Scheda n. B.2/19 - MontagnaPistoiese.info

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COMUNE DI SAN MARCELLO PISTOIESE
PIANO STRUTTURALE art. 53 Legge Regionale 3 Gennaio 2005 n.1
Rilevazione del patrimonio edilizio esistente di valore testimoniale
Toponimo Attuale
Toponimo Leopoldino
Villa Bellesi
L'Oppio
Scheda n.
Località Passo dell'Oppio
Via di Poggiranda n. 97
Dati catastali: Foglio n. 63
Particella n. 19
Epoca di Costruzione
V.C.L.
Ante 1881
Ante 1911
Ante 1931
Ante 1967
Successivo 1967
Datazione Certa
ex legge n.1089/1939
ex legge n.1497/1939
art. 142 D.Lvo 42.04
aree protette
vincolo idrogeologico
Numero unità Immobiliari 1
Catasto Leopoldino
Catasto non reperibile
Edificio non riportato
Edificio in forma dissimile
Edificio in forma corrispondente
Vincoli
Destinazione D'uso
Residenza primaria
Residenza stagionale
Commerciale
Artigianale
Servizi
Rurale
Attrezzature Collettive
Altro
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
B.2/19
Tipologie
Seriale
Linea
Atipica res.
Matrice monoc.
Matrice rurale
Acces.ri mat. Rur.
Edifici specialistici, ecc.(villa)
Edifici Accessori
Autorimessa
Magazzino
Annesso Agricolo
Legnaia
Silos
Precari
Altro
1
Grado di Occupazione
Fabbricato Principale: livelli
Occupata
Livelli edificati fuori terra
3 Edificio accessorio n. 1
Seminterrato o interrato
1 Edificio accessorio n. 2
Non occupata
Presenza di corpi di fabbrica con n. di
Occupata Salt.te
Occupata Parz.te
Altro
livelli inferiore al massimo
Elementi Tipici dell'Edificio
Fabbricati Accessori: livelli
Edificio accessorio n. 3
Edificio accessorio n. 4
Superfetazioni
Coperture
Manto di copertura
Aumenti Volumetrici
Falda a Capanna
Falda a Padiglione
Falda composta
Ad una sola falda
Piana
Coppi/Embrici
Marsigliesi
Lastre in pietra
Portoghesi e simili
Cementegola
Uno o più piani abitabili
Corpi chiusi in aggetto
Corpi chiusi non in aggetto
Tettoie o terrazzini in aggetto
Corti tamponate
Altro
Gronde
Superfici murarie esterne
In legno e mezzane
In legno e tavolato
In legno e tavelle
In cotto
In pietra
In intonaco
In travi varese e tav.
In cls armato
Intonacate
Pietra in vista
Laterizio in vista
Pietra e laterizio
Altro
Manomissioni Esterne
Modifica Forature
Tamponamento forature
Sostituzione di materiali originali
Copertura visibilmente rialzata
rispetto al piano di imposta
Elementi architettonici e decorativi esterni
Presenza di:
STATO DI CONSERVAZIONE
Coperture:
Cornici marcapiano, zoccolature, angolari, ecc.
Completamente crollate
Riquadrature in pietra o comunque decorate
Barbacane
Porzioni murarie affrescate
Parzialmente crollate
Rilevanti lesioni e/o cedimenti
Senza rilevanti deterioramenti
Elementi significativi di arredo urbano (*)
Muratura Perimetrale :
Altri elementi decorativi di pregio (**)
Parzialmente crollata
Con fessure passanti o spanc.ti
Senza rilevanti deterioramenti
Infissi :
Infissi
Finestre tradizionali con persiana
Finestre tradizionali senza persiana
Porte di legno a pannello pieno
Porte di legno a doghe
Porte con vetrature
Infissi in alluminio, pvc, ferro ecc.
Prevalentemente mancanti
Deteriorati o inadeguati
Senza rilevanti deterioramenti
Solai :
Completamente crollati
Parzialmente crollati
Parzialmente lesionati
Altri elementi tipici rilevati :
Senza rilevanti deterioramenti
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
2
1
Superficie Scoperta di Pertinenza o di Affaccio
Giardino o Parco
Presenza di Vegetazione di pregio
Orto
Aia pavimentata
Aia non pavimentata
Piazza
Altro
CLASSIFICAZIONE
Edifici di assoluto valore testimoniale Architettonico ed Ambientale V.R.
Edifici di rilevante valore testimoniale Architettonico e/o di valore particolare V.P.
Edifici di valore testimoniale Ambientale e/o di valore medio V.M.
Edifici di scarso valore testimoniale Ambientale e/o Architettonico V.S.
Edifici o parti di edifici di valore Architettonico e/o Ambientale non rilevabile e/o di valore nullo V.N.D.R.
Data Rilevazione
13-dic-04 Rilevatore
NOTE : (**) Leggi Relazione Storico-Artistica dell'Architetto Paola Grifoni, allegata alla declaratoria di
Vincolo ai sensi ex legge 1089/1939.
"Villa Bellesi è situata su un ripiano artificiale del Colle Oppio sul crinale che separa le due vallate del
Bardatone e del Limestre, lungo la strada che dalla antica via regia modenese conduce a Gavinana.
La villa è stata progettata dall’Ingegner Attilio Bellesi all’inizio del Novecento, come residenza per la sua
famiglia, immaginando un edificio che fondesse varie discipline artistiche, quali l’architettura, la pittura ed il
decoro d’interni in un ricercato insieme perfettamente al passo con le tendenze dell’arte del suo tempo, di cui
risulta essere un emblematico esempio. La Costruzione è stata avviata nel 1907, ed è stata eseguita con estrema
cura, scegliendo i migliori materiali da costruzione e realizzando finiture e decorazioni artistiche eseguite dai
più validi artigiani ed artisti locali.
La villa è circondata da un parco che originariamente era adornato da alberi ad alto fusto e da aiuole fiorite e vi
si accede da due gradinate che portano al piazzale superiore dove sono gli ingressi principali all’abitazione. I
fronti dell’edificio sono caratterizzati da una tessitura polimaterica; sono in intonaco di colore giallo, ripartiti da
ricorsi in finti mattoni in intonaco rosso e da piastrelle iridescenti e decorate, e sono arricchiti da formelle in
ceramica raffiguranti figure di animali, e motivi floreali; queste decorazioni provengono dalla manifattura “Arte
della Ceramica” di Fontebuoni (Firenze) di cui il giovane Galileo Ghini era direttore artistico[1]. I terrazzi, le
balaustre, le logge, e i timpani dei fronti sud ed est sono in legno. Il lato ovest, verso San Marcello, è
caratterizzato, inoltre, dal volume poligonale del salone. La copertura è a falde molto spioventi
[2]
ed è rivestita
con manto in tegole marsigliesi in cotto.
Gli elementi di colmo sono sagomati con motivi decorativi[3]. La villa è infine coronata da una torre quadrata con
un belvedere coperto da un tetto con struttura lignea a padiglione e sorretto da pilastri.
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
3
La villa è disposta su quattro livelli di cui quello inferiore è seminterrato ed è circondato da un loggiato esterno
rivolto verso San Marcello. In questo piano si trovano una cucina, una sala da pranzo, uno studio, e altri locali
accessori. Il soffitto della sala da pranzo era decorato con grappoli di uva. Il piano terra, dove è l’ingresso
principale, è composto da un vestibolo, due sale grandi per ricevimenti e due sale più piccole. I due ambienti
principali sono gli spazi più significativi della villa: sono una sala a pianta ottagonale, e una a pianta rettangolare,
disposti ad elle, sono collegati da un’ampia apertura incorniciata da una coppia di pilastri quadrangolari decorati
in finto marmo e completi di base e capitello. Queste stanze sono state affrescate dal pittore pistoiese Fabio
Casanova, le pareti della sala esagonale con scene di vita nei campi (la vendemmia e la mietitura) , e quella sud del
salone con figure allegoriche femminili.
Il solaio soprastante è sorretto da travetti in legno di pice-pine a spigolo vivo rifilato lasciato a vista: anche negli
spazi tra i travetti di questo piano e di quello superiore sono presenti delle decorazioni pittoriche.
Al piano terra si trovano anche una grande terrazza scoperta, corrispondente al loggiato inferiore, e tre logge
che proteggono gli accessi all’edificio. Attraverso una scala in pietra di Signa, il cui soffitto è stato decorato
sempre dal Casanova, si accede al piano primo dove vi sono cinque camere da letto e due bagni. L’unico pavimento
originale si trova nel corridoio di questo piano ed è formato da mattonelle quadrate bianche e nere. Il secondo
piano, dove si trovavano le stanze per i domestici, comprende quattro camere, una cucina ed un bagno. Da questo
piano infine si accede al belvedere della torre.
Dopo la Fine della costruzione della villa, avvenuta nel 1910, si sono resi necessari altri due interventi di
restauro: il primo intorno al 1950, per sopperire ai danneggiamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale,
quando durante un bombardamento fu lesionata la torre[6] , il secondo in seguito al terremoto del 1980, quando
fu ricostruita la loggia di ingresso sul lato rivolto verso Gavinana.
Nel 1992, dagli eredi dell’Ingegner Bellesi, la villa è passata ad un’altra proprietà.
Oggi l’edificio, non abitato da anni, si trova in stato di abbandono. Le pessime condizioni di conservazione sono
destinate a peggiorare in tempi brevi data la vulnerabilità della costruzione agli agenti atmosferici e alla
presenza di episodi di cedimenti strutturali in atto. Vista l’importanza storico-artistica che il manufatto
architettonico rappresenta nel contesto ambientale in cui è inserito risulta necessario ed urgente tutelare il
bene contro eventuali ulteriori danneggiamenti che potrebbero alterarne irreparabilmente il valore."
[1]
[2]
Il nome del colle deriva da “Oppidum”, antico fortilizio romano, del quale non esiste più traccia.
Per avere un’idea si pensi che la rena impiegata nella costruzione veniva fatta arrivare anche da Signa, cioè
dall’Arno.
[3]
Nonostante le ridotte capacità della piccola manifattura, le opere che vi vennero prodotte si rilevarono di
straordinaria qualità: le ceramiche della manifattura ebbero larga diffusione, imponendosi sia nei mercati europei
che negli Stati Uniti. In questi stessi anni Ghini partecipò anche alle Esposizioni Universali di Londra, di Torino e
alle Biennali di Venezia, più precisamente dalla quarta alla dodicesima , e fra i vari lavori di decorazione, sono
certamente da ricordare quelli svolti per i palazzi della Cassa di Risparmio di Pistoia, di Arezzo e di Firenze. Nel
1906 in società con i cugini Ghino e Pietro, fonda le Fornaci di San Lorenzo. Dal 1911 al 1914 fu chiamato a
Bangkok, per decorare la sala del trono del re del Siam e successivamente ottenne un grande riscontro, quando
ebbe l’incarico di decorare i pannelli della Sala Centrale alla XI Biennale di Venezia. Nel 1909 assunse la cattedra
di Pittura all’Accademia Libera di Roma e nel 1911 ottenne lo stesso incarico a Firenze.
[4]
Definita dall’Ingegner Bellesi, nella sua relazione tecnica, del tipo di montagna svizzera.
[5]
Tutti gli elementi in laterizio sono collegati tra loro con filo di rame.
[6] Durante questo conflitto la villa è stata depredata di molti oggetti di valore e anche degli arredi originali,
appositamente realizzati.
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
4
Veduta dal Passo dell'Oppio
Veduta dal Colle dell'Oppio
Veduta da Via Poggiranda
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
Salone sulla valle del Limestre
5
Timpano Sud-est
Timpano Nord-est
Particolari Timpano Nord-est
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
6
Particolare Facciata Sud-est
Arch.tti Paola Bedini Lorenzo Niccoli
7
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