Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6) FISICA Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.1 Inerzia, attrito, potenza, energia __________ _ Uno dei principi fondamentali della fisica è quello di azione e reazione: se sopra un corpo agisce una forza, il corpo reagisce con un’altra forza chiamata reazione. Questa reazione è la responsabile dell’equilibrio che permette ad un oggetto appoggiato su un tavolo di non cadere: il peso dell’oggetto (azione sul tavolo) è bilanciato dalla reazione (uguale e contraria al peso) che il tavolo esercita sull’oggetto. 6.1.1 Inerzia Per comprendere questo importante concetto è utile fare un esempio. Supponiamo di trovarci su un tram fermo. Quando questo si mette in moto, se non ci attacchiamo ai sostegni rischiamo di cadere. La causa per cui ci si sente spinti bruscamente indietro è che il nostro corpo, fermo, tende a rimanere tale: quando il tram inizia il suo movimento in avanti il nostro corpo rimane indietro. Questa tendenza ad opporsi al movimento da parte di ciascun corpo è chiamata inerzia di moto. 6.1.2 Attrito e resistenza del mezzo E la forza che si oppone al moto di un corpo che scorre o rotola sopra un corpo solido e che deve essere vinta da questo per poter avanzare. Tipico esempio di attrito è il rotolamento di una biglia da biliardo che, lanciata sul tappeto, lentamente tende a smorzare il proprio moto fino a fermarsi completamente. Si definisce, invece, resistenza del mezzo la forza che si oppone al movimento di un corpo nell’acqua o nell’aria. Tale fenomeno, che rappresenta una dispersione di energia, ha anche l’importante funzione di permettere all’uomo di camminare evitando di scivolare indefinitamente sul posto (come si osserva quando si tenta di camminare su una lastra di ghiaccio ove l’attrito è molto basso). Altri tempi di resistenza del mezzo e di attrito sono: la caduta lenta delle gocce d’acqua (che diversamente sarebbero così veloci da forare qualsiasi ombrello). 6.1.3 Potenza, lavoro, energia Possiamo dire che il lavoro è una grandezza proporzionale alla forza impiegata ed al percorso lungo cui essa agisce. Avremo quindi che LAVORO = FORZA x SPOSTAMENTO In questa grandezza non compare il concetto di tempo. Si definisce allora la Potenza proprio come il lavoro che una macchina compie nell’unità di tempo, ovvero: POTENZA = LAVORO / TEMPO In questo modo possiamo confrontare il comportamento di due macchine osservando non solo la quantità di lavoro che sono in grado di compiere ma anche il tempo che richiedono per attuarlo. Per poter funzionare qualsiasi motore deve ricevere in ingresso una certa quantità di energia che utilizzerà per compiere il lavoro richiestogli. L’energia può assumere forme differenti (elettrica , meccanica, chimica, nucleare, ecc…). In meccanica una delle distinzioni più importanti è quella tra: Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese • • • Energia potenziale: che è quella che un corpo possiede per la sua posizione o la sua forma Energia cinetica: ovvero quella posseduta da un corpo per effetto del suo movimento. Peso specifico: una dei quattro tipi di forza esistenti in natura è quella gravitazionale che agisce tra qualsiasi corpo dotato di massa. Nel caso particolare, poiché la massa della Terra su cui viviamo è di dimensioni non confrontabili con qualsiasi massa presente in natura, ogni oggetto risulta attratto verso il centro del nostro pianeta. Questo fenomeno viene chiamato Peso: si afferma così che qualsiasi oggetto è dotato di peso, misurando in questo modo la forza con la quale l’oggetto stesso viene attratto dalla Terra. Si definisce peso specifico il peso di un decimetro cubo di sostanza. Siccome un decimetro cubo di acqua distillata a 4°C pesa 1 kg, si confrontano le varie sostanze con l’acqua. Se un decimetro cubo di marmo pesa 2,7 kg si dice che il peso specifico del marmo è 2,7. • Pressione atmosferica: la terra è circondata da uno strato di aria che è chiamato Atmosfera il cui spessore è di circa 300 km e si suddivide in: 0 ÷ 11 km • troposfera 11 ÷ 30 km • stratosfera 30 ÷ 90 km • mesosfera oltre i 90 km • termosfera Proprio il peso dei gas che stanno sulla nostra testa è la causa della Pressione Atmosferica Tale strato contiene gas diversi e quindi dotati di pesi differenti che li porta a disporsi a differenti quote di altezza rispetto al terreno. Il peso della colonna d’aria dipende dalla quota di riferimento, cioè dalla quota da cui si parte per misurare l’altezza della colonna stessa. Si deduce da ciò che la pressione atmosferica possiede il proprio valore massimo a livello del mare e decresce all’aumentare dell’altezza in cui ci poniamo. Uno dei metodi per misurare la pressione atmosferica è il barometro inventato da Torricelli, il quale misurò il valore a livello del mare, mediante una colonnina di mercurio avente sezione di 1 cm² e 76 cm di altezza. Conoscendo il peso specifico del mercurio si ricava il valore numerico della pressione esercitata dalla massa dell’atmosfera (pari a 1,033 kg/cm² valore che viene preso come unità di pressione, chiamandola “atmosfera”). Sono chiamati barometri gli strumenti che servono a misurare la pressione atmosferica e manometri quelli necessari a misurare la pressione dei fluidi (liquidi o gas) contenuti in recipienti chiusi). Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.2 Calore e temperatura __________ Il calore è una forma di energia legata al movimento delle molecole del corpo. La temperatura è invece un indice numerico che informa sulla realtà energetica (dal punto di vista del calore) di un corpo: tanto più calore può trasmettere un corpo tanto più alta sarà la sua temperatura e viceversa. Quando due corpi dotati di differenti temperature vengono messi a contatto, la fisica ci insegna che sarà il corpo più caldo (ovvero dotato di maggior temperatura) a cedere calore a quello meno caldo. La temperatura viene misurata mediante i termometri. il più noto dei quali è quello a mercurio, nel quale il calore del corpo di cui si vuol conoscere la temperatura provoca la dilatazione del metallo e il conseguente innalzamento nel tubo graduato. Dall’altezza che il mercurio raggiunge è possibile ricavare il valore della temperatura del del corpo. 6.2.1 Calore Energia termica che si somministra o sottrae ad un corpo in modo da alterarne lo stato di agitazione molecolare e quindi la temperatura. La quantità di calore si esprime in: cal = caloria quantità di calore necessaria per innalzare, a pressione atmosferica normale, 14,5°C ad un grammo d’acqua. Cal o kcal = chilocaloria quantità di calore necessaria per innalzare di 1°C a pressione normale, un kg di acqua. calore di evaporazione = quantità di calore necessaria, a pressione costante, per trasformare l’unità di peso di liquido in vapore. Si misura un chilocalorie per chilogrammo (kcal/kg). potere calorifico = quantità di chilocalorie che un kg (per solidi o liquidi) od un normale m³ (per gas) di combustibile è in grado di fornire bruciando completamente. Tabella dei poteri calorifici di alcune sostanze Sostanza Abiti Acetilene Benzina Butano Carbone Carta alla rinfusa Carta in pacchi Cartone Fieno kcal/kg o kcal/m³ 4.050÷5.000 11.660 10.000 12.140 8.330 4.050 11.100 4.050 4.050 Sostanza Gasolio Immondizie Metano Olio di catrame/diesel Paglia Petrolio Polistirolo Stracci Trucioli di legno kcal/kg o kcal/m³ 10.000 2.100 13.500 11.200 4.050 8.090 10.000 4.050 4.050 Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.2.2 Trasmissione del calore La trasmissione del calore tra due corpi può avvenire secondo tre differenti modalità: • Conduzione: quando il calore viene trasmesso dagli strati riscaldati a quelli immediatamente a contatto, senza alterare la materia del corpo. Tale propagazione avviene a differenti velocità a seconda delle caratteristiche della sostanza del corpo: si parlerà allora di corpi conduttori di calore (quali ad esempio rame, alluminio, ferro) e corpi isolanti (quali vetro, legno ecc…). • Convezione: (tipico dei fluidi) nel quale la massa del fluido viene continuamente rimescolata dai movimenti causati dalle molecole più calde che, essendo più leggere delle molecole più fredde, tendono a spostarsi verso l’alto generando una doppia colonna ascendente e discendente. Tipica applicazione di ciò è il termosifone; altri esempi di moti convettivi sono i venti, le correnti marine ed il tiraggio del camino. • Irraggiamento: quando il passaggio del calore tra due corpi avviene senza che vi sia contatto fisico tra questi e senza alcun mezzo interposto tra essi. 6.2.3 Temperatura di fusione e solidificazione Temperatura alla quale, ad una data pressione, una sostanza passa dallo stato solido a quello liquido e viceversa; viene anche definita punto di fusione o punto di solidificazione. Materiale Acciaio Alcool Alluminio Ammoniaca Asfalto Ferro °C 1300 ÷ 1600 -100 650 -78 100 1500 ÷ 1600 Materiale Mercurio Ossigeno Piombo Rame Vetro Zolfo °C -39 -227 326 1100 450 111 6.2.4 Temperatura di ebollizione Temperatura alla quale, ad una data pressione, una sostanza passa dallo stato liquido allo stato aeriforme in maniera tumultuosa; viene anche chiamata “punto” di ebollizione. Materiale Acido solforico Acqua distillata Acqua salata Alcool Benzina Cloro °C 332 100 103 80 80 -34 Materiale Fosforo Idrogeno Metano Olio (in media) Ossigeno Paraffina °C 290 -253 -162 320 -183 300 6.2.5 Temperatura critica Temperatura al di sopra della quale, indipendentemente dalla pressione esercitata, non è più possibile liquefare un gas. La temperatura critica varia da gas a gas e si esprime in gradi centigradi. Materiale Acetilene Acqua Anidride carbonica Cloro Tem.critica °C 36 374 31 144 Materiale Idrogeno Mercurio Metano Ossigeno Tem.critica °C -240 1450 -83 -119 Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.2.6 Pressione critica Pressione sufficiente per liquefare un gas alla sua temperatura critica. Es.: portando l’ammoniaca alla sua temperatura critica di 132°, per liquefarla occorrerà una pressione di 116 kg/cm² rappresentanti la sua pressione critica. Materiale Acqua Anidride carbonica Azoto Cloro Pres.critica kg/cm² 225 73 35 78 Materiale Idrogeno Mercurio Metano Ossigeno Pres.critica kg/cm² 13 1000 47 51 6.2.7 Motori termici Le macchine termiche sono le macchine che trasformano l’energia termica (calore) in energia meccanica. L’energia termica viene generalmente fornita dalla combustione del carbon fossile o di altri combustibili fossili. I motori termici si possono distinguere in: a) motori a combustione esterna, se la produzione dell’energia termica necessaria ad azionare il motore avviene esternamente al motore (ad esempio macchina a vapore). b) motori a combustione interna, se la produzione dell’energia termica avviene dentro il motore stesso: tali sono i motori a scoppio ed i motori Diesel. 6.3 Meccanica dei fluidi __________ _ 6.3.1 Idraulica L’idraulica è la parte della fisica dedicata allo studio del comportamento dei corpi allo stato liquido. Essa si divide in: • idrostatica: si interessa del comportamento dei liquidi quando sono nello stato di quiete; • idrodinamica: è lo studio del comportamento dei liquidi durante il loro movimento. 6.3.2 Portata Quantità di liquido che nell’unità di tempo passa attraverso una data sezione; nella tecnica antincendio si esprime in litri di acqua al minuto primo. Si ricava la seguente formula: Q=portata A=area sezione V=velocità Q=AxV Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.3.3 Pressione E la forza esercitata sull’unità di superficie secondo la relazione: p=pressione F=forza o peso esercitato A=area o superficie F p= A 6.3.4 Stato fisico dei corpi In natura le sostanze possono assumere tre differenti stati: solido, liquido ed aeriforme. Lo stato solido è caratterizzato da forme definite e difficilmente modificabili. Lo stato liquido permette alle sostanze di assumere la forma del recipiente che le contiene. Lo stato aeriforme è quello dei gas e come tali non posseggono forma definita, risultano ancor più rarefatti dei liquidi e sono molto leggeri. Un corpo in natura si presenta in uno stato che è funzione delle caratteristiche dell’ambiente in cui si trova (in particolare la temperatura e la pressione): ciò significa che una qualsiasi sostanza può mutare il proprio stato trasformandosi da solido in liquido, da liquido in aeriforme e così via. 6.3.5 Compressibilità dei corpi in genere e dei fluidi in particolare I corpi, quando vengono compressi, diminuiscono solitamente di volume, in misura diversa a seconda del loro stato e della pressione a cui vengono sottoposti. La legge sulla compressibilità degli aeriformi dice che: a temperatura costante, il volume di un gas è inversamente proporzionale alla pressione cui esso viene sottoposto. Pertanto raddoppiando la pressione di un gas, il suo volume si riduce della metà. Anche i corpi solidi sono in misura diversa comprimibili. In genere un corpo solido si comprime tanto più quanto più è poroso (es. sughero e gomma), ossia presenta pori e spazi vuoti all’interno della sua massa. I liquidi sono invece difficilmente comprimibili. E stato ad esempio rilevato che, comprimendo l’acqua in un recipiente, il suo volume si riduce di un ventiduemillesimo per ogni aumento di pressione pari a due atmosfere. Occorrono perciò 22 atmosfere per ridurre di un litro il volume di un metro cubo d’acqua. 6.3.6 Orizzontalità del livello dei liquidi. Vasi comunicanti L’acqua in un bicchiere è superficialmente piana. Ciò significa che, a differenza dei corpi solidi che hanno una forma propria, i liquidi tendono invece ad assumere la forma del recipiente che li contiene ed a presentare in superficie una forma piana. Ciò è dovuto al loro peso ed alla loro fluidità. Il loro peso li obbliga a tendere al basso, mentre la loro fluidità consente di ubbidire nel miglior modo a questa legge, abbassandosi il più possibile ed in superficie la forma piana. Principio dei vasi comunicanti: i liquidi, anche se posti in recipienti diversi, ma in comunicazione tra loro, presentano livello unico ed orizzontale. Dalle sorgenti l’acqua esce in forza di questo principio, e lo stesso può dirsi per l’acqua che defluisce da un tubo collegato ad un serbatoio; in quest’ultimo caso l’acqua continuerà a defluire, fintantoché il livello nel serbatoio risulterà superiore a quello della bocca di uscita. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.3.7 Livello delle sostanze aeriforme A differenza delle sostanze liquide, quelle aeriforme o gassose non presentano una superficie superiore di livello. Ciò dipende dalla loro estrema leggerezza e perché esse tendono naturalmente ad espandersi, in conseguenza del rapidissimo moto delle particelle che le compongono. E per questi due motivi che una sostanza aeriforme, introdotta in un recipiente, ne occupa in breve tutto il volume interno, distribuendosi uniformemente. I gas sono in natura diffusissimi; l’aria occupa intorno a noi tutto lo spazio non occupato da sostanze solide o liquide. L’azione del peso dell’aria è sensibile in quanto essa risulta assai più compressa vicino alla superficie del mare che in vetta alle montagne. Se l’aria non avesse peso essa si disperderebbe nello spazio intersiderale, e cioè nell’immensità dello spazio che circonda la terra, il sole e tutte le stella. Diversamente dall’acqua, l’aria presenta un contorno vago e sfumato, continuamente turbato dai moti dovuti alla rotazione della terra ed al calore del solare. 6.3.8 Principio di Pascal Il fisico Pascal ha dimostrato che la pressione cui un liquido è soggetto si trasmette ugualmente in tutte le direzioni. Se si prende una bottiglia piena d’acqua, e si comprime quest’acqua disponendo un tappo nel collo della bottiglia e premendo su di esso, l’acqua viene compressa e, in analogia alla legge di Pascal, tutta l’acqua contenuta nella bottiglia riceve la medesima compressione, ed a sua volta, con pari intensità, comprime in ogni direzione le pareti della bottiglia. 6.3.9 Pressione interna dei liquidi Se si immerge un dito nell’acqua non si avverte alcuna sensazione di schiacciamento; è invece noto a tutti che un sottomarino non può raggiungere che la profondità di un centinaio di metri, altrimenti la pressione fortissima dell’acqua che preme sul suo scafo da tutte le direzioni finirebbe per schiacciarlo. Per comprendere il fenomeno, immaginiamo di trovarci sul fondo di un lago a m 100 di profondità. I cento metri di massa d’acqua soprastanti indubbiamente pesano, l’acqua è assai pesante, e comprime il terreno intorno a noi. Ogni cm² di terreno viene infatti compresso dal peso di una colonna d’acqua alta 100 metri ed avente la sezione di 1 cm²; sono in totale 10.000 cm² d’acqua, che corrispondono al volume di 10 litri ed al complessivo peso di 10 kg. Concludendo la pressione esercitata su un cm² di fondale a 100 m di profondità è di 10 kg e cioè di quasi 10 atmosfere. Anche su ogni cm² della nostra persona verrà esercitata una simile pressione, ma ciò non soltanto sulle spalle o sulla testa ma anche su ogni altra parte del corpo. Ciò dipende dal fatto che il liquido compresso, per effetto della sua fluidità, preme in tutte le direzioni come affermato dal principio di Pascal. In ciò, nell’uso pratico, sta la differenza fra peso e pressione e cioè fra il peso di un corpo solido che grava sulle spalle e la pressione che un fluido, liquido o gas, esercita intorno a noi in tutte le direzioni. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese 6.3.10 Principio di Archimede La legge di Archimede dice che un corpo immerso nell’acqua, riceve una spinta dal basso verso l’alto, pari al peso del liquido spostato, e cioè del liquido di cui il corpo immerso ha preso il posto. La medesima legge vale anche per i corpi parzialmente immersi. Per esempio una nave, del peso di 10.000 tonnellate, si immerge nell’acqua di quanto occorre per spostare un volume d’acqua di 10.000 metri cubi, che pesa per l’appunto 10.000 tonnellate. 6.3.11 Galleggiamento dei corpi I corpi immersi in un liquido ricevono, come visto sopra, per il principio di Archimede, una spinta verso l’alto pari al peso del liquido spostato. Tutti i corpi però sono soggetti anche ad un’altra spinta verso il basso dovuta al loro peso. Quale di queste due forze contrarie prenderà il sopravvento? Basta riflettere che la prima delle due forze è in rapporto al volume del corpo mentre la seconda è dovuta al peso del corpo stesso. Perciò i corpi di grande volume e di piccolo peso tendono a galleggiare, mentre quelli di piccolo volume e notevole peso affondano. L’equilibrio si raggiunge quando il corpo pesa, per unità di volume, esattamente come l’acqua e cioè quando ha peso specifico uguale a quello dell’acqua. (Il peso specifico di un corpo è dato dal peso dell’unità di volume e cioè dal peso di un metro cubo del corpo stesso). Ove si tenga presente che l’acqua ha un peso specifico di 1000 kg potrà agevolmente concludersi che galleggeranno ad esempio i seguenti corpi, aventi peso specifico inferiore a 1000: benzina 725, alcool 797, legno verde resinoso 850 c.a., ghiaccio 920 ecc…; mentre viceversa affonderanno i corpi seguenti: ferro 7800, rame 8800, piombo 11300, oro 19500, platino 21300. Un corpo più leggero dell’acqua naturalmente si immerge fintantoché il suo peso complessivo uguaglia quello del liquido spostato dalla parte del corpo immersa. Sono fondati su questo principio gli areometri e gli alcolometri, e cioè quegli strumenti a galleggiamento fabbricati per la misurazione della densità di un liquido. 6.3.12 Pressione interna di un gas – Pressione atmosferica L’aria è più compressa vicino alla superficie del mare che non in vetta alle montagne, perché in questo secondo caso è minore lo spessore della massa d’aria soprastante e quindi è minore il peso di essa. La pressione esercitata dell’aria dicesi “pressione atmosferica”; essa, misurata a livello del mare, con aria calma ed alla temperatura di 0°C corrisponde a 1 kg e 33 g per cm². Tale pressione viene adottata come unità di misura col nome di atmosfera. L’uomo e gli altri animali terrestri, vivono e si muovono, nonostante questa elevata pressione, perché essa si esercita in tutte le sue direzioni, sia all’interno che all’esterno degli organismi viventi, ed inoltre perché essi sono abituati da millenni a questa pressione cui non potrebbero, senza danno, essere privati. L’esistenza della pressione atmosferica è dimostrata da numerosi apparecchi di laboratorio. Uno dei più semplici è rappresentato dai così detti emisferi di Magdeburgo che consistono in due mezze sfere, cave all’interno e perfettamente combacianti ai bordi. L’interno cavo è in comunicazione, tramite un rubinetto, con una pompa atta a fare il vuoto. Se i due emisferi vengono messi uno sopra l’altro noi li possiamo agevolmente separare poiché la pressione all’interno della parte cava è uguale a quella dell’esterno. Se invece, quando i due emisferi sono combacianti, l’aria al loro interno viene tolta, occorre un grandissimo sforzo per staccarli uno dall’altro, perché in questo caso la pressione atmosferica preme solo sulla loro superficie esterna. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese Anche per le sostanze aeriforme (oltre che per i liquidi) vale la legge di Archimede, perciò un corpo immerso nell’aria riceverà una spinta verso l’alto pari al peso dell’aria spostata. Quindi un corpo di peso specifico minore dell’aria tenderà a salire, ed uno con peso specifico maggiore precipiterà a terra. A questo principio è dovuta la forza di sostentamento dei palloni aerostatici; gonfiati con gas leggerissimi, quali l’idrogeno e l’elio, riescono nonostante il peso del tessuto e della navicella a salire, perché il peso dell’aria spostata è superiore al peso complessivo del pallone. Essendo i liquidi praticamente incomprimibili, il peso di un metro cubo di liquido si mantiene pressoché costante, anche se il liquido viene sottoposto ad una forte pressione. Quindi il peso specifico dell’acqua in fondo al mare è pressochè uguale al peso dell’acqua in superficie. Altrettanto non si può dire degli aeriformi. Per essi vale la legge di Boyle-Mariotte, e perciò, raddoppiando la pressione cui un gas è sottoposto, il suo volume dimezza, e di conseguenza il suo peso specifico raddoppia. Come la pressione atmosferica diminuisce con l’altitudine, anche la massima altezza di aspirazione ottenibile con le pompe diminuisce con l’altitudine, perché l’altezza massima di aspirazione teoricamente raggiungibile è pari alla pressione atmosferica espressa in metri d’acqua, e pertanto raggiunge a livello del mare la quota di m 10,33. A 1000 m di altitudine l’altezza teorica di aspirazione scende a 9 m circa, e quella massima praticamente realizzabile con una pompa, si riduce a meno di 8 metri. 6.3.13 Misura della pressione – Manometri e barometri Per la misura della pressione in fluido, liquido o gas si usano strumenti detti manometri. Il manometro viene usato mettendolo in comunicazione con il liquido di cui si vuole misurare la pressione a mezzo del raccordo sottostante comunicante anche con il tubo cieco a spirale interno. Essendo, in un tubo a forma di spirale, la superficie interna minore di quella esterna, la forza di pressione che preme verso l’interno e che tende a restringere a spirale, risulta minore di quella esterna che tende ad allargarla. Perciò la spirale sotto l’effetto della pressione del liquido si allargherà tanto più quanto maggiore è la pressione. A mezzo di una leva e di un ingranaggio tale allargamento viene indicato su un quadrante graduato che ne permette la lettura. La pressione atmosferica viene invece misurata con uno speciale e semplice strumento detto barometro, che consiste principalmente in un tubo di vetro graduato e pieno di mercurio La parte bassa del tubo è aperta ed immersa in una vaschetta di mercurio, mentre la parte alta è chiusa e vuota d’aria. L’eliminazione dell’aria viene ottenuta nel modo più semplice. Basta, allo scopo, riempire il tubo completamente di mercurio, e poi tenendo ben chiuso con un dito il foro di apertura, rovesciare il tubo ed immergere l’estremo aperto nella vaschetta. Togliendo in seguito il dito il mercurio per effetto del suo peso discende nel tubo; ma siccome superiormente, nella parte chiusa, con la discesa del mercurio si è prodotto il vuoto, esso arresterà la sua discesa nel punto in cui il peso della colonna di mercurio uguaglia la pressione atmosferica. Alla superficie del mare, dove la pressione dell’aria è pari ad 1 atm, l’altezza della colonna di mercurio è di 76 cm e corrisponde, in peso a m 10,33 d’acqua e cioè a 1,03 kg per cm². Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino Distaccamento Volontari Caselle Torinese Lo spazio vuoto d’aria che si forma sopra il mercurio, è detto vuoto torricelliano, in onore del fisico Evangelista Torricelli che per primo eseguì questa esperienza. 6.3.14 Pressione e velocità dei liquidi e dei gas – Concetto di carico E bene conoscere quale rapporto esiste, nei fluidi in movimento, fra pressione e velocità. Consideriamo allo scopo un recipiente cilindrico e contenente acqua compressa per mezzo di uno stantuffo. In corrispondenza del fondo del cilindro l’acqua, oltre alla pressione dello stantuffo, risente anche della pressione della colonna d’acqua sovrastante. Questi due effetti di pressione rappresentano un’energia, tanto che l’acqua esce dall’orifizio con forza, perché a ciò è spinta dalla forte pressione interna. Questa pressione interna dicesi statica, perché l’acqua all’interno può considerarsi ferma, e l’energia che l’acqua possiede, dicesi pure energia statica o potenziale. La pressione statica considerata, è pertanto somma di due pressioni: l’una dovuta ad una forza esterna e l’altra all’altezza dell’acqua che chiamasi anche altezza geodetica. Appena oltre il foro di uscita, l’acqua viceversa non ha più pressione, perché liberamente può espandersi nell’aria; essa invece ha acquistato una velocità che prima non aveva; e perciò in luogo della pressione statica si parlerà di una pressione dinamica dovuta al movimento del liquido, e misurabile con il tubo di Pitot. L’energia statica o di posizione, posseduta dall’acqua all’interno del cilindro, non è quindi andata perduta, perché anche la velocità di un oggetto rappresenta dell’energia, meccanicamente utilizzabile per fare un lavoro, cosicché introducendo un dito nella vena fluida che esce con violenza dall’orifizio, esso tende ad essere trascinato dall’acqua. E avvenuta pertanto una trasformazione dell’energia: la pressione si è cambiata in velocità, l’energia statica si è trasformata in energia dinamica. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino