Soft Secrets IT 04-11 Leggere online

GRATIS
18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi
In questa edizione:
Notizie dal mondo
patate, che nascondeva migliaia di piante
di marijuana. I più esperti fra i giornalisti
hanno determinato che fosse di elevata
qualità, probabilmente di genetica Kush.
Secondo i vicini, due giovani coinquilini
di Bin Laden facevano la spesa nel villaggio quotidianamente – molti snack e
innumerevoli bottiglie di coca cola, prova
inconfutabile degli spuntini a briglia sciolta chez Bin Laden. Il Daily Mail ha riportato
che l’erba era stata coltivata dall’anziano
guerriero per alleviare il dolore al rene.
Semitalia:
giustizia è fatta ›› 8
IL COLTELLO DALLA PARTE
DEL MANICO
In questo paese proibizionista dalla morale
pubblica impicciona e dalle libertà individuali
messe sotto scacco da bieche rivalse ideologiche
e legislative, accadono situazioni e si verificano
eventi che meritano di essere discussi. In Italia
l’apparato giudiziario e la forza pubblica svolgono il proprio ruolo con assoluta predominanza
e spesso impunito arbitrio nei confronti del cittadino. Questo è il punto. Il disequilibrio fra
cittadini, agenti e magistrati.
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33
A metà dell’opera
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CANAPISA 2011
E’ stata una stagione movimentata per
l’Osservatorio Antiproibizionista di Pisa e per
Canapisa 2011 perché Giovanardi aveva al solito
deciso di contrastare l’iniziativa rivolgendosi a
Sindaco, Questore e Prefetto: “Mi facciano conoscere se siano state previste misure straordinarie di controllo dell’ordine pubblico, tenuto conto
degli eventuali profili d’illegalità e dei possibili
rischi sanitari”.
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35
Olio Alco–pot
Numero 4 - 2011
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VETRANO VIBRANTE
Il cantastorie del raggae italiano e del ragamuffin fiorentino è tornato con un nuovo
entusiasmante album, Veterano Vibrante. Si
tratta del settimo album, esclusi i singoli,
dell’autore di alcune pietre miliari del reggae italiano: “Non è un miraggio (Roberto
Baggio), “Pupilla”, “Non ci vengo a pisciare” e
“Quanto mi sei piaciuta Firenze”. ››
44
400% DI ERBA IN PIÙ LE FIANDRE PER LA
CANAPA
IN SPAGNA
Secondo i dati più recenti della Guardia
Civil spagnola, la quantità di piante di cannabis sequestrata nel Paese è aumentata
del 425% fra il 2008 e il 2009. L’aumento
è proseguito nel 2010 e nel 2011, ma la
polizia non riesce a tenere il passo e non
ha ancora dati precisi e aggiornati. Il 400%
sembra un dato piuttosto drastico, ma se
lo esprime in peso, si tratta di soli 1.000
chili l’anno. Allo stesso tempo, secondo
la polizia, il consumo di cannabis è incrementato del 30%. Per spiegare tale dato,
la polizia ha fatto riferimento alla crisi economica e all’elevato prezzo della cocaina.
L’annuncio non è stato seguito dall’intenzione manifesta di maggiori controlli. Si
può dire quindi ancora: Viva España.
Quest’anno nel paese fiammingo di Wervik
si coltiva cannabis legalmente. Si parla di
un progetto di prova del Centro Provinciale
per la Ricerca in Agricoltura e Orticoltura,
per cui quattro coltivatori hanno seminato
canapa in 8,5 ettari di terra.
I GIOVANI TEDESCHI
FUMANO MENO
Questo non è certo passato inosservato nelle Fiandre. Uno dei coltivatori che
hanno partecipato al test, Dirk Talpe, è
già stato dichiarato pazzo dai concittadini e teme che ci siano ulteriori fraintendimenti. “La pianta somiglia moltissimo
alla marijuana, quindi in molti vorranno provarla”, spiega Talpe preoccupato.
“Spero solo che non esagerino e che il
mio campo non sia stato svuotato prima
del raccolto”. Per sicurezza, ha messo dei
La cannabis sta perdendo il suo fascino
nei confronti dei tedeschi fra i 12 e i 25
anni. Il Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung ha calcolato che soltanto
il 25% dei giovani in questa fascia d’età ha
provato almeno una volta la cannabis; nel
2004 questo dato è stato del 31%. Un timido 3% apparentemente la fuma oltre dieci
volte l’anno. L’istituto vede un legame con
il consumo di tabacco storicamente basso
fra i giovani. “Fumare è considerato semplicemente out fra i giovani. Come sappiamo, questi giovani non iniziano a fumare
tabacco e quindi non hanno tendenza a
fumare erba”, ha spiegato il portavoce, illustrando la versione tedesca di questo iter.
ANCHE TU, OSAMA?
Fortunatamente ci sono ancora giornalisti
che seguono il proprio intuito, altrimenti
non si sarebbe mai saputo che il leader
di Al Qaeda Bin Laden aveva trascorso
i suoi ultimi giorni sulla terra circondato dall’aroma pregnante della Cannabis
Indica Pakistana. Attorno alla dimora di
Abbottabad, dove Bin Laden si era (apparentemente) nascosto negli ultimi sei
anni, sorgeva una coltivazione di cavoli e
cartelli attorno ai campi che riportano
la scritta seguente: Questa pianta non si
fuma. Se l’esperimento avrà successo, ci
sono buone possibilità che il prossimo
anno un numero maggiore di piante di
canapa compaia nel panorama lussureggiante fiammingo.
INQUIETANTE
ERGASTOLO
Mentre un numero crescente di Stati
americani consente la vendita della marijuana a scopi medici come prodotto da
banco, in altre parti del Paese la lotta alle
droghe è incrementata notevolmente. Di
recente, Cornell Hood II, 35 anni, è stato
condannato all’ergastolo in Louisiana per
detenzione di marijuana. Lo spacciatore
novizio di New Orleans è stato vittima
della regola ‘Alla quarta sei fuori’, secondo cui, se si commette lo stesso reato
quattro volte, la pena sarà tramutata
automaticamente in ergastolo.
UNA BELLA FUMATA,
OBAMA?
Sembra che dare il nome di celebrità alle
varietà d’erba stia diventando un nuovo
trend. Dopo Charlie Sheen e Chuck Norris,
anche il Presidente Obama ha trovato
posto nel panorama del THC: Obama OG,
la discendente più giovane della famosa
famiglia OG Kush in California. Gli appassionati stanno ancora dibattendo sul fatto
che OG stia per Ocean Grown (Coltivata
nell’Oceano) o Original Gangsta (Gangster
Originale). A parte questo, la Obama OG
è una marijuana con un ‘incredibile effetto terapeutico attivo di lunga durata’.
Fortemente consigliata dal centro Toke
of the Town.
Continua a pagina 3
3
NOTIZIARIO ITALIANO
Continua dalla prima pagina
AMERICAN EXPRESS
NON HA SIMPATIA PER
L’ERBA
Apparentemente ad American Express
piace seguire la sua morale e non la Legge.
Secondo gli acquirenti di marijuana a scopo
medico, la carta di credito più famosa del
mondo non può essere usata per acquistare erba a scopi medici. Sebbene la Società
lo neghi, questo messaggio è confermato
da decine di titolari di centri di distribuzione californiani. I pazienti possono tuttavia
usare le carte MasterCard, Discover o VISA
per questo tipo di pagamenti.
ALBERO DI NATALE
SOTTO STEROIDI
Con il ceppo australiano Rainbow Dream,
le sensazioni della cannabis sono cresciute
notevolmente. Il leggendario coltivatore
Gary Von Billen è il creatore della varietà che ottiene più riconoscimenti nelle
competizioni australiane della cannabis dal
2003 a questa parte. Ora anche il resto
del mondo può mettere le mani su un’erba spettacolare. La Rainbow Dream è un
incrocio fra la Jack Flash di Sensi Seeds e
la Carrot di Von Billen, un ceppo di sativa
in vita da ormai 25 anni. La pianta, con
un’altezza compresa fra un metro e quattro
metri, ha un elevato numero di rami laterali
ed è stata chiamata ‘Albero di Natale sotto
steroidi’. “Se non si ottiene almeno un chilo
e mezzo di erba da questa pianta, è meglio
rimettere in discussione le proprie doti di
coltivazione”, dichiara Von Billen.
GANJA UNTUK
KEHIDUPAN!
Bisogna avere grandi cojones per organizzare un’azione in Indonesia per la liberalizzazione della cannabis, dato che la Legge
non fa distinzione fra la marijuana e le droghe pesanti. Un’unica canna vi può inchiodare per quattro anni in una delle non
particolarmente accoglienti carceri indonesiane. Ciononostante, un piccolo gruppo
di attivisti sta cercando di far discutere la
questione della liberalizzazione. È cominciato tutto nel 2008, quando il gruppo ha
creato la pagina Facebook di Sostegno alla
Liberalizzazione della Cannabis. Nel 2011
la pagina aveva già raggiunto i 42.000
fan, dopo di che è stata chiusa. Dato che
la ricerca scientifica è l’unico modo per
far discutere la questi-one delle droghe in
Indonesia, gli attivisti hanno portato avanti
la Fondazione per la Ricerca sulla Cannabis,
che riconosce loro uno status officiale.
Nella Giornata per la Liberalizzazione della
Cannabis di quest’anno, varie centinaia di
temerari a Jakarta si sono fatte vedere. Chi
ha assistito all’evento dichiara che non si
è trattato certo di una manifestazione di
scienziati preoccupati...
Genetica:
Livello cannabinoidi:
Sapore:
Raccolto:
autofiorente x Indica
Medio-alto
fruttato e dolce
60 – 65 giorni dopo la
germinazione
Una varietà che interrompe il mito secondo cui
le autofiorenti non possano essere saporite. Il
sapore è fruttato con accenti freschi di zenzero e
salice. Secondo quanto dicono alcuni coltivatori è
puro sciroppo. Lo potrete verificare rapidamente,
dato che questa Syrup è molto veloce: dopo la
germinazione, sarà pronta in poco più di due mesi.
Morfologia praticamente a colonna, ramificata alla
base. Ideale in indoor per la coltura “sea of green” e
in outdoor per balconi e giardini discreti.
Buddha Seeds
Syrup
INDICE:
Syrup
Caro Soft Secrets
Prodotti
Semitalia: giustizia è fatta
A metà dell’opera
Sulla religione della canapa
Rumble Bee
Highlife Cup 2011
EPA 2011
La war on drugs è fallita
L’altra faccia del narcotraffico
Strain report
Ed Rosenthal
Il coltello dalla parte del manico
I danni della Fini-Giovanardi
Canapisa 2011
Le medio-domande
Jorge Cervantes
Hesi
Music for stoney ears
Veterano Vibrante
Olio Alco–pot
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45
LA BIMBA DI PAGINA 3
POSTA
PRODUCT FLASH
PUNTO LEGALE
ESTRAZIONE
IL CANAPAIO
BOOK REVIEW
CANNABIS AWARDS
PRODUCT AWARDS
GOOD NEWS
INTERVIEW
STRAIN REPORT
ASK ED
BELPAESE
MEDICAL CANNABIS
BELPAESE 2
FREQUENTLY ASKED CANNABIS
CONSIGLI
INTERVIEW
MUSIC REVIEWS
MUSIC REVIEW
DIY
4
Lettere dai lettori
È con piacere che vi invio le foto del risultato ottenuto facendo crescere in verticale le meravigliose Critical Jack Dinafem
da voi ricevuti. Per la fioritura sono stati usati vasi da 6,5 litri
un terriccio di qualità ma non professionale e ATAMI organic
box con 650w hps. una pianta eccezionale molto produttiva
e devastante con una gran persistenza e un sapore eccezionale di incenso. Le foto le ho scattate a 8 settimane di fioritura.
Grazie di avermi fatto incontrare questa magnifica varietà .
GEPPO
Ciao grandi! Queste sono le mie ragazze, devo dire che
mi tengono molto impegnato ma gli sforzi saranno ripagati alla grande!che dite?
Graziose. Sembra che avrai un ottimo raccolto. Stai attento
che le punte delle piante non siano troppo vicine alla fonte
di luce, poiché il calore le danneggia.
La Critical Jack di Dinafem ha un buon sapore e un ottimo
effetto (ne avevamo un bel po’ a scopo di ricerca). A volte ha un
sapore che tende leggermente al legno di quercia, più saporito
che dolce, ma senza la durezza tipica di molte altre varietà saporite. 650 watt va molto bene, le cime sono grandi a sufficienza,
senza l’eccesso di elettricità e calore provocati da altre fonti.
Attenzione lettori
italiani!
Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM?
Mandateci una fotografia della vostra stanza di
coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft
Secrets e DINAFEM vi manderà una confezione
3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie
o ragazza che indossano un micro bikini sexy
o dell’intimo molto allettante, riceverete una
confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di
semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è
un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM!
Mandate le vostre fotografie via e-mail a
[email protected] o mandatele alla nostra
PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfuocate e non ci piacciono le fotografie
di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere
grosse cime e belle tette! Buona fortuna!
DAVIDE
Ottimo utilizzo del secchio! E che corpo
tua moglie!
Ciao... qualche
settimana fa, vi ho
mandato le mie
foto... però non ho
ricevuto nessuna
vostra risposta.
Spero che vi siano
arrivate... magari
fatemi sapere se
le ricevete! Buona
serata
GABRIELE
Più a lungo si coltiva una pianta, più probabilità si avranno d’incorrere in problemi
che ridurranno il raccolto. Le piante più piccole sono meno esigenti e si adattano
meglio alle esigenze dei coltivatori alle prime armi. Ci vuole abilità a coltivare piante
così grandi in modo adeguato. Bel cappello! Dove si compra?
Le cime sembra che
matureranno e ti
daranno dell’ottimo
materiale da
fumare.
Soft Secrets Italia,
PoBox 17250,
1001 JG Amsterdam,
Paesi Bassi
E-mail: [email protected]
6
Ciao Soft Secrects.
Con il vostro aiuto e quello di tutti i coltivatori che mettono a disposizione, per tutti,la loro esperienza nella coltivazione di questa spettacolare pianta,vi invio il frutto di
2 mesi e mezzo di lavoro realizzato con semi di Harem Automatica di Dinafem (a destra) e di Auto Blueberry di Dutch Passion (a sinistra) cresciute in terra con un ciclo di
18/24 in vegetativa e 14/24 in fioritura... Magnifica vegetazione accompagnata dalla mia bellissima ragazza...
Un saluto da noi coltivatori di speranze
Bravo! Una foto perfetta per Caro Soft Secrets. La Haze Automatic di Dinafem ha un sapore speziato e legnoso, il che è un bel contrasto con la fruttata Auto Blueberry di Dutch
Passion. Le automatic di solito sono utilizzate per ottenere un raccolto fuori stagione, dato che non dipendono dal regime di luce per fiorire.
Salve ragazzi,
che ne
pensate delle
mie piccole,
sono tutte in
fioritura e nel
giro di 1 mese
le raccoglierò.
Purtroppo
ho finito i
semi, quindi il
vostro premio
sarà molto
utile. Grazie
e continuate
così
LUCIANO
Foto di una Holland’s Hope della Dutch Passion
... mi dispiace per la mancanza di tette ma
comunque FORZA RAGAZZI !!
La Hope olandese di Dutch Passion è un ceppo più
antico diffuso fra i coltivatori in outdoor. Un ottimo
esempio di pianta molto piena. Sembra un eccellente raccolto da una pianta così compatta.
7
PRODOTTI
ROYAL QUEEN SEEDS LANCIA NUOVE SPECIE
AUTOMATICHE.
Da quattro anni Royal Queen Seeds è una realtà importante nella continua espansione del mercato dei semi di cannabis in Europa. Grazie ai prezzi convenienti,
all’alta qualità dei semi e alla partecipazione attiva nello sviluppo e distribuzione
di semi femminizzati e delle cosiddette specie ‘automatiche’, Royal Queen Seeds è
diventata un’azienda di grande rilevanza. Visto l’enorme successo delle cosiddette
specie a fioritura automatica Royal Queen Seeds ha deciso di lanciare sul mercato
diverse nuove specie.
Royal Haze Automatic - Incrociate un classico olandese come
l’Amnesia Haze con un Ruderalis e un tipo di Skunk, e otterrete
una pianta spettacolare sotto ogni aspetto: una Haze automatica che fiorisce in sole nove settimane dal germoglio al raccolto!
Northern Light Automatic - L’altro grande classico Northern
Light è stato incrociato con un tipo di Ruderalis per creare un
nuovo classico: Northern Light Automatic, una specie che fiorisce più rapidamente di quanto ogni coltivatore possa sognare!
Royal AK Automatic - La notissima AK-47 si incrocia con un
tipo di Ruderalis per creare una specie automatica geneticamente molto stabile.
Royal Queen Seeds da oggi confeziona i semi a macchina
ROYAL QUEEN SEEDS HA INTRODOTTO UNA
CONFEZIONATRICE AUTOMATICA HAPAMATIC
PER IL CONFEZIONAMENTO DEI SEMI.
L’adozione della macchina Hapamatic, utilizzata già da anni nel settore medico per
confezionare grandi quantità di medicine, è un passo logico per Royal Queen Seeds.
Boy Ramsahai, il proprietario di Royal Queen Seeds,
spiega: “Oggi il consumatore di cannabis sa benissimo
a cosa fare attenzione quando acquista semi di qualità,
e una buona confezione è
un aspetto irrinunciabile,
non solo perché il cliente esige il giusto numero
di semi ma anche perché
vuole che siano selezionati
e confezionati con cura.
I semi di Royal Queen Seeds sono selezionati a mano prima di essere confezionati a
macchina, facendo grande attenzione ad aspetti come l’umidità dell’aria e la temperatura, e la selezione e il confezionamento hanno luogo in un ambiente sterile. Con
il nuovo confezionamento i semi sono protetti dalla luce e sterilizzati. “
Per informazioni: Royal Queen Seeds
» [email protected]
» www.royalqueenseeds.com
GREEN SENSATION 100 ML
Green Sensation: ora disponibile anche in
flaconi da 100 ml
Green Sensation è uno stimolatore della fioritura
per le ultime 4 - 6 settimane del periodo di fioritura.
Con Green Sensation tutte le altre aggiunte, quali
per esempio il P-K 13-14 e gli enzimi, diventano
superflue.Inoltre, a seconda del tipo di substrato,
è possibile risparmiare fino al 50% del fertilizzante
di base per fioritura. Grazie a una composizione
attentamente studiata, la pianta riceve tutte le
sostanze nutritive necessarie per sostenere una
fioritura e una fruttificazione copiose.
Risparmio degli integratori per la fioritura
Aggiungere Green Sensation all’acqua con un rapporto 1:1000. Misurare la EC e successivamente il nutrimento base per la fioritura fino al raggiungimento dell’EC desiderata. In base al tipo di substrato, si potrà constatare l’impiego di una quantità decisamente minore di nutrimento base per la fioritura. Green Sensation può essere usato
su tutti i substrati (terrra, cocco, lana di roccia, mapito, quan-tigo) e con tutti i sistemi
di irrigazione (ebb and flood, NFT ossia Nutrient film technique, oppure a sgocciolo).
Molti coltivatori hanno già potuto constatare che Green Sensation procura veramente delle rese superiori.
Per maggiori informazioni:
» www.plagron.com
WILMA PLUGS UNIT
CREATE LA VOSTRA SERA IN UN BATTER D’OCCHIO!
Mettere il coperchio capovolto sul recipiente. Create così una mini serra. Questa
serra assicura un ambiente favorevole nel quale i semini possono germinare perfettamente. Caratteristiche del Wilma Plugs Unit.
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ISTRUZIONI PER L’USO
1. Gonfiare i “plugs” con 30 ml d’acqua per “plug” (totale 150 ml).
2. Seminare i semini uno per uno sul “plug”.
3. Assicuratevi di sentire un “clic” quando mettete il coperchio rovesciato sul recipiente.
4. Aprite la buco dell’aria in modo che le piantine possano crescere.
DURANTE LA COLTIVAZIONE
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umidi durante la coltura.
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t 4F MF QJBOUJOF TPOP BCCBTUBO[B HSBOEJ QPUFUF
metterle in un vaso/ contenitore/giardino.
Wilma Plugs Unit è un prodotto naturale e ecologico ideate specialmente per malli delle noci
di cocco. Questo elemento naturale è in grado di
rinnovarsi velocemente ed non emette CO2.
ATA ROOTFAST
Ata Rootfast è uno stimolatore per radici vegetale al 100% che assicura una buona
produzione di radici e un’alta resistenza della pianta. Applicabile a quelsiasi prodotto.
APPLICAZIONE
Dare alla pianta giornalmente nella 1º e 2º settimana a ogni innaffiatura.
DOSAGGIO (1:1000)
1 ml per litro d’ acqua.
ATTENZIONE
Conservare a temperatura ambiente. Agitare bene prima dell’uso. Tenere fuori della
portata dei bambini. E vietato ingerire il prodotto.
COMPOSTO DI
Laminara digitata e fosfato di ammonio.
» www.atami.com
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PUNTO LEGALE
Semitalia: giustizia è fatta
di Giovanna Dark
ASSOLUZIONE PIENA PER I DUE IMPRENDITORI TOSCANI. LA VENDITA DI SEMI NON È ILLEGALE
Assolti con formula piena perché il fatto
non sussiste. Marco Gasparrini e Luigi
Bargelli, i titolari di Semitalia.it, il portale
web per la vendita di semi di marijuana,
sono stati assolti dal giudice per le udienze
preliminari di Firenze Moneti dalle accuse
di istigazione al consumo di stupefacenti
e di istigazione alla coltivazione di piante
vietate. Una vicenda giudiziaria spinosa,
cominciata nel 2005 con le prime assurde
inchieste e continuata nel peggiore dei
modi lo scorso 28 aprile 2010, con l’arresto dei due imprenditori, la messa sotto
sequestro del sito internet e la requisizione di tutta la merce presente nei magazzini a loro intestati. In un’inspiegabile applicazione della custodia cautelare, Marco e
Luigi hanno trascorso ben 18 giorni nel
carcere di Sollicciano per quello che a tutti
gli effetti non potrebbe essere altro che
un reato d’opinione – sempre che di reato
si possa parlare. “Un’esperienza tremenda”,
dissero all’epoca i due interessati, frutto
di un’inchiesta condotta dalla procura di
Bolzano e, poi, trasferita per competenza a quella fiorentina, per decisione del
Tribunale del Riesame.
Proprio a Firenze Marco e Luigi hanno
avuto conferma che la loro attività era
perfettamente nella norma. Stando alla
legislazione vigente i semi di marijuana sono esclusi dalla nozione legale di
Cannabis, ciò significa che questi non
sono da considerarsi sostanza stupefacente (L. 412 del 1974, art. 1, comma 1,
lett. B; Convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e tabella II del
decreto ministeriale 27/7/1992). In Italia
la coltivazione di marijuana è, come tutti
sappiamo, vietata (artt. 28 e 73 del DPR
309/90) a meno che non si sia in possesso
di apposita autorizzazione (art. 17 DPR
solleva da ogni e qualsiasi responsabilità
derivante dall’uso improprio della merce
venduta. Consapevoli di questi assurdi
ma (ahinoi) sussistenti paletti legislativi, i
proprietari di Semitalia.it avevano appositamente introdotto un disclaimer che
avvertiva i potenziali acquirenti, ma per
i giudici trentini questo non è bastato.
L’oscurantismo che tutt’oggi attanaglia le
modalità attuative delle nostre istituzioni
ha fatto sì che Marco e Luigi venissero
citati in giudizio e accusati di proselitismo
nonostante avessero seguito alla lettera la
normativa al momento della costituzione
della loro impresa.
Se la vendita in sé appunto è legale, farlo
alla luce del sole ¬– magari via Internet
con una società regolarmente registrata
con quell’oggetto sociale, come Semitalia
– diventa automaticamente un reato
d’opinione. Un’assurdità sia dal punto di
vista giuridico che logico: sarebbe come
accusare di istigazione a delinquere un
negoziante di casalinghi perché vende
coltelli, utilizzati a volte per commettere
reati. Eppure è successo e, nonostante nel
fascicolo che li riguardava ci fossero già
state ben due assoluzioni, il Tribunale di
Bolzano ha ritenuto necessario procedere con modalità che travalicano lo stato
di diritto, arrestando due incensurati per
quello che si configurava come un semplice reato d’opinione.
Sebbene una certa parte del Paese creda,
con il nostro (speriamo ancora per poco)
Premier, che la magistratura è un “cancro
da estirpare”, la legge è pur sempre legge
e basandosi esclusivamente su questa i
giudici fiorentini hanno dato ragione ai
ragazzi di Semitalia.it, assolvendoli con
formula piena e facendo finalmente giustizia su una vicenda che aveva dell’assurdo. L’avvocato difensore di Marco e Luigi,
Carlo Alberto Zaina del foro di Rimini,
commenta così la sentenza resa lo scorso primo giugno: “Con oggi, si consolida
l’orientamento giuridisdizionale sulla vendita di semi. Questa attività – continua
– non accompagnata da strumenti di
magnificenza sull’uso di sostanze stupefacenti e sulla coltivazione, non è reato per
la legge italiana, nonostante le opinioni di
pensiero e, - aggiunge il legale - , anche
giudice Moneti ha chiesto l’assoluzione
appunto perché il reato non sussiste, ed
ha accorciato così i tempi di uno scontro legale che, stando all’attuale legislazione in materia, non avrebbe portato
che a questo esito positivo. Difatti Marco
Gasparrini e Luigi Bargelli non potevano
essere imputati di alcunché: il reato d’istigazione all’uso di sostanze stupefacenti
non può reggere se si legge la condotta
di Semitalia.it alla luce del suo essere semplicemente un’azienda. Un’azienda che in
quanto tale promuove un suo prodotto
IL REATO D’ISTIGAZIONE ALL’USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI NON PUÒ REGGERE
SE SI LEGGE LA CONDOTTA DI SEMITALIA.IT ALLA LUCE DEL SUO ESSERE SEMPLICEMENTE
UN’AZIENDA CHE, IN QUANTO TALE, PROMUOVE I SUOI PRODOTTI
309/90). Pertanto i semi venduti attraverso attività commerciali potranno essere
utilizzati esclusivamente per fini collezionistici e per la preservazione genetica.
Questi semi sono commercializzati con la
riserva che essi non siano usati da terze
parti in conflitto con la legge e chi commercializza tali prodotti solitamente si
qualora ci fossero strumenti legati alla
coltivazione, per la legge italiana rimane
sempre nei limiti della legalità”.
Il giudizio di assoluzione è poi arrivato in
sede di udienza: lo stesso pubblico ministero Cutrignelli – titolare dell’inchiesta
per la Procura di Firenze – di fronte al
– tra l’altro assolutamente legale – come
qualsiasi altro commerciante capace fa
con la propria merce. Purtroppo però la
battaglia alla canapa rientra in una guerra che va oltre il comune raziocinio per
abbracciare la più bieca ideologia. Qui
in Italia la suddetta ideologia scade inevitabilmente nella politica – le assurde
polemiche sul nuovo sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia ne hanno dato la triste
misura – e non è difficile leggere l’accanimento contro Semitalia anche in questa chiave. Giustizia però è stata fatta e
ci auguriamo che il trend imposto dalla
Procura di Firenze possa essere utile in
visione di quelli che, già lo sappiamo,
saranno altri “casi Semitalia”.
Per una buona notizia che arriva ce n’è
però quasi sempre una cattiva, e ora che
l’avvocato dei due imprenditori farà istanza per ottenere la revoca del sequestro
delle riserve di semi e del sito internet,
Marco e Luigi non sanno ancora se riapriranno l’attività: “Il danno economico e
di immagine che abbiamo subito è enorme – spiega il primo, che è oltretutto
vicepresidente in quota Pd di Vicchio, un
comune del Mugello – e sarà molto difficile ripartire”. Noi di Soft Secrets siamo certamente vicini ai due imprenditori toscani
e, nel congratularci con loro per la buona
riuscita di quella che a tutti gli effetti è
stata un’odissea giudiziaria in piena regola, ci auguriamo che la loro attività possa
riprendere nel migliore dei modi. E senza
ovviamente altri inutili intralci. Cheers!
9
ESTRAZIONE
A metà dell’opera
Quando sono mature bisogna avere già le idee chiare: quanta
andrà conciata e quanta diverrà Ice-o-lator o in generale subirà
un’estrazione. Non è mica finito qua il lavoro per l’estimatore del vero
prodotto di qualità. Egli giustamente sa di essere a metà dell’opera
al momento del taglio, che può avvenire in maniera sequenziale
a seconda della maturità delle singole cime, o totale facendo una
media generale della pianta. L’importante è non pulire totalmente le
cime prima che siano secche; le foglie manterranno il giusto tenore
di umidità attorno alle cime in fase di essicazione evitando repentini
di CBG
cambiamenti di umidità.
L’ambiente deve essere medio secco, buio,
senza ristagni d’aria e soprattutto lontano
da forti odori!
Dopo circa venti giorni sono pronte per
essere separate dai rami che andranno
nella compostiera e dalle foglie che finiranno in qualche estrazione.
coglierne la resina che, nonostante sia
più “sporca” di materiale vegetale rispetto
all’Ice-o-lator, presenta a volte notevoli
sorprese. Un buon battuto è come il vino
buono italiano: di corpo pieno e aroma
intenso, perpetuo nei sensi. L’Ice passa
nell’acqua e probabilmente qualche cosa
di vegetale viene lavato via, mentre il
TAGLIARE UNA PIANTA È IL FINE DI UN “GROWER”,
OTTENERE UN PRODOTTO ORGANICO RICCO DI TERPENI
CON CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE BEN SVILUPPATE
È L’OBIETTIVO DI UN “ESTIMATORE”
Le cime devono essere secche ma non
troppo, se cominciano a sbriciolarsi vuol
dire che sono troppo asciutte e puzzeranno di fieno!
Due mesi è il minimo per notare un cambiamento nel prodotto finale, sei mesi
è invece il limite entro il quale andrà
affinandosi. Dal primo semestre in avanti
dipende dallo strain ma tendenzialmente
tende a perdere sapore e profumi in favore del classico profumo di erba conciata
che può divenire quasi coprente. Inoltre
attenzione che non degeneri nel corrispettivo odore di erba stagionata ma vecchia, grave difetto delle prime esperienze
in barattolo.
Le foglie avanzate invece, che sono troppo amare da fumare a causa dell’elevato
contenuto di clorofilla, andranno nelle
sacche piramidali dell’Ice-o-lator. Data la
particolare forma di questi scarti avremo
un ottima resa dall’estrazione col ghiaccio.
Ho visto fare anche tre passate di lavatrice
per Ice agli stessi scarti, addirittura mutando lo spessore delle maglie dei setacci.
La prima estrazione viene effettuata con
tutti i setacci, dal 160 al 25 micron; la seconda senza i setacci intermedi e la terza con
il 160, il 120 e il 25 (che sono i fondamentali per un’estrazione; il 73 e il 90 meritano
una menzione particolare in quanto sono i
migliori come gusto/effetto).
Un’altra simpaticissima via d’estrazione
di THC dagli scarti è il pollinator cioè la
macchina che permette di fare lo “skuff”.
Si tratta sostanzialmente di far sbattere
il materiale vegetale su un filtro e rac-
battuto è lo stesso procedimento però
a secco, il sapore non può che risultare
notevolmente più ampio nel bouquet.
Esiste in commercio un aggeggio tipo un
tubo che funge da estrattore, via butano,
di olio di hashish tramite l’ausilio delle
bombolette di ricarica degli accendini. Va
detto che in Olanda ad esempio è illegale
in quanto si usa un solvente non totalmente eliminabile dall’olio, ma è un sistema che
funziona per recuperare principi attivi da
materiale vegetale già usato in precedenza, magari dagli scarti di un ice-o-lator.
L’olio risultante è oltretutto un punto di
partenza per ottenere Jelly hash di qualità
basta trovare il giusto mix di ice e olio per
avere un prodotto presentabile agli occhi.
L’estrazione con solvente è pericolosa in
quanto i solventi organici sono spesso
infiammabili o tossici, in generale perciò
sconsiglio questa soluzione, inoltre non
c’è garanzia di poter eliminare qualsiasi
traccia di butano dall’olio ottenuto!
Pare sia meglio estrarre dagli scarti che
dalle cime a causa della loro forma. Le piccole cimotte che avanzano dalla pulitura
possono subire anch’esse un’estrazione o
venir cucinate in un canna butter.
Il canna butter è il burro verde dall’alto
contenuto di thc che si vede usare nei
video su Youtube dalle ragazze che preparano i cookies.
Il principio attivo che ci interessa è lipofilo, quindi per farlo meglio assorbire dal
nostro apparato digerente dobbiamo
cuocere le cimotte col burro.
Il canna butter può poi sostituire il burro
normale nelle ricette dei dolci e in tutte le
preparazioni a base di burro. Fate attenzione alle dosi, soprattutto per i principianti, dato che l’assunzione orale non
pregiudica l’assimilazione come la combustione col risultato che la quasi totalità
dei principi attivi viene utilizzata.
Un buon inizio è 0,2 grammi a persona di
materiale vegetale di buona qualità, dopo
un’ora dall’ultimo morso sarete il mister
muffin della situazione! Raccomando ovviamente lo stomaco vuoto prima di cibarsi.
Molti dei più interessati all’argomento
avranno notato che ancora non ho parlato di estrazioni da pianta viva: del metodo
diciamo “Charas”.
atto ottenuto da piante vive tramite lo
sfregamento ritmico dei palmi sulle cime
delle piante in campo, ma è un rito che
tradizionalmente compiono gli indiani di
determinate valli e gli amici afghani coi
soci nepalesi, non è di certo un metodo
semplice che può fare chiunque in casa.
Per ottenere buoni risultati servono molte
piante in quanto l’estrazione a mano da
pianta viva ha una resa bassissima, molto
meglio sinceramente un battuto a meno
che non ci si trovi in Afghanistan. E in ogni
caso la Charas buona è prerogativa del
continente asiatico, molto meglio provare
a raccogliere l’hash che si ferma sulle forbici: il cosidetto Scissors’hash che è una
specie di Charas fatta col coltello.
Il materiale ottenuto ha un punto di solubilità bassissimo, fonde a 30 gradi circa
e alla temperatura corporea non è solido. Molta precauzione si rende necessaria nell’ assunzione a causa dell’elevato
contenuto di thc. Il gusto ha del battuto
pollinator molto buono, ma niente a che
vedere coi migliori battuti che rimangono
più buoni nel rapporto gusto/effetto.
L’estimatore deve essere onesto intellettualmente prima di tutto, per evitare di cadere
nelle logiche indotte dal marketing selvaggio ed esigere sempre la massima qualità in
ogni situazione, nel proprio rispetto fisico,
intellettuale e ovviamente spirituale.
Tagliare una pianta è il fine di un “grower”,
ottenere un prodotto organico ricco di
terpeni con caratteristiche organolettiche ben sviluppate in una maniera quasi
paragonabile alla vinificazione è l’obiettivo di un “estimatore”. Mi fa sorridere che
in questo campo esista un termine inglese per il coltivatore e non per la figura
dell’estimatore.
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11
IL CANAPAIO
CONTINUA LA STORIA DELLA RIVOLUZIONARIA HEMP DRUG COMMISSION DEL 1894
a cura di Franco Casalone
Sulla religione della Canapa, part.II
All’altro estremo del pensiero Hindu,
opposto a quello dei nemici degli stimolanti, per i fedeli l’innalzare l’uomo
fuori da sé stesso ed oltre le preoccupazioni individuali, il renderlo uno con la
forza divina della natura, rende inevitabile
che si trovino temperamenti per i quali
lo spirito stimolante del bhang sia visto
come lo spirito di libertà e conoscenza.
Nell’estasi del bhang la scintilla dell’eterno nell’uomo trasforma in luce l’oscurità
del bhang… il profeta Khizr, o profeta
verde, grida: “possa la bevanda essere di
tuo gradimento” Nasir, il grande poeta
Urdu dell’India Settentrionale, che visse
all’inizio del ventesimo secolo, tesse le lodi
del suo amato “Sabzi” (verdura), il verde:
“paragonati al bhang, gli alcolici non sono
nulla. Tu, pazzo, abbandona tutto, bevi
bhang”. A causa del suo stimolare l’immaginazione i poeti Musulmani onorano
il bhang con il nome “Warak al khiyall”,
rono ciò che avrebbe purificato il nettare,
creando il bhang. Questo bhang fu creato
da Mahadev dal suo stesso corpo, e così è
chiamato “angaj”, nato dal corpo. Secondo
un altro racconto, del nettare cadde al
suolo e dal suolo nacque la pianta di
bhang. Fu grazie all’uso di questo “figlio
del nettare”, o di Mahadev, rispettando
i precetti religiosi, che i Seers, o Rishis,
diventarono Siddha, o tutt’uno con la
divinità. Colui che, nonostante l’esempio
COLUI CHE, NONOSTANTE L’ESEMPIO DEI RISHIS, NON USA BHANG, PERDERÀ LA FELICITÀ
IN QUESTA VITA E IN QUELLA FUTURA. ALLA FINE SARÀ GETTATO ALL’INFERNO.
della materia e il sé illusorio è perso nel
fuoco centrale dell’anima. I poeti Hindu
di Shiva, il Grande Spirito che vivendo
nel bhang passa nel bevitore, celebrano
il bhang come “quello che cancella l’ignoranza, il datore di conoscenza”. Non
ci sono gemme o gioielli che possano
eguagliare in valore il bhang assunto con
veracità e riverenza. Colui che beve bhang
beve Shiva. L’anima, nella quale lo spirito
del bhang trova una casa, naviga nell’oceano dell’Essere libera dalla stanchezza
portata dal sé legato alla materia. Per
l’uomo avaro, ancora legato all’attrazione
della materia, o Maya, il bhang preso
religiosamente cambia con gentilezza i
suoi sentimenti e dà al bevitore salute e
prontezza di mente. Con la stessa devozione al bhang, con reverenza, non con
riti religiosi, che sono dovuti al solo Allah,
il Mussulmano del nord India si unisce
a cantare lodi al bhang. Per il seguace
della religione dell’Islam il sacro spirito
del bhang non è lo spirito dell’Onnipotente. È lo spirito del grande profeta Khizr,
o Elia. Che il bhang sia sacro a Khizr è
naturale. Khizr è il santo patrono dell’acqua. Ancora di più, Khizr significa verde,
il colore riverito dell’acqua rinfrescante
la foglia del desiderio. E il “Makhzan”, il
grande libro Arabo-Greco sulle droghe
registra molti altri nomi amorevoli per la
sostanza. Bhang è “il donatore di gioia”,
“quello che fa volare nel Cielo”, “la guida
al Paradiso”, “il Paradiso del Povero”, “il
lenitore delle afflizioni”.
Molta della sacralità del bhang è dovuta
alla sua virtù di schiarire le idee e di stimolare il cervello al pensiero. Fra gli asceti,
quelli della setta conosciuta come Atits
dei Rishis, non usa bhang, perderà la felicità in questa vita e in quella futura. Alla
fine sarà gettato all’inferno. La semplice
vista del bhang ripulisce da tanti peccati
come il sacrificio di mille cavalli o il compimento di mille pellegrinaggi. Colui che
si scandalizza per l’uso di bhang soffrirà i
tormenti dell’inferno tanto a lungo quanto durerà il sole. Colui che beve bhang in
modo dissennato o per piacere, senza i
riti religiosi, è tanto colpevole come chi
commette centinaia di migliaia di peccati.
focalizzare i propri pensieri sull’Eterno. Per
riportare alla ragione una mente sconvolta bisognerebbe bollire nel latte le foglie
di bhang migliori e più pulite, e mischiare
il tutto con burro chiarificato. Aggiungere
salamisri, zafferano e zucchero e mangiare
il tutto. Oltre ad essere “Vijaya”, il vittorioso, sui demoni della follia, il bhang è il
vittorioso anche sui demoni della fame e
della sete. Con l’aiuto del bhang gli asceti
trascorrono giornate intere senza cibo e
bevande. Il potere di sostegno del bhang
ha aiutato molte famiglie Hindu a sopportare le miserie della carestia.
Proibire o anche restringere seriamente
l’uso di una pianta tanto sacra e favorevole come la canapa causerebbe sofferenze
diffuse e fastidi, e profonda rabbia nei
numerosi venerandi asceti. Priverebbe la
gente di una consolazione nello sconforto, di una cura nella malattia, di un
guardiano la cui protezione divina li salva
dagli attacchi di influenze malvagie, e
il cui gran potere rende il devoto del
Vittorioso in grado di superare i demoni
di fame, sete, panico e pazzia, il demone
del fascino di Maya, quello della pazzia, in
grado di meditare sull’Eterno, fino all’E-
COLUI CHE SI SCANDALIZZA PER L’USO DI BHANG SOFFRIRÀ I TORMENTI
DELL’INFERNO TANTO A LUNGO QUANTO DURERÀ IL SOLE
sono particolarmente devoti alla canapa.
Nessuna riunione sociale o religiosa degli
Atits è completa senza l’uso della canapa,
fumata come ganja o bevuta come bhang.
Per i suoi devoti il bhang non è una pianta
comune, ed è sacra per il suo guardiano
e per le sue proprietà curative. Secondo
un racconto (delle scritture sacre Hindu),
quando il nettare fu prodotto dalla frullatura dell’oceano, fu necessario qualcosa
per purificare il nettare. Allora gli dei forni-
Colui che beve con saggezza e in concordanza con le regole, e con riverenza,
anche se il suo corpo è lordato con urina
ed escrementi, è Shiva. Nessuna divinità
o essere umano è tanto buono come chi
beve religiosamente il bhang. Agli studenti delle sacre scritture a Benares viene
dato da bere bhang prima che si siedano
per studiare. A Benares, Ujjain ed altri
posti sacri gli yogi, i bairagis ed i sannyasi
bevono grandi quantità di bhang al fine di
terno, possedendo il suo corpo e la sua
anima lo libera dall’io e lo riceve nell’oceano dell’Essere. Il devoto Musulmano
condivide pienamente queste credenze.
Il fakiro Musulmano, come suo fratello
Hindu, venera il bhang come “il prolungatore di vita”, “il liberatore dei legami
dell’io”. Il bhang unisce con lo Spirito
Divino. “Abbiamo bevuto bhang ed il
mistero, Io sono Lui si è schiarito. Un così
grande risultato, un peccato così piccolo”.
12
BOOK REVIEW
Rumble Bee. Canapa,
entropia ed apocalisse.
Rumble bee, il romanzo scritto
a due mani da Marco Philopat,
autore post-punk milanese e del
Duka, noto dandy della movida
romana, è un racconto estremamente vivido ed allucinato di una
storia collettiva in cui è coinvolto il protagonista, lo standista
scrittore Malcom, che vive in un
mondo sull’orlo del precipizio. E la
cui esistenza sembra altrettanto
ballerina. I due autori, divisi tra
le due principali metropoli italiane, hanno costruito molte delle
scene a partire da racconti orali e
da incontri con protagonisti della
scena alternativa. di Enrico Fletzer
A peggiorare la sua situazione già poco
sostenibile, Malcom si è innamorato di
una donna ricca ed impossibile. Deciso
a ribellarsi alla sua condizione, coinvolge
una banda di amici a lanciarsi in avventure grottesche e tragicomiche. Dopo
aver cominciato a ronzare proprio come
le api, gli amici e le amiche di Malcom
cominceranno a sciamare colpendo i
punti nevralgici di un immaginario ribelle che aspetta solo la scintilla giusta per
esplodere. Ed è qui che si comincia a
volare verso nuovi orizzonti liberati, scatenando una forte carica di follia creativa ma anche distruttiva che come la
potenza di milioni di api ha degli aspetti
estremamente perturbanti.
Nel libro ci si trova immediatamente
proiettati in un mondo alla rovescia
e in un contesto che ricorda le storie allucinate di Paura e Delirio a Las
Vegas con una narrazione che sembra
viaggiare su un tappeto volante dove
si alternano tra passaggi apocalittici, il
terremoto in Abruzzo, le code davanti
alla Deutsche Bank in fallimento e le
cavalcate a dorso di cammello in Egitto
o quelle con le renne al vertice sul clima
di Copenaghen. Ma non poteva mancare una Londra avvolta tra le fiamme, i
più svariati traffici e le tante tipologie di
erba di cui il grande amico, il bolognese
Fritz è un gran conoscitore.
In tutto questo strano ed avvincente
racconto gli autori sembrano privilegiare un approccio decisamente surrealista,
perché Malcom – ma anche Fritz – rappresenta il possibile cambiamento di
una generazione di fuchi che proprio
come le api potrebbero un bel giorno decidere di uscire dal bozzolo e di
spiccare il volo. Ad un certo punto i vari
protagonisti elettrificano l’atmosfera e
ribaltano una esistenza che pare insensata. E’ il caso degli standisti scrittori
e dei tanti creativi sottopagati di cui è
pieno il nostro paese. Sono traduttori,
grafici, correttori di bozze, direttori di
collana e magazzinieri. In pratica tutto
il settore dell’editoria che si trova in una
costante ebollizione, in un calderone di
creatività e di cocente frustrazione.
E’ un romanzo in cui trionfa la cannabis
in ogni sua manifestazione ma anche la
voglia di uscire dalle convenzioni, in un
mix dove prevale l’estetica della rivolta
e della trovata curiosa. Siamo in una
dimensione di sballo creativo presentato ai lettori e alle lettrici con amore ed
entusiasmo. Una passione che ha porta-
migliore. Anche perché Giuliano Pisapia,
il nuovo Sindaco di Milano, è un personaggio che ha da sempre contestato la
Legge Fini-Giovanardi: ai tempi della sua
attuazione la considerava “un drammatico ritorno al passato con l’equiparazione
delle droghe leggere a quelle pesanti,
la riproposizione della dose media giornaliera, il carcere per i consumatori e la
negazione della libertà terapeutica”.
A Canapisa la presentazione di Rumble
Bee non poteva essere tanto caotica
quanto il libro, ma anche qui è avvenuta una vera e propria migrazione tra le
belle piazze a cominciare dalla Chiesa
sconsacrata di San Bernardo, una tappa
a Piazza della Pera per poi concludersi
con una performance itinerante sotto i
portici di Piazza dei Banchi dove il libro
è stato definitivamente presentato sulle
rive dell’Arno. In puro stile beat ci siamo
mossi sulle tracce del poeta Lawrence
Ferlinghetti che sosteneva che “quando
in città vengono chiusi gli spazi dove si
fa cultura, le vie e le piazze si dorrebbero
riempire di filosofi, di pittori, di ballerine,
di scrittori e di poeti”. Ed effettivamente
questo è tutto quello è successo.
La presentazione stessa ha spaziato tra
viaggi mentali e fisici con un costante riferimento al moderno precariato disposto
a tutto che fa da pendant con la storia di
E’ UN ROMANZO IN CUI TRIONFA LA CANNABIS IN OGNI
SUA MANIFESTAZIONE MA ANCHE LA VOGLIA DI USCIRE
DALLE CONVENZIONI, IN UN MIX DOVE PREVALE L’ESTETICA
DELLA RIVOLTA E DELLA TROVATA CURIOSA.
to gli autori molto vicini al movimento
antiproibizionista che ha ricambiato invitandoli a presentare il libro alla vigilia di
Canapisa 2011.
E’ stato qui che ho rivisto Marco Philopat,
nei locali del growshop del Drago in via
Sant’Antonio dove tra dove tra le pubblicazioni dell’underground italiano ed
internazionale non poteva certo mancare il nostro Soft Secrets. Mancava il Duka,
assente giustificato che però sembrava
ricordare una battuta di Fritz secondo cui
i romani sono sempre in ritardo. Molto
spontaneamente, essendo alla vigilia del
ballottaggio, ne abbiamo approfittato
per parlare anche del clima che si respira
a Milano. Per Marco nella città “dove se
cadi per terra non ti tira su nessuno” si
respira un’aria nuova e carica di energie
positive che lascia sperare in una Italia
uno sciame cosmico, un ronzio tremendo che si incammina verso la battaglia
finale al Parlamento. Tutto sembra essersi
sciolta dalle identità, e il bene comune
non è più lo zucchero o il miele, ma un
grande pozzo riempito di Thc, verso cui
le api si dirigeranno immancabilmente.
Intanto Malcom grazie a Fritz riesce a
degustare tipologie eccezionali di erba e
di hashish continuando a volteggiare per
il globo. Ma è sempre Fritz a ricordare la
mitica Temple Ball, una varietà pregiata
di hashish prodotta dai monaci nepalesi, fosse inizialmente trasportata negli
Stati Uniti dentro enormi gabbie in cui
erano rinchiusi dei molossi, un business
organizzato da Joe Pietri e da un monaco nepalese. Tra canne e viaggi di ogni
tipo i due riescono a far volare i lettori
dalla Fiera del Libro fino all’immancabile
Casino Finale. Bum, Bum, Bum!
14
HIGHLIFE CUP 2011
Highlife Cup in
ambientazione orientale
Venerdì 24 giugno, il paesino idilliaco di Ruigoord vicino ad Autofioritura
più grande sorpresa è stata la menAmsterdam è stato per la terza volta la cornice ideale della Highlife La
zione per un tipo di seme auto fiorenCup, dove si è riunita tutta la famiglia della cannabis europea in una te, l’Amarant Dwarf di Amaranta Seeds,
atmosfera ispiratrice da Mille e una notte. Tutti hanno dato vera- che nella categoria Bio ha sbaragliato
semi di successo come il Blue Cheese
mente il meglio per un’affascinante spettacolo all’insegna dello star e il Chocolope/Skunkberry. Nella clasbene. Il terreno intorno alla chiesa del paese, come per magia, si è sifica generale, il nano automatico si è
al secondo posto. Nelle due
trasformato in un accampamento fiabesco da far invidia, in tempi piazzato
categorie Haze, Amnesia si è dimostrata
migliori, al generale Gheddafi.
essere, su almeno quattro dei sei vinI visitatori provenienti da tutto il mondo
sono stati accolti come sultani, pascià e
gran visir e accompagnati all’ombra delle
tende dove sono stati loro offerti cibi principeschi. Una tenda gigantesca ospitava
un piccolo mercato d’atmosfera, dove gli
ospiti hanno potuto conoscere gli innovativi prodotti in gara per gli European Product
Awards – o semplicemente rilassarsi su un
tappeto persiano dopo un narghilè o un
vaporizzatore.
Elastiche danzatrici del ventre facevano
tremare in modo irresistibile le loro goodies. Tra tutte queste bellezze, passavano
imperturbabili due cammelli. I visitatori
potevano accomodarsi tra le loro gobbe
per un giretto sulla ´nave del deserto´.
Mancava solo un tappeto volante. Quando
è sceso il buio e sono stati accesi i falò, era
finalmente il momento: l’ora della consegna dei premi!
Efficiente
Mentre vecchie amicizie si rinsaldavano
e delle nuove venivano allacciate, la temperatura del Campo Highlife ha iniziato a
salire. Slanciate babes in sensuali abiti in
stile arabeggiante giravano con grossi pitoni che, serpeggiando, esploravano luoghi
che erano terreno proibito per i non-rettili.
Pianta dell’anno
In un’altra gara spagnola, organizzata
da Soft Secrets Spagna, è stato assegnato un ulteriore premio per la Pianta
dell’Anno. Questo premio è andato alla
Sweed Seeds con il loro Green Caramel.
Per ridurre al minimo l’attesa, quest’anno la
gara è stata suddivisa in cinque categorie,
in cui ogni settore poteva iscriversi. Questo
ha portato a una quantità inferiore di riconoscimenti, ma in questo modo la consegna dei premi è stata molto più efficiente
del solito. Il compito d’onore di giudicare
gli innumerevoli campioni questa volta è
stato svolto da cinque esperti del settore.
Anche Hans Plomp, abitante del paese,
è stato uno dei privilegiati. Secondo ´El
Plompo´ la qualità è stata assolutamente all’altezza di quella degli anni passati.
“Peccato solo che non si potessero dare
quarti di punto `, scherza l’edonista hardcore con una birra La Chouffe in una mano e
una pipa accesa nell’altra.
citori, ancora la regina dell’Haze. Nella
categoria Haze Hydro, il rivale di sempre
di Amnesia Silver Haze ha soffiato la
medaglia d’oro a King Kong della Allstar
Genetics. Un’ottima spinta pubblicitaria
per il nuovo arrivato! Anche il primo
premio nella categoria di hashish è stato
una sorpresa: il classico Kashmir dell’Udense Guna Guna ha fatto mangiare la
polvere alle bombe di THC. L’Amnesia
del coffeeshop Apeldoorn, ´t Bunkertje,
è stato incoronato vincitore dei vincitori
con la Highlife Cup 2011, pur essendo
stata una gara testa a testa con il numero
due Amarant Dwarf, che ha ottenuto solo
due punti in meno.
Intorno ai falò del campo si è parlato a
lungo in molte lingue. Grandi apprezzamenti anche nei confronti dell’organizzatore Discover, che come editore internazionale ha rivestito un ruolo chiave nel
riunire tutte le nazionalità o, come ha
detto un visitatore italiano, per creare gli
Stati Uniti dei Cannabisti. Di certo questa
serata ha dimostrato che questo settore è
vivo e vegeto, in Olanda e anche all’estero!
MAICO DELLA ROYAL QUEEN SEEDS
ORGOGLIOSISSIMO DEL SECONDO PREMIO IMPORTANTE ALLA ROYAL QUEEN
SEEDS, OTTENUTO CON L’AMNESIA HAZE
ORMAI DA ANNI SUL PODIO:
COFFEESHOP DIZZY DUCK DELL’AIA.
CON IL LORO INCROCIO CHOCOLOPE/
SKUNKBERRY HANNO ATTIRATO
L’ATTENZIONE DELLA GIURIA DI ESPERTI
Gli organizzatori della Highlife Cup ringraziano l’azienda Mountain High per la loro
preziosissima collaborazione!
Highlife Cup 2011: La Giuria
Come al solito, anche quest’anno la giuria era sotto la guida di Cliff Cremer, redattore internazionale delle otto diverse edizioni di Soft
Secrets. Proprio come per le edizioni passate, la sua organizzazione dell’evento è stata perfetta e i giudizi sono stati severi ma allo
stesso tempo equi, emessi da una giuria estremamente selezionata: quest’anno infatti la giuria era più ristretta rispetto al solito, sono
stati scelti solo 5 fumatori esperti in materia di fumo.
GENTE CONTENTA OVUNQUE!
Gli organizzatori ringraziano, per il loro apporto come membri della giuria alla
Highlife Cup 2011:
Cliff Cremer, Soft Secrets (organizzatore e presidente)
Wernard Bruining, Highlife/Soft Secrets
Hans Plomp e i membri della giuria di Ruigoord
Karel Michiels, editorialista di Highlife
Arthur Vandenberg, Mountain High
Cobus Bosscha, DJ radiofonico, esperto di giuria e presentatore Highlife
E inoltre tutti i membri della giuria ‘fumatori’ che ci siamo dimenticati!
HUGO MADERA DELLA SOFT SECRETS
IL PRESIDENTE DELLA GIURIA DI HIGHLIFE
SPAGNA HA ATTIRATO L’ATTENZIONE DEI
CUP, CLIFF CREMER CIRCONDATO DA UNA
PIÙ VECCHI VISITATORI DELLA HIGHLIFE
COMPAGNIA CON LE GAMBE LUNGHE
CUP SU MANUEL DI FAWLTY TOWERS
15
Risultati Highlife Cup 2011:
IL COFFEESHOP GUNA GUNA DI
CAMPIONE DEI CAMPIONI PER IL QUARTO
UDEN HA VINTO IL PRIMO PRE-
ANNO CONSECUTIVO UN TIPO DI HAZE,
MIO NELLA CATEGORIA HASHISH
QUESTA VOLTA AMNESIA HAZE DEL COFFEE-
CON IL SUO KASHMIR
SHOP ‘T BUNKERTJE DI APELDOORN.
A – Bio:
1)
Amaranta Seeds: Amarant Dwarf (207 punti)
2)
Coffeeshop Dizzy Duck (L’Aia): Chocolope /Skunkberry (204,5 punti)
3)
Coffeeshop Blue Bird (Amsterdam): Blue Cheese (204 punti)
B – Hydro:
1)
Coffeeshop Cremers (L’Aia): Northern Lights (202,5 punti)
2)
Coffeeshop Best Friends (Amsterdam): Power Plant (199,5 punti)
3)
Amaranta Seeds: Critical (198,5 punti)
D – Haze Bio:
1)
Coffeeshop ’t Bunkertje (Apeldoorn): Amnesia Haze (209 punti)
2)
Royal Queen Seed Store (Amsterdam): Amnesia Haze (206 punti)
3)
Coffeeshop de Pinguin (Arnhem): Haze (205,5 punti)
E – Hazy Hydro:
1)
Growshop Amaranta: Silver Haze (201 punti)
2)
Allstar Genetics: King Kong (200,5 punti)
3)
Coffeeshop Kosbor (Maastricht): Amnesia Haze (200 punti)
F – Hashish:
1)
Coffeeshop Guna Guna (Uden): Kashmir (200 punti)
2)
Coffeeshop Far Out (Dedemsvaart): Triple B. (198,5 punti)
3)
Coffeeshop Jamaica (Nimega): Good-a-Good (197 punti)
IL CATERING MAROCCHINO DI UN ALTISSIMO LIVELLO CULINARIO.
DA NOTARE CHE ALLE 20.00 ERA GIÀ TUTTO FINITO!
Vincitore Highlife Cup 2011:
Amnesia Haze - ’t Bunkertje di Apeldoorn (209 punti)
LA COMBINAZIONE DELLA HIGHLIFE
CUP E DI RUIGOORD SI È DIMOSTRATA UNA GRANDE SELEZIONE DI OSPITI STRANIERI HA CREATO
UN CONNUBIO DI SUCCESSO
UN GEMELLAGGIO INTERNAZIONALE
I BARISTI DI RUIGOORD HANNO
SPILLATO BIRRA FINO AD AVERE
CHI VOLEVA POTEVA FARSI BACIARE
LE DITA BLU DAI LIVIDI E FUMATO
FINO AD AVERE I POLMONI NERI
SINBAD E DELILAH SI GODONO LA MERAVIGLIOSA FESTA
DA UN VERO SERPENTE
16
European Product Awards
Varie offerte di alta qualità
Il 24 giugno sono stati consegnati, per
la seconda volta, gli European Product
Awards per l’industria della cannabis in
Europa. Aziende provenienti da dieci
paesi europei hanno partecipato a questa
avvincente gara. Notevole è stata l’ampia
gamma di prodotti che competevano per
ottenere i premi; cartine, vaporizzatori,
bong, lampade, risorse per la coltivazione
o bevande alla canapa, una vasta offerta
di prodotti vari e di alta qualità.
I lettori delle varie edizioni europee di
Soft Secrets hanno avuto la possibilità di
dare il proprio voto attraverso il sito web
(www.softsecrets.nl.). Tra i partecipanti,
è stato estratto a sorte un meraviglioso
televisore a schermo piatto. Anche i visitatori della cerimonia per la consegna
dei premi hanno potuto esprimere la
propria preferenza. Capirete che l’atmosfera era straordinaria. Infine, una giuria
speciale ha studiato i prodotti, tenendo
conto di elementi come originalità, durevolezza e innovazione.
Dalle sette di sera c’è stata una bella
affluenza agli stand. La scelta dell’organizzazione di dare all’evento un’atmosfera arabeggiante ha avuto un gran
successo. Il gustosissimo couscous
marocchino e la bellissima sala da tè
sono stati molto apprezzati. I visitatori
hanno gradito anche i narghilè, strategicamente posizionati tra comodi cuscini
dove molti si sono rilassati tra quattro
chiacchiere e gustandosi una canna o un
narghilè in compagnia.
Ma la tensione aumentava. Chi avrebbe
vinto il primo premio? Dopo uno spettacolo di danza del ventre, intorno alle
dieci è iniziata la consegna dei premi.
Sotto gli occhi attenti di una sala piena,
i vincitori dei vari paesi hanno gioito sul
podio, mentre ricevevano il loro premio
da Jeroen Bots, editore di Soft Secrets.
Uno speciale premio del pubblico è
andato alla Mazar LED Systems, con il
loro Spectrabox LED Grow Light. Tuttavia,
il momento clou della manifestazione è
stato, naturalmente, la scelta del miglior
prodotto di cannabis europeo. Il premio
principale di questa seconda edizione
degli European Product Awards è andato
a… Ozotres con Generadores de Ozono.
L’organizzatore Discover Publisher BV,
editore di Highlife e Soft Secrets, si è
mostrato molto soddisfatto riguardo allo
svolgimento della seconda edizione degli
European Product Awards. Jeroen Bots:
“L’industria della cannabis ha varie sfaccettature. È molto bello vedere il grande
impegno di molti imprenditori e il loro
impegno verso innovazione e qualità. Per
questo offriamo loro una piattaforma per
presentare i propri prodotti al pubblico
con una gara. Crediamo negli European
Product Awards, e fortunatamente non
siamo i soli. Il prossimo anno quindi arriva assolutamente la terza edizione!”
L’organizzazione
ringrazia i seguenti
sponsor:
(sponsor principale)
18
EVENTS
VINCITORE EUROPEO:
OZOTRES - GENERADORES DE OZONO
PREMIO DEL PUBBLICO:
MAZAR LED SYSTEMS – SPECTRABOX
LED GROW LIGHT
ITALIA
FRANCIA
REGNO UNITO
IDROGRO
CFL GREENPOWER AGRO
KAYA GROWSHOPS
BACTOHEMP
DOWN TO EARTH KENT LTD
MINIMAX 150W
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www.kayagrowshops.com
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BIOMAGNO
PANDORA’S POT
HEMPPASSION
LED COOLTECH 300W
EASY GROW LTD
ONA PRODUCT RANGE
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www.easy-grow.co.uk
00 BOX
00 POCKET BOX
GUDOMELEDGROW
LED EVO V3
PROCARE / MAGIC TRUFFELS
V-CARD GRINDER
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GREEN FANTASY
GREEN CUTTER
CANNABISENERGYDRINK
CANNABISENERGYDRINK
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VINCITORI PER PAESE:
ITALIA - BIOMAGNO – PANDORA’S POT
FRANCIA - GUDOMELEDGROW – LED
EVO V3
REGNO UNITO - DOWN TO EARTH KENT
LTD – MINIMAX 150 W
OLANDA - TGC TRADING – GREENGO
KING SIZE SLIM
GERMANIA/AUSTRIA/SVIZZERA HULABALOOZA - HULASOLUTION
SPAGNA - OZOTRES - GENERADORES DE
OZONO
REPUBBLICA CECA - MAZAR LED
SYSTEMS – SPECTRABOX LED GROW
LIGHT
19
OLANDA
GERMANIA
SPAGNA
REPUBBLICA CECA
DE SJAMAAN WHOLESALE BV
EJECT A BOWL
AIR EAU TEC AG
LETGROW SPRAYTRAY 5.0
600W
JBQ
MACETAS/PLATOS JBQ
HEMPKERAMIKA
HEMPKERAMIKA
www.eject-a-bowl.eu
www.letgrow.net
www.jbqeco.es
www.hempkeramika.webzdarma.cz
TGC TRADING
GREENGO KING SIZE SLIM
CLEANU/
SCREENYWEENY 3.0
OZOTRES
GENERADORES DE OZONO
JOSEF KREJCIK
JAK PESTOVAT ´INDOOR´
www.tgctrading.com
www.cleanu.de
www.ozotres.com
www.pestovat.cz
ATK KELPEN
RFX-1 MIX
HULABALOOZA
HULASOLUTION
IDAI NATURE
INSECTICIDAS Y FUNGICIDAS
MAZAR LED SYSTEMS
SPECTRABOX LED GROW
LIGHT
www.agra-trading.nl
www.hulabalooza.at
www.idainature.com
www.mazar.cz
KULU TRADING
N02 / VAPORIZER
AEROPONIK SYSTEMS
AERO GROW 19/27
PH&EC PRODUCTIONS
UCI
MALAPA
MDZ3
www.kulutrading.com
www.aeroponik24.com
www.ph-ec.com
www.malapa.cz
AUSTRIA / SVIZZERA
21
GOOD NEWS
La “war on drugs” è fallita!
E se lo dicono loro…
APPELLO DELLA GLOBAL COMMISSION ON DRUG POLICY PER VALUTARE L’IPOTESI DELLA LEGALIZZAZIONE
La guerra globale alle droghe è
miseramente fallita e i governi
del mondo dovrebbero cominciare
a pensare seriamente alla legalizzazione della marijuana e dei
suoi derivati. Noi di Soft Secrets
la meniamo da tempo immemore
ma lo scorso 2 giugno anche le alte
sfere internazionali hanno ammesso l’inutilità dell’accanimento contro i consumatori. di Giovanna Dark
Legalizzare la cannabis per indebolire la
criminalità organizzata. Questo il risultato del report che la Global Commission
on Drug Policy – un organismo sovranazionale creato ad hoc per monitorare le
politiche internazionali in tema di lotta
alla droga, che comprende ex capi di
stato nonché l’ex segretario delle Nazioni
Unite Kofi Annan – ha reso pubblico lo
scorso mese.
Stando al testo “decenni di accanimento
nella war on drugs hanno finito solo per
creare conseguenze devastanti in termini
sociali ed individuali, praticamente in tutto
il mondo” e nelle 24 pagine di resoconto si
fa appello ai leader politici e alle figure
pubbliche di spicco affinché si rendano
conto che l’approccio repressivo al consumo di sostanze stupefacenti non risolverà
mai il problema ma continuerà, se possibile, a peggiorare una situazione già sul
punto di rottura. “La war on drugs non è
stata, e non potrà mai essere, vinta” dice
il report. Invece di punire i consumatori
che – continua la relazione – “non hanno
mai fatto male a nessuno”, i commissari
suggeriscono che i governi dovrebbero
smettere di criminalizzare l’uso personale
e sperimentare con modelli legali avanzati
una liberalizzazione estesa delle droghe
leggere. In questo modo si sarebbe in
grado di minare alla base la criminalità
organizzata ed offrire allo stesso tempo
servizi sanitari migliori per i consumatori
che lo richiedano.
Sulle pagine di questo giornale lo scriviamo da tanto tempo che così come
sono le cose non possono andare avanti, ma se a dirlo sono personalità del
calibro di Kofi Annan, Paul Volcker (ex
capo della Federal Reserve), o lo scrittore
Mario Vargas Llosa allora è tutto un altro
paio di maniche. Questi, assieme ad altri
membri della Global Commission on
Drug Policy quali l’attuale primo ministro
greco George Papandreu, propongono
una politica sulle droghe “improntata a
criteri scientificamente dimostrati” che
devono avere come obiettivo principale
la riduzione del danno. In questo senso
la Commissione è stata parecchio critica nei confronti degli Stati Uniti, rei di
portare avanti un’inutile e dispendiosa
battaglia contro i cartelli della droga del
vicino Sud America: secondo il testo del
report gli USA “devono essere i primi a
cambiare le loro politica anti-droga, guidata attualmente da un approccio prettamente anti-criminale, per trasformarla
in interventi ispirati alla cura della salute
e al rispetto dei diritti umani”. In questo
modo, la nazione che da ormai 70 anni
vuole ergersi ad esempio e modello per
l’intera comunità internazionale, potrebbe mandare un messaggio positivo agli
altri paesi ed instradarli così verso una
gestione più consapevole del problema
– sempre se di problema si può parlare
– riguardante il consumo di marijuana
e derivati.
Nel nostro Bel Paese, com’era facilmente
prevedibile, le conclusioni della Global
Commission hanno scatenato un vespaio
di polemiche. Secondo il nostro amatissimo sottosegretario Carlo Giovanardi
“Il contrasto alla tossicodipendenza ha
tenuto il consumo, pur sempre preoccupante, a percentuali neanche lontanamente paragonabili, ad esempio, a
quella di sostanze come il tabacco. Come
spesso viene ricordato, all’inizio del ‘900
il consumo di droga era molto più alto di
quanto sia adesso”. Inoltre, continua nel
suo classico sproloquio, “questi signori
sono rimasti indietro, gli sono sfuggiti i
progressi delle neuroscienze che hanno
mostrato i danni cerebrali provocati dalle
sostanze stupefacenti, dall’eroina e dalla
cocaina ma anche dai derivati della cannabis”. “L’idea che ci sia la possibilità di
drogarsi e di andare in giro fatti, provocando incidenti stradali, danni a terze
persone e danni sanitari – continua nel
suo delirio il sottosegretario – non sta
né in cielo né in terra. Nelle conferenze
internazionali non c’è traccia di posizioni
come questa. Nessun paese al mondo
la assume (sic!), e i pochi paesi tolleranti
come l’Olanda stanno facendo marcia
indietro sull’uso della cannabis”. “E poi
che vuol dire legalizzare? Che si può dare
la droga ai ragazzini, che la si può diffondere nelle scuole? Un recente studio
statunitense fatto su un milione di giovani dimostra che quando c’è allarme sui
danni provocati dalla droga il consumo
cala, mentre quando vengono trasmessi
messaggi tolleranti i consumi aumentano” conclude, non si sa a che titolo, il
sottosegretario.
Per il nostro Carlone ecco un paio di dati:
nel 1998 il consumo di oppiacei riguardava 12,9 milioni di persone, nel 2008
17,35 milioni - per un incremento del 34.5
per cento. Sempre nel 1998 il consumo
di cocaina riguardava 13,4 milioni: dieci
anni dopo 17 milioni – 27% in più. Nel
Ovviamente di segno opposto l’intervento di Franco Corleone, il segretario dell’Italiano Forum Droghe, che ad Aduc dichiara: “Solo i ciechi possono continuare a perseguire una linea come quella della guerra
infinita. Occorre immaginare nuove politiche. Nel report c’è un piano di legalizzazione di tutte le droghe, ovviamente una
regolamentazione non anarchica e diversa a seconda delle sostanze”. “Nel mondo
- continua Corleone - anche persone che
in passato hanno avuto responsabilità di
governo, e non quindi militanti dei centri
sociali, si pongono il problema che questa
politica è solo a vantaggio delle organizzazioni criminali, produce danni alla
salute dei giovani (perché si continuano
a diffondere sostanze non controllate e
pericolose) e una implementazione del
sistema penale che provoca emarginazione e riempie le carceri di consumatori e
tossicodipendenti. Questo vale in primo
luogo per Italia, che è alla retroguardia di
tutto” conclude.
Che la proposta della Global Commission
on Drug Policy possa essere presa in considerazione anche nel nostro disgraziato
LA WAR ON DRUGS NON È STATA, E NON POTRÀ MAI
ESSERE, VINTA” DICE IL REPORT FIRMATO, TRA GLI ALTRI,
DALL’EX SEGRETARIO ONU KOFI ANNAN
1998 la cannabis era consumata da 147,4
milioni di persone: dieci anni dopo da
160 milioni - l’8.5 % in più. Questi sono
senz’altro i numeri di una disfatta e ci
dicono semplicemente che tutte le politiche repressive attuate fin’ora hanno ottenuto beffardamente il risultato contrario a
quello sperato.
paese potrebbe non essere del tutto un
miraggio: come abbiamo potuto vedere alle amministrative, ai ballottaggi e
al referendum, il vento in Italia sta decisamente cambiando e una retromarcia
sul proibizionismo rappresenterebbe una
delle tante operazioni di buon senso che il
paese sembra reclamare.
22
INTERVIEW
L’altra faccia del narcotraffico
Come cantava Bugo, c’è crisi dappertutto e in questi tempi di magra
avere un lavoro è visto da molti con occhi colmi d’invidia. Purtroppo
però non è tutto rose e fiori anche per chi un lavoro ce l’ha: costretti a sottostare a tipologie di contratti assurdi, molti giovani si
arrabattano sdoppiandosi tra due o più lavori per arrivare alla fine
del mese. In questo numero abbiamo incontrato R., un ragazzo che
sulla carta è un artigiano con tanto di partita IVA e nella realtà di
tutti i giorni è costretto a spacciare per arrivare a pagare gli assurdi
balzelli che il nostro Stato e le varie confederazioni di categoria
di Giovanna Dark
impongono ai liberi professionisti.
SSIT: Innanzitutto raccontaci di te,
così t’inquadriamo.
Ho 28 anni, lavoro e pago le tasse.
Sembra banale ma al giorno d’oggi, in
questo paese può essere considerata
un’eccezione.
Intendi per il lavoro o per le tasse?
Entrambe le cose. Il livello di
devi fare la gavetta, che è un brutto
termine per farti lavorare gratis.
Ma la gavetta non è esperienza?
Certo, a quello serve l’università, lo studio e le prime esperienze. Le prime però.
Non è possibile che molti miei coetanei vivano ancora sotto l’ala paterna
quando hanno già i capelli bianchi, e la
ché in un suo libro aveva affermato che
le tasse sono una cosa bellissima.
È difficile trovare qualcuno che paghi
le tasse volentieri…
E invece il suo ragionamento non faceva
una piega, ma ti dirò di più, io mi trovai
completamente d’accordo.
Quindi a te piace pagare le tasse?
Mettiamola così, un Paese evoluto è
come una grande casa, come una famiglia. In questa famiglia c’è un capofamiglia che lavora e porta a casa uno
stipendio. C’è una moglie che magari
non lavora, o meglio non porta a casa
soldi ma si occupa della casa. E ci sono
dei figli che anche loro non portano a
casa soldi perché non hanno l’età per
farlo e si devono formare. È giusto che
lo stipendio di chi lavora vada a coprire
le necessità degli altri, altrimenti tutto
crolla. Credo che sia giusto contribuire
alla crescita del proprio Paese, perché
si crea un equilibrio in cui tutti possono
NELLA MIA TESTA MI SONO SEMPRE RIPETUTO CHE APPENA AVESSI AVUTO UNO
STIPENDIO DI ALMENO MILLE EURO, SAREI DIVENTATO SOLO UN CONSUMATORE
disoccupazione giovanile è a livelli
imbarazzanti e di luce in fondo al tunnel
non se ne vede. Quindi per me è un
vanto poter affermare di avere una vita
professionale pressoché stabile. Vedi,
in una società gerontocratica come
la nostra vieni considerato giovane
almeno fino a 40 anni, e di conseguenza
prostata a pezzi. Sopravvivendo con la
paghetta settimanale.
Qualcuno li definì bamboccioni…
Ma non è colpa dei giovani, o almeno
lo è solo in parte. Hai citato l’ex Ministro
dell’Economia scomparso di recente. Lo
stesso che fu criticato duramente per-
convivere. Ci sono un miliardo di validi
motivi per pagare le tasse, e io sono
orgoglioso di farlo.
Però tu fai commercio di sostanze illegali, questa non è una contraddizione?
Non solo è una contraddizione ma un
vero tormento. Qualcosa che eviterei
volentieri. Ma per capirlo dovremmo
fare un passo indietro.
Facciamolo.
Dunque, io sono uscito di casa molto
presto, non ho fatto l’Università perché sono cresciuto in una famiglia con
poche possibilità, ho fatto studi tecnici
per fare il grafico e a 19 anni me ne sono
andato e ho cominciato ad arrangiarmi.
In qualche modo dovevo pagarlo l’affitto. Così per diversi anni saltavo da un
lavoro all’altro, un mese alla volta, mai
un contratto, stipendi da fame e soprattutto lavori che niente avevano a che
fare con i miei studi e le mie competenze. La gavetta l’ho fatta portando pizze,
spostando scatoloni, facendo qualunque cosa. Ma non bastava. L’unica vera
fonte di sostentamento era l’erba. Sono
un fumatore, quindi non era difficile
crearsi un giro tale da assicurarmi un
minimo di entrate.
Con tutti i rischi del caso.
Ovvio. Nella mia testa mi sono sempre
ripetuto che appena avessi avuto uno
stipendio di almeno mille euro, sarei
diventato solo un consumatore.
Ci sei riuscito?
Si. Ma qui arriva il bello. Per qualche anno
ho fatto il grafico Co.Co.Pro. Stipendio
sicuro si, ma hai sempre una posizione
precaria, perché vai avanti con contratti
annuali, anche meno. Nel mio lavoro,
ora come ora, per una serie di motivi,
hai più possibilità di lavorare se hai una
partita iva. Perché fai quello che devi
fare, a fine mese emetti una fattura e
il tuo datore di lavoro te la paga. Così
invece di pagare tasse per un dipendente scarica la spesa. Naturalmente non è
colpa del datore, se 2metti un’azienda
di fronte a questo tipo di opzioni la sua
scelta è ovvia. Chiunque farebbe così.
Sono la legge e il mercato del lavoro che
creano questa condizione.
Così sei diventato un libero
professionista.
Per necessità, si. Sono un artigiano. Mi è
stato offerto un lavoro a queste condizioni e mi sono sentito di accettare. L’offerta
era buona, prima di tutto ti deve piacere
quello che fai altrimenti non vivi felice.
Ho studiato da tipografo e nella vita
voglio fare il tipografo, tutto qui.
Però ti trovi ad affrontare delle difficoltà.
Enormi difficoltà. C’è un grosso disequilibrio. Paradossalmente io guadagno
come un normale operaio ma per il fisco
sono come un imprenditore e quindi ho
una spesa base elevata.
23
operazioni aggiuntive (cioè tutte) e tessere varie si aggirerà sul migliaio di euro
all’anno. Facciamo 80 al mese in meno.
Ti rimangono poco più di 1100 euro.
Alla fine dei giochi, ti sei dimezzato lo
stipendio, e fai un po’ meno festa. Ma
il fastidio non è nel 20% che dai allo
Stato, perché quello è giusto, quello
per me è un dovere civico che ti fa
onore, perché sai che quei soldi servono a mantenere la casa in cui tutti viviamo. Quello che ti frega sono le spese
di mantenimento di base, che sono le
stesse sia che guadagni 2mila euro, sia
che ne guadagni 10mila.
capisco un accidente. Quindi per gestire
il tutto devo affidarmi a qualcuno.
Ci vuole il commercialista.
Non proprio, nel mio caso ho scelto di
affidarmi alle associazioni di categoria,
in particolare alla Confartigianato. La
soluzione che mi sembrava più efficace
era quella di pagare un unico ente che
si occupasse di tutto, in modo da evitare di fare confusione e tenere basso
il numero di persone con cui interagire,
anche per non passare le mattinate in
giro per uffici.
È stata la scelta giusta?
Non ho un metro di paragone per stabilirlo, ma possiamo fare due conti anche
qui e continuare a prosciugare la busta
paga. La Confartigianato mi costa 160
euro di tessera, che devi fare per forza
perché sei socio. Ripeto 160 euro e non
è nemmeno tra le più care.
E oltre il tesseramento?
Una quota annuale di circa 600 euro che
diventano 720 con l’iva.
Detta in soldoni?
Ti do un po’ di cifre. Un’ora di lavoro la
fatturo a 12,5 euro. Lavoro circa 40 ore
a settimana, quindi al mese stacco una
fattura di 2mila euro. Sarebbero poi
24mila annuali.
Non male, molti “giovani” non li
vedranno mai.
Però, c’è un però. Intanto devi calcolare
che le ferie non sono pagate, quindi in
alcuni mesi scendi a 1600, 1700. E devi
togliere comunque agosto che l’azienda
è chiusa, e quando non lavori non fat-
Qui comincia la discesa. Ogni anno,
quando fai la denuncia dei redditi devi
dare allo Stato il 20% di quello che
hai guadagnato nei dodici mesi precedenti. Vuol dire che a luglio devi
staccare un assegno di circa 4000 euro.
Devi farti furbo. Devi preoccuparti ogni
mese di mettere da parte quei 300/350
euro altrimenti sono 4000 in una botta
sola, e non ci sono scuse, se non paghi
ti scotennano.
Te ne rimangono 1500, ci si può vivere.
Per ora si. Ma non è finita. Perché c’è
Però ti assicuri la gestione delle carte
senza intoppi.
Magari. Qui siamo quasi al furto, all’italiana. Con quei soldi in verità, loro
si prendono tutte le tue carte e le
tengono in una cartellina, ti avvisano
quando devi pagare qualcosa e ti fanno
la dichiarazione dei redditi una volta
all’anno. Poi, ogni volta che devono fare
un’operazione in più, la paghi. Per esempio se cambi residenza e devono comunicare il cambio di indirizzo ai vari enti
(si tratta di fare 3 o 4 comunicazioni),
SE TI BECCANO CON UN ETTO DI ERBA IN CASA RISCHI LA GALERA E DI CERTO SE
STAI IN GALERA NON FATTURI NULLA. MA L’INPS I SOLDI LI VUOLE LO STESSO
turi. Un giorno di festa e sono 100 euro
in meno. Alla fine se ti va bene saranno
22mila annuali. Quindi una media di
1800 mensili.
Rimaniamo comunque in zona tranquillità, se non hai una famiglia da
mantenere.
Credi che non me la farei una famiglia? A
28 anni è legittimo desiderare un figlio no?
È quello che ci dicono continuamente, fare figli. Io non ci credo molto,
ma continua.
l’Inps. Ottobre, febbraio, maggio, luglio.
Sono i mesi in cui devi versare 700 e
rotti euro di previdenza sociale. Diciamo
3000 euro l’anno. E anche lì non si scappa, se non paghi ti portano via anche
l’aria. Se sei bravo e oculato, ti preoccuperai di mettere via ogni mese altri
250 euro.
E scendiamo a 1250. Per ora ci staresti
anche dentro.
Sai, io non sono un burocrate, anzi ho
una totale repulsione per le carte, è qualcosa che mi manda in confusione, non ci
oppure richiedere dei dati all’Agenzia
delle Entrate (dati tuoi), o altre cose del
genere. Devi pagare tutto, come con un
normale commercialista. Anzi di più. Per
farti un esempio, il cambio di residenza
me lo sono fatto fare da una commercialista e ho speso la metà di quello
che dovevo spendere con loro, si parla
comunque di 150 euro.
Quindi quanto togliamo dal
calderone?
Insomma ridendo e scherzando, il costo
di gestione tra Confartigianato, Inail,
Se stai attento ce la fai.
Sono artigiano da un anno. Il primo
anno, soprattutto per i primi mesi ci
sono tutte le spese di attivazione, che
non è poco. Ogni tanto arriva a casa
qualche letterina che ti dice che devi
pagare 6/700 euro così, e non ne sapevi
niente, e mica te li sei messi via. Poi può
capitare di tutto e magari parte di quello
che avevi messo via hai dovuto spenderlo, così arrivi al momento di pagare
e non ci stai dentro. Capita, in fondo io
sono un creativo, mica un notaio, sono
un disordinato per definizione.
Quindi come fai per sopperire al tuo
disordine?
Faccio un po’ di nero e soprattutto, mio
malgrado, torno a spacciare.
Praticamente torni al punto di
partenza.
Esatto. Qualcosa rimedio facendo lavori extra che mi faccio pagare in nero.
Paradossalmente, mi ritrovo a dover evadere le tasse per pagarle. Divertente no?
Che tipo di giro hai, quanto riesci ad
arrotondare?
Considerato che non ho un grosso giro,
anche per scelta, mi limito a comprare
uno o due etti al mese per fumare io e
girarne a poche persone fidate, si tratta
comunque di poche centinaia di euro.
Quanto basta per mantenersi ad un
livello minimo di guardia.
E si rischia ancora?
Naturalmente. Se ti beccano con un etto
di erba in casa rischi la galera e di certo
se stai in galera non fatturi nulla. Ma
l’Inps i soldi li vuole lo stesso. Questo
è degradante, perché io ero riuscito
a smettere di vivere di espedienti, ai
margini della legalità. Voglio essere una
persona pulita, voglio essere trasparente. Credo nell’onestà e nei valori civili.
Mi ritrovo costretto a fare il criminale, a
continuare su una strada non mia che
pensavo di aver abbandonato.
Continui ad essere un consumatore?
Certo, ma ho ridotto drasticamente. In
parte per non gravare sul portafoglio,
in parte perché con l’età è naturale
sentire la necessità di essere lucidi più
spesso. Rimango convinto che il proibizionismo crea solo delinquenza e un
atteggiamento più realista sulle droghe
creerebbe condizioni migliori per tutti.
Chiedetelo a Kofi Annan.
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Website: http://www.scirarindi.org/scirarindi/?q=node/2877
5
5
Hemp-orio, Cordenons
6
Nel marzo 2002 a Cordenons in via Martiri della Libertà 21 (PN), viene avviato il
primo growshop del Friuliveneziagiulia.
Il suo obbiettivo principale è fornire affidabilità e seguire con professionalità il
cliente. Merito va allo staff e alla clientela affezionata, se dal 2004 l'Hemp-orio
ha conseguito successo sul piano interregionale, fornendo una vasta gamma
di articoli per fumatori, nutrimenti per terra, idroponia e cocco, lampade per
crescita/fioritura, sistemi per idroponica e aeroponica, oggettistica e tanto altro.
Via Martiri della Libertà 21, Cordenons (PN).
Aperto dal martedì al sabato dalle 11:00 alle 19:00.
25
7
Growshop Area 51, Ostia, Roma
Dopo anni di esperienza e dalla nostra
grande passione nella coltivazione biologica, vista la continua richiesta e la difficoltà
di trovare prodotti “veramente biologici”
nasce la voglia di crearci un nostro orticello e nasce così la nostra attività, basata
nel reperire, testare ed approvare per voi
le ultime novità del mercato italiano ed
estero nel campo della coltivazione indoor
e outdoor.
Da noi troverai esperienza, cortesia e tanta disponibilità. Ti aspettiamo in via
Corrado del greco 32 – 00121 ostia – roma – aperti dalle 10.00 alle 13.00 e dalle
16.00 alle 19.30 tel 06 56338761 o al sito http://www.growshoparea51.com
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L’Hempirico, Roma
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migliori marche come BIOBIZZ, PLAGRON, BIONOVA, GHE, GUANO KALONG, BIOMAGNO, impianti luci completi e ciò che serve per le vostre serre,
semi da collezione, tanti articoli fumatori, accessori, cosmesi e vestiti a base
di canapa. Visitate il nuovo sito con
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di Roma
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L’Hempirico
Via Luca Valerio, 14 , 00146 (zona Marconi), Roma. Tel +39 06 89016707
Web: www.hempirico.it Email: [email protected]
ORARI: Lunedì: 16.00 - 20.00 Martedì - sabato: 10.30-13.30 / 16.30 - 20.00
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New Energy
Grow festeggia
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Dal 2001 pioniere della vostra libertà. Da sempre punto di riferimento per la competenza sul campo e
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mattino dalle 11:00-12:00, pomeriggio dalle 15:00 alle 19:00
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Chacruna Head&Growshop
Corso 3 Novembre 72 presso “Galleria Al Corso” - TRENTO
ORARIO: 9.30-12 15-19 (LUN mattina CHIUSO)
Web: www.chacruna.it – Email: [email protected]
Foglie d'erba, Bologna
Growshop
Via Brugnoli 17/E
40122 Bologna
Tel. 051 523668
Lunedì-Sabato 15:30-19-30
Martedì-Sabato 11:00-13:30
Headshop
Via de Marchi 29/A
40123 Bologna
Tel. 051 4847574
Lunedì-Sabato 15:30-19-30
Mercoledì-Sabato 11:00-13:30
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Tel: 3315266441
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STRAIN REPORT
Ho seguito il buon modo tradizionale con questo ceppo
e ho usato la terra. Ho usato all mix bio bizz e bio bizz
per la coltura, la fioritura, topmax, hammerhead 9/18 e
rootcomplex hesi.
Special Kush #1
Royal Queen Seeds
di Mr/Mrs GANJA1STTIMER
Ambiente:
envirolite 125 watt per
vegetativo / grolux hps 600 watt
per fioritura
Metodo:
modello di crescita naturale/
lieve inclinazione
Substrato:
allmix bio-bizz
Nutrienti:
bio bizz coltura, fioritura,
topmax e hammer head
Tempo di coltivazione: 4 settimane
Tempo di fioritura: 8 settimane
Struttura della pianta: albero di Natale
Struttura della cima: sativa lunga a forma di spada
Fragranza:
lemon kush
Effetto:
attivo ma devastante
Resa:
85 grammi
Rainbow Kush
[FRT]
di Mr Mashed
Ambiente:
Metodo:
Substrato:
Serra
Fioritura forzata
Concime, fibra di cocco,
composto di vermi, guano
Nutrienti:
Guano tea
Tempo di coltivazione: 30 – 40 giorni
Tempo di fioritura: 60 – 70 giorni
Struttura della pianta: Corta
Struttura della cima: alcune grosse, alcune più sottili
Fragranza:
Frutta muschiata
Effetto:
Meditazione
Resa:
Bassa
Ho fatto germinare un seme che avevo comprato in una
confezione da 3 di Special Kush#1 e l’ho messo in un
vaso da 10 cm con bio-bizz finché si è radicato. Sono
passato poi a un vaso da 3 litri per una settimana e l’ho
travasato nella terza settimana in vegetativo nel vaso
finale da 11 litri. Ho usato il composto radicolare hesi di
Hemp Fair 09 di Londra. La Kush è cresciuta molto bene
e le radici sono spuntate rapidamente in fondo al vaso.
Come ultima somministrazione in stadio vegetativo, ho
dato alla Kush una dose inferiore di bio per grow e ho
aggiunto una piccola quantità di bio bloom per aiutarla
a prepararsi alla fioritura.
In fioritura ho somministrato soltanto 2 ml di bio bloom
per la prima settimana, con 1 ml di grow. Sono poi passato a 3 ml di bloom e 1 ml di hammerhead 9/18 durante la seconda settimana in cui cominciavano a formarsi
i piccoli calici. Dalla terza alla sesta settimana ho somministrato 5 ml di bloom e 2 ml di hammerhead 9/18.
Questi nuovi semi ci sono stati dati per essere testati. I
progenitori della Rainbow Kush sono un clone di Purple
Kush e di Orange Kush di Green Devil Genetics. I semi
(4) sono stati messi in piccoli vassoi con terra a 20 cm e
sono tutti germinati alla stessa velocità. Dopo 4 settimane in serra, 2 delle piante sono state travasate. Le altre
2 piante sono state date ad amici. Il substrato era una
miscela di concime, fibra di cocco, composto di vermi
e guano di pipistrello. Alle piante è stata somministrata
solo acqua in questa fase. Le piante sono cresciute lentamente e solo una ha prodotto foglie grandi, mentre le
altre molto più sottili.
Le piante sono state forzate in fioritura (riparandole dal
sole di sera e rimettendole in outdoor durante il giorno).
Dopo alcune settimane il fotoperiodo naturale autunnale è andato al di sotto delle 12 ore giornaliere e le piante
hanno continuato naturalmente la fioritura per le ultime
3-4 settimane.
La pianta con le foglie più sottili aveva solo alcuni fiori
attorcigliati ed è stata raccolta prima. L’altra pianta era
pieni di terra. Il terreno era una miscela di All Mix Bio
Biz e Canna Coco Professional. Non sono stati usati
fertilizzanti.
Green Poison
Sweet Seeds
di Mr Mash
Ambiente:
Serra e Outdoor
Metodo:
LST
Substrato:
Bio Bizz e Coco
Tempo di coltivazione: 10 settimane
Tempo di fioritura: 10 settimane
Struttura della pianta: ampia
Struttura della cima: violacea e a punta
Fragranza:
fruttata
Effetto:
meditazione
Resa:
media
Questi semi femminizzati sono stati offerti da Soft
Secrets. Abbiamo piantato alcuni semi a maggio in
piccoli vasi con terra in una serra. All’inizio di giugno
le piante più sane sono state travasate in grossi vasi
Quando la miglior pianta di Green Poison ha raggiunto un’altezza di circa 80 cm, è stata trapiantata
in terra outdoor a luglio. È cresciuta in altezza e in
dimensione settimana dopo settimana. La punta
della pianta è stata piegata per tenere la pianta bassa
e meno visibile. Le foglie erano ampie e di color smeraldo profondo. In agosto la pianta di Green Poison ha
cominciato a fiorire.
La punta della pianta si è rotta a causa del vento a settembre, il che ne ha lasciato solo i rami laterali. Sono
cresciuti rapidamente e hanno cominciato a sviluppare un colore violaceo a livello dei fiori, man mano che
le notti sono diventate più fredde. La Green Poison
aveva un odore forte che si sentiva già da lontano, se
la si strofinava.
All’inizio di novembre è arrivato il gelo e la pianta è
stata raccolta per prevenire la muffa. Nel complesso
la resa è stata media, ma è stata la pianta migliore in
outdoor per questa stagione, con l’odore più forte e
il sapore più consistente rispetto a molte altre varietà.
Nella sesta settimana le come
si sono formate
completamente,
ma non essendosi
ancora
gonfiate
per
bene. Ho quindi
risciacquato la
pianta per una
settimana con la
fase finale e una
settimana con
acqua.
Ho appeso ed
essiccato la Kush
nella mia tenda
per una settimana con una ventola oscillante e una
ventola d’aspirazione. L’ho messa poi nei contenitori di
plastica per un’altra settimana ed è arrivato il momento
di DEVASTARSI!!! La Kush ha un sapore che tende al limone e nel complesso e la fragranza è molto buona, per cui
ti viene voglia di ricominciare ogni volta.
molto più sana e grande e aveva un miglior profilo.
Questa pianta è stata pronta per il raccolto in 70 giorni
di fioritura, ma avrebbe potuto continuare oltre. Nel
complesso la resa di entrambe le piante è stata bassa,
ma l’effetto è stato meditativo, perfetto per rilassarsi e
ascoltare musica.
27
LUCI UVC
Le luci germicide UVC rientrano in una coltivazione indoor? Sono dannose per le piante quanto lo sono per gli esseri umani? Sto
cercando un modo per garantire un ambiente più pulito alle mie piante.
JASON, INTERNET
Le UVC germicide sono utilizzate per uccidere i microrganismi che fluttuano nell’aria. Il mildeo polvoso e altre spore di funghi vengono sterminati quando la luce li colpisce.
Le fonti germicide si trovano in unità chiuse, quindi la luce rimane nascosta e protegge gli occhi degli esseri umani dai raggi dannosi. Sono utilizzate nei ristoranti, nei centri di lavorazione alimentare e in altri spazi che richiedono un ambiente pulito.
Queste luci possono essere utilizzate per pulire l’aria in ricircolo di uno spazio chiuso o per purificare l’aria in ingresso in uno
spazio ventilato.
Queste fonti sostanzialmente eliminano i problemi legati al mildeo polvoso riducendo la popolazione di spore nell’aria.
In Olanda alcuni coltivatori di rose hanno eliminato i problemi legati al mildeo polvoso utilizzando fonti UCV. Le piante della rosa
si trovano su un nastro trasportatore. Ogni giorno passano attraverso un’arcata di fonti UVC chiare. Ogni pianta trascorre circa un
secondo sotto queste fonti. Le spore che si trovano sulla pianta vengono così eliminate.
Ed Rosenthal è un’autorità riconosciuta a
livello mondiale nel campo della marijuana.
Considerato in America il “guru della ganja”
da oltre 30 anni, Ed ha scritto e redatto più
di una decina di libri sulla coltivazione della
marijuana e le relative politiche sociali, di cui
sono state vendute più di un milione di copie.
Il suo primo libro, Marijuana Grower’s Guide,
è stata la prima opera sulla cannabis recensita dalla rubrica del New York Times. Dopo
quasi vent’anni, continua a rispondere a tutti
i quesiti sulla marijuana, sulla sua rubrica Ask
Ed (Chiedi a Ed), da lettori di tutto il mondo.
CAPELLI
FERTILIZZANTI
È vero che i capelli sono dei buoni
nutrienti?
Quanti capelli si devono usare?
SIEMENS 649, CANADA
I capelli sono una fonte fantastica di
azoto (N). sono composti per circa il 15%
da azoto e per meno dell’1% da calcio
(Ca), ferro (Fe) e fosforo (P).
L’ESTATE E’ TROPPO CALDA
Ho alcune piante in contenitori bianchi da 60 litri circa sul tetto. Ricevono molta luce del sole e aria fresca, ma si riscaldano troppo. Nelle giornate soleggiate, possono raggiungere i 38°. Cosa devo fare per proteggere le piante dall’eccessivo calore?
SUPERFOOFY, OAKLAND, CA
Dato che la temperatura surriscalda il metabolismo della pianta, la percentuale della fotosintesi aumenta di anche un punto. A
circa 32° il processo della fotosintesi si ferma, dato che la pianta entra in modalità stress e utilizza l’energia per la traspirazione
dell’acqua per rinfrescarsi. Nelle giornate in cui si supera la temperatura per lungo tempo, la pianta foto sintetizza solo durante una
piccola parte del periodo di luce.
Ci sono due modi per aiutare la pianta in questo periodo di stress. Uno è quello di rinfrescare costantemente le radici a 20-21°. Le
radici fredde aiutano a rinfrescare il canopo.
Un altro metodo è quello di utilizzare micro nebulizzatori che emettono goccioline d’acqua che evaporano immediatamente e
raffreddano l’aria circostante. Questo può raffreddare l’aria fino a 10°. Un metodo utilizza uno strumento di raffreddamento per
evaporazione con una ventola oscillante. Un tubo porta l’acqua da un serbatoio e la fa cadere sulle lame giranti che la spezzettano
in piccolissime parti. Una singola ventola può raffreddare circa 18 m2. Un altro modo per raffreddare usando la micro nebulizzazione è quello di usare micronebulizzatori che emettono le goccioline. Una pompa che crea pressione idrica nei nebulizzatori fa parte
della strumentazione utilizzata. Probabilmente conosci già questi nebulizzatori, perché a volte sono usati negli eventi pubblici
quando fa caldo d’estate.
La nebulizzazione evapora prima di avere la possibilità di toccare le foglie, quindi non ci sono problemi a livello di danni provocati
dall’acqua.
I coltivatori che hanno usato la privazione della luce per la fioritura precoce a volte producono cime molli e non ben sode, a causa
del caldo estivo. Utilizzare un sistema di nebulizzazione comandato mediante un termostato installato in cima al canopo della
pianta risolve tale problema.
Ci sono vari modi in cui utilizzarli:
Li ho usati per scaldare il concime. Si
decompongono rapidamente, dato che
sostengono l’attività microbica.
Possono essere mischiati alla terra
prima di piantare. Rilasciano gradatamente nutrienti, man mano che
si decompongono lentamente. Non
danno un colpo di azoto, bensì una
somministrazione graduale in un periodo di tempo piuttosto lungo.
Se progetti di raccogliere i capelli presso
un barbiere o parrucchiere, ricorda che
una buona parte di questi sono tinti
con tinte sintetiche. In generale, le tinge
sono piccolissime molecole che possono
persistere, quindi forse non è una buona
idea mettere questi capelli nella terra.
Hanno più probabilità di rompersi nel
fermento microbico del concime.
Entrambi i metodi vengono utilizzati
nella coltivazione mista o in terra, ma
non in idrocoltura.
Negli stati in cui è consentito l’uso terapeutico molti fornitori producono tinture da vendere nei dispensari. Le tinture sublinguali hanno
un’azione rapida, sono semplici da usare e discrete. Qui un paziente sta eseguendo l’autotitolazione.
28
TINTURA GREEN DRAGON
AFIDI DELLE RADICI
Che cos’è la “Green Dragon”? Come si produce?
STARWARSFAN, INTERNET
Sto combattendo contro gli afidi delle radici. Ho innaffiato usando
i nematodi due volte in due settimane. Ora gli afidi se ne vanno in
giro sul pavimento ma ce ne sono ancora nella zona delle radici.
Ho usato un nebulizzatore al piretro per gli afidi vivi esposti. Sto
per innaffiare la miscela senza terriccio con Botanigard. Poi tra due
giorni aggiungerò altri nematodi. Hai qualche suggerimento?
DAN, THE HYDRO MAN, INTERNET
La Green Dragon è un concentrato liquido ottenuto dalle foglie o dalle cime. Si produce facendo macerare la marijuana essiccata in alcol per diverse settimane a temperatura ambiente o accelerando il
processo riscaldando l’alcol a circa 21 per un’ora circa.
Ecco la ricetta:
1.
Trita le foglie o le cime. Usa circa 30 grammi di foglie o 5 grammi di cime in 250 cc di alcol.
2.
Riscalda le foglie o le cime in forno a 40° fino a quando saranno essiccate. Questo decarbossila la
molecola di THCA (acido tetraidrocannabinolico) inattivo, liberando acqua e CO2, che diventa il
THC psicoattivo. Tenendo la temperatura relativamente bassa, i terpeni, le molecole odorose, che
danno alla marijuana la sua “personalità”, vengono preservate e non evaporano.
3.
Passaggio facoltativo: immergi l’erba in acqua fredda. La clorofilla e altre sostanze idrosolubili si
dissolvono nell’acqua e vengono rimosse, in modo tale da non disperdersi nella soluzione alcolica.
4.
Immergi la marijuana in alcol ad alta gradazione come alcol etilico di origine agricola al 90%
oppure rum overproof (150 proof). NON UTILIZZARE ALCOL DENATURATO O ALCOL ISOPROPILICO.
È VELENOSO E PUÒ PROVOCARE CECITÀ. Fai macerare a temperatura ambiente o leggermente
superiore per tre settimane in un contenitore di vetro. Tieni la soluzione al riparo dalla luce.
Gran parte dei tuoi sforzi sono efficaci. I benefici nematodi attaccano la maggior parte degli insetti che infestano il suolo. Usa il
piretro come trattamento di irrigazione per sommersione anziché
come spray. In questo modo raggiunge direttamente gli insetti. Il
Botanigard contiene spore del Beauveria bassiana di ceppo GHA.
Questo fungo attacca gli insetti dal corpo molle, provocandone
la morte. Può essere applicato anche con irrigazione per sommersione. Tutti e tre questi trattamenti possono essere utilizzati insieme
per attaccare gli insetti infestanti.
Il Botanigard è disponibile in formulazione biologica venduta con il
nome di Mycotrol O.
Il pesticida “Ed Rosenthal’s Zero Tolerance” è una miscela di erbe
spesso usata per gli insetti infestanti delle radici. Anche questo è un
prodotto efficace.
Se usi il metodo della cottura, alza la temperatura a 70° e lascia macerare per un’ora circa. L’alcol
bolle a circa 78°, quindi per evitare vapori la temperatura deve restare al di sotto di questo limite.
Usa un apparecchio elettrico anziché uno a gas per scaldare l’alcol. Usa un termometro da cucina
per controllare la temperatura del liquido. Al chiuso, usa un fornello con cappa.
5.
Separa la marijuana dal liquido con un colino da caffè.
6.
La Green Dragon è pronta per l’uso così com’è oppure può essere raffinata e concentrata.
Per concentrarla, aumenta la temperatura fino a circa 78° in modo che il liquido sobbolla ed evapori.
Un modo per raffinarla e ottenere che le sostanze non idrosolubili vengano separate dal THC psicoattivo e dai terpeni consiste nell’aggiunta di una piccola quantità di etere di petrolio (che in alcune giurisdizioni è un prodotto chimico soggetto a restrizioni) e di un po’ di acqua all’alcol in un barattolo o bottiglia a bocca larga. Poi si scuote il barattolo o la bottiglia e si otterranno tre strati. Lo strato acquoso
assorbe le sostanze idrosolubili come la clorofilla e altri pigmenti, quindi diventa verde scuro. Lo strato
di alcol è verde chiaro. L’etere di petrolio solubilizza selettivamente il THC e i terpeni restando piuttosto
chiaro. Lasciate riposare e avrete un olio appiccicoso estremamente potente. Un altro modo è aggiungere il concentrato a un po’ di alcol e lasciarlo riposare all’aria aperta per alcune ore, durante le quali
l’etere di petrolio evaporerà lasciando una soluzione alcolica purificata.
Ci sono molti modi per usare la Green Dragon. Il mio preferito è prenderne un po’ con il contagocce
e mettere alcune gocce sotto la lingua. La soluzione viene assorbita velocemente dalle membrane
mucose della bocca ed entra nel flusso sanguigno molto rapidamente dandomi uno sballo tipo
fumata nel giro di pochi minuti. L’ho usata anche nelle bevande e ho provato anche alcune gocce
nel cibo. Arriva al sistema digerente che cambia un po’ la chimica e dà uno sballo come quando si
mangia la marijuana.
I rami inferiori sono stati rimossi da queste piante perché erano in
ombra e non avrebbero prodotto molte cime. La pianta avrebbe usato
energia per dare loro nutrimento e loro avrebbero aumentato il livello
di umidità e ridotto la circolazione dell’aria.
STRUMENTAZIONE DA FERRAMENTA
Posso usare delle fonti HPS, MH e CFL in vendita presso i ferramenta o devo andare al centro di giardinaggio ad acquistarle? Non credo che questo centro sia sicuro, a causa
di tutte le storie che si sentono sulla polizia.
FRANKIE112, NEW YORK
Di solito le luci vendute nei centri di giardinaggio, progettate per la coltura indoor, sono la “risposta” migliore rispetto alle lampade in vendita presso i ferramenta.
Per esempio, le fonti a sodio ad alta pressione (HPS) e ad alogenuri metallici (MH) vendute presso i ferramenta di solito non superano i 125 o 150 watt. I riflettori sono progettati
per riflettere la luce su un’area ampia e non compatta e nessuno dei modelli presenta il raffreddamento ad aria.
Lo stesso vale per le fluorescenti compatte (CFL). I modelli venduti nei centri di giardinaggio hanno più watt e riflettori che dirigono la luce sulla coltivazione. Non ho mai visto
questi riflettori presso i ferramenta.
Utilizzare una strumentazione dedicata diventa più importante, man mano che aumentano le dimensioni della coltura. Se stai coltivando in meno di un metro quadrato, non è così sbagliato creare un sistema utilizzando fonti con meno watt. Tuttavia, le fonti HPS e MH con pochi watt non trasformano l’elettricità in luce con l’efficienza delle fonti da 400 o 600 watt.
Capisco la tua poca voglia di andare in un centro di giardinaggio. È stato soprattutto un problema negli Stati Uniti e non nei Paesi dell’UE per vari anni; di recente, lo è diventato
anche per Inghilterra, Francia e Olanda. Una volta che la Giustizia degli Stati Uniti ha insegnato alla polizia quanto potesse essere redditizio il proibizionismo, questa ha cambiato atteggiamento nei confronti della dolce erba.
Se non vuoi essere visto in un centro di giardinaggio, magari puoi mandare un amico che non sta coltivando. Un’altra idea è quella di ordinare la merce telefonicamente o su
internet e farla consegnare a un indirizzo “di passaggio” dove non si coltiverà mai. A volte si trova anche strumentazione di seconda mano in vendita su internet, su Craiglist, o
sulle bacheche di annunci.
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light in an
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minerals
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LED fixtures
the spectrum
are more expens
the diode emits.
HID lamps emit
ive
than HID lights,
most of
but they save
their light in
spectrums that
money
in the long run:
are not very
useful to the
plant. With
LEDs,
UÊ LED lamps
fixtures
can be design
use less than
ed to provide
half
the plants
the electricity
with exactly
of HIDs per
the spectrum
unit
that they need
of PAR light
for maximum
produced. At
growth.
$.10
a
kilowatt, LEDs
By tailoring
will save $215
the diodes’
per
light specyear when compa
trum to plant
requirements,
red to the cost
LEDs can be
of running a
more efficien
1000w HID
t PAR produc
twelve
ers. HPS lamps
hours a day.
deliver more
total light per
watt of input,
UÊ LEDs last
but LEDs are
longer than HID
twice as efficien
bulbs.
UÊ LEDs need
t in PAR
light per watt
little to no
as HPS lamps.
cooling
That means
equipment,
a 200w LED lamp
in contrast
can be substit
to HIDs
uted for a
that require
400w HPS lamp,
air or water
and the 300w
cooling,
LED lamps
ventilation system
can be substit
uted for 600w
s, or air condiHPS lamps.
tioners.
The first genera
tions of LED
lamps did
not emit an intense
-enough light
LEDs are powere
to support either
d by either a
active vegetat
transformer or a
ive growth or
flowering, but
digital driver.
modern fixtures
Transformers
are similar to
, which
use higher-capacit
old-style magne
y diodes, have
tic ballasts
for HID units;
solved
those early proble
they use more
ms.
energy than
digital contro
llers and produc
Higher quality
systems use mostly
e heat that
may need to
light along with
red
be dissipated.
SYSTEM
some blue.DRIP
This is a small
S
OUTDOO
consid
Just
RS
eration
as
any other produc
with
compared to
Drip irrigati
t, manufacturers
the heat HPS
on is a 90% more lamps produc
standards differ. A
efficient
e, which has
method’ of
few manufacturers
delivering water
to be vented
LEDs are convenient
LED lamps emit
.
to
add
to plants
green light NASA
virtually no heat,
outhighly efficient light use because they are lightweight
thanthe
has shown doors
other metho
so they
producers, and emit far
to be
be placed very
ds. That is can
with plants, and
e
less
HPS lamps. They are
much
highereffectiv
close to the garden
than floodin
amber is also
small, so they are easy heat than
g an area using are not encum
and
sometimes
Stealth LED™ grow
to install. The
added. Most
a hose,
bered with tubes
light
manufacturersor overhead
for air or
reduces energy consumpti has a 50,000 hour lifetime and
include a fewspraying. The result iswater cooling,
white light emitter
heavy ventila
more
delivered to the
systems by 60-70%. on as compared with HPS or MH
s in theirwater
tion,
or any
of the other
root zone than
units. These
diodes actuall
problems or
other waterin
any
y emit a combin
inconvenienc
of HID lamps.
es
ation of red, g system. Drip irrigati
green, and blue
on
other
spectrums,has
which benefits that make it useful.Light from
of a 1000w HID
bine to appear
LEDs can be
is easy tocomIt
system
install, easy to
white. White
LEDs emit very little
.
combined
lights help
design andwith
heat
to both supply
An advantage
is in-HPS and MH lamps, so
expens
to the plants. The light and can be placed very close
ive.
useful wavele
of using a combin
there is no
spreads at a 120° angle.
reason to scrap
ngths for the
tion of HPS
plants and soften
afrom Maxx Power has
your digital
Drip system
and LED lights
the eerie purple
a built in digital driver This LED
HID lamp.
s use pressu
Adding LEDs
is that you
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generated by
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public water
the
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the combination
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es the amoun
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- spectrums
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8-9
30
TAGLIARE I RAMI INFERIORI
Ho 11 piante che coltivo in un sistema Sea of Green (SOG). Sono alla terza settimana di fioritura. Ho notato che i rami più bassi non produrranno molto. Va bene se li taglio via
così il nutrimento e l’energia delle piante possono concentrarsi sui rami superiori più grossi?
J. CARLSONS, INTERNET
Sì, li puoi tagliare. Nel tuo sistema SOG tutta l’azione si svolge nella parte superiore della chioma fogliare. Quando la luce colpisce una superficie opaca come una foglia, cede
tutta la sua energia. L’unico spettro che passa dall’altra parte è l’infrarosso, che non viene usato nella fotosintesi, ma è visto dalle piante come un segnale che devono allungarsi
per andare al di là dell’ombra. Di conseguenza, le foglie sotto la chioma sono in ombra e non producono zuccheri. Ricevono però energia dalla pianta, emettono umidità e bloccano il flusso dell’aria. Per tutte queste ragioni sono un danno per la pianta, che sta meglio senza di loro.
PIRETRO
Per quanto tempo il piretro rimane tossico per gli esseri umani? L’ho spruzzato su
alcune piante tre volte per controllare gli acari sulle piante che avevano appena
iniziato la fioritura e sono preoccupato che saranno tossiche anche se smetto di
usare questo pesticida adesso.
Il piretro si dissolve e se è così, quando ci mette?
È sensato usare il raccolto?
RICK RITCH, CALIFORNIA
Il piretro è un pesticida naturale ottenuto dai fiori essiccati di C. cinerarifolium, un
membro della famiglia delle margherite, imparentata strettamente a quella dei
crisantemi. È utilizzato come pesticida per le piante e i giardini, per il cibo immagazzinato e per gli esseri umani e il bestiame da centinaia di anni nell’area nativa, la
Dalmazia, nel Caucaso settentrionale. Oggi, il 90% del piretro che usiamo è coltivato in Kenia.
Il piretro chimico è ottenuto dai semi che si trovano nei fiori essiccati, immergendoli
in acqua. La piretrina è tossica e repellente per tutti gli insetti. Funziona aprendo i
loro canali ionici per il sodio, che regolano il meccanismo di segnalazione nervosa.
Di conseguenza i neuroni trasmettono i segnali nervosi in continuazione, affaticando e inattivando i muscoli coinvolti.
Nelle quantità in cui è probabile che sia esposta la fauna selvatica, il piretro è considerato sicuro per gran parte degli animali, compresi uccelli e mammiferi. È tossico
per i pesci e gli invertebrati marini ed è dannoso per gli anfibi e i rettili. Il piretro
naturale si biodegrada nel giro di alcuni giorni in presenza di luce solare e ossigeno.
Il piretro viene impiegato in agricoltura, per l’igiene personale (contro i pidocchi)
e come repellente per insetti da molto tempo. È considerato uno dei pesticidi più
sicuri. Di fatto, il Ministero dell’agricoltura degli USA lo considera il più sicuro.
Ci sono alcune precauzioni da adottare quando lo si utilizza. Secondo la scheda
informativa delle sostanze pericolose stilata dal Dipartimento della salute e dei
servizi agli anziani del New Jersey (Hazardous Substances Fact Sheet, Rev. 2002) e
secondo schede informative analoghe, dovrebbe essere impiegato con cautela. Per
prima cosa, è necessario evitare di respirarne le polveri o gli aerosol perché bassi
livelli di esposizione possono irritare i polmoni, provocando tosse e respiro affannoso. Alti livelli di esposizione possono colpire il sistema nervoso e causare mal di
testa, nausea, vomito, affaticamento e irrequietezza. Può provocare anche reazioni
allergiche della cute. Le successive esposizioni possono causare eruzioni cutanee
e prurito. Inoltre, può provocare una reazione allergica con sintomi simili all’asma
che comprendono tosse, respiro affannoso e oppressione toracica. Questi sintomi
sono rari se l’impiego è occasionale, ma diventano più gravi in caso di esposizione
frequente o continua.
Come precauzione di sicurezza, è importante coprire completamente il corpo indossando una maglia a maniche lunghe, guanti, cappello e occhiali di protezione.
Inoltre, l’uso di un respiratore o quanto meno di una maschera riduce l’esposizione.
Queste misure sono importanti nell’applicazione del piretro in ambienti chiusi, dove
i vapori possono permanere nell’aria.
Alcuni prodotti a base di piretro sono formulati con un additivo, il piperonil
butossido (PBO). È un sinergizzante per pesticidi che funziona inibendo il meccanismo di disintossicazione degli insetti, rendendo quindi più efficace il pesticida.
I test dimostrano che l’esposizione ripetuta in gravidanza provoca uno sviluppo
mentale minore nel neonato. Per questo e per gli effetti del piretro, è necessario
evitare l’applicazione e l’esposizione durante la gravidanza. Il piretro con PBO non è
considerato biologico.
I piretroidi sono le versioni sintetiche del piretro. Sono più persistenti perché
resistono meglio dell’originale alla degradazione provocata dalla luce del sole
e dall’ossigeno. In genere sono formulati con PBO che ne aumenta l’efficacia.
Provocano maggiori reazioni avverse nei mammiferi, compresi gli umani, ma
sono meno dannosi per i rettili.
Una pianta femmina che ha prodotto fiori maschio quando è maturata. Questi fiori non
sono un pericolo per la coltivazione perché maturano proprio al momento del raccolto dei
fiori. Il loro polline può essere utilizzato per produrre piante che siano tutte femmina.
LA TEMPERATURA GIUSTA
Le mie piante sono a 31°. Pensi che sia una temperatura troppo elevata?
FLETCH, INTERNET
Presumo che tu stia parlando della temperatura misurata a livello della chioma fogliare
della pianta.
Un metodo più accurato è quello di usare un termometro che misura la temperatura
superficiale. Dà una lettura della temperatura della superficie della foglia anziché
dell’aria circostante.
La giusta temperatura dell’aria è correlata all’intensità di luce e al contenuto di anidride
carbonica dell’aria stessa. Le piante funzionano in modo simile agli animali a sangue
freddo. Il loro metabolismo e il tasso di fotosintesi aumentano con l’aumentare della
temperatura. Quando la temperatura è al di sotto dei 15°, a prescindere dall’intensità
della luce, la fotosintesi non ha praticamente luogo. Il tasso di fotosintesi aumenta
quando aumenta la temperatura.
In indoor, una zona di luci a vapori di sodio ad alta pressione (HPS) da 600 Watt con
un buon sistema di riflessione fornisce circa 60.000 lumen dopo la perdita dovuta alla
dispersione luminosa e all’assorbimento. Posizionate in un m2, l’intensità è considerata
elevata. Posizionate in 1,2 m2, l’intensità è considerata moderata. Che l’intensità della
luce sia moderata o elevata, se la temperatura può essere regolata, il fattore limitante
può essere spesso la CO2. Con livelli di CO2 adeguati, il tasso di fotosintesi aumenta con
l’aumento della temperatura. Il livello di CO2 e la temperatura ideale necessari sono
più bassi per le piante in condizioni di luce moderata che per le piante in condizioni di
intensità luminosa più alta.
Per le piante con una luce di intensità moderata, il livello di CO2 richiesto è di circa 900
ppm. Per le piante in condizioni di intensità luminosa elevata, il livello di CO2 dovrebbe
essere intorno alle 1300 ppm durante il periodo di luce. La cannabis non utilizza CO2
durante il periodo di buio. A questi livelli, le piante fioriscono a una temperatura di 31°.
In condizioni di luce moderata, probabilmente lo farebbero a 26°.
Se le piante vengono coltivate in una zona con ventilazione elevata che dipende
dall’aria fresca per sostituire la CO2, il suo livello è molto più basso. Il livello di CO2
nell’atmosfera è di sole 380 ppm. Quindi anche con un’intensità luminosa elevata non è
possibile una fotosintesi così veloce e la temperatura ideale per la crescita è più bassa.
In ogni caso, abbassa la temperatura di circa 3°. Una temperatura troppo elevata dà
cime più rade e scarne.
Un termometro, anche se a livello della chioma fogliare, fornisce una lettura indiretta
della temperatura della pianta, perché misura la temperatura dell’aria. Un termometro
che misura la temperatura superficiale può dare una lettura esatta di quello che
avviene a livello della foglia. Poi potrai regolare il tuo termostato di conseguenza.
31
LUMACHE
Ho un problema con le lumache. Sto cercando un rimedio biologico per proteggere la mia coltivazione. Che cosa posso usare
senza sprecare la mia preziosa birra?
MARSHALL WALDEN, INTERNET
Ci sono diverse cose che puoi fare per proteggere la tua coltivazione
senza troppa fatica. Per prima cosa, elimina i posti in cui potrebbero andare a nascondersi e in cui è probabile trovarle. Sono
attive di notte e nei giorni di nebbia e di pioggia. Durante il giorno
preferiscono luoghi freschi e umidi, per esempio sotto le assi, nei
buchi lungo le recinzioni, tra le macerie o tra la vegetazione alta.
Eliminando questi spazi dalla coltivazione la rendi molto meno
interessante per le lumache. D’altro canto, la creazione di appositi
spazi umidi dove possano riunirsi può rendere più semplice la loro
cattura manuale. Alcune assi all’ombra o delle bucce di anguria
possono costituire eccellenti rifugi temporanei. Una volta catturate
possono essere annegate o schiacciate e poi messe nel compost
lasciato sulla coltivazione.
Dato che sono attratte dalle zone umide, è meglio innaffiare molto
presto al mattino così la superficie ha maggiori possibilità di asciugare. Usare un sistema a goccia anziché innaffiare grandi aree può
limitare in qualche modo il loro territorio.
La birra o una combinazione di zucchero, acqua e lieviti attrae questi
molluschi. Per attuare il piano, scava una piccola buca e mettici
dentro il contenitore in modo che l’apertura sia a filo del terreno.
Riempilo a metà con la birra o la soluzione di acqua e zucchero e
aspetta la sera. Le lumache sentiranno l’odore e si dirigeranno al contenitore, cadranno dentro e affogheranno. Il sistema anti-lumache
è efficace per un raggio di circa mezzo metro, quindi potresti aver
bisogno di diversi contenitori per proteggere la tua coltivazione.
I due modi più facili per proteggere la coltivazione dalle lumache
sono le reti di rame e il fosfato di ferro in polvere.
Le chiocciole e le lumache secernono una bava che le aiuta a muoversi. I ricercatori ritengono che il rame reagisca elettricamente con
la bava disturbando il sistema nervoso delle lumache. Si possono
utilizzare strisce o lastre di rame da mettere intorno al perimetro della
coltivazione o del letto rialzato oppure da posizionare intorno ai
vassoi di piantine o ai contenitori con le piante giovani più a rischio.
Se metti il rame attorno al perimetro della coltivazione o del letto
rialzato, cerca di eliminare le lumache dall’area protetta. La barriera
intrappola ogni essere strisciante che si trovi nell’area circoscritta.
Il fosfato di ferro in polvere è disponibile in commercio con due
marchi, Sluggo ed Escar-Go. Cospargi con la polvere tutto il terreno
che vuoi proteggere. Quando i molluschi entrano in contatto con
la polvere smettono di nutrirsi e vanno a morire in posti appartati. È
sicuro per gli animali domestici, può essere usato nelle coltivazioni
biologiche ed è molto efficace. Un solo trattamento è a volte in grado
di durare per tutta la stagione ed è sufficientemente economico da
essere usato per proteggere vaste aree.
SEDE CENTRALE DELLA GANGIA.
CAVOLI! GUARDA
TUTTA QUESTA
POSTA DEI FAN.
Queste cime sono a una settimana dalla piena maturazione. Raccoglierle ora sarebbe come raccogliere le
pesche quando sono verdi.
ERMAFRODITI DA SEMI FEMMINIZZATI
Ho l’impressione che per ottenere semi femminizzati si debba incrociare un ermafrodita con una
femmina. Ma ho anche sentito che circa il 50% di questi semi incrociati darà piante ermafrodite e
dovrà essere eliminato per ottenere una coltivazione di sole piante femmine.
J.D. INTERNET
Ci sono molti modi per produrre semi femminizzati, ma l’uso di ermafroditi non è un metodo proficuo. Per
circa la metà, le piante saranno ermafrodite, che sono più difficili da scovare dei maschi. Ci sono diversi
metodi per creare solo semi femminizzati. Un modo è lasciare maturare le cime. A volte compaiono alcuni
fiori maschio appena le cime maturano. Questi fiori, che sono innocui perché la cima è vicina al momento del raccolto, contengono polline utile che ha solo geni femminili. Raccogli con molta attenzione il polline e, usando un pennello per impollinare le cime selezionate, potrai produrre un certo numero di semi.
Il secondo metodo, che è il metodo usato commercialmente dai selezionatori di semi di marijuana,
consiste nell’usare sostanze chimiche contenenti nitrato di argento e/o tiosolfato di argento per alterare
chimicamente l’espressione sessuale. I fiori maschio che si ottengono hanno solo geni femminili e di
conseguenza i semi prodotti daranno solo piante femmina. Il processo è descritto più nel dettaglio nella
nuova guida Marijuana Grower’s Handbook.
CICLO DI FIORITURA IN CONFUSIONE
Le lampade della mia coltivazione dovevano essere impostate su un ciclo di luce 12/12 per gli ultimi
40 giorni. Ieri sono andato nella stanza e ho notato che avevo spostato inavvertitamente il timer
e la luce era accesa per 8 ore, spenta per 15 minuti e poi di nuovo accesa per 3 ore e 45 minuti. Le
cime non stanno crescendo e le foglie sono tutte contorte e strane. Le cime non sono cresciute nelle
ultime 3 settimane. I pilucchi bianchi stanno morendo su gran parte dei fiori superiori. Se ora le
riporto al corretto ciclo di luce, cresceranno o dovrei eliminarle?
VINCE, INTERNET
Le piante misurano il numero di ore ininterrotte di buio e non il numero di ore di luce. La breve interruzione del fotoperiodo non è stata abbastanza lunga da influire sulla fioritura delle piante. Ha semplicemente bloccato la fotosintesi a causa della mancanza di luce. Secondo i tuoi calcoli, le piante stavano
ricevendo un totale di 12 ore ininterrotte di buio, quindi la loro fioritura dovrebbe essere abbastanza
normale. Tuttavia, la tua descrizione delle foglie e la mancanza di crescita mi porta a pensare che ci siano
stati altri problemi con il ciclo di luce, nel senso che il periodo di buio è stato interrotto dalla luce all’inizio
o alla fine del ciclo ogni giorno.
Io cercherei di recuperare il raccolto accertandomi che il timer funzioni correttamente e che le piante
ricevano 12 ore ininterrotte di buio al giorno a partire dalla stessa ora. Le cime mostreranno ancora una
leggera crescita e matureranno nei prossimi 30 giorni.
E’ INCREDIBILE COSA RICEVO:
PEZZETTINI D’ERBA, SKIN,
PIPE, BONG, INTIMO E FOTO
DI RAGAZZE NUDE. BUONO A
SAPERSI CHE SONO APPREZZATO.
HMMM, COSA E’ QUESTO?
CHE
BOTTA!
E’ MEGLIO CHE LA
ESAMINI BENE.
RISCHI DELLA
PROFESSIONE.
33
BELPAESE
Il coltello dalla parte del manico
di Carlos Rafael Esposito
In questo paese proibizionista dalla
morale pubblica impicciona e dalle
libertà individuali messe sotto scacco
da bieche rivalse ideologiche e legislative, accadono situazioni e si verificano
eventi che meritano di essere discussi.
In Italia l’apparato giudiziario e la forza
pubblica svolgono il proprio ruolo con
assoluta predominanza e spesso impunito arbitrio nei confronti del cittadino.
Questo è il punto. Il disequilibrio fra
cittadini, agenti e magistrati. E per un
giudice che abusa del proprio potere e
per ogni agente che compie una prepotenza nascondendosi dietro la divisa,
c’è un cittadino che inghiotte amaro
il sapore consapevole del sopportare
chi ha il coltello dalla parte del manico.
Gli italiani, popolo eccelso e allo stesso
tempo succube del proprio destino e
delle proprie istituzioni.
Nel migliore dei paesi che ci sia, infatti, il complesso intrico di istituzioni che
regolano la vita pubblica ha il compito
primario di agevolare l’equilibrio sociale,
smorzare e ascoltare le sempre diverse
e sempre nuove tensioni e lavorare per
organizzare al meglio (per la maggior
parte dei cittadini, potendo per tutti)
una convivenza dove il singolo è libero
in quanto membro di una società. C’è
qualcosa in comune fra tutti. Il cittadino
segue le regole come le seguono i suoi
governanti. Ecco la democrazia: il meno
peggio e il molto meglio.
Tornando alla dimensione italica, il concetto è semplice: la magistratura libera e
indipendente, fondamento della nostra
democrazia, assume spesso e volentieri
nel suo modus operandi dei tratti che di
Il problema è che tutto
ciò
avviene nella legalità democratica. Nessuna legge violata, l’arbitrio del magistrato è supremo ad
ogni mora. Con il clima
politico che tira poi,
alcuni magistrati –
tipo Markus Mayr
del foro di Bolzano
quello che ha
accusato rozzamente i ragazzi
di Semitalia
di reiterare il
reato di istigazione alla coltivazione – hanno
sposato la causa proibizionista (la caccia alle streghe) e impugnata la spada della giustizia brandiscono a destra e manca la lama del proprio
privilegio. Quello di giudicare senza essere giudicati. Giudicare senza essere sottoposti a giudizio. Liberi e indipendenti.
Liberi di commettere errori e reiterarli
senza alcuna conseguenza, che non sia,
per quel che vale, disciplinare, e quindi di
casta. Giudici che giudicano giudici. Una
garanzia nella forma e non certo nella
sostanza, perché è del tutto evidente che
il cittadino che ha subito un torto non
viene certo risarcito da un’azione disciplinare nei confronti del giudice colpevole.
Il caso di Semitalia è fra i più famosi:
un’azienda distribuisce semi di canapa
all’ingrosso in tutta Italia, attività legale
e alla luce del sole. I proprietari vengono
accusati di istigare alla coltivazione. Vien
da ridere ma è tutto vero. Se il prodotto
che vendo è legale come posso essere
il danno economico dell’attività sequestrata? Il giudice prima di procedere
non era a conoscenza della precedente
assoluzione? Un giudice che incrimina
un cittadino per un reato nel quale è
già stato prosciolto, non dovrebbe procedere con molta molta cautela? Nulla
PER UN GIUDICE CHE ABUSA DEL PROPRIO POTERE E PER OGNI AGENTE CHE COMPIE
UNA PREPOTENZA NASCONDENDOSI DIETRO LA DIVISA, C’È UN CITTADINO CHE INGHIOTTE
AMARO IL SAPORE CONSAPEVOLE DEL SOPPORTARE CHI HA IL MANICO DEL COLTELLO
democratico hanno ben poco. O meglio,
questi stessi metodi democratici applicati in un paese come il nostro non tutelano abbastanza chi del coltello vede
solo la lama.
Il mondo dell’antiproibizionismo si deve
regolare, e si regola ogni giorno, con questo dato di fatto. Leggi complicate e dalla
terminologia astrusa ed appositamente
evasiva, pubblici ministeri che conoscono poco e malvolentieri la legislazione
del settore, giudici che interpretano la
legge ad assoluta discrezione, pene di
gravità assoluta, impossibilità di ottenere
risarcimenti, sequestri indiscriminati e
dissequestri ignorati e per finire, detenzioni come se fossero caramelle.
accusato di istigare persone maggiorenni e vaccinate solo perché descrivo, come
ogni buon commerciante, il prodotto che
distribuisco? Vengono assolti nel novembre 2008. Il fatto non sussiste. Passa un
anno e mezzo e si procede nuovamente
per istigazione, con l’aggravante della
reiterazione del reato. Attività sequestrata, quindi galera. E dopo un anno e due
mesi arriva, lo scorso 1 giugno, la seconda assoluzione.
In questo caso però, non è il giudice
che reitera un accanimento giudiziario
nei confronti di imprenditori che lavorano? In caso positivo non sarebbe giusto
risarcire queste persone e per la galera fatta scontare senza motivo e per
di tutto questo, chi fa il bello e cattivo tempo non ha il problema di dover
rendere conto del proprio operato. Il
cittadino si lecca le ferite e il magistrato
sposta la propria attenzione altrove. Nel
frattempo però, nessuna regola democratica impedisce che in futuro, prima
di sequestrare un’attività e arrestare i
titolari per le medesime imputazioni, un
magistrato abbia il dovere di conoscere
le carte dei processi affrontati in passato
e risolti con assoluzione. Tra l’altro se un
magistrato ipotizza un reato e cerca di
accertarne la sussistenza (al di fuori di
ogni ragionevole dubbio) deve mettere
in campo le risorse che lo Stato e le
sue istituzioni prevedono: comunicazioni giudiziarie, mandati, notifiche, polizia
“ASSOLUZIONE PIENA PER I DUE IMPRENDITORI TOSCANI. LA VENDITA DI SEMI NON È ILLEGALE”
8
giudiziaria. Questo impiego ha un costo
che viene sobbarcato dalla società tutta,
anche dalle stesse persone perseguite. E
allora non c’è bisogno di porre un limite
all’azione della magistratura quando è
evidente che sta impiegando le risorse a
sua disposizione in procedimenti che si
risolvono in un buco nell’acqua? La tiritera è un po’ quella che il vecchio Silvio non
perde mai occasione di raccontare: una
democrazia pilotata dalla magistratura
deviata. Non si tratta certo di questo, ma
c’è per davvero chi può fare il bello e
il cattivo tempo con la vita della gente
qualunque, senza aver timore di patire
una qualunque conseguenza.
Giudici senza timore, cittadini senza
protezione. Giudice timorato, cittadino
più tutelato.
“LE MEDIO-DOMANDE PIÙ GENERICHE POSSIBILE”
36
34
MEDICAL CANNABIS
LA TESTIMONIANZA DI UN GIOVANE “ROVINATO” DALLE DISPOSIZIONI DELL’ATTUALE LEGGE SULLE DROGHE
I danni della
Berlusconi-FiniGiovanardi
di Davide Calabria
Secondo il Dipartimento delle Politiche
Antidroga e i suoi poco approfonditi
studi, la marijuana genera psicosi, schizofrenia e malattia mentale in generale.
Eppure, nel lungo corso della storia, la
canapa ha curato le malattie mentali di
moltissime persone.
La santa erborista tedesca Hildegard von
Bingen già nel 1100 sosteneva: “Ma chi è
malato nella testa e ha il cervello vuoto
e poi mangia la canapa magari avrà un
po`mal di testa. A chi però ha la testa sana
e un cervello pieno non farà male”.
Verso la fine del 1800, la canapa nostrana
italiana, meno cara è più facilmente reperibile di quella indiana, era stata trovata
vantaggiosa per l’isterismo dal medico
napoletano Raffaele Valieri presso l’Ospedale degli Incurabili di Napoli.
Il ricettario di Piero Arpino del 1909 invece, prescriveva la cannabis sotto forma
di tintura o estratto alcolico, per emicrania, psicopatie, meningite celebro spinale,
delirium tremens dei bevitori.
In America, Lester Grinspoon, nel famoso
libro Marihuana Reconsidered, ipotizza la
possibilità che la marijuana possa addirittura proteggere dalle psicosi. E lo fa
statistiche alla mano, con i dati dei ricoveri dei soldati dell’esercito americano.
In Vietnam, dove i soldati consumavano
parecchia erba, dodici persone su mille
hanno riscontrato problemi psichiatrici
contro i 73 della guerra in Corea, tra i 28
e i 101 della Prima Guerra mondiale e i 23
della Seconda Guerra Mondiale.
Tornando in Italia, il professor Gian Luigi
Gessa, docente di Neuropsicofarmacologia
Com’era Fabrizio la tua vita prima?
Come ti sei ritrovato questo situazione?
Ero una persona ben inserita nella società
e svolgevo il lavoro d’insegnante subacqueo. Successivamente, la disinformazione delle politiche a tolleranza zero contrarie allo stile di vita dei consumatore di
marijuana, discriminandone pure i pregi
sociali, lavorativi e personali, mi sono tro-
CON 50 GRAMMI D’ERBA OGNI TRE MESI SONO RIUSCITO A FARE LO SCALAGGIO
DALLE BENZODIAZEPINE CHE IL MEDICO MI PRESCRIVEVA IN ABBONDANZA
L’erborista Carlo Erba, primo in Italia, nel
1849 iniziò il commercio dei prodotti farmaceutici a base di cannabis nella sua
farmacia di Brera, a Milano. Le sue ricette
ebbero talmente successo che nel 1853
apri un laboratorio farmaceutico adiacente
alla farmacia e nel 1967 uno stabilmento
alla porte di Milano divenuto la più grande
industria chimico-farmaceutica d’Italia, la
Carlo Erba appunto. Erba e alcuni suoi amici
medici sperimentarono personalmente
gli effetti terapeutici della cannabis e, nel
1951, il medico Filippo Lussana impiegò
l’hashish a fini terapeutici per curare cefalee e malattie mentali, così come il dottor
Girolami aveva già fatto nel 1858.
all’Università di Cagliari, in una recente intervista su cannabis, circa la psicosi
ha risposto: “Questa storia è proprio una
balla. Se con le droghe leggere 23 persone su 100 avessero deliri e allucinazioni,
nessuno fumerebbe, non crede? E invece
fumano in tanti. La verità è un’altra, è che
ci sono casi a rischio: alcuni hanno disturbi
vato ad essere istigato, provocato fino
all’intervento della Asl.
Cos’è scaturito da questa visita?
Questa e altre visite ospedaliere hanno
portato a diagnosi impietose di disturbo psicotico non altrimenti specificabile,
di schizofrenico paranoide, disturbo da
questa pianta dalle proprietà miracolose. Durante i periodi di autoproduzione
poi, riuscivo a crearmi una scorta tale
da potermi sentire al sicuro per qualche
mese e i miglioramenti erano notevoli.
Con 50 grammi d’erba ogni tre mesi sono
riuscito a fare lo scalaggio dalle benzodiazepine che il medico mi prescriveva
in abbondanza. Da quattro anni non le
utilizzo più. La marijuana è riuscita anche
a farmi passare la distonia agli occhi
indotta dalle medicine.
In questo tuo sperimentare quale
varietà d’erba hai trovato vantaggiosa
rispetto ai tuoi bisogni?
Il salto di qualità l’ho trovato nella Flash
Back della Sweet Seed. Mi è stata d’aiutato
veicolando gli effetti negativi dei farmaci, facendomi accettare in famiglia senza
essere più vittima del mercato illegale, e
senza pià scontri deleteri con le persone
che mi vogliono bene! Ho potuto curare
SE CON LE DROGHE LEGGERE 23 PERSONE SU 100 AVESSERO DELIRI E
ALLUCINAZIONI, NESSUNO FUMEREBBE. E INVECE FUMANO IN TANTISSIMI
gravi delle psicosi, che le droghe leggere
“slatentizzano”, e fanno affiorare in modo
a volte dirompente. Questo è un problema serio, anche per gli adulti ovviamente,
ma senza invertire cause ed effetti, non si
diventa schizofrenici con la marijuana, ma
alcuni fumatori fanno la brutta scoperta
di esserlo”.
Vediamo ora il caso di Fabrizio, un ragazzo sulla trentina, che soffrendo mentalmente dei vari spostamenti nel mondo
per il lavoro dei genitori e per la lontananza della famiglia, una parentela
influenzata dalle leggi italiane e quindi
poco incline ad accettare il consumo di
canapa da parte del figlio, si è trovato
alle prese con il poco compassionevole
sistema sanitario italiano.
Fabrizio ha trovato notevole supporto e
conforto dalle associazioni antiproibizioniste italiane.
borderline e un fin troppo facile ipotetico
disturbo da consumo di cannabinoidi.
Le implicazioni?
Trattamento Sanitario Obbligatorio e
accanimento terapeutico con la somministrazione sfrenata di farmaci che mi
causato un parkinsonismo iatrogeno: una
distonia caratterizzata da una disfunzione occhi-collo con vista che s’incastrava
verso l’alto, dai 20 minuti alle 4 ore.
Ora ricevo una piccola pensione d’invalidità e, dopo aver passato diversi anni
imbottito di farmaci, ho qualche difficoltà
d’inserimento sociale. La legge italiana in
materia di cannabis inoltre non mi permette di muovermi liberamente.
La marijuana ti è stata d’aiuto in questo
periodo?
Se prima mi godevo la marijuana a scopo
ludico, durante tutti questi 10 anni ho
sperimentato l’utilizzo terapeutico di
l’ambito relazionale e trovare un piccolo
lavoro nella costruzione d’acquari, fare
del volontariato e svolgere hobby come il
giardinaggio .
Ora come ti stai curando?
Ho una prescrizione per il Risperdal, uno
psicofarmaco a iniezione sul deltoide ogni
due settimane e, da qualche settimana,
una prescrizione per cannabis in globuli
che però non riesco a trovare in nessuna
farmacia, più altri farmaci omeopatici.
Autocoltivo e allo stesso tempo impreco
perché il governo cambi politica, favorendo il mio percorso di guarigione.
Eppure sarebbe semplice organizzarsi
come avviene a Utrecht, in Olanda, dove,
da questa primavera, ai consumatori a
rischio – coloro che ne fanno uso per schizofrenia ad esempio – è stata data la possibilità di coltivare legalmente all’interno
di club chiusi con la supervisione medica.
35
BELPAESE
Canapisa 2011
E’stata una stagione movimentata per l’Osservatorio Antiproibizionista
di Pisa e per Canapisa 2011 perché Giovanardi aveva al solito deciso di
contrastare l’iniziativa rivolgendosi a Sindaco, Questore e Prefetto:
“Mi facciano conoscere se siano state previste misure straordinarie
di controllo dell’ordine pubblico, tenuto conto degli eventuali profili
di Enrico Fletzer
d’illegalità e dei possibili rischi sanitari”.
Il sindaco Filippeschi aveva rincarato la
dose giudicando tardivo l’intervento del
governo, mentre il quotidiano locale si era
fatto promotore di un sondaggio proibizionista trasformatosi in un boomerang
perché l’89% dei cittadini si era dichiarato
a favore. A questo punto la Canapisa Crew
aveva spiegato come la manifestazione,
fin dal 2000, si fosse sempre svolta regolarmente e che a causa dell’intervento del
ministro “l’atteggiamento delle istituzioni
cittadine, con le quali negli anni scorsi abbiamo collaborato per garantire la
miglior riuscita della Street con il minore
impatto sulla città, nei nostri confronti è
cambiato radicalmente”. In effetti più che
l’opinione pubblica è stato il Comune a
dividersi tra favorevoli e contrari, a dimostrazione di come in alcuni casi i politici
siano più arretrati della popolazione, considerata troppo spesso razzista e ignorante. Sono state polemiche pretestuose
che hanno peraltro visto la prima autorità
sanitaria di Pisa ignorare la domanda che
da sempre pone il movimento antiproibizionista a livello mondiale e cioè una
politica giusta ed efficace volta ridurre
i danni e i rischi per tutti, tramite processi non repressivi di crescita collettiva.
Canapisa ha dimostrato l’insipienza degli
argomenti contrari volti a impedire la libera espressione e quindi la Prefettura l’ha
autorizzata, intimando però il divieto di
somministrazione, detenzione e consumo
di bevande alcoliche (che peraltro i giovani si sono portati da casa). L’ordinanza
conteneva poi una postilla positiva poiché
il divieto era rivolto solo all’alcool, la cui
vendita è di fatto delegata alla camorra
appostata in tutti angoli delle strade: un
curioso effetto secondario che rinfocola addirittura in questi casi un mercato
criminale, sostenuto direttamente dalla
proibizione e dalla pubblica sicurezza.
La persistenza degli attivisti è stata il fattore decisivo, “seminando dissenso” musicale con benefit organizzati con Resistence
Kristian e Tu Shung Peng Bass Klaat e le
ragioni della canapa industriale con Angela
Grimaldi e Felice Giraudo di Assocanapa
e la discussione “Marjuana: una guerra
infinita” con Massimo Lorenzani del Lab
57, Franco D’Agata del Gabrio di Torino e
Federico Giusti dei Cobas.
Canapisa 2011 ha dimostrato, con la partecipazione di oltre cinquemila persone e
il clima festoso, di essere la scadenza più
importante del Norditalia e che, con la
partecipazione straordinaria di un piccolo gruppo di cannabis indignados della
Spagna, si sta muovendo ormai verso una
dimensione globale.
Anche in questa occasione il sindaco ha
dimostrato ancora una volta come le
cosiddette politiche urbane riguardino il
look del centro storico più che la sostanza.
Da parte dell’Osservatorio arriva una ulteriore critica: “I motivi per i quali l’amministrazione comunale vorrebbe proibire
lo svolgimento della Canapisa sembrano quantomeno pretestuosi”. Il fatto che
dopo la street parade siano stati trovati
“scritte e disegni sui muri dei palazzi”
significa soltanto che anche a Canapisa
avviene quello che da sempre accade
parade, nelle quali evidentemente non si
è registrato alcuno “scempio”.
Non capiamo con quale coraggio l’amministrazione richiami gli organizzatori
di Canapisa alla “competenza”, alla “serietà” e all’ ‘’attenzione’ ai problemi delle
dipendenze”, se consideriamo che l’unico
provvedimento di questa stessa amministrazione comunale in materia è stato
il taglio dei fondi per i progetti di riduzione del danno. Decenni di proibizionismo sulle droghe non hanno fermato
la diffusione delle sostanze proibite ed
hanno prodotto solo lauti guadagni per
le narcomafie, morte, carcere e persecuzioni di ogni genere per decine di milioni
di persone. Per difendere tanta barbarie
e tanta crudeltà, oggi non basta più la
disinformazione di Stato, serve anche la
censura. La triste realtà è che con la sua
dichiarata intenzione di “vietare Canapisa”,
la giunta comunale pisana si accoda alle
criminali politiche liberticide del governo
Berlusconi che, pur di difendere il proibizionismo, sta varando codici di censura
(come quello già in vigore per le trasmissioni radiotelevisive), che in questo Paese
abominevole - concludono poi gli antiproibizionisti - scrivere che gli stili di vita
dovrebbero essere competenza degli
organi competenti. Noi, ingenuamente,
eravamo ancora convinti che gli stili di vita
non potessero dipendere da altro se non
dalla libera scelta delle persone”.
Anche affrontare la giornata alzando al
massimo la tensione e rendendo pericolosa quella che tutti gli anni è stata una
manifestazione pacifica gestita efficacemente. Che senso ha mettere in pericolo
i migliaia di partecipanti pur di non fare
passar il corteo nel centro cittadino, senza
oltretutto concedere l’arrivo in una piazza
centrale, da cui le persone possono tranquillamente defluire come in ogni altra
manifestazione? Che senso ha portare
migliaia di persone su una strada statale
periferica senza curarsi delle modalità di
arrivo di un corteo così numeroso? La
sola risposta che possiamo immaginare
è che il pregiudizio regna all’interno delle
decisioni prese e che la politica del terrore
si sta abbattendo su di noi! Non vogliamo
essere la prossima vittima sacrificale di
questa cultura repressiva.
CANAPISA 2011 HA DIMOSTRATO, CON LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 5.000 PERSONE
E IL CLIMA FESTOSO, DI ESSERE LA SCADENZA PIÙ IMPORTANTE DEL NORDITALIA
ad ogni partita di calcio, ad ogni festa
patronale e ad ogni appuntamento pubblico in cui le persone riescono a liberare la propria voglia di esprimersi. Ci è
sembrato molto curioso vedere citato “lo
scempio della Cittadella”, se si considera
che Canapisa non termina nella stessa
Cittadella dal 2002 e che nel frattempo
sono intercorse altre 7 edizioni della street
non esistevano più dai tempi del fascismo.
Alla fine tutto è andato comunque benissimo. La polizia si è addirittura complimentata con il direttore Alberto Mari per
il magnifico scenario e per il comportamento civile dei manifestanti sfilati lungo
l’Arno, mentre nella parte più centrale il
Sindaco si consolava con le canne della
gara di spinning. “Ci sembra veramente
Ci auguriamo infine di poter riportare il
dibattito sulle problematiche inerenti al
proibizionismo e non di dover continuare
a discutere di censura o di limitazioni alla
libertà di espressione. Ma in fondo, pensandoci bene, che cosa è il proibizionismo
se non una limitazione della libertà di
espressione ed una forma di censura?
36
FREQUENTLY ASKED CANNABIS
Le medio-domande più
generiche possibile
di CBG
1) Quante ce ne stanno in un metro
quadro?
In questo spazio si può fare un s.o.g. di
25 cloni in fioritura oppure uno scr.o.g. e
avere una sola pianta in fioritura, dipende
da quante vuoi metterne. L’unico fattore
limitante per la produttività è la luce:
l’ideale sono 50.000 lumens per metro
quadro come fa una 600 watt hps con
alimentatore digitale. Un bulbo da 400
watt copre 0,8/0,6 metri quadri e uno da
250 al massimo fa 50x50 cm. Chiaramente
sono stime per avere una resa ottimale,
una pianta fiorisce anche sotto un neon!
2) Quante ne faccio con una lampada
da 250 watt?
Con una 250 watt si hanno rese ottimali
entro il mezzo metro quadro, la valutazione deve ricadere quindi sullo spazio e di
conseguenza sulla tecnica colturale scelta.
3) Che lampada mi consigli per spendere poco?
Spendere poco cioè acquistare una lampada scadente che dà meno lumens, o
spendere poco e scegliere una lampada
meno potente così da pagarla meno e che
comunque consumi poco usandola?
La sorgente luminosa è la base della coltivazione corretta: la resa dipenderà cioè da
quanta fotosintesi faranno.
4) Qual’è il prodotto migliore per pomparle di più?
Povere piccole! Pomparle per renderle
così acquosamente uguali alle loro omologhe olandesi. Se proprio serve intervenire in caso di urgente carenza (rara
in terra), consiglio un nutriente a pronta
assimilazione tipo il nitrato d’ammonio
ad esempio o un prodotto per idroponica
che non necessiti di ulteriori lavorazioni
terrene per esser assorbito dalle radici.
6) Quale ci mette di meno?
Per le fotodipendenti quando si parla di
vegetativa si intende un periodo pressochè
infinito, mentre la fioritura dura dalle 8 alle
16 settimane a seconda della genetica scelta. Le autofiorenti impiegano invece dai 70
agli 85 giorni dal seme senza necessità di
variazioni del fotoperiodo. Quindi la scelta
dovrà ricadere sugli incroci a prevalenza
indica se si vogliono fioriture veloci: 10
giorni di vegetativa e 50 di fioritura fanno
due mesi netti.
7) Che terra mi consigli?
La nostra amica necessita di un terreno
semplice e di buona struttura, un esempio può essere terriccio universale 40%,
humus di lombrico 30% e agriperlite 30%.
Nei growshop si trovano sacchi di terra già
pronta, anche con una leggera concimazione di base.
8) Che vasi devo usare?
Siccome stiamo parlando di una pianta a
radice fittonante, quindi con un radicione
centrale lungo e corpulento che andrà crescendo man mano sempre più in profondità
nel vaso. Quindi un vaso alto è più che auspicabile per un grande sviluppo vegetativo.
I vasi in commercio, quelli quadrati e neri,
sono ottimali nelle dimensioni di minimo 7
litri. Ovviamente più grande sarà il vaso ad
inizio fioritura e maggiore sarà la tendenza
della piccola a fiorire copiosamente.
9) La mia terra la prendo in un campo,
va bene?
Male! è molto pericoloso in quanto non è
sterile, si possono trovare delle larve radicivore di Julodis ad esempio. Consiglio di
creare il mix giusto mescolando terriccio
sterile con “ingredienti” controllati e non
pessimi possibili vettori di patogeni vari.
10) E’ vero che devo spezzare la punta?
13) Posso usare l’acqua del rubinetto?
A casa mia ha pH 8,1 ed EC 1400. Oltretutto
contiene cloro. Consiglio perciò di controllare bene l’acqua che scende dalle vostre
tubature e lasciarla comunque decantare
una notte (12 ore) all’aperto, poi regolare
il pH ed usare se non troppo alta in EC.
chiesti al Re, il grande Shantibaba. Online
è pieno di report delle più grandi varietà
commerciali e non disponibili sul mercato.
Va ricordato però che ogni varietà può
contenere differenti cannabinoidi che
possono entrare in sinergia modificando
l’effetto.
14) Cosa gli devo dare da mangiare?
Qualsiasi fertilizzante in commercio purchè definito organico va bene, evitando
18) Ho uno spazio di 50x60 alto 120,
mi basta?
Lo spazio va di pari passo con la sorgente
luminosa che dia i giusti lumens. In 50x60
ad esempio, abbondando ci sta una 400
w hps raffreddata con un cooltube. Nel
calcolo dell’altezza bisogna tener conto
di lampada, filtro, cooltube e almeno 2
spanne di aria dalle cime al bulbo.
DIMENSIONI, TIPO DI SBALLO, ILLUMINAZIONE E MOLTO ALTRO ANCORA
NELL’ELENCONE PIÙ RISOLUTIVO CHE POSSIATE TROVARE IN CIRCOLAZIONE
A volte può rendersi necessaria una
spintarella metabolica, un’agitazione di
ormoni per avere fioriture più copiose, ma
sempre senza esagerare e nei limiti della
natura. Un estratto d’alghe ricco di composti organici è sempre utile a stimolare il
metabolismo della nostra piccola.
5) Quale metodo di germinazione è
migliore?
La germinazione è sempre un problema
per chi lavora fuori suolo. Bisogna intervenire con dei medium adatti alla radicazione del germoglio, tipo lana di roccia o un
cubetto di torba. Va inoltre sempre evitata
la germinazione fuori medium, tipo un
fazzoletto o un bicchiere d’acqua. Basta
conciare il seme con delle micorrize in
polvere e interrarlo appena un centimetro
sotto terra, terra ben bagnata e soprattutto mantenuta umida!
No, non serve se si lavora indoor e tantomeno se si hanno problemi di fretta.
Per maggiori info cerca su google “fim e
topping”, si trovano numerosi post interessanti che spiegano correttamente queste
tecniche e il loro perchè.
11) I semi già si distinguono tra maschio
e femmina?
No, è assolutamente impossibile distinguerli dal seme ad occhio nudo.
Greenhouse seeds ha dovuto colorarli!
12) Se faccio out in quanto fioriscono?
e quando?
Outdoor a medie longitudini la fioritura inizia a metà luglio e dai primi giorni di agosto
si possono chiaramente osservare i fiori,
primi, ben formati. Si può piantare quando
si vuole, contando a ritroso dal 15 luglio
circa il periodo desiderato di vegetativa.
per quanto possibile quelli a pronta assimilazione e si lavora in terra. Molto spesso
un buon terriccioa rricchito con sostanza
organica arriva sino a metà fioritura senza
che le piccole mostrino carenze nutritive.
15) Quale strain scelgo?
Che uso ne fai? Se cerchi l’uso ludico allora
scegli indica. Se sti curi col THC o il CBD
allora scegli varietà medicinali ad alto
contenuti in cannabinoidi.
16) Ho una cantina/box/solaio può
andare?
Se l’umidità e la temperatura sono adatti
alla vita delle piante, allora sì vanno bene.
L’importante è avere sempre un termoigrometro!
17) Qual’è la più potente?
Leggende ed ibridi leggendari vanno
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Avviso: Seedsman Ltd vende semi di cannabis agli adulti come oggetto da collezione per la conservazione genetica. La germinazione di semi di canapa è proibita nella
maggior parte dei paesi. Le informazioni presenti nel sito www.seedsman.com, il materiale promozionale o le confezioni servono esclusivamente a fini didattici e non
sono intese a tollerare, promuovere o favorire l’uso o la coltivazione di sostanze proibite e/o regolamentate. Seedsman non accetta responsabilità in caso di azioni da
parte dei suoi clienti relativamente ai prodotti acquistati.
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Semi, terreno e lumen
Ho iniziato a germinare i semi all’interno di fogli di carta da cucina umidi. Li ho messi su un vassoio ricoperto di pellicola e ho
posizionato il vassoio in un cassetto della scrivania. Ho poi cominciato a fare ricerche online sulla coltivazione di questa meravigliosa pianta. Ho piantato i primi due semi quando hanno cominciato a fuoriuscire le piccole radici bianche della lunghezza di
circa due centimetri. Ho lasciato gli altri germinare e li ho piantati non appena sono comparse le piccole radici bianche. Mi ero
dimenticato che il resto dei semi stava ancora germinando. Quando ho alzato i fogli di carta umidi, ho ritrovato tre semi con
radici lunghe circa 7 centimetri e delle foglioline che fuoriuscivano dal rivestimento. Li ho piantati subito con le piccole foglioline
che fuoriuscivano. Le mie piante sopravvivranno?
Sto usando due luci blu per la crescita da 75w, poste 12 centimetri al di sopra delle piante, per 24 ore al giorno. I primi semi che
ho piantato sono germinati, ma non sono più cresciuti. Il terreno si asciuga velocemente dopo averlo innaffiato e diventa un po’
secco. Si sta formando una sorta di muschio anche in alcuni contenitori.
RODNEY
Far germinare i semi non è il problema, bensì la preparazione e ciò che tieni nella stanza di coltura, che ostacolano la crescita.
Pianificare è fondamentale per coltivazioni indoor ben riuscite. I coltivatori preparati hanno tutto ciò di cui hanno bisogno prima di
cominciare a coltivare. Ovviamente tu hai atteso troppo prima di piantare i semi e l’aver lasciato che si formassero le foglioline può
averne soffocato lo sviluppo. Tuttavia, i problemi maggiori sono il terreno e l’illuminazione. Il terreno diventa secco perché è pieno
di argilla. Secondo me lo hai preso scavando nel cortile di casa piuttosto che acquistare terreno morbido e leggero per vasi. La terra
del cortile, nella maggior parte dei casi, non si adatta alla coltivazione indoor in vasi, perché contiene troppa argilla, è troppo acida
o alcalina e controllare umidità e fertilizzanti è davvero difficile. Il tappo argilloso secco si forma quando l’argilla sale in superficie.
È simile al modo in cui si forma un sottile strato di particelle nel cemento, quando viene risciacquato. Questo strato superficiale è
duro come la roccia ed è molto difficile che le pianticelle riescano a penetrarci. Inoltre, il terreno è difficile da penetrare per le radici
e il drenaggio è talmente scarso che in tale terreno c’è pochissima aria. Le radici hanno bisogno di ossigeno per assorbire i nutrienti
nel terreno o quelli dati dai fertilizzanti. I terreni outdoor sono anche pieni di uova di insetti, spore di funghi, batteri e muschio.
Utilizzare il terreno invita tutte questi agenti ad attaccare le tue meravigliose piante.
Due fonti blu da coltivazione da 75w poste 12 centimetri sopra le piante probabilmente concorrono alla formazione dello strato
superficiale sul terreno essiccandolo rapidamente. Passa a delle fluorescenti compatte o a una HID singola. Le fluorescenti compatte sono meno care. Si possono acquistare fluorescenti compatte da 65 watt in un negozio discount per circa 25€, oppure una
fonte ad alogenuri metallici da 175 watt a meno di 120€. Entrambe le fonti sono più efficienti rispetto a quelle incandescenti blu.
L’efficienza si misura in base alla quantità di lumen prodotti per watt di elettricità utilizzata. Per esempio, una fonte incandescente
da 75 watt rende circa 17 lumen per watt e una fonte ad alogenuri metallici da 175 watt ne produce 80. Dopo l’investimento iniziale
per acquistare la fonte, si può utilizzare la stessa quantità di elettricità e produrre 14.000 lumen con quella ad alogenuri metallici e
solo 2.550 lumen (che non sono sufficienti per far crescere cime decenti) con le fonti incandescenti.
Fate crescere il numero più alto possibile di pianticelle per preparare
il vostro outdoor per l’estate. Potete germinare i semi fra due fogli di
carta da cucina oppure seminarli direttamente nel terreno. Ricordate
di mantenere umidità omogenea nel terreno!
DOMANDE
PER JORGE
Jorge Cervantes è l’autore di: Marijuana
Horticulture: the Indoor/Outdoor Medical
Grower’s Bible (Gennaio 2006), Jorge
Cervantes’ Ultimate Grow DVD (girato in BC) e
Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD II (girato in Spagna), Indoor Marijuana Horticulture:
The Indoor Bible, Marijuana Indoors: Five
Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerrilla
Growing e Jorge’s Rx. Scrive per 13 riviste in 6
lingue diverse. I libri di Jorge sono pubblicati in
olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Vai al sito www.marijuanagrowing.com
per maggiori informazioni.
La Power Plant è ancora una delle piante che crescono maggiormente e con la produzione
più consistente.
39
Rotture sulle foglie
Le foglie delle mie piante si stanno rompendo a metà e stanno sviluppando macchie di colore chiaro
e brunastro. Nel complesso sono tutte verde chiaro e non sembrano molto sane. Cosa posso fare? Le
piante sono alte circa 10 cm e hanno 4 paia di foglie.
MALTE
Si tratta senza dubbio di un blocco di fertilizzante/nutrienti. Il problema sussiste dall’inizio, ma solo ora
lo riconosci, perché le piante manifestano sintomi fisici: foglie deboli e scolorite. In generale questo significa che le piante hanno ricevuto una dose eccessiva di nutrienti. Il terreno è pieno di sali fertilizzanti
(nutrienti). Alcuni di questi nutrienti vengono assorbiti più rapidamente di altri, il che provoca il blocco
dell’assorbimento dei nutrienti. Non sono certo del pH dell’acqua. In Danimarca, il pH varia da meno
di 6 a oltre 8. Questo potrebbe essere il problema principale. Potrebbe inoltre essere l’EC (conduttività
elettrica) o la concentrazione di nutrienti nell’acqua del rubinetto utilizzata. Dato che la Danimarca
è circondata da acqua, i livelli di sodio e calcio sono probabilmente elevati. Il sodio, in concentrazioni
superiori alle 50 PPM (parti per milione) bloccherà l’assorbimento di altri nutrienti attraverso le radici.
Se l’acqua è piena di nutrienti come il sodio, è possibile che tu debba far passare l’acqua in un dispositivo per l’osmosi inversa, per eliminare i nutrienti tossici. Una volta che l’acqua è pulita, si può
aggiungere il quantitativo consigliato di fertilizzante per formare la soluzione nutritiva. Tuttavia, per
il momento, devi risciacquare i nutrienti in eccesso nei vasi. Risciacqua i nutrienti versando 2-3 litri
d’acqua per ogni litro di terreno nel contenitore. Un contenitore da 11 litri richiede un risciacquo di
almeno 22 litri.
Ecco una panoramica veloce dei macronutrienti e dei sintomi di carenza e tossicità.
I fiori precoci maschio sviluppano 3-4 internodi sui rami dalla
punta della pianta. Cercate delle piccole protuberanze che poi si
trasformano in sacche di polline.
Sessare i semi
Ho iniziato con 20 semi e ho ottenuto 10 femmine. Ho sessato
tutte e 20 le piante con un fotoperiodo di 12/12, non sapendo del
prelievo di talee. Sono fiorite tutte tre settimane, prima di passare
un fotoperiodo di 18/6. Tale fotoperiodo è stato mantenuto per 3
settimane e i segni femmina non scompaiono. I piccoli gruppi di
pistilli femmina si avvizziscono quando la pianta torna in vegetativo o i pilucchi bianchi maturano? Devo strappare i piccoli gruppi
di pistilli bianchi? Inoltre, i rami superiori ricoperti di foglie sono
diventati rossi: cosa significa?
LUKE
Dopo tutto lo stress sofferto dalle piante, il 50 percento si dimostrato femmina e queste piante sono ancora vive. Pensa a come le
piante di cannabis crescano in natura da millenni. Le giornate sono
lunghe in estate e corte in autunno. Le lunghe notti e le brevi giornate autunnali scatenano il processo di fioritura. Quando si gioca
con la tabella di marcia di Madre Natura, le piante sono confuse,
molto confuse. Queste signorine si trovano quasi a metà fioritura e
poi vengono obbligate a ritornare in crescita vegetativa con notti
più brevi e giornate di 18 ore di luce. In generale alle piante ci vuole
circa un mese per cominciare a ripristinare la crescita normale.
Questo shock luminoso costerà alle piante almeno un mese di perdita di crescita e poi le piante potrebbero continuare a manifestare
uno sviluppo stressato con più foglie e rami e con foglie con crescita
sporadica. I pilucchi bianchi o pistilli femmina probabilmente rimarranno ma perderanno colore.
Sei settimane dopo la germinazione si ha un classico caso di blocco
dei nutrienti a causa dell’accumulo dei sali fertilizzanti nel terreno. Il
problema probabilmente è presente da una o due settimane prima
di manifestarsi con un gambo violaceo, segno esterno di carenza di
fosforo e la stanza di coltura potrebbe essere troppo fredda di notte
o di giorno. Se questo è il problema, è provocato da terreno argilloso, acido e molto umido. Le carenze sono più diffuse se il pH del
terreno supera 7 o è al di sotto di 5.8 e ha eccesso di ferro o zinco e
ha legato chimicamente i fosfati. Il colore rosso potrebbe altrimenti
essere una caratteristica della varietà che si sta coltivando.
Per risolvere il blocco tossico di nutrienti, risciacqua abbondantemente il terreno con una soluzione di fertilizzante idroponico di
elevata qualità. Versa circa 8 litri di soluzione nutritiva al 12% per
ogni 4 litri di terra nel vaso. Un vaso da 20 litri dovrà essere risciacquato con almeno 40 litri. Tutti i sali bloccati saranno risciacquati
e drenati. Metti le piante nel lavandino o in vasca per agevolare il
drenaggio.
Quella di azoto è la carenza più diffusa. Fra i sintomi figura il fatto che le foglie inferiori a crescita più
lenta diventano gialle fra le venature. L’ingiallimento progredisce nella foglia prima che si stacchi. I
gambi e l’altro lato della foglia possono diventare rossastri o violacei.
Una quantità eccessiva di azoto provoca fogliame eccessivamente lussureggiante, che è quindi
morbido ed esposto allo stress, come per esempio all’attacco di insetti infestanti e muffe. I gambi
s’indeboliscono e possono ripiegarsi facilmente su se stessi. Il tessuto per il trasporto vascolare si rompe
e l’apporto di acqua è dunque limitato. Le radici si sviluppano lentamente e marciscono con facilità.
La carenza di fosforo provoca una crescita molto striminzita. Le foglie sono più piccole, di colore
bluastro-verde e spesso sono macchiate. I gambi, i gambi delle foglie (piccioli) e le venature principali diventano di color rossastro-viola a partire dal retro della foglia. Le punte delle foglie più vecchie
diventano più scure e si ripiegano all’ingiù. Le foglie più colpite sviluppano grosse macchie violaceonere e muoiono. La fioritura viene spesso ritardata e le cime sono uniformemente più piccole. Le carenze sono aggravate dal terreno argilloso, acido e molto umido.
Le carenze sono più diffuse laddove il pH del substrato supera il valore di 7 e il fosforo non viene assorbito adeguatamente. Il terreno è acido (al di sotto di 5.8) e/o c’è eccesso di ferro e zinco. Il terreno diventa
fissato (legato chimicamente) con i fosfati.
Una quantità eccessiva di fosforo interferisce con la stabilità e l’apporto di calcio, rame, ferro, magnesio e zinco. I sintomi tossici del fosforo si manifestano come carenza di zinco, ferro, magnesio, calcio e
rame; quella di zinco è la più diffusa.
Le piante con carenza di potassio sembrano spesso in sane, ma in breve tempo le foglie più vecchie, le
prime punte e i margini, seguiti dall’intera foglia, diventano di color giallo scuro e muoiono. I gambi
spesso s’indeboliscono e a volte diventano fragili. Le piante sono così esposte alle malattie. Il potassio
in genere è presente nel terreno, ma è bloccato dall’elevata salinità. Una carenza di potassio provoca
un notevole aumento della temperatura interna del fogliame e le cellule proteiche bruciano o si degradano. L’evaporazione raggiunge i punti più alti ai margini delle foglie ed è qui che si verifica questo
fenomeno di combustione.
La tossicità da potassio è difficilmente diagnosticabile perché si miscela con sintomi di carenza di altri
nutrienti. Troppo potassio ostacola e rallenta l’assorbimento di magnesio, manganese e a volte di zinco
e ferro. Cercate i segni di tossicità da potassio quando compaiono sintomi di carenza di magnesio,
manganese, zinco e ferro.
Seguono le dosi consigliate di sali fertilizzanti solubili per la coltivazione indoor della cannabis. I valori
sono espressi in parti per milione.
Elemento
Azoto
Calcio
Magnesio
Fosforo
Potassio
Zolfo
Rame
Boro
Ferro
Manganese
Molibdeno
Zinco
Limiti
150 – 1000
100 – 150
50 – 100
50 – 100
100 – 400
200 – 1000
0,1 – 0,5
0,5 – 5,0
2,0 – 10
0,5 – 5,0
0,01 – 0,05
0,5 – 1,0
Media
250
200
75
80
300
400
0,5
1,0
5,0
2,0
0,02
0,5
40
HESI
Il top della qualità a un prezzo giusto
Hesi è un ospite graditissimo in un’infinità di spazi di coltivazione
in tutto il mondo. Chi lo avrebbe mai pensato nel 1993, quando una
giovane coppia sposata mescolava sostanze nutritive nella vasca da
bagno di casa? Dopo diciotto anni la “vasca” è cresciuta fino a diventare un’azienda solidissima, rappresentata da molti grossisti in 37
paesi. Strategie di marketing complesse, campagne pubblicitarie o
la spinta a dover sempre inventare “nuovi” prodotti non sono parte
della visione della coppia del Limburgo, che preferisce sobrietà,
integrità e un lavoro a dimensione umana. Incontriamo due imprenditori che sono rimasti loro stessi nonostante il successo.
Hesi significa Henk (He) più Siglinde (Si).
Già solo il fatto che Hesi sia nato come
un’azienda a conduzione familiare e che
lo sia ancora dopo tanti anni la rende un
caso eccezionale nel suo settore. “Siamo
diversi dalla maggior parte dei produttori
di sostanze nutritive anche perché non
abbiamo iniziato a sviluppare prodotti
per fare soldi: abbiamo iniziato per caso”,
racconta Henk nel suo accogliente ufficio.
La storia è questa: diciotto anni fa Siglinde
era direttrice di laboratorio per un produttore tedesco di articoli per acquari. Dato
che era nota per il suo pollice verde, un
giorno il suo capo le chiese se non sapesse fare qualcosa per combattere la moria
di piante nella sua lussuosa serra. Dopo
qualche settimana di studi in laboratorio, Siglinde riemerse con alcune bottiglie
che trasformarono in un attimo il misero
deserto che era la serra del boss in una
rigogliosa giungla.
A Henk, appassionato dell’haze, venne
un’idea. “Nel frattempo ero diventato il
proprietario del growshop Limbogrow.
Quando ho scoperto che con le formule di Siglinde si poteva anche coltivare
dell’ottima erba, ho iniziato a regalarne
bottigliette ai clienti per fare delle prove.
È stato un tale successo che il primo aprile 1996 abbiamo fondato ufficialmente
Hesi. Abbiamo guardato ai paesi esteri da
subito: dato che Siglinde è tedesca e che
io parlo tedesco fluentemente come l’olandese, era logico concentrarci in primo
luogo sulle regioni di lingua tedesca, dato
che in Olanda (in particolare nella zona a
nord dei grandi fiumi) c’era una concorrenza enorme. Sfruttiamo questo vantaggio ancora adesso.”
Ti va una birra?
Come dicevamo, a Hesi importa poco di
saperne di marketing e pubblicità. Henk
e Siglinde promuovono i prodotti alla
vecchia maniera: Siglinde ha scritto per
anni sulla rivista Highlife, dove ha saputo
spiegare progetti complicati a principianti
assoluti. Ancora oggi se ne parla regolarmente con molta gratitudine. Anche
le fiere specializzate sono state importantissime per diffondere il marchio Hesi:
già nel 1997 l’azienda era presente alla
prima borsa specializzata della canapa a
Castrop-Rauxel, e da allora ha partecipato
a 84 fiere.
HESI: HENK E SIGLINDE
A Henk e Siglinde piace il contatto personale con distributori e utenti dei loro
prodotti, meglio ancora se con una birra
Alfa fresca di spina a portata di mano. Il
primissimo stand di Hesi era solo un tavolino, ma negli anni gli stand sono cresciuti
fino a diventare accoglienti piccole oasi
coronate da tanti premi. “Non rinunceremo mai più alla nostra birra alla spina”,
promette solennemente Henk.
Artigianale
Il mix di massima qualità fondata su basi
scientifiche, di ottimo rapporto qualitàprezzo e di semplicità è sempre stato
il marchio di fabbrica di Hesi. È proprio
grazie alla semplicità che tanti gestori di
negozi sono contenti della marca: non c’è
bisogno di costruire un’intera nuova ala
del negozio per presentare l’assortimento
completo… Anche per quanto riguarda il
prezzo Hesi non riserva sorprese. Ci dice
Henk: “I nostri prezzi sono gli stessi in tutto
il mondo. Inoltre , solo dopo undici anni
siamo stati costretti ad aumentare i prezzi:
in tutti gli anni precedenti siamo riusciti
a mantenerli stabili, in quanto l’aumento
della domanda rendeva più conveniente
l’acquisto. Naturalmente si coltiva anche
moltissimo goodwill.”
Una crescita costante è piacevole per
un imprenditore, ma Hesi non sacrifica
ad essa il suo fidato metodo artigianale.
Henk: “Abbiamo risolto l’aumento della
domanda non assumendo altro personale
ma investendo in miglioramenti tecnologici. Siamo un’azienda a conduzione
familiare e non vorremmo rovinare l’atmosfera del lavoro introducendo sempre
nuove persone. Tutti i nostri dipendenti
lavorano per Hesi da anni.”
Lo schema di coltivazione
Non molti sanno che Hesi è stato il
primo produttore di sostanze nutritive
ad aver introdotto lo schema di coltivazione. Un’altra invenzione di Hesi è stata
il pacchetto per principianti, ora imitato
da molti. Il pacchetto (Starterpakket) è
una coloratissima scatola di cartone che
contiene tutto ciò che serve al piccolo
coltivatore per far crescere un prodotto
sublime. Il pacchetto di Hesi, che Henk ha
soprannominato ‘Happy Meal’, si è rivelato una miniera d’oro. Gli utenti possono conoscere Hesi spendendo poco e i
gestori di negozi hanno praticamente la
garanzia che i clienti torneranno a fare
nuovi acquisti.
uno scambiatore di ioni, e anche se all’aspetto sembra modesto, è essenziale per
quasi tutti i prodotti Hesi. Serve a depurare l’acqua ma, a differenza dell’osmosi
inversa, il procedimento non spreca neanche una goccia d’acqua. “In questo modo
l’acqua di conduzione viene depurata da
tutte le impurità e l’acqua alla base dei
nostri liquidi ha un EC pari a zero.”
Servizio rapido
Una caratteristica unica di Hesi è la codifica per colore. Ogni nutriente liquido
ha il suo colore, uguale al colore sull’etichetta, quindi è quasi impossibile sbagliarsi. I colori sono ottenuti con coloranti
approvati per uso alimentare. Un vero
campione della chimica universitaria è la
correzione del pH “inserita” nel complesso
nutritivo Bloeicomplex di Hesi: qualsiasi
sia la durezza dell’acqua, la soluzione si
trasforma automaticamente in un pH leggermente acido.
EC: 0
Facciamo una passeggiata nello stabilimento di produzione. Hesi non lavora
con mix preparati in anticipo; tutti gli
ingredienti vengono pesati e mescolati
sul luogo. Solo così è possibile garantire
che le migliori sostanze nutritive possibili
facciano parte del prodotto nelle giuste
proporzioni. Dopo aver ammirato le macchine ipermoderne per il riempimento,
Henk si ferma davanti a un apparecchio
che sembra un cilindro di metallo nero. È
“ASSOLUZIONE PIENA PER I DUE IMPRENDITORI TOSCANI. LA VENDITA DI SEMI NON È ILLEGALE”
8
“Dato che non lavoriamo su ordinazione
ma abbiamo sempre tutto in stock, Hesi è
tra i più rapidi nel nostro settore per quanto riguarda le consegne”, spiega Henk
mentre percorriamo i magazzini nei quali
gli ordini vengono preparati per il trasporto. “Se un cliente fa un ordine il lunedì da
Berlino, lo riceve a domicilio non più tardi
di giovedì.”
“Naturalmente siamo orgogliosi di ciò
che abbiamo creato, non solo per quanto
riguarda il fatturato: ci sono anche cose
diverse e più personali. La settimana scorsa ero con mia figlia al festival di musica
Pinkpop, quando improvvisamente mi
ha salutato una persona che non vedevo da anni. Si è quasi commosso e mi
ha abbracciato come un figliol prodigo:
‘Grazie amico, senza di te non avrei mai
guadagnato così tanti soldi!’ Ho passato il
resto del weekend ad andare in giro con
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MUSIC FOR STONEY EARS
di Carlo Vinci
Art Department The Drawning Board CROSSTOWN REBELS
Ovvero i produttori house canadesi Kenny Glasgow e Jonny White. Entrambi lavorano
alla parte produttiva, la sorpresa è la vocalità di Glasgow, da plumbeo melodramma,
quasi scottwalkeriana. I groove sono tagliati su un capace mix di sensibilità old e nu
skool, rapaci sui bassi, velenosi nelle rifiniture. Un cocktail che trova applicazione
esplosiva nell’iniziale Much Too Much, 10 minuti e mezzo di scioccante “benvenuto” tra
caracollanti jacky beats, il synth che disegna uno spleen che prende alla gola, Glasgow
che piange la vita. Ci sono delle pieghe nel suo
cantato che sono di una bellezza dolorosa e
a tratti insostenibile, e ogni volta che il synth
torna a girare è una fitta alla testa. C’è un clima
da “regno della notte” che prosegue con Tell Me
Why, Kenny perso in un mantra “tell me why
we’re always out of time”, un esistenzialismo
che implode in Living The Life, Glasgow sulle
retrovie e guest Seth Troxler con voce deforme,
abbassata di tono, in un’idea gotica di house.
Il già singolo Without You torna a incidere la
ferita di Much Too Much, un nuovo, cavernoso
pianto d’amore. A metà disco la jam We Call Love, con Soul Clap nel sound e Osunlade
a duettare al microfono con Kenny. Vampire Nightclub monta inesorabilmente, tra vampate basse, spettrali astrazioni, sample vocali, Kenny che spunta solo in coda, Tell Me
Why (Part II) è una reprise in allucinogeno freeform, solo qualche brandello di voce, e a
chiudere è I C U, eccola la voce, che stavolta declina toni morrisseyani, intorno il suono
su sghembe traiettorie estatiche, pura visione. Per la Crosstown Rebels fare un uno due
così subito dopo l’album di Deniz Kurtel è uno strike pazzesco. “The Drawning Board” è
un disco emozionante, che sta per essere portato live dagli Art Department.
In Flagranti Worse For Wear CODEK
Quarto album per il duo formato da Sasha Crnobrnja e Alex Gloor, aperto dal
singolo Worse For Wear, che sembra un oscuro pezzo house delle origini con alla
voce un maniaco sessuale, mentre sullo sfondo sfrecciano automobili e la scena
è punteggiata da passi,
rumori d’ambiente e sibili
di videogames. Quasi una
magnificazione dell’immaginario porno che ha
caratterizzato molte cose
degli In Flagranti in passato, mentre con il secondo pezzo parte una gara
cosmica, tra sonorità kraut
e mutazioni sonore che
sgretolano lo scibile pop
in un alfabeto personale
di grande fascino, quasi da
realtà parallela. Una vera
festa sonora.
Gatto Fritto Gatto Fritto INTERNATIONAL FEEL
Con una manciata di singoli e
remix il musicista e produttore
inglese Ben Williams aka Gatto
Fritto è diventato negli ultimi tre
anni un culto con il suo sound tra
dub-disco e balearic. Ora arriva
all’album di debutto sulla ottima
International Feel dimostrando di avere un peso specifico
superiore a quello stesso meritato culto. Un disco che parte
dai canovacci della disco più
sperimentale per aprire a tutta
una serie di mondi psichedelici,
incorporando voli in traiettorie
kraut tedesche, accenni newwave, strani esoterismi, punteggiature spagnoleggianti, solide strutture di funk bianco
newyorchese, una natura cosmica a supervisionare il tutto. Eccellente.
Cornershop Featuring Bubbley Kaur
Cornershop & The Double ‘O’ Groove Of AMPLE PLAY
Bubbley Kaur è una cantante di punjabi secondo la leggenda incontrata dai Cornershop
in una lavanderia, e questo è un disco di canzoni interamente interpretate da lei, pieno
di certosini quadretti che rappresentano bene quel clash tra raregroovismo inglese e le
speziate figure asiatiche di ordinanza. Un album che come tutti i lavori dei Cornershop
ha una sua imbattibile solidità e allo stesso tempo una fragrante leggerezza, e oltre la
formula peraltro eseguita in modo stilisticamente eccellente,
fatta di breakbeats
di grande scuola e
bassi funk di prima
categoria, alterna un
ventaglio di possibilità che vanno dal più
anthemico singolo
United Provinces Of
India a un pezzo più
d’atmosfera come
Double
Decker
Eyelashes e vie di
mezzo come The
Biro Pen. Al solito
grandi.
Pie Finger A Dali Surprise CREATION 1992
Lo scozzese Russel Burn inizia la sua carriera negli anni ‘80 con i Fire Engines e con i Win, nei primi suonando la batteria e nei secondi sviluppando la sua vena da polistrumentista (tastiere, percussioni, voce, samples). Gli Win si sciolgono nel 1990 e Burn ha modo
di mettere a fuoco l’esperienza decennale nei Pie Finger. Un’unica opera, “A Dali Surprise”, pubblicata nel 1992 per la Creation, e
orchestrata insieme a Nick Prescott (chitarre e flauto di bamboo), Julio Llonis (tromba), David Henderson e Murray Slade (chitarre).
Un disco personale e misterioso, delineato subito dalla strana, strumentale Jaggy Jungle, terzomondismo alieno, perturbante. A
connotare meglio Time Will Tell, voce cavernosa, steel guitar, cieli apocalittici, movenze west-morriconiane e un senso psichedelico post-modernista. Strictly Planets (Jupiter) continua questo percorso, armonica, stanze d’eco, ed ecco Morricone in sabbie
mobili dub. Arriva la title-track a rendere tutto molto più torbido: un quadro sonoro caracollante, a tinte fosche, lampi mantrici e il
portamento zoppo di un assassino, allucinazioni di un’Europa nascosta, la voce che si fa perversa, strisciante. Let Them Drip Gold
inverte solo apparentemente la rotta, aria funky bianca e sotterranea. La musica è giocata in una dimensione mentale, sfugge a
parametri fisici, insegue esangue un’ideale di rarefazione, dissolvimento, scomparsa. È così che attraverso la giungla artificiale di
Amazonian Howl si entra in Without A Name, terrificante climax. Un ritmo spiccio tracciato da una batteria giocattolo, una girandola lisergica e un po’ barocca di tastiere e implosioni emotive, il basso che punta e la voce di Burn che arriva come dall’aldilà a
inscenare una sorta di cerimoniale ancestrale che trascende nella declamazione spiritata del nome di una serie di artisti surrealisti,
da Breton a Cocteau, da Dali a Kokoschka. Il cervello cade in slow motion: pura psichedelia. Di Russel Burn non abbiamo avuto più
notizie. Il disco non è facilissimo da trovare, che in tempi di titanici supermarket universali, è anche una bella notizia.
43
MUSIC INTERVIEW
BOOM BOOM VIBRATION
di Carlo Vinci
“I Boom Boom Vibration mi
hanno colpito per la loro semplicità ed umiltà, assomigliano
al reggae umile, semplice e profondo allo stesso tempo. Con
loro non ho dovuto spendere
parole inutili, tutto è avvenuto
naturalmente attraverso quel
mistico feeling che ci unisce
sotto lo stesso suono. Lavorare
con loro mi ha ricordato da dove
vengo e dove sto andando...
Grazie boomboom”. Parole di un
fuoriclasse del reggae italiano
come Alborosie, che ha prodotto
in Giamaica, dove da tempo si è
trasferito a vivere, “Vibra Unica”,
il disco dei salentini Boom Boom
Vibration. Una band tra le più
promettenti del genere in Italia,
per un disco che suonato e mixato negli studi di Kingston a casa
di Alborosie. Ne abbiamo parlato con il cantante Kubla: “È
un disco che parla del Salento,
che parla della nostra attualità, ma che anche ci fa evadere
e ci permette un viaggio verso
terre incontaminate e spiagge
caraibiche. I brani sono nati tra
le spiagge di Portmore e di Port
Antonio e nella casa di Kingston
a Paddington Terrace, ispirati
dal profumo della Giamaica,
dalle persone incontrate e dai
suggestivi luoghi visitati”.
Come nasce la vostra passione per il
reggae?
Erano gli anni a cavallo dei millenni
e Prediction, una canzone degli Steel
Pulse, ci trasmetteva sensazioni di spiritualità e ribellione che non potevamo
ignorare. Il panorama del reggae era in
piena attività sopratutto nel nostro paese
e l’italianissimo Rototom Sunsplash era il
fiore all’occhiello del reggae europeo. La
passione per la reggae music nasce dalla
voglia di suonare una musica che profuma di libertà, spiritualità e ribellione. Come nasce questo album e il contatto
con Alborosie, e com’è stato lavorare
con lui, che impronta ha dato?
L’album “Vibra Unica” nasce dalla necessità di ritrovare quelle che sono le radici, le
origini del ritmo in levare. Alborosie è un
maestro che ci ha onorato del suo genio.
Tutto nasce dalla featuring di Rumors
con la quale abbiamo iniziato una collaborazione con Albo che ci avrebbe
portato nel giro di pochi mesi a realizzare
un vero sogno. Lavorare con lui è stato
semplicissimo, tutto è arrivato con molta
naturalezza e ognuno ha dato il massimo
per questo disco. Siete salentini, una zona che ha una
tradizione reggae importante con il
Sud Sound System...
La Giamaica d’Europa, il Salento. la canzone “Vibra Unica” parla dell mia terra,
la terra del sole mare e vento, la terra
dei Sud Sound System ma anche del
Gusto Dopa e del Babylonia, la terra di
tanti meritevoli artisti, una lingua di terra
rossa nel Mediterraneo che dodici mesi
all’anno pulsa a ritmo di reggae e taranta.
Avete prodotto il disco in Giamaica,
come avete trovato la terra, similitudini con il Salento?
C’e un filo rosso che lega il Salento
alla Giamaica, ovviamente il mare le
spiagge e il reggae ma ciò che in assoluto accomuna le due terre è il calore e
la spontaneità delle persone, il sorriso
della gente, l’allegria di due popoli che
sono praticamente gemellati, uniti nello
sforzo costante di migliorare la propria
condizione. Ci sentivamo a casa nostra
e..lo eravamo.
Potete raccontare il vostro rapporto
con il fumo?
Noi Boom Boom Vibration portiamo da
sempre avanti la battaglia della tolleranza e della depenalizzazione, ma sopratutto siamo convinti che ogni libertà
personale debba essere rispettata. Essere
a favore della legalizzazione della marijuana, indipendentemente dall’uso, è
una radicale presa di posizione politica.
Cosa pensate di uno Stato dove ormai
le leggi si fanno a tavolino e però il
consumo di cannabis è sempre criminalizzato?
E’ un paradosso. Viviamo ormai in uno
stato invivibile, un leviatano che opprime
e frustra le libertà personali in favore di
un diffuso e dilagante abuso della corruzione e dell’uso personale delle leggi.
Questa è una vergogna che abbiamo
voluto raccontare nel singolo Dem Know
in cui senza mezzi termini è rappresentato lo status quo, un panorama inaccettabile, in cui i veri criminali, spesso colletti
bianchi e politici, rimangono impuniti anche di fronte ai reati più odiosi.
Criminalizzare l’uso della cannabis, a mio
avviso, rientra in un disegno più ampio
di controllo delle coscienze. Inaccettabile
nel terzo millennio.
Potete dire qualcosa delle collaborazioni che ci sono nell’album?
Nel nostro disco è presente oltre che
come produttore Alborosie nel Rumors
Dub remix, CèCile nella dancehall tune
I Like It, Cesko degli Après La Classe
che canta in francese su Real Love, Tony
Tarantino il talentuoso polistrumentista,
la meravigliosa voce di Sandy Smith
nella commovente I’ll Be There e c’è il
passato leggendario di Junior Murvin, il
mitico interprete di Police And Thieves,
canzone che nella storia hanno rifatto
solo i Clash...e noi.
Progetti futuri dopo l’album?
Per tutto il 2011 promuoveremo “Vibra
Unica”poi...più che di progetti parlerei di
sogni...un sogno nel cassetto, a livello
musicale, sarebbe quello di fare un disco
in Africa, dove realmente tutto ebbe inizio, e comunque penso che il sogno di
ogni artista sia quello di continuare a vivere della propria passione, di essere artista.
Suonerete live, vi si potrà vedere in
giro per l’Italia?
Il tour, 30 date in Italia, partirà ufficialmente il 2 giugno dalla Sicilia e toccherà
senza esclusione tutte le città e i capoluoghi del nostro Bel Paese, per avvolgerlo letteralmente con la Vibra Unica che
da sempre ci accompagna. Suoneremo
a Milano, Trieste, Bari, Modena, Venezia,
Firenze, Roma, Bologna, Lecce, Cosenza e
in una miriade di piazze sparse nello stivale e, in autunno, ci aspettano in Francia,
Olanda, Germania, Spagna e Portogallo
per il nostro European Tour....Colgo l’occasione per salutare tutti i lettori e le
lettrici di Soft Secrets.
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44
MUSIC REVIEW
Veterano Vibrante
IL NUOVO ALBUM DEL GENERALE
Il cantastorie del raggae italiano
e del ragamuffin fiorentino è tornato con un nuovo entusiasmante
album, Veterano Vibrante. Si tratta del settimo album, esclusi i singoli, dell’autore di alcune pietre
miliari del reggae italiano: “Non
è un miraggio (Roberto Baggio),
“Pupilla”, “Non ci vengo a pisciare”
e “Quanto mi sei piaciuta Firenze”.
di Davide Calabria
Aver frequentato per più di vent’anni
l’ambiente del reggae peninsulare ha
permesso al Generale di conoscere un
vasto panorama d’artisti del settore e
d’intraprendere quindi diverse collaborazioni, sfociate abbondantemente in
quest’album da 18 tracce (più una bonus
track). Un disco di notevole varietà sonora, prodotto da Prince Vibe e Fede K9 del
Boomker Sound Studio, Bizzarri, Gold
Cup, DJ Scara, Ludus Pinsky, Mr Brown e
MarcOne.
Al fine di garantire la libertà d’espressione, come per Mille Modi il precedente
album, è stata scelta la strada della sottoscrizione, anche attraverso gruppi d’acquisto, per coprire almeno parzialmente
le spese vive di stampa e dei bolli SIAE
e poter quindi autoprodurre l’album. In
segno di ringraziamento, ai sottoscrittori
che hanno sborsato 10 euro è stato posto
il nome in copertina come produttori
esecutivi e ovviamente hanno ricevuto
per primi una copia del cd.
Veterano Vibrante è un album fresco,
ricco, generoso, incitante all’azione per
uscire dal grigiore della quotidianità. I
testi sono ben curati, per una produzio-
ne nostrana d’alto livello. Un album che
testimonia l’amore per il raggae e che ben
rappresenta il pensiero dell’autore.
In “Spacco Tutto”, la canzone d’apertura, si manifesta lo stile del Generale. “Il
nonno del ragga” italiano ci racconta
dei suoi viaggi con la la band, in giro
per l’Italia per cantare, affermando orgogliosamente il suo stile e il suo modo di
concepire la musica. “Quando Cominciai”
è invece una breve storia del raggae
italiano, parla di come il Generale vede
questo tipo di musica e di come la affronta nel panorama del Bel Paese, cantando
in italiano senza ridursi come molti a
copiare i giamaicani e mantenendo la
propria lingua per distinguersi e non
cadere nell’anonimato.
po’ d’anima e che magari sognano di
scappare via. Un mondo dove, dal punto
di vista musicale, è sempre più difficile sfuggire ai produttori, creare musica
indipendente e trovare spazi per esibirsi
e poter esprimersi liberamente. “Per questo” arriva giusto come antidoto per lo
spirito del tempo, una miscela curativa
per tornare a passare all’azione.
“Lungo una linea aperta” è una canzone
filosofica dedicata all’ascolto come esperienza fondamentale per capire e aprire
i propri sensi alla vita, così come “Lascia
stare e vedrai” è un inno alla cedevolezza
come arma per il ritorno alla positività e
una vita migliore.
In “Non pensarci Più”, invece, l’invito è
a dimenticare qualcosa di non piacevole, con “- caffe + mariujana”, “Dottor
cespuglio” e la traccia nascosta, produce
poi tre ganja tunes non banali, nate da
buone idee. La prima è una canzone dal
“Veterano Vibrante” con coro e toni neri
vi farà vibrare di vita, mentre “Vola” è
una bellissima canzone d’amore, oltre lo
spazio, piena di leggerezza e sensibilità,
condita con desiderio e sensualità.
Un disco quindi contaminato da varie
fonti, con le esperienze del Generale che
giungono fin qua partendo dal punk
hardcore degli anni ottanta. Un mix di
diverse forme, sensazioni e emozioni, in
grado, accompagnando l’ascolto con una
buona erba, di darci la giusta energia
per rialzarci e ritrovare la via per una vita
piena e vera.
Ascoltato l’album ho voluto poi fare un
paio di domandine intime al Generale:
Qual’è il tuo rapporto con l’erba?
Cerco di evitare di dire banalità tanto
cosa penso credo si possa dedurre dai
miei pezzi, anche perché in Italia sono
stato davvero uno dei primissimi a fare
L’AUTORE DEL PRIMO 45 GIRI DI RAGGA ITALIANO NON PUÒ NON ESSERE
ENUMERATO COME UN VETERANO E PER DI PIÙ VIBRANTE, VISTA APPUNTO
L’IMMENSA PASSIONE PER LE REGGAE VIBES
La potenza espressiva e comunicativa del
Generale le troviamo anche in canzoni
come “Sull’abisso”, “Che cos’è che stai pensando?” e “Comunico che esito”.
Canzoni che esprimono poeticamente le
vite degli emarginati, dei sopravvissuti alla
catastrofi di questi tempi, dando sinceramente voce a chi spesso non ce l’ha. “Che
cos’è che stai pensando” è forse la migliore
dell’album, con un proclama alla militanza
attraverso la disobbedienza e alla ribellione, per dare voce al proprio pensiero. Così
come in “Non metter il burka alle tue idee”,
dove i propri ideali vanno tenuti vivi e
aperti, per lasciare libero il proprio mondo
e vivere meglio.
“Accanto al cielo” è una canzone dedicata
agli emarginati delle monotone periferie,
a tutti coloro che riescono a porci un
tema salutista nel senso rivoluzionario
del termine, in opposizione a un mondo
frenico e stressante. La seconda, una
ricerca d’aiuto, non da un dottore che mi
prescriva la medicina, ma piuttosto da
uno in grado di assistere la coltivazione
della miglior qualità. Lasciando poi scorrere il cd dopo l’ultima traccia si arriva al
pezzo nascosto, su un tema d’attualità tra
i genitori con i figli già grandi, con discorso sicuramente estremizzato.
“Little Bossi Skit” e “Sangue sulla camicia
verde” sono in termini espliciti le canzoni
più politiche dell’album. Little Bossi è
un gioco melodico liberamente tratta
da Little Boxes di Malvina Reynolds, l’intro della serie tv Weeds, con l’invito ai
vari gruppi a proporne versioni diverse.
Sangue sulla camicia verde è invece una
canzone contro l’indifferenza.
pezzi antiproibizionisti. In linea di massima per me è una pianta virtuosa e come
tale andrebbe trattata, non solo come
terapia al “logorio della vita moderna”
ma anche per tutte le le sue proprietà
benefiche.
C’è una varietà di cannabis il particolare che trovi più idonea alla fase creativa della musica, piuttosto che nei
concerti?
Magari potessi concedermi il lusso di
poter scegliere fra varietà diverse ...
Il Cd è distribuito da Good Fellas, ma se non
lo scovate in negozio non esistate a contattare il Generale su www.ilgenerale.it,
dove potete anche trovare la programmazione dei concerti.
Buon ascolto e godetevi la carica che scaturisce da questo groviglio musicale.
45
DIY
Olio Alco–pot
In questo numero vedremo come produrre olio di cannabis tramite alcool commestibile. Molti dei metodi di produzione di olio
di cannabis, tra cui l’estrazione del butano e l’estrazione degli
isopropili, sono rischiosi e nei peggiori casi davvero pericolosi!
Questo metodo di estrazione, invece, è un modo molto più facile
e sicuro di produrre olio di cannabis a casa, con il vantaggio extra
che l’olio di cannabis risultante è “commestibile”, quindi può
di Lazystrain
essere ingerito oltre che inalato come fumo.
Il seguente metodo è una rivisitazione
nuova di tecniche preesistenti di estrazione dell’olio. Per questo articolo i produttori dell’olio hanno creato il nome
“Olio Alco-pot”. Soft Secrets ricorda ai
lettori di non fumare MAI nei pressi di
sostanze alcoliche (anche se in questo
caso la situazione è simile al fumare
mentre si beve una bevanda alcolica con
40% di alcool, il che era una cosa normale
in Gran Bretagna prima che vietassero il
fumo nei pub). In generale, il metodo è
forse più adatto alle esigenze del Medi
User che vuole prodursi l’olio di cannabis
a casa.
Materiali
Per produrre Olio Alco-pot sono necessari:
t
t
1 bottiglia da un litro di liquore
(volume 30-50% )
30 g di Cannabis
t
t
t
Un barattolo in vetro con coperchio
Un cucchiaio
Setacci metallici da cucina di varie
dimensioni
Una coppa di vetro
Fazzoletti di carta
Il freezer di casa
tà del setaccio, su una coppa di vetro
più capiente del barattolo (altrimenti il
liquido appiccicoso che contiene olio
di cannabis cadrebbe tutto per terra!).
Il contenuto del barattolo è stato filtrato nel primo setaccio e raccolto nella
coppa di vetro.
La bottiglia di liquore può essere di
qualsiasi tipo: vodka, whisky, acquavite,
brandy, acqua di fuoco… qualsiasi cosa,
ma attenzione: il suo aroma potrebbe
trasferirsi nel sapore dell’Olio Alco-pot.
La cosa importante di questo metodo è
assicurarsi che il contenuto di alcool non
sia troppo alto. Idealmente, il contenuto
dovrebbe essere un volume di 30-50%; in
caso contrario il liquore non congelerà, a
meno che non si abbia in casa un freezer
che raggiunga i -21°C. Questo metodo
non è quindi adatto agli isopropili.
Nota: a questo punto della procedura,
Lazystrain ha acceso un joint e… la stanza non è esplosa. A differenza di altri
metodi di estrazione dell’olio che creano
fumi infiammabili, questo metodo permette di accendere sigarette, se l’alcool
non supera un volume del 50%.
t
t
t
La cannabis può essere raccolta dai fiori
della pianta o dai ritagli, incluse le foglie
in ombra o persino gli steli ricoperti
di ghiandole. Evitare le foglie arricciate:
contengono resine che rovinerebbero
l’Olio Alco-pot. La quantità di materiale
indicata (30g) è solo indicativa; è possibile aumentarla o diminuirla a seconda
delle circostanze individuali. La mater
della pianta deve essere sminuzzata o
sbriciolata per esporre più superficie
utile possibile senza danneggiare troppe ghiandole di resina. Il materiale può
essere bagnato, ma questo metodo ha
risultati migliori su materiale secco.
Il Metodo
In primo luogo abbiamo messo i materiali della pianta e la bottiglia di liquore
nel freezer di casa per tutta la notte per
farli congelare. Il materiale della pianta,
ora surgelato,viene posto nel barattolo di vetro, versando sopra la bottiglia
di liquore semicongelato. Ricordate che
solo l’acqua e lo zucchero del liquore
congelano, mentre l’alcool no.
Il materiale deve essere completamente
saturo e coperto da almeno 2 cm di
liquore congelato. Abbiamo mescolato
quindi i contenuti del barattolo con il
manico di un cucchiaio per vari minuti
per ottenere la totale saturazione del
materiale, messo il coperchio sul
barattolo e rimesso il tutto in freezer per
una notte.
In seguito il barattolo è stato estratto
dal freezer ed agitato vigorosamente
ogni 12 ore, quindi rimesso nel freezer.
L’operazione va ripetuta ogni 12 ore per
quattro o cinque giorni fino a quando
tutta la resina non si è completamente
dissolta nell’alcool.
Abbiamo poi separato il materiale congelato dall’alcool congelato. È necessario organizzare vari setacci da cucina in metallo, a seconda della densi-
Nella quarta fase, dopo aver indossato
guanti o proteggendosi con borse di
plastica, il materiale è stato strizzato per
estrarne tutto il succo. Il grumo appiccicoso di materiale viene spezzato e strizzato di nuovo sopra ai setacci per ottenere un liquido di un rosso ancora più
scuro. La procedura è stata ripetuta fino
ad aver estratto completamente il succo
dal materiale. A questo punto la coppa di
vetro ha iniziato a congelarsi dall’esterno.
Infine la coppa di vetro è stata coperta
con uno strofinaccio o della carta da
cucina per evitare che polvere o corpi
estranei contaminassero l’Olio Alco-pot
durante la lenta evaporazione di acqua
e alcool. Abbiamo quindi trasferito i contenuti in un piatto basso e largo in vetro,
il che accelera l’evaporazione e rende più
facile raccogliere l’Olio Alco-pot alla fine.
Il liquido è stato messo ad evaporare
nella coppa o nel piatto di vetro a temperatura ambiente per vari giorni, fino alla
totale evaporazione di acqua e alcool; è
rimasto solo l’Olio Alco-pot.
Uso
L’Olio Alco-pot può essere raschiato via
con un coltello o una lametta pulitissimi.
Spesso gli utenti aspirano l’Olio Alco-pot
dentro a una siringa senz’ago, per poterlo poi distribuire sulle cartine molto più
facilmente che usando coltellini o cacciaviti piatti. Gli effetti variano ampiamente
a seconda della qualità della pianta e del
tipo di liquore usato. A differenza di altri
metodi di estrazione di olio di cannabis,
l’Olio Alco-pot è molto meno dannoso
per la salute quando viene fumato (con
questo non vogliamo dire che fumare
non sia dannoso): almeno non è presente
il residuo dell’estrazione con butano.
Il bello di questo metodo di estrazione di
olio di cannabis, oltre al fatto che è sicuro
quanto una bottiglia di liquore senza
più alcool (pensateci!), è che il risultato
è ingeribile come un liquore, ma senza
le conseguenze nocive e socialmente
dannose! Gli effetti della cannabis, tuttavia, possono essere molto forti per il
consumatore, quindi assumete sempre
l’olio commestibile in piccole dosi. Il valore medicinale delle ‘tinture di cannabis’
46
è stato scoperto solo di recente dalla
comunità medica, in quanto aiuto efficace per lenire e persino prevenire un’ampia gamma di patologie.
Attenzione!!! Le stoviglie di vetro e i cucchiai qui descritti devono sempre essere
tenuti lontani dalle altre stoviglie di cucina, per evitare che altre persone presenti
in casa le usino senza saperlo. Un produttore, dopo aver raccolto e fumato l’olio,
aveva lasciato la teglia in Pirex in cucina;
più tardi un coinquilino che non fa uso di
cannabis aveva usato la stessa teglia per
fare il pollo al forno, ed è rimasto… fritto
per vari giorni.
Soft Secrets ci tiene inoltre a ricordarvi che l’alcool è infiammabile. Durante
gli esperimenti utilizzate tutta la vostra
prudenza, liquori di alta qualità e il
migliore materiale possibile dalla pianta.
Ringraziamo cannaboy per aver condiviso con Soft Secrets UK il suo metodo per
l’Alco-pot, originariamente perfezionato
in Irlanda.
I lettori interessati ai metodi di estrazione
di tintura di cannabis senza alcool e con
glicerolo commestibile, di Pinky Starr i
Medi Activists, possono trovare ulteriori informazioni nella sezione Medi del
forum Soft Secrets all’indirizzo
» www.softsecrets.nl/forum/
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esce il 16 settembre 2011
Soft Secrets Italia è pubblicato da:
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Editore: Cliff Cremer
Collaboratori: Ed Rosenthal, Franco
Casalone, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer,
Monsignor Jose Maria, Giovanna Dark,
Davide Calabria, J. Searcher, Carlos Rafael
Esposito e tanti altri.
Traduzioni: Valefizz
Indirizzo redazione:
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Altezza: 70-80 cm
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Fioritura Indoor: 5 settimane
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Altezza: 40-90 cm
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Green Poison
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Indica/Sativa: 90%-10%
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pefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90)
LQIR#LQGRRUOLQHFRP
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LQIR#SOD\HUJURXSFRP
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LQIR#LJURZLW
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