Copione Piccolo Principenovità!

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TESTO TEATRALE "IL PICCOLO PRINCIPE"
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La storia che rappresenteremo questa sera, non e' certamente divertente o allegra, ma
e' sicuramente una delle piu' tenere e intense che siano mai state scritte.
Ascoltatela col cuore perche', come dice l'autore del testo, antoine de saint-exupery :
" non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi. "
L'autore racconta di come, a sei anni, ha rinunciato alla carriera di pittore per
diventare pilota di aereoplani.
I suoi disegni, infatti, non vengono compresi dagli adulti, che lo invitano ad occuparsi
degli studi.
Come pilota, ha girato il mondo e ha conosciuto molte persone, alle quali mostra il
suo primo disegno che pero' nessuno riesce a capire.
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DIAPOSITIVA BOA
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Un giorno, per colpa di un guasto all'aereo, si ritrova nel sahara.
CANZONE: AIUTO! IO CADO
viene
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L'indomani
svegliato
da
qualcuno
che
gli
dice
con
insistenza:
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P.P- Mi disegni, per favore una pecora ?
AV- Cosa ?
P.P- Disegnami una pecora.
AV- (Balza in piedi- Si strofina gli occhi, si guarda intorno attentamente- Guarda
fisso l'apparizione. Finalmente riesce a parlare)
Ma che cosa fai qui ?
P.P- Per piacere disegnami una pecora.
AV- (Tira fuori dalla tasca un foglietto di carta, una penna stilografica….)
Ma io non so disegnare !
PP- Non importa, disegnami una pecora !
AV- (Disegna- Mostra il disegno)
PP- No,No,No. Non voglio l'elefante dentro al boa. E' molto pericoloso e l'elefante
molto ingombrante. Dove vivo io, è tutto molto piccolo. Ho bisogno di una
pecora. Disegnami una pecora.
(Diap. 1, 2 pag. 8)
AV.- (Disegna)
P.P- No questa è una pecora malaticcia, fammene un'altra.
(Disegno)
P.P (Sorride)Lo puoi vedere da te, questa non è una pecora. E' un ariete, ha le corna!
(Disegno)
P.P.- Questa è troppo vecchia. Voglio una pecora che possa vivere a lungo.
(Disegno)
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AV.- Questa è soltanto la sua cassetta. La pecora che volevi sta dentro.
P.P- Questo è proprio quello che volevo. Pensi che questa pecora dovrà avere tanta
erba ?
AV.- Perché ?
P.P.- Dove vivo io è tutto molto piccolo.
AV.- Ci sarà certamente tanta erba per lei. La pecora che ti ho dato è molto piccola.
P.P.- (Guarda il disegno) Oh guarda si è messa a dormire!
(Indicando l'aereo) Che cos'è questa cosa?
AV.- Non è una cosa, vola. E' un aereoplano- Il mio aereoplano!
P.P- Come, sei caduto dal cielo?
AV- Si.
P.P.- Ah questa è buffa ! Se vieni dal cielo, di quale pianeta sei ?
AV.- Tu, allora, vieni da un altro pianeta!
(Diap- pag. 18)
P.P.- Certo che su quello non puoi venire da molto lontano !
AV.- Da dove vieni ometto ? Dov'è la tua casa ? Dove vuoi portare la mia pecora ?
P.P- Il buono è che la cassetta le servirà da casa per la notte.
AV.- Certo, se sei buono, ti darò anche una corda per legarla durante il giorno-
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P.P.- Legarla ? Che buffa idea !
AV.- Ma se non la leghi, andrà in giro…. Si perderà.
P.P.- (risata) Ma dove vuoi che vada !
AV.- Dappertutto- Dritto davanti a séP.P.- (malinconico) Dritto davanti a sé non si può andare molto lontano. E' proprio
vero che le pecore mangiano gli arbusti ?
AV.- Si è vero!
P.P.- Ah! Sono contento. (pausa) Allora mangiano anche i baobab?
(Diap. Pag 32 baobab)
AV.- Ma i baobab sono grandissimi. Una mandria di elefanti non riuscirebbe a
spostarli. (Diap. Pag 28 elefanti)
P.P- Ma i baobab prima di essere grandi, cominciano con l'essere piccoli!
AV.- E' esatto. Ma perché vuoi che le pecore mangino i baobab ?
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PP.- Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di un rosaio, si può lasciarlo spuntare.
Come vuole, ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito.
Di un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a separarsene - Fa
scoppiare il pianeta con le sue radici.
AV.- Disegnerò un baobab perché tutti i bambini conoscano il pericolo che hanno
sempre sfiorato senza saperloP.P.- E' una questione di disciplina: dopo essersi lavati, al mattino, bisogna fare la
pulizia del pianeta. Se si tratta di un baobab, è sempre una catastrofe. Bisogna
eliminarlo. Una pecora se mangia gli arbusti, mangia anche i fiori? Anche i
fiori che hanno le spine?
AV.- Una pecora mangia tutto quello che trova.
P.P.- Allora le spine a che cosa servono?
(l'aviatore è occupato a svitare un bullone. Tenta di riparare l'aereo. La panne
comincia ad essere grave. Non ascolta il piccolo principe. Non risponde-)
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P.P.- Le spine a cosa servono ?
AV.- Non servono a niente. E' pura cattiveria da parte dei fiori (spazientito)
P.P.- Non ti credo. I fiori sono deboli- Sono ingenui. Si rassicurano come possono.
Si credono terribili con le spine.
AV.- Se questo bullone resiste lo farò saltare con un colpo di martello…..
P.P.- Tu credi che i fiori siano cattiviAV.- Ho detto una cosa qualsiasi mi occupo di cose serie, io!
P.P.- Di cose serie? Parli come i grandi - Tu confondi tutto- Nascondi tuttoAV.- Il mio problema, serio, è riparare l'aereo.
P.P.- Se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna altra parte
tranne che nel mio pianeta, e una pecora piccola può distruggerlo di colpo, non
è importante questo? Se la pecora mangia il fiore, è come se per lui ad un tratto
tutte le stelle si spegnessero. Non è importante questo ?
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NARRATORE
Non potè proseguire. Scoppiò bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte.
L'aviatore aveva abbandonato i suoi utensili. Se ne infischiava del suo martello, del
suo bullone, della sete, della morte. Su di un pianeta, il suo, c'era un piccolo principe
da consolare. Lo abbracciò dicendo:
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AV.- Il fiore che tu ami non è in pericolo. Disegnerò una museruola per la pecora e
una corazza per il tuo fiore….
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NARRATORE: Era spuntato un giorno da un seme venuto chissà dove. Il fiore non
smetteva più di prepararsi ad essere bello, al riparo della sua camera verde.
Sceglieva con cura i suoi colori, aggiustava i suoi petali ad uno, ad unoNon voleva apparire che nel pieno splendore della sua bellezzaE poi…… Ecco che un mattino, proprio all'ora del levar del sole, si era mostrato.
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CANZONE I BAOBAB
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PIANETA DEL RE
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NARRATORE: il piccolo principe aveva lasciato la sua rosa per visitare gli asteroidi,
per cercare un'occupazione, per istruirsi. Prima di partire spazzò per bene il suo
pianeta, i suoi vulcani in attività, che se sono puliti bruciano meglio, e il suo vulcano
spento, perché… non si sa mai. Salutò il suo fiore che piangeva senza farsi vedere,
perché era troppo orgoglioso.
Giunto sulla terra aveva conosciuto l'aviatore e a lui narrò del suo viaggio , dei
pianeti e degli uomini che aveva conosciuto.
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NARRATORE: Nel primo pianeta conobbe un re che vestito di porpora e di
ermellino, sedeva su di un trono molto semplice e, nello stesso tempo maestoso. Egli
regnava su tutto l'universo.
CANZONE: IL RE
P.P.-Se un re vuole essere obbedito, deve dare ordini raginevoli… (sospira e se ne va)
Sono ben strani i grandi.
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IL VANITOSO
NARRATORE: nel secondo pianeta incontrò il vanitoso che aveva un unico
desiderio: essere ammirato.
CANZONE: IL VANITOSO
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P.P.- Io ti ammiro, ma tu che te ne fai ?
(andandosene) Decisamente i grandi sono proprio bizzarri.
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UBRIACONE
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NARRATORE:Incontrò poi, nel terzo pianeta, uno strano personaggio: era un uomo
che beveva per dimenticare di avere vergogna di bere.
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CANZONE: L'UBRIACO
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P.P.- (andandosene) I grandi decisamente, sono molto molto bizzarri. Che
malinconia.
L'UOMO D' AFFARI
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NARRATORE: Il quarto pianeta era abitato da un uomo d'affari, che era talmente
occupato a contare le stelle del cielo, che non aveva neppure alzato la testa all'arrivo
de piccolo principe.
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CANZONE: L'UOMO D'AFFARI
P.P. -Non è molto serio che tu voglia possedere le stelle perché tu non sei utile alle
stelle come io lo sono al fiore e ai miei vulcani… Decisamente i grandi sono proprio
straordinari.
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IL LAMPIONAIO
NARRATORE: Nel quinto pianeta conobbe uno strano tipo, che di mestiere
faceva il lampionaio; svolgeva il suo lavoro in un luogo senza case e senza abitanti,
ma era così fedele alla consegna ricevuta, da meritare l'ammirazione del piccolo
principe.
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CANZONE: IL LAMPIONAIO
P.P.- Quest'uomo sarebbe senz'altro disprezzato dal Re e da tutti gli altri. Ma è il solo
che non si occupa soltanto di se stesso. Sarebbe un amico, potrei restare con lui,
ma il suo pianeta è così piccolo che non c'è posto per due.
IL GEOGRAFO
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NARRATORE: Il sesto pianeta era abitato da un uomo anziano che conosceva tutti i
mondi, tutti i fiumi, tutti i laghi, della terra, ma non considerava i fiori, perché
effimeri, cioè destinati a scomparire in breve tempo.Questo sapiente gli consigliò di
visitare la terra.
CANZONE: IL GEOGRAFO
PIANETA TERRA
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III PARTE
(Diap. Pag. 83)
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P.P.- Il mio fiore è effimero, ma ha le spine per difendersi dal mondo !
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NARRATORE: Nel pianeta terra capitò proprio nel deserto, dove conobbe un
serpente.
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P.P.- Su quale pianeta sono sceso ?
Serp.- Sulla terra. In Africa.
P.P.- Ma non c'è nessuno sulla terra ?
Serp.- Questo è il deserto. Non c'è nessuno nel deserto.
P.P.- Dove sono gli uomini ? Si è un po’ soli nel deserto !
Serp.- Si è soli anche con gli uominiP.P.- sei un buffo animale sottile come un dito.
serp.- Ma sono più potente di un dito di un Re.
P.P.- non mi sembri molto potente, non hai le zampe e non puoi nemmeno
camminare-
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Serp.- Se tocco qualcuno, però, posso restituirlo alla terra da dove è venuto- Ma tu sei
puro, vieni da una stella. Se un giorno rimpiangerai il tuo pianeta posso aiutarti.
Posso.
P.P.- Ho capito benissimo, anche se parli sempre per enigmiSerp.- Io li risolvo tutti.
CANZONE: IL SERPENTE
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NARRATORE: Il piccolo principe continuando il suo viaggio sulla terra, scoprì delle
rose che gli sembravano simili alla sua rosa. Ne fu deluso e rattristato, perché era
convinto di possedere un fiore unico al mondo.In que momento s'imbattè in una
volpe.
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(Arriva la volpe)
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Volpe- Buon giorno
P.P.- Buon giorno, ma non vedo nessuno.
Vol.- Sono qui sotto il meloP.P.- Chi sei ? Sei molto carino
Vol.- Sono una volpe.
P.P.- Vieni a giocare con me sono così triste.
Vol.- Non posso giocare con te. Non sono addomesticata.
P.P.- Oh, scusa ! che vuol dire addomesticare ?
Vol.- Non sei di queste parti tu, che cosa cerchi ?
P.P.- Cerco gli uomini. Che vuol dire addomesticare ?
Vol.- Gli uomini hanno fucili e cacciano. E' molto noioso. Allevano anche le galline.
E' il loro interesse. Tu cerchi delle galline
P.P.- No, cerco degli amici, ma vuoi dirmi che vuol dire addomesticare ?
Vol.- Vuol dire "creare legami". E' una cosa dimenticata da molto.
P.P.- Creare legami ?
Vol.- Certo. Tu sei per me un ragazzini ed io, per te, sono una volpe come altre
centomila ragazzini ed io, per te, sono una volpe come altre centomila, ma se mi
addomestichi no. Avremo bisogno l'uno dell'altro saremo l'uno per l'altro unici al
mondoP.P.- Forse capisco. C'è un fiore che credo mi abbia addomesticato
Vol.- E' possibile. Sulla terra può capitare di tuttoP.P.- Ma il mio fiore vive su un altro pianeta.
Vol.- Ci sono cacciatori, ci sono galline su questo pianeta ?
P.P.- Non ci sono né gli uni, né le altre.
Vol.- Non c'è niente di perfetto. La mia vita è monotona: io do la caccia alle galline
e gli uomini danno la caccia a me.tutti gli uomini, tutte le galline si
assomigliano. Ma se tu mi addomestichi, io sarò per te come una luce.
Riconoscerò i tuoi passi che mi faranno uscire dalla tana come una musica.
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E i campi di grano che non mi dicono nulla, (e questo è triste), mi ricorderanno
i tuoi capelli color dell'oro.
Quando vedrò un campo di grano dorato, penserò a te…. Addomesticami per
favore.
P.P.- Volentieri ma non ho molto tempo. Voglio scoprire degli amici, conoscere tante
cose.
Vol.- Si conoscono soltanto le cose che si addomesticano. Gli uomini comprano
soltanto le cose già fatte, non hanno tempo di conoscere nulla. E siccome gli
amici non si possono comprare, non ne hanno più.
Se vuoi un amico, addomesticami.
P.P.- Che bisogna fare?
Vol.- Tu ti siederai un po' lontano nell'erba, io ti guarderò con la coda dell'occhio.
Tu non dirai nulla perché le parole sono fonte di malintesi. (DIAP. PAG: 97)
Ogni giorno potrai avvicinarti di più. Verrai sempre alla stessa ora, sempre.
Io scoprirò il prezzo della felicità perché non vedrò l'ora che tu arrivi.
Se invece vieni quando vuoi, io non potrò mai preparare il cuore. Ci vogliono
i riti.
P.P.- Che cos'è un rito?
Vol.- Un'altra cosa dimenticata. Te lo spiego con un esempio: prima della caccia, i
cacciatori, il giovedì, ballano con le ragazze. Questo per me è un giorno
meraviglioso, posso arrivare fino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un
giorno qualsiasi, io non mi sentirei mai libero e in vacanza.
P.P.- Va bene, ti addomestico, ma quando dovrò andarmene, tu piangerai.
Vol.- Piangerò, infatti.
P.P.- La colpa è tua che hai voluto essere addomesticata. Io non volevo farti del male.
Vol.- E' vero; sarò molto triste.
P.P.- E allora che ci guadagni?
Vol.- Ci guadagno il colore del grano. Vai a rivedere le rose, capirai che la tua è
unica al mondo. Quando tornerai ti regalerò un segreto.
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CANZONE: LA VOLPE
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DIAP. ROSAIO
NARRATORE: E il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose e capì che
eranodiverse dalla sua rosa , che era unica perché l'aveva curata, innaffiata,
liberata dai bruchi ( tranne quelli che servono a far nascere le farfalle,
l'aveva consolata, l'aveva ascoltata… era la sua rosa.
P.P.- Addio.
Vol.- Addio. Ecco il mio segreto. Si vede bene solo con il cuore. L'essenziale è
invisibile agli occhi.
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P.P.- (Ripete per ricordare) L'essenziale è invisibile agli occhi.
Vol.- E' il tempo che tu hai perduto a curare la rosa che l'ha fatta diventare
importante. Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi
dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato.
Sei responsabile della tua rosa.
P.P.- Sono responsabile della mia rosa.
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CONTROLLORE
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NARRATORE: Sulla terra conobbe anche un controllore. Questo signore faceva uno
strano lavoro: smistava i viaggiatori di cui non conosceva niente, né dove andassero,
né cosa facessero.
CANZONE : IL CONTROLLORE
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MERCANTE DI PILLOLE
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NARRATORE: Sempre sulla terra, incontrò un originale mercante: vendeva pillole
che calmavano la sete per far risparmiare tempo: addirittura 53 minuti!
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CANZONE: IL MERCANTE DI PILLOLE
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P.P.- Io se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio verso una fontana.
NARRATORE: Il racconto era finito:
L'aviatore aveva ascoltato la storia del mercante bevendo l'ultima goccia della sua
provvista d'acqua.
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Av.- Graziosi i tuoi ricordi- Ma io non ho ancora riparato il mio aeroplano- Sarei
felice di camminare verso una fontana. Non ho più niente da bere.
P.P.- il mio amico volpe mi disse………..
Av.- Caro il mio ometto non ti rendi conto che moriremo di sete ?
P.P.- Io sono molto contento di avere avuto un amico.
Av.- (tra sé) Non capisce il pericolo, non ha mai fame, non ha mai sete. Gli basta un
po’ di sole.
P.P.- Anch'io ho sete ….cerchiamo un pozzo.
Av.- E' assurdo cercare un pozzo nel deserto. Sta scendendo la notte, ho la febbre,
vedo le stelle offuscate. Afferro a malapena le parole.
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Hai sete anche tu ?
P.P.- Un po’ d'acqua può far bene al cuore. Il deserto è bello perché nasconde un
pozzo da qualche parte.
Av.- Voglio dirti una cosa: quello che fa la bellezza delle stelle, o del deserto è
invisibile
P.P.- Sono contento che tu sia d'accordo con la mia volpe.
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NARRATORE:
Il Piccolo Principe cominciava ad addormentarsi. L'aviatore lo sorresse e si rimise in
cammino ;gli sembrava non ci fosse niente di più fragile sulla terra.
Camminando scoprì il pozzo era il levar del sole. Il pozzo non somigliava ai pozzi
sahariani, che sono semplici buchi scavati nella sabbia. Questo assomigliava a un
pozzo di villaggio. Ma non c'era alcun villaggio intorno. Gli sembrava di sognare.
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Av.- E' strano è tutto pronto: la carrucola, il secchio, la corda.
(tira la corda)
P.P.- Senti. Noi svegliamo questo pozzo e lui canta.
(tenta di prendere il secchio)
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Av.- Lasciami fare. E' troppo pesante per te.
P.P.- Ho sete di quest'acqua. Dammi da bere.
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NARRATORE:
Il Piccolo Principe bevve. Con gli occhi chiusi.
Quell'acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle,
dal canto della carrucola, dallo sforzo delle sue braccia. Faceva bene al cuore come
un dono.
----------------------------------------P.P.- Da te gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello
che cercano perchè gli occhi sono ciechi, bisogna cercare col cuore.
Av.- Ho bevuto. Sono felice ma tanto triste.
P.P.- Devi mantenere la promessa. una museruola per la mia pecora.
(L'aviatore disegna la museruola, gliela consegna).
Av.- Hai dei progetti che ignoro.
P.P. Domani sarà l'anniversario della mia caduta sula terra. Ero caduto qui vicino.
Ora devi ritornare al tuo motore. Ti aspetto qui. Domani.
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CANZONE: L'ACQUA
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(Sta parlando)
P.P.- Non te ne ricordi più ?
Si, si proprio questo è il giorno, ma non è qui il luogo.
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(ARRIVA L'AVIATORE- Ascolta senza capire)
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P.P.- Hai del buon veleno ? Sei sicuro di non farmi soffrire troppo tempo ? Ora
vattene !
Av.- Cos'è questa storia ? Parli con i serpenti ?
P.P.- Sono contento che tu abbia trovato quello che mancava al tuo motore. Puoi
tornare a casa. La mia stella sarà proprio sopra al luogo dove sono caduto.
Av.- Ma è un brutto sogno. non è vera la storia del serpente, dell'appuntamento e
della stella!?
P.P.- Quello che è importante, non si vede, è come per il fiore. Se tu vuoi bene a un
fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. tutte le stelle sono
fiorite. E' come per l'acqua. Bere, era come una musica. Era buona.
Av.- Certo.
P.P.- Guarderai le stelle, la notte. L mia stella sarà per te una delle stelle. Allora ti
piacerà guardarle tutte e tutte saranno tue amiche.
Voglio farti un regalo.
(RIDE)
Av.- Mi piace questo riso.
P.P.- Questo sarà il mio regalo. Mucchi di sonagli che sanno ridere. Quando, di notte,
guarderai le stelle, io abiterò in una di esse, riderò. E sarà come se tutte le stelle
ridessero.Tu solo avrai delle stelle che sanno ridere. Questa notte non venire.
Sarà come se morissi, ma non sarà vero.
(Si siede, ha paura)
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---------------------L'aviatore non riusciva a parlare, non riusciva a muoversi. Non ci fu che un guizzo
giallo vicino alla caviglia dl piccolo principe che rimase immobile. Non gridò. Cadde
dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia.
(ULTIMA DIAPOSITIVA).
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Guardate attentamente questo paesaggio per essere sicuri di riconoscerlo se un giorno
farete un viaggio in Africa nel deserto. E se vi capita di passare di là, vi supplico, non
vi affrettate, fermatevi un momento sotto le stelle.
E se allora un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde
quando lo si interroga, voi indovinate certo chi è. Ebbene siate gentili. Non lasciatemi
così triste. Scrivetemi subito che è tornato.
CANZONE: I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA
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PERSONAGGI
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Il Piccolo principe
Il fiore
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L'aviatore
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Il re
L'uomo d'affari
Il geografo
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Il mercante di pillole
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Il controllore
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La volpe
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Il serpente
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Il lampionaio
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L'ubriacone
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Il vanitoso
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