interview de Pietro Scarnera

ANGOULÊME
FESTIVAL
BANDE DESSINÉE
interview de Pietro Scarnera
auteur lauréat du FAUVE D’ANGOULême - Prix Révélation 2016
Intervista a Pietro Scarnera, l’autore del libro a fumetti Prix Révélation al Festival d’Angoulême 2016 « Una stella
tranquilla »
«Una stella tranquilla, ritratto sentimentale di Primo Levi» ha vinto il Premio Rivelazione al 43e Festival de la BD
d’Angoulême. Intervista all’autore Pietro Scarnera.
Pietro Scarnera ha realizzato due fumetti sorprendenti che sono stati pubblicati in Italia e in Francia, Giornale di un
addio e Una stella tranquilla. Quest’ultimo, Premio Rivelazione 2016 del Festival d’Angoulême, porta il lettore alla
riscoperta dell’opera completa di Primo Levi, in quanto scrittore di romanzi, saggi, storie di fantascienza, articoli,
poesie... un autore che ha avuto la capacità di costruire “un’opera letteraria fruibile a tutti. E di riuscire a farlo con
un’estrema delicatezza, spesso con ironia, e sempre con chiarezza, col desiderio di parlare a un pubblico il più
ampio possibile”.
Una stella tranquilla è una biografia di Primo Levi che tocca alcuni aspetti inediti della vita di uno dei più conosciuti
testimoni dell’Olocausto. E’ una testimonianza, un vero “ritratto sentimentale”, un omaggio a un uomo che lei
sente vicino - quasi come la figura di un nonno - anche perché avete vissuto entrambi a Torino. Cosa l’ha spinta a
raccontare la storia da questo punto di vista ?
Pietro Scarnera : Ci sono diversi motivi che mi hanno spinto a realizzare Una stella tranquilla. Il primo, naturalmente,
è che Primo Levi è uno dei miei scrittori preferiti. Solo che l’ho scoperto piuttosto tardi : come tutti avevo letto Se
questo è un uomo a scuola, ma era rimasto lì sullo scaffale come succede a tante letture scolastiche. Anni dopo l’ho
ripreso in mano, l’ho riletto e poi ho letto tutti i libri di Levi, comprese le interviste. Così ho scoperto uno scrittore
molto più complesso di quello che credevo di conoscere : Levi ha scritto romanzi, saggi, racconti di fantascienza,
articoli, poesie… quindi il primo impulso per il mio lavoro è stato quello di far scoprire ad altri lo scrittore che avevo
scoperto io.
Naturalmente una lettura così approfondita di Primo Levi mi ha fatto sentire chiamato in causa, anche perché nelle
parole di Levi c’è sempre un richiamo ai giovani, perché raccolgano la testimonianza e provino a portarla avanti.
Quindi il secondo motivo è morale. Poi ci sono alcuni motivi minori : penso che la storia di come Levi è diventato
uno scrittore sia una bella storia da raccontare, e poi il volto di Primo Levi è interessante da disegnare.
Ne saprà molto su Primo Levi oggi, cosa l’ha colpita di più di quest’uomo ? Com’è stato vivere con le sue parole, i
suoi libri e la sua storia per tanti mesi - almeno durante tutta la realizzazione dell’album ?
P.Scarnera : In realtà ora conosco molto bene l’opera di Primo Levi, mentre la sua vita privata, il suo carattere, ad
esempio - cose di cui non mi sono occupato più di tanto - rimangono per me abbastanza nascoste. Quello che più
mi ha colpito perciò è la sua abilità di narratore, in particolare la capacità di prendere ciò che c’era di rilevante
nelle sue esperienze individuali (non solo come testimone del lager, ma anche come chimico) e di trasformarlo in
un’opera letteraria fruibile a tutti. E di riuscire a farlo con un’estrema delicatezza, spesso con ironia, e sempre con
chiarezza, col desiderio di parlare a un pubblico il più ampio possibile.
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Per quanto riguarda l’approccio grafico, lei ha affermato di aver trovato la chiave per disegnare Una stella tranquilla
dopo un centinaio di pagine. Cos’è cambiato in quel momento ? Quali sono stati i passaggi che ha trovato più
complicati o quelli più piacevoli ?
P.Scarnera : Ah ! Immagino che sia stata una questione di esercizio ! Ovviamente ora ridisegnerei il libro da capo,
ma a un certo punto bisogna sapersi fermare. I passaggi più piacevoli sono stati quelli in cui avevo dei riferimenti
visivi (le poesie di Levi, soprattutto, o i dipinti di Zoran Music) da trasformare e usare nella forma fumetto. I passaggi
più complicati sono stati quelli in cui la documentazione era pochissima: ad esempio disegnare Primo Levi giovane,
negli anni ’40, è stato complicato perché ci sono pochissime foto. In generale avere delle immagini di riferimento
era per me molto rassicurante, perché non volevo inventare ma mostrare anche nel disegno e nella costruzione
della tavola che dietro c’era un grosso lavoro di documentazione.
E’ affascinato dal fumetto di realtà ? Quali sono gli autori o le opere da cui ha tratto ispirazione per la scrittura di
questo album ?
P.Scarnera : Il fumetto di realtà mi piace, ma non a tutti i costi. Diciamo che l’importante è che un fumetto abbia
qualcosa da dire, o meglio una storia da raccontare. Per Una stella tranquilla naturalmente il punto di riferimento
costante è stato Maus di Art Spiegelman, anche se io ho lavorato in una direzione molto diversa. In generale è stato
molto utile vedere come hanno lavorato altri fumettisti che conosco personalmente. Per esempio l’idea di usare due
ragazzi che viaggiano per ricostruire una vicenda passata è presa a prestito da Palacinche di Alessandro Tota e
Caterina Sansone, mentre dopo aver letto il fumetto di Silvia Rocchi sulla poetessa Alda Merini ho capito che dovevo
togliere molte cose che avevo scritto io e lasciare più spazio alle parole di Levi.
Qual è stata la sua reazione dopo l’annuncio del Fauve Prix Révélation al Festival d’Angoulême ? Ha avuto dei
riscontri da parte dei lettori francesi riguardo i suoi album ?
P.Scarnera : Se riguardo adesso le foto della premiazione mi sembra di avere un’aria tra il terrorizzato e l’incredulo!
So che il libro è stato ristampato da Rackham… spero che venga letto, non tanto per me, ma perché parla di cose
importanti, che sono poi quelle di cui parlava Primo Levi. Intanto io comincio a prendere lezioni di francese.
Quali sono i suoi progetti attuali e futuri ?
P.Scarnera : Sto lentamente lavorando a un nuovo libro, in cui vorrei per la prima volta fare della fiction e trattare
una vicenda più leggera (anche se per me importante). Da un anno mi occupo della redazione di Graphic News
(graphic-news.com), un progetto che ha l’obiettivo di sperimentare sia cosa si può fare mescolando giornalismo e
fumetto, sia le potenzialità del fumetto digitale. Pubblichiamo più o meno una storia a settimana e lavoriamo con
tanti autori diversi: ormai sono una trentina, e dovremmo presto riuscire a lavorare anche con autori fuori dall’Italia.
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Festival international de la bande dessinée - 71, rue Hergé, 16000 Angoulême, France
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