RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI

CONSORZIO
DI
M - PRG.
18.01
Rev. 1
del
08.02.2011
BONIFICA DELL’EMILIA CENTRALE
CORSO GARIBALDI N. 42 42121 REGGIO EMILIA - WWW.EMILIACENTRALE.IT - [email protected]
TEL. 0522443211 FAX 0522443254
CF 91149320359
PROGETTO:
INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA' DEL NODO IDRAULICO DI MONDINE IN COMUNE DI
MOGLIA (MN) GRAVEMENTE DANNEGGIATO DAGLI EVENTI SISMICI DEL MAGGIO 2012:
CHIAVICA EMISSARIA DI MONDINE: NUOVA CHIAVICA
Importo:
Ente finanziatore:
Regione Emilia Romagna – Commissario Delegato emergenza
sisma
€ 3.000.000,00
Tipologia Progetto
Fattibilità
Preliminare
Definitivo
Esecutivo
X
Riferimento legislativo
Comune
Ordinanza n°47 /2014
intervento opere pubbliche n.257
Moglia (MN)
Progettazione generale: Ing. Matteo Giovanardi
ALLEGATI:
Allegato n°:
Progettazione paesaggistica: Dott. Aronne Ruffini
Titolo:
Progettazione idraulica e idrogeologica: Ing. Elena Mocci
36
RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO
Progettazione impianti elettrici: P.I. Mauro Bigliardi
Coordinatore per la sicurezza: Geom. Enrico Gabbi
Tavola n°:
Oggetto:
Consulenza architettonica: Arch. Stefano Gorni Silvestrini
Consulenza paesaggistica: Arch. Chiara Visentin
Consulenza ambientale: Dott. Paolo Vincenzo Filetto
Consulenza geologica per la cava: Dott.ssa Claudia Borelli
Scala:
Consulenza geologica: Dott. Mario Mambrini
Consulenza archeologica: Dott.ssa Barbara Sassi
Collaboratori:
Geom. Riccardo Nicolini
Geom. Ennio Montanari
Dott. Fabrizio Gozzi
P.I. Giuseppe Rossi
Il Responsabile del Procedimento:
Ing. Paola Zanetti
Area progettazione:
Codice Progetto:
Codice CUP:
155-12- 03
Codice CIG:
G24B13000220002
Revisione progetto - elaborati
Data Rev.
Rev.
Data Progetto:
UNI EN ISO 9001:2008
Descrizione
Redatto
Aggiornamento:
UNI EN ISO 14001:2004
OHSAS 18001:2007
Verificato
Mondine Chiavica
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI - RELAZIONE TECNICA
INDICE GENERALE
1.1
OGGETTO E DESCRIZIONE INTERVENTO ......................................................................... 2
1.2
DATI DI PROGETTO.............................................................................................................. 2
1.3
TIPOLOGIA IMPIANTO .......................................................................................................... 3
1.4
QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE ............................................................................. 4
1.4.1 Quadro elettrico generale chiavica emissaria - QECH .........................................................4
1.4.2 Quadro elettrico comando paratoie – QECH2 .....................................................................7
1.5
IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE ........................................................................................... 10
1.5.1 Linee in cavo BT ............................................................................................................... 11
1.5.2 Circuiti trasmissione dati ................................................................................................... 12
1.6
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DEI LOCALI ....................................................................... 14
1.6.1 Impianto di illuminazione d’emergenza.............................................................................. 15
1.6.2 Impianto illuminazione esterna .......................................................................................... 16
1.7
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE ......................................................................................... 17
1.8
IMPIANTO DI TERRA .......................................................................................................... 21
1.9
PROTEZIONE DELLA STRUTTURA DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE ....................... 23
1.10 SISTEMA DI TELECONTROLLO REMOTO ......................................................................... 23
1.11 NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER L’ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI
ELETTRICI ....................................................................................................................................... 27
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1.1
Oggetto e descrizione intervento
Oggetto dell'intervento è la realizzazione degli impianti elettrici e speciali relativi alla Chiavica
Emissaria presente nel dodo idraulico di Mondine, Via Argine Secchia, in comune di Moglia
(MN).
L’intervento di cui alla presente sezione del progetto prevede la costruzione di un nuovo
fabbricato a fiume con funzione di chiavica emissaria siccome quella esistente si ritiene non
essere più idonea in merito alle condizioni di sicurezza e risposta sismica delle strutture.
L’intervento prevede quindi la realizzazione di quattro paratoie piane a strisciamento di
dimensioni che verranno specificate in dettaglio in fase di progettazione esecutiva, tutte
quante azionate da attuatori elettrici.
Gli impianti previsti nel presente appalto saranno tutti quelli necessari a rendere il complesso
Chiavica Emissaria esistente e nuovo manufatto a fiume, finito e funzionante, ovvero:
 Impianto illuminazione ordinaria e d’emergenza;
 Impianto forza motrice e prese di corrente;
 Impianti elettrici al servizio degli impianti meccanici;
 Impianto di distribuzione e quadri elettrici a servizio delle utenze;
 Impianti speciali (telecontrollo per gestione remota);
 Impianto di terra e protezione della struttura contro le scariche atmosferiche;
1.2
Dati di progetto
In bassa tensione 400V, 3F+N, 50Hz da cabina elettrica
- Tipo di alimentazione
consorziale posta in prossimità dell’impianto idrovoro
- Sistema di distribuzione
TN-S
- Corrente di corto circuito
sul quadro elettrico generale chiavica  6 kA
sui quadri elettrici di zona  6 kA
400V  4%
- Tensione di distribuzione
Potenza disponibile
50kW (dimensionamento della colonna montante)
- Fattore di potenza
maggiore di 0,9
- Caduta di tensione
4% dalla fornitura all'utilizzatore finale
- Grado di protezione degli involucri
Idoneo al luogo d’installazione, non inferiore a IP4X
- portata dei conduttori:
Secondo tabelle UNEL.
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N.B.
Nell’esecuzione degli impianti elettrici si dovrà tenere presente che gli impianti
realizzati all’aperto, in zone non delimitate potranno essere raggiunti da
personale non addestrato. Nell’esecuzione dell’impianto si dovranno pertanto
prendere tutti i provvedimenti necessari per limitare qualsiasi possibilità di
guasto e/o danno che possa creare situazioni di pericolo per i presenti,
adottando
un
gradi
IP
idoneo
e
manutentando
periodicamente
le
apparecchiature.
1.3
Tipologia impianto
L'impianto elettrico di alimentazione della chiavica emissaria a fiume verrà derivato dal
quadro servizi ausiliari dell'impianto idrovoro di scolo. I circuiti dovranno essere considerati
come un sistema TN-S di bassa tensione 400V 3F+N, di potenza nominale pari a 50kW.
Mediante cavidotto interrato posato sotto lo stradello di accesso all'impianto monumentale, si
prevede di realizzare il collegamento elettrico, che sarà appositamente dimensionato e
verificato in fase di progettazione elettrica esecutiva.
All'interno della chiavica emissaria storica esistente, verranno alloggiati i quadri elettrici delle
apparecchiature di movimentazione delle paratoie, esistenti e nuove. Infatti nell'ambito dei
lavori verranno realizzate due nuove paratoie esterne al fabbricato storico in modo tale da
creare un nuovo oggetto completamente antisismico e rispondente ai requisiti di sicurezza
richiesti dalle norme per strutture di questa tipologia. Le nuove paratoie, previste a progetto
architettonico, due, verranno azionate e controllate da due attuatori elettromeccanici.
Dovranno pertanto essere previste tutte le apparecchiature necessarie per il relativo
azionamento e controllo, compreso quadri comando e cavi di collegamento che verranno
dimensionati una volta definita con precisione la potenza elettrica degli attuatori.
Sempre nella zona delle due nuove paratoie dovrà essere prevista una illuminazione
normale e di emergenza del fabbricato oltre che ai collegamenti elettrici di tutti gli apparati di
controllo, quali, attuatori, finecorsa, sensori di posizione delle porte vinciane, misuratori di
livello per Secchia. All'interno della chiavica emissaria storica dovranno invece essere
verificati, a cura della Ditta esecutrice dei lavori, gli impianti esistenti e successivamente
adeguati. Tale fabbricato verrà dotato di sistema di telecontrollo generale, come descritto in
apposito paragrafo a seguire.
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In relazione ai dati del progetto, le caratteristiche dell’edificio e le destinazioni d’uso dei
locali, non saranno considerati come "ambiente a maggior rischio in caso di incendio” come
indicato nell'allegato A alla sezione 751.03.1 della norma CEI 64-8 parte 7 e successive
modifiche, siccome la struttura in progetto è dimensionata per un numero massimo di
occupanti inferiore a 25 e considerando l’insussistenza di un carico di incendio rilevante. Gli
impianti elettrici saranno realizzati n esecuzione a vista sia all’interno della chiavica
emissaria esistente in muratura, sia nella zona delle nuove paratoie, oggetto di
elettrificazione nell’ambio della realizzazione della nuova chiavica emissaria.
1.4
Quadri elettrici di distribuzione
Per quanto riguarda i quadri elettrici, verranno utilizzati da personale addestrato, ma si
considerano cautelativamente come ambienti domestici o similari, e dove applicabile, si
utilizzano apparecchiature rispondenti alla norma CEI 23-51.
1.4.1
Quadro elettrico generale chiavica emissaria - QECH
Come indicato nello schema a blocchi di FM allegato al presente progetto in apposito
elaborato grafico, sarà prevista la fornitura di alimentazione di energia elettrica in derivazione
dal quadro QAUX1 collocato all’impianto idrovoro.
La linea di alimentazione da QAUX1 servirà direttamente il quadro QECH in chiavica
emissaria mediante cavo elettrico unipolare in corda FG7R 0.6/kV, posa interrata in
tubazione PVC corrugata flessibile doppia parete posta a profondità idonea.
All’interno della chiavica emissaria esistente verrà collocato il quadro elettrico generale di
alimentazione della chiavica emissaria, denominato QECH, da posizionare a parete.
Il quadro dovrà essere realizzato con carpenteria metallica in acciaio Zincato e verniciato
avente le seguenti caratteristiche dimensionali:
-Tensione Nominale: 400 V
-Corrente Nominale: 125 A
-Tenuta al corto circuito: 16 kA
-Frequenza nominale: 50 Hz
-Grado di protezione: IP44 (IP2X interno)
-Dimensioni indicative (hxlxp): 1800x600x250 mm
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-Arrivo linea alimentazione: Basso
-Uscita cavi: Basso
-Accesso: Anteriore
-Colore verniciatura: RAL 7035 Bucciato
-Ventilazione: Naturale
Il quadro QECH dovrà essere completo di tutte le apparecchiature di protezione
sezionamento e comando, barrature, amperometri, voltmetri e strumentazione secondo lo
schema elettrico allegato.
Il quadro dovrà essere equipaggiato con analizzatori di rete da fronte quadro 96x96 IP65 con
display retro illuminato, tasti funzione frontali, porta di comunicazione RJ45 protocollo
Modbus TCP.
Grandezze misurate:
Tensione, corrente, Potenze (kW kVAR kVA), FdP, Frequenza, Valori Min/Max, Energie
(kWh kVARh kVAh 2 tariffe), Potenza media, TDH% (tensione corrente)
Precisione Cl 0,5s (IEC62053-21 62053-22)
E’ previsto l’interfacciamento con sistema di supervisione realizzato con periferica I/O PLC
modulare con protocollo comunicazione Industrial Ethernet (Profinet o similare) TCP/IP,
configurazione minima indicata nello schema elettrico di cablaggio con riserva del 20%.
Norme di riferimento da rispettare per l’esecuzione del quadro:
EN 60439-1
EN 60204-1/2006
EN 60445 – 60446
EN 60529
Il quadro dovrà essere completo di apposito telaio a basamento di rialzo del quadro elettrico,
realizzato in acciaio tubolare saldato di adeguata sezione (occorrerà preventivamente
verificare la struttura del telaio di rialzo), verniciato di colore nero di altezza 550mm per
sostenere il quadro elettrico all’altezza del pavimento flottante, previsto nel progetto.
Il tutto dovrà essere completato con ogni accessorio necessario ad una corretta esecuzione
in conformità con il capitolato tecnico generale.
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L’accessibilità all’interno del quadro, nel caso specifico del presente progetto, sarà del tipo
fronte e sarà reso inaccessibile alle persone non autorizzate con porte con cristallo di
sicurezza ad apertura di 130°, sia destra che sinistra, con serratura di sicurezza.
I supporti per il montaggio degli interruttori dovranno essere di serie e consentiranno di
realizzare in modo rapido ed efficiente il collegamento di apparecchi modulari DIN e di
interruttori scatolati, nonché di altre apparecchiature.
La struttura del quadro sarà realizzata con lamiera pressopiegata ad elevata resistenza
meccanica che permetterà di sostenere l’apparecchiatura installata sul fronte e dall’interno e
realizzerà in modo continuo, un insieme di più unità modulari.
Ogni colonna sarà provvista di appositi golfari adatti alle operazioni di sollevamento e
posizionamento sul luogo di installazione.
Una eventuale suddivisione delle colonne, per facilitare il posizionamento sarà concordata
con la DL.
Le chiusure posteriori saranno a chiusura asportabile a vite e quelle laterali saranno con
portelle, come da indicazioni dei disegni di progetto.
Tutte le parti aventi funzione di copertura e chiusura saranno realizzate in lamiera di acciaio
di spessore 12/10, protette contro l’ossidazione con trattamento di fosfatazione e verniciatura
con resine epossidiche per uno spessore totale di almeno 50 m.
Il trattamento protettivo per i particolari verniciati e tutte le parti in lamiera d’acciaio sarà
realizzato con il seguente trattamento:
- decapaggio
- sgrassatura
- fosfatazione organica
- spruzzatura di polveri epossidiche
- polimerizzazione in forno
- raffreddamento
Il trattamento protettivo per i particolari non verniciati sarà realizzato con il seguente
procedimento:
- decapaggio
- sgrassatura
- zincatura elettrolitica
- passivazione con prodotto cromatante.
Il quadro sarà adatto per un’installazione all’interno, su un pavimento orizzontale nei
seguenti limiti di temperatura: -5, +40 °C, per un’altezza s.l.m. fino a 2.000 m, con resistenza
agli urti definita dalle Norme IEC 68-2-7 e resistenza alle vibrazioni dalle IEC 68-2-35.
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La strumentazione sarà ubicata in alto nelle adiacenze dell’interruttore generale.
La barratura sia orizzontale che verticale sarà del tipo segregato.
Gli interruttori generali saranno ad attacchi posteriori fissi, mentre le partenze, sia degli
interruttori scatolati, che degli interruttori modulari DIN saranno ad attacchi anteriori.
Il grado di protezione minima di tutto il complesso sarà di IP20 a portello aperto.
Per tutta la lunghezza del quadro dovrà essere prevista una sbarra di rame di 50x6 mm
collegata alla struttura quale collettore generale di terra.
Il cablaggio dovrà avvenire nel rispetto di quanto indicato nello schema elettrico allegato al
presente progetto.
L’interruttore generale sarà tipo magnetotermico differenziale quadripolare con PdI=16kA
con protezione differenziale fissa con differenziale da 300mA classe A selettivo.
Il quadro elettrico QECH serve il quadro QECH2 ed il quadro paratoie oleodinamiche
esistente nel manufatto storico chiavica emissaria.
1.4.2
Quadro elettrico comando paratoie – QECH2
Il quadro elettrico QECH2 ha la funzione specifica di comandare le paratoie che verranno
realizzate nell’ambito del presente progetto, ovvero le paratoie di nuova costruzione per la
chiavica a fiume. Tale quadro verrà posizionato all’interno del manufatto chiavica emissaria
storica e mediante una linea in cavo interrato, posta in cavidotto corrugato doppia parete,
andrà a servire il manufatto a fiume.
All’interno del cavidotto interrato verranno pertanto posate due linee in cavo tipo FG7OR
0.6/1kV dirette agli attuatori elettrici di manovra delle due paratoie a fiume.
Si precisa infatti che sono previste le impronte per quattro paratoie ma in fase preliminare
verranno realizzate e motorizzate solamente due paratoie sul manufatto a fiume.
Il quadro dovrà essere realizzato con carpenteria metallica in acciaio Zincato e verniciato
avente le seguenti caratteristiche dimensionali:
-Tensione Nominale: 400 V
-Corrente Nominale: 125 A
-Tenuta al corto circuito: 16 kA
-Frequenza nominale: 50 Hz
-Grado di protezione: IP44 (IP2X interno)
-Dimensioni indicative (hxlxp): 1800x600x250 mm
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-Arrivo linea alimentazione: Basso
-Uscita cavi: Basso
-Accesso: Anteriore
-Colore verniciatura: RAL 7035 Bucciato
-Ventilazione: Naturale
Il quadro QECH2 dovrà essere completo di tutte le apparecchiature di protezione
sezionamento e comando, barrature, amperometri, voltmetri e strumentazione secondo lo
schema elettrico allegato.
Il quadro dovrà essere equipaggiato con analizzatori di rete da fronte quadro 96x96 IP65 con
display retro illuminato, tasti funzione frontali, porta di comunicazione RJ45 protocollo
Modbus TCP.
Grandezze misurate:
Tensione, corrente, Potenze (kW kVAR kVA), FdP, Frequenza, e display con indicazione del
grado di apertura delle paratoie.
Precisione Cl 0,5s (IEC62053-21 62053-22)
E’ previsto l’interfacciamento con sistema di supervisione realizzato con periferica I/O PLC
modulare con protocollo comunicazione Industrial Ethernet (Profinet o similare) TCP/IP,
configurazione minima indicata nello schema elettrico di cablaggio con riserva del 20%.
Norme di riferimento da rispettare per l’esecuzione del quadro:
EN 60439-1
EN 60204-1/2006
EN 60445 – 60446
EN 60529
Il quadro QECH2 dovrà essere equipaggiato con interruttore generale tipo bloccoporta e sul
fronte, dovrà essere posto per il comando di ogni paratoia la seguente strumentazione:
-
pulsanti di salita/arresto/discesa
-
lampade spia di funzionamento
-
lampade spia di fine corsa salita / discesa
-
lampade spia di avaria;
-
lampada spia presenza tensione
-
display con visualizzazione grado apertura paratoia
-
1 selettore di scelta funzionamento locale/telecomando;
in morsettiera dovranno essere portati contatti liberi da tensione per la telesegnalazione di:
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-
paratoia a fine corsa salita;
-
paratoia a fine corsa discesa;
-
paratoia in telecomando;
-
paratoia in movimento di salita;
-
paratoia in movimento di discesa
- paratoia in avaria
e per il telecomando di:
- salita
- discesa
- arresto
All’intero del quadro dovrà essere posto:
-
trasformatore circuito comandi, 380/24V c.a.;
-
resistenza anticondensa;
-
altri vari accessori o apparati che si rendessero necessari alla realizzazione dei
circuiti di potenza e funzionalità dei circuiti comando, segnalazione o in generale di
protezione (morsetteria, targhette indicatrici, lampade di segnalazione, barre di
distribuzione, accessori vari…) per rendere il quadro corrispondente alle normative
vigenti in materia.
Il quadro dovrà essere di tipo stagno IP55, rispondente alla normativa CEI EN60439-1,
dotato di serratura a chiave e completo di tutti gli apparati e accessori atti a garantire un
corretto e duraturo funzionamento considerando temperature di installazione limite +50, 10°C. All’interno del quadro dovranno essere posti tutti gli accessori o apparati che si
rendessero necessari alla realizzazione dei circuiti di potenza e funzionalità dei circuiti
comando, segnalazione o in generale di protezione (morsettiere, targhette indicatrici,
lampade di segnalazione, barre di distribuzione, accessori vari…) per rendere il quadro
corrispondente alle normative vigenti in materia.
Il quadro dovrà essere collegato al motoriduttore installato sulla paratoia con appositi cavi di
FM, comandi e segnalazione adatti al tipo di posa in cavidotto interrato.
Il costruttore dovrà corredare il quadro di apposita targa e di documentazione di collaudo
attestante la conformità alle norme e marchiatura CE. Il quadro dovrà avere dimensioni tali
da che permettano una scorta pari al 30% in spazio utile, sia per le apparecchiature in fronte
quadro, sia per le morsettiere.
All’interno del quadro dovrà essere realizzato un collettore di terra con barra di rame per le
derivazioni dei conduttori PE.
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Le morsettiere dovranno essere opportunamente numerate per tutte le linee in partenza e in
arrivo. I conduttori interno quadro dovranno essere di tipo unipolare non propaganti l’incendio
e opportunamente numerati.
Il grado di protezione a quadro aperto dovrà essere minimo IP20 sulle parti in tensione.
Dovrà essere particolarmente rispettata la separazione tra tensione di rete e bassissima
tensione.
Il quadro sarà completo di tutti gli apparati e accessori atti a garantire un corretto e duraturo
funzionamento.
Sarà necessario realizzare il collegamento equipotenziale di terra dal collettore principale da
predisporre alle strutture metalliche presenti in campo compreso gargamature delle paratoie,
nonché a tutti gli apparati elettrici. Il tutto dovrà essere realizzato con conduttori di idonea
sezione e modalità di posa.
All’interno troveranno posto interruttori modulari idonei a sopportare valori di corrente di corto
circuito in generale di 6kA. Questi saranno tipo magnetotermici differenziali modulari, con
corrente differenziale Idn massima pari 30 mA.
Il quadro elettrico sarà installato nella posizione indicata nella documentazione di progetto.
Nel locale dove inserito il quadro elettrico e comunque in tutta la struttura non è presente
nessuna sorgente di Gas metano, GPL o similare.
1.5
Impianto di distribuzione
I cavi di alimentazione delle varie utenze saranno posizionati in cunicoli adeguatamente
predisposti in fase di esecuzione dei lavori, secondo quanto dettagliatamente indicato nella
planimetria allegata al presente progetto e nello specifico:
Le sezioni devono essere idonee al carico installato (in accordo con tabella UNEL 35024/1)
con sezione minima di 1,5 mm2.
La sezione del conduttore di terra dovrà essere uguale o superiore a quella del conduttore di
fase fino alla sezione di 16 mm2.
Per i conduttori dovranno essere rispettati i colori stabiliti dalle norme (blu chiaro per il
neutro, giallo-verde per la terra).
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1.5.1
Linee in cavo BT
La distribuzione dei conduttori relativi ai circuiti di bassa tensione avverrà all’interno di
tubazioni PVC corrugati doppia parete da interramento, dimensioni indicate in tavola, per tutti
i circuiti elettrici da realizzare all’esterno, in prossimità del manufatto paratoie a fiume.
Le linee di forza motrice dirette all’esterno viaggeranno in tubi interrati Ø100mm/cad, come
indicato in planimetria allegata, con arrivo in pozzetti dimensioni 50x50x50cm con chiusino in
ghisa.
I circuiti di segnalazione, comando e accessori per gli attuatori paratoie esterne viaggeranno
in tubazioni PVC corrugate flessibili interrate
Tutti i cavi dovranno rispettare le sezioni indicate negli schemi elettrici allegati al presente
progetto di impianto e saranno di tipo FG7R 0.6/1kV oppure FG7OR 0.6/1kV, idonei per
pose interrate ed all’esterno.
All’interno del manufatto chiavica storica la distribuzione sarà in canale metallico di acciaio
zincato a caldo dopo la lavorazione e posato a prete, oppure in tubo PVC rigido, di tipo a
vista da posare a parete con grado di protezione minimo paria IP55.
Le derivazioni dal canale dovranno essere realizzate in opportune scatole IP55 posate a
parete immediatamente sotto il punto di stacco. Le calate dovranno essere realizzate in tubo
PVC avente idonee dimensioni. Il tutto completo di raccordi e accessori.
Per i circuiti di potenza saranno usati cavi in rame con isolamento antifiamma; per i circuiti di
comando saranno utilizzati cavi multipolari in rame con isolamento antifiamma.
Si intendono compresi tutti i collegamenti necessari per il perfetto funzionamento
dell’impianto, nonché terminali unipolari di MT completi di capocorda, capocorda a
compressione per cavi BT, cassette di derivazione, canalette porta cavi, muffole per
collegamenti cavi, accessori di montaggio.
Sono previsti all’interno dei rispettivi quadri elettrici le protezioni di ogni singolo circuito
realizzati tipicamente con dispositivi automatici magnetotermici differenziali per i circuiti Bt. A
tale propositi si rimanda agli schemi elettrici allegati al presente progetto di impianto.
Le portate assunte per i cavi sono quelle ricavate dalla tabella CEI-UNEL 35024/1 per i cavi
isolati con materiale elastomerico o termoplastico in vigore dal 1° agosto 1997.
Come condizione di posa si fa riferimento alla tabella 52.C della norma CEI 64-8 e si
considera la posa 61, in tubi protettivi interrati o cunicoli interrati.
Per lo svolgimento dei calcoli si considera come temperatura ambiente di lavoro dei cavi
25°C
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Si prevede l’utilizzo di conduttori in rame che presentano caratteristiche elettriche migliori
rispetto ai corrispondenti conduttori in alluminio. Nel calcolo eseguito e di seguito allegato
sono stati considerati opportuni coefficienti di riduzione della portata considerando i casi
di peggiorative condizioni di posa.
Le protezioni per sovraccarichi e cortocircuiti dei rispettivi conduttori sono garantite da
opportuni interruttori magnetotermici posti a monte, tutti con potere di interruzione non
inferiore a 6kA comunque maggiore rispetto al massimo valore di Icc presunto.
Tutte le linee sono state dimensionate in modo da mantenere la caduta di tensione entro
il 4% e soddisfare le seguenti condizioni:
IbInIz - If1.45Iz e I2tK2S2
dove:
Ib = Corrente nominale di impiego del circuito
In = corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz = portate nominale a regime del cavo
If = corrente di sicuro intervento del dispositivo di protezione
I2t = Energia specifica passante lasciata fluire dal dispositivo di protezione in caso di
cortocircuito
K = Coefficiente che tiene conto del tipo di isolante del cavo
S = sezione del conduttore
1.5.2
Circuiti trasmissione dati
Nell’impianto dovranno essere forniti, predisposti e cablati tutti i cavi necessari ai
collegamenti di trasmissione dati per la rete di telecontrollo, supervisione, monitoraggio
impianto, con attestazione su apparato switch industriale. I cavi dati dovranno essere idonei
al tipo di installazione, posati in tubazioni indipendenti dagli altri circuiti elettrici presenti in
impianto, appositamente protetti da interferenze e cablati all’elemento finale a perfetta regola
d’arte, comprensivi di prove di certificazione del corretto funzionamento.
L’altezza delle scatole ed apparecchiatura di comando dovrà essere concordata con la D.L.
e comunque installata in posizione idonea per le varie funzioni.
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Si
riporta
di
seguito
lo
schema
riepilogativo
indicate.
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delle
distanze
sopra
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Anche se all’interno delle strutture ad oggi non sono state fornite indicazione in merito
all’impiego di personale addetto alle manovre, diversamente abile, al fine dell’eliminazione
delle barriere architettoniche le misure di cui sopra dovranno essere comunque sempre
rispondenti al D.M. 236 art. 8.1.5 del 14/06/1989, esemplificato nella figura seguente.
1.6
Impianto di illuminazione dei locali
All’interno del fabbricato, chiavica emissaria storica dovrà essere installato l’impianto luce
per illuminazione ordinaria, realizzato con plafoniere 2x36W IP65 montate a plafone nella
misura necessaria a garantire un illuminamento medio pari a 450 lux sul piano di lavoro,
individuato ad un metro da terra, comandate da pulsanti di campo posti in prossimità degli
ingressi principali del locale tecnico quadri.
Relativamente al manufatto a fiume si prevede diversamente una illuminazione con lampade
tipo plafoniera a Led, esempio modello 3FILIPPI Beta i3F Led 76VS, 762x24W, IP65 o
similare, da collocare a parte sull’interno della recinzione perimetrale a pannelli di sicurezza
che verrà posata come delimitazione della zona di manovra delle paratoie.
La tonalità colore della lampade di tutti gli apparecchi di tutti i locali sarà da definire con la
D.L.. L’accensione degli apparecchi illuminanti sarà effettuata mediante frutti modulari in
esecuzione a vista o mediante contattore comandato da interruttore crepuscolare
automatico..
I punti di comando saranno installati direttamente in campo nei vari ambienti.
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La posizione ed altezza di installazione dei punti di comando dovrà essere concordata con la
D.L. e comunque non dovrà essere inferiore alle altezze di sicurezza previste dalla norma
per i punti di comando luce.
In funzione del tipo di attività svolta e in conformità alla norma europea EN 12464-1 del
2004, si determina la quantità di luce che deve essere fornita all’ambiente dall’impianto
d’illuminazione.
I valori di illuminamento previsti nei diversi ambienti sono:
AMBIENTE
Valore medio (Lux)
Area di passaggio, corridoi, locali tecnici
Aree di manovra e comando apparecchiature
150/200
450
Inoltre l’impianto d’illuminazione per essere considerato a regola d’arte deve essere in grado
di illuminare uniformemente l’ambiente senza provocare:

ombre e contrasti troppo accentuati;

abbagliamento diretto o riflesso;
Si precisa che i corpi illuminanti sono di scelta e volontà della committenza e dell’esercente
la struttura, pertanto il presente progetto fornirà delle indicazioni di prodotto e soluzioni
tecniche necessarie al raggiungimento dei valori di illuminamento minimo richiesti dalla
norma. Qualora venissero installati corpi illuminanti di tipologia differente sarà compito delle
Proprietà effettuare le verifiche strumentali per controllare il raggiungimento dei requisiti
minimi di illuminamento richiesti dalla norma.
1.6.1
Impianto di illuminazione d’emergenza
In tutti i locali è necessaria la realizzazione di impianto di illuminazione di sicurezza lungo le
vie di esodo ed in prossimità del quadro elettrico generale distribuzione pompe ed S.A., sulle
porte di ingresso principali.
Le lampade di emergenza dovranno essere dotate di sistema autotest automatico per la
diagnostica interna e la verifica periodica di funzionamento.
L’impianto d’illuminazione d’emergenza nei locali sarà realizzato mediante apparecchi
autoalimentati muniti di lampade fluorescenti compatte, grado di protezione IP65 in servizio
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S.E. (solo emergenza), completi di reattore alimentatore per il funzionamento in caso di
mancanza rete.
In caso di mancanza rete o di intervento delle protezioni, la plafoniera si accenderà
garantendo l’illuminamento in corrispondenza delle vie di fuga necessario per l’evacuazione
dei locali in sicurezza.
Le plafoniere avranno potenza di 1x24W e saranno complete di batterie di alimentazione con
autonomia 1.5 ore e ricarica in 12 ore.
L’apparecchiatura per il controllo centralizzato sarà da installare entro il quadro generale
della impianto idrovoro.
1.6.2
Impianto illuminazione esterna
Al fine di garantire la sicurezza degli operatori addetti alla gestione del nodo idraulico,
all’esterno dei fabbricati si dovrà prevedere l’illuminazione delle piste di accesso ai manufatti
e delle aree di manovra apparecchiature elettromeccaniche (paratoie, portoni vinciani,
idrometri).
-
Illuminazione livello fiume da manufatto paratoie. Due corpi illuminanti IP55 tipo
proiettori in materiale di alluminio pressofuso e vetro di chiusura con schermi
protettivi, fissati a parete sulla recinzione metallica lato fiume ed equipaggiati con
lampada agli ioduri metallici 250W per l’illuminazione scarico a Secchia, modello
IP65, tipo iGuzzini Woody o similare, completi di lampada HM luce bianca o similare;
-
Illuminazione manufatto di manovra paratoie a fiume. Due corpi illuminanti tipo
plafoniera a Led, esempio modello 3FILIPPI Beta i3F Led 76VS, 762x24W, IP65 o
similare;
-
Illuminazione piste di accesso e aree di manovra esterne. Sei corpi illuminanti da
collocare in prossimità dei manufatti, storici e a fiume, tipo incasso a LED, marca
SIMES mod. MINIRING 1x3W o similare.
Tutti i punti luce dovranno essere comandati da relè crepuscolare completo di interruttore di
sezionamento e by-pass in caso di guasto, e di sonda esterna ed apparecchiature di
comando installate all’interno del quadro generale di distribuzione situato all’interno della
sala quadri, in quadro QECH.
Per il posizionamento dei componenti e le indicazioni dovrà essere rispettato quanto indicato
nell’elaborato grafico planimetrico allegato al progetto.
La tonalità di colore della lampade sarà da definire con la D.L.
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1.7
Impianto di forza motrice
L’impianto di forza motrice sarà specifico e necessario al funzionamento dei due manufatti,
chiavica emissaria fiume e chiavica storica.
In derivazione dal quadro QECH dovrà essere alimentato il quadro elettrico QECH2 per il
comando e gestione dei due attuatori elettrici previsti sul manufatto chiavica a fiume.
All’interno del manufatto storico si prevede invece la derivazione la realizzazione dell’allaccio
utenza elettrica centralina oleodinamica per la movimentazione delle paratoie oleodinamiche
storiche.
All’interno del fabbricato chiavica storica dovranno essere allestiti due gruppi prese composti
rispettivamente da:
N°1 presa interbloccata con fusibili 3P+T 400V 32A CEE
N°1 presa interbloccata con fusibili 3P+T 400V 16A CEE
N°1 presa interbloccata con fusibili 2P+T 230V CEE
N°2 prese 2P+T 10/16A + schuko
Sono state previste più linee prese, atte ad asservire i diversi ambienti. Queste linee saranno
protette da interruttori magnetotermici differenziali con Idn=0,03°.
La posizione ed altezza di installazione dei punti di comando dovrà essere concordata con la
D.L. ma non dovrà essere inferiore ad 1.1m.
Sono inoltre state previste sulle prese le calotte trasparenti IP55 come ulteriore protezione
del frutto elettrico.
All’esterno, in prossimità della soletta del manufatto paratoia a fiume, dovrà essere realizzato
e posato in opera un quadro prese da interrare, da posare in pozzetto drenante, completo di
coperchio di chiusura, sistema di sollevamento ed apertura agevolato, ed allestito all’interno
con le seguenti apparecchiature:
centraiino stagno IP65 completo di interruttori MTD come da schema indicato al seguito;
blocco prese CEE composto da una presa 3P+T 32A; una presa 3P+T 16A e una presa
2P+T 16A.
Il tutto dovrà essere posato in opera completo della linea di alimentazione proveniente dal
quadro QECH in cavo FG7OR di idonea sezione e realizzato con la massima accortezza al
fine di evitare infiltrazioni di acqua nelle apparecchiature.
Esempio costruttivo rappresentato al seguito.
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Schema di collegamento indicativo del quadro di corredo al blocco prese (da verificare in
esecuzione con quadro elettrico QECH)
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1.8
Impianto di terra
L’impianto elettrico ubicato in Via Militare nel comune di Moglia (MN) presenta le seguenti
caratteristiche:
-
Cabina di consegna n°41200 alimentata dalla linea in Media Tensione P.56 uscente
dalla cabina primaria di San Benedetto Po.
-
Codice POD IT001E00078853.
-
I valori sono riferiti ai livelli di tensione di 15.000 V ± 10.
-
Il valore efficace della corrente di corto circuito simmetrico trifase è pari a 12,5 kA.
-
Sistema esercito con Neutro Compensato.
-
L’area non è inserita in un impianto di terra globale
-
La corrente di guasto monofase a terra If, suscettibile di variazione per effetto
dell’evoluzione nel tempo, risulta allo stato attuale pari a 40 A (dato fornito dal
distributore di energia locale Enel Distribuzione Spa) .
-
Il tempo predisposto per eliminare il guasto da parte delle apparecchiature di
protezione e di interruzione poste sulla linea di media tensione alla quale siamo
collegati è Tf >> di 10 secondi.
Dimensionamento dispersori.
Se il sistema disperdente è tale che la sua resistenza di terra garantisce un valore di
tensione totale di terra inferiore alla tensione di contatto ammissibile, si può affermare che
l’impianto di terra realizzato garantisce la sicurezza contro le tensioni di contatto e di passo.
Nel caso specifico, la Norma indica che la tensione di contatto ammissibile UTp non può
superare 75 V. Per cui ipotizzando che il nostro sistema disperdente sia in grado di limitare il
valore delle tensioni di passo e di contatto a valori convenzionalmente non pericolosi, la
resistenza deve essere:
RT ≤ UTp / If (Ohm)
RT ≤ 75/40 = 1,875 Ω
Al fine di ottenere una rete di terra globale e unica si prevede quindi durante la posa del
cavidotto BT di alimentazione chiavica emissaria, proveniente dal quadro servizi ausiliari
all’impianto idrovoro, la posa di un conduttore di rame nudo, sezione 1x95mmq, per il
collegamento alla rete disperdente esistente presso i locali cabina con i locali chiavica
emissaria.
In questo modo è garantito il perfetto collegamento di tutto il nodo idraulico.
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Dal collettore principale di terra MT1, in locale quadro all’impianto idrovoro, si deriverà
pertanto la corda di terra di sezione cadauna 1x95mmq diretta al collettore secondario MT10
realizzato in prossimità dei quadri elettrici interni a locale chiavica storica, da cui verranno
derivati a sua volta tutti i collegamenti PE per collettori ed utilizzatori di zona..
Tutti i circuiti in partenza dai quadri elettrici dovranno essere collegati mediante conduttori di
idonea sezione alla rete dell’impianto di terra, ivi compreso le masse limitrofe alle
apparecchiature.
Saranno da collegare all’impianto di terra il polo centrale di tutte le prese a spina, gli attuatori
elettrici, i motori elettrici, le strutture metalliche dei quadri e dei sistemi modulari
d’illuminazione. Saranno collegate tutte le eventuali masse metalliche d’impianti meccanici
che entreranno nell’edificio.
Per la zona di cabina si prevede la messa a terra di tutte le apparecchiature metalliche
presenti, quali griglie di protezione, leve dei dispositivi di manovra e tutto quanto altro
presente.
L’impianto dovrà essere realizzato parallelamente alle specifiche tecniche indicate in
apposito elaborato planimetrico allegato al presente progetto di impianto.
L’impianto di messa a terra sarà effettuato in modo tale da soddisfare le prescrizioni delle
vigenti norme CEI. L’impianto di terra comprende il collegamento delle carcasse dei motori,
dei tubi, delle canaline, delle guaine poste a protezione dei cavi elettrici, delle gargamature
delle paratoie, dei parapetti, e di tutte le strutture metalliche in genere.
All’esterno dell’edificio, in prossimità degli scavi che saranno realizzati per le polifere,
saranno direttamente interrati due dispersori verticali in acciaio zincato tipo a croce. I
dispersori saranno installati entro pozzetto in cls predisposto.
Il collegamento tra gli impianti elettrici interni e il dispersore di terra, avverrà mediante la
predisposizione di un conduttore di terra, che collegherà il collettore principale interno al
quadro generale alla rete di terra.
Alla rete di terra esterna saranno collegati in un punto anche i ferri di fondazione dell’edificio.
NOTA:
Alla fine delle opere si prescrive prova strumentale per verificare la bontà del
collegamento di terra e la verifica del coordinamento delle protezioni.
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1.9
Protezione della struttura dalle scariche atmosferiche
A seguito della valutazione sul rischio di fulminazione della struttura in oggetto, l’edificio
risulta autoprotetto. Per maggior dettagli si rimanda alla consultazione della relazione di
calcolo specifica che verrà allegata al progetto esecutivo.
Sarà prevista la sola posa di scaricatori di sovratensione a protezione da eventuali
sovratensioni d’origine atmosferica (impianto integrativo).
Gli scaricatori di sovratensione, SPD, saranno installati nel quadro elettrico di distribuzione
generale QECH, relativamente all’impianto elettrico, mentre, a carico della società gestrice
del servizio pubblico di telefonia, sarà installato uno scaricatore sulla linea telefonica in
ingresso presso il punto di consegna telefonico presso l’impianto idrovoro,
1.10 Sistema di Telecontrollo remoto
1.10.1.1 Generalità
Tutte le opere elettromeccaniche oggetto di realizzazione, presso il manufatto chiavica
storica e chiavica a fiume, dovranno essere connesse sistema di telecontrollo Consorziale
funzionante su tecnologia IP mediante comunicazione via rete APN su vettore Telecom Italia
Spa e protocollo di comunicazione IEC61101 e IEC61104.
Allo stato attuale il manufatto esistente non è servito dal sistema di telecontrollo consorziale,
pertanto dovrà in ogni essere predisposto ed installato un sistema atto al ricevimento dei
segnali e comandi (I/O) di tutte le apparecchiature di nuova installazione previste nel
progetto. La realizzazione delle opere di riqualificazione dell’impianto prevede l’installazione
di un sistema di monitoraggio e telegestione, di tipo in uso al Consorzio e compatibile con il
sistema centrale SCADA di supervisione, che dovrà essere effettuata dall’impresa esecutrice
dei lavori.
Si prevede un sistema composto da un apparato RTU master da inserire all’interno dei locali
quadri elettrici dell’impianto idrovoro, collegato in modo stellare ad altri apparati RTU
periferici che raggrupperanno a sua volta tutte le informazioni dei nodo ove inserite.
Precisamente si prevede un secondo apparato RTU specifico per la chiavica emissaria
(oggetto della presente fornitura) ed terzo apparato per l’impianto irriguo da realizzare alla
chiavica sfioratore (oggetto di altra fornitura).
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Inoltre, al fine di avere un monitoraggio completo del nodo idraulico si prevede una RTU di
supervisione remotata presso l’ufficio del personale impiegato nel nodo, previsto all’interno
della abitazione/casa di guardia limitrofa (oggetto di altra fornitura).
Questo ultimo apparato consentirà una perfetta interazione con le altre tre RTU
(idrovoro/chiavica
emissaria/impianto
irriguo)
al
fine
di
ottenere
una
operatività
assolutamente efficace.
Il dialogo tra gli apparati RTU avverrà in cavo tipo fibra ottica armato, posa interrata in
tubazioni dedicate, che completo di ogni accessorio, garantir una funzionalità estrema e
snella del sistema di telecontrollo.
Infatti con questa soluzione si riducono in modo importante tutti gli oneri di cablaggio e cavi
per la remotazione e concentrazione dei segnali di ogni sito su una unica RTU.
L’impianto stellare consente inoltre di limitare fortemente e fuori servizio per guasti.
Gli apparati RTU dovranno interfacciarsi perfettamente con i PLC di automazione previsti e
parallelamente integrarsi perfettamente con il sistema di telecontrollo Consorziale in
protocollo IEC61104, mediante appostiti convertitori di segnali da prevedere nella fornitura e
configurazione di tutto il sistema.
1.10.1.2 Sistema di telecontrollo da realizzare
Nel presente progetto si prevede la realizzazione del sistema di telecontrollo specifico per il
manufatto chiavica emissaria e chiavica a fiume.
I sensori in campo per il monitoraggio che dovranno essere forniti con il sistema di
supervisione sono:
- misuratore di livello fiume Secchia presso manufatto chiavica a fiume;
- sensori di posizione paratoie manufatto Chiavica Emissaria storica;
- sensori di posizione paratoie manufatto Chiavica Emissaria a fiume (derivati dagli attuatori);
- sensori di posizione portoni vinciani manufatto Chiavica Emissaria Mondine;
Le necessità di telecomando (manovre da remoto) sono relative a:
- manovre di apertura/chiusura paratoie alla chiavica Emissaria a fiume.
Il sistema di telecontrollo attualmente in uso alla stazione appaltante è composto da
apparecchiature locali del tipo periferiche STCE che dialogano in sistema telefonico su rete
fissa e backup via GPRS con la sede centrale dove esiste un sistema scada in grado di
ricevere/inviare segnalazioni di stato, allarmi, misure e comandi.
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Il tutto prevede, oltre all’installazione e cablaggi in campo, una programmazione del software
locale della stazione periferica in modo da configurare gli ingressi e uscite che saranno
necessarie in base alle segnalazioni dei circuiti in gestione. Parallelamente è necessario
eseguire la configurazione del sistema centrale scada andando a generare tutti i punti
segnali/comandi/misure corrispondenti ad ogni singolo segnale, oggetto di questo intervento.
L’apparato locale dovrà essere completo di postazione monitor Touch screen di tipo in uso al
consorzio come sinottico generale di supervisione e gestione di tutto il complesso di impianti.
A completamento dovrà avvenire sul PC centrale di telegestione, la creazione delle nuove
pagine HMI del sistema di supervisione, in modo da associare l’impianto Mondine, oggetto
del presente progetto, le pagine di telegestione su cui operare per l’invio dei telecomandi e la
visualizzazione di allarmi e misure provenienti dal campo.
Per adempiere a quanto sopra l’impresa appaltatrice dovrà instaurare i contatti necessari con
la ditta fornitrice del sistema, previo coordinamento con il personale tecnico settore impianti
del Consorzio, al fine di garantire un corretto interfacciamento delle nuove apparecchiature
con quanto già esistente e funzionale, considerando e facendosi carico di tutti gli oneri
derivanti da lavori svolti da personale esterno qualificato. Si precisa comunque che per la
configurazione
delle
apparecchiature
esistenti
la
stazione
appaltante
accetterà
esclusivamente personale esperto e già a conoscenza del sistema in modo da garantire
l’opera ed evitare problematiche al sistema in uso, derivanti da una programmazione errata
eseguita da terzi. La programmazione prevede l’interfacciamento ed il caricamento di tutti i
nuovi punti di ingresso ed uscita che si intendono programmare con il server ORACLE in
gestione al Consorzio ed il sito Internet Web per la visione remota e pubblicazione dei dati
acquisiti in campo.
Si prevede il collegamento in cavo tipo fibra ottica armato, completo di tutti gli accessori di
funzionamento) con la periferica master di telecontrollo posta all’interno della stazione di
pompaggio impianto di scolo, al piano terra, in sala quadri, indicativamente a parete e
lontano da finestre, in apposito quadro elettrico stagno IP55 limitando così il fascio di cavi
diversamente necessario al vettoriamento di tutti i dati provenienti dalla Chiavica.
Alla periferica di telecontrollo da installare in Chiavica Emissaria faranno pertanto capo i
segnali/misure di seguito descritti.
Per il monitoraggio dei livelli idrometrici sono previsti l’installazione e collegamento alla
periferica trasmissione dati di:
- misuratore di livello Secchia;
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Inoltre è prevista la segnalazione e comando di ogni paratoia (per il manufatto chiavica a
fiume), in modo da consentire la gestione da remoto della motorizzazione. Dovranno quindi
essere realizzati e cablati i seguenti segnali e comandi, resi preventivamente disponibili
all’interno del quadro comandi per ogni paratoia:
- paratoia a fine corsa salita;
- paratoia a fine corsa discesa;
- paratoia in telecomando;
- paratoia in movimento di salita;
- paratoia in movimento di discesa
- paratoia in avaria
e per il telecomando di:
- salita
- discesa
- arresto
- segnalazione 4-20mA da attuatori di campo per trasmissione segnale grado
apertura paratoia.
Inoltre dovranno essere predisposti e collegati i segnali di:
-
Presenza operatore all’interno dei manufatti chiavica storica e chiavica a fiume;
-
mancanza rete alimentazione chiavica emissaria QECH e QECH2;
-
segnali di stato delle porte vinciane;
-
segnali di stato (aperta / chiusa) delle paratoie oleodinamiche storiche interne alla
chiavica storica.
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1.11 Normativa di riferimento per l’esecuzione degli impianti elettrici
Tutti gli impianti elettrici dovranno essere eseguiti nel rispetto delle normative di rifermento,
ed in particolare la ditta esecutrice degli impianti dovrà considerare le Norme, Leggi,
prescrizioni, circolari attinenti in parte e/o completamente agli impianti da eseguirsi.
In particolare vengono di seguito elencate le principali norme relative agli impianti, che
possono interessare gli impianti oggetto della presente specifica:
Norme generali
-Prevenzione infortuni (denunce e verifiche)
-Prevenzione incendi (Normativa generale)
Impianti elettrici
-Norma CEI 0-16
-D.P.R. 27.4.1995 n° 547
-Legge 1.3.1968 n° 186
-Norme e disposizioni UNI - ISPELS - CEI - C.T.I. - ANCC
-Legge 5.3.1990 n° 46
-Legge 37/2008
-D.P.R. 6.12.1991 n° 447
-D.M. 1.3.1001
-D.M. 24.11.1984
Generali
-Legge N° 46 del 05/03/1990
-Norme per la sicurezza degli impianti
-Legge N° 10/91 (Risparmio energetico)
-Decreto del 01/03/1991 (Rumorosità degli impianti)
- Decreto legge del 19 Settembre 1994 n. 626 Norme per la sicurezza e salute dei lavoratori,
testo unico 81/1.
Prevenzione incendi.
- D.P.R. 26/05/1969 N° 689
determinazione delle aziende e lavorazioni soggette al controllo del comando dei VV.F.
Decreto Ministero Interno 16/02/1982
- D.P.R. 29/07/1982 - N° 577
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approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e
vigilanza antincendio
Impianti elettrici
- D.P.R. del 27/4/1955, n° 547, norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
- Legge del 1/3/1968, n. 186, disposizioni concernenti la produzione e l’installazione degli
impianti elettrici;
- Legge del 5.3.1990, n. 46 e D.P.R. del 6.12.1991 n. 447, norme per la sicurezza degli
impianti;
- CEI 64-8/1÷7, norme per gli impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;
- CEI 64-2, appendice B, impianti elettrici per centrali termiche non inserite in processi
industriali;
- CEI 81.1, norme per la protezione contro i fulmini;
- CEI 17.13/1, norme per le apparecchiature assiemate per bassa tensione;
- CEI UNEL 35024-35026, portata di corrente in regime permanente dei cavi;
- CEI 11-1 impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica norme generali
- CEI 11-17 impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in cavo
- CEI 11-8 impianti di terra
- disposizioni della Società distributrice dell’energia elettrica (ENEL);
- distribuzioni del locale comando dei Vigili del Fuoco;
- disposizioni UTIF;
- norme UNI e UNEL per quanto riguarda i materiali già unificati;
Standard di esecuzione
L’Appaltatore dovrà considerare, nell’esecuzione degli impianti, la normativa ufficiale Italiana
di standardizzazione e buona costruzione emessa dall’U.N.I. e dove questa risulti mancante,
la normativa ISO e/o normative ufficiali emesse dagli Stati membri della CEE e dagli U.S.A..
In particolare si elencano le seguenti normative d’interesse generale:
- impianti elettrici
Norme CEI-UNEL
Eventuali prescrizioni particolari, più restrittive rispetto alle normative citate saranno indicate
nelle specifiche tecniche relative ai materiali.
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