La rivoluzione francese (ppt)

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La Rivoluzione francese
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
assunse subito un evidente
significato di radicale e
irreversibile sommovimento
politico-sociale. Le parti in
lotta si fronteggiarono con la
chiara coscienza che la
storia sarebbe cambiata per
sempre e l’Europa guardò
alla Francia come al
laboratorio di un futuro che
avrebbe potuto riguardarla.
[…] I principi di libertà
uguaglianza e fraternità si
sono diffusi in ogni parte del
globo […] perché hanno
avuto e tuttora conservano
un valore universale. […]
un grandioso apprendistato
di democrazia, che dette ai
popoli una nuova coscienza
dei loro diritti e la
sensazione non peregrina
di poter orientare il corso
E. Delacroix, La Libertà che guida il popolo, 1830. Olio su tela. cm. 260X325.
della storia. [Detti, Gozzini,
Parigi, Louvre.
Storia contemporanea]
DALL’UNIFORMITÀ LEGISLATIVA
ALL’UGUAGLIANZA DAVANTI ALLA LEGGE
L’affermazione dello Stato sovrano
La Rivoluzione francese
1789-1799
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Le interpretazioni
«Spesso mi pare che la vera Storia della Rivoluzione
francese sia il più grandioso poema del nostro tempo, che l’uomo
che fosse capace di scriverne la verità debba valere più di tutti gli
scrittori e poeti».
Carlyle, The french revolution, 1837
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Le interpretazioni
Fu un atto giusto o ingiusto? I massacri erano davvero inevitabili? Possiamo
ancora richiamarci a quelle idee o la Rivoluzione è finita?
La prospettiva revisionista
Furet
«Il fenomeno rivoluzionario francese si caratterizza subito per il totale rifiuto dell'Ancien
Régime, il che non stava scritto negli astri né nella necessità, e poi per l'idea che ai francesi
spetti di inaugurare un nuovo periodo della storia. Ora, questa idea si lega subito a quella
della rigenerazione del popolo. E da entrambe si arriva facilmente ad una successiva, che è
quella di costruire un uomo nuovo, un popolo di "citoyens", di soggetti. Da qui è ancora una
volta facile arrivare all'idea delle limitazioni delle libertà... Insomma, la Rivoluzione francese
è manichea sin dal primo momento»
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Le interpretazioni Fu un atto giusto o ingiusto? I massacri erano davvero inevitabili? Possiamo
ancora richiamarci a quelle idee o la Rivoluzione è finita?
Un evento di lunga durata
Hobsbawm
«Il potere del popolo, non in quella forma addomesticata che si esprime attraverso periodiche elezioni a suffragio
universale, si vede di rado; e ancor più raramente viene esercitato. Ma quando lo si vede in atto, come è accaduto in
diversi continenti in più di un'occasione nell'anno del bicentenario - quando ha trasformato i Paesi dell'Europa
orientale – lo spettacolo è veramente impressionante. In nessuna rivoluzione anteriore al 1789 esso fu più evidente,
più rapidamente efficace, più decisivo. Questo è stato ciò che ha trasformato la Rivoluzione francese in una
rivoluzione. Neppure il revisionismo contesta il fatto che fino all'inizio dell'estate del 1789 il conflitto tra "aristocratici"
e "patrioti" all'interno dell'Assemblea Nazionale assomigliava a tutte le altre battaglie per la Costituzione che
avevano squassato la maggior parte dei Paesi dell'Europa occidentale dalla metà del secolo in avanti... Ma quando
il Popolo intervenne, nel luglio e nell'agosto del 1789, il conflitto tra élite si mutò in qualcosa di radicalmente diverso,
se non altro per il fatto che, nel volgere di poche settimane, causò il crollo del potere dell'amministrazione dello
Stato e del potere della classe dominante rurale nelle campagne. Questo è stato ciò che ha dato alla Dichiarazione
dei diritti dell'Uomo una risonanza internazionale molto superiore a quella dei modelli cui si ispirava; ciò che ha
causato la rapida accettazione all'estero delle innovazioni introdotte in Francia, compreso il nuovo vocabolario
politico; che ha creato ambiguità e conflitti; e, non ultimo, che ha trasformato la Rivoluzione nell'epico, terribile,
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grandioso, apocalittico avvenimento che le ha dato una sorta di unicità, tanto spaventevole quanto entusiasmante.»
L’affermazione dello Stato sovrano…
Confrontate il nuovo stato di cose con l’Antico Regime. Da questo
confronto nascono il conforto e la speranza. Una parte degli atti
dell’Assemblea nazionale, ed è la parte maggiore, è palesemente favorevole
ad un governo monarchico. Non vi sembra nulla essere senza il Parlamento,
senza privilegi locali, senza ordini del clero, della nobiltà, dei ceti? L’idea di
formare una sola classe di cittadini sarebbe piaciuta a Richelieu: questa
superficie tutta liscia facilita l’esercizio del potere sovrano. Parecchi periodi di
governo assoluto non avrebbero potuto fare per l’autorità del re, quanto
questo solo anno della rivoluzione.
1790, Mirabeau a Luigi XVI citato da Alexis de Tocqueville.
… e dei diritti dei cittadini
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La crisi dell’Ancien Régime *
Fragilità interne al sistema francese (e non solo)
Di natura sociale
Di natura politica
Feudalità
Assolutismo
(aree di privilegio)
(sovrano al di sopra della legge)
Mancano possibilità di ascesa sociale
Elemento che permette di
contrastare l’assolutismo
Compresenza
contraddittorietà
Mancano dibattito e ricambio politico
Elemento che permette di
contrastare i privilegi
Si frenano a vicenda /riforme paralizzate (soprattutto riforme fiscali)
Qualunque sistema, che sotto l’apparenza di umanità e di beneficenza, tendesse in una
monarchia bene ordinata a stabilire tra gli uomini un’uguaglianza di doveri e a distruggere le
distinzioni necessarie, condurrebbe ben presto al disordine, conseguenza inevitabile
dell’eguaglianza assoluta, e produrrebbe il sovvertimento della società civile, la cui armonia si
mantiene soltanto grazie a questa gerarchia di poteri, autorità, preminenze e distinzioni.
[febbraio 1776, rimostranza del Parlamento di Parigi]
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Il progetto politico (ed economico) del Terzo Stato
Che cos’è il Terzo Stato? Tutto. Che cosa è stato finora? Nulla. Che
cosa chiede? Diventare qualcosa.
Siéyès, Qu’est-ce que le tiers état?
Eliminare i privilegi e assumere la guida della politica della nazione
Le principe de toute Souveraineté réside essentiellement dans la Nation. Nul
corps, nul individu ne peut exercer d'autorité qui n'en émane expressément.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 3]
Affermazione della
sovranità nazionale
Lo Stato è l’insieme dei cittadini,
La legge è uguale per tutti e
considerati uno per uno
tutti sono uguali davanti alla legge
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Le premesse della Rivoluzione
Maggio 1788
Riforma Brienne: parlamenti sostituiti con la corte plenaria
Atto di forza: richiesta di convocazione degli Stati Generali
Agosto 1788
Ministro Necker convoca gli Stati generali per maggio 1789
Mobilitazione (cahiers de doléances)
richiesta “raddoppio del Terzo”
Maggio 1789
Riunione degli Stati generali
Problemi procedurali e politici: monocameralismo o
assemblee separate?
Il terzo stato si proclama Assemblea nazionale e
Giugno 1789
si impegna a scrivere la Costituzione
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Il re ricorre all’esercito
Le premesse della Rivoluzione
Gli Stati generali non rappresentavano
tutta la popolazione: i contadini e gli
strati popolari non avevano propri
rappresentanti. Il Terzo stato era
rappresentato soprattutto da avvocati,
commercianti, banchieri e proprietari
terrieri. All'interno dei singoli stati vi
erano differenze di orientamento e
anche tra le fila del clero e della nobiltà
vi erano personalità di formazione
illuminista convinte della necessità di
una riforma, come il marchese De la
Moreau, L’apertura degli Stati generali, 1789
Fayette, che aveva partecipato alla
Rivoluzione americana, o come l'abate
Sieyès, autore di opere nelle quali
aveva criticato l'Antico regime e
sostenuto l’inutilità degli ordini
privilegiati.
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La sovranità nazionale
comporta:
 La secolarizzazione della politica che trova la sua fonte di legittimità nell’immanenza
 La concentrazione della politica nello Stato
Realizzazione del progetto dell’assolutismo:
 La spoliticizzazione della società
onnipotenza della politica
Les mandats impératifs étant contraires à la nature du Corps Législatif, qui est
essentiellement délibérant, à la liberté des suffrages dont chacun de ses membres doit jouir
pour l'intérêt général, au caractère de ces membres, qui ne sont point les représentants du
département qui les a envoyés, mais les représentants de la nation, enfin à la nécessité de la
subordination politique des différentes sections de la nation au corps de la nation entière,
aucune assemblée d'électeurs ne pourra ni insérer dans le procès-verbal de l'élection,
ni rédiger séparément, aucun mandat impératif ; elle ne pourra même charger les
représentants qu'elle aura nommés, d'aucun cahier ou mandat particulier. [Délibération de
l’Assemblée nationale du 8 janvier 1790]
Costituzione della Repubblica italiana, Parte seconda, Titolo primo.
Art. 67 Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza
vincolo di mandato.
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La rappresentanza politica
implica:
una relazione tra governanti e governati attraverso la quale quest’ultimi
attribuiscono il potere politico ai primi. Inoltre, i governanti sono soggetti a
responsabilità politica per il loro operato di fronte ai governati. Sia
l’attribuzione del potere politico che la responsabilità politica sono messi in
pratica attraverso il processo elettorale. Ogni cittadino sceglie il proprio
rappresentante in base alle proprie convinzioni politiche, eleggendo cioè colui
che propone un programma politico in cui il cittadino si riconosce. Tuttavia, il
rappresentante non ha il mandato imperativo, cioè non è tenuto ad esaudire
puntualmente le richieste degli elettori.
La politique, c’est un métier
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Siéyès
Sistema rappresentativo / sistema democratico
«Il y avait un grand vice dans la plupart des anciennes républiques: c'est
que le peuple avait droit d'y prendre des résolutions actives, et qui
demandent quelque exécution, chose dont il est entièrement incapable. Il
ne doit entrer dans le gouvernement que pour choisir ses représentants,
ce qui est très à sa portée.»
MONTESQUIEU
« Le peuple anglais pense être libre ; il se trompe fort, il ne l'est que
durant l'élection des membres du parlement. Sitôt qu'ils sont élus, il est
esclave, il n'est rien. »
JEAN-JACQUES ROUSSEAU
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L’universalità della legge,
espressione della volontà generale
La Loi est l'expression de la volonté générale. Tous les Citoyens ont droit de concourir
personnellement, ou par leurs Représentants, à sa formation. Elle doit être la même pour tous,
soit qu'elle protège, soit qu'elle punisse. Tous les Citoyens étant égaux à ses yeux sont
également admissibles à toutes dignités, places et emplois publics, selon leur capacité, et sans
autre distinction que celle de leurs vertus et de leurs talents.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 3]
Sovranità assoluta
della legge
Unificazione giuridica dello Stato
Abolizione dei privilegi
Tutti uguali davanti alla legge (libertà)
Tutti sottomessi alla stessa legge (soggezione)
Diritto privato
Società civile
(contratti/rapporti non gerarchici)
Diritto pubblico
Stato
(rapporti gerarchici)
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1789-1792: FASE MONARCHICO-COSTITUZIONALE
L’estate 1789 a Parigi
Il re rifiuta i cambiamenti politici in atto e tenta di
Luglio1789
soffocare militarmente la ribellione del Terzo
Il popolo assalta la Bastiglia
Violenze
Grande paura
4 agosto
Abolizione dei privilegi feudali
Assemblea
Agosto 1789
costituente:
26 agosto
Approvazione della Déclaration des
droits de l’homme et du citoyen
Trasformazioni radicali
Ottobre 1789
Trasferimento del re e dell’Assemblea costituente
da Versailles a Parigi
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La formazione e la partecipazione dell’opinione pubblica (club e stampa periodica)
4 agosto 1789: l’abolizione del regime feudale
Cioè dei rapporti gerarchici di fedeltà e potere tra le persone, fondati sullo status
Diritti personali: licenze di caccia, di pesca e l’esercizio di altre attività su cui il
titolare della proprietà poteva vantare un controllo.
Diritti reali (cioè sulle cose):
1. Il censo: una specie di tassa (in denaro o in natura) che il proprietario/possessore pagava
al signore e che, naturalmente, se non era coltivatore diretto scaricava sul contadino;
2. Le tasse, da pagare in caso di vendita o di successione ereditaria (sulla proprietà/
possesso esisteva una specie di concessione da parte del signore, un usufrutto);
Diritti di banno, da pagare sull’uso del mulino, del torchio, del forno del signore
Giurisdizioni signorili da pagare per l’amministrazione della giustizia da parte del signore
Decime, in natura da pagare alla Chiesa
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L’abolizione del regime feudale
ovvero l’abolizione della gerarchia e l’affermazione della uguaglianza
Uguaglianza formale
Les hommes naissent et demeurent libres et
égaux en droits. Les distinctions sociales ne
peuvent être fondées que sur l'utilité commune.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen,
1789, Art 1]
Giustizia sostanziale
La garantie sociale consiste dans l'action de tous, pour assurer à chacun la
jouissance et la conservation de ses droits ; cette garantie repose sur la
souveraineté nationale. [Déclaration des droits de l’homme ,1793, Art 23]
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Uguaglianza e giustizia nella Costituzione della Repubblica italiana
Uguaglianza formale
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.
[Costituzione italiana, Art 3, comma 1]
Giustizia sostanziale
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
[Costituzione italiana, Art 3, comma 2]
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Il compito dello Stato
Les hommes naissent et demeurent libres et égaux en droits. Les
distinctions sociales ne peuvent être fondées que sur l'utilité commune.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 1]
I diritti naturali dell’uomo
Lo Stato limitato
Le but de toute association politique est la conservation des droits naturels
et imprescriptibles de l'Homme. Ces droits sont la liberté, la propriété, la
sûreté, et la résistance à l'oppression.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 2]
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Il garantismo costituzionale
Toute Société dans laquelle la garantie des Droits n'est pas assurée, ni la
séparation des Pouvoirs déterminée, n'a point de Constitution.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 16]
La Costituzione
Les Représentants du Peuple Français, constitués en Assemblée Nationale, considérant
que l'ignorance, l'oubli ou le mépris des droits de l'Homme sont les seules causes des
malheurs publics et de la corruption des Gouvernements, ont résolu d'exposer, dans une
Déclaration solennelle, les droits naturels, inaliénables et sacrés de l'Homme, afin que
cette Déclaration, constamment présente à tous les Membres du corps social, leur
rappelle sans cesse leurs droits et leurs devoirs ; afin que les actes du pouvoir législatif,
et ceux du pouvoir exécutif, pouvant être à chaque instant comparés avec le but de toute
institution politique, en soient plus respectés; afin que les réclamations des citoyens,
fondées désormais sur des principes simples et incontestables, tournent toujours au
maintien de la Constitution et au bonheur de tous.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Préambule
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Lex facit regem
Onnipotenza della legge
Tout ce qui n'est pas défendu par la Loi ne peut être empêché, et
nul ne peut être contraint à faire ce qu'elle n'ordonne pas.
[Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 1789, Art 5]
Affermazione dello
Stato di diritto
E se la legge viola i diritti?
Vittorio Emanuele III , per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d'Italia Imperatore d'Etiopia
[…]
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1. A qualsiasi ufficio od impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate
da alunni italiani, non possono essere ammesse persone di razza ebraica […].
Art. 3. Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, frequentate da alunni italiani, non possono
essere iscritti alunni di razza ebraica.
[Integrazione e coordinamento in unico testo delle norme già emanate
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per la difesa della razza nella Scuola italiana, Regio Decreto Legge 15 novembre 1938]
Il catalogo dei diritti naturali:
la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, 26 agosto 1789
Ha una portata universale
Ispira lotte e rivoluzioni dei secoli successivi
È stata recepita nelle costituzioni degli Stati europei
Proclama dei diritti considerati naturali
Tra cui:
La liberté consiste à pouvoir faire tout ce qui ne nuit pas à autrui :
ainsi, l'exercice des droits naturels de chaque homme n'a de
bornes que celles qui assurent aux autres Membres de la Société
la jouissance de ces mêmes droits. Ces bornes ne peuvent être
déterminées que par la Loi. [art 4]
Nul homme ne peut être accusé, arrêté ni détenu que dans les cas déterminés par la Loi, et selon les
formes qu'elle a prescrites. [art 7]
La libre communication des pensées et des opinions est un des droits les plus précieux de l'Homme :
tout Citoyen peut donc parler, écrire, imprimer librement, sauf à répondre de l'abus de cette liberté dans
les cas déterminés par la Loi. . [art 11]
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Il catalogo dei diritti naturali:
il diritto di proprietà
La propriété étant un droit inviolable et sacré, nul ne peut en être privé, si ce n'est
lorsque la nécessité publique, légalement constatée, l'exige évidemment, et sous la
condition d'une juste et préalable indemnité. [art 17]
Le droit de propriété est celui qui appartient à tout citoyen de jouir et de disposer à
son gré de ses biens, de ses revenus, du fruit de son travail et de son industrie.
[art 16, Déclaration des droits de l’an I (1793)]
C'est sur le maintien des propriétés que reposent la culture des terres, toutes les
productions, tout moyen de travail, et tout l'ordre social. [art 8, Déclaration des
droits et des devoirs de l’an III (1795)]
La propriété est le droit de jouir et disposer des choses de la manière la plus absolue,
pourvu qu'on n'en fasse pas un usage prohibé par les lois ou par les règlements.
[art. 544, Code civil napoléonien, 1804]
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La separazione dei poteri
garanzia dei diritti
La liberté politique dans un citoyen est cette tranquillité d'esprit qui provient de l'opinion
que chacun a de sa sûreté; et pour qu'on ait cette liberté, il faut que le gouvernement soit
tel qu'un citoyen ne puisse pas craindre un autre citoyen.
Lorsque, dans la même personne ou dans le même corps de magistrature, la puissance
législative est réunie à la puissance exécutrice, il n'y a point de liberté; parce qu'on peut
craindre que le même monarque ou le même sénat ne fasse des lois tyranniques pour les
exécuter tyranniquement. Il n'y a point encore de liberté si la puissance de juger n'est pas
séparée de la puissance législative et de l'exécutrice. Si elle était jointe à la puissance
législative, le pouvoir sur la vie et la liberté des citoyens serait arbitraire: car le juge serait
législateur. Si elle était jointe à la puissance exécutrice, le juge pourrait avoir la force d'un
oppresseur. Tout serait perdu, si le même homme, ou le même corps des principaux, ou
des nobles, ou du peuple, exerçaient ces trois pouvoirs: celui de faire des lois, celui
d'exécuter les résolutions publiques, et celui de juger les crimes ou les différends des
particuliers.
[Montesquieu, L’esprit des lois, L. XI, Ch VI]
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Contro la tendenza naturale dell’uomo ad abusare del potere
[…] c'est une expérience éternelle que tout homme qui a du pouvoir est
porté à en abuser; il va jusqu'à ce qu'il trouve des limites. Qui le dirait! la vertu
même a besoin de limites.
Pour qu'on ne puisse abuser du pouvoir, il faut que, par la disposition
des choses, le pouvoir arrête le pouvoir. Une constitution peut être telle que
personne ne sera contraint de faire les choses auxquelles la loi ne l'oblige pas,
et à ne point faire celles que la loi lui permet.
[Montesquieu, L’esprit des lois, L. XI, Ch IV]
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La separazione dei poteri:
le istituzioni costituzionali
Sovranità
Istituzioni
costituzionali
Legislazione
Parlamento
Esecuzione della legge
Governo
Applicazione in giudizio
Magistratura
della legge
I tre poteri dello Stato sono tra loro, prima di tutto, strutture reciprocamente
coordinate, nel senso che l’una è il completamento dell’altra per l’organizzazione
perfetta dello Stato, ma in secondo luogo sono reciprocamente subordinate, poiché
l’una non può usurpare le funzioni dell’altra con la quale deve collaborare.
[Kant, Metafisica dei costumi]
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Francia: l’onnipotenza de legislatore rivoluzionario
Per riscrivere / rivoluzionare le norme del vivere civile
(opera completata con il Codice napoleonico)
Affermazione dei diritti degli individui
USA: sovranità dei diritti
Necessità di una struttura politica che rispetti i diritti
Delegazione del potere (Costituzione)
Non esiste, infatti, affermazione alcuna che discenda da più ovvi presupposti, di quella che
sostiene come ogni deliberato di un’autorità delegata, che sia contrario allo spirito dell’atto di
delega in virtù del quale essa viene esercitata, è nullo. Pertanto, nessun atto legislativo contrario
alla Costituzione può essere valido. Il negarlo varrebbe ad affermare che colui che è delegato a
determinate funzioni ha maggiore importanza di chi lo delega, che il servitore è al di sopra del
padrone, che i rappresentanti del popolo sono superiori al popolo stesso; che, infine, coloro che
deliberino in virtù di determinati poteri non solo possono fare ciò che non è autorizzato da questi
poteri, ma addirittura ciò che sarebbe da essi proibito. [Hamilton, Il federalista]
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Il costituzionalismo americano
Dovere dei giudici di controllare la costituzionalità delle leggi
…. è chiaro che i costituenti intendevano la Costituzione come strumento
vincolante per le corti, oltre che per il potere legislativo. Perché altrimenti obbligherebbe i
giudici a prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione? Questo giuramento
sicuramente si applica in maniera particolare ai loro doveri nell’esercizio delle loro
funzioni ufficiali. Quanto sarebbe immorale imporre loro il giuramento, se
dovessero poi essere usati come gli strumenti,
oltretutto consapevoli, per la violazione di ciò che giurano di osservare!
[Madison contro Marbury, 1803]
Priorità della fedeltà alla Costituzione piuttosto che alla legge
Contro i possibili abusi delle assemblee legislative
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Gli schieramenti politici (destra e sinistra) e lavori dell’Assemblea costituente
1. Risanamento del deficit:
Nazionalizzazione dei beni del clero
Emissione degli assegnati
Frattura con la Chiesa cattolica (costituzione civile del clero)
2. Riorganizzazione dell’amministrazione del territorio:
 Decentramento e creazione dei dipartimenti
 Elettività delle cariche pubbliche
 Liberalizzazione delle attività economiche (abolizione dogane interne e corporazioni)
3. Organizzazione dell’apparato di potere dello Stato
3 settembre1791: I Costituzione
 il re è subordinato alla legge
 contiene la Déclaration del 1789
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 uguaglianza dei cittadini e principio della sovranità nazionale
1789-1792: FASE MONARCHICO-COSTITUZIONALE
1789-1792: FASE MONARCHICO-COSTITUZIONALE
14 luglio 1790: la Festa della Federazione.
Il prototipo della festa nazionale
Stato: sistema di istituzioni politiche
destinato a mantenere le condizioni di
stabilità di una società. Esso si dota degli
strumenti per ottenere questo obiettivo
primario, e quindi detiene il monopolio
della forza legittima. Perciò è l’unico
soggetto che può esercitare mediante
l’apparato repressivo il controllo del
territorio.
Nazione: è una società che ha preso coscienza della sua unità fondata su
ragioni storiche, etniche, linguistiche, religiose. Non coincide con il popolo tout
court ma è il popolo che si riconosce in un immagine unitaria e si distingue
perciò da altri popoli. Stato e Nazione non coincidono necessariamente.
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1789-1792: FASE MONARCHICO-COSTITUZIONALE
La radicalizzazione della rivoluzione (dalla guerra alla Repubblica) e la controrivoluzione
Giugno 1791
Il re tenta la fuga
Radicalizzazione dello scontro politico
L’opera dei club (giacobini e cordiglieri)
Petizione a favore della repubblica (Campo di Marte)
Ottobre 1791
Elezioni per l’Assemblea legislativa (foglianti, giacobini, girondini)
Aprile 1792
La Francia dichiara guerra a Austria e Prussia (contro i tiranni a
compimento della rivoluzione …)
Arruolamento volontario
Esercito rivoluzionario motivato
a difesa della “patria in pericolo”
Estate 1792
Sospensione della costituzione monarchica;
La IIa rivoluzione
governo provvisorio della Comune insurrezionale
Giacobini e sanculotti
Vittoria di Valmy (Forte impatto psicologico)
Settembre 1792
Proclamazione della Repubblica
Stragi di settembre
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20 settembre 1792: la Convenzione, eletta a suffragio universale, proclama la Repubblica
1792-1794: FASE REPUBBLICANO-DEMOCRATICA
Il processo politico e l’esecuzione del re:
21 gennaio 1793
I giacobini si rafforzano politicamente
e si presentano come il baluardo della rivoluzione
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Primavera 1793- Estate 1794: viene instaurato il regime del Terrore
Per affrontare:
 la crisi politica (guerra contro la coalizione antifrancese e controrivoluzione)
 la recessione economica (svalutazione degli assegnati e rincaro dei prezzi)
5 settembre 1793
La Convenzione vota la mozione giacobina di
“mettere il Terrore all’ordine del giorno”
17 settembre 1793
Legge dei sospetti
dispone
l’arresto di persone sospette che si trovano nel territorio della
Repubblica e che sono ancora in libertà.
definisce sospetti
coloro che per la loro condotta, relazioni, propositi o scritti si sono mostrati
partigiani della tirannia o del federalismo e nemici della libertà e che non possono
giustificare i loro mezzi di esistenza e l’assolvimento dei loro doveri civici
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
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1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Rapports des agents secrets du ministre de l’intérieur
Rapport de Grivel
On se plaint, et avec beaucoup de raison, que les chefs des administrations et des
régies nationales ne sont pas patriotes et sont bien loin d'être républicains. Au lieu
de servir avec ardeur la cause de la Révolution et de la Liberté, comme leur devoir
l'exige, plusieurs cherchent finement et secrètement à contrarier la marche de la
Révolution, à la faire rétrograder même. Ils affectent un patriotisme de décoration,
mais ils se cachent en vain, la vérité perce le masque. On les voit, sous cette
enveloppe, toujours froids sur le bien public, quelquefois satisfaits de nos revers,
ou consternés de nos succès. Jamais ils n'assistent à une fête patriotique; jamais
leur voix ne se mêle au concert d'applaudissements que le peuple fait entendre
lorsqu'on lui annonce les victoires de nos armées. Ces Messieurs sont trop
occupés pour se mêler de tout cela.
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Primavera 1793- Estate 1794: il regime del Terrore
Comitato di sicurezza e Comitato di Salute Pubblica (potere esecutivo)
Sconfitta dei nemici esterni
Rigenerazione della società:
e interni della Rivoluzione
imposizione delle virtù repubblicane
(valori collettivi e bene della Repubblica)
attraverso
1.Uso spregiudicato della giustizia
2.Controllo di tutti gli aspetti della vita pubblica
Comitati di vigilanza e
Calmiere dei prezzi (maximum)
Tribunale rivoluzionario
Requisizioni granarie
Eliminazione fisica dei nemici e sospetti,
tra cui i girondini ostili al Terrore
Leva di massa
Rivolta federalista /repressione
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24 giugno 1793: Costituzione anno I
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
La rivolta della Vandea e della Francia rurale
Bretagna e Vandea: regioni agricole, chiusura sociale, ignoranza, povertà
Rifiuto di contribuire alla leva militare e alle requisizioni granarie
Ribellione
1. Estraneità alle idee rivoluzionarie
2. Presenza di forze ostili al cambiamento
Guerra civile
Bretagna: piccole bande di
Vandea: grande esercito
guerriglieri (chouans)
cattolico e monarchico
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Sconfitta e dura repressione
La controrivoluzione popolare:
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Michel Vovelle, La mentalità rivoluzionaria. Società e mentalità durante la rivoluzione francese.
Le novità più grosse della rivoluzione vandeana sono il suo carattere contadino e la sua
capacità di mobilitare intere comunità paesane, uomini e donne, vecchi e bambini. I nobili, di cui non
vanno certo minimizzati né la presenza né il ruolo direttivo, più che sollevare i contadini sono stati da
loro coinvolti […]. Allo stesso modo, è un falso problema chiedersi se siano stati i preti refrattari, in
queste zone a larga maggioranza a mobilitare le loro greggi d’anime o se siano trovati naturalmente
alla loro testa. […] Tra gli elementi che si mettono in evidenza il più palese è il coinvolgimento totale di
una violenza estrema […]. Il massacro è previsto ed è già presente all’inizio dell’insurrezione […]
quando gli insorti legano a due a due i patrioti (guardie nazionali o municipali) per giustiziarli in massa; i
« rosari» di Machecoul resteranno nella memoria collettiva come la prima esperienza di una tecnica di
sterminio che verrà ripresa in seguito, quando si faranno camminare altri repubblicani sulla linea di
battaglia, esponendoli al fuoco dei loro stessi compagni. Uno dopo l’altro, preti costituzionali, quadri
patrioti o borghesi, compratori di beni nazionali resteranno vittime di questa guerra senza pietà […]. Va
anche detto che la ferocia non è da una parte sola, che la repressione organizzata già dalle prime
settimane contro i « briganti della Vandea » prevede solo la morte e che a Nantes gli annegamenti
collettivi nella Loira […] fanno eco ai « rosari» di Machecoul. Le « colonne infernali » costituite da
Turreau esercitano contro i villaggi le rappresagli più brutali, incendiando e giustiziando in massa.
Sono stati citati esempi di località che hanno perso più del 40% della popolazione […].
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La controrivoluzione popolare:
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Michel Vovelle, La mentalità rivoluzionaria. Società e mentalità durante la rivoluzione francese.
I quadri repubblicani hanno definito come fanatismo l’impegno totale degli insorti, facendo della fede
scarsamente illuminata, dei loro avversari, come si diceva allora, il motore e la spiegazione del loro
eroismo. I Vandeani in guerra, si diceva, recitano il rosario prima degli scontri o lo portano intorno al
collo come uno scapolare, o vanno in battaglia al suono dei cantici o di altri canti simili; basta ascoltare
la monotonia grave della canzone dell’esercito di Charette, adattamento di un canto gregoriano, per
rimanere colpiti (soprattutto se in parallelo si ascoltano i canti rivoluzionari) dall’abisso culturale che
esiste tra i due mondi: molti secoli separano le due musiche. […]
A questa religiosità popolare, va aggiunto un ulteriore elemento di fissazione delle speranze
delle devozioni collettive: la pietà coltivata intorno alla persona e alla leggenda del re, con il suo
repertorio di immagini […] questa controrivoluzione secerne il suo proprio modello di eroizzazione da
mettere in parallelo all’eroizzazione rivoluzionaria: il mito del buon nobile che si radica in tutta una
tradizione paternalistica [..] e insiste sulla familiarità dei rapporti in un’età dell’oro identificata con
l’Ancien Régime. […]
Ma motivazioni più concrete si mettono in luce, sullo sfondo di un odio sociale radicato,
quello diretto contro il borghese di città o del borgo, contro il prete costituzionale e in senso più lato
contro lo Stato, il fisco e la centralizzazione […], la coscrizione e l’estrazione a sorte. Odi nuovi si
innestano su malumori secolari […].
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1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
1794: la rivoluzione contro se stessa
Il Terrore come strumento delle vendette e delle rivalità personali
Condanna a morte dei capi della rivoluzione
26 giugno 1794: vittoria di Fleurus
2. Sconfitta della controrivoluzione
27 luglio 1794: un colpo di Stato mette fine al regime del Terrore
Condanna a morte di Robespierre
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Reazione termidoriana
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Le trasformazioni sociali imposte dalla rivoluzione
 Razionalizzazione e uniformazione delle abitudini della società francese
 Febbraio 1791: l’Assemblea costituente nomina una commissione,
preseduta da Condorcet, con il compito di elaborare un nuovo sistema di
misura: introduzione del sistema metrico-decimale
 Gennaio1794: la Convezione impone
l’insegnamento della lingua nazionale
1793-1794: processo di scristianizzazione
Cattedrale di Clermont-Ferrand
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1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Bilancio del Terrore
Altissimi costi umani (50.000 vittime) e perdita del rispetto per la legalità.
La morte è diventata la sanzione generalizzata
dei conflitti politici (Furet)
Soppressione definitiva dei diritti feudali
Creazione di una piccola proprietà contadina
Non esistono più né signori,
né decime, né proprietà
ecclesiastiche, né indennità
Proclamati e parzialmente messi in
Irreversibili rotture e trasformazioni sociali
pratica i principi di uguaglianza e
partecipazione popolare, i diritti
all’assistenza e all’istruzione
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Bilancio del Terrore
Approvata una Costituzione democratica
1792-1794: FASE REPUBBLICANO DEMOCRATICA
Non c’è più il re, né la gerarchia
sociale fondata sulla nascita, né la
Chiesa, né la sua religione come
culto ufficiale
Si fa carriera in ogni campo sulla base del talento personale
È stata respinta l’invasione degli eserciti stranieri, grazie anche
alla mobilitazione popolare
È stata sconfitta la controrivoluzione e la ribellione delle province, con
l’imposizione di una politica centralista
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1794-1799: FASE REPUBBLICANO MODERATA
1794-1795: la reazione termidoriana
La parola reazione (così come il suo derivato reazionario) inizia la sua carriera
politica soltanto sul finire del periodo termidoriano, come se in quel preciso momento si fosse
manifestato il bisogno di trovare un termine specifico che consentisse di identificare la
successione degli avvenimenti e di coglierne il significato. Il vocabolario politico mutua dalla
meccanica il termine reazione […] estendendone all’ambito morale il significato di semplice
contraccolpo, di azione contraria provocata da un’azione precedente. […] Si potrebbe dire che la
reazione cominciava là dove la rivincita antiterrorista oltrepassava i limiti legali e, sconfinando
nell’arbitrio, rimetteva in discussione la repubblica e le sue istituzioni. […] La reazione agli occhi
[degli ex militanti giacobini e sanculotti, perseguitati, arrestati, segregati] non sarà un semplice
episodio, ma un sistema globale di potere che riassume in sé tutta l’evoluzione politica avviata il
9 termidoro.
[ B. Baczko, Termidoriani, in Dizionario critico della Rivoluzione francese, a c. di F. Furet M.
Ozouf,]
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1794-1799: FASE REPUBBLICANO MODERATA
1794-1795: la politica termidoriana
L’esperienza politica termidoriana non si è però ridotta alla reazione e alle sue
differenti manifestazioni. I parossismi della violenza sono rimasti episodici e non si sono prolungati
in un sistema di potere […] La forza e la debolezza della politica termidoriana risiedono nel fatto
che essa si è definita innanzitutto e principalmente in termini negativi: né Terrore né monarchia.
La nuova costituzione doveva definire i principi e le istituzioni di una repubblica
liberale e rappresentativa e con ciò stesso porre termine alla rivoluzione; essa doveva soddisfare
una duplice aspirazione della Convenzione termindoriana: conservare la repubblica e
proteggerla efficacemente contro ogni rischio di ritorno del Terrore. […]
Nell’anno III la sovranità della nazione non cessa di essere riconosciuta come il
fondamento stesso della repubblica; viene però ammesso comunemente che essa deve essere
pensata come limitata. Il dogma della illimitata sovranità del popolo è servito a legittimare il Terrore,
le sue devastazioni, la tirannia esercitata in nome del popolo da una canaglia ignorante che si
richiamava alla democrazia diretta. […] Il sistema rappresentativo esige che la politica venga
considerata come un’attività specializzata , affidata a persone illuminate e competenti, che
dispongono del tempo e dei mezzi per dedicarvisi. È solo così che può essere individuato
l’interesse comune ed è solo ai rappresentanti e non ai rappresentati, che spetta il compito di
esprimere la volontà generale.
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[ B. Baczko, Termidoriani, in Dizionario critico della Rivoluzione francese, a c. di F. Furet M. Ozouf,]
1794-1799: FASE REPUBBLICANO MODERATA
Il dilemma dei termidoriani: eliminare gli eccessi del giacobinismo senza
contestare le acquisizioni rivoluzionarie
1. La reazione: Il Terrore bianco contro i giacobini
2. L’esperienza politica termidoriana:
Costituzione dell’anno III /elezione a due gradi di voto
(Direttorio – 1795-1799 -, Consiglio dei Cinquecento – elaborazione delle
leggi, Consiglio degli anziani – approvazione delle leggi) /
Dichiarazione dei diritti e dei doveri dei cittadini
Instabilità politica e tensioni fra filomonarchici e filogiacobini / ricorso all’esercito
per stabilizzare la situazione (emerge la figura di Napoleone Bonaparte)
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L’eredità normativa della Rivoluzione
Costituzione del 1791
• Prima costituzione scritta dalla Francia
•Costituzione monarchica ma il re è subordinato alla legge
•Contiene la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen del1789
•Uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e sovranità nazionale
Costituzione 1793 (anno I)
• Costituzione democratica
•Contiene una rivoluzionaria Déclaration des droits che afferma i diritti sociali
•Suffragio universale
•Mai entrata in vigore
Costituzione 1795(anno III)
• Costituzione moderata: nuova linea centrista e autoritaria della Convenzione
•Contiene accanto ai diritti dell’uomo i suoi doveri (rispetto autorità)
•Separazione dei poteri (bicameralismo e Direttorio)
•Suffragio indiretto e censitario
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1794-1799: FASE REPUBBLICANO MODERATA
1796: Congiura degli Eguali (abolizione della proprietà privata)
Giacobinismo Insieme di teorie e di comportamenti politici espressi durante la rivoluzione
francese dai giacobini e successivamente mutuati, più o meno consapevolmente ed
esplicitamente, da altri movimenti politici di orientamento radicale e socialista. Il giacobinismo,
che dominò la scena politica in Francia soprattutto nel biennio 1792-1794, propugnava l'idea
della sovranità popolare; nutriva, nei suoi settori più radicali, una profonda diffidenza verso
ogni forma di rappresentanza politica; considerava inevitabile e opportuno, in situazioni di
emergenza politica e militare, l'accentramento del potere nelle mani di gruppi ristretti di
dirigenti e militanti, dotati di carisma e capaci di muoversi in consonanza con il popolo
sovrano; produceva forme di svolgimento della politica dal carattere tumultuoso e
assembleare. Affinché l'unità del popolo, mobilitato attorno ai suoi leader, potesse attuarsi, il
giacobinismo fu costretto a contare su una permanente radicalizzazione dello scontro politico,
visto come efficace strumento di ricomposizione unitaria del fronte rivoluzionario contro i pericoli
di frammentarietà e passività sempre in agguato. Forme di giacobinismo sono rintracciabili nella
congiura degli eguali attuata da Babeuf per rovesciare il Direttorio nel 1796, nelle giornate
rivoluzionarie del 1830 e nei moti del 1848.
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1794-1799: FASE REPUBBLICANO MODERATA
L’armée révolutionnaire: roccaforte delle conquiste politiche della rivoluzione
La vera innovazione militare portata dagli eserciti rivoluzionari era di ordine politico
e psicologico prima che militare. La superiorità del soldato rivoluzionario stava nella sua
preparazione ideologica. Il soldato tipo del XVIII secolo (spesso reclutato all’estero) doveva
solo obbedire agli ordini, era inquadrato da una disciplina spesso crudele e non aveva nessun
rapporto reale con gli ufficiali, da cui era separato da un vero abisso di casta. L’esercito
francese, al contrario, era rigorosamente nazionale e dal 1792-1793 era fondato sulla leva di
massa, che faceva di ogni cittadino un soldato, secondo un modello che non aveva precedenti
nella storia dell’Europa moderna. Anche in epoca napoleonica in questo esercito rimase in vita
una democrazia capace di abolire le distanze tra la truppa e gli ufficiali, che erano di origine
borghese e popolare e che avevano conquistato i galloni per le qualità mostrate sul fianco al pari
dei loro compagni. Il patriottismo rivoluzionario si dimostrò una forza imbattibile non soltanto
perché dava ai combattenti motivazioni inesistenti negli eserciti prussiani o austriaci. Il principio
che ogni cittadino era un soldato – e per contro che un soldato non era un suddito ma un
cittadino – consentì infatti alla Francia di istituire un servizio militare generalizzato, che fu a
fondamento sia della repubblica giacobina sia dell’Impero. [De Bernardi Guarracino, La
conoscenza storica, manuale vol 2, p. 236]
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9 novembre 1799, COLPO DI STATO DI NAPOLEONE
BONAPARTE FRANCHISSANT LE COL DU GRAND SAINT-BERNARD, 1800
JACQUES-LOUIS DAVID
David, conseillé
aussi en cela par
Bonaparte luimême, chercha à
dépasser la simple
représentation de
l’événement. Le
général victorieux,
au visage idéalisé,
regarde le
spectateur et lui
montre la direction à
suivre, cette
troisième voie
politique qu’il
cherchait à imposer
entre les royalistes
et les républicains. –
[http://www.histoire-
49
image.org/site/oeuvr
e/analyse]
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