Le intolleranze alimentari

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Le intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie, non danno luogo a risposte
violente come shock anafilattico, orticarie, asma, starnuti e bruciore agli occhi, quindi
spesso i sintomi non sono direttamente collegabili a un determinato alimento.
I sintomi di un’intolleranza possono essere lievi (insonnia, irritabilità, irrequietezza,
sonnolenza, difficoltà di concentrazione) o più gravi (emicrania, ansia, depressione, accessi
di violenza).
Tra i sintomi fisici si può avere ritenzione idrica, gonfiori addominali, aumento di peso,
dolori articolari, pruriti, difficoltà digestive, infezioni ricorrenti.
Le intolleranze alimentari nascono nell’intestino.
Svezzamento precoce, infezioni o infestazioni parassitarie intestinali, disequilibrio della
flora batterica, ma anche stress, abuso di farmaci (soprattutto antibiotici e
anticoncezionali), combinazioni alimentari errate, scarsa masticazione, possono favorire
l’insorgenza di intolleranze.
Quando un cibo non viene correttamente digerito, il corpo si trova in contatto con sostanze
che non riconosce e, di conseguenza, allerta il sistema immunitario che quindi viene
“distratto dalla sua battaglia” contro virus e batteri realmente nocivi (ecco perché le
infezioni ricorrenti possono essere sintomo di intolleranza).
Inoltre un cibo mal digerito crea tossine che cominciano ad accumularsi nell’organismo.
Inizialmente possiamo non avere alcun sintomo (perché la natura tende sempre verso
l’equilibrio) ma appena queste tossine superano un certo limite di soglia, diverso per ogni
persona, ecco apparire i sintomi sopra descritti.
Qualsiasi organo o apparato può somatizzare lo stato di malessere. Questo succede
perché troppe tossine non permettono al nostro corpo di svolgere al meglio tutte le sue
funzioni e, di conseguenza, si vengono a creare degli scompensi che daranno poi luogo ai
sintomi veri e propri del malessere.
Gli alimenti che più frequentemente causano intolleranze, sono quelli che mangiamo
più spesso. Per questo latte e derivati, grano, olio di oliva, lieviti e pomodori sono i più
incriminati, perché li troviamo dappertutto (basta leggere la lista degli ingredienti di molti
prodotti che si trovano nei supermercati per rendersene conto).
E’ quindi importante imparare a variare il più possibile l’alimentazione, mangiando lo
stesso cibo non più di 2-3 volte la settimana.
Si può spaziare tra i cereali, scegliendo per la spesa il kamut, il farro, l’orzo o magari
l’avena (nei supermercati del biologico e nella nostra erboristeria si trovano tanti prodotti
da forno e non, preparati con questi cereali) e lasciando il frumento per i pranzi e le cene
fuori casa. Si può decidere, per esempio, di utilizzare l’olio di oliva solo per cucinare e
utilizzare per i piatti a crudo l’olio di lino, di cartamo, di sesamo o un mix di essi (anche
tra gli oli vegetali c’è una vasta scelta).
Erboristeria Secondo Natura, Via Forcellini 132/D, Padova tel. 049.754.393
Per scoprire a cos’è intollerante l’organismo, qui in erboristeria utilizziamo il test
kinesiologico. Questo test consente di valutare la resistenza di un muscolo prima e dopo
un’influenza esterna (in questo caso il cibo). Se la resistenza muscolare rimane invariata,
significa che lo stimolo è stato neutro o positivo; se la resistenza diminuisce significa che lo
stimolo è stato negativo. Questo è un test che valuta come interagisce l’energia del cibo
con quella del corpo, se in modo positivo o negativo, quindi dando o togliendo forza.
Se non l’avete mai provato, detto così può risultare strano e fantascientifico, ma questo
tipo di test è il più sensibile, rapido, innocuo e non invasivo, dà risultati immediati e, se la
persona che lo esegue è competente, si scoprono anche le sensibilità più lievi, non
rilevabili con i comuni esami di laboratorio.
Alcune persone hanno paura di scoprire verso quali alimenti sono intolleranti per il timore
di dover rinunciare a vita a un determinato cibo.
Ma dalle intolleranze si può guarire!
A seconda del grado di sensibilità verso un cibo si valuta se escluderlo dalla dieta per un
periodo più o meno lungo (almeno un mese). Dopo di che, se ripetendo il test si scopre che
il nostro corpo accetta nuovamente quel cibo, si comincia a reintrodurlo lentamente, in
modo da non risensibilizzare l’organismo.
Oltre alla dieta, per aiutare il corpo nel processo di desensibilizzazione e quindi
velocizzarlo, è consigliabile assumere dei depurativi e dei fermenti, in modo da eliminare
le tossine accumulate e riabituare l’intestino a digerire correttamente i cibi (sempre tramite
il test kinesiologico si determina quale depurativo e quale ceppo di fermenti sono più
indicati per la singola persona).
Con il terapeuta si concorda quindi un piano alimentare e fitoterapico personalizzato
che, se il terapeuta è competente e voi realmente decisi a seguire questo percorso, porterà
sicuramente a risultati positivi.
Eliminazioni parziali o per periodi troppo brevi porteranno solo a delusioni e, se non si
agisce sulla riequilibrazione dell’intestino, le intolleranze non passeranno mai!
Quindi non è possibile “sgarrare” altrimenti bisognerà ricominciare tutto dall’inizio!
Se le intolleranze alimentari sono tanto diffuse, perché i medici non le riconoscono?
La classe medica è sempre stata conservatrice e legata a ciò che è scientificamente
dimostrabile e, come detto prima, le intolleranze non sono rilevabili tramite i classici test
di laboratorio.
Ma già Ippocrate, più di 2000 anni fa, notò il collegamento che c’era tra alimentazione e
salute: <<Costoro, nel caso in cui cenino quando non è loro consuetudine,
immediatamente diventano pesanti e inattivi, sia nel corpo sia nella mente e si sentono
oppressi dagli sbadigli, dal sonno e dalla sete; e se mangiano ancora, sono presi da
flatulenza, dolori addominali e diarrea, e per molti è l’inizio di una malattia seria, mentre
hanno semplicemente mangiato due volte in un giorno lo stesso cibo che abitualmente
mangiano una volta sola>>.
Per maggiori informazioni, chiamate in erboristeria allo 049.754.393!
E’ possibile fissare un appuntamento con la naturopata per scoprire quali sono le vostre intolleranze.
Erboristeria Secondo Natura, Via Forcellini 132/D, Padova tel. 049.754.393
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