Progetto MIUR per la diffusione della cultura scientifica Responsabile del progetto: Ins. Maria Letizia Torrisi Questa presentazione è uno strumento rivolto a docenti e studenti e a quanti volessero accostarsi ad un percorso semplice per un primo approccio allo studio della meteorologia. In esso sono contenuti gli argomenti di studio proposti agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Capponi – Recupero” che nell’ambito del Progetto MIUR “Aria: invisibile e presente” si sono avvicinati al mondo dei fenomeni atmosferici che influenzano la vita degli animali e soprattutto degli uomini affascinandoli, per la loro spettacolarità e bellezza e, a volte, impaurendoli per la loro potenza. Il Diario di Bordo annesso al presente percorso educativodidattico rappresenta l’esperienza vissuta dai bambini coinvolti nel progetto nell’accostarsi per comprendere i misteri della realtà che li circonda. Ins. Maria Letizia Torrisi INDICE DEGLI ARGOMENTI • Aria per la vita • Aria : invisibile e presente • L’atmosfera • Componenti dell’aria • Le nuvole • Classificazione delle nuvole • Il vento • La pressione atmosferica • Cicloni e anticicloni • Strumenti di misura • Le isobare • I fronti atmosferici • La rosa dei venti • La meteorologia • Le carte meteorologiche L‘aria è una componente essenziale per la vita sulla Terra poiché contiene l'ossigeno necessario alla respirazione degli organismi viventi. Essa filtra le radiazioni nocive provenienti dal Sole, riflettendole e impedendo loro di raggiungere il suolo, e consente alla superficie terrestre di mantenere una temperatura adatta alla vita di piante ed animali. Sulla Terra, l'aria c'è dappertutto e noi la respiriamo in continuazione. Se l'aria viene a mancare anche solo per poco tempo, la vita degli esseri viventi è in pericolo. Se proviamo a chiudere naso e bocca non potremmo resistere a lungo! ESPERIMENTO N°1 1. Lascia cadere dall'alto un foglio di carta. 2. Appallottola il foglio e lascialo cadere dall'alto. Il foglio aperto è caduto più lentamente, quello appallottolato è caduto più velocemente. PERCHÉ? • Il foglio aperto è caduto più lentamente perché aveva più aria sotto da spostare. • Il foglio appallottolato è caduto più velocemente perché ha trovato meno aria da spostare. Anche se noi non la vediamo L'ARIA ESISTE dappertutto intorno a noi. ESPERIMENTO N°2 Occorrente: • un imbuto piuttosto piccolo, • una bottiglia, • un po' di plastilina • un po' d'acqua. a) Mettiamo l'imbuto nel collo della bottiglia e versiamo l'acqua. Che cosa succede? L'acqua entra nella bottiglia. b) Rifare ora lo stesso esperimento, ma con una differenza. Attorno al collo della bottiglia pressiamo della plastilina, in modo che l'imbuto sia ben sigillato. Ora proviamo di nuovo a versare l'acqua, ma un po' energicamente, in modo che l'imbuto si riempia. Come mai l'acqua non scende? Nel primo caso l'aria che c'è nella bottiglia esce attraverso la fessura del collo della bottiglia permettendo all'acqua di prendere il suo posto. Nel secondo caso invece l'aria non può più uscire perchè la plastilina glielo impedisce e quindi l'acqua non può entrare nella bottiglia. Il posto è già occupato! ESPERIMENTO N°3 Occorrente: • barattolo di vetro • tappo di sughero • imbuto • cannuccia • candela • acqua • plastilina Chiudere ermeticamente il barattolo con il tappo; inserire l’imbuto ed una cannuccia sul tappo e sigillare con la plastilina. Collocare una candela accesa all’altezza della cannuccia. Versare un po’ d’acqua nell’imbuto e osserviamo cosa succede. Perché la fiamma si sposta? L'aria attorno a noi è anche la sede dei principali fenomeni meteorologici ( vento, pioggia, neve,...), che nel loro insieme costituiscono il CLIMA. Tutti i fenomeni meteorologici si originano nell'atmosfera, in particolare nei suoi strati più bassi, la troposfera e la tropopausa, che sono a diretto contatto con la superficie terrestre. LA TROPOSFERA La troposfera è la fascia dell‘atmosfera a diretto contatto con la superficie terrestre ed ha uno spessore variabile a seconda della latitudine: ai poli è spessa solamente 8 chilometri mentre raggiunge i 20 chilometri all‘equatore. In essa sono concentrati i tre quarti dell'intera massa gassosa e quasi tutto il vapore acqueo dell'atmosfera. La troposfera è il luogo della vita: tutte le piante e tutti gli esseri umani vivono in essa, utilizzando alcuni dei gas che la costituiscono. È lo strato dove avvengono la maggior parte dei fenomeni di carattere meteorologico, causati dalla circolazione delle masse d'aria e che danno vita ai venti, alle nuvole ed alle precipitazioni atmosferiche. Ad un certo punto la temperatura si stabilizza a -55°C circa: è la tropopausa, la zona di transizione fra troposfera e stratosfera. LA TROPOPAUSA La tropopausa è lo strato di atmosfera che separa la troposfera, in cui avvengono i fenomeni meteorologici, dalla stratosfera, che è stabile. LA STRATOSFERA In questo strato non ci sono fenomeni dovuti alla turbolenza atmosferica, come in tutti i successivi strati. Il vapore acqueo è praticamente assente e i gas sono molto più rarefatti. Qui la temperatura aumenta con il crescere dell’altezza. LA MESOSFERA In questo strato la temperatura ritorna a diminuire con l’aumentare dell’altezza. Il calore, infatti, arriva dalla superficie della Terra, che è piuttosto distante. A circa 100 Km di altezza, si ha il minimo termico, dove si trova la mesopausa, che rappresenta il passaggio con la termosfera. LA TERMOSFERA La temperatura in questo strato cresce con l’aumentare dell’altezza. La densità dei gas presenti diminuisce andando verso l’alto. L’ESOSFERA Rappresenta lo strato più esterno dell’atmosfera e anche quello meno conosciuto. L'aria che respiriamo è costituita da un miscuglio di particelle solide e liquide sospese in un mezzo gassoso, costituito a sua volta da: ACQUA (H2O) OSSIGENO (O2) di origine biologica, prodotto da organismi vegetali ANIDRIDE CARBONICA (CO2) di origine naturale e antropogenica, cioè generata dalle attività svolte dall'uomo che nell'atmosfera può trovarsi sotto forma di vapore, oppure allo stato liquido o solido; AZOTO (N2), pari al 78% in volume e ARGON (A) pari allo 0,93% in volume ALTRI GAS come NEON, KRIPTON, XENON, IDROGENO ed altri ancora, che nell'insieme costituiscono solo lo 0,01% in volume dell'atmosfera. Le nuvole si formano perché l'aria che contiene umidità chiamata anche "vapore acqueo" salendo verso il cielo si raffredda e si condensa formando delle goccioline che rimangono sospese nell'aria formando appunto la nuvola. Quando queste goccioline che formano la nuvola trovano nell'aria ancora molta umidità e la temperature diminuisce, le goccioline diventano sempre più grosse e pesanti fino a cadere formando la pioggia. Le nuvole hanno in genere un colore bianco perché riflettono la luce del sole, sono nere quando sono cariche di acqua. Le nuvole sono state classificate in base alla loro forma e anche alla loro altezza. NUBI BASSE (0-2KM) NUBI MEDIE (2-7 KM) NUBI ALTE (5-13 KM) Le nuvole hanno due forme caratteristiche: NUBI STRATIFICATE, che presentano una maggiore estensione sul piano orizzontale e minore su quello verticale. NUBI A SVILUPPO VERTICALE O CUMULIFORMI, che hanno un'estensione verticale che supera quella orizzontale. L'aspetto delle nubi, cioè la forma, la densità e i colori, dipendono dalla natura dei loro componenti e dalle condizioni atmosferiche: - i contorni netti indicano in genere la presenza di grandi componenti, - la trasparenza è indice di pochi elementi condensati, - l'opacità caratterizza una nube molto spessa, - una struttura fibrosa e diafana è legata a cristalli finissimi. STRATOCUMULI Sono di forma arrotondata, molto grossi, di apparenza morbida. STRATI Uniformi con la base opaca e grigia, sembra che il cielo sia pitturato di cenere. NEMBOSTRATI Di aspetto scuro continua o neve. provocano pioggia ALTOSTRATI. Di aspetto simili agli strati, ma più spessi e più alti, producono a volte pioggia o neve. Il cielo biancastro ricorda una massa lattiginosa. ALTOCUMULI Sono banchi di nubi formati da tante piccole nubi cumuliformi, in gruppi o file, a volte anche saldate tra loro; è il classico cielo a pecorelle (acqua a catinelle!). CIRROSTRATI Sono nubi molto alte e sottili, biancastre e quasi trasparenti. Il sole è visibile (così come la luna) con un alone intorno. CIRROCUMULI Sono formati da piccoli fiocchi o batuffoli bianchi disposti in file o gruppi; ricordano agli altocumuli, ma, ovviamente, sono più alti e sono sempre accompagnati da cirri e da cirrostrati. CIRRI Sono formato da strie biancastre, sottili, quasi trasparenti, molto alte. La forma e' facile da ricordare, infatti è quella di una striscia terminante con un ricciolo ad uncino. Sono formati da cristalli di ghiaccio a causa della temperatura molto bassa alla quale si formano. In genere indicano l'arrivo della pioggia. CUMULONEMBO Nuvola a cavolfiore che produce temporali. TIPO DI NUBE Nubi alte Nubi medie Nubi basse NOME DESCRIZIONE cirri; cirro-strati; cirro-cumuli candide, isolate, filamentose o a ciuffi con aloni alto-strati; alto-cumuli; nembo-strati velo sottile e uniforme senza aloni (altostrati), masse tondeggianti come ciotoli ('cielo a pecorelle') (altocumuli) o indefinite dai toni grigio scuri (nembo-strati) strato-cumuli; strati SIGNIFICATO PREVISIONE indicano vento forte in quota sono l'anticipazione di un fronte caldo che produrra' forti e lunghe precipitazioni indicano aria calda, in quota, sopra aria fredda; prodotte da misto ghiaccio e acqua che favorisce la precipitazione producono quasi sempre pioggia, che a volte non giunge al suolo per evaporazione precedente; sono il centro della perturbazione sono la dimostrazione pochi e sbiaditi di grossi rimescolamenti non producono pioggia contorni, non d'aria, segnano di e sono indice di un lasciano trasparire solito il confine cielo la luce: tipicamente superiore di aria sostanzialmente invernali sono dette fredda, ma non sono sereno 'nebbia alta' indice di perturbazioni Cos'e il vento? Il vento non è altro che aria in movimento. Per capire bene come si forma il vento, bisogna conoscere il significato di pressione atmosferica. Anche l’aria, come tutti i corpi, è attratta dalla Terra e perciò ha un suo peso ed esercita una pressione su tutto ciò che le sta di sotto. Il peso dell’aria varia da un’ora all’altra, da un luogo all’altro a seconda della temperatura e del contenuto in vapore acqueo: più l’aria è calda e più è leggera ( e perciò tende a salire), più è fredda e più è pesante ( tende a scendere). Lo stesso accade per l’umidità: più l’aria è umida ( cioè ricca di vapore acqueo) più è leggera e viceversa. Al mare la pressione atmosferica è più alta, perché la spinta dell'aria è maggiore: infatti, la colonna d'aria è più alta. In montagna atmosferica è spinta dell'aria colonna d'aria è invece la pressione più bassa, perché la è minore: infatti, la più bassa. CURIOSITA‘ Sopra la nostra testa ci sono circa 150 kg di aria. Infatti la pressione esercitata dall'aria è 1 kg ogni centimetro quadrato. ESPERIMENTI SULLA PRESSIONE ATMOSFERICA L'aria è come una forza che preme su ogni cosa e in tutte le direzioni. ESPERIMENTO N°1 Prendiamo un vasetto di quelli che si usano per la marmellata e riempiamolo d'acqua fino all'orlo. Poi appoggiamo sopra un cartoncino di circa 10x10 cm e con uno spessore di circa 1 mm. Con una mano teniamo il cartoncino ben aderente all'imboccatura del vasetto e con l'altra capovolgiamo il tutto. Ora togliamo la mano dal cartoncino e... meraviglia! L'acqua non cade! Come mai? L'aria che sta fuori dal vasetto riesce a sostenere il peso dell'acqua premendo contro il cartoncino. Questa forza si chiama pressione atmosferica. ESPERIMENTO N°2 Occorrente: • appendiabiti • 2 palloncini • filo sottile Alle due estremità dell’appendiabiti leghiamo due palloncini sgonfi e tenendo con due dita la gruccia constatiamo che c’è un perfetto equilibrio. “Cosa succede se a una delle due estremità appendiamo un palloncino gonfio?” L’appendiabiti si inclina dalla parte del palloncino gonfio perché “l’aria ha un peso” e preme su di noi esercitando una pressione che si chiama pressione atmosferica. L'aria, ruotando, converge verso le zone di bassa pressione (B) e si allontana da quelle di alta pressione (A). Sono detti cicloni i vortici di aria che ruotano intorno ad una zona di bassa pressione tentando di raggiungerne il centro; questo movimento è detto di convergenza ciclonica e, nel nostro emisfero, i cicloni girano in senso antiorario. Al contrario gli anticicloni sono gli enormi vortici di aria che ruotano intorno ad una zona di alta pressione tentando di allontanarsene; questo movimento è detto divergenza anticiclonica e, nel nostro emisfero, gli anticicloni girano in senso orario. Ovviamente nell'Emisfero Australe le rotazioni sono invertite. Lo strumento che misura la pressione atmosferica (p.a.) e le sue variazioni nel tempo è il barometro. L'unità di misura della p.a. è l'ettopascal (hPa). La p.a., inoltre, non è uniforme sulla superficie terrestre. Sulle carte meteorologiche i punti alla medesima pressione sono uniti da linee dette "isobare". Le isobare sono le linee che uniscono tutti i punti che, in una data area geografica, hanno la stessa pressione. Nel tracciare le isobare, possono prendere forma delle strutture in cui, le isobare stesse, racchiudono delle aree i cui punti si trovano tutti alla stessa pressione. Se le isobare assumono una conformazione quasi concentrica con un minimo di pressione nella parte centrale siamo in presenza di un ciclone o depressione; se, al contrario, le isobare assumono, sempre nella parte centrale, il valore massimo, avremo una struttura che si chiama anticiclone. Quando due enormi masse d'aria, aventi caratteristiche di temperatura, di pressione e di umidità differenti (come l'aria polare e l'aria equatoriale), si incontrano, non si mescolano, come potremmo aspettarci, ma si crea, invece, tra loro una invisibile "parete" detta superficie di discontinuità: l'aria calda resta da una parte e quella fredda dall'altro; la intersezione della superficie di discontinuità con il suolo dà luogo ad una linea detta fronte. I fronti atmosferici sono zone di transizione tra due diverse masse d’aria. Essi si distinguono in: • FRONTE FREDDO • FRONTE CALDO • FRONTE OCCLUSO Quando una massa d'aria fredda in movimento incontra una massa d'aria calda, più leggera, tende ad incunearsi al di sotto di quest’ultima, originando un fronte freddo. L'aria calda viene forzata verso l'alto e la sua ascesa provoca la formazione di nubi . Poiché la superficie di contatto tra le due masse è piuttosto ripida e l'ascesa è rapida, le nubi saranno prevalentemente di tipo cumuliforme. Il passaggio di un fronte freddo è accompagnato da estesi sistemi nuvolosi e da precipitazioni, con una brusca diminuzione delle temperature, un aumento della pressione e da precipitazioni spesso a carattere temporalesco. Sulle carte del tempo, i fronti freddi sono indicati da una linea nera con triangoli. Se, al contrario, è la massa d'aria calda ad essere in movimento verso quella fredda, la massa d'aria calda scivola lentamente su quella fredda, innalzandosi adagio lungo una superficie vasta e poco inclinata: in questo caso si parla di fronte caldo, e anch'esso porta nubi e sistemi di perturbazioni. I margini di un fronte caldo sono meno netti di quelli di un fronte freddo, i cambiamenti sono più graduali e le perturbazioni arrivano più lentamente. Il passaggio di un fronte caldo è segnato da un aumento delle temperature, una diminuzione della pressione e piogge persistenti, ma di moderata intensità. A causa dell'innalzamento più lento, il sistema nuvoloso che si forma è in genere costituito da nubi stratificate. Sulle carte del tempo, i fronti caldi sono indicati da una linea nera con semicerchi. Un fronte occluso separa due masse d'aria entrambe fredde e si forma quando un fronte freddo, che si sposta più velocemente, raggiunge un fronte caldo. Un fronte occluso è caratterizzato da aria calda in quota e aria fredda al suolo e dalla sovrapposizione dei due sistemi nuvolosi, con manifestazione di fenomeni tipici sia del fronte caldo, sia di quello freddo. Sulle carte del tempo, i fronti caldi sono indicati da una linea nera con semicerchi. La rosa dei venti ci dice che ci sono diversi tipi di vento, freddo, caldo, umido e secco, ognuno di questi proviene da punti geografici diversi. TRAMONTANA (da Nord) E' un vento molto freddo che di solito porta tempo asciutto, cielo sereno. Proviene da regioni del nord/Europa quindi più fredde delle nostre e non attraversando mari rimane con umidità molto bassa che favorisce la visibilità. IL GRECALE ( da Nord Est ) E' un vento freddo e intenso si manifesta soprattutto nella stagione fredda. Spesso questo vento viene associato ai venti di bora. LEVANTE (da Est) E' un vento che, come dice il nome, spira da Est ed è tipicamente estivo. Lungo le regioni tirreniche, si manifesta durante le prime ore del mattino. A volte il levante può preannunciare l'arrivo del brutto tempo. LO SCIROCCO ( da Sud Est ) E' un vento che proviene dal continente africano perciò e' molto caldo e secco. Durante il suo percorso sul mare tende molto facilmente ad acquistare umidità ed è per questo che da noi giunge caldo e umido. E' un vento molto temuto nella stagione estiva perché rende le giornate molto calde e afose. MEZZOGIORNO - OSTRO ( da Sud ) E' un vento meridionale debolissimo che si manifesta molto poco nei mari italiani. IL LIBECCIO ( da Sud Ovest ) Il libeccio è un vento umido, e violento che proviene da Sud Ovest. E' molto temuto per gli effetti che può provocare, infatti spesso genera forti mareggiate, condizioni di burrasca e piogge molto intense. PONENTE (da Ovest ) E' un vento che, come dice il nome, spira da Ovest ed è tipicamente estivo. Lungo le regioni tirreniche, si manifesta durante le ore pomeridiane. IL MAESTRALE ( da Nord Ovest ) E' uno dei venti più intensi che interessano l'Italia. Deriva dalla discesa di aria fredda di origine polare che scende verso le nostre regioni entrando dal Mediterraneo. L'aria polare, lungo la sua discesa si scontra con aria più calda e umida proveniente dall'Oceano Atlantico, generando maltempo che dalle regioni Francesi giunge da Nord/Ovest attraverso il Mar Mediterraneo sulla Corsica e Sardegna coinvolgendo le regioni tirreniche. Cosa sono i venti di caduta o venti favonici ? Il FOEHN e' un vento caldo che si forma in primavera ma anche in inverno sulle regioni del Nord/Ovest italiane (Valle D‘Aosta, Piemonte e Lombardia occidentale). Questo vento fa diventare il cielo azzurrissimo. Il Foehn si forma per l'arrivo di correnti fredde (fronte freddo) che provengono dall'altra parte delle Alpi, quindi dai versanti della Francia o della Svizzera. Queste correnti fredde , scontrandosi contro la barriera Alpina (fenomeno chiamato STAU), risalgono lungo i pendii e le pareti raffreddandosi e formando nubi e pioggia. Una volta arrivati in cima scendono dalla parte opposta riscaldandosi e diradando le nubi, formando il vento di FOEHN che soffia sui versanti italiani. La meteorologia è la scienza che studia i fenomeni atmosferici, quelli cioè che determinano il variare del tempo atmosferico. Questi fenomeni sono innanzitutto l’umidità dell’aria e le precipitazioni di pioggia o neve, la nuvolosità e la nebbia, i venti e la loro forza e la direzione, le temperature nel loro variare giornaliero. Lo scopo più evidente della meteorologia è la previsione del tempo, ma la meteorologia è una scienza molto complessa, che integrandosi con la climatologia cerca di comprendere i meccanismi dell’atmosfera attraverso modelli e studiando come il clima si modifica, sia per cause naturali che per cause antropiche. Le carte meteorologiche sono particolari tipi di carte geografiche che, per mezzo di simboli specifici, riportano tutti i fenomeni rilevati dalle stazioni meteorologiche a terra. Ogni stazione rileva ora per ora tutti i dati meteo. I dati delle varie stazioni vengono poi riportati secondo uno schema preciso e standardizzato in una carta che riproduce la situazione al suolo. In quota, invece, la situazione è rilevata per mezzo dei satelliti. MAPPA CONCETTUALE ISTITUTO COMPRENSIVO “CAPPONI – RECUPERO” Anno scolastico 2009-2010 DIARIO DI BORDO PROGETTO MIUR PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA SCIENTIFICA Responsabile del progetto: Ins. Maria Letizia Torrisi Il presente Diario di bordo documenta il percorso educativo - didattico che gli alunni delle classi di scuola primaria 1^ sez. A e 5^ sezz. A e B dell’Istituto Comprensivo “ Capponi Recupero” di Catania, nel corso dell’anno scolastico 2009- 2010, hanno seguito per comprendere la tematica inerente il Progetto MIUR per la diffusione della cultura scientifica “ARIA: INVISIBILE E PRESENTE”, avente lo scopo di individuare le caratteristiche chimiche e fisiche dell'aria necessari alla vita degli organismi e comprendere la formazione dei fenomeni meteorologici. INDICE DEGLI ARGOMENTI • CHE COSA È L’ARIA? • DI CHE COSA È FATTA L’ARIA? • VOGLIAMO VEDERE L’ARIA! • CHE FORMA HA L’ARIA? • SCHIACCIARE L’ARIA • CREIAMO IL VUOTO • LA FORZA DELL’ARIA • ARIA CALDA E ARIA FREDDA • IL VENTO CHE COSA È L’ARIA? PREMESSA Prima di tutto facciamo rilevare ai bambini che l’aria è ciò che essi respirano, e quindi è anche dentro ciascuno di noi: se li invitiamo a trattenere per un po’ il respiro potranno capire bene quello che diciamo, infatti ad un certo punto dovranno respirare di nuovo. Questo significa che nell’aria c’è qualcosa che serve al nostro corpo per svolgere le sue normali funzioni. Nell’aria ci sono diverse sostanze che esistono sotto forma di gas. C’è anche la presenza di acqua che in questo caso non è liquida, ma si presenta come vapore acqueo. Con gli alunni della classe 1^ sez. A l’itinerario didattico ha preso le mosse da un gioco proposto ai bambini. Siamo andati in cortile ed ogni bambino teneva in mano una striscia di carta crespo colorata. I bambini hanno alzato in alto le braccia, hanno fatto qualche corsetta e dopo li ho fatti disporre in doppia fila così da potersi guardare di fronte. Ho chiesto: -Che cosa avete fatto? I bambini: - Abbiamo fatto le corse. E la vostra striscia di carta che cosa faceva? - Volava! Perché? - Perché c’è vento. E il vento che cosa è? - E’ l’aria! Ma dove l’avete vista l’aria? - Non si vede! Non c’è! Ma quando avete corso per il cortile, cosa sentivate sulla faccia? - Freddo! Il vento! Aria! ALLORA L’ARIA C’ É, LA SENTO MA NON LA VEDO! VERIFICA Tornati in classe dopo aver verbalizzato l’esperienza, i bambini hanno rappresentato graficamente il loro vissuto. CHE COSA È L’ARIA? Tornati in classe, ho proposto il gioco del subacqueo: tratteniamo il respiro fino a quando possiamo. Li ho invitati a riflettere su quello che avevano fatto e che cosa avevano fatto per respirare nuovamente. Naturalmente hanno risposto che avevano bisogno di “aria” e che se non respiravano potevano morire. Ho posto loro alcune domande stimolo: • Dove si trova l’aria? • Attraverso quali parti del corpo avevano sentito l’esistenza dell’aria? • Se l’aria non esistesse, cosa succederebbe, secondo te? La maggior parte dei bambini hanno risposto che l’aria si trova in cielo. Gabriele ha detto che si trova dove nel cortile , fuori. Martina, Emanuela, Danilo e Riccardo hanno risposto che l’aria si trova in qualsiasi posto. Alla seconda domanda, quasi tutti hanno risposto che l’aria la sentono addosso, sulla faccia e sulle mani. - Ma quando c’è una giornata di vento molto forte, possiamo sentirlo? -Si, perché il vento fa UUUUU e sbatte tutto. - Si è arrivati alla conclusione che L’ARIA SI SENTE SUL NOSTRO CORPO E LA SENTIAMO CON LE ORECCHIE. - A questo punto pongo la domanda: - Il vento che cosa è? - La maggior parte dei bambini dice che IL VENTO È ARIA. - Allora ci dovrebbe essere vento anche in classe? - Martina dice che nel vento l’aria si sposta. Anche per le classi quinte sez. A e B del Plesso scolastico di via De Caro l’attività didattica ha preso le mosse da un gioco. ESPERIENZA Immaginiamo di immergerci nel mare per recuperare un oggetto prezioso e proviamo a trattenere il respiro finché si può. I bambini hanno fatto a gara a trattenere il fiato, ma alla fine hanno dovuto togliersi le dita che occludevano il naso per poter respirare nuovamente. Li ho invitati a riflettere su quello che avevano fatto e che cosa avevano fatto per respirare nuovamente. Naturalmente hanno risposto che avevano bisogno di “aria”. Ho posto allora alcune domande: 1. Dove si trova l’aria? 2. Di cosa è fatta l’aria? Dopo aver spiegato la composizione dell’aria e aver fatto degli schemi esemplificativi e aver dato loro una scheda schematica dei diversi strati dell’atmosfera, siamo passati alle attività di laboratorio. VOGLIAMO VEDERE L’ARIA! Sia i bambini di 1^ e sia quelli di quinta classe hanno chiesto se c’è un modo per vedere l’aria ed allora ho proposto questa esperienza. Prendiamo un bicchiere con un po’ d’acqua e soffiamo in una cannuccia messa dentro al bicchiere . Che cosa vediamo? I bambini: -Vediamo che si formano tante bolle!! ECCO, L’ARIA SONO LE BOLLE CHE ABBIAMO SOFFIATO DENTRO L’ACQUA. DI CHE COSA E’ FATTA L’ARIA! Ho invitato i bambini ad alitare sulla propria mano e ho chiesto loro che cosa avvertivano. Agata – La mia mano è umida. Martina – Dentro l’aria c’è anche l’acqua. Francesco – Noi riscaldiamo l’aria , poi la buttiamo fuori e incontra l’aria fredda e si condensa. Un’altra esperienza è stata quella di alitare sui vetri delle finestre dove la condensazione è più evidente. I bambini a questo punto cominciano ad elencare altre esperienze quotidiane nelle quali è visibile il vapore acqueo. Si conclude che NELL’ARIA È PRESENTE IL VAPORE ACQUEO. L’ARIA È UN INSIEME DI GAS. L’aria che respiriamo risulta costituita principalmente da due elementi fondamentali: AZOTO (N2) OSSIGENO (O2) Sono presenti, anche in minima parte, altri gas: Argon (Ar), Elio (He), Neon (Ne), Kripton (Kr) Xenon (Xe). Provate a pensare di dividere l’aria in 100 parti, ad esempio in cento quadratini. - 78 quadrati sono di AZOTO - 21 quadrati sono di OSSIGENO - 1 quadrato è di ANIDRIDE CARBONICA e altri gas. L’ossigeno è il gas più importante per l’uomo, gli animali e le piante. E’ l’ossigeno che ci fa respirare. CHE FORMA HA L’ARIA? I corpi solidi (una pietra,una scatola,…) non cambiano forma e hanno una forma ben precisa. I liquidi, come l’acqua, l’olio, l’aranciata, il latte, …, prendono la forma del contenitore dove vengono messi. I GAS NON HANNO FORMA Sono gas: l’aria, l’ossigeno, l’anidride carbonica, l’azoto. Se lascio libera l’aria, lei OCCUPA TUTTO LO SPAZIO POSSIBILE. ESPERIMENTO: Gonfiamo un palloncino e chiudiamolo. L’aria che abbiamo soffiato è andata tutta dentro al palloncino. Schiacciamo il palloncino tra le mani. L’aria si è spostata e il palloncino ha cambiato forma. SCHIACCIARE L’ARIA OCCORRENTE • una siringa senza ago ESPERIMENTO Prendere la siringa e dopo aver tirato lo stantuffo in modo che si riempia d’aria, chiudere l’apertura della siringa con un dito. Premere sullo stantuffo con forza e poi lasciarlo. Ogni bambino dotato di una siringa senza ago ha prima riempito la siringa di aria e dopo aver occluso con il dito la punta della siringa si è accorto che lo stantuffo non scendeva giù. Cosa è accaduto? Lo stantuffo entra nella siringa, pur incontrando una certa resistenza, poi si blocca; sul dito si senti una forte pressione. Quando si lascia andare lo stantuffo, questo torna nella posizione iniziale. Andrea – Se metto il dito nella punta della siringa, l’aria non passa perché ha una consistenza, cioè un volume , occupa spazio. L’ARIA PUÒ ESSERE COMPRESSA: QUANDO PREMIAMO SULLO STANTUFFO È COSTRETTA A OCCUPARE UNO SPAZIO MINORE. CON L’AUMENTARE DELLA FORZA CON LA QUALE PREMIAMO LO STANTUFFO, AUMENTERÀ ANCHE LA PRESSIONE DELL’ARIA SUL DITO. QUANDO LASCIAMO LO STANTUFFO, ESSO TORNA NELLA POSIZIONE INIZIALE PERCHÉ L’ARIA COMPRESSA SI ESPANDE FINO A BILANCIARE LA PRESSIONE ESTERNA. CREIAMO IL VUOTO OCCORRENTE • un bicchiere • una cartolina o un cartoncino lucido • un po’ d’acqua ESPERIMENTO Riempire un bicchiere con l’acqua (fino a circa un centimetro dal bordo). Fare aderire perfettamente la cartolina, dalla parte lucida, al bordo del bicchiere, eventualmente bagnarla un po’. Tenendo il palmo della mano sulla cartolina, capovolgere il bicchiere. Allontanare la mano dalla cartolina, tenendo il bicchiere per il fondo. CHE COSA SUCCEDE? La cartolina rimane attaccata al bordo del bicchiere e l’acqua non cade. Sarà sufficiente staccare leggermente la cartolina per far cadere tutta l’acqua. IPOTESI Santo – L’acqua ha risucchiato la cartolina. Andrea – Si appiccica perché l’inchiostro della cartolina la fa appiccicare. Francesco – E’ l’aria che tiene la cartolina , dentro il bicchiere non c’è niente. QUESTO AVVIENE PERCHÈ DURANTE L’OPERAZIONE DI CAPOVOLGIMENTO DEL BICCHIERE L’ARIA PRESENTE VIENE ESPULSA E SI FORMA IL VUOTO. AVEVAMO CREATO UNA DEPRESSIONE CHE IMPEDISCE ALL’ACQUA DI USCIRE DAL BICCHIERE, MENTRE LA CARTOLINA È MANTENUTA ADERENTE AL BICCHIERE DALLE FORZE DI COESIONE DELL’ACQUA. IL TRUCCO DEL TAPPO OCCORRENTE • una vaschetta trasparente • un bicchiere trasparente • un tappo di sughero • un po’ di acqua ESPERIMENTO Riempire di acqua la vaschetta e mettere il tappo sulla superficie dell’acqua. Prendere il bicchiere e appoggiarlo sulla superficie dell’acqua in modo che il tappo sia posto al centro e premere verso il fondo. CHE COSA SUCCEDE? Il tappo viene schiacciato sul fondo della vaschetta. Si può commentare l’esperimento proponendo ai bambini un indovinello: che cosa si può usare per spingere il tappo sul fondo della vaschetta senza toccarlo? È difficile spiegare che c’è differenza tra aria e vuoto, ma in questo caso si può mostrare un’azione esercitata dall’aria. Si può inoltre evidenziarne la presenza inclinando leggermente il bicchiere sul fondo. Si sprigioneranno delle bollicine e il tappo salirà sempre più in alto fino a toccare il fondo del bicchiere. L’ARIA RIEMPIE GLI SPAZI OCCORRENTE • una vaschetta trasparente • un bicchiere trasparente • un po’ di acqua •un foglio di carta da giornali ESPERIMENTO Riempire di acqua la vaschetta. Appallottolare il foglio di carta in modo che si incastri sul fondo del bicchiere. Immergere il bicchiere con il foglio nella vaschetta spingendolo sul fondo in modo perpendicolare all’acqua. Togliere il bicchiere, senza inclinarlo ed estrarre il foglio. CHE COSA SUCCEDE? Il foglio rimane asciutto. Quando il bicchiere viene immerso nell’acqua l’aria che vi è contenuta viene a trovarsi tra l’acqua e il foglio di giornale accartocciato. L’aria forma così una barriera a protezione del foglio, impedendo all’acqua di bagnarlo. Se il bicchiere non viene estratto verticalmente ma viene inclinato, l’aria esce, permettendo all’acqua di entrare, quindi di bagnare la carta. CREIAMO IL VUOTO Questo equilibrio di forze è favorito dalla presenza all’esterno di una pressione atmosferica superiore rispetto a quella che si trova all’interno del bicchiere. È per questo motivo che, staccando leggermente la cartolina e consentendo l’ingresso dell’aria, la pressione interna ed esterna si equivalgono, quindi il peso dell’acqua (non più trattenuto dalla depressione) fa cadere tutto il contenuto del bicchiere. Questo stesso principio spiega perché una ventosa resta attaccata a una superficie lucida. Dopo la fase dell’esperienza e della verbalizzazione, ogni alunno prepara la propria scheda nella quale elabora la prova pratica e le conclusioni cui si è giunti. LA FORZA DELL’ARIA Propongo sia ai bambini delle classi prime sia a quelli delle classi quinte due giochi in palestra: La corsa contr-aria OCCORRENTE • un foglio di giornale ESPERIMENTO Stendere il foglio di giornale davanti al petto e sorreggerlo con le dita. Invitare i bambini a correre ed a staccare le mani dal giornale continuando la corsa. CHE COSA SUCCEDE? Il foglio di giornale resta attaccato al petto. Questo esperimento, nella sua semplicità, mostra l’esistenza dell’aria e la forza che essa esercita. Si può presentare agli alunni come indovinello, chiedendo loro quali modi conoscono per spostare un foglio di carta senza utilizzare le mani. La corsa con i sacchetti OCCORRENTE • un sacchetto di plastica ESPERIMENTO Impugnare il sacchetto dai manici; alzare le braccia e iniziare a correre cercando di tenere le braccia il più possibile tese in alto. CHE COSA SUCCEDE? Il sacchetto prima si gonfierà d’aria, poi opporrà una certa resistenza alla corsa. Ci si accorge della forza dell’aria per la fatica che le nostre braccia compiono nel tentativo di restare tese. CHE COSA SUCCEDE? Andrea- Il sacchetto prima si è gonfiato d’aria, e poi mi tirava un po’ indietro. Agata- Io facevo fatica a tenere tese le mie braccia. Giorgia – L’aria entra nella busta e la fa stare in alto, perchè l’aria ha un peso. LA FORZA DELL’ARIA Si può ripetere questo gioco utilizzando sacchetti di diverse dimensioni: maggiore è la dimensione del sacchetto, maggiore sarà anche la resistenza che si incontra durante la corsa. Infatti è il volume d’aria contenuto nel sacchetto a esercitare una forza in senso contrario alla direzione della corsa. Questo principio è quello che permette al paracadute di rallentare la velocità di caduta. ARIA CALDA E ARIA FREDDA Una mattina, fornita di pentola, fornellino elettrico e altro materiale, propongo agli alunni alcuni esperimenti per scoprire insieme il comportamento dell’aria calda e dell’aria fredda. OCCORRENTE: • una bottiglia di plastica • un palloncino ESPERIMENTO Copro con un palloncino il foro di apertura di una bottiglia. Chiedo ai bambini di descrivere ciò che vedevano. Tutti rispondono che il palloncino è sgonfio. 1 Poi immergo la bottiglia nella pentola con acqua calda. CHE COSA SUCCEDE? Tutti i bambini dicono che il palloncino si sta gonfiando. 3 2 4 Successivamente immergo la bottiglia dentro una bacinella con acqua raffreddata da una tavoletta di ghiaccio ed invito i bambini a dire ciò che vedono. -Il palloncino si è sgonfiato!!! Perché il palloncino nell’acqua calda si è gonfiato e poi nell’acqua fredda si è sgonfiato? Andrea - Il vapore fa gonfiare il palloncino. Francesco - Perché la bottiglia galleggia. Giorgia – L’acqua è calda. Martina – L’acqua calda ha trasmesso il calore alla plastica e ha fatto riscaldare l’aria che c’è dentro la bottiglia e quindi l’aria diventa più leggera e gonfia il palloncino. Questi esperimenti con il palloncino dimostrano che l'aria non ha un volume e una forma propria e che è elastica: infatti si dilata se si riscalda e si contrae se si raffredda. La proprietà di dilatarsi dell'aria e, quindi, quella di diventare anche più leggera e di salire se viene riscaldata, trova una valida e pratica applicazione nelle moderne mongolfiere che utilizzano la fiamma che fuoriesce da un bruciatore per riscaldare l'aria della mongolfiera. Propongo ai bambini un’altra attività con cui verificano quanto avevano visto ed appreso nel precedente esperimento col palloncino. La moneta ballerina OCCORRENTE: • una bottiglia di vetro vuota • una moneta poco pesante ( vanno bene le vecchie 10 o le 200 lire ) • una bacinella con acqua calda. Bagnare leggermente con l'acqua la faccia inferiore della moneta e appoggiarla sull'apertura della bottiglia di vetro, facendo in modo che sia a perfetta tenuta. Mettere la bottiglia dentro una bacinella di acqua calda e osservare per un po' di tempo la moneta. CHE COSA SUCCEDE? La moneta si solleva dal bordo del collo della bottiglia e ricade sul bordo stesso più volte . La bottiglia è realmente vuota? Tutti i bambini - No , è piena d'aria. E' accaduto che l'aria contenuta nella bottiglia si è riscaldata, è aumentata di volume e sale verso l’alto, riuscendo a sollevare la moneta. IL VENTO OCCORRENTE • una candela ESPERIMENTO Accendere una candela e aprire un poco una finestra e mettere la fiamma in alto davanti all’apertura. Successivamente portare la fiamma sulla parte bassa della finestra aperta. CHE COSA SUCCEDE? Quando la fiamma si trova in alto il fumo esce dall’aula, quando la fiamma si trova in basso il fumo entra nell'aula. PERCHÈ? Perché in alto esce l’aria calda dell’aula, più leggera, mentre in basso entra l’aria fredda che proviene da fuori. IN QUESTO MODO SI FORMA IL VENTO: L'ARIA RISCALDATA DAL SOLE, SALE VERSO L'ALTO E AL SUO POSTO ARRIVA ALTRA ARIA PIÙ FREDDA. ISTITUTO COMPRENSIVO “CAPPONI – RECUPERO” Anno scolastico 2009-2010 PROGETTO MIUR PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA SCIENTIFICA Responsabile del progetto: Ins. Maria Letizia Torrisi Stazione Meteo Davis Vantage Pro 2 Wireless + Datalogger + Tripod. La stazione è stata installata in nel data 3 Novembre 2010, plesso scolastico dell’I.C.“Capponi- Recupero” di Via De Caro,85 - Catania Gli indirizzi internet dove sono visibili i dati provenienti dalla Stazione Meteo - Picanello sono i seguenti: http://www.meteosicilia.it/stazionepicanello/index1.htm http://www.meteosicilia.it/public/rete/mappa.htm http://italian.wunderground.com/global/stations/16460.html http://my.meteonetwork.it/station/scl061/index.php