4 9 9 1 4 1 0 2 P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E Fondato da Carlo Accossato nel 1994 CORRIEREdell’ARTE 2 0° Anniversario Il pensiero secessionista viennese Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Anno XX - n° 7 - Venerdì 11 Aprile 2014 € 2,50 COURRIER DES ARTS Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Gustav Klimt a Palazzo Reale di Milano F MASSIMO CENTINI igura emblematica e per molti aspetti enigmatica dell’ultimo quarto del XX Secolo e di quasi due decenni del successivo, Gustav Klimt (1862-1918) ha legato il suo nome alla Secessione Viennese e a quella straordinaria vitalità espressiva che va sotto il nome di Art Nouveau. Milano gli dedica la mostra, Klimt, Alle origini di un mito, che raccoglie in uno spazio unico una parte significativa dell’opera del grande artista austriaco. I dipinti proposti sono venti, a cui si aggiungono altre opere dei fratelli Ernst e Georg e di altri artisti: infatti va ricordato che nella famiglia Klimt l’arte era una costante che coinvolse anche padre (orafo) e la madre (appassionata di musica lirica). Completa l’esposizione una sala dedicata alla ricostruzione del grande Gustav Klimt, “Fregio di Beethoven” (part.), 1902 © Palazzo della Secessione, Vienna / Palazzo Reale, Milano Fregio di Beethoven. Un’opera che si sviluppa su tre pareti (34 mt), realizzata nel 1902 e conservata nel Palazzo della Secessione di Vienna. Il dipinto, allora molto discusso, si ispira alla Nona Sinfonia e si struttura attraverso un articolato percorso allegorico, in linea quindi con la poetica di un artista che ha saputo concretizzare visivamente le istanze dell’inconscio, mediandole e qualche volta celandole nel turbinio delle forme che, di tanto in tanto, vagamente stridono con la geometria di fondi e cornici. La mostra propone un’interessante panoramica sull’inizio della carriera artistica di Klimt presso la Scuola di Arti Applicate del capoluogo austriaco, ponendo inoltre in rilievo la grande attenzione del maestro viennese per universi creativi, come la musica e il teatro, che ebbe però la capacità di scrutare con occhi nuovi, profondamente calati nell’essenza delle cose. La sua attenzione per il corpo si è materializzata in un’apoteosi di forme, soprattutto nelle opere del XX Secolo, in cui è evidente un consapevole allontanamento da canoni e dogmatismi, per celebrare anche quanto non Ettore Spalletti, così difficile, così facile continua a pag. 2 La GAM di Torino ricrea in mostra l’atmosfera dell’atelier dell’artista D ADRIANO OLIVIERI ifficile. La mostra dedicata a Ettore Spalletti ci immerge in un’atmosfera di tale rarefazione che, deposta ogni ironia, sorge la domanda: “Ma è tutto qua?”. Ciò che vediamo pare stare quel tanto avanti a noi, in un orizzonte impercettibile, da farci supporre di non poterlo raggiungere. Il chiarore dell’allestimento si diffonde uniformemente e le opere, che lo assorbono e restituiscono con una tanto parca e dosata misura, paiono sublimarsi lasciandoci letteralmente galleggiare nel vuoto ipo- barico. È tutto qua, pare. La mostra si esaurisce in un fiato e ci congeda con un pensiero abbozzato e già frammentario. Resistere a questa sensazione d’incompiutezza, riprendendo il percorso e ponendo attenzione ai dettagli, significa diradare le perplessità e percepire un’empirea quiete. Le estenuate nuance, da carta da caramelle, che l’artista distende in diffuse ma non monocratiche cromie, s’innervano lungo gli spigoli smussati ricoperti di foglia d’oro. Inattesi profili che trattengono, come funi di ancoraggio, frazioni di cielo o macroscopiche quote di epidermide. In quelle diffuse superfici bianche, cenerine, azzurrine e rosate quegli spigoli operati con foglia d’oro o d’argento sono la pietra di paragone di una téchne antica, la pesata manifestazione del mestiere dell’artista che dà corpo alla visione; sono la memoria storica di pigmenti, pietre d’agata e resine, trasfi- gurata nella metafisica della luce che, con il mondo creato, sta nella medesima conciliante armonia con la quale gli specchianti fondi oro dugenteschi si stagliano intorno alla pittura a tempera. L’eterea, serena compostezza delle opere esprime una così distillata concettualità che quasi evapora alcolicamente sotto i nostri occhi. Sola, la lucida gravità del marmo nero del Belgio riesce a trattenere su di sé una così alta levità di colore. Il riduzionismo espressivo dal quale nasce esteticamente Spalletti è condotto a smarrire la presenza fisica minimale per acquisire una muta, e mutevole, addensazione luminosa. Questo è reso possibile dalla qualità gessosa dei colori, tanto vellutati da parere sul limite di svaporare intorno. Se Morandi ha dipinto la sacra polvere deposta sugli umili oggetti del suo studio, Spalletti polverizza e mecontinua a pag. 2 I.P. 2 CORRIEREdell’ARTE Pagina 11 Aprile 2014 COURRIER DES ARTS segue dalla prima pagina Il pensiero secessionista viennese Gustav Klimt “Giuditta con la testa di Oloferne”, 1901 olio su tela, 84x42 cm. © Belvedere, Vienna si dovrebbe vedere, o non si potrebbe, poiché appartenente a una dimensione forse irrappresentabile per la morale dell’epoca. Il tragitto visivo proposto da Klimt e compreso, per esempio, tra un’opera come Saffo (1890) e Giuditta con la testa di Oloferne (1901), si snoda attraverso un processo evolutivo di straordinario vigore, che abbatte ceppi di convezioni e rigorismi. Poi, con Pesci d’oro (1901/02) o con La speranza (1903), il rapporto dell’artista con il corpo si problematizza, suscitando sempre nuove ipotesi visive e infinite proposte allegoriche. Creatore di uno stile ineguagliabile, Gustav Klimt e le sue opere sono diventati soggetti per una cultura visiva nazionalpopolare: dai poster alle scatole di cioccolatini e alle magliette, fino ai più elevati progetti musicali e cinematografici. Tant’è: forse la grandezza e l’originalità di un artista si vede anche nella sua ricaduta nel mercato dei gadget. Il pensiero secessionista viennese un po’ l’aveva già immaginato… Palazzo Reale P.za Duomo 12 Milano “Klimt Alle origini di un mito” Fino al 13 luglio Info: www.comune.milano.it/ palazzoreale Germana, o la passione teatrale I ELIO RABBIONE miei muscoli fanno i capricci” aveva detto lasciando ad altri la presentazione della stagione di Torino Spettacoli, di cui era direttore artistico, un paio di anni fa. Nell’attesa della prima dei tanti spettacoli, dei cartelloni che lei pensava e seguiva fin nei più piccoli dettagli (sempre a fianco del marito Gian Mesturino), quando “rifugiarmi in teatro fuori dai momenti canonici, appunto “fuori stagione”, liberare lo sguardo nell’abbraccio della sala, ritrovare ciò che è stato, proiettarmi in ciò che verrà, viverne insomma la bellezza segreta è un privilegio meraviglioso”. Poco più di una settimana fa la lunga malattia se l’è presa, a 71 anni, quando lei ancora per lungo tempo aveva continuato a pensare, a fare progetti, a tener vivi con ogni possibilità i propri interessi. Quando ancora mentalmente cercava idee per far sì che il pubblico dell’Alfieri, dell’Erba, del segue dalla prima pagina Ettore Spalletti, così difficile, così facile stica cielo e terra del suo paese natio. Generato nella natura, il croma ritorna nel paesaggio, pulsando, divenendo ambientale, rifiutando la bidimensionalità ed estendendosi anche a tergo delle tavole. Facendosi scultura, impronta di cielo, sbocconcellata nuvola bigia, cagliata luce variabile. Sarà la polita assolutezza del marmo nero, quando parzialmente ricoperto di colore tattile, a incaricarsi di inverare emozionalmente questa depositata aria, a renderla navigabile, respirabile. Il colore, smessa la veste mimetica dell’immagine, diviene pura profondità e contemplazione e in questo massimo di annullamento e sublimazione pittorica, di percepibile raffreddamento, l’artista verifica le possibilità atmosferiche del colore stesso corrispondendo ai marmi e agli ori la funzione di basamento dal quale abitare lo spazio. È necessario ancora sporgersi a osservare il retro delle opere scostate dalle pareti per cogliere una verità vestita d’ironia. Alcune tavole, infatti, essendo sorprendentemente appoggiate a matite temperate alle opposte estremità, generano un momento di tensione statica e mentale che ci racconta metaforicamente come l’arte si esprima in punta di matita e come l’opera sia il frutto del lavoro dell’artista che rende spirituale il concettuale, che indaga le potenzialità dei suoi strumenti e che medita sul proprio ruolo. Lavoro di fino e sofisticato al quale sola la quiete può accostarsi. Opere silenti che per essere descritte richiederebbero l’assenza di Gioiello non perdesse mai “la bella abitudine di andare a teatro”. Germana Erba se n’è andata. Se n’è andata la donna che aveva ereditato dal padre, Giuseppe Erba, il sovrintendente della ricostruzione del Regio, la passione per il palcoscenico. Noi ne ricorderemo proprio quella passione, l’instancabile forza e la vivacità irruente, il sorriso mentre parlava di progetti, le invenzioni senza posa dei cicli, dei titoli, dei luoghi ricercati per fare teatro, dentro e fuori Torino, la sperimentazione e il lavoro costruito tra gli allievi del “suo” Liceo Coreutico, all’interno delle sale del Teatro Nuovo, l’insegnamento fruttuoso, il rapporto con gli attori. Per suo espresso desiderio, i teatri di Torino Spettacoli non hanno interrotto le recite per lutto, quella triplice “scatola dei sogni” che tanto aveva amato non si è richiusa, neppure per un attimo. È stato il suo modo di dire, ancora una volta, “andiamo avanti”. parole, la mallarmeana dilatazione del testo poetico che nel bianco della carta scrive il suono del silenzio. Questo, in ultimo, il senso di questa mostra: la sensazione di un tempo immobile, i colori di una primavera giapponese, la profondità di un haiku. Facile. GAM Torino Via Magenta 31 “Ettore Spalletti un giorno così bianco, così bianco” Fino al 15 Giugno Info: 011 4429518 La Milano dei grattacieli è il futuro? Il nuovo skyline del capoluogo lombardo I ROBERTO ROVEDA grattacieli sono stati e continuano a essere simbolo di modernità e di una certa opulenza, tanto che oggi nascono come funghi in quei paesi che da alcuni anni si stanno affacciando al benessere e alla ricchezza economica e finanziaria, come la Cina, l’India, gli stati petroliferi arabi e le nazioni del sud-est asiatico. Una smania di altezze e di dimensioni fuori dal comune che ha però, contagiato, pur senza giungere alle “follie” arabo-orientali, anche la nostrana Lombardia, modificando il classico skyline di Milano. Il capoluogo lombardo ha per la verità una sua tradizione in fatto di “torri” moderne, anche per il ruolo di primo piano che da sempre riveste in ambito industriale, economico e finanziario. Nel periodo del boom economico viene infatti realizzato fra le stazioni ferroviarie Garibaldi e Centrale (a nord di Milano) il Centro Direzionale, un quartiere che ha come fiori all’occhiello gli edifici all’epoca più alti d’Italia e tra i più alti d’Europa. Il più noto, con i suoi 127 metri di altezza, è certamente il Grattacielo Pirelli, progettato da Giò Ponti e inaugurato nel 1960, uno dei migliori esempi della scuola razionalista italiana. Ben presto però lo slancio economico si affievolisce e il Centro Direzionale rimane incompiuto, tanto che nel bel mezzo c’è l’area delle Varesine, prima diventata un luna-park, in seguito abbandonata a se stessa per decenni. In questi ultimi anni proprio su quell’area sono nati e stanno nascendo gli edifici nel giro di pochi anni stanno regalando al capoluogo lombardo un nuovo profilo urbano, disegnato appunto a colpi di gratta- foto © aut. cieli. A dare inizio alle danze è stata l’Amministrazione Regionale Lombardia, che si è regalata come sede il Palazzo Lombardia, 400 milioni di euro di costo per 161 metri di altezza. Quindi, proprio a due passi, sta sorgendo Milano-Porta Nuova, un progetto che prevede la realizzazione su una superficie complessiva di 340.000 m² di un quartiere ultramoderno destinato a uffici, residenze, ma anche a piste ciclabili e ad aree verdi. A farla da padroni saranno però i grattacieli previsti all’interno dell’area, dei veri giganti (almeno per i parametri di una città come Milano). In fase di ultimazione vi sono le torri residenziali Varesine, chiamate “Solea”, “Aria” e “Solaria”, con quest’ultima che una volta terminata (nel 2015) con i suoi 37 piani per 143 metri di altezza diverrà la torre residenziale più alta d’Italia. Non possiamo non dimenticare le gigantesche gru che stanno dando forza alla torre Diamante (140 metri) e quelle che stanno definendo il Bosco verticale, due grattacieli residenziali di 105e 80 metri la cui particolarità sarà la presenza di 550 alberi nella prima torre e di 350 nella seconda. A dominare su tutto sarà la mole avveniristica della torre Cesar Pelli A, progettata dall’architetto brasiliano Cesar Pelli e alta ben 231 metri. Il tutto è naturalmente pensato in prospettiva Expo2015: un evento che si spera possa restituire prestigio e dinamismo a una città alla ricerca di una nuova identità e che pensa di ritrovare nuovo slancio facendo “il solletico” al cielo con le sue “torri”... ma nella speranza di non seguire l’infausto destino della biblica Torre di Babele. 3 CORRIEREdell’ARTE Verso una nuova creatività 11 Aprile 2014 Pagina COURRIER DES ARTS Società Promotrice delle Belle Arti in Torino I ENZO PAPA nclusa in un corollario di Nomi illustri e di Firme storicizzate, che onorano e coronano di gloria la Promotrice di Belle Arti di Torino sin dal 1842 si dispiega la rassegna dei Soci contemporanei, ai quali l’Istituzione dà impulso, stimolo e progresso con le annuali esposizioni di oltre quattrocento artisti delle varie arti di pittura, scultura, grafica, incisione e installazioni di ogni tendenza, tradizionale, d’avanguardia e post-modern. Il ventaglio di tecniche, temi e caratteri è quanto mai ampio, esteso ed assortito e offre una panoramica generale e puntuale dello stato dell’arte, in un momento di confusione non solo artistica, ma culturale in genere, in cui ogni operatore evidenzia l’ansia di ricerca e di rinnovamento verso nuovi linguaggi, che recuperino il prestigio ed i valori comunicazionali ed educativi della figurazione, sia essa iconica o aniconica, raffigurativa o simbolica, mimetica od espressionistica. Nel novero di oltre mezzo migliaio di opere esposte non è possibile tracciare commenti specifici, ma l’impressione globale della mostra è l’anelito degli espositori attuali ed attivi di pervenire a esiti nuovi discosti dalle rassegne precedenti, anche se una fascia di nostalgici delle arti belle dei tempi d’oro della pittura e della scultura persevera in proposte ammirevoli per le peculiarità che evocano i modi e le maniere della nobile tradizione italiana. Tuttavia la sperimentazione, pur degnamente presente in que- sta eclettica rassegna, stenta a porsi in evidenza come “rivoluzione dell’arte”, quasi che gli artisti siano paralizzati da pregiudizi, da inibizioni, da remore frenanti la libertà creativa e il coraggio di sconvolgere o demolire la fortezza artistica edificata negli ultimi 25 secoli. Già i Secessionisti e i Futuristi, un secolo fa si chiedevano, e ancora gli intellettuali della Sorbona, nel 2008, si domandano “Qui nous délivrera des Grecs et des Romains?”, per stigmatizzare i tenaci vincoli con il classicismo impastoiante, che da sempre invischia le arti e la creatività. La Promotrice di Belle Arti di Torino offre spazi, opportunità ed occasioni ai Soci, e a tutti gli artisti che ad essa si avvicinano, di proporre sia l’arte tradizionale e sia l’arte sperimentale, ma sarebbe auspicio generale che i partecipanti alle rassegne annuali si vestissero di coraggio e di orgoglio per un’innovazione radicale dell’arte, com’è nella storia della Promotrice, affinché sia attuato il concetto intrinseco nella denominazione stessa dell’Istituzione: promuovere le arti, per aggiornarle verso un’interpretazione viva e attuale della realtà etica, sociale, culturale e, possibilmente, anche connotata delle forti emozioni proprie dell’arte. Società Promotrice delle Belle Arti in Torino Parco del Valentino V.le Crivelli 11 – Torino 172a Esposizione di Arti Figurative Fino al 12 aprile Veduta di una delle sale dell’Esposizione di Arti Figurative presso la Promotrice di Torino, foto © aut. 4 CORRIEREdell’ARTE Intorno alla figura femminile Francesco Maiolo Pagina 11 Aprile 2014 COURRIER DES ARTS Carla Bedini alla Galleria Accademia – Torino Alla Tinber Art Gallery– Pragelato (To) cedente. Di fatto la presentazione di Massimo Centini, è così sintetizzata: “C’è qualcosa di misterioso e affascinante nelle donne che Carla Bedini racconta con il suo linguaggio personalissimo e certamente contrassegnato da una forte originaCarla Bedini lità. Questa per“Ipotesi per un possibile non-equilibrio” sonale costituisce © l’artista/GalleriaAccademia un’ulteriore testii piace ritornare sulla monianza di valore, che oltre mostra in corso a confermare la validità del presso la Galleria suo lavoro, dimostra chiaraAccademia di Torino - Carla mente quanto quest’artista Bedini, “Fragile” - anche in sia capace, in grande autoconsiderazione del buon suc- nomia, di porre limpidacesso che ha suscitato e per mente in rilievo tutta una correggere quanto erronea- serie di istanze che sono alla mente scritto sul numero pre- base della sua ricerca in- È C torno alla figura femminile. Una ricerca affidata anche a una tecnica elaborata, che ha il ruolo di accentuare la caratura misterica di questa potente poetica, di certo destinata a non lasciare indenne l’osservatore. Poggiando sulla solidità di un supporto ligneo preparato, Carla Bedini costruisce i propri mondi con garze colorate, sulle quali adagia le figure modellate attraverso una curata tecnica mista, che vede consolidare la morfologia compositiva con l’ausilio di apporti vegetali opportunamente collocati...” D CHIARA GALLO al 12 aprile al 4 maggio sarà presente presso la sede espositiva Arte per Voi di Avigliana la mostra di ceramica Terre in vista. Saranno presentati i lavori dei due artisti, Enrica Campi e Massimo Voghera, i quali celebrano così la loro ideale maturità artistica con 18 anni di esperienza. In esposizione opere che raccontano il loro percorso personale e nuove interessanti intuizioni. Un connubio tra arte e personalità, questa è la ceramica, fragile certo, ma affascinante ed elegante come pochi altri materiali sintetici che ci circondano nella vita di tutti i giorni.: “Quello che all’inizio sembrava essere poco più che un hobby - commentano i due artisti - da intercalare al lavoro di scenografi, è diventato, poco alla volta, un vero lavoro, con tanto di laboratorio, due forni sempre in funzione e un cumulo sempre più alto di pacchi di terra da modellare. I nostri lavori stazionano per un po’ di tempo sugli scaffali del nostro studio, poi prendono il largo per le mostre e per accontentare le richieste più disparate dei vari show room. Ed eccoci di nuovo qui, alla Galleria Arte per Voi, per raccontarvi le nostre storie e presentarvi nuovi lavori; il tempo passa ma la voglia di mettere in scena i nostri personaggi è sem- stata presentata presso la Tinber Art Gallery di Pragelato, la mostra personale di Francesco Maiolo, protagonista nelle sale espositive fino al 4 maggio. Il carattere leggermente naif con la personale rivisitazione di stesura e scelta del colore, rende questo artista uno dei protagonisti contemporanei più apprezzati, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. Uno stile che cose, vi è un infanzia ritrovata, vi è l’attenzione verso l’ampio distendersi delle colline, il loro degradare sino a trasformarsi in pianure, in macchie d’arbusti, in terreni popolati di figure intente al quotidiano lavoro, ai giochi ed al riposo.” Un artista quindi ricco di magiche atmosfere e paesaggi che offrono al fruitore la possibilità di interpretare le sue opere, lascian- Galleria Accademia Via Accademia Albertina 3/e Torino “Fragile” Personale di Carla Bedini Info: 011 885408 Fino al 16 aprile La fragile bellezza della ceramica Galleria Arte per Voi – Avigliana (To) Il sentimento delle cose Francesco Maiolo, “Paesaggio estivo” © aut./Tinber da più di quarant’anni continua ad evolversi a stupire. Nella cornice della galleria sono esposti lavori di ieri e di oggi, notevoli per interesse e valore artistico. Dice di lui il critico Angelo Mistrangelo: “A volte Maiolo esprime un universo rarefatto, circoscritto da una linea armoniosa, limpidamente definita che si snoda lenta, tagliente, ferrea nel fissare un gruppo di case o di alberi di un autunno rosseggiante. Vi è nella figura di Maiolo il sentimento delle dosi andare al sogno e al ricordo fantastico. Ecco che si presenta l’occasione per riuscire a scappare dell’ordinario caos della vita moderna e rifugiarsi in questi colori e forme caldi e senza tempo. (ch. ga.) Tinber Art Gallery Via Albergian 20 Fraz. Souchères Hautes Pragelato (To) Francesco Maiolo Fino al 4 maggio Info: 0122 78461 Massimo Voghera, “Ambarabà-cicì-cocò, cuore” © aut./ApV pre più viva.” Un appuntamento dunque tra passione e sapiente lavorazione creativa, che va incontro al raffinato gusto del pubblico. Galleria Arte per Voi P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To) “Terre in vista” Enrica Campi e Massimo Voghera Fino al 4 maggio Info: 011 9369179 tel. 091 6190928 Omar Galliani, trenta opere imponenti 11 Aprile 2014 Torino, GAM Underground Project I ELENA PIACENTINI l 6 marzo scorso la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino - ha inaugurato L’opera al nero, dedicata a Omar Galliani. Segue così il secondo capitolo di Dialoghi, progetto espositivo e di ricerca scientifica sulle collezioni permanenti che punta ad instaurare un dialogo con artisti affermati e attivi sulla scena contemporanea internazionale, inaugurato nel 2011 con l’artista statunitense James Brown. La mostra, allestita negli spazi del GAM Underground Project, comprende una selezione di circa 30 opere di imponenti dimensioni, realizzate con la tecnica del disegno su tavola. Esse non seguono un ordinamento cronologico, tuttavia la rassegna copre un arco temporale che parte dalle prime opere della metà degli anni settanta e giunge fino ad oggi, ripercorrendo l’intera vicenda artistica e palesando, attraverso un’attenta selezione, l’aspetto più simbolico e mistico del suo lavoro. Gli imponenti lavori di Omar Galliani risultano essere particolarmente suggestivi nella loro corposità, sviluppati con rigore formale unitamente alla straordinaria tecnica che da sempre li contraddistingue: l’uso quasi tormentoso della matita e della grafite. L’iconografia simbolica indagata, va dai dettagli anatomici ingigantiti all’eccesso, ai Fiori, fino all’omaggio al La Principessa Liu-Ji nel suo quindicesimo anno 5 CORRIEREdell’ARTE Pagina COURRIER DES ARTS Scorcio dell’esposizione dedicata ad Omar Galliani negli spazi GAM Underground, foto Robino © aut./GAM d’età: eccellente sintesi e memoria della suo coinvolgimento per la cultura cinese. Di notevole impatto emozionale sono le quattro opere monumentali inedite: Cassiopea, Orione e Prometeo che completano l’“immaginifico inventario mistico anatomico” introdotta dall’opera Respiro del 2004; Paesaggio dei miei veleni (d’après Fontanesi), realizzata dall’artista ispirandosi a Paesaggio con alberi e ruscello di Antonio Fontanesi del 1859, che fa parte delle collezioni del museo; quest’ ultima, grazie alla donazione dell’artista entrerà a far parte del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM. GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Underground Project Via Magenta 31 – Torino “L’opera al nero” Omar Galliani Fino al 18 maggio Info: 011 4429518 www.gamtorino.it perseguita con rigore, si affrancano da luoghi comuni e da ripetizioni. La tecnica è strutturata e dotata di autonomia: la simbiosi costruttiva pare abbia abbandonato completamente la fragilità dell’apparenza più epidermica, per cercare risposte provenienti da un rapporto tra la massa e la purezza al colore, che non è mai scontro, ma armoniosa relazione. La realtà è sempre cifra di appartenenza, materia prima per dare sostanza alla genesi di un pensiero che si fa forma, senza arroccarsi in presunzioni di significato, ma lasciando trasparire una notevole fluidità, che riesce a coinvolgerci facendo fulcro sul nostro desiderio di bellezza. Il risultato è costituito da una modulazione mai sterile di effetti, la cui origine è da ri- cercare in una liricità che non spegne, nell’osservatore, la voglia di entrare “dentro” alla tela, senza spegnere mai la dolce tentazione di andare oltre ciò che si vede… P e r c o m i n ciare a immaginare… Il tracciato poetico di Giovanni Sangalli A MASSIMO CENTINI rtista che può contare su un curriculum di alto profilo, Giovanni Sangalli ci offre un vasto corpus di opere che, nel corso degli anni, ha posto in rilievo l’originalità di un linguaggio innegabilmente dotato di una forte personalità. Il tracciato poetico, modellatosi risentendo delle fisiologiche istanze evolutive che contrassegnano un artista, è nitido, vivo, capace di suscitare emoz i o n e nell’osservatore. Non c’è retorica, ma una grande vivacità, che si evince soprattutto nella sua capacità nel costruire opere che, pur avendo come base comune una linea poetica 6 CORRIEREdell’ARTE Dall’Arte Surreale-Metafisica all’Arte Plurispaziale Pagina 11 Aprile 2014 COURRIER DES ARTS Galleria SS. Annunziata, via Po, Torino G denominata anche Arte Simultanea, Arte Racconto, Arte Relazione, Arte Plurisenso e Arte Realistico-Strutturale Gian Luigi Castelli ha esposto con tema “Immagini e parole” e illustrato sinteticamente il suo percorso artistico, di pensiero e culturale valorizzante la persona e aprente a paradigmi forieri di pace e sicurezza ian Luigi Castelli, allievo del pittore spazialista Matera, dopo aver dipinto, per imparare tecniche e tocchi d’artista, omaggi a famosi maestri che tanto hanno donato all’arte e dopo i periodi futurista e surreale-metafisico, si è ispirato ai tagli di Fontana che suggeriscono di andare oltre gli spazi della tela. Egli si è pertanto avventurato negli invisibili plurispazi mentali ove collaborano inconscio e conscio e ha cercato di interpretare il mondo dentro e intorno a sé. Un mondo circostante contrassegnato da internet, nella cui caotica rete ciascuno attivamente naviga a proprio modo, e da apparecchi elettronici (cellulari, navigatori ecc.) funzionanti sui principi della fisica quantistica il cui mondo caotico, fluido, indeterminato, probabilistico e illustrabile con una struttura relazionale ciascun osservatore, interagendo, può determinare, mondo simile all’attuale. Considerò anche l’affermarsi in filosofia del pensiero debole che permette una maggior individuale articolazione del pensiero. Creò così nel 1999 il Plurispazialismo che risente della sua formazione umanistica e scientifica, che con la sua caotica rete relazionale in cui l’osservatore può navigare esemplifica internet, che con la sua struttura di relazioni (da qui anche la denominazione Realismo Strutturale) e il suo fluido caos di elementi sfuggenti, indeterminati, non locati, non già dati, abbinabili a proprietà e relazioni forieri di significanti e sensi che ciascun osservatore può determinare esemplifica il mondo della fisica quantistica e quello in cui viviamo e vivremo e la cui estetica meno aggressiva e determinata permette un più fluido articolarsi del pensiero senza imposizioni troppo impattanti (vedasi i dipinti Demian e Ulisse plurispaziale). Nel dipinto Demian (campo di forma con potenziale informativo, struttura con una rete di relazioni e proprietà che funziona anche al variare della significazione di elementi non locati nel tempo e nello spazio, che vivono nella relazione con tutto il sistema dipinto/osservatore e che sussistono come eventi nella deduzione di ciò che l’osservatore registra, in attività pensante sulla base Da “Ulisse (surreale metafisico) di indizi e scelte di proprietà e di relazioni, sondando e filtrando il dipinto, applicando l’operatore relazione ponente un livello di astrazione e seguendo la propria traccia e il cui caos richiama un ordine) vediamo linee rosse indeterminate che l’osservatore può far collassare in determinati propri significanti (ovali o visi o petali di un tremulo fiore in sboccio e così via), cioè in uno dei significati in esse simultaneamente sovrapposti; le linee rosse, fasci di proprietà, fanno parte di una rete di relazioni tra elementi anche loro non completamente dati che può aprire a interpretazioni quali l’oscillare tra la felicità e la tristezza o l’aggrapparsi al grigiore della vita e cosi via. Per realizzare tale nuova espressione artistica Castelli è passato da una pittura deterministica e di impatto (periodi futurista e surreale metafisico, vedasi il dipinto Ulisse surreale metafisico) a una pittura più indeterminata e leggera (vedasi il dipinto Ulisse plurispaziale) che permette all’osservatore di interagire attivamente col dipinto, cioè a una pittura non solo emozionale (senza però esasperazioni e imposizioni inviluppanti e bloccanti) e di stimolo a giudicare (senza però il fermarsi al facile mi piace o non mi piace), ma che dà soprattutto la possibilità di navigare nel dipinto alla internet, di andare oltre l’immagine dipinta sulla tela come auspicava Fontana, di creare propri significanti e idee e inventare propri racconti, in modo che l’invisibile del dipinto possa, riecheggiando Rilke, sorgere in noi che tanto più ci sforziamo di diventare invisibili tanto più saremo in grado di trovarci nel fare, di abbandonarci allo sguardo e alla voce, al raccontare, senza fissarci nella padronanza del vedere il visibile, lo svincolarsi dal quale dà quell’agilità che permette alle cose di essere libere di girare e ritornare e di offrirsi come la stessa cosa, la cosa stessa e la cosa altra; le cose, come dice Rilke, aspettano di essere decantate, raccontate e cercano un’ancora in esseri ancora più sfuggenti di loro : l’aldilà della tela e gli spazi mentali diventano così la sede di un percorso intellettuale. L’osservatore del XXI secolo può così interagire attivamente col dipinto, far fluire il proprio pensiero, interpretare e raccontare, diventando anche lui un artista “io creatore” (Van Gogh aveva portato il pittore da riproduttore a essere un artista “io creatore” inaugurando la maggior parte della pittura del XX secolo). Per concretizzare meglio tale possibilità e incrementare la relazione tra osservatore e dipinto, è stata data la possibilità di intervenire direttamente sulle opere di Castelli (vedasi l’intervento sul dipinto Demian). L’osservatore del dipinto plurispaa “Ulisse (plurispaziale)” ziale, navigando, come in internet, nella caotica e indeterminata rete relazionale del dipinto che non indica il punto di partenza ed è foriera di tracce di eventi, esplorando e sentendo l’intero dipinto e facendo fluire il proprio pensiero, può pervenire a una propria rappresentazione interpreta- tiva; poi, se egli nell’azione esplorativa si riconnette col rilanciante dipinto attivando relazioni e proprietà, può innescare un ciclo interpretativo senza fine di modificazione delle proprie rappresentazioni, in modo via via arricchente. Con questo operare pragmatico, il caos, senza che vi siano direzioni in precedenza già date e tracciate, “Demian” modificato abduttivamente si ordina e gli elementi non già dati del quadro procedono verso la simultaneità dell’evento (da qui la denominazione Arte Simultanea) e la qualità. Si procede verso l’inedita invenzione di un senso, un senso contingente prodotto da una relazione col dipinto plurispaziale fornito di campo di forma con potenziale informativo da mettere in atto, data la sua indeterminazione, relazionandosi, navigando e interpretando la sua caotica rete di relazioni e proprietà. Il senso raggiunto, si può utilizzare come un significante che, nella rimozione, funziona accanto ad altri significanti per proseguire pragmaticamente verso l’accadere di un altro evento, di un’inedita invenzione di un senso altro comunque non definitivo (da qui la denominazione Arte Plurisenso). Così via si prosegue in una dinamica relazione di pensiero fluente col dipinto, dipinto che si propone come punto vuoto, sembiante che rimanda sempre ad altro, le cui soluzioni non sono mai definitive e che stimola un racconto nel cui infinito i concetti si piegano. Col Plurispazialismo viene pertanto dato dinamicamente corpo non solo alle idee ma anche al fluire di pensieri organizzando sensazioni, pulsioni, emozioni, sentimenti e le stesse idee (Cézanne era arrivato a dare staticamente corpo alle idee organizzando le sensazioni). Il Plurispazialismo, con la sua indeterminatezza, con elementi non già dati e immagini non definitive di sapore anche simbolico che possono assumere vari significanti a piacimento di ciascun osservatore, fa passare da una pittura definita e deterministica a una più simile al linguaggio verbale e scritto (linguaggio col quale, tramite elementi non completamente dati e definitivi e figure retoriche, si può dire cosa si vuole con una miriade di sfumature anche poetiche e persino contrastanti) cioè a una pittura la cui cifra va ricercata soprattutto in qualcosa di più astratto e metodologico, pittura tramite la quale ciascun osservatore, relazionando ciascuna sua interpretazione del dipinto col dipinto stesso e ricuperando altre possibili tracce di serie di eventi non prese in considerazione in precedenza, può superare bloccanti rappresentazioni e aprirsi al racconto (da qui la denominazione Arte Racconto). L’operare in spazi mentali al di là degli spazi della tela ha portato Castelli a effettuare il percorso tematico: “Umanesimo trascendentale” con opere che, ri- A sinistra, “Osservando le mentalità intrise della logica dello scontro” facendosi anche ai miti, evidenziano la capacità umana di dare ordine al caos e di sviscerare, nel rispetto del trascendente, il trascendentale che può apparire irraggiungibile, “Coscienza del sé e del connesso non sé” con opere artistiche ispirate anche a scritti famosi che portano ad atteggiamenti consapevoli e responsabili e “Amore comprensivo e disinteressato” con opere che ricordano anche vite emblematiche che aprono all’altro con condivisione e con la conversazione. Tale percorso, valorizzante ciascuna persona, è stato implementato dalle istallazioni Fabbrica relative a emozioni, giudizi, idee, pensieri, in particolare da Fabbrica di Racconti riproposta con un tavolino realizzato utilizzando creativamente la grezza scatola d’imballo “fai da te” di spedizione del dipinto e già esposta alla 1ª Biennale della Creatività in Italia. Sui loro palcoscenici ciascun osservatore, operando pragmaticamente, può scrivere le proprie emozioni, giudizi, idee e racconti stimolati dalla natura dei dipinti plurispaziali e leggere gli scritti di altre persone; ciascuno può così rendersi conto che un atteggiamento collaborativo non solo arricchisce il quadro, ma anche se stesso, che la propria interpretazione non è l’unica valida e nemmeno deve essere intesa come verità per tutti, che collaborando si arriva a capire meglio, che ciascuna persona deve essere valorizzata con le proprie differenze, talenti e dignità, che l’arricchente collaborazione, integrata dall’amore comprensivo e disinteressato e rafforzata da condivisione e conversazione, può sostituire lo scontro che insanguina il mondo, che la triade verità, tolleranza e compassione può essere sostituita da ricerca continua di verità armoniche col contesto, condivisione e collaborazione e che si può tracciare un percorso verso la pace e la sicurezza fondato su basi culturali. Per rimarcare ciò è stato esposto, come già a Monreale in occasione del ricevimento del Premio Internazionale della Pace G.O.M.P.A.(accreditata presso le Nazioni Unite) nel Mondo, l’abbinamento tra il dipinto Osservando le mentalità intrise della logica dello scontro (in cui vengono pensosamente osservati i volti di mentalità bloccate su rappresentazioni e intrise della logica dello scontro, come potrebbero apparire se fosse loro tolto il dissimulante formalismo di facciata) e l’installazione Da Fabbrica di Emozioni a Fabbrica di Giudizi a Fabbrica di Idee a Fabbrica di Racconti che traccia un percorso di crescita facendo procedere dal più semplice esprimere emozioni (che fa sentire il presente) ai via via più difficili e volti al positivo tristezza sorpresa paurosa Da “Fabbrica di emozioni” a “Fabbrica di giudizi” a “Fabbrica di idee” a “Fabbrica di racconti” 7 CORRIEREdell’ARTE 11 Aprile 2014 Pagina COURRIER DES ARTS “Evoluzione dal Matriarcato formulare e dal Patriarcato all'Era della Persona giudizi (‘Personarcato’) e oltre” (che fissa coinvolgente interazione esperienziale il passato), su basi topologiche, forniscono al dicreare pinto e alla sua visione una presenza feidee (che nomenica e un senso. Per estensione, permette simultaneità e continuità si forma di pianifiun’immagine rappresentativa del dicare il fupinto comunque non definitiva in turo) e infine inventare racconti (con i quali edificare quanto inserita nel racconto e la percezione del dil’avvenire). Il raccontare, facoltà promossa dalle pinto viene legata più al modo con cui l’informazione opere di Castelli nell’ottica di valorizzare ciascuna è utilizzata che al modo con cui è rappresentata. In persona, spinge verso una rinascita dell’Umanità e ad questo iter ci si percepisce come esseri agenti coinandare oltre il semplice esprimere emozioni, spesso volti e distinti che scelgono, giudicano e pianificano deleterie, giudizi, spesso facili, superficiali e maldi- il proprio racconto e che nella relazione con altri scocenti e idee spesso bloccanti su rappresentazioni. È prono la propria individualità nell’ambito di una mestata anche esposta, della serie Entrare nell’opera in taconoscenza. Con le istallazioni di Castelli ci si cui l’osservatore può vedere la sua immagine riflessa relaziona con gli altri in un modo funzionale che con fusa con quelle di foto o filmati, sentendosi così mag- l’esperienza reale di se stessi porta a un concetto di giormente coinvolto dall’opera, l’istallazione I sen- sé non solo autovalidante, ma anche autoreferenziale. timenti tramite la quale ciascun osservatore, anche Nell’accedere cognitivamente a tale iter in modo per l’azione dei neuroni specchio, entra in uno stato consapevole e facendone uso si acquisisce una di empatia con attori che esprimono vari stati d’animo coscienza di accesso, integrabile allorché si proin un filmato sonoro (riportiamo 3 fotogrammi). Tale cede con interazione esperienziale in cui si sente percorso di valorizzazione di ciascuna persona e di qualcosa in modalità fenomenica, si ravvisano rigenerazione umana sfocia nel dipinto Evoluzione: differenze anche di struttura tra le sensazioni e si dal Matriarcato e dal Patriarcato all’era della per- avverte l’impossibilità di un accesso cognitivo sona (“Personarcato”) e oltre, che preannuncia il completo a ogni dettaglio delle abilità esercitate “Personarcato” in cui il pensiero, il cuore e il linguag- nell’interazione col dipinto che fa percepire le gio di ciascuno possono liberamente irradiarsi, divi- sensazioni come qualità dell’interazione: si persioni e catalogazioni labili nel tempo e anche viene, così, anche a una coscienza fenomenica. discriminatorie differenze sessuali vengono superate La critica, in occasione della personale del 2007 pae si intravvedere la prosecuzione della civiltà umana trocinata e sponsorizzata dalla Regione Piemonte, ha oltre la realtà terrena, nel virtuale e anche oltre la fine detto che l’arte di Castelli interpreta la società a lui della terra in quell’universo immenso che ci circonda contemporanea e quella futura come fece a suo col suo mistero e le sue meraviglie e che ci fa sentire tempo il Futurismo (Corriere dell’Arte del 9.2.2007). il divino. Un divino illuminante col suo bianco e Nella mostra in oggetto si potevano leggere, colsplendente chiarore se lo sguardo è volto all’infinito, legate alle opere, 2 poesie di Gian Luigi Castelli: infinito simboleggiato nel dipinto Umano e divino Sognando la pace e la riportata Osservando le del 2001. Sul palcoscenico dell’istallazione Reale ri- mentalità intrise della logica dello scontro: flessione virtuale ovvero reale, riflessione e virtuale Ti osservo essere nefasto con o senza altro le persone possono interagire e che dello scontro ne facesti un fasto. creare un’opera, relazionandosi fisicamente e intel- Ti credi tutto d’un pezzo lettualmente tra loro e col contesto, esse possono in- e odio e disprezzo fatti vedersi, muoversi e comunicare tra loro nel reale sprizzi fuori, e vedere le proprie immagini riflesse e virtuali su uno ma di rabbia muori. schermo riflettente, situazione che le spinge a rendersi Nate dal tuo cervello esangue conto dei propri gusci protettivi e di incomunicabilità le tue azioni spargono sangue e a uscirne. Nelle opere di Castelli, sia all’interno dei e fomentano la guerra dipinti, sia tra le opere e gli osservatori, sia tra gli os- che travolge la terra. servatori stessi, come abbiamo illustrato, sono pre- Miseria e povertà senti e si possono costruire reti relazionali che fanno sorgono dalla tua viltà. si che ci si può rendere conto del proprio modo di es- Belva…..dove ti sei formata ? sere, si può riconoscere quello degli altri ed essere ri- forse da qualche fonte malata ? conosciuti col proprio: ciascuno può così sentire di Il grigiore ti involve, esserci; tali reti relazionali sono simili a quelle intuite e la storia ti dissolve. da Heidegger e a quelle di internet e della visione Per maggiori informazioni visitare il sito quantistica (da qui la denominazione Arte Rela- www.plurispazialismo.com zione). L’azione esplorativa, il co“Umano e divino” “Reale riflessione virtuale ovvero Reale, riflessione e virtuale con o senza altro” struttivo impegno cerebrale nel far uso della ricchezza e della variabilità degli elementi del dipinto plurispaziale parzialmente insubordinati e la corporeità visiva e riso intellettiva continua, attenta e impegnata con 8 SOCIETÀ PROMOTRICE DEL Pagina 172ma Esposizione di Ar V.le B. Crivelli, 11 – Torino - Tel. 011 6692545 - www.promotrice CORRIEREdell’ARTE 11 Aprile 2014 COURRIER DES ARTS Clotilde BARLETTA PIOVANO cell. 347 2500780 Alla Collettiva partecipano Adriano CARPANI cell. 338 7577519 Torino, Piazza San Carlo è il titolo dell’opera realizzata da Clotilde Barletta Piovano. Si tratta di un’acquaforte hayter 1° e 2° strato in cui l’artista rappresenta in maniera stilizzata la statua dedicata ad Emanuele Filiberto, situata al centro della piazza: eretta nel 1838 dallo scultore Carlo Marocchetti, viene definita dai torinesi il caval’d brôns e tramanda sensazioni di fierezza, onore, coraggio, che erano le caratteristiche del re sabaudo che nel 1563 trasferì la capitale da Chambery a Torino. La versione pop della Barletta Piovano reinserisce le qualità tradizionali in un linguaggio contemporaneo atto a dinamizzare le costanti precedenti in segnali compositivi di profonda attualità. Il contrasto cromatico tra la scultura “Torino Piazza San Carlo”, acquaforte hayter 1° e 2° strato e lo sfondo rosso determinano piani di lettura in cui lo spettatore riconosce il famoso monumento equestre, pur non scendendo nei dettagli formali, ma dai contorni dinamizzati in potenza evocativa. Cavalli in Patagonia è un olio di Adriano Carpani, nella quale descrive gli splendidi esemplari nel loro habitat naturale. Lo sfondo si disperde tra le montagne, le foreste e i corsi d’acqua, quando ancora l’uomo non aveva contaminato l’ambiente con i propri slanci di progresso. La Natura Madre viene idealizzata, divenendo lo specchio di una divinità possente animata in tutte le sue manifestazioni concrete e i cavalli appunto divengono espressione della libertà indomita, autentica, pura. La bellezza del movimento spontaneo immersa nel contesto para- L’artista nel suo studio dipinge “Cavalli in Patagonia”, olio disiaco conferiscono all’opera un senso estatico in cui il tempo diviene convenzione artificiosa e lo spazio circostante, il luogo sacro per eccellenza che il Creatore ha donato ai suoi figli prediletti, esplode attraverso le forme ed i colori. tel. 011 9352907 cell. 338 1388357 Clara MARCHITELLI ROSA CLOT L’acquerello Ghertrude e le pere di Clara Marchitelli Rosa Clot delinea figurativamente la lotta artistica contro il tempo, nel senso che descrive pittoricamente gli elementi caratteristici di una natura morta esorcizzandoli grazie alla presenza di una tartaruga posta in basso a sinistra. Gli elementi caratteristici di tale still-life sono appunto le pere, che occupano la parte superiore della composizione, quasi ad indicare una trasposizione dal mondo vegetale a quello animale, in cui il movimento dell’animale in posa fa da contrasto alla fissità dei frutti destinati a decomporsi con lo scorrere degli attimi. La proverbiale lentezza della tartaruga e la sua capacità biologica di sopravvivere a lungo le conferiscono “Ghertrude e le pere”, acquerello un valore simbolico di prosperità: la simpatica familiare testuggine diviene rappresentazione della longevità, quasi un monito, un messaggio intrinseco rivolto allo spettatore. P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243 Rosella PORRATI Si intitola Lo spazio infinito il dipinto realizzato nel 2011 a tecnica mista da Rosella Porrati, in cui è rappresentata una giovane donna assorta, in una posa intensa ma come sospesa, quasi stesse aspettando qualcosa. La sensazione visiva che tramanda quel corpo femminile in chi guarda l’opera è infatti a metà strada tra l’attesa e la noia: col capo appoggiato sulla mano e gli occhi rivolti verso il basso, ella pensa intensamente, attraverso quel corpo racchiuso appunto in uno spazio interiore indefinito, inconsapevole che lo sguardo di qualcuno possa posarsi su di lei e scru"Lo spazio infinito", tecnica mista tare la sua intimità. A tratti stanca, assonnata, a tratti malinconica, la figura di questa ragazza diviene lo specchio di un universo rovesciato in cui l’essenza pura fuoriesce dal mondo e vaga nei ricordi, nei profumi, nei silenzi. Forse qualcosa romperà il magico incantesimo e lei si desterà, tornando al presente in cui l’attendiamo. CORRIEREd Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d LLE BELLE ARTI IN TORINO rti Figurative - e.com - Orario: 11-13/16,30-20; festivi, 10,30-12,30; lunedì, chiuso tra gli altri i seguenti artisti fino al 12 aprile Anna CERVELLERA cell. 347 4622341 11 Aprile 2014 A CURA DI Pagina COURRIER DES ARTS ANDREA DOMENICO TARICCO Giampaolo LEO tel. 339 3172457 Anna Cervellera questa volta ci immerge nei regni marini in cui il silenzio della ragione genera sogni ad occhi aperti. La voce del mare è infatti il titolo della sua opera che induce lo sguardo umano oltre la sfera del conoscibile o della consuetudine: si cala nei mondi sommersi del creato in cui le direzioni tradizionali perdono riferimento logico e la luminosità celeste diviene l’unico punto di riferimento tangibile nella sua lotta contro le tenebre. Il senso romantico di questo scontro induce alla volontà ritrovata di proiettarsi verso quella fonte di luce e calore, quasi come se la vita inconsapevole trovasse una direzione, un impulso involontario di attrazione e si muovesse proprio in quel senso, nella speranza inconscia di trovare pace. Un percorso simbolico che avviene da dentro, forse dal ventre materno e prende forma in questo mondo che solo l’arte, almeno, prova a restituirci. L’olio su tavola Vanità del tramonto costituisce un idilliaco microcosmo fondato sul desiderio di rappresentare la realtà circostante, considerandola nella sua magnificenza. Ecco un minuscolo insetto raffigurato sul cuore del fiore, nell’atto di suggere il polline. Poi quel mondo in miniatura diviene un sole raggiante al crepuscolo e un ambito dimensionalmente a noi sconosciuto prende forma sino a svanire nuovamente in qualcosa di più effimero; un occhio mastodontico sostituisce le visioni prece“Vanità del tramonto”, olio su tavola denti mostrandoci tutta una schiera di possibilità cromatiche. Universi centripeti si sovrappongono nel turbinio della creazione, colta nel suo divenire, e lo spazio traduce il tempo in un flusso perpetuo in cui tutto vive nel tutto e l’anima s’incarna in ogni cosa. L’Arte si traduce in raffigurazione polimorfica e la Natura diventa la tavolozza ideale su cui librare la propria fantasia. tel. 011 8608203 - cell. 333 4780758 cell. 335 7109090 Carlo RIVETTI "La voce nel mare" Con l’opera Gocce di pioggia Carlo Rivetti ironizza sui dati logici della consuetudine, rappresentando due vezzosi vivaci ombrelli “innamorati”, chiusi, intenti a ripararsi dalla pioggia sotto un “Gocce di pioggia”, acrilico su tela altro ombrello aperto. L’utilizzo dell’azzurro e del rosso contraddistingue rispettivamente il maschile e il femminile, denotando la posa in un senso estatico/ironico di reciprocità sentimentale. È da segnalare la presenza di Rivetti fino al 30 aprile presso la Biblioteca Nazionale Braidese per la Mostra Carte in tavola, ideata da Gianfranco Schialvino e da Adriano Benzi: inserita nel Progetto Dalla terra alla tavola, vita in cucina, l’esposizione invita gli autori a raccontare graficamente i menù, distinti in tre sezioni (da quelli storici alle etichette artistiche d’epoca ed internazionali, sino ai libri che trattano di cucina in termini creativi, etnoantropologici e culturali); da gustare con gli occhi! dell’ARTE 9 CORRIEREdell’ARTE Anna SCIARRILLO Colpisce nel Torero di Anna Sciarrillo (fondatrice dell’Associazione Artistico-culturale ACI Gallery di Torino) la capacità esecutiva per mezzo della quale ella definisce il protagonista, un toreador appunto, visto di spalle mentre tiene a bada il poderoso bestione, rappresentato in basso a destra, nell’intento, forse, di caricare l’ardito soggetto: una lotta impari tra la forza animale e la ratio umana destinata a sopraffare e vincere. Sono evocate le tauromachie cretesi o il mito di Teseo che sconfisse il Minotauro nel misterioso labirinto; in ogni caso, è l’eroe a trionfare. Nell’opera della Sciarrillo l’uomo non mostra il proprio volto: all’interno del recinto, con una visione ottica volutamente distorta, incarna un momento soltanto della corrida. Caratteristiche come la sicurezza, la potenza o la fierezza emergono dal senso ultimo della composizione e l’incubo “Il torero”, inchiostri sintetici su plexiglass del successivo scontro naufraga idealmente nell’att i m o sublime di una gloria terrena. da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno [email protected] www.corrieredellarte.it 10 CORRIEREdell’ARTE Spettacoli Alta moda e bassi pettegolezzi Insolito dittico novecentesco Pagina 11 Aprile 2014 COURRIER DES ARTS “Yves Saint Laurent” di Jalil Lespert C ELIO RABBIONE ome Coco Chanel, anche Yves Saint Laurent incontra il cinema. In attesa dell’opera di Bertrand Bonello che vedremo in autunno e che i rumors dicono in gara al prossimo festival di Cannes, ecco ora sullo schermo questo YSL con cui Jalil Lespert ha sbirciato tanto nella vita privata del grande couturier e meno, in modo assai sbilanciato, nelle idee geniali e forsennate della sua arte. Descrive la strada che da Orano lo porta a Parigi, a lavorare per monsieur Dior e soltanto ventunenne, alla morte del fondatore, a prendere in mano le redini della maison: lo fa saldamente, rivoluzionando in parallelo il modo di pensare un abito attorno alle esili forme femminili. Una strada nel film di Lespert tutta in salita, di successo in successo, che però non nasconde la timidezza iniziale, gli isterismi, gli appetiti sessuali oltre misura, i bisticci e le rappacificazioni, la promiscuità, le dipendenze, ogni cosa confezionata, difesa e protetta dall’amante e socio ,foto © aut./CanalPlus Pierre Bergé. Il quale ha voluto mettere lo zampino nella costruzione del film, per cui è lecito il sospetto che lo sguardo sia pressoché tutto suo, che abbia detto e taciuto, virando da una parte piuttosto che dall’altra. La genialità, con il piacere assai temporaneo per il film, esplode con la rappresentazione delle sfilate; tutto il resto è un po’ gossip e carta patinata, pettegolezzo a buon – ma sempre elegante – mercato, compreso l’amore per la casa di Casablanca ed il sole del Marocco, come il piacere per le grandi raccolte d’arte che Bergé, alla morte del compagno, porrà all’asta, ricavandone un totale di circa 350 milioni di euro (il primo giorno, una sola tela di Matisse fruttò la cifra di 32 milioni di euro, record per l’artista) in gran parte devoluti per la ricerca sull’AIDS. “Quel” carattere burrascoso e calmo di Saint Laurent viene fuori a belle tinte nell’interpretazione di Pierre Niney mentre la facciata manageriale e la componente protettiva di Bergé sono affidate a Guillaume Gallienne, entrambi attori della Comédie Française: e per loro davvero chapeau. Per il cartellone di Torino Spettacoli Tra l’altro, c’è il meglio del musical A MANUELA MARASCIO ncora stasera e domani al Teatro Gioiello sarà in scena Vladimir Luxuria con Stasera ve le canto, per la regia di Roberto Piana: un suggestivo viaggio attraverso alcune delle canzoni più belle della musica italiana, che affrontano i più svariati temi, dall’amore alla diversità all’impegno civile, tutto accompagnato da alcuni brani tratti dal libro autobiografico dell’artista. Martedì 15 aprile unica data per La Busiarda, spettacolo che vede collaborare lo scrittore torinese Alessandro Perissinotto e i Trelilu: centocinquant’anni di storia della nostra città e del giornale che ne ha raccontato i fatti, La Stampa. Fino a domenica 13 il Teatro Erba ospiterà uno dei più grandi attori del teatro italiano, Carlo Giuffré, che vestirà i panni di Oskar Schindler per ridarci l’intensità del celebre romanzo di Thomas Keneally La lista di Schindler. Il regista Francesco Giuffré descrive Schindler come un semplice uomo che ha vissuto in uno dei periodi più assurdi e folli della storia dell’uomo, agendo secondo la propria coscienza per salvare oltre mille vite umane: “Portare a teatro la sua storia è Carlo Giuffrè, foto © aut./TeatroGioiello un’esigenza del racconto. Raccontare una storia che ricordi un periodo buio ma che possa dare testimonianza della speranza che l’uomo ha la capacità di ribellarsi alle mostruosità compiute dai suoi simili”. Stasera e domani sarà in scena al Teatro Alfieri The best of musical, un grande concert show che rende omaggio ai più grandi successi mai realizzati da Stage Enterteinment. La regia è di Chiara Noschese, che ripercorre la magia di quattro indimenticabili spettacoli - La Bella e la Bestia, Mamma Mia, Sister Act, La Febbre del Sabato Sera - con i protagonisti dei cast originali accompagnati dalle canzoni degli Abba, dei Bee Gees e di Alan Menken eseguite interamente dal vivo. “Un evento indefinibile, non un concerto ma più un tributo, un omaggio a questo paese e ai grandi talenti che ha portato in palcoscenico in questi anni”. I ALESSANDRO MORMILE Al Teatro Regio di Torino l felice risultato ottenuto dal dittito proposto al Teatro Regio, formato da Una tragedia fiorentina (Eine florentinische Tragödie) e da Gianni Schicchi, nasce prima di tutto dal sottile ma evidente connubio che lega le due opere, entrambe ambientate nella Firenze rinascimentale. Puccini poi, prima di affidarsi al sarcasmo della sua unica opera comica, appartenente al Trittico, accarezzò lui stesso l’idea di musicare l’omonimo dramma incompiuto di Oscar Wilde che, seppure incompleto, affascinò Alexander Zemlinsky e venne musicato sul libretto in tedesco steso da Max Meyerfeld. Le opere, dunque, abbinate come si è pensato di fare a Torino, hanno un legame temporale affine, seppure il clima musicale in cui nacquero sia completamente agli antitesi. Una tragedia fiorentina è il prodotto di quella mitteleuropa musicale decadente che Zemlinsky coglie mirabilmente attraverso una partitura ricca di suggestioni timbriche e raffinatezze strumentali che avvolgono come in un guanto di seta nero il dramma a tinte fosche borghese in cui la tragedia è imbevuta di raffinato estetismo Jugendstil; si pensa al figurativismo di Klimt o di Beardsley e, musicalmente, all’estetismo decadente della Salomè di Strauss o a certe allucinazioni dell’espressionismo berghiano. Stefan Anton Reck dirige entrambe le opere con gesto sicuro, ma con qualche decibel sonoro di troppo. Vittorio Borrelli, direttore di scena del Regio, al quale viene affidata la regia di questo dittico, può essere promosso regista a pieno titolo, capace di far vivere le atmosfere estetizzanti di Una tragedia fiorentina (sbaglia però il finale, trasformandolo in un doppio delitto d’onore di sapore verista) affidandosi a tre ottimi interpreti (Mark S. Doss, Ángeles Blancas Gulín e Zoran Todorovich), mentre per Gianni Schicchi, che ambienta come già fatto per l’opera di Zemlinsky nel Novecento, coglie il caustico cinismo dell’opera attraverso il tratto mordente e vivace di un’ironia scatenata, anche se un po’ farsesca. Sulla scena domina un protagonista d’eccezione, Alessandro Corbelli, grandissimo artista, capace di rendere Gianni Schicchi un vero personaggio e mai, come spesso è dato di vedere, una macchietta. Splendida la Lauretta liricamente sfumata di Serena Gamberoni, e bravo al pari di lei il Rinuccio di Francesco Meli, il miglior tenore italiano del momento, fra l’altro insignito, pochi giorni dopo la prima di questo spettacolo, del Premio Abbiati della Associazione Nazionale Critici Musicali. Il ricordo difficile da cancellare sono i mascheroni di Bette Davis e Joan Crawford, grandiosi, necessariamente e furbescamente sopra le righe. Un altro mondo. L’adattamento teatrale che Franco Ferrini, già collaboratore al cinema di Argento e Leone, ha tratto dal film di Aldrich, anno 1962, si lascia vedere ancora oggi, nella produzione del romano Teatro Belli e con la regia a volte distratta di Antonio Salines, per il meccanismo di disperata ostilità e per quell’ombra di giallo casalingo che troverà una amara confessione soltanto nel finale, senza che nessuno si prenda la briga di andare un po’ più a fondo nelle tragedie delle due protagoniste. Dire che Che fine ha fatto Baby Jane regga agli anni è una verità un po’ troppo azzardata, le figurine di contorno sono opache, la storia della diva bambina che, presto dimenticata, ha dovuto lasciare il posto alla sorella e ad un successo ben più acclamato, è condotta con buona volontà ma con risultati in fondo discutibili. Francesca Bianco, reclusa nella sua cameretta nella scena tutta soppalchi e scalette di Maurizio Varamo, fa di Blanche un ritratto di disperazione nei gesti e nelle parole non troppo convincente; mentre Sydne Rome crogiola la sua Jane in un fastidioso linguaggio alla Ollio ed in un’interpretazione troppo costruita e mal ricomposta, che forse si riscatta per un attimo nel ricordo di una canzone e di quattro passi di danza che un tempo le hanno dato notorietà. Visto all’Erba in una replica dove un pubblico non certo folto è stato in verità assai prodigo d’applausi. (e. rb.) All’Erba “Che fine ha fatto Baby Jane” Troppa polvere sulle sorelle di Aldrich NEwYORK NEwYORK L foto © aut. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MAURO LUCENTINI L’arte “degenerata” affascina i newyorkesi 11 CORRIEREdell’ARTE 11 Aprile 2014 Neue Galerie ’anno, il 1937. L’uomo, Adolf Hitler, pittore fallito e dittatore demenziale. Il luogo, Berlino, dove, sotto l’architettura tronfia di una nuova gigantesca Casa dell’Arte Germanica, si svolge l’assurda sceneggiata di una mostra destinata ad additare alla derisione dell’intero “Volk” teutonico buona parte dell’arte moderna tedesca che Hitler, roso da invidia per essere stato, lui, respinto in quanto artista, denuncia come “arte degenerata” (“Entartete Kunst”). Oggi, a New York, tra le centinaia di persone che ancora fanno Oskar Kokoschka, Poster with Self-Portrait la fila davanti al Guggen- for Der Sturm magazine 1910, colored lithograph © Neue Galerie, New York heim per vedere una sterminata sebbene non simi girati a suo tempo sempre in particolarmente meritevole espo- Germania durante la mostra – a sizione di arte futurista italiana cui fecero seguito, nell’arco di pochi sanno che ad appena tre tre anni, altre esposizioni analoisolati di distanza, lì, all’angolo ghe in tutte le principali città tedi Fifth Avenue e sull’orlo del desche – nonché un prezioso Central Park c’è un’altra mostra registro in vari volumi che con relativa in parte a quegli stessi meticolosità tedesca il pittore del anni, dieci volte più interessante regime Adolf Ziegler incaricato a giudizio di chi scrive, in cui si del lato organizzativo aveva commemora e anzi si ricostrui- compilato elencando le quasi sce quella pazzesca mostra nazi- ventimila opere originariamente sta, esibendo in tutta la loro estratte dai musei tedeschi per potenza rievocatrice dello squal- essere destinate al ludibrio, alla lore del primo dopoguerra tede- distruzione o alla vendita alsco una buona metà delle opere l’estero. Il registro è stato dato in che il piccolo imbianchino de- prestito dal Victoria and Albert luso aveva creduto di mettere a Museum di Londra. I dipinti aptacere per sempre. Questa mo- partengono a tutta la gamma delstra, intitolata ‘Degenerate Art’: l’arte moderna ma soprattutto The Attack on Modern Art in all’Espressionismo e ai pittori Nazi Germany, è in corso nella del gruppo “Der Brücke”: nomi Neue Galerie specializzata in venerabili come Beckmann, Bararte austriaca e tedesca, mante- lach, Kirchner, Kokoschka, nuta a spese di Ronald Lauder, Nolde, Heckel, Schmidt-Rotluff. erede multimiliardario della fab- La maggior parte di questi artisti brica di cosmetici di sua madre si era tenuto lontana dalla poliEstée. In questa discreta elegan- tica, altri erano fuggiti all’estero, tissima cornice accanto ai di- ma alcuni, in particolare Nolde e pinti, alcuni già di proprietà di Kirchner, avevano cercato di inLauder, altri fatti venire da musei graziarsi il partito nazista. Con e collezioni di tutta Europa, do- scarso successo: Kirchner, in cumenti rarissimi ricordano e il- particolare, esiliato in Svizzera si lustrano in tutta la sua follia il era suicidato con una pallottola tentativo di denigrazione. Sono nel cranio. Lo stesso Ziegler, cafotografie e cortometraggi raris- duto in disgrazia, era finito a Da- Pagina COURRIER DES ARTS chau. Il vigore espressivo di queste opere è messo in ulteriore risalto dal confronto con quelle, melense e derivative, di Ziegler e di altri esponenti dell’ideale nazista dell’arte, e oggi dimenticati, esposte in alcune sale. Neue Galerie 1048 Fifth Ave. 86th Str. New York (NY) “Degenerate Art The Attack on Modern Art in Nazi Germany” Info: 001 212 6286200 CINEMA Paul Klee, “The Angler”, 1921, watercolor, transfer drawing and ink on paper © The Museum of Modern Art / John S. Newberry Collection / Neue Galerie foto © aut./Paramount Dai Box Office USA Un diluvio commerciale per Noè L’Arca di Noè (Noah) della Paramount è approdata con spettacolare impatto nelle sale cinematografiche americane, incassando durante l’ultimo week-end di marzo 44 milioni di dollari più altri sei per le proiezioni su schermo gigante Imax e conquistando il primato della settimana: aggiungendo ai botteghini nazionali i contratti esteri, il film ha già recuperato due terzi della spesa di produzione; il problema è il restante terzo, dato che non tutta la critica ha applaudito questa Bibbia fatta di effetti speciali e dato il rigetto da parte dei paesi mussulmani. Al secondo posto della classifica, ma a notevole distanza, si è piazzato Divergent della Lionsgate, con 26 milioni, e al terzo Muppets Most Wanted, lungometraggio d’animazione della Walt Disney, con 11 e mezzo. Nel precedente fine-settimana i primi tre posti erano andati nell’ordine proprio a Divergent, sequel della nota serie Twilight, di enorme successo, che ha deluso recuperando al debutto soli 56 dei 135 milioni del costo di produzione (inclusa la forte pubblicità), a Muppets, anch’esso all’esordio con relativamente debole incasso, e all’altro cartoon del momento, Mr. Peabody and Sherman della 20 t h Century Fox, che in tre settimane s’è quasi r i f a t t o d e l l e s p e s e . (ma. lu.) [I dati ufficiali degli incassi sono forniti dall’Agenzia Rentrak ©] Un catalogo oltre la crisi 12 CORRIEREdell’ARTE Pagina M CO UU RRRRI IEER DE ESS AA TS CO R D RR TS 11 Aprile 2014 LUISA SANTONOCITO ostre, aste, gallerie, quotazioni dei vari artisti, frequenza sul mercato, diffusione in Italia e nel mondo: tutto quello che c’è da sapere su un anno di attività del mercato dell’Arte italiana dell’Ottocento e dei primi trent’anni del Novecento, con particolare attenzione agli artisti che hanno importanti radici ottocentesche, appunto. Lo storico Catalogo di Metamorfosi (pagine 704, 600 in bianco/nero, 104 a colori) si presenta oggi in una veste editoriale ampiamente rinnovata, ancora più completa, facilmente consultabile e attuale. È il numero 42 di una lunga serie avviata da Bolaffi, poi passata attraverso Giorgio Mondadori e Libri Scheiwiller e infine approdata alcuni anni fa a Metamorfosi. Di fronte alla crisi che ha inevitabilmente investito anche il mercato dell’arte e che ha fatto vacillare e ridimensionare molte quotazioni “storiche”, i curatori hanno condotto un accurato lavoro di revisione delle informazioni di mercato e un comitato di esperti ha controllato e aggiornato i dati su rarità delle opere, quotazione di dipinti, disegni, sculture e aree di diffusione dei singoli artisti. “Sulla base anche degli andamenti delle aste internazionali - afferma Gianni Rizzoni, curatore dell’opera insieme a Luca Lualdi - è stata infatti abolita, in I Silenzi di Cordero S ilenzi, Il destino alle 18 è il nuovo libro di Giovanni Cordero edito dalla Libreria Editrice Psiche. Il noto storico dell’arte si cimenta con questa opera che assume le caratteristiche di un autentico noir narrato con raffinata scorrevolezza. Ricordiamo che Giovanni Cordero è anche funzionario della Soprintendenza per i beni storici, artistici e antropologici del Piemonte come responsabile per l’arte contemporanea e il mercato antiquario e dirige l’Istituto di Ricerca e Documentazione eruropeo: Arte Tecnoscienza e Cultura. molti casi, la cifra minima di quotazione, ormai non più significativa, e si è preferito indicare i valori massimi raggiunti per ogni tipologia di opera”. Dopo una ricognizione delle principali esposizioni 2012-2013, OTTOCENTO 42 presenta il Museo del Divisionismo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e dedica ampio spazio alla mostra sulla Maison Goupil di Ravenna che ha messo in rilievo i meccanismi del mercato internazionale dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento. “Gli artisti italiani” con la catalogazione alfabetica di circa mille autori occupa la parte centrale, mentre è stata arricchita la sezione finale “firme e ritratti” nella quale compaiono le firme con le quali gli artisti autenticavano le loro opere. Aa.Vv. Ottocento Catalogo dell’Arte Italiana Ottocento - Primo Novecento N. 42 Metamorfosi Editore pagg. 704 (600 b/n, 104 col.) euro 130,00 in vendita nelle librerie specializzate e book-shop online. www.metamorfosieditore.com Il libro è ambientato nella Boston tra gli anni Trenta e il nuovo secolo e tratta di una tipica famiglia di emigrati calabresi. Come recensisce Chicca Morone: “Un romanzo dall’inteso profumo poetico da un lato, graffiante e crudele dall’altro nel coinvolgere il lettore. Una storia terribilmente realistica”. Giovanni Cordero Silenzi Il destino alle 18 Libreria Editrice Psiche pagg 110, euro 12,00 www.psiche.info Editoria / Fotografia FOTORAMA A CURA DI ENRICO S. LATERZA G. Berengo Gardin Lavoratori al porto di Genova 1988, foto b/n © aut./Contrasto A Palazzo Ducale Gianni che ha visto Genova La rinnovata retrospettiva dedicata a Berengo Gardin Palazzo Ducale - Sottoporticato, p.za Matteotti, 9 - Genova. Gianni Berengo Gardin, Storie di un fotografo, mostra retrospettiva antologica, a cura di Denis Curti. Oltre alle “note” immagini in bianco-e-nero, riprese da Berengo Gardin in ogni angolo del Mondo, l’esposizione aggiunge una sezione dedicata alla sua Genova e specialmente alle aree produttive: beh, rispetto ai famosissimi newyorkesi di Ebbets, Hine o BourkeWhite, in cima ai grattacieli di Manhattan, gli operai liguri arrampicati sulle enormi strutture portuali, loro in bilico soprattutto per la sicurezza del proprio posto-di-lavoro, paiono forse un tantino più... scettici. Con quella faccia un po’ così. Visibilmente. Fino all’8 giugno. Info: 010 5574000 - www.mostraberengogardin.it T. Stobbe “A light in the shadow” Congo, 2013, foto b/n © aut./CuteProject La luce sulla pellicola Galleria Paola Meliga – Torino Reportage del Progetto Cute in Congo Cute Project - Paola Meliga Galleria d’Arte, via Maria Vittoria, 46/C - Torino. #Cute4Congo, a Light in the Shadow, immagini di Sarah Scaparone e Thorsten Stobbe. Coll’immancabile etichettatura proclitica del cancelletto o hashtag, il titolo della mostra esprime il sentimento (piuttosto che sentiment) che l’anima: il barlume di speranza che la fotografia coglie sul volto di bambini martoriati, ustionati sulla pelle e bruciati nelllo spirito, altrimenti destinati a restare nell’ombra dell’oblio, nell’indifferenza di noi popoli “benestanti”. I venti scatti della torinese Scarpone e dello svedeseThorsen illustrano con sensibilità i risultati del meritorio lavoro umanitario dei medici chirurghi del Cute Project, che operano come volontari in Africa. Dal 14 aprile al 3 maggio. Info: 011 2079983 - www.paolameliga.it CORRIERE dell’ARTE Segnalazioni TORINO e PIEMONTE N u o v a a p e rt u r a BU.G Bur ning Giraffe Ar t Galler y Via Bava 8/A – Torino Info: 347 7975704 http://bugartgallery.com Giovedì 5 giugno, inaugurerà, a Torino, la Burning Giraffe Art Gallery (BU.G), un nuovo spazio espositivo votato alla promozione dei giovani artisti attraverso una serie di mostre ed eventi dalle tematiche fortemente attuali. “In due” G i l d a B ro s i o e R e n a to Br a zz a n i Galleria Mar tinAr te C.so Siracusa 24/a – Torino Fino al 16 aprile Info:011 3433756 “Le trame di un lungo racconto concorrono a creare il fascino di una ricerca che unisce Gilda Brosio e Renato Brazzani, che delinea i momenti di un discorso intenso e vibrante di interiori sensazioni, che stabilisce un rapporto diretto tra l’opera e lo spazio e l’atmosfera e la materia.” (A. Mistrangelo) “ L ab ir in t i” F o t o g r a f ie t r a re a l t à e i l l u s i o n e Galleria d’Ar te Pir ra C.so Vittorio Emanuele II 82 Torino Info: 011 543393 www.galleriapirra.it Dall’11 aprile al 18 maggio La Galleria Pirra allestisce una mostra collettiva fotografica, in collaborazione con la Paci Contemporary di Brescia, specializzata nel settore e riconosciuta a livello internazionale. Gli artisti ospitati sono: la coppia Clark & Pougnaud, Mario Cravo Neto, Teun Hocks, Lori Nix, Eric Rondepierre, Sandy Skoglund, Maggie Taylor, Arthur Tress, Grace Weston. (c.s./e.l.) J an Di b be ts “ Un ’ a l t r a f o t o g r a fi a A n o t h e r P h o to g ra p h y” Castello di Rivoli Museo di Ar te Contemporanea P.le Mafalda di Savoia Rivoli (To) Fino al 29 giugno Info: 011 9565222 La prima grande rassegna internazionale, nell’ambito del programma per il trentennale del Castello di Rivoli, vede protagonista la figura e l’opera di Jan Dibbets, interprete di un’intensa stagione culturale a livello mondiale e tra i primi artisti ad esporre al Museo, nella mostra inaugurale Ouverture del 1984. (c.s./e.l.) sul CORRIERE dell’ AR TE 1/4 pagina 1/2 pagina pagina intera ultima pagina intera euro euro euro euro 150,00 250,00 350,00 450,00 redazionali 1/4 pagina 1/2 pagina pagina intera Vernissage Sabato 12 aprile - ore 16,00 Galleria Arte per Voi Associazione Culturale P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To) “Terre in vista” con Enrica Campi e Massimo Voghera Giovedì 17 aprile - ore 18,00 Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino Mostra di Primavera Venerdì 18 aprile - ore 18,00 Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Concorso Internazionale “Biennale Città di Torino” 1a tornata euro 180,00 euro 300,00 euro 400,00 CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Direttore Editoriale Pietro Panacci Direttore Responsabile Virginia Colacino Assistente di Direzione Chiara Pittavino Comitato Editoriale Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Corrispondente da New York Mauro Lucentini [email protected] Corrispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Hanno collaborato C. Gallo, E.S. Laterza, M. Marascio, M. Orlotti, A. Olivieri, E. Piacentini, C. Pittavino, E. Rabbione, R. Roveda, L. Santonocito, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazi oni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa e di stri buzione EditService S.r.l. Str. Piossasco 43/U - Volvera (To) Editore Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Torino P.IVA 06956300013 DES ARTS Pagina 13 in ITALIA C r a c k i n g A rt G ro u p “ N i d o d i ro n d i n i ” P ro g e t t o “R igener a m ento ” Castello Sfor zesco P.za Castello – Milano Fino al 30 giugno Info: 02 88463700 www.milanocastello.it Prosegue il Progetto Rigeneramento del Gruppo Cracking Art., raccolta fondi per il restauro del monumento equestre di Bernabò Visconti. Tornano i grandi animali in plastica colorata rigenerabile del Gruppo a Milano: presenze testimoniali, monumentali anch’esse, ma giocose, pacifiche e b e n e f i c h e . (c.s./d.t.) “ Gi o va nn i B el l i ni L a na sc i t a de l l a pi t t ur a de vo zi o n al e um a ni s ti c a” Pinacoteca di Br era Sale II, III, IV e V Via Brera 28 – Milano Fino 13 luglio Info: 02 72263264 www.brera.beniculturali.it Il restauro della celebre Pietà di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca di Brera, è l’occasione per ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano, grande protagonista dell’arte rinascimentale italiana, attraverso il particolare angolo di visuale offerto dal suo modo di affrontare il tema del Cristo in pietà, che ricorre con frequenza nella produzione dell’artista e della sua efficientissima bottega. (c.s./m.o) M a rc e l l a G a l l o t t a e A ng e lo I a nn o ne PHOS Centr o Polifunzionale per la Fotografia e le Ar ti Visive Palazzo Buschetti Via Garibaldi 35bis – Chieri (To) Info: 011 7604867 www.phosfotografia.it Fino al 30 aprile Due personali ricerche fotografiche, “parallele e divergenti”, tra giorno e notte, chiaro e scuro, interno ed esterno. (e.s.l.) pubblicità inser zioni COURRIER 11 Aprile 2014 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 4,00 “C o se d i N a tur a ” L u i s a M e n a z z i M o re t t i e M a rc o M a r i a Z a n i n Musei di Ner vi Galleria d’Ar te Moder na di Genova Villa Saluzzo Serra Via Capolungo 3 Genova Nervi Dal 26 aprile al 22 giugno Info: www.museidigenova.it La Galleria D’Arte Moderna di Genova, uno dei quattro Musei di Nervi, dal 25 aprile al 22 giugno accoglie la mostra fotografica Cose di Natura. Luisa Menazzi Moretti e Marco Maria Zanin con diverse opere site specific, frutto di un dialogo creato in loco con le raccolte museali e il paesaggio circostante. L’evento è il sesto appuntamento della rassegna Natura ConTemporanea, ideata e curata da Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei. (c.s.) “ N e i l u o g hi d e l la Be l l ez za ” P ro g e t t o d i L u i s a M a z z a Noto e altri siti dal 28 aprile al 4 maggio Info: 329 0614759 Ricami in pietra, balconi decorati da putti e mascheroni, grate panciute in ferro battuto su maestose facciate di chiese, conventi, palazzi che si colorano d’oro alla luce del tramonto, costituiscono l’ineguagliabile scenario di Bellezza del barocco di Noto. Ciò che il tempo e la storia hanno donato al territorio sottolineano, ancora una volta, di quanta bellezza e poesia è stato ed è capace l’essere umano. (c.s./c.p.) c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al nuov o form ato t ablo id CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua CORRIERE dell’ARTE COURRIER Pagina 14 DES ARTS 11 Aprile 2014 ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Fino al 16/4 “Fragile” Personale di Carla Bedini ARTE CITTÀ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845 www.artecittaamica.it Orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiuso; Fino al 15/4 Mostra collettiva Sezioni Arti Figurative CEDAS Dal 18 al 25/4 Prima tornata del Concorso Internazionale “Biennale Città di Torino” ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 Cell. 333 8710636 [email protected] Orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Fino al 20/4 “Paesi d’acqua” Personale di Ivo Bonino c/o Chiesa della Santa Croce P.za Conte Rosso – Avigliana (To) Dal 12/4 al 4/5 “Terre in vista” con Enrica Campi e Massimo Voghera ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) Cell. 339 7108501 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino scala B destra - 1° piano (digitare 4444+ ) Tel./fax 011 8128718 [email protected] www.circolodegliartistitorino.it Orario: lun. - ven. 15,30-19,30 Dal 17/4 al 5/5 Mostra di Primavera LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato Via S. Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: mart. - sab. 15,30-18,30 A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli, E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, G. Valerioti inoltre pittori ucraini, naïf croati grafica nazionale ed internazionale LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) Tel./Fax 011 9492688 [email protected] www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo MAESTRO Raul VIGLIONE Studio - Galleria - Mostra Culturale Via Servais 56 – Torino Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705 [email protected] - www.raulviglione.it RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara Cell. 328 6979208 [email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com Orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 21/4 “Ars Nova. Il Neo-Creativismo” Collettiva Fino al 29/4 “Orpheus. Viaggio attraverso i mondi di Marco Creatini” Mostra personale SENESI Galleria d’Arte Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn) Tel. 0172 712922 www.senesiarte.it Gallerie A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 SILVY BASSANESE Arte Contemporanea Via Galileo Galilei 45 – Biella Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 Fino al 19/4 “Energie e trasparenze” Personale di Giancarlo Teker CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento Arte Antica AVERSA Galleria Via Cavour 13 int. cortile – Torino Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 “Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900” “Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950 Cento anni di pittura” DELLA ROCCA Casa d’Aste Via della Rocca 33 – Torino Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net TINBER Art Gallery @ Pragelato Via Albergian 20 - Souchères Hautes Pragelato (To) Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 Fino al 4/5 Personale di Francesco Maiolo In permanenza Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne, Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini, Sergio Saccomandi, Luciano Spessot LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 CORRIEREdell’ARTE - 11 Aprile 2014 172ma Esposizione di Arti Figurative ACCOMASSO ROMANO Giancarla - ACTIS Giampiero - AGAGLIATE Angela Luigina - ALBANO Alba - ALBANO Imma - ALBANO Raffaele - ALBANO Sergio - ALBANO Vincenzo - ALEMANNO Natalia - - ALESSANDRIA Luigi - ALFÈ Cinzia - AMIR Tasami - APPENDINO Guido - ARBORIO Silvano - ARCIDIACONO Antonino - ARESI Feliciano - ASTEGGIANO Gemma - AVATANEO Antonella - AZZALINI Anna - AZZARITA Mauro - BALDASSI Adriana - BALLIANO Alessandro - BALLIANO Ezio - BALOSSINO Piero - BARALIS Franca (Nandos) - BARBERA Santina - BARENGO Giancarlo - BARETTA Michele - BARLETTA PIOVANO Clotilde - BAVA Gianni - BENCI Giorgio - BERARDI Enrica - BERCETTI Pippo - BERGAMO Dante - BERNARDI Rita - BERTAGLIA Luciana (Iaia) - BERTALDI Tania - BERTEAAlessia - BERTINETTI Claudio Maria - BERTOLA Roberto - BERTOLAZZI Egisto - BEVILACQUA Giovanni - BEY Luciana - BIANCHI Rosanna - BIONDI Cristiana - BISIO Pierpaolo - BISOGLIO Mario - BOANO Marisa - BONENTI Giuseppe - BORGARELLI Anna - BORIO Giovanna (Genny) - BORRA Wilma - BOVONE Pierluigi - BRUNO Enrico - BRUSA Alberto - CAFFARATTO Adalberto - CAGLIERO Susy - CAGNOLATI Gianfranco - CALDERONI Cristina - CALORIO Maria Gabriella - CAMBURSANO Michelangelo - CAMBURSANO Stefano - CANE CAREN Renato - CAPRA Marina - CARBONARO Maria Teresa - CARBONE Sara - CARBONE Valeria - CARDOVINO Francesco - CARENA Antonio - CARENA Tin - CARPANI Adriano - CARUSO Mirella - CASALNOVO Maurizio - CASTAGNETO Gianni - CASTELLANO Michele - CAVAZZONI Vainer - CELSO Fausto - CERIANA MAYNERI Clotilde - CERMELLI Luigi - CERVAI Maria - CERVELLERA Anna - CESTARI Giorgio -CESTARO Carlotta - CHERCHI Sandro - CHIARAMONTE Giovanna - CHIRONE GUGLIELMINETTI Mariell - CIOBANU MARIUT Paula - CLAIRE Giorgia - COLALILLO Giovanni - COLCIAGO Rosanna - COLUMBI Paola - COLOMBOTTO ROSSO Enrico - COLONNA GAMERO Giuseppina - CONTE Luisa Rivoli - COPPOLA Domenico (Gigli) - CORAZZINI Grazia - CORBELLI Edgardo - CORCIONE Costantino - CORTE Fiorella - CORTELAZZO Gino - CORTESE Lorenzo - CRAVERO Margherita CRISCUOLI Alessandro (Chantal) -CROSIO Mariella - CUCCO Caterina - CUNICH Gianluca - CURRÀ Fina - CUTRUPI Attilio - DADAM Loris - DALLA PIA CASA Gianna - DAL PALÙ Attilio - DA MILANO Giulio - D’AVENIA Giovanna - DE GRANDE Giovanna - DE IESO Donato - DELAURENTI Serafino - DE LEONARDIS Alfredo - DEL GIUDICE Imma - DELLOSTE Lidia -DELPERO Bartolomeo - DE MARIA Cristina - DE MATTEI BAVA Elsa - DEORSOLA Francesco - DERUSTICIS Claudia -DERUSTICIS Paolo - DE STEFANIS Francesca - DE STEFANO Michele - DEVECCHI Pierangelo - DEVECCHI Sergio Beinasco - DI DOMENICO NICOLACCI Flora - DI GIFICO Giorgio - DI TAVI Silvana - DONETTI Elisa - EMPRIN Giuliano - ENRICO Spartaco - FABRIZIO Giovanna - FALCO Giuseppe - FALCONI Flavio - FARINA Gian Pietro - FASSIO Claudio - FEDELE Antonino - FERRARI Renata - FISANOTTI Bruno - FISSORE Franco - FORLIN Flavia - FORNASA Rino - FRANSOS Maria Pia - FRIGIERI Maria Rosa - FUSERO Bruno - GAETA Giuseppina - GAJ Amalia - GALLO Beppe - GAMERO Mario- GARABELLO Daniela - GARAU Giuseppe - GARINO Giusy - GAROSI Egeo - GAUDE Mariarosa - GIACHIN RICCA Piero - GIACONE Claudio - GIAMPAOLO Leo - GIANSIRACUSA Beny - GIARRUSSO Olivia - GIBALDI Evelina - GIOLA Giordano - GIORDANO Giancarlo - GIORGI Giorgio - GIOVANNINI Mario - GIOVANNONE Marcello - GIOVENALE Maria Rosa (Moja) - GIRAUDO Anna Maria - GIUMMARRA Ester - GOIA Franco -GOSS Dionisia - GRAPPEGGIA Corrado - GRATTINI Alfonso - GRAZIANI GIOVANNINI Francesca - GRAZIANO Giovanni - GRAZIOSO Maria Rosaria - GUASTI Claudio - GUERCIO Teresa (Patty) - GUIDETTI Sabina (Giò Batta) INDELICATO Vincenzo - IUZZINO Michele - JACOB Jessy - JUGO Claudia - LA BARBERA Marisa - LATERZA Lia - LATERZA Maria Ausiliatrice - LAVAGNA Silvana - LEALE Serena - LESCHIERA Fernando - LEVI OPEZZI Paola Giaveno - LEVO Alfredo - LO BUE Rosa Mara Maria - LONGO Annarosa - LORO Carlo - LORO Mariella - LOTITO Luigi LUCANIA Rosolino - LUSSO Paola - MACCAGNO Nini - MAGGADINO MONACO Giovanna - MALFATTI Gabriella - MANIS Marisa - MANFROTTO Gianni - MANOLIO Giuseppe - MANTOVANI Elda - MARCHIÒ Valeria - MACHITELLI ROSA CLOT Clara - MARCHISIO Edoardo - MAROGLIO Isabella - MARRANGHINO Serafina - MARTELLI Nene - MARTINELLI Marina - MARTINENGO Franco - MASSARI Carlo - MASTOIANNI Umberto - MAZZARELLO Marisa - MEINARDI Delio - MELE Laura - MERCURI Silvano - MERLO Metello - MEZZARI Guglielmo - MICHELETTI Mario - MICHELETTO Susanna - MIETTA Luciana - MILETTO Piera - MIRABELLO Domenica - MISCHIATTI VERONESE Noemi - MITTON Livio - MOI Osvaldo - MOLINARI Mario - MOLINARO Bruno - MONTOBBIO Mirvano - MORELLO Bruno - MORELLO Michele - MORTELLARO Francesco - MOSCATELLI Giovanni - MUZIO Gabriella - NARETTO Gianfranco - NEBULONI Attilio - NEGRO Alfredo - NEGRO Vittoria - NEIROTTI Mariangela - NERVO Pierino - NORRITO Matteo - NOTARO Matteo - ORLANDINI Maria - ORRU’ Denise - PAIANO Dora - PALAZIOL Rinella - PALONTA Gianfranco - PALUMBO Anna Maria - PASCETTA Luciana - PASQUALI Raffaella - PASQUALOTTO Paola - PASSARO Amalia - PASTORE Elio - PAULUCCI Enrico - PENCO Luciano - PENNONE Piera - PEPINO Claudio - PERINO Mariella - PEROSINO Elena - PERRERO Giampiero - PERTUSATI Piera - PETRAGLIA Giuseppe - PEZZATO Livio - PICH Mario - PIERI Franco - PIGINO Carlo - PILLA Wanda - PINO Salvatore - PIRRONE Paolo - PISTONE Luciana - PITRUZZELLO Giuseppe - POLASTRI Vincenzo - PORPORATO Luisa - PORRATI Rosella PRAMAGGIORE Giorgio - PREDEBON Gianni - PRELLE Maria Antonietta - PRIMITERRA Marco - QUAGLINO Massimo - QUAGLIOTTO Gianmario - RABINO Claudio RACCA Franca - RAFFAELLI Maria Grazia - RAPETTI Bruna - RASPINO Giorgio - RAVASIO Cesare - REY Cinzia - RIBERO Elena - RIBERO Mirella - RICCARDINO Gina RICCI Ermanno - RICCI Lea Caselle - RICHAUD Stefano - RICHIERO Ester Mirra - RINALDI Evangelista - RIVA Roberta - RIVETTI Carlo - ROBINO Lorena - ROMANELLI Monia - ROSAZZA Giovanni - ROTA Fiorenzo - RUFFINO Clementina - RUGGERI Piero - RUSSO Dina - SACERDOTE Claudia - SADA Aldo - SALERNO Vincenzo - SANDRI Bianca - SAN PIETRO Mario - SARONI Sergio - SARTORIS Luisa - SASSI BOLOGNA Maria Pia - SCAGLIA Massimo - SCALERANDI Alessio - SCALETTI Marco - SCANAVINO Marco - SCAPOLLA Maria Teresa - SCARANELLO Giuseppe - SCARPINO Antonio - SCARSI Emilio - SCIARRILLO Anna - SCOTELLARO Rita - SCOTTI Mary - SELVO Claudio - SIMONETTA Ilario - SIRI Antonio - SISMONDO Maria (Nini) - SOFFIANTINO Giacomo - SORDA Rosa - SPINNLER M. Teresa - STELLA Greta - STEVANO Gianni - STRAMBI Miranda - SUPPO Romilda - TABUSSO Francesco - TAFUNI Claudia - TAVERNA Gabriele Maria - TERZO BONOMO Lucia - TOMATIS Franco - TROTTA Rodolfo - TRUCCO Luigi - TUBINO Febo - TULLIACH Andrea - TULLIACH Anna - TURCO Michele - ÙNIA Sergio - VAGLIA CAPRA Anna - VAGLIENTI Mauro - VAIRO Lella - VALENTINI Emanuela Giulia - VALERIOTI Giuseppe - VANNELLA Leonardo - VASCO Sergio - VELLISCIG Anna - VERCELLOTTI Rosetta - VERDEFRONTE Francesco - VEREMEJENKO Tatiana - VERRA Giampiero - VIETTI Federico - VIGLIAROLO Concetta Elda - VIGLIONE Raul - VILLA Giacinta - VINCENTI Angela - VINCIGUERRA Carmela - VIORA ZAVATTARO Emma - VIOTTO Pietro Giorgio - VITTONE Giacinto - VOGHERA Graziella - VOLPONI Massimo - VOTTERO VIUTRELLA Rosanna - WHITTEN K. Mercia - YAMAMOTO Hideyuki - ZAMBON Francesco - ZAMPOLLO Andrea - ZANNI Fausto - ZECCHINI Laura - ZOPPI Mariella Rivoli - ZUCCA Loredana - ZUTTA Rosalia Il Premio “Antonio Carena” è stato assegnato a Giorgia CLAIRE SOCIETÀ PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI IN TORINO fino al 12 aprile V.le B. Crivelli, 11 – Torino - Tel. 011 6692545 - www.promotrice.com - Orario: 11-13/16,30-20; festivi, 10,30-12,30; lunedì, chiuso