numero 48 marzo 2014 - Istituto Sacro Cuore

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La
Girandola
Periodico dell’Istituto Sacro Cuore (Opera Sant’Alessandro)
di Villa d’Adda (Bg) - nr. 48 febbraio 2014
.
Sapete ragazzi?
Devo rivelarvi una cosa. Quando a
Natale mi hanno chiesto di preparare
uno spettacolo ero nervoso. Già.
Molti di voi hanno scritto che lo erano
all’idea di dover recitare davanti a
tante persone. E allora voi mi direte:
ma tu non dovevi mica recitare,
perché eri nervoso?
Eh, non avete tutti i torti.
Però, ecco, quando mi hanno chiesto
di preparare lo spettacolo, sapevo
che dovevo venire davanti a tutti voi
che aspettavate da me delle storie
interessanti: e se non vi fossero
piaciute? Sapevo che dovevo farvi
vedere come si potevano recitare
certe parti e quindi, in jeans e
camicia, dovevo mettermi in mostra
davanti a voi e alle maestre: e se mi
aveste trovato ridicolo?. Sapevo che
alla fine avrei dovuto parlare davanti
a tutti i vostri genitori: e se avessi
scelto di fare uno spettacolo che non
gli fosse piaciuto?
Vedete quante ragioni per sentirsi un
po’ nervoso?!
Poi ho semplicemente smesso di
pensare: intendo dire che ho smesso
di preoccuparmi di tute quelle cose, di
ragionare un po’ di meno e invece di
lasciarmi andare a quello che sarebbe
successo.
Perché, vedete, io il segreto lo sapevo!
Sapevo che sarebbe stato tutto
molto bello. Non ci sarebbe stato
bisogno di inventare troppe
stranezze divertenti, perché voi me le
avreste regalate. Non ci sarebbe
stato bisogno di insegnarvi a recitare
per filo e per segno, ma solo di darvi
dei suggerimenti, perché dentro di voi
c’era già tanto.
E poi sapevo che tutti insieme
avremmo passato dei bei pomeriggi.
Sono stato contento e stupito di
quante cose avete scritto
sull’esperienza dello spettacolo:
vuol dire che alla fine il segreto del
teatro lo avete capito anche voi!
Prof. Christian Perego
L’esperienza del teatro
Lo scorso Natale in occasione
dello spettacolo che avevamo
preparato, il mio primo
spettacolo, avevo un po’ di
vergogna e un po’ di paura di
sbagliare qualche battuta, ma poi
ho capito che ce l’ avrei fatta, mi
sono data coraggio e ho voluto
rompere il ghiaccio! Quando sono
entrata in scena non avevo più
paura, anzi mi veniva da ridere per
l’emozione, poi quando è arrivato il
turno della mia battuta, mi sono
agitata: sembrava che non mi
ricordassi le parole… ho
guardato mia sorella che mi ha
dato coraggio così, in un fulmine,
mi sono ricordato le parole.
Alla fine è andato tutto bene, anzi
benissimo! Ero molto felice e in
quel momento ho capito che era
stata un’esperienza bellissima,
super-positiva perché tutta la
mia classe ha capito che non
bisogna mai perdere la speranza,
anche se quelli che ti circondano ti
dicono di rinunciare.
Di questa esperienza unica mi è
piaciuto quando sono entrata in
scena e ho pronunciato la mia
battuta, mentre non c’è una
Questo numero è
stato
preparato dalle
classi terze e
quarte della
primaria.
Illustrazioni a
cura della
maestra Silvia.
parte che non mi sia piaciuta
perché per me tutta la recita è
stata bella e poi perché se c’è
stata una parte meno riuscita,
significa che non mi sono
impegnata al massimo.
Ringrazio molto i miei compagni
che mi hanno aiutato e il
professor Christian che ha
organizzato questo bello
spettacolo.Beatrice 4B
È stata la prima volta che mi
cimentavo nella recitazione ed è
stato pauroso perché avrei
potuto fare una brutta figura,
ma ho avuto fede e alla fine non
solo ce l’ho fatta a non fare una
figuraccia, ma mi sono sentito
felice. In questa esperienza ho
imparato molte cose: per
esempio che per recitare serve
“calma e sangue freddo”.
La mia parte preferita è stata
quando Gesù ha apprezzato il mo
dono e la parte che non mi è
piaciuta è stata quando i Re
Magi Hanno presentato i loro
doni con aspetto di superiorità
perché erano vestiti riccamente,
ma in realtà, in fondo al loro cuore
avevano solo orgoglio: infatti i
loro doni “d’apparenza“ non sono
stati graditi da Gesù.Gianluca
4B
Recitando pensavo a tenere tese
le braccia perché il mio ruolo era
quello della stella cometa ed era
davvero faticoso; provavo una
sensazione di vergogna perché ho
sempre avuto paura e soggezione
Continua nella penultima
Echi dalla recita natalizia: 3^a
La vecchina che aspettava Dio
La scheda della recita
natalizia della classe 3^a...
LA TRAMA
Un giorno un’anziana signora
che passava in preghiera molte
ore della giornata, sentì la voce
di Dio che le annunciava che
sarebbe andato a farle visita.
La vecchina, sorpresa e felice,
cominciò a preparare la sua
casa spolverando e pulendo.
Impastò e cucinò dolci e
biscotti; cercò il più bello fra i
suoi vestiti e si mise ad
aspettare Dio.
All’improvviso sentì suonare
alla porta:erano le sue vicine di
casa che le chiedevano un po’di
sale perché l’avevano finito.
Senza esitare, la vecchina
gliene porse un sacchettino, poi
le salutò velocemente dicendo
che stava aspettando una
visita molto importante.
Poco dopo, sentì nuovamente
bussare alla porta: erano due
venditori di saponette che
chiedevano alla signora di
comprarne alcune. Anche
questa volta la vecchina li
accontentò con generosità e
poi li salutò frettolosamente
perché doveva ricevere un
ospite speciale.
Per la terza volta bussarono
alla porta: erano due poveri che
cercavano riparo e un po’ di
pane. La signora senza esitare
offrì loro ciò che cercavano, li
lasciò riposare sui gradini della
sua abitazione e tornò ad
attendere il suo ospite.
Rientrò in casa e ormai molto
stanca, si addormentò e si
mise a sognare. Sentì la voce di
Dio che le diceva:
“Oggi per tre volte sono venuto
da te e per tre volte mi hai
accolto, ti ringrazio molto!”
I PERSONAGGI
La voce di Dio è interpretata da
tutta la classe. Ognuno di noi è
entrato in scena tenendo in
mano una candelina accesa.
Poi tutti insieme abbiamo
annunciato all’anziana signora
l’imminente visita di Dio.
La vecchina che aspetta con
ansia l’arrivo di Dio, è stata
interpretata, in scene diverse,
da quattro bambine: Anna,
Asia, Camilla e Gaia.
Elisabetta e Alena, le vicine di
casa, si presentano dalla
vecchietta chiedendole un po’
di sale perché non ne avevano
più.
Matteo S. e Jacopo, venditori
di saponette, supplicano
l’anziana signora di comprarne
alcune per aiutarli.
I poveri, Michele e Filippo,
chiedono alla donna pane e un
po’ di riparo sui gradini della
sua casa.
Il sonno, interpretato da Devis,
sopraggiunge all’improvviso e
fa
addormentare
profondamente la vecchietta.
pag. 2
LE NOSTRE
RIFLESSIONI
- Dio lo si ritrova nelle persone
che vivono accanto a noi, che ci
vogliono bene e ci danno giusti
insegnamenti.E’ importante
aiutare gli altri. Federico
- E’ importante essere gentili
con le persone che ci chiedono
aiuto. Tommaso 3^A
- Dio non mente mai. Elisa e
Michele 3^A
- Nessuno deve sentirsi solo
perché c’è sempre Dio accanto
a noi. Matteo R.. 3^A
- Dio si presenta nelle persone
che incontriamo ogni giorno.
Alena 3^A
- Quando siamo in difficoltà,
Dio ci aiuta sempre. Chiara 3^A
- Dio ringrazia la vecchina
perché l’ha sempre accolto.
Anche noi dobbiamo saper
accogliere il nostro prossimo.
Rebecca 3^A
- Devi saper trovare tempo per
gli altri anche se hai fretta o sei
molto impegnato. Camilla 3^A
-Dio ci vuol bene e non ci lascia
mai soli. Davide 3^A
Continua nella successiva
Echi dalla recita natalizia: 3^a
LE IMPRESSIONI
SULLA RECITA
* Quando abbiamo iniziato
questa esperienza teatrale, ho
provato tanta gioia. Durante lo
spettacolo ero emozionata e
sentivo l’ansia dentro di me.
Mentre recitavo insieme ai miei
compagni mi sono sentita a
mio agio. Asia 3^A
* Mi sono emozionata mentre
parlavo davanti a tutta la
gente presente. Quando ero in
scena, ho immaginato di essere
sola e così sono riuscita a
recitare davanti a tutti i
presenti. Ho imparato che
anche se sono timida, posso
superare le mie paure.
Elisabetta 3^A
* L’esperienza teatrale mi è
piaciuta molto perché quando
sono entrata in scena tutti mi
hanno applaudita e non me lo
aspettavo. Un altro momento
che mi è piaciuto è stato quello
in cui con le candele accese
abbiamo interpretato la voce di
Dio. Elisa 3^A
* Quando ho recitato davanti a
tantissime persone, mi sono
commosso perché ci hanno
applaudito. Matteo R. 3^A
* Quest’esperienza teatrale mi
è piaciuta molto. Ero uno dei
narratori e oltre alla mia parte,
ho recitato anche quella di un
bambino assente. Riuscire a
ricordare e recitare tante parole davanti al pubblico, resterà
un’emozione indimenticabile.
Federico 3^A
* Quando sono entrata in
scena, avevo un po’ di vergogna
perché era la prima volta che
recitavo. La mia mamma mi ha
appoggiato in tutto e mi ha
aiutato a superare la
timidezza. Interpretare la
vecchietta mi è piaciuto molto
e mi sono sentita felice. Gaia
3^A
* Questa esperienza teatrale
mi ha fatto riflettere sui
sentimenti come la vergogna
che ho provato quando sono
entrata in scena. Ho capito che
posso superare le mie paure
anche se sono timida. Olga 3^A
* Quando dovevo uscire sulla
scena per fare la porta, avevo
paura. Grazie al sostegno delle
mie amiche e alla presenza di
mia mamma e dei miei nonni, ci
sono riuscita!! Chiara 3^A
La cosa che mi ha reso più felice
quel giorno è che c’erano i miei
genitori a guardarmi. Jacopo
3^A
Quando la recita è finita ero
contentissimo perché il
pubblico ha applaudito forte:
ero orgoglioso di me e dei miei
compagni. Matteo M. 3^A
TANTA ALLEGRIA
CON LE
PUBBLICITÀ DEL
NATALE
Un giorno, il Professor Perego,
ci ha proposto di pensare a
delle parole che ci ricordassero
il Natale.
Ognuno di noi si è presentato
all’incontro
successivo
comunicando il termine o la
breve frase pensata, sono nate
così, “le pubblicità del Natale”.
A piccoli gruppi le abbiamo
interpretate mimandole con
gesti ed espressioni che
trasmettessero a chi ci
guardava il clima di gioia e
felicità tipico del Natale.
Vogliamo ricordarvene alcune:
- Natale è un legame tra gli
uomini! Abbiamo stretto le
nostre mani alzando le braccia
in alto camminando sorridenti
verso il pubblico.
Anna, Elisa, Elisabetta e
Rebecca G. 3^A
pag. 3
- Natale è ricevere tanti regali!
Siamo entrati in scena con in
mano dei pacchetti regalo e
con la fretta tipica di chi non
vede l’ora di scoprire cosa
contengono. Li abbiamo
scartati per poi stringere felici
il contenuto fra le braccia.
Michele, Camilla, Alena e
Chiara: 3^A
- Natale è ricordare Gesù!
Ci siamo raccolti in ginocchio
davanti al Bambin Gesù
interpretato da Filippo.
Gaia, Olga e Devis 3^A
- Natale è giocare con la neve!
Dopo aver giocato a lanciarci la
neve, abbiamo costruito un
grande pupazzo. Davide
dapprima rannicchiato, è
cresciuto piano piano fino a
diventare un grosso pupazzo
con una carota in bocca.
Riccardo, Asia, Rebecca B.,
Matteo S. 3^A
- Natale è molto bello perché ci
sono le vacanze!
Siamo entrati in scena ed
abbiamo svuotato gli zaini da
tutto il materiale scolastico
lanciando penne, fogli e
quaderni.
Alessio, Jacopo, Matteo R. e
Federico 3^A
- Natale è stare con la propria
famiglia!
Ci siamo fatti scattare una
foto ricordo stretti in un affettuoso abbraccio, come una
vera famiglia.
Tommaso, Alex, Luca e Matteo
M. 3^A
Echi dalla recita natalizia: 3^b
Il figlio più intelligente
Ruoli, impressioni e
commenti dalla classe 3^b
- Era il 20 dicembre 2013,
quando io e i miei compagni di
IIIB eravamo in un’aula della
palestra,
ansiosi
di
interpretare la nostra storia .
Si sentiva, man mano
trascorreva il tempo, il
vociferare del pubblico
aumentare e così anche la
nostra ansia e voglia di
recitare. Mentre recitavano le
classi IIB e IIA , noi ci siamo
divertiti un po’ giocando. Ad un
certo punto, il professor
Perego ha annunciato la IIIB. Il
nostro cuore batteva
all’impazzata dalla felicità di
recitare la nostra parte . In
breve, la storia “Il figlio più
intelligente” narrava di un
padre che aveva tre figli e
decise di capire quale fosse il
figlio più intelligente, colui il
quale avrebbe ereditato tutti i
suoi averi. Un giorno il padre
chiamò allora i suoi figli e disse
loro che avrebbe dato cinque
soldi per comprare qualcosa
che riempisse tutta la stanza. I
tre fratelli andarono al
mercato ed ognuno di loro fece
un acquisto. Il figlio maggiore
comprò della paglia, il figlio
mezzano delle piume preziose, e
infine il terzo, che era anche il
più timido, comprò una candela.
Quando il figlio minore accese la
candela, come per magia tutta
la stanza si illuminò,
dimostrando di essere lui il
figlio più intelligente. Finito la
recita, mano nella mano tutti
noi rivolti ai genitori fummo
felici di sentire i loro applausi.
Per me fu la ricompensa per il
lavoro svolto durante le prove
della recita. A conclusione della
bella giornata siamo tornati in
classe a festeggiare tutti
insieme: in aula si respirava
un’atmosfera natalizia grazie
ai tra dolci, addobbi , risate ....
Sara , con Chiara, Giulia A e Alice Ca. 3^b
- Io, Luca e Riccardo eravamo i
tre figli, durante la recita. Luca
era il figlio maggiore, Riccardo
era il figlio mezzano, io ero il
figlio più piccolo, cioè il figlio più
intelligente. All’inizio della
recita appare Luca, con le mani
dietro la schiena, che poi si
siede su una sedia; esce quindi
Riccardo, con le braccia
conserte, che si appoggia con le
mani sul banco, con il petto in
fuori e con la pancia in dentro.
Dopo entro io, vado su un
banco, vi appoggio la mano,
rivolgo la guancia alla spalla,
per mostrare il mio ruolo di figlio
timido. Poi il padre,
personificato da Aronne e
Federico, ci chiama, quindi noi
corriamo subito da lui. Quando
il padre finisce di parlare,
torniamo dietro il telone, e lì
sentiamo che cambia la
musica. Entrano quindi i vari
mercanti, venditori di: dolci,
gioielli, vestiti, stoffe. Noi
torniamo in scena, uno alla
volta: prima Luca, che prende la
paglia, poi Riccardo, che sceglie
le piume, infine esco io, con una
candela tra le mani…questo è
un momento importantissimo,
cambia di nuovo la musica e
inizia la musica del Santo
Natale.
Mentre prepariamo la scena
finale, io vado dietro il telone e
accendo la candela, poi esco
con il coperchio alzato in modo
da non far vedere il contenuto
al pubblico, che applaude e
sancisce il termine della nostra
recita.
Luca P., con Luca A. e Riccardo
3^b
- Il giorno della recita è stato un
giorno bello per tutta la scuola.
Noi due abbiamo rivestito la
parte dei mercanti dei gioielli
pag. 4
Echi dalla recita natalizia: 3^b
con Martina e Beatrice.
Eravamo seduti sul tappeto
bianco, il nostro ruolo
consisteva nel mostrare i
gioielli alla gente, ma
soprattutto ai tre figli.
Quando essi non sceglievano la
nostra merce, noi fingevamo di
essere tristi e delusi.
I nostri gioielli erano molto
molto belli, infatti erano:
collane preziose, braccialetti
belli e anelli molto beli e
luccicanti. Poi al termine dello
spettacolo, con tutti gli altri
mercanti, abbiamo fatto un
coretto, dicevamo il coro “No,
no”! Quando è finita la recita, il
pubblico ci ha applauditi.
Maria Elena, con Andrea D 3^b.
- Quel giorno ero veramente
emozionata, era il 20 dicembre
2013.
Durante la recita della poesia
della IIA, sbirciavamo un po’:
quella musichetta che arrivava
ci incuriosiva e affascinava allo
stesso tempo.
Quando hanno finito, ci siamo
emozionati ancora di più perché
era ormai il nostro turno.
Il nostro racconto s’intitolava
“Il figlio più intelligente”.
Eravamo
molto
emozionate, perché le nostre
mamme e papà erano
entusiasti di vederci recitare.
La nostra merce erano le
stoffe; i nostri genitori ci
riprendevano e fotografavano
con i loro cellulari e con le
macchine fotografiche.
C’ erano anche i genitori delle
altre classi che applaudivano;
la nostra recita è stata breve,
ma ricca di significato.
Quando tutte le classi hanno
finito di recitare, ognuno di noi è
salito nella propria aula per gli
auguri di buon Natale e per
gustare il rinfresco preparato
con cura dai nostri genitori.
La mamma di Luca Pinotti
ha preparato una torta
buonissima, composta da tanti
personaggi, compresi Gesù
Bambino, Giuseppe, Maria, l’
angelo Gabriele e i re Magi.
Quel giorno è stato veramente
emozionante...
Che felicità!!
Regina, con Alice company 3^b
- Il ruolo che ho rivestito nella
recita è quello di un vecchio
padre che, un bel giorno, decise
di fare una prova ai suoi tre figli:
diede loro cinque soldi, che essi
avrebbero dovuto usare per
comprare qualcosa che
riempisse una stanza.
Il figlio che avesse riempito la
stanza, avrebbe avuto tutta
l’eredità del padre, perché
avrebbe dimostrato di essere
più intelligente.
Il figlio più grande disse il giorno
seguente andò al mercato,
trovò della paglia e la comprò.
Il figlio mezzano andò al
mercato, trovò delle piume e le
pag. 5
comprò.
Il figlio più piccolo pensò, pensò
e ripensò; andò al mercato e
comprò una candela.
Dopo una settimana il padre,
ovvero io, li chiamò in camera
sua e … il figlio più grande
esclamò: “Io ho portato della
paglia” e la sparse sul
pavimento; il figlio di mezzo
esclamò: “ Io ho portato delle
piume” e le lanciò in aria; il figlio
più piccolo sussurrò: “Io ho
portato una candela”.
Il padre decise che era
quest’ultimo il figlio più
intelligente perché la fiamma
della candela accesa illuminava
tutta la stanza e fu così che gli
diede tutta la sua eredità.
Al termine dello spettacolo il
pubblico applaudì, come fece
anche per gli spettacoli della
terza e della quarta della
scuola primaria.
In seguito noi alunni della terza
B ci siamo recati nella nostra
aula e abbiamo mangiato
panettone, caramelle e dolci …
Dopo un’oretta, tutti felici,
siamo andati a casa.
Aronne 3^b
Echi dalla recita natalizia: 4^a
La storia di Artabano
Quest’anno nella recita di Natale
abbiamo rappresentato la storia
del quarto Re Magio, Artabano.
Inizialmente Artabano era un re
molto ricco che, dopo aver
studiato le Tavole antiche, scoprì
che in terre lontane sarebbe nato
il Salvatore. Decise di andare a
incontrare Gesù Bambino e per
questo vendette tutto ciò che
possedeva per acquistare tre
gioielli: uno zaffiro, una perla e un
rubino da portare in dono a Gesù
Bambino.
Raccontò questa sua decisione
alla corte, ma nessuno accettò di
accompagnarlo nel lungo tragitto
perché dicevano che non sarebbe
riuscito in questa impresa.
Artabano partì con il suo
cammello Djemal, ma sul lungo e
difficoltoso cammino visse delle
esperienze particolari e regalò
tutti i suoi gioielli.
Diede il rubino ad un albergatore
per curare un povero vecchio; lo
zaffiro a dei soldati per lasciare
libera una ragazza e la perla a un
gruppetto di soldati per liberare
una mamma e il figlioletto.
Intanto i Re Magi erano già
arrivati alla capanna dove si
trovava la Sacra Famiglia.
Gesù quando vide i doni dei tre Re
Magi non fece nessun segno, ma
quando arrivò Artabano con le
mani vuote, sorrise e Artabano
capì che al piccolo Gesù aveva
dato i doni più grande: l’
altruismo, la carità e l’amore
verso gli altri.
Anna, Federica, Giulia, Marcello,
Melissa E Silvia, IV A
I personaggi della recita
Io nella recita di Natale ho fatto il
narratore. Dovevo dire io la prima
parte di tutta la recita e per
questo ero molto agitata, avevo
paura di sbagliare e dire “mondi”
invece che “monti”. Inoltre ho
portato la perla ad Artabano.
Indossavo: una felpa e dei
pantaloni blu, una sciarpa rossa e
avevo anche degli stivali viola. Io
volevo un’altra parte ma avevo già
una parte importante e le altre
parti avevano già i loro attori. Mi
piacerebbe tantissimo rifare
questa esperienza teatrale!!
Anna Rovelli IV A
Nella recita di Natale il
personaggio che ho interpretato
con due miei compagni Nicolò e
Lorenzo è stato il cammello di
Artabano: Djemal. Dovevo
camminare sul posto a passi
lunghi e lenti. Quando un mio
compagno diceva: “Attraversò i
pendii del monte Orontes” io
dovevo camminare facendo finta
di scalare la montagna. Dovevo
muovere solo i piedi quindi
facendo i passi alti e facendo
finta di far fatica. Ero sotto un
telo marrone: Lorenzo stava
davanti, Nicolò in mezzo e io ultimo, dovevo stare gobbo come
facevano i miei compagni con il
mento appoggiato alla schiena di
Nicolò.
La
mia
testa
corrispondeva alla seconda gobba
del cammello e quella di Nicolò
corrispondeva alla prima gobba
del cammello.
Tommaso IV A
Nel laboratorio di teatro io avevo il
ruolo del soldato. Entravo circa a
metà storia ed ero in compagnia
di Marco e Matteo, altri due
soldati. Nella mia parte dovevo
uccidere Federica, che faceva la
parte della prigioniera. Prima di
entrare avevo paura perché
credevo di entrare al momento
sbagliato; prima che io entrassi
Federica doveva dire una frase, e
non si sentiva molto, però è
andato tutto bene. Quando ero in
scena, invece avevo paura di
sbagliare la mia parte perché io
non parlo molte volte in pubblico.
Federico IVA
Io nella recita facevo la parte
dell’albergatore. E’ stato
divertente e bellissimo quando
pag. 6
Melissa, che aveva il ruolo di
Artabano, mi dava lo zaffiro. La
mia battuta raccontava che
Artabano aveva preso il vecchio
tra le braccia, l’aveva portato in
un albergo e aveva chiesto
all’albergatore di averne cura. Io
indossavo un maglione di lana
lavorato a rombi e avevo in testa
un cappello di paglia. Il giorno della
recita ero un po’ spaventato
perché credevo di sbagliare la
battuta, invece è andato tutto
bene!
Mattia IVa
La mia parte era quella di una
donna che si faceva trascinare
dai soldati. Era una parte molto
bella che mi piaceva; i soldati
erano Federico, Marco e Matteo.
Io dovevo dire solo poche parole:
”Abbiate pietà di me e salvatemi
per l’amore di Dio”. Per la scena ho
indossato una mantellina
marrone scuro di lana, un
dolcevita bianco e una gonna
nera. Durante la recita ero
emozionatissima e agitata,
perché non mi aspettavo così
tanta gente. Quando è toccato a
me, sono entrata in scena
agitata, il cuore ma batteva
forte. Quando tutto è finito, mi è
passata l’agitazione.
Federica IVA
Nella recita ho fatto il ruolo di
Artabano, il personaggio
principale. E’ stato difficile
interpretarlo perché aveva i
dialoghi più lunghi. All’inizio ero in
piedi su una sedia con gli altri due
Artabano, Melissa e Marcello, e
ho parlato davanti alla gente,
intorno c’erano tutti i miei
compagni di classe. Ho detto a
voce alta che sarei andato a
vedere Gesù appena nato.Nella
seconda parte dovevo salvare
Federica, una donna che stava
per essere uccisa dal capo dei
soldati, Federico, con i due suoi
Continua nella pagina accanto
Echi dalla recita natalizia: 4^a
complici, Marco e Matteo. Io ho
salvato Federica donando a loro
una pietra preziosa. Davanti a
Gesù, io, Melissa e Marcello
abbiamo chiesto scusa a Gesù
per non aver portato nessun
dono, ma Gesù si è girato verso di
noi e ci ha sorriso: noi avevamo
portato più di tutti!
David IVA
Io ho fatto la parte del soldato;
avevo una tuta blu con sopra una
corazza, portavo anche un elmo.
Quando toccava a me ero un po’
agitato perché pensavo di
sbagliare. La mia battuta era
corta, ma importante; alla fine è
andato tutto bene. In questa
recita mi sono divertito molto!
Giorgio
Nella recita avevo il ruolo del
narratore. Sono stata la seconda
a parlare nella scena iniziale.
Indossavo un maglione blu,
legghins scuri e avevo una sciarpa
al collo. Questo ruolo mi ha
insegnato ad esprimermi bene.
Ero agitata e avevo paura di
sbagliare davanti a tantissima
gente. Quando sono entrata in
scena tremavo dalla paura, ma
con la presenza di tutti i miei
compagni mi sono calmata e ce
l’ho fatta.
Aurora
Il corso di teatro
Nei mesi scorsi io e i miei
compagni abbiamo frequentato
un corso di teatro tenuto dal professor Perego. A me è piaciuta
molto questa esperienza perché
in compagnia dei miei amici sono
riuscita a combattere la mia
paura: recitare senza errori
davanti a tante persone. La mia
difficoltà è stata stare attenta
ai movimenti che facevo sia nelle
prove che in scena.
Quando però abbiamo fatto lo
spettacolo ho fatto tutto giusto
e sono stata fiera di me stessa. Il
corso mi è servito per imparare a
recitare e ho capito quello che
provano gli attori mentre
mettono in scena uno
spettacolo. Prima di andare in
scena avevo paura di far brutta
figura davanti a tanta gente e
mentre stavo facendo lo
spettacolo mi tremavano le
gambe, ma poi ce l’ho fatta
perché ero insieme ai miei amici.Io
vorrei rivivere questa esperienza
perché è stata indimenticabile!
Melissa IV A
Il laboratorio mi è piaciuto molto
perché ho fatto una cosa nuova e
ho capito cosa provano gli attori
quando recitano. Quando guardi
uno spettacolo non sembra
difficile, invece per me lo è stato,
perché sono molto timida e,
anche se ho fatto danza, non ero
abituata a esibirmi negli
spettacoli. Questa esperienza mi
è servita a superare la mia paura
e ho provato le emozioni degli
attori. Il giorno della recita
appena sono entrata, ero
terrorizzata, ma dopo aver detto
la mia battuta e aver sentito gli
applausi, ho superato tutto e
quando sono uscita ero fiera di
me stessa. Alla fine della recita io
e le mie amiche siamo entrate in
scena senza paura. E’ stato
molto bello e vorrei rifare la recita.
pag. 7
Giulia F. IVA
Nei mesi di ottobre, novembre e
dicembre le classi quarte
hanno seguito un corso di
teatro. Anche la mia classe. A
me è piaciuto molto perché
avevamo un magnifico maestro, Christian Perego, che ci
ha insegnato a recitare. Mi ha
fatto superare le mie paure,
soprattutto l’ansia da
palcoscenico. E’ stato bello e
divertente perché nelle prime
lezioni Christian ci ha fatto
fare giochi per motivarci e
divertirci.
A me questa esperienza è
servita anche per migliorare la
tonalità di voce. Io ho scelto di
fare il personaggio principale
Artabano, perché questa era
una parte piuttosto lunga. Io
non avevo paura perché ero con
i miei amici. E’ stato bello e
vorrei rifarlo.
Marcello IVA
Io ho interpretto Melchiorre,
un Re Magio.
Quando c’erano le prove è
stato divertente, di solito sono
un tipo timido però quando ho
conosciuto il professor Christian non ho più avuto paura.
Durante la recita, quando
toccava a me, mi sembrava di
sbagliare, invece sono riuscito
a dire tutta la battuta.
Pensavo che ci sarebbero
state poche persone, invece c’
era un grande pubblico che ci
ha applaudito.
Vorrei rifare questa esperienza
l’anno prossimo.
Thomas IV A
Nei mesi di ottobre, novembre e
dicembre abbiamo frequentato
un laboratorio teatrale tenuto
dal prof. Perego. A me è
piaciuto molto, perché è stato
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Echi dalla recita natalizia: 4^a
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molto divertente, bellissimo.
All’inizio avevo paura di sbagliare
quando dovevo parlare o fare
qualche movimento. Io l’anno
scorso al mio paese avevo già
frequentato un corso , quindi
molti esercizi li conoscevo già,
però le prime volte avevo
comunque paura e vergogna, ma
dopo mi passava. Il corso mi è
servito a essere meno timida
davanti alle persone e ora quando
parlo con un estraneo non mi si
intreccia più la lingua. Io vorrei
rifare questa esperienza ancora
mille volte!
Sofia IV A
All’inizio avevo un po’ vergogna a
recitare davanti a tutti, anche se
ero abituata con il saggio di danza
a ballare da sola, però con i miei
compagni mi sono sentita più
sicura. A me è piaciuto molto
quando ho recitato la mia parte
ed è stato divertente quando ho
visto il cammello. Avevo paura di
sbagliare perché in alcune prove
non entravo al momento giusto,
ma nello spettacolo finale è
andato tutto bene. Vorrei rifare
ancora il corso!
Laura IV A
Il laboratorio mi è piaciuto
moltissimo perché il professor
Perego all’inizio ci faceva fare
giochi divertenti e utili per la nostra preparazione. Io ero un po’
timida e in pubblico non riuscivo a
muovermi perché avevo paura di
sbagliare, ma on molte prove sono
riuscita a superarle. Ero molto
emozionata, ma anche felice e
gioiosa. Vorrei rivivere questa
esperienza!
Serena IV A
Il corso di teatro è stato
divertente perché durante le
prime tre lezioni abbiamo giocato
e perché mi è piaciuto recitare con
i miei compagni. Mi è servito a non
avere più paura di recitare davanti
a un pubblico. Prima avevo paura
di sbagliare qualcosa, ma non ho
sbagliato. Alla fine ero contento
perché era andato tutto bene.
Vorrei rifare questo bel corso!
Matteo M. IV A
La pubblicità
* Oltre lo spettacolo abbiamo fatto “la pubblicità” sul
Natale. Le due frasi della pubblicità da rappresentare
erano : “Natale è … ricevere tanti regali e Natale è …
l’albero di Natale.
Il primo spezzone l’abbiamo interpretato usando dei
regali fatti da noi. Abbiamo usato scatole piene di carta riciclata con dentro giochi dei nostri fratelli.
All’inizio ci passavamo i regali, dopo li aprivamo e
buttavamo in aria la carta riciclata.
Per rappresentare l’albero di Natale, abbiamo portato
fili e decorazioni natalizie e una stella dorata.
Due nostre compagne stavano al centro e facevano
l’albero e noi le decoravamo.
Grazie al professor Perego abbiamo realizzato questa
bella pubblicità! Ci piacerebbe tanto rifare l’esperienza
del laboratorio di teatro anche il prossimo anno.
Alice, Sofia, Serena,
Dea, Laura e Federica
* Il nostro break pubblicitario consisteva nel fare
scenette di pochi secondi che dovevano rappresentare
il Senso e il Valore del Natale. Nella pubblicità della
nascita di Gesù abbiamo interpretato, Gesù in braccio
a Maria con Giuseppe vicino; Mirkp e Aurora facevano
la capanna. L’altra scenetta rappresentava tutta la
Famiglia riunita il giorno di Natale. Nella terza
scenetta c’erano alcuni amici che non si vedevano da
molto tempo e che il giorno di Natale si ritrovavano.
Nell’ultima scenetta c’erano alcuni adulti che
ritornavano bambini divertendosi con i giocattoli
trovati sotto l’albero. Ci siamo divertite molto perché
avevamo la possibilità di rappresentare delle scenette
create da noi divisi in gruppi.
Francesca, Aurora, Mirko e Giada IVA
Il nostro gruppo nella pubblicità di Natale doveva
rappresentare le seguenti frasi: Natale è... giocare con
la neve e Natale è... essere felici.
Giorgio, Matteo B. e David giocavano con la neve.
Tommaso giocava con un pupazzo di polistirolo e delle
palle di neve fatte con i fogli di giornale. Invece Mattia
cadeva per terra facendo la sagoma di un angelo.
Nella seconda pubblicità ci rincorrevamo e poi ci
abbracciavamo felici. É stato più facile che giocare con
la neve. Inoltre abbiamo avuto problemi ad entrare in
scena, infatti nelle prove generali siamo inciampati nei
fili elettrici. Ci siamo divertiti perché non avevamo mai
fatto una recita davanti a così tante persone; è stato
tutto molto emozionante!
Mattia T., Giorgio R., David C., Tommaso C. Matteo
B. IVA
Il nostro gruppo ha fatto la pubblicità di Babbo Natale:
i primi ad entrare sono stati Thomas e Federico che
facevano la parte delle renne. Successivamente sono
arrivati Nicolò e Matteo M. che facevano Babbo Natale
e un folletto. Infine Marco e Lorenzo hanno portato dei
pacchi regalo e li hanno buttati in aria. La pubblicità:
Natale è magia e simpatia è stata realizzata così:
alcuni di noi sorridendo si lanciavano i pacchi, mentre
Nicolò teneva un cappello a cilindro dal quale Federico
prendeva dei pupazzetti che mostrava al pubblico.
Matteo M. muoveva la bacchetta. Ci siamo divertiti
tanto e abbiamo fatto ridere tutti, perfino noi stessi!
Thomas, Federico, Nicolò, Matteo M., Marco, Lorenzo
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Echi dalla recita natalizia: 4^b
La storia di Beniamino
La classe “ reduce”
dall’esilarante esperienza dello
spettacolo natalizio, ha
verbalizzato le proprie emozioni
in due tipi di testo: per prima
alcuni testi, frutto di un lavoro
di gruppo, che spiegano i diversi
ruoli che gli alunni hanno dovuto
interpretare; a seguire dei testi
soggettivi e individuali che
mettono a nudo le emozioni
provate da questi giovani
attori “ in erba”.
Beniamino era un bambino povero che
si trovava nell’ accampamento dei
pastori; ma loro se n’ erano andati
tutti ad adorare Gesù. Anche lui
avrebbe voluto andarci, ma aveva una
gamba rotta e non riusciva a
camminare a lungo!
Era molto indeciso sul da farsi, ma il
suo cagnolino Golia lo incoraggiò, così
Beniamino decise di andare, ma non
riusciva a stare nemmeno al passo di
Golia: nel frattempo infatti era calata
la notte e lui arrancava nell’ oscurità.
Quando arrivò dove la stella si era
fermata, si muoveva una strana folla,
c’erano valletti, ricchi principi, dei
pastori con le loro pecore e gli agnelli,
tutti in adorazione del Bambino che si
trovava all’ interno di una grotta tra
Maria e Giuseppe, scaldato solo dal
fiato del bue e dell’asinello.
Ad un certo punto degli strani
personaggi Gli offrirono dei doni: il
primo Re Magio offrì dell’oro, ma il
regalo non si dimostrò molto gradito; il
secondo offrì dell’incenso che però fece
starnutire il Piccolo; il terzo offrì la
mirra, ma Lo fece tossire.
Beniamino non aveva portato nulla!
Disperato si chiese cosa potesse
offrirgli…si ricordò allora della
stampella: la cosa più importante per
lui e gliela offrì.
Beniamino si accorse allora che il suo
regalo era stato il più gradito di tutti!
Elodie, Alessandro, Martina V. 4B
I tre Beniamino
Beniamino era un bambino solo e zoppo.
Era vestito con una camicia bianca, dei
pantaloni grigi, aveva un cappello di
paglia e un’ ingombrante stampella.
Inizialmente Beniamino ero io..Mattia!
Recitavo la parte in cui prendeva la
sofferta decisione di andare a vedere il
Santo Bambino ed ero spronato e
accompagnato dai miei due cani,
impersonati da Andrea e Matteo.
Finita la mia battuta con un trucco
scenico io uscivo nascosto da un telo
teso da Martina e Silvano. Allora
nell’interpretazione di Beniamino
subentravo io.. Elisa! I pastori Martina,
Beatrice e Francesca mi
incoraggiavano a tornare sui miei
passi per non faticare, ma io volevo
vedere a tutti i costi il Piccolo così ho
dovuto gridare loro che sarei arrivato io
con le mie forze alla grotta. Arrivarono
Martina e Silvano con il loro telo bianco
e di nuovo Beniamino assunse nuove
sembianze. Il terzo Beniamino ero io..
Gianluca. Mi ritrovai davanti Gesù
dove si presentarono a rendere onore i
Re Magi, i pastori e gli angeli. Io non
avevo portato con me nulla; così gli
offrii quello che per me era più
importante: la mia stampella… e lui mi
sorrise! Elisa, Gianluca, Mattia 4B
La sacra famiglia
In occasione della recita di Natale,
siamo stati scelti insieme all’ altra
classe quarta e alle terze per
interpretare una scenetta a tema.
Abbiamo iniziato l’esperienza del
teatro con il professor Perego. Dopo
alcune lezioni il professore ci ha
assegnato la storia di Beniamino da
interpretare alla recita; eravamo liberi
di scegliere il personaggio che più ci
piacesse. Rebecca ha scelto di essere
Maria mentre io ho scelto di essere
Giuseppe. Giuseppe era vestito con
una tunica marrone di lana, una
maglietta a maniche lunghe, una corda
bianca cinta ai fianchi e teneva in mano
un lungo bastone di legno.
Maria aveva un vestito bianco lungo
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fino ai piedi, degli stivali marroni di
camoscio, una cinta azzurra di stoffa
leggera e un velo azzurro.
Dopo prove e prove era giunto il
momento di far vedere a tutti la
nostra bravura!
Tutti noi eravamo impauriti all’inizio,
ma quando poi siamo entrati in scena
ci siamo tranquillizzati. Io inizialmente
ho anche narrato una parte della
storia, poi sono entrato in un’altra
scena con il ruolo del papà di Gesù: il
mio compito consisteva nell’ammirarlo.
Anche Rebecca ha iniziato narrando un
pezzo della storia e poi è passata ad
impersonare Maria ed allora doveva
tenere in braccio il Bambino.
Questa esperienza ci è piaciuta
tantissimo e anche se abbiamo
provato un grande senso di vergogna,
poi è stato grande il senso di fierezza!
Stefano e Rebecca 4B
La stella cometa
Nella racconto di Beniamino dal quale
abbiamo preso spunto per la recita di
Natale, io interpretavo la stella
cometa che guida i magi e tutto il
popolo alla grotta natia del Re dei Re.
Indossavo sul capo un cerchietto giallo
ed ero vestita con una maglia
cosparsa di brillantini, dei leggins giallo
acceso, degli stivali neri e, per finire,
degli addobbi natalizi dorati mi
avvolgevano tutto il corpo.
Fare la stella è stato molto faticoso,
ma alla fine ho portato a termine il mio
ruolo.
Questa esperienza mi è piaciuta molto
perché mi sono divertita a stare in alto
e alcune battute, come quelle di Elisa,
mi hanno fatto sorridere.
Per questa bella avventura vorrei
ringraziare i miei compagni che, come
me, si sono impegnati molto, la nostra
maestra che ci ha spronato, Christian,
il professore che ha scelto il racconto e
che ci ha insegnato le nostre parti e la
mia mamma che mi ha procurato gli
abiti e gli accessori! Asia 4B
Echi dalla recita natalizia: 4^b
Gli angioletti
A fine ottobre io e i miei compagni
abbiamo iniziato a praticare un “
corso” di teatro con Christian, un
professore della scuola secondaria.
All’inizio abbiamo avuto un po’ paura in
quanto non sapevamo cosa ci
aspettasse. Poi Christian ci ha
narrato la storia di Beniamino: quella
che avremmo dovuto impersonare, così
ci siamo un po’ tranquillizzati. Dopo una
lunga discussione noi (Vittoria,
Benedetta e Alice) abbiamo scelto di
interpretare la parte degli angeli. Per
fare questo ruolo occorrevano delle ali
con delle morbide piume, un vestito
bianco e una coroncina color oro con i
fiorellini da mettere sul capo.
Dopo molti esercizi sull’uso del corpo e
della voce Christian ci ha spiegato
come interpretare il nostro ruolo. Ci ha
chiesto di metterci in una posizione
appropriata al nostro personaggio, “da
angelo”. Benedetta si è messa in piedi
con le braccia aperte, Vittoria si è
seduta su un banco con una gamba
alzata e con le mani su di un ginocchio e
Alice si è sdraiata appoggiandosi con il
gomito sul tavolo.
Il giorno della recita eravamo molto
emozionate, ma nonostante questo è
andato tutto bene.
Alla fine tutti chi hanno applaudite e
noi ci siamo sentite felicissime!
Questa è stata un’esperienza nuova,
divertente, straordinaria e
desidereremmo con tutto il cuore
rifarla. Benedetta, Vittoria, Alice 4B
I valletti
Alla recita di Natale abbiamo
interpretato i valletti, principi
riccamente vestiti che rendevano
onore al Bambino.
Il nostro insegnante era Christian.
Ci siamo emozionati molto perché
eravamo davanti a molta folla.
Eravamo vestiti con tessuti pregiati,
collane d’oro e un buffo turbante in
testa.
Il nostro compito è stato divertente
perché eravamo con i nostri compagni;
la nostra parte consisteva nell’andare
sul palco ed avvicinarci a Maria e
Giuseppe dopo gli angeli che erano
Alice, Benedetta e Vittoria. Dopo aver
adorato il bambino, ci siamo messi in
gruppo e abbiamo detto la nostra
battuta.
Nicholas, Leonardo S., Francesco,
Lorenzo Ca. 4B
Le pastorelle
È la prima volta che organizziamo una
recita di Natale con la nostra classe
ed è andata molto bene!
La storia che abbiamo interpretato
s’intitolava “ Beniamino”. Il
protagonista era un bambino con una
gamba ingessata ed era costretto a
muoversi con l’aiuto di una stampella. Il
nostro ruolo era quello delle pastorelle.
Indossavamo delle magliette color
marroncino o bianco, fuseaux o
pantaloni marroni, un cappello, una
bisaccia e nelle mani un bastone di
legno.
Noi siamo entrati quando il povero
Beniamino inciampava tra i sassi e
finiva con la faccia sul terreno nel
tentativo di arrivare con le proprie
forze dal Bambino. Il primo pastore
(Francesca) diceva a Beniamino che gli
avrebbe raccontato tutto lei; il
secondo (Beatrice) lo convinceva a
tornare indietro dicendo che era tardi;
il terzo pastore (Martina) gli spiegava
che lo avrebbero messo loro a corrente
dei fatti. Dopo ogni battuta il
protagonista, che non si dava per
vinto, insisteva che lui l’avrebbe visto
con i suoi occhi, il bambino!
Alla fine tutta la folla entra in scena
per onorare il Salvatore e ogni
personaggio offre dei doni.
Tutti i genitori ci hanno fatto i
complimenti per essere state così
brave.
Ad organizzare questo bello
spettacolo ci ha aiutato il professor
Christian, che ringraziamo molto!
Mi sono divertita molto, peccato che
per ora ci sia toccato solo un anno!
Martina, Beatrice, Francesca 4B)
pag. 10
I Re Magi
In occasione della recita abbiamo
interpretato i tre Re magi, insieme a
Silvano, il cammello.
Jacopo e Lorenzo indossavano dei
lunghi veli di garza scura e in testa
portavano un turbante costituito da
un altro velo stretto da un legaccio
colorato, mentre Leonardo aveva una
vera e propria corona costellata da
diamanti finti. Tutti indossavamo
diversi accessori,indice di ricchezza.
Silvano, il nostro cammello, indossava
una bella tuta marrone e per sembrare
un vero cammello aveva messo un
cerchietto con applicate delle orecchie
di cartone e una coda si stoffa.
Noi avevamo l’onore di portare dei doni
al Re dei re: i doni erano oro, incenso e
mirra; però i doni non furono molto
apprezzati perché il più bel regalo fu la
stampella di Beniamino.
Leonardo R., Lorenzo Cr., Jacopo,
Silvano 4B
fedeli amici di
Beniamino:
i
cagnolini
I
Nella recita interpretavamo il ruolo dei
fedeli amici di Beniamino: i suoi
cagnolini. Andrea era vestito con una
maglietta termica e pantaloni neri,
Matteo indossava una maglietta e
pantaloni marroni; entrambi avevamo
calzini marroni. Entrati in scena ci
siamo seduti al fianco del
protagonista della storia impersonato
dal nostro compagno di classe Mattia.
Eravamo terrorizzati perché non
sapevamo quante persone c’erano, ma
poi pian piano ci siamo calmati. Dopo
che Mattia ha detto la sua battuta,
noi con voce molto alta abbaiavamo e
dopo uscivamo di scena. Rientrati
dovevamo portare la stampella
davanti al bambino perché Beniamino
Gli donava la cosa più preziosa che
avesse: la stampella.
Matteo e Andrea 4B
Echi dalla recita natalizia: 4^b
Dalla prima pagina
del pubblico.
La recita è stata un’esperienza
positiva perché nonostante la
paura, mi sono divertita.
Della recita mi sono piaciute le
pubblicità, dei piccoli intramezzi
gestiti da noi per dare tempo a chi
si doveva preparare e intrattenere
il pubblico sul tema del Natale in
chiave simpatica …
Tutto mi è piaciuto e non devo
criticare niente!!
Asia 4B
Quando ho recitato la parte del
bue mi vergognavo molto perché
tutti mi schernivano e mi chiedevo
se mia mamma fosse fiera di me…
Questa esperienza è stata però
positiva perché sul palco mi sono
divertito e mi sono piaciute
specialmente le battute di Elisa
perché interpretava il suo ruolo in
modo davvero buffo!
Alessandro 4B
Quando sono entrata in scena
avevo le lacrime agli occhi e
cercavo di farmi sempre più
coraggiosa, perché davanti a me
c’era una folla pazzesca e non ci
potevo credere!
Mi dicevo:” Dai, forza ce la posso
fare!” Era inutile, perché comunque
non ce l’avrei fatta lo stesso.
Mentre camminavo mi sono
tranquillizzata e… come sempre,
alla fine, ce l’ho fatta!
Quel giorno mi sono sentita molto
felice e sono sicura che le prossime
volte che reciterò in un teatro non
impazzirò andando nel panico!
Questa nuova esperienza mi è
piaciuta molto.
Non abbiamo fatto solo la recita,
ma anche le pubblicità, che erano
piccoli sketch tra una scenetta e
l’altra.
Mi ha divertito di più quando siamo
entrati tutti assieme sul
palcoscenico e i diversi gruppi si
sono presentati. La cosa che mi è
piaciuta meno è stata quando
Martina e Silvano tenevano un telo
in alto per cambiare tra loro i bambini che impersonavano Beniamino.
Comunque è stato bellissimo e
tutto è andato benone.
Complimenti a tutti gli attori e ai
maestri!
Martina P.4B
Dovendo recitare ero terrorizzata,
perché non sono molto brava a
fare queste cose davanti ai
genitori o ai compagni; oltretutto
mi ero offerta per essere uno dei
protagonisti!
La recita però è venuta benissimo,
anche se io impegnandomi al
massimo cercavo di interpretare
lo sgomento di Beniamino per
essersi dimenticato il regalo e il
risultato era un pochino…comico!
Mi è piaciuto anche quando facevo
la parte del narratore e le
pubblicità che erano delle pause
per dividere le scenette di classi
diverse.
Elisa 4B
Quando ho iniziato a praticare il
corso di teatro con Christian mi
sono sentita molto impaurita
perché non avevo mai recitato
prima e , per questo motivo, ho
pensato che sarei stata un totale
fallimento e che non avrei mai
imparato quello che andava fatto.
Quando però ho dovuto
impersonare la mia parte mi sono
sentita… felice come non mai!
Essendo un’esperienza nuova non
ho da subito realizzato cosa mi
stesse succedendo, ma dal
battito del mio cuore, ero sicura di
essere emozionata.
Io non volevo entrare in scena, ma
con un po’ di coraggio, da dietro le
quinte, mi sono “buttata” sul
palco e ho svolto il mio ruolo
meravigliosamente.
È stata un’esperienza divertente,
fantastica, anzi stupenda che
desidererei rifare ancora una
marea di volte.
Con questo teatro ho capito che
non bisogna avere paura di fare le
cose, ma che con un po’ di coraggio
pag. 11
e un po’ di fiducia in se stessi si
possono realizzare progetti
inaspettati.
Vittoria 4B
All’inizio della recita di Natale io mi
sono spaventato davanti ad un
sacco di persone che mi guardava,
ma subito dopo ho provato felicità
perché ho visto come la classe si
stesse impegnando, ho provato
anche fifa perché non pensavo che
tra il pubblico ci fosse mia madre,
come invece ho scoperto
vedendola!
L’esperienza è stata positiva e
vorrei ripeterla. Mi è piaciuto molto
quando impersonando un
cagnolino ho abbaiato e anche
quando da soli, io e i miei migliori
amici, abbiamo creato degli sketch
sul Natale: è stata un’idea molto
originale!
La parte meno è bella è stata
quando... sono uscito di scena!
Andrea 4B
L’esperienza del teatro mi è
piaciuta moltissimo. È stata un’
esperienza straordinaria e vorrei
ripeterla perché grazie a lei ho
capito che riusciamo a stare
insieme anche senza litigare.
All’idea che avrei dovuto recitare
davanti a tutta la scuola, davanti
a tutte le insegnanti tutor e ai
genitori stavo per svenire: già in
quel momento provavo troppa
tensione!
Il 15 ottobre abbiamo iniziato ad
ascoltare la storia di un ragazzo
povero e malridotto, aveva una
gamba rotta, proprio la notte del
24 dicembre: la nascita di gesù.
Questo bambino di nome
Beniamino voleva andare a vedere
il Bambino, ma era troppo debole;
allora i cani lo incoraggiarono ad
andare, ma lungo la strada
incrociò dei pastori che tornavano
già indietro. Una volta arrivato
Beniamino si accorse che non
aveva alcun regalo, così donò la
cosa che di più prezioso
possedeva: la stampella. Dovendo
recitare ho provato sensazioni di
Echi dalla recita natalizia: 4^b
vergogna, di felicità, di allegria, di
spavento, ma soprattutto di
fierezza!
Per me questa esperienza è stata
molto positiva perché mi è piaciuto
stare in compagnia dei miei amici: i
miei compagni e perché ho
imparato a convivere con loro.
Mi è piaciuto tanto quando sono
entrata in scena, quando ho
narrato e quando siamo saliti in
classe per augurarci un Sereno
Natale con un rinfresco. A dirla
tutta, mi è piaciuto tutto: è stato
meraviglioso! Rebecca 4B
Alla recita di Natale ho provato
una grande gioia e trepidazione
perché non vedevo l’ora di salire sul
palco. Abbiamo ascoltato le canzoni della classe prima e ci sono
piaciute molto, dopo siamo andati
a vestirci: io ero un valletto e avevo
il compito di recitare vicino a Maria
e Giuseppe.
Questa esperienza per me è stata
bella soprattutto alla fine, quando
ci siamo messi in gruppo e
abbiamo recitato insieme una
battuta, ma la parte che mi è
piaciuta in assoluto è stato
quando tutti i genitori ci hanno
battuto le mani. Nicholas 4B
Quando ho saputo dalla maestra
che per festeggiare il Natale si
sarebbe interpretata una recita,
mi sono davvero emozionata,
soprattutto perché con i miei
compagni non avevo mai vissuto
un’ esperienza simile!
Pensavo che mi sarei vergognata
parlando davanti alle persone che
erano più di duecento, credo, ma
dopo, durante lo spettacolo vero e
proprio non mi sono nemmeno
accorta della presenza di un così
forte pubblico.
Questa esperienza è stata molto
positiva e mi è piaciuto tutto,
forse soprattutto la parte in cui
dicevo a Beniamino che gli avrei
raccontato io del Santo Bambino
e quando ho introdotto la folla in
adorazione a Gesù.
Questa esperienza vorrei riviverla!
Francesca 4B
Quando ho iniziato il corso di
teatro ho provato un po’ di paura
in quanto era dall’asilo che non
recitavo più e quindi temevo che
non mi sarei ricordata nulla. Il
giorno della recita ero un pochino
impaurita, ma dopo un respiro ho
preso coraggio e mi sono
“battuta”!
Alla fine è andato tutto come
doveva andare e per questo tutta
la gente ci ha applaudito e io sono
stata felicissima. È stata
un’esperienza straordinaria! E io
che pensavo sarebbe andato tutto storto!
No, con un po’ di coraggio si riesce
a superare ogni paura, proprio
come ho fatto io! Benedetta 4B
Quando facevo la mia parte nelle
pubblicità, con i miei amici, avevo
un po’ di paura. Quando dovevamo
iniziare la nostra scena ero
spaventato perché pensavo che
avrei combinato qualcosa, un
guaio: rotto qualcosa facendolo
cadere o che avrei recitato male.
Anche quando sono entrato in
scena avevo un po’ di paura perché
dovevo mantenere una posizione e
pensavo che non ci sarei riuscito.
Alla fine però, quando la recita è
finita mi sono tranquillizzato
perché era andato tutto bene ed
ero contento. La parte che mi è
piaciuta di più era quando recitavo
la mia battuta con gli altri valletti:
dovevo dirla giusta e per fortuna
così è stato e non mi sono sentito
in imbarazzo! Francesco 4B
Mi è piaciuto molto far teatro con i
miei amici, perché ero in
compagnia e quindi non ero da solo
a vivere questa esperienza.
Inizialmente ero agitato perché
avrei dovuto stare davanti al
pubblico.
Mi è piaciuto molto quando noi:
Nicholas, Francesco, Leonardo ed
io ci siamo prostrati davanti a
Maria e Giuseppe perché eravamo
i valletti. Non mi sono piaciute le
pag. 12
pubblicità, che erano intervalli sul
Natale creati da noi bambini,
perché secondo me erano un po’
noiose. Lorenzo Ca. 4B
A me il teatro è piaciuto molto:
quando si sono assegnate le parti
sapevo già che mi sarebbe piaciuto
fare il Re magio che portava l’oro;
l’avevo capito subito che quel ruolo
doveva essere mio! Così mi
precipitai dall’insegnante con un
biglietto dove c’era scritto :”
Crotti, Re Magio dell’oro” e me ne
tornai al posto senza troppe
emozioni. Il giorno dopo scrissi a
Jacopo raccontandogli che avevo
preso la parte e consigliandogli la
parte del Re Magio con l’incenso.
Il martedì della settimana dopo
era il primo giorno di prove e io
indossavo una maglietta nera con
le maniche lunghe e sopra una
tunica egiziana, un velo tenuto
fermo da un legaccio ricamato a
fare da turbante e un foulard di
seta, scarpe alla polacca e degli
anelli vari con pietre come
ossidiane e occhi di tigre.
Il giorno della recita ero eccitato e
tremavo,ma non mi sentivo teso
perché non era la prima volta che
salivo su un palco.
Quando sono entrato in scena è
stato un momento come di
trionfo, ho ricordato tutti i
momenti passati a provare le
scene … era il momento più bello
della mia vita e lo passavo insieme
al mio migliore amico.
Lorenzo Cr. 4B
Nella recita di Natale avevo molta
paura perché temevo che la nostra
scena potesse non essere molto
bella, ma poi mi sono
tranquillizzato perché tutti gli
spettatori ci hanno battuto le
mani.
La recita mi è piaciuta molto: è
stato divertente quando mi sono
esibito vestito da Re magio con
l’incenso. Jacopo 4B
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