Relazione illustrativa

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PALAZZO DEL GHIACCIO DI CORSO TAZZOLI A TORINO
localizzazione
ITALIA
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI TORINO
PROGETTO DEFINITIVO
oggetto dell'elaborato:
Relazione tecnico-illustrativa per la commissione di vigilanza pubblici spettacoli
codice generale elaborato
codice opera
settore
lotto
"_"
UO6
livello progetto
1
D
codice 554/99
area progettazione
26
AR
n°elaborato
103
versione
0
identificazione file:
UO6 "_" 1D 26 AR1030.doc
versione
data
0
0
oggetto
22/07/02
dati progettisti:
progetto arch.:
progetto strutture.:
progetto impiantistico:
Versione Definitiva
Dr. Ing. Enrico Lee (mandatario)
Dr. Arch. Claudio Lucchin, Dr. Arch. Roberto D'Ambrogio
Dr. Ing. Enrico Lee, Dr. Arch. Johanna Covi Lee
Prof. Arch. Giorgio de Ferrari, Dr. Arch. Vittorio Jacomussi
Dr. Arch. Osvaldo Laurini, Dr. Arch. Agostino De Ferrari
Dr. Arch. Cesare Roluti, Dr. Arch. Antonio Cassotta
Dr. Ing. Guglielmo Concer
Dr. Ing. Marina Bolzan, Dr. Ing. Giancarlo Gramoni,
Dr. Ing. Enzo Zadra, Dr. Ing. Enrico Lee
perizia geologica:
Dr. Eugenio Zanella
coord. sicurezza:
Dr. Ing. Gian Carlo Gramoni
responsabile del procedimento:
Dr. Arch. Giuseppe Reviglio
timbri - firme
firma
Questo elaborato è di proprietà dell'Agenzia Torino 2006 qualsiasi divulgazione o riproduzione anche parziale deve essere espressamente autorizzata
Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali "Torino 2006"
Via Corte d'Appello, 14 - 10122 Torino - Tel. 011 5221212 - Fax. 011 5221213 - Cod.Fisc. 97607280019
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DICHIARAZIONE AI SENSI DEL
DECRETO MINISTERIALE DEL 18.03.1996
Il sottoscritto Dott. Ing. Enrico Lee in qualità di Capogruppo del Raggruppamento
Temporaneo per la progettazione del Palazzo del Ghiaccio di Corso Tazzoli a Torino,
dichiara che gli elaborati riguardanti il progetto di cui in oggetto sono conformi alle
disposizioni del Decreto Ministeriale del 18.03.1996 riguardante le norme di sicurezza per
la costruzione degli impianti sportivi.
Gli accorgimenti tecnici sono descritti nell’allegata relazione ed evidenziati negli
allegati grafici.
IL MANDATARIO:
(Dott. Ing. Enrico Lee)
Merano, 22 luglio 2002
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INDICE
A.
Relazione illustrativa - Premessa
B.
Descrizione del progetto
C.
Osservanza di norme , leggi e decreti
D.
Corrispondenza del progetto al D.M. 18.03.1996 (Norme di sicurezza per la
costruzione e l'esercizio di impianti sportivi)
E.
Compartimentazione e strutture antincendio
F.
Calcolo del carico d'incendio e definizione della classe dei compartimenti 30
G.
Documentazione qualificata su piano tecnico dei materiali, strutture, arredi previsti
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A. RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Premessa
L'Agenzia per lo svolgimento dei giochi olimpici invernali Torino 2006 ha
bandito, in data 27 luglio 2001, la gara per l'affidamento dei servizi di progettazione ai sensi
dell'ex art.6 comma 1, lettera a) D.Lgs.157/95 relativi alle prestazioni geologiche, planoaltimetriche, di progettazione preliminare, alle prime indicazioni di sicurezza cantiere
(D.Lgs.494/96), di progettazione definitiva ed esecutiva, di coordinamento sicurezza in fase
progettuale ed esecutiva, di direzione lavori e contabilità per la realizzazione del nuovo
Palazzo del Ghiaccio di Corso Tazzoli, in Torino, originariamente destinato allo sport del
Curling.
In data 26.10.2001, con determinazione n.14 del Direttore Generale la gara veniva
aggiudicata all'Associazione Temporanea di Professionisti: Studio Ing. Enrico Lee (Ing.
Enrico Lee – capogruppo mandatario, Arch. Johanna Covi Lee), Studio De Ferrari
Architetti (Prof. Arch. Giorgio De Ferrari, Arch. Vittorio Jacomussi, Arch. Osvaldo
Laurini, Arch. Agostino De Ferrari), Arch. Claudio Lucchin, Arch. Roberto D'Ambrogio,
Ing. Guglielmo Concer, Ing. Enzo Zadra, Studio Bolzan Biasi ass. (Ing. Marina Bolzan),
Studio CYD di Ing. Giancarlo Gramoni, Arch Cesare Roluti, Arch. Antonino Cassotta,
Geol. Eugenio Zanella.
In data 09.11.2001 veniva stipulato il Contratto tra l'Amministrazione ed il
"Professionista", dove con tale termine viene individuata l'associazione temporanea di
professionisti; in data 28.11.2001 n. Rep 14, il Contratto veniva registrato presso l'Ufficio
Entrate di Torino al n.10515.
In data 06.02.2002 veniva comunicato ai progettisti che il TOROC aveva deciso
con delibera prot.151/02 di dimensionare n.6 spogliatoi per le squadre di hockey al posto
degli spogliatoi previsti per il curling; con la stessa data ha inizio la progettazione.
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B. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
B.1 - Descrizione generale
Nella progettazione si é tenuto conto delle richieste contenute nel “documento
preliminare alla progettazione” allegato al bando di gara e successivamente al contratto.
Per il dimensionamento funzionale dei servizi e della logistica si è tenuto conto
di quanto previsto dalla normativa specifica elencata al punto C.
L’impianto è progettato sull’area compresa fra Corso Tazzoli e le vie Sanremo e
d’Arborea e prevede la demolizione dell’impianto sportivo esistente. Sul lato nord-est l’area
confina con lotti, in parte di proprietà comunale su cui sorgono edifici di edilizia economica
popolare.
L’inserimento dell’impianto sportivo si colloca su un’area già in precedenza
occupata da un impianto simile all’aperto e quindi non comporta modifiche alla situazione
urbanistica esistente.
Nel periodo post-olimpico il palazzo del ghiaccio dovrà essere idoneo ad
ospitare gare di hockey, short track e figure; gli spazi di servizio dovranno essere idonei per
l’accesso ai pattinatori amatoriali.
L’impianto avrà il ruolo di palaghiaccio permanente della città, gestito dal
Comune di Torino e dovrà essere caratterizzato dalla massima flessibilità degli spazi.
B.2 - Dati urbanistici
Superficie del lotto:
8.370 mq
Superficie coperta fuori terra:
5.552 mq
Superficie coperta interrata:
6.939 mq
Distanza minima dai confini privati:
6,00 m
Distanza minima da fabbricati circostanti:
15,70 m
Altezza massima fuori terra:
14,90 m
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B.3 - Accessibilità all’impianto
L’accessibilità alla zona avviene dalla viabilità cittadina senza compromettere il
regolare flusso del traffico.
L’accesso
principale
avviene
da
Corso
Tazzoli,
sfruttando
quindi
un’infrastruttura primaria esistente, capace di sopportare e smaltire notevoli carichi di
traffico.
Le uscite di sicurezza sono distribuite su tutti i 4 lati dell’edificio, che risulta
accessibile lungo tutto il perimetro dai mezzi di soccorso.
B.4 - Descrizione funzionale:
La capienza complessiva del palazzo del ghiaccio è di 3.008 posti a sedere, di
cui 16 riservati a portatori di handicap.
Le funzioni previste nel rispetto del D.P.P. (documento preliminare alla
progettazione) sono distribuite su 4 livelli:
1° livello: piano interrato – quota –4.50
Per ridurre l'altezza fuori terra dell'edificio e per permettere lo sfollamento dal
basso verso l'alto delle tribune, la pista ghiaccio è stata prevista ad una quota di m. -4.50
rispetto all'attuale piano stradale.
Le dimensioni della pista di m 30 x 60 rispettano la normativa internazionale
della I.I.H.F.
Allo stesso piano della pista sono previsti tutti gli spazi sia per l'attività sportiva
(hockey pattinaggio amatoriale, pattinaggio artistico, short track, ecc.) con relativi servizi e
locali di supporto, sia i locali tecnici per la produzione del freddo, per lo scambio termico,
per l'impianto elettrico e per la macchina levigatrice del ghiaccio.
Sono previsti per l’attività sportiva:
− n.6 spogliatoi per hockey con relativi servizi e locali di supporto
− n.3 spogliatoi per pattinaggio artistico o short track con relativi servizi
− n.2 spogliatoi per arbitri con relativi servizi
− n.2 spogliatoi per allenatori con relativi servizi
− n.1 spazio per il pattinaggio pubblico con relativi servizi
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− n. 1 zona noleggio pattini con relativo magazzino ed officina affila-pattini
− n.1 infermeria con relativi servizi
− n.1 locale antidoping con relativi servizi
− n.1 palestra
− n.2 spogliatoi per il personale con relativi servizi
− n.1 zona ristoro con relativo magazzino e servizi per il personale
− n.1 zona per interviste post partita
− n.5 magazzini
− n.1 rimessa per la macchina levigatrice con annessa officina
− n.1 locale per il personale tecnico con relativi servizi
Sono previsti per la tecnica:
− n.1 sottostazione di scambio termico
− n.2 sottostazioni per il trattamento dell'aria
− n.1 locale ENEL
− n.1 locale contatori e locale celle
− n. 1 locale Telecom
− n.1 cabina di trasformazione
− n. 1 locale power center
− n.1 locale batterie
− n.1 centrale di produzione del freddo con quadro elettrico c.f.
− n. 1 locale per gruppo elettrogeno
− n. 1 locale AEM
− n. 1 magazzino pompe acque nere
− n. 1 locale pompe antincendio
− n. 1 locale pompe sollevamento acque bianche e nere
I pattinatori e gli atleti accedono alla pista da tre corsie in corrispondenza
dell'interruzione delle soprastanti tribune. La macchina levigatrice accede alla pista
all'estremità nord.
Una rampa esterna larga m 5,00 con pendenza del 10%, prevista lungo il
confine nord, permette l'accesso dal limitrofo parcheggio al piano interrato sia ai mezzi di
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soccorso ed emergenza sia ad automezzi più o meno pesanti di supporto ad eventuali
attività collaterali di spettacolo; una seconda rampa con pendenza del 15% e larghezza m.
4,50 permette l’eventuale uscita verso via d’Arborea.
Ai quattro lati dell'edificio sono previsti accessi separati per il pubblico dei
pattinatori amatoriali, del personale tecnico per la gestione dell'impianto, per gli atleti divisi
fra ospiti e di casa.
Gli accessi al piano pista garantiscono anche il regolare sfollamento in caso di
pericolo; la rampa esterna garantisce la possibilità di fuga verso il parcheggio.
Al piano interrato si accede con tre ascensori idonei per portatori di handicap
motori.
2° livello: piano terreno - quota ±0.00
Dagli accessi principali disposti lungo i lati corti dell'edificio il pubblico accede
al piano tribune suddiviso in quattro ordini di posti per complessivi 2412 posti a sedere e 6
posti riservati a portatori di handicap motori.
Una tribuna corta, definita "D", può essere divisa dalle altre, mediante barriere
mobili, qualora fosse necessario dividere, fisicamente, in occasione di partite di hockey, la
tifoseria della squadra ospite dalla tifoseria della squadra di casa.
I posti a sedere sono così suddivisi:
− tribuna "A" 830 persone
− tribuna "B" 377 persone di cui 6 posti per portatori di handicap
− tribuna "C" 840 persone
− tribuna "D" 371 persone
Dal piano terreno si accede senza barriere architettoniche a tutti i collegamenti
verticali con gli altri livelli dell’impianto sportivo.
La disposizione degli accessi prevede la possibilità di evitare interferenze, in
fase olimpica, fra pubblico, atleti e stampa. Mentre nella fase successiva è possibile la
gestione degli accessi nel modo più opportuno così da non creare difficoltà nel controllo
delle attività e della mobilità interna.
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Gli accessi per gli spettatori sono chiaramente distinti dagli accessi riservati agli
atleti. Anche l'area di gioco è fisicamente divisa dall'area riservata al pubblico. L'accesso
alla pista da parte dei giocatori sarà protetto da struttura a tunnel mobile.
Il dimensionamento delle tribune e la distribuzione dei posti rispetta il
dispositivo del D.M. 18 marzo 1996.
La capienza delle tribune è determinata dallo sviluppo lineare in metri dei
gradoni diviso 0,48 m. (art. 6)
Lo sviluppo dei gradoni delle tribune è stato determinato nel rispetto della curva
di visibilità come previsto dalla norma UNI SPORT 9217.
I gradoni per i posti a sedere hanno una pedata di 0,75 m ed alzata variabile da
0,42 a 0,46 m, determinata dal calcolo della curva di visibilità.
I percorsi di smistamento sono larghi 1,20 m e servono al massimo 20 posti per
fila e per parte.
Sono previsti 6 gradoni per ogni settore, a retro dell’ultimo gradone é prevista 1
fila di sedie fisse lungo tutto il perimetro dei gradoni, interrotta nell’ambito dei gradini di
smistamento.
Nell’ambito della tribuna corta denominata “D” sono previsti 6 posti per
portatori di handicap delle misure di 1,10 x 1,40 m. per stallo con ampio spazio di manovra
retrostante.
Le uscite di emergenza sono equamente distribuite lungo tutto il perimetro in
numero proporzionale al pubblico che deve sfollare per settore di competenza.
Lungo i lati corti sono previsti le unità dei servizi igienici nel numero previsto
dal D.M. 18 marzo 1996 – art. 10.
I servizi igienici sono divisi per sesso e prevedono 5 unità di servizi per uomini
e 5 unità per donne. Ogni unità è composta da antivano dotato di 2 lavabi e 2 servizi, di cui
1 accessibile a portatori di handicap secondo la normativa vigente sulle barriere
architettoniche. Inoltre, è previsto un servizio igienico con antivano dotato di lavabo
accessibile a portatori di handicap. Complessivamente sono previsti 21 servizi igienici.
Al piano terreno sono anche ubicate le biglietterie, poste esternamente
all’edificio e lontano dagli accessi di cui una all’ingresso da via Sanremo ed una
all’ingresso da via d’Arborea.
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Negli spazi connettivi retrostanti le tribune adibiti ad atrio e foyer, per il
pubblico sono dislocati 4 punti di ristoro, 1 locale regia ed 1 presidio per i VVFF.
Nel rispetto della normativa è previsto un locale pronto soccorso dotato di
servizio igienico accessibile ai disabili, con funzione anche di presidio di sicurezza.
3° livello: primo piano – quota +3.82
In corrispondenza delle sottostanti tribune sui 2 lati lunghi sono previsti 2
loggioni denominati E ed F, rispettivamente della capacità di 119 e 120 posti a sedere.
Il lato corto verso via Sanremo soprastante l’atrio pubblico e la tribuna “D” è
occupato da una zona multifunzionale, con futura probabile destinazione a ristorante con
capacità di ca. 80 posti a sedere, di cui 60 posti con visibilità sul campo da gioco.
L’eventuale futuro ristorante avrà gestione autonoma dal resto dell’impianto sportivo, è
dotato di accesso autonomo dall’esterno, completo di servizi per il personale e per il
pubblico, locali di pertinenza ed impianto cucina a funzionamento elettrico. È prevista, però
la possibilità di comunicazione con i 2 loggioni E ed F. L’accessibilità al futuro ristorante e
garantita da 2 ascensori.
Il lato corto soprastante la tribuna B, lato via Eleonora d'Arborea, contiene un
ampio spazio ad uso dei giornalisti in fase olimpica e trasformabile in uffici amministrativi
secondo le esigenze della struttura. Sul lato interno che si affaccia sulla pista ghiaccio sono
calcolati 70 posti con regolare visibilità sul campo da gioco.
Anche questo anello è dotato di servizi igienici, divisi per sesso, di cui 4 unità
accessibili ai disabili, disposti nei 4 angoli in prossimità dei vani scala e 2 unità più 2
servizi per portatori di handicap disposti a retro del loggione F.
Complessivamente il piano dispone di 12 servizi igienici per il pubblico.
L’accesso per il pubblico ai loggioni è garantito da 4 rampe di scale lungo le
pareti esterne dei lati lunghi, 2 per parte, che servono anche al deflusso del pubblico.
Le zone sui lati corti sono serviti da 2 vani scale autonome con ascensore,
idoneo per disabili.
Sul lato nord è prevista un’infermeria con servizio igienico annesso ed 1 locale
vuotatoio.
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4° livello: secondo piano - quota + 6.76
Sui lati lunghi si ripete la distribuzione dei loggioni come al piano sottostante,
mentre sui lati corti, sopra il ristorante e lo spazio per i giornalisti, sono previste le terrazze
a cielo libero sulle quali saranno collocati i macchinari per il trattamento aria.
I loggioni denominati I ed L avranno rispettivamente una capacità di 92 posti a
sedere e 10 posti per disabili e 119 posti.
I servizi igienici, accessibili a portatori di handicap sono disposti, per il
loggione I lungo la parete esterna a retro dei posti a sedere e per il loggione L nella zona dei
vani scala a lato dei posti a sedere.
L’accesso per il deflusso del pubblico è garantito dalla continuazione delle
rampe di scale dal piano sottostante e dagli ascensori disposti sui 3 vertici della struttura.
Per la sicurezza delle persone portatrici di handicap, che dispongono di una
zona riservata con 10 posti sul loggione I, sono previste 2 uscite al luogo statico sicuro
previste nell’ambito dei 2 vani scale protetti, retrostanti al loggione I.
Sul lato nord è previsto un locale pronto soccorso con servizio igienico annesso.
B. 5 - Conclusioni
La struttura sportiva dispone della seguente capacita di posti a sedere:
- livello quota ±0.00:
2.412 posti a sedere + 6 posti per disabili
- livello quota +3.82:
369 posti a sedere comprensivi della zona multifunzionale e della
zona per giornalisti
- livello quota +6.76:
211 posti a sedere + 10 posti per disabili
Complessivamente
2.992 posti a sedere + 16 posti per disabili = 3.008 posti
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C. OSSERVANZA DI NORME, LEGGI E DECRETI
Il progetto tiene conto della seguente normativa vigente:
a) norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio di impianti sportivi:
D.M. 18.03.1996
D.M. 19.08.1996
In particolare le norme di cui sopra sono state rispettate per la progettazione di:
- uscite di sicurezza all'aperto o verso luogo sicuro
- tribune fisse , caratteristiche dei posti a sedere e dei gradoni
- dimensioni, numero, distribuzione delle scale di sicurezza
- separazione dei percorsi riservati agli atleti ed al pubblico.
b) Norme di sicurezza contro gli incendi
D.M. Int. 16.02.1982
D.M. Int. 06.07.1983 - D.M. Int. 28.08.1984 D.M. Int. 06.03.1986
Circ.Min.Int.n.91 del 14.09.1961
D.M. 19.08.1996
- Compartimentazione fra attivitá e diverso rischio di incendio
- Comportamento al fuoco di strutture e materiali
- Esclusione dal corpo di fabbrica principale delle centrali frigorifere, garage, cabine di
trasformazione dell'energia elettrica.
c) Norme per l'abbattimento delle barriere architettoniche
L. n. 13 del 09.01.1989
D.M. 14.06.1989 n. 236
D.M. 24.07.1996 n. 503
- accessibilitá e servizi in ogni ambito funzionale.
d) Norme per il contenimento dei consumi energetici
L. n. 10 del 09.01.1991
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e) Norme relative alle discipline sportive previste
DIN 18036 I e II
Delibera CONI 15.07.1999 n. 851
- Regolamenti Tecnici delle Federazioni sportive competenti
f) Norme per la progettazione ed esecuzione degli impianti elettrici
Legge n. 186 del 01.03.1968
Legge n. 791 del 18.10.1977
CEI 64/2
Legge n.46 del 1990 e successive normative
g) Norme per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale, per l’assetto
idrogeologico, vincolo idrogeologico
Legge n. 431 del 08.08.1985
L. 267/1998 “Sarno”
PS 267
L. 365/2000
R.D.L. 3267/1923
L.R. 45/1989
Ex D.L. 492/1999
L.R. 40/1998
h) Norme tecniche per la progettazione e l'esecuzione di opere in c.a. normale,
precompresso, prefabbricato e per il riutilizzo dei materiali (D.L.gs. 22/97 e s.m.i.).
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D. CORRISPONDENZA DEL PROGETTO AL D.M. 18.03.1996
Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio di impianti sportivi.
Art. 1 - Campo di applicazione
Trattasi di un impianto sportivo al chiuso di nuova costruzione adibito allo
sport del ghiaccio, nel quale si svolgono manifestazioni ed attività sportive regolate dal
C.O.N.I. ed ove è prevista la presenza di ca. 3.000 spettatori.
Art. 2 - Definizioni
a)
b)
c)
d)
Trattasi di impianto sportivo comprendente:
spazi di attività sportiva
zona spettatori
spazi e servizi accessori
spazi e servizi di supporto
Art. 3 – Norme di procedura per la costruzione o modificazione di impianti sportivi
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Saranno presentate le seguenti documentazioni:
planimetria rappresentante l’impianto, l’area di servizio annessa e la zona esterna
piante dei vari livelli rappresentati l’impianto sportivo con gli spazi di attività sportiva,
la zona spettatori con disposizione e numero di posti, spazi e servizi accessori e di
supporto, dimensioni e caratteristiche del sistema di vie d’uscita, elementi di
compartimentazione, impianti tecnici ed antincendio
sezioni longitudinali e trasversali dell’impianto sportivo
documento da cui risulti che il proprietario dell’impianto ha diritto d’uso dell’area di
servizio dell’impianto stesso.
dichiarazione legale del locatore dalla quale risulti l’impegno contrattuale a favore del
richiedente
Parere sul progetto da parte del C.O.N.I. ai sensi della legge 02.02.1939 n. 302 e
successive modificazioni.
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Art. 4 - Ubicazione
L’impianto è ubicato in modo tale da consentire l’avvicinamento e la manovra
dei mezzi di soccorso e la possibilità di sfollamento verso aree adiacenti.
Il palazzo del ghiaccio sorge sull’area delimitato Corso Tazzoli e le vie
Sanremo e d’Arborea.
Sul lato nord-est confina con lotti su cui sorgono edifici di edilizia economica
popolare. Sul ciglio opposto di via d’Arborea esiste una grande area libera, destinata a
parcheggio per la struttura sportiva
Le vie di deflusso si distribuiscono su tutti e quattro i lati, su tre lati
l’allontanamento delle persone è garantito dalle strade e lungo il confine nord-est è previsto
un percorso largo 6,00 m tra impianto e confine.
Lo spazio di attività sportiva è ubicato a quota –4,50 m rispetto alla zona
esterna all’impianto.
E’ consentito l’intervento dei mezzi di soccorso con possibilità di accesso
all’area da tutte le vie confinanti (Corso Tazzoli, via Sanremo e via d’Arborea) ed
attraverso il percorso interno con larghezza di m 6,00 lungo il confine nord-est.
Inoltre è garantito l’accesso ai mezzi di soccorso al livello della pista ghiaccio
attraverso una rampa coperta che parte dal parcheggio e attraversa in galleria via d’Arborea.
Detta rampa ha larghezza di m 5,00, altezza libera di m 4,00 e pendenza massima del 10%
(rif. Tav. n. 01)
Art. 5 – Area di servizio annessa all’impianto
L’impianto è disposto lungo Corso Tazzoli che, con larghezza di m 56,00,
garantisce ai fini della sicurezza il rapido sfollamento in entrambi i sensi.
In corrispondenza delle uscite sui lati corti dell’impianto sono previsti, sul lato
verso via d’Arborea un’area libera di 800 mq sulla quale si riversano le uscite per 900
persone, mentre sul lato verso via Sanremo e prevista un’area di sfollamento di ca. 1.060
mq con la possibilità di uscita per 1.000 persone.
Lungo il confine nord le uscite si riversano su uno spazio a cielo libero nel
quale confluisce anche la rampa di uscita dal piano pista. Le aree a lato della rampa hanno
una superficie rispettivamente di ca. 300-330 mq sulle quali si aprono le uscite per 500
persone per lato.
In tutti i casi sono garantite densità di sfollamento minori di 2 persone a mq.
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La delimitazione delle aree di sfollamento sarà dotata di varchi di larghezza pari
a quella della corrispondente uscita dall’impianto.
Sul lato verso Corso Tazzoli è previsto, durante le manifestazioni sportive,
l’utilizzo dell’antiviale prospiciente come area per lo sfollamento e parcheggio dei mezzi di
soccorso e pronto intervento, per una superficie di ca. 1.450 mq.
Art. 6 – Spazi riservati agli spettatori e all’attività sportiva
Spazio riservato agli spettatori
La capienza totale dell’impianto è di 3.008 posti a sedere così distribuiti:
- livello quota ±0.00:
2.412 posti a sedere + 6 posti per disabili
- livello quota +3.82:
369 posti a sedere
- livello quota +6.74:
211 posti a sedere + 10 posti per disabili
Complessivamente
2.992 posti a sedere + 16 posti per disabili = 3.008 posti
Non sono previsti posti in pedi.
Il numero dei posti a sedere delle tribune è definito dallo sviluppo lineare in
metri dei gradoni diviso 0,48 m. Il numero dei posti a sedere dei loggioni ed altro e dato dal
numero totale degli elementi di seduta con soluzione di continuità.
Per ogni seduta è garantita la visibilità sul campo da gioco conformemente alla
norma UNI 9217.
Spazio di attività sportiva
La pista ghiaccio è collegata agli spogliatoi, disposti sotto l’anello delle tribune
alla stessa quota, ed all’esterno dall’impianto, con percorsi e scale separati da quelli degli
spettatori.
Lo spazio riservato agli spettatori è delimitato dal dislivello di quota rispetto a
quello dell’attività sportiva.
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Art. 7 – Settori
Omissis
Art. 8 – Sistema di vie d’uscita
Il sistema delle vie d’uscita destinate agli spettatori è indipendente da quello
destinato all’attività sportiva.
Zona riservata agli spettatori
L’esodo del pubblico dall’impianto è garantito senza ostacoli.
Dal livello tribune le uscite sono disposte in corrispondenza dei gradini di
smistamento senza dislivello di quota.
La larghezza di ogni uscita è di 2,40 m (4 moduli)per una capacità di deflusso di
200 persone.
•
•
•
•
Il numero delle uscite per gli spettatori è così distribuito:
6 uscite per 200 persone ciascuna (2,40 m) su Corso Tazzoli.
4 uscite di cui 3 per 200 persone ciascuna (2,40 m) ed 1 per 100 persone (1,20 m).
7 uscite di cui 4 per 200 persone ciascuna (2,40 m), 1 per 100 persone (1,20 m) e 2 per
150 persone (1,80 m) sullo spazio aperto tra impianto e confine nord-est.
3 uscite di cui 2 per 200 persone ciascuna (2,40 m) ed 1 per 100 persone (1,20 m) sullo
spazio verso via d’Arborea.
Complessivamente sono previste 20 uscite dalle zone riservate agli spettatori ai
vari livelli verso l’esterno, per una larghezza complessiva di 43,20 m che garantiscono il
deflusso di 3.600 persone.
La distribuzione delle vie d’uscita su tutti i lati consente la realizzazione di
percorsi brevi per ogni settore, inferiori a 40 m.
Le vie di esodo dai livelli superiori avvengono attraverso rampe di scale
rettilinee disposte sui 4 vertici dell’impianto. Le scale sul lato nord-est conducono
direttamente verso l’esterno, mentre sul lato Corso Tazzoli conducono attraverso la zona
del foyer verso l’esterno.
Al 4° livello - secondo piano, dove sono previsti posti per i portatori di
handicap su sedia a ruote, i vani scala sono dimensionati in modo da garantire lo spazio
calmo con caratteristiche della normativa per le barriere architettoniche.
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Zona di attività sportiva
Il sistema delle vie d’uscita dalle zone di attività sportiva ha le caratteristiche
analoghe a quelle della zona riservata agli spettatori.
Dai 4 settori degli spogliatoi sottostanti alle tribune sono previste, su ambedue i
lati, porte larghe 2,40 m.
Il collegamento con il piano delle tribune avviene su tre lati mediante rampe di
scale regolari con larghezza minima di 2,40 m.
Sul lato nord-est l’uscita è garantita dalla rampa direttamente verso l’esterno
alla zona parcheggio attraverso il tunnel.
Art. 9 – Distribuzione interna
Livello tribune quota ±0.00
I percorsi di smistamento hanno larghezza 1,20 m e non servono più di 20 posti
per fila e per parte.
Per ogni settore sono previste 7 file, di cui 6 su gradoni e l’ultima fila su sedie.
I percorsi di smistamento conducono direttamente alle vie d’uscita.
I gradoni per posti a sedere hanno una pedata di 0,75 m, il rapporto fra pedata
ed alzata varia a 1,78 a 1,63.
Non sono previsti posti in piedi.
I percorsi di smistamento sono rettilinei.
I gradini hanno pedata di 25 cm ed alzata variabile da 14 a 15,33 cm, il rapporto
tra pedata ed alzata non è inferiore a 1,63.
Livello logge quota +3.82 e +6.76
Sia sui lati lunghi che sui lati corti (zona multiuso e giornalisti) è prevista una
fila di sedie con uscita di 1,20 m tra 20 posti per parte.
Art. 10 – Servizi di supporto della zona spettatori
I servizi igienici della zona spettatori sono separati per sesso e costituiti da unità
composte da antivano con 2 lavabi e 2 w.c. di cui 1 idoneo per portatori di handicap
rispondente alla normativa sulle barriere architettoniche.
All’esterno dei servizi è prevista una fontanella d’acqua.
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Essi sono ubicati lungo i muri esterni dei lati corti ad una distanza massima di
35 m dalle scale di smistamento delle tribune.
Distribuzione dei servizi zona spettatori:
a) livello tribune con capacitá di 2412 posti a sedere e 6 posti per disabili: sono previste 11
unità di servizi di cui 10 unità composte da antivano con 2 lavabi e 2 servizi igienici ed
1 unità composta da antivano con 1 lavabo ed 1 w.c. Ogni unità dispone di 1 servizio
fruibile da persone sua sedia a ruote.
b) 1° livello: loggione E ed F con capacitá di 36 posti a sedere: in corrispondenza di ogni
vano scala ai 4 vertici dell’impianto sono previsti 2 servizi igienici divisi per sesso ed
accessibili a portatori di handicap. Inoltre, lungo il muro esterno retrostante al loggione
F sono previsti 2 servizi dotati di antivano con lavabo ed 1 w.c. divisi per sesso e 2
servizi adibiti a disabili.
c) 2° livello: loggione I ed L con capacitá di 211 posti a sedere: in corrispondenza delle
uscite (vani scale) lungo Corso Tazzoli sono previsti 2 servizi igienici divisi per sesso
ed accessibili a persone su sedia aaruote a servizio del loggione L; lungo il muro esterno
retrostante al loggione I sono previsti 2 servizi dotati di antivano con 2 lavabi ed 1 w.c.
divisi per sesso e 2 servizi per disabili.
Il rapporto servizi/posti prescritto dalla normativa è rispettato come segue:
a) livello tribune quota +- 0,00
- posti 2418 (2412 posti a sedere + 6 posti disabili)
- unitá WC secondo D.M. 18/96 art. 10: 1 unitá / 500 uomini + 1 unitá / 500 donne
- unitá WC secondo progetto: 5 unitá WC uomini + 5 unitá WC donne + 1 servizio
per il personale
b) 1° livello quota + 3,82
Loggione E: 119 posti
- 1 unitá WC uomini + 1 unitá WC donne
Loggione F: 120 posti
- 2 servizi uomini + 2 servizi donne
Zona multifunzionale G: 60 posti a sedere
- 2 servizi uomini + 2 servizi donne
Zona giornalisti H: 70 posti a sedere
- 1 servizio uomini + 1 servizio donne
c) 2° livello quota + 6,76
Loggione I: 102 posti (92 posti a sedere + 10 posti per disabili)
- 2 servizi uomini di cui 1 per disabili + 2 servizi donne di cui 1 per disabili
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Loggione L: 119 posti a sedere
- 2 servizi uomini + 2 servizi donne
Ad ogni livello è previsto 1 posto di pronto soccorso, dotato di telefono, acqua
potabile, servizio igienico ed arredamento previsto dalla vigente normativa in materia.
Art. 11 – Spogliatoi
Gli spogliatoi per atleti ed arbitri ed i relativi servizi sono conformi per numero
e dimensioni ai regolamenti e/o prescrizioni del C.O.N.I. e delle Federazioni sportive
relative allo sport del ghiaccio.
Gli accessi a livello del piano terreno sono separati dagli accessi degli spettatori
durante le manifestazioni così come i relativi percorsi di collegamento.
Art. 15 – Strutture, finiture ed arredi
I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali sono valutati secondo
le prescrizioni della Circolare del Ministero dell’Interno n. 91.
Il dimensionamento degli spessori e protezioni da adottare secondo il carico
d’incendio saranno determinati secondo le prescrizioni della Circolare n. 91 e D.M.I. del
06.03.1986.
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Generalitá
L’intera struttura sarà RE 60
I calcoli di stabilità sono stati eseguiti con i seguenti elementi:
Carichi secondo D.M. 16 gennaio 1996
- Carichi accidentali previsti all’interno dello Stadio
- Carichi di Neve sulla copertura
- Carichi ammissibile sul terreno
σtamm=
5.00 kN/mq
1.50 kN/mq
0,2 N/mmq
Gli elementi costruttivi sono riportati in dettaglio nelle tavole
U06”_”1 D 30 AR 012 0 tipologie solai
U06”_”1 D 30 AR 013 0 tipologie pareti
U06”_”1 D 30 AR 014 0 abaco serramenti esterni
U06”_”1 D 30 AR 015 0 abaco serramenti interni
ed hanno riferimenti precisi e puntuali sulle planimetrie per identificare le zone di
riferimento.
Materiali
I materiali utilizzati sono:
- Calcestruzzo per strutture di fondazione
R ck=
25 N/mmq
- Calcestruzzo per strutture in elevazione
R ck=
30-35 N/mmq
- Ferro per armature tipo
Fe B 44 k
- Copertura in tetto di legno lamellare di conifera appartenente alla I° Classe di qualità
secondo DIN 4074. Calcolo delle strutture lignee secondo le norme DIN 1052.
- Solai tipo Predalle di vario spessore
Copertura
La copertura verrà realizzata in legno lamellare con delle strutture di tipo
reticolare di altezza totale 4.80 m. Il tetto verrà realizzato con 7 capriate poste ad interasse
di circa 7.83m. Il tetto sarà di classe R 30.
Murature
Le murature esterne di tamponamento del tipo a "Sandwich", saranno realizzate
con blocchi in cemento e rivestiti in fibrocemento con intercapedine coibentata.
Le murature interne in calcestruzzo del sistema statico dell’edificio saranno
lasciata a vista con superficie liscia da cassero metallico.
Le rimanenti murature interne che delimitano i diversi spazi funzionali saranno
realizzate con blocchi cavi in calcestruzzo o in calcestruzzo ed argilla (vedi abaco
dettagliato).
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Le tramezzature interne in blocchi di cemento sono previste per le zone di
magazzino e deposito; in blocchi termoisolanti tipo Leca per gli spogliatoi e le palestre.
La grande parete di divisione fra foyer e spazio tribune sará realizzata i mattoni
pieni di laterizio a vista con una struttura interna di irrigidimento in c.a.
Alcune zone delle pareti di affaccio sui vani centrali potranno essere realizzate
in vetro-cemento al fine di una leggera illuminazione naturale interna.
Le divisorie interne dei servizi igienici e degli spogliatoi saranno del tipo
prefabbricato in pannelli con rivestimento melaminico (pareti mobili tipo KEMMLIT).
Intonaci
L'intonaco del tipo pre-miscelato sará applicato a finitura delle murature non in
faccia vista.
Impermeabilizzazioni ed isolazioni
L'intero sottofondo a quota –4,50 a contatto con il terreno sará
impermeabilizzato con membrana bituplastomerica armata di spessore mm 4 e isolata con
uno strato di polistirene estruso da mm 50 su intercapedine ventilata realizzata con lamiera
grecata su vassoio in tavello di cls.
Nelle zone riservate agli impianti non è prevista isolazione termica a pavimento.
Tutte le murature controterra saranno impermeabilizzate mediante spalmatura di bitume a
caldo e protette con lastre ondulate di materiale imputrescibile.
Tutti i servizi igienici saranno impermeabilizzati con guaina bituminosa armata da 4 mm.
I solai di copertura piana in calcestruzzo saranno impermeabilizzati con teli di p.v.c.
plastificato di spessore mm 1,5 e relativo tessuto non tessuto, strato di scorrimento e
massetto in calcestruzzo di protezione. Sulle zona riscaldate è prevista l’isolazione termica
in Foamglass coibentata ed impermeabilizzata con pannello di polistirene da 10 cm
rivestito in alluminio.
La copertura principale in legno sarà realizzata con pacchetto isolante costituito da lamiera
grecata, barriera al vapore, isolamento termico costituito da pannelli di lana di vetro dello
spessore complessivo di 10 cm e manto di copertura in lamiera di alluminio.
Coibentazioni termiche ed acustiche
E' prevista l'isolazione acustica sui solai dei vani tecnologici.
Tutte le superfici piane di separazione tra caldo e freddo, sia orizzontali che
verticali, saranno coibentate con pannelli di polistirene ad alta densità dello spessore
adeguato alla normativa specifica in materia di risparmio energetico secondo calcolo
allegato alla presente relazione.
La coibentazione della copertura principale in legno sará realizzata con pannelli
di lana di vetro dello spessore complessivo di cm 10 (vedi abaco specifico).
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Lattonerie e pluviali
Tutte le lattonerie di completamento della copertura saranno realizzate in
lamiera di alluminio.
I pluviali sono previsti in tubi di acciaio inox. e/o di lamiera come sopra con
elementi terminali in acciaio. I pluviali all’interno dell’edificio saranno in PVC.
Pavimenti e rivestimenti
Al piano terra, negli ambiti dell’ingresso, é previsto un pavimento in resina
epossidica.
Per i corridoi interni al piano terra ed al 1° piano é previsto un pavimento
industriale in calcestruzzo con trattamento superficiale colorato con resine epossidiche.
Al piano interrato negli spazi di distribuzione e di magazzinaggio é previsto un
pavimento industriale in calcestruzzo.
Gli spogliatoi, i corridoi ed i percorsi preferenziali degli ambiti sportivi, saranno
pavimentati con gomma dello spessore di mm 8. La palestra ed i vani destinati ad attivitá
amministrative e associative saranno pavimentati con linoleum da mm 2,5.
Le scale di sicurezza "fredde" saranno pavimentate in calcestruzzo con banda
antisdrucciolo, mentre le scale "calde" saranno pavimentate con gomma a bolli da mm 4 o
con piastrelle antisdrucciolevoli in acciaio.
Tutti i servizi igienici saranno pavimentati e rivestiti in ceramica monocottura
di 1° scelta.
Serramenti esterni
Tutti i serramenti esterni saranno realizzati con profili di alluminio
elettrocolorato a taglio termico e vetrature isolanti 5-12-6, ove necessario vetro isolante
antisfondamento 3/3-12-4/4. Le uscite di sicurezza saranno dotate di maniglione antipanico
e realizzate con pannelli di lamiera tamburata verniciata con o senza sopraluce.
Serramenti interni
Le porte di accesso agli spogliatoi, ai locali di servizio, ai magazzini saranno del tipo
metallico tamburato e verniciato.
Sono inoltre previste porte e portoni metallici del tipo REI 120, secondo le esigenze della
normativa antincendio
Ascensori e montacarichi
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Sono stati previsti 3 ascensori/montacarichi di cat. A, omologati anche per
handicappati, con finiture antivandalismo.
Sedili
I sedili nella zona per il pubblico (tribune e loggioni) non saranno imbottiti e
rivestiti, ma costituiti da materiali rigidi di classe di reazione al fuoco non superiore a 2.
Art. 16 - Depositi
Non sono previsti locali deposito per materiale combustibile all’interno
dell’impianto sportivo.
Tutti i depositi sono dotati di porte di accesso REI 60 e di areazione naturale
pari 1/40 della superficie in pianta del locale.
Art. 17 – Impianti tecnici
Saranno realizzati in conformità delle leggi in vigore.
IMPIANTO ELETTRICO ED AFFINI
PREMESSA
Indicazioni generali per l’esecuzione dell’installazione elettrica e impianti
speciali.
Gli impianti elettrici specificati in oggetto dovranno essere realizzati
nell’osservanza rigorosa delle disposizioni vigenti sia legislative che normative, delle
disposizioni riportate nel presente elaborato, nelle tavole e nelle documentazioni allegate
così da assicurare l’adempimento a quanto disposto dalla legge 186 del 01.03.1968 cioè la
realizzazione dell’impianto a regola d’arte.
Le caratteristiche degli impianti nonché dei relativi componenti, debbono essere
aderenti alle vigenti norme di legge ed in particolare devono essere conformi alle
prescrizioni di sicurezza dettate dalle rispettive normative e posati in opera tenendo conto
delle caratteristiche ambientali.
Tutti componenti dovranno essere muniti di marchio IMQ o di un marchio di
qualità equivalente.
A fine lavori l’installatore è obbligato di emettere una dichiarazione di
conformità come prevista dalla legge 46/90 in maniera più dettagliata possibile.
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CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
L’impianto elettrico generale sarà di prima categoria (con tensione inferiore a
1000 V) con distribuzione a 400/230V con neutro distribuito.
Al piano interrato a fianco del locale riservato per l’ente distributore, (punto di
consegna) è previsto un primo locale per le apparecchiature di sezionamento e protezione
della linea in media tensione diretta dalla cabina di trasformazione.
I limiti di fornitura e d’installazione per gli impianti saranno i seguenti:
lato M.T. 22 kV arrivo dalla cabine Ente fornitore, terminali della cella di arrivo
linea del quadro di M.T. (arrivo dal basso in risalita cavi su barre predisposte).
Tramite linea interrata si raggiunge il locale media tensione in cui sono presenti
tra l’altro i due trasformatori funzionanti in parallelo.
Le apparecchiature dei media tensione saranno del tipo con isolamento in
esafluoruro di zolfo (SF6) e saranno installate in celle di tipo compatto a ridotte dimensioni.
I trasformatori saranno ad isolamento in resina autoestinguente e atossica senza
necessità di manutenzione. I trasformatori installati sono di tipo a secco, inglobati in resina,
dimensionati in modo da ottenere un fattore d’utilizzazione di circa il 70%.
IMPIANTI E OPERE PREVISTI
Cabina di trasformazione MT1 e MT2
Gruppo elettrogeno (solo predisposizione)
Quadri elettrici principali
Quadri elettrici di distribuzione primaria
Impianti protettivi contro le dispersioni verso terra
Linee principali di alimentazione
Linee di distribuzione
Impianto di illuminazione interna
Impianto di illuminazione di sicurezza
Impianto di forza motrice
Impianto di f.m. industriale
Impianto citofonico
Impianto telefonico (solo predisposizione)
Impianto di televisione centralizzata (non previsto)
Impianto di diffusione sonora (solo per la pista)
Impianto di chiamata servizi disabili
Impianto di segnalazione manuale e automatica di incendio
Impianto di rifasamento automatico (non previsto)
Impianto cronometraggio e segnapunti
DESCRIZIONE PARTICOLAREGGIATA DEI SINGOLI IMPIANTI
QUADRI ELETTRICI PRINCIPALI
Al piano interrato, in locale a fianco della cabina di trasformazione, verrà
installato il quadro elettrico generale di bassa tensione, con il lato B.T. 400/230 V partenza
dal quadro di B.T. (P.C.), dal basso.
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A questo quadro faranno capo le linee provenienti dal trasformatore e dal
gruppo elettrogeno. Sarà costituito da un armadio in lamiera completo di porta e conterrà le
protezioni magnetotermiche scatolate relative alla linee primarie dirette al quadro generale
di distribuzione. Anche questo quadro verrà installato al piano interrato in apposito locale
tecnico e sarà costituito da una serie di armadi in lamiera completi di porta.
In esso saranno contenute le protezioni magnetotermiche scatolate relative a
tutte le linee montanti dirette ai quadri di distribuzione ed ai quadri degli impianti
tecnologici.
QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE
Ogni piano o settore sarà provvisto di proprio quadro di zona. In linea di
massima ogni piano è coperto da due quadri di zona disposti in posizione contrapposta
l’uno all’altro, mentre le utenze quali zone ristoro, ristorante, locali tecnici meccanici,
infermeria, avranno quadri elettrici indipendenti. In prossimità del quadro è da installare un
collettore di terra di opportuna sezione entro scatola da incasso adeguata, al quale deve
essere collegato il conduttore principale di terra e tutti i conduttori della terra ed
equipotenziali interessanti l’impianto realizzato. I singoli conduttori devono avere il proprio
morsetto sul collettore. Le utenze nei quadri di zona devono essere identificati tramite
targhetta descrittiva e riportati sugli schemi unifilari con successivo riposizionamento degli
stessi all’interno delle porte dei quadri. Nello schema unifilare sono da riportare anche le
sezioni e le lunghezze nonché la descrizione dei singoli circuiti.
I singoli conduttori del cablaggio interno dei quadri devono essere dotati di
chiara identificazione e le estremità delle corde di rame sono da dotare di capicorda se i
morsetti di collegamento non sono adatte per corde.
PROTEZIONI
Tutte le linee in partenza dai quadri elettrici saranno protette contro i
cortocircuiti e le sovracorrenti da interruttori automatici magnetotermici onnipolari. Tali
protezioni, di tipo scatolato o modulare normalizzato, avranno taratura coordinata con il
carico e la sezione della linea da proteggere ed il loro potere di interruzione sarà superiore
alla corrente di corto circuito nel punto di installazione.
A protezione contro i contatti accidentali, in coordinamento con l’impianto di
messa a terra, è prevista per tutte le linee di distribuzione secondaria l’installazione di
interruttori automatici differenziali ad alta sensibilità (30-300 mA); le linee di distribuzione
primaria e secondaria avranno comunque caratteristiche di doppio isolamento.
IMPIANTO DI TERRA
Il dispersore dell’impianto di terra sarà costituito da un doppio anello realizzato
con bandella in ferro zincato della sezione di 100 mm2, a sua volta collegato dalla rete di
ferri d’armatura dell’intero edificio. Nei locali tecnici come cabina di consegna, cabina di
trasformazione, locale gruppo elettrogeno, il locale quadri elettrici generali, la centrale
termica e i locali macchine ascensore, saranno provvisti di una o più sbarre col lettrici di
terra per la derivazione dei conduttori di terra.
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IMPIANTO PARAFULMINE
Le calcolazioni hanno evidenziato la non necessità di realizzare un impianto
contro le scariche atmosferiche. È stata comunque prevista la connessione tra l’impianto di
terra generale e le armature dei pilastri di sostegno della copertura, che qualora le
caratteristiche della struttura lo permettessero, potrà venire utilizzata come rete captatrice.
LINEE PRINCIPALI DI ALIMENTAZIONE
Dal quadro elettrico generale di distribuzione partiranno le linee (montanti)
destinate ad alimentare i quadri di distribuzione ed i quadri per gli impianti tecnologici.
Tali linee saranno eseguite, a seconda della loro sezione, in cavo multipolare
oppure unipolare, sempre con caratteristiche di doppio isolamento e di non propagazione
dell’incendio. In prevalenza queste linee verranno posate entro canalizzazioni metalliche,
mentre in taluni casi verranno posate entro tubazioni in PVC pesante installato
sottopavimento, (solo al piano interrato).
Ai quadri di distribuzione di piano e di zona faranno capo due distinte linee di
alimentazione, una per i circuiti normali alimentati solamente dalla rete, ed una per i circuiti
privilegiati alimentati sia dalla rete che dal gruppo elettrogeno e anche da UPS. Da questo
nasce la denominazione dei vari quadri in Q..N/..P. Tutte le linee principali di
alimentazione saranno dimensionate in modo tale da contenere la caduta di tensione entro i
limiti richiesti dalla normativa vigente.
LINEE DI DISTRIBUZIONE
Dai quadri di piano e di zona partiranno le linee di distribuzione relative agli
impianti di illuminazione e forza motrice. Queste linee saranno eseguite con cavi
multipolari con caratteristiche di non propagazione dell’incendio ed a ridottissima
emissione di gas tossici. Esse saranno infilate e posate principalmente entro canali metallici,
o tubazioni a vista. Solo nei servizi le parti terminali in derivazione dalle dorsali
risulteranno in tubazione pesante sottotraccia con conduttori flessibili con le stesse
caratteristiche dei cavi sopra menzionati. In generale la distribuzione dovrà comunque
garantire e preservare anche le esigenze estetiche. Nei locali tecnici gli impianti risulteranno
realizzati tutti a vista con tubi zincati derivate da cassette di derivazione anch’esse zincate.
Tutto il piano interrato verrà realizzato con impianti a vista ad esclusione dei luoghi sopra
menzionati. Tratti in canale a bancale o in generale l’utilizzo del PVC, sarà consentito solo
nei luoghi ordinari e per brevi tratti, nei quali la distribuzione e le utenze risultino
molteplici e di difficile stesura.
Tutte le derivazioni saranno eseguite entro cassette di derivazione da incasso,
provviste di separatori per circuiti a tensione diversa, oppure di tipo a tenuta stagna per
l’istallazione ove sia richiesto un grado di protezione maggiore (es: IP 44). In taluni punti in
considerazione alla tipologia della struttura si deve prevedere la posa di tubazioni e scatole
anche su strutture in cemento armato. In considerazione di questo fatto la distribuzione
secondaria si concorderà in corso d’opera.
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Tutte le linee di distribuzione saranno dimensionate in modo tale da contenere
la caduta di tensione entro i limiti richiesti dalla normativa vigente.
L’installazione delle condutture sotto intonaco è da realizzare tramite tubi PVC
pesante. L’area interna delle tubazioni a fine lavori (cavi infilati) deve essere almeno 1,3
volte l’area effettivamente occupata. (Sfilabilità CEI 64-8 - commenti).
Le scatole di derivazione devono essere dimensionate in modo appropriato, ed
essere muniti in ogni caso di separatori nel caso che in essi si trovano circuiti diversi.
Il tracciato e i percorsi delle linee sono da realizzare sempre entro un raster
orizzontale o verticale. Non sono ammessi percorsi inclinati.
Bisogna evitare la tracciatura su entrambi i lati dello stesso muro ai fini di non
compromettere la statica dello stesso.
Per il fissaggio dei tubi e delle scatole sotto intonaco bisogna utilizzare gesso o
cemento francese. Non è ammesso l’utilizzo di malta contenente cemento in combinazione
con gesso.
L’altezza di montaggio dei organi di comando è fissata a 1,2 m e a 30 cm per le
prese dal pavimento finito.
IMPIANTI DI FORZA MOTRICE
Tutto l’edificio sarà dotato di un adeguato numero di prese di servizio per la
derivazione a spina di apparecchiature portatili. Tutte le prese di corrente bipolari, sia da 10
A che da 16 A saranno di tipo modulare da incasso o da esterno con alveoli protetti.
Nei locali accessibili al pubblico il quantitativo di prese disponibili sarà ridotto
al minimo. Ogni presa a spina sarà peraltro munita di proprio fusibile di protezione. Nei
locali tecnici e di servizio, così come lungo l’anello esterno della pista saranno installate
prese monofase e trifase di tipo CEE con blocco meccanico. In taluni punti in
considerazione alla tipologia della struttura si deve prevedere la posa di tubazioni e scatole
anche su strutture in cemento armato. In considerazione di questo fatto la distribuzione
secondaria si concorderà in corso d’opera.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
Il progetto ha considerato l’illuminazione come elemento architettonico
fondamentale, oltre a garantire i valori di illuminamento ritenuti idonei alle diverse
funzioni.
L’illuminazione di tutti i locali sarà affidata quasi esclusivamente a corpi
illuminanti provvisti di lampade fluorescenti, fluorescenti compatte ed a scarica e quindi ad
alto rendimento energetico. Parzialmente l’esterno e per la facciata interna si utilizzeranno
delle lampade alogene.
In tutti i locali tecnici e non, al piano interrato e ai dei piani superiori si
utilizzeranno corpi illuminanti a tenuta stagna costruiti in policarbonato e quindi
autoestinguenti. Ai piani interrati lo stesso corpo illuminante verrà installato nei servizi
degli spogliatoi. Fanno eccezione il locale pubblico per noleggio pattini e le rampe di
accesso dei mezzi di soccorso.
Ai piani superiori dove verrà installato il controsoffitto, l’illuminazione sarà
garantita da corpi illuminanti da incasso.
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Sempre ai piani superiori lungo le balconate laterali (zone posteriori alle
tribune), per l’illuminazione verranno utilizzati dei sistemi tubolari di varie forme. Con
corpi completamente in vetro nelle zone di accesso al pubblico quali l’ingresso, mentre in
tubolare di alluminio nelle restante parti.
Le accensioni dei corpi illuminati nei locali risultano centralizzate dal locale
regia, per permettere al custode e/o manutentore dell’impianto di gestire in autonomia
accensioni e spegnimenti.
Per quanto riguarda l’esterno è prevista l’installazione dei corpi illuminati
necessari per l’illuminazione delle sole vie di fuga.
Livelli di illuminamento orizzontale medi previsti da rispettare risultano i
seguenti:
locali tecnici
100 lux
corridoi
150 lux
servizi
150 lux
spogliatoi
200 lux
tribune
150 lux
zone bar, uffici
300 lux
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE CAMPO DA GIOCO
L’impianto di illuminazione del campo da gioco è stato progettato per
permettere la realizzazione di riprese televisive. Verranno utilizzati proiettori provvisti di
lampada a scarica o ioduri metallici ad alta resa cromatica, i quali andranno posizionati su
struttura pedonabile posta sotto la copertura e sopra le travi lamellari. L’alimentazione
avverrà attraverso prese a spina con fusibile, derivate da cassette di derivazione in cui
transitano le dorsali. Le linee di dorsale quindi risulteranno in cavo multipolare in funzione
della disposizione dei proiettori. La scelta di questa soluzione in contrapposizione al
sistema della blindosbarra, fermo restando che il proiettore rimane nella sua posizione per
sempre determinata dal relativo puntamento, permette di realizzare l’impianto per
l’illuminazione di emergenza a se stante con cavi resistenti al fuoco, una maggiore
flessibilità nell’adattarsi al tipo di struttura, non essere soggetti alle dilatazioni della stessa
ed infine in caso di aggiunte la rapida possibilità di stendere linee dedicate ai nuovi corpi
illuminati.
I livelli di illuminamento medi di progetto sono i seguenti:
1° livello
livello base emergenza, pulitura ghiaccio
2° livello
allenamento e pattinaggio pubblico
3° livello
partite di secondaria importanza
4° livello
partite di primaria importanza con riprese televisive
Valori ottenuti:
Fase di
Calcolo
accens.
400
lux
1
orizzontali
1000
lux
2
orizzontali
Tipo di calcolo
Unita'
Med.
Min/Med Min/Max
Illuminamento sulla
superficie
Illuminamento sulla
superficie
lux
444
0.72
0.61
lux
1175
0.70
0.61
28
Tutto
acceso
orizzontali
Osservatore
principale
Osservatore
secondario
Osservatore
angolo 1
Osservatore
angolo 2
Sicurezza
3
Illuminamento sulla lux
superficie
Illuminamento -> Cc lux
2679
0.79
0.73
1208
0.70
0.56
3
Illuminamento -> Aa lux
1215
0.71
0.57
3
Illuminamento -> Bb lux
937
0.72
0.54
3
Illuminamento -> Dd lux
941
0.72
0.55
4
Illuminamento sulla lux
superficie
371
0.77
0.65
3
L’accensione 3, corrispondente al 4° livello è stata prevista ma non computata, in attesa di
decisione in merito da parte dell’ Agenzia.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’illuminazione di sicurezza dell’edificio sarà affidata a corpi illuminati
alimentati da gruppo di continuità dedicato, gestito e controllato da una centralina che
provvederà all’esecuzione automatica dei test periodici di funzionamento previsti dalla
normativa vigente. Tutte le disfunzioni o anomalie saranno indicate su display e stampate
su carta. Questo tipo di lampade saranno del tipo SA.
Potenza, numero e posizionamento dei corpi illuminati di emergenza saranno
tali da consentire un facile esodo dei presenti in caso di necessità. Nei passaggi, nelle scale
ed in ogni altro luogo ove possa permanere un elevato numero di persone sarà garantito per
una durata minima di un’ora il livello minimo di illuminamento previsto dalle normative
vigenti. Questi corpi illuminanti saranno alimentati da un secondo UPS, analogamente ai
corpi illuminanti dell’area di gioco (minimo normativo 10%) e delle tribune. Ambedue i
gruppi risultano inoltre controalimentati dal gruppo elettrogeno. L’impianto di luce di
emergenza assicura un’illuminazione media superiore a 5 lux nelle vie di fuga per una
durata di 120 minuti (60 minuti gruppo UPS e 60 minuti da UPS dedicato per i corpi
illuminanti).
IMPIANTO CITOFONICO
È previsto un impianto citofonico per permettere la comunicazione tra l’esterno
in due punti identificati in prossimità degli accessi ed un locale interno quale la sala regia.
IMPIANTO TELEFONICO
Nei locali tecnici, locali cassa, negli spogliatoi, in infermeria, nel locale
regia,nel locale vigili del fuoco, nel ristorante, è prevista la predisposizione per
l’installazione di apparecchi telefonici. Lo stesso dicasi per le postazioni dei giornalisti. La
posa delle linee dati e telefono dovrebbe avvenire su una distanza di 20 cm dai circuiti di
potenza.
29
L’impianto base nasce in luogo dedicato al piano interrato, è comunque formato
da una centrale che permette di avere un numero di quattro cinque di linee interne per la
struttura di base. Da locale si potranno in futuro derivare tutte le linee telefoniche necessarie
per le postazioni dei giornalisti e di fornire una centrale in grado di collegare tutti gli interni
desiderati.
IMPIANTO CENTRALIZZATO DI TELEVISIONE
L’impianto è stato ridotto ai minimi termini, non essendo più il palaghiaccio
sede di manifestazioni olimpiche. Il numero di prese è evidenziato sulle tavole di progetto.
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA
All’interno del palaghiaccio è prevista l’installazione di un impianto di
diffusione sonora a servizio di tutti i principali locali accessibili al pubblico e di alcuni
locali di servizio.
Il palazzo del ghiaccio da sonorizzare, avrà tempi di riverbero abbastanza
lunghi; questo elemento riduce l'intelligibilità della parola. Negli ambienti riverberanti, per
poter avere una maggiore intelligibilità bisogna controllare la dispersione dei diffusori, in
modo da irradiare l'informazione sonora solo dove serve.
La soluzione che andiamo a proporre utilizza diffusori differenti per le diverse
zone da sonorizzare.
All’interno della zona campo-tribune, sono state individuate tre aree da
sonorizzare in modo differente.
Zona campo da gioco (tutta l’area da gioco, dove si svolgono anche le esibizioni
di pattinaggio artistico)
Zona tribune lato lungo (tribune scoperte, con due ballatoi superiori)
Zona tribune lato corto (tribune coperte)
Per ognuna di queste aree sono stati utilizzati diffusori diversi,in modo poter
ottenere il miglior risultato.
Nel locale regia è prevista l’installazione di una centralina di amplificazione per
la trasmissione della musica e dei comunicati che verrà collegata agli altoparlanti installati
negli spogliatoi e nei luoghi di passaggio. Sempre lo stesso impianto sarà collegato
all’impianto atto a diffondere musica e comunicati sul campo da gioco e sulle tribune.
Nel locale regia sarà prevista una base microfonica, mentre per l’utilizzo mobile
saranno utilizzati dei radiomicrofoni. I diffusori saranno dei tipo da esterno, mentre nel
controsoffitto saranno del tipo incassato.
SUPERVISIONE E CONTROLLO
La supervisione viene affidata a due plc che raccolgono tutte le informazioni
digitali e analogiche dai vari componenti costituenti l’impianto elettrico stesso: centraline
dei trasformatori MT/BT, apparecchiature installate nei quadri MT, power center, dal
dispositivo di commutazione rete/gruppo, dal gruppo elettrogeno, dagli UPS. Per i
dispositivi che lo permettono, sarà altresì prevista una comunicazione seriale RS232 o
RS422/485 modbus punto-punto o multipunto per l’acquisizione di dati e informazioni
30
memorizzate dalle apparecchiature stesse. Il plc tramite le interfaccie per uscite a relè
attiverà le segnalazioni luminose e acustiche installate sui quadri di comando. Altre uscite
saranno utilizzate per l’accensione delle luci di illuminazione della pista che potranno
essere scelte in funzione del numero di lumen richiesto per le varie specialità atletiche.
L’architettura sarà costitituita da due quadri elettrici comunicanti tramite la rete. La rete
permette l’installazione dei quadri fino a una distanza di 5000 metri l’uno dall’altro in
modo da raccogliere le informazioni il più vicino alla loro fonte. La velocità di scambio dati
è di 1Mbit/sec.
I due quadri conterranno i rack plc necessari per gestire tutte gli ingressi/uscite
previste e tutte le interfaccie digitali e analogiche (tipo Telefast ) che saranno collegate.
Alle schede plc tramite dei cavi già pronti e fornibili di varie misure. Saranno
previste anche un numero di schede di comunicazioni RS232/422/485 necessarie e
sufficienti per tutte le comunicazioni in modbus previste.
Su una delle unità due centrali che comunicano tramite la rete (tipo Fipway)
sarà installata anche la comunicazione di alto livello in ethernet TCP/IP con il terminale
operatore grafico e a eventuali collegamenti remoti da altri pc in rete. La funzionalità delle
pagine Web inserite nella scheda Ethernet permette anche l’accesso ai dati e agli eventuali
allarmi tramite un semplice browser di internet, inoltre è utilizzabile per la teleassistenza
con accesso al programma del plc anche a distanza tramite modem.
IMPIANTO DI RIFASAMENTO
L’impianto è dotato di un sistema automatico di rifasamento centralizzato con
centralina posta nel locale Power Center.
HANDICAPPATI
Il progetto rispetta scrupolosamente quanto prescritto dalle vigenti normative in
materia di superamento delle barriere architettoniche (DPR 24 luglio 1996 n°503).
E’ stato inoltre previsto un sistema di controllo nel caso di chiamata di soccorso
in partenza dai servizi che viene ripetuto in sala regia sul sinottico.
IMPIANTO ANTINCENDIO
Tutti i locali tecnici e gli essiccatoi saranno dotati di un impianto di rivelazione
incendi conforme alla Norma UNI 9795. Il numero e il tipo di rivelatori installati sarà tale
da scoprire ogni tipo di incendio prevedibile nella zona controllata. Il pulsante di sgancio ad
uso esclusivo dei Vigili del Fuoco dovrà risultare installato in posizione segnalata e
facilmente accessibile, in prossimità dell’ingresso delle cabine di media tensione al piano
interrato. L’impianto di rivelazione incendi dovrà inoltre disalimentare i motori
dell’impianto di ventilazione, ad esclusione dei motori atti a mantenere in sovrapressione i
filtri.
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Suddivisione della zona in settori
La centrale di rivelazione del tipo analogico permette di realizzare un impianto
indirizzabile, in modo che sia possibile individuare rapidamente e senza incertezze il
focolaio d’incendio.
Rivelatori di fumo puntiformi
In base al prospetto n° 4 della UNI 9795, essendo l’area a soffitto di altezza
minore a 6 metri nei vari locali e superficie in pianta maggiore di 80 m2, l’area massima a
pavimento sorvegliata da ciascun rivelatore risulterà di 60 m2 definita Amax.
Nell’ambito dell’area massima sorvegliata da ciascun rivelatore, in base al
prospetto n° 5 e 6 della UNI 9795, la distanza massima in orizzontale del rivelatore dai
punti del soffitto deve essere di 6 metri, mentre la distanza dal soffitto deve risultare
compresa tra i 3 ed i 20 cm.
Punti di segnalazione manuale
La norma prevede che per settore siano installati almeno 2 allarmi manuali di
segnalazione posti a distanza non maggiore di 40 metri. Nel contesto per piano sono
previsti 3-4 allarmi manuali posizionati nei pressi delle uscite di emergenza ed installati ad
una altezza compresa tra 100 e 140 cm
Avvisatori acustici
Per piano saranno installati degli avvisatori acustici in numero di 2,
contrapposti tra loro, il tutto integrato da una sirena per esterno da installarsi nei pressi
dell’ingresso principale e una in dotazione alla centrale stessa.
Centrale di controllo e segnalazione
La centrale di allarme e segnalazione sarà ubicata al piano terra in luogo
presidiato. Un rinvio dei segnale di allarme verrà portato nel locale V.F. Detto locale
risulterà dotato di illuminazione di emergenza ad intervento immediato in caso di mancanza
di tensione di rete. L’alimentazione primaria del sistema deve essere effettuata tramita linea
esclusivamente riservata a tale scopo, dotata di propri organi di sezionamento, di protezione
e di manovra.
L’alimentazione secondaria dovrà assicurare il funzionamento dell’intero
sistema per almeno 72h, nonché il contemporaneo funzionamento dei segnalatori di allarme
per 30 min.
Distribuzione. La distribuzione è ricavabile dalle tavole del progetto antincendio.
CAVI
I cavi utilizzati sono di tipo non propagante l’incendio, a bassissima emissione
di gas tossici e corrosivi e quindi con isolamento in gomma tipo G7 e guaine termoplastica
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speciale di tipo M1 CEI 20-38 mentre tutti i vari cablaggi eseguiti con corde senza guaina
protettiva sono di tipo H07V-K.
Gli impianti di emergenza o di sicurezza utilizzano cavi resistenti al fuoco di
tipo RF 31-22 secondo CEI 20-45.
GRUPPO ELETTROGENO
In apposito locale situato al piano interrato verrà installato un gruppo
elettrogeno per l’alimentazione di riserva di tutti i circuiti di illuminazione, UPS; pompe di
sollevamento, locali tecnici, infermeria etc. Il gruppo elettrogeno equipaggiato per
l’avviamento automatico in caso di mancanza di tensione di rete, sarà provvisto di quadro
elettrico computerizzato in grado di testare, analizzare e visualizzare gli esiti delle prove di
funzionamento che svolgerà automaticamente secondo programma stabilito. Inoltre risulterà
interfacciato ai dispositivi di media tensione (relè di minima e di massima tensione) nel
caso la propria centrale andasse in avaria.
TABELLONE ELETTRONICO
In corrispondenza ai lati corti del campo da gioco, ancorati alla struttura
verranno installati due tabelloni elettronici atti a segnalare i risultati della gara. I tabelloni di
forma rettangolare adatti per incontri di hockey avranno riportati i punteggi, i tempi di
gioco, falli, penalizzazioni, ed altre indicazioni specifiche per il tipo di attività di
svolgimento. Il tabellone sarà comandabile da personal computer e da una consolle
programmati per l’impiego durante lo svolgimento degli incontri. È necessario prevedere un
sistema di fissaggio che permetta comunque una facile rimozione e posizionamento in
basso per le opere di manutenzione.
IMPIANTO ILLUMINAZIONE
Gli apparecchi illuminanti installati devono essere conformi alle Norme CEI
relative, e devono essere dotati di Marchio Italiano di Qualità.
Illuminazione normale
Gli impianti di illuminazione normale saranno realizzati a seconda dei luoghi,
con grado di protezione IP44 o IP55, in modo da ottenere livelli d’illuminamento consigliati
dalle raccomandazioni UNI 10380
La possibilità di accensione delle varie zone in cui è suddiviso l’impianto sarà
assicurata da comandi a distanza posizionati nel locale regia e da comandi in loco.
Tutti i corpi illuminanti saranno alimentati tramite connessione a spina, o di
tipo CEE17 o per blindoluce, in modo da garantire la possibilità di manutenzione o
sostituzione con impianto funzionante.
Illuminazione di sicurezza
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Gli impianti di illuminazione di sicurezza saranno installati in tutte le aree
aperte al pubblico, nelle varie vie di fuga (uscite di sicurezza) nei luoghi in cui il personale
opera regolarmente.
Gli impianti saranno di tipo “sempre acceso” quindi a sicurezza positiva.
Il livello d’illuminamento medio, sarà maggiore di 5 lux a quota più un metro
dal pavimento.
I circuiti di alimentazione dell’impianto luce di sicurezza, saranno realizzati con
cavi resistenti all’incendio secondo CEI 20-38; 20-36 (tipo RF 31-22).
Il comando per eseguire le suddette operazioni sia in automatico che in manuale
dovrà essere riportato in sala regia.
L’impianto d’illuminazione, è stato progettato in modo da ottenere i seguenti
livelli di illuminamento, con rete normale in funzione:
pista ghiaccio
150-750 lux
spogliatoi
150-300 lux
uffici
200 lux
servizi - scale
200 lux
ILLUMINAZIONE ESTERNA
L’illuminazione dei piazzali, è prevista con corpi illuminanti con ottiche
speculari per orientare la luce verso il suolo senza creare abbagliamenti.
Sulle pareti sono previsti proiettori con ottica asimmetrica e lampade a ioduri
metallici da 250W.
L’accensione sarà effettuata con interruttore crepuscolare, mentre lo
spegnimento potrà essere comandato da orologio programmatore.
Il comando per eseguire le suddette operazioni sia in automatico che in manuale
dovrà essere riportato in sala regia.
IMPIANTO DI F.M. E PRESE SERVIZIO
L’impianto di F.M., sarà realizzato posando all’interno delle passerrelle
predisposte o in tubazioni di acciaio alleggerito cavi tipo FG10OM1 0.6/1kV.
Saranno predisposte prese di tipo interbloccato per l’alimentazione di macchine
automatiche distribuzione biglietti, prese di servizio in appositi quadretti di lamiera
corredati di coperchio.
Inoltre saranno alimentati tutti gli apparecchi elettrici relativi ai servizi, tornelli,
porte automatiche, saracinesche, box, ecc.
Prese F.M. di servizio
Lungo le balaustre, verranno installati quadretti prese in contenitori di lamiera
finemente verniciato, completi di coperchio, di tipo incassato o esterno, contenenti prese
CEE-17 con interruttore di blocco e fusibili 1 da 2P+PE da 16A e 1 da 3P+PE da 16°, per
consentire gli stacchi per le riprese televisive. I quadretti prese saranno posizionate ad
un’altezza di 60 cm filo pavimento dove possibile saranno incassati.
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IMPIANTI SPECIALI
tabelloni, diffusione sonora, chiamata, TV
Per le comunicazioni al pubblico sono previsti due tabelloni a matrice,
comandabili da consolle dalla sala regia e rinvio dei comandi al posto cronometristi.
Inoltre l’impianto risulterà coperto da sistema di diffusione sonora anche in
questo caso gestibile sia dalla regia che dal posto cronometristi, in grado di coprire tutte le
zone locali interni inclusi. E’ incluso un sistema di alta fedeltà per la diffusione della
musica di intrattenimento.
Sarà previsto impianto di allarme in bassa tensione con riporto delle
segnalazioni in sala regia e zona ristorante, per bagno disabile e docce servizi.
Per le comunicazioni interne è previsto un impianto di chiamata.
Un impianto di ricezione terreste e satellitare è previsto nei locali ristorante,
sale VIP, hall.
GESTIONE IMPIANTI
La gestione degli impianti al fine di contenere la spesa verrà realizzata mediante
quadro sinottico dislocato nella sala regia, riportante gli allarmi principali e con la
possibilità di comandare in loco le sole accensioni.
IMPIANTO TELEFONICO
Saranno predisposte tubazioni vuote con fili di guardia per la realizzazione
dell’impianto telefonico sia di tipo urbano che privato.
Punti telefonici pubblici e alimentazione bar, ristorante, uffici.
IMPIANTO DI TERRA
L'impianto di terra avrà una resistenza totale di terra non superiore a quanto
stabilito dal D.P.R. 547 art. 326 ed in accordo con la corrente convenzionale di terra per
contenere le tensioni di passo e contatto al valore di 25 V.
L’impianto di terra sarà quello generale del palaghiaccio.
Saranno predisposti nodi equipotenziali per il collegamento delle masse
estranee.
I dispersori verticali dovranno poi essere collegati all’impianto generale di terra
e ai ferri d’armatura.
A tutti i quadri e a tutte le utenze elettriche si dovrà portare e collegare la terra
di funzionamento (PE) indipendentemente dai collegamenti equipotenziali.
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IMPIANTO SANITARIO, DI RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI
a) impianto di produzione ghiaccio per la pista
Come richiesto nel “documento preliminare all’avvio della progettazione”,
l’impianto per la produzione di freddo al fine della formazione e del mantenimento della
superficie ghiacciata sarà del tipo a compressione di vapore per la produzione di acqua
glicolata e temperatura compresa fra –5 e-12°C.
Il calore di condensazione verrà recuperato per il preriscaldamento di acqua ad
uso sanitario e per l’impianto di scioglimento della neve.
L’eventuale calore in esubero sarà smaltito attraverso una torre evaporativa
posta in corrispondenza degli spazi tecnici in copertura.
Nella realizzazione dell’impianto verranno assunti tutti gli accorgimenti
necessari per il massimo contenimento dei consumi energetici.
b) Impianto di riscaldamento
Allo stato attuale l’area su cui verrà realizzato l’edificio è servita dal
teleriscaldamento cittadino con un attacco DN50, che risulta tuttavia inadeguato alla
potenzialità necessaria alla climatizzazione dell’edificio che risulta pari a 1150 kW.
Dai contatti intercorsi con il l’ente erogatore sembra comunque possibile
l’ottenimento dell’allacciamento; a tal proposito è stata inoltrata domanda all’ente erogatore
che non ha tuttora fornito una risposta ufficiale anche in merito al limite della fornitura.
Nel progetto si è pertanto considerato l’allacciamento all’impianto di
teleriscaldamento.
La sottostazione del teleriscaldamento è ubicata all’interno della sottostazione
3.
Il circuito principale del riscaldamento distribuisce il fluido caldo alle
sottostazioni e alle unità di trattamento aria sulla copertura.
Le tre sottostazioni al piano interrato sono a servizio ciascuna di una zona di
spogliatoi; le sottostazioni 1 e 2 sono a servizio degli spogliatoi atleti; la sottostazione tre è
invece a servizio della zona personale, della zona distribuzione pattini e della zona
infermeria e antidoping.
All’interno di ciascuna sottostazione sono ubicati inoltre il bollitore per i servizi
della zona corrispondente e l’unità di trattamento aria per il ricambio d’aria nelle medesime
zone.
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c) Impianto di climatizzazione
La definizione della tipologia impiantistica per il riscaldamento e la
climatizzazione ambiente, al fine di garantire il confort climatico richiesto nel “documento
preliminare all’avvio della progettazione”, è stato effettuato in modo da garantire il più
possibile il contenimento dei consumi energetici; tuttavia le scelte effettuate sono dettate
anche dall’esigenza di contenere i costi di realizzazione degli impianti entro i limiti stabiliti
dal documento sopracitato.
Nel dimensionamento degli impianti sono stati previsti i seguenti ricambi
d’aria:
− tribune
20 mc/h persona
− zona VIP famiglia olimpica e stampa
30 mc/h persona
− servizi
15 vol/h
− spogliatoi
2.5 vol/h
− essiccatoi
5 vol/h
Si prevedono le seguenti tipologie di impianti:
1.
Zona pista e tribune: impianto a tutt’aria con ricircolo e recuperatore di calore di tipo a
flussi incrociati, efficienza minima 60%; la distribuzione dell'aria avverrà dall’alto tramite
diffusori a geometria variabile per grandi altezze; una serie di sensori di temperatura ed
umidità, collocati in prossimità delle tribune e in prossimità della pista, permetterà di
regolare a gruppi i diffusori in funzione delle esigenze delle varie zone; in tal modo è
possibile controllare anche le condizioni termoigrometriche in prossimità della pista.
In corrispondenza delle tribune poste in prossimità degli accessi allo stadio
(lati corti del campo), che risultano quasi integralmente coperte dai piani superiori, è
prevista un’ immissione di aria attraverso canali posti nel controsoffitto dei servizi e
diffusori a lunga gittata. In tal modo viene garantito anche il riscaldamento delle zone di
ingresso e dei punti bar.
L’aria immessa verrà trattata in quattro UTA distinte, poste in corrispondenza
degli spazi tecnici in copertura.
2.
Zona riservata alla stampa: poiché allo stato attuale non è stata definita la suddivisione
interna degli spazi e si prevede comunque una futura suddivisione con pareti mobili ad
altezza inferiore a quella del controsoffitto, l’ambiente è stato trattato come un unico locale
con immissione dell'’aria dall’alto con diffusori circolari a feritoie ad alta induzione. La
ripresa avverrà attraverso un sistema composto da due lunghe griglie a nastro poste alle due
estremità del locale, che mettono in comunicazione l’ambiente con il controsoffitto, e da un
sistema di canalizzazioni poste nel controsoffitto.
L’aria immessa sarà trattata da una unità di trattamento aria con ricircolo, dotata
di recuperatore di calore con efficienza minima pari al 60% e di umidificatore a vapore,
posta in corrispondenza degli spazi tecnici in copertura, direttamente sopra il locale
considerato.
Allo stato attuale è previsto il solo riscaldamento dell’ambiente.
37
3.
Zona riservata ai VIP: poiché allo stato attuale è stata prevista la realizzazione di un unico
ambiente è stata prevista un’immissione dell’aria dall’alto con diffusori circolari a feritoie
ad alta induzione. In vista comunque della prevista trasformazione post-olimpica di questa
zona a ristorante è stata prevista la possibilità di sezionare l’impianto eliminando uno dei
rami e lasciando invariata la rimanente distribuzione. La ripresa avverrà attraverso un
sistema composto da due lunghe griglie a nastro poste alle due estremità del locale, che
mettono in comunicazione l’ambiente con il controsoffitto, e da un sistema di
canalizzazioni poste nel controsoffitto.
L’aria immessa sarà trattata da una unità di trattamento aria con ricircolo, dotata
di recuperatore di calore con efficienza minima pari al 60% e di umidificatore a vapore,
posta in corrispondenza degli spazi tecnici in copertura, direttamente sopra il locale
considerato. In vista della futura utilizzazione del locale come ristorante la macchina è stata
dotata inoltre di batteria di raffreddamento e di batteria di post riscaldamento per la
climatizzazione estiva, che tuttavia in questa fase non saranno collegate.
4.
Zona adiacente alla vetrata verso corso Tazzoli: La vetrata avrà un basso coefficiente di
trasmissione, per limitare le dispersioni verso l’esterno. Per riscaldare la zona ed evitare la
formazione di condensa sui vetri è stato previsto di immettere aria su due livelli in
corrispondenza della vetrata stessa attraverso canali circolari con ugelli orientabili in
gomma che permettono di dirigere l’aria sia verso la vetrata, sia verso l’ambiente.
La ripresa verrà effettuata dalla copertura della zona pista attraverso le aperture
di comunicazione fra i due locali.
L’aria immessa sarà trattata da una unità di trattamento aria con ricircolo, dotata
di recuperatore di calore con efficienza minima pari al 60%, posta in corrispondenza degli
spazi tecnici in copertura.
5.
Spogliatoi: si prevede un riscaldamento di base a radiatori ed un impianto di aria primaria
che assicuri i ricambi richiesti.
I radiatori, del tipo a piastra con valvola termostatica incorporata, saranno
alimentati da un circuito proveniente dalla sottostazione della zona corrispondente.
Negli essiccatoi l’impianto sarà a tutt’aria con batteria di postriscaldamento di
zona per permettere il raggiungimento di elevate temperature. Le batterie saranno
alimentate con acqua calda prelevata dal circuito radiatori e dotate di valvola di regolazione
a due vie comandata da sonda ambiente.
Le unità di trattamento aria ( una per ogni blocco di spogliatoi) saranno del tipo
a tutt’aria esterna, e saranno ubicate nelle sottostazioni al piano interrato in prossimità degli
spogliatoi stessi.
I servizi avranno la stessa tipologia impiantistica e saranno alimentati dagli
stessi circuiti previsti per gli spogliatoi.
6.
Servizi per il pubblico: i servizi aperti al pubblico saranno riscaldati e
contemporaneamente ventilati dall’aria ripresa dagli ambienti confinanti attraverso griglie
di transito poste sulle porte di accesso; l’aria verrà quindi estratta attraverso un sistema di
38
canali collegati a gruppi di espulsione posti in corrispondenza degli spazi tecnici sulla
copertura. I servizi posti in corrispondenza delle tribune al primo e al secondo piano (lato
opposto a corso Tazzoli), saranno invece dotati di ventilatori di espulsione ambiente
comandati dall’impianto di illuminazione.
d. Impianto di supervisione
Si prevede la realizzazione di impianti di supervisione separati per il controllo
dei parametri di funzionamento dell’impianto ghiaccio e degli impianti di climatizzazione.
Il sistema di controllo dell’impianto ghiaccio sarà completo di postazione
operatore dotata di video e stampante.
L’impianto di controllo degli impianti di climatizzazione sarà al momento
realizzato attraverso multiregolatori elettronici ubicati nei quadri elettrici di comando degli
impianti di climatizzazione stessi. Tutti i regolatori sono predisposti per il collegamento
tramite bus ad una unità centrale con postazione operatore che in questa fase non verrà
installata per contenere i costi.
Il sistema sarà in grado di controllare il funzionamento di tutte le
apparecchiature a servizio dell’impianto di riscaldamento ( pompe, ventilatori ecc con
segnale di stato e allarme) e di comandare gli organi finali della regolazione attraverso i
segnali acquisiti dagli elementi in campo (sonde, pressostati ecc).
e. Impianto sanitario
1. Produzione dell’acqua calda sanitaria.
L’acqua sanitaria verrà preriscaldata dall’acqua di rraffreddamento dei
condensatori dell’impianto ghiaccio ed accumulata in un serbatoio posizionato in
prossimità dell’impianto stesso; da qui verrà distribuita nei serbatoi di preparazione
dell’acqua calda sanitaria ubicati in ciascuna delle tre sottostazioni al piano interrato; i
bollitori delle sottostazioni 1 e 2 produrrano l’acqua calda anche per i servizi della zona
VIP e della zona stampa.
2. Distribuzione dell’acqua sanitaria.
L’acqua sanitaria calda e fredda sarà distribuita attraverso un sistema di
tubazioni a tutti i servizi. Per l’acqua fredda si prevede la realizzazione di un anello
interrato. I servizi degli spogliatoi saranno dotati di collettori di distribuzione dotati di
detentori di intercettazione, ubicati in apposite cassette; gli apparecchi sanitari saranno
collegati singolarmente ai collettori tramite tubazioni in polietilene reticolato in modo
da facilitare le operazioni di manutenzione. I servizi del pubblico saranno dotati di
distribuzione tradizionale con rubinetti di intercettazione per ogni servizio.
3. Apparecchi sanitari
Gli apparecchi sanitari saranno dotati di rubinetteria a tempo con dispositivo
anti effrazione. I servizi per il pubblico a servizio delle tribune saranno alimentati
esclusivamente con acqua fredda; i servizi degli spogliatoi, della zona VIP e della zona
stampa saranno alimentati con acqua calda e acqua fredda.
Tutti i WC saranno di tipo sospeso.
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4. Impianti di scarico
Verrà realizzato un impianto di scarico con le seguenti caratteristiche:
− colonne di scarico verticali in polipropilene antirumore
− colonne di sfiato verticali in PVC
− collettori di scarico interrati in PE duro
− spostamenti delle colonne e degli sfiati al piano interrato in ghisa REI 120 per
garantire la compartimentazione antincendio.
Tutte le acque di scarico saranno raccolte e convogliate alla fognatura attraverso due
gruppi di pompaggio di tipo compatto prefabbricato, posti al piano interrato; sono
previsti due allacciamenti alla rete comunale, uno dal lato di via Sanremo ed uno dal
lato di via Eleonora D’Arborea.
IMPIANTO DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI
MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI
Si prevede la realizzazione di un impianto idranti con distribuzione principale
ad anello realizzata al piano interrato e salita ai piani; l’impianto si prevede alimentato da
un serbatoio autonomo, previsto sotto alla rampa di accesso, con capienza di mc. 43 e
centrale di pompaggio, in grado di garantire 720 l/min per 60 min.
È prevista l’installazione di due attacchi motopompa, in corrispondenza dei
piazzali di accesso.
La rete di alimentazione di acqua fredda sarà realizzata con tubi di acciaio
zincato, tipo a vite e manicotto, con protezione termica e cavo di protezione antigelo
autoregolante.
L'impianto potrà essere alimentato tanto dalla rete idrica dal serbatoio di
accumulo, quanto dal mezzo dei vigili del fuoco.
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DEL FREDDO
PER LA PISTA DEL GHIACCIO
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per il congelamento della platea tramite
circolazione forzata, a mezzo pompe centrifughe, di una miscela incongelabile
acqua/glicole inviata ad una temperatura di -10°C.
L’impianto è diviso in due sezioni indipendenti cioè:
1) - CIRCUITO ACQUA GLICOLATA
di tipo aperto facente capo ad un serbatoio di accumulo nel quale torna la miscela calda
dalla pista, viene prelevata da due pompe centrifughe le quali la inviano all’evaporatore a
piastre, ivi raffreddata ed inviata nuovamente in pista.
40
2) - CIRCUITO NH3
costituito da quattro unità indipendenti ciascuna composta da n.1 compressore aspirante da
evaporatore a piastre: in esso l’ammoniaca a contatto con la miscela da raffreddare evapora
e viene aspirata dai compressori i quali lo comprimono portandola al condensatore
evaporativo.
Nel condensatore il gas caldo cede il proprio calore all’acqua e all’aria e ritorna allo stato
liquido raccogliendosi nel ricevitore dal quale il dispositivo automatico di espansione
provvede nuovamente a restituirlo all’evaporatore a piastre.
Detto tipo di impianto offre le massime garanzie di sicurezza in quanto:
- nelle serpentine della piastra refrigerante circola un fluido non pericoloso ed a bassa
pressione
- Il gas frigorigeno è concentrato in modesta quantità (70 kg) solo nel locale macchine e
l’impianto non necessita di apparecchiature di sicurezza secondo la normativa sui gas
tossici essendo il totale del contenuto di ammoniaca inferiore ai 75 kg.
APPARECCHIATURE DI SICUREZZA:
È previsto che l’impianto si fermi automaticamente per l’intervento delle seguenti
apparecchiature di sicurezza:
- Pressostato di massima (alta pressione) quando la pressione di mandata del compressore
sale al di sopra del valore di sicurezza. Questo pressostato è corredato da reinseritore
manuale.
- Pressostato di minima (bassa pressione) quando la pressione di aspirazione scende al di
sotto del volume di sicurezza.
- Pressione differenziale dell’olio (a reinserimento manuale) quando la pressione dell’olio
del compressore di 2,5 - 3 Kg/cmq. al di sotto della pressione di aspirazione. Altre
apparecchiature di sicurezza nell’impianto sono le seguenti:
- Valvole di sicurezza sull’evaporatore a piastre
- Valvole di sicurezza sul raccoglitore di liquido
- Flussuostati di sicurezza sul circuito pompe scambiatore a piastre
- Termostati antigelo sull’ evaporatore a piastre.
CONTA ORE:
Ogni compressore sarà corredato di un conta ore di funzionamento per poter realizzare il
cambio dell’olio nei tempi prescritti e per poter controllare l’usura delle stesse.
DATI GENERALI:
-
N.1 pista di pattinaggio
Tipo di costruzione
Periodo di funzionamento
dimensioni in m. 30 x 60
al chiuso
inverno/primavera/autunno
41
-
Potenza frigorifera totale
installata alle condizioni di
- Tipo di impianto
-
Temperatura del ghiaccio
Spessore del ghiaccio
Tempo di ghiacciamento
Regolazione
Condensazione tipo
Potenza elettrica assorbita
-15°C./+35°C. = Kw 520
Circuito primario NH3
Circuito intermedio acqua glicolata.
-1°C./-5°C. regolabile
cm. 2,5/5
72 h
automatica del tipo elettronico
evaporativo
KW 210
Il circuito di refrigerazione a glicole e R404-A è atto a congelare la platea di
calcestruzzo permettendo la formazione di ghiaccio sulla sua superficie.
Art. 18 – Dispositivi di controllo degli spettatori
Data la ridotta capienza dell’impianto non è previsto un dispositivo di controllo
degli spettatori.
Art. 19 – Gestione della sicurezza
Tutte le condizioni di sicurezza saranno rispettate dall’utente dell’impianto
sportivo.
E. COMPARTIMENTAZIONE E STRUTTURE ANTINCENDIO
L'edificio risulta essere all'interno della sua struttura compartimentato tenendo
conto della destinazione e della funzionalità.
L'edificio é caratterizzato da uno spazio principale comprendente tutto l'invaso
per il pubblico ed i vari servizi connessi sottostante alla struttura di copertura in legno
lamellare; tale spazio é stato individuato di classe 30 come da calcolo del carico di incendio
provvisorio; il calcolo del carico d’incendio definitivo sarà allegato a costruzione ultimata.
Intorno all'invaso per il pubblico si articolano varie zone suddivise fra loro per destinazione
d'uso e compartimentate rispetto alle zone limitrofe anche esse secondo la classe definita
dal calcolo che sarà di seguito allegato.
1. Invaso principale, zona pubblica, tribune ecc.
Compartimentazione con i locali adiacenti con porte REI 60 e muratura da REI 60 a REI
120.
2. Zone spogliatoi hockey, pattinaggio artistico, spazi per la logistica, ecc.
Compartimentazione con i locali adiacenti con pareti in muratura REI 60, pareti in
calcestruzzo REI 90, porte di accesso REI 60.
3. Magazzini
Compartimentazione con le zone circostanti con murature di cls oltre REI 60 e porte di
accesso REI 60.
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4. Centrale frigo
Esterna al fabbricato principale, compartimentata con i locali adiacenti da muro in
calcestruzzo REI oltre 120.
5. Ascensore portatori di handicap e scale protette
Compartimentato, con disimpegno aerato rispetto ai locali circostanti, con muratura e
porte di accesso REI 60.
F. CALCOLO DEL CARICO D'INCENDIO E DEFINIZIONE DELLA
CLASSE DEI COMPARTIMENTI
Il calcolo del carico d'incendio definitivo sarà allegato a costruzione ultimata quando
saranno definiti tutti i materiali impiegati .
G. DOCUMENTAZIONE QUALIFICATA SU PIANO TECNICO DEI
MATERIALI, STRUTTURE, ARREDI PREVISTI
La documentazione sarà allegata a costruzione ultimata quando saranno definiti tutti i
materiali impiegati .
Merano, 22 luglio 2002
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