QUADRI DI MEDIA TENSIONE PER CABINE DI

Acea Distribuzione S.p.A.
Pianificazione Operativa e Servizi
Specifica Tecnica
DMS7
Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico
Unità Unificazione Impianti e Materiali
Edizione 4, Dicembre 2011
QUADRI DI MEDIA TENSIONE PER CABINE DI
TRASFORMAZIONE MT/BT, ISOLATI IN
ESAFLUORURO DI ZOLFO (SF6)
(immagine a carattere puramente indicativo)
Elaborato da
Resp. U. Unificazione I. & M. Resp. Progetti Spec. e Sviluppo Tecnol.
Roberto Bevilacqua
Attilio Cipollone
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Edizione Data
Modifiche introdotte
1
27-11-1997 Nuovo documento
Nuova veste grafica; aggiornamento normativo al Cap. 2;
2
17-10-2007
ai Capp. 5 e 6 aggiunto l’Rgdat
3
22-4-2010 Aggiornamento normativo al Cap. 2 e conseguenti
Nuovo logo “Acea”; aggiornamento normativo al Cap. 2; ai Capp.
4
22-12-2011 3, 5, 6 e 7 precisate le caratteristiche costruttive; nuovo Cap. 8
“Smaltimento a fine vita operativa”
SOMMARIO
1
2
3
4
5
OGGETTO.............................................................................................................. 3
RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................................. 3
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI ......................................... 5
COMPOSIZIONE DEL QUADRO ...................................................................... 6
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE............................................................. 6
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
5.6
5.7
5.8
6
CARATTERISTICHE DELLE SINGOLE UNITA' FUNZIONALI.............. 14
6.1
6.2
6.3
7
Unità linea tipo LRgdat 16/20 ......................................................................................14
Unità trasformatore tipo T 16/20...............................................................................17
Unità linea motorizzata tipo LMRgdat 16/20 ...............................................................19
PRESCRIZIONI DI FORNITURA .................................................................... 21
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
7.6
7.7
8
9
Generalità ....................................................................................................................6
Gas SF6 .......................................................................................................................8
Rivestimenti protettivi ..................................................................................................8
Prove sui rivestimenti protettivi...................................................................................9
Impianto di terra ........................................................................................................10
Comandi e interblocchi..............................................................................................11
Accessori ....................................................................................................................11
Contrassegno CEI......................................................................................................14
Documentazione tecnica ............................................................................................21
Imballaggio - trasporto - immagazzinamento e posa in opera..................................23
Prescrizioni generali per le prove in fabbrica...........................................................24
Prove di tipo...............................................................................................................25
Prove di accettazione.................................................................................................26
Collaudo.....................................................................................................................26
Garanzie.....................................................................................................................27
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA............................................... 28
ALLEGATI ........................................................................................................... 28
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1
OGGETTO
La presente specifica tecnica ha per oggetto i quadri di media tensione compatti ermetici,
con involucro metallico isolato in SF6 e con isolatori passanti per terminali cavi a cono esterno
o interno, destinati a essere installati in cabine elettriche secondarie della rete di distribuzione.
Essi possono trovare applicazione anche nelle cabine secondarie a servizio esclusivo
della rete di illuminazione pubblica.
La specifica stabilisce le caratteristiche tecniche nominali, i requisiti per la costruzione e
le prove, nonché le regole per il collaudo e le garanzie.
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti e
varianti, e quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine. I riferimenti alla medesima
normativa, citati nel seguito della presente specifica, sono suscettibili di conseguenti
modifiche, in congruità a tali aggiornamenti e varianti.
a) Norma CEI 2-3 “Macchine elettriche rotanti - Parte 1: Caratteristiche nominali e
di funzionamento”;
b) Norma CEI 7-6 “Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su
elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici”;
c) Norma CEI 10-7 “Specifiche di qualità tecnica per esafluoruro di zolfo (SF6) per
utilizzo in apparecchiature elettrotecniche”;
d) Norma CEI 10-40 “Linee guida per il controllo e il trattamento dell'esafluoruro di
zolfo (SF6) prelevato da apparecchiature elettriche e specifiche per il suo
riutilizzo”;
e) Norma CEI 16-5 “Principi di base e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina
marcatura e identificazione - Principi di manovra”;
f) Norma CEI 16-8 “Marcatura delle apparecchiature elettriche con riferimento ai
valori nominali relativi alla alimentazione elettrica - Prescrizioni di sicurezza”;
g) Norma CEI 17-6 “Apparecchiatura ad alta tensione - Parte 200: Apparecchiatura
prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 kV a 52 kV”;
h) Norma CEI 17-9/1 “Interruttori di manovra e interruttori di manovra-sezionatori
per alta tensione - Parte 1: Interruttori di manovra e interruttori di manovra
sezionatori per tensioni nominali superiori a 1 kV e inferiori a 52 kV”;
i) Norma CEI 17-112 “Apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione Parte 1: Prescrizioni comuni”;
j) Norma CEI 17-57 “Involucri saldati in acciaio per apparecchiature ad alta
tensione contenenti gas in pressione”;
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k) Norma CEI 17-68 “Compartimenti a riempimento in gas per apparecchiature di
manovra e di comando a corrente alternata per tensioni nominali superiori a 1 kV
fino a 52 kV compresi”;
l) Norma CEI 17-83 “Apparecchiatura ad alta tensione - Parte 102: Sezionatori e
sezionatori di terra a corrente alternata”;
m) Norma CEI 17-88 “Apparecchiature ad alta tensione - Parte 105: Interruttori di
manovra e interruttori di manovra-sezionatori combinati con fusibili per corrente
alternata”;
n) Norma CEI 28-4 “Coordinamento dell’isolamento - Parte 2: Guida di applicazione ”;
o) Norma CEI 28-5 “Coordinamento dell’isolamento - Parte 1: Definizioni, principi
e regole”;
p) Norma CEI 32-3 “Fusibili a tensione superiore a 1000 V - Parte 1: Fusibili
limitatori di corrente”;
q) Norma IEC 60282-2 “High voltage fuses - Part 2: Expulsion fuses”;
r) Norma CEI 36-18 “Isolatori passanti del tipo a innesto per apparecchi diversi da
trasformatori a riempimento con liquido per tensioni superiori a 1 kV fino a 52 kV
e per correnti da 250 A fino a 2,50 kA”;
s) Norma CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”;
t) Norma CEI 94-2 “Relè a tempo per uso industriale - Parte 1: Prescrizioni e prove”;
u) Norma CEI 94-4 “Relè elementari elettromeccanici - Parte 1: Prescrizioni generali”;
v) Norma CEI 94-16 “Relè elettromeccanici elementari - Parte 2: Affidabilità”;
w) Norma UNI 3740-1 “Elementi di collegamento filettati in acciaio - Prescrizioni
tecniche - Generalità”;
x) Norma UNI EN ISO 4042 “Elementi di collegamento - Rivestimenti elettrolitici”;
α) Norma UNI EN 10346 “Prodotti piani di acciaio rivestiti per immersione a caldo
in continuo - Condizioni tecniche di fornitura”;
β) Norma UNI EN 22768-1 “Tolleranze generali - Tolleranze per dimensioni lineari
ed angolari prive di indicazione di tolleranze specifiche”;
γ) Norma UNI EN 22768-2 “Tolleranze generali - Tolleranze geometriche per
elementi privi di indicazione di tolleranze specifiche”;
δ) Norma UNI EN ISO 2081 “Rivestimenti metallici e altri rivestimenti inorganici Rivestimenti elettrolitici di zinco con trattamenti supplementari su ferro o
acciaio”;
ε) Norma UNI ISO 4520 “Rivestimenti di conversione a base di cromati su
rivestimenti elettrolitici di zinco e cadmio”;
η) Norma UNI ISO 2859-1 “Procedimenti di campionamento nell’ispezione per
attributi - Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di
qualità accettabile (AQL) nelle ispezioni lotto per lotto”;
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θ) Norma UNI ISO 2859-2 “Procedimenti di campionamento nel collaudo per
attributi - Piani di campionamento indicizzati secondo la qualità limite (QL) per il
collaudo di un lotto isolato”;
ι) Norma UNI ISO 2859-10 “Procedimenti di campionamento nell’ispezione per
attributi - Parte 10: Introduzione alla serie di norme ISO 2859 per il
campionamento nell’ispezione per attributi”;
λ) D.L.vo 14 agosto 1996, n. 493 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente
le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di
lavoro”;
µ) D.M. 27 marzo 1998 “Separatori elettrici ad alta tensione”;
ν) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18
dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la
restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’agenzia europea
per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il
regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della
Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della
Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE;
ξ) Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3-82007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”, come modificato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106
“Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
3
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI
- Denominazione:
quadri tipo SF6 16/20
- Tensione nominale:
24 kV
- Tensione di esercizio:
20 e 8,4 kV
- Numero delle fasi:
3
- Frequenza nominale:
50 Hz
- Corrente nominale in servizio continuo per montanti linea e sbarre:
400 A
- Corrente nominale in servizio continuo per montanti trasformatori:
250 A
- Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (Ik):
20 kA(1)
- Corrente nominale ammissibile di picco (limite dinamica - Ip):
50 kAcr (1)
- Installazione:
da interno
- Isolamento:
in gas SF6
(1)
In casi particolari, previa esplicita menzione in sede d’ordine di Acea Distribuzione, possono essere richiesti
quadri MT aventi Ik = 25 kA e Ip 62,5 kAcr; di conseguenza anche il potere di chiusura nominale su corto circuito
(Ima) degli apparecchi di cui al succ. cap. 6 è da intendersi pari a 40 kAcr a 20 kV e 62,5 kAcr a 8,4 kV.
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- Tensione di tenuta a impulso atmosferico 1,2/50 µs verso terra e tra
le fasi di tutte le apparecchiature e componenti del quadro:
125 kV
- Tensione di tenuta i.c.s. sulla distanza di sezionamento di tutte le
apparecchiature:
145 kV
- Tensione di tenuta a frequenza industriale per 1 minuto verso terra
e tra le fasi di tutte le apparecchiature e componenti del quadro:
50 kV
- Tensione di tenuta i.c.s. sulla distanza di sezionamento di tutte le
apparecchiature:
60 kV
- Grado di protezione sull'involucro esterno:
IP3X
- Condizioni ambientali:
temperatura min/max
-5 / +40 °C
pressione atmosferica
70 ÷ 110 kPa
umidità relativa max (a 40 °C)
90 %
altitudine s.l.m.
< 1000 m
4
COMPOSIZIONE DEL QUADRO
Il quadro isolato in SF6 è essenzialmente costituito da un involucro metallico a tenuta
ermetica, riempito di gas SF6, con relativo telaio di supporto, contenente gli elementi
elettromeccanici del sistema di sbarre e delle unità funzionali.
Le unità funzionali sono di tre tipi:
• Unità Linea “LRgdat”, costituita essenzialmente da un interruttore di manovra e
da uno o più sezionatori;
• Unità Trasformatore “T”, costituita da un interruttore di manovra, da uno o più
sezionatori, nonché da una terna di porta-fusibili A.P.I.;
• Unità Linea Motorizzata “LMRgdat”, costituita essenzialmente da un interruttore
di manovra con comando elettrico a distanza e da uno o più sezionatori.
La combinazione di varie unità funzionali determina il tipo di quadro. Le caratteristiche
dimensionali, nonché le possibili combinazioni di tali unità sono indicate nelle tabelle 1, 2 e
nella scheda tecnica allegata DMS8. Facendo riferimento a tali tabelle e disegni, un quadro
previsto per il collegamento di n. 2 linee motorizzate della rete elettrica di distribuzione in
MT e un trasformatore MT/BT, con isolatori passanti per terminali cavi a cono esterno, è
designato dalla sigla: Quadro MT SF6 2LMRgdat+T 16/20 E.
5
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
5.1 Generalità
Ciascun quadro è costituito da un involucro ermetico in acciaio inossidabile, contenente
gli apparecchi di manovra e il sistema trifase di sbarre in rame elettrolitico dimensionate per
400 A, riempito di gas SF6 e fissato a una incastellatura di supporto. Tale involucro deve
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presentare un volume inferiore a 1500 litri; la pressione massima effettiva di funzionamento a
45 ºC non deve superare 49 kPa (0,5 kg/cm² - secondo D.P.R. 13 febbraio 1981, n. 341).
La struttura portante è opportunamente rinforzata con lamiera d'acciaio di spessore non
inferiore a 2 mm oppure con telaio portante in profilati o scatolati di spessore almeno pari a 2
mm e con pannelli di lamiera di spessore non inferiore a 1,5 mm.
Per i collegamenti esterni con le linee e i trasformatori sono utilizzati isolatori passanti a
cono esterno o interno (tipologia precisata in sede d’ordine con specifici codici SAP) posti
nella parte inferiore dell'involucro e accoppiabili con i terminali a spina sconnettibili dei cavi
unipolari di media tensione. Qualora tali isolatori passanti o terminali relativi ai montanti per
le linee o a quelli per i trasformatori siano del tipo senza inserto metallico, le parti in materiale
organico dei passanti, esterne all'involucro del quadro, debbono essere protette
meccanicamente con uno schermo o portella metallica collegata a terra e interbloccata con i
relativi organi di manovra (accessibilità al vano terminali cavi con IMS aperto e lame di terra
inserite).
Deve essere possibile verificare agevolmente, per mezzo di appositi oblò e con visibilità
diretta, le posizioni raggiunte dalle lame degli interruttori di manovra-sezionatori e dei
sezionatori di terra su almeno una fase; in particolare devono essere visibili sia i contatti fissi
sia i contatti mobili. I contatti mobili degli interruttori di manovra-sezionatori, montati in
apposito contenitore, hanno l'estremità contrassegnata da apposita colorazione che, unitamente
a un indice fisso di riferimento presente sul contenitore dei contatti, consenta di verificare
l'effettivo raggiungimento della distanza di sezionamento da parte dei contatti mobili stessi. In
alternativa a tale visibilità diretta, è ammessa l’adozione di dispositivi indicatori di posizione
conformi alla norma CEI 17-83. La messa a terra, a monte e a valle del montante
trasformatore, può essere effettuata solo con chiave inserita nell'apposito blocco di consenso
posto sul quadro. Tale chiave va inanellata con la chiave del corrispondente interruttore BT di
macchina (quadro BT di cabina), resasi libera a interruttore aperto e sezionato.
Per ogni quadro deve essere previsto un dispositivo per il riempimento, il reintegro e lo
svuotamento del gas SF6, completo di valvola unificata per l'attacco del densimetro e
dell'eventuale manometro di controllo; la valvola deve essere protetta contro gli urti
accidentali e il reintegro del gas deve poter avvenire anche con il quadro in tensione. Il quadro,
inoltre, deve essere corredato di un manometro della compensazione in temperatura con
indicazione grafica che consenta il controllo della pressione dell'SF6 all'interno dell'involucro;
il quadrante del manometro deve essere contrassegnato da una zona verde (pressione normale)
e da una zona rossa (pressione insufficiente). Qualora tale manometro venga montato
all'esterno del quadro, deve essere adeguatamente protetto contro gli urti accidentali al fine di
prevenire fughe di fluido. Sul retro dell’involucro è installata la valvola di sicurezza destinata
a intervenire in caso di sovrappressione del gas SF6.
Nella parte frontale superiore del quadro sono sistemate le piastre di manovra
opportunamente protette da cofani asportabili. Lateralmente o superiormente debbono essere
installati i contenitori dei fusibili per la protezione dei trasformatori. Nella zona inferiore del
quadro sono disposte opportunamente le traverse per il fissaggio dei cavi. Per eseguire la
prova dei cavi in esercizio, evitandone la loro disconnessione, il quadro è equipaggiato con
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appositi dispositivi o isolatori passanti di prova sistemati nella parte superiore o inferiore
dell'involucro.
Due golfari di dimensioni adeguate debbono consentire il sollevamento del quadro. Per
l'installazione a pavimento devono essere disposti sul telaio di supporto opportuni fori di
fissaggio. Il quadro deve essere in grado di sopportare senza danneggiamento tutte le
sollecitazioni alle quali viene a trovarsi sottoposto in esercizio.
5.2 Gas SF6
Le caratteristiche del gas di primo riempimento debbono soddisfare alle prescrizioni
delle norme CEI 10-7 e 10-40 con i successivi aggiornamenti. Il tasso di umidità del gas di
primo riempimento deve essere inferiore a 15 ppm in peso e in esercizio deve essere garantita
l'assenza di condensazione alle minime temperature di funzionamento previste (-5 ºC).
La perdita di gas attraverso l'involucro del quadro, determinata mediante la prova di
ermeticità effettuata sia dopo le prove di comportamento meccanico sia dopo le prove alle
variazioni termiche ripetute, deve essere tale che, se estrapolata a un periodo di 20 anni, non
comporti una riduzione della pressione del gas dal valore assegnato di riempimento Pr a un
valore finale inferiore a Pm (pressione minima necessaria per assicurare le prestazioni
prescritte); comunque la perdita non deve superare il valore dell'1% in peso all'anno.
5.3 Rivestimenti protettivi
A tutta la carpenteria metallica (sia esterna sia interna), con l’esclusione di componenti
in acciaio inossidabile ovvero alluminio, deve essere applicato un rivestimento protettivo
ottenuto con trattamenti di zincatura secondo la norma CEI 7-6. In alternativa è previsto
l’utilizzo di lamiera prezincata tipo “sendzimir” o similare (tipo Fe P02 G Z275 g/m² MB-C o
qualità superiore), secondo la norma UNI EN 10346.
In ogni caso, oltre al ciclo protettivo di cui sopra, si prescrive la verniciatura in unica
mano a polvere elettrostatica, spessore minimo 60 µm ±10%, colore grigio RAL 7030, con
esclusione del pannello posteriore di chiusura.
In alternativa, a tutta la carpenteria metallica (sia interna sia esterna), deve essere
applicato un rivestimento protettivo (ciclo di pitturazione) ottenuto con i seguenti trattamenti:
- una mano di fondo;
- due o più mani intermedie;
- una mano a finire.
Fra i diversi strati costituenti il rivestimento protettivo deve esistere un contrasto
cromatico tale da permettere facilmente la loro identificazione.
La mano di fondo deve essere costituita da pittura a base di zinco metallico non minore
dell’80% in peso sul residuo secco disperso in resina alchil-silicato e idonei solventi conformi
alla Legge 5 marzo 1963, n. 245. Le eventuali pitture intermedie sono a scelta del Fornitore.
La mano a finire, di colore grigio "RAL 7030", deve essere costituita da pittura in resina
dei seguenti tipi, con solvente conforme alla citata Legge 245/63:
- alchidico-siliconica (copolimero al 30% di silicone);
- epossidica;
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- poliuretanica;
- vinilica.
Lo spessore totale del rivestimento, misurato dopo 24 ore dall’applicazione della mano a
finire, deve essere minimo di 60 µm ± 10%.
Le superfici da proteggere devono essere sottoposte a sabbiatura preliminare al metallo
bianco, secondo la specifica SSPC-SP5 (2000) dello Steel Structure Painting Council, con
altezza massima del profilo di 50 µm. L’aspetto della superficie sabbiata deve corrispondere al
grado Sa3 della Norma Svensk Standard SIS 055900 (1998). L’applicazione del fondo deve
essere compiuta non oltre le 24 ore dopo la sabbiatura.
Acea Distribuzione può accettare, a suo insindacabile giudizio, cicli di verniciatura
alternativi, proposti dal Fornitore, equivalenti a quello di cui sopra, previo superamento delle
prove aggiuntive, oltre a quelle di cui al successivo punto 5.4, eventualmente stabilite da Acea
Distribuzione in base al tipo di ciclo proposto.
Le parti in materiale ferroso degli organi di comando sono protette mediante zincatura
elettrolitica Fe/Zn 12 UNI ISO 2081. La bulloneria e gli accessori sono protetti con zincatura
elettrolitica Fe/Zn .. c 2C UNI EN ISO 4042. In alternativa è previsto l’utilizzo di acciaio
inossidabile.
Il trattamento delle superfici, comunque sia stato effettuato, deve garantire il
superamento delle prove di seguito riportate.
5.4 Prove sui rivestimenti protettivi
Il rivestimento protettivo delle superfici, comunque sia stato effettuato, deve garantire il
superamento delle prove di seguito riportate.
a) Prove di tipo sui prodotti vernicianti e sul ciclo di pitturazione
Sono eseguite da Acea Distribuzione nei propri laboratori. A tale scopo il Fornitore, nei
tempi previsti per la consegna della Documentazione Tecnica di cui alla successiva pos. 7.1,
deve mettere a disposizione di Acea Distribuzione la specifica tecnica del ciclo (con esplicita
indicazione delle norme di riferimento), le schede tecniche e i campioni delle pitture, 1 kg per
ogni tipo, nonché n. 20 piastrine (provini) d'acciaio (identico a quello impiegato per la
costruzione dei quadri) delle dimensioni di 150 × 70 × 1,5 mm, rivestite su entrambi i lati
secondo il ciclo proposto. Su queste sono eseguite le seguenti prove comportamentali:
• Verifica dell'aderenza del rivestimento protettivo
secondo la norma UNI EN ISO 2409 con il metodo della quadrettatura: grado di
distacco del rivestimento non superiore ad 1 (≤ 5% della superficie trattata);
• Verifica della resistenza all'umidità
secondo la norma ASTM 2247-02: dopo 72 ore di prova non è ammessa la
presenza di bolle superiore al grado “4 few” della ASTM D 714-02; dopo 500 ore
di prova non è ammessa la presenza di bolle del tipo superiore al grado “4
medium” della norma ASTM D 714-02; inoltre non è ammessa la presenza di punti
di ruggine in quantità superiore a quella prevista dalla norma ASTM D 610-01,
grado 6;
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• Verifica della resistenza alla corrosione in nebbia salina
secondo la norma UNI ISO 9227: dopo esposizione di 500 ore i criteri di
valutazione dell’esito della prova sono uguali a quelli previsti per la verifica della
resistenza all’umidità.
Ogni prova va eseguita su n. 3 piastrine. Le prove devono dare esito favorevole su tutti i
provini esaminati. Tuttavia, per due prove al massimo, è tollerato un provino difettoso in
ciascuna prova.
In tal caso la prova, o le prove, che hanno comportato un provino difettoso, sono ripetute
su tre provini per ciascuna prova e nella ripetizione non sono ammessi provini difettosi.
b) Prove di tipo sui rivestimenti degli involucri
Sono eseguite presso il Fornitore e consisteranno nelle seguenti verifiche:
• Verifica dello spessore
viene misurato lo spessore del rivestimento protettivo in corrispondenza di n. 10
(dieci) punti scelti a caso sulla superficie pitturata; la verifica è considerata positiva
solo se sono rispettate le seguenti condizioni:
- la media delle misure non deve essere inferiore al valore nominale dello
spessore;
- nessuna misura deve essere inferiore a tale valore nominale diminuito della
tolleranza ammessa.
• Verifica dell'aderenza del rivestimento protettivo
è attuata con il metodo della quadrettatura della superficie secondo la norma UNI
EN ISO 2409; i punti di misura sono n. 10 (dieci), scelti a caso sulla superficie
pitturata; la verifica è considerata positiva se, per ogni prova, il grado di distacco
del rivestimento risulta non superiore ad 1 (≤ 5% della superficie trattata).
c) Prove sulla zincatura
La zincatura deve essere verificata secondo quanto prescritto dalle norme CEI 7-6 cap. I,
III, IV e appendici A, B, C e D. La prova dello spessore dello strato di zinco deve essere
effettuata con metodi non distruttivi, utilizzando un rilevatore magnetico di spessore conforme
alla norma UNI EN ISO 2178 con le seguenti precisazioni:
• debbono essere eseguite almeno n. 10 misure su di un esemplare per ciascuna
tipologia di scomparto in ordine, in ragione delle sue dimensioni;
• i punti di misura devono essere scelti a caso e in modo uniforme sull’intera
superficie, evitando spigoli o punti singolari;
• lo spessore ricavato dalla media delle misure effettuate non deve risultare inferiore
ai limiti riportati dalla norma CEI 7-6 par. 2.1.05.
Inoltre, la verifica di aderenza dello strato di zinco deve essere effettuata su di un
numero sufficiente di punti in relazione alle dimensioni e alla forma di ciascun esemplare delle
diverse tipologie in ordine.
5.5 Impianto di terra
L'impianto di terra di ciascun quadro deve essere realizzato con conduttore di rame di
sezione non inferiore a 50 mm², al quale sono collegati, tramite conduttori di pari sezione, i
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Specifica Tecnica
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morsetti di terra dei vari apparecchi, i dispositivi di manovra, le altre masse metalliche e i
supporti dei terminali dei cavi. In prossimità di tali supporti è previsto un bullone UNI M12
destinato al collegamento con l'impianto di terra degli schermi dei medesimi cavi.
5.6 Comandi e interblocchi
I comandi degli interruttori di manovra sezionatori sono ubicati sul fronte del quadro.
Gli apparecchi devono essere azionabili mediante una leva di comando asportabile. Il senso
del movimento per l'esecuzione delle manovre deve essere conforme alla norma CEI 16-5.
Inoltre le manovre di tutti gli apparecchi si devono poter effettuare applicando all'asse di
manovra un momento di forze non superiore a 200 Nm.
Per ragioni di sicurezza sono previsti vari interblocchi meccanici tra gli organi di
manovra. Le varie sequenze di operazioni sono elencate nella apposita targa di cui alla
successiva pos. 5.7.2. Il grado di protezione delle sedi di manovra degli organi di comando
deve essere IP3X; in deroga a quanto previsto alla precedente pos. 3 della presente specifica, a
leva di manovra inserita il grado di protezione può essere ridotto a IP2XC, come previsto dalla
norma CEI 70-1.
L'interruttore di manovra-sezionatore dell'unità linea (IMS o IM) va predisposto per
l'installazione di un motoriduttore alimentato a 24 Vcc; l'installazione di tale motoriduttore non
deve impedire l'esecuzione di manovre manuali mediante l'apposita leva, la cui inserzione
sull'albero di manovra deve escludere in maniera sicura l'azione del motoriduttore.
5.7 Accessori
5.7.1 Targa Caratteristiche
Ogni quadro deve essere munito di una "targa caratteristiche", come da norma CEI 16-8,
nella quale devono essere riportati i seguenti dati:
- Nome del Fornitore
- Matricola
- Anno di costruzione
- Tipo di quadro secondo la classificazione Acea e quella del Fornitore
- Tensione nominale
- Corrente nominale
- Livello di isolamento
- Corrente nominale ammissibile termica di breve durata per 1 s
- Pressione massima gas SF6
- Massa totale in kg
- Tutte le caratteristiche elettriche dei vari apparecchi di protezione e manovra, come
previsto dalle norme CEI specifiche.
5.7.2 Targa della sequenza delle manovre e schema elettrico
Ogni montante linea e trasformatore deve essere munito di una "targa sequenza
manovre" nella quale va riportata la sequenza delle manovre da eseguire per la "messa in
servizio” e per la “messa fuori servizio"; essa deve riportare anche lo schema elettrico.
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5.7.3 Mascherine di segnalazione nelle sedi di manovra e schema sinottico
Su ogni montante linea e trasformatore, in corrispondenza di ogni sede di manovra
manuale degli organi di comando, debbono essere previsti l'indicazione dei sensi di
movimento per l'esecuzione delle manovre stesse, in conformità alla norma CEI 16-5, e un
“dispositivo indicatore di posizione sicuro” per la segnalazione della reale posizione dei
contatti mobili degli apparecchi, come da norma CEI 17-83 e D.M. del 27 marzo 1988; tali
dispositivi sono a loro volta inseriti nello schema sinottico presente in corrispondenza di ogni
montante.
5.7.4 Porta cartellino per la designazione delle linee
Deve essere previsto un porta cartellino con finestra trasparente, applicato in
corrispondenza dei singoli montanti linea o trasformatore.
5.7.5 Dispositivi per il controllo della presenza di tensione
Ogni montante, linea o trasformatore, della presente specifica va equipaggiato con un
complesso formato da un sistema di partitori, la cui segnalazione della presenza/assenza di
tensione sulle tre fasi deve essere riportata alla presa capacitiva, a fronte quadro, in posizione
ben visibile (come riportato nei disegni allegati), il tutto in conformità con la Specifica
Tecnica Acea Distribuzione DMT10.
Tutto il sistema deve essere in grado di funzionare con tensione di esercizio di 20 kV o
di 8,4 kV. Il complesso inoltre deve prevedere adeguate valvole di tensione o altri idonei
accorgimenti, come ad es. trasduttori opto-elettrici e fibre ottiche, atti a limitare la tensione di
contatto sul fronte quadro, in caso di eventuale perforazione dei condensatori.
I soli montanti trasformatore “T”, dove non è presente il rilevatore”Rgdat”, di cui alla
successiva pos. 5.7.6, debbono essere inoltre forniti con una terna di lampade a scarica o altro
dispositivo ottico da inserire nella presa capacitiva sopradetta, per la segnalazione locale della
presenza/assenza tensione.
5.7.6 Rilevatore di guasti, presenza tensione e misure di corrente “Rgdat”
Ogni montante linea va corredato da un dispositivo per il rilevamento e la segnalazione
dei corto-circuito, dei guasti a terra, della presenza/assenza tensione e per le misure di corrente
(Rgdat), conforme alla Specifica Tecnica Acea Distribuzione n. DMT9, fissato sulla parte
anteriore e posizionato a una quota compresa fra 1000 e 1200 mm dalla base del quadro.
I cavi di collegamento tra TA e corpo centrale dell’Rgdat devono essere cablati a regola
d’arte a cura del Fornitore del quadro, e alloggiati in una canalina verticale dedicata, che
assicuri la segregazione dalle altre apparecchiature in tensione; la fuori uscita dei suddetti cavi,
in prossimità dell’Rgdat stesso, deve essere realizzata tramite pressacavo; l’attestazione di
detto collegamento sulla morsettiera dell’Rgdat è a cura del Fornitore del quadro, mentre la
spina voltmetrica dell’Rgdat va semplicemente inserita nella presa capacitiva di cui alla
precedente pos. 5.7.5.
La fornitura di tale dispositivo è subordinata all’esame e all’accettazione, da parte di
Acea Distribuzione, di un esemplare che deve essere preventivamente inviato, a cura e spese
del Fornitore, al seguente indirizzo: “Acea Distribuzione S.p.A. - Pianificazione Operativa e
Servizi - Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico - Unificazione Impianti e Materiali”.
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5.7.7 Dispositivo per il controllo della concordanza di fase
I dispositivi mobili in argomento sono compresi nella fornitura in numero pari al 5 %
del totale dei quadri in ordine, con un minimo di 2 unità.
Tale dispositivo, in custodia IP 54 con isolamento in classe II, deve essere completo di
cavi di collegamento e spine idonee alle prese capacitive, descritte nella Specifica Tecnica
Acea Distribuzione DMT10 (v. prec. p. 5.7.5), di cui ogni unità della presente specifica è
dotata.
Il dispositivo per il controllo deve dare una segnalazione luminosa, tramite un pulsante
di attivazione, distinta per ognuna delle tre coppie di fasi delle unità linea da confrontare, nella
fase di controllo delle concordanze di fase tra due reti MT. A tal proposito, tale dispositivo
mobile deve essere autoalimentato e completo di idonei adattatori opto-elettrici, allo scopo di
poter ricevere entrambi i tipi di segnale, ottico o elettrico, disponibili in uscita sul pannello dei
vari quadri MT.
Tale dispositivo deve essere adatto a operare, nelle condizioni ambientali di cui alla prec.
pos. 3 o più gravose, a una tensione massima di misura di 1000 V a 50 Hz, con un’autonomia
di almeno 500 cicli di funzionamento.
La fornitura di tale dispositivo è subordinata all’esame e all’accettazione, da parte di
Acea Distribuzione, di un esemplare che deve essere preventivamente inviato, a cura e spese
del Fornitore, al seguente indirizzo: “Acea Distribuzione S.p.A. - Pianificazione Operativa e
Servizi - Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico - Unificazione Impianti e Materiali”.
5.7.8 Targa delle operazioni preliminari per la ricerca dei guasti nei cavi MT
In corrispondenza di ogni montante linea deve essere prevista una targa con la
descrizione della sequenza delle operazioni preliminari alla ricerca guasti nei cavi MT.
5.7.9 Targa monitoria di divieto perforazione involucro del quadro
In posizione ben visibile in servizio, ogni quadro deve avere una targa circolare con
indicato il divieto d'uso del trapano o attrezzo affine per evitare la perforazione dell'involucro
contenente SF6 in pressione.
5.7.10 Mascherina di segnalazione dello stato dei fusibili
In corrispondenza di ogni montante trasformatore deve essere prevista una mascherina di
segnalazione di "fusibile efficiente" (colore bianco “RAL 9016”) o di "fusibile interrotto"
(rosso “RAL 3020”).
5.7.11 Contrassegni delle fasi dei montanti linea e trasformatori
In corrispondenza degli isolatori passanti di servizio e di prova debbono essere applicati
i contrassegni 4-8-12 di identificazione delle fasi. Se gli isolatori passanti sono disposti
parallelamente al fronte del quadro, le fasi 4-8-12 si identificano rispettivamente procedendo
da sinistra verso destra; se invece gli isolatori passanti sono disposti trasversalmente al fronte
del quadro, le fasi 4-8-12 si identificano rispettivamente procedendo dal fronte verso il retro
del quadro. Tali contrassegni sono applicati anche sulla targhetta dei dispositivi di presenza
tensione di cui al punto 5.7.5.
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5.7.12 Tappi per isolatori passanti a cono esterno o interno
Ogni quadro in SF6, composto da più di 2 montanti linea “L” o da più di un montante
trasformatore “T”, deve essere corredato, per ciascuna delle unità eccedenti, da una serie di 3
tappi isolanti in MT per la protezione degli isolatori passanti a cono esterno o interno, in
assenza di terminali sconnettibili a spina, conformi all’allegata scheda tecnica DMS8, pagg. 6 e 7.
5.8 Contrassegno CEI
Ogni quadro deve essere munito di contrassegno del CEI o di altro organismo
equivalente riconosciuto nell’ambito della UE.
6
CARATTERISTICHE DELLE SINGOLE UNITA' FUNZIONALI
6.1 Unità linea tipo LRgdat 16/20
Tale unità, il cui schema elettrico risulta dalla scheda tecnica n. DMS8, pag. 1, è
essenzialmente costituita dalle seguenti apparecchiature.
6.1.1 n. 1 Interruttore di manovra-sezionatore (IMS) tripolare a comando simultaneo
avente le seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale:
400 A
Potere di interruzione nominale: - carico prevalentemente attivo
400 A
- trasformatore a vuoto
6,3 A
- linee a vuoto
10 A
- cavi a vuoto
16 A
Corrente ammissibile nominale di breve durata per 1 sec:
20 kA
Corrente nominale ammissibile di picco (limite dinamica):
50 kAcr
Potere di chiusura nominale su corto circuito:
40 kAcr a 20 kV
50 kAcr a 8,4 kV
Isolamento ed estinzione arco:
a mezzo gas SF6
Numero delle interruzioni:
a doppia interruzione, tipo a rotazione (eventuali
altre soluzioni tecniche circa il tipo e il n. delle
interruzioni devono essere sottoposte a specifica
approvazione)
Numero stabilimenti di correnti di corto circuito:
5 a 40 kAcr
2 a 50 kAcr
Tipologia funzionale:
- campo di applicazione:
per uso generale
- categoria di appartenenza:
B
Dispositivo di manovra:
del tipo a superamento del punto morto con comando
manuale (assiale o rinviato) riportato sul fronte dello
scomparto, a manovra indipendente dal momento di
forze applicato dall’operatore, munito di leva
asportabile e predisposto per l’applicazione, anche in
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un secondo momento, del comando motorizzato.
Segnalatore meccanico di posizione: a fronte quadro, secondo norme CEI 17-83
Conformità alle norme:
CEI 17-6, 17-9/1, 17-112, 17-57, 17-83, 28-4 e 28-5
6.1.2 n. 1 Sezionatore di terra tripolare (ST) a comando simultaneo a due posizioni per
la messa a terra del cavo avente le seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec:
20 kA
Corrente nominale ammissibile di picco (limite dinamica):
50 kAcr
Potere di chiusura nominale su corto circuito:
40 kAcr a 24 kV
50 kAcr a 12 kV
Numero stabilimenti di correnti di corto-circuito:
2
Segnalatore meccanico di posizione:
secondo norme CEI 17-83
Conformità alle norme:
CEI 17-6, 17-112, 17-57, 17-83, 28-4 e 28-5
Il comando deve essere del tipo manuale, riportato sul fronte dello scomparto, a
manovra indipendente dal momento di forze applicato dall’operatore. Tale
sezionatore di terra deve essere munito di interblocco con l'interruttore di manovrasezionatore di cui alla precedente pos. 6.1.1, nonché di predisposizione per
lucchetto di blocco delle manovre.
Per la messa fuori servizio del montante linea i dispositivi di interblocco di cui
sopra devono garantire la seguente sequenza di operazioni:
1)
apertura dell'interruttore di manovra sezionatore (IMS);
2)
chiusura del sezionatore di terra (ST).
Per la messa in servizio di tale montante linea le operazioni si svolgono in sequenza
inversa.
I segnalatori meccanici di posizione dell'interruttore di manovra e del sezionatore
di terra sono disposti in prossimità delle sedi di manovra.
6.1.3 n. 3 Isolatori passanti accoppiabili con terminali a spina sconnettibili, aventi le
seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale:
400 A
Corrente nominale termica di breve durata per 1 sec:
20 kA
Corrente nominale dinamica (valore di cresta):
50 kAcr
Gli isolatori in parola, atti a ricevere terminali a spina relativi ai cavi seguenti
RC4HLRX 12/20 kV da 95 e 150mm²
RG7H1R(M1)X 12/20 kV da 95 e 150mm²
ARG7(E4/P1)H1(H5)R(E/M1)X 12/20 kV da 120 o 185 mm²
possono essere del tipo a cono:
- esterno, conformi dimensionalmente al tipo di interfaccia “C” (contatto a vite
M16) di cui alle tab. 1 e 2 della norma CEI 36-18 (tipologia “AS-36-630”) e
all’allegata scheda tecnica DMS8, pagg. 2 e 3; in questo caso è compreso
nella fornitura un corredo di n. 3 adattatori a gomito, per la connessione di
cavi MT dotati di terminali tradizionali auto- o termo-restringenti;
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- interno, conformi dimensionalmente al tipo di interfaccia “1” (contatto a
innesto “plug-in”) di cui alle tab. 3 e 4 della norma CEI 36-18 (tipologia “I36-630”) e all’allegata scheda tecnica DMS8, pagg. 4 e 5;
comunque, indipendentemente dalla tipologia, ogni isolatore deve essere dotato di
un coperchio a tenuta per la protezione dalla polvere e dall’umidità della parte
conica di accoppiamento.
6.1.4 n. 3 Dispositivi per la prova dei cavi aventi le seguenti caratteristiche:
Tensione continua massima applicabile per 30 minuti:
30 kV
Corrente continua massima applicabile per 30 minuti:
30 A
Nell’unità linea per terminali cavi a cono esterno deve essere previsto, per ogni
fase, ma fornito separatamente, un apposito accessorio da avvitare sulla parte
posteriore dei terminali medesimi o degli adattatori a gomito di cui sopra, previa
rimozione dell’apposito tappo isolante di chiusura, allo scopo di consentire la
connessione dei conduttori dell’apparecchiatura di prova dei cavi.
Nell’unità linea per terminali cavi a cono interno deve essere predisposto, su ogni
fase, un isolatore passante supplementare per la connessione dei conduttori
dell'apparecchiatura di prova dei cavi; a tale scopo ognuno di essi deve essere
corredato di:
a) un conduttore in rame di sezione non inferiore a 50 mm² idoneo a soddisfare
le esigenze elettriche della messa a terra del sezionatore di terra;
b) due perni filettati UNI-M12, completi di dadi e rosette, solidali con il
conduttore di cui sopra.
In ogni caso, le modalità di collegamento dei conduttori dell'apparecchiatura per la
ricerca guasti nei cavi MT sono le seguenti:
1) apertura dell' IMS della linea;
2) chiusura del sezionatore di terra;
3) innesto dei conduttori dell'apparecchiatura di prova nei punti di connessione
predisposti come sopra;
4) rimozione del collegamento di messa a terra del sezionatore di terra;
5) esecuzione della prova.
Le manovre necessarie per ripristinare le condizioni di esercizio della linea devono
essere effettuate in sequenza inversa.
6.1.5 Come indicato alla precedente pos. 5.7.5, ogni unità linea deve essere dotata di un
dispositivo per il controllo della presenza di tensione, da collegare al partitore di
tensione capacitivo montato su ciascun terminale; inoltre, come indicato alla
precedente pos. 5.7.6, deve essere equipaggiata di un dispositivo “Rgdat” per il
rilevamento e la segnalazione dei corto-circuito, dei guasti a terra, della presenza di
tensione e per le misure di corrente, compreso nella fornitura del quadro.
6.1.6 E' accettabile, in alternativa all'impiego dell'interruttore di manovra-sezionatore
(IMS), l'impiego di un’unità composta da un distinto interruttore di manovra (IM),
avente le stesse caratteristiche elettriche e costruttive indicate per l'interruttore di
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manovra-sezionatore (IMS), di cui alla precedente pos. 6.1.1, e da un distinto
sezionatore di linea tripolare (SL) avente le seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale :
400 A
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (termica):
20 kA
Corrente nominale ammissibile valore di picco (dinamica):
50 kAcr
Dispositivo di manovra:
comando manuale di apertura e chiusura munito di
interblocco con quello dell’interruttore di manovra (IM)
Conformità alle norme:
CEI 17-6, 17-112, 17-57, 17-83, 28-4 e 28-5
6.2 Unità trasformatore tipo T 16/20
Tale unità, il cui schema elettrico risulta dalla scheda tecnica DMS8, pag. 1, è
essenzialmente costituita dalle seguenti apparecchiature.
6.2.1 n. 1 Interruttore di manovra-sezionatore (IMS) avente le stesse caratteristiche
elettriche e costruttive di quello relativo all'unità linea tipo L 16/20 di cui alla
precedente pos. 6.1.1, ma conforme alla norma CEI 17-88 e con dispositivo di
manovra del tipo ad accumulo di energia anziché a superamento del punto morto;
tale interruttore deve essere inoltre munito di bobina di apertura a lancio di
corrente Vn = 220 Vca, nonché di n. 4 contatti ausiliari (2NA + 2NC) da 5 A a 220
Vca; i conduttori relativi al comando di apertura e quelli relativi ai contatti
ausiliari devono essere riportati a un connettore circolare fisso a bordo quadro a
14 poli con contatti maschio, conforme alla scheda tecnica DMS8, pag. 9, e
normalmente chiuso con apposito tappo di protezione a vite; deve inoltre essere
fornito un cavo multipolare del tipo 9×1 mm² H05VV-F lungo almeno 8 metri,
tipologia come da medesima scheda DMS8, pag. 8, conforme a norme CEI 20-22
e tabella CEI-UNEL 35746, marcato come da tabella CEI-UNEL 725, dotato di
connettore volante con contatti femmina da un lato, secondo la scheda tecnica
DMS8, pag. 9, e conduttori liberi opportunamente identificati dall’altro, onde
permetterne il cablaggio su morsettiera esterna di altra apparecchiatura.
6.2.2 n. 3 Portafusibili atti a contenere fusibili limitatori ad alto potere di interruzione
per la tensione nominale di 24 kV, in conformità alle norme CEI 17-88, 32-3 e
IEC 60282-2; ciascun portafusibile è costituito da un contenitore in materiale
isolante munito di dispositivo di chiusura atto ad assicurare un grado di protezione
di IP4X; l'accesso a tali contenitori deve essere possibile senza depressurizzare
l'involucro del quadro; inoltre l’insieme dei 3 contenitori deve essere protetto da
un cofano metallico esterno, rimovibile solamente con sezionatore di terra chiuso
e interbloccato con esso: l'estrazione di ciascun fusibile, pertanto, è possibile solo
se lo stesso sia sezionato e messo a terra a monte e a valle; nel caso di intervento
anche di un solo fusibile, un particolare dispositivo, attivato dal percussore del
fusibile stesso, provoca l'apertura dell'interruttore di manovra (IMS); l'intervento
del fusibile è segnalato dall'indicatore meccanico posto sul fronte del quadro di
cui al precedente p. 5.7.10; ai fini del dimensionamento del dispositivo di apertura
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del sezionatore, si precisa che il percussore del fusibile A.P.I. ha una forza di
sgancio di 50 N; la mancanza di un fusibile o la mancata sostituzione di un
fusibile interrotto debbono rendere impossibile la chiusura dell'interruttore di
manovra.
6.2.3 n. 1 Sezionatore di terra tripolare (ST) atto a mettere a terra i terminali dei cavi
nonché i tre fusibili a monte e a valle, avente le stesse caratteristiche elettriche e
costruttive di quello relativo all’unità linea tipo LRgdat 16/20 di cui alla precedente
pos. 6.1.2.
Per la messa fuori servizio del montante trasformatore, i dispositivi di interblocco
debbono garantire la seguente sequenza di operazioni:
1) apertura dell'interruttore di manovra sezionatore (IMS);
2) chiusura del sezionatore di terra (ST);
3) accesso al contenitore dei fusibili.
Per le manovre di messa in servizio le operazioni si svolgono in sequenza inversa.
Il dispositivo di comando dell'interruttore di manovra-sezionatore deve essere
munito di interblocco addizionale del tipo a chiave atto a garantire le seguenti
condizioni:
a) subordinare l'estrazione della chiave di blocco all’apertura delle lame
principali dello interruttore di manovra e alla chiusura delle lame di terra
(ST1 e ST2);
b) impedire, a chiave estratta, l'apertura delle lame di terra e la chiusura delle
lame principali dell'interruttore di manovra-sezionatore.
6.2.4 n. 3 Isolatori passanti accoppiabili con terminali a spina sconnettibili, aventi le
seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale:
250 A
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (termica):
20 kA
Corrente ammissibile nominale valore di picco (dinamica):
50 kAcr
Gli isolatori in parola, atti a ricevere terminali a spina relativi al cavo 1×35 mm²
RG7H1R 12/20 kV possono essere del tipo a cono:
- esterno, co
onformi dimensionalmente al tipo di interfaccia “C” (contatto a vite
M16) di cui alle tab. 1 e 2 della norma CEI 36-18 (tipologia “AS-36-630”) e
all’allegata scheda tecnica DMS8, pagg. 2 e 3; in questo caso è compreso nella
fornitura un corredo di n. 3 adattatori a gomito, per la connessione di cavi MT
dotati di terminali tradizionali auto- o termo-restringenti;
- interno, conformi dimensionalmente al tipo di interfaccia “0” (contatto a
innesto “plug-in”) di cui alle tab. 3 e 4 della norma CEI 36-18 (tipologia “I36-250”) e all’allegata scheda tecnica DMS8, pagg. 4 e 5;
comunque, indipendentemente dalla tipologia, ogni isolatore deve essere dotato di
un coperchio a tenuta per la protezione dalla polvere e dall’umidità della parte
conica di accoppiamento.
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6.2.5 E' accettabile, in alternativa all'impiego dell'interruttore di manovra-sezionatore
(IMS), l'impiego di un’unità composta da un distinto interruttore di manovra (IM),
avente le stesse caratteristiche elettriche e costruttive indicate per l'interruttore di
manovra-sezionatore (IMS), di cui alla precedente pos. 6.2.1, e da un distinto
sezionatore di linea tripolare (S), avente le seguenti caratteristiche:
Tensione nominale:
24 kV
Corrente nominale:
250 A
Corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec (termica):
20 kA
Corrente ammissibile nominale valore di picco (dinamica):
50 kAcr
Dispositivo di manovra:
comando manuale di apertura e chiusura munito di
interblocco con quello dell’interruttore di manovra (IM)
Conformità alle norme:
CEI 17-6, 17-112, 17-57, 17-83, 28-4 e 28-5
I 3 porta-fusibili, il sezionatore di terra (ST) e i 3 isolatori passanti hanno le stesse
caratteristiche di quelli descritti rispettivamente alle precedenti pos. 6.2.2 - 6.2.3 6.2.4.
In tal caso, per la messa fuori servizio del montante devono essere previsti
opportuni dispositivi di interblocco al fine di assicurare la seguente sequenza di
operazioni:
1) apertura dell'interruttore di manovra (IM);
2) apertura del sezionatore di linea (S);
3) chiusura del sezionatore di terra (ST);
4) accesso al contenitore dei fusibili.
Per le manovre di messa in servizio le operazioni si svolgono in sequenza inversa.
6.3 Unità linea motorizzata tipo LMRgdat 16/20
Tale unità ha le stesse caratteristiche di quella di cui alla precedente p. 6.1 ma con
interruttore di manovra sezionatore (IMS o IM) comprendente, inoltre:
- comando elettrico a distanza con motoriduttore a 24 Vcc ± 20%, potenza massima
assorbita a regime ≤ 300 W, con motoriduttore a bordo quadro, conforme alla
norma CEI 2-3 e alla tabella CEI-UNEL 725, per le manovre di chiusura e
apertura in telecomando dell’interruttore tramite bobina a lancio di corrente; tali
manovre di chiusura o apertura, alla tensione minima di alimentazione, debbono
avvenire in meno di 10 secondi;
- l’accoppiamento tra il motoriduttore e l’albero dell’IMS può essere eventualmente
realizzato anche mediante un dispositivo ad azionamento elettrico di potenza
nominale ≤ 50W;
- l’attivazione del motoriduttore e l’eventuale dispositivo di accoppiamento deve
avvenire tramite relè elettrici attuatori di potenza, per l’alimentazione del motore,
e soccorritori, per la ricezione dei comandi locali e remoti, previsti per servizio
continuo, classe di lavoro “C”, secondo norme CEI 94-4 e 94-16, aventi contatti
con portata nominale ≥ 16 Acc, per quelli di potenza, e ≥ 5 Acc, per quelli
soccorritori, potere di chiusura a 24 Vcc ≥ 50 A e ≥ 10 A, rispettivamente; il tempo
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di eccitazione deve garantire l’autoritenuta con un impulso di comando di durata
non inferiore a 300 ms; alla mancanza dell’alimentazione del circuito del motore
si deve verificare la caduta di tutte le autoritenute;
deve essere previsto un relè temporizzatore di protezione, a norme CEI 94-2, 94-4
e 94-16, che viene avviato ad ogni manovra (di chiusura o apertura) tramite lo
stesso impulso di comando; se la manovra viene portata a compimento entro il
tempo previsto, il relè deve azzerare il tempo residuo e tornare nello stato di
riposo; se invece la manovra dovesse prolungarsi, il relè deve intervenire alla fine
dell’intervallo di tempo impostato, interrompendo sia il suo circuito di
alimentazione sia quello di tutte le bobine dei relè attuatori di potenza e
soccorritori; il tempo di taratura del temporizzatore deve essere circa tm + 20%
(dove tm è il tempo di manovra alla tensione minima e alla temperatura minima)
trascorso il quale si deve verificare la ricaduta di tutte le autoritenute; questo
valore deve essere inserito nel manuale fornito con l’apparecchio; la portata
nominale dei contatti è ≥ 4 A;
sul fronte dell’involucro metallico del comando elettrico devono essere previsti
due pulsanti per il comando locale dell’IMS, corredati di protezione contro
l’azionamento involontario e di targhetta con l’indicazione della funzione svolta;
quello per l’apertura deve essere di colore verde, quello per la chiusura di colore
rosso; la portata nominale dei contatti è ≥ 4 A;
per le telesegnalazioni delle posizioni degli organi di manovra e sezionamento,
debbono essere previsti n. 4 contatti ausiliari (2 NA + 2 NC) relativi all’IMS e n. 2
(NA + NC) relativi al sezionatore di terra, con corrente nominale ≥ 5 A;
tutti i relè, i pulsanti e i contatti ausiliari devono essere insensibili alle
sollecitazioni provocate dalle manovre, devono avere (in conformità alla norma
CEI 94-16) potere di apertura (a 24 Vcc con L/R = 40 ms) ≥ 0,2 A, per i soli
attuatori di potenza ≥ 1 A, durata meccanica pari a 106 manovre, durata elettrica
pari a 105 manovre, grado di protezione ≥ IP5X e, nel caso di utilizzo di relè in
versione estraibile, i medesimi devono essere vincolati ai relativi zoccoli con un
dispositivo anti-estrazione;
al fine di limitare i picchi di tensione che possono verificarsi a causa della
commutazione dei carichi, devono essere inseriti tra le polarità di alimentazione e
la massa, due soppressori di transienti del tipo ad ossido di zinco (ZnO2) aventi le
seguenti caratteristiche: tensione nominale Vdc = 170÷225 V, energia dissipata (in
2 ms) ≥ 90 J;
l’energia per il comando motorizzato viene fornita da un apposito alimentatore a
24 Vcc alloggiato nell’unità periferica per il telecontrollo (UPT) delle cabine
secondarie; il circuito della motorizzazione non deve assorbire alcuna corrente
quando è nello stato di riposo;
i conduttori dei circuiti del comando elettrico a distanza, nonché quelli relativi ai
contatti ausiliari, devono essere riportati a un connettore circolare a 14 poli con
contatti maschio di portata nominale ≥ 16 Acc, secondo scheda tecnica DMS8,
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pag. 9, fissato sul pannello anteriore, con possibilità di ingresso del relativo cavo
per telecomandi e contatti ausiliari sia dall’alto sia dal basso, cavo a sua volta
equipaggiato di un corrispondente connettore circolare con contatti femmina,
come da medesima scheda tecnica DMS8, pag. 9, in modo da garantire che
l’involucro del comando possa essere rimosso solamente dopo aver estratto la
parte volante della connessione;
- tale cavo, compreso nella fornitura, è del tipo 4×2+7×1 mm² H05VV-F, conforme
a norme CEI 20-22, tabella CEI-UNEL 35746, marcato come da tabella CEIUNEL 725 ed equipaggiato all’estremità da attestare all’unità periferica di
telecontrollo (UPT) con un connettore rettangolare a 12 poli con contatti maschio
di portata nominale ≥ 16 Acc, come da scheda tecnica DMS8, pagg. 8, 9 e 10;
- dispositivo di manovra del tipo a superamento di punto morto ovvero, solo su
specifica richiesta di Acea Distribuzione in sede d’ordine, ad accumulazione di
energia; qualora, nel corso di una qualsiasi manovra, dovesse verificarsi una
interruzione dell’alimentazione prima del superamento del “punto morto”, il
sistema deve tornare a riposo scaricando l’energia meccanica accumulatasi nelle
molle.
La presenza della motorizzazione, comunque, non deve impedire la manovra manuale di
apertura o chiusura dell’IMS, bensì l’introduzione della leva di comando manuale nella
propria sede deve inibire, tramite opportuni interblocchi elettrici e meccanici, il funzionamento
del comando elettrico, prima che l’estremità della leva stessa vada a innestarsi sul codolo di
uno qualsiasi degli organi manovrati. Inoltre, un interblocco elettrico deve consentire il
funzionamento della motorizzazione solo quando il relativo sezionatore di terra sia in
posizione di aperto.
7
PRESCRIZIONI DI FORNITURA
7.1 Documentazione tecnica
Gli elementi tecnici da presentare in offerta sono precisati nella lettera d’invito.
Il Fornitore dei quadri in oggetto deve presentare, entro 15 (quindici) gg. solari dalla
data di emissione dell’ordine, pena la revoca dell’aggiudicazione del medesimo ordine, la
documentazione e i prototipi di seguito elencati ad “Acea Distribuzione S.p.A. - Pianificazione
Operativa e Servizi - Progetti Speciali e Sviluppo Tecnologico - Unificazione Impianti e
Materiali”.
a) Disegni di ingombro di tutti i quadri nelle varie composizioni con le seguenti
indicazioni:
- posizione degli oblò di visualizzazione del sezionamento dei circuiti principali;
- posizione dei dispositivi indicatori di posizione sicuri e dello schema sinottico;
- posizione delle sedi di manovra degli interruttori di manovra, dei sezionatori di
linea e di terra e, ove presenti, dei pulsanti per il comando locale degli IMS;
- posizione dei fusibili MT del montante trasformatore, con particolare riguardo al
dispositivo di blocco, accesso ed estrazione degli stessi;
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- posizione e tipologia (cono esterno/interno) degli isolatori passanti MT per
terminali a spina sconnettibili;
- posizione dei dispositivi o isolatori passanti per la ricerca guasti nei cavi MT;
- posizione e dimensione della valvola di sfogo del gas SF6;
- posizione e caratteristiche dell’attacco per il controllo della pressione del gas SF6;
- posizione della targa sequenza manovre e dello schema elettrico unifilare;
- posizione dei punti di messa a terra dell'apparecchiatura.
b) Schema elettrico unifilare dei circuiti principali e funzionale dei circuiti ausiliari
di ciascun quadro.
c) Disegno della targa con l'indicazione delle sigle assegnate dal Fornitore e da Acea
Distribuzione per l’individuazione di ciascun quadro.
d) Piano di manutenzione ordinaria, evidenziando le caratteristiche delle risorse da
utilizzare (personale, mezzi di sollevamento, impianto di trattamento del gas,
attrezzature speciali, ecc.).
e) Pressione del gas SF6 a 20 °C :
- Pr: Pressione di riempimento assegnata (da verificare alle prove di accettazione);
- Pm: Pressione minima necessaria per assicurare le prestazioni prescritte.
f) Caratteristiche dei dispositivi previsti per il controllo della pressione dell’SF6 in
esercizio.
g) Pressione di intervento dei dispositivi di sicurezza.
h) Documentazione atta a dimostrare la tenuta elettrica degli isolatori interni nei
riguardi dei prodotti della decomposizione dovuta all’arco.
i) Caratteristiche della resina impiegata per i materiali isolanti utilizzati
nell’apparecchiatura.
j) Ciclo di pitturazione omologato impiegato.
k) Certificazione attestante la professionalità e la preparazione delle unità che curano
la pitturazione e lavori similari eseguiti dalle medesime nei 3 anni precedenti.
l) Fotografie dei 6 lati per ognuna delle tipologie di quadro in ordine (se disponibili).
m) Dettagliata descrizione delle caratteristiche costruttive delle varie apparecchiature
e degli interblocchi atti a stabilire le sequenze di manovra previste.
n) Certificato di omologazione dei prototipi, per ogni complesso pneumaticamente
indipendente, qualora richiesto dalla legislazione italiana ISPESL, inerente
l’impiego delle apparecchiature in pressione.
o) Prototipo del dispositivo per il rilevamento e la segnalazione dei corto-circuito,
dei guasti a terra, della presenza/assenza tensione e per le misure di corrente
(RGDAT), di cui alla precedente p. 5.7.6.
p) Prototipo del dispositivo per il controllo della concordanza di fase, di cui alla
precedente p. 5.7.7.
Acea Distribuzione esamina la documentazione di cui sopra e, se del caso, può chiedere
delucidazioni e/o integrazioni. Entro 15 (quindici) gg. solari dalla data di ricevimento degli
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ultimi documenti e/o chiarimenti richiesti, Acea Distribuzione emette il proprio nulla osta ai
fini della costruzione delle apparecchiature e comunica eventuali specifiche richieste
menzionate in questo documento.
A giudizio insindacabile di Acea Distribuzione, una diversa procedura può essere
concordata nel caso il Fornitore abbia già fornito, e Acea Distribuzione accettato,
apparecchiature della tipologia di cui all’ordine. È compito del Fornitore contattare gli uffici
tecnici di Acea Distribuzione e, se del caso, chiedere l’attuazione della diversa procedura di
cui sopra.
7.2 Imballaggio - trasporto - immagazzinamento e posa in opera
Tutti i quadri devono essere adeguatamente imballati a mezzo di gabbie di legno o
similari, al fine di assicurarne l'integrità durante le operazioni di trasporto e per
l'immagazzinamento; ciascun quadro deve essere saldamente fissato su una pedana di legno
dedicata, tale pedana deve avere un carico utile nominale pari a 1000 kg e superficie utile
maggiore della superficie in pianta del quadro stesso. Sono inoltre provvisti di una copertura
esterna in pellicola impermeabile trasparente tale da evitare infiltrazioni di acqua piovana e di
polvere. Su ciascun imballo deve essere stampato il nominativo del Fornitore, la massa (kg), il
tipo e il codice SAP Acea del quadro, come riportati nelle seguenti tabelle 1 e 2 (tutte le scritte
devono avere un carattere di altezza minima 50 mm, nera su fondo bianco):
Tipologia di quadro
Codice materiale SAP
Quadri MT compatti ermetici isolati in SF6 con terminali cavi a cono esterno
Quadro MT SF6 2LMRgdat+T 16/20 E
3366420
Quadro MT SF6 2LRgdat+T 16/20 E
3366425
Quadro MT SF6 2LMRgdat+2T 16/20 E
3366430
Quadro MT SF6 2LRgdat+2T 16/20 E
3366405
Quadro MT SF6 3LMRgdat+T 16/20 E
3366435
Quadro MT SF6 3LMRgdat+2T 16/20 E
3366450
Quadro MT SF6 4LMRgdat+T 16/20 E
3366409
Quadro MT SF6 4LM 16/20 E
3366445
Tabella 1 - Tipologie a cono est. maggiormente impiegate e corrispondenti codici materiali SAP
Quadri MT compatti ermetici isolati in SF6 con terminali cavi a cono interno
Quadro MT SF6 2LMRgdat+T 16/20 I
3367203
Quadro MT SF6 2LRgdat+T 16/20 I
3367201
Quadro MT SF6 2LMRgdat+2T 16/20 I
3367215
Quadro MT SF6 2LRgdat+2T 16/20 I
3367213
Quadro MT SF6 3LMRgdat+T 16/20 I
3367207
Quadro MT SF6 4LMRgdat+T 16/20 I
3367214
Quadro MT SF6 4LM 16/20 I
3367216
Quadro MT SF6 5LM 16/20 I
3367209
Tabella 2 - Tipologie a cono int. maggiormente impiegate e corrispondenti codici materiali SAP
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Inoltre, ciascun esemplare di quadro deve essere fornito completo di un apposito
manuale redatto in lingua italiana, idoneamente fissato alla medesima unità, in cui sono
raccolte adeguate istruzioni relative al sollevamento, al trasporto, al magazzinaggio, al
fissaggio a pavimento, nonché operative e di manutenzione per ciascuna apparecchiatura e/o
dispositivo componente il quadro medesimo.
7.3 Prescrizioni generali per le prove in fabbrica
In conformità alle norme CEI 2-3, 7-6, 16-5, 16-8, 17-6, 17-9/1, 17-112, 17-57, 17-68,
17-83, 17-88, 28-4, 28-5, 32-3, 36-18, 70-1, 94-2, 94-4, 94-16, alle norme UNI EN 22768-1 e
22768-2, alle norme UNI EN ISO 2409 e 2178, e a quanto altro richiamato alla precedente
pos. 2, nelle versioni progressivamente aggiornate, tali prove vengono avviate presso lo
stabilimento del Fornitore o presso un laboratorio concordato con Acea Distribuzione, alla
presenza di un collaudatore della medesima, previo accordi e comunicazione scritta, con
almeno 15 (quindici) giorni solari di anticipo, che il Fornitore deve inviare ad “Acea
Distribuzione S.p.A. - Qualità e Sicurezza - Unità Prove e Collaudi (fax 06/57995755-5810) ”,
di disponibilità della sala prove per prototipo o lotto di fornitura approntato, della data, della
durata e del luogo (o dei luoghi) previsto(i) reso(i) disponibile(i) per l’esecuzione delle stesse
prove.
Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono
compiute a spese del Fornitore; queste spese comprenderanno anche il costo dei materiali e
pezzi impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto
della fornitura. Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti il collaudatore Acea
Distribuzione che rimangono a carico di quest’ultima.
Le partite rifiutate devono essere sostituite, per essere nuovamente sottoposte alle prove
prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore ad ⅓
dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle penali.
Ulteriori prove con esito negativo daranno luogo al rifiuto della fornitura.
Acea Distribuzione effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI.
Acea Distribuzione stessa può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, alla
effettuazione delle prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea
certificazione rilasciata da organismi riconosciuti nell’ambito della UE compresi tra quelli
indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 13-6’89 (G.U. del 24-7-’89), aggiornato da successive disposizioni, oppure accreditati presso
ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) e nell’ambito della UE all’EA (European
cooperation for Accreditation).
Qualora, peraltro, Acea Distribuzione ritenesse di dover richiedere l’esecuzione delle
prove di tipo anche in presenza di tali certificazioni, le prove sono a carico di Acea
Distribuzione stessa nel caso di esito favorevole e del Fornitore nel caso di esito negativo, con
conseguente rifiuto della fornitura.
Si da facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella ripetizione,
con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su una campionatura doppia di
quella esaminata.
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Le prove in fabbrica previste si distinguono in prove da eseguire su prototipi, o “di tipo”,
e prove da eseguire su l’intero lotto di fornitura, o “di accettazione”, e sono di seguito elencate
nelle successive pos. 7.4 e 7.5.
7.4 Prove di tipo
Dopo il nulla osta da parte di Acea Distribuzione alla costruzione dei quadri, il Fornitore
predispone un prototipo per ciascuna tipologia in ordine e comunica ad Acea Distribuzione,
con le modalità esposte alla precedente pos. 7.3, la disponibilità degli stessi, al fine di
consentire a quest’ultima la verifica della conformità al tipo secondo quanto di seguito
esposto.
Il Fornitore, inoltre, deve presentare, contestualmente a tale comunicazione, la
documentazione fotografica delle 6 viste dei quadri (anche anticipandola via e-mail).
Le prove di tipo vanno eseguite secondo le norme CEI citate alla precedente p. 7.3, con
le modalità stabilite dalla norma CEI 17-112 e collegate, e comprendono:
a) Verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e geometriche;
b) Prove di comportamento e funzionamento meccanico;
c) Prove di robustezza meccanica (tramite sollevamento);
d) Prove di tenuta con tensione ad impulso atmosferico 1,2/50 µs a secco;
e) Prove di tenuta con tensione a frequenza industriale a secco sui circuiti principali
e ausiliari;
f) Misura della resistenza dei circuiti principali;
g) Prova di riscaldamento;
h) Prova della corrente di breve durata per 1” sui circuiti principali;
i) Prova della corrente di breve durata per 1” sui circuiti di terra;
j) Verifica dei poteri di chiusura e di interruzione degli interruttori di manovra, dei
sezionatori di linea e di terra;
k) Controllo del livello di scariche parziali per gli isolamenti in materiale organico;
l) Prove integrative per elementi isolanti in materiale organico;
m) Verifica dei gradi di protezione;
n) Prove di tenuta del gas SF6 nell’involucro ermetico in acciaio inossidabile;
o) Prove per verificare l'ermeticità rispetto a variazioni termiche ripetute;
p) Verifiche dimensionali degli isolatori passanti, eseguite impiegando, per quanto
applicabili, i calibri di cui all’allegata scheda tecnica DMS8;
q) Presa d’atto dell’esito positivo delle prove di verifica del rivestimento protettivo
eseguite, presso Acea Distribuzione, sui provini consegnati dal Fornitore;
r) Prove sui dispositivi per controllo presenza tensione, di cui alla precedente pos.
5.7.5;
s) Prove sul dispositivo per il rilevamento e la segnalazione dei corto-circuito, dei
guasti a terra, della presenza/assenza tensione e per le misure di corrente (Rgdat), di
cui alla precedente pos. 5.7.6;
t) Prove sul dispositivo per il controllo della concordanza di fase di cui alla
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precedente pos. 5.7.7.
7.5 Prove di accettazione
Le seguenti prove sono eseguite, presso gli stabilimenti del Fornitore, in base alle norme
CEI citate alla precedente pos. 7.3, con le modalità stabilite dalla norma CEI 17-112, e
comprendono:
a) Verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e geometriche;
b) Prova di funzionamento meccanico;
c) Prova di tenuta con tensione a frequenza industriale a secco sui circuiti principali
e ausiliari;
d) Misura della resistenza del circuito principale;
e) Controllo delle scariche parziali per isolamenti in materiale organico;
f) Misura umidità del gas SF6 di primo riempimento;
g) Prove di fughe di fluido;
h) Verifiche dimensionali degli isolatori passanti, eseguite impiegando, per quanto
applicabili, i calibri di cui all’allegata scheda tecnica DMS8;
i) Verifica del rivestimento protettivo esterno, in relazione allo spessore del
rivestimento medesimo;
j) Prove sul dispositivo per il controllo di presenza tensione;
k) Prove sul dispositivo per il rilevamento e la segnalazione dei corto-circuito, dei
guasti a terra, della presenza/assenza tensione e per le misure di corrente (Rgdat);
l) Prove sul dispositivo per il controllo della concordanza di fase;
Le prove di cui alle posizioni a), b), c), h), i), j), k) ed l), a giudizio insindacabile del
collaudatore Acea Distribuzione, possono essere eseguite in modo statistico in base alle tabelle
UNI ISO 2859-10 e 2859-1-2 con numerosità del campione pari al 20% (venti per cento) delle
unità di ciascun lotto e, comunque, con un minimo di 3 e un massimo di 20 esemplari, per
ciascuna tipologia di quadro.
La prova d) va eseguita su tutti i quadri della fornitura. Le prove e) ed f) devono essere
certificate dal Fornitore. La prova g) viene eseguita su un quadro per ogni lotto ma il Fornitore
deve autocertificare le misure condotte su ciascun quadro.
7.6 Collaudo
Il collaudo di tutti i quadri, che abbiano superato le prove in fabbrica, viene effettuato
presso Acea Distribuzione e la redazione del relativo certificato avviene entro 30 (trenta)
giorni solari dalla data di consegna delle apparecchiature, di tutti i documenti tecnici (disegni
meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la manutenzione e l’esercizio, ecc…)
e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa italiana (ISPESL, ASL, ecc…).
Le operazioni di collaudo riguardano, a giudizio insindacabile del collaudatore Acea
Distribuzione, un campione di quadri pari almeno al 10% (dieci per cento) del lotto di
fornitura (numero di quadri dello stesso tipo), in ogni caso non meno di 2 unità, e consistono
nella ripetizione delle prove di cui alla precedente pos. 7.5.
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Della data di inizio delle operazioni di collaudo viene dato formale avviso al Fornitore
che può presenziare con un proprio rappresentante.
Qualora nel collaudo anche un solo quadro del campione risultasse non rispondente alle
prescrizioni d’ordine, l'intero lotto deve, a giudizio insindacabile di Acea Distribuzione, previa
eventuale adeguamento, essere sottoposto alla ripetizione delle prove che hanno dato esito
negativo, a totale carico del Fornitore. Il materiale che, sottoposto a verifica, non soddisfi
pienamente alle condizioni stabilite, è rifiutato; tuttavia Acea Distribuzione, a suo
insindacabile giudizio e a tutte spese del Fornitore, può accordare al Fornitore stesso l’esame
in contraddittorio della merce rifiutata.
Il ritiro delle partite rifiutate deve farsi a cura e spese del Fornitore senz’altro avviso o
provvedimento qualsiasi, nel termine di 15 (quindici) giorni solari dalla data della lettera di
rifiuto. In caso diverso le partite stesse sono rispedite in porto assegnato all’indirizzo del
Fornitore. Le partite rifiutate debbono essere sostituite, o eventualmente adeguate, per essere
nuovamente sottoposte alle prove in fabbrica prescritte da Acea Distribuzione e alle successive
prove di collaudo di cui al presente capitolo, nel più breve tempo possibile e comunque entro
un periodo non superiore ad ⅓ dell’originario termine di consegna stabilito, ferma restando
l'applicazione delle penali per ritardo. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto
definitivo della fornitura.
In caso di divergenza rispetto alle operazioni di collaudo, il Fornitore può richiedere
l'arbitrato all'atto dell'ultimazione delle operazioni cui abbia presenziato o entro 15 giorni dalla
notifica dei risultati, in caso contrario. Peraltro, se non si addivenisse di comune accordo
all'attribuzione dell'incarico per l'arbitrato entro un mese dall'ultimazione del collaudo, Acea
Distribuzione ha la facoltà di rivolgersi al Presidente della Federazione Italiana di
Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni (AEIT) per la
nomina di un collaudatore, il cui giudizio è accettato dalle due parti senza riserva alcuna, a
tutti gli effetti della fornitura. La richiesta di arbitrato interrompe i termini contrattuali e le
conseguenze economiche sono a carico della parte soccombente, non esclusi i danni per la
mancata disponibilità della fornitura.
7.7
Garanzie
Il Fornitore dei quadri è l'unico garante nei confronti di Acea Distribuzione contro tutti i
difetti di materiale e di costruzione oltre che, indipendentemente dai collaudi effettuati, per la
piena rispondenza alla specifica tecnica di Acea Distribuzione stessa. La garanzia prevede
qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel più breve tempo possibile,
ma comunque entro 3 mesi dalla notifica al Fornitore, dei quadri e/o loro componenti:
• per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi, dalla data
di fine collaudo presso Acea Distribuzione con esito favorevole, nei casi di difetti
riscontrati;
• per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso Acea Distribuzione con
esito favorevole, nei casi di non rispondenza alla specifica tecnica di Acea
Distribuzione accertata successivamente al collaudo;
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• il Fornitore deve assicurare anche una garanzia della durata di 3 anni dalla data di
fine collaudo presso Acea Distribuzione con esito favorevole, trascorsi i quali la
superficie pitturata non deve presentare ruggine su più dell’1% della stessa,
corrispondente a un grado di ossidazione non superiore al livello Re3 della “Scala
europea dei gradi di arrugginimento per pittura antiruggine”.
Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione
prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la
riconsegna del/degli esemplare/i da parte del Fornitore
Per tutti i quadri o loro componenti che, in regime di garanzia, siano stati sostituiti,
riparati o comunque influenzati da tali operazioni, gli obblighi di garanzia nei casi di difetti
riscontrati si estendono di ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di ultimazione della
sostituzione o della riparazione.
8
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA
Il Fornitore deve comunicare per iscritto, prima della comunicazione di approntamento
al collaudo, le modalità di smaltimento e/o riciclo del quadro e/o delle sue parti, oggetto della
presente specifica, una volta che sia giunto a fine vita operativa.
Il Fornitore deve, per quanto possibile, prevedere materiali per i quali sia fattibile il
riciclo, mediante recupero e riutilizzo, piuttosto che lo smaltimento a discarica; deve
comunque preferibilmente utilizzare, laddove possibile, materiali per i quali sia elevato il
grado di biodegradabilità. Quanto sopra deve essere previsto in conformità alle leggi,
regolamenti e norme vigenti in materia di salvaguardia ambientale.
9
ALLEGATI
Si considerano parte integrante del presente documento la Scheda Tecnica Acea
Distribuzione DMS8, inerente ai disegni costruttivi dei vari quadri e relativi accessori, nonché
le Specifiche Tecniche DMT9, inerente l’“Rgdat” compreso nella fornitura e installato sui
montanti linea dei quadri di cui sopra, e DMT10, circa il complesso con sistema di partitori
capacitivi per la segnalazione della presenza/assenza di tensione.
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