N° 8 Editoriale: Riflessioni di fine anno sull’andamento delle discoteche in una economia in crisi e altro… Night life: Egg CLUB, Fura CLUB e Amnesia djs: ERICK LUGARESI, RAME dei PASTA BOYS, ANDREA BELLI, STEFANO FONTANA PERFORMER: BABY MARCELO ART DIRECTOR: GIULIANO BAVUTTI Fashion disco style: xXx, il disco party di Diesel fashion & club life: n° 8 - Dicembre 2008 TOYWATCH: UN orologio A MISURA D’entertaiment COLOPHON Dicembre 2008 Direttore Responsabile Lamberto Cantoni [email protected] Capo Redattore Lorenzo Tiezzi Reporters Antonio Bramclet Francesco Antinolfi Art Director Francesca Flavia Fontana Editore BUBU s.r.l. Via Massarotti, 21 b 26100 Cremona Tel. 0372 800247 Fax 0372800248 P.Iva 01431570199 Happy Hours è l’Organo ufficiale di Asso Intrattenimento, associazione degli imprenditori del ballo aderenti a Confindustria. Via Tosarelli, 360 45050 Villanova di Castenaso (Bo) Tel. 051 781607 Fax 051 780455 www.asso-intrattenimento.it [email protected] Presidente di Asso-Intrattenimento e di Happy Hours: Luciano Zanchi Comitato editoriale: Antonio Degortes Sergio Buio Loris fabbro Maurizio Girolimetti Luca Calenda Giancarlo Barisio Ezio Rizzoli HH • 02 SOMMARIO 03 editoriale 04 tendenze 06 club 18 clublife 22 star system 24 night & lap dance 26 top dj 30 performer 31 art director 32 disco music 34 walking class 36 miss 38 dj tracks 40 beverage 42 fashiom & club life 44 fashiom lifestyle 48 music group 50 assointrattenimento EDITORIALE Riflessioni di fine anno sull’andamento delle discoteche in una economia in crisi e altro… Non stiamo attraversando un momento felice. Ma c’è da dire che oramai è recessione per il nostro Paese e per tutto l’occidente. Diamo un’occhiata agli ultimi dati quantitativi divulgati da chi se ne intende di cifre. Nei primi otto mesi dell’2008 il fatturato del tessile è calato del 6,5%; la filiera della pelle ha perso il 3,6%, l’abbigliamento presenta un anoressico +0,3%. Il settore automobilistico ha annunciato un drammatico – 29%. E noi? Sapete benissimo che nel nostro settore non esistono statistiche ufficiali. Tuttavia ho la sensazione che sia uno dei comparti che più risentono della crisi dei consumi. I nostri prezzi mediamente sono fermi da anni ma indubbiamente andare in discoteca è un costo che per molti giovani rappresenta un lusso. E’ questo uno dei motivi che determinano il successo di ciò che a noi piace definire “abusivismo di musica e ballo”: sarebbero tutti quei pubblici esercizi o simili che non rispettando le regole riescono a proporre in pillole l’effetto discoteca a prezzi irrisori (altro esempio di ingiustizia, noi paghiamo l’Iva al 20% mentre i pubblici esercizi pagano solo il 10%). Quando ragioniamo sulla discoteca come dispositivo economico dobbiamo sempre considerare che i nostro prodotto strategico (ovvero un bel locale dotato di tutti i servizi e sicuro, buona musica, eccellente sound system, personale all’altezza, belle cubiste e animazioni spettacolari) è di fascia medio alta. In un contesto dove per la dabbenaggine degli amministratori oramai si balla anche davanti ai bar latteria, il nostro prodotto d’entertainment viene percepito dai giovani come un lusso. E’ proprio così irragionevole che nel tempo della crisi essi si adattino a situazioni per noi destrutturate e deludenti? Ma allora come dobbiamo reagire? A tal riguardo dobbiamo ragionare sul fatto che per esempio nella moda le calzature di superlusso vanno benissimo e quindi i distretti produttivi che sostengono aziende tipo Pollini e Sergio Rossi continuano a macinare successi. Il distretto della seta di Como grazie ad un rapido cambio di marcia, ovvero puntando non solo sul filo di seta e sul tessuto ma concentrandosi sulla stampa di qualità delle stoffe, sulle cravatte in breve optando per più contenuti moda, sta rapidamente recuperando i fatturati persi anni addietro. Cosa dire inoltre del distretto degli occhiali di Belluno… Luxottica e Safilo sono leder nel mondo e lo rimarranno a lungo. Tuttavia nella moda le aziende e i distretti più reattivi alla crisi sono quelli che si sono attrezzati per l’esportazione. Ora, noi non possiamo globalizzarci, La discoteca non può esportare nulla. Una discoteca è il territorio che la contiene. I consumi di prodotti medio alti nel nostro paese sono calati del 4,4% durante il corso dell’anno e sarà difficile che l’arrivo del Natale riesca a rovesciare la direzione di questi numeri. Un mercato interno depresso non lascia scampo al fatturato delle disco. Cosa fare dunque? Io vi propongo due idee: dobbiamo resistere sul territorio costi quello che costi; dobbiamo risolvere per quanto è possibile i nostri problemi nazionali con le istituzioni che sono stati la concausa della specificità della nostra crisi. La resistenza sul territorio è di carattere individuale ovvero spetta ad ogni singola azienda: fate quello che dovete fare ma rimanete vivi e operativi, questo è il mio primo messaggio per il 2009. La soluzione dei problemi istituzionali, e vengo alla mia seconda idea, è aldilà delle risorse di ciascun singolo imprenditore e investe pesantemente il ruolo che svolgo. A tal riguardo noi di Asso abbiamo cominciato una operazione di rimodellazione rivoluzionaria del nostro mondo. Nelle pagine interne troverete il primo documento utile per l’inizio di una nuova stagione nei rapporti tra noi e il Governo. Noi produrremo più sicurezza ma in cambio reclamiamo la possibilità di crescere dal punto di vista economico e di non essere più indicati come colpevoli di ogni disagio tra i giovani. Non c’è nessuna azienda in nessun Paese che possa prosperare senza che il proprio mercato interno non ritrovi l’equilibrio. Quindi è giusto negoziare con i politici il senso del nostro lavoro. Ovviamente è mia precisa intenzione di non buttare via le nostre fondamenta fatte di libertà e di creatività che sono il succo della nostra cultura aziendale, sono la nostra anima senza la quale la crescita avrebbe poco senso. Luciano Zanchi (Presidente nazionale Asso-intrattenimento) HH • 03 tendenze Tendenza o Ricerca? di Lamberto Cantoni tendenze sguardo dell’imprenditore. Questi art director e pierre furono chiamati a svolgere un ruolo professionale su tematizzazioni impossibili da sostenere e applicavano alla lettera le regole sintomali della società dello spettacolo: è tendenza solo ciò che funziona; ciò che funziona riempie di giovani ogni luogo; solo le situazioni affollate sono da imitare… morale della favola: tutti hanno cominciato a fare le stessa cosa di tutti. Cosa succede in questi casi? Semplice, l’emulazione stupida genera inflazione e disattiva il potenziale di spettacolo della discoteca. In questo caso ci fu un’aggravante. Imitando tutti l’effetto rave si sono massimizzate le negatività e le tensioni che generava. Col senno di poi possiamo ragionevolmente sostenere che il risultato è stato catastrofico. Quale lezione possiamo trarre da quell’esperienza? Cerchiamo di comprendere fino a che punto è stato un errore. Per aziende bisognose di un supporto marketing è molto attraente l’idea che esistano persone capaci di interpretare il gusto della gente in modo semplice e chiaro come di solito fa il trendsetter o coolhunter generazionale. Guardandoli o ascoltandoli una persona normale ha la percezione (illusoria) che essi vivano già nel futuro. In effetti è molto comodo ascoltare le loro favole… Che alternativa potevano avere imprenditori vicini all’età della pensione che non brillavano certo per conoscenze serie nei confronti delle culture giovanili? Era veramente comodo pensare che esistessero soluzioni semplici a problemi complicati. Il mito delle tendenze materializzatosi poi nella “tendenza”, riduceva di gran lunga la complessità della transizione di ogni singola discoteca dal passato glorioso ad un presente problematico, riducendo l’operatività dell’imprenditore ad una strategia monocorde: maggiori quantità della stessa soluzione. Immagini del Paradiso di Rimini anni 90 quando il mitico Gianni Fabbri era il proprietario e l’Art Director Negli anni novanta improvvisamente moltissime discoteche rinnegarono la loro vocazione nazionalpopolare per gettarsi a corpo morto nelle mani di chi predicava la tendenza. Cosa successe? Ai primi sintomi di disincanto dei propri clienti, imprenditori e art director si guardarono intorno alla ricerca di ciò che era di tendenza tra i giovani… E che cosa videro? Videro una sorta di cosificazione delle tendenze che era “la tendenza”, spadroneggiare prima come sub cultura poi come fenomeno di moda. La tendenza dunque era la “tendenza”…Sembra un gioco di parole per persone dal linguaggio involuto, ma di fatto funzionò proprio così: una generazione di imprenditori invecchiata in fretta, incapace di comprendere un consumatore dell’entertainment notturno assai più complesso rispetto a quello che ne aveva sancito il successo negli anni ottanta; una generazione di imprenditori-padroni, intimorita dai rapidi voltafaccia della clientela, cercò una via di fuga osservando frettolosamente come funzionavano la forma moda e le società dello spettacolo, alle quali la discoteca ha sempre guardato con interesse. In quei giorni la “tendenza”, una sorta di effetto rave organizzato in discoteca, era sulla bocca di tutti gli innamorati della notte estrema e quindi rappresentava una soluzione invitante per l’imprenditore. Ma come potevano rapportarsi i proprietari delle disco, di solito persone perbene, gentili e con il loro gusto ben strutturato, forse un po’ pirotecnico ma pur sempre orientato alla bellezza, nei confronti di un salto estetico e sociologico impressionante? Infatti “la tendenza” poteva funzionare sia in un locale bellissimo e sia in un non luogo; il suo pubblico mediamente era un manifesto incarnato di tutto ciò che è cattivo gusto, ineleganza e trasgressione. Qualcuno cercò di conoscerla in profondità ma i più si rifecero ad una categoria particolare di giovani chiamati pierre che funzionarono comi coolhunting nella moda: si pensava che fossero giovani un po’ speciali capaci di individuare la parte cool del mercato della notte, invisibile alla HH • 04 Purtroppo il mercato ci dice una cosa diversa. Per avere un successo durevole (non per una serata, o per un evento) occorre creare un buon prodotto, bisogna affidarsi ad una comunicazione efficace e ad una organizzazione seria. Mi rendo conto che nel campo dell’entertainment, prodotto, comunicazione e risorse umane sono molto più aleatorie di quanto possa immaginare chi lavora in altri settori. Ma la fluidità delle mode della notte non deve farci cadere negli incanti di chi vorrebbe farci credere alla cosificazione facile delle tendenze. C’è un concetto che è rimasto al palo nella sconsiderata rincorsa a ciò che fa tendenza, ed è ciò che mi piace esprimere con la parola ricerca. Molti imprenditori non hanno ragionato a sufficienza sul fatto che come non esiste più una moda che passa di moda, non c’è più nemmeno uno scenario o uno stile di vita notturno che trapassa per lasciare il posto ad un altro stile. Esistono piuttosto numerosi stili che simultaneamente rivaleggiano per auto legittimarsi. E che cosa succede quando numerose tendenze appaiono simultaneamente? Abbiamo bisogno di più conoscenze e di maggiori convergenze con il territorio che rappresenta lo spazio di sopravvivenza reale di una impresa. Sintetizzo tutto questo con la parola ricerca. E’ chiaro che voglio significare tra le altre cose una estetica a misura di locale, un design della serata personalizzato, una comunicazione di un certo tipo. Più ricerca e meno tendenza avrebbe cambiato la storia per certi versi drammatica delle discoteche? E’ impossibile e forse inutile rispondere a questa domanda ma di una cosa sono certo: i club sarebbero oggi più vicini al modo di pensare dei giovani che oggi non frequentano più i locali, con più chance di intercettarne i desideri. HH • 05 CLUB CLUB Egg CLUB Lo staff dei djs resident e composta da: Anto, Dynamic Brothers, Gabriele Curtano, JB, La Gosse, Lady Bianca, Malcom, Duffy, Nick Tcherniack, Nils Hess e Steve Thomas. E’ proprio questa selezione di artisti e produttori dalla differenziata provenienza musicale a rendere le serate targate Egg qualcosa di così speciale. Oltre ai djs di casa si alternano poi special guests internazionali come Smoking Jo, Claudio Coccoluto, Timmy Regisford, Tony Humphries, solo per citarne alcuni. A metà strada tra il mercatino di Camden Town e la stazione di Kings Cross c’è Egg Club. Locale leader nella scena underground londinese ha ricevuto significativi riconoscimenti quali il “BEDA Award” come migliore club di Londra, la nomina del Time Out Live Awards per la categoria di miglior evento e il titolo di “Best Top 50 clubs in the world” da DJ Magazine per la sua ricca selezione musicale. La discoteca ospita fino a ottocento persone e presenta quattro diverse situazioni. Un seminterrato per i più affezionati intenditori di musica elettronica, una smoking area-giardino estivo riscaldato poi d’inverno, un primo piano glam e stiloso e il loft all’ultimo piano. Il locale ha tre appuntamenti settimanali, il venerdì è “Always Friday” serata musicale che spazia dalla house alla techno, includendo electro, bassline, breaks, bmore, fidget, grime e live acts. HH • 06 HH • 07 CLUB L’appuntamento del sabato ospita invece serate a tema che durano fino a tarda notte per trasformarsi, alle prime luci dell’alba, in “Breakfast at Egg’s” l’afterhour più famoso di Londra. Egg non è solo made in London ma esporta il proprio brand musicale in tour in capitali mondiali come New York, San Paolo, Sidney, Johannesburg. Si ringrazia Gabriele Curtano per la collaborazione. www.egglondon.net [email protected] HH • 08 CLUB CLUB Fura CLUB Il Fura di Lonato (Desenzano) è stato per anni, parliamo dei ‘90, la più innovativa disco italiana, un Teatro Disco Azione pieno di performance e musica d’avanguardia. Una scatola vuota piena di performance, arte, musica. Dopo un periodo in cui si è affermato anche come ritrovo fashion, si torna, finalmente, alle sperimentazioni e, tra gli altri, a dj di livello come Michele Menini, il creatore del suono del Fura. Tra gli altri ritorni c’è anche quello di Ottavio Ferri, ieri direttore del Fura e oggi al Teatro Alberti. Oggi collabora col club di Lonato per allestimenti, luci, creazioni. Per la stagione invernale 08/09 il titolare Gianni Togni è affiancato per la direzione artistica da Cristian Luzzardi, organizzatore da anni attivo sul Garda mentre il vocalist di riferimento è Alle Torelli. “Il Fura vuol essere il locale dei buoni sentimenti, vuol stare lontanissimo dalle droghe e dagli eccessi”, spiega Togni che per il restyling architettonico si è affidato a Beppe Riboli, la star degli architetti della notte italiani. “A Beppe ho detto di esprimersi liberamente... ma partendo da un concetto preciso: tutto al Fura deve scoraggiare l’uso e soprattutto l’abuso di droghe ed alcool”. E quindi tessuti, tendaggi, pavimenti, colori chiari, luci... tutto confluisce a creare un’atmosfera di divertente relax. D’estate il Fura collabora con lo staff del Circus Beat Club di Brescia e diventa uno dei punti di riferimento del nord Italia per chi vuol ballare suoni non troppo estremi. D’inverno, oggi, le sale sono due. La main room è quadrata, o quasi, e la console è stata spostata sul lato più lontano dall’ingresso, col risultato che il dj e la musica prendono ancora più importanza. Dietro il mixer c’è una sorta di privè con pochi tavoli, uno spazio selezionato molto ambito dai più adulti. Il dancefloor è ampio e circondato da una serie di tavoli rialzati. L’altra sala è l’elegante Tunnel privè, uno spazio fumatori annesso al secondo bar del locale. E’ uno spazio anch’esso di per sé selezionato, più sofisticato e dedicato a chi ama un ambiente raccolto e intimo. HH • 10 HH • 11 CLUB CLUB Le serate del Fura Sabato Notte Fura ovvero il sabato dei buoni sentimenti del Teatro Disco Azione E’ la one night più innovativa, quella in cui il locale di Gianni Togni gioca a carte scoperte per ridisegnare la nightlife del futuro. Basta con gli eccessi, si alle sperimentazione, si ai messaggi positivi, si ad azioni e strategie che portino ad un modo di divertirsi sano e ottimista. I colori del club, chiari e solari, rappresentano tutto ciò, come la musica di Michele Menini, il dj che creò il mito musicale del Fura. Tra gli altri dj, Nello Simioli, Maurizio Gubellini ed Emanuel Paglicci. Al mixer nel privè, una sala in cui il sound è più alternativo, c’è Lory M. Domenica italiana @ Fura E’ la serata più easy del locale, una notte che chiude il weekend proponendo musica italiana da ballare e, contemporaneamente, cantare. Al mixer c’è Rolly from Miami, alla voce Martin. L’ingresso è libero per tutti con consumazione facoltativa e il pubblico ha un’età media di 25-35 anni. Fura Club via Lavagnone 13 Lonato (Bs) www.furaclub.it HH • 12 HH • 13 CLUB Amnesia HH • 14 CLUB I motivi per cui l’Amnesia di Milano spicca nel panorama delle disco italiane sono molti, anzi moltissimi. Per i clubber veri, quelli che si muovono in base alla musica e e non in base alle chiamate di questo o quel pr, è probabilmente il migliore locale italiano perchè la sua programmazione è a disposizione di tutti, con anticipo larghissimo, sul sito www.amnesiamilano.it e sul Myspace dello spazio: Myspace.com/amnesiam _ ilano. Come mai tanti altri locali cosìdetti ‘di tendenza’ non fanno altrettanto? Probabilmente perché è molto più comodo fare il contrario e affidarsi ai soliti pr. Venendo alla programmazione artistica, e al futuro invece che al passato, l’Amnesia sa alternare miti della console come Sven Vath (il 7 novembre) e party con l’istituto Marangoni, una delle realtà più importanti in Europa nell’ambito delle scuole di moda (il 20 novembre). Il 19 dicembre invece arriva Paul Van Dyck, per la prima volta a Milano e dopo tanti anni in Italia. Molto importante è anche Billy, il sabato del club, senz’altro una delle realtà gay più seguite non solo a Milano ma in tutta Italia. In due parole, anzi 3, Amnesia fa avanguardia, e contemporaneamente riempie il locale, ossia fa il massimo per un club. HH • 15 CLUB CLUB Le anime musicali dell’Amnesia Techno: pesso suonano dj come Speedy J, Technasia, Adam Beyer, Eric Sneo. House: il sabato, Billy ha guest del calibro d Sharam (Deep Dish), Dave Morales etc Electro minimal: Sven Vath, ormai da tre anni si esibisce all’Amnesia. E poi Raresh, Marco Carola... Trance: Paul Oakenfold, Paul Van Dyk (ed altre chicche per il 2009. La novità è il giovedì elettronico e saltellante, Wonka. La one night propone dj come Digitalism, 2Many dj’s, Tommy Sunshine, Crookers, Bloody Beetrots, etc. La serat è dedicata a quelli che ascoltano la musica al di là delle etichette. Atmosfere indefinibili, dritte, spezzate, hip hop, house... boh! Quel che conta di più è il divertimento! Bombette da club che fan venire voglia di alzare le braccia al cielo e ballare! da sinistra: due ragazze all’Amnesia, Tiga, Paul Oakenfold e Valeria Marini Il merito di tutto ciò, probabilmente è di Ricky, all’anagrafe Riccardo Lai, 30enne che gestisce il club con i soci Massimo Montemezzani e Mauro Galligari dal 2002. “Ho iniziato un po’ come tutti, facendo il pr a 13 o 14 anni”, racconta. “Ho passato praticamente la vita nei club, spinto dalla passione per la musica, appassionato anche di tutto ciò che è tecnologia e in particolar modo per gli impianti Audio... Penso che quello dell’Amnesia non abbia bisogno di presentazioni, è conosciuto in tutto il mondo. La migliore caratteristica, oltre alla pressione, è che in tutto il locale, la musica si sente in modo uniforme. E’ composto da 25 teste e 20 sub pilotati da 14 Amplificatori e 2 processori digitali, tutto di ultima generazione”. Riguardo alla scelta di comunicare per tempo, tutta quanta la comunicazione, Ricky è convintissimo della sua scelta. “A fine ottobre il dj set evento di Paul Van Dyck ha già 2300 prevendite di cui 500 vendute all’estero, come avremmo fatto a raggiungere tutto ciò senza internet?”, spiega. Amnesia non punta solo su Myspace ma anche sul sito Amnesiamilano.it creato da Alberto Ferrari (Zancudo design) e Andrea Berretta (Pepper design), tra l’altro curatori anche di Picamemag.com. “Il nostro è un club che propone musica elettronica a 360 gradi frequentato non solo da milanesi”, continua Lai, “il web è perfetto per far conoscere tutta la programmazione con largo anticipo, in modo da dare la possibilità anche alle persone piu lontane, di venirci a trovare”. Copyright foto: Tilllate.com HH • 16 www.myspace.com/amnesiam _ ilano Via Gatto Ang. Via Forlanini, Milano HH • 17 club life club life La crisi delle disco? Si combatte con i grandi eventi di Lorenzo Tiezzi Che siano festival o one night uniche e irriperitibili conta poco. Se le solite serate stancano, i grandi eventi funzionano. In Italia e in giro per il mondo Cos’è un grande evento dedicato alla musica che fa ballare? Difficile dirlo. Certo, non è la classica serata in discoteca, un venerdì o un sabato sera con i soli dj resident e qualche cubista. Senz’altro, se il settore delle discoteche non è al suo apice, i grandi eventi, i festival che in una notte convocano tante migliaia di persone, godono di ottima salute. L’estate ‘08, per l’Italia, è stata quella di tanti eventi in luoghi diversi dalle solite disco, ad esempio del Moojay Festival all’Autodromo del Mugello, una bella esperienza da comunicare diversamente e quella dei due dj set sold out di sua maestà Tiësto, a Rimini e in Veneto. In questi giorni il re della trance esce coi remix della colonna sonora di Alone In The Dark Inferno, un videogame, ma resta un vero dj, ossia un personaggio underground, capace di radunare migliaia di persone per la sua musica, non per il suo volto. Tutto ciò è senz’altro positivo e finalmente avvicina l’Italia al resto del mondo in cui i festival musicale, dance e non, sono una consuetudine. Anche un semplice dj set può diventare un evento, quando è davvero atteso. Paul Van Dyk suona all’Amnesia di Milano, ed è la prima volta che lo fa, per cui l’attesa è grande, quasi quanto quella di una finale di Coppa dei Campioni o un concerto a San Siro. HH • 18 HH • 19 club life club life Tornando alla natura di un vero evento, senz’altro la periodicità deve essere annuale o almeno semestrale, altrimenti è piuttosto difficile creare una vera aspettativa. E poi la location conta moltissimo. Non è un caso che l’Heinken Jammin’ Festival si sia spostato a Venezia, che i più grandi eventi techno prendano vita a Firenze e che, infine, il capodanno forse più conosciuto in Italia, Amore, sia a Roma. Sono 3 città note a tutti, in cui è piacevole passare un weekend qualsiasi, figuriamoci quello di un grande evento. Ciò che accade in Italia ce lo facciamo raccontare da Massimo Iacomelli, uno dei più attivi organizzatori di eventi dance negli ultimi anni (vedi intervista). Qui invece chiudiamo con Miami, raccontando quello che probabilmente è il più importante dance festival del pianeta. Tutti gli addetti ai lavori conoscono la Winter Music Conference, la settimana di incontri e feste a South Beach. I clubber però, probabilmente, amano anche o soprattutto l’Ultra Music Festival, l’evento che la chiude nel Bicentennial Park di Downtown Miami. Da qualche anno la UMF prende vita in più giorni, due giornate piene di dj set e concerti e si tiene sempre a fine marzo, in contemporanea con le vacanze di primavera degli studenti americani, le mitiche Springbreak Holidays. Nel 2007 si sono esibiti Tiësto, Paul Van Dyk, Carl Cox, Richie Hawtin, Deep Dish, Miss Kittin, Paul van Dyk, Carl Cox, Erick Morillo, Danny Tenaglia, Junkie XL e Ferry Corsten. Nel 2008 è stata la volta di Tiësto (ancora e sempre lui), dei Justice, dei The Bravery e di Carl Cox per quel che riguarda venerdì 28 marzo. Sabato 29 invece hanno chiuso l’evento gli Underworld insieme a Paul Van Dyk, ancor Carl Cox questa volta con Moby, Eric Morillo e Armin Van Buuren, Ferry Corsten e Pete Tong. Chiaramente parliamo solo dei nomi più noti, perchè i palchi sono tanti e il line up praticamente infinito, capace di dare spazio a spazio a ben 8 palchi / spazi. Ogni genere musicale ‘dance’ trova qui una sua rappresentazione e un appassionato può spendere i parecchi dollari del biglietto sicuro di ascoltare tutto il meglio. Ad esempio, nel 2008 chi c’era ha ascoltato e ballato Mash up, Rock house, Drum & Bass, Breakbeat, house elettronica, techno ed elettronica live. “Il nostro marchio lo stiamo esportando in tutto il mondo: a Ibiza collaboriamo con l’Amnesia, abbiamo appena concluso, nel novembre 08, una due giorni in Brasile tra Belo Horizonte e San Paolo e spesso organizziamo super party a New York, ovviamente al Central Park”, spiega Russell Faibisch, il fondatore di un evento che ha ormai 11 anni di storia. HH • 20 HH • 21 STAR SYSTEM LUCA ARGENTERO di Lorenzo Tiezzi STAR SYSTEM Si dice che la fortuna aiuta gli audaci, e probabilmente nel tuo caso è vero... Come mai dici che quando facevi il barman non pensavi al domani? Non facevo cose turche, questo no, ma a quell’età credo sia bello e giusto vivere in modo non programmato, senza fare previsioni. Non avevo neppure già l’idea di fare l’attore, studiavo e mi divertivo lavorando nei locali, giorno per giorno, notte dopo notte. Per un periodo ho anche lavorato vendendo spazi pubblicitari per un sito legati ai locali, 2night.it che allora stava nascendo (oggi invece è uno dei portali italiani più visitati nell’ambito dell’intrattenimento, ndr). Oggi invece è tutto diverso... Ma quanti anni hai? Parli come un quarantenne... Ho 30 anni ma sono un attore, ossia faccio un lavoro ‘vero’. A pensarci bene, però, anche quello del barman lo è, eccome. Non so, ad esempio, se oggi riuscirei a tornare a lavorare in quegli orari che sono davvero difficili. Ecco, io, anche oggi, penso che se un giorno dovesse andare tutto male, e nello spettacolo può sempre capitare, potrò trasferirmi in Australia e fare il barman. Un tequila sunrise preparato come si deve parla un linguaggio universale! Quello del barman è un mestiere che non si dimentica, per fortuna. Mi ricordo benissimo, il piacere di guardare il cliente che beve il primo sorso e sorride, oppure la voglia di rifargli il cocktail quando capitava che non fosse soddisfatto. Credo che per un barman sia importantissimo lavorare bene: oggi in un locale una consumazione costa ben 10 euro, è giusto, sacrosanto, che chi beve sia soddisfatto. Che tipo di rapporti avevi con i locali? Di solito lavoravo in coppia con un amico ed eravamo addirittura contesi dai locali, perchè i barman, si sa, sono i primi pr dei locali. Ci divertivamo un mondo. Per un breve periodo abbiamo addirittura pensato di aprire un locale tutto nostro. Poi per fortuna abbiamo desistito. Quando è bello dare il proprio contributo a un locale di successo lavorando e divertendosi, quanto deve essere noioso e difficile mandare avanti uno spazio occupandosi di tutto, dalla A alla Z. Cosa ti resta oggi di quel periodo e di quel lavoro? Come dicevo, non si dimentica mai come si fa a fare un cocktail come si deve, e la cosa serve moltissimo quando inviti gli amici a cena o quando vuoi fare un piccolo regalo a qualcuno. E poi mi è rimasta la cultura del buon bere, che dà davvero grandi soddisfazioni. Raccontaci un po’ del nuovo film di Placido, che uscirà proababilmente nella primavera 2009 Più che un film sul ‘68, è un film autobiografico sul ‘68 di Michele Placido. Riccardo Scamarcio interpreta un aspirante attore puglisese che si traferisce a Roma per fare il poliziotto, mentre io questa volta fatto l’antagonista, ossia sono Libero, uno dei tanti ‘agitatori’ di quegli anni, un personaggio con dei forti chiaroscuri Finalmente interpreti anche un ruolo da cattivo, questo ti mancava... Diciamo che con tutti i ruoli che ho ricoperto in film così diversi tra loro, questo è il ruolo più negativo... Proprio cattivo non sono, ma un pochino si! Parlare con Luca Argentero è un’esperienza molto piacevole. L’attore torinese non è solo bello né semplicemente “bello & bravo”. Il fatto che Argentero sia bello è ovvio, lampante. Riguardo alla bravura, la quantità di film d’autore che fa nonostante sia diventato famoso grazie a un reality show popolare come il Grande Fratello deve togliere ogni dubbio: Argentero recita bene, sia che incarni la figura di un omosessuale tormentato e malato (in Saturno Contro di Ozpetek) sia che diventi un imprenditore “senza scrupoli” dal cuore d’oro (in Lezioni di Cioccolato Cuppellini). Ma non basta, come dicevamo, Argentero è pure simpatico e quando gli chiediamo di fare quattro chiacchiere con HH riguardo al suo passato in discoteca, ci concede il suo tempo volentieri, dimenticando assolutamente il suo ruolo d’attore in carriera che nelle interviste deve promuovere i suoi nuovi film. In queste pagine vedete lo vedete nelle foto di scena di “Solo un padre”, in cui interpreta un ragazzo-padre che anche single e pure nelle immagini di “Diverso da chi?”, un altro film in cui interpreta un gay, ed è anche nel cast di “Il grande sogno”, il film che Michele Placido dedicherà al ‘68. “Oggi sono un attore, certo, un attore molto fortunato perché lavora in film così diversi, ma il periodo che ho passato in discoteca è stato bellissimo, spensierato. Non pensavo al domani, non pensavo a niente, ma grazie ai locali ho guadagnato qualcosa mentre studiavo Economia e Commercio”, racconta. Ti sei poi laureato o i locali ti hanno fatto perdere la testa? “Mi sono laureato, certo, e in discoteca non facevo il pr o il dj, facevo il barman. Un lavoro bellissimo... ma che certo non è un ruolo adatto a chi non ha voglia di faticare. A fine serata, nei locali, i barman buttano via la spazzatura e la fatica si sente”. Diciamo che la tua carriera lavorativa è una specie di manifesto contro gli stereotipi. Hai lavorato nei locali, luogo di ‘perdizione’, hai fatto il Grande Fratello e oggi invece che fare il bello in tv, sei un attore vero... I pregiudizi, per chi esce dal GF e inizia a recitare, sono ovvi e pure giustificati. Io ho avuto fortuna, non smetto mai di ripeterlo, anzi più che fortuna bisogna usare la parola giusta: culo. HH • 22 HH • 23 night e lap dance night e lap dance Tramp, night club senza tempo di L. T. Tramp è innanzitutto un night club, un locale di grandi dimensioni: c’è il pianobar, con live music, e c’è la sala in cui prendono vita gli show che è anche dotata di cabina dj. Uno spazio senza tempo, in cui godersi un vero spettacolo comodamente seduti davanti a una bottiglia di champagne. Tutto ciò, ovviamente, lo si fa con gli amici, con la propria metà o accanto a una delle splendide ragazze che da sempre animano il locale. Niente privè e niente lap dance: sulla pedana del Tramp ogni notte va in scena una rappresentazione artistica vera, stile Les Folies Bergeres. “Non dico che nel mio locale il livello degli show sia esattamente quello dei grandi locali parigini”, spiega il titolare Mario Gaviraghi, da 40 anni impegnato nell’ambito dell’intrattenimento notturno e serale. Per anni ha gestito anche il River, a Firenze. “L’atmosfera però è la stessa, come la professionalità degli artisti che lavorano con noi. Grazie a loro, uno strip può davvero emozionare”. Gaviraghi ha per anni gestito un’agenzia specializzata nel fornire a locali simili al suo ogni genere di artisti visuali (ballerini, performer, non orchestre e musicisti) e ha le idee chiare sulle qualità di questi ultimi. “Ci sono tanti aristi validi, ma spesso lavorano nei parchi di divertimento tipo Gardaland. HH • 24 Oggi è molto difficile mettere in piedi uno spettacolo di qualità. La mia agenzia ha chuso l’attività perché i night che propongono show si contano sulle dita di una mano, mentre solo 10 anni fa, sul Garda, avevavamo una decina di clienti”, racconta. Nonostante le difficoltà, Gaviraghi riesce a regalare ai suoi ospiti grandi emozioni. “Per tutta l’estate abbiamo messo in scena la proposta artistica di 9 ballerini ucraini, 7 ragazze e 2 ragazzi”, spiega. “Una sera ho voluto regalare lo spettacolo al comune di Montecatini Terme e lo show è andato in scena al Cafè Gambrinus dove è stato applaudito da oltre 350 persone. E’ stata una grande soddisfazione”. I problemi non mancano, ad esempio quello dei visti. “Capisco che si debbano tutelare le persone, ma aspettare 8 mesi per un visto di lavoro di 3 mesi credo sia fantascienza”. Ma il successo, nonostante la crisi, continua. “Quando tanti locali della zona hanno abbassato i prezzi, io ho invece deciso di alzarli. I night non sono mai stati locali per tutti, purtroppo frequentarli costa. Oggi la consumazione delle ragazze costa 28 euro e una bottiglia di champagne base viene 170 euro”. Prezzi da discoteca, alti ma non stratosferici, per capirsi. “Ma questo tipo di prezzi mi permette di far lavorare 30, 35 ragazze oltre a tutto lo staff di sala e di avere una clientela d’un certo livello. Il mio locale è frequentato da single, coppie, gruppi di amici, persone di ogni tipo accomunate da una certa disponibilità economica”. Gaviraghi è ben conscio della difficile situazione economica del settore e di tutta l’Italia. Ma ha anche le idee chiare sul futuro. “Credo che la voglia di sedersi al tavolo e godere di un vero spettacolo, di rilassarsi davanti a una buona bottiglia, meglio se è ottimo spumante italiano, non passerà mai”, conclude. “Bisogna tener duro, in questo periodo, ma uno spazio ci sarà sempre”. HH • 25 TOP dj ERICK LUGARESI Ha più di 25 anni di carriera alle spalle come dj ma da un po’ si dedica soprattutto ai video. In pratica, come pochi altri italiani (nello scorso numero abbiamo ospitato Enrico Tagliaferri), fa ballare selezionando video e non canzoni. “Ho iniziato già nel 2000 a raccogliere materiale e quella della ricerca musicale è ancora oggi un’attività che porta via un bel po’ di tempo”, spiega Erick. “Utilizzo solo e soltanto materiale originale che compro soprattutto all’estero e poi faccio bollinare a mie spese in Siae, ma poi il risultato sonoro e d’immagine è veramente ottimo”. Erick spazia molto, proponendo ora musica italiana ora un mix di anni 70, ’80 e ’90 che talvolta si avvicina anche alla musica di oggi. Il pubblico, quando Erick seleziona i suoi video, di solito balla, anche se quando parte un cavallo di battaglia dei Kiss o degli Ac Dc c’è anche chi si ferma incantato. “Comunque, anche se il pubblico del locale in cui suono è giovane, non rinuncio ai ‘lenti’. Sono un momento importante che permette di ripartire con un suono diverso e ovviamente è l’attimo giusto per abbordare le ragazze!”. La musica di Lugaresi è una delle chiavi del successo del Djamballa di Reggio Emilia, locale che ospita uno dei venerdì notte più affollati d’Italia. “E’ un piacere immenso poter iniziare a mettere musica già alle 23 in un locale che non fa ristorazione. Alle 22, quando apriamo, spesso ci sono già 200 persone in fila”, spiega. “Come sempre quando i locali hanno successo si tratta di un lavoro di una squadra affiatata guidata da un gestore che ha creduto nei video facendo i dovuti investimenti”. Erick suona in tanti altri locali, ad esempio Le Mirage di Arezzo, il Punto G a Ferrara o Le Vie En Rose a Imola. Ma preferisce evitare le ospitate mordi e fuggi. “Preferisco rapporti a lungo termine. Quando mi fermo in un locale di solito lo faccio per 4 o 5 anni”, spiega. “E’ il modo giusto per crescere insieme, per capire quali sono le necessità di quello spazio e creare insieme le condizioni per arrivare lontano”. HH • 26 Top DJ di Lorenzo Tiezzi DJS RAME dei PASTA BOYS Fare quattro chiacchiere col 36enne Rame, un terzo dei Pasta Boys (gli altri due sono Uovo e Dino Angioletti ) è senz’altro un’esperienza sorprendente. A differenza di molti colleghi, soprattutto di tante star conclamate a livello internazionale, non si esprime a monosillabi. E non vuol parlare solo di musica. Si sbilancia, parla con sincerità di argomenti delicati come i problemi delle discoteche, di come vede il futuro e il presente giovani. “I club sono la mia vita. Non voglio fare il maestro né il giudice , anche perchè i ragazzi che incontro nei club sono, nei fatti quelli che mi fanno essere quello che ho sempre sognato”, spiega tranquillamente. “Ma quando vedo certi eccessi non posso rimanere indifferente, non sopporto vedere certi comportamenti che sono contropruducenti, autolesionisti e assolutamente indifendibili”. Ma la vita di Rame è fatta di musica, ed è costantemente proiettata verso il futuro. Quando gli chiedi del passato dei Pasta Boys, parla più delle soddisfazioni ottenute che dei dischi venduti, della fama. “Non abbiamo mai avuto la pretesa di cambiare il mondo, volevamo essere considerati allo stesso livello di grandi dj americani, visto che allora il centro della musica erano soprattutto gli USA. La house esisteva da anni e pure il suono italiano non l’abbiamo inventato noi, bensì gente come Daniele Davoli con i suoi Black Box e altri artisti”, spiega. “Senz’altro però abbiamo voluto sottolineare la nostra italianità con un nome, Pasta Boys, un po’ grottesco ma identificativo”. Quando dici a Rame che i Pasta Boys sono anche stati una delle prime dj band italiane ed europee, oggi che tra i dj superstar ci sono senz’altro gente come Daft Punk, Chemical Brothers e pure i Crookers, ossia gli fai un bel complimento, ovviamente lui non è troppo d’accordo. “In realtà i top dj americani, i vari Morales, Todd Terry, Vega, Kenny Dope, Roger Sanchez, MK, Maurice Joshua o Steve Silk Hurley, hanno sempre collaborato tra loro. Anzi, nel periodo d’oro della Strictly Rhytm era bellissimo comprare i loro vinili e non sapere bene chi si nascondesse dietro quello pseudonimo. Anche il progetto Pasta Boys è così, molto collettivo”. Rame pubblica i suoi dischi sulla label del suo gruppo, Mano Calda, ed è in uscita in questi giorni con un nuovo singolo, Mind clip. “I Pasta Boys invece escono a gennaio con un brano chiamato Ohzho. Il titolo vuol dire Armonia e bellezza, una parola e un messaggio positivi, propositivi…”. Nei club, soprattutto in questo periodo, di tutto questo c’è proprio un gran bisogno. HH • 27 top dj TOP DJ ANDREA BELLI E’ facile raccontare come ho iniziato ad amare la musica… Siamo in pieni anni settanta e la musica mi appassiona a tal punto da comprare un 45 giri al giorno. Inizio con le prime feste in casa a testare i dischi che acquisto mentre da autodidatta studio uno strumento affascinante ma molto rumoroso... la batteria. Con i miei amici d’infanzia formo un gruppo che si esibirà in varie festicciole con un repertorio che spazia dai Beatles ai Deep Purple passando per i Genesis. L’avventura con il gruppo finisce quando rimango folgorato dall’operato dei dj, figure emergenti e carismatiche. In quegli inizio a mettere i primi dischi in pubblico. Parliamo del 1981 della mitica console della discoteca Fantastique di Genova. In Liguria rimango fino al 1983 collaborando con le discoteche Push Pull, Vacilla e New Paips. Nel 1984 invece sono dj resident del Ruscello di Alghero e Dissident Hall di Sassari. Nel 1986 a Milano inizio a collaborare con le discoteche Vogue e Primadonna e supero con successo un provino per Radio 105 entrando a far parte, a tempo pieno, dello staff in qualità di tecnico di regia. Nel 1990 inizio ad interessarmi alla tecnologia applicata alla musica ed imparo ad usare campionatori, sequencer e programmi musicali… nasce così il progetto Ellis in Wonderland. Nel 1991 invece fondo il gruppo D-RAIL e il singolo Bring it on Down entra nella playlist di Pete Tong a Radio One. Nel 1995 è la volta di A.D.A.M. feat. Amy con cui realizzo in versione dance l’hit single dei Cranberries Zombie. Nel 1998 inizio a collaborare con Flavio De Luca cui dopo altre produzioni nel 2003 realizziamo il singolo di Princess Vanessa, Around The Decks. Venendo al passato recente, dal 2004 sono ideatore, direttore artistico e produttore esecutivo del programma house InDaKlubb in onda su Radio105 ogni venerdì e sabato dalla mezzanotte alle 6 del mattino. Nell’estate ’06 e ’07 sono guest di Salvacion Ibiza @ El Divino, a Ibiza e da allora collaboro col Mazoom Le Plaisir di Sirmione. Nel 2008 entro a far parte del gruppo dei testimonial che usano il programma di mixaggio Serato Scratch Live e sono dj resident della discoteca Le Banque a Milano. www.andreabelli.net HH • 28 STEFANO FONTANA La sua carriera iniziò si iscrisse alla scuola per audio-ingegneri ed iniziò a fare il DJ. Quando in Italia arriva la Black Music americana (Hip Hop da New York, House da Chicago, Techno da Detroit), veicolata da un elite di DJ attenti alle nuove tendenze underground, Stefano ne subì fin da suvito tutto il fascino. Le atmosfere ipnotiche del bassline 303, i ritmi incalzanti dei bassi e dei tamburi e, in generale, le sonorità create dai DJ nella scena club-underground di allora, lo convinsero definitivamente che quella del DJ era la strada giusta da intraprendere. Così, lentamente ma in maniera molto decisa, si unì al circuito internazionale “Jocks International”, occasione da non perdere per incontrare quelli che erano stati i suoi miti. Da allora ha suonato per gli esclusivi party di Mtv, nei club storici come il Muretto, Area City, Magazzini Generali, Alter Ego, Kama Kama, Nafura. Nei centri sociali e in locali underground. All’estero Fontana ha suonato, tra gli altri, al Fabric di Londra, al Queen di Parigi e all’Amnesia di Ibiza. Difficile definire il suo stile in console se non un mix quasi perfetto di efficacia, ricerca musicale e ritmo. Fontana in console porta la sua cultura ma anche la sua esperienza. Da sempre il suo nickname o alter ego è Stylophonic. Nel 2003 Stefano pubblica Man Music Technology, un disco con grandi idee e una cura maniacale dei suoni, che conquista anche la stampa inglese. Ma è ora con il successo del secondo album Beat Box Show che gli orizzonti del successo si sono allargati a livelli imprevisti grazie all’eccezionale supporto di radio, TV e dj’s dei primi due singoli ‘Baby Beat Box’ e ‘Pure Imagination’. Nel 2005 il grande salto verso il pop, con la produzione di un album di Jovanotti, Buon Sangue mentre è ancora più recente la produzione dell’ultimo lavoro della napoletana Meg, con cui spesso si esibisce anche in coppia nei club. www.myspace.com/stylophonic HH • 29 PERFORMER ART DIRECTOR di Lorenzo Tiezzi GIULIANO BAVUTTI BABY MARCELO Il suo è il volto più noto di Ibiza, anzi, per molti è l’unico che in qualche modo può rappresentare la movida dell’isla blanca. Certo, perchè Baby Marcelo è il personaggio trasgressivo ed ironico di Home of la Troya, una volta la Troya Asesina, tra i Party più conosciuti del pianeta. Dopo anni all’Amnesia, la festa si è trasferita allo Space, ma poco è cambiato per Macelo, il simbolo del party è lui, non certo dj Oliver, bravissimo senz’altro, ma non così noto. I travestimenti di Marcelo sono androgini, trash, futuristici, barocchi... Caotici e assolutamente contemporanei. Questa parte della storia, o meglio, della carriera di Marcelo (tutti lo chiamano così, il vero nome è italiano ma meglio lasciarlo nell’ombra), la conoscono tutti anche troppo bene e spesso fanno confusione tra l’artista, la persona e il personaggio, un po’ come capita tra Hugh Laurie e il suo Doctor House. Giuliano Bavutti Con Giusy Consoli Riuscirci a parlare, soprattutto al telefono, è un’impresa titanica. A differenza di tanti, troppi, gestori e proprietari di club, e nonostante mille impegni anche diurni, Giuliano è ancora un vero pr ed è costantemente impegnato a parlare con questo o quello dei suoi dj, collaboratori, partner, colleghi. La forza de Le Folies de Pigalle, l’organizzazione che ha creato un bel po’ d’anni fa con Giusy Consoli, è proprio la sua, quella d’un personaggio (ma anche di una persona) che non si stanca mai. Tutto ciò si nota anche senza conoscere personalmente mr Bavutti, basta andare a ballare in un club in cui ci sia la sua serata. Altrove i performer si alternano sul palco ogni 20 minuti, mezz’ora, le trovano tutte pur di smettere di lavorare (certo, lavorare) qualche minuto prima rispetto al dovuto. I ragazzi e le ragazze de Le Folies, al contrario, semplicemente, non smettono mai di ballare, dalle 1 alle 5 del mattino e oltre perché non stanno semplicemente lavorando. Loro in discoteca, oltre a fare una splendida figura (chi ama i muscolosi li trova, chi ama le modelle sexy le trova, chi ama la trasgressione trova pure quella...) si divertono come matti e hanno capito cosa vogliono i clienti d’una disco. Vogliono professionisti che siano accessibili, non lontani anni luce da loro, gente che quando gli chiedi di fare una foto insieme sorride ed è contento, sempre, anche quando le foto diventano decine, decine e decine. Le Folies, come i clubber sanno benissimo, gira per tutto il centro nord Italia (Mazoom, Bolgia, Cocoricò Amnesia solo per citare alcuni dei club in cui passa più spesso), ma è di casa vicino alla Caserma Cavalli di Reggio Emilia. Due volta al mese, l’Italia che balla con stile ma anche con ottima house si ritrova alla discoteca Adrenanaline. Ecco come Bavutti, uno che sa pure scrivere, oltrechè mandare sms, presenta la sua festa: “Al Folies sunday Tea-dance c’è una rigida selezione all’ingresso. La serata si rivolge ad un pubblico educato, ben vestito e adulto. Chi non rispecchia le esigenze della serata non e’ gradito. Vietato l’ingresso ai ragazzini scalmanati. Bocciatissimi: felpe con cappuccio e maniche lunghe con stelline e striscie tipo carcerato, berretto di ultima tipo benzinaio, occhiali di plastica colorati tipo Sandra Mondaini, collana di perle (orrenda)... Vestiti così e stai sicuro di non entrare”. www.lesfoliesdepigalle.com Marcelo, l’attore e il professionista, ha studiato e anni e anni prima di diventare un’icona, anzi proprio grazie alla sua preparazione è riuscito a diventare tale e distinguersi dalle migliaia di dilettanti e viveur che animano le notti mezzo mondo. Marcelo ha preso parte a spettacoli teatrali classici e sperimentali, ha cantato come tenore in concerti dedicati ai canti gregoriani e alla musica polifonica (Schola Cantorum – Opera di Roma). Inoltre, prima di scivolare nella notte, ha lavorato come mimo in molti spettacoli e Opere, sotto la direzione di personaggi del calibro di Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini e Lindsay Kemp, registi e coreografi di prim’ordine noti in tutto il mondo. “Oggi, dopo tanti anni di performance in discoteca, tutto ciò mi manca e non poco. Voglio tornare anche a fare teatro in location sperimentali, voglio interpretare anche nuovi personaggi. Baby Marcelo non mi va stretto perché l’ho creato io ed è una parte di me, ma credo sia giusto anche cambiare”, racconta Marcelo, che come tutti gli artisti veri non capisce che il suo ruolo di ‘divulgatore’ avvicina al teatro e all’arte anche chi probabilmente sotto un palcoscenico non si avvicinerebbe mai. Per lui stupire e coinvolgere è un fatto naturale. “I trampoli e il trucco eccessivo per me vogliono dire Ibiza e in ogni personaggio che creo continuo a riproporli, saranno come anche in futuro, ma credo che oltre a Baby Marcelo farò di più”. www.babymarcelo.com HH • 30 da sinistra: Giuliano Bavutti con performer Folies Pigalle, Giuliano Bavutti (al centro), assieme a Valentno Rossi HH • 31 Disco Music CD VS CLUB Disco Music Ma la strada per i club italiani è ancora lunga e tutta in salita. Troppe realtà conosciute per la propria musica scelgono di non pubblicare cd con continuità, oppure di pubblicare prodotti civetta che non sono all’altezza della loro fama. Gli esempi sono tanti, troppi per elencarli qui, ma la comunicazione, va ricordato, è sempre un’arma a doppio taglio. Se un club può crescere grazie a un bel cd, senz’altro ha un danno d’immagine se si lega a un prodotto scadente. Intendiamoci, un conto è produrre il solito cd prodotto risparmiando su tutto (musica, grafica, packaging, etc), una compilation buona da regalare ai clienti più affezionati. Un altro è inventarsi qualcosa, come Claude Challe fece a metà anni ’90 col suo club e poi con le sue compilation. I cofanetti in cartone di Buddha Bar ancora oggi ‘funzionano’ perché in un attimo fanno capire che dentro c’è musica d’un certo tipo, che dura. Spesso, purtroppo, oltre ai soldi, mancano le idee ma quando ci sono i risultati, nelle vendite e nella comunicazione, arrivano. Un esempio da seguire lo si trova nella vivissima scena berlinese. Il Watergate è da sempre uno dei club più rispettati nell’underground della città e per la sua prima compilation ha scelto un suono cupo ma cool, quello di Onur Ozer e un’illustrazione in copertina forte ma colorata, che in un attimo comunica la realtà della discoteca. Con un debutto così, c’è da aspettarsi una lunga serie di successi. Qual è il modo migliore per far conoscere un club in giro per il mondo? Come si fa a comunicare la magia di uno spazio anche a chi non ci ha mai messo piede? Come spesso accade in ambito comunicazione – stile & dintorni, ambiti nei quali l’Italia guidava e oggi spesso rincorre, bisogna guardare altrove. Ad esempio, aldilà delle Alpi per accorgersi che senza serie di compilation come Hotel Costes e Buddha Bar, probabilmente, Parigi sarebbe ancora la capitale preferita dagli innamorati… ma non certo anche quella dei club – restaurant rilassanti & chic. Quello che dalle nostre parti spesso non vogliamo capire è che dentro la confezione fashion dei cd francesi c’è ottima musica e tanta ricerca. Stephane Pompougnac il 18 settembre ha presentato l’11esimo volume della serie Hotel Costes addirittura in un altro locale, il China Club di Parigi, come se il mito fosse diventato troppo grande per il locale dei fratelli Costes. Ravin ascolta centinaia e centinaia di brani prima di selezionare i 30, 35 che diventeranno il nuovo volume di Buddha Bar. Recentemente la serie è diventata anche un progetto multimediale con BB Ocean, un cd + dvd dedicato al relax e a chi vuole viaggiare con la fantasia in luoghi esotici senza muoversi da casa. Una delle pochissime serie italiane che per qualità musicale può rivaleggiare con quelle straniere è senz’altro quella pubblicata da Pride Records, la label legata a White Trash, la one night più storica del Mazoom Le Plaisir. Ogni anno esce un nuovo volume che cambia col sound del club e con ciò che il suo storico resident Walter S propone. HH • 32 E’ piuttosto inutile infatti, se lo scopo non è solo quello di regalarlo ad amici e clienti, produrre un solo cd e non distribuirlo nei negozi o almeno negli internet stores. Un buon primo passo l’ha fatto il Bnn di Cabras, in Sardegna, che ha affidato la selezione del suo primo cd a un professionista serio come Michele Menini e a Saifam, una solida realtà del settore discografico. Proseguendo con gli esempi di successo, le compilation Papeete Beach che oggi affollano gli autogrill italiani sono cresciute insieme al mito della spiaggia più movimentata d’Italia e ogni 6 mesi esce un nuovo volume col sound del momento. In questo caso la distribuzione è affidata a Self, che distribuisce anche i cd di m2o, l’unico dance network italiano (ben 19 cd pubblicati in un periodo di tempo limitato da Time Records, altra dance label storica). La fiorentina Audioglobe distribuisce invece alcune delle compilation più ‘chic’, quelle di Wagram (Buddha Bar, Hotel Costes, Saint Germain) ma anche quelle del Circo Loco pubblicate dalla mitica Moon Harbour Records e pure i cd di Azuli, la casa discografica di Dave Piccioni. Ogni distribuzione discografica seria seleziona con attenzione i cd che poi distribuisce, per cui per un club è molto importante presentarsi con un prodotto, o meglio, una serie di prodotti che non sfigurino in un negozio di dischi. Un’altra sicurezza del panorama italiano è la serie Supalova di Joe T Vannelli, arrivata ormai al quindicesimo cd: il top dj house riesce sempre a capire qual è il tipo di musica che il suo pubblico vuolea ascoltare grazie alla sua esperienza sulla pista da ballo e condensa quel sound in un cd che non lascia scampo. Inoltre Vannelli, a differenza di tanti colleghi, ha capito l’importanza della comunicazione e promuove i suoi cd (e contemporaneamente i suoi locali e le sue serate) tramite show e spot radiofonici su Radio Deejay, la radio più ascoltata in Italia. HH • 33 WARKING CLASS HORGHIDAN TINQUZZA: Studentessa e ragazza immagine di Antonio Bramclet WARKING CLASS Ma non trovi che circoli troppo alcol e troppa droga nei locali? Io non sono interessata a quelle cose. Penso che solo le persone molto stupitesi rovinano il divertimento abusando con le sostanze o con l’alcol. E poi ballare mi costringe a fare una vita sana. Mi pagano se resto in forma e sono elegante, bella e sana. Per fare la modella e la ragazza immagine devo allenarmi in palestra e non esagerare con il cibo. Insomma è una bella disciplina che mi serve anche per lo studio. Ma ti piace di più fare la modella o lavorare in discoteca? A me piace di più la discoteca. Fare la modella significa viaggiare e perdere delle giornate intere. Se voglio finire gli studi non posso permettermelo. Cosa pensi delle discoteche dove lavori? Sono locali molto belli e quando la serata è giusta è lo spettacolo più bello del mondo. E’ bellissimo vedere tanti ragazzi che si divertono tutti insieme. E sono contenta che un po’ del merito se si divertono è anche mio. Contatti per lavori pubblicitari e di ragazza immagine: [email protected] Molti ragazzi e ragazze uniscono lo studio al lavoro in discoteca. Si tratta di un modo efficace per aiutare le famiglie e per divertirsi. Tinquzza è una di loro e da quasi un anno unisce l’attività di modella per la pubblicità a quella di ragazza immagine nelle più importanti discoteche italiane. Tinquzza, lavorare in discoteca disturba il tuo curriculum scolastico? Direi di no, perché in discoteca lavoro solo il venerd ì e il sabato. Sono serate nelle quali se non lavorassi probabilmente andrei lo stesso in discoteca e quindi preferisco lavorare. In questo modo posso aiutare i miei a mantenermi e mettere da parte i soldi per l’università. Cosa vuoi fare da grande? Mi piacerebbe studiare per diventare medico. Sono ancora indecisa su quale ramo della medicina mi sento portata. Ma penso di avere ancora un po’ di tempo per decidere. La facoltà di medicina è molto costosa e quindi lavoro volentieri in discoteca perché prevedo di dovermi mantenere gli studi. C’è chi dice che lavorare in discoteca è rischioso? I tuoi genitori sono d’accordo? A me non pare. Ci vanno tutti e l’unica differenza con altre ragazze è che mi pagano per ballare. Penso di essere fortunata. Volendo studiare non credo esista un altro lavoro che potrei fare senza disturbare gli studi. Ho un bel rapporto con i miei genitori e loro hanno fiducia in me. Sanno che lo faccio per essere in parte indipendente e per non pesare troppo sulle loro spalle. HH • 34 HH • 35 MISS Valentina Avanzi, dalle disco a Miss Italia (e ritorno…) di Antonio Bramclet Valentina Avanzi ed Eleonora Busi da un anno circa portano avanti Diamond, un’agenzia con sede a Cremona che organizza eventi e contemporaneamente dà vita a corsi di portamento e valorizzazione dell’immagine, dizione, recitazione, make up (trucco e parrucco), dizione, recitazione. “E’ un’idea che ho avuto l’anno scorso dopo aver partecipato a Miss Italia”, racconta Valentina, già Meteorina del Tg4 per Emilio Fede, oggi 22enne. “Ho deciso di lasciare un po’ da parte la presenza in prima persona in tv e dedicarmi proprio all’insegnamento, un’attività che del resto avevo già svolto”. Che tipo di accoglienza ha avuto in città la vostra iniziativa? “All’inizio è stata dura. Cremona è una città piccola e piuttosto chiusa. Poi però pian piano si è capito che le nostre sono iniziative serie. E’ servito molto anche l’appoggio del quotidiano locale La Provincia. La visibilità sul giornale ci ha dato senz’altro una mano. Oggi invece le cose sono decisamente partite e spero di riuscire a coinvolgere anche persone che non hanno l’obiettivo di sfondare in tv o altrove. Chi frequenta la nostre 10 lezioni poi spesso cambia, si sente meglio, meno timido e più sicuro. Quello che ci vuole per affrontare la propria vita, professionale e non”. Che tipo di persone frequentano la vostra scuola e che tipo di docenti avete? In questo momento soprattutto giovani ragazze ma sono convinta che un corso di portamento serva all’autostima di tutti, anche di chi non ha vent’anni. Ho visto molte persone cambiare in meglio, come dicevo. Sapersi truccare bene serve a tutte le età. Tra i diversi docenti che abbiamo, segnalo il regista teatrale Beppe Arena, un professionista che per noi insegna dizione e recitazione e Paulo Renfle, fotografo di fama internazionale. Grazie al loro lavoro ogni lezione diventa imprendibile. Dicevi che quella con Diamond non è la tua prima esperienza come insegnante di portamento E’ vero, prima di partecipare a Miss Italia ho fatto un corso di portamento e poi sono rimasta nella scuola a insegnare. Visto che mi sembrava che i gestori della scuola si volessero approfittare della visibilità che ho avuto col concorso, ho deciso di organizzare HH • 36 MISS la mia attività da sola... Anzi con la mia socia Eleonora Busi. Siamo un’ottima coppia professionale, credo. Io sono di solito dolce e tranquilla, lei invece spesso bacchetta chi si trova di fronte. Insieme troviamo sempre il modo giusto di risolvere i problemi. Che tipo di eventi organizzi nei locali? Sto organizzando proprio adesso un fashion party prenatalizio in una grande discoteca del nord. La data è quella del 20 dicembre e oltre alla solito student party pre natalizio abbiamo previsto un concorso di bellezza che eleggerà il più bello e la più bella tra gli studenti delle scuole di Cremona. Abbiamo già una settantina di iscritti, e senz’altro qualcun altro arriverà, per cui non possiamo farli sfilare tutti. Abbiamo quindi previsto dei casting preliminari in cui io ed Eleonora valuteremo i ragazzi in modo concreto, direi... Come? Li fotograferemo tutti, non solo i 30 circa che selezioneremo per la finale. Infatti stamperemo un un calendario che sarà distribuito grazie anche alla Provincia di Cremona. E poi, quando si vede una sfilata che concretamente prende vita, sembra tutto facile... In realtà ogni spettacolo prevede tante prove e tanto sacrificio. Che rapporto hai con i locali e in particolare con le discoteche? In questo periodo vado a ballare un po’ meno rispetto al passato, ma ho lavorato in discoteca ogni weekend per anni, fin da quando ero molto giovane. Accompagnavo i clienti ai tavoli oppure stavo alle liste alla Centrale Del Latte, una delle disco più importanti della zona in cui abitavo (oggi Valentina vive a Torino, ndr)... Ogni sera mi divertivo e conoscevo gente nuova. In discoteca vanno tutti, non solo chi è in vena di eccessi, per cui ho conosciuto persone d’ogni genere. Sono stati gli anni più importanti della mia vita. Cos’hai imparato da questa tua lunga attività nei locali? Mi viene da dire che non ho imparato niente, visto che accompagnavo, semplicemente, dei clienti al tavolo... ma probabilmente non è così. Ripeto, sono stati gli anni più belli della mia vita, in discoteca sono cresciuta in modo spensierato. Non sempre chi lavora di notte fa una vita sregolata. Non fosse altro per il fatto che è ho capito che sul lavoro devi sorridere sempre, sia quando sei felice che quando non lo sei. E’ finzione? Forse si, ma un sorriso alle persone fa piacere, il broncio no. Cosa vedi nel tuo futuro professionale? In questo periodo abito a Torino e insieme ad una fotografa sto aprendo un’altra scuola di portamento. Abbiamo già trovato i locali, stiamo finendo i lavori di ristrutturazione. Se dalla tv arriveranno proposte davvero interessanti, ovviamente risponderò di si. Ma questa dell’insegnamento non è affatto un’attività di ripiego. Mi dà emozione aiutare tante persone a tirar fuori il meglio di sé. HH • 37 Dj Tracks Dj Tracks Made in Italy Alex Gaudino vs Nari & Milani, “I’m a Dj” In copertina su Donna di Republica questa settimana (parlo di quando sto scrivendo) c’è Beck, quello che più o meno 10 anni fa scrisse Loser, il cui ritornello faceva così: “Sono un perdente baby, perché non mi ammazzi”. La hit dei tre dj italiani è ‘solo’ un’ottima cover dance. Voto 7. (LT) Si parla sempre, forse troppo, dei top dj internazionali e delle loro produzioni discografiche. In realtà, dopo un periodo un po’ così, i musicisti italiani si sono svegliati e stanno tirando fuori una bomba dopo l’altra. Le segnaliamo qui, su Happy Hours, non per segnalarle ai dj che dovrebbero già conoscerle, nè per far sapere ai proprietari dei club che i loro dj fanno anche dischi, non li mettono soltanto. Lo scopo è quello di creare un movimento, un circolo virtuoso che faccia bene a tutti quanti. Noi italiani, si sa, siamo sempre in competizione, soprattutto tra noi e la cosa non è mica troppo intelligente. Anzi. W la dance italiana quindi, tutta quanta. Cristian Marchi feat. Dr Feel X, “Love, Sex, American Express” Una chicca, un piccolo capolavoro a base di house, divertimento, suono e ironia. Chi non ha pensato, anche solo una volta, che l’amore, il sesso e le carte di credito (ovvero i soldi) sono legati? 8 a Dr Feel X e 10 a Cristian Marchi, che ne sa una più dei diavolo. (LT) Cristian Viviano, “A Vucciria” “Faro uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante, per noi e per il pubblico”, diceva Cristian Viviano, qualche mese fa, ribadendo che l’unione con Dj Walter S (che qui fa il remixer). Si parte con un’effusione fra un sound freddo di origine dusseldorfiana e il calore della terra, con la digitalizzazioneche sfida la genuinità di un borgo palermitano. Disponibile su Beatport. (William Mazoom Lab) St. Connection & Sergio Mauri, “Jesus” Una bella traccia che tempo fa Sergio presentava così. “C’è dentro una citazione dei Bee Gees e ha un ritmo molto ‘dritto’, come vuole la tendenza del momento, in stile Brazil street. So che non dovrei dirlo, ma mi sembra davvero molto forte”. I risultati di vendita sono arrivato. Voto 9. (LT) Tindell, “Dusted” La traccia è accompagnata da suoni transitori, in una sconcertante ma efficace linearità che non sminuisce l’ecletticità artistica d’un progetto che fa capo a Walter S e Fabio Valentino. E’ un vero e proprio viaggio nei meandri della Tech house, tra l’altro recentemente entrato nella prestigiosa top 20 di Beatport. (William Mazoom Lab) HH • 38 HH • 39 BEVERAGE BEVERAGE Il gusto morbido e pieno d’un gin unico di L.T. In questo numero di HH, invece che presentare normalmente un nuovo drink o un nuovo prodotto, lasciamo la parola ad Antonio Frasson che ci racconta in modo insolito uno dei suoi prodotti e, contemporanemente, la filosofia della sua azienda. Quando ho visto una bottiglia del nostro HENRY MORGAN’S DRY GIN in bella mostra sullo scaffale impolverato di un bar parrocchiale di un paesino sperduto fra le colline toscane, ho sorriso, e mi sono sentito quasi a casa. Ma dai, anche qua, ho pensato… Tre giorni dopo in un locale capitolino perso nei suggestivi vicoli di Trastevere incontro Jonker, nome d’arte per barman freestyle, che mi propone un cocktail speciale, nuovissimo, di sua invenzione, e mi chiede di battezzarlo. Il cocktail e’ tenero e deciso, fresco e pungente… “come questo gin, vedi”, mi dice il barman che mi e mi fa vedere ancora HENRY MORGAN’S, e continua. “E’ uno dei pochi che mantiene il gusto pieno e al tempo stesso morbido ed un aroma fruttato”… Ecco, questo tipo di testimonianze, piccole ma vere, raccontano sul campo il successo che DISTILLATI GROUP ha riscosso in anni di impegno serio e dedizione vera. Un’azienda che, con una linea di prodotti ideati per il mondo disco e non solo, è entrata di prepotenza nelle serate dei locali notturni piú prestigiosi a livello nazionale, nel lessico familiare degli addetti ai lavori piú esigenti. Nel tempo è diventan partner spesso insostituibile del lavoro di chi sta dietro un banco e pure nei gusti dei consumatori più attenti e meno conformisti. Professionalità e serietà nei rapporti commerciali, accurata selezione delle materie prime e un’attenzione particolare all’immagine delle proprie linee sono la forza di Distillati Group. Il risultato sono prodotti di indubbia qualitá e competitivi sul mercato, ottimi da bere e belli da vedere, di gusto ricercato ed eleganti nei particolari. E’ come trovarsi su un antico veliero sospinto da un vento freschissimo e noi vi aspettiamo a bordo. Magari vi racconto che fine ha fatto Jonker. www.distillatigroup.com HH • 40 HH • 41 fashion & club life TOYWATCH UN orologio A MISURA D’entertaiment di Antonio Bramclet Mara Poletti Mara Poletti e Marco Vitali, grandi amatori di orologi, hanno creato con ToyWatch, un accessorio innovativo, dalla doppia anima: una collezione di orologi in policarbonato, e altri materiali innovativi (per il mondo degli orologi), pensati e realizzati secondo la precisa volontà di essere originali, sapendo distinguersi con classe. Ma questi orologi sono anche oggetti di grande contenuto emozionale e perfettamente congruenti con lo stile di vita di chi ama giocare con musica, ballo, spettacolo. Sono lussuosi senza essere ingombranti; strizzano l’occhio ai modaioli senza in realtà seguire nessuna moda; sono preziosi senza risultare ingombranti. Sembrano dunque perfetti per chi ama la night life di qualità: quella tanto per intenderci che non inciampa nell’esibizionismo dozzinale o nel presenzialismo ad effetto, bensì interpreta il lato giocoso della vita e ne cerca il riverbero anche nelle cose di cui si circonda. Lo stile giocoso di Toywatch è trasversale a tutto: permette raffinate concordanze con l’abbigliamento oppure il contrario. Possono coordinarsi o possono semplicemente essere quel tocco di eccentricità che a volte è necessario per sdrammatizzare un look o un stile. HH • 42 fashion & club life Da alcuni anni ToyWatch propone sempre modelli vincenti, che mettono d’accordo tutti, dai puristi delle lancette ai collezionisti più rigorosi, non deludendo nemmeno le aspettative dei modaioli esigenti. Dal classico senza tempo ai materiali futuribili e high tech come il policarbonato, resistente e ultraleggero, le collezioni spaziano dalle proposte sportive alle più fashion, con cinturini in canetè, canvas e satin, quadranti preziosi dall’effetto lucido e opaco, fino ad arrivare a modelli con il teschio da veri trend setter. Il brand ToyWatch diventa dunque sinonimo di glamour e lusso, un lusso nuovo, malizioso, tutto da esibire; un accessorio divenuto oramai un cult, anche a livello internazionale. Lo sanno bene star del calibro di Madonna, Naomi Campbell, Leonardo Di Caprio, Michael Jordan, Robbie Williams, Silvester Stallone e Oprah Winfrey che lo hanno scelto, richiedendone spesso delle personalizzazioni. La distribuzione di Toywatch avviene secondo i criteri dei marchi di lusso. Non è possibile incontralo in tutti i negozi. I negozi monomarca in Italia sono tre: a Milano in Via Montenapoleone, a Roma in Alicia Keys indossa un ToyWatch durante il Black Ball, una serata benefica. Via del Babuino e a Porto Cervo in piazzetta degli Archi, mentre all’estero si trovano a Bangkok , a Macao, Istambul e Richmond (Canada). Ma corner Toywatch cominciano a diffondersi in tutte le città più importanti. Per conoscere tutta la collezione è meglio consultare il sito www.toy-watch.com. Purtroppo non è ancora prevista una vendita on line. La strategia della marca prevede un contatto diretto tra cliente e oggetto. La fisicità e il design del prodotto è fondamentale per quei contenuti emozionali e immateriali considerati dai fondatori il vero valore aggiunto di Toy. Per esempio il ceramic automatic stones, un modello con la base in ceramica, non può essere completamente valorizzato solo da una immagine: reclama il contatto, la fisicità… Anche a livello di comunicazione è un orologio che non ama troppo la pubblicità tradizionale. Preferisce di gran lunga gli eventi di prestigio come le serate in discoteca come quella al Billionare e nelle più importanti città del mondo. HH • 43 FASHION LIFESTYLE Fashion disco style xXx, il disco party di Diesel di L. T. FASHION LIFESTYLE 18 tra le più grandi città del mondo, 8 fusi orario diversi, un solo gigantesco party. Ecco come Diesel, forse il brand italiano più importante degli ultimi anni a livello sociale, ha festeggiato il suo trentesimo compleanno. Domenica 11 Ottobre 2008 alle 18 ora di Tokyo, Diesel ha lanciato una sorta di ‘festa in discoteca’ che si è svolta contemporaneamente a: Beijing, Dubai, Tel Aviv, Atene, Amsterdam, Milano, Zurigo, Monaco, Parigi, Stoccolma, Copenhagen, Barcellona, Oslo, Helsinki, Londra e San Paolo. Migliaia di fan e centinaia di dj e artisti tra più famosi del mondo hanno fatto sì che migliaia di giovani (e meno giovani) abbiano ballato per ore come se non ci dovesse essere un domani. Certo, molti addetti ai lavori si sono lamentati della ressa e del caos... ma come si sa, Diesel è davvero un marchio democratico. Diesel Party New York Diesel Party New York Renzo Rosso con Lindsay Lohan HH • 44 HH • 45 FASHION LIFESTYLE FASHION LIFESTYLE Il marchio di Renzo Rosso veste vip e non vip e proprio questo, probabilmente, ha scelto di festeggiare prima con divertente video ‘porno’ sul web e poi ballando in discoteca, contraddicendo certi cool hunter che non considerano più la disco un luogo ‘cool’... Quando c’è da festeggiare, djs e disoteche, sono ancora il massimo, alternative più colte e raffinate restano nella mente di tanti esperti che di notte, di solito, dormono. Tornano al party multi cittadino di Diesel, tra gli altri si sono esibiti N*E*R*D*, M.I.A., Chaka Khan, Joel and Benji Madden, 2manydjs, Soulwax, Mr Oizo, Junkie XL, Steve Aoki, Uffie, David Holmes, Pedro Winter, The Cool Kids, New Young Pony Club, The View, Mark Ronson, Amanda Lepore. A Milano, in particolare, c’è stato una sorta di viaggio musicale lungo ovviamente 30 anni cpm acrobati, contorsionisti, lanciafiamme e percussionisti. Sul palco si sono avvicendati artisti leggendari come Earth Wind & Fire, Sister Bliss, Lindstrom, Diskjokke, Who Made Who e Chicks on Speed. A New York invece l’evento si è tenuto al leggendario Pier 3 presso di Brooklin da cui si gode una vista spettacolare sui grattacieli di Manhattan. Ispirato ai circhi itineranti della vecchia Europa degli anni passati, il Diesel xXx “Rock and Roll Circus” ha messo in scena un show circense con cabaret, mangiatori di fuoco, trapezisti, mangiatori di spade... e alla fine, come è ovvio che sia, tutti a ballare come in discoteca a ritmo della musica selezionata da diversi dj. Diesel Party Milano Diesel Party Milano Diesel Party Milano HH • 46 HH • 47 music group music group Nel mondo delle sale da ballo siamo abituati ad ascoltare orchestre che si esibiscono da anni nei nostri locali. La gente le conosce, le apprezza, cerca i loro calendari, compra le loro ultime pubblicazioni e considera i loro leader componenti della propria famiglia. Allora ci chiediamo: questo mercato è destinato a chiudersi a cerchio intorno a chi si è, giustamente, guadagnato un posto d’onore o esiste la possibilità di poter accogliere nuove orchestre? I giovani musicisti si possono affacciare in questo mondo e trovare spazio per esprimersi oppure per avere successo è inderogabile avere vissuto la gioventù negli anni sessanta? e Sandro del passo successivo, cioè la programmazione della parte artistica. “A questo punto arriva la parte più delicata ovvero la scelta del repertorio. Un errore ricorrente è quello di scegliere solo ed esclusivamente brani che piacciono ai vari componenti del gruppo. Bisogna tenere presente, invece, che la gente viene nei locali per ballare ed ascoltare buona musica quindi tutto ciò che si suona deve essere adattato a tale scopo; inoltre uno dei segreti per accontentare tutti è quello di non insistere troppo con lo stesso genere, ma offrire un programma internazionale.” Ora che l’orchestra è pronta, sono stati assolti tutti gli obblighi amministrativi e il repertorio è stato scelto con cura, cosa bisogna fare per farsi conoscere in questo settore? “E’ fondamentale superare l’iniziale diffidenza dei gestori e del pubblico. E’ difficile, soprattutto in questi tempi di crisi, trovare agenzie e gestori che diano fiducia ad un nuovo gruppo; tutto questo è comprensibile perché il pubblico è molto esigente e quindi non ci si può permettere di sbagliare la programmazione delle orchestre in un locale. Quindi alle nuove formazioni vengono date delle serate di “prova” in giorni non standard ( prefestivi o feste private ). Di questo tipo di serate, però, ce ne sono poche nell’arco di un anno, per cui si deve essere convincenti nel proporsi al gestore e quando si è sul palco dimostrare la propria validità musicale e professionale, perché bisogna riuscire a convincere la giuria del locale: il pubblico pagante. Se il pubblico si è divertito, è riuscito Per avere spiegazioni in merito ci siamo rivolti a tre giovani musicisti che in questa avventura si sono imbarcati da qualche anno, però si ricordano ancora perfettamente quale iter hanno dovuto seguire per iniziare. I loro nomi sono Paola, Enrico e Sandro e sono i componenti dell’orchestra Paola Dami’. Quali sono le prime difficoltà che incontra un gruppo di musicisti che vuole formare un’orchestra? “Formare e gestire un’orchestra o un gruppo musicale può sembrare in apparenza molto semplice e poco impegnativo, ma le difficoltà sono, in realtà, molte e di varia natura. La prima che si incontra è di carattere economico, infatti per avviare un’orchestra è necessario investire un cospicuo capitale. Servono tutte le attrezzature audio, un impianto luci, un mezzo per il trasporto e il materiale pubblicitario. In seguito bisogna provvedere alla parte burocratica, costituire una ditta, adempiere a tutti gli obblighi fiscali e richiedere le agibilità previste dalle vigenti normative.” Per questo i tre ragazzi si sono divisi i compiti, Enrico si occupa della parte amministrativa, Paola a ballare con il tempo giusto e ha ascoltato un bel programma musicale allora emette un “verdetto” positivo. A questo punto il gestore ha tutto l’interesse a programmare la nuova orchestra. Certo, prima che un nuovo gruppo entri a far parte di un giro di locali che gli permetta di avere un calendario che possa garantire il sostentamento dell’orchestra, passa parecchio tempo. Quindi il rischio è che durante questo periodo il gruppo non riesca a sopravvivere.” Voi siete non solo sopravvissuti, ma ora siete una delle giovani orchestre più richieste nei locali e nelle feste di piazza, vero? “ Ci siamo impegnati molto e dopo tanti sacrifici siamo riusciti a raggiungere un ragguardevole traguardo. Però, come in tutti i settori, è necessario non fermarsi sugli allori. Noi per incrementare il nostro pubblico presentiamo un programma su un’emittente locale piemontese e collaboriamo con una radio nazionale.” A questo punto, tirando le somme, se si vuole intraprendere l’avventura dei locali da ballo è necessario avere una buona preparazione musicale, un po’ di spirito imprenditoriale, tanta pazienza, tanta umiltà e, ciò che non guasta mai, un pizzico di fortuna. QUALI SONO LE DIFFICOLTA’ CHE UN MUSICISTA INCONTRA SE VUOLE COSTITUIRE UN NUOVO GRUPPO? di Simona Barisio HH • 48 HH • 49 assointrattenimento Visibilità on line su Tilllate? Uno sconto per i soci Asso Intrattenimento Tilllate.com di L. T. HH • 50 Tilllate.com è probabilmente il più importante portale al mondo per quel che riguarda il clubbing. A differenza di altri siti e magazine sui locali, è dedicato solo e soltanto alle discoteche. Nato da un’idea di un gruppo di giovani svizzeri, raggiunge mensilmente a livello oltre 2.8 milioni di utenti di 18 - 35enni. Gli utenti registrati nel mondo sono oltre 700.000 e le immagini presenti sul portale ben 16 milioni. Gran parte dei servizi di Tilllate sono gratuiti e molti pr utilizzano il portale per segnalare gli eventi e le serate che seguono, ed è questa la fortza del portale, ma ovviamente è possibile farsi pubblicità con banner, articoli, redazioni nelle newslettere e tramte i flyer che i fotografi Tilllate distibuiscono quando scattano le loro belle immagini. Ai soci di Asso Intrattenimento e ai lettori di Happy Hours che vogliano dare visibilità al proprio locale, Tilllate offre uno sconto del 20% sulle sue abituali tariffe. Basta contattare Andrea Manfredi, uno dei responsabili del portale in Italia, via mail a [email protected] A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 51 Alla Cortese Attenzione Proff.re Giovanni Serpelloni Presidenza Consiglio dei Ministri Ufficio Sottosegretario Senatore Carlo Giovanardi Dipartimento Nazionale Antidroga PROPOSTA ASSO INTRATTENIMENTO Ill.mo Proff.re Giovanni Serpelloni, a seguito dell’incontro intercorso nell’ufficio del Sottosegretario di Stato Senatore Avv. Carlo Giovanardi, dopo una attenta e accurata valutazione fatta al proprio interno dall’Associazione che rappresento, sono a confermarLe la nostra più efficace e sincera volontà di collaborare con il Dipartimento che Lei dirige e nel contempo colgo l’occasione per sottoporLe alcune proposte tecnico operative che potrebbero mettere fine ad annose problematiche relative al nostro settore. Come ben sa, prendendo spunto dalla tragedia successa alla sedicenne di Rovigo morta al Lido di Venezia per ingerimento di ecstasy mista ad alcol consumato durante un rave-party illegale (consumato in un party dis-organizzato in modo da sfuggire un qualsiasi controllo e responsabilità), l’organizzazione di feste abusive e l’eccessivo permissivismo delle pubbliche amministrazioni soprattutto in ambito comunale, sta gravemente ledendo gli interessi della categoria che rappresento e sta anche aprendo delle vere e proprie voragini di illegalità soprattutto nel mondo dei locali notturni. Ancora una volta la terribile convergenza di rave-party, di intrattenimenti illegali (molte volte effettuati anche all’interno di pubblici esercizi tipo bar/circoli) e droga, presenta un conto inaccettabile per tutti. Le istituzioni stanno perdendo la guerra contro la droga e pochi si rendono conto della complessità del problema. Per anni si è voluto vedere solo nella discoteca azienda la ragione di tutti i mali. Un colpo per volta amministratori e politici hanno demolito la possibilità che esistessero aziende della notte, sane. Il risultato è che oggi i ragazzi trovano l’effetto rave dappertutto: sulle spiagge, in locali dove si effettua intrattenimento e spettacolo in modo abusivo, in feste non autorizzate, nelle piazze delle città divenute in gran parte teatro di veri e propri rave-party ogni sabato sera. Di conseguenza il marketing criminoso della droga è aumentato a dismisura e la cultura dello sballo è divenuto uno stile di vita. Come presidente di Asso intrattenimento voglio mandare un messaggio chiaro e forte al legislatore: la battaglia contro la droga non si può vincere solo con HH • 52 assointrattenimento il proibizionismo totale; occorrono delle alleanze e un appello al senso di responsabilità di chi fa impresa nei contesti e nel tempo in cui i ragazzi si vogliono divertire. Senza una rete di aziende sane e profittevoli il contesto della notte rimarrà nelle mani di improvvisati e di una ritualità a rischio. Solo la discoteca azienda può essere un avamposto per controllare da vicino e in tempo reale le tattiche criminose di chi seguendo la strada della musica vuole fare business sulla pelle dei giovani. Nel corso del nostro incontro, caro Professore, si ragionava efficacemente su come la nostra categoria di imprenditori sia da considerarsi a pieno titolo come “Categoria di Lavoratori a Rischio” sia per il settore di cui ci occupiamo e, a maggior ragione, per la dirittura morale che occorre mantenere in forza dell’attività di intrattenimento che svolgiamo rivolta soprattutto ai giovani. E’ necessario dunque creare le condizioni per cui i soggetti organizzatori di eventi di spettacolo ed intrattenimento siano inseriti nelle categorie di lavoratori a rischio, come piloti, medici, ecc. anche al fine, oltre che della formazione di base, di una immediata identificazione dei responsabili di ogno manifestazione e quindi di una forte presa di responsabilità degli addetti al settore del divertimento notturno. Urge un’iniziativa normata per cui ogni singolo imprenditore o organizzatore del mondo della notte abbia ben chiaro il ruolo che esercita nel sociale e la trasparenza, anche della vita privata, che egli deve avere nei confronti della cittadinanza. Consapevoli quindi del delicato compito anche sociale del nostro operare proponiamo l’istituzione su tutto il territorio nazionale di un ALBO PROFESSIONALE degli OPERATORI DELL’INTRATTENIMENTO e SPETTACOLO, ove tra le priorità necessarie per l’iscrizione siano prescritti obbligatoriamente controlli medico sanitari (così come si faceva un tempo per gli operatori dell’alimentare) diretti a verificare le buone condizioni psico-fisiche ma anche eventuali contatti con abitudini illegali legate all’uso di droga o all’abuso di alcool. NON PUO’ ESSERCI UN MONDO DELLA NOTTE SANO SE NON SONO SANI PER PRIMI GLI OPERATORI. Potrebbe essere quindi questa la strada per il riordino di questo settore ormai distrutto dall’abusivismo che oltre a danneggiare le aziende danneggia la società. Proposta di massima per normare la creazione dellAlbo Professionale: Nel particolare bisogna definire cosa si intende per mondo dell’intrattenimento e spettacolo : Secondo noi basterebbe usare come elemento discriminante l’elemento BALLO. A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 53 assointrattenimento Per organizzare tutte quelle manifestazioni in cui viene autorizzato il ballo, il richiedente deve essere iscritto all’albo. Riteniamo sia l’unico elemento che possa aiutarci ad individuare una categoria ben precisa, perché altrimenti si entrerebbe in altri ambiti e andremmo a invadere anche ambiti legislativi che hanno poco a vedere con il mondo discoteca tipo l’organizzazione di concerti o qualsivoglia altra manifestazione che vede l’intrattenimento come protagonista. Lezioni base di amministrazione (registri da tenere aggiornati / come comportarsi in caso di controlli / norme sulle assunzioni) Requisiti per l’iscrizione all’albo : Vorrei che Lei percepisse il passaggio importante e rischioso che la mia associazione sta intraprendendo. Ci sono migliaia di imprenditori che vogliono assumersi inedite responsabilità per poter avere la certezza di essere considerati, senza dubbi di sorta, una risorsa per il Paese. Ma non possiamo evitare di pensare che soltanto il loro successo sul mercato potrà incidere nello stile di vita dei giovani. Le discoteche sane devono essere più belle, più ricche, più di moda. Se riusciremo ad eliminare il sommerso del ballo si può invertire la tendenza al degrado degli ultimi 10 anni. A tal riguardo l’Albo professioanle è necessario ma non sufficiente. Occorre una doppia manovra: nuove regole e iniziative a supporto del livello di professionalità implicito nell’Albo; e demolizione sistematica da parte delle istituzioni di controllo di tutte le occorrenze che sinteticamente definiamo “abusivismo”. Il sindacato Asso-intrattenimento come promotore dell’iniziativa, con l’eventuale collaborazione dell’altro sindacato di categoria, si attiva per redigere e aggiornare l’albo: le regole di accertamento devono essere uguali per tutti. Si potrebbero fare delle sessioni di esami periodicamente presso una sede / tre sedi nazionali = NORD / CENTRO / SUD e ISOLE L’iscrizione all’albo avrà un costo ( ma sarebbero opportuno che anche le istituzioni collaborassero ai costi, per incetivarne il successo) che permetterà la creazione di corsi necessari al conseguimento di tutti i requisiti. Presso le 3 sedi possiamo istituire 2 volte all’anno i corsi intensivi per il conseguimento di tutti i requisiti. Questi corsi saranno tenuti da professionisti in ogni campo. Requisiti : Conseguimento del certificato di prevenzione incendi ALTO RISCHIO. Dimostrare che si è titolari di attività con autorizzazioni al ballo da almeno 3 anni, o che si è stati impiegati per 3 anni presso una società che ha gestito locali da ballo- in caso contrario obbligatorio il corso di formazione. Titolare REC Negatività a test antidroga / antialcol = come quello che è già attivo in qualche regione / provincia per poter ottenere la patente di guida I test devono essere ripetuti secondo i parametri medici stabiliti dalle istituzioni. I test dovranno essere effettuati presso strutture riconosciute dalle autorità, e solo le strutture possono trasmettere all’ufficio competente l’esito degli esami, affinché ogni iscritto possa continuare nell’esercizio della sua attività. Chi non farà pervenire i test entro il periodo stabilito per ogni appuntamento annuale, verrà sospeso e tale sospensione verrà comunicata al questore della città ove l’iscritto esercita la propria attività Prima di conseguire l’iscrizione al registro, gli imprenditori dovranno seguire dei corsi intesivi presso le sedi preposte alla formazione riguardanti: Nozioni sulla normativa Diritti d’Autore Mantenimento della sicurezza e del decoro all’interno del Locale notturno ( Usi consentiti dalla legge agli operatori della sicurezza ) Nozioni mediche sugli effetti dell’abuso dell’alcol / droga (qui da valutare se l’imprenditore debba presentare il certificato di frequenza di un corso come quello che si richiede per la Prevenzione Incendi) HH • 54 Ovviamente questa assunzione etica e di resposabilità ha senso solo se le istituzioni consentiranno di operare, nei tempi di adeguazione che è necessario prevedere, solo gli imprenditori iscritti all’albo professionale. A nostro avviso una significativa e sinergica presa di posizione del Governo e degli imprenditori potrebbero finalmente portare alla cessazione di abusi di ogni natura nella gestione di party illegali e soprattutto del rave party percepito ovvero la pseudo festa organizzata da bar, da circoli o altro. Le segnalo che il rave party percepito è meno spettacolare ma molto più pericoloso e devastante per le abitudini dei giovani rispetto le grandi manifestazioni nazionali. L’attuale emergenza sull’abuso dell’alcol ha, mi passi l’espressione, il suo genius loci nelle decine di migliaia di pubblici esercizi che da una certa ora in poi funzionano strutturalmente come una festa sregolata, lasciandosi percepire dai giovani come un simil rave. Io sono sicuro che un Registro come quello richiesto dalla nostra Associazione potrebbe apparire come un chiaro segnale di coscienza degli imprenditori onesti e reponsabili da una parte e dall’altra un deterrente invalicabile per chi si improvvisa, spesso e volentieri, come organizzatore sporadico, che quasi sempre porta più danni che benefici. Mettendomi a disposizione per intavolare una proficua collaborazione, porgo vivissime cordialità Il Presidente Nazionale Luciano Zanchi A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 55 Senigallia Seminario AssoIntrattenimento di Antonio Bramclet Il 26 novembre, presso l’Hotel City si è tenuto l’ennesimo seminario dell’associazione sui temi cruciali per tutti gli imprenditori di discoteche. Di fronte ad una nutrita rappresentanza di proprietari delle discoteche provenienti da tutta la regione i consulenti di AssoIntrattenimento hanno messo a fuoco i problemi tecnici del settore. Hanno partecipato il presidente Luciano Zanchi, il vicepresidente Ezio Rizzoli, il responsabile della regione Marche Maurizio Girolimetti, il superconsulente del diritto d’autore dott. Emilio Tancredi, l’esperto di problematiche E.N.P.A.L.S. e consulente del lavoro dott. Maurizio Sogliano. Luciano Zanchi ha spiegato agli imprenditori convenuti lo scenario politico economico generale, così come può essere dedotto dopo i ripetuti incontri romani con eminenti rappresentanti del Governo e dell’opposizione. Subito dopo la parola è passata agli esperti. Molto seguito l’intervento di Tancredi sulle vicende dei cosiddetti Diritti connessi S.C.F. “Gli ultimi svilippi – ha detto l’esperto di Asso intrattenimento – vedono S.C.F. ritornare al sistema di incasso attraverso la Siae. Il problema più grave rimane la misura del compenso dovuto, visto che la società HH • 56 assointrattenimento che tutela le aziende fonografiche ha rotto in modo unilaterale il contratto con Asso intrattenimento”. Infatti da alcuni mesi S.C.F. oltre a mandare fatture regresse assurde fa del terrorismo sui locali. Che fare? La risposta dell’associazione è chiara e lineare: non pagare il vecchio e per quando dovuto per le nuove attività attenersi al vecchio contratto. Tancredi ha spiegato che il presidente Zanchi ha inviato da tempo le proposte per un nuovo accordo ma S.C.F. non accettandone i parametri non risponde e cerca di sfruttare le debolezze del settore ovvero intimidisce gli imprenditori disinformati avanzando richieste esorbitanti. Subito dopo la parola è andata a Soliani che ha tentato di far capire agli imprenditori le mosse necessarie per essere in regola con l’E.N.P.A.L.S. L’esperto del lavoro ha spiegato le diverse opzioni che possono risultare utili per rispondere al problema della comunicazione da fare alla istituzione preposta antecedente al collocamento. Sostanzialmente per l’imprenditore si tratta di comunicare entro il giorno prima della prestazione l’avvenuta assunzione. Soliani ha spiegato dunque i risvolti del contratto a chiamata (per i lavoratori sotto i 25 anni) e i relativi contributi e il contratto d’assunzione un giorno alla settimana. Sia sui problemi Siae e SCF e sia sul problema delle assunzioni Enpals sono dedicate rubriche di happy Hours alle quali rinvio il lettore che ne vuole sapere di più. Il seminario è proseguito con gli interventi degli imprenditori utili per focalizzare i problemi più sentiti sul territorio. Le domande sono state numerosissime e com’era lecito aspettarsi hanno avuto come protagonista la Siae. Tancredi con uno show all’altezza della sua competenza e fama ha rasserenato i presenti sottolineando la necessità di mantenere costanti i contatti con l’associazione. “La Siae fa il suo mestiere e non è un pericolo a patto di conoscere bene le regole e i propri diritti”… Con queste parole si è chiuso un incontro dal sapore diverso dalla solita riunione sindacale, che mi è parso molto gradito dal pubblico. A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 57 assointrattenimento Professionista Certificato da ASSOINTRATTENIMENTO IL LIBRO UNICO DEL LAVORO NICODATA s.n.c. di Sogliani M. & N. – Centro Elaborazione Dati Settore Spettacolo SOGLIANI geom. Maurizio & Dr.Nicola – Consulenti del Lavoro Via Brescia, 9 – 25019 Colombare di Sirmione (BS) Tel. 030/9906125 – Fax 030/916388 – 030/9197993 – 030/9904879 E- MAIL : HYPERLINK “mailto:[email protected]” [email protected] di Maurizio Sogliani Sirmione li 28/11/2008 A partire dal 1° Gennaio 2009 un’importante novità verrà introdotta nel mondo del lavoro italiano; infatti a partire da tale data entrerà in scena il Libro unico del Lavoro, che “manderà in pensione” i vecchi libro matricola, libro paga e registro presenze che per oltre 50 anni sono stati i libri obbligatori dell’impresa. Istituito con gli artt. 39 – 40 del Decreto Legislativo 112/2008, il libro unico del lavoro sarà il documento che conterrà tutti i dati aziendali, prima contenuti nel libro matricola, nel libro paga e nel registro presenze. Infatti nel libro unico saranno contenuti i dati anagrafici, contrattuali, previdenziali e fiscali relativi ai lavoratori dipendenti, ai titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e agli associati in partecipazione. La nuova disciplina, semplificando la struttura di gestione dei rapporti di lavoro, in particolare riguardo alla tenuta dei libri in azienda, ha finalità di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso , oltre che di snellimento degli oneri burocratici ed economici gravanti sulle imprese. Non è mia intenzione addentrarmi ulteriormente nelle specifiche caratteristiche della nuova disciplina ma preferisco fornire alcune utili risposte alle domande che, negli ultimi mesi, ci sono state frequentemente rivolte dai miei clienti, ovvero dai gestori di locali quali discoteche, lap- dance e night club. Sostanzialmente l’introduzione del Libro Unico può aumentare le problematiche burocratiche degli imprenditori? Dare una risposta certa a questa domanda può risultare difficile, solo il tempo ci potrà dire se questo cambiamento introdotto porterà delle agevolazioni in favore degli utenti. Certamente, dopo un primo studio della legge, appaiono chiare alcune modifiche che possono portare dei vantaggi al cittadino imprenditore; in primis evidenzierei l’abolizione dell’obbligo di registrazione giornaliera del registro presenze. Dal 1° gennaio gli imprenditori non saranno più obbligati a compilare il registro presenze ogni giorno ma dovranno compiere questa operazione entro il giorno 16 del mese successivo al mese di riferimento. Dove deve essere conservato il libro unico del lavoro? Il legislatore ha previsto una doppia ipotesi in merito alla conservazione del Libro Unico. Esso può essere conservato, a scelta dell’imprenditore, o presso la sede legale dell’azienda oppure, previa apposita autorizzazione, presso lo studio del consulente del lavoro o di un altro professionista abilitato. Il mio consiglio è di conservare il libro unico sempre presso la sede legale dell’azienda, poiché, in caso di controllo ispettivo, la Legge prevede che il titolare sia obbligato ad esibire tempestivamente agli organi ispettori il libro unico. Ora che sono stati abrogati il libro matricola e il registro presenze su cosa si concentreranno le attenzioni degli organi ispettivi al momento del controllo? Come già precisato dalla Circolare del Ministero del Lavoro n° 20 del 21 Agosto 2008 gli organi ispettori richiederanno in primo luogo l’esibizione del libro unico per controllarne la corretta tenuta. I controlli più approfonditi verranno, però, svolti nella ricerca di eventuali lavoratori “in nero” all’interno dell’impresa. Un datore di lavoro per poter dimostrare di essere in regola con le attuali norme di legge deve produrre la copia della comunicazione obbligatoria, fatta all’ufficio collocamento, antecedentemente all’inizio del rapporto di lavoro. Ricordo che tale comunicazione obbligatoria deve essere effettuata per ogni lavoratore subordinato, per ogni titolare di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa e anche per ogni lavoratore che svolga una prestazione lavorativa occasionale all’interno dell’impresa. Il mancato rispetto di queste disposizioni di legge comporta l’applicazione della maxisanzione sul avoro sommerso che prevede una sanzione pecuniaria da 1.500 ai 12.000€ per ogni lavoratore irregolare trovato nell’azienda. Inoltre, in base all’art. 36 bis della Legge 248/2006, se il controllo ispettivo accerta la presenza di un numero di lavoratori in nero pari o superiore al 20% dei lavoratori totali dell’impresa si ha la sospensione immediata dell’attività lavorativa. HH • 58 LA CONSULENZA NOTTURNA PER I LOCALI DELLO SPETTACOLO IN TUTTA ITALIA Consulenza del Lavoro specializzata per Night Club,Locali di Lap-Dance e Discoteche, Disponibili in ogni zona d’Italia. Studio di Consulenza del Lavoro aperto al pubblico dal LUNEDI’ al VENERDI’ dalle 15,00 alle 20,00 e TUTTE LE NOTTI (tranne il Lunedì) DALLE ORE 22:00 ALLE ORE 02:00 Assunzioni nuovi dipendenti settore spettacolo e bar, IN TEMPO REALE, ANCHE DI NOTTE, nel rispetto della Legge SULL’ASSUNZIONE IL GIORNO ANTECEDENTE L’INIZIO DEL LAVORO Stipula e redazione immediata Contratti d’Ingaggio / Contratti di lavoro del personale, gestione e compilazione giornaliera dei Registri Presenze e Matricola,direttamente presso la Sede di Lavoro del Locale Notturno,in collaborazione eventuale con il Vs. attuale Consulente del Lavoro e/o il Vs. Commercialista Eventuale (se richiesta) elaborazione Buste Paga Gestione della Concessione e Rinnovo AGIBILITA’ ENPALS A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 59 Convenzione Assicurativa locali da ballo, night club e lap dance dott. Andrea Scotton Risk Manager di Asso Intrattenimento Al termine di un lungo iter valutativo, Asso intrattenimento ha raggiunto un accordo, tramite ARGO Broker di Assicurazioni S.r.l. , per una convenzione assicurativa a favore dei propri associati, a condizioni economiche di sicuro interesse. Si tratta di una formula Assicurativa studiata ad hoc per i locali da ballo, night club e lap dance, che garantisce un’ampia copertura e un forte risparmio annuo. La convenzione prevede una copertura assicurativa ad ombrello contro i danni al patrimonio (incendio, furto, responsabilità civile, elettronica) ed è stipulata con un’importante compagnia estera, la Huebener Versicherungs-AG, leader in Germania, Francia e Austria nelle assicurazioni dei locali da ballo ed ora presente anche in Italia. L’accordo con ARGO Broker di Assicurazioni S.r.l., società che opera nel settore Assicurativo da oltre un decennio con un’approfondita esperienza nel campo, prevede inoltre un “servizio di consulenza assicurativa per gli associati “. Tale servizio è gratuito ed indipendente dall’adesione alla polizza convenzione. Tutti gli associati possono trovare una risposta ad ogni dubbio e ad ogni problema di carattere assicurativo e possono eventualmente avere una valutazione sulla qualità e l’efficacia delle polizze che hanno in corso. HH • 60 assointrattenimento LA DOMANDA DEL MESE AL DOTT. ANDREA SCOTTON Nell’ambito del mio locale, oltre all’attività classica di locale da ballo, c’è un’area adibita a pizzeria-ristorante con giardino estivo. Il mio assicuratore ha indicato in polizza l’attività di “music bar, pizzeria e ristorante” sottacendo l’attività di locale da ballo. Sono correttamente coperto dall’ assicurazione? E’ bene distinguere l’attività di pubblico spettacolo (art. 68 del R.D. 773/31) da quella di semplice intrattenimento effettuato nei pubblici esercizi. L’attività di pubblico spettacolo si configura come attività PRIMARIA e tale attività è il vero motivo che spinge gli avventori a recarsi in quel locale. L’attività di semplice intrattenimento (music bar, piano bar, musica dal vivo, karaoke, maxi schermo e altre forme simili) si configura come attività secondaria e complementare rispetto all’attività primaria di somministrazione. Non deve assumere il carattere di attività organizzata con apposite strutture o attraverso modifiche delle superfici di somministrazione. Inoltre non debbono essere istituiti biglietti d’ingresso o maggiorazioni nelle consumazioni, non devono essere montati palchi o attrezzature aggiuntive e soprattutto non devono essere effettuati balli e danze. Ciò premesso, rispondo alla sua domanda. Tutte le polizze sono stipulate sulla base delle dichiarazioni dell’Assicurato e tra le DICHIARAZIONI prestate e riportate in polizza sono indicate espressamente le caratteristiche costruttive del fabbricato, l’ubicazione, la descrizione delle cose assicurate e l’attività svolta. Tali dichiarazioni determinano la precisa qualità e natura del rischio, coerentemente alle quali vengono convenute le condizioni di assicurazione ed il premio. Quando vi siano più attività coesistenti nell’ambito di un “rischio singolo commerciale”, tutte le attività vanno dichiarate ed indicate in polizza ed in particolare l’attività di maggior rischio. La mancata indicazione dell’attività di locale da ballo, di fatto risulta una “dichiarazione inesatta o reticente del Contraente” e quindi soggetta ai rigori del Codice Civile: L’art. 1892 del Codice Civile, afferma che le dichiarazioni inesatte o reticenti del contraente, dove l’assicuratore, sapendole, non avrebbe stipulato il contratto alle medesime condizioni, possono portare all’annullamento del contratto se detto con colpa grave o con dolo e conseguentemente determinare la perdita del diritto all’indennizzo in caso di sinistro. L’art. 1893 del Codice Civile, che regolamenta le dichiarazioni inesatte o reticenti rilasciate senza dolo o colpa, non prevede l’annullamento del contratto ma l’assicuratore può recedere da esso, previa comunicazione, entro 3 mesi, all’assicurato. Nel caso in cui il sinistro avvenga prima della scoperta dell’inesattezza o la reticenza delle affermazioni, oppure prima che abbia recesso il contratto, l’indennizzo verrà ridotto in proporzione alla differenza tra il premio convenuto e quello che sarebbe stato applicato se si fosse saputo la verità. L’Assicurazione di Night club, discoteche e locali da ballo è considerata ad “alto rischio” dalle Società Assicurative che frequentemente ne rifiutano la copertura. Questo determina la possibilità da parte della Compagnia di Assicurazione di dimostrare, in giudizio, che se avessero saputo dell’attività del locale da ballo, non avrebbero stipulato il contratto. A S S O I N T R AT T E N I M E N T O assointrattenimento HH • 61