LITE house POLO TECNOLOGICO per la qualità e l’efficienza edilizia, ambientale ed energetica da insediare presso l’area industriale di San Marco Studio di prefattibilità ambientale INDICE 1 Finalità dello studio di prefattibilità ambientale ......................................................................................... 3 2 Compatibilità con le prescrizioni dei piani sovraordinati ............................................................................ 3 2.1 Il Piano Paesaggistico Regionale ....................................................................................................... 3 2.2 Il polo industriale di Alghero-San Marco ............................................................................................ 4 3 Ubicazione del progetto .............................................................................................................................. 5 4 Effetti della realizzazione dell’opera ........................................................................................................... 5 4.1 Impatti di carattere generale .............................................................................................................. 5 4.1.1 Alternative localizzative .................................................................................................................. 5 4.1.2 Produzioni significative di polvere ed altri inquinamenti durante la fase di cantiere ...................... 6 4.2 Aria..................................................................................................................................................... 6 4.2.1 Contributi all’inquinamento atmosferico da parte del traffico indotto dal progetto ......................... 6 4.3 Suolo e Sottosuolo.............................................................................................................................. 6 4.3.1 Perdita più o meno significativa di suolo fertile.............................................................................. 6 4.4 Rumore............................................................................................................................................... 6 4.4.1 Disturbi indiretti da rumore ed elementi sensibili nelle zone interferite provocate dai veicoli che utilizzeranno l’opera ................................................................................................................................... 6 5 Mitigazioni ambientali ................................................................................................................................ 6 LITE house Studio di prefattibilità ambientale 1 Finalità dello studio di prefattibilità ambientale Lo Studio di Prefattibilità Ambientale viene effettuato con l’obbiettivo di verificare la compatibilità del progetto e dell’intervento proposto con quanto previsto dagli strumenti urbanistici di livello sovracomunale, la conformità con il regime vincolistico esistente e lo studio dei prevedibili effetti che tali opere possono avere sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Lo studio approfondisce e analizza dunque le misure atte a ridurre gli effetti negativi che l’intervento può avere sull’ambiente e sulla salute dei suoi abitanti, e a migliorare la qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale. Nella redazione dell’ipotesi progettuale si è quindi tenuto conto degli esiti delle indagini tecniche preliminari, delle caratteristiche dell’ambiente interessato dall’intervento, sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio, della natura delle attività e delle lavorazioni necessarie all’esecuzione dell’intervento, nonché dell’esistenza di eventuali vincoli sulle aree interessate. La relazione di fattibilità ambientale, considerando la morfologia del territorio e l’entità dell’intervento, comprende sommariamente le seguenti fasi di lavoro: ● Verifica di compatibilità dell’intervento con le prescrizioni di eventuali vincoli paesaggistici, territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale, compreso la verifica dei pareri espressi dalle amministrazioni interessate e/o amministrativi di compatibilità dell’intervento con l’ambiente; ● Studio sugli effetti derivanti dalla realizzazione dell’intervento che potrebbero produrre conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini; ● Illustrazione delle ragioni della scelta del sito e della soluzione progettuale proposta. 2 Compatibilità con le prescrizioni dei piani sovraordinati 2.1 Il Piano Paesaggistico Regionale Per il PPR, gli insediamenti produttivi consistono nei tessuti edilizi destinati alle attività produttive mature, localizzare in aree attrezzate di rilevante dimensione, convenientemente dotate di strutture urbanistico-territoriali e di servizi. Rientrano in questa componente, al livello regionale, le ex Aree di Sviluppo Industriale, le ex Zone di Interesse Regionale e le sedi della grande distribuzione commerciale. Sono inoltre compresi in questa categoria gli insediamenti di minore dimensione, isolati o accorpati in piccoli agglomerati, generalmente non coordinati in un tessuto urbanistico strutturato, e gli episodi isolati di tipo industriale, artigianale, commerciale, come quelli costituiti da capannoni, depositi, edifici minerari, come pure gli edifici produttivi sorti in territori agricoli e connessi alla valorizzazione dei prodotti del settore primario. L’area di progetto ricade all’interno dell’ambito n. 13 del PPR, Alghero, all’interno dell’area industriale del CIP a San Marco – Alghero, la quale si situa all’interno del sistema insediativo della Nurra di Alghero, strutturato da più sistemi: il sistema insediativo storico di Alghero e del centro di Olmedo, il sistema di fondazione di Fertilia e delle bonifiche della piana, l’insediamento diffuso nell’Ambito territoriale. L’area industriale e nello specifico lo spazio nel quale ricadrà il progetto prospettano l’importante risorsa agricola e produttiva della filiera vitivinicola della cantina Sella e Mosca. Non si riportano conflitti normativi con il PPR. In aggiunta a questo tema si possono riportare cenni sulle “Linee guida per i paesaggi industriali in Sardegna”, redatte dalla RAS circa la necessità di approfondire il tema dei paesaggi produttivi. Figura 1: Fonte Linee guida per i paesaggi industriali in Sardegna_box 2 2.2 Il polo industriale di Alghero-San Marco L’area industriale è inserita all’interno di una vasta area irrigua delimitata dal Consorzio di bonifica della Nurra e fronteggia il sistema dei vigneti dell’azienda Sella e Mosca. Il terreno presenta una morfologia in prevalenza in piano con media o elevata profondità dei substrati, dotati di reti consortili per la distribuzione dell’acqua proveniente dai grandi invasi. La pietrosità superficiale è da moderata ad assente, mentre la rocciosità affiorante è sempre assente. I suoli sono potenti e i rischi di erosione sono da assenti a moderati. Possono essere presenti fenomeni di ristagno idrico brevi e localizzati. In questo spazio si sono insediate nel tempo differenti tipologie aziendali e grazie alla maggiore diversificazione degli insediamenti aziendali è stato possibile affrontare con grande elasticità le difficili fasi economiche che hanno interessato il nord Sardegna negli ultimi anni. Questo agglomerato industriale, a ridosso del principale scalo aeroportuale di Alghero - Fertilia, si estende su un'area di oltre 185 ettari ed è attualmente utilizzato per oltre il 50%. Tutta l'area dispone dei servizi infrastrutturali di base (viabilità interna, illuminazione, condotta idrica, parcheggi e verde consortile), è stata dotata di un sistema di connessione wireless con una connettività condivisa, garantita fino a 10 mega a costo zero, utilizzabile dalle aziende insediate e, al momento attuale, si sta realizzando la rete in fibra ottica. Ad oggi il sito industriale di Alghero-San Marco dispone di un'offerta insediativa importante, con lotti di differenti grandezze con dimensioni che variano dai 2.000 ai 10.000 metri quadri, dai 15.000 ai 40.000 metri quadri, sino ad arrivare all'estensione massima di 52.000 metri quadri. 3 Ubicazione del progetto Il progetto della LITE house si posiziona sul primo lotto dell’area industriale del CIP a San Marco - Alghero, e riveste il ruolo di elemento simbolico e di rappresentanza dell’intera area industriale. Il lotto è posizionato in modo strategico lungo la Strada Provinciale 42 “dei Due Mari”, che collega Alghero a Porto Torres, in prossimità del cavalcavia che consente l’accesso all’area industriale stessa. Il lotto, che vede il prospetto principale su Sud-Est, ha accesso principale dalla Via del Progresso, infrastruttura principale dell’area industriale, ed ha una dimensione di circa 6 ettari. Su questo spazio il progetto LITE house prevede la realizzazione di una lottizzazione per la quale il presente progetto intende realizzare un primo stralcio funzionale, per un importo complessivo di tre milioni di euro. La LITE house si comporrà, nel tempo, di tre edifici destinati ad uffici e laboratori, di ampie aree verdi, di impianti tecnologicamente adeguati tali da rendere particolarmente efficienti le strutture, di impianti di recupero delle acque piovane e di trattamento di quelle reflue tramite fitodepurazione. Il primo stralcio funzionale: Per quanto attiene il primo stralcio funzionale, si realizzerà un edificio composto di spazi atti a contenere sia laboratori che uffici e si attesterà sul lato opposto all’ingresso al lotto. L’accessibilità al lotto, garantita dall’ingresso su via del Progresso, consente la distribuzione della viabilità interna tale da permettere il passaggio di autoveicoli e mezzi pesanti e gestire in tal modo, senza difficoltà, le attività eventuali di carico e scarico. Difatti l’edificio sarà raggiungibile sul lato interno nella parte che contiene anche il giardino interno. Sulla parte retrostante dell’edificio del capannone è realizzato uno spazio destinato alla sosta dei veicoli. Tutte le pavimentazioni saranno drenanti in modo da consentire il deflusso delle acque meteoriche verso le vasche di accumulo e raccolta di prima pioggia. La parte dell’edificio prospettante la Strada Provinciale 42 sarà l’elemento più rappresentativo del complesso, conterrà la parte destinata alla gestione degli spazi laboratoriali e si distribuirà su tre livelli. La struttura si appoggia ad un elemento murario che corre lungo tutto il lotto parallelamente alla S.P. 42, quasi una recinzione che descrive in modo geometrico il lotto e che lega e contiene l’intero complesso edificato. L’edificio posto alle spalle di quello appena descritto conterrà invece tutti i laboratori, i quali saranno utilizzabili per tutta l’altezza interna del fabbricato. Questo edificio costituirà, per tutta la sua lunghezza, l’altro elemento di chiusura del lotto insieme al muro sul prospetto principale. Complessivamente il lotto si definirà come un insieme chiuso alla vista di chi procede lungo la S.P. 42, quasi un landmark per l’area industriale, mentre sarà aperto sul lato più interno all’area stessa. Le aree limitrofe all’edificio saranno organizzate in modo tale che gli spazi verdi siano fruibili e influiscano in modo positivo sul clima dell’edificio. 4 Effetti della realizzazione dell’opera 4.1 Impatti di carattere generale 4.1.1 Alternative localizzative Considerazioni di carattere generale: Il progetto prevede di intervenire su un’area di proprietà del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari. Il lotto, che vede il prospetto principale su Sud-Est, ha accesso principale dalla Via del Progresso, infrastruttura principale dell’area industriale, ed ha una dimensione di circa 6 ettari. Questo spazio è destinato ai servizi di accoglienza all’area industriale. Il progetto intende essere, come dichiarato nel nome, un segno importante sul territorio che descrive l’area industriale, ecco perché non sono previste alternative realizzative. 4.1.2 Produzioni significative di polvere ed altri inquinamenti durante la fase di cantiere Considerazioni di carattere generale: La collocazione dei cantieri potrà essere causa di produzioni e diffusione di polveri. Occorrerà verificare tale eventualità e le sue conseguenze, almeno in termini qualitativi. L’esecuzione dei lavori dovrà pertanto avvenire con la massima cura ed attenzione volta a mitigare per quanto possibile tale fenomeno. 4.2 Aria 4.2.1 Contributi all’inquinamento atmosferico da parte del traffico indotto dal progetto Considerazioni di carattere generale: Gli scarichi degli automezzi che utilizzano l'infrastruttura stradale producono un ridotto inquinamento atmosferico a livello del suolo che interessa la struttura stessa quale ricettore sensibile. Per contro la presenza della struttura incrementerà leggermente il livello di traffico nell’area, ma senza elevare significativamente i rischi di inquinamento ambientale. 4.3 Suolo e Sottosuolo 4.3.1 Perdita più o meno significativa di suolo fertile Considerazioni di carattere generale: La realizzazione delle opere in progetto prevede l’occupazione di aree non utilizzate o comunque non già adibite al transito degli autoveicoli, tuttavia proprio per il fatto che i terreni ricadono entro i confini dell’area industriale non si ritiene che la perdita di terreni e di aree verdi risulta significativa. 4.4 Rumore 4.4.1 Disturbi indiretti da rumore ed elementi sensibili nelle zone interferite provocate dai veicoli che utilizzeranno l’opera Considerazioni di carattere generale: I livelli di rumore potranno essere maggiori soprattutto durante la fase di cantiere ma si prevede che durante l’esercizio i livelli caleranno in modo significativo. 5 Mitigazioni ambientali Tutta la struttura nel suo complesso sarà realizzata secondo i più attenti criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica. La parete a sud dell’edificio sarà concepita, per una migliore qualità climatica dell’edificio, come un muro di Trombe. Il muro di Trombe è un dispositivo passivo per la cattura del calore solare formato da un vetro dietro al quale, a pochi centimetri, viene posizionato un elemento pesante e scuro quale un muro in calcestruzzo. L’irraggiamento solare diretto riscalda il muro, mentre l’effetto serra impedisce che il calore sviluppatosi su di esso si perda verso l’esterno. Pian piano la massa dell’elemento pesante si scalda, accumulando calore che lo attraverserà nel tempo raggiungendo gli ambienti di vita, o che sarà veicolato verso gli spazi interni da aria fatta muovere naturalmente (attraverso bocchette di ventilazione poste alla base ed in sommità del muro) o con l’ausilio di ventilatori. La climatizzazione dell’edificio sarà garantita grazie alla realizzazione di un impianto geotermico a sonda verticale. La geotermia a bassa entalpia consente di utilizzare il calore per la climatizzazione degli edifici estraendolo dal sottosuolo tramite la sonda geotermica e lo cede a una pompa di calore. La pompa incrementa ulteriormente il calore e lo distribuisce all’edificio attraverso impianti a bassa-media temperatura quali pannelli radianti a pavimento o a parete e ventilconvettori. Lo stesso processo, ma inverso, si ottiene durante il periodo estivo per raffrescare i locali. Durante tutto l’anno si riesce quindi a produrre contemporaneamente riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria per coprire l’intero fabbisogno dell’edificio. Il sistema a pompa di calore abbinato a sonda geotermica verticale significa avere un impianto molto efficiente dal punto di vista del comfort ambientale e che non produce emissioni di CO2 e di gas ad effetto serra nell’atmosfera. L’energia per gestire l’intero edificio sarà garantita da un impianto fotovoltaico posizionato sulla copertura del fabbricato di una capacità di circa 90 kw per una superficie complessiva dei pannelli di circa 700 mq. La posizione dell’edificio è ottimale, essendo orientato NW-SE, per la migliore efficienza dei pannelli. L’impianto fotovoltaico consentirà di coprire completamente il fabbisogno energetico sia degli uffici che dei laboratori, quindi anche degli eventuali macchinari che potranno essere utilizzati nell’edificio. Il surplus di energia prodotta sarà utilizzato per l’illuminazione dell’area industriale entro i termini stabiliti dalla legge. Le acque piovane ricadenti sulle coperture del fabbricato saranno riutilizzate attraverso un impianto a recupero totale che consente di recuperare e riutilizzare l’acqua piovana, previamente stoccata in una vasca di raccolta sotterranea, per tutti gli utilizzi che non richiedono acqua potabile sostanzialmente a costo nullo. Dal punto di vista tecnico il componente principale del sistema di recupero dell’acqua piovana è appunto la vasca di raccolta, correttamente dimensionata in base alle esigenze di recupero. L’acqua piovana, dopo una accurata filtrazione, può essere utilizzata per sia per l’uso legato al risciacquo dei wc sia per irrigare i giardini dell’area esterna sia per implementare le acque di un successivo impianto di fitodepurazione. Inoltre il serbatoio delle acque piovane può essere utile anche per alimentare l’impianto antincendio. Le acque reflue dell’edificio potranno essere depurate, sempre a costo quasi nullo, attraverso un impianto di fitodepurazione da realizzare lungo il muro su cui si attesta il prospetto dell’edificio. L’impianto di fitodepurazione utilizza le piante come filtri biologici in grado di ridurre le sostanze inquinanti presenti nelle acque reflue e si utilizzano le capacità di autodepurazione di tipo biologico degli ambienti acquatici, stagni e paludi in cui si sviluppano particolari tipi di piante che hanno la caratteristica di favorire la crescita di microrganismi mediante i quali avviene la depurazione. L’impianto di fitodepurazione necessiterà di una depurazione preliminare, data da una fossa Imhoff, che opererà una sedimentazione primaria. Dalla fossa Imhoff usciranno le acque di scarico, private delle parti solide, che verranno pompate sul filtro di sabbia attraverso un sistema di tubi sottopressione: l'acqua passando attraverso il filtro subisce un processo di depurazione effettuato prevalentemente da microrganismi aerobici. Le acque depurate saranno condotte in un pozzetto di controllo e da lì potranno essere rilasciate in corsi d'acqua superficiali senza creare problemi d'inquinamento e di eutrofizzazione.