CINEMA ED ESTETICA CINEMATOGRAFICA

Direttore
Massimo Modica
Università degli Studi di L’Aquila
Comitato scientifico
Eusebio Ciccotti
Università degli Studi di Foggia
Domenico Spinosa
Accademia delle Belle Arti di Sassari
CINEMA ED ESTETICA CINEMATOGRAFICA
La collana intende analizzare la storia del cinema affrontando e discutendo i
problemi dei rapporti tra l’estetica filosofica e il cinema della prima e della
seconda metà del Novecento, compreso ovviamente il primo decennio del
secolo XXI, soprattutto in riferimento a film d’autore e a registi esemplari
per l’analisi di tali rapporti, e nell’ambito della più rilevante riflessione estetica della contemporaneità, periodo in cui le relazioni tra il cinema, l’estetica
e la filosofia sono diventate ancora più strette che nel passato, soprattutto nel
senso delle loro profonde intersezioni. I testi non proporranno monografie
(non si vuole creare un inutile duplicato di altre collane cinematografiche),
ma analisi approfondite di singoli film d’autore, delle loro relazioni significative con problemi di carattere estetico e filosofico, oltre che indagini
sui temi costitutivi della storia del cinema: la nascita, l’affermazione e il
declino dei generi; la nascita del racconto cinematografico; il linguaggio del
cinema; il remake e i temi della riproducibilità e della creatività; lo studio
system; le teorie del cinema, dalle origini a oggi; la rivoluzione digitale degli
ultimi anni. Il target è costituito soprattutto da un pubblico universitario
e di media cultura; gli autori sono giovani studiosi di ottimo livello e con
un’adeguata preparazione post–universitaria (ed è questo uno dei caratteri
più significativi della collana); i testi sono scritti e illustrati in modo chiaro,
perché tutti possano capire.
Massimo Cialani
Il cinema di Michael Crichton
Copyright © MMXV
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: ottobre 
Indice

Capitolo I
Crichton prima del cinema e oltre

Capitolo II
Il laboratorio del Dottor Crichton
.. Quando le parole diventano immagini,  – .. Funzione del
tempo nell’opera di Crichton,  – .. Crichton e il computer, 
– .. Dualismi crichtoniani,  – .. Letteratura e cinema, .

Capitolo III
I film
.. Pursuit (),  – .. Westworld (),  – .. Coma (), 
– .. The Great Train Robbery (),  – .. Looker (),  –
.. Runaway (),  – .. Physical Evidence (), .

Capitolo IV
Sceneggiature soggetti trattamenti
.. The Andromeda Strain () di Robert Wise,  – .. Dealing:
or the Berkley–to–Boston Forty–Brick–Lost–Bag Blues () di Paul
Williams,  – .. The Carey Treatment () di Blake Edwards, 
– .. Extreme Close–Up () di Jeannot Szwarc,  – .. The Terminal Man () di Mike Hodges,  – .. Futureworld () di
Richard T. Heffron,  – .. Beyond Westworld (),  – .. Jurassic Park () di Steven Spielberg,  – .. Rising Sun () di
Philip Kaufman,  – .. Disclosure () di Barry Levinson, 
– .. ER (),  – .. Congo () di Frank Marshall, 
– .. Twister () di Jan De Bont,  – .. The Lost World:
Jurassic Park () di Steven Spielberg,  – .. Sphere ()
di Barry Levinson,  – .. The th Warrior () di John
McTiernan,  – .. Jurassic Park III () di Joe Johnston, 


Il cinema di Michael Crichton
– .. Timeline () di Richard Donner,  – .. Andromeda
Strain () di Mikael Salomon,  – .. Coma () di Mikael
Salomon,  – .. Jurassic World () di Colin Trevorrow, .

Filmografia

Bibliografia
Libri di Michael Crichton,  – Narrativa,  – Saggistica,  –
Sceneggiature,  – Articoli,  – Dichiarazioni e interviste,  –
Scritti critici sui film,  – Scritti di carattere generale,  – Scritti
sui singoli film,  – Scritti critici sulla narrativa di Crichton,  –
Volumi monografici,  – Scritti di carattere generale,  – Scritti
sui singoli romanzi, .
Capitolo I
Crichton prima del cinema e oltre
John Michael Crichton nasce a Chicago il  ottobre . Trascorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza prima a Fort
Morgan, una cittadina del Colorado, poi a Roslyn nel Long
Island, dove frequenta le scuole primarie. Il padre, John Henderson Crichton, era un noto giornalista e la madre Zula Miller
una casalinga con la passione per l’arte e i musei. Michael, il
maggiore di quattro figli, come spesso accade, con il padre ha
un rapporto particolare sin da bambino e, in un certo senso, la
decisione di scrivere è determinata proprio dalla combinazione
di ammirazione e competizione verso il genitore. Nel racconto
autobiografico L’abbandono della medicina Crichton scrive:
Volevo diventare scrittore. Questa era stata la prima ambizione della
mia vita. Risaliva a quando avevo imparato a leggere e a scrivere.
Quando avevo nove anni, alla mia classe fu assegnato il compito
di scrivere uno spettacolo di marionette. La maggioranza dei miei
compagni scrisse un breve sketch, io riempii nove pagine di epica,
così fitte di personaggi che mio padre dovette scriverla a macchina
in più copie carbone per poterla rappresentare. Mio padre disse di
non aver mai letto niente in vita sua che fosse così pieno di luoghi
comuni (e probabilmente era vero); questo mi ferì e segnò l’inizio
di un conflitto tra noi che durò molti anni. Ma indubbiamente mio
padre influenzò il mio interesse per lo scrivere; era un narratore nato:
la sera al letto gli chiedevamo di raccontarci delle storie, storie che
lui illustrava con vignette create sul momento fino a quando non ci
abbandonavamo lentamente al sonno .
. Michael Crichton, Viaggi, Garzanti, Milano , p. .


Il cinema di Michael Crichton
A dodici anni impara a scrivere a macchina e a tredici comincia a spedire racconti brevi a delle riviste; a quattordici vende
per sessanta dollari un articolo di viaggio al “New York Times”,
dove descrive le vacanze estive con i genitori al Sunset Crater
National in Arizona. Ai Crichton infatti piace molto viaggiare;
per anni col sopraggiungere dell’estate stipano i quattro figli
in macchina e partono per i luoghi più disparati. Un’abitudine
questa, che il giovane Michael conserverà anche in seguito. Ricordando quel periodo dell’adolescenza nel racconto Bangkok
egli scrive:
Prima della licenza liceale ero stato in quarantotto stati, in Canada
e in Messico, e in cinque nazioni europee. Dopo il college vinsi
una borsa di studio Henry Russsel Shaw, e viaggiai in Europa e in
Nord Africa per un anno. Era il . Un anno di viaggi, una grande
occasione, e come studente ero ossessivamente meticoloso. Entravo
nei musei di Parigi o Amsterdam carico di guide e saggi d’arte. Se mi
trovavo in una città nel giorno di chiusura di un museo importante,
mi fermavo un giorno in più. Vidi tutto. Mangiai tutto. Provai tutto.
In Egitto scalai la Grande Piramide di Cheope, entrai dentro, e poi
visitai ogni sito archeologico tra Saqqara e Assuan .
Questa curiosità febbrile di esperienza e nuove scoperte
anche in seguito porta Crichton a mettersi in viaggio appena
il lavoro glielo permette. Lascia i luoghi abituali dell’esistenza
senza una motivazione particolare. Viaggia, più che per la sete
di conoscenza di posti nuovi, per conoscere meglio se stesso e
gli altri. Non a caso, molte delle decisioni principali della sua
vita, racconta di averle prese dopo l’esperienza di un viaggio.
L’humus di molte sue storie, certe descrizioni dei paesaggi,
derivano proprio dalla conoscenza diretta dei posti descritti,
come testimonia ad esempio Easy Go (Verde Nilo, ) uno
dei primi romanzi nato dalla suggestione del viaggio in Egitto.
Dopo aver preso il diploma alla High School di Roslyn nel
, si iscrive alla “Harvard University” prima al dipartimento
di Letteratura e poi a quello di Antropologia dove si laurea a
. Michael Crichton, Viaggi, op. cit., p. .
. Crichton prima del cinema e oltre

pieni voti nel . In seguito con una borsa di studio, in qualità
di ricercatore, si reca Cambridge in Inghilterra, dove per un
certo periodo insegna Antropologia. Trascorre inoltre mesi
di studio al “British Museum” e poi in Francia. Terminata la
borsa di studio, nel  torna negli Stati Uniti per iscriversi a
un secondo corso di laurea alla prestigiosa “Harward School of
Medicine”. Tra il ‘ e il ‘, per mantenersi agli studi collabora
in vari quotidiani locali, tra cui il “Crimson” di Harvard, dove
è redattore della critica letteraria e talvolta di quella cinematografica; per l’“Alumni Bullettin” invece si occupa di sport e,
soprattutto, comincia a scrivere i primi romanzi che pubblica
sotto lo pseudonimo di John Lange scelto in riferimento alla sua
altezza (il termine “lange” in tedesco significa “persona alta”,
infatti lo scrittore era alto  metri e  centimetri). Sotto un altro
nom de plume, Jeffery Hudson (nome preso in prestito da un
“gigante” realmente esistito alla corte di Carlo II d’Inghilterra),
con il thrillerA Case of Need vince il premio “Edgar Allan Poe”
come miglior giallo dell’anno e i diritti vengono acquistati da
Hollywood per trarne un film.
Nel ‘ durante l’ultimo anno di Medicina con il proprio
nome pubblica il romanzo The Andromeda Strain.La prima edizione del libro è di sole  copie, poiché l’editore era convinto che il libro contenesse troppa medicina e scienza. Invece il
romanzo alla sua uscita ottiene un ampio successo di vendite e
i diritti, come per il precedente romanzo, vengono acquisiti da
Hollywood per una trasposizione cinematografica.
Dopo aver conseguito la seconda laurea in Medicina a pieni
voti, lavora come medico praticante al “Massachusetts General
Hospital” di Boston e in seguito per circa un anno al “Salk
Institute” di La Jolla (California). Se prima aveva considerato
l’attività di scrittore come una maniera per mantenersi ai costosi studi universitari, ormai è sempre più convinto a lasciare
l’attività di medico. In proposito ha dichiarato:
Veramente la decisione l’ho presa all’incirca al terzo anno di studi.
Ho smesso di credere nella medicina. Non mi piaceva il rapporto

Il cinema di Michael Crichton
che veniva praticato e insegnato tra medico e paziente; quel modo di
comunicare le decisioni piuttosto che prenderle insieme al malato.
Ero a favore dell’aborto in un’epoca in cui l’aborto era illegale.
Ero a favore dell’autodeterminazione del malato circa la cura da
intraprendere. Ero favorevole alla possibilità che i malati in fin di
vita decidessero della loro sorte. Insomma, non ero per nulla adatto
a fare il medico .
Molte delle esperienze della professione medica, Crichton
le riverserà poi nel romanzo A Case of Need (), nei racconti–saggio di Five Patients () e nel film Coma.
Gli anni dell’università sono per il giovane Crichton un
periodo fecondo di letture e scoperte. Legge con profitto Il
mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle (il primo scrittore dove scopre il piacere della lettura), La Dama in bianco di
Wilkie Collins e L’isola misteriosa di Jules Verne. In particolare, approfondisce i romanzi di spionaggio di Len Deighton,
l’autore di The Ipcress File, che gli ispirano alcune delle storie
firmate come John Lange. Inoltre studia attentamente l’opera
di Alfred Hitchcock, i meccanismi ad orologeria dei suoi film,
dai quali ricava oltre che divertimento, suggerimenti preziosi
per delineare il suo stile di scrittura. Forse è proprio il cinema
di Hitchcock più che la letteratura, a contribuire in maniera determinante alla costruzione di molte sue storie, soprattutto per
quanto riguarda la tecnica della suspense. Tra tutti i romanzi
letti quello che più ammira è Il Signore delle moschedi William
Golding, seguono poi Life on the Mississippi di Mark Twain (che
ritiene un romanzo), Le miniere di re Salomone di H.R. Haggard,
The thirteen clocks di James Thurber, Northanger Abbey di Jane
Austen e ogni cosa scritta da Sigmund Freud che considera uno
dei più grandi scrittori del XX secolo.
Nel ‘ ha i primi contatti con il cinema sul set di Andromeda
Strain, dove si reca a trovare il regista Robert Wise, impegnato
a girare il film tratto dal suo romanzo omonimo. Un incontro
fatale, che segna una svolta decisiva nella sua carriera. Lo stesso
. Irene Bignardi, “Caro Michele”, La Repubblica, ...