Tecniche innovative per l’identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e del danno Elementi di Dinamica delle Strutture Prof. Ing. Felice Carlo PONZO - Ing. Rocco DITOMMASO Scuola di Ingegneria Università degli Studi della Basilicata [email protected] [email protected] Dinamica Sismica delle Strutture Contenuti: Aspetti generali della dinamica delle strutture e dei terreni Sistemi ad un grado di libertà Spettri di risposta Sistemi anelastici Sistemi a più gradi di libertà Sistemi continui Esercitazioni Dinamica Sismica delle Strutture 1. ASPETTI GENERALI DELLA DINAMICA DELLE STRUTTURE E TERRENI Dinamica Sismica delle Strutture 1. Aspetti generali della dinamica delle strutture e terreni Azione dinamica: azione variabile con il tempo che induce in una struttura con massa non trascurabile un moto tale che le forze di inerzia (Fi = massa x accelerazione) non possono essere trascurate rispetto alle altre forze. Classificazione delle azioni dinamiche (in relaz. alla forma): 1 armonica Macchina rotante più armoniche Motori Periodiche: impulsivi Scoppio di una bomba Non Periodiche: di lunga durata Terremoto Dinamica Sismica delle Strutture 1. Aspetti generali della dinamica delle strutture e terreni Classificazione delle azioni dinamiche (in relazione alla descrizione): deformazioni DETERMINISTICHE: Noto istante per istante Il valore dell’azione ANALISI spostamenti tensioni spostamenti ALEATORIE: Note istante per istante Le caratteristiche probabilistiche dell’azione sollecitazioni deformazioni ANALISI sollecitazioni tensioni Dinamica Sismica delle Strutture 1. Aspetti generali della dinamica delle strutture e terreni Proprietà dinamiche delle strutture Massa Entità e distribuzione si assumono costanti durante l’eccitazione dinamica Meccanismo di accumulo e rilascio dell’energia di deformazione Meccanismo di dissipazione dell’energia K M C Dinamica Sismica delle Strutture 2. SISTEMI AD UN GRADO DI LIBERTA’ Dinamica Sismica delle Strutture 2.1 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere non smorzate Si consideri un oscillatore elementare di massa m e rigidezza k. FI + FE = 0 && FI = −m⋅ u(t) forza d'inerzia K M FE = −k ⋅ u(t) forza di richiamo elastico x && k ⋅ u = 0 m⋅ u+ k && u+ ⋅u= 0 m k =ω2 m 2π ω0 = = 2π ⋅ f 0 T0 M T0 = 2π ⋅ K && ω ⋅ u = 0 u+ 2 0 Dinamica Sismica delle Strutture 2.1 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere non smorzate u(t) = u0 ⋅ cos(ω 0 ⋅ t) + u&0 ω0 u (t ) = ρ 0 ⋅ cos(ω0t − ϕ 0 ) ρ0 = u02 + ( u&0 ω0 u&0 tan ϕ 0 = ω 0 ⋅ u0 )2 ⋅ sin(ω 0 ⋅ t) Dinamica Sismica delle Strutture 2.1 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere non smorzate OSCILLATORE ELEMENTARE Dinamica Sismica delle Strutture 2.2 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere smorzate Si consideri un oscillatore elementare di massa m e rigidezza k. K FI + FD + FE = 0 && FI = −m⋅ u(t) forza d'inerzia & FD = −c⋅ u(t) forza smorzante M C FE = −k ⋅ u(t) forza di richiamo elastico T0 = 2π ⋅ M K 2π ω0 = = 2π ⋅ f 0 T0 c c c = ξ0 = = cr 2 ⋅ km 2mω0 && c⋅ u+ & k⋅u= 0 m⋅ u+ & ω 02 ⋅ u = 0 && 2 ⋅ ξ 0 ⋅ ω 0 ⋅ u+ u+ x Dinamica Sismica delle Strutture 2.2 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere smorzate u (t ) = e −ξ 0 ⋅ω0 ⋅t ⋅ (C1 ⋅ cos(ω0t ) + C2 ⋅ sin(ω0t )) C1 = u0 C2 = u& 0 +ξ 0 ⋅ ω 0 ⋅ u0 ω0 u (t ) = ρ 0 ⋅ e −ξ 0ω0t ⋅ cos(ω 0t − ϕ 0 ) ρ 0 = u02 + ( u&0 + ξ 0 ⋅ ω 0 ⋅ u0 ω0 u&0 + ξ 0 ⋅ ω 0 ⋅ u0 tan φ0 = ω 0 ⋅ u0 )2 ω 0 = ω0 ⋅ 1 − ξ 02 Dinamica Sismica delle Strutture 2.2 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere smorzate Ai fini pratici possiamo ipotizzare che U1 = A ⋅ e U2 = A⋅e −ξ ⋅ω ⋅t 2 −ξ ⋅ω ⋅t1 = A⋅e −ξ ⋅ω ⋅( t1 +TD ) U1 −ξ ⋅ω ⋅[ t1 − ( t1 +TD )] ξ ⋅ω ⋅TD =e =e U2 U1 δ = ln = ξ ⋅ ω ⋅ TD U2 δ ξ= 2⋅π Dinamica Sismica delle Strutture 2.2 Sistemi elastici (1-GDL) – Oscillazioni Libere smorzate OSCILLATORE ELEMENTARE Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale Consideriamo un oscillatore elementare, dotato di smorzamento viscoso, eccitato da una forzante con pulsazione armonica. P(t) u (t ) m k m uP(t) (t ) c,k c FI + FD + FE + p(t) = 0 && FI = −m⋅ u(t) forza d'inerzia & FD = −c⋅ u(t) forza smorzante FE = −k ⋅ u(t) forza di richiamo elastico p(t) = P0 ⋅ cos(Ω⋅ t) Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale Sostituendo otteniamo: .. . m ⋅ u + c ⋅ u + k ⋅ u = P0 ⋅ cos(Ω ⋅ t ) Dividiamo per la massa ed eseguiamo delle sostituzioni c . k P0 u + ⋅ u + ⋅ u = ⋅ cos(Ω ⋅ t ) m m m c = 2 ⋅ξ ⋅ω m k = ω2 m .. Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale Sostituendo otteniamo: P0 u + 2 ⋅ ξ ⋅ ω ⋅ u + ω ⋅ u = ⋅ cos(Ω ⋅ t ) m .. . 2 La soluzione dell ’ equazione può essere espressa mediante la sovrapposizione della soluzione dell’omogenea associata (ponendo la forzante pari a zero) e la soluzione particolare. Considerando solo quest’ultima e ipotizzando una forma della soluzione del tipo u p = U ⋅ cos(Ω ⋅ t − ϕ ) è possibile ottenere (scegliendo il massimo della funzione): P0 U= k (1 − r ) 2 2 1 + 4 ⋅ξ 2 ⋅ r 2 , con r = Ω ω Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale P0 U= k (1 − r ) 2 2 1 + 4 ⋅ξ 2 ⋅ r 2 c , con r = Ω ω Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale FI + FD + FE + P(t) = 0 && FI = −m⋅ u(t) forza d'inerzia & FD = −c⋅ u(t) forza smorzante FE = −k ⋅ u(t) forza di richiamo elastico P(t) = P0 ⋅ cos(Ω⋅ t) Soluzione dell’equazione del moto .. Soluzione dell’Omogenea Associata Soluzione Particolare Soluzione Transitoria Soluzione a Regime . m ⋅ u+ c ⋅ u+ k ⋅ u = 0 u p = U ⋅ cos(Ω ⋅ t − ϕ ) Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale Tempo di Assestamento Nel passaggio dalla fase transiente alla fase a regime, quando la frequenza propria del sistema è “abbastanza” vicina alla frequenza della forzante, è possibile confondere la transizione tra queste due fasi con una variazione della frequenza propria del sistema Dinamica Sismica delle Strutture 2.3 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Cosinusoidale OSCILLATORE ELEMENTARE Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante Periodica - Trasformare l’azione in serie di fourier: somma di infiniti termini armonici. - Soluzione particolare espressa come somma delle infinite soluzioni particolari (Sovrapposizione degli affetti) - Nella risposta verranno esaltate quelle componenti con frequenza prossima a quelle del sistema 2.5 Sistemi elastici (1-GDL) – Forzante qualsiasi - Analisi nel dominio del tempo: suddivisione dell’azione in impulsi infinitesimi con sovrapposizione degli effetti - Dominio delle frequenze: estensione della soluzione adottata per le forzanti periodiche: somma infiniti termini armonici - Integrazione numerica diretta dell’equazione differenziale: valida anche per sistemi non lineari 22 Dinamica Sismica delle Strutture 2. Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Si consideri un oscillatore elementare di massa m, rigidezza k e coefficiente di smorzamento viscoso c. x(t) = u(t) + xg(t) = spostamento assoluto . . . .. .. .. x(t) = u(t) + xg(t) = velocità velocità assoluta x(t) = u(t) + xg(t) = accelerazione assoluta Dato un sistema di riferimento inerziale fisso e rappresentata l’eccitazione sismica come uno spostamento orizzontale del suolo xg(t), il sistema oscillerà con uno spostamento relativo u(t) rispetto al terreno. Spostamento, velocità ed accelerazione assoluti del sistema sono espressi dalle relazioni in figura. Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Le forze in gioco sono: (i) la forza di richiamo elastico, (ii) la forza resistente viscosa e (iii) la forza di inerzia. Applicando il principio di D’Alambert, si ottiene l’equazione del moto del sistema: ∑ Fi = m&x& − cu& − ku = m&x& Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Riscrivendo l’accelerazione assoluta come somma dell’accelerazione relativa più l’accelerazione del terreno, e dividendo tutto per la massa, l’equazione del moto può essere riscritta nella forma: ω= &u& + 2 ⋅ ξ ⋅ ω ⋅ u& + ω2 ⋅ u = −x &&g k = pulsazione propria [rad/sec] m T= 2π = periodo naturale di vibrazione[sec] ω ξ= c = rapporto critico di smorzamento 2mω Il periodo naturale di vibrazione ed il rapporto critico di smorzamento sono caratteristiche dinamiche intrinseche del sistema (non dipendono dall’azione). Il periodo di vibrazione T rappresenta il tempo impiegato dalla struttura (non smorzata) per compiere un’intera oscillazione. Il rapporto critico di smorzamento ξ porta in conto le capacità dissipative in campo elastico del sistema. Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) • Per ξ > 1, la struttura disturbata dal suo stato di quiete (u(0)≠0), ritorna nella sua configurazione iniziale senza oscillazioni. • Per ξ < 1, il sistema, disturbato dal suo stato di quiete, oscilla con ampiezze decrescenti, con pulsazione e periodo pari a: ωD = ω ⋅ (1 − ξ 2 ) TD = T (1 − ξ 2 ) Per le strutture in c.a. e muratura si assumono comunemente rapporti critici di smorzamento intorno al 5%; per quelle in acciaio intorno al 2%. Da ciò si ricava che, per le strutture usuali, il termine (1-x2) risulta molto prossimo ad 1, per cui l’influenza dello smorzamento sui parametri caratteristici della risposta dinamica del sistema risulta trascurabile. Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) La soluzione dell’equazione del moto, assumendo ω=ωD, può essere scritta nella forma (integrale di Duhamel): 1 − ξω( t − τ ) & & u( t ) = − ∫ x g ( τ ) ⋅ e ⋅ senω(t − τ) ⋅ dτ ω derivando si ottiene: &u(t ) = − ∫ &x&g ( τ) ⋅ e − ξω( t − τ ) ⋅ cos ω(t − τ) ⋅ dτ − ξ ⋅ ω ⋅ u(t ) ed infine: &x& = −ω2 ⋅ u(t ) − 2ωξ ⋅ u& (t ) Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Determinato u(t), e nota la rigidezza k del sistema, è possibile definire, in ogni istante di tempo, una forza statica equivalente : Fs = k ⋅ u(t ) che applicata staticamente alla struttura produce gli stessi effetti (spostamenti, sollecitazioni, ecc.) calcolati risolvendo l’equazione del moto. La forza statica equivalente Fs può anche essere calcolata come prodotto fra la massa del sistema m ed un ’ accelerazione a(t) generalmente indicata con il termine di pseudoaccelerazione: Fs = k ⋅ u(t ) = m ⋅ ω ⋅ u(t ) = m ⋅ a(t ) 2 Analogamente si può definire una pseudovelocità v(t) pari a : v ( t ) = ω ⋅ u( t ) Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Quando lo smorzamento ξ è nullo, la pseudoaccelerazione coincide con l ’ accelerazione assoluta del sistema. Analogamente, quando lo smorzamento ξ è nullo, la pseudovelocità coincide con la velocità relativa del sistema: ≈v(t) u& (t ) = − ∫ &x&g ( τ) ⋅ e − ξω( t − τ ) ⋅ cos ω(t − τ) ⋅ dτ − ξ ⋅ ω ⋅ u(t ) &x& = −ω2 ⋅ u(t ) − 2ωξ ⋅ u& (t ) a(t) Dinamica Sismica delle Strutture 2.4 Sistemi elastici ad un grado di libertà (1-GDL) Quando lo smorzamento è abbastanza piccolo (0-20%), l’approssimazione continua a funzionare bene se si fa riferimento ai valori massimi della risposta(1), a patto che il periodo non sia troppo elevato: Confronto fra accelerazione e pseudoaccelerazione massima (1) Nell ’ istante in cui si verifica il massimo spostamento si ha la massima accelerazione e velocità nulla. Nell ’istante in cui si ha la massima velocità si ha spostamento circa nullo Dinamica Sismica delle Strutture 3. SPETTRI DI RISPOSTA Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta Generalmente non è necessario calcolare Fs in ogni istante di tempo, ma basta conoscere la massima forza agente sul sistema durante il sisma, essendo quella che indurrà le massime sollecitazioni: max s F = k ⋅u max = m ⋅a max da cui deriva il concetto di spettro di risposta elastico. Lo spettro di risposta elastico Se(T,x) è un diagramma che fornisce il valore massimo della risposta di sistemi elastici ad 1-GL in funzione del loro periodo proprio di vibrazione e del loro rapporto critico di smorzamento. Generalmente come parametri di risposta si utilizzano lo spostamento relativo, la pseudovelocità e la pseudoaccelerazione. Quindi, per una data eccitazione sismica, gli spettri di risposta elastici riassumono il comportamento di tutti i sistemi elastici ad 1-GL con periodo variabile fra 0 e ∞ e rapporto critico di smorzamento fissato. Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta ak-max aj-max sk-max ai-max sk(t) sj-max si-max Tk Tj Ti Figura tratta da: “Progetto sismico di strutture nuove in c.a. ai sensi dell’Ordinanza n. 3274”, a cura di R. Marnetto, L. Massa e M. Vailati Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta vmax3 vmax2 vmax1 Sd = vmax T1 , ξ T2 , ξ Sv = ω Sd T3 , ξ Sd/PGD Sa = ω2 Sd Sa/PGA 5 4 2% 15% 3 5% 20% 10% 25% 1.5 1.2 0.9 2 0.6 1 0.3 0 0 0 0.5 1 1.5 2 T (sec) T (sec) 0 0.5 1 1.5 2 Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta www.seismosoft.com/en/Download.aspx Componente E-W della registrazione di Gemona del terremoto del Friuli (1976) (a) Storia delle accelerazioni, velocità e spostamenti del terreno, (b) Spettro di risposta elastico delle pseudoaccelerazioni normalizzato rispetto all’accelerazione di picco del terreno, (c) Spettro di risposta elastico delle pseudovelocità normalizzato rispetto alla velocità di picco del terreno, (d) Spettro di risposta elastico degli spostamenti normalizzato rispetto allo spostamento massimo del terreno. Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta Componente E-W della registrazione di Sturno del terremoto Campano-Lucano (1980) (a) Storia delle accelerazioni, velocità e spostamenti del terreno, (b) Spettro di risposta elastico delle pseudoaccelerazioni normalizzato rispetto all’accelerazione di picco del terreno, (c) Spettro di risposta elastico delle pseudovelocità normalizzato rispetto alla velocità di picco del terreno, (d) Spettro di risposta elastico degli spostamenti normalizzato rispetto allo spostamento massimo del terreno. Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettri di risposta Componente vert. della registrazione di Sturno del terremoto Campano-Lucano (1980) (a) Storia delle accelerazioni, velocità e spostamenti del terreno, (b) Spettro di risposta elastico delle pseudoaccelerazioni normalizzato rispetto all’accelerazione di picco del terreno, (c) Spettro di risposta elastico delle pseudovelocità normalizzato rispetto alla velocità di picco del terreno, (d) Spettro di risposta elastico degli spostamenti normalizzato rispetto allo spostamento massimo del terreno. Dinamica Sismica delle Strutture Sa/PGA 3. Spettri di risposta T>>T T≈0 per valori del periodo prossimi a zero (strutture molto rigide) l’accelerazione massima del sistema tende a quella del terreno; per piccoli aumenti del periodo si ha una notevole amplificazione della accelerazione massima. Al 5% di smorzamento, l’amplificazione massima si attesta intorno a 2.5 nell’intervallo 0.2sec e 0.8 sec circa; per valori del periodo superiori a quelli predominanti del sisma (strutture flessibili) l’accelerazione massima del sistema tende rapidamente a zero. Dinamica Sismica delle Strutture Sd/PGD 3. Spettri di risposta T>>T c T≈0 per strutture rigide lo spostamento relativo del sistema risulta inferiore a quello del terreno, al limite tende a zero per periodi prossimi a zero; per strutture con periodo intermedio (nel caso in esame 1-2.5 sec) lo spostamento relativo del sistema risulta amplificato rispetto a quello del terreno; per strutture molto flessibili lo spostamento relativo del sistema tende a quello del terreno. Dinamica Sismica delle Strutture Sd/PGD Sa/PGA 3. Spettri di risposta all’aumentare dello smorzamento la risposta massima del sistema si riduce. L’entità di tale riduzione varia a seconda del periodo del sistema (e delle caratteristiche del sisma). Comunque, l’effetto tende a scomparire per T 0 e T ∞. Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Utilizzando lo spettro di risposta elastico è possibile ricondurre lo studio di un problema dinamico (determinazione dei massimi effetti prodotti dal sisma su una struttura) ad un problema statico: Fsmax = k ⋅ S De = m ⋅ ω2 ⋅ S De = m ⋅ S Ae Fsmax m ⋅ S Ae S Ae = = =C W W g Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Esempio 1: Analisi di un sistema ad 1-GL con spettro di risposta 1. Caratteristiche dinamiche del modello m, EJt = ∞ h EJp v F,v m = µ ⋅ L = 10 tsec2 / m EJp k= v&&g 30x50 12 ⋅ EJp k= 2 ⋅ 12 ⋅ EJp h3 = 3515 t/m h3 30x50 h = 4m L m = 2 tonsec2/m2 L=5m T = 2π ⋅ m = 0.33 sec k Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Esempio 1: Analisi di un sistema ad 1-GL con spettro di risposta 2. Forze statiche equivalenti m, EJt = ∞ EJp v EJp Sa (m/sec2) Fs h 10 9 8 7 Spettro elastico NI 6 (zona 1_suolo A) 5 4 x = 5% 3 2 PGA = 0.35g 1 0 v&&g 30x50 0 30x50 L 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 Periodo (sec) T = 0.33 sec ⇒ SAe = 8.58 m/sec2 SAe = 8.58 m/sec2 ⇒ Fsmax = m ⋅ SAe = 86 t Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Esempio 1: Analisi di un sistema ad 1-GL con spettro di risposta 3. Sollecitazioni massime Fsmax = 86 t m, EJt = ∞ EJp Tp Mp Np Np EJp Tp = Fsmax / 2 = 43 t Tp Tp Mp Mp Np Mpmax = Tp ⋅ h / 2 = 86 tm Np = (Fs ⋅ h − 2 ⋅ Mpmax ) / L = 34 t Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Esempio 2: Analisi di un sistema ad 1-GL con spettro di risposta g CLS= 2.5 ton/m3 1. Modello strutturale ECLS = 3x106 ton/m2 µ= 0.4 ton/m d=? Kiso=20 ton/m 5 6 6 xiso =10% F,v m, EJt = ∞ 2.5 0.5 EJpb Kiso xiso 1.5 0.75 v&&g 1 3 EJpa EJpa 30x30 30x50 30x60 k= 12 ⋅ EJp k ω= m h3 0.5 6 T= 2π ω Dinamica Sismica delle Strutture 3. Spettro di risposta Esempio 2: Analisi di un sistema ad 1-GL con spettro di risposta 2. Calcolo degli spostamenti massimi 0.5 ⋅1 ⋅ 6 ⋅ 2.5 2.5 ⋅ 5 ⋅ 0.5 ⋅ 2.5 + = 2.36ton sec2 / m 9.81 9.81 k1 = 4 ⋅ 20 = 80ton / m T1 = m2 = 2π k1 m1 = µ ⋅ 2L g = 6.28 80 2.36 = 1.078 sec 0.4 ⋅12 = 0.49ton sec2 / m 9.81 T 1 = 1.078 sec ⇒ SAe1 = 3.25 m/ sec2 ⇒ SDe1 = 0.0959 m T 2 = 0.052 sec ⇒ SAe2 = 4.67 m/ sec2 ⇒ SDe2 = 0.0003m Sa (m/sec2) m1 = S De = 10 9 S Ae ω2 8 7 6 12 ⋅ 3 ⋅ 106 ⋅ 0.34 12 12 ⋅ 3 ⋅ 106 ⋅ 0.3 ⋅ 0.53 12 12 ⋅ 3 ⋅ 106 ⋅ 0.3 ⋅ 0.63 12 k2 = + + = 7199ton/ m 5 3 3 3 3 3 3.75 4 3 T2 = 2π k2 m2 = 6.28 7199 0.49 2 = 0.052 sec 1 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 Periodo (sec) Dinamica Sismica delle Strutture 4. SISTEMI ANELASTICI Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici Sistema elastico non smorzato (c = 0) L’energia immessa dal sisma nella struttura (area abc), attraverso il moto del terreno, viene accumulata dal sistema sottoforma di energia elastica di deformazione e di energia cinetica. Durante il moto si verifica un continuo scambio fra le due forme di energia ed il sistema continua ad oscillare, attorno alla posizione originaria, con ampiezza costante. Sistema anelastico non smorzato (c = 0) Cerniera plastica All ’ atto dell ’ inversione del moto (raggiungimento dello spostamento massimo), solo parte dell ’ energia di deformazione accumulata (area cdef) si trasforma in energia cinetica (area efg), poiché la restante parte (area cdeg) è stata dissipata, sottoforma di calore, dalla cerniera plastica. Le oscillazioni del sistema risultano smorzate ed esso ritorna rapida-mente nella sua posizione di quiete. Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici Sotto certe ipotesi (...), oscillatore elastico ed oscillatore anelastico, aventi il medesimo periodo di vibrazione iniziale, esibiscono lo stesso spostamento massimo a seguito del sisma (umax). Medesime prestazioni (↔ livelli di sicurezza) sotto sisma possono essere ottenute facendo affidamento (i) su livelli di resistenza elevati (Fse_max), con oscillazioni in campo elastico della struttura o (ii) sulla capacità del sistema di subire escursioni in campo plastico dissipando energia (duttilità), ammettendo in tal caso livelli di resistenza molto più bassi (Fs_y). Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici La risposta sismica di sistemi anelastici può essere studiata seguendo due approcci diversi: 1. Considerando un sistema elastico equivalente: Keq m Ko Keq Wd ceq Ws && + ceq u& + k equ = − m&x&g mu umax ceq m ⋅ keq = Wd 2π ⋅ Ws keq = Fy u max 2. Utilizzando un modello non lineare per il legame costitutivo del materiale: Fs(u) m F c u && + cu& + Fs (u ) = − m&x&g mu Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari Fs (u ) && + 2ωξ ⋅ u& + u = − &x&g m ω= k m ξ= c 2mω Oscillatore semplice elasto-plastico soggetto ad azione sismica E’ facile dimostrare che la risposta dell’oscillatore elasto-plastico tende a coincidere con quella di un oscillatore identico ma a comportamento indefinitamente elastico, nell’ipotesi di: (i) sistema molto deformabile, (ii) sistema molto rigido. Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari sistemi molto deformabili sistemi molto rigidi (sia elastici che elasto-plastici) (sia elastici che elasto-plastici) 2 d 2xg d 2u d 2 x d 2u d x g x = xg + u ≈ 0 ⇒ u = −xg ⇒ 2 ≈ − 2 ⇒ 2 = 2 + ≈0 dt dt dt dt dt 2 Fsmax = m ⋅ S Ae = m ⋅ ω 2 ⋅ S De = m ⋅ umax → xgmax 4π 2 max 4π 2 max ⋅ u = − m ⋅ ⋅ xg T2 T2 T →∞ Fsmax → 0 2 d2x d xg x ≈ xg ⇒ 2 ≈ ⇒ u = x −xg ≈ 0 dt dt 2 u max → 0 Fsmax → m ⋅ &x&max g Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari Quanto detto finora, in aggiunta all’evidenza di numerosi studi di carattere numerico e sperimentale, consente di correlare la risposta (in termini di spostamento e forza massima) di un sistema elastico con la risposta di un sistema anelastico avente lo stesso periodo iniziale To. Bisogna distinguere tre casi: (1) Strutture che hanno un periodo iniziale To maggiore del periodo dominante del sisma (0.1sec < Tav < 0.3sec per terreni rigidi, Tav > 1sec per terreni molto soffici); (2) Strutture molto rigide, che hanno un periodo proprio iniziale To molto prossimo a zero; (3) Strutture che hanno un periodo proprio iniziale To nell’intorno del periodo dominante del sisma. Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari (1) To > Tav il massimo spostamento raggiunto dal sistema anelastico risulta mediamente uguale a quello raggiunto dal corrispondente sistema elastico ……. umax ≈ umax ≈ xmax a e g umax umax S a µ= ≅ e = De uy uy uy max Fsmax = k ⋅ SDe = m ⋅ S Ae ,e = k ⋅ ue Fs,y = k ⋅ uy ≅ SAa = Fsmax ,a m Fsmax ,e µ = Fs,y m = m ⋅ SAe µ = SAe µ …...e l’accelerazione spettrale pari a quella del sistema elastico divisa per la duttilità. Resta quindi definito un fattore di riduzione della forza R = m Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari (2) To ≈ 0 le accelerazioni massime raggiunte dai due sistemi (elastico ed anelastico) risultano all’incirca pari all’accelerazione massima del terreno……......……….. max &&max Fsmax ,a = Fs ,e = m ⋅ xg max s ,a F < Fs ,y umax = umax a e max s ,a F = Fs ,y SAa = S Ae umax k ⋅ uy = k ⋅ a = k ⋅ umax e µ umax = µ ⋅ umax a e ………...conviene progettare il sistema anelastico in modo che rimanga in campo elastico. Il fattore di riduzione della forza risulta quindi R = 1 Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari (3) To < Tav sistema elastico e sistema anelastico presentano stessa energia di deformazione in corrispondenza del rispettivo spostamento massimo…... ( )( 1 max Fs,e − Fs ,y ⋅ umax − uy e 2 Fsmax ,e Fs ,y umax = a ) umax = e uy µ umax e 2µ − 1 Fs ,y = ( Fs ,y ⋅ umax − umax a e ) umax µ= a uy Fs,e 2µ − 1 SAa = S Ae 2µ − 1 ………...Il fattore di riduzione della forza del sistema anelastico rispetto alla massima del sistema elastico risulta proporzionale alla radice quadrata della duttilità. Dinamica Sismica delle Strutture 4. Sistemi anelastici - Spettri di risposta non lineari R = 2µ − 1 SAe R →1 R=µ SAa Forze di progetto per un sistema anelastico Spettro elastico diviso per un fattore di riduzione della forza (R) funzione della duttilità della struttura e dipendente dal periodo di vibrazione iniziale del sistema. Dinamica Sismica delle Strutture 5. SISTEMI A PIÙ GRADI DI LIBERTA’ Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Le strutture tipiche dell’ingegneria civile non sono schematizzabili come semplici oscillatori elementari ad 1-GL. Nel caso, ad esempio, di edifici multipiano, con solai rigidi nel piano, è possibile concentrare le masse nei piani, assumendo come gradi di libertà dinamici gli spostamenti orizzontali, secondo due direzioni ortogonali, e la rotazione attorno all’asse verticale di ciascuna massa di piano. Il comportamento nello spazio di un edificio di N piani è descritto da 3N gradi di libertà dinamici, che si riducono ad N se si opera nel piano. Elemento fondamentale della dinamica dei sistemi elastici ad N-GL è la individuazione dei modi di vibrare del sistema, in numero pari al numero di gradi di libertà del sistema. In ciascun modo, tutte le masse oscillano con la medesima pulsazione ed in fase, mantenendo immutati i rapporti tra le ampiezze. La risposta di una struttura elastica ad una qualsiasi forzante esterna o perturbazione iniziale può comunque essere espressa attraverso una combinazione lineare di modi di vibrare. Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà (a) Schematizzazione di un edificio a 5 piani con solai rigidi nel piano (5-GL), (b) modello a masse concentrate, (c) modi di vibrare del sistema Modi di vibrare Analisi modale Richiami di Calcolo Matriciale Si definisce matrice (numerica) di ordine m x n un insieme di numeri ordinati in una tabella con m righe e n colonne. A11 A12 ... A1n A A A ... 22 2n A = 21 ... ... ... ... A A ... A m2 mn m1 se m ≠ n matrice rettangolare a1 a 2 a= ... am se n = 1 vettore se m = n matrice quadrata Richiami di Calcolo Matriciale Matrice diagonale A11 0 A= 0 ... 0 0 A22 0 0 0 A33 ... ... 0 0 0 0 ... 0 ... ... ... Ann ... ... Matrice identità 1 0 0 ... 0 0 1 0 ... 0 I = 0 0 1 ... 0 ... ... ... ... ... 0 0 0 ... 1 Matrice bandata A11 A12 0 ... 0 A A A ... 0 22 23 21 se A = A ij ji A = 0 A32 A33 ... 0 A si dice simmetrica ... ... ... ... ... 0 0 0 ... Ann Richiami di Calcolo Matriciale A=B se Aij = Bji A+B=C se Cij = Aij + Bji B = cA se A+B=B+A (A+B)+C=A+(B+C) Bij = cAij Dati A(mxn), B(mxn): B = AT se Bij = Aij ; se A è simmetrica AT=A La trasposta di AT di A si ottiene scambiando le righe con le colonne. Dati A(mxn), B(nxp), C(mxp) :C = AB se Cij = ΣA ik k Bkj Richiami di Calcolo Matriciale L ’ elemento Cij della matrice prodotto si ottiene sommando i prodotti degli elementi corrispondenti della i-esima colonna di A e della j-esima riga di B. Il prodotto tra due matrici A e B si può effettuare solo se il numero di colonne di A è uguale al numero di righe di B. A(BC) = (AB)C = ABC; A(B+C) = AB+AC; AB ≠ BA se simm AB = BA; AI = IA =A; (ABC)T=CTBTAT Richiami di Calcolo Matriciale A11 A12 A A 22 21 A = 0 A32 ... ... 0 0 0 ... A23 ... A33 ... ... ... 0 ... 0 A11 A12 0 A A22 21 0 A= ... ... ... An1 An2 Ann ... A1n ... A2n α = Σ(− 1) (A1i ... ... ... Ann A2 j A3k ...), i ≠ j ≠ k • La somma si estende a tutte le permutazioni; • α è l’ordine della permutazione. Se A = 0 la matrice A si dice singolare A11 A12 A= = A11 A22 − A21 A12 A21 A22 A11 A12 A13 A = A21 A22 A23 = A11 A22 A33 + A12 A23 A31 + A21 A32 A13 − A31 A32 A33 − A13 A22 A31 − A32 A23 A11 − A21 A12 A33 Richiami di Calcolo Matriciale Data A(nxn): si dice che A-1(nxn)è inversa di A se: ( ) A −1 A = AA−1 = I → A−1 Vale per il prodotto la regola: se: A = A11 A21 A11 −1 =A ( ABC ) −1 = C −1 B −1 A −1 1 A22 − A12 ⇒A =− A22 A − A21 A11 A12 A12 se: A = A21 A22 A31 A32 A11 0 0 se: A = ... A22 ... 0 0 −1 A22 A33 − A23 A32 1 A23 ⇒ A = A23 A31 − A21 A33 A A21 A32 − A22 A31 A33 A13 A13 A32 − A12 A33 A11 A33 − A13 A31 A12 A31 − A11 A32 0 1 / A11 0 ... 0 1 / A22 1 −1 ⇒A = ... ... ... A ... ... Ann 0 0 ... 0 A12 A23 − A22 A133 A13 A21 − A11 A23 A11 A22 − A12 A21 0 ... 0 ... ... ... 1 / Ann ... Richiami di Calcolo Matriciale A11 x1 + A12 x2 + ... + A1n xn = b1 A11 A x + A x + ... + A x = b 2 A 21 1 22 2 2n n 21 ⇒ ... ........................................... An1 x1 + An 2 x2 + ... + Ann xn = bn An1 A12 A22 ... An 2 ... A1n x1 b1 ... A 2 n x2 b2 = ... ... ... ... ... Ann xn bn Ax = b ⇒ A−1 Ax = A−1b ⇒ Ix = A−1b ⇒ x = A−1b Formulazione equazione del moto Formulazione delle equazioni del moto – Equilibrio f Ij + f Dj + f Sj = p j j = 1,..., n f I 1 f D1 f S 1 p1 ... + ... + ... = ... f f f p In Dn Sn n fI + fD + fS = p Formulazione equazione del moto .. .. .. f Ij = M j1 v1 + M j 2 v 2 + ... + M jn v n . . . .. fI = M v . f Dj = C j1 v1 + C j 2 v 2 + ... + C jn v n fD = C v f Sj = K j1v1 + K j 2 v2 + ... + K jn vn f S = Kv Formulazione delle equazioni del moto – Sistema equazioni differenziali .. .. . . M 11 v1 + ... + M 1n v n + C11 v1 + ... + C1n v n + K11v1 + ... + K1n vn = p1 ........................................................................................ ........................................................................................ M v.. + ... + M v.. + C v. + ... + C v. + K v + ... + K v = p nn n n1 1 nn n n1 1 nn n n n1 1 Formulazione equazione del moto Forma matriciale e comune M 11 ... ... M n1 .. ... M 1n v1 C11 ... ... ... ... + ... ... ... ... .. ... M nn v C n1 n .. . ... C1n v1 K11 ... ... ... ... + ... ... ... ... . ... C nn v n K n1 ... K1n v1 p1 ... ... ... ... = ... ... ... ... ... K nn vn p2 . M v + C v + Kv = p Equazione del moto - Definizioni p vettore dei carichi dinamici; pij carico dinamico corrispondente alla coordinata j; v vettore degli spostamenti; vj spostamento della coordinata j – esima; Formulazione equazione del moto . dv v= dt . vj = dv j dt d 2v v= 2 dt .. d 2v j vj = dt 2 .. M vettore della velocità; velocità della coordinata j-esima; vettore delle accelerazioni; accelerazione della coordinata j-esima; matrice di massa; Mji coefficiente di influenza di massa = forza corrispondente alla coordinata j dovuta ad una accelerazione unitaria della coordinata i; Formulazione equazione del moto C matrice di smorzamento; Cji coefficiente d ’ influenza di smorzamento = forza corrispondente alla coordinata j dovuta ad una velocità unitaria della coordinata i; K matrice di rigidezza; Kji coefficiente d’influenza di rigidezza = forza corrispondente alla coordinata j dovuta ad uno spostamento unitaria della coordinata i; Matrici di Rigidezza e di Flessibilità Matrice di Rigidezza Matrice di Flessibilità Rigidezza flessionale pilastri l3 1 f = = 12 EJl 3 k 12 EJ k= 3 l Spostamento o forza unitaria su v1 K11 = k + k = 2k K 21 = − K11 = −2k F21 = 1 /(1 / f + 1 / f ) = 1 /(2 K ) = f / 2 F11 = F21 + f / 2 = f Matrici di Rigidezza e di Flessibilità Matrice di Rigidezza Matrice di Flessibilità Spostamento o forza unitaria su v2 K 22 = 2k + 2k = 4k F22 = f / 2 K12 = −2k F12 = F22 = f / 2 k K = 2 − k k − k 2 f KF = − k 2k f Matrici 1 2 f − k F= 2 f 2k Dimostrazione K-1 = F, F-1 = K f 2kf − kf = f 2kf − 2kf kf − kf kf = − kf + 2kf 0 f f 0 k / k 0 1 0 = = =I kf 0 k / k 0 1 Matrice di Rigidezza con il metodo degli elementi finiti Struttura gradi di libertà - struttura gradi di libertà - elemento η1 =1⇒η(x) =ψ1(x) η 2 = 1 ⇒ η ( x) = ψ 2 ( x) η3 = 1 ⇒ η ( x) = ψ 3 ( x) η 4 = 1 ⇒ η ( x) = ψ 4 ( x) Matrice di Rigidezza con il metodo degli elementi finiti Funzione spostamento elemento ψ 1 ( x) = 1 − 3( x / s) 2 + 2( x / s) 3 ψ 2 ( x) = 3( x / s) 2 − 2( x / s) 3 ψ 3 ( x ) = x (1 − x / s ) 2 ψ 4 ( x) = ( x 2 / s)( x / s − 1) η ( x) = η1ψ 1 ( x) + η 2ψ 2 ( x) + η 3ψ 3 ( x) + η 4ψ 4 ( x) Matrice rigidezza elementi travi s Rij = ∫ EJψ i" ( x)ψ "j ( x)dx ; i = 1,....,4; j = 1,.....,4 ⇒ 0 3s 6 − 6 3s 2 Eo J o 2 EJ − 6 6 − 3s − 3s = = R= 3 ⇒ R R a b 3 s2 s 3s − 3s 2 s 2 lo 2 2s 2 3s − 3s s −3 3lo 3lo 3 3 − 3lo − 3lo 2 Eo J o − 3 Rc = 2 2 3 2lo lo 3lo − 3lo 4lo 2 2 3 l − 3 l 2 l 4 l o o o o −6 6 − 6 6 3lo − 3lo 3lo − 3lo 3lo − 3lo 2 2lo 2 lo 3lo − 3lo ; 2 lo 2 2lo Assemblaggio diretto K11 = Ra11 + Rb11 K12 = Ra13 K13 = Rb13 K 21 = Ra 31 K 22 = Ra 33 + Rc 33 K 23 = Rc 33 4 K 31 = Rb 31 K 32 = Rc 43 K 33 = Rb 33 + Rc 44 Assemblaggio con matrici posizionate 1 0 Pa = 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 Pb = 0 0 K= 0 0 Pc = 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 T P ∑ k Rk Pk k = a ,b ,c Matrice di Rigidezza della Struttura 12 2E J K = o3 o 3lo lo 3lo 3lo 6lo2 2lo2 3lo 2lo2 6lo2 0 0 0 0 1 0 0 1 Valutazione della matrice di Massa h = lo L = 2l o µa = µo µb = µo µ c = 10 µ o Masse concentrate – ripartizione masse nodi ma1 = mb1 = ma 2 = mb 2 = µ o lo / 2 I a1 = I b1 = I a 2 = I b 2 = µ o lo3 / 24 mc1 = mc 2 = 10 µ o lo I c1 = I c 2 = 10 µ o lo3 / 3 Valutazione della matrice di Massa ma1 + mc1 + mb1 + mc 2 M = 0 0 0 I a1 + I c1 0 = µ o lo 420 I b1 + I c 2 0 0 0 0 8820 0 2 1418 l 0 o 2 0 0 1418lo Masse consistenti – matrice di massa dell’elemento trave s P.L.V.: N ij = ∫ µψ j ( x)ψ i ( x)dx i = 1,.....,4; 0 54 22s 156 54 156 13s µs 22s N= 13s 4s 2 420 2 − 13 s − 22 s − 3 s 0 0 0 − 13s 0 − 22s 0 − 3s 2 0 4s 2 0 0 420 j = 1,.....4 Masse consistenti – elemento trave 54 22lo − 13lo 156 54 156 13lo − 22l o µ o lo 2 2 22lo Na = Nb = 13lo 4lo − 3lo 420 2 2 13 22 3 4 − − − l l l l o o o o 0 0 0 0 1080 880lo − 520lo 3120 1080 3120 520lo − 880l o µl 2 2 N c = o o 880lo 520lo 320lo − 240lo 420 2 2 − 520 l − 880 l − 240 l 320 l o o o o 0 0 0 0 0 0 0 ; 0 420 0 0 0 0 8400 Masse consistenti – assemblaggio M 11 = N a11 + N b11 + N c 35 M 12 = N a13 M 21 = N a 31 M 22 = N a 33 + N c 33 M 31 = N b 31 M 32 = N c 43 M 13 = N b13 M 23 = N c 34 M 33 = N b 33 + N c 44 Masse consistenti – Assemblaggio 1 0 Pa = 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 Pb = 0 0 0 M = 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 Pc = 0 0 1 T P ∑ k N k Pk k = a ,b ,c Masse consistenti – matrice massa struttura 22lo 8712 µ o lo 2 M = 22 l 324 l o o 420 22lo − 240lo2 22lo − 240lo2 324lo2 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Equazioni del moto per sistema non smorzato in oscillazioni libere: && + KU = 0 MU U(0) = U0 & (0) = U & U 0 0 k 11 m11 0 0 0 ... 0 ... 0 K= M= 0 0 ... 0 ... 0 0 0 m nn k n1 ... ... k 1n d1 (t ) ... ... ... ... U(t ) = ... ... ... ... ... ... k nn d ( t ) n Forma della soluzione (definizione di modo di vibrare): U(t) = Φ ⋅ z(t) &&z(t) ΦT KΦ =− T = −ω 2 z(t) Φ MΦ ΦT MΦ&&z(t)+ ΦT KΦz(t) = 0 &&z(t) + ω 2 z(t) = 0 z(t) = Asin(ω t + Φ) Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà (−MΦω 2 + KΦ)Asin(ω t + Φ) = 0 (K − ω M)⋅ Φ = 0 2 ΦT = [φ1 ... ... φn ] Le soluzioni dell’equazione del moto diverse da quella banale Φ = 0 sono tutte e sole quelle che soddisfano la relazione: K − ω2 M = 0 Equazione di grado “n” in ω Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà La soluzione del problema agli autovalori fornisce le pulsazioni dei modi di vibrare del sistema (ω ωj). Gli autovettori ad essi associati (Fj) rappresentano le forme modali del sistema, definite a meno di una costante. K−ω M = 0 2 ( ) 2π ωj → Tj = → K - ω2jM ⋅ Φ j = 0 j = 1,...n ωj E’ possibile dimostrare che gli autovettori associati a due pulsazioni distinte (wj ≠ wi) risultano ortogonali rispetto alla matrice delle masse e delle rigidezze, cioè: Φ Ti MΦ j = 0 ΦT MΦ,ΦT KΦ → diagonali Φ Ti KΦ j = 0 In conclusione si può affermare che il moto libero di un sistema non smorzato ad n g.d.l., si può ottenere sovrapponendo n oscillazioni armoniche di frequenza ω1, ... , ωn; ad ogni frequenza è associata una “forma” del moto di oscillazione (detta modo) e definita dall’autovettore Φk, corrispondente all’autovalore ω2k . Il moto libero di un sistema si decompone quindi in n modi, ciascuno oscillante con diversa frequenza (la frequenza del modo). Poiché ciascuna delle componenti modali del moto zk (t) è definita a meno di due costanti (l’ampiezza Ak e la fase φk), l’intero moto è definito a meno di 2n parametri, che si possono determinare imponendo le condizioni iniziali della posizione u(0) . e della velocità u(0) del sistema. 85 Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio 1: struttura intelaiata a tre piani, con impalcati rigidi e pianta quadrata Modello 2D (3-GL) Modello 3D (9GL) Modello 3D_dirX (3GL) Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà La soluzione dell ’ equazione del moto di un sistema ad N-GL può comunque essere espressa come combinazione lineare dei modi di vibrare del sistema: n U( t ) = ∑ Φ i ⋅ y i ( t ) i =1 le funzioni del tempo yi(t) rappresentano le incognite del problema e vengono dette coordinate principali. Sostituendo l’espressione della soluzione nelle equazioni del moto: && + KU = 0 MU ∑ [M ⋅ Φ i ⋅ &y& i + K ⋅ Φ i ⋅ y i ] = 0 n i =1 Premoltiplicando per Fi e sfruttando la proprietà di ortogonalità: Φ Tj ⋅ M ⋅ Φ i ⋅ &y& i + Φ Tj ⋅ K ⋅ Φ i ⋅ y i = 0 ……...… Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà …..…..ponendo quindi: m*j = ΦTj ⋅ M ⋅ Φi k *j = ΦTj ⋅ K ⋅ Φi si ottiene: m*j ⋅ &y& j + k *j ⋅ y j = 0 ovvero: &y& j + ω2j ⋅ y j = 0 essendo ω2j = k *j m*j il quadrato della pulsazione del j-mo modo di vibrare del sistema. Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Introducendo i modi di vibrare si è trasformata l’equazione del moto da un sistema di equazioni differenziali accoppiate ad un sistema di “n” equazioni differenziali indipendenti (una per ogni modo), ad un solo grado di libertà yj(t): &y& j + ω2j ⋅ y j = 0 j = 1,...n && + KU = 0 MU Determinate le n coordinate principali yj(t), la risposta totale del sistema si ottiene sfruttando il principio di sovrapposizione degli effetti : n U( t ) = ∑ Φ i ⋅ y i ( t ) i =1 Da un punto di vista operativo, ciò corrisponde a vedere la struttura come un insieme di n sistemi ad 1-GL che concorrono, in misura diversa, a definire la risposta totale del sistema. Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà I contributi dei modi di vibrare alla risposta totale del sistema non sono tutti uguali. Generalmente, il contributo è maggiore per i modi con periodo di vibrazione alto, diminuendo progressivamente per i modi con periodo di vibrazione basso. Generalmente, quindi, non è necessario portare in conto tutti quanti i modi per determinare, con sufficiente approssimazione, la risposta totale della struttura. Al limite, se il primo modo risulta essere preponderante sugli altri, è possibile approssimare il comportamento di un sistema ad N-GL con quello di un sistema ad 1-GL, avente periodo pari a quello del primo modo di vibrare della struttura. Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà In presenza di sisma: && + CU & + KU = −M ⋅ R ⋅ x && g MU c11 ... C= ... cn1 ... ... ... ... ... c1n ... ... = α ⋅M + β⋅K ... ... α , β = f ( ω1 ,ω2 ,ξ1 ,ξ 2 ) ... cnn C = matrice di smorzamento viscoso x&&g = storia delle accelerazioni del terreno (accelerogramma) R = vettore di trascinamento, che fornisce i coseni direttori dei gradi di libertà rispetto alla direzione dell’azione sismica Problema 2D (sisma_dirX) Problema 3D (sisma_XY) Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esprimendo la soluzione dell’equazione del moto come combinazione dei modi di vibrare del sistema(*): (*) n U( t ) = ∑ Φ i ⋅ y i ( t ) i =1 I modi di vibrare sono una caratteristica intrinseca del sistema, non dipendono dall ’ azione: restano quelli calcolati in oscillazioni libere è possibile disaccoppiare le equazioni del moto: && + CU & + KU = −M ⋅ R ⋅ x && g MU &y&j + 2 ⋅ ξ j ⋅ ω j ⋅ y& j + ω2j ⋅ y j = −π j ⋅ &x&g Il termine pj viene detto coefficiente di partecipazione modale e misura l ’ importanza di ciascun modo alla risposta totale del sistema. Il coefficiente di partecipazione modale si esprime come: πj = Φ Tj ⋅ M ⋅ R Φ Tj ⋅ M ⋅ Φ j Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà La soluzione di ciascuna delle n equazioni del moto: &y& j + 2 ⋅ ξ j ⋅ ω j ⋅ y& j + ω 2j ⋅ y j = −π j ⋅ &x& g si ottiene dalla soluzione dell’equazione del moto dell’oscillatore elementare: && j + 2 ⋅ ξ j ⋅ ω j ⋅ u& j + ω2j ⋅ u j = − x && g u amplificata del fattore pj: y j (t ) = π j ⋅ u j (t ) Il vettore dei gradi di libertà del sistema, al j-mo modo, risulta quindi: U j (t ) = Φ j ⋅ y j (t ) = π j ⋅ Φ j ⋅ u j (t ) Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà La soluzione totale è sovrapposizione dei contributi modali: n ~ U(t) = ∑ π j ⋅ Φ j ⋅ uj (t) = Φ ⋅ Z j=1 φ11 ~ ... Φ= ... n φ1 ... ... φ1n ... ... ... ... ... ... ... ... φnn y1(t) ... Z(t) = ... y ( t ) n E’ possibile quindi definire “n” sistemi di forze statiche equiv.: pseudoaccelerazione ~ ~ ~ ~ Fs (t) = K ⋅ U(t) = K ⋅ Φ ⋅ Z(t) = K ⋅ Φ ⋅ π j ⋅ y j (t) = M ⋅ Φ ⋅ ω2j ⋅ π j ⋅ y j (t) = M ⋅ Φ ⋅ π j ⋅ a j (t) spostamento con cui ricavare, tramite analisi statica, reazioni e sollecitazioni agenti nella struttura al generico istante di tempo t, per ciascun modo di vibrare. 1° modo 2° modo 3° modo 4° modo 5° modo Distribuzione schematica delle forze statiche equivalenti associate ai diversi modi Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Ad esempio, il taglio totale alla base di un edificio multipiano è pari alla somma delle forze statiche equivalenti relative agli “n” modi: n n (RT ⋅ M ⋅ Φ j )2 j=1 (ΦTj ⋅ M ⋅ Φ j ) Vb (t) = ∑ f (t) = R ⋅ Fs (t) = ∑ i=1 i s T forza al piano i-mo n ~ ⋅ ω2 ⋅ u (t) ⋅ ω ⋅ u j (t ) = ∑ m j j j 2 j j=1 Il termine: (Φ ⋅ M⋅ R) ~ mj = (Φ ⋅ M⋅ Φj ) T j T j 2 (*) tutti gli n modi n m<n j= 1 j= 1 ~ =M ∑m j tot solo i primi m modi ~ = α⋅M ∑m j tot α < 1 α min ≈ 0.8 ha le dimensioni di una massa ed è solitamente indicato come massa efficace della struttura al modo j-mo, poiché può essere interpretato come la quota parte della massa totale della struttura eccitata dal j-mo modo di vibrare. (*) se si sono normalizzati i modi di vibrare ( Φ Tj ⋅ M ⋅ Φ j )= 1 Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Se non si è interessati al comportamento nel tempo del sistema, ma solo alla risposta massima, si può utilizzare lo spettro di risposta. Ad esempio, il vettore dei massimi spostamenti relativi ed il massimo taglio alla base, in corrispondenza del j-mo modo, risultano: U j (t ) = π j ⋅ Φ j ⋅ u j (t ) Umax = Φ j ⋅ π j ⋅ SDe (Tj , ξ j ) j ~ ⋅ a (t ) Vbj (t ) = m j j ~ ⋅ S (T , ξ ) Vbjmax = m j Ae j j Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà I massimi modali sono in valore assoluto. Inoltre, essi non sono contemporanei fra loro. Pertanto, la risposta globale del sistema non può essere ottenuta semplicemente sommando i massimi modali dedotti con lo spettro di risposta. Si ricorre a tecniche di combinazione modale derivanti da analisi probabilistica: SRSS E = (Si Ei2)1/2 se (Ti-Tj)/Ti > 0.1 CQC E = (SiSj rij Ei Ej)1/2 se (Ti-Tj)/Ti ≤ 0.1 E è il valore totale della componente di risposta sismica Ei è il valore della medesima componente dovuta al modo i Ej è il valore della medesima componente dovuta al modo j rij = (8x2 (1 + bij) bij3/2) / ((1 - bij2)2 + 4x2bij(1 + bij)2) x è il coefficiente di smorzamento viscoso equivalente bij è il rapporto tra le frequenze dei modi i-j (bij = wi/wj). Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Analisi modale con spettro di risposta di un edificio multipiano Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio 1: struttura intelaiata ad N piani: influenza sui modi di vibrare della regolarità della struttura in pianta Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio 2: struttura intelaiata ad N piani: influenza sui modi di vibrare della struttura di irregolarità in pianta conseguenti ad una non coincidenza fra centro di massa e centro di rigidezza Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio 3: struttura intelaiata ad N piani: influenza sui modi di vibrare della struttura di irregolarità in pianta conseguenti ad una non coincidenza fra centro di massa e centro di rigidezza Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 1. Modello strutturale, matrici di massa e di rigidezza m, EJt = ∞ h = 4m v1 m=1 h h EJp K = 900 ton/m EJp m, EJt = ∞ EJp tonsec2/m v2 F,v EJp k= v&&g UT = {v1 v2 } m 0 M= 0 m RT = {1 1} 12 ⋅ EJp h3 2k − 2k K= − 2 k 4 k Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 2. Calcolo autovalori e autovettori 2k − λm − 2k K − λ ⋅M = = m2 ⋅ λ2 − 6 ⋅ k ⋅ m ⋅ λ + 4 ⋅ k 2 = 0 4k − λm − 2k λ = (3 ± 5 ) ⋅ (k m) ⇒ λ 1 = 0.763 ⋅ (k m), λ 2 = 5.236 ⋅ (k m) ω1 = 0.87 ⋅ k m = 26.1rad/sec ⇒ T1 = 2π 26.1 = 0.24 sec ω2 = 2.29 ⋅ k m = 68.7 rad/sec ⇒ T2 = 2π 68.7 = 0.09 sec (2k − 0.763k) ⋅ v1 − 2k ⋅ v2 = 0 ⇒ Φ1T = {1 0.619} (2k − 5.236k) ⋅ v1 − 2k ⋅ v2 = 0 ⇒ Φ2T = {− 0.619 1} Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 3. Normalizzazione autovettori 1 0 1 T Φ ⋅ M ⋅ Φ1 = {1 0.619}⋅ ⋅ = 1.383 ⇒ Φ1N = {0.85 0.526} 0 1 0.619 T 1 1 0 − 0.619 T Φ2T ⋅ M ⋅ Φ2 = {− 0.619 1}⋅ ⋅ = 1.383 ⇒ Φ2N = {− 0.526 0.85} 0 1 1 1° modo 2° modo Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 4. Coefficienti di partecipazione modale 1 0 1 π1 = Φ1T ⋅ M ⋅ R = {0.85 0.526}⋅ ⋅ = 1.376 0 1 1 1 0 1 π2 = Φ ⋅ M ⋅ R = {− 0.526 0.85}⋅ ⋅ = 0.323 0 1 1 T 2 π12 + π22 = 2 ⇔ Mtot Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta Sa (m/sec2) 5. Risposta massima modale 10 T1 = 0.24 sec ⇒ SA1 = 8.58 m/sec2 9 8 7 Spettro elastico NI 6 (zona 1_suolo A) T2 = 0.09 sec ⇒ SA2 = 6.52 m/sec2 5 4 x = 5% 3 2 PGA = 0.35g 1 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 Periodo (sec) && max = π ⋅ S ⋅ Φ = 9.89 m/sec2 U 1 1 A1 1 6.12 && max = π ⋅ S ⋅ Φ = − 1.1 m/sec2 U 2 2 A2 2 1.79 Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 6. Forze statiche equivalenti 9.89 F1max = M ⋅ v1max = ton 6.12 max 2 F = M⋅ v max 2 − 1.1 = ton 1 . 79 1.1 9.89 6.12 1.79 1° modo 2° modo Dinamica Sismica delle Strutture 5. Sistemi elastici a più gradi di libertà Esempio: Analisi di un sistema a 2-GL con spettro di risposta 7. Effetti (sollecitazioni, reazioni, ecc.) massimi max b1 V V max 1 = R ⋅F T max 2 9.89 = {1 1}⋅ = 16.01ton 6.12 SRSS 2 max 2 Vbmax = (Vbmax ) + ( V 1 b2 ) − 1.1 = {1 1}⋅ = 0.69 ton 1.79 9.89 T max { } Mbmax = H ⋅ F = 8 4 ⋅ = 103.6 tm 1 1 6.12 16.03 ton SRSS 2 max 2 Mbmax = (Mbmax ) + ( M 1 b2 ) = − 1.1 T max { } = ⋅ = ⋅ Mbmax H F 8 4 = −1.64 tm 2 2 1.79 = max b2 = R ⋅F T 103.61tm Dinamica Sismica delle Strutture 5. SISTEMI CONTINUI Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Vi sono casi in cui non è possibile individuare masse ed elasticità concentrate in numero finito (sistemi a n GL) e occorre fare riferimento a modelli continui. TRAVE DEFORMABILE A TAGLIO v(x, t) p(x, t) dx dv p(x, t) T T+ X dx m(X), As(X), Rigidezza tagliante: .. G Ft = m(x) v(x,t) dx Ks(x) = G As(x) Per piccoli spostamenti: g = dv / dx = v’(x, t) da cui: T(x) = -G As(x) v’ (x, t) ∂T ∂x Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Per la scrittura dell ’ equazione del moto si impone l ’ equilibrio alla traslazione verticale: ∂T .. dx − m( x)v( x, t )dx + p ( x, t )dx = 0 T −T − ∂x ∂ m( x)v( x, t ) − [K s ( x)v' ( x, t )] = p( x, t ) ∂x .. Nel caso di travi a sezione costante: .. mv..( x, t ) − K s v' ' ( x, t ) = p ( x, t ) Nel caso di oscillazioni libere, ponendo: si ottiene quindi: .. v( x, t )dx − cs2 v' ' ( x, t ) = 0 cs = Ks m dove cs ha dimensioni di una velocità. Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui TRAVE DEFORMABILE A SFORZO ASSIALE n(x, t) dx u(x, t) N n(x, t) N+ X ∂N ∂x dx m(X), A(X), .. E Ft = m(x) u(x,t) dx Rigidezza estensionale: KN(x) = E As(x) è pari allo sforzo N che produce una deformazione e unitaria Per piccoli spostamenti: e = du / dx = u’(x, t) da cui: N(x) = EAs(x) u’ (x, t) Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Per la scrittura dell ’ equazione del moto si impone l ’ equilibrio alla traslazione orizzontale: ∂N .. N−N− dx − m( x)u ( x, t )dx + n( x, t )dx = 0 ∂x ∂ m( x)u ( x, t ) − [K N ( x)u ' ( x, t )] = n( x, t ) ∂x .. Nel caso di travi a sezione costante: .. mu ( x, t ) − K N u ' ' ( x, t ) = n( x, t ) Nel caso di oscillazioni libere, ponendo: si ottiene quindi: .. u ( x, t )dx − c N2 u ' ' ( x, t ) = 0 cN = KN m Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui l’equazione del moto è formalmente identica per entrambi le condizioni: .. TAGLIO v( x, t )dx − c v' ' ( x, t ) = 0 2 s .. SFORZO ASSIALE u ( x, t )dx − c N2 u ' ' ( x, t ) = 0 La soluzione si ottiene per separazione delle variabili, ponendo: v(x,t) = f(x) y(t) Da cui: .. f(x) y(t) – c2 f’’(x) y(t) = 0 .. φ ' ' ( x) y (t ) c = = −ω 2 φ ( x) y (t ) 2 La costante w deve essere necessariamente negativa altrimenti la soluzione non è accettabile perché divergente. Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui La soluzione dell’equazione nelle incognite x e t viene ricondotta ala soluzione delle seguenti due equazioni differenziali: φ ' ' ( x) + ω2 c2 φ ( x) = 0 Risposta in spostamento (x) &y&(t ) + ω 2 y (t ) = 0 Risposta nel tempo (t) Trattandosi di equazioni differenziali lineari del secondo ordine e a .. coefficienti costanti, ponendo g=w/c, si ottengono le seguenti soluzioni: f(x) = A1sin(gx) + A2cos(gx) y(t) = B1sin(wt) + B2cos(wt) Condizioni al contorno: y(0) = y0 . . y(0) = y0 B1 = y& (0) ω ; B2 = y (0) Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Mensola deformabile a taglio x L Si analizza la risposta al variare di x fornita dall’equazione: φ(x) = A1sin(gx) + A2cos(gx) Le costanti Ai si ricavano dalle seguenti condizioni: φ(0) = spostamento nullo all’incastro φ’(L) = taglio nullo all’estremo libero (T(L)=-GAsφ’(L)y(t)) Il sistema ammette infinite soluzioni, cioè sono infiniti i valori di Ai che soddisfano le assegnate condizioni al contorno Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Mensola deformabile a taglio Dalla condizione φ(0) = 0 si ottiene A2 = 0 Considerado che: φ’(x) =g A1 cos(gx) φ’(L)= g A1 cos(gL) = 0 Se si esclude il caso banale di assenza di moto A1 = 0, la precedente condizione è verificata, qualunque sia il valore di A1, per: gL = (2j -1) π/2 gj = (2j -1) π/2L Esistono pertanto infinite soluzioni, ottenibile al variare di j, conseguenza del fatto che il sistema continuo possiede infiniti gradi di libertà, che assumono la forma φ(x) = A1sin(gx) + A2cos(gx) Con la costante A1j arbitraria π φ j ( x) = A1 j sin (2 j − 1) x 2L Dinamica Sismica delle Strutture 6. Sistemi continui Mensola deformabile a taglio π φ j ( x) = A1 j sin (2 j − 1) x 2L Fornisce le infinite forme modali o autofunzioni possedute dal sistema Ricordando che gj = ωj / cs si ottengono anche i valori delle infinite pulsazioni ωi e degli infiniti periodo di vibrare Tj: ω j = (2 j − 1) Tj = πcs 2L 2π ωj → ω j = (2 j − 1) → Tj = 4L (2 j − 1) π 2L m Ks Ks m