GALLERIA GALLERIA : n. f. dal latino medievale "galeria" poi dall'italiano "galliera" del Rinascimento. Costruzione che definisce uno spazio più lungo che largo, coperto, che serve come passaggio o come passeggio; è un corpo a sé stante o fa parte di un edificio e può assumere diverse forme. Essa costituisce un elemento di protezione contro le intemperie e il calore del sole, un elemento di collegamento, un luogo di esposizioni o di commerci. E' situata allo stesso livello del terreno, a livello strada o a livello giardino, su un piano o in un sotterraneo. La galleria è un passaggio coperto; non tutti i passaggi coperti sono delle gallerie. Generalmente, le gallerie costituiscono degli spazi di transizione tra spazi: privato/pubblico e interno/esterno dell'edificio. La stoà o portico (1) , nel tempio greco o romano, è una galleria coperta, che forma un corpo avanzato davanti all'entrata principale, a differenza del peristilio (5) che è uno spazio compreso tra il colonnato e i muri dell'edificio, che può essere rettangolare o circolare. Nei templi, il peristilio è riservato alle processioni e alla folla dei fedeli. La galleria, all'interno degli edifici, è usata per servire le stanze di un'abitazione con patio e all'accesso a una bella natatio (grande vasca interna) nelle terme, così come nella città di Bath (2) ; questo principio si ritrova anche nelle gallerie delle basiliche romane descritte da Vitruvio, riservate ai commerci, ai mercati e alla giustizia. Nel Medioevo, il deambulatorio (3) costituisce un elemento del chiostro, per permettere la passeggiata dei monaci in preghiera, come nell'abbaye de Fontevraud, come anche nelle chiese romane e gotiche. "Passaggio coperto che dà verso l'interno (o l'esterno) di una costruzione, situato a livello del terreno, e che serve da comunicazione da un posto a un altro, da circolazione, ai diversi piani di un edificio; è per il suo aspetto monumentale, piuttosto che per essere più o meno largo o più o meno alto, che un passaggio viene chiamato galleria. La denominazione "galleria" richiama l'idea di ambulacro, luogo stretto in rapporto alla sua lunghezza, ma ornato con una certa ricchezza. Si dà anche il nome di galleria ad ogni passaggio di servizio, molto-stretto, ma molto-appariscente e facente parte dell'architettura di un edificio. (...) Noi suddivideremo le gallerie: in gallerie di servizio, quelle che contribuiscono all'ornamento esterno o interno dei monumenti; e in gallerie ambulacri, quelle dei castelli o degli edifici pubblici o privati" Viollet-le-Duc Nel Rinascimento, l'architetto Palladio tratta magnificamente nelle sue ville con patio le "gallerie-loggia" chiamate barchesse - come quelle della villa Serego (4) per creare uno spazio di transizione tra le stanze della villa e il giardino. La "galleria-ponte" dello château de Chenonceau (6) invita alla passeggiata, dal giardino alla Francese al bosco, collegando al coperto due spazi di verde. Nell'epoca classica, a Versailles, la galerie des Glaces (8) di J.H. Mansart, collega in maniera monumentale le ali costruite da Le Vau. Nel 1937, la galleria del Musée d'Art Moderne (Palais de Tokyo) (7) declina, in una nuova espressione plastica, un portico che è una galleria all'aria aperta. Alla fine del XVIII secolo, le gallerie del Palais Royal (9) costruite in legno da Fontaine nel 1786 (distrutte nel 1828), di uso più urbano, favoriscono il commercio e il profitto; si tratta di passaggi molto popolari. Le arcate di pietre del giardino del Palais Royal (10) del 1792 o quelle della rue des Colonnes del 1795, costituiscono begli esempi che si sviluppano anche in parecchie ville della Francia, come a Nantes o ad Autun. L'epoca imperiale vede ritornare le strade ad arcate come la rue de Rivoli che è lottizzata arcata per arcata. L'inizio del XIX secolo e l'epoca haussmaniana vedono comparire strutture a ragnatela di vetro e acciaio, che privilegiano la luce naturale, servendo da gallerie effimere alle esposizioni internazionali come il Crystal Palace (11) ddi Sir Joseph Paxton, del 1851. Numerose gallerie commerciali si sviluppano, sia a Parigi, come la galerie Vivienne (12) del 1823, che a Milano, come la Galleria Vittorio Emanuele II (14) del 1867, o a Mosca, come i Gum (grandi magazzini universali) (15) del 1893, che costituiscono una vasta rete di gallerie che attraggono il pedone. Le gallerie designano anche, per estensione, grandi magazzini come le Gallerie Lafayette (13) del 1912, che Emile Zola adopera come ambiente del romanzo "Au bonheur des Dames". Il XX secolo vede il declino progressivo di queste gallerie, alcune votate alla distruzione o lasciate all'abbandono. Tra il 1930 e il 1980, queste antiche gallerie sono utilizzate come interporto o parcheggio. A partire dagli anni 1970, vi è un vivo riprendersi di queste gallerie; si rinnovano (galerie Vivienne) (12), si ricostruiscono identiche (galerie Colbert) e se ne costruiscono di nuove. A Montréal, una rete di gallerie sotterranee (Ville-Marie di I. M. Pei, del 1970), che offrono tutti i servizi di una metropoli, danno agli abitanti un universo artificiale di qualità, che favoriscono la vita urbana, qualunque sia la stagione. Oggi, grazie alla resistenza e alla leggerezza dei materiali, si innova, si creano nuove str utture e for me architettoniche, come nel caso del Carrousel du Louvre (17), del 1993, progettato da I. M. Pei e M. Macary, e delle Galeries Lafayette a Berlino, del 1996, progettate da J. Nouvel (18) Tutte e due le realizzazioni fanno assegnamento sulla tecnologia del vetro, la luce artificiale e quella naturale; la piramide rovesciata diffonde la luce del cielo nel mondo sotterraneo, mentre Nouvel gioca con i molteplici riflessi proiettati dai doppi coni. E' una architettura scenografica ove il visitatore è al tempo stesso attore e spettatore. Parallelamente, durante gli anni 60, la società di consumo vede lo sviluppo dei centri commerciali che si considerano come i discendenti diretti delle g allerie commerciali. Sfortunatamente, si privilegia troppo spesso il marketing commerciale piuttosto che l'estetica, tranne alcune eccezioni; la "Galleria" negli Stati Uniti (16) e la "Crystal Galleria" in Australia (19), realizzate alla fine del XX secolo, ne sono le prove: l'una che dà vita alla strada all'interno stesso del centro commerciale, e l'altra che si apre su un magnifico panorama * esterno. Le gallerie costituiscono una forma urbana di grande utilità nei centri urbani densi; si tratta oggi di spazi pubblici urbani monumentali che permettono di creare luoghi riservati ai pedoni al riparo dagli inquinamenti e dalle canicole; esse possono essere anche supporto di espressione artistica per una ricerca nei campi dell'illuminazione, dei materiali e degli ornamenti. V. RUE, PORTIQUE, STOA, LOGGIA, PERISTYLE, DEAMBULATOIRE, COLONNADE, PORTIQUE, ARCADE, PASSAGE.