Materiali magnetici B = vettore induzione magnetica H = vettore intensità del campo magnetico nel vuoto: B = μo H La costante μo è la permeabilità magnetica del vuoto: 6 H/m μo = 1,26 1 26 10-6 In presenza di un qualunque materiale: B = μr μoH μr = permeabilità relativa del materiale. μr < 1, per materiali diamagnetici. μr > 1, per materiali paramagnetici. μr >> 1, per materiali ferromagnetici e ferrimagnetici. Materiali magnetici Materiali diamagnetici Il campo magnetico viene indebolito all’interno del materiale (μr circa 1) In un materiale diamagnetico non esistono dipoli magnetici 1). permanenti. l’applicazione di un campo magnetico di induzione B crea dei dipoli magnetici di direzione opposta e quindi tali da indebolire B. B Materiali paramagnetici Il campo magnetico viene rafforzato all’interno del materiale. l’effetto è piuttosto debole (μr circa 1). Nei materiali paramagnetici sono presenti dipoli magnetici permanenti di tipo p p atomico: • Per B = 0 i dipoli non hanno una direzione preferenziale; • Per B ≠ 0 i dipoli tendono ad orientarsi nella direzione del p rafforzandolo. campo Materiali magnetici M t i li ferromagnetici Materiali f ti i Si ha un effetto simile a quello dei materiali paramagnetici ma molto rafforzato (μr dell’ordine di alcune migliaia o decine di migliaia). I dipoli permanenti sono raggruppati in domini ( domini di Weiss) i cui momenti B ROTAZIONE DEI MOMENTI MAGNETICI B magnetici non sono concordi fra loro per valori nulli o molto bassi di B. Se B cresce aumentano le dimensioni CRESCITA DEI DOMINI CONCORDI. CONTRAZIONE DEI DOMINI DISCORDI dei domini concordi con il campo e si ha la rotazione di altri domini. H Materiali ferromagnetici Curva di prima magnetizzazione di un materiale La curva di prima magnetizzazione è il diagramma di B in funzione di H di un provino di materiale mai magnetizzato in sperimentalmente. precedenza precedenza. La curva di prima magnetizzazione può essere determinata Materiali ferromagnetici Ciclo di isteresi Il fenomeno dell’isteresi in un materiale ferromagnetico si può spiegare con il fatto che per B = 0 non tutti i d i i ritornano domini it all’orientamento ll’ i t t iniziale. i i i l L’isteresi magnetica produce delle perdite la cui entità è proporzionale all’area del ciclo. Materiali ferromagnetici dolci B SONO CARATTERIZZATI DA: Materiali ferromagnetici duri SONO CARATTERIZZATI DA: B z BASSA μmax z ELEVATA μ max H z ELEVATA B r z BASSO H c z PICCOLA AREA DEL H z ELEVATA Hc z GRANDE AREA DEL CICLO CICLO Nuclei ferromagnetici Magneti permanenti Materiali ferromagnetici Perdite per isteresi In presenza di un campo variabile è necessario fornire energia per consentire le continue variazioni di orientamento dei domini. L’energia per unità di volume necessaria per portare un materiale all’induzione B vale: B Wi = ∫ HdB 0 Seguendo un intero ciclo di magnetizzazione viene dissipata una quantità di energia per unità di volume pari all’area del ciclo d’isteresi. d’isteresi In pratica per determinare la potenza perduta per isteresi pi si usa la formula di Steinmetz: pi = ki f BMh • ki = costante del materiale materiale. • BM = valore massimo di B. • h = 1,6 - 2,2 crescente con B MATERIALI FERROMAGNETICI Perdite per correnti parassite Sono prodotte da correnti che, nella massa di un conduttore ferromagnetico, circolano su piani ortogonali alla direzione del vettore B, variabile nel tempo. B i Le perdite per correnti parassite valgono: pc = kc f2 BM2 f = frequenza di B kc = costante caratteristica del materiale BM = valore massimo di B. Poiché kc dipende dalla resistività ρ del materiale e dalla sezione S perpendicolare alla direzione di B, per ridurre pc è necessario aumentare ρ e ridurre S. Materiali ferromagnetici Perdite totali Le perdite totali in un materiale ferromagnetico sono pari a: h pf = pi + pc = ki f BM + kc f 2 BM 2 Spesso, per un valore fissato di frequenza, si può anche porre con buona approssimazione: pf = kf B M 2 Perdite totali a 20-25-50-60-120-150-180-250-300-350-420-550-660-780-950 Hz Materiali ferromagnetici Perdite totali Mediante l’apparecchio di Epstein è possibile misurare le perdite totali e non singolarmente le perdite per isteresi e correnti parassite. Dividendo le perdite totali per la frequenza si ha: h W f = W i + W c = ki BM + kc f BM 2 Materiali ferromagnetici Cifra di perdita Nella pratica il valore delle perdite di un materiale ferromagnetico viene fornito attraverso la cifra di perdita pm così definita: pm = Potenza perduta in un chilogrammo di materiale (espressa in W/kg) con B = 1 T, f = 50 Hz, Se G è il peso del materiale soggetto all all’induzione induzione di 1 T le perdite valgono: Pm = k pmG (W) dove k > 1 tiene conto del fatto che nella p pratica le p perdite del materiale ferromagnetico g in una macchina elettrica sono superiori di un 20÷30% rispetto a quelle misurate con l’apparecchio di Epstein sul provino a causa delle differenti condizioni di lavoro del materiale. Per B≠ 1, in prima approssimazione: Pm = k pmG B2 (W) Per un calcolo più preciso occorre usare un diagramma delle perdite in funzione di B. Materiali ferromagnetici Riduzione delle perdite per isteresi • Riduzione dell’area del ciclo d’isteresi - Si ottiene agendo sulla composizione del materiale (leghe Fe-Si) e attraverso trattamenti di ricottura. Riduzione delle perdite per correnti parassite • Aumento della resistività del materiale – Si ottiene modificando la composizione del materiale (aumentando il tenore di silicio) • Introduzione di discontinuità elettriche - Si ottiene utilizzando lamierini isolati dello spessore di 0,5 0,35 mm posti in modo da opporsi alla circolazione delle correnti parassite. i B Materiali ferromagnetici L i i i in Lamierini i Fe-Si F Si a cristalli i t lli non orientati i t ti Si tratta di lamierini di acciaio con aggiunta di silicio fino ad un massimo del 4 - 4,5 %. L’aggiunta di silicio produce i seguenti vantaggi: • Aumenta fortemente la resistività. • Diminuisce leggermente le perdite per isteresi. • Aumenta la permeabilità massima. Si ha infatti: − μr = 5000 per un acciaio allo 0,2% C − μr = 7000 per un acciaio al 3% Si Svantaggi prodotti dall’aggiunta di silicio: • Diminuisce leggermente Bs (circa 2 T) • Diminuisce la conducibilità termica • Aumenta la fragilità I lamierini a cristalli non orientati hanno caratteristiche magnetiche isotrope e possono essere utilizzati per realizzare sia trasformatori che macchine rotanti. Materiali ferromagnetici Lamierini in Fe Fe-Si Si a cristalli orientati Con ripetute laminazioni a freddo intervallate da trattamenti di ricottura si ottengono lamierini in cui i domini hanno i momenti magnetici concordemente orientati nella direzione di laminazione . Si ottengono lamierini con: • cifra di perdita inferiore a 0,75 W/kg (0,4 - 0,6 W/kg). • elevata l permeabilità bili à (μ ( max = 30.000, 30 000 μi = 1.500). 1 00) • Induzione di saturazione leggermente superiore a quella dei lamierini a cristalli non orientati (Bs = 2 T) 0o μr 55o pm 90o Materiali ferromagnetici I lamierini a cristalli orientati sono impiegati in tutti quei circuiti magnetici nei quali il flusso abbia una direzione prevalente, cioè: • nei nuclei dei trasformatori • nelle espansioni polari delle dinamo. I lamierini a cristalli orientati sono disponibili in rotoli alti 1m. la loro superficie è isolata e può essere successivamente verniciata, dopo tranciatura viene effettuato un trattamento di ricottura. GIUNTI A 45o E A 90o B B B B Materiali ferromagnetici Ferriti Sono materiali non metallici costituiti da ossidi di ferro e di un metallo bivalente (Mg, Mn, Zn, Cu, .....) ed assimilabili a materiali ceramici dei quali hanno la durezza e la fragilità. fragilità Hanno conducibilità molto bassa e quindi perdite molto ridotte e qundi adatte alla realizzazione di nuclei ferromagnetici per applicazioni in alta frequenza (5 – 500 kHz). kHz) Le ferriti più comuni sono del tipo Mn - Zn, Ni - Zn, Mg - Mn. 0,4 B (T) Zn - M n N i - Zn , 0,3 0,2 Mg - Mn 01 0,1 H (As/m ) 100 200 300 Materiali isolanti I materiali isolanti o dielettrici, hanno la funzione di separare parti a potenziale diverso e di obbligare la corrente a seguire determinati percorsi. Si definisce dielettrico un materiale isolante elettrico perfetto (idealmente) o debolmente conduttore (dielettrico con perdite) con resistività superiore a 109 - 1010 Ωm. L corrente La t I che h attraversa tt un dielettrico di l tt i reale, l non è in i quadratura d t con la l tensione t i V ma forma V, f un angolo minore di π/2, tanto più piccolo quanto maggiori sono le perdite, di cui si tiene conto con una resistenza R. _ _ _ _ I = Ic + IG = (jωC + 1/R) V R Le perdite negli isolanti risultano trascurabili rispetto alle perdite globali di una macchina elettrica. Materiali isolanti Scarica in un materiale isolante Aumentando progressivamente il valore della tensione V e del campo elettrico E si ha un aumento della corrente. Superato un valore di soglia (Vs, Es) si produce però una scarica disruptiva cioè un improvvisa trasformazione del materiale isolante in conduttore. Per un dielettrico di spessore "d" in condizioni di campo uniforme si ha alla scarica: ES = VS/d Es è detto rigidità dielettrica. La tensione di scarica, a parità di distanza elettrodica, diminuisce tanto p più quanto q più p aumenta la disuniformità del campo p elettrico. parziali,, che interessano cioè solo una Possono verificarsi scariche p parte dello spessore dell’isolamento e che non provocano necessariamente scarica totale, pur danneggiando in generale l isolamento. l’isolamento. Materiali isolanti Invecchiamento degli isolanti L’invecchiamento di un materiale è il peggioramento irreversibile di una o più proprietà del materiale stesso causata da una o più sollecitazioni esterne, In tensione alternata è possibile che dopo alcune migliaia di ore di lavoro si verifichi la perforazione dell’isolamento in corrispondenza di valori di tensione molto inferiori al valore che causa la scarica istantanea. Vita degli isolanti La vita è il periodo di tempo atteso prima che la proprietà di un materiale o di un apparato, sottoposto a determinate sollecitazioni, raggiunga un valore minimo prefissato. La vita dipende dal ti tipo di sollecitazioni ll it i i applicate li t e dal d l loro l valore. l Sollecitazioni sugli isolanti: • termiche • dielettriche • meccaniche Materiali isolanti Effetti della temperatura sull sull’invecchiamento invecchiamento L’aumento di temperatura accelera le reazioni chimiche che presiedono alla degradazione del materiale. In p particolare,, si riduce la rigidità g dielettrica. L’equazione di vita termica è del tipo: logn d = E +a kθ E = energia di attivazione della reazione θ = temperatura assoluta in gradi Kelvin k = costante di Boltzman a = costante del materiale Un aumento di 10 °C della temperatura di esercizio produce all’incirca il dimezzamento della durata di vita del dielettrico Materiali isolanti Classi di temperatura I materiali isolanti vengono raggruppati secondo varie classi di temperatura. L’appartenenza del materiale ad una data classe determina la temperatura di servizio del sistema di isolamento. CLASSE TERMICA TEMPERATURA °C MATERIALE DI RIFERIMENTO Y 90 Carta, cartone, seta,fibre poliammidiche. A 105 Acetato di cellulosa, carta impregnata con olio minerale. E 120 Resine R i poliestere, li t smalti lti poliuretanici li t i i ed d epossidici. B 130 Isolamenti micati con impregnante asfaltino. F 155 Isolamenti micati con impregnante termoindurente. H 180 Isolamenti siliconici. Materiali isolanti Dall’equazione di vita dei materiali isolanti si ricavano le rette di vita, che riportano la durata della vita utile degli isolanti in funzione della temperatura. La scala dei tempi è logaritmica, logaritmica e il valore di 105 rappresenta, rappresenta ad esempio esempio, la durata di 34 anni anni. Basandosi su queste curve si fa in modo che la vita media probabile di una macchina sia di circa 30 anni. Materiali isolanti Eff tti d Effetti della ll ttensione i applicata li t sull’invecchiamento ll’i hi t Per descrivere l’invecchiamento elettrico in corrente alternata, si può usare la legge: lognd = c - m logne dove: d = Durata della vita del materiale e = valore efficace del campo elettrico c ed m = costanti del materiale. Materiali isolanti Effetti delle scariche par parziali iali sull’invecchiamento s ll’in ecchiamento In presenza di inclusioni gassose nell’isolamento possono verificarsi scariche parziali, che interessano cioè solo una parte dello spessore dell dell’isolamento isolamento e che non provocano scarica totale, ma producono invecchiamento (erosione) del materiale isolante. In corrente alternata il numero delle scariche parziali nell’unità di tempo e quindi l’entità del danno prodotto, dipende dalla frequenza di alimentazione. Materiali isolanti Prove d’invecchiamento accelerato Per simulare in modo accelerato l’invecchiamento l invecchiamento e quindi per stimare la vita di un isolante si utilizza il principio delle sollecitazioni equivalenti, sfruttando il modello d’invecchiamento. Aumentando la tensione applicata si possono ottenere in tempi ridotti sollecitazioni equivalenti a quelle generate da tensioni inferiori per tempi molto più lunghi. Una tecnica analoga può essere adottata anche per gli stress termici Materiali isolanti Prove d’isolamento Scopo delle prove d’isolamento sulle macchine elettriche è quello di verificare mediante prove di breve durata se la macchina è in grado di sostenere le sollecitazioni elettriche cui sarà sottoposta durante il funzionamento. Sollecitazioni elettriche durante il servizio: • a tensione e frequenza nominali. nominali • a frequenza superiore alla nominale. • sovratensioni impulsive dovute a manovre di apertura e chiusura di interruttori (2÷4 volte la t tensione i nominale i l con tempi t i di salita lit di centinaia ti i di μs e tempi t i all’emivalore ll’ i l di migliaia i li i di μs). ) • sovratensioni di origine atmosferica (3÷5 volte la tensione nominale con tempi di salita di qualche μs e tempi all’emivalore di decine di μs). Materiali isolanti Prove o e d di isolamento so a e to esterno este o (isolamento tra avvolgimenti e parti collegate a massa) - Durata prova 60s con tensione di della p prova pari tensione al doppio nominale o, della per macchine di bassa tensione, a due volte la tensione nominale più 1000 V. Prove di isolamento interno (isolamento tra spira e spira) Durata della prova 5 minuti per le macchine rotanti, e 6000 cicli per i trasformatore con tensione di prova pari a 1.5 volte la tensione nominale. Materiali isolanti Prova all’impulso p Consiste nel simulare una fulminazione atmosferica per tre volte di seguito con un gradino di tensione, che si ottiene con la carica e scarica di un condensatore. Forma d’onda della sollecitazione impulsiva (Vmax corrisponde a 4 Vn). Materiali isolanti Nelle condizioni di prova il trasformatore può essere rappresentato come un semplice circuito elettrico con due capacità (le capacità parassite tra spira e spira e tra spira e massa) ed un’impedenza ohmco-resistiva. Nei primi istanti del transitorio l’induttanza non è attraversata da corrente, quindi la macchina si comporta come un condensatore. Il trasformatore durante la prova può essere rappresentato mediante Il condensatore C, che si carica attraverso la resistenza Rf e si scarica attraverso la serie Rc+Rf. ≈ Rc. Poiché Rc>>Rf. La scarica è molto più lenta della carica, producendo il profilo di tensione specificato. Materiali isolanti Isolamento dei lamierini ferromagnetici Coefficiente di stipamento kST = Sezione netta del nucleo (ferro) Sezione lorda del nucleo (ferro + isolante) Materiale kST Utilizzo Carta .85÷.9 Macchine rotanti Vernici T Trattamenti i chimici hi i i (fosfatazione) (f f i ) .88÷.93 Macchine rotanti e trasformatori .9÷.96 9 96 trasformatori f i