La Girandola Periodico dell’Istituto Sacro Cuore (Opera Sant’Alessandro) di Villa d’Adda (Bg) - nr. 48 febbraio 2014 . Sapete ragazzi? Devo rivelarvi una cosa. Quando a Natale mi hanno chiesto di preparare uno spettacolo ero nervoso. Già. Molti di voi hanno scritto che lo erano all’idea di dover recitare davanti a tante persone. E allora voi mi direte: ma tu non dovevi mica recitare, perché eri nervoso? Eh, non avete tutti i torti. Però, ecco, quando mi hanno chiesto di preparare lo spettacolo, sapevo che dovevo venire davanti a tutti voi che aspettavate da me delle storie interessanti: e se non vi fossero piaciute? Sapevo che dovevo farvi vedere come si potevano recitare certe parti e quindi, in jeans e camicia, dovevo mettermi in mostra davanti a voi e alle maestre: e se mi aveste trovato ridicolo?. Sapevo che alla fine avrei dovuto parlare davanti a tutti i vostri genitori: e se avessi scelto di fare uno spettacolo che non gli fosse piaciuto? Vedete quante ragioni per sentirsi un po’ nervoso?! Poi ho semplicemente smesso di pensare: intendo dire che ho smesso di preoccuparmi di tute quelle cose, di ragionare un po’ di meno e invece di lasciarmi andare a quello che sarebbe successo. Perché, vedete, io il segreto lo sapevo! Sapevo che sarebbe stato tutto molto bello. Non ci sarebbe stato bisogno di inventare troppe stranezze divertenti, perché voi me le avreste regalate. Non ci sarebbe stato bisogno di insegnarvi a recitare per filo e per segno, ma solo di darvi dei suggerimenti, perché dentro di voi c’era già tanto. E poi sapevo che tutti insieme avremmo passato dei bei pomeriggi. Sono stato contento e stupito di quante cose avete scritto sull’esperienza dello spettacolo: vuol dire che alla fine il segreto del teatro lo avete capito anche voi! Prof. Christian Perego L’esperienza del teatro Lo scorso Natale in occasione dello spettacolo che avevamo preparato, il mio primo spettacolo, avevo un po’ di vergogna e un po’ di paura di sbagliare qualche battuta, ma poi ho capito che ce l’ avrei fatta, mi sono data coraggio e ho voluto rompere il ghiaccio! Quando sono entrata in scena non avevo più paura, anzi mi veniva da ridere per l’emozione, poi quando è arrivato il turno della mia battuta, mi sono agitata: sembrava che non mi ricordassi le parole… ho guardato mia sorella che mi ha dato coraggio così, in un fulmine, mi sono ricordato le parole. Alla fine è andato tutto bene, anzi benissimo! Ero molto felice e in quel momento ho capito che era stata un’esperienza bellissima, super-positiva perché tutta la mia classe ha capito che non bisogna mai perdere la speranza, anche se quelli che ti circondano ti dicono di rinunciare. Di questa esperienza unica mi è piaciuto quando sono entrata in scena e ho pronunciato la mia battuta, mentre non c’è una Questo numero è stato preparato dalle classi terze e quarte della primaria. Illustrazioni a cura della maestra Silvia. parte che non mi sia piaciuta perché per me tutta la recita è stata bella e poi perché se c’è stata una parte meno riuscita, significa che non mi sono impegnata al massimo. Ringrazio molto i miei compagni che mi hanno aiutato e il professor Christian che ha organizzato questo bello spettacolo.Beatrice 4B È stata la prima volta che mi cimentavo nella recitazione ed è stato pauroso perché avrei potuto fare una brutta figura, ma ho avuto fede e alla fine non solo ce l’ho fatta a non fare una figuraccia, ma mi sono sentito felice. In questa esperienza ho imparato molte cose: per esempio che per recitare serve “calma e sangue freddo”. La mia parte preferita è stata quando Gesù ha apprezzato il mo dono e la parte che non mi è piaciuta è stata quando i Re Magi Hanno presentato i loro doni con aspetto di superiorità perché erano vestiti riccamente, ma in realtà, in fondo al loro cuore avevano solo orgoglio: infatti i loro doni “d’apparenza“ non sono stati graditi da Gesù.Gianluca 4B Recitando pensavo a tenere tese le braccia perché il mio ruolo era quello della stella cometa ed era davvero faticoso; provavo una sensazione di vergogna perché ho sempre avuto paura e soggezione Continua nella penultima Echi dalla recita natalizia: 3^a La vecchina che aspettava Dio La scheda della recita natalizia della classe 3^a... LA TRAMA Un giorno un’anziana signora che passava in preghiera molte ore della giornata, sentì la voce di Dio che le annunciava che sarebbe andato a farle visita. La vecchina, sorpresa e felice, cominciò a preparare la sua casa spolverando e pulendo. Impastò e cucinò dolci e biscotti; cercò il più bello fra i suoi vestiti e si mise ad aspettare Dio. All’improvviso sentì suonare alla porta:erano le sue vicine di casa che le chiedevano un po’di sale perché l’avevano finito. Senza esitare, la vecchina gliene porse un sacchettino, poi le salutò velocemente dicendo che stava aspettando una visita molto importante. Poco dopo, sentì nuovamente bussare alla porta: erano due venditori di saponette che chiedevano alla signora di comprarne alcune. Anche questa volta la vecchina li accontentò con generosità e poi li salutò frettolosamente perché doveva ricevere un ospite speciale. Per la terza volta bussarono alla porta: erano due poveri che cercavano riparo e un po’ di pane. La signora senza esitare offrì loro ciò che cercavano, li lasciò riposare sui gradini della sua abitazione e tornò ad attendere il suo ospite. Rientrò in casa e ormai molto stanca, si addormentò e si mise a sognare. Sentì la voce di Dio che le diceva: “Oggi per tre volte sono venuto da te e per tre volte mi hai accolto, ti ringrazio molto!” I PERSONAGGI La voce di Dio è interpretata da tutta la classe. Ognuno di noi è entrato in scena tenendo in mano una candelina accesa. Poi tutti insieme abbiamo annunciato all’anziana signora l’imminente visita di Dio. La vecchina che aspetta con ansia l’arrivo di Dio, è stata interpretata, in scene diverse, da quattro bambine: Anna, Asia, Camilla e Gaia. Elisabetta e Alena, le vicine di casa, si presentano dalla vecchietta chiedendole un po’ di sale perché non ne avevano più. Matteo S. e Jacopo, venditori di saponette, supplicano l’anziana signora di comprarne alcune per aiutarli. I poveri, Michele e Filippo, chiedono alla donna pane e un po’ di riparo sui gradini della sua casa. Il sonno, interpretato da Devis, sopraggiunge all’improvviso e fa addormentare profondamente la vecchietta. pag. 2 LE NOSTRE RIFLESSIONI - Dio lo si ritrova nelle persone che vivono accanto a noi, che ci vogliono bene e ci danno giusti insegnamenti.E’ importante aiutare gli altri. Federico - E’ importante essere gentili con le persone che ci chiedono aiuto. Tommaso 3^A - Dio non mente mai. Elisa e Michele 3^A - Nessuno deve sentirsi solo perché c’è sempre Dio accanto a noi. Matteo R.. 3^A - Dio si presenta nelle persone che incontriamo ogni giorno. Alena 3^A - Quando siamo in difficoltà, Dio ci aiuta sempre. Chiara 3^A - Dio ringrazia la vecchina perché l’ha sempre accolto. Anche noi dobbiamo saper accogliere il nostro prossimo. Rebecca 3^A - Devi saper trovare tempo per gli altri anche se hai fretta o sei molto impegnato. Camilla 3^A -Dio ci vuol bene e non ci lascia mai soli. Davide 3^A Continua nella successiva Echi dalla recita natalizia: 3^a LE IMPRESSIONI SULLA RECITA * Quando abbiamo iniziato questa esperienza teatrale, ho provato tanta gioia. Durante lo spettacolo ero emozionata e sentivo l’ansia dentro di me. Mentre recitavo insieme ai miei compagni mi sono sentita a mio agio. Asia 3^A * Mi sono emozionata mentre parlavo davanti a tutta la gente presente. Quando ero in scena, ho immaginato di essere sola e così sono riuscita a recitare davanti a tutti i presenti. Ho imparato che anche se sono timida, posso superare le mie paure. Elisabetta 3^A * L’esperienza teatrale mi è piaciuta molto perché quando sono entrata in scena tutti mi hanno applaudita e non me lo aspettavo. Un altro momento che mi è piaciuto è stato quello in cui con le candele accese abbiamo interpretato la voce di Dio. Elisa 3^A * Quando ho recitato davanti a tantissime persone, mi sono commosso perché ci hanno applaudito. Matteo R. 3^A * Quest’esperienza teatrale mi è piaciuta molto. Ero uno dei narratori e oltre alla mia parte, ho recitato anche quella di un bambino assente. Riuscire a ricordare e recitare tante parole davanti al pubblico, resterà un’emozione indimenticabile. Federico 3^A * Quando sono entrata in scena, avevo un po’ di vergogna perché era la prima volta che recitavo. La mia mamma mi ha appoggiato in tutto e mi ha aiutato a superare la timidezza. Interpretare la vecchietta mi è piaciuto molto e mi sono sentita felice. Gaia 3^A * Questa esperienza teatrale mi ha fatto riflettere sui sentimenti come la vergogna che ho provato quando sono entrata in scena. Ho capito che posso superare le mie paure anche se sono timida. Olga 3^A * Quando dovevo uscire sulla scena per fare la porta, avevo paura. Grazie al sostegno delle mie amiche e alla presenza di mia mamma e dei miei nonni, ci sono riuscita!! Chiara 3^A La cosa che mi ha reso più felice quel giorno è che c’erano i miei genitori a guardarmi. Jacopo 3^A Quando la recita è finita ero contentissimo perché il pubblico ha applaudito forte: ero orgoglioso di me e dei miei compagni. Matteo M. 3^A TANTA ALLEGRIA CON LE PUBBLICITÀ DEL NATALE Un giorno, il Professor Perego, ci ha proposto di pensare a delle parole che ci ricordassero il Natale. Ognuno di noi si è presentato all’incontro successivo comunicando il termine o la breve frase pensata, sono nate così, “le pubblicità del Natale”. A piccoli gruppi le abbiamo interpretate mimandole con gesti ed espressioni che trasmettessero a chi ci guardava il clima di gioia e felicità tipico del Natale. Vogliamo ricordarvene alcune: - Natale è un legame tra gli uomini! Abbiamo stretto le nostre mani alzando le braccia in alto camminando sorridenti verso il pubblico. Anna, Elisa, Elisabetta e Rebecca G. 3^A pag. 3 - Natale è ricevere tanti regali! Siamo entrati in scena con in mano dei pacchetti regalo e con la fretta tipica di chi non vede l’ora di scoprire cosa contengono. Li abbiamo scartati per poi stringere felici il contenuto fra le braccia. Michele, Camilla, Alena e Chiara: 3^A - Natale è ricordare Gesù! Ci siamo raccolti in ginocchio davanti al Bambin Gesù interpretato da Filippo. Gaia, Olga e Devis 3^A - Natale è giocare con la neve! Dopo aver giocato a lanciarci la neve, abbiamo costruito un grande pupazzo. Davide dapprima rannicchiato, è cresciuto piano piano fino a diventare un grosso pupazzo con una carota in bocca. Riccardo, Asia, Rebecca B., Matteo S. 3^A - Natale è molto bello perché ci sono le vacanze! Siamo entrati in scena ed abbiamo svuotato gli zaini da tutto il materiale scolastico lanciando penne, fogli e quaderni. Alessio, Jacopo, Matteo R. e Federico 3^A - Natale è stare con la propria famiglia! Ci siamo fatti scattare una foto ricordo stretti in un affettuoso abbraccio, come una vera famiglia. Tommaso, Alex, Luca e Matteo M. 3^A Echi dalla recita natalizia: 3^b Il figlio più intelligente Ruoli, impressioni e commenti dalla classe 3^b - Era il 20 dicembre 2013, quando io e i miei compagni di IIIB eravamo in un’aula della palestra, ansiosi di interpretare la nostra storia . Si sentiva, man mano trascorreva il tempo, il vociferare del pubblico aumentare e così anche la nostra ansia e voglia di recitare. Mentre recitavano le classi IIB e IIA , noi ci siamo divertiti un po’ giocando. Ad un certo punto, il professor Perego ha annunciato la IIIB. Il nostro cuore batteva all’impazzata dalla felicità di recitare la nostra parte . In breve, la storia “Il figlio più intelligente” narrava di un padre che aveva tre figli e decise di capire quale fosse il figlio più intelligente, colui il quale avrebbe ereditato tutti i suoi averi. Un giorno il padre chiamò allora i suoi figli e disse loro che avrebbe dato cinque soldi per comprare qualcosa che riempisse tutta la stanza. I tre fratelli andarono al mercato ed ognuno di loro fece un acquisto. Il figlio maggiore comprò della paglia, il figlio mezzano delle piume preziose, e infine il terzo, che era anche il più timido, comprò una candela. Quando il figlio minore accese la candela, come per magia tutta la stanza si illuminò, dimostrando di essere lui il figlio più intelligente. Finito la recita, mano nella mano tutti noi rivolti ai genitori fummo felici di sentire i loro applausi. Per me fu la ricompensa per il lavoro svolto durante le prove della recita. A conclusione della bella giornata siamo tornati in classe a festeggiare tutti insieme: in aula si respirava un’atmosfera natalizia grazie ai tra dolci, addobbi , risate .... Sara , con Chiara, Giulia A e Alice Ca. 3^b - Io, Luca e Riccardo eravamo i tre figli, durante la recita. Luca era il figlio maggiore, Riccardo era il figlio mezzano, io ero il figlio più piccolo, cioè il figlio più intelligente. All’inizio della recita appare Luca, con le mani dietro la schiena, che poi si siede su una sedia; esce quindi Riccardo, con le braccia conserte, che si appoggia con le mani sul banco, con il petto in fuori e con la pancia in dentro. Dopo entro io, vado su un banco, vi appoggio la mano, rivolgo la guancia alla spalla, per mostrare il mio ruolo di figlio timido. Poi il padre, personificato da Aronne e Federico, ci chiama, quindi noi corriamo subito da lui. Quando il padre finisce di parlare, torniamo dietro il telone, e lì sentiamo che cambia la musica. Entrano quindi i vari mercanti, venditori di: dolci, gioielli, vestiti, stoffe. Noi torniamo in scena, uno alla volta: prima Luca, che prende la paglia, poi Riccardo, che sceglie le piume, infine esco io, con una candela tra le mani…questo è un momento importantissimo, cambia di nuovo la musica e inizia la musica del Santo Natale. Mentre prepariamo la scena finale, io vado dietro il telone e accendo la candela, poi esco con il coperchio alzato in modo da non far vedere il contenuto al pubblico, che applaude e sancisce il termine della nostra recita. Luca P., con Luca A. e Riccardo 3^b - Il giorno della recita è stato un giorno bello per tutta la scuola. Noi due abbiamo rivestito la parte dei mercanti dei gioielli pag. 4 Echi dalla recita natalizia: 3^b con Martina e Beatrice. Eravamo seduti sul tappeto bianco, il nostro ruolo consisteva nel mostrare i gioielli alla gente, ma soprattutto ai tre figli. Quando essi non sceglievano la nostra merce, noi fingevamo di essere tristi e delusi. I nostri gioielli erano molto molto belli, infatti erano: collane preziose, braccialetti belli e anelli molto beli e luccicanti. Poi al termine dello spettacolo, con tutti gli altri mercanti, abbiamo fatto un coretto, dicevamo il coro “No, no”! Quando è finita la recita, il pubblico ci ha applauditi. Maria Elena, con Andrea D 3^b. - Quel giorno ero veramente emozionata, era il 20 dicembre 2013. Durante la recita della poesia della IIA, sbirciavamo un po’: quella musichetta che arrivava ci incuriosiva e affascinava allo stesso tempo. Quando hanno finito, ci siamo emozionati ancora di più perché era ormai il nostro turno. Il nostro racconto s’intitolava “Il figlio più intelligente”. Eravamo molto emozionate, perché le nostre mamme e papà erano entusiasti di vederci recitare. La nostra merce erano le stoffe; i nostri genitori ci riprendevano e fotografavano con i loro cellulari e con le macchine fotografiche. C’ erano anche i genitori delle altre classi che applaudivano; la nostra recita è stata breve, ma ricca di significato. Quando tutte le classi hanno finito di recitare, ognuno di noi è salito nella propria aula per gli auguri di buon Natale e per gustare il rinfresco preparato con cura dai nostri genitori. La mamma di Luca Pinotti ha preparato una torta buonissima, composta da tanti personaggi, compresi Gesù Bambino, Giuseppe, Maria, l’ angelo Gabriele e i re Magi. Quel giorno è stato veramente emozionante... Che felicità!! Regina, con Alice company 3^b - Il ruolo che ho rivestito nella recita è quello di un vecchio padre che, un bel giorno, decise di fare una prova ai suoi tre figli: diede loro cinque soldi, che essi avrebbero dovuto usare per comprare qualcosa che riempisse una stanza. Il figlio che avesse riempito la stanza, avrebbe avuto tutta l’eredità del padre, perché avrebbe dimostrato di essere più intelligente. Il figlio più grande disse il giorno seguente andò al mercato, trovò della paglia e la comprò. Il figlio mezzano andò al mercato, trovò delle piume e le pag. 5 comprò. Il figlio più piccolo pensò, pensò e ripensò; andò al mercato e comprò una candela. Dopo una settimana il padre, ovvero io, li chiamò in camera sua e … il figlio più grande esclamò: “Io ho portato della paglia” e la sparse sul pavimento; il figlio di mezzo esclamò: “ Io ho portato delle piume” e le lanciò in aria; il figlio più piccolo sussurrò: “Io ho portato una candela”. Il padre decise che era quest’ultimo il figlio più intelligente perché la fiamma della candela accesa illuminava tutta la stanza e fu così che gli diede tutta la sua eredità. Al termine dello spettacolo il pubblico applaudì, come fece anche per gli spettacoli della terza e della quarta della scuola primaria. In seguito noi alunni della terza B ci siamo recati nella nostra aula e abbiamo mangiato panettone, caramelle e dolci … Dopo un’oretta, tutti felici, siamo andati a casa. Aronne 3^b Echi dalla recita natalizia: 4^a La storia di Artabano Quest’anno nella recita di Natale abbiamo rappresentato la storia del quarto Re Magio, Artabano. Inizialmente Artabano era un re molto ricco che, dopo aver studiato le Tavole antiche, scoprì che in terre lontane sarebbe nato il Salvatore. Decise di andare a incontrare Gesù Bambino e per questo vendette tutto ciò che possedeva per acquistare tre gioielli: uno zaffiro, una perla e un rubino da portare in dono a Gesù Bambino. Raccontò questa sua decisione alla corte, ma nessuno accettò di accompagnarlo nel lungo tragitto perché dicevano che non sarebbe riuscito in questa impresa. Artabano partì con il suo cammello Djemal, ma sul lungo e difficoltoso cammino visse delle esperienze particolari e regalò tutti i suoi gioielli. Diede il rubino ad un albergatore per curare un povero vecchio; lo zaffiro a dei soldati per lasciare libera una ragazza e la perla a un gruppetto di soldati per liberare una mamma e il figlioletto. Intanto i Re Magi erano già arrivati alla capanna dove si trovava la Sacra Famiglia. Gesù quando vide i doni dei tre Re Magi non fece nessun segno, ma quando arrivò Artabano con le mani vuote, sorrise e Artabano capì che al piccolo Gesù aveva dato i doni più grande: l’ altruismo, la carità e l’amore verso gli altri. Anna, Federica, Giulia, Marcello, Melissa E Silvia, IV A I personaggi della recita Io nella recita di Natale ho fatto il narratore. Dovevo dire io la prima parte di tutta la recita e per questo ero molto agitata, avevo paura di sbagliare e dire “mondi” invece che “monti”. Inoltre ho portato la perla ad Artabano. Indossavo: una felpa e dei pantaloni blu, una sciarpa rossa e avevo anche degli stivali viola. Io volevo un’altra parte ma avevo già una parte importante e le altre parti avevano già i loro attori. Mi piacerebbe tantissimo rifare questa esperienza teatrale!! Anna Rovelli IV A Nella recita di Natale il personaggio che ho interpretato con due miei compagni Nicolò e Lorenzo è stato il cammello di Artabano: Djemal. Dovevo camminare sul posto a passi lunghi e lenti. Quando un mio compagno diceva: “Attraversò i pendii del monte Orontes” io dovevo camminare facendo finta di scalare la montagna. Dovevo muovere solo i piedi quindi facendo i passi alti e facendo finta di far fatica. Ero sotto un telo marrone: Lorenzo stava davanti, Nicolò in mezzo e io ultimo, dovevo stare gobbo come facevano i miei compagni con il mento appoggiato alla schiena di Nicolò. La mia testa corrispondeva alla seconda gobba del cammello e quella di Nicolò corrispondeva alla prima gobba del cammello. Tommaso IV A Nel laboratorio di teatro io avevo il ruolo del soldato. Entravo circa a metà storia ed ero in compagnia di Marco e Matteo, altri due soldati. Nella mia parte dovevo uccidere Federica, che faceva la parte della prigioniera. Prima di entrare avevo paura perché credevo di entrare al momento sbagliato; prima che io entrassi Federica doveva dire una frase, e non si sentiva molto, però è andato tutto bene. Quando ero in scena, invece avevo paura di sbagliare la mia parte perché io non parlo molte volte in pubblico. Federico IVA Io nella recita facevo la parte dell’albergatore. E’ stato divertente e bellissimo quando pag. 6 Melissa, che aveva il ruolo di Artabano, mi dava lo zaffiro. La mia battuta raccontava che Artabano aveva preso il vecchio tra le braccia, l’aveva portato in un albergo e aveva chiesto all’albergatore di averne cura. Io indossavo un maglione di lana lavorato a rombi e avevo in testa un cappello di paglia. Il giorno della recita ero un po’ spaventato perché credevo di sbagliare la battuta, invece è andato tutto bene! Mattia IVa La mia parte era quella di una donna che si faceva trascinare dai soldati. Era una parte molto bella che mi piaceva; i soldati erano Federico, Marco e Matteo. Io dovevo dire solo poche parole: ”Abbiate pietà di me e salvatemi per l’amore di Dio”. Per la scena ho indossato una mantellina marrone scuro di lana, un dolcevita bianco e una gonna nera. Durante la recita ero emozionatissima e agitata, perché non mi aspettavo così tanta gente. Quando è toccato a me, sono entrata in scena agitata, il cuore ma batteva forte. Quando tutto è finito, mi è passata l’agitazione. Federica IVA Nella recita ho fatto il ruolo di Artabano, il personaggio principale. E’ stato difficile interpretarlo perché aveva i dialoghi più lunghi. All’inizio ero in piedi su una sedia con gli altri due Artabano, Melissa e Marcello, e ho parlato davanti alla gente, intorno c’erano tutti i miei compagni di classe. Ho detto a voce alta che sarei andato a vedere Gesù appena nato.Nella seconda parte dovevo salvare Federica, una donna che stava per essere uccisa dal capo dei soldati, Federico, con i due suoi Continua nella pagina accanto Echi dalla recita natalizia: 4^a complici, Marco e Matteo. Io ho salvato Federica donando a loro una pietra preziosa. Davanti a Gesù, io, Melissa e Marcello abbiamo chiesto scusa a Gesù per non aver portato nessun dono, ma Gesù si è girato verso di noi e ci ha sorriso: noi avevamo portato più di tutti! David IVA Io ho fatto la parte del soldato; avevo una tuta blu con sopra una corazza, portavo anche un elmo. Quando toccava a me ero un po’ agitato perché pensavo di sbagliare. La mia battuta era corta, ma importante; alla fine è andato tutto bene. In questa recita mi sono divertito molto! Giorgio Nella recita avevo il ruolo del narratore. Sono stata la seconda a parlare nella scena iniziale. Indossavo un maglione blu, legghins scuri e avevo una sciarpa al collo. Questo ruolo mi ha insegnato ad esprimermi bene. Ero agitata e avevo paura di sbagliare davanti a tantissima gente. Quando sono entrata in scena tremavo dalla paura, ma con la presenza di tutti i miei compagni mi sono calmata e ce l’ho fatta. Aurora Il corso di teatro Nei mesi scorsi io e i miei compagni abbiamo frequentato un corso di teatro tenuto dal professor Perego. A me è piaciuta molto questa esperienza perché in compagnia dei miei amici sono riuscita a combattere la mia paura: recitare senza errori davanti a tante persone. La mia difficoltà è stata stare attenta ai movimenti che facevo sia nelle prove che in scena. Quando però abbiamo fatto lo spettacolo ho fatto tutto giusto e sono stata fiera di me stessa. Il corso mi è servito per imparare a recitare e ho capito quello che provano gli attori mentre mettono in scena uno spettacolo. Prima di andare in scena avevo paura di far brutta figura davanti a tanta gente e mentre stavo facendo lo spettacolo mi tremavano le gambe, ma poi ce l’ho fatta perché ero insieme ai miei amici.Io vorrei rivivere questa esperienza perché è stata indimenticabile! Melissa IV A Il laboratorio mi è piaciuto molto perché ho fatto una cosa nuova e ho capito cosa provano gli attori quando recitano. Quando guardi uno spettacolo non sembra difficile, invece per me lo è stato, perché sono molto timida e, anche se ho fatto danza, non ero abituata a esibirmi negli spettacoli. Questa esperienza mi è servita a superare la mia paura e ho provato le emozioni degli attori. Il giorno della recita appena sono entrata, ero terrorizzata, ma dopo aver detto la mia battuta e aver sentito gli applausi, ho superato tutto e quando sono uscita ero fiera di me stessa. Alla fine della recita io e le mie amiche siamo entrate in scena senza paura. E’ stato molto bello e vorrei rifare la recita. pag. 7 Giulia F. IVA Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre le classi quarte hanno seguito un corso di teatro. Anche la mia classe. A me è piaciuto molto perché avevamo un magnifico maestro, Christian Perego, che ci ha insegnato a recitare. Mi ha fatto superare le mie paure, soprattutto l’ansia da palcoscenico. E’ stato bello e divertente perché nelle prime lezioni Christian ci ha fatto fare giochi per motivarci e divertirci. A me questa esperienza è servita anche per migliorare la tonalità di voce. Io ho scelto di fare il personaggio principale Artabano, perché questa era una parte piuttosto lunga. Io non avevo paura perché ero con i miei amici. E’ stato bello e vorrei rifarlo. Marcello IVA Io ho interpretto Melchiorre, un Re Magio. Quando c’erano le prove è stato divertente, di solito sono un tipo timido però quando ho conosciuto il professor Christian non ho più avuto paura. Durante la recita, quando toccava a me, mi sembrava di sbagliare, invece sono riuscito a dire tutta la battuta. Pensavo che ci sarebbero state poche persone, invece c’ era un grande pubblico che ci ha applaudito. Vorrei rifare questa esperienza l’anno prossimo. Thomas IV A Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre abbiamo frequentato un laboratorio teatrale tenuto dal prof. Perego. A me è piaciuto molto, perché è stato Continua nella pagina successiva Echi dalla recita natalizia: 4^a Continua nella pagina successiva molto divertente, bellissimo. All’inizio avevo paura di sbagliare quando dovevo parlare o fare qualche movimento. Io l’anno scorso al mio paese avevo già frequentato un corso , quindi molti esercizi li conoscevo già, però le prime volte avevo comunque paura e vergogna, ma dopo mi passava. Il corso mi è servito a essere meno timida davanti alle persone e ora quando parlo con un estraneo non mi si intreccia più la lingua. Io vorrei rifare questa esperienza ancora mille volte! Sofia IV A All’inizio avevo un po’ vergogna a recitare davanti a tutti, anche se ero abituata con il saggio di danza a ballare da sola, però con i miei compagni mi sono sentita più sicura. A me è piaciuto molto quando ho recitato la mia parte ed è stato divertente quando ho visto il cammello. Avevo paura di sbagliare perché in alcune prove non entravo al momento giusto, ma nello spettacolo finale è andato tutto bene. Vorrei rifare ancora il corso! Laura IV A Il laboratorio mi è piaciuto moltissimo perché il professor Perego all’inizio ci faceva fare giochi divertenti e utili per la nostra preparazione. Io ero un po’ timida e in pubblico non riuscivo a muovermi perché avevo paura di sbagliare, ma on molte prove sono riuscita a superarle. Ero molto emozionata, ma anche felice e gioiosa. Vorrei rivivere questa esperienza! Serena IV A Il corso di teatro è stato divertente perché durante le prime tre lezioni abbiamo giocato e perché mi è piaciuto recitare con i miei compagni. Mi è servito a non avere più paura di recitare davanti a un pubblico. Prima avevo paura di sbagliare qualcosa, ma non ho sbagliato. Alla fine ero contento perché era andato tutto bene. Vorrei rifare questo bel corso! Matteo M. IV A La pubblicità * Oltre lo spettacolo abbiamo fatto “la pubblicità” sul Natale. Le due frasi della pubblicità da rappresentare erano : “Natale è … ricevere tanti regali e Natale è … l’albero di Natale. Il primo spezzone l’abbiamo interpretato usando dei regali fatti da noi. Abbiamo usato scatole piene di carta riciclata con dentro giochi dei nostri fratelli. All’inizio ci passavamo i regali, dopo li aprivamo e buttavamo in aria la carta riciclata. Per rappresentare l’albero di Natale, abbiamo portato fili e decorazioni natalizie e una stella dorata. Due nostre compagne stavano al centro e facevano l’albero e noi le decoravamo. Grazie al professor Perego abbiamo realizzato questa bella pubblicità! Ci piacerebbe tanto rifare l’esperienza del laboratorio di teatro anche il prossimo anno. Alice, Sofia, Serena, Dea, Laura e Federica * Il nostro break pubblicitario consisteva nel fare scenette di pochi secondi che dovevano rappresentare il Senso e il Valore del Natale. Nella pubblicità della nascita di Gesù abbiamo interpretato, Gesù in braccio a Maria con Giuseppe vicino; Mirkp e Aurora facevano la capanna. L’altra scenetta rappresentava tutta la Famiglia riunita il giorno di Natale. Nella terza scenetta c’erano alcuni amici che non si vedevano da molto tempo e che il giorno di Natale si ritrovavano. Nell’ultima scenetta c’erano alcuni adulti che ritornavano bambini divertendosi con i giocattoli trovati sotto l’albero. Ci siamo divertite molto perché avevamo la possibilità di rappresentare delle scenette create da noi divisi in gruppi. Francesca, Aurora, Mirko e Giada IVA Il nostro gruppo nella pubblicità di Natale doveva rappresentare le seguenti frasi: Natale è... giocare con la neve e Natale è... essere felici. Giorgio, Matteo B. e David giocavano con la neve. Tommaso giocava con un pupazzo di polistirolo e delle palle di neve fatte con i fogli di giornale. Invece Mattia cadeva per terra facendo la sagoma di un angelo. Nella seconda pubblicità ci rincorrevamo e poi ci abbracciavamo felici. É stato più facile che giocare con la neve. Inoltre abbiamo avuto problemi ad entrare in scena, infatti nelle prove generali siamo inciampati nei fili elettrici. Ci siamo divertiti perché non avevamo mai fatto una recita davanti a così tante persone; è stato tutto molto emozionante! Mattia T., Giorgio R., David C., Tommaso C. Matteo B. IVA Il nostro gruppo ha fatto la pubblicità di Babbo Natale: i primi ad entrare sono stati Thomas e Federico che facevano la parte delle renne. Successivamente sono arrivati Nicolò e Matteo M. che facevano Babbo Natale e un folletto. Infine Marco e Lorenzo hanno portato dei pacchi regalo e li hanno buttati in aria. La pubblicità: Natale è magia e simpatia è stata realizzata così: alcuni di noi sorridendo si lanciavano i pacchi, mentre Nicolò teneva un cappello a cilindro dal quale Federico prendeva dei pupazzetti che mostrava al pubblico. Matteo M. muoveva la bacchetta. Ci siamo divertiti tanto e abbiamo fatto ridere tutti, perfino noi stessi! Thomas, Federico, Nicolò, Matteo M., Marco, Lorenzo pag. 8 Echi dalla recita natalizia: 4^b La storia di Beniamino La classe “ reduce” dall’esilarante esperienza dello spettacolo natalizio, ha verbalizzato le proprie emozioni in due tipi di testo: per prima alcuni testi, frutto di un lavoro di gruppo, che spiegano i diversi ruoli che gli alunni hanno dovuto interpretare; a seguire dei testi soggettivi e individuali che mettono a nudo le emozioni provate da questi giovani attori “ in erba”. Beniamino era un bambino povero che si trovava nell’ accampamento dei pastori; ma loro se n’ erano andati tutti ad adorare Gesù. Anche lui avrebbe voluto andarci, ma aveva una gamba rotta e non riusciva a camminare a lungo! Era molto indeciso sul da farsi, ma il suo cagnolino Golia lo incoraggiò, così Beniamino decise di andare, ma non riusciva a stare nemmeno al passo di Golia: nel frattempo infatti era calata la notte e lui arrancava nell’ oscurità. Quando arrivò dove la stella si era fermata, si muoveva una strana folla, c’erano valletti, ricchi principi, dei pastori con le loro pecore e gli agnelli, tutti in adorazione del Bambino che si trovava all’ interno di una grotta tra Maria e Giuseppe, scaldato solo dal fiato del bue e dell’asinello. Ad un certo punto degli strani personaggi Gli offrirono dei doni: il primo Re Magio offrì dell’oro, ma il regalo non si dimostrò molto gradito; il secondo offrì dell’incenso che però fece starnutire il Piccolo; il terzo offrì la mirra, ma Lo fece tossire. Beniamino non aveva portato nulla! Disperato si chiese cosa potesse offrirgli…si ricordò allora della stampella: la cosa più importante per lui e gliela offrì. Beniamino si accorse allora che il suo regalo era stato il più gradito di tutti! Elodie, Alessandro, Martina V. 4B I tre Beniamino Beniamino era un bambino solo e zoppo. Era vestito con una camicia bianca, dei pantaloni grigi, aveva un cappello di paglia e un’ ingombrante stampella. Inizialmente Beniamino ero io..Mattia! Recitavo la parte in cui prendeva la sofferta decisione di andare a vedere il Santo Bambino ed ero spronato e accompagnato dai miei due cani, impersonati da Andrea e Matteo. Finita la mia battuta con un trucco scenico io uscivo nascosto da un telo teso da Martina e Silvano. Allora nell’interpretazione di Beniamino subentravo io.. Elisa! I pastori Martina, Beatrice e Francesca mi incoraggiavano a tornare sui miei passi per non faticare, ma io volevo vedere a tutti i costi il Piccolo così ho dovuto gridare loro che sarei arrivato io con le mie forze alla grotta. Arrivarono Martina e Silvano con il loro telo bianco e di nuovo Beniamino assunse nuove sembianze. Il terzo Beniamino ero io.. Gianluca. Mi ritrovai davanti Gesù dove si presentarono a rendere onore i Re Magi, i pastori e gli angeli. Io non avevo portato con me nulla; così gli offrii quello che per me era più importante: la mia stampella… e lui mi sorrise! Elisa, Gianluca, Mattia 4B La sacra famiglia In occasione della recita di Natale, siamo stati scelti insieme all’ altra classe quarta e alle terze per interpretare una scenetta a tema. Abbiamo iniziato l’esperienza del teatro con il professor Perego. Dopo alcune lezioni il professore ci ha assegnato la storia di Beniamino da interpretare alla recita; eravamo liberi di scegliere il personaggio che più ci piacesse. Rebecca ha scelto di essere Maria mentre io ho scelto di essere Giuseppe. Giuseppe era vestito con una tunica marrone di lana, una maglietta a maniche lunghe, una corda bianca cinta ai fianchi e teneva in mano un lungo bastone di legno. Maria aveva un vestito bianco lungo pag. 9 fino ai piedi, degli stivali marroni di camoscio, una cinta azzurra di stoffa leggera e un velo azzurro. Dopo prove e prove era giunto il momento di far vedere a tutti la nostra bravura! Tutti noi eravamo impauriti all’inizio, ma quando poi siamo entrati in scena ci siamo tranquillizzati. Io inizialmente ho anche narrato una parte della storia, poi sono entrato in un’altra scena con il ruolo del papà di Gesù: il mio compito consisteva nell’ammirarlo. Anche Rebecca ha iniziato narrando un pezzo della storia e poi è passata ad impersonare Maria ed allora doveva tenere in braccio il Bambino. Questa esperienza ci è piaciuta tantissimo e anche se abbiamo provato un grande senso di vergogna, poi è stato grande il senso di fierezza! Stefano e Rebecca 4B La stella cometa Nella racconto di Beniamino dal quale abbiamo preso spunto per la recita di Natale, io interpretavo la stella cometa che guida i magi e tutto il popolo alla grotta natia del Re dei Re. Indossavo sul capo un cerchietto giallo ed ero vestita con una maglia cosparsa di brillantini, dei leggins giallo acceso, degli stivali neri e, per finire, degli addobbi natalizi dorati mi avvolgevano tutto il corpo. Fare la stella è stato molto faticoso, ma alla fine ho portato a termine il mio ruolo. Questa esperienza mi è piaciuta molto perché mi sono divertita a stare in alto e alcune battute, come quelle di Elisa, mi hanno fatto sorridere. Per questa bella avventura vorrei ringraziare i miei compagni che, come me, si sono impegnati molto, la nostra maestra che ci ha spronato, Christian, il professore che ha scelto il racconto e che ci ha insegnato le nostre parti e la mia mamma che mi ha procurato gli abiti e gli accessori! Asia 4B Echi dalla recita natalizia: 4^b Gli angioletti A fine ottobre io e i miei compagni abbiamo iniziato a praticare un “ corso” di teatro con Christian, un professore della scuola secondaria. All’inizio abbiamo avuto un po’ paura in quanto non sapevamo cosa ci aspettasse. Poi Christian ci ha narrato la storia di Beniamino: quella che avremmo dovuto impersonare, così ci siamo un po’ tranquillizzati. Dopo una lunga discussione noi (Vittoria, Benedetta e Alice) abbiamo scelto di interpretare la parte degli angeli. Per fare questo ruolo occorrevano delle ali con delle morbide piume, un vestito bianco e una coroncina color oro con i fiorellini da mettere sul capo. Dopo molti esercizi sull’uso del corpo e della voce Christian ci ha spiegato come interpretare il nostro ruolo. Ci ha chiesto di metterci in una posizione appropriata al nostro personaggio, “da angelo”. Benedetta si è messa in piedi con le braccia aperte, Vittoria si è seduta su un banco con una gamba alzata e con le mani su di un ginocchio e Alice si è sdraiata appoggiandosi con il gomito sul tavolo. Il giorno della recita eravamo molto emozionate, ma nonostante questo è andato tutto bene. Alla fine tutti chi hanno applaudite e noi ci siamo sentite felicissime! Questa è stata un’esperienza nuova, divertente, straordinaria e desidereremmo con tutto il cuore rifarla. Benedetta, Vittoria, Alice 4B I valletti Alla recita di Natale abbiamo interpretato i valletti, principi riccamente vestiti che rendevano onore al Bambino. Il nostro insegnante era Christian. Ci siamo emozionati molto perché eravamo davanti a molta folla. Eravamo vestiti con tessuti pregiati, collane d’oro e un buffo turbante in testa. Il nostro compito è stato divertente perché eravamo con i nostri compagni; la nostra parte consisteva nell’andare sul palco ed avvicinarci a Maria e Giuseppe dopo gli angeli che erano Alice, Benedetta e Vittoria. Dopo aver adorato il bambino, ci siamo messi in gruppo e abbiamo detto la nostra battuta. Nicholas, Leonardo S., Francesco, Lorenzo Ca. 4B Le pastorelle È la prima volta che organizziamo una recita di Natale con la nostra classe ed è andata molto bene! La storia che abbiamo interpretato s’intitolava “ Beniamino”. Il protagonista era un bambino con una gamba ingessata ed era costretto a muoversi con l’aiuto di una stampella. Il nostro ruolo era quello delle pastorelle. Indossavamo delle magliette color marroncino o bianco, fuseaux o pantaloni marroni, un cappello, una bisaccia e nelle mani un bastone di legno. Noi siamo entrati quando il povero Beniamino inciampava tra i sassi e finiva con la faccia sul terreno nel tentativo di arrivare con le proprie forze dal Bambino. Il primo pastore (Francesca) diceva a Beniamino che gli avrebbe raccontato tutto lei; il secondo (Beatrice) lo convinceva a tornare indietro dicendo che era tardi; il terzo pastore (Martina) gli spiegava che lo avrebbero messo loro a corrente dei fatti. Dopo ogni battuta il protagonista, che non si dava per vinto, insisteva che lui l’avrebbe visto con i suoi occhi, il bambino! Alla fine tutta la folla entra in scena per onorare il Salvatore e ogni personaggio offre dei doni. Tutti i genitori ci hanno fatto i complimenti per essere state così brave. Ad organizzare questo bello spettacolo ci ha aiutato il professor Christian, che ringraziamo molto! Mi sono divertita molto, peccato che per ora ci sia toccato solo un anno! Martina, Beatrice, Francesca 4B) pag. 10 I Re Magi In occasione della recita abbiamo interpretato i tre Re magi, insieme a Silvano, il cammello. Jacopo e Lorenzo indossavano dei lunghi veli di garza scura e in testa portavano un turbante costituito da un altro velo stretto da un legaccio colorato, mentre Leonardo aveva una vera e propria corona costellata da diamanti finti. Tutti indossavamo diversi accessori,indice di ricchezza. Silvano, il nostro cammello, indossava una bella tuta marrone e per sembrare un vero cammello aveva messo un cerchietto con applicate delle orecchie di cartone e una coda si stoffa. Noi avevamo l’onore di portare dei doni al Re dei re: i doni erano oro, incenso e mirra; però i doni non furono molto apprezzati perché il più bel regalo fu la stampella di Beniamino. Leonardo R., Lorenzo Cr., Jacopo, Silvano 4B fedeli amici di Beniamino: i cagnolini I Nella recita interpretavamo il ruolo dei fedeli amici di Beniamino: i suoi cagnolini. Andrea era vestito con una maglietta termica e pantaloni neri, Matteo indossava una maglietta e pantaloni marroni; entrambi avevamo calzini marroni. Entrati in scena ci siamo seduti al fianco del protagonista della storia impersonato dal nostro compagno di classe Mattia. Eravamo terrorizzati perché non sapevamo quante persone c’erano, ma poi pian piano ci siamo calmati. Dopo che Mattia ha detto la sua battuta, noi con voce molto alta abbaiavamo e dopo uscivamo di scena. Rientrati dovevamo portare la stampella davanti al bambino perché Beniamino Gli donava la cosa più preziosa che avesse: la stampella. Matteo e Andrea 4B Echi dalla recita natalizia: 4^b Dalla prima pagina del pubblico. La recita è stata un’esperienza positiva perché nonostante la paura, mi sono divertita. Della recita mi sono piaciute le pubblicità, dei piccoli intramezzi gestiti da noi per dare tempo a chi si doveva preparare e intrattenere il pubblico sul tema del Natale in chiave simpatica … Tutto mi è piaciuto e non devo criticare niente!! Asia 4B Quando ho recitato la parte del bue mi vergognavo molto perché tutti mi schernivano e mi chiedevo se mia mamma fosse fiera di me… Questa esperienza è stata però positiva perché sul palco mi sono divertito e mi sono piaciute specialmente le battute di Elisa perché interpretava il suo ruolo in modo davvero buffo! Alessandro 4B Quando sono entrata in scena avevo le lacrime agli occhi e cercavo di farmi sempre più coraggiosa, perché davanti a me c’era una folla pazzesca e non ci potevo credere! Mi dicevo:” Dai, forza ce la posso fare!” Era inutile, perché comunque non ce l’avrei fatta lo stesso. Mentre camminavo mi sono tranquillizzata e… come sempre, alla fine, ce l’ho fatta! Quel giorno mi sono sentita molto felice e sono sicura che le prossime volte che reciterò in un teatro non impazzirò andando nel panico! Questa nuova esperienza mi è piaciuta molto. Non abbiamo fatto solo la recita, ma anche le pubblicità, che erano piccoli sketch tra una scenetta e l’altra. Mi ha divertito di più quando siamo entrati tutti assieme sul palcoscenico e i diversi gruppi si sono presentati. La cosa che mi è piaciuta meno è stata quando Martina e Silvano tenevano un telo in alto per cambiare tra loro i bambini che impersonavano Beniamino. Comunque è stato bellissimo e tutto è andato benone. Complimenti a tutti gli attori e ai maestri! Martina P.4B Dovendo recitare ero terrorizzata, perché non sono molto brava a fare queste cose davanti ai genitori o ai compagni; oltretutto mi ero offerta per essere uno dei protagonisti! La recita però è venuta benissimo, anche se io impegnandomi al massimo cercavo di interpretare lo sgomento di Beniamino per essersi dimenticato il regalo e il risultato era un pochino…comico! Mi è piaciuto anche quando facevo la parte del narratore e le pubblicità che erano delle pause per dividere le scenette di classi diverse. Elisa 4B Quando ho iniziato a praticare il corso di teatro con Christian mi sono sentita molto impaurita perché non avevo mai recitato prima e , per questo motivo, ho pensato che sarei stata un totale fallimento e che non avrei mai imparato quello che andava fatto. Quando però ho dovuto impersonare la mia parte mi sono sentita… felice come non mai! Essendo un’esperienza nuova non ho da subito realizzato cosa mi stesse succedendo, ma dal battito del mio cuore, ero sicura di essere emozionata. Io non volevo entrare in scena, ma con un po’ di coraggio, da dietro le quinte, mi sono “buttata” sul palco e ho svolto il mio ruolo meravigliosamente. È stata un’esperienza divertente, fantastica, anzi stupenda che desidererei rifare ancora una marea di volte. Con questo teatro ho capito che non bisogna avere paura di fare le cose, ma che con un po’ di coraggio pag. 11 e un po’ di fiducia in se stessi si possono realizzare progetti inaspettati. Vittoria 4B All’inizio della recita di Natale io mi sono spaventato davanti ad un sacco di persone che mi guardava, ma subito dopo ho provato felicità perché ho visto come la classe si stesse impegnando, ho provato anche fifa perché non pensavo che tra il pubblico ci fosse mia madre, come invece ho scoperto vedendola! L’esperienza è stata positiva e vorrei ripeterla. Mi è piaciuto molto quando impersonando un cagnolino ho abbaiato e anche quando da soli, io e i miei migliori amici, abbiamo creato degli sketch sul Natale: è stata un’idea molto originale! La parte meno è bella è stata quando... sono uscito di scena! Andrea 4B L’esperienza del teatro mi è piaciuta moltissimo. È stata un’ esperienza straordinaria e vorrei ripeterla perché grazie a lei ho capito che riusciamo a stare insieme anche senza litigare. All’idea che avrei dovuto recitare davanti a tutta la scuola, davanti a tutte le insegnanti tutor e ai genitori stavo per svenire: già in quel momento provavo troppa tensione! Il 15 ottobre abbiamo iniziato ad ascoltare la storia di un ragazzo povero e malridotto, aveva una gamba rotta, proprio la notte del 24 dicembre: la nascita di gesù. Questo bambino di nome Beniamino voleva andare a vedere il Bambino, ma era troppo debole; allora i cani lo incoraggiarono ad andare, ma lungo la strada incrociò dei pastori che tornavano già indietro. Una volta arrivato Beniamino si accorse che non aveva alcun regalo, così donò la cosa che di più prezioso possedeva: la stampella. Dovendo recitare ho provato sensazioni di Echi dalla recita natalizia: 4^b vergogna, di felicità, di allegria, di spavento, ma soprattutto di fierezza! Per me questa esperienza è stata molto positiva perché mi è piaciuto stare in compagnia dei miei amici: i miei compagni e perché ho imparato a convivere con loro. Mi è piaciuto tanto quando sono entrata in scena, quando ho narrato e quando siamo saliti in classe per augurarci un Sereno Natale con un rinfresco. A dirla tutta, mi è piaciuto tutto: è stato meraviglioso! Rebecca 4B Alla recita di Natale ho provato una grande gioia e trepidazione perché non vedevo l’ora di salire sul palco. Abbiamo ascoltato le canzoni della classe prima e ci sono piaciute molto, dopo siamo andati a vestirci: io ero un valletto e avevo il compito di recitare vicino a Maria e Giuseppe. Questa esperienza per me è stata bella soprattutto alla fine, quando ci siamo messi in gruppo e abbiamo recitato insieme una battuta, ma la parte che mi è piaciuta in assoluto è stato quando tutti i genitori ci hanno battuto le mani. Nicholas 4B Quando ho saputo dalla maestra che per festeggiare il Natale si sarebbe interpretata una recita, mi sono davvero emozionata, soprattutto perché con i miei compagni non avevo mai vissuto un’ esperienza simile! Pensavo che mi sarei vergognata parlando davanti alle persone che erano più di duecento, credo, ma dopo, durante lo spettacolo vero e proprio non mi sono nemmeno accorta della presenza di un così forte pubblico. Questa esperienza è stata molto positiva e mi è piaciuto tutto, forse soprattutto la parte in cui dicevo a Beniamino che gli avrei raccontato io del Santo Bambino e quando ho introdotto la folla in adorazione a Gesù. Questa esperienza vorrei riviverla! Francesca 4B Quando ho iniziato il corso di teatro ho provato un po’ di paura in quanto era dall’asilo che non recitavo più e quindi temevo che non mi sarei ricordata nulla. Il giorno della recita ero un pochino impaurita, ma dopo un respiro ho preso coraggio e mi sono “battuta”! Alla fine è andato tutto come doveva andare e per questo tutta la gente ci ha applaudito e io sono stata felicissima. È stata un’esperienza straordinaria! E io che pensavo sarebbe andato tutto storto! No, con un po’ di coraggio si riesce a superare ogni paura, proprio come ho fatto io! Benedetta 4B Quando facevo la mia parte nelle pubblicità, con i miei amici, avevo un po’ di paura. Quando dovevamo iniziare la nostra scena ero spaventato perché pensavo che avrei combinato qualcosa, un guaio: rotto qualcosa facendolo cadere o che avrei recitato male. Anche quando sono entrato in scena avevo un po’ di paura perché dovevo mantenere una posizione e pensavo che non ci sarei riuscito. Alla fine però, quando la recita è finita mi sono tranquillizzato perché era andato tutto bene ed ero contento. La parte che mi è piaciuta di più era quando recitavo la mia battuta con gli altri valletti: dovevo dirla giusta e per fortuna così è stato e non mi sono sentito in imbarazzo! Francesco 4B Mi è piaciuto molto far teatro con i miei amici, perché ero in compagnia e quindi non ero da solo a vivere questa esperienza. Inizialmente ero agitato perché avrei dovuto stare davanti al pubblico. Mi è piaciuto molto quando noi: Nicholas, Francesco, Leonardo ed io ci siamo prostrati davanti a Maria e Giuseppe perché eravamo i valletti. Non mi sono piaciute le pag. 12 pubblicità, che erano intervalli sul Natale creati da noi bambini, perché secondo me erano un po’ noiose. Lorenzo Ca. 4B A me il teatro è piaciuto molto: quando si sono assegnate le parti sapevo già che mi sarebbe piaciuto fare il Re magio che portava l’oro; l’avevo capito subito che quel ruolo doveva essere mio! Così mi precipitai dall’insegnante con un biglietto dove c’era scritto :” Crotti, Re Magio dell’oro” e me ne tornai al posto senza troppe emozioni. Il giorno dopo scrissi a Jacopo raccontandogli che avevo preso la parte e consigliandogli la parte del Re Magio con l’incenso. Il martedì della settimana dopo era il primo giorno di prove e io indossavo una maglietta nera con le maniche lunghe e sopra una tunica egiziana, un velo tenuto fermo da un legaccio ricamato a fare da turbante e un foulard di seta, scarpe alla polacca e degli anelli vari con pietre come ossidiane e occhi di tigre. Il giorno della recita ero eccitato e tremavo,ma non mi sentivo teso perché non era la prima volta che salivo su un palco. Quando sono entrato in scena è stato un momento come di trionfo, ho ricordato tutti i momenti passati a provare le scene … era il momento più bello della mia vita e lo passavo insieme al mio migliore amico. Lorenzo Cr. 4B Nella recita di Natale avevo molta paura perché temevo che la nostra scena potesse non essere molto bella, ma poi mi sono tranquillizzato perché tutti gli spettatori ci hanno battuto le mani. La recita mi è piaciuta molto: è stato divertente quando mi sono esibito vestito da Re magio con l’incenso. Jacopo 4B