Ordine dei farmacisti della
Provincia di Rimini
INFLUENZA A(H1N1)
BOLLETTINO INFORMATIVO
A cura del Prof. Fabrizio Pregliasco – Istituto di Virologia Università di Milano
N. 1
Pandemia: il ruolo del farmacista
Quest'anno con insistenza si parla di possibile pandemia, dovuta al sommarsi di due diversi ceppi
influenzali: quello che ogni inverno si diffonde nel nostro emisfero - con qualche mutazione rispetto
alla tornata precedente - e quello che in estate si è manifestato in Sud America, ora identificato
con A/H1N1. Una pandemia è un'epidemia di malattie contagiose la cui diffusione interessa più
aree geografiche, con un alto numero di casi gravi e un tasso di mortalità non trascurabile. Nella
storia si sono verificate numerose pandemie, fra le più recenti si ricordano l'"influenza spagnola"
nel 1918, l'"influenza asiatica" nel 1957 e l'"influenza di Hong Kong" nel 1968. L'attenzione dei
media è da mesi indirizzata alla variante A/H1N1 e questo accentua i timori nella popolazione e il
bisogno di ricevere rassicurazioni anche personalizzate, non solo dal medico di famiglia, cui si
ricorre in presenza di sintomi dubbi, ma con maggior frequenza dal farmacista. Nell'interesse della
salute pubblica, è necessario un lavoro in rete tra le diverse figure professionali che costituiscono
un punto di riferimento per i cittadini sulla salute in generale e sull'influenza in particolare, fra le
quali spicca, per frequenza e regolarità di contatto con il pubblico, proprio il farmacista. Il ruolo del
farmacista, in questa fase iniziale, è quello di dispensatore di consigli legati al buon senso che,
però, è sempre bene ripetere anche per tranquillizzare le persone più ansiose, indicando in quali
casi è utile chiedere un consiglio medico o procedere alla vaccinazione e quando, ormai in
presenza dei sintomi influenzali, è utile assumere farmaci specifici. Il farmacista ha un ruolo
cardine nella prevenzione, basata su stili di vita quotidiani e su norme dell'igiene personale. I
consigli da ricordare sono:
1. Coprire naso e bocca con un fazzoletto di carta quando si starnutisce e tossisce e buttarlo
via dopo l'utilizzo
2. Lavare spesso le mani con acqua e sapone
3. Se si hanno sintomi influenzali chiedere immediatamente il consiglio del medico, stare a
distanza di almeno un metro dagli altri, restare a casa e non recarsi a lavoro, a scuola o nei
posti affollati.
Federazione Ordini Farmacisti Italiani
00185 ROMA – VIA PALESTRO, 75 – TELEFONO (06) 4450361 – TELEFAX (06) 4941093
c/c POSTALE 28271005 – CODICE FISCALE n° 00640930582
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n. 2
L'influenza è sotto controllo
Il monitoraggio dell'Organizzazione mondiale della sanità (WHO) dimostra che l'andamento
dell'influenza pandemica A/H1N1 sta seguendo un iter analogo a quello normalmente dimostrato
dall'influenza stagionale, ovvero stanno diminuendo i casi complessivamente registrati nei Paesi
dell'emisfero Sud, mentre stanno aumentando nelle zone temperate dell'emisfero Nord. Negli Stati
Uniti si sta registrando un numero di casi di influenza crescente e superiore alla media del periodo,
mentre in Europa e nei Paesi dell'Asia Occidentale i casi, pur in aumento, rimangono
complessivamente pochi. In autunno, e per tutto il periodo ottobre-marzo, avviene il normale
diffondersi dell'influenza stagionale in tutta Europa e quindi si sta assistendo all'abituale
incremento di casi influenzali anche in Italia. Al contempo, però, si assiste al crescere di tutte le
sindromi affini che causano una sintomatologia che molte persone definiscono come influenza, ma
che non sono riconducibili al novero dei virus identificati come i principali responsabili dell'influenza
annuale, che quest'anno sono 3 di origine australiana. Esistono, infatti, almeno altri 262 virus che
causano febbre e sintomi respiratori nella popolazione e sicuramente quest'anno per molte
persone questi eventi saranno fonte di timori e quindi il ricorso al consiglio del farmacista sarà
maggiore rispetto al solito. E' importante sottolineare che stiamo assistendo a un andamento
assolutamente abituale della diffusione dei virus influenzali e che i vaccini relativi all'influenza
stagionale sono già disponibili in farmacia e a breve partiranno le campagne vaccinali da parte del
SSN rivolte alle categorie che ogni anno vengono invitate a utilizzare la vaccinazione come
efficace metodo preventivo di possibili complicazioni. Il farmacista può, inoltre, comunicare che si
assiste a un continuo aggiornamento delle disposizioni rispetto allo specifico vaccino per
l'influenza pandemica A/H1N1 perchè si adeguano al mutare delle reale diffusione del virus.
Sicuramente il vaccino non sarà disponibile in farmacia e per la sua erogazione bisognerà
attenersi alle disposizioni delle singole ASL territorialmente competenti. Sarà offerto
prioritariamente, in modo gratuito e non obbligatorio, al personale sanitario, farmacisti compresi,
che deve garantire le prestazioni assistenziali, al personale che garantisce gli aspetti di sicurezza
del Paese e la continuità dei servizi essenziali (acqua, energia, telecomunicazioni, ecc.); e
successivamente ai soggetti a rischio perchè affetti da patologie croniche gravi. Sarà oggetto di
un'ulteriore valutazione, in funzione dell'effettivo andamento dell'epidemia, l'offerta della
vaccinazione per l'influenza pandemica A/H1N1 alla popolazione dai 2 ai 27 anni, fascia d'età che,
dai dati attualmente disponibili, risulta essere la più colpita dall'infezione in quanto non ha
sviluppato anticorpi derivanti dal contagio precedente di virus dello stesso ceppo. Il dato più
aggiornato diffuso dall'Organizzazione mondiale della Sanità stima per la nuova influenza, oltre
340.000 casi con 4.100 decessi nel mondo, di cui oltre 56.000 casi e almeno 176 morti in Europa.
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n. 3 Influenza: certezze e incertezze
L'influenza stagionale, e quella pandemica sono ancora lontane dal picco epidemiologico.
A oggi soltanto i dati della Regione Lombardia evidenziano un innalzamento dell'incidenza dei casi
di influenza clinica, segnalati dalla rete Influnet dei medici sentinella, tale da dimostrare come la
stagione influenzale sia iniziata. Complessivamente si sono verificati cinque decessi italiani
determinati dall'influenza A/H1N1, di cui quattro su soggetti a rischio per patologie correlate.
Questi dati sono in linea con l'arrivo dell'autunno e l'abbassarsi delle temperature, nonché con la
circostanza per cui l'influenza presenta complicazioni sui soggetti a rischio per i quali, appunto, si
auspica la vaccinazione preventiva. L'influenza, del resto, è una malattia virale che tutti subiamo
più volte nella vita, a prescindere da situazioni peculiari o fattori di rischio, e nella maggior parte dei
casi decorre in modo benevolo, pur causando alcune migliaia di morti ogni anno in Italia e nel
mondo soprattutto, appunto, tra le persone debilitate da altre patologie o affette da disturbi che, in
queste condizioni, si complicano. Grazie alla diffusione dell'influenza e al suo ripetersi ogni anno,
seppure con alcune varianti, le Istituzioni sono ben attrezzate dal punto di vista tecnico per
prevenire e affrontare situazioni di emergenza, grazie agli investimenti nella sorveglianza e nella
ricerca. La comunicazione, in questo contesto, diventa uno strumento indispensabile per i decisori
che devono valutare un rischio probabile, ma che potrebbe anche non verificarsi, come il caso di
una temuta pandemia influenzale. Dal punto di vista del singolo cittadino, però, questo significa
convivere con informazioni non sempre rassicuranti, senza dati certi, ma con la consapevolezza
che si ricevono aggiornamenti veritieri su ciò che si sa e su ciò che non si sa. Il farmacista ha il
compito di spiegare in modo comprensibile quanto riportato dalla stampa, riducendo il ricorso al
pronto soccorso in presenza di sintomi che potrebbero essere riferiti a sindromi para-influenzali
che hanno sintomi più lievi e possono essere curate con i farmaci da banco e qualche giorno di
riposo a letto. Se, però, i sintomi non si riducono, dopo tre giorni di febbre senza cali di
temperature, è inevitabile ricorrere al medico di famiglia.
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n. 4
Al momento l'andamento del virus influenzale A/H1N1 dimostra una diminuzione dei casi di morte sia a livello
mondiale (nella 41° settimana, conclusasi con il 16 ottobre, sono morte 181 persone) che europeo (nella 41°
settimana, conclusasi con il 16 ottobre, sono morte 12 persone). Nove Paesi fra quelli europei e dell'EFTA presentano
persone ricoverate in ospedale e 5 Paesi persone in terapia intensiva; Spagna e Regno Unito sono gli unici Paesi ad
aver registrato nuovi decessi. Il sistema italiano di sorveglianza dell'influenza dimostra un livello di incidenza ancora a
livello basale di pre-stagione, ma con un indice più alto rispetto all'anno scorso. La fascia più colpita è quella di età
pediatrica con un indice pari a 5,83 casi per mille abitanti. I valori delle malattie respiratorie acute febbrili sono appena
più alti rispetto ai valori della passata stagione. Le Regioni con maggior incidenza dell'influenza A/H1N1, secondo i dati
dell'Istituto Superiore di Sanità, risultano essere: Toscana, Emilia-Romagna, Campania, Lazio e Piemonte. Il totale dei
casi clinici dal 1° maggio all'11 ottobre è di 13.238, ma probabilmente si tratta di una sottostima e quindi i casi
verificatesi e non riportati potrebbero arrivare a 50.000. In tema di vaccinazione, durante il Congresso della
Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) svoltosi la scorsa settimana a Santa Margherita di Pula,
si è svolto un sondaggio sul tema influenza sui 2.158 medici presenti, con i seguenti risultati: il 32,9 % dei medici di
famiglia si immunizzerà contro il virus dell'influenza stagionale e contro l'H1N1; il 35,27% non si sottoporrà a nessun
vaccino e il 26% farà solo quello contro la forma stagionale; il 5,79% si immunizzerà solo contro l'H1N1. Questi dati e i
suggerimenti che i cittadini riceveranno dal medico di famiglia non daranno forse la necessaria chiarezza circa il
vaccino per l'H1N1 che, in effetti, non sarà distribuito in farmacia. Ecco il perché: le prime dosi, già disponibili,
verranno utilizzate per il personale medico e per coloro che devono garantire i servizi essenziali alla popolazione, in
seconda battuta verranno chiamati dalle ASL le persone che per patologia o a seguito di interventi rientrano nelle
categorie a rischio di complicazioni, infine avranno la precedenza bambini, adolescenti e giovani dai 2 ai 27 anni.
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n. 5 27/10/2009 - Dibattito sugli adiuvanti nel vaccino pandemico
In questi giorni l'attenzione dei media si è focalizzata sullo squalene, componente di due dei tre vaccini pandemici
che contengono questa sostanza come adiuvante per incrementare la risposta immunitaria. La presenza di questa
emulsione acqua-olio permette di ottenere una cross-reattività, ovvero di garantire una copertura anche verso ceppi
etero varianti e quindi proteggere dal virus anche se dovesse mutare. Inoltre, riduce la quantità di antigene necessaria
per determinare un'adeguata protezione: ciò permetterà di disporre di un maggior numero di dosi, elemento
importante stante la carenza di prodotto determinato dai tempi di produzione. Lo squalene è presente in natura (nelle
piante, negli animali e negli esseri umani), viene sintetizzato nel fegato e circola nel sangue umano. Si trova in
alimenti, cosmetici, farmaci e integratori. Viene estratto dall'olio di pesce, in particolare dall'olio di fegato di squalo, e
purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini.
L'MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel
1997 in Italia. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene e fino a oggi ne sono state somministrate oltre 47
milioni, con un numero di eventi avversi paragonabile ai vaccini convenzionali che fanno ritenere all'OMS sicura la
sostanza.
Un altro tormentone riguarda il tiomersale, composto organico del mercurio che sarà presente nei vaccini pandemici
multi dose per la vaccinazione di adulti (per bambini e donne in gravidanza sarà disponibile un quantitativo di vaccino
monodose in siringa preriempita privo di questo conservante). Il mercurio in passato è stato associato all'insorgenza di
autismo nei bambini sottoposti alle vaccinazioni dell'infanzia, ma non ci sono conferme scientifiche, se non qualche
problema in neonati sottopeso vaccinati alla nascita per l'epatite B. Si rileva che l'apporto di mercurio è ben più elevato
con la dieta: il pesce contiene mercurio organico a dosi di milligrammi per kilo di peso.
Nella 42a settimana del 2009 nell'emisfero settentrionale del pianeta, l'OMS registra un andamento stabile
dell'influenza, mentre sono in continuo aumento le infiammazioni respiratorie e i virus para-influenzali, soprattutto in
Belgio, Israele, Olanda, Norvegia, e Gran Bretagna. 8 Paesi europei hanno pazienti ricoverati in ospedale per
l'influenza A/H1N1 e 3 Paesi questa settimana hanno registrato complessivamente 31 nuovi decessi.
Il sistema italiano di sorveglianza dell'influenza dimostra un livello di incidenza ancora a livello basale di pre-stagione,
ma con un indice più alto rispetto la passata stagione e in continuo aumento. La fascia più colpita rimane quella di età
pediatriche e i valori delle malattie respiratorie acute febbrili rimangono più alti rispetto alla passata stagione. Sono
stati segnalati alcuni casi gravi di influenza con ricovero in rianimazione, tra i quali una bimba di 11 anni di Bolzano.
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n. 6 3/11/2009 - Evidenze dell'Oms sulle complicanze influenzali
Con la 43a settimana del 2009 il sistema di sorveglianza dell'influenza dimostra un notevole aumento del livello di
incidenza caratterizzato principalmente dall'arrivo del virus A/H1N1. Le fasce più colpite rimangono quelle di età
pediatriche: la fascia tra 0-4 anni ha un indice pari a 9,22 casi per mille abitanti; la fascia tra 5-14 anni arriva a
toccare un indice pari a 13,02 casi per mille abitanti. Anche i valori delle malattie respiratorie acute febbrili hanno
avuto un'impennata, raggiungendo un indice di 5,02 casi per mille abitanti, quasi equiparando il picco della scorsa
stagione 5,13.
Si registra un aumento dei casi europei di persone che questa settimana hanno richiesto il ricovero e rispetto alla
scorsa settimana è raddoppiato il numero di morti confermati per il virus: 49 morti nei Paesi Ue ed EFTA, di cui 8 in
Italia.
Nelle zone temperate del Nord del mondo l'influenza sta raggiungendo, per diffusione, i dati che normalmente assume
nel momento di picco, con un anticipo di circa 10 settimane.
Dal 14 al 16 ottobre si è tenuto a Washington un importante meeting dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per
raccogliere evidenze sulle complicanze della pandemia. E' emerso che la stragrande maggioranza delle persone colpite
a livello mondiale dal nuovo virus H1N1 continua a presentare un'influenza non complicata che si risolve
completamente in una settimana. Tuttavia, la preoccupazione è focalizzata sul decorso clinico e sulla gestione di piccoli
sottogruppi di pazienti che sviluppano rapidamente forme molto gravi di polmonite, ma anche infezioni batteriche
secondarie sono state riscontrate in circa il 30% dei casi mortali. Questi dati confermano l'abilità del virus H1N1 nel
causare direttamente la polmonite.
Attori frequentemente riportati sono Streptococcus pneumoniae e Staphylococcus aureus, compresi i ceppi antibioticoresistenti.
Si ricorda che sono disponibili due vaccini contro lo streptococco pneumonite, ovvero pneumococco: un vaccino
23valente polisaccardico per gli adulti, e un vaccino 7valente coniugato per i bambini. A breve, inoltre, verrà lanciato
un vaccino 13valente coniugato che garantirà una protezione più ampia comprendente anche lo stipite 19s,
particolarmente aggressivo.
Ci sono, però, evidenze positive circa l'efficacia dell'uso di antivirali (oseltamivir o zanamivir) per i pazienti a rischio,
che sembrano essere: donne in gravidanza, specialmente nel terzo trimestre, i bambini al di sotto dei 2 anni e le
persone con malattie croniche ai polmoni, compreso l'asma. Patologie neurologiche possono aumentare il rischio di
complicazioni gravi nei bambini.
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n. 7
Il monitoraggio a campione segnala un aumento dei casi, ma la cittadinanza dice in maggioranza di non
essere allarmata.
Da alcune settimane si è passati, dietro indicazione dell'OMS, al monitoraggio a campione, ovvero si verificano, di
settimana in settimana, quanti pazienti si recano dal medico di base con un quadro simil-influenzale. Questo sistema è
in uso da 10 anni e quindi si è rivelato utile a indicare l'incidenza dell'influenza sulla popolazione e ora consente i
confronti che vengono diffusi: attualmente l'incidenza è 8 volte maggiore all'anno scorso nello stesso periodo. Si stima
che la maggioranza dei casi di influenza siano attribuibili alla variante A/H1N1 senza che questo comporti la necessità
di adottare terapie o precauzioni particolari. Il numero di casi ospedalizzati per polmoniti o complicazioni influenzali è
superiore alla seconda soglia di allarme nelle 4 regioni che forniscono i dati (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e
Lazio) tranne che per gli ultra 65enni. La fascia 5-14 anni, con un indice pari a 33,02 casi per 1000 assistiti è la più
colpita; l'indice di 5,51 casi per 1000 assistiti delle malattie respiratorie acute febbrili, è il più alto degli ultimi 10 anni
in Italia. Nel mondo, al 1° novembre, ci sono 199 Paesi che segnalano casi di influenza A7H1N1 con oltre 6.000 morti
nell'ultima settimana. La diffusione è di 6 volte maggiore rispetto alle ultime stagioni influenzali negli USA. Si
registrano casi di trasmissione dall'uomo agli animali domestici, ma per ora questo non comporta alcun rischio e
alcuna modificazione per i comportamenti da tenere.
Questa variante dell'influenza rappresenta la quasi totalità dei casi registrati nei 27 Paesi d'Europa, con un'incidenza
maggiore nella fascia 0-15 anni. Intanto, dai risultati dell'ultima indagine periodica del Monitor del Forum per la
Ricerca Biomedica e del Censis, il 61,4% degli italiani non ha paura dell'influenza A. In generale non sono spaventati
dalla pandemia soprattutto gli uomini (68,1%), i laureati (74,4%), i residenti al Nord, soprattutto quelli dei centri
urbani più piccoli e i giovani. Chi non ha paura dell'influenza A ritiene che i rischi siano gonfiati dai media (37%), e che
il sistema di tutela sanitaria italiano sia adeguato a fronteggiare la situazione (24%). Al Sud (quasi il 49%) e al Centro
(40%) si regista una maggiore paura dei rischi legati all'influenza A. Sono più preoccupati gli anziani (47,1%) e le
donne (45%), ma anche i soggetti meno scolarizzati, con al massimo la licenza elementare (51,5%) e chi dispone di
redditi più bassi (quasi il 60%). In parte questo dato può essere alimentato, in questi giorni, dalla diffusione geografica
dei casi rivelatisi mortali in Italia che, però, dipende da condizioni ambientali particolari.
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n. 8
La pandemia segna il passo
I nuovi casi registrati questa settimana sono di poco superiori a quelli della precedente, indicando un
rallentamento della diffusione del virus
Le Regioni dove si registra la maggior presenza dell'influenza A/H1N1 sono: Marche con un'incidenza
dell'4,2% seguita da Abruzzo (3,5), Emilia Romagna (1,9), provincia autonoma di Trento (1,6) e
Basilicata (1,6). I più colpiti sono bambini e adolescenti, da zero a 14 anni, con un'incidenza pari al 3,6%
(2,8% nei più piccoli da zero a 4 anni e 4,1% dai 5 ai 14 anni). Nella fascia d'età tra i 15 e i 64 anni,
l'incidenza dell'influenza è dello 0,7% che scende allo 0,1% oltre i 65 anni. Le Regioni hanno segnalato
432 ricoveri in ospedale per complicanze pari a una quota di 0,0142% del totale stimato delle persone
che hanno contratto la nuova influenza A. Fra tutti coloro che si sono presentati al pronto soccorso il 10%
presentava una sindrome respiratoria acuta, in calo rispetto alla settimana precedente, e di questi il 19%
è stato ricoverato. Le vittime correlate all'influenza A sono lo 0,0041% di coloro che contraggono il virus,
contro lo 0,2 % delle vittime correlate alla normale influenza. Alle ore 17,00 del 18 novembre le vittime
correlate alla nuova influenza A sono 62, di cui 59 presentavano gravi patologie pregresse e di 3 sono in
corso accertamenti. In base a dati parziali pervenuti all'Istituto superiore di sanità sono state vaccinate al
18 novembre circa 167.680 persone secondo le pianificazioni regionali. La categoria dei medici si è
vaccinata per quasi il 12%, il personale addetto ai settori dei servizi assistenziali per il 2%, i cittadini a
rischio per il 5,11%.
Almeno 65 milioni di persone nel mondo sono state vaccinate contro l'influenza pandemica A e finora
nessun decesso ha potuto essere legato alla vaccinazione, ha affermato in settimana Marie-Paule
Kieny, Direttrice dell'Iniziava per la Ricerca sui vaccini dell'Organizzazione mondiale della sanità. Nel
corso della prima settimana di novembre, la vendita di antivirali ha raggiunto le 47 confezioni per 100
mila abitanti con una maggiore incidenza al Sud, cioè un valore più che doppio rispetto alla settimana
precedente. Cresce anche la vendita di antibiotici (+41%) e analgesici (+95%). A questo proposito
occorre ricordare che l'utilizzo di antibiotici è consigliato solo quando esiste un reale rischio di
complicanze. Bisogna infatti sottolineare gli allarmanti dati diffusi dai Centri Europei per il Controllo delle
Malattie (Ecdc), dai quali emerge che in tutta l'Unione Europea la resistenza agli antibiotici sta diventando
un problema serio e comporti la morte di circa 25.000 persone l'anno. L'Italia, purtroppo, risulta tra i
Paesi europei nei quali la resistenza agli antibiotici è più diffusa, ad esempio per la diffusione dello
Stafilococco aureo resistente alla meticillina. L'OMS ha, infine, annunciato venerdì 20 novembre che la
Norvegia ha individuato una mutazione del virus pandemico H1N1 in tre casi (in particolare in due
persone decedute e in una grave) con maggiore aggressività a carico dei polmoni. Il virus con la
mutazione, denominato D225G, rimane sensibile agli antivirali, oseltamivir e zanamivir, e gli studi
mostrano che i vaccini pandemici attualmente disponibili offrono comunque protezione. Casi sporadici di
mutazione del virus sono stati rilevati saltuariamente anche nei mesi scorsi in Brasile, Cina, Australia,
Giappone, Messico, Spagna, Stati Uniti e Ucraina, dove l'influenza ha avuto una repentina diffusione.
Secondo l'Istituto superiore di Sanità, però, la mutazione sporadica, verificatasi in un certo arco
temporale, indicherebbe che questa variante non ha una grande capacità diffusiva. Ulteriori investigazioni
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Il virus è mutato ma non preoccupa
Anche in Italia, come in Norvegia e in altri Paesi nel mondo, è stata rilevata una mutazione del virus
A/H1N1, che non desta allarmi sul piano clinico. La pandemia prosegue, ma la mortalità è sempre più
bassa di quella tipica dell'influenza stagionale
Nel corso della 46° settimana, i casi di influenza settimanali stimati sono circa 752mila, che sommati ai casi
registrati settimanalmente dall'inizio della sorveglianza (19 ottobre) danno un totale di 2.306.000 casi. La
percentuale di vittime in rapporto al totale dei malati di nuova influenza A è dello 0,0034%, contro lo 0,2 per
cento delle vittime correlate alla normale influenza, con un totale di 82 vittime di cui 79 presentavano gravi
patologie pregresse. Le Regioni dove si registra una maggiore diffusione del virus sono: Marche con
un'incidenza del 2,9%, Emilia Romagna (1,8), Lazio (1,7), Abruzzo (1,6) e Campania (1,6). I più colpiti sono
bambini e adolescenti da zero a 14 anni, con un'incidenza pari al 3,6% (2,6% nei più piccoli da zero a 4 anni
e 4,2% dai 5 ai 14). Dai 15 ai 64 anni l'incidenza dell'influenza è dello 0,7% mentre per gli
ultrasessantacinquenni è lo 0,1%. Le Regioni hanno segnalato finora al Ministero 519 ricoveri in ospedale
per complicanze, di cui 269 che richiedono cure di alta specializzazione e assistenza respiratoria, pari una
quota pari allo 0,011% del totale delle persone che hanno contratto l'influenza A.
Il 20 novembre l'OMS ha dato comunicazione di una mutazione, ossia una modifica di parte del DNA virale,
rilevata in Norvegia, che non dà origine a resistenza ai farmaci e che in alcuni casi era legata a maggior
gravità e mortalità, in altri invece era accompagnata a un quadro influenzale modesto. Le mutazioni sono un
fenomeno naturale ed è per questo che i Laboratori di riferimento controllano i virus, così da poter intervenire
nel caso in cui si verifichi una mutazione che comporti effetti negativi che, comunque, non sono la norma.
Rispetto a questo tema, è importante ricordare che occorre un comportamento corretto nella cura perchè un
abuso di farmaci antivirali può favorire la selezione e la diffusione di ceppi mutati e resistenti. Anche in Italia ma non solo - sono state registrate negli ultimi giorni delle mutazioni del virus e questo fa pensare che si
verificherà un nuovo incremento dei casi che potrebbero essere anche di maggiore intensità. In Italia viene
confermata la netta prevalenza (98,8%), tra i virus influenzali circolanti, dell'A/H1N1v e il dato trova conferma
anche a livello internazionale (tratto da CDC: Co-circulation of 2009 H1N1 and Seasonal Influenza). Nel
corso dell'ultima settimana, inoltre, è stata diffusa la notizia di un eccezionale numero di gravi reazioni
allergiche al vaccino dell'H1N1 verificatosi in Canada, riferite a un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline. Per
inquadrare correttamente la notizia, occorre tener conto della media dei possibili eventi avversi che si
verificano collegati alle vaccinazioni che, normalmente, sono di lieve entità.
Sui tassi di incidenza di base delle malattie e valutazione di sicurezza dei vaccini antipandemici, è stato
pubblicato su The Lancet il 31 ottobre uno studio che evidenzia i tassi di incidenza di base di eventi sanitari
in diversi Paesi. I tassi variavano in funzione dell'età, sesso, del metodo di accertamento e del luogo
geografico. Problemi sanitari molto evidenti come la sindrome di Guillain-Barré, l'aborto spontaneo o
addirittura la morte si verificano in associazione temporale con la vaccinazione. In base ai dati revisionati,
vaccinando una coorte di 10 milioni di persone in Inghilterra si attendono 21,5 casi di sindrome di GuillainBarré e 5,75 casi di morte improvvisa entro 6 settimane dalla vaccinazione, perché si tratta della media dei
casi che si verificano di base, anche in assenza di vaccinazione. Nel caso di donne vaccinate negli USA si
Federazione Ordini Farmacisti Italiani
00185 ROMA – VIA PALESTRO, 75 – TELEFONO (06) 4450361 – TELEFAX (06) 4941093
c/c POSTALE 28271005 – CODICE FISCALE n° 00640930582
e-mail: [email protected] - sito: www.fofi.it
Ordine dei farmacisti della
Provincia di Rimini
INFLUENZA A(H1N1)
BOLLETTINO INFORMATIVO
A cura del Prof. Fabrizio Pregliasco – Istituto di Virologia Università di Milano
attendono 86,3 casi di neurite ottica ogni 10 milioni entro 6 settimane dalla vaccinazione e 397 casi di aborto
spontaneo per milione di donne in gravidanza vaccinate entro 1 giorno dalla vaccinazione.
n. 9 : Il virus è mutato ma non preoccupa
Anche in Italia, come in Norvegia e in altri Paesi nel mondo, è stata rilevata una mutazione del virus
A/H1N1, che non desta allarmi sul piano clinico. La pandemia prosegue, ma la mortalità è sempre più
bassa di quella tipica dell'influenza stagionale
Nel corso della 46° settimana, i casi di influenza settimanali stimati sono circa 752mila, che sommati ai casi
registrati settimanalmente dall'inizio della sorveglianza (19 ottobre) danno un totale di 2.306.000 casi. La
percentuale di vittime in rapporto al totale dei malati di nuova influenza A è dello 0,0034%, contro lo 0,2 per
cento delle vittime correlate alla normale influenza, con un totale di 82 vittime di cui 79 presentavano gravi
patologie pregresse. Le Regioni dove si registra una maggiore diffusione del virus sono: Marche con
un'incidenza del 2,9%, Emilia Romagna (1,8), Lazio (1,7), Abruzzo (1,6) e Campania (1,6). I più colpiti sono
bambini e adolescenti da zero a 14 anni, con un'incidenza pari al 3,6% (2,6% nei più piccoli da zero a 4 anni
e 4,2% dai 5 ai 14). Dai 15 ai 64 anni l'incidenza dell'influenza è dello 0,7% mentre per gli
ultrasessantacinquenni è lo 0,1%. Le Regioni hanno segnalato finora al Ministero 519 ricoveri in ospedale
per complicanze, di cui 269 che richiedono cure di alta specializzazione e assistenza respiratoria, pari una
quota pari allo 0,011% del totale delle persone che hanno contratto l'influenza A.
Il 20 novembre l'OMS ha dato comunicazione di una mutazione, ossia una modifica di parte del DNA virale,
rilevata in Norvegia, che non dà origine a resistenza ai farmaci e che in alcuni casi era legata a maggior
gravità e mortalità, in altri invece era accompagnata a un quadro influenzale modesto. Le mutazioni sono un
fenomeno naturale ed è per questo che i Laboratori di riferimento controllano i virus, così da poter intervenire
nel caso in cui si verifichi una mutazione che comporti effetti negativi che, comunque, non sono la norma.
Rispetto a questo tema, è importante ricordare che occorre un comportamento corretto nella cura perchè un
abuso di farmaci antivirali può favorire la selezione e la diffusione di ceppi mutati e resistenti. Anche in Italia ma non solo - sono state registrate negli ultimi giorni delle mutazioni del virus e questo fa pensare che si
verificherà un nuovo incremento dei casi che potrebbero essere anche di maggiore intensità. In Italia viene
confermata la netta prevalenza (98,8%), tra i virus influenzali circolanti, dell'A/H1N1v e il dato trova conferma
anche a livello internazionale (tratto da CDC: Co-circulation of 2009 H1N1 and Seasonal Influenza). Nel
corso dell'ultima settimana, inoltre, è stata diffusa la notizia di un eccezionale numero di gravi reazioni
allergiche al vaccino dell'H1N1 verificatosi in Canada, riferite a un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline. Per
inquadrare correttamente la notizia, occorre tener conto della media dei possibili eventi avversi che si
verificano collegati alle vaccinazioni che, normalmente, sono di lieve entità.
Sui tassi di incidenza di base delle malattie e valutazione di sicurezza dei vaccini antipandemici, è stato
pubblicato su The Lancet il 31 ottobre uno studio che evidenzia i tassi di incidenza di base di eventi sanitari
in diversi Paesi. I tassi variavano in funzione dell'età, sesso, del metodo di accertamento e del luogo
geografico. Problemi sanitari molto evidenti come la sindrome di Guillain-Barré, l'aborto spontaneo o
addirittura la morte si verificano in associazione temporale con la vaccinazione. In base ai dati revisionati,
vaccinando una coorte di 10 milioni di persone in Inghilterra si attendono 21,5 casi di sindrome di GuillainBarré e 5,75 casi di morte improvvisa entro 6 settimane dalla vaccinazione, perché si tratta della media dei
casi che si verificano di base, anche in assenza di vaccinazione. Nel caso di donne vaccinate negli USA si
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attendono 86,3 casi di neurite ottica ogni 10 milioni entro 6 settimane dalla vaccinazione e 397 casi di aborto
spontaneo per milione di donne in gravidanza vaccinate entro 1 giorno dalla vaccinazione.
n. 10 - L'influenza è in recessione
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali dichiara che "Siamo in fase
quasi completa di recessione del picco della nuova influenza. Ma è molto improbabile che
il virus non si ripresenti: ciò potrebbe accadere anche l'anno prossimo, in un mix con
l'influenza stagionale. Per questo motivo prosegue la campagna vaccinale per ridurre la
circolazione virale e l'eventuale diffusione di ceppi mutanti.
Durante la 49a settimana di sorveglianza la curva epidemica dell'influenza continua la sua
discesa dopo aver raggiunto il picco nella 46 a settimana con un valore di incidenza pari a
12,89 casi per mille assistiti. Il valore dell'incidenza totale è pari a 3,73 casi per mille
assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 9,63 casi per mille assistiti, nella
fascia di età 5-14 anni l'incidenza è pari a 7,94, nella fascia 15-64 anni a 2,88 e tra gli
individui di età pari a 65 anni e oltre a 0,84 casi per mille assistiti. Il livello del picco
epidemico raggiunto nell'attuale stagione influenzale è superiore a quello osservato in
molte stagioni influenzali precedenti tranne che in quella del 2002-2003 e 2004-2005. Si è
ridotto ulteriormente il numero di persone di tutte le fasce d'età che si sono rivolte ai pronto
soccorso per sindrome respiratoria acuta (5,4%) e, di questi, il 26% è stato ricoverato.
Nel periodo 23-29 novembre le vendite di antivirali sono diminuite del 35% rispetto alla
settimana precedente, anche al Centro e al Sud dove si osservano i maggiori livelli di
vendita di antivirali. Secondo il sistema di sorveglianza Passi, che rileva comportamenti
correlati alla salute mediante interviste a campioni di assistiti adulti delle aziende sanitarie,
nella seconda metà del mese di novembre diminuiscono le persone che si sentono
preoccupate per sé e per la propria famiglia a causa della pandemia (dal 41% al 31%), si è
leggermente abbassata (dal 19% al 15%) anche la quota di coloro che, a causa della
pandemia, hanno limitato le attività sociali e la disponibilità a vaccinarsi (dal 35% al 23%
nella popolazione generale).
Infine, con la circolare 9 dicembre, in accordo con quanto espresso dagli esperti del Sage,
dall'Emea e dall'Ecdc, il Ministero della Salute fornisce ulteriori indicazioni sulla schedula
vaccinale relativamente alle dosi di vaccino pandemico da somministrare: per i bambini tra
6 mesi e 9 anni è prevista la somministrazione di due dosi da 0,5 ml di vaccino
pandemico, per i soggetti tra 10 e 60 anni la somministrazione di una sola dose da 0,5 ml
e per gli adulti con più di 60 anni la somministrazione di due dosi da 0,5 ml.
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n. 11 ( H1N1: bilancio di fine anno)
I nuovi casi stimati delle sindromi influenzali nella 53° settimana sono 70.000, per un totale
di 4.019.000 casi a partire dall'inizio della sorveglianza Influnet (43° settimana: 19-25
ottobre).
Per un conteggio totale, dallo scorso mese di Maggio, a questi vanno aggiunti i circa
17.000 casi registrati precedentemente da altri sistemi di sorveglianza per un totale di
4.036.000 casi. Il valore dell'incidenza totale delle sindromi influenzali è pari a 1,17 casi
per mille assistiti, in lieve calo rispetto al valore osservato nella settimana precedente.
La fascia di età più colpita è sempre quella pediatrica (0-14 anni), con un'incidenza pari a
1,93 casi per mille assistiti (2,26 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e
1,76 per mille nella fascia 5-14 anni).
Si osserva un calo dell'incidenza in ogni classe d'età, anche se più marcato nelle fasce
pediatriche. La percentuale delle vittime correlate all'influenza A è pari a 0,005% dei
malati, per un numero complessivo di decessi pari a 200, con la Campania (50 morti) e la
Puglia (29 morti) quali regioni maggiormente colpite. Questi dati si riferiscono ai casi per i
quali le autorità sanitarie regionali hanno confermato l'accertamento dell'infezione da
nuovo virus A/H1N1.
Complessivamente, dall'inizio della campagna vaccinale, a fronte di 850.366 dosi di
vaccino somministrate di cui 22.330 a gestanti al secondo/terzo trimestre di gravidanza,
risultano 976 segnalazioni di sospette reazioni avverse per la maggior parte non gravi (837
casi), mentre i casi gravi sono complessivamente 68 e 2 i decessi.
La tipologia delle reazioni osservate rimane costante e tra i termini riportati con maggiore
frequenza risultano: febbre, cefalea, dolori articolari, astenia, parestesia, tosse, nausea,
dolore, mialgia (dolore muscolare) e dolore in sede di iniezione. Il rapporto
beneficio/rischio per l'uso del vaccino resta immodificato.
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(n. 12) Stabili le influenze, antivirali in calo
I nuovi casi stimati delle sindromi influenzali nella 4° settimana sono 111.000. Il valore
dell'incidenza totale delle sindromi influenzali è pari a 1,84 casi per mille assistiti, simile
rispetto al valore osservato nella settimana precedente (1,61 casi per mille assistiti)
La fascia di età più colpita è sempre quella pediatrica (0-14 anni), con un'incidenza pari a
3,73 casi per mille assistiti in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, mentre tra i
giovani/adulti (15-64 anni) e negli ultrasessantaquattrenni l'incidenza rimane pressoché
stabile.
La rete sentinella di strutture di pronto soccorso ha segnalato che nella 4° settimana è
rimasto praticamente invariato il numero delle persone che si sono rivolte ai pronto
soccorso per sindrome respiratoria acuta (6,1% rispetto al 5,8% della 3° settimana) e di
questi, il 25,1% è stato ricoverato. Nell'ultima settimana si sono verificati due decessi,
portando il numero delle vittime a 229, di cui il 41% donne, il 33% con un'età tra 145e 44
anni, il 34% con un'età tra 45 e 64 anni e l'81% presentava almeno una condizione di
rischio.
Continua il calo delle vendite di antivirali, con un valore pari a 0,9 pezzi ogni 100 mila
abitanti, equivalente a una riduzione del 21% rispetto alla settimana precedente, ma a
dispetto della riduzione, questo dato è ancora superiore del 53% a quello rilevato nello
stesso periodo dell'anno precedente. Rimangono stabili le vendite di antibiotici e
analgesici. Il sistema di sorveglianza Passi, che rileva i comportamenti correlati alla salute
mediante interviste a campioni di assistiti adulti delle aziende sanitarie, al 24 gennaio
segnalava che meno di un intervistato quattro (24 %) ritiene probabile che qualcuno nella
propria famiglia possa essere colpito dall'influenza A/H1N1v; il 14% delle persone si dice
preoccupato per la pandemia e il 92% degli intervistati conosce le norme igieniche per
ridurre le possibilità di contagio. Circa le fonti di informazione prevalgono medici e pediatri
(81%), seguiti da Internet (14%), operatori sanitari (8%) e servizi di prevenzione delle ASL
(7%).
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