Elementi di psicologia transculturale etnopsicologia etnopsichiatria e psichiatria transculturale a cura di Marta Castiglioni Dove e come nasce l’etnopsicologia e l’etnopsichiatria? • Il problema dell’incontro tra due saperi problematici: l’etnologia e la psichiatria, l’antropologia e la psicoanalisi • I fattori culturali • La relazione fra psiche e cultura a cura di Marta Castiglioni I primi passi • Geza Roheim : la teoria ontogenetica della cultura, neotenia, l’importanza del rapporto madre- figlia/o nella costruzione della personalità , ogni cultura ha una concezione del rapporto madre-figlia/o • I processi di costruzione della personalità sono sempre mediati ed organizzati dal linguaggio e dalla cultura a cura di Marta Castiglioni Il caso Henri Collomb La scuola di Fann (Senegal) Psichiatra francese che costruisce all’ospedale di Fann in Senegal una équipe interdisciplinare con psichiatri, psicologi, sociologi ed etnologi europei ed africani Nel gruppo degli africani vi sono dei medici e delle infermieri formati in Europa e dei guaritori tradizionali a cura di Marta Castiglioni Aspetti innovativi dell’approccio di Collomb: 1) 2) 3) 4) 5) 6) la visione occidentale dell’uomo appare riduttiva: al dualismo corpo-spirito o psiche-soma, i guaritori fanno intervenire l’anima , la religione e l’appartenenza al gruppo L’io africano è sempre un io collettivo Esiste il mondo e il pensiero magico (la mentalità magica): tutto ha un’anima La diagnosi: la psichiatria europea si limita ad identificare i segni (i sintomi) e la varietà della malattia (schizofrenia, depressione). Per il guaritore poco importa che il paziente abbia angosce e allucinazioni ; la sua diagnosi vuole identificare ‘il perché’ e anche l’aggressore ; uno stregone, un ‘rabb’ , come mettere fine all’aggressione e ricollocare l’individuo malato nel suo gruppo (il ‘folle’ è parte integrante della comunità, non è separato) Superamento dell’opposizione scienza/superstizione: Henri Collomb contesta la mentalità coloniale seconda la quale ‘il bianco ha tutto da insegnane e niente da imparare’ ; lui si mette invece all’ascolto del guaritore. Collomb mette in piede la collaborazione tra psichiatra europeo e guaritore africano (il ‘ cortile terapeutico’ : sotto un baobab un malato è eletto capo dell’incontro, si parla, si balla, si manga, sono presenti malati famiglie, medici e guaritori) a cura di Marta Castiglioni Franz Fanon e la psicologia della liberazione Psichiatra originario della Martinique e formato in Francia alla scuola di François Tosquelles all’ospedale psichiatrico di Saint Alban a cura di Marta Castiglioni Franz Fanon e la psicologia della liberazione • Viene incaricato nel 1957 a dirigere l’ospedale psichiatrico di Blida nel nord dell’Algeria (è il più grande di tutto il Nord Africa): si rende conto che la struttura razzista della società coloniale si riproduce all’interno dell’ospedale (reparti separati per europei e arabi). • Rompe la separazione e la discriminazione all’interno del manicomio gli operatori arabi si comportano come dei custodi discriminando in modo anche spesso brutale i propri connazionali algerini, Fanon • Lavora nel cambiare il loro punto di vista sia sul malato di mente (una persona con dei diritti) che nel farli riflettere sui meccanismi di dominio tipico del colonialismo, pratica la socioterapia e apre degli spazi di libertà ai malati costituendo dei gruppi misti europei /arabi • Apre la struttura alla società (prima esperienza di deistituzionalizzazione), • Elabora una teoria sui meccanismi che producono il razzismo e la discriminazione partendo proprio da due diversità: la differenza culturale e la differenza nella struttura di personalità e nel suo funzionamento a cura di Marta Castiglioni Il pensiero di George Devereux: il metodo complementarista. • Antropologia e psicoanalisi sono complementari, i loro punto di vista non sono additivi • La teoria filogenetica della cultura • Influenza reciproca di soggetto osservatore e oggetto osservato • Deculturalizzazione e disturbo psichico a cura di Marta Castiglioni I.Sow e l’Io culturale La componente filogenetica, l’eredità ancestrale la trasmissione transculturale e trasgenerazionele a cura di Marta Castiglioni I.Sow e l’Io culturale La componente ontogenetica La trasmissione culturale intergenerazionale Blending inhereditance o eredità per mescolamento a cura di Marta Castiglioni I.Sow e l’Io culturale L’asse socio-culturale Affiliazioni e appartenenze Trasmissione intragenerazionale a cura di Marta Castiglioni L’antropologia medica Arthur Kleimann (1980) ha cercato di cogliere il significato che salute e malattia hanno in una determinata comunità, vale a dire,ha cercato di comprendere come un gruppo pensa e si comporta davanti alla salute e alla malattia, come valuta e sceglie le terapie e attraverso quali meccanismi legittima certe istituzioni ad operare nel campo della salute. a cura di Marta Castiglioni Illness illness: La malattia in prima persona inteso come lo studio della soggettività del malato, il quale interpreta da e/o solo insieme a chi gli sta intorno i processi che provocano il su sentirsi male o in piena forma. Illness è il racconto soggettivo della malattia segnato dalla sofferenza e dalla consapevolezza dell’esperienza di malattia, con la sua componente irrazionale di angoscia e di speranza. “Il malato, colui che soffre, vede il suo “caso” in termini totalmente diversi dal medico. La malattia rappresenta innanzitutto una caduta, un estromissione dalla rete di relazioni, entro la quale si svolgeva la sua vita di uomo attivo e operoso Il senso che il malato dà alla esperienza personale di malattia, agli affetti e sentimenti provati e al comportamento conseguente sono influenzati dal contesto culturale. a cura di Marta Castiglioni Disease L’altro polo è la malattia in terza persona ovvero la conoscenza medica “oggettiva” (disease) propria del medico e presente in occasione della diagnosi, prognosi e trattamento. La malattia in questo senso è definita come un anomalia o una disfunzione a livello organico o a livello psichico, che può essere osservabile e misurabile attraverso procedure scientifiche. Vale a dire, i fenomeni relativi alla malattia possono essere verificati in condizione empiriche controllate; i fattori organici facilmente oggettivabili sono privilegiati a quelli psico-sociali o culturali . a cura di Marta Castiglioni Le funzioni della cultura • La cultura come strumento interpretativo e esplicativo di comportamenti che possono o meno fare parte di entità cliniche • Esempio: • Società della colpa/società della vergogna a cura di Marta Castiglioni Le funzioni della cultura American Psychiatric Association • La cultura come fornitrice del sistema di difese, come fattore protettivo e terapeutico • Lo stress sarà traumatizzante se è atipico, uno stress è atipico se la cultura non dispone di alcuna difesa prestabilita “prodotta in serie” Esempio: • Oggi la morte di un figlio in guerra • La cerimonia del settimo giorno nell’attribuzione del nome come misura antilutto a cura di Marta Castiglioni Le funzioni della cultura • La cultura come agente patogeno e patoplastico • Esempi: • Effetti deleteri di alcune pratiche culturali di allevamento dei bambini • Le marche sessuali • Le credenze magico-religiose a cura di Marta Castiglioni Le funzioni della cultura • La cultura come elemento nella gestione e strutturazione dei servizi • Esempi: • Servizi “universalistici”, servizi dedicati, servizi che diano risposte differenziate a cura di Marta Castiglioni I fattori culturali • Il gruppo etnico • Le credenze, la religione • Il sistema di parentela • Le rappresentazioni sulla salute e la malattia, il benessere e il malessere a cura di Marta Castiglioni