COMUNE DI POTENZA Unità di Direzione “ Ambiente Energia Qualità Urbana” OGGETTO: Denominazione delle strade a servizio dei nuclei e delle contrade nella zona a Nord-Est dell’abitato di Potenza. 1. PREMESSA La toponomastica della zona rurale di Potenza si presenta, in generale, alquanto carente: a fronte di un consistente sviluppo residenziale che, a partire dagli anni ’60 -’70, ha interessato gran parte delle aree peri-urbane e agricole, permane ancor oggi in tutto il territorio circostante la città la originaria situazione toponomastica, essenzialmente legata ai nomi della antiche contrade. Risiedono in zona agricola circa il 15% degli abitanti di Potenza, eppure per tale consistente fascia di popolazione non sono garantite tuttora le condizioni minime di riconoscibilità e di identificazione toponomastica. Ad una simile situazione l’Ufficio Toponomastica, che dal aprile 2006 è stato riattestato all’Unità di Direzione Ambiente-Energia-Qualità Urbana, intende porre rimedio, procedendo con gradualità, e secondo le priorità segnalate dall’Ufficio Anagrafe, alla denominazione della strade principali che attraversano l’agro rurale. Si tratta di una iniziativa che presenta molteplici difficoltà, sia per l’estensione delle strade esterne all’abitato (circa 200 Km), sia per la intricata struttura del reticolo viario, che rende poco agevole l’individuazione di una chiara gerarchia stradale. Non meno complessa, inoltre, è la lettura critica delle denominazioni preesistenti in zona rurale e delle tradizioni locali che la toponomastica è tenuta a confermare e valorizzare. La materia, infatti è disciplinata, oltre che dalle leggi vigenti a livello nazionale, anche da uno specifico Regolamento della Toponomastica Urbana (RTU) approvato con Delibera C. C. n° 44 del 27.04.2005. Il citato RTU fa espressamente obbligo di privilegiare nella attribuzione dei nuovi toponimi, anzitutto i nomi risultanti da documenti catastali, ricerche storicoarchivistiche, tradizioni orali e denominazioni sorte spontaneamente e consolidatesi nella memoria collettiva. In breve, il RTU richiede di utilizzare la toponomastica non solo come uno strumento di facilitazione dell’accesso ai luoghi della città, ma anche come fattore che diventi portatore delle memorie dei principali passaggi della storia della nostra comunità e della conformazione del paesaggio urbano e rurale. Anche per questo motivo, dunque, il lavoro svolto dall’Ufficio risulta particolarmente complesso, essendo necessario valorizzare la toponomastica rurale come un elemento capace di concorrere efficacemente al recupero di testimonianze significative dell’articolazione del territorio e delle sue stratificazioni storiche, antropologiche e urbanistiche, finora poco note. 2. LE CINQUE MACROZONE RURALI Allo scopo di procedere in maniera, per quanto possibile, ordinata e razionale, si è diviso l’agro rurale in 5 macrozone, ognuna delimitata dai principali assi infrastrutturali per la mobilità; tali assi formano, infatti, sul territorio comunale precisi e profondi segni, che costituiscono vere e proprie demarcazioni tra ognuna delle macrozone. Ognuna delle macrozone così individuate potrà, così, essere oggetto di specifiche analisi da cui scaturiranno le proposte per nuove denominazioni toponomastiche, tali da favorire la riconoscibilità dei luoghi e la loro accessibilità. Le macrozone individuate sono le seguenti: I) Zona a Nord-Est dell’abitato: delimitata dalla S.S. 407 (Basentana); dalla S.S. di collegamento tra Potenza - Melfi - Candela, fino alla località Tiera di Avigliano; dalla nuova strada di raccordo tra la località Tiera di Avigliano e Piani del Mattino e dai confini a Ovest del Comune. Tra le principali contrade presenti nella zona si rilevano :S. Antonio La Macchia, Costa della Gaveta, Tiera di Vaglio, Tiera Tufaroli, Piani del Mattino, Cavalieri, Cugno delle Brecce, ecc. Zona a Nord dell’abitato: delimitato dalla S.S. di collegamento tra II) Potenza - Melfi - Candela, fino alla svincolo di Tiera di Avigliano e, di qui, dalla linea ferrata fino alla località Lavangone; nonché dai confini a Nord del Comune. Tra le principali contrade presenti nella zona si rilevano: Demanio S. Gerardo, S. Nicola, Macchia Capraia, Lavangone, ecc. Zona a Nord-Ovest dell’abitato: delimitata dalla strada di raccordo tra III) località Tiera di Avigliano e Piani del Mattino; la strada ferrata tra Tiera di Avigliano e Lavangone; la Strada Provinciale di collegamento tra Potenza - Giuliano - Avigliano; dai confini a Nord del Comune. Tra le principali contrade presenti nella zona si rilevano: Botte, Torretta, Piani di Zucchero, Stompagno, Macchia Maligna, S. Luca Scafarelli, Capoiazzo, Canaletto, ecc. IV) Zona a Ovest dell’abitato: delimitata superiormente dalla Strada Provinciale n. 30 di collegamento tra Potenza - Giuliano - Avigliano; a livello inferiore della S.S. 407 (Basentana); a ovest dai confini del Comune. Tra le principali contrade presenti nella zona si rilevano: Montocchio, Montocchino, Macchia Marconi, Serra, Cerreta, Trinità Sicilia, Cortese, Gallitello, Dragonara, Giarrossa Falcinelli, Giarrossa Ravizzone, ecc. V) Zona a Sud dell’abitato: delimitata dalla S.S. 407 (Basentana) e dai confini a Sud del Comune. Tra le principali contrade presenti nella zona si rilevano: S. Luca Branca, Varco d’Izzo, Vallone Calabrese, Forte Pallareta, Caira, Montegrosso, Cozzale, Aria Silvana, Cugno del Finocchio, Marrucaro, Pian Cardillo, Rossellino, Poggio Cavallo, Faloppa, Bandito, Serra Ciciniello, Centomani Tora, ecc. 3. LA ZONA RURALE A NORD-EST DELLA CITTA’ Tra le zone peri-urbane più densamente abitate risulta certamente il versante a Nord-Est della città; si tratta dell’ampio territorio che comprende numerose contrade rurali, di cui quelle maggiori sono note come: - S. Antonio La Macchia; - Piani del Mattino; - Costa della Gaveta; - Tiera Tufaroli; - Masseria Romaniello; La denominazione prevalente, che oggi si riscontra nella parte di tale macrozona esposta verso mezzogiorno, è quella di Costa della Gaveta. Il toponimo di Costa della Gaveta ricomprende, infatti, tutto il territorio che si estende dalla strada che si innesta sulla S.S. n. 7 (Via Appia) in località Betlemme, a lato dell’attuale Caserma dei Vigili del Fuoco, e sale fino al serbatoio idrico di Masseria Romaniello; tale toponimo trova quindi come limite inferiore l’attuale strada Basentana, mentre, nella parte superiore, esso gradualmente sfuma in quello di Piani del Mattino. L’altopiano di Piani del Mattino funge da cerniera tra il versante di Costa della Gaveta a quello opposto coincidente con le contrade di Tiera Tufaroli e Cugno delle Brecce; in tale territorio l’agglomerato rurale più consistente è il nucleo di Cavalieri. L’attuale toponomastica della zona risulta estremamente generica, creando molteplici difficoltà ai residenti e notevoli problemi di accesso agli addetti ai servizi pubblici essenziali, quali gli operatori sanitari, gli addetti al servizio postale, ecc. Ma vi è di più: la semplificazione operata all’interno del versante verso mezzogiorno con l’unico o prevalente toponimo di contrada Costa della Gaveta, non dà ragione della varietà di nomi stratificatisi nel corso del tempo e della ricchezza di richiami storico-geografici che il territorio suggerisce con abbondanza di suggestive memorie. Dalla analisi, dunque, dell’antica cartografia catastale, che costituisce uno scrigno prezioso di appunti per la lettura e la comprensione del nostro territorio rurale, si sono fatti discendere una serie di valutazioni che formano la base della presente proposta. 4. LA PROPOSTA DI NUOVE DENOMINAZIONI NELLA MACROZONA NORD-EST A) La strada individuata come asse più importante a servizio della zona è quella che parte dalla S.S. N° 7 (Via Appia) in località Betlemme, all’altezza della Caserma dei Vigili del Fuoco, e si inerpica verso i Piani del Mattino. Tale strada ricalca, nella sua parte iniziale, il tracciato dell’antica vicinale detta “Strada delle Mattine” o “della Mattina”. Il significato di tale denominazione, come è facilmente intuibile, è da ricercarsi nella circostanza che la strada conduceva alla località detta Piani del Mattino, toponimo diffuso in molte altre realtà del Mezzogiorno d’Italia, indicante terreni alti ed esposti da oriente a mezzogiorno, come viene ricordato nello studio di Vincenzo Perretti “Toponomastica storica di Basilicata” (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002). In considerazione dell’opportunità di valorizzare l’antico toponimo riscontrato, si propone di denominare questa strada “Via delle Mattine”. B) A monte dell’asse di cui al precedente punto A, nasce una strada che va ad innestarsi su via Poggio delle Macine (punto D). Non essendosi rilevati particolari memorie storiche o indizi catastali si propone di denominare il tratto di strada “Via dell’Agrifoglio”, uno degli arbusti più comuni e diffusi nelle nostre zone rurali, che conviene richiamare e valorizzare. C) Dalla strada di cui al punto A si diparte, sul lato sinistro, (a circa Km. 1,1 dall’origine) un altro tracciato che ha inizio con il ponte che supera il vallone S. Antonio La Macchia e sale verso nord con andamento all’incirca parallelo al vallone stesso. Questa nuova strada, in gran parte ancora da sistemare, serve già numerose costruzioni sorte di recente e termina con un tratto sterrato. Si propone di identificare questo asse con il nome di “Via Ponte S. Antonio”, trattandosi della forma più immediata per agevolarne la percezione e, nel contempo, richiamare il vallone che dà il nome alla contrada. D) Poco più avanti (ovvero a Km 1,3 a partire dall’origine della strada descritta al punto A) , si svolge, con andamento alquanto tortuoso, l’asse di accesso al nucleo di Masseria Romaniello e al vicino serbatoio di acqua potabile proveniente dalla Diga della Camastra. Il nome dell’antica vicinale, riportato anche nel citato studio di Vincenzo Perretti, è da ricondurre alla presenza di mulini ove si macinava il grano. In considerazione dell’opportunità di valorizzare l’antico toponimo riscontrato, si propone di denominare questa strada “Via Poggio delle Macine”, anche allo scopo di scongiurare definitivamente l’attuale confusione con il generico toponimo di Costa della Gaveta. E) Poco più a monte (ovvero a Km. 1,7 rispetto all’origine della strada descritta al punto A) , nasce un’asse che conduce verso il punto trigonometrico detto di Monte Plinio. Tale strada, che costeggiava una antica fontana, viene identificata catastalmente come strada vicinale “Ceciliana” o “Cecilana”. Il citato studio del Perretti fa risalire questo nome all’antroponimo “sicilianum” o “cicilianum”, ma evidenzia anche il possibile richiamo al nome femminile di Cecilia (o Cilla) molto ricorrente a Potenza nei secoli XVI - XVII. Anche questo antico toponimo, pur nell’incertezza del suo esatto significato, è meritevole di valorizzazione, per cui si propone di denominare il tratto in questione “Via Fonte Ceciliana”, facendo così espresso riferimento all’omonima fontana che essa costeggiava. F) Poco più a monte (ovvero a Km. 2,2 rispetto all’origine della strada descritta al punto A) nasce un’asse che puntando a destra conduce verso i Piani del Mattino, lambendo l’area già destinata a pista aeroportuale. Si propone di denominare la strada “Via Fonte della Spina” per richiamare uno dei toponimi riportati nel citato testo Perretti il quale richiama la presenza in zona di una fontana . G) Per la strada che partendo da via Appia termina con via dell’Agrifoglio (vedi punto B) non essendosi rilevati particolari memorie storiche o indizi catastali, si propone la denominazione “Via del Rosmarino”, essendo il rosmarino uno degli arbusti sempre presente nelle nostre zone rurali. H) La strada di servizio che si svolge parallela, sul lato sinistro della Basentana, viene ormai identificata come “complanare”; essa smaltisce il traffico locale diretto verso la contrada di Costa della Gaveta e di contrada Tiera Tufaroli. È necessario anzitutto operare una netta distinzione tra la complanare sinistra della S.S. Basentana e la sua parallela che si sviluppa sul lato opposto, in località Varco d’Izzo. Il toponimo più adatto per tale asse è quello di “Via Complanare Tufaroli” allo scopo di richiamare sia la nuova funzione da essa svolta, che il nome dell’antica famiglia che qui aveva i suoi possedimenti rurali. I) Per il tratto di strada che va da via Complanare Tufaroli a via Costa della Gaveta, non essendosi rilevati particolari memorie storiche o indizi catastali, si propone di denominarlo “Via della Lavanda”, al fine di richiamare e valorizzare questo arbusto profumato molto presente nelle nostre zone rurali. L) Lungo la Via Appia (S.S. n. 7), poco più avanti rispetto all’innesto della strada descritta al precedente punto I), ha origine un’altra strada rurale che serve la parte caratterizzata dall’abitato più consistente, propriamente detto di Costa della Gaveta; essa si sviluppa per circa Km. 2,8 tagliando longitudinalmente tutta la contrada. A proposito di questo toponimo, il citato studio del Perretti ricorda che il nome Gaveta o Gauta (come i similari Gavitone, Gavitura, ecc.) richiami il contenitore scavato nel legno (o il pilaccio in pietra) utilizzato per abbeverare gli animali. Si ritiene indispensabile, anche in questo caso, valorizzare il nome dell’antica contrada rurale (toponimo del resto molto ben consolidato nella memoria collettiva dei cittadini, pur se impropriamente esteso a un territorio molto più vasto) per cui si propone che la strada considerata assuma il nome di “Via Costa della Gaveta”. M) La terza traversa compresa tra la Complanare di cui al punto H) e la strada di cui al punto L), si svolge nei pressi del vallone detto “degli svarioni” (probabilmente dal termine “sgarrone” che significava luogo molto scosceso e impervio). Il toponimo della strada può, tuttavia, far riferimento in maniera più suggestiva al cosiddetto “Cugno del Gelso”, richiamando la località ove sorgeva la preesistente, vicina Masseria Biscotti, che veniva appunto chiamata “Masseria San Cona - Cugno del Gelso”. Il nome di questa traversa può quindi a buon diritto essere “Via dei Gelsi” richiamando peraltro uno dei frutti spontanei più diffusi e amati nella nostra campagna. N) La quarta traversa compresa tra la Complanare di cui al punto H) e la strada di cui al punto L), si svolge anch’essa nei pressi del vallone detto degli Sgarioni. Il nome di questa traversa può far riferimento all’abbondante presenza nell’agro rurale potentino dei cespugli di more, chiamando la strada appunto “Via delle More”. O) Dalla strada complanare di cui al punto H), in parte coincidente con la S.S. n. 7, salgono verso l’asse di cui al punto L) alcune traverse già densamente edificate. La traversa posta più a Nord si svolge nei pressi di una depressione chiamata Vallone San Cona, probabilmente deformazione del nome di San Cono. Si propone di denominare la strada in esame “Via San Cona” per richiamare l’antico toponimo che fa riferimento, probabilmente, al culto di un santo più noto nella zona del Vallo di Diano. P) Dall’incrocio tra le attuali Via Giovanni XXIII e Via di Parco S. Antonio, una ripida strada sale verso nord e conduce sul versante destro del vallone di S. Antonio; tale strada coincide in gran parte con l’antica vicinale detta di Donnadezio. Secondo il citato studio del Perretti “Toponomastica storica di Basilicata” (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002) questo nome potrebbe derivare dalle proprietà di un Canonico della Chiesa di S. Gerardo (Adezio o Dezio). Anche in questo caso pare utile e suggestivo richiamare il toponimo catastale e chiamare questa strada “Via Donnadezio”. Q) La strada che in gran parte coincide con l’antica strada comunale “da Botte a Betlemme” la quale nasce dall’incrocio di via Giorgio La Pira con via Cavalieri di Malta e scende fino ad immettersi su via Donnadezio, prenderà il nome di “Via della Massara”. Di tale toponimo, infatti, esiste traccia catastale, come rilevato dallo studio del Perretti “Toponomastica storica di Basilicata” (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002). R) A monte della contrada di Costa della Gaveta sussiste un vasto pianoro che viene identificato come contrada Piani del Mattino, a motivo della sua conformazione di elevato altopiano posto a Est di Potenza. Questa contrada è attraversata da una strada che porta da Macchia Romana (partendo dall’ incrocio con l’attuale Via Giorgio La Pira) al nucleo rurale di Cavalieri, ove sorgeva una masseria di proprietà del Sovrano Ordine Militare di Malta, detto anche dei Cavalieri di Malta. La presenza nella nostra città della Congregazione del Sovrano Ordine Militare di Malta (che aveva dato origine all’Ospedale di San Giovanni di Dio, ubicato nei pressi dell’omonima porta San Giovanni) merita di essere ricordata chiamando, appunto “Via Cavalieri di Malta” la strada che da Macchia Romana conduce al nucleo rurale di Cavalieri. S) L’abitato del nucleo di Cavalieri si svolge intorno ad una ampia corte comune, che viene opportunamente richiamata nel toponimo proposto “Corte dei Cavalieri”. Circa la menzione del nome “Cavalieri” si fa riferimento all’antico ordine monastico che possedeva questa zona (Per le relative motivazioni si richiama quanto riportato all’interno del punto R). T) Completa il novero delle principali strade dell’area rurale in oggetto, identificata come macrozona Nord-Est, quella che partendo dalla S.S. n. 93 attraversa la attuale Contrada di Cugno delle Brecce, la quale conduce da valle verso il nucleo di Cavalieri. Il toponimo, citato fin dal secolo XVI° negli atti notarili della città, come risulta dal più volte citato studio di Vincenzo Perretti, identificava una proprietà del Capitolo di S. Gerardo ubicata presso l’omonimo Poggio della Brecce. Probabilmente questo toponimo indica la natura scistosa, incoerente o friabile, del terreno circostante. Si propone pertanto di richiamare l’antico toponimo e denominare “Via delle Brecce” il tratto di strada che collega la S.S. n. 93 con il nucleo di Cavalieri. U) La strada che si diparte dall’ultimo tratto di via Cavalieri di Malta e conduce verso nord fino alla valle del torrente Tiera attraversando il nucleo di masseria Colucci si propone di denominarla “Via Fontana del Cerro”. Il toponimo richiama la “Posta Fontana Cerro” riportata nella stessa zona dall’edizione IGM 1871 (F. 187 – Avigliano) indicante un luogo riparato dai venti, per la sosta e l’abbeveraggio delle greggi in transito (vedi “Toponomastica storica di Basilicata” Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002). V) Il toponimo proposto per la strada che si innesta dalla via Cavalieri di Malta ( punto R) e si sviluppa fino a raggiungere via delle Brecce ( punto T) nei pressi dell’abitato di Cavalieri è “Via Rivisco”. Il toponimo richiama il nome della contrada caratterizzata dal cozzo Rivisco e delimitata verso ovest dal torrente omonimo Revisco, come è ricordato nello studio “Toponomastica antica di Basilicata” di Vincenzo Perretti (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002) è il nome di un antico Casale di Potenza , distrutto dagli Angioini nella repressione della rivolta ghibellina del 1268. La strada che parte a circa 250 metri dall’incrocio con Via Giorgio La Pira e Z) scende verso valle attraversando Via Giovanni XXIII e poi porta verso Via S. Caterina, si propone di denominarla “Via Baragiano”. La strada è già individuata catastalmente con l’antico termine “Baragiano”; tale termine toponomastico che si ritrova anche in altri comuni della Provincia significa “luogo ove si paga il pedaggio”, come è ricordato da Vincenzo Perretti nello studio “Toponomastica Storica di Basilicata” (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002) 5. CONCLUSIONI E PROPOSTE - A seguito di attenta lettura del territorio rurale a Nord-Est di Potenza; - Considerata la gerarchia delle strade che attraversano la zona; - Verificata la preesistenza di antichi toponimi meritevoli di valorizzazione; - Vista la L. 1188/1927; - Visto il RTU approvato con Del. C.C. N° 45/2005; - Vista la cartografia catastale detta della Milizia Forestale (anno 1923); - Visto lo studio “Toponomastica Storica di Basilicata” di Vincenzo Perretti (Edizioni del Consiglio Regionale di Basilicata - Nuova Serie - Anno 2002) SI PROPONE 1) di denominare le strade rurali della zona a Nord-Est dell’abitato di Potenza come di seguito evidenziato: A. Via delle Mattine, la strada che dall’origine di Via Appia, all’altezza della Caserma dei Vigili del Fuoco, conduce ai Piani del Mattino; B. Via dell’Agrifoglio, la strada che da via delle Mattine va ad innestarsi su via Poggio delle Macine; C. Via Ponte S. Antonio, la strada che, innestandosi sull’ asse di cui al punto A), a circa Km. 1,1 dall’origine, sale verso nord fino ad incrociare via Cavalieri di Malta; D. Via Poggio delle Macine, la strada che, innestandosi sull’ asse di cui al punto A) a circa Km. 1,3 conduce alle case di Masserie Romaniello e al serbatoio idrico della Diga della Calastra, terminando sempre in via delle Mattine; E. Via Fonte Ceciliana, la strada che innestandosi sull’ asse di cui al punto A) a circa Km. 1,7 dall’origine, conduce nella parte a monte del serbatoio idrico, terminando su via Poggio delle Macine ; F. Via Fonte della Spina, la strada che ha origine a destra dell’asse di cui al punto A) a circa km 2,2 dall’origine e conduce alla zona della pista aeroportuale di Pian del Mattino, innestandosi su via Cavalieri di Malta; G. Via del Rosmarino, la strada che da via Appia, poco avanti della caserma dei VV.FF, conduce a via dell’Agrifoglio; H. Via Complanare Tufaroli, la strada che si svolge parallelamente alla S.S. Basentana, dalla località Betlemme fino alla parte inferiore della contrada Tiera Tufaroli; I. Via della Lavanda, la strada che da via Complanare Tufaroli conduce a via Costa della Gaveta; L. Via Costa della Gaveta, la strada che innestandosi sulla Via Appia, all’altezza dell’innesto con la Basentana, taglia trasversalmente tutta l’omonima contrada, fino al nucleo di Tiera Tufaroli; M. Via dei Gelsi, la strada che, partendo a circa Km. 0,7 dall’origine della complanare di cui al punto H), porta verso l’asse di cui al precedente punto L); N. Via delle More, la strada che, partendo a circa Km. 0,6 dall’origine della complanare di cui al punto H), porta verso l’asse di cui al precedente punto L); O. Via San Cona, la strada che, partendo a circa Km. 3,40 dall’origine della complanare di cui al punto H), conduce all’asse di cui al precedente punto L); P. Via Donnadezio la strada che dall’incrocio tra le attuali Via Giovanni XXIII, Via di Parco S. Antonio sale verso nord e conduce sul versante destro del vallone di S. Antonio (l’ultimo tratto tuttora impraticabile si innesta su via Cavalieri di Malta); Q. Via della Massara, la strada che in gran parte coincide con l’antica strada comunale “da Botte a Betlemme” la quale nasce dall’incrocio di via Giorgio La Pira con via Cavalieri di Malta e scende fino ad immettersi su via Donnadezio; R. Via Cavalieri di Malta, la strada che, dall’incrocio ove sfocia l’attuale Via Giorgio La Pira (zona Macchia Romana) conduce verso il nucleo rurale detto Cavalieri; S. Corte dei Cavalieri, l’aggregato edilizio che si svolge intorno alla corte comune del nucleo di Cavalieri; T. Via delle Brecce, la strada che dalla S.S. 93 conduce, attraverso il nucleo omonimo, fino al nucleo di Cavalieri; U. Via Fontana del Cerro, la strada che dall’innesto con via Cavalieri di Malta conduce verso nord fino alla valle del Torrente Tiera, lambendo il nucleo masseria Colucci; V. Via Rivisco, la strada che innestandosi su via Cavalieri di Malta conduce verso il nucleo di Cavalieri incrociandosi con via delle Brecce; Z. Via Baragiano, la strada che partendo da via della Massara scende verso valle, attraversando Via Giovanni XXIII e conducendo verso Via di S. Caterina. 2) di prendere atto che la manovra toponomastica in epigrafe è graficamente rappresentata all’interno della seguente documentazione, allegata alla presente per formarne parte integrante e sostanziale: Tav. 1 : Proposta toponomastica relativa alla zona rurale Nord-Est; Tav: 2 : Schede descrittive. 3) di dare mandato all’Ufficio Toponomastica, istituito presso l’Unità di Direzione Ambiente-Energia-Qualità Urbana, per l’acquisizione del Decreto Prefettizio di approvazione dei nomi individuati, e per i successivi adempimenti finalizzati all’attribuzione dei numeri civici, nonché per la notifica dei nuovi toponimi a tutti gli uffici, gli Enti, le istituzioni e le aziende a vario titolo interessate. Il Dirigente Giancarlo Grano L’Assessore Sulla presente proposta, in ordine alla regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49, comma 1, del Decreto legislativo 18.4.2000 n. 267 (T.U. Enti Locali), si esprime il seguente parere: ………………………………………………………………………………………………………… Potenza, lì Il Dirigente Giancarlo Grano Sulla presente proposta, in ordine alla regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49, comma 1, del Decreto legislativo 18.4.2000 n. 267 (T.U. Enti Locali), si esprime il seguente parere: ………………………………………………………………………………………………………… Potenza, lì Il Dirigente del servizio finanziario