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P E R I O D I C O
D I
C U L T U R A
E
I N F O R M A Z I O N E
Fondato da Carlo Accossato nel 1994
CORRIEREdell’ARTE
2 0°
Anniversario
Il pensiero secessionista viennese
Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it
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Anno XX - n° 7 - Venerdì 11 Aprile 2014
€ 2,50
COURRIER DES ARTS
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
Gustav Klimt a Palazzo Reale di Milano
F
MASSIMO CENTINI
igura emblematica e
per molti aspetti
enigmatica dell’ultimo quarto del XX Secolo
e di quasi due decenni del
successivo, Gustav Klimt
(1862-1918) ha legato il
suo nome alla Secessione
Viennese e a quella straordinaria vitalità espressiva
che va sotto il nome di Art
Nouveau. Milano gli dedica la mostra, Klimt, Alle
origini di un mito, che raccoglie in uno spazio unico
una parte significativa
dell’opera del grande artista austriaco. I dipinti proposti sono venti, a cui si
aggiungono altre opere dei
fratelli Ernst e Georg e di
altri artisti: infatti va ricordato che nella famiglia
Klimt l’arte era una costante che coinvolse anche
padre (orafo) e la madre
(appassionata di musica lirica). Completa l’esposizione una sala dedicata alla
ricostruzione del grande
Gustav Klimt, “Fregio di Beethoven” (part.), 1902 © Palazzo della Secessione, Vienna / Palazzo Reale, Milano
Fregio di Beethoven.
Un’opera che si sviluppa
su tre pareti (34 mt), realizzata nel 1902 e conservata
nel Palazzo della Secessione di Vienna. Il dipinto,
allora molto discusso, si
ispira alla Nona Sinfonia e
si struttura attraverso un articolato percorso allegorico, in linea quindi con la
poetica di un artista che ha
saputo concretizzare visivamente le istanze dell’inconscio, mediandole e
qualche volta celandole nel
turbinio delle forme che, di
tanto in tanto, vagamente
stridono con la geometria
di fondi e cornici. La mostra propone un’interessante
panoramica
sull’inizio della carriera artistica di Klimt presso la
Scuola di Arti Applicate
del capoluogo austriaco,
ponendo inoltre in rilievo
la grande attenzione del
maestro viennese per universi creativi, come la musica e il teatro, che ebbe
però la capacità di scrutare
con occhi nuovi, profondamente calati nell’essenza
delle cose. La sua attenzione per il corpo si è materializzata in un’apoteosi
di forme, soprattutto nelle
opere del XX Secolo, in
cui è evidente un consapevole allontanamento da canoni e dogmatismi, per
celebrare anche quanto non
Ettore Spalletti, così difficile, così facile
continua a pag. 2
La GAM di Torino ricrea in mostra l’atmosfera dell’atelier dell’artista
D
ADRIANO OLIVIERI
ifficile. La mostra dedicata a
Ettore Spalletti ci
immerge in un’atmosfera
di tale rarefazione che,
deposta ogni ironia, sorge
la domanda: “Ma è tutto
qua?”. Ciò che vediamo
pare stare quel tanto
avanti a noi, in un orizzonte impercettibile, da
farci supporre di non poterlo raggiungere. Il chiarore dell’allestimento si
diffonde uniformemente
e le opere, che lo assorbono e restituiscono con
una tanto parca e dosata
misura, paiono sublimarsi
lasciandoci letteralmente
galleggiare nel vuoto ipo-
barico. È tutto qua, pare. La mostra si
esaurisce in un fiato e ci congeda con
un pensiero abbozzato e già frammentario. Resistere a questa sensazione
d’incompiutezza, riprendendo il percorso e ponendo attenzione ai dettagli,
significa diradare le perplessità e percepire un’empirea quiete. Le estenuate
nuance, da carta da caramelle, che l’artista distende in diffuse ma non monocratiche cromie, s’innervano lungo gli
spigoli smussati ricoperti di foglia
d’oro. Inattesi profili che trattengono,
come funi di ancoraggio, frazioni di
cielo o macroscopiche quote di epidermide. In quelle diffuse superfici bianche, cenerine, azzurrine e rosate quegli
spigoli operati con foglia d’oro o d’argento sono la pietra di paragone di una
téchne antica, la pesata manifestazione
del mestiere dell’artista che dà corpo
alla visione; sono la memoria storica di
pigmenti, pietre d’agata e resine, trasfi-
gurata nella metafisica della luce che,
con il mondo creato, sta nella medesima conciliante armonia con la quale
gli specchianti fondi oro dugenteschi si
stagliano intorno alla pittura a tempera.
L’eterea, serena compostezza delle
opere esprime una così distillata concettualità che quasi evapora alcolicamente sotto i nostri occhi. Sola, la
lucida gravità del marmo nero del Belgio riesce a trattenere su di sé una così
alta levità di colore. Il riduzionismo
espressivo dal quale nasce esteticamente Spalletti è condotto a smarrire la
presenza fisica minimale per acquisire
una muta, e mutevole, addensazione
luminosa. Questo è reso possibile dalla
qualità gessosa dei colori, tanto vellutati da parere sul limite di svaporare intorno. Se Morandi ha dipinto la sacra
polvere deposta sugli umili oggetti del
suo studio, Spalletti polverizza e mecontinua a pag. 2
I.P.
2
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
11 Aprile 2014
COURRIER DES ARTS
segue dalla prima pagina
Il pensiero secessionista viennese
Gustav Klimt
“Giuditta con la testa
di Oloferne”, 1901
olio su tela, 84x42 cm.
© Belvedere, Vienna
si dovrebbe vedere, o non
si potrebbe, poiché appartenente a una dimensione
forse irrappresentabile per
la morale dell’epoca. Il
tragitto visivo proposto
da Klimt e compreso, per
esempio, tra un’opera
come Saffo (1890) e Giuditta con la testa di Oloferne (1901), si snoda
attraverso un processo
evolutivo di straordinario vigore, che abbatte
ceppi di convezioni e rigorismi. Poi, con Pesci
d’oro (1901/02) o con La
speranza (1903), il rapporto dell’artista con il
corpo si problematizza,
suscitando sempre nuove
ipotesi visive e infinite
proposte
allegoriche.
Creatore di uno stile ineguagliabile,
Gustav
Klimt e le sue opere
sono diventati soggetti
per una cultura visiva
nazionalpopolare: dai
poster alle scatole di
cioccolatini e alle magliette, fino ai più elevati
progetti musicali e cinematografici.
Tant’è:
forse la grandezza e
l’originalità di un artista si vede anche nella
sua ricaduta nel mercato dei gadget. Il pensiero
secessionista
viennese un po’ l’aveva
già immaginato…
Palazzo Reale
P.za Duomo 12
Milano
“Klimt
Alle origini di un mito”
Fino al 13 luglio
Info:
www.comune.milano.it/
palazzoreale
Germana, o la passione teatrale
I
ELIO RABBIONE
miei muscoli fanno i capricci” aveva detto lasciando ad altri la
presentazione della stagione di
Torino Spettacoli, di cui era direttore artistico, un paio di anni
fa. Nell’attesa della prima dei
tanti spettacoli, dei cartelloni
che lei pensava e seguiva fin nei
più piccoli dettagli (sempre a
fianco del marito Gian Mesturino), quando “rifugiarmi in teatro fuori dai
momenti canonici, appunto “fuori stagione”,
liberare lo sguardo nell’abbraccio della sala,
ritrovare ciò che è stato, proiettarmi in ciò che
verrà, viverne insomma la bellezza segreta è
un privilegio meraviglioso”. Poco più di una
settimana fa la lunga malattia se l’è presa, a 71
anni, quando lei ancora per lungo tempo aveva
continuato a pensare, a fare progetti, a tener
vivi con ogni possibilità i propri interessi.
Quando ancora mentalmente cercava idee per
far sì che il pubblico dell’Alfieri, dell’Erba, del
segue dalla prima pagina
Ettore Spalletti, così difficile, così facile
stica cielo e terra del suo paese natio. Generato nella natura, il croma ritorna nel paesaggio, pulsando, divenendo ambientale,
rifiutando la bidimensionalità ed estendendosi anche a tergo delle tavole. Facendosi
scultura, impronta di cielo, sbocconcellata
nuvola bigia, cagliata luce variabile. Sarà la
polita assolutezza del marmo nero, quando
parzialmente ricoperto di colore tattile, a incaricarsi di inverare emozionalmente questa
depositata aria, a renderla navigabile, respirabile. Il colore, smessa la veste mimetica
dell’immagine, diviene pura profondità e
contemplazione e in questo massimo di annullamento e sublimazione pittorica, di percepibile raffreddamento, l’artista verifica le
possibilità atmosferiche del colore stesso
corrispondendo ai marmi e agli ori la funzione di basamento dal quale abitare lo spazio. È necessario ancora sporgersi a
osservare il retro delle opere scostate dalle
pareti per cogliere una verità vestita d’ironia.
Alcune tavole, infatti, essendo sorprendentemente appoggiate a matite temperate alle
opposte estremità, generano un momento di
tensione statica e mentale che ci racconta
metaforicamente come l’arte si esprima in
punta di matita e come l’opera sia il frutto
del lavoro dell’artista che rende spirituale il
concettuale, che indaga le potenzialità dei
suoi strumenti e che medita sul proprio ruolo.
Lavoro di fino e sofisticato al quale sola la
quiete può accostarsi. Opere silenti che per
essere descritte richiederebbero l’assenza di
Gioiello non perdesse mai “la
bella abitudine di andare a teatro”. Germana Erba se n’è andata. Se n’è andata la donna
che aveva ereditato dal padre,
Giuseppe Erba, il sovrintendente della ricostruzione del
Regio, la passione per il palcoscenico. Noi ne ricorderemo
proprio quella passione, l’instancabile forza e la vivacità
irruente, il sorriso mentre parlava di progetti, le invenzioni
senza posa dei cicli, dei titoli, dei luoghi ricercati per fare teatro, dentro e fuori Torino,
la sperimentazione e il lavoro costruito tra gli
allievi del “suo” Liceo Coreutico, all’interno
delle sale del Teatro Nuovo, l’insegnamento
fruttuoso, il rapporto con gli attori. Per suo
espresso desiderio, i teatri di Torino Spettacoli non hanno interrotto le recite per
lutto, quella triplice “scatola dei sogni” che
tanto aveva amato non si è richiusa, neppure per un attimo. È stato il suo modo di
dire, ancora una volta, “andiamo avanti”.
parole, la mallarmeana dilatazione del testo
poetico che nel bianco della carta scrive il
suono del silenzio. Questo, in ultimo, il senso
di questa mostra: la sensazione di un tempo
immobile, i colori di una primavera giapponese, la profondità di un haiku. Facile.
GAM Torino
Via Magenta 31
“Ettore Spalletti
un giorno così bianco, così bianco”
Fino al 15 Giugno
Info: 011 4429518
La Milano dei grattacieli
è il futuro?
Il nuovo skyline del capoluogo lombardo
I
ROBERTO ROVEDA
grattacieli sono stati e continuano
a essere simbolo di modernità e di
una certa opulenza, tanto che oggi
nascono come funghi in quei paesi
che da alcuni anni si stanno affacciando al benessere e alla ricchezza
economica e finanziaria, come la
Cina, l’India, gli stati petroliferi arabi
e le nazioni del sud-est asiatico.
Una smania di altezze e di dimensioni
fuori dal comune che ha però, contagiato, pur senza giungere alle “follie”
arabo-orientali, anche la nostrana
Lombardia, modificando il classico
skyline di Milano. Il capoluogo lombardo ha per la verità una sua tradizione in fatto di “torri” moderne,
anche per il ruolo di primo piano che
da sempre riveste in ambito industriale, economico e finanziario. Nel
periodo del boom economico viene
infatti realizzato fra le stazioni ferroviarie Garibaldi e Centrale (a nord di
Milano) il Centro Direzionale, un
quartiere che ha come fiori all’occhiello gli edifici all’epoca più alti
d’Italia e tra i più alti d’Europa. Il più
noto, con i suoi 127 metri di altezza,
è certamente il Grattacielo Pirelli,
progettato da Giò Ponti e inaugurato
nel 1960, uno dei migliori esempi
della scuola razionalista italiana.
Ben presto però lo slancio economico
si affievolisce e il Centro Direzionale
rimane incompiuto, tanto che nel bel
mezzo c’è l’area delle Varesine,
prima diventata un luna-park, in seguito abbandonata a se stessa per decenni. In questi ultimi anni proprio su
quell’area sono nati e stanno nascendo gli edifici nel giro di pochi
anni stanno regalando al capoluogo
lombardo un nuovo profilo urbano,
disegnato appunto a colpi di gratta-
foto © aut.
cieli. A dare inizio alle danze è stata
l’Amministrazione Regionale Lombardia, che si è regalata come sede
il Palazzo Lombardia, 400 milioni
di euro di costo per 161 metri di altezza. Quindi, proprio a due passi,
sta sorgendo Milano-Porta Nuova,
un progetto che prevede la realizzazione su una superficie complessiva
di 340.000 m² di un quartiere ultramoderno destinato a uffici, residenze, ma anche a piste ciclabili e
ad aree verdi. A farla da padroni saranno però i grattacieli previsti all’interno dell’area, dei veri giganti
(almeno per i parametri di una città
come Milano). In fase di ultimazione vi sono le torri residenziali
Varesine, chiamate “Solea”, “Aria”
e “Solaria”, con quest’ultima che
una volta terminata (nel 2015) con
i suoi 37 piani per 143 metri di altezza diverrà la torre residenziale
più alta d’Italia. Non possiamo non
dimenticare le gigantesche gru che
stanno dando forza alla torre Diamante (140 metri) e quelle che
stanno definendo il Bosco verticale, due grattacieli residenziali di
105e 80 metri la cui particolarità
sarà la presenza di 550 alberi nella
prima torre e di 350 nella seconda.
A dominare su tutto sarà la mole
avveniristica della torre Cesar Pelli
A, progettata dall’architetto brasiliano Cesar Pelli e alta ben 231
metri. Il tutto è naturalmente pensato in prospettiva Expo2015: un
evento che si spera possa restituire
prestigio e dinamismo a una città
alla ricerca di una nuova identità e
che pensa di ritrovare nuovo slancio facendo “il solletico” al cielo
con le sue “torri”... ma nella speranza di non seguire l’infausto destino della biblica Torre di Babele.
3
CORRIEREdell’ARTE
Verso una nuova creatività
11 Aprile 2014
Pagina
COURRIER DES ARTS
Società Promotrice delle Belle Arti in Torino
I
ENZO PAPA
nclusa in un corollario di
Nomi illustri e di Firme
storicizzate, che onorano
e coronano di gloria la Promotrice di Belle Arti di Torino
sin dal 1842 si dispiega la rassegna dei Soci contemporanei, ai quali l’Istituzione dà
impulso, stimolo e progresso
con le annuali esposizioni di
oltre quattrocento artisti delle
varie arti di pittura, scultura,
grafica, incisione e installazioni di ogni tendenza, tradizionale, d’avanguardia e
post-modern. Il ventaglio di
tecniche, temi e caratteri è
quanto mai ampio, esteso ed
assortito e offre una panoramica generale e puntuale
dello stato dell’arte, in un momento di confusione non solo
artistica, ma culturale in genere, in cui ogni operatore
evidenzia l’ansia di ricerca e
di rinnovamento verso nuovi
linguaggi, che recuperino il
prestigio ed i valori comunicazionali ed educativi della figurazione, sia essa iconica o
aniconica, raffigurativa o simbolica, mimetica od espressionistica. Nel novero di oltre
mezzo migliaio di opere esposte non è possibile tracciare
commenti specifici, ma l’impressione globale della mostra
è l’anelito degli espositori attuali ed attivi di pervenire a
esiti nuovi discosti dalle rassegne precedenti, anche se
una fascia di nostalgici delle
arti belle dei tempi d’oro della
pittura e della scultura persevera in proposte ammirevoli
per le peculiarità che evocano
i modi e le maniere della nobile tradizione italiana. Tuttavia la sperimentazione, pur
degnamente presente in que-
sta eclettica rassegna, stenta a
porsi in evidenza come “rivoluzione dell’arte”, quasi che
gli artisti siano paralizzati da
pregiudizi, da inibizioni, da
remore frenanti la libertà
creativa e il coraggio di sconvolgere o demolire la fortezza
artistica edificata negli ultimi
25 secoli. Già i Secessionisti
e i Futuristi, un secolo fa si
chiedevano, e ancora gli intellettuali della Sorbona, nel
2008, si domandano “Qui
nous délivrera des Grecs et
des Romains?”, per stigmatizzare i tenaci vincoli con il
classicismo impastoiante, che
da sempre invischia le arti e la
creatività. La Promotrice di
Belle Arti di Torino offre
spazi, opportunità ed occasioni ai Soci, e a tutti gli artisti che ad essa si avvicinano,
di proporre sia l’arte tradizionale e sia l’arte sperimentale,
ma sarebbe auspicio generale
che i partecipanti alle rassegne annuali si vestissero di
coraggio e di orgoglio per
un’innovazione
radicale
dell’arte, com’è nella storia
della Promotrice, affinché sia
attuato il concetto intrinseco nella denominazione
stessa
dell’Istituzione:
promuovere le arti, per aggiornarle verso un’interpretazione viva e attuale
della realtà etica, sociale,
culturale e, possibilmente,
anche connotata delle forti
emozioni proprie dell’arte.
Società Promotrice
delle Belle Arti
in Torino
Parco del Valentino
V.le Crivelli 11 – Torino
172a Esposizione
di Arti Figurative
Fino al 12 aprile
Veduta di una delle sale dell’Esposizione di Arti Figurative
presso la Promotrice di Torino, foto © aut.
4
CORRIEREdell’ARTE
Intorno alla figura femminile Francesco Maiolo
Pagina
11 Aprile 2014
COURRIER DES ARTS
Carla Bedini alla Galleria Accademia – Torino
Alla Tinber Art Gallery– Pragelato (To)
cedente. Di fatto
la presentazione
di Massimo Centini, è così sintetizzata:
“C’è
qualcosa di misterioso e affascinante nelle donne
che Carla Bedini
racconta con il
suo linguaggio
personalissimo e
certamente contrassegnato da
una forte originaCarla Bedini
lità. Questa per“Ipotesi per un possibile non-equilibrio”
sonale costituisce
© l’artista/GalleriaAccademia
un’ulteriore testii piace ritornare sulla monianza di valore, che oltre
mostra in corso a confermare la validità del
presso la Galleria suo lavoro, dimostra chiaraAccademia di Torino - Carla mente quanto quest’artista
Bedini, “Fragile” - anche in sia capace, in grande autoconsiderazione del buon suc- nomia, di porre limpidacesso che ha suscitato e per mente in rilievo tutta una
correggere quanto erronea- serie di istanze che sono alla
mente scritto sul numero pre- base della sua ricerca in-
È
C
torno alla figura femminile.
Una ricerca affidata anche a
una tecnica elaborata, che
ha il ruolo di accentuare la
caratura misterica di questa
potente poetica, di certo destinata a non lasciare indenne
l’osservatore.
Poggiando sulla solidità di
un supporto ligneo preparato, Carla Bedini costruisce
i propri mondi con garze colorate, sulle quali adagia le
figure modellate attraverso
una curata tecnica mista,
che vede consolidare la morfologia compositiva con
l’ausilio di apporti vegetali
opportunamente collocati...”
D
CHIARA GALLO
al 12 aprile al 4 maggio sarà presente
presso la sede espositiva Arte per Voi
di Avigliana la mostra di ceramica
Terre in vista. Saranno presentati i lavori dei
due artisti, Enrica Campi e Massimo Voghera, i quali celebrano così la loro ideale
maturità artistica con 18 anni di esperienza.
In esposizione opere che raccontano il loro
percorso personale e nuove interessanti intuizioni. Un connubio tra arte e personalità, questa è la ceramica, fragile certo, ma
affascinante ed elegante come pochi altri materiali sintetici che ci circondano nella vita di
tutti i giorni.: “Quello che all’inizio sembrava
essere poco più che un hobby - commentano
i due artisti - da intercalare al lavoro di scenografi, è diventato, poco alla volta, un vero
lavoro, con tanto di laboratorio, due forni
sempre in funzione e un cumulo sempre più
alto di pacchi di terra da modellare. I nostri
lavori stazionano per un po’ di tempo sugli
scaffali del nostro studio, poi prendono il
largo per le mostre e per accontentare le richieste più disparate dei vari show room. Ed
eccoci di nuovo qui, alla Galleria Arte per
Voi, per raccontarvi le nostre storie e presentarvi nuovi lavori; il tempo passa ma la voglia
di mettere in scena i nostri personaggi è sem-
stata presentata presso la
Tinber Art Gallery di Pragelato, la mostra personale di
Francesco Maiolo, protagonista nelle sale espositive fino al
4 maggio. Il carattere leggermente naif con la personale rivisitazione di stesura e scelta
del colore, rende questo artista
uno dei protagonisti contemporanei più apprezzati, riconosciuti a livello nazionale ed
internazionale. Uno stile che
cose, vi è un infanzia ritrovata, vi è l’attenzione verso
l’ampio distendersi delle colline, il loro degradare sino a
trasformarsi in pianure, in
macchie d’arbusti, in terreni
popolati di figure intente al
quotidiano lavoro, ai giochi
ed al riposo.” Un artista
quindi ricco di magiche atmosfere e paesaggi che offrono al
fruitore la possibilità di interpretare le sue opere, lascian-
Galleria Accademia
Via Accademia Albertina 3/e
Torino
“Fragile”
Personale di Carla Bedini
Info: 011 885408
Fino al 16 aprile
La fragile bellezza della ceramica
Galleria Arte per Voi – Avigliana (To)
Il sentimento delle cose
Francesco Maiolo, “Paesaggio estivo” © aut./Tinber
da più di quarant’anni continua ad evolversi a stupire.
Nella cornice della galleria
sono esposti lavori di ieri e di
oggi, notevoli per interesse e
valore artistico. Dice di lui il
critico Angelo Mistrangelo:
“A volte Maiolo esprime un
universo rarefatto, circoscritto da una linea armoniosa, limpidamente definita
che si snoda lenta, tagliente,
ferrea nel fissare un gruppo di
case o di alberi di un autunno
rosseggiante. Vi è nella figura
di Maiolo il sentimento delle
dosi andare al sogno e al
ricordo fantastico. Ecco che si
presenta l’occasione per riuscire a scappare dell’ordinario caos della vita moderna e
rifugiarsi in questi colori e
forme caldi e senza tempo.
(ch. ga.)
Tinber Art Gallery
Via Albergian 20
Fraz. Souchères Hautes
Pragelato (To)
Francesco Maiolo
Fino al 4 maggio
Info: 0122 78461
Massimo Voghera, “Ambarabà-cicì-cocò, cuore”
© aut./ApV
pre più viva.” Un appuntamento dunque tra
passione e sapiente lavorazione creativa, che
va incontro al raffinato gusto del pubblico.
Galleria Arte per Voi
P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)
“Terre in vista”
Enrica Campi e Massimo Voghera
Fino al 4 maggio
Info: 011 9369179
tel. 091 6190928
Omar Galliani, trenta opere imponenti
11 Aprile 2014
Torino, GAM Underground Project
I
ELENA PIACENTINI
l 6 marzo scorso la
GAM - Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino - ha
inaugurato L’opera al
nero, dedicata a Omar Galliani. Segue così il secondo
capitolo di Dialoghi, progetto espositivo e di ricerca
scientifica sulle collezioni
permanenti che punta ad
instaurare un dialogo con
artisti affermati e attivi
sulla scena contemporanea
internazionale, inaugurato
nel 2011 con l’artista statunitense James Brown. La
mostra, allestita negli spazi
del GAM Underground
Project, comprende una selezione di circa 30 opere di
imponenti dimensioni, realizzate con la tecnica del
disegno su tavola. Esse non
seguono un ordinamento
cronologico, tuttavia la rassegna copre un arco temporale che parte dalle
prime opere della metà
degli anni settanta e giunge
fino ad oggi, ripercorrendo
l’intera vicenda artistica e
palesando,
attraverso
un’attenta
selezione,
l’aspetto più simbolico e
mistico del suo lavoro. Gli
imponenti lavori di Omar
Galliani risultano essere
particolarmente suggestivi
nella loro corposità, sviluppati con rigore formale
unitamente alla straordinaria tecnica che da sempre li
contraddistingue:
l’uso
quasi tormentoso della matita e della grafite. L’iconografia simbolica indagata,
va dai dettagli anatomici
ingigantiti all’eccesso, ai
Fiori, fino all’omaggio al
La Principessa Liu-Ji nel
suo quindicesimo anno
5
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
COURRIER DES ARTS
Scorcio dell’esposizione dedicata ad Omar Galliani negli spazi GAM Underground, foto Robino © aut./GAM
d’età: eccellente sintesi e
memoria della suo coinvolgimento per la cultura cinese. Di notevole impatto
emozionale sono le quattro
opere monumentali inedite: Cassiopea, Orione e
Prometeo che completano
l’“immaginifico inventario
mistico anatomico” introdotta dall’opera Respiro
del 2004; Paesaggio dei
miei veleni (d’après Fontanesi), realizzata dall’artista
ispirandosi
a
Paesaggio con alberi e
ruscello di Antonio Fontanesi del 1859, che fa
parte delle collezioni del
museo; quest’ ultima,
grazie alla donazione
dell’artista entrerà a far
parte del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM.
GAM
Galleria Civica
d’Arte Moderna
e Contemporanea
di Torino
Underground Project
Via Magenta 31 – Torino
“L’opera al nero”
Omar Galliani
Fino al 18 maggio
Info: 011 4429518
www.gamtorino.it
perseguita con rigore, si
affrancano da luoghi comuni e da ripetizioni.
La tecnica è strutturata
e dotata di autonomia:
la simbiosi costruttiva
pare abbia abbandonato
completamente la fragilità dell’apparenza più
epidermica, per cercare
risposte provenienti da
un rapporto tra la massa
e la purezza al colore,
che non è mai scontro,
ma armoniosa relazione.
La realtà è sempre cifra
di appartenenza, materia prima per dare sostanza
alla
genesi di un
pensiero che si
fa forma, senza
arroccarsi
in
presunzioni di
significato, ma
lasciando trasparire una notevole fluidità,
che riesce a
coinvolgerci facendo fulcro sul
nostro desiderio
di bellezza. Il
risultato è costituito da una
modulazione
mai sterile di
effetti, la cui
origine è da ri-
cercare in una liricità
che non spegne, nell’osservatore, la voglia
di entrare “dentro” alla
tela, senza spegnere
mai la dolce tentazione
di andare oltre ciò che
si vede… P e r c o m i n ciare a immaginare…
Il tracciato poetico di Giovanni Sangalli
A
MASSIMO CENTINI
rtista che può
contare su un
curriculum di
alto profilo, Giovanni
Sangalli ci offre un
vasto corpus di opere
che, nel corso degli
anni, ha posto in rilievo
l’originalità di un linguaggio innegabilmente
dotato di una forte personalità. Il tracciato
poetico, modellatosi risentendo delle fisiologiche istanze evolutive
che contrassegnano un
artista, è nitido, vivo,
capace di suscitare emoz i o n e
nell’osservatore.
Non c’è retorica, ma
una grande
vivacità, che
si evince soprattutto
nella sua capacità
nel
costruire
opere che,
pur avendo
come base
comune una
linea poetica
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CORRIEREdell’ARTE
Dall’Arte Surreale-Metafisica all’Arte Plurispaziale
Pagina
11 Aprile 2014
COURRIER DES ARTS
Galleria SS. Annunziata, via Po, Torino
G
denominata anche Arte Simultanea, Arte Racconto, Arte Relazione, Arte Plurisenso e Arte Realistico-Strutturale
Gian Luigi Castelli ha esposto con tema “Immagini e parole” e illustrato sinteticamente il suo percorso artistico,
di pensiero e culturale valorizzante la persona e aprente a paradigmi forieri di pace e sicurezza
ian Luigi Castelli, allievo del pittore spazialista Matera, dopo aver dipinto, per imparare
tecniche e tocchi d’artista, omaggi a famosi
maestri che tanto hanno donato all’arte e dopo i periodi futurista e surreale-metafisico, si è ispirato ai
tagli di Fontana che suggeriscono di andare oltre gli
spazi della tela. Egli si è pertanto avventurato negli
invisibili plurispazi mentali ove collaborano inconscio e conscio e ha cercato di interpretare il mondo
dentro e intorno a sé. Un mondo circostante contrassegnato da internet, nella cui caotica rete ciascuno attivamente naviga a proprio modo, e da apparecchi
elettronici (cellulari, navigatori ecc.) funzionanti sui
principi della fisica quantistica il cui mondo caotico,
fluido, indeterminato, probabilistico e illustrabile con
una struttura relazionale ciascun osservatore, interagendo, può determinare, mondo simile all’attuale.
Considerò anche l’affermarsi in filosofia del pensiero
debole che permette una maggior individuale articolazione del pensiero. Creò così nel 1999 il Plurispazialismo che risente della sua formazione umanistica
e scientifica, che con la sua caotica rete relazionale in
cui l’osservatore può navigare esemplifica internet,
che con la sua struttura di relazioni (da qui anche la
denominazione Realismo Strutturale) e il suo fluido
caos di elementi sfuggenti, indeterminati, non locati,
non già dati, abbinabili a proprietà e relazioni forieri
di significanti e sensi che ciascun osservatore può determinare esemplifica il
mondo della fisica
quantistica e quello in
cui viviamo e vivremo e
la cui estetica meno aggressiva e determinata
permette un più fluido
articolarsi del pensiero
senza
imposizioni
troppo impattanti (vedasi i dipinti Demian e
Ulisse plurispaziale).
Nel dipinto Demian
(campo di forma con
potenziale informativo,
struttura con una rete di relazioni e proprietà che funziona anche al variare della significazione di elementi
non locati nel tempo e nello spazio, che vivono nella
relazione con tutto il sistema dipinto/osservatore e che
sussistono come eventi nella deduzione di ciò che
l’osservatore registra, in attività pensante sulla base
Da “Ulisse (surreale metafisico)
di indizi e scelte di proprietà e di relazioni, sondando
e filtrando il dipinto, applicando l’operatore relazione
ponente un livello di astrazione e seguendo la propria
traccia e il cui caos richiama un ordine) vediamo linee
rosse indeterminate che l’osservatore può far collassare in determinati propri significanti (ovali o visi o
petali di un tremulo fiore in sboccio e così via), cioè
in uno dei significati in esse simultaneamente sovrapposti; le linee rosse, fasci di proprietà, fanno parte di
una rete di relazioni tra elementi anche loro non completamente dati che può aprire a interpretazioni quali
l’oscillare tra la felicità e la tristezza o l’aggrapparsi
al grigiore della vita e cosi via. Per realizzare tale
nuova espressione artistica Castelli è passato da una
pittura deterministica e di impatto (periodi futurista e
surreale metafisico, vedasi il dipinto Ulisse surreale
metafisico) a una pittura più indeterminata e leggera
(vedasi il dipinto Ulisse plurispaziale) che permette
all’osservatore di interagire attivamente col dipinto,
cioè a una pittura non solo emozionale (senza però
esasperazioni e imposizioni inviluppanti e bloccanti)
e di stimolo a giudicare (senza però il fermarsi al facile mi piace o non mi piace), ma che dà soprattutto
la possibilità di navigare nel dipinto alla internet, di
andare oltre l’immagine dipinta sulla tela come auspicava Fontana, di creare propri significanti e idee e
inventare propri racconti, in modo che l’invisibile del
dipinto possa, riecheggiando Rilke, sorgere in noi che
tanto più ci sforziamo di diventare invisibili tanto più
saremo in grado di trovarci nel fare, di abbandonarci
allo sguardo e alla voce, al raccontare, senza fissarci
nella padronanza del vedere il visibile, lo svincolarsi
dal quale dà quell’agilità che permette alle cose di essere libere di girare e ritornare e di offrirsi come la
stessa cosa, la cosa stessa e la cosa altra; le cose, come
dice Rilke, aspettano di essere decantate, raccontate
e cercano un’ancora in esseri ancora più sfuggenti di
loro : l’aldilà della tela e gli spazi mentali diventano
così la sede di un percorso intellettuale. L’osservatore
del XXI secolo può così interagire attivamente col
dipinto, far fluire il proprio pensiero, interpretare e
raccontare, diventando anche lui un artista “io creatore” (Van Gogh aveva portato il pittore da riproduttore a essere un artista “io creatore” inaugurando la
maggior parte della pittura del XX secolo). Per concretizzare meglio tale possibilità e incrementare la relazione tra osservatore e dipinto, è stata data la
possibilità di intervenire direttamente sulle opere di
Castelli (vedasi l’intervento sul dipinto Demian).
L’osservatore del dipinto plurispaa “Ulisse (plurispaziale)”
ziale, navigando, come in internet,
nella caotica e indeterminata rete
relazionale del dipinto che non indica il punto di partenza ed è foriera di tracce di eventi,
esplorando e sentendo l’intero dipinto e facendo fluire il proprio
pensiero, può pervenire a una propria rappresentazione interpreta-
tiva; poi, se egli nell’azione
esplorativa si riconnette col
rilanciante dipinto attivando
relazioni e proprietà, può innescare un ciclo interpretativo senza fine di
modificazione delle proprie
rappresentazioni, in modo
via via arricchente.
Con questo operare pragmatico, il caos, senza che vi
siano direzioni in precedenza già date e tracciate,
“Demian” modificato
abduttivamente si ordina e gli elementi non già dati
del quadro procedono verso la simultaneità dell’evento (da qui la denominazione Arte Simultanea)
e la qualità. Si procede verso l’inedita invenzione di
un senso, un senso contingente prodotto da una relazione col dipinto plurispaziale fornito di campo di
forma con potenziale informativo da mettere in atto,
data la sua indeterminazione, relazionandosi, navigando e interpretando la sua caotica rete di relazioni
e proprietà. Il senso raggiunto, si può utilizzare come
un significante che, nella rimozione, funziona accanto
ad altri significanti per proseguire pragmaticamente
verso l’accadere di un altro evento, di un’inedita invenzione di un senso altro comunque non definitivo
(da qui la denominazione Arte Plurisenso). Così via
si prosegue in una dinamica relazione di pensiero
fluente col dipinto, dipinto che si propone come punto
vuoto, sembiante che rimanda sempre ad altro, le cui
soluzioni non sono mai definitive e che stimola un
racconto nel cui infinito i concetti si piegano. Col Plurispazialismo viene pertanto dato dinamicamente
corpo non solo alle idee ma anche al fluire di pensieri
organizzando sensazioni, pulsioni, emozioni, sentimenti e le stesse idee (Cézanne era arrivato a dare staticamente corpo alle idee organizzando le sensazioni).
Il Plurispazialismo, con la sua indeterminatezza,
con elementi non già dati e immagini non definitive
di sapore anche simbolico che possono assumere
vari significanti a piacimento di ciascun osservatore,
fa passare da una pittura definita e deterministica a
una più simile al linguaggio verbale e scritto (linguaggio col quale, tramite elementi non completamente dati e definitivi e figure retoriche, si può dire
cosa si vuole con una miriade di sfumature anche
poetiche e persino contrastanti) cioè a una pittura la
cui cifra va ricercata soprattutto in qualcosa di più
astratto e metodologico, pittura tramite la quale ciascun osservatore, relazionando ciascuna sua interpretazione del dipinto col dipinto stesso e
ricuperando altre possibili tracce di serie di eventi
non prese in considerazione in precedenza, può superare bloccanti rappresentazioni e aprirsi al racconto (da qui la denominazione Arte Racconto).
L’operare in spazi mentali al di là degli spazi della
tela ha portato Castelli a effettuare il percorso tematico: “Umanesimo trascendentale” con opere che, ri-
A sinistra, “Osservando
le mentalità intrise della
logica dello scontro”
facendosi anche ai
miti, evidenziano la
capacità umana di
dare ordine al caos
e di sviscerare, nel
rispetto del trascendente, il trascendentale che può apparire irraggiungibile, “Coscienza del sé e del connesso non sé” con opere artistiche ispirate anche a
scritti famosi che portano ad atteggiamenti consapevoli e responsabili e “Amore comprensivo e disinteressato” con opere che ricordano anche vite
emblematiche che aprono all’altro con condivisione
e con la conversazione. Tale percorso, valorizzante
ciascuna persona, è stato implementato dalle istallazioni Fabbrica relative a emozioni, giudizi, idee, pensieri, in particolare da Fabbrica di Racconti
riproposta con un tavolino
realizzato utilizzando creativamente la grezza scatola
d’imballo “fai da te” di spedizione del dipinto e già
esposta alla 1ª Biennale
della Creatività in Italia. Sui
loro palcoscenici ciascun
osservatore, operando pragmaticamente, può scrivere
le proprie emozioni, giudizi,
idee e racconti stimolati
dalla natura dei dipinti plurispaziali e leggere gli scritti di altre persone; ciascuno
può così rendersi conto che un atteggiamento collaborativo non solo arricchisce il quadro, ma anche se
stesso, che la propria interpretazione non è l’unica valida e nemmeno deve essere intesa come verità per
tutti, che collaborando si arriva a capire meglio, che
ciascuna persona deve essere valorizzata con le proprie differenze, talenti e dignità, che l’arricchente collaborazione, integrata dall’amore comprensivo e
disinteressato e rafforzata da condivisione e conversazione, può sostituire lo scontro che insanguina il
mondo, che la triade verità, tolleranza e compassione
può essere sostituita da ricerca continua di verità armoniche col contesto, condivisione e collaborazione
e che si può tracciare un percorso verso la pace e la
sicurezza fondato su basi culturali. Per rimarcare ciò
è stato esposto, come già a Monreale in occasione del
ricevimento del Premio Internazionale della Pace
G.O.M.P.A.(accreditata presso le Nazioni Unite) nel
Mondo, l’abbinamento tra il dipinto Osservando le
mentalità intrise della logica dello scontro (in cui
vengono pensosamente osservati i volti di mentalità
bloccate su rappresentazioni e intrise della logica
dello scontro, come potrebbero apparire se fosse loro
tolto il dissimulante formalismo di facciata) e l’installazione Da Fabbrica di Emozioni a Fabbrica di
Giudizi a Fabbrica di Idee a Fabbrica di Racconti
che traccia un percorso di crescita facendo procedere
dal più semplice esprimere emozioni (che fa sentire
il presente) ai via via più difficili e volti al positivo
tristezza
sorpresa paurosa
Da “Fabbrica
di emozioni”
a “Fabbrica
di giudizi”
a “Fabbrica
di idee”
a “Fabbrica
di racconti”
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CORRIEREdell’ARTE
11 Aprile 2014
Pagina
COURRIER DES ARTS
“Evoluzione dal Matriarcato
formulare
e dal Patriarcato all'Era della Persona
giudizi
(‘Personarcato’) e oltre”
(che fissa
coinvolgente interazione esperienziale
il passato),
su basi topologiche, forniscono al dicreare
pinto e alla sua visione una presenza feidee (che
nomenica e un senso. Per estensione,
permette
simultaneità e continuità si forma
di pianifiun’immagine rappresentativa del dicare il fupinto comunque non definitiva in
turo) e infine inventare racconti (con i quali edificare quanto inserita nel racconto e la percezione del dil’avvenire). Il raccontare, facoltà promossa dalle pinto viene legata più al modo con cui l’informazione
opere di Castelli nell’ottica di valorizzare ciascuna è utilizzata che al modo con cui è rappresentata. In
persona, spinge verso una rinascita dell’Umanità e ad questo iter ci si percepisce come esseri agenti coinandare oltre il semplice esprimere emozioni, spesso volti e distinti che scelgono, giudicano e pianificano
deleterie, giudizi, spesso facili, superficiali e maldi- il proprio racconto e che nella relazione con altri scocenti e idee spesso bloccanti su rappresentazioni. È prono la propria individualità nell’ambito di una mestata anche esposta, della serie Entrare nell’opera in taconoscenza. Con le istallazioni di Castelli ci si
cui l’osservatore può vedere la sua immagine riflessa relaziona con gli altri in un modo funzionale che con
fusa con quelle di foto o filmati, sentendosi così mag- l’esperienza reale di se stessi porta a un concetto di
giormente coinvolto dall’opera, l’istallazione I sen- sé non solo autovalidante, ma anche autoreferenziale.
timenti tramite la quale ciascun osservatore, anche Nell’accedere cognitivamente a tale iter in modo
per l’azione dei neuroni specchio, entra in uno stato consapevole e facendone uso si acquisisce una
di empatia con attori che esprimono vari stati d’animo coscienza di accesso, integrabile allorché si proin un filmato sonoro (riportiamo 3 fotogrammi). Tale cede con interazione esperienziale in cui si sente
percorso di valorizzazione di ciascuna persona e di qualcosa in modalità fenomenica, si ravvisano
rigenerazione umana sfocia nel dipinto Evoluzione: differenze anche di struttura tra le sensazioni e si
dal Matriarcato e dal Patriarcato all’era della per- avverte l’impossibilità di un accesso cognitivo
sona (“Personarcato”) e oltre, che preannuncia il completo a ogni dettaglio delle abilità esercitate
“Personarcato” in cui il pensiero, il cuore e il linguag- nell’interazione col dipinto che fa percepire le
gio di ciascuno possono liberamente irradiarsi, divi- sensazioni come qualità dell’interazione: si persioni e catalogazioni labili nel tempo e anche viene, così, anche a una coscienza fenomenica.
discriminatorie differenze sessuali vengono superate La critica, in occasione della personale del 2007 pae si intravvedere la prosecuzione della civiltà umana trocinata e sponsorizzata dalla Regione Piemonte, ha
oltre la realtà terrena, nel virtuale e anche oltre la fine detto che l’arte di Castelli interpreta la società a lui
della terra in quell’universo immenso che ci circonda contemporanea e quella futura come fece a suo
col suo mistero e le sue meraviglie e che ci fa sentire tempo il Futurismo (Corriere dell’Arte del 9.2.2007).
il divino. Un divino illuminante col suo bianco e Nella mostra in oggetto si potevano leggere, colsplendente chiarore se lo sguardo è volto all’infinito, legate alle opere, 2 poesie di Gian Luigi Castelli:
infinito simboleggiato nel dipinto Umano e divino Sognando la pace e la riportata Osservando le
del 2001. Sul palcoscenico dell’istallazione Reale ri- mentalità intrise della logica dello scontro:
flessione virtuale ovvero reale, riflessione e virtuale Ti osservo essere nefasto
con o senza altro le persone possono interagire e che dello scontro ne facesti un fasto.
creare un’opera, relazionandosi fisicamente e intel- Ti credi tutto d’un pezzo
lettualmente tra loro e col contesto, esse possono in- e odio e disprezzo
fatti vedersi, muoversi e comunicare tra loro nel reale sprizzi fuori,
e vedere le proprie immagini riflesse e virtuali su uno ma di rabbia muori.
schermo riflettente, situazione che le spinge a rendersi Nate dal tuo cervello esangue
conto dei propri gusci protettivi e di incomunicabilità le tue azioni spargono sangue
e a uscirne. Nelle opere di Castelli, sia all’interno dei e fomentano la guerra
dipinti, sia tra le opere e gli osservatori, sia tra gli os- che travolge la terra.
servatori stessi, come abbiamo illustrato, sono pre- Miseria e povertà
senti e si possono costruire reti relazionali che fanno sorgono dalla tua viltà.
si che ci si può rendere conto del proprio modo di es- Belva…..dove ti sei formata ?
sere, si può riconoscere quello degli altri ed essere ri- forse da qualche fonte malata ?
conosciuti col proprio: ciascuno può così sentire di Il grigiore ti involve,
esserci; tali reti relazionali sono simili a quelle intuite e la storia ti dissolve.
da Heidegger e a quelle di internet e della visione Per maggiori informazioni visitare il sito
quantistica (da qui la denominazione Arte Rela- www.plurispazialismo.com
zione). L’azione esplorativa, il co“Umano e divino”
“Reale riflessione virtuale ovvero Reale,
riflessione e virtuale con o senza altro”
struttivo impegno cerebrale nel far
uso della ricchezza e della variabilità
degli elementi del dipinto plurispaziale parzialmente insubordinati e la
corporeità visiva e
riso
intellettiva continua, attenta e impegnata
con
8
SOCIETÀ PROMOTRICE DEL
Pagina
172ma Esposizione di Ar
V.le B. Crivelli, 11 – Torino - Tel. 011 6692545 - www.promotrice
CORRIEREdell’ARTE
11 Aprile 2014
COURRIER DES ARTS
Clotilde BARLETTA PIOVANO
cell. 347 2500780
Alla Collettiva partecipano
Adriano CARPANI
cell. 338 7577519
Torino, Piazza San Carlo è il titolo dell’opera realizzata da Clotilde Barletta Piovano. Si tratta di un’acquaforte hayter 1° e 2° strato in cui l’artista rappresenta in
maniera stilizzata la statua dedicata ad Emanuele Filiberto, situata al centro della
piazza: eretta nel 1838 dallo scultore Carlo Marocchetti, viene definita dai torinesi
il caval’d brôns e tramanda sensazioni di fierezza, onore, coraggio, che erano le
caratteristiche del re sabaudo che nel 1563 trasferì la capitale da Chambery a
Torino. La versione pop della Barletta Piovano reinserisce le qualità tradizionali
in un linguaggio contemporaneo atto a dinamizzare le costanti precedenti in
segnali compositivi di profonda attualità. Il contrasto cromatico tra la scultura
“Torino Piazza San Carlo”, acquaforte hayter 1° e 2° strato
e lo sfondo
rosso determinano piani di
lettura in cui
lo spettatore
riconosce il
famoso monumento
equestre, pur
non
scendendo nei dettagli formali,
ma dai contorni dinamizzati in potenza
evocativa.
Cavalli in Patagonia è un
olio di Adriano Carpani,
nella quale descrive gli
splendidi esemplari nel
loro habitat naturale. Lo
sfondo si disperde tra le
montagne, le foreste e i
corsi d’acqua, quando ancora l’uomo non aveva
contaminato l’ambiente
con i propri slanci di progresso. La Natura Madre
viene idealizzata, divenendo lo specchio di una
divinità possente animata
in tutte le sue manifestazioni concrete e i cavalli
appunto divengono espressione della libertà indomita,
autentica, pura. La bellezza
del movimento spontaneo
immersa nel contesto para- L’artista nel suo studio dipinge “Cavalli in Patagonia”, olio
disiaco conferiscono all’opera un senso estatico in cui il tempo diviene convenzione artificiosa e lo spazio circostante, il luogo sacro per eccellenza che il
Creatore ha donato ai suoi figli prediletti, esplode attraverso le forme ed i colori.
tel. 011 9352907
cell. 338 1388357
Clara MARCHITELLI ROSA CLOT
L’acquerello Ghertrude e le pere di Clara Marchitelli Rosa Clot delinea
figurativamente la lotta artistica contro il tempo, nel senso che descrive
pittoricamente gli elementi caratteristici di una natura morta esorcizzandoli grazie alla presenza di una tartaruga posta in basso a sinistra.
Gli elementi caratteristici di tale still-life sono appunto le pere, che occupano la parte superiore della composizione, quasi ad indicare una trasposizione dal mondo vegetale a quello animale, in cui il movimento
dell’animale in posa fa da contrasto alla fissità dei frutti destinati a decomporsi con lo scorrere degli attimi. La proverbiale lentezza della tartaruga e la sua capacità biologica di sopravvivere a lungo le
conferiscono
“Ghertrude e le pere”, acquerello
un valore simbolico di prosperità:
la
simpatica familiare testuggine diviene
rappresentazione della longevità, quasi
un monito,
un messaggio
intrinseco
rivolto allo
spettatore.
P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243
Rosella PORRATI
Si intitola Lo spazio infinito il
dipinto realizzato nel 2011 a
tecnica mista da Rosella Porrati, in cui è rappresentata una
giovane donna assorta, in una
posa intensa ma come sospesa, quasi stesse aspettando
qualcosa. La sensazione visiva che tramanda quel corpo
femminile in chi guarda
l’opera è infatti a metà strada
tra l’attesa e la noia: col capo
appoggiato sulla mano e gli
occhi rivolti verso il basso,
ella pensa intensamente, attraverso quel corpo racchiuso
appunto in uno spazio interiore indefinito, inconsapevole
che lo sguardo di qualcuno
possa posarsi su di lei e scru"Lo spazio infinito", tecnica mista
tare la sua intimità. A tratti
stanca, assonnata, a tratti malinconica, la figura di questa ragazza diviene lo
specchio di un universo rovesciato in cui l’essenza pura fuoriesce dal mondo
e vaga nei ricordi, nei profumi, nei silenzi. Forse qualcosa romperà il magico incantesimo e lei si desterà, tornando al presente in cui l’attendiamo.
CORRIEREd
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d
LLE
BELLE ARTI IN TORINO
rti Figurative -
e.com - Orario: 11-13/16,30-20; festivi, 10,30-12,30; lunedì, chiuso
tra gli altri i seguenti artisti
fino al 12 aprile
Anna CERVELLERA
cell. 347 4622341
11 Aprile 2014
A CURA DI
Pagina
COURRIER DES ARTS
ANDREA DOMENICO TARICCO
Giampaolo LEO
tel. 339 3172457
Anna Cervellera questa volta ci immerge nei regni marini in cui il silenzio
della ragione genera sogni ad occhi aperti. La voce del mare è infatti il titolo
della sua opera che induce lo sguardo umano oltre la sfera del conoscibile o
della consuetudine: si cala nei mondi sommersi del creato in cui le direzioni
tradizionali perdono riferimento logico e la luminosità celeste diviene l’unico
punto di riferimento tangibile nella sua lotta contro le tenebre. Il senso romantico di questo scontro induce alla volontà ritrovata di proiettarsi verso quella
fonte di luce e calore, quasi come se
la vita inconsapevole trovasse una direzione, un impulso
involontario di attrazione e si muovesse
proprio in quel
senso, nella speranza
inconscia di trovare
pace. Un percorso
simbolico che avviene da dentro,
forse dal ventre materno e prende forma
in questo mondo che
solo l’arte, almeno,
prova a restituirci.
L’olio su tavola Vanità del tramonto costituisce un idilliaco microcosmo fondato
sul desiderio di rappresentare la realtà circostante, considerandola nella sua magnificenza. Ecco un minuscolo insetto raffigurato sul cuore del fiore, nell’atto di
suggere il polline. Poi quel mondo in miniatura diviene un sole raggiante al crepuscolo e un ambito dimensionalmente a noi sconosciuto prende forma sino a
svanire nuovamente in qualcosa di più effimero; un occhio mastodontico sostituisce le visioni prece“Vanità del tramonto”, olio su tavola
denti mostrandoci tutta
una schiera di possibilità cromatiche. Universi centripeti si
sovrappongono nel turbinio della creazione,
colta nel suo divenire, e
lo spazio traduce il
tempo in un flusso perpetuo in cui tutto vive
nel tutto e l’anima s’incarna in ogni cosa.
L’Arte si traduce in
raffigurazione polimorfica e la Natura
diventa la tavolozza
ideale su cui librare
la propria fantasia.
tel. 011 8608203 - cell. 333 4780758
cell. 335 7109090
Carlo RIVETTI
"La voce nel mare"
Con l’opera Gocce di pioggia Carlo Rivetti ironizza sui dati logici della consuetudine, rappresentando due vezzosi vivaci ombrelli “innamorati”, chiusi, intenti
a ripararsi dalla pioggia sotto un
“Gocce di pioggia”, acrilico su tela
altro ombrello aperto. L’utilizzo
dell’azzurro e del rosso contraddistingue rispettivamente il maschile e il femminile, denotando
la posa in un senso estatico/ironico di reciprocità sentimentale.
È da segnalare la presenza di Rivetti fino al 30 aprile presso la
Biblioteca Nazionale Braidese
per la Mostra Carte in tavola,
ideata da Gianfranco Schialvino
e da Adriano Benzi: inserita nel
Progetto Dalla terra alla tavola,
vita in cucina, l’esposizione invita gli autori a raccontare graficamente i menù, distinti in tre
sezioni (da quelli storici alle etichette artistiche d’epoca ed internazionali, sino ai libri che
trattano di cucina in termini creativi, etnoantropologici e culturali); da gustare con gli occhi!
dell’ARTE
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CORRIEREdell’ARTE
Anna SCIARRILLO
Colpisce nel Torero di Anna Sciarrillo (fondatrice dell’Associazione Artistico-culturale ACI Gallery di Torino) la capacità esecutiva per mezzo
della quale ella definisce il protagonista, un toreador appunto, visto di
spalle mentre tiene a bada il poderoso bestione, rappresentato in basso a
destra, nell’intento, forse, di caricare l’ardito soggetto: una lotta impari
tra la forza animale e la ratio umana destinata a sopraffare e vincere.
Sono evocate le tauromachie cretesi o il mito di Teseo che sconfisse il
Minotauro nel misterioso labirinto; in ogni caso, è l’eroe a trionfare.
Nell’opera della Sciarrillo l’uomo non mostra il proprio volto: all’interno
del recinto, con una visione ottica volutamente distorta, incarna un momento soltanto della corrida. Caratteristiche come la sicurezza, la potenza o la fierezza emergono dal senso ultimo della composizione e
l’incubo
“Il torero”, inchiostri sintetici su plexiglass
del successivo
scontro
naufraga
idealmente
nell’att i m o
sublime
di una
gloria
terrena.
da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
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CORRIEREdell’ARTE
Spettacoli
Alta moda e bassi pettegolezzi Insolito dittico novecentesco
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11 Aprile 2014
COURRIER DES ARTS
“Yves Saint Laurent” di Jalil Lespert
C
ELIO RABBIONE
ome Coco Chanel, anche Yves
Saint Laurent incontra il cinema. In attesa dell’opera di
Bertrand Bonello che vedremo in autunno e che i rumors dicono in gara al
prossimo festival di Cannes, ecco ora
sullo schermo questo YSL con cui Jalil
Lespert ha sbirciato tanto nella vita privata del grande couturier e meno, in
modo assai sbilanciato, nelle idee geniali e forsennate della sua arte. Descrive la strada che da Orano lo porta a
Parigi, a lavorare per monsieur Dior e
soltanto ventunenne, alla morte del fondatore, a prendere in mano le redini
della maison: lo fa saldamente, rivoluzionando in parallelo il modo di pensare un abito attorno alle esili forme
femminili. Una strada nel film di Lespert tutta in salita, di successo in successo, che però non nasconde la
timidezza iniziale, gli isterismi, gli appetiti sessuali oltre misura, i bisticci e le
rappacificazioni, la promiscuità, le dipendenze, ogni cosa confezionata, difesa e protetta dall’amante e socio
,foto © aut./CanalPlus
Pierre Bergé. Il quale ha voluto mettere
lo zampino nella costruzione del film,
per cui è lecito il sospetto che lo
sguardo sia pressoché tutto suo, che
abbia detto e taciuto, virando da una
parte piuttosto che dall’altra. La genialità, con il piacere assai temporaneo per
il film, esplode con la rappresentazione
delle sfilate; tutto il resto è un po’ gossip
e carta patinata, pettegolezzo a buon –
ma sempre elegante – mercato, compreso l’amore per la casa di Casablanca
ed il sole del Marocco, come il piacere
per le grandi raccolte d’arte che Bergé,
alla morte del compagno, porrà all’asta,
ricavandone un totale di circa 350 milioni di euro (il primo giorno, una sola
tela di Matisse fruttò la cifra di 32 milioni di euro, record per l’artista) in gran
parte devoluti per la ricerca sull’AIDS.
“Quel” carattere burrascoso e calmo
di Saint Laurent viene fuori a belle
tinte nell’interpretazione di Pierre
Niney mentre la facciata manageriale
e la componente protettiva di Bergé
sono affidate a Guillaume Gallienne,
entrambi attori della Comédie Française: e per loro davvero chapeau.
Per il cartellone di Torino Spettacoli
Tra l’altro, c’è il meglio del musical
A
MANUELA MARASCIO
ncora stasera e domani al Teatro
Gioiello sarà in scena Vladimir
Luxuria con Stasera ve le canto, per la
regia di Roberto Piana: un suggestivo
viaggio attraverso alcune delle canzoni
più belle della musica italiana, che affrontano i più svariati temi, dall’amore
alla diversità all’impegno civile, tutto
accompagnato da alcuni brani tratti dal
libro autobiografico dell’artista. Martedì 15 aprile unica data per La Busiarda, spettacolo che vede collaborare
lo scrittore torinese Alessandro Perissinotto e i Trelilu: centocinquant’anni
di storia della nostra città e del giornale
che ne ha raccontato i fatti, La Stampa.
Fino a domenica 13 il Teatro Erba
ospiterà uno dei più grandi attori del
teatro italiano, Carlo Giuffré, che vestirà i panni di Oskar Schindler per ridarci l’intensità del celebre romanzo di
Thomas Keneally La lista di Schindler. Il regista Francesco Giuffré descrive Schindler come un semplice
uomo che ha vissuto in uno dei periodi
più assurdi e folli della storia dell’uomo, agendo secondo la propria coscienza per salvare oltre mille vite
umane: “Portare a teatro la sua storia è
Carlo Giuffrè, foto © aut./TeatroGioiello
un’esigenza del racconto. Raccontare
una storia che ricordi un periodo buio
ma che possa dare testimonianza della
speranza che l’uomo ha la capacità di
ribellarsi alle mostruosità compiute
dai suoi simili”. Stasera e domani sarà
in scena al Teatro Alfieri The best of
musical, un grande concert show che
rende omaggio ai più grandi successi
mai realizzati da Stage Enterteinment.
La regia è di Chiara Noschese, che
ripercorre la magia di quattro indimenticabili spettacoli - La Bella e la
Bestia, Mamma Mia, Sister Act, La
Febbre del Sabato Sera - con i protagonisti dei cast originali accompagnati dalle canzoni degli Abba, dei
Bee Gees e di Alan Menken eseguite
interamente dal vivo. “Un evento indefinibile, non un concerto ma più
un tributo, un omaggio a questo
paese e ai grandi talenti che ha portato in palcoscenico in questi anni”.
I
ALESSANDRO MORMILE
Al Teatro Regio di Torino
l felice risultato ottenuto dal dittito proposto al Teatro Regio,
formato da Una tragedia fiorentina (Eine florentinische Tragödie) e
da Gianni Schicchi, nasce prima di
tutto dal sottile ma evidente connubio che lega le due opere, entrambe
ambientate nella Firenze rinascimentale. Puccini poi, prima di affidarsi al sarcasmo della sua unica
opera comica, appartenente al Trittico, accarezzò lui stesso l’idea di
musicare l’omonimo dramma incompiuto di Oscar Wilde che, seppure
incompleto,
affascinò
Alexander Zemlinsky e venne musicato sul libretto in tedesco steso da
Max Meyerfeld. Le opere, dunque,
abbinate come si è pensato di fare a
Torino, hanno un legame temporale
affine, seppure il clima musicale in
cui nacquero sia completamente agli
antitesi. Una tragedia fiorentina è il
prodotto di quella mitteleuropa musicale decadente che Zemlinsky coglie mirabilmente attraverso una
partitura ricca di suggestioni timbriche e raffinatezze strumentali che
avvolgono come in un guanto di seta
nero il dramma a tinte fosche borghese in cui la tragedia è imbevuta
di raffinato estetismo Jugendstil; si
pensa al figurativismo di Klimt o di
Beardsley e, musicalmente, all’estetismo decadente della Salomè di
Strauss o a certe allucinazioni dell’espressionismo berghiano. Stefan
Anton Reck dirige entrambe le
opere con gesto sicuro, ma con qualche decibel sonoro di troppo. Vittorio Borrelli, direttore di scena del
Regio, al quale viene affidata la
regia di questo dittico, può essere
promosso regista a pieno titolo, capace di far vivere le atmosfere estetizzanti di Una tragedia fiorentina
(sbaglia però il finale, trasformandolo in un doppio delitto d’onore di
sapore verista) affidandosi a tre ottimi interpreti (Mark S. Doss, Ángeles Blancas Gulín e Zoran
Todorovich), mentre per Gianni
Schicchi, che ambienta come già
fatto per l’opera di Zemlinsky nel
Novecento, coglie il caustico cinismo dell’opera attraverso il tratto
mordente e vivace di un’ironia scatenata, anche se un po’ farsesca.
Sulla scena domina un protagonista
d’eccezione, Alessandro Corbelli,
grandissimo artista, capace di rendere Gianni Schicchi un vero personaggio e mai, come spesso è dato di
vedere, una macchietta. Splendida la
Lauretta liricamente sfumata di Serena Gamberoni, e bravo al pari di
lei il Rinuccio di Francesco Meli, il
miglior tenore italiano del momento,
fra l’altro insignito, pochi giorni
dopo la prima di questo spettacolo,
del Premio Abbiati della Associazione Nazionale Critici Musicali.
Il ricordo difficile da cancellare sono
i mascheroni di Bette Davis e Joan
Crawford, grandiosi, necessariamente e furbescamente sopra le
righe. Un altro mondo. L’adattamento teatrale che Franco Ferrini,
già collaboratore al cinema di Argento e Leone, ha tratto dal film di
Aldrich, anno 1962, si lascia vedere
ancora oggi, nella produzione del romano Teatro Belli e con la regia a
volte distratta di Antonio Salines, per
il meccanismo di disperata ostilità e
per quell’ombra di giallo casalingo
che troverà una amara confessione
soltanto nel finale, senza che nessuno si prenda la briga di andare un
po’ più a fondo nelle tragedie delle
due protagoniste. Dire che Che fine
ha fatto Baby Jane regga agli anni è
una verità un po’ troppo azzardata,
le figurine di contorno sono opache,
la storia della diva bambina che, presto dimenticata, ha dovuto lasciare il
posto alla sorella e ad un successo
ben più acclamato, è condotta con
buona volontà ma con risultati in
fondo discutibili. Francesca Bianco,
reclusa nella sua cameretta nella
scena tutta soppalchi e scalette di
Maurizio Varamo, fa di Blanche un
ritratto di disperazione nei gesti e
nelle parole non troppo convincente; mentre Sydne Rome crogiola
la sua Jane in un fastidioso linguaggio alla Ollio ed in un’interpretazione troppo costruita e mal
ricomposta, che forse si riscatta per
un attimo nel ricordo di una canzone
e di quattro passi di danza che un
tempo le hanno dato notorietà. Visto
all’Erba in una replica dove un pubblico non certo folto è stato in verità
assai prodigo d’applausi. (e. rb.)
All’Erba “Che fine ha fatto Baby Jane”
Troppa polvere sulle sorelle di Aldrich
NEwYORK NEwYORK
L
foto © aut.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MAURO LUCENTINI
L’arte “degenerata” affascina
i newyorkesi
11
CORRIEREdell’ARTE
11 Aprile 2014
Neue Galerie
’anno, il 1937.
L’uomo, Adolf Hitler, pittore fallito e dittatore demenziale. Il
luogo, Berlino, dove,
sotto l’architettura tronfia di una nuova gigantesca
Casa
dell’Arte
Germanica, si svolge
l’assurda sceneggiata di
una mostra destinata ad
additare alla derisione
dell’intero “Volk” teutonico buona parte dell’arte moderna tedesca
che Hitler, roso da invidia per essere stato, lui,
respinto in quanto artista,
denuncia come “arte degenerata”
(“Entartete
Kunst”). Oggi, a New
York, tra le centinaia di
persone che ancora fanno
Oskar Kokoschka, Poster with Self-Portrait
la fila davanti al Guggen- for Der Sturm magazine 1910, colored lithograph
© Neue Galerie, New York
heim per vedere una sterminata
sebbene
non simi girati a suo tempo sempre in
particolarmente meritevole espo- Germania durante la mostra – a
sizione di arte futurista italiana cui fecero seguito, nell’arco di
pochi sanno che ad appena tre tre anni, altre esposizioni analoisolati di distanza, lì, all’angolo ghe in tutte le principali città tedi Fifth Avenue e sull’orlo del desche – nonché un prezioso
Central Park c’è un’altra mostra registro in vari volumi che con
relativa in parte a quegli stessi meticolosità tedesca il pittore del
anni, dieci volte più interessante regime Adolf Ziegler incaricato
a giudizio di chi scrive, in cui si del lato organizzativo aveva
commemora e anzi si ricostrui- compilato elencando le quasi
sce quella pazzesca mostra nazi- ventimila opere originariamente
sta, esibendo in tutta la loro estratte dai musei tedeschi per
potenza rievocatrice dello squal- essere destinate al ludibrio, alla
lore del primo dopoguerra tede- distruzione o alla vendita alsco una buona metà delle opere l’estero. Il registro è stato dato in
che il piccolo imbianchino de- prestito dal Victoria and Albert
luso aveva creduto di mettere a Museum di Londra. I dipinti aptacere per sempre. Questa mo- partengono a tutta la gamma delstra, intitolata ‘Degenerate Art’: l’arte moderna ma soprattutto
The Attack on Modern Art in all’Espressionismo e ai pittori
Nazi Germany, è in corso nella del gruppo “Der Brücke”: nomi
Neue Galerie specializzata in venerabili come Beckmann, Bararte austriaca e tedesca, mante- lach, Kirchner, Kokoschka,
nuta a spese di Ronald Lauder, Nolde, Heckel, Schmidt-Rotluff.
erede multimiliardario della fab- La maggior parte di questi artisti
brica di cosmetici di sua madre si era tenuto lontana dalla poliEstée. In questa discreta elegan- tica, altri erano fuggiti all’estero,
tissima cornice accanto ai di- ma alcuni, in particolare Nolde e
pinti, alcuni già di proprietà di Kirchner, avevano cercato di inLauder, altri fatti venire da musei graziarsi il partito nazista. Con
e collezioni di tutta Europa, do- scarso successo: Kirchner, in
cumenti rarissimi ricordano e il- particolare, esiliato in Svizzera si
lustrano in tutta la sua follia il era suicidato con una pallottola
tentativo di denigrazione. Sono nel cranio. Lo stesso Ziegler, cafotografie e cortometraggi raris- duto in disgrazia, era finito a Da-
Pagina
COURRIER DES ARTS
chau. Il vigore espressivo di queste opere è
messo in ulteriore risalto
dal
confronto
con
quelle, melense e derivative, di Ziegler e di
altri esponenti dell’ideale nazista dell’arte,
e oggi dimenticati,
esposte in alcune sale.
Neue Galerie
1048 Fifth Ave.
86th Str.
New York (NY)
“Degenerate Art
The Attack
on Modern Art
in Nazi Germany”
Info: 001 212 6286200
CINEMA
Paul Klee, “The Angler”, 1921, watercolor, transfer
drawing and ink on paper © The Museum of Modern
Art / John S. Newberry Collection / Neue Galerie
foto © aut./Paramount
Dai Box Office USA
Un diluvio commerciale per Noè
L’Arca di Noè (Noah) della
Paramount è approdata con
spettacolare impatto nelle sale
cinematografiche americane,
incassando durante l’ultimo
week-end di marzo 44 milioni
di dollari più altri sei per le
proiezioni su schermo gigante
Imax e conquistando il primato
della settimana: aggiungendo
ai botteghini nazionali i contratti esteri, il film ha già recuperato due terzi della spesa di
produzione; il problema è il restante terzo, dato che non tutta
la critica ha applaudito questa
Bibbia fatta di effetti speciali e
dato il rigetto da parte dei
paesi mussulmani. Al secondo
posto della classifica, ma a notevole distanza, si è piazzato
Divergent della Lionsgate, con
26 milioni, e al terzo Muppets
Most Wanted, lungometraggio
d’animazione della Walt Disney, con 11 e mezzo. Nel precedente fine-settimana i primi
tre posti erano andati nell’ordine proprio a Divergent, sequel della nota serie Twilight,
di enorme successo, che ha
deluso recuperando al debutto
soli 56 dei 135 milioni del
costo di produzione (inclusa la
forte pubblicità), a Muppets,
anch’esso all’esordio con relativamente debole incasso, e
all’altro cartoon del momento,
Mr. Peabody and Sherman
della 20 t h Century Fox, che
in tre settimane s’è quasi
r i f a t t o d e l l e s p e s e . (ma. lu.)
[I dati ufficiali degli incassi sono
forniti dall’Agenzia Rentrak ©]
Un catalogo oltre la crisi
12
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
M
CO
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RRRRI IEER
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ESS AA
TS
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RR
TS
11 Aprile 2014
LUISA SANTONOCITO
ostre, aste, gallerie, quotazioni dei vari artisti, frequenza
sul
mercato,
diffusione in Italia e nel mondo: tutto
quello che c’è da sapere su un anno di
attività del mercato dell’Arte italiana
dell’Ottocento e dei primi trent’anni del
Novecento, con particolare attenzione
agli artisti che hanno importanti radici
ottocentesche, appunto. Lo storico Catalogo di Metamorfosi
(pagine 704, 600 in
bianco/nero, 104 a colori) si presenta oggi
in una veste editoriale
ampiamente rinnovata, ancora più completa,
facilmente
consultabile e attuale.
È il numero 42 di una
lunga serie avviata da
Bolaffi, poi passata attraverso Giorgio Mondadori
e
Libri
Scheiwiller e infine
approdata alcuni anni
fa a Metamorfosi. Di
fronte alla crisi che ha
inevitabilmente investito anche il mercato dell’arte e che ha
fatto vacillare e ridimensionare molte
quotazioni “storiche”, i curatori hanno
condotto un accurato lavoro di revisione delle informazioni di mercato e
un comitato di esperti ha controllato e
aggiornato i dati su rarità delle opere,
quotazione di dipinti, disegni, sculture
e aree di diffusione dei singoli artisti.
“Sulla base anche degli andamenti delle
aste internazionali - afferma Gianni
Rizzoni, curatore dell’opera insieme a
Luca Lualdi - è stata infatti abolita, in
I Silenzi di Cordero
S ilenzi, Il destino alle 18 è il
nuovo libro di Giovanni Cordero
edito dalla Libreria Editrice Psiche. Il noto storico dell’arte si cimenta con questa opera che assume
le caratteristiche di un autentico
noir narrato con raffinata scorrevolezza. Ricordiamo che Giovanni
Cordero è anche funzionario della
Soprintendenza per i beni storici,
artistici e antropologici del Piemonte come responsabile per l’arte
contemporanea e il mercato antiquario e dirige l’Istituto di Ricerca
e Documentazione eruropeo: Arte
Tecnoscienza e Cultura.
molti casi, la cifra minima di quotazione, ormai non più significativa, e si
è preferito indicare i valori massimi
raggiunti per ogni tipologia di opera”.
Dopo una ricognizione delle principali
esposizioni 2012-2013, OTTOCENTO
42 presenta il Museo del Divisionismo
della Fondazione Cassa di Risparmio
di Tortona e dedica ampio spazio alla
mostra sulla Maison Goupil di Ravenna che ha messo in rilievo i meccanismi del mercato internazionale
dell’arte italiana
nella
seconda
metà dell’Ottocento. “Gli artisti
italiani” con la catalogazione alfabetica di circa
mille autori occupa la parte centrale, mentre è
stata arricchita la
sezione
finale
“firme e ritratti”
nella quale compaiono le firme
con le quali gli artisti autenticavano
le loro opere.
Aa.Vv.
Ottocento
Catalogo dell’Arte Italiana
Ottocento - Primo Novecento
N. 42
Metamorfosi
Editore
pagg. 704
(600 b/n, 104 col.)
euro 130,00
in vendita nelle librerie specializzate
e book-shop online.
www.metamorfosieditore.com
Il libro è ambientato nella Boston tra
gli anni Trenta e il nuovo secolo e
tratta di una tipica famiglia di emigrati
calabresi. Come recensisce Chicca
Morone: “Un romanzo dall’inteso profumo poetico da un
lato, graffiante e crudele dall’altro nel
coinvolgere il lettore.
Una storia terribilmente realistica”.
Giovanni Cordero
Silenzi
Il destino alle 18
Libreria Editrice Psiche
pagg 110, euro 12,00
www.psiche.info
Editoria / Fotografia
FOTORAMA
A CURA DI
ENRICO S. LATERZA
G. Berengo Gardin
Lavoratori al porto di Genova
1988, foto b/n © aut./Contrasto
A Palazzo Ducale
Gianni che ha visto Genova
La rinnovata retrospettiva dedicata a Berengo Gardin
Palazzo Ducale - Sottoporticato, p.za Matteotti, 9 - Genova. Gianni Berengo Gardin, Storie di un fotografo,
mostra retrospettiva antologica, a cura di Denis Curti. Oltre
alle “note” immagini in bianco-e-nero, riprese da Berengo Gardin
in ogni angolo del Mondo, l’esposizione aggiunge una sezione
dedicata alla sua Genova e specialmente alle aree produttive: beh,
rispetto ai famosissimi newyorkesi di Ebbets, Hine o BourkeWhite, in cima ai grattacieli di Manhattan, gli operai liguri arrampicati sulle enormi strutture portuali, loro in bilico soprattutto
per la sicurezza del proprio posto-di-lavoro, paiono forse un tantino più... scettici. Con quella faccia un po’ così. Visibilmente.
Fino all’8 giugno.
Info: 010 5574000 - www.mostraberengogardin.it
T. Stobbe
“A light in the shadow”
Congo, 2013, foto b/n
© aut./CuteProject
La luce sulla pellicola
Galleria Paola Meliga – Torino
Reportage del Progetto Cute in Congo
Cute Project - Paola Meliga Galleria d’Arte, via Maria
Vittoria, 46/C - Torino. #Cute4Congo, a Light in the Shadow, immagini di Sarah Scaparone e Thorsten Stobbe. Coll’immancabile etichettatura
proclitica del cancelletto o hashtag, il titolo della
mostra esprime il sentimento (piuttosto che sentiment) che l’anima: il barlume di speranza che la
fotografia coglie sul volto di bambini martoriati,
ustionati sulla pelle e bruciati nelllo spirito, altrimenti destinati a restare nell’ombra dell’oblio,
nell’indifferenza di noi popoli “benestanti”. I venti
scatti della torinese Scarpone e dello svedeseThorsen illustrano con sensibilità i risultati del meritorio
lavoro umanitario dei medici chirurghi del Cute
Project, che operano come volontari in Africa.
Dal 14 aprile al 3 maggio.
Info: 011 2079983 - www.paolameliga.it
CORRIERE dell’ARTE
Segnalazioni
TORINO e PIEMONTE
N u o v a a p e rt u r a
BU.G
Bur ning Giraffe
Ar t Galler y
Via Bava 8/A – Torino
Info: 347 7975704
http://bugartgallery.com
Giovedì 5 giugno, inaugurerà, a Torino, la Burning
Giraffe Art Gallery (BU.G), un
nuovo spazio espositivo votato alla promozione dei giovani artisti attraverso una serie
di mostre ed eventi dalle
tematiche fortemente attuali.
“In due”
G i l d a B ro s i o
e R e n a to Br a zz a n i
Galleria Mar tinAr te
C.so Siracusa 24/a – Torino
Fino al 16 aprile
Info:011 3433756
“Le trame di un lungo racconto
concorrono a creare il fascino
di una ricerca che unisce Gilda
Brosio e Renato Brazzani, che
delinea i momenti di un discorso intenso e vibrante di interiori sensazioni, che stabilisce
un rapporto diretto tra l’opera e lo spazio e l’atmosfera e
la materia.” (A. Mistrangelo)
“ L ab ir in t i”
F o t o g r a f ie
t r a re a l t à e i l l u s i o n e
Galleria d’Ar te Pir ra
C.so Vittorio Emanuele II 82
Torino
Info: 011 543393
www.galleriapirra.it
Dall’11 aprile al 18 maggio
La Galleria Pirra allestisce una
mostra collettiva fotografica, in collaborazione con la Paci
Contemporary di
Brescia, specializzata nel settore e
riconosciuta a livello internazionale. Gli artisti ospitati sono: la coppia Clark & Pougnaud, Mario
Cravo Neto, Teun Hocks, Lori
Nix, Eric Rondepierre, Sandy
Skoglund, Maggie Taylor,
Arthur Tress, Grace Weston.
(c.s./e.l.)
J an Di b be ts
“ Un ’ a l t r a f o t o g r a fi a
A n o t h e r P h o to g ra p h y”
Castello di Rivoli
Museo di Ar te
Contemporanea
P.le Mafalda di Savoia
Rivoli (To)
Fino al 29 giugno
Info: 011 9565222
La prima grande rassegna
internazionale, nell’ambito del
programma per il trentennale
del Castello di Rivoli, vede protagonista la figura e l’opera di
Jan Dibbets, interprete di
un’intensa stagione culturale a
livello mondiale e tra i primi
artisti ad esporre al Museo,
nella mostra inaugurale
Ouverture del 1984. (c.s./e.l.)
sul CORRIERE dell’ AR TE
1/4 pagina
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pagina intera
ultima pagina intera
euro
euro
euro
euro
150,00
250,00
350,00
450,00
redazionali
1/4 pagina
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pagina intera
Vernissage
Sabato 12 aprile - ore 16,00
Galleria Arte per Voi
Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)
“Terre in vista”
con Enrica Campi e Massimo Voghera
Giovedì 17 aprile - ore 18,00
Circolo degli Artisti di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino
Mostra di Primavera
Venerdì 18 aprile - ore 18,00
Galleria Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Concorso Internazionale
“Biennale Città di Torino”
1a tornata
euro 180,00
euro 300,00
euro 400,00
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Direttore Editoriale
Pietro Panacci
Direttore Responsabile
Virginia Colacino
Assistente di Direzione
Chiara Pittavino
Comitato Editoriale
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo,
Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino,
Maria Luisa Tibone
Corrispondente da New York
Mauro Lucentini
[email protected]
Corrispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Hanno collaborato
C. Gallo, E.S. Laterza, M. Marascio,
M. Orlotti, A. Olivieri, E. Piacentini,
C. Pittavino, E. Rabbione, R. Roveda,
L. Santonocito, A.D. Taricco, D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza
Fotografo uf ficiale
Antonio Attini
Redazi oni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità interna
Stampa e di stri buzione
EditService S.r.l.
Str. Piossasco 43/U - Volvera (To)
Editore Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Torino
P.IVA 06956300013
DES ARTS
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in ITALIA
C r a c k i n g A rt G ro u p
“ N i d o d i ro n d i n i ”
P ro g e t t o
“R igener a m ento ”
Castello Sfor zesco
P.za Castello – Milano
Fino al 30 giugno
Info: 02 88463700
www.milanocastello.it
Prosegue il Progetto
Rigeneramento del Gruppo
Cracking Art., raccolta fondi
per il restauro del monumento equestre di Bernabò
Visconti. Tornano i grandi
animali in plastica colorata
rigenerabile del Gruppo a
Milano: presenze testimoniali, monumentali anch’esse, ma giocose, pacifiche
e b e n e f i c h e . (c.s./d.t.)
“ Gi o va nn i B el l i ni
L a na sc i t a de l l a pi t t ur a
de vo zi o n al e um a ni s ti c a”
Pinacoteca di Br era
Sale II, III, IV e V
Via Brera 28 – Milano
Fino 13 luglio
Info: 02 72263264
www.brera.beniculturali.it
Il restauro della celebre
Pietà di Giovanni Bellini,
appartenente alla Pinacoteca
di Brera, è l’occasione per
ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano,
grande protagonista dell’arte rinascimentale italiana,
attraverso il particolare
angolo di visuale offerto dal
suo modo di affrontare il
tema del Cristo in pietà, che
ricorre con frequenza
nella produzione dell’artista e della sua efficientissima bottega. (c.s./m.o)
M a rc e l l a G a l l o t t a
e A ng e lo I a nn o ne
PHOS
Centr o Polifunzionale
per la Fotografia
e le Ar ti Visive
Palazzo Buschetti
Via Garibaldi 35bis – Chieri (To)
Info: 011 7604867
www.phosfotografia.it
Fino al 30 aprile
Due personali ricerche fotografiche, “parallele e divergenti”, tra
giorno e notte, chiaro e scuro,
interno ed esterno. (e.s.l.)
pubblicità
inser zioni
COURRIER
11 Aprile 2014
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 50,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
Arretrati: euro 4,00
“C o se d i N a tur a ”
L u i s a M e n a z z i M o re t t i
e M a rc o M a r i a Z a n i n
Musei di Ner vi
Galleria d’Ar te Moder na
di Genova
Villa Saluzzo Serra
Via Capolungo 3
Genova Nervi
Dal 26 aprile al 22 giugno
Info: www.museidigenova.it
La Galleria D’Arte Moderna di
Genova, uno dei quattro Musei
di Nervi, dal 25 aprile al 22
giugno accoglie la mostra fotografica Cose di Natura. Luisa
Menazzi Moretti e Marco Maria
Zanin con diverse opere site
specific, frutto di un dialogo
creato in loco con le raccolte
museali e il paesaggio circostante. L’evento è il sesto
appuntamento della rassegna
Natura ConTemporanea, ideata
e curata da Fortunato D’Amico
e Maria Flora Giubilei. (c.s.)
“ N e i l u o g hi
d e l la Be l l ez za ”
P ro g e t t o d i L u i s a M a z z a
Noto e altri siti
dal 28 aprile al 4 maggio
Info: 329 0614759
Ricami in pietra, balconi decorati da putti e mascheroni,
grate panciute in ferro battuto
su maestose facciate di chiese,
conventi, palazzi che si colorano d’oro alla luce del tramonto,
costituiscono l’ineguagliabile
scenario di Bellezza del barocco di Noto. Ciò che il tempo e
la storia hanno donato al territorio sottolineano, ancora
una volta, di quanta bellezza
e poesia è stato ed è capace
l’essere umano. (c.s./c.p.)
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
al
nuov
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CORRIEREdell’ARTE
a soli 50 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER
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DES ARTS
11 Aprile 2014
ACCADEMIA Galleria
Via Accademia Albertina 3/e – Torino
Tel. 011 885408
[email protected]
Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì
Fino al 16/4 “Fragile”
Personale di Carla Bedini
ARTE CITTÀ AMICA Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845
www.artecittaamica.it
Orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiuso;
Fino al 15/4 Mostra collettiva
Sezioni Arti Figurative CEDAS
Dal 18 al 25/4 Prima tornata
del Concorso Internazionale
“Biennale Città di Torino”
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179
Cell. 339 2523791
[email protected] - www.artepervoi.it
Paolo Nesta - Tel. 011 9328447
Cell. 333 8710636
[email protected]
Orario: sab. - dom. 15,00-19,00
Fino al 20/4 “Paesi d’acqua”
Personale di Ivo Bonino
c/o Chiesa della Santa Croce
P.za Conte Rosso – Avigliana (To)
Dal 12/4 al 4/5 “Terre in vista”
con Enrica Campi e Massimo Voghera
ART GALLERY LA LUNA
Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)
Cell. 339 7108501
[email protected]
Orario: ven. 16,00-19,00;
sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;
dom. 10,30-12,00
CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino
scala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )
Tel./fax 011 8128718
[email protected]
www.circolodegliartistitorino.it
Orario: lun. - ven. 15,30-19,30
Dal 17/4 al 5/5 Mostra di Primavera
LA LANTERNA Galleria
di Maristella SANDANO
Direttore Artistico: Livio Pezzato
Via S. Croce 7/c – Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
[email protected] - www.lalanternaarte.com
Orario: mart. - sab. 15,30-18,30
A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,
E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,
E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo,
F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero,
G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,
G. Righini, T. Russo, G. Valerioti
inoltre pittori ucraini, naïf croati
grafica nazionale ed internazionale
LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo
Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To)
Tel./Fax 011 9492688
[email protected]
www.luna-art-collection.com
Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30
(previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati,
Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,
Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking,
Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,
Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo
MAESTRO Raul VIGLIONE
Studio - Galleria - Mostra Culturale
Via Servais 56 – Torino
Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705
[email protected] - www.raulviglione.it
RINASCENZA CONTEMPORANEA
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
Cell. 328 6979208
[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
Orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 21/4 “Ars Nova. Il Neo-Creativismo”
Collettiva
Fino al 29/4 “Orpheus. Viaggio attraverso
i mondi di Marco Creatini” Mostra personale
SENESI Galleria d’Arte
Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn)
Tel. 0172 712922
www.senesiarte.it
Gallerie
A.L.P.G.A.M.C.
Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
Via Bonafous 7/1 – Torino
Tel. 011 8173511
Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
SILVY BASSANESE Arte Contemporanea
Via Galileo Galilei 45 – Biella
Tel. 015 355414
Orario: mart. - ven. 16,30-19,30;
sab. e festivi su appuntamento
STORELLO Galleria d’Arte
Via del Pino 54 – Pinerolo (To)
Tel. 0121 76235
Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;
lun. e dom. chiuso
In permanenza Opere di Avataneo, Carena,
Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati,
Massucco, Musante
TEART Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
Tel. 011 6966422
Orario: mart. - sab.17,00-19,00
Fino al 19/4 “Energie e trasparenze”
Personale di Giancarlo Teker
CENTRO ARTE LA TESORIERA
C.so Francia 268 – Torino
Tel. 011 7792147
Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;
lunedì e festivi chiuso
o su appuntamento
Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento
e Novecento
Arte Antica
AVERSA Galleria
Via Cavour 13 int. cortile – Torino
Tel. 011 532662
Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
“Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900”
“Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950
Cento anni di pittura”
DELLA ROCCA Casa d’Aste
Via della Rocca 33 – Torino
Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244
[email protected] - www.dellarocca.net
TINBER Art Gallery @ Pragelato
Via Albergian 20 - Souchères Hautes
Pragelato (To)
Tel. 0122 78461
[email protected]
Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
Fino al 4/5 Personale di Francesco Maiolo
In permanenza
Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,
Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,
Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,
Enrico Challier, Dino Damiani,
Pierflavio Gallina, Lia Laterza,
Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,
Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,
Sergio Saccomandi, Luciano Spessot
LUIGI CARETTO Galleria
Via Maria Vittoria 10 – Torino
Tel. 011 537274
Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
C.so Tassoni 56 – Torino
Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
CORRIEREdell’ARTE - 11 Aprile 2014
172ma Esposizione di Arti Figurative
ACCOMASSO ROMANO Giancarla - ACTIS Giampiero - AGAGLIATE Angela Luigina - ALBANO Alba - ALBANO Imma - ALBANO Raffaele - ALBANO Sergio - ALBANO Vincenzo
- ALEMANNO Natalia - - ALESSANDRIA Luigi - ALFÈ Cinzia - AMIR Tasami - APPENDINO Guido - ARBORIO Silvano - ARCIDIACONO Antonino - ARESI Feliciano - ASTEGGIANO Gemma - AVATANEO Antonella - AZZALINI Anna - AZZARITA Mauro - BALDASSI Adriana - BALLIANO Alessandro - BALLIANO Ezio - BALOSSINO Piero - BARALIS
Franca (Nandos) - BARBERA Santina - BARENGO Giancarlo - BARETTA Michele - BARLETTA PIOVANO Clotilde - BAVA Gianni - BENCI Giorgio - BERARDI Enrica - BERCETTI
Pippo - BERGAMO Dante - BERNARDI Rita - BERTAGLIA Luciana (Iaia) - BERTALDI Tania - BERTEAAlessia - BERTINETTI Claudio Maria - BERTOLA Roberto - BERTOLAZZI
Egisto - BEVILACQUA Giovanni - BEY Luciana - BIANCHI Rosanna - BIONDI Cristiana - BISIO Pierpaolo - BISOGLIO Mario - BOANO Marisa - BONENTI Giuseppe - BORGARELLI Anna - BORIO Giovanna (Genny) - BORRA Wilma - BOVONE Pierluigi - BRUNO Enrico - BRUSA Alberto - CAFFARATTO Adalberto - CAGLIERO Susy - CAGNOLATI
Gianfranco - CALDERONI Cristina - CALORIO Maria Gabriella - CAMBURSANO Michelangelo - CAMBURSANO Stefano - CANE CAREN Renato - CAPRA Marina - CARBONARO
Maria Teresa - CARBONE Sara - CARBONE Valeria - CARDOVINO Francesco - CARENA Antonio - CARENA Tin - CARPANI Adriano - CARUSO Mirella - CASALNOVO Maurizio
- CASTAGNETO Gianni - CASTELLANO Michele - CAVAZZONI Vainer - CELSO Fausto - CERIANA MAYNERI Clotilde - CERMELLI Luigi - CERVAI Maria - CERVELLERA
Anna - CESTARI Giorgio -CESTARO Carlotta - CHERCHI Sandro - CHIARAMONTE Giovanna - CHIRONE GUGLIELMINETTI Mariell - CIOBANU MARIUT Paula - CLAIRE
Giorgia - COLALILLO Giovanni - COLCIAGO Rosanna - COLUMBI Paola - COLOMBOTTO ROSSO Enrico - COLONNA GAMERO Giuseppina - CONTE Luisa Rivoli - COPPOLA
Domenico (Gigli) - CORAZZINI Grazia - CORBELLI Edgardo - CORCIONE Costantino - CORTE Fiorella - CORTELAZZO Gino - CORTESE Lorenzo - CRAVERO Margherita CRISCUOLI Alessandro (Chantal) -CROSIO Mariella - CUCCO Caterina - CUNICH Gianluca - CURRÀ Fina - CUTRUPI Attilio - DADAM Loris - DALLA PIA CASA Gianna - DAL
PALÙ Attilio - DA MILANO Giulio - D’AVENIA Giovanna - DE GRANDE Giovanna - DE IESO Donato - DELAURENTI Serafino - DE LEONARDIS Alfredo - DEL GIUDICE Imma
- DELLOSTE Lidia -DELPERO Bartolomeo - DE MARIA Cristina - DE MATTEI BAVA Elsa - DEORSOLA Francesco - DERUSTICIS Claudia -DERUSTICIS Paolo - DE STEFANIS
Francesca - DE STEFANO Michele - DEVECCHI Pierangelo - DEVECCHI Sergio Beinasco - DI DOMENICO NICOLACCI Flora - DI GIFICO Giorgio - DI TAVI Silvana - DONETTI
Elisa - EMPRIN Giuliano - ENRICO Spartaco - FABRIZIO Giovanna - FALCO Giuseppe - FALCONI Flavio - FARINA Gian Pietro - FASSIO Claudio - FEDELE Antonino - FERRARI
Renata - FISANOTTI Bruno - FISSORE Franco - FORLIN Flavia - FORNASA Rino - FRANSOS Maria Pia - FRIGIERI Maria Rosa - FUSERO Bruno - GAETA Giuseppina - GAJ
Amalia - GALLO Beppe - GAMERO Mario- GARABELLO Daniela - GARAU Giuseppe - GARINO Giusy - GAROSI Egeo - GAUDE Mariarosa - GIACHIN RICCA Piero - GIACONE
Claudio - GIAMPAOLO Leo - GIANSIRACUSA Beny - GIARRUSSO Olivia - GIBALDI Evelina - GIOLA Giordano - GIORDANO Giancarlo - GIORGI Giorgio - GIOVANNINI Mario
- GIOVANNONE Marcello - GIOVENALE Maria Rosa (Moja) - GIRAUDO Anna Maria - GIUMMARRA Ester - GOIA Franco -GOSS Dionisia - GRAPPEGGIA Corrado - GRATTINI
Alfonso - GRAZIANI GIOVANNINI Francesca - GRAZIANO Giovanni - GRAZIOSO Maria Rosaria - GUASTI Claudio - GUERCIO Teresa (Patty) - GUIDETTI Sabina (Giò Batta) INDELICATO Vincenzo - IUZZINO Michele - JACOB Jessy - JUGO Claudia - LA BARBERA Marisa - LATERZA Lia - LATERZA Maria Ausiliatrice - LAVAGNA Silvana - LEALE
Serena - LESCHIERA Fernando - LEVI OPEZZI Paola Giaveno - LEVO Alfredo - LO BUE Rosa Mara Maria - LONGO Annarosa - LORO Carlo - LORO Mariella - LOTITO Luigi LUCANIA Rosolino - LUSSO Paola - MACCAGNO Nini - MAGGADINO MONACO Giovanna - MALFATTI Gabriella - MANIS Marisa - MANFROTTO Gianni - MANOLIO
Giuseppe - MANTOVANI Elda - MARCHIÒ Valeria - MACHITELLI ROSA CLOT Clara - MARCHISIO Edoardo - MAROGLIO Isabella - MARRANGHINO Serafina - MARTELLI
Nene - MARTINELLI Marina - MARTINENGO Franco - MASSARI Carlo - MASTOIANNI Umberto - MAZZARELLO Marisa - MEINARDI Delio - MELE Laura - MERCURI
Silvano - MERLO Metello - MEZZARI Guglielmo - MICHELETTI Mario - MICHELETTO Susanna - MIETTA Luciana - MILETTO Piera - MIRABELLO Domenica - MISCHIATTI
VERONESE Noemi - MITTON Livio - MOI Osvaldo - MOLINARI Mario - MOLINARO Bruno - MONTOBBIO Mirvano - MORELLO Bruno - MORELLO Michele - MORTELLARO
Francesco - MOSCATELLI Giovanni - MUZIO Gabriella - NARETTO Gianfranco - NEBULONI Attilio - NEGRO Alfredo - NEGRO Vittoria - NEIROTTI Mariangela - NERVO
Pierino - NORRITO Matteo - NOTARO Matteo - ORLANDINI Maria - ORRU’ Denise - PAIANO Dora - PALAZIOL Rinella - PALONTA Gianfranco - PALUMBO Anna Maria - PASCETTA Luciana - PASQUALI Raffaella - PASQUALOTTO Paola - PASSARO Amalia - PASTORE Elio - PAULUCCI Enrico - PENCO Luciano - PENNONE Piera - PEPINO
Claudio - PERINO Mariella - PEROSINO Elena - PERRERO Giampiero - PERTUSATI Piera - PETRAGLIA Giuseppe - PEZZATO Livio - PICH Mario - PIERI Franco - PIGINO
Carlo - PILLA Wanda - PINO Salvatore - PIRRONE Paolo - PISTONE Luciana - PITRUZZELLO Giuseppe - POLASTRI Vincenzo - PORPORATO Luisa - PORRATI Rosella PRAMAGGIORE Giorgio - PREDEBON Gianni - PRELLE Maria Antonietta - PRIMITERRA Marco - QUAGLINO Massimo - QUAGLIOTTO Gianmario - RABINO Claudio RACCA Franca - RAFFAELLI Maria Grazia - RAPETTI Bruna - RASPINO Giorgio - RAVASIO Cesare - REY Cinzia - RIBERO Elena - RIBERO Mirella - RICCARDINO Gina RICCI Ermanno - RICCI Lea Caselle - RICHAUD Stefano - RICHIERO Ester Mirra - RINALDI Evangelista - RIVA Roberta - RIVETTI Carlo - ROBINO Lorena - ROMANELLI
Monia - ROSAZZA Giovanni - ROTA Fiorenzo - RUFFINO Clementina - RUGGERI Piero - RUSSO Dina - SACERDOTE Claudia - SADA Aldo - SALERNO Vincenzo - SANDRI
Bianca - SAN PIETRO Mario - SARONI Sergio - SARTORIS Luisa - SASSI BOLOGNA Maria Pia - SCAGLIA Massimo - SCALERANDI Alessio - SCALETTI Marco - SCANAVINO
Marco - SCAPOLLA Maria Teresa - SCARANELLO Giuseppe - SCARPINO Antonio - SCARSI Emilio - SCIARRILLO Anna - SCOTELLARO Rita - SCOTTI Mary - SELVO Claudio
- SIMONETTA Ilario - SIRI Antonio - SISMONDO Maria (Nini) - SOFFIANTINO Giacomo - SORDA Rosa - SPINNLER M. Teresa - STELLA Greta - STEVANO Gianni - STRAMBI
Miranda - SUPPO Romilda - TABUSSO Francesco - TAFUNI Claudia - TAVERNA Gabriele Maria - TERZO BONOMO Lucia - TOMATIS Franco - TROTTA Rodolfo - TRUCCO
Luigi - TUBINO Febo - TULLIACH Andrea - TULLIACH Anna - TURCO Michele - ÙNIA Sergio - VAGLIA CAPRA Anna - VAGLIENTI Mauro - VAIRO Lella - VALENTINI
Emanuela Giulia - VALERIOTI Giuseppe - VANNELLA Leonardo - VASCO Sergio - VELLISCIG Anna - VERCELLOTTI Rosetta - VERDEFRONTE Francesco - VEREMEJENKO
Tatiana - VERRA Giampiero - VIETTI Federico - VIGLIAROLO Concetta Elda - VIGLIONE Raul - VILLA Giacinta - VINCENTI Angela - VINCIGUERRA Carmela - VIORA ZAVATTARO Emma - VIOTTO Pietro Giorgio - VITTONE Giacinto - VOGHERA Graziella - VOLPONI Massimo - VOTTERO VIUTRELLA Rosanna - WHITTEN K. Mercia
- YAMAMOTO Hideyuki - ZAMBON Francesco - ZAMPOLLO Andrea - ZANNI Fausto - ZECCHINI Laura - ZOPPI Mariella Rivoli - ZUCCA Loredana - ZUTTA Rosalia
Il Premio “Antonio Carena” è stato assegnato a Giorgia CLAIRE
SOCIETÀ PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI IN TORINO
fino al 12 aprile
V.le B. Crivelli, 11 – Torino - Tel. 011 6692545 - www.promotrice.com - Orario: 11-13/16,30-20; festivi, 10,30-12,30; lunedì, chiuso