LETTERA ALLA REDAZIONE DEL "BOLLETTINO SALESIANO

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LETTERA ALLA REDAZIONE DEL "BOLLETTINO SALESIANO"
Foglizzo (prov. di Torino) - VIII.1897
Illustrissimo Padre Redattore,
Avevo appena inviato una lettera al Reverendo Padre che già iniziavo a scriverne un'altra, perché mi
è sempre cosa gradita far giungere di tanto in tanto mie notizie alla persona verso cui mi sento obbligato per
gratitudine e amicizia.
In questi giorni ho partecipato alla celebrazione dell'onomastico, organizzata dai nostri connazionali
a Lombriasco per il loro direttore, Rev. Padre Riccardi, e poiché sono sicuro di far piacere al Padre
Benefattore riporto qui i fatti più importanti che sono avvenuti in quell'occasione.
Sono arrivato a Lombriasco domenica mattina e mi ha fatto molto piacere, dopo quasi un'anno che
non ci siamo visti, poter salutare di nuovo quelli che sono stati i miei superiori, conversare con tanti ragazzi,
mie vecchie conoscenze, conoscere gli altri che sono arrivati dopo la mia partenza da Foglizzo; guardando
questi posti, questo cortile.queste scuole, questa chiesetta, mi tornano alla mente i due anni più belli della
mia vita che ho trascorso li. Verso la sera di quello stesso giorno, nell'ampio salone addobbato
meravigliosamente si è iniziato a preparare i doni, che i nostri connazionali hanno ordinato per il loro
direttore. Questi consistevano soprattutto in oggetti religiosi: un calice, vesti sacerdotali /fra le quali aveva
un posto di rilievo un'incantevole pianeta rossa/, cotte, quadri, candelabri, ecc. Anche gli artigiani
dell'istituto hanno esposto i loro regali fatti a mano: i falegnami una bella scrivania, i sarti un'abito talare ed i
calzolai un paio di scarpe fatte in stile italiano. Oltre a ciò c'erano ancora molti altri piccoli oggetti, che non
meritano particolare attenzione. Nello stesso salone doveva svolgersi la cosiddetta manifestazione
celebrativa /cioè la serata di recita dei versi/. In verità verso le ore 17,30 si trovavano lì riuniti tutti i ragazzi
e alcuni tra i nostri sostenitori locali, mancava solo il padre direttore. Finalmente è entrato il rev. Padre
Riccardi accolto da strepitose acclamazioni, applausi e da una allegra marcia della banda musicale, formata
da circa trenta nostri connazionali.
Alla fine della "marcia" ha preso la parola uno dei professori dell'istituto, che ha spiegato lo scopo e i
motivi di questa solenne riunione, fra i quali quello principale, cioè la riconoscenza degli allievi verso la
sincera e paterna assistenza del Padre Direttore.
Quindi è stato eseguito un bell'inno adeguato all'occasione, composto dall'insegnante di musica di
quel luogo; seguito più tardi dalla lettura delle felicitazioni in varie forme e in varie lingue. Nel mezzo della
manifestazione celebrativa l'orchestra ha eseguito una lunga e allegra sonata dello stesso autore dell'inno
suddetto e in seguito sono state fatte di nuovo varie letture interrotte a volte da bei canti.
Infine il X. Direttore ha ringraziato gli insegnanti dell'istituto, che sono stati coloro che hanno
maggiormente contribuito alla riuscita di quella solenne manifestazione, e i ragazzi ai quali si è
raccomandato di ringraziare cordialmente a suo nome i loro genitori per le offerte inviate per l'acquisto degli
oggetti belli e preziosi, ed ha assicurato tutti di non dimenticarli mai nelle sue preghiere. Appena finito, tutti
hanno gridato con entusiasmo, ancora una volta: "evviva X. Direttore", in seguito hanno iniziato ad
allontanarsi, mentre la musica suonava un allegro polonaise. Tutto questo succedeva la sera della vigilia
della festa.
Il lunedì mattina la banda musicale che si era posta presto in cortile, ci ha svegliati dal sonno con
un'allegra marcia, annunciando in quel modo che era giunto il gioioso e allegro giorno. Sino alla
celebrazione della messa cantata non è successo niente in particolare. Intorno alle ore 10,00 il X. Direttore
con addosso la nuova pianeta ha iniziato a celebrare solennemente la Santa Messa. Lo assistevano con
grande sontuosità sedici alunni con vesti da chierico e cotte ed alcuni chierici e sacerdoti. Non meno
magnifico era il canto del coro a quattro voci. Dopo il Vangelo è salito al pulpito un canonico, parroco di un
paese vicino: in breve parlò delle principali opere di san Roberto/Patrono del X. Direttore/ raccomandando a
tutti di rivolgersi spesso a quel santo nel bisogno. Intorno alle ore dodici è finita la Santa Messa e tutti sono
usciti dalla chiesa, molto contenti della magnifica cerimonia, della predica, ed anche del canto. Dopo un
breve svago siamo andati a pranzo, che aveva qualcosa di particolare. In questo collegio i ragazzi di solito
hanno il loro refettorio diviso da quello dei superiori, ma in questa occasione tutti gli allievi sono stati messi
insieme ai superiori nel salone dove la sera prima si era svolta la manifestazione e ciò ha reso tutti felici.
Verso la fine del banchetto. sono state lette alcune felicitazioni in versi ed è stata eseguita qualche sonata.
Infine tutti sono andati a fare la ricreazione. Solamente qui sono iniziati i giochi, le corse, il chiasso, come di
solito succede nei nostri istituti. Non mancava l'orchestrina che suonava belle marcie, polonaises, sinfonie,
ecc. Verso le quattro è stato cantato il vespro con la stessa solennità della Santa Messa e le funzioni religiose
sono terminate con la benedizione del Santissimo Sacramento, Ma la festa non è finita con questo. Dopo
cena usciti nel cortile, l'abbiamo trovato illuminato con centinaia di palloncini variopinti e luccicanti, appesi
a fili di ferro, che si incrociavano in modo innaturale. In alto, nell'aria, appesa al fil di ferro e appoggiata sul
muro una grande stella, composta da bicchieri multicolori e brillanti, e alle finestre erano collocati vari
striscioni illuminati dalla luce delle stanze, che erano proprio bello spettacolo, Abbiamo trascorso in quello
scenario del cortile e del collegio quasi due ore o parlando con i ragazzi allegri oppure ascoltando la musica,
oppure ammirando la riuscita delle celebrazioni sotto ogni aspetto.
Finalmente verso le undici ci siamo recati in chiesa per le preghiere e più tardi a riposare. Così è
finita la festa - lodevole segno dell'amore dei nostri connazionali a Lombriasco verso il loro direttore, che
circonda con affettuosa cura i figli della Polonia, dedicando loro tutto il suo tempo e la sua salute e
sicuramente lo merita. Egli è stato molto contento di queste celebrazioni per la festa del suo Patrono, e lo ha
fatto vedere distribuendo personalmente fra i ragazzi le leccornie regalategli per l'occasione dai nostri
Sostenitori.
La mattina del giorno successivo sono ripartito da Lombriasco portando di lì una piacevolissima
impressione, che mi ha indotto a scrivere al Padre Benefattore questa lettera.
Da Foglizzo non ho più niente di importante da riferirle: stiamo tutti bene e ci prepariamo per i
prossimi esami. Affido me stesso e tutti i confratelli alle caritevoli preghiere del X. Benefattore.
Cl. August Hlond
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