Giovani e Volontariato
Più di 10.000 volontari nella provincia di Parma che ogni giorno danno concretezza a parole quali
cittadinanza attiva, solidarietà, attenzione al bene comune, fare comunità.
Un patrimonio di esperienze che arricchisce il capitale sociale di un territorio e che lo caratterizza per
essere variegato e composito dove anche la presenza dei giovani ha un suo peso specifico a discapito
dell’idea diffusa che gli stessi siano i grandi assenti dalla scena.
I dati infatti evidenziano che la fascia d’età che va dai 19 ai 29 anni è ampiamente rappresentata nel mondo
dei volontari in rapporto ad un calo demografico strutturale della nostra società.
incidenza volontari su
residenti
Tab. 1 - Incidenza dei volontari sui residenti della provincia di Parma (valori percentuali)
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
14 18
19 23
24 29
abitanti provincia 4,54
5,05
7,28 16,96 19,05 21,58 12,22 13,32
volontari
3,94 10,42 18,54 16,58 24,68 18,94 6,58
0,32
30 39
40 49
50 64
65 74
75 110
abitanti provincia
volontari
classi di età
Dati di un’indagine condotta da Forum Solidarietà e svolta tra maggio e luglio 2012, dal titolo “Giovani e volontariato”.
Quindi nell’analisi della relazione giovani e volontariato, interrogarsi sui numeri ha un significato relativo,
perché non vi sono soluzioni immediate ad un evidente calo demografico, mentre è più pregnante chiedersi
quale partecipazione interessa ai giovani e quando e come si sentono agganciati ad un progetto, un’idea, al
fine di creare opportunità che possano corrispondere a queste aspettative o quantomeno che ne tengano
conto per non imporre una logica preconfezionata e magari datata.
Forum Solidarietà e la sua esperienza con i giovani dentro e fuori la scuola
Va precisato che per Forum Solidarietà fare promozione e sensibilizzazione al volontariato e alla
cittadinanza attiva corrisponde ad un preciso mandato normativo (L.266/91), nel quale però non
viene data indicazione sui modi che invece sono il frutto delle competenze e della creatività di ogni
singolo centro di servizi per il volontariato.
Nel Centro di Servizi di Parma le azioni messe in campo si sono caratterizzate per una particolare
attenzione all’opportunità di creare una relazione di fiducia con il mondo della scuola quale
contesto privilegiato per incontrare i giovani.
Il lungo percorso fatto in più di 15 anni ha visto la realizzazione di progetti con scuole di ogni
ordine e grado di Parma e provincia, con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra volontariato e
mondo della scuola e contemporaneamente di offrire orientamento, informazioni ed esperienze
significative agli studenti e agli insegnanti.
Questa lunga esperienza in relazione continua con studenti e docenti, ha rivelato alcuni importanti
bisogni della scuola che Forum Solidarietà ha riconosciuto nella sua portata trasformativa. Essi
chiamano in gioco tutti nel supportarla ad affrontare il difficile compito educativo che le spetta e
per il quale non può essere lasciata sola, se è vero che è la comunità intera – all’interno della quale
c’è la scuola ma non solo – che deve crescere e prendersi cura dei suoi componenti.
I bisogni che si leggono, infatti, afferiscono non tanto ad un ambito puramente conoscitivo e
informativo rispetto alle realtà in stato di bisogno e disagio e quindi al mondo del volontariato e
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della solidarietà come modalità per costruire comunità attente, solidali e responsabili. Essi
attengono in maggior misura alla mancanza di un senso di appartenenza ad una comunità. Una
comunità che non basa la sua esistenza solo sull’esercizio e la garanzia di diritti e doveri come
elementi “giuridici” imprescindibili ma che fonda la loro determinazione sui legami che in essa
trovano corpo, legami di tipo sociale - con le persone e col territorio – e di pensiero – fra azioni
individuali e accadimenti globali o comunque di larga portata.
Come lavorare, allora, nella direzione di sentirsi parte di tali legami e al contempo costruttori di
essi?
La consapevolezza diffusa è che non si possa prescindere da un lavoro integrato tra tutti gli
interlocutori chiamati in causa.
Il fare insieme, il pensare insieme non è più solo un’opportunità che può aumentare l’efficacia
degli interventi volti a quella che definiamo educazione al bene comune, e nemmeno una strategia
per compensare la carenza di risorse economiche e di risorse umane che attanaglia tutti i settori,
quanto piuttosto un’ammissione di crisi a cui non si può far fronte da soli.
Quello che dal suo osservatorio Forum Solidarietà ha potuto constatare è che la scuola sa di
sapere che non è più l’unico luogo di apprendimento valido, che i saperi vanno collocati dentro
l’esperienza e che il desiderio di conoscenza va alimentato scoprendo connessioni tra aree diverse
del sapere e della realtà quotidiana.
Il capitale di partenza che Forum Solidarietà può mettere in campo:
- un’esperienza pluriennale di coordinamento e facilitazione di processi di conoscenza e
apprendimento dentro e fuori la scuola.
- più di 1.000 contatti all’anno con studenti delle scuole superiori e con le loro relative famiglie
- la relazione avviata con tutte le scuole secondarie di II grado di parma e provincia con cui si è
lavorato e con molte delle quali si sono intessute relazioni privilegiate, che ha prodotto una lista di
contatti di 200 insegnanti.
- un’équipe consolidata di educatori/animatori che hanno messo a punto percorsi formativi ed
educativi sempre più calzanti alle esigenze dei vari progetti.
- un’attenzione fin dall’origine al processo e al metodo, dove la scelta dei luoghi, dei materiali di
lavoro, degli alimenti interagisce in maniera coerente con il contenuto dei progetti.
Prospettive
Se è vero, come ci ricordano Benasayag e Schmit in “L’epoca delle passioni tristi,” che educare alla
cultura e alla civiltà significa creare legami sociali e legami di pensiero e che solo in un mondo di
desiderio, di pensiero e di creazione si è in grado di sviluppare legami e produrre qualcosa di
diverso dal disastro, ci è sembrato importante proporre il Volontariato, quale spazio privilegiato
nel quale le persone imparano a costruire relazioni e legami e nel quale apprendono, insieme, a
desiderare il benessere di tutti e ad immaginarlo.
A partire da queste considerazioni la via che si vede perseguibile è quello di stipulare un’alleanza
fra Volontariato, Scuola e Università che riconoscano fra le loro priorità didattiche:
- la connessione fra i saperi formali, “istituzionali”, oggi prevalentemente teorici e i saperi
informali che si producono dal relazionarsi con competenze e sensibilità differenti,
contesti e modelli culturali diversi.
Da qui la formalizzazione di crediti formativi per gli studenti che partecipano alle iniziative
basate su tale connessione in accordo con le materie curriculari;
- il riconoscimento di luoghi “altri” rispetto alle sole mura scolastiche come luoghi di
apprendimento.
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-
Da qui la legittimazione di forme complementari rispetto alle abituali gite scolastiche e
uscite didattiche: laboratori residenziali, campi di volontariato, forme di scuola itinerante
presso luoghi del territorio funzionali alla didattica;
l’utilizzo della dimensione esperienziale come opportunità educativa in cui vivere
l’intreccio tra teorie, pratiche e relazioni.
Da qui l’identificazione di forme contributive rispetto al proprio curriculum;
l’utilizzo di un approccio sistemico all’educazione/formazione attento alla forte
interrelazione tra contesto e obiettivi formativi dove le scelte organizzative dei luoghi, del
cibo, dei metodi formativi sono fonte di apprendimenti ad una cittadinanza attenta
all’ambiente, alla salute, alla solidarietà.
Le azioni
La azioni hanno come destinatari privilegiati:
- gli studenti dell’Ateneo di Parma, a partire dall’esperienza del Dipartimento di Giurisprudenza;
- i giovani nella fascia di età dai 16 ai 19 anni, agganciati attraverso la scuola, ma liberi di aderire
alle iniziative anche in modo autonomo.
Studenti Scuole e Università:
Tirocini sociali – accompagnamento ad esperienze di tirocinio all’interno di associazioni di
volontariato del territorio
Studenti scuole superiori:
Viaggi nei luoghi del volontariato - Uscite per classi, di una mattinata, con destinazione luoghi del
volontariato del territorio.
Viaggi in associazione - Uscite per classi, della durata di una mattinata, con destinazione
un’associazione di volontariato presso cui svolgere un mini-campo di lavoro.
Salti di cittadinanza - laboratorio formativo residenziale o semi-residenziale nel fine settimana,
per studenti provenienti da classi e/o da scuole diverse centrata sull’esperienza.
Campi di volontariato – esperienze residenziali di 5/7 giorni presso associazioni di volontariato
locali.
Arte e prevenzione – incontri nelle scuole con il supporto di volontari artisti e AUSL
Progetti corridoio – occasioni di alternativa alle ore scolastiche per gli studenti a rischio di
abbandono scolastico.
Incontri e testimonianze – incontri di informazione e testimonianza per classi di studenti o in
assemblee di istituto
Tirocini sociali per studenti Universitari
(Università di Parma – Dipartimento di Giurisprudenza, Corso di laurea in Servizio sociale, Forum
solidarietà e Pastorale Universitaria Diocesi)
Il “Tirocinio Sociale” nasce dal desiderio di orientare gli studenti verso la realtà sociale circostante,
incoraggiarli ad un viaggio nella città e nei luoghi in cui si palesano diverse forme del disagio
sociale oggi emergenti, assumendo competenze da osservatori e analisti tanto dei bisogni quanto
del lavoro sociale.
Lo scopo principale quindi è caratterizzare la formazione universitaria in forma di scoperta attiva
(sul campo) della realtà sociale, in forma di immersione nei dispositivi di produzione del disagio,
nelle sue forme iniziali e rispetto a processi di cronicizzazione, sviluppare cioè competenza di
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“mappatura” e di analisi anche negli spazi esterni alle istituzioni, intendendola come competenza
professionale da esercitare anche fuori dalle ‘stanze’ del servizio sociale. In tal senso abbiamo
scelto l’espressione “tirocinio sociale”, poiché (come il tirocinio) queste attività attengono
strettamente alle competenze di assistente sociale, ma le sviluppano in modo relativamente
innovativo rispetto alle forme strutturate del tirocinio professionale nei servizi (in tal senso è
“sociale”).
Ci si orienta qui all’andare verso la comunità e leggerne le risorse (volontariato); a leggere i bisogni
inespressi (le nuove forme della vulnerabilità ancora non propriamente oggetto delle politiche
sociali); e soprattutto ad osservare le forme di lavoro sociale innovativo, informale,
interistituzionale che nascono oggi da nuove partnership pubblico-privato.
Nello specifico, il Tirocinio Sociale nasce da un accordo formale tra il Corso in Servizio Sociale e
Forum Solidarietà (Centro Servizi Volontariato di Parma), attraverso una analisi congiunta di alcuni
spazi del volontariato che evolvono costruendo appunto partnership innovativa con le istituzioni.
Da un lato, il privato sociale e il volontariato in partnership con le istituzioni riescono a volte a
formulare risposte innovative al nuovo disagio sociale (ad esempio la nuova vulnerabilità nata
dalla precarizzazione del lavoro, ecc.) insistendo sull’attivazione (l’empowerment) degli utenti
proprio perché meno vincolate dalla standardizzazione e dalle proceduralizzazione delle
prestazioni. Dall’altro queste pratiche assumono interesse e diventano pratiche di servizio se e
quando le istituzioni ne garantiscano la visibilità, l’accesso equo, la qualità, ecc., in varie forme
(supervisione, mezzi, spazi). Il Tirocinio sociale nasce quindi come occasione di collaborazione tra
Università e Forum Solidarietà per ripensare queste questioni, per conoscere, osservare, valutare
le pratiche di volontariato costruite in partnership terzo settore – istituzioni, particolarmente
interessanti rispetto all’oggetto del lavoro (nuove forme del disagio) e rispetto alle pratiche di
lavoro sociale (forme di coinvolgimento attivo dell’utenza, nuove forme di “mobilità solidale”,
nuove forme di socializzazione negli spazi chiusi come le carceri, ecc.).
Negli anni passati, tale attività è stata sperimentata solo dagli studenti di Servizio sociale e ha dato
notevoli frutti: ha coinvolto circa 40 studenti l’anno, che hanno espresso notevole soddisfazione
per l’esperienza formativa, che hanno appreso a muoversi maggiormente nella città e a dialogare
con essa, che hanno stretto nuovi legami.
Si vorrebbe ora mettere a sistema questa sperimentazione, rendendola disponibile a tutti i corsi
di laurea dell’Ateneo (si stima, in avvio, un centinaio di studenti interessati). Il mondo del
volontariato offre la possibilità di esercitare le dimensioni di comunicazione, relazione, attenzione,
progettualità che tanto saranno necessarie loro nella professione, nel mentre partecipano ad
attività molto legate ai temi del loro futuro lavoro, che sia sociale, ambientale, sanitario,
comunicativo ecc. In tal senso, i tirocini sociali vogliono essere sostenuti e ripensati come
formazione utile a diverse discipline, che per essere efficace deve essere supervisionata e
verificata attraverso la collaborazione tra università e terzo settore diviso per aree tematiche e di
interesse (rispetto agli oggetti di lavoro inerenti ciascun corso di laurea).
Tirocini sociali per studenti delle scuole superiori
Si tratta di esperienze guidate dentro le associazioni di volontariato del territorio nella logica dei
tirocini ovvero con la possibilità di acquisire crediti formativi.
Si offrono agli studenti occasioni per acquisire, affinare e/o esercitare le proprie competenze
relazionali e tecniche - differenti a seconda degli indirizzi delle scuole e delle tipologie di
associazione individuate - a servizio del volontariato. I tirocini sono concordati con gli insegnanti
referenti in base alle esigenze legate all'indirizzo e orientamento dell'istituto.
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I tirocini sociali sono attivi da sempre ma in una forma sporadica e non strutturata. Negli ultimi
anni Forum Solidarietà ha visto aumentare le richieste in maniera esponenziale non solo per
esigenze organizzative delle scuole ma anche come esito di una sollecitazione da parte del
volontariato a pensare alla formazione professionale non solo come occasione per crescere
competenze tecniche specifiche ma anche come occasione per costruire una sensibilità a guardare
alla futura professione in una logica di servizio per la comunità.
A partire dal 2013 sono stati avviati i primi accordi con i licei Sanvitale, Ulivi, Marconi, Giordani,
Bertolucci, Bodoni, Romagnosi realizzando n. 150 tirocini.
Viaggi nei luoghi del volontariato
Uscite scolastiche per classi, della durata di una mattinata, aventi come destinazione alcuni luoghi
del volontariato del nostro territorio.
Gli itinerari, caratterizzati da 3 tappe, hanno l’obiettivo di presentare agli studenti esperienze
concrete di impegno e di solidarietà e di far conoscere persone che praticano quotidianamente
scelte di cittadinanza attraverso forme di volontariato. I luoghi, le diverse sedi in cui le associazioni
operano, sono animati direttamente da testimoni e volontari.
Un’altra articolazione dell’azione prevede come destinazione un’unica associazione di volontariato
della città, col duplice obiettivo di presentare agli studenti un’esperienza concreta di impegno e di
solidarietà e di realizzare insieme ai volontari un prodotto utile alle attività dell’associazione. In
questo modo la visita si traduce in un aiuto concreto prestato dagli studenti all’associazione (es:
piccoli lavori manuali, ecc..
In tali viaggi sono state coinvolte, negli ultimi 2 anni, 70 classi di Scuole Secondarie di II Grado di
Parma e provincia per un totale di circa 1.800 studenti.
Viaggi in associazione
Uscite scolastiche per singole classi, della durata di una mattinata, aventi come destinazione
un’associazione di volontariato della città, col duplice obiettivo di presentare agli studenti
un’esperienza concreta di impegno e di solidarietà e di realizzare insieme ai volontari un prodotto
utile alle attività dell’associazione. In questo modo la visita si traduce in un aiuto concreto prestato
dagli studenti all’associazione.
Salti di cittadinanza
Laboratori formativi residenziali di due giorni, nel fine settimana. Una proposta di formazione per
studenti provenienti da classi e/o da scuole diverse centrata sull’esperienza nella quale i tempi di
vita insieme tipici della quotidianità (contraddistinti dal mangiare, dormire, dialogare, fare attività
e svagarsi) fanno da sfondo (cornice) a tempi di confronto, condotti da formatori esperti, su temi
quali la partecipazione, la cittadinanza ed il volontariato, intrecciando riflessioni sugli stili di vita
individuali e la dimensione collettiva.
Sono state realizzate 14 edizioni tra il 2012 e il 2014 per un totale di 293 studenti provenienti da 8
diversi Istituti scolastici (Bodoni, Giordani, Maria Luigia, Solari, Sanvitale, Romagnosi, Solari, Itis,
Melloni e Toschi.
Salti di Cittadinanza sono stati avviati in forma sperimentale nel 2012 con 22 iscritti, mentre
nell’anno scolastico 2013/2014, hanno visto 86 iscrizioni, a cui si aggiungono 143 iscritti ad una
formula “adattata” per studenti delle classi prime, per un totale di 229 studenti. Alcuni degli
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studenti partecipanti a Salti di Cittadinanza hanno poi svolto i campi estivi di volontariato, sono
stati testimoni presso loro coetanei sia nella scuola che direttamente durante l’evento di Salti di
cittadinanza, e una percentuale che supera il 50% ha chiesto di dare continuità all’esperienza fatta
esplicitando il desiderio di stare insieme, di ritrovarsi in comunità con un obiettivo da perseguire.
Campi di volontariato
Si tratta di esperienze di volontariato residenziali di 5/7 giorni presso associazioni di volontariato
locali o in occasione di eventi significativi organizzati dal volontariato. Piccoli gruppi di giovani (da
un minimo di 6 a d un massimo di 15) hanno l’occasione di sperimentare forme di socialità e
condivisione del proprio tempo diverse dal solito, permettendo di esprimere la propria
cittadinanza attiva in modo estremamente concreto, "sporcandosi le mani" nel lavoro pratico e
raggiungendo risultati immediatamente tangibili. L’esperienza riserva anche spazi importanti
dedicati alla riflessione e alla rielaborazione di quanto vissuto, curati dai volontari dell’associazione
e dal coordinatore del campo.
L’ambito di attività delle associazioni presso cui si svolgono i campi è plurimo: accoglienza,
infanzia, disabilità, povertà, ambiente, multiculturalità, anziani.
I campi di volontariato sono stati avviati in forma sperimentale nel 2013 con 30 iscritti, mentre
nell’estate 2014 i campi, da giugno a settembre, hanno visto 80 iscrizioni. Almeno la metà dei
partecipanti è rimasto in contatto con l’associazione presso cui ha svolto servizio o attraverso
contatti occasionali o strutturando un rapporto stabile. Tutti i partecipanti del 2013 e del 2014
hanno riportato valutazioni ottime dell’esperienza, così come le associazioni ospitanti hanno
espresso la volontà di proseguire l’esperienza, nonostante il grande impegno, in termini di tempo,
energia e responsabilità, profuso dai volontari.
Arte e Prevenzione
(Forum solidarietà e AUSL)
Le applicazioni della peer education risultano particolarmente adatte al lavoro con gli adolescenti
all’interno della scuola poiché fonda la sua azione sull’effettivo protagonismo dei ragazzi in ogni
fase di lavoro, dall’ideazione alla valutazione, al fine di accompagnare i ragazzi nella
sperimentazione protetta di capacità e competenze.
Questi interventi permettono di fare un percorso specifico con un gruppo ristretto di ragazzi che
provengono da classi differenti, con l’obiettivo che tale gruppo diventi di riferimento per le
tematiche affrontate e protagonista nel pensare ai bisogni dei compagni rispetto ai temi trattati.
Si parte infatti dal presupposto che per gli adulti sia necessario lavorare a livello effettivo “con” i
ragazzi e non più “per” oppure “sui” ragazzi. Lavorare “con” significa legittimare, sia a livello
potenziale che operativo, il riconoscimento dei ragazzi come risorse, alterità con le quali
confrontarsi attivamente e soprattutto dialogicamente.
La peer education propone un cambio di paradigma rispetto al normale ruolo degli alunni in
classe: non solo si riconoscono i ragazzi quali migliori promotori del loro benessere, ma anche
quali attori primari nei processi di decodifica e analisi dei propri bisogni. La peer education viene a
costituire l’adolescente come “soggetto di esperienza”, accrescendo la sua consapevolezza, la sua
autonomia di pensiero e di orientamento e la sua responsabilità etica. Questo avviene perché la
peer education offre al ragazzo uno “spazio trasformativo” che ha il suo principio attivo
nell’esercizio dell’aver cura di altro da sé e nel confronto con altri pensieri, in quella piazza delle
culture che è una classe o un gruppo..
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Il progetto “Prevenzione e Arte” si inserirà in questi percorsi di peer education, coinvolgendo i
ragazzi emotivamente nella direzione dell’approccio comunitario e dello sviluppo delle “life skill”
al fine di creare un contesto di conoscenza dei Servizi, di capacità di lettura del fenomeno e
accoglienza e ascolto dei giovani.
Per l’anno scolastico 2014/2015 gli artisti si inseriranno in modo sperimentale in progetti già
concordati e avviati dall'Unità di Strada e dallo Spazio Giovani, al fine di valutare le modalità più
efficaci per poi estendere il progetto agli altri soggetti Ausl che si occupano di prevenzione per
l’anno scolastico 2015/2016.
Forum Solidarietà avrà il ruolo di coordinamento degli interventi degli artisti quali volontari del
progetto, avendo cura di abbinare l’artista e la sua performance alla richiesta degli operatori
dell’Unità di Strada o dello Spazio Giovani e il progetto da attivare o attivato su richiesta della
scuola.
Il gruppo di artisti locali (seppur di fama nazionale e internazionale) che ha risposto in modo
corposo all’appello di contribuire alla educazione alla prevenzione nelle scuole della propria
comunità, è caratterizzato da diverse discipline artistiche che permettono di adeguare di volta in
volta le performance all’obiettivo del progetto.
Il loro intervento prevede che ad orario convenuto con gli insegnanti e i referenti dei progetti (e
all'insaputa degli alunni), l'autore entra in classe e si esibisce nel breve spazio di pochi minuti: la
riuscita dell'intervento si basa sull'effetto sorpresa e la suggestione emozionale.
Al termine della breve esibizione, l'autore illustra il motivo per cui si trova lì. Sono poche parole,
pochi minuti, una sorta di breve comunicato, formulato in precedenza in accordo con i soggetti
coinvolti. Sia il “comunicato” che le modalità di coinvolgimento degli artisti vengono concordati
con tutti gli autori e con i referenti del progetto, in base al tipo di attività prevista e motivandone
la presenza. Agli autori è chiesta la disponibilità da un minimo di uno a un massimo di tre “flash
mob” ad anno scolastico, momenti che saranno concordati tra insegnante ed autore in base alla
disponibilità di quest'ultimo.
Progetti corridoio
Progetti corridoio sono occasioni di alternativa alle ore scolastiche per gli studenti a rischio di
abbandono scolastico. Diversi docenti hanno espressamente richiesto, infatti, a Forum Solidarietà
di attivare percorsi utili a impegnare in modo costruttivo il tempo di studenti che, a causa di
sospensione o di gravi note disciplinari, trascorrerebbero parte del tempo scolastico fuori
dall’aula. Il tentativo è quindi quello di rompere il circolo vizioso che vede trasgressione-punizioneribellione alla punizione come azioni concatenate che si auto-alimentano dando vita ad esiti
prevedibilmente dannosi per lo studente e per il gruppo-classe.
L’obiettivo è duplice: che gli studenti si possano rimotivare e riorientare attraverso occasioni che la
scuola stessa legittima in una logica di sinergia con altri soggetti del territorio. Inoltre, che possano
comprendere come la propria azione individuale influenzi fortemente il contesto in una logica di
interdipendenza fra bene individuale e bene collettivo.
Si tratta di un’azione che non vede precedenti nell’esperienza di Forum solidarietà e che, pertanto,
verrà avviata in forma sperimentale alla luce di richieste emerse in modo esplicito.
Incontri e testimonianze
Si tratta di incontri di riflessione, di approfondimento o di testimonianza, concordate con le
associazioni di volontariato e con i docenti referenti, all’interno di classi o di assemblee d’istituto.
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