Progetto di legge della XIII legislatura

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DOCUMENTI
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 6528
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PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato CARLESI
Disposizioni in materia di aggiornamento delle tabelle
relative alle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al
testo unico sulle tossicodipendenze, approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309
Presentata il 9 novembre 1999
ONOREVOLI COLLEGHI ! — L’emergenza che
riguarda le cosiddette « nuove droghe
d’abuso » impone una immediata revisione
delle tabelle soggette a controllo, previste
dall’articolo 13 del testo unico delle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e
sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990,
n. 309, con l’inserimento di tali nuove sostanze tra quelle già previste dall’articolo
14 del medesimo testo unico.
Si calcola che in Italia, ogni settimana,
80 mila ragazzi tra i 15 ed i 25 anni di età,
frequentatori delle discoteche, assumono
droghe di tipo anfetaminico. Mentre sono
stimate in 200 mila le persone che ne
fanno un uso costante. In Europa, l’Italia
è al quarto posto nella classifica relativa
alla diffusione delle « nuove » droghe. Dalle
1.208 dosi del 1987 alle 131.728 dello
scorso anno (1.951 anfetamine e 129.777
pasticche di ecstasy), la quantità di tali
sostanze sequestrate dalle Forze di polizia
su tutto il territorio nazionale è aumentata
vertiginosamente secondo i dati statistici
della Direzione centrale per i servizi antidroga.
Per definizione gli psichedelici comprendono una dozzina di sostanze naturali
e oltre cento sostanze sintetiche: indolamine o fenilalchilamine. Tra le indolamine
le più note sono la psilocibina, riconosciuta
in più di 100 specie di funghi, la dietilamide dell’acido lisergico (LSD), sostanza
sintetica chimicamente simile ad alcuni
alcaloidi dei semi di vilucchio e le amidi
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dell’acido lisergico. Altre indolamine naturali sono l’armina, l’armalina, l’ibogaina e
la dimetiltriptamina (DMT). La più comune fenilalchilamina naturale è la mescalina, una feniletilamina estratta dal
peyote e da altri cactus.
Gli psichedelici sintetici comprendono
la dietiltriptamina (DET), la dipropiltriptamina (DPT) ed un largo numero di fenilisopropilamine metossilate, le anfetamine, come la 3.4-metilendiossimetanfetamina (MDMA) o « estasi », la 3.4-metilendiossianfetamina (MDA) e la 2.5-dimetossi4-metilanfetamina (DOM).
La grande diffusione di queste sostanze,
specie dei derivati anfetaminici, è determinata dalla relativa facilità di produzione
in laboratori clandestini; le reazioni di
ottenimento dei prodotti finali sono infatti
semplici e possono essere ottenute anche
in laboratori non particolarmente attrezzati. Inoltre, il costo contenuto del prodotto finito le rende facilmente accessibili
a tutti.
L’assunzione dei derivati anfetaminici,
in particolare a scopo ricreativo, pone fondamentalmente due tipi di problematiche,
una relativa agli effetti osservati in fase
acuta e l’altra, estremamente complessa,
riguardante gli effetti a lungo termine per
i possibili danni neuronali.
Il problema della tossicità acuta è salito
alla ribalta delle cronache di questi ultimi
giorni non solo per la morte di un giovane
e per la necessità di un trapianto di fegato
di una diciassettenne, ma anche in relazione ai numerosi decessi causati dagli
incidenti automobilistici del sabato sera.
Nel corso del 1996 sono 1.375 i giovani tra
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ai 15 e i 24 anni di età ad aver perso la vita
negli incidenti stradali. I feriti della stessa
fascia di età sono stati 76.555.
Deve essere tuttavia ulteriormente sottolineato che l’assunzione di queste droghe, anche una sola volta alla settimana,
rende difficile ai consumatori riprendere il
ritmo quotidiano delle proprie abitudini,
sia scolastiche che lavorative. È infatti rilevabile una riduzione delle capacità decisionali, un diminuito desiderio di svolgere
attività fisiche, una difficoltà nelle capacità
logico-matematiche, cui spesso si associano
crisi di panico, insonnia, disorientamento e
confusione.
Per quanto riguarda gli effetti a lungo
termine di queste sostanze, la letteratura
scientifica è ormai concorde nel confermare la distruzione dei neuroni cerebrali a
livello degli assoni e dei terminali serotoninergici del cervello.
Questa ed altre considerazioni impongono la necessità di alzare i livelli di guardia nei confronti di queste sostanze che
non possono essere più considerate innocue e che devono essere quindi considerate
alla stregua di sostanze altrettanto tossiche
quali l’eroina e la cocaina. Pertanto si
reputa necessario aggiornare le tabelle di
cui agli articoli 13 e 14 del citato testo
unico approvato con decreto del Presidente
della Repubblica n. 309 del 1990, inserendo tra le sostanze stupefacenti e psicotrope anche quelle di cui si è trattato nella
presente relazione.
Per l’urgenza del provvedimento, si auspica la rapida approvazione della proposta di legge.
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ART. 1.
1. Dopo il numero 3) della lettera a) del
comma 1 dell’articolo 14 del testo unico
delle leggi in materia di disciplina degli
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati
di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9
ottobre 1990, n. 309, sono inseriti i seguenti:
« 3-bis) le indoloalchilamine nelle forme
naturali e sintetiche;
3-ter) le feniletilamine e i loro derivati;
3-quater) le feniliso propilamine e i loro
derivati; ».
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