Classe 2BSU a.s. 2016-2017 Prof.ssa Giulitta Nardi Perna Riepilogo corrispondenza modi e tempi verbali fra latino e italiano Tempi del modo INDICATIVO (modo finito) latino presente imperfetto futuro semplice perfetto italiano presente imperfetto futuro semplice passato remoto note perfetto = passato remoto quando il perfetto indica un’azione svoltasi e conclusasi nel passato perfetto = passato prossimo quando indica un’azione svoltasi nel passato, ma le cui conseguenze sono ancora attuali perfetto = trapassato remoto in subordinate il cui rapporto temporale rispetto alla reggente è di anteriorità perfetto = presente quando esprime un’azione che si è svolta nel passato ma le cui conseguenze si verificano nel presente (perfetto logico o resultativo) Es. memini = “io so” (“io ho richiamato alla memoria” -> “io so”) passato prossimo trapassato remoto presente piucchepperfetto futuro anteriore trapassato prossimo futuro anteriore Tempi del modo IMPERATIVO (modo finito) latino presente futuro italiano presente - Tempi del modo INFINITO (modo indefinito) latino presente perfetto futuro italiano presente passato - Tempi del modo PARTICIPIO (modo indefinito) latino presente perfetto futuro italiano presente passato - Introduzione al perfetto: il tema del perfetto e i tempi da esso derivati Il nome “perfetto” deriva da perfectus (maschile di perfectus a um, participio perfetto del verbo perficio perficis perfēci perfectum perficĕre), ovvero “portato a compimento”. Il nome esprime la caratteristica aspettuale dell’azione conclusa. Per comprendere il funzionamento dei tempi derivati dal tema del perfetto bisogna prendere in considerazione la nozione di ASPETTO verbale. I tempi del verbo latino (ma anche del verbo italiano!) possono: indicare il momento in cui si svolge l’azione - con valore assoluto: il tempo colloca l’azione nel presente, nel passato o nel futuro rispetto al tempo in cui si colloca chi enuncia la frase; - con valore relativo (nelle subordinate): il tempo colloca l’azione in rapporto all’azione espressa dal verbo della proposizione reggente, ovvero: nello stesso momento (rapporto di contemporaneità) in un momento precedente rispetto all’azione espressa dal verbo della reggente (rapporto di anteriorità) in un momento successivo rispetto all’azione espressa dal verbo della reggente (rapporto di posteriorità) dare informazioni sulla durata e la compiutezza del processo verbale Esistono tre tipi di aspetto: aspetto puntuale / assoluto: l’azione viene indicata in sé, senza alcuna indicazione sulla sua durata o compiutezza (es.: il presente dei proverbi) aspetto imperfettivo: l’azione è in via di svolgimento aspetto perfettivo: l’azione è ormai conclusa In latino: tema del presente (tema dell’infectum) azione in via di svolgimento tema del perfetto (tema del perfectum) azione conclusa o o o o o o presente imperfetto futuro semplice perfetto piucchepperfetto futuro anteriore N.B. Non tutti i verbi hanno il perfetto: esistono alcuni verbi privi del tema del perfetto e quindi di tutti i tempi che da esso derivano. Ecco alcuni esempi: polleo es pollēre “essere potente”; sterto is stertĕre “russare”; esurio is esurīre “avere fame”. Il tema del perfetto Il tema del perfetto, rispetto a quello del presente, può presentarsi con modificazioni anche notevoli, non sempre riconducibili a norme generali. Ecco un elenco dei casi più comuni. tipologia descrizione esempi tema del perfetto con grado apofonico diverso da quello del tema del presente la sillaba radicale al perfetto presenta: una diversa quantità (apofonia quantitativa) un diverso timbro (apofonia qualitativa) raddoppiamento = consonante iniziale + ĕ oppure vocale radicale aggiunta di una s alla consonante finale del tema del presente - apofonia quantitativa video es vīdi visum ēre venio is vēni ventum īre - apofonia qualitativa ăgo is ēgi actum ĕre făcio is fēci factum ĕre do das dedi datum dāre cado is cecĭdi (casurus) ĕre curro is cucurri cursum ĕre iubeo es iussi iussum ēre rideo es risi risum ēre duco is duxi ductum ĕre scribo is scripsi scriptum ĕre mitto is misi missum ĕre amo as amāvi amātum āre fleo es flēvi flētum ēre peto is petīvi petītum ĕre audio is audīvi audītum īre domo as domui domĭtum āre habeo es habui habĭtum ēre colo is colui cultum ĕre apĕrio is aperui apertum īre tema del perfetto con raddoppiamento (prosegue il perfetto indoeuropeo; cfr. il perfetto greco mevmona) tema del perfetto in –s(perfetto sigmatico): tipico dei temi in consonante velare, labiale, dentale (cfr. l’aoristo sigmatico greco: e[-deixa < * e-deik-sa) tema del perfetto in –v- mutamenti fonetici presenza di una –v- (in origine tipico dei verbi con tema in vocale lunga, poi esteso per analogia ad altri tipi di temi) tema del perfetto in –ŭ- presenza di una –ŭ- (originariamente tipico dei verbi con vocale tematica breve: si origina dalla fusione della vocale con il suffisso del perfetto: *domă-ui -> domui) tema del perfetto = tema del presente il tema del perfetto si presenta del tutto identico a quello del presente tema del perfetto da diversa radice il tema del perfetto deriva da una radice diversa da quella del tema del presente defendo is defendi defensum ĕre solvo is solvi solūtum ĕre sum es fui esse fero fers tuli latum ferre