Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Qualche idea didattica per prepararsi ai concerti.
1
VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY
Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Per la scuola secondaria.
Elita Maule
1
Wilhelm Gause, Ballo alla corte di Vienna (1900), particolare.
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Wilhelm_Gause_Hofball_in_Wien.jpg
1
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Il valzer
L’enciclopedia Treccani descrive il valzer come una
“ Danza di ritmo
ternario e di andamento variabile (dall’allegro, al moderato, al lento), fra le
più conosciute e famose in Europa, che si balla in coppia: ballare un v.; fare
un giro di v.; il v. viennese. Nato in Austria e nella Germania merid. nella
seconda metà del sec. 18°, sviluppatosi da preesistenti danze tedesche
come il Ländler o la Deutscher Tanz, si diffuse rapidamente in tutta Europa
a partire dalla fine del ’700 (introdotto in Francia da Maria Antonietta),
offrendo motivo di entusiasmo (e al tempo stesso di scandalo) per il fatto
che si trattava della prima danza in cui i ballerini si stringevano in un
abbraccio; nell’800 si identifica soprattutto con il v. viennese, reso celebre,
tra gli altri, dai due Johann Strauss (padre e figlio). In seguito, tra la fine
dell’800 e l’inizio del ’900 si svilupparono altri tipi di valzer: il v.
lento o inglese o hesitation (di andamento molto lento), uno dei quattro
balli obbligatorî dei campionati ufficiali, e, in America, il v. Boston, di
andamento moderato”2.
Curt Sachs, nella sua Storia della danza3, cita Goethe e Mozart quali
testimoni del rapido diffondersi del valzer nell’area germanica, ballo
popolare che dalla campagna conquistò i salotti signorili diventando il
simbolo della nuova classe borghese tra il Sette e l’Ottocento. Goethe
stesso, che menziona e descrive più volte il valzer nel suo Werter, già nella
2
3
http://www.treccani.it/vocabolario/valzer/#
Il Saggiatore, Milano 1994
2
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
seconda metà del Settecento, quando era ancora studente a Strasburgo, fu
costretto ad imparare il valzer per essere ammesso in società4.
“La danza che mancava alla società borghese non era una danza di
rappresentanza, di estrema stilizzazione dell’artificioso servizio d’amore,
piuttosto una danza che fosse l’espressione e, se si vuole, lo sfogo di una
giovanile esuberanza, la manifestazione di un giovanile desiderio amoroso,
di un divertimento alla portata di tutti. Naturalezza e semplicità sono le
insegne della nuova generazione […]. La borghesia cerca di riportarsi alla
tradizione culturale delle campagne piuttosto che a quelle delle corti […].
Non fu una moda passeggera quella che fece adottare la danza popolare
all’ultima generazione del secolo XVIII, ma piuttosto un impulso pieno di
vigore tendente a spogliare la danza da ogni forma d’imprestito, da tutto
ciò che è inerte a modellare la nuova danza borghese sulle danze dominate
ancora da antiche potenze […].
Ciò che quest’epoca cercava si poteva trovare nei Dreher, nei Saltarelli, nei
Ländler o nei
Valzer che da tempo indeterminato esistevano nella
Germania meridionale pronti a lasciare le loro valli e i loro villaggi, appena
fosse suonata l’ora”5.
Nella sua essenza, sempre a detta di Sachs, il valzer (walzen in tedesco
significa “rigirarsi”) non è diverso dal popolare Ländler, danza assai in uso
per secoli specie in Tirolo e ben documentata dalla raccolta Quellmalz
eseguita agli inizi degli anni ’40 del Novecento6: in entrambi i casi si tratta di
un ritmo in ¾ con forte accento sulla prima pulsazione; le coppie
strettamente allacciate “girano su se stesse disegnando un circolo ogni due
4
Hess, R., Il valzer. Rivoluzione della coppia in Europa, Einaudi, Torino 1993, p.85.
Ibidem, p. 463-4
6
Cfr. Deutsch Walter e Kofler Franz, Corpus Musicae Popolaris Austriacae, Band 10, Böhlau Verlag Wien, 1999.
5
3
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
battute, tanto che la danza somiglia alla doppia rotazione degli astri; il
piede sinistro avanza, lo segue il destro scivolando e tracciando indietro un
arco di circolo, il piede sinistro completa poi il mezzo giro; alla seconda
battuta i passi si ripetono, ma è il piede destro ad avanzare per primo”7.
Fortemente osteggiato in un primo momento dalle corti (anche la casa
imperiale tedesca sotto il regno di Guglielmo II non lo ammetteva nei suoi
balli), il valzer fu accolto dapprima dalla borghesia tedesca penetrando
rapidamente anche nella borghesia di altri paesi
(in Inghilterra fu
introdotto solo nel 1812), soppiantando anche la supremazia che la Francia
aveva fino ad allora detenuto nel lanciare le mode della danza in Europa.
Oggetto di pamphlet e di accuse moraleggianti - come quella di Salomon
Jakob Wolf che nel 1797 lo accusava di essere un ballo che infondeva
debolezza del corpo e dello spirito tra i giovani- il valzer si impose
comunque fra le giovani generazioni di ogni ceto sociale. Così che, nel 1791,
“un autore anonimo scrive a Berlino che “il valzer e solo il valzer è ora così
di moda che non si vede danzare a Berlino nient’altro. Basta saper ballare il
valzer e tutto va bene”. Sei anni dopo un giornalista riferisce che il
volteggiare “è comune e contagioso quanto un raffreddore”. Già verso il
1790 il valzer passa da Strasburgo in Francia, una Francia la cui mania del
ballo può essere espressa in cifre: nel 1797, la sola città di Parigi possiede
684 sale da ballo pubbliche […].
Nel corso del secolo XIX anche la Francia creò una variazione di valzer, la
valse francaise, saltellata, e gli Americani a loro volta derivarono dal valzer il
boston, lento e scivolato che nel 1874 doveva attraversare l’oceano. Gli
7
Ibidem, p. 464.
4
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
stessi Tedeschi ammettevano molte interpretazioni del valzer, come il
valzer scozzese e il valzer a due passi”8.
Tuttavia solo il valzer viennese sarà e resterà il valzer classico e sarà
caratterizzato da una sfrenata rapidità.
“Questo aumento della velocità era, se non una conseguenza necessaria,
certo un effetto molto naturale del trasferimento del Ländler nei saloni dai
lisci pavimenti e dell’adattamento a scarpini da ballo.
Ciò aveva il suo effetto sulla forma della melodia e sul ritmo […]. Nel valzer
viennese troviamo la prima battuta assai marcata, la seconda a malapena;
nello stesso tempo vediamo come quel trasparente, alato volteggiare e
scivolare si adatti bene alla leggerezza dell’abito da ballo cittadino e alla
liscia superficie dei pavimenti. L’influsso cittadino si fa ugualmente sentire
nella linea melodica; i salti duri e gli ampi intervalli cedono il posto ad una
progressione dolce e ravvicinata; la danza, come la musica, adotta
movimenti chiusi. Infine, la forma: la forte accelerazione del tempo doveva
far apparire troppo beve e troppo soffocato il periodo di otto battute in uso
da molto nei Ländler e nei valzer tedeschi e fu portato a sedici”9.
8
9
Sachs, C., Storia della danza, Il Saggiatore, Milano 1994, pp. 467-8
Ibidem, p. 468.
5
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Il valzer come forma compositiva e la Serenata per archi op. 48
di Tchaikovsky.
“Spinte dall’immenso successo del valzer e probabilmente travolte dal suo
vortice tumultuoso, molte persone, che altrimenti non ci avrebbero mai
pensato, si mettono a comporre musiche per questo ballo […]. Sentimenti e
pensieri sono regolati dal tempo ternario, e quando il tema è amoroso, a
seconda dell’umore e dell’ispirazione, l’autore lo mette in musica per
orchestra, per piano… o addirittura per chitarra. Pur non avendo un gran
valore, sono molte le composizioni che nascono in questa maniera e che
servono a provare, se non altro, fino a che punto il valzer abbia colpito gli
animi”10. Hess riferisce come un editore di Berlino agli esordi dell’Ottocento
pubblichi addirittura un Metodo per creare quanti valzer si desiderano,
servendosi dei dadi, senza conoscere nulla sulla musica né sulla
composizione11.
La popolarità del valzer è tale che in breve esso viene acquisito anche dal
teatro d’opera, dall’operetta e assunto come forma per varie composizioni
strumentali, specie pianistiche, e orchestrali. Il caso più emblematico e noto
a tutti è quello che si riferisce agli Strauss: Johann Strauss, divenuto con i
suoi valzer l’idolo austriaco, “ha fatto dimenticare agli austriaci i grandi
nomi della musica classica, scomparsi da poco. Occupa tutta la scena. Ha
per amici Schumann e Mendelssohn. Conquista persino Wagner”12 facendo
cadere nel dimenticatoio Mozart e Beethoven.
10
Hess, R., Il valzer. Rivoluzione della coppia in Europa, Einaudi, Torino 1993, p.113.
Ibidem, p. 114.
12
Ibidem, p. 133.
11
6
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Johann Strauss figlio, Odeon-Tänze, frontespizio. Vienna, Biblioteca Nazionale13
Tchaikovsky compose la sua Serenata per archi op. 48, includendovi un
valzer quale secondo movimento, tra il 21 settembre e il 4 novembre del
1880, quando ormai questa forma di danza aveva già prestato innumerevoli
occasioni compositive a celebri musicisti oltre agli Strauss, come Berlioz,
Chopin e Verdi, tanto per citarne qualcuno.
L’opera fu eseguita per la prima volta il 30 ottobre del 1881 a San
Pietroburgo e meritò un immediato successo; Tchaikovsky ricevette le
congratulazioni anche dal suo stimato amico pianista e compositore Anton
Rubistein.
In contemporanea alla Serenata, completata in tempi brevissimi, il
compositore russo lavorava anche alla Ouverture 1812, che intendeva
commemorare l’invasione francese della Russia e la conseguente ritirata
dell’armata napoleonica. Come Tchaikovsky scrisse alla sua mecenate
13
Hess, R., Il valzer, op. cit., fig. 14, s.p.
7
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Nadezhda von Meck, “L’ouverture sarà molto appariscente e rumorosa, ma
non avrà alcun valore artistico perché l'ho scritta senza calore e senza
amore. Ma la Serenata, al contrario, l’ho scritta per assecondare una
compulsione interiore. Questo pezzo viene dal cuore e quindi posso sperare
che esso non sia senza qualità artistiche”. Qualche tempo dopo,
Tchaikovsky, sempre alla
von Meck, scriveva: "Io sono violentemente
innamorato di questo lavoro e non vedo l'ora che venga eseguito".
La Serenata è divisa in quattro movimenti:
Il primo, Pezzo in forma di sonatina, ha un titolo che suggerisce la struttura
formale: quello della sonata, per l’appunto. Come ebbe a dire il
compositore stesso in una lettera alla Von Meck, “Il primo movimento è il
mio omaggio a Mozart; vuole essere un’imitazione del suo stile e sarò felice
se penserò di aver in qualche modo imitato il mio modello”.
Il Valzer del secondo movimento è la risposta ottocentesca che Tchaikovsky
avanza ai minuetti delle serenate mozartiane. Le sezioni degli archi si
alternano nell’eseguire la melodia principale, mentre il movimento si
conclude con un gentile pianissimo che prelude alla quiete indotta dal terzo
movimento: l’ Elegia, il cui tema principale è condotto in buona parte dagli
archi più gravi.
Il quarto movimento, Finale, sottotitolato “Tema russo”, include, per
l’appunto, due melodie popolari di questa terra: la prima, una lenta
melodia cantata dai rematori del Volga, compare nell’introduzione
dell’Andante; la seconda è una animata danza russa che Tchaikovsky
accompagna con un pizzicato in ottave che richiama la balalaika. In
contrasto con questo secondo, un terzo tema, caratterizzato da grande
liricità, attenua i toni e il brio della vivace danza precedente.
8
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Ritratto di Pëtr Il'ič Čajkovskij
dipinto da Nikolai Kusnezow
nel 189314.
OPZIONE 1. Fase preliminare. Il Valzer nella
tradizione popolare locale.
Negli anni compresi tra il 1940 e il 1942 il musicologo Alfred Quellmalz
(1899-1979), allora direttore della Ripartizione II (musica popolare) presso
lo Staatliches Institut für Deutsche Musikforschung di Berlino, condusse una
ricerca sul campo riguardante la musica tradizionale-popolare in Sudtirolo.
La spedizione raccolse in quasi due anni di ricerche circa 3.300 canti e brani
strumentali registrati su 415 nastri. “23
filmati documentano circa 200
canzoni e spartiti manoscritti, per un totale complessivo di circa 4.000 singoli
14
http://rodoni.ch/OPERNHAUS/onegin/bio/index.html
9
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
brani. A questo vanno ad aggiungersi circa 2.000 fotografie di cantanti e
musicisti, e circa 1.000 questionari”.15
Di questi brani strumentali, diversi, legati alla Tanzlmusik,
si riferiscono a
Ländler e a Valzer di antica memoria, tramandati oralmente da generazione
a generazione ed eseguiti “a orecchio” da suonatori dilettanti che si
esibivano in particolari occasioni di festa per accompagnare danze popolari
eseguite da tutti.
Walzer eseguito nel 1940 a
Dorf Tirol (foto tratta dalla
raccolta Quellmalz)
Foto tratta
Quellmalz
dalla
raccolta
15
cfr: Quellmalz Alfred, Eine Sammlung Südtiroler Volksmusik, in Schönere Heimat 54, Heft 1,
Bayerischer Landesverein Für Heimatpflege E.V., 1965, pagg. 285-286.
10
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che lo Schuhplatter tirolese, forse una
delle danze tradizionali più note relative al nostro territorio, “è un valzer
lento eseguito da una sola coppia in cui la fanciulla, con gli occhi
modestamente abbassati, continua a girare quietamente intorno, mentre il
giovane danzandole intorno esprime in una pantomima di carattere vario
la sua gioia e il suo amore. Poi batte i piedi a terra e le mani sulle cosce, le
ginocchia, i talloni a tempo di musica, esegue anche una capriola, o dà colpi
sulle ruote di un carro, salta al disopra della fanciulla o la fa girare tra le sue
braccia, poi gira egli stesso dietro di lei…”16.
Una prima attività proponibile ai ragazzi risulta utile per prendere
confidenza con il ritmo del valzer sincronizzandoci con esso e, nello stesso
tempo, per portare a conoscenza le origini popolari di questo ballo nelle
sue diverse versioni.
16
Sachs, C., Storia della danza, op. cit. pp. 118-119.
11
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
SINCRONIE DI MANI. ESEGUIAMO UN KLATSCHWALZER:
l’ Hammerschmiedgselln.
Hammerschmiedgselln17
(Klatschwalzer)
Canto e danza popolare
17
Musica e Kindertanz (video), cfr: http://www.dancilla.com/wiki/index.php/Hammerschmiedgselln.
http://www.volksmusik.cc/volkstanz/hammerschmiedgselln.htm
12
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Possiamo, se il caso lo richiede, proporre ai ragazzi la versione in italiano18.
In un primo momento apprenderemo il canto e successivamente la danza
delle mani.
La danza
Proponiamo, in prima istanza, i movimenti base.
Disposizione dei danzatori. A coppie, in cerchio o in due righe contrapposte
o, ancora, in ordine sparso in un’aula grande.
Batt. 1. Battere entrambe le mani sulle cosce, appoggiarle sulle spalle,
batterle una contro l’altra;
Batt. 2. battere la mano destra contro quella del compagno, poi la sinistra
e, infine, entrambe contro quelle del compagno;
Batt. 3-16 ripetere le battute 1-2.
Eseguiremo, quindi, la danza a canone.
18
Maule, E., Per una didattica attiva del paesaggio sonoro, Orff- Schulwerk, Musikit, Brescia 2005, p. 35.
13
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Ci si disporrà in quadriglie in modo da avere il partner nella diagonale
opposta.
La prima coppia inizia alla batt. 1; l’altra alla battuta 2. Si ripeteranno, per
tutta la durata, i gesti-suono appresi precedentemente.
CANTIAMO E DANZIAMO IL VALZER: Es tönen die Lieder
Tratto dal repertorio popolare dell’Ottocento, questo valzer destinato ai più
giovani (Kinderlied) era, e ancora è, cantato a canone e danzato.
Proponiamo l’apprendimento ai ragazzi dapprima ad una sola voce;
successivamente, e se l’età e i prerequisiti dei ragazzi lo consentono,
possiamo provare ad eseguirlo a tre voci rispettando le entrate segnate dai
numeri nello spartito19.
19
Possiamo servirci dell’accompagnamento al pianoforte reperibile in:
https://www.youtube.com/watch?v=m8ZIMQAhLHo
14
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Es tönen die Lieder
Volkslied (19. Sec.)
Es tönen die Lieder,
der Frühling kehrt wieder,
es spielet der Hirte
auf seiner Schalmei:
La la la la la la la,
la la la la la la la.
LA DANZA
Disposizione: in cerchio; gli esecutori distanziati fra di loro.
Eseguiamo dapprima il canto ad una voce, accompagnandoci con i seguenti
movimenti:
(Es) tönen die Lieder,
der Frühling kehrt wieder
Quattro passi di valzer in avanti,
verso il centro del cerchio:
porto il piede destro avanti,
15
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
es spielet der Hirte
auf seiner Schalmei
La la la la la la la,
la la la la la la la.
accosto il sinistro, appoggio sul
destro. Ripetere 4 volte.
Iniziare da [tönen]
Ripetere
come
sopra
ma
all‘indietro
Compiere 4 passi di walzer girando
su se stessi e riportandosi in
posizione iniziale.
Una volta raggiunto un certo grado di sicurezza si può eseguire a canone sia
il canto che la danza. In questo caso i ragazzi sono disposti in triangolo (un
numero meglio se uguale di danzatori per lato): ogni lato si muoverà in
successione rispettando le entrate.
OPZIONE 2. Ascoltare per…. suonare
Possiamo ora affrontare il valzer di Tchaikovsky, del quale guideremo un
ascolto finalizzato, successivamente, ad un “suoniamoci su”, ovvero ad
accompagnare con i nostri strumenti l’orchestra su base Cd. Non sarà
fornita ai ragazzi alcuna informazione preliminare.
1. Quali impressioni ti suscita questa musica? Come la descriveresti?
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
16
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
2. Proviamo ad accompagnare il primo tema eseguendo in piedi e sul
posto il passo base appreso in precedenza in “Es tönen die Lieder”:
riusciamo a sincronizzarci? Possiamo dire che si tratti di un tempo di
valzer?
 SI
 NO
3. Proviamo ora ad accompagnare tutto il brano con lo stesso movimento
dei piedi: riusciamo a seguire sempre il ritmo? La musica rallenta
qualche volta rendendo difficile mantenere il tempo con il movimento?
[Il brano presenta numerose variazioni agogiche che lo rendono
impossibile da ballare. Già il tema principale si chiude con un “ritenuto”
accentuato, al quale segue un “stingendo” dei violini dopo 5 battute,
seguito subito da un altro “ritenuto”, sempre dei violini. In generale, il
brano presenta un susseguirsi continuo di variazioni espressive sia di
“velocità” che di dinamica].
4. Quale di queste tre affermazioni è probabilmente falsa?
 Questo valzer è stato composto per ballerini professionisti che erano
in grado di seguire i cambiamenti di velocità adattando i movimenti.
 Questo walzer è stato composto per essere eseguito solo da strumenti
in una sala da concerto e non per essere danzato.
 Il compositore si è servito del valzer come spunto per una
composizione strumentale.
5. Quali fra questi strumenti riconosci all’ascolto?
 Violini
 Timpani
 Flauti
 Oboi
 Contrabbassi
 Viole
 Violoncelli
 Clarinetti
17
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
6. Quante volte compare il tema principale? Alza la mano ogni volta che
lo senti. E’ eseguito sempre dagli stessi strumenti?
[Compare quattro volte. La prima volta è eseguito dai violini; la seconda
dai violoncelli, la terza ancora dai violini e la quarta dai violoncelli]
7. Il tema viene eseguito sempre in modo uguale o si avvertono alcune
variazioni?
[L’ultima volta presenta un finale variato]
8. Questo valzer fa parte di una composizione più complessa suddivisa in
4 movimenti. Sapresti individuare quale di questi due è il primo
movimento di questa opera?
L’insegnante propone l’ascolto di:
a) Tchaikovsky - Serenata Op.48 – dal 1° movimento: Pezzo in forma di
sonatina, l’ Andante non troppo20.
b) Mozart, Serenata K.525 - Piccola serenata notturna [Eine Kleine
Nachtmusik]. Primo movimento: Allegro21.
9. Quali criteri hanno guidato la tua scelta?
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
10.
Tchaikovsky ha composto altri valzer oltre a questo: di quale, a
tuo parere, è l’autore fra questi due?
L’insegnante propone l’ascolto di:
a) Tchaikovsky, Suite “Schiaccianoci” op. 71 a, Walzer dei fiori, nella
versione contenuta in Walt Disney, Fantasia, colonna sonora originale
rimasterizzata22.
20
Per la musica, cfr: https://www.youtube.com/watch?v=x87yzxUHUcw
Per la musica: https://www.youtube.com/watch?v=FCi2u265wxQ
22
Per la musica, cfr: https://www.youtube.com/watch?v=N7_udO2jo6k
21
18
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
b) Johann Strauss figlio, Sul bel Danubio blu [An der schönen blauen Donau]
op. 31423.
11.Quali criteri hanno guidato la tua scelta?
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
12. Hai già sentito altre volte questi valzer? Se si, dove?
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
[La domanda risulta utile per promuovere la competenza di “stile d’autore”,
rilevandone i tratti caratteristici che accomunano le sue opere – come già
viene praticato nella didattica della arti figurative, dove si chiede di
riconoscere i dipinti prodotti dallo stesso artista.
Il quesito si rivela però anche importante per portare a conoscenza dei
ragazzi alcuni prerequisiti che essi possiedono senza saperlo:
- Il “valzer dei fiori” è noto a piccoli e grandi perché contenuto nel celebre
lungometraggio di animazione “Fantasia” di Disney (tuttora in
commercio in DVD nella versione rimasterizzata) e spesso utilizzato
anche negli spot pubblicitari; i ragazzi in genere però non sanno che si
tratta di una composizione di Tchaikovsky.
- Sul bel Danubio blu è “riconosciuto a livello mondiale come il valzer più
celebre scritto dal compositore e come uno fra i più famosi brani di
musica classica di tutti i tempi”24. La sua esecuzione al concerto di
Capodanno a Vienna ne ha promosso la conoscenza anche fra i
giovanissimi].
23
24
Per la musica: https://www.youtube.com/watch?v=3LO3byyeNQo
http://it.wikipedia.org/wiki/Sul_bel_Danubio_blu
19
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
OPZIONE 3. Tchaikovsky, il valzer della Serenata:
SUONIAMOCI SU.
Possiamo ora proporre ai ragazzi di eseguire insieme all’orchestra (su base Cd),
tutto il valzer, iniziando dapprima ad impratichire il tema principale utilizzando
gli strumenti didattici a percussione a nostra disposizione.
Ogni casella corrisponde ad una battuta.
LEGENDA
 : triangolo
 : piatto sospeso suonato con spazzola:
 : timpano o tamburo suonato molto leggermente con battente felpato

: maraca
 : chimes (anche sonagliere eoliche etniche reperite nei negozi di Altro Consumo)
 : woodblock o legnetti
 : sonagliera (anche autocostruita)
__ : pausa
pp : pianissimo
20
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Tchaikovsky – Serenata per archi Op 48, II – Valzer
Moderato. Tempo di Valzer. Dolce e molto grazioso.
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Tema violoncelli:
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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42 battute di pausa
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del tema principale
Tema: violini
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Tchaikovsky, il valzer per strumenti a barre.
In aggiunta o in alternativa all’esecuzione precedente, possiamo proporre ai
ragazzi di accompagnare il brano con strumenti a barre.
Ecco una “partitura” semplificata.
XILOFONO O
METALLOFONO
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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Il tema principale è ora eseguito dai violoncelli.
Tema violoncelli: 
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Pausa 42 battute, fino al ritorno del tema principale
Tema, violini
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SOL 
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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Inizio tema ai violoncelli
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Violini
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Tchaikovsky, valzeriamo con gli strumenti melodici e con
il canto.
Una ulteriore attività consiste nel proporre di eseguire il brano
accompagnandolo con strumenti melodici (flauto dolce, traverso,
clarinetto… ). Particolarmente adatta ai giovani principianti di strumento
delle scuole medie ad indirizzo musicale, questa può rappresentare anche
un’occasione per un “cantiamoci su” rivolto a tutti gli allievi, siano essi
strumentisti o no. In quest’ultimo caso, consigliamo di eseguire solo il tema
principale, abbassando i Re e i Mi di un’ottava, e di cantare sulla vocale “o”.
Suoniamoci su per strumenti diversi (violino, flauto dolce, clarinetto… ).
La prima parte (contrassegnata, corrispondente al tema principale) può
essere eseguita con la voce sulla vocale “o”, abbassando il Re e il Mi di
un’ottava.
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
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Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Qualche informazione sull’autore
Pëtr Il'ič Čajkovskij, nato a Votkinsk, Russia, nel 1840, muore a Pietroburgo nel
novembre del 1893.
“Avviato agli studi di diritto, si interessò alla musica fin da fanciullo.
Nel 1859 si impiega a Pietroburgo al Ministero della Giustizia, ma continua gli
studi in Conservatorio con A. Rubistein e Saremba, lasciando il Ministero nel
1862. Dal 1866 al ’77 insegna armonia al Conservatorio di Mosca diretto da
Rubistein: suoi allievi saranno qui Rimski Kosakov e Taneiev tra gli altri. Un
matrimonio infelice con Antonina Ivanovna Miliukova, che dura solo poche
settimane, lo porta sull’orlo del suicidio, finché in Nadiezda Filaretovna von
Meck egli trova la generosa mecenate che gli permetterà di dedicarsi alla
composizione per il resto dell’esistenza.
Abbandonato il Conservatorio, la sua vita scorre tranquilla e senza
preoccupazioni di sorta. Ormai noto e stimato in patria e all’estero, compie
lunghi viaggi e dirige in molte città le proprie composizioni. Nel 1891 viene
invitato anche in America, e vi dirige sei concerti: ma dopo due anni, nel
momento più sfolgorante della sua carriera artistica, viene stroncato da
un’epidemia di colera. Erano pochi giorni che aveva diretto la prima esecuzione
assoluta della ‘Patetica’”25.
25
Manzoni, G., Guida all’ascolto della musica sinfonica, Feltrinelli, Milano 1987, p. 121.
33
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
Utili letture per la secondaria di II° grado
1. Dal valzer al jazz per capire il ‘90026
McLuhan è uno dei rari sociologi che si siano sforzati di capire la frattura
che si produce all’inizio del novecento. Contrapponendo il jazz al valzer, egli
ritiene che il fallimento di quest’ultimo sia dovuto al suo carattere militare:
“la parola ‘jazz’ deriva dal francese ‘jaser’, ‘chiacchierare’. Il jazz è infatti
una forma di dialogo fra strumenti e ballerini. Sembrava rompere
bruscamente con i ritmi omogenei e ripetuti del valzer, sempre uniformi. Ai
tempi di Napoleone e di Byron, il valzer era una forma nuova che fu accolta
come la barbara realizzazione dell’ideale del buon selvaggio di Rousseau. Ai
nostri giorni quest’idea pare grottesca, ma è tipica degli albori dell’era
meccanica. La danza collettiva, fino ad allora praticata nelle corti, scompare
a vantaggio del valzer, ballo individuale dove due partner si trovano uno
nelle braccia dell’altro. Il valzer è un ballo preciso, meccanico e militare,
come dimostra la sua storia. Il valzer, per assumere appieno il suo
significato, ha bisogno delle uniformi militari. ‘Nella notte c’era un rumore
di festa’, scriveva Lord Byron a proposito di un ballo dato alla vigilia della
battaglia di Waterloo. Nel Settecento e all’epoca di Napoleone, gli eserciti
dei cittadini erano visti come una liberazione individuale dalle strutture
feudali e dalle gerarchie della nobiltà. Da questo è nata l’associazione di
idee tra il valzer e ‘il buon selvaggio’. In effetti il valzer liberava i ballerini
dagli obblighi gerarchici e dai doveri connessi alla loro posizione sociale. I
ballerini erano tutti simili, uguali, liberi di spostarsi a loro piacimento nella
sala da ballo. Oggi ci sembra strano che i romantici abbiano immaginato
26
Tratto da Hess, R., Il valzer, op. cit., p. 303-4.
34
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
così la vita del buon selvaggio, ma dobbiamo dire che i romantici, sulla vita
dei veri primitivi ne sapevano quanto sulle catene di montaggio.
Anche ai nostri tempi, l’arrivo del jazz e del ragtime è stato considerato una
sorta di invenzione di primitivi. Chi si indignava per questi ancheggiamenti
contrapponeva al jazz l’eleganza di un valzer meccanico e ripetitivo, benché
fosse stato anch’esso considerato un ballo primitivo in tutto e per tutto. Il
jazz può essere visto come una forma di rottura della meccanicità – visto
che implica la discontinuità, la partecipazione, la spontaneità e
l’improvvisazione – o anche come un ritorno a una sorta di poesia orale,
dove l’esecuzione diventa creazione e composizione. Per i jazzisti è ormai
un luogo comune dire che la loro musica, una volta incisa sui dischi, ‘ha lo
stesso significato del giornale di ieri’. Il jazz è qualcosa di vivo, come la
conversazione, e come questa si basa su un repertorio di temi disponibili”27.
2. Il valzer: un ballo sovversivo?28
Alla fine del Settecento e durante tutto l’Ottocento i balli a tre tempi, che
avevano il valzer come base, invadono interamente la musica e i salotti.
L’ascesa del valzer non è stata facile. Per secoli e secoli questa danza viene
vietata, sia dalla Chiesa sia dallo Stato, che la considerano entrambi una
forma di pornografia. All’epoca in cui si afferma il valzer, Denis Diderot
elabora la sua teoria materialista e Hegel sviluppa un pensiero filosofico che
si fonda su un processo ternario. Ci si può chiedere se esista un legame tra il
ballo a tre tempi e la dialettica, se sia possibile stabilire un parallelismo fra
27
28
Franks, A.H., Social Dance. A short History, Routledge and Kegan Paul, Londra 1963, p. 130.
Tratto da Hess, R., Il valzer, op. cit., p. 317-8.
35
Elita Maule, VALZERIAMO CON TCHAIKOVSKY, Serenata per archi op. 48, II : Valzer
la comparsa di una danza rivoluzionaria, com’era a quel tempo il valzer, e
l’emergere di una nuova filosofia dialettica.
Il valzer è doppiamente rivoluzionario, in senso fisico e in senso storico. Il
senso fisico questo ballo implica in effetti una rotazione, un movimento di
rivoluzione della coppia su sé stessa. Dal punto di vista tecnico, questa
danza è quella che consente ai ballerini di volteggiare più rapidamente,
soprattutto da quando sono stati introdotti il parquet e le scarpe di cuoio.
La Volta, nella sua versione campagnola, danzata con gli zoccoli sulla terra
battuta, aveva già provocato uno stato di ebbrezza. L’accelerazione –
provocata dal passaggio dal passo saltato a quello strisciato e dalla
sostituzione della terra battuta con il parquet – accentua questa
sensazione, facendo girare la testa. Dal punto di vista storico, invece, il
valzer è rivoluzionario perché per imporsi ha dovuto lottare contro
l’Ancient Régime e perché ha contribuito a diffondere lo spirito della
Rivoluzione Francese attraverso le guerre napoleoniche. La resistenza della
corte inglese e i tentativi di Carlo X di tornare alla contraddanza,
dimostrano che conserva una dimensione sovversiva anche nel primo
trentennio dell’Ottocento. Inoltre, il tentativo inglese di trasformare la
danza di coppia chiusa in un valzer strisciato in cui i ballerini, anziché
trovarsi uno di fronte all’altro, si muovono parallelamente, è una chiara
prova della resistenza che i maestri di danza oppongono alla rivoluzione
culturale rappresentata da questo ballo. Anche se non bisogna
sopravvalutare l’importanza della componente rivoluzionaria del valzer –
tanto è vero che a Vienna è accettato senza difficoltà dal potere politico e
religioso- la danza di coppia chiusa a tre tempi determina una svolta storica
fondamentale.
36