3.
CONFRONTI LINGUISTICI
E STRATEGIE TRADUTTIVE
STRATEGIE MORFOSINTATTICHE:
Lettura→individuare la funzione delle parole nella frase, es. pag. 51. Identificazione degli attributi e
delle specificazioni dei gruppi nominali, che in tedesco stanno a sinistra del nome o anche a destra,
es. pag.52. Corretta interpretazione morfosintattica individuando la Verbalklammer.
IL VERBO:
Werden+inf. → per esprimere una supposizione. Accompagnato da wohl, vermütlich. Funzioni di
werden: presente con significato modale, futuro con valore epistemico con verbi perfettivi.
Futur II per esprimere supposizioni nel passato, es. Wo ist die Lehrerin? Sie wird wohl schon im
Klassenraum sein/ Es wird wahr sein/ Er wird kommen/ Es wird 10 Uhr gewesen sein.
Congiuntivo tedesco: per esprimere fatti non reali. Usato nella subordinazione modale,
condizionale, di tipo “potenziale” o contraffattuale e nelle espressioni ottative.
Konjunktiv I → distanziamento del locutore. Il condizionale introduce un dubbio, esprime
un'azione futura nel passato.
Le due forme del congiuntivo tedesco si riferiscono al presente. Il tedesco è una lingua analitica. Per
tradurre il gerundio italiano in tedesco bisogna usare espansioni. Il gerundio si usa per risolvere
problemi sintattici, per legare due frasi coordinate o separate da un punto o dai due punti, per
tradurre un avverbio con l'aggiunta di un verbo, per tradurre una preposizione di luogo.
In italiano si può usare la perifrasi stare+gerundio, es. pag. 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59.
LA TRADUZIONE DEL PRÄTERITUM:
Il co-testo esplicita il valore aspettuale del Präteritum, p.60. Bisogna verificare la natura del
Präteritum, tenendo conto che in italiano passato remoto, imperfetto e passato prossimo differiscono
per l'aspetto. Präteritum tedesco → non marcato morfologicamente, usato per esprimere un'azione
di cui non si precisano né l'inizio né il termine, o per esprimere un'azione collocata in un certo
momento del passato. Aspetto dell'azione precisato con la deissi temporale e con avverbi e preverbi.
Valore aspettuale del verbo. P.62.
Accanto al Prӓteritum ci può essere il presente storico, p.63.
VERBI CON “SATELLITE”:
Verbi tedeschi composti con “satelliti”: preposizioni, avverbi, aggettivi, nomi. Prefissi separabili e
inseparabili (be-, ent-, er-, ge-, miss-, ver-, zer-) → rendono il verbo transitivo.
Inseparabili/separabili→ la posizione dell'accento è importante: è sul prefisso per i verbi separabili,
sulla radice verbale per gli inseparabili. I preverbi cambiano il significato del verbo e l'Aktionsart.
Tedesco: Aspekt→ categoria morfologica-grammaticale, Aktionsart: categoria lessicale (er-, ver,aus-).
Verbi con “satellite” → Lexikalklammer: uniti all'infinito del verbo, poi si separano quando questo
è coniugato e si trova in una frase principale. Si ricongiungono al tema verbale quando si trova in
una frase secondaria, es. ankommen. Verbi composti da prefissi di direzione o da aggettivi. Tradurre
entrambi gli elementi, tradurre con un lessema verbale equivalente, tradurre con un'unità lessicale
complessa, oppure usando una perifrasi esplicativa per mezzo di un gerundio.
Unità lessicali semplici.
Unità lessicali complesse:
4.
1) Con avverbio;
2) Con elementi nominali o aggettivali;
3) Con intere frasi secondarie.
COSTRUZIONI PARTICIPIALI:
Formate con il Partizip I e II in funzione attributiva. Gli attributi participiali e aggettivali sono
situati tra l'articolo e il sostantivo, che formano il gruppo nominale. Klammerbildung, struttura
grammaticalmente SVO ma semanticamente SOV delle frasi tedesche: informazione essenziale alla
comprensione alla fine della frase.
Attributi participiali estesi: informazione data dai sostantivi situati alla fine del costrutto, al centro
ci sono aggettivi, avverbi, espressioni preposizionali e participi premodificatori. Per tradurli bisogna
partire dall'articolo, con il quale si può individuare il sostantivo e poi passare al participio.
In tedesco la testa dell'espressione participiale si trova in ultima posizione e tutti i modificatori in
posizione anteposta.
Partizip I: possibili strategie traduttive in funzione attributiva: ricorso a una frase relativa, a un
participio lessicalizzato, a un aggettivo qualificativo, a un'espressione preposizionale, a un
participio passato, a un infinito, a un gerundio, a una parafrasi, a un avverbio, all'omissione.
Participi lessicalizzati come sostantivi.
Participi lessicalizzati come avverbi. Partizip II dà luogo a frasi participiali che determinano
azioni, stati, processi passivi. Costruzione possibile con i verbi transitivi se ammettono la
costruzione passiva. Strategie traduttive: participio passato, verbo di modo finito, sostantivo,
subordinata relativa, sintagma preposizionale, aggettivo, omissione.
In traduzione si ha sempre un'espansione a destra rispetto al sostantivo, in tedesco la testa
dell'espressione participiale si trova in ultima posizione e tutti i modificatori si trovano in posizione
anteposta.
LA FRASE:
Tedesco → nella proposizione principale enunciativa il verbo occupa sempre la seconda posizione
→ Verbzweitsӓtze.
Se la posizione del verbo cambia, la frase assume un diverso carattere. La posizione del verbo
cambia se la frase principale diventa secondaria; in questo caso il verbo occupa l'ultima posizione.
Wortstellung→ “ordine delle parole”. Satzklammer o Verbalklammer→ permette di individuare il
Vorfeld, il Mittelfeld e il Nachfeld.
Vorfeld→ stanno il soggetto nominale o pronominale e il tema. Angaben, indicazione temporale,
spaziale → il soggetto slitta nel MF.
MITTELFELD → informazioni principali, rema, informazioni accessorie.
NACHFELD → frasi secondarie, sintagmi preposizionali e apposizioni, nominali dislocati,
limitazioni, paragoni.
NEBENSÄTZE → prima parentesi occupata dalla congiunzione o da un pronome relativo. Seconda
parentesi → verbo di modo finito.
Verbalklammer → delimita il campo interposto. Può essere “grammaticale” o “lessicale”. Il verbo
può essere formato da due o più elementi → spezzettamento semantico. Modello interpretativo della
frase tedesca basato sulla suddivisione in campi sintattici.
IL VORFELD:
Serve per agganciarsi al tema precedente o per introdurre un nuovo tema. Soggetto, costituenti
avverbiali, sintagmi preposizionali, temporali, causali, locali, ecc., connettori (darum, deshalb,
trotzdem, danach ecc.). Il sintagma nominale tedesco può presentare una struttura a parentesi
5.
composta da determinatore, articoli, aggettivi possessivi, indefiniti, dimostrativi ecc.
La struttura della Nominalklammer può inoltre essere ampliata da elementi di determinazione
posizionati a destra del nome.
A. COSTRUZIONI PARTICIPIALI:
1° CASO → nel VF troviamo un sintagma nominale rappresentato da una costruzione participiale
corredata da un complemento posizionato a destra che dilata il VF e posticipa la posizione del verbo
coniugato ist.
Per la traduzione l'italiano usa i participi passati progettato e rielaborato in funzione attributiva, e
usa la tecnica dell'espansione, aggiungendo un verbo coordinato (1a) a quello che regge l'intero
periodo (1c) nonché una frase subordinata relativa (1b). P. 78,79.
B. SINTAGMI NOMINALI CON POSTMODIFICATORI:
Negli esempi a pag.79, il VF è occupato da gruppi nominali con modificatori posizionati a destra.
C.SINTAGMI NOMINALI COORDINATI TRA LORO:
Esempi pag. 80. Nel gruppo nominale ci sono due sintagmi coordinati tra loro e integrati da
strutture nominali complesse. Se nel VF c'è il soggetto, in italiano si può mantenere lo stesso ordine
degli elementi. Se nel VF non c'è il soggetto, nella traduzione bisogna anticiparlo in modo che
preceda il verbo.
D.SINTAGMI NOMINALI CON FRASI SECONDARIE:
Può succedere che all'interno del VF venga inserita come determinazione del gruppo nominale una
frase secondaria che ne allunga le dimensioni.
Spesso nel VF viene inserita una proposizione relativa, resa in italiano a volte con un participio
passato, a volte con una relativa. P.81. Oppure una dichiarativa oggettiva.
IL MITTELFELD:
Può anche non esserci. Ha un ordine rigido degli elementi per quanto riguarda i margini di destra e
sinistra, ma c'è maggior libertà nel centro. Qui si svolge l'azione della frase tedesca.
L'azione che si svolge nel MF è influenzata da tempo, motivazioni, mezzi e luogo dell'azione. Il
flusso dell'informazione della frase va da sinistra verso destra: l'informazione data si trova a sinistra,
l'informazione nuova è a destra.
La parte informativa del verbo è al fondo della frase. Il tedesco si estende a sinistra, è una lingua
concava, con grado informativo minimo al centro.
L'informazione più importante si trova vicino alla seconda parentesi verbale. I pronomi si trovano
nel margine sx della frase. Se a svolgere queste funzioni sono dei sostantivi, la loro posizione è
variabile, e i complementi diretti e indiretti possono avvicinarsi al margine destro a seconda
dell'intonazione e dell'importanza che si vuole loro attribuire.
Lo stesso vale per i pronomi dimostrativi o per der, die, das accentati. Se il soggetto non è vicino al
verbo, esso assume una posizione di rilievo. Certi verbi che non necessitano di altri complementi
prevedono la posizione del soggetto a destra (nel MF), che in questo modo assume rilievo rispetto
alla posizione standard. A questi verbi si aggiungono anche quelli preceduti da es pleonastico.
TEKAMOLO → ordine dei complementi che si alternano nel centro del MF. E' una regola
flessibile.
6.
STRATEGIE TESTUALI: COERENZA TESTUALE:
Piano della coerenza spaziale e temporale. Coerenza causale → preposizioni causali, avverbi,
congiunzioni.
Il tedesco coordina le frasi, quindi in traduzione bisogna ricorrere a strategie di esplicitazione dei
collegamenti logico- semantici del TP.
PREFERENZE STILISTICHE:
Il tedesco ha una struttura più segmentata, l'italiano unisce le frasi. Traducendo dal tedesco bisogna
trasformare frasi brevi e interrotte da punti in frasi legate da una virgola, una congiunzione, oppure
ricorrere a frasi secondarie introdotte da un pronome relativo o da un gerundio che colleghi i due
periodi. Uso della punteggiatura.
STRUTTURA DELL' INFORMAZIONE E MARCATEZZA:
All'organizzazione pragmatico-informativa del messaggio in un testo contribuiscono la struttura
tematica e la struttura informativa.
Nella lingua scritta la parte data precede la parte nuova.
Concetti di “tema/rema”. Focus → nelle frasi non marcate fa parte del rema.
CONCETTO DI MARCATEZZA → riferito alla sintassi, al lessico, alla fonologia e alla
pragmatica. La marcatezza rispecchia il rapporto cartesiano tra distanza verticale e distanza
orizzontale e ha a che fare sia con l'intonazione sia con l'ordine dei costituenti.
Dal punto di vista sintattico, le strutture marcate sono quelle che presentano un ordine non canonico
dei costituenti. Se marcatezza sintattica e prosodia sono legate, anche il piano sintattico e quello
pragmatico si intrecciano.
Bisogna regolare nella LA l'ordine dei costituenti in maniera adeguata, rispettando le marcatezze.
Es: Sie hatte schon lange nicht mehr an ihn gedacht. Da molto tempo non pensava più a lui → in
italiano non c'è il soggetto, diverso posizionamento del complemento di tempo e della negazione,
cambiamento del tempo verbale. La frase “marcata” richiede il rispetto della topicalizzazione del
pronome in posizione iniziale.
Consideriamo che sia il tedesco sia l'italiano abbiano un ordine canonico SVO, alterando l'ordine
degli elementi, si ottengono strutture pragmaticamente marcate in entrambe le lingue. La
marcatezza si può ottenere dislocando uno o più costituenti nel margine sinistro o destro della frase
→ strutture che occupano il Vor-Vorfeld, es. Linksversetzung che tematizza un costituente.
NACHFELD → dà una spiegazione di un elemento in un primo tempo non riconosciuto, ma poi
individuato come soggetto “psicologico”.
FRASI MARCATE → frasi scisse, topicalizzazioni o focalizzazioni nel VF.
Italiano e tedesco conoscono le stesse strategie di marcatezza. Le frasi scisse si trovano in entrambe
le lingue ma più frequentemente in italiano.
Con la tematizzazione in tedesco e la dislocazione a sinistra in italiano si evita il passivo. La
dislocazione a destra in tedesco è rara e più ricorrente in italiano dove la marcatezza del soggetto
consiste nella sua posposizione al verbo.