magneti permanenti occorre invertire la polarità della tensione di armatura. Per fare ciò si utilizzano le configurazioni a semiponte e ponte intero. 8. Barriere fisiche e protezioni elettriche Nella realizzazione del progetto sono state adottate molte precauzioni in fase di costruzione. Innanzitutto più visibile di tutti sono gli angoli smussati delle lamiere di supporto per evitare lesioni da parte delle persone che entrano in contatto con la macchina. Nel collegamento, i conduttori con guaina rossa indicano la fase a 220V. L’interblocco del quadro è stato effettuato solo con l’alimentazione monofase in quanto le apparecchiature all’interno di esso sono tutte a bassissima tensione (24V). Per la protezione da sovracorrenti o cortocircuiti sulla linea di carica abbiamo previsto un interruttore magnetotermico. Nella realizzazione del quadro abbiamo tenuto conto di collegare ogni cosa in modo più ordinato possibile unendo cavi che facevano percorsi simili, rispettando il colore dei cavi (nero o marrone per il +, azzurro o blu per il - ). Fanno eccezione il giallo e viola, usati per il collegamento del motore, che sono + o – a seconda del relè acceso, e il bianco usato per portare il segnale uscente dal circuito regolatore di tensione della testa di lettura al PLC. Il collegamento a terra, fatto tramite il cavo gialloverde è collegato alla massa del quadro (a destra delle batterie) sulla struttura verde che è collegata a terra. Le protezioni elettriche contro i contatti diretti sono evidenti, non ci sono morsetti scoperti o parti in tensioni raggiungibili con le mani che possano causare danni. È presente un fusibile per salvaguardare le batterie dal cortocircuito e, per evitare correnti di ritorno dalle batterie al pannello fotovoltaico (quando non è illuminato a sufficienza) abbiamo previsto due diodi di non ritorno. Ogni parte meccanica ed elettrica è stata assemblata in modo da avere elevati gradi di protezione contro l’acqua e corpi esterni. In particolare ricordiamo la norma CEI EN 60529/1997 (ex CEI 70-1) classifica i gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche. Il nostro progetto potrebbe avere un grado di protezione IP 55 sul quadro, IP 23 sul motore, IP67 sulla scatola dei morsetti del pannello fotovoltaico e IP 65 sulla testa di lettura. La prima cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi estranei. La seconda cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione di liquidi. Protetto contro: 1 Significato 2 Significato 0 nessuna protezione 0 nessuna protezione 1 corpi solidi superiori a 50 mm di diametro 1 caduta verticali di gocce d’acqua 2 corpi solidi superiori a 12 mm di diametro 2 gocce d’acqua o pioggia fino a 15° dalla verticale 3 corpi solidi superiori a 2,5 mm di diametro 3 gocce d’acqua o pioggia fino a 60° dalla verticale 4 corpi solidi superiori a 1 mm di diametro 4 spruzzi d’acqua da tutte le direzioni 5 le polveri (nessun deposito nocivo) 5 getti d’acqua 6 totalmente protetto contro le polveri 6 getti d’acqua potenti 7 effetti delle immersioni temporanee 8 effetti delle immersioni continue 9. Output: accendisigari e lampade LED (Solight) Presa accendisigari: Questa è una parte fondamentale del progetto, l’utente deve riuscire a caricare la batteria del suo telefono, che funziona in corrente continua. Allora abbiamo subito pensato che la presa accendisigari a 12 V è quella più comune e standardizzata che le persone hanno. Era impensabile prevedere 10 o più attacchi diversi per ogni casa produttrice di telefoni. Inoltre questa presa è anche sicura e protetta. L’alimentazione è stata presa direttamente dai capi di una batteria per motivi ingegneristici. Lampade LED: LED è un acronimo per Light-Emitting Diode (diodo ad emissione di luce). Il suo funzionamento è quello inverso della fotoresistenza. Sfruttando lo stesso principio di ricombinazione nel materiale semiconduttore delle coppie elettrone-lacuna produce fotoni, I LED sono uno speciale tipo di diodi a giunzione p-n, formati da un sottile strato di materiale semiconduttore drogato. Quando sono sottoposti ad una tensione diretta per ridurre la barriera di potenziale della giunzione, gli elettroni della banda di conduzione del semiconduttore si ricombinano con le lacune della banda di valenza rilasciando energia sufficiente da produrre fotoni. A causa dello spessore ridotto del chip un ragionevole numero di questi fotoni può abbandonarlo ed essere emesso come luce. La forza commerciale di questi dispositivi si basa sulla loro potenzialità di ottenere elevata luminosità (quattro volte maggiore di quella delle lampade fluorescenti e filamento di tungsteno), elevata efficienza ed affidabilità (la durata di un LED è di oltre 50000 ore contro le 6000 di una lampada fluorescente e contro le 1500 di una ad incandescenza); Il led contiene polvere di silicio, non contiene gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenza delle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenuri metallici e vapori di sodio). Zero sono le emissioni di raggi U.V. che in via generale sono dannosi per l’uomo per lunghe esposizioni nel tempo. I costi di manutenzione degli apparati di illuminazione a LED sono stimati nell’ordine di un centesimo rispetto agli impianti al sodio attualmente in uso ed hanno un’eccellente resa cromatica. L'indice di resa cromatica Color Rendering Index (CRI), ci dice in che modo una sorgente è in grado di riprodurre il colore di un oggetto da essa illuminato. In genere i LED bianchi Warm White hanno un indice di resa del colore di 90 o maggiore, su una scala da 0 a 100. Nella foto si può notare come i tre LED abbiano colorazioni diverse, corrispondenti a temperature di luce diversa: SCALA TEMPERATURA DI COLORE Bianco caldo tra i 3000 e i 3500 K, Bianco neutro tra i 3500 e i 4500 K, Bianco freddo tra i 4500 e i 7000 K.Un grande vantaggio dei LED è la possibilità di avere svariate tonalità, da 2800K a 7000K, quindi in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di luce. 10.Conclusioni Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo concluso in tempo col termine previsto della fine dell’anno scolastico in quanto abbiamo creato, sviluppato e ultimato il progetto lavorando in autonomia, con l’aiuto e il sostegno dei professori e dei compagni di classe. Nonostante i fondi scolastici per i materiali necessari al progetto non ci fossero, siamo riusciti ugualmente a procurare il materiale necessario, e speriamo che possa essere effettivamente utile agli studenti dei prossimi anni per migliorarlo, ma soprattutto per promuovere un incontro con la Protezione Civile. Lì si può discutere dell’uso pratico e della produzione dello stesso, con riconoscenze agli studenti creatori e partecipanti del progetto, nonché facendo pubblicità all’istituto tecnico Kennedy. Migliorie e implementazioni futuri: Di seguito sono elencate alcune migliorie al progetto che abbiamo pensato di fare ma di fatto non abbiamo potuto fare perché non c’era tempo o finanziamenti: PLC: è la parte debole del sistema, richiede sempre l’alimentazione a 24V e è di fatto utilizzato poco, si usare ponte di diodi per invertire il senso di rotazione del motore e realizzare un circuito elettronico che sostituisca il costo e il peso del PLC, altrimenti bisognerebbe trovare un modo di utilizzarlo di più. mettere su fronte quadro il livello di carica della batteria tramite 3 led colorati (rosso giallo verde) in modo che l’utente veda a che livello sia la carica della batteria (solo quando preme un pulsante, in modo da non consumare troppa energia per tenere alimentate lampadine LED) ridurre i consumi di energia, effettuare prove, lasciare all’esposizione del sole (e anche al coperto) il progetto ed effettuare misure se effettivamente è un sistema che riesce ad autoalimentarsi tramite il pannello fotovoltaico o verificare se si può aumentare la durata cambiando componenti ottimizzare gli spazi e ridurre il peso: come prototipo è veramente pesante e si fa fatica a spostarlo, dovrebbe essere più leggero e compatto possibile in modo da favorire il lavoro in condizioni di emergenza dell’operatore. Si può pensare ad una soluzione “componibile” nei pezzi: quadro, palo e pannello. riposizionamento del pannello a posizione iniziale a fine giornata: possedendo solo la testa di lettura, a inizio giornata non riesce a tornare indietro perché la testa è completamente girata dalla parte opposta. O si implementa nel PLC una funzione, o si mette un’altra foto resistenza, o si provvede con una soluzione di tipo fisico (specchi) in modo da far girare il pannello di 180°, pronto per la giornata successiva. Implementazione di manuale d’uso per l’installatore e per l’utente, montaggio di una bussola e livella (bolla) per la corretta installazione del sistema (per una realizzazione pratica: in caso di forte vento posizionare il pannello orizzontale, ma non c’è problema sul nostro progetto, visto che al superficie del pannello è ridotta, il peso è elevato e non abbiamo sensori per il vento a scuola) E con questa lista lasciamo ai posteri l’ardua sentenza. I progettisti Andrea Manzato Fabio Moras 11. Sitografia: http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps4/pvest.php http://www.sunsim.it/sunsim_007.htm http://www.diee.unica.it/~pisano/13_143_20080930104402.pdf http://digilander.libero.it/friuliweb/ http://www.energethics.it/page/100/inseguitori_solari.html http://www.lsoft.it/tecnica/batterie.htm http://www.oppo.it/normative/protezione_ip.htm http://www.ledlamp.it/tecnologia.htm http://www.bassoconsumo.eu/content/14-led Ringraziamenti a: Proff. L.Facca e M. Bortolussi per il sostegno e la fiducia dataci dall’inizio alla fine del progetto, per le batterie e il pannello fotovoltaico, per le informazioni teoriche ma anche tecnico pratiche. Prof. Brusadin G. e Stefano per i componenti del regolatore di tensione del laboratorio di elettronica Il tecnico Gianluca che ci ha supportato nella realizzazione del progetto nella ricerca del materiale Compagni di classe: Santin Fabio (integrato LM317), Del Cont Michele (per la carta isolante della testa di lettura) e poi Giordani Alex, Pellarin Matteo, Barbui Andrea, Di Bortolo Andrea, Piccinin Francesco, Del Bel Belluz Dario, e tutti gli altri che hanno contribuito alla riuscita del progetto.