Civitavecchia 17 agosto cinema ore 21.00 La nuit de la veritè regia

Civitavecchia
Sacrofano
Spazio Teatro “Villa Romana La Grottaccia”
Via Rapallo 16, Ladispoli
17 agosto
cinema ore 21.00
La nuit de la veritè
regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso)
Arena Pincio
4/6 settembre
laboratorio dalle 10.30 alle 12.30
Kiriku e la strega Karaba
21/23 agosto
danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni.
Palestra ex scuola elementare
laboratorio dalle 17.00 alle 19.00
Kiriku e la strega Karaba
5 settembre
danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni.
Crt scenaMadre
La fiaba africana
con Sekou Diabatè. Per bambini fascia d’età 6/12.
Parco dell’Uliveto - Via Adige
22 agosto
teatro ore 21.00
Crt scenaMadre
Orpheus
scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano.
Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye
(Djembè)
e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono:
Claudio
Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi.
Marina di Civitavecchia
23 agosto
esito del laboratorio ore 20.30
Kiriku e la strega Karaba
danza e musica ore 21.00
Farafinaritmi
Keur Senegal
di Lamine Dabo con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici
e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana.
Marina di Civitavecchia
ingresso gratuito
pag. 11
Ladispoli
teatro ore 21.00
Orpheus
scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano.
Coreografia e danza: Lamine Dabo.
Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora).
Disegno luci: Giuseppe Falcone.
Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis.
Aiuto regia: Marzia Tedeschi.
Piazza Armando Diaz
6 settembre
esito del laboratorio ore 20.30
Kiriku e la strega Karaba
danza e musica ore 21.00
Farafinaritmi
Keur Senegal
di Lamine Dabo con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici
e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana.
Anfiteatro Piazza Ugo Serata
ingresso gratuito
24/26 agosto
laboratorio
Kiriku e la strega Karaba
danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni.
24 agosto
cinema ore 21.00
La nuit de la veritè
regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso)
25 agosto
teatro ore 21.00
Crt scenaMadre
Orpheus
scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano.
Coreografia e danza: Lamine Dabo.
Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora).
Disegno luci: Giuseppe Falcone.
Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis.
Aiuto regia: Marzia Tedeschi.
26 agosto
esito del laboratorio ore 20.30
Kiriku e la strega Karaba
danza e musica ore 21.00
Farafinaritmi
Keur Senegal
di Lamine Dabo. Con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici
e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana.
ingresso gratuito
Roma
lectio dalle 17.00 alle 19.00
story of possible worlds ore 22.30
Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture.
Debito e autosviluppo
ingresso gratuito
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
13 settembre
musica ore 21.00
Macire Sylla (Guinea)
ingresso 12 euro, ridotto 7 euro
story of possible worlds ore 22.30
Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture.
8 settembre
La musica come coscienza del popolo in Africa
a cura del giornalista Sekou Diabatè
9 settembre
Dogon: la danza dell’acqua
a cura dell’etnomusicologa Alessandra Toro
10 settembre
Nollywood: l’industria video nigeriana
Agricoltura e ambiente
ingresso gratuito
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
14 settembre
teatro ore 21.00
Compagnia Les 2 A
Un homme ordinaire pour quatre femmes
particulières (un uomo normale per quattro donne speciali)
di Slimane Benaissa, regia di Rida Belghiat. Sottotitoli in italiano
ingresso 12 euro, ridotto 7 euro
a cura dell’africanista Alessandro Jedlowski
Urban Center - Casa del Municipio Roma XI - Via N. Odero 13
ingresso gratuito
story of possible worlds ore 22.30
11 settembre
ingresso gratuito
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
convegno ore 19.00
Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture.
Istruzione e educazione
MGF imposizione o appartenenza?
15 settembre
in collaborazione con AIDOS
teatro ore 21.00
film
Vite in cammino di Cristina Mecci
Mooladè di Ousmane Sembène
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
ingresso gratuito
12 settembre
danza ore 11/13.30
Crt scenaMadre
Orpheus
scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano.
Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè)
e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio
Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi.
ingresso 12 euro, ridotto 7 euro
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
Masterclass di Vincent Mantsoe
8/15 settembre
Studio Bykram Yoga - Via Aurelia 190
esposizione
danza ore 21.00
Phokwane, Barena, Motswa Hole
Tre solo di Vincent Mantsoe (Sud Africa) prima nazionale
ingresso 12 euro, ridotto 7 euro
pag. 18
pag. 19
pag. 25
pag. 24
Marco Tamburro
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8
pag. 17
pag. 22
La nuit de la veritè
regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso)
Dopo una sanguinosa guerra etnica, si festeggia la firma di un trattato di pace. La moglie del presidente rifiuta di partecipare alla festa organizzata
dal colonnello che ha comandato i ribelli. La donna non può dimenticare l’uccisione del suo giovane figlio, ma spinta dal marito finirà per accettare
l’invito e nel corso della notte, le ferite si riapriranno, mettendo da parte la vittoria della pace.
Sul tema delle rivalità etniche, per questo film che ha avuto moltissimi riconoscimenti internazionali si sceglie di scrivere una sorta di dramma
shakeseariano, dove la ferocia e la cruenza non sono mostrate, ma integrate nello svolgimento drammaturgico.
Fanta Régina Nacro ha iniziato a studiare cinema a Ouagadougou all’INAFEC.Dopo aver proseguito i suoi studi anche a Paris IV e alla Sorbonne,
nel 1993 crea una sua casa di produzione “Les films du Défi”, con sede a Ouagadougou. In Burkina è la prima donna ad essere entrata nel mondo
del cinema collaborando al film «Yam Daabo» (Le Choix) realizzato nel 1986 da Idrissa Ouédraogo. La sua prima opera è un cortometraggio del
1992 “Un certain Matin” che riceve le “Tanit d’argento” a Cartagine. Con “Puk Nini” nel 1995 fu segnalata come rappresentante di una “Nouvelle
vague africana”.
17 agosto
Arena Pincio, Civitavecchia
24 agosto
“Villa Romana La Grottaccia” Via Rapallo 16, Ladispoli
Kiriku e la strega Karaba
danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni.
condotto da Lamine Dabo.
Attraverso la favola di Kiriku il musicista e coreografo Lamine Dabo introdurrà i giovani partecipanti, in tre giorni di gioco e divertimento
al mondo dell’espressività artistica africana. Il villaggio in cui vive Kirikù è messo sotto assedio dalla strega Karaba. Kirikù, con vari sistemi
intelligenti riesce a sconfiggere la strega e a salvare il villaggio. Il nonno saggio spiega a Kirikù che forse la strega è cattiva
perché soffre. Togliendole la sofferenza, smetterà di essere cattiva. La strega ha infatti una spina nella schiena che Kirikù estrarrà. Lei diventerà
buona e lui diventerà uomo, baciandola.
21/23 agosto Parco dell’Uliveto - Via Adige, Civitavecchia
24/26 agosto “Villa Romana La Grottaccia” Via Rapallo 16, Ladispoli
4/6 settembre Palestra ex scuola elementare, Sacrofano
La fiaba africana
condotto da Sekou Diabatè, per bambini età 8/12
Il Laboratorio si propone di far conoscere e valorizzare una cultura «altra» e promuovere la conoscenza reciproca. Si tratta di un percorso
articolato in giochi basati sulla tecnica dell’improvvisazione, del mimo e del ritmo, che portano i bambini, seguiti da una figura di riferimento, a
sperimentare tali dimensioni a livello di gruppo, con gradualità, divertimento e armonia. Nei tre incontri sarà proposta la narrazione
di una fiaba; situazioni semistrutturate di riflessione; momenti di laboratorio sensoriale musicale - il ritmo e mimico-gestuale.
21/23 agosto Parco dell’Uliveto - Via Adige, Civitavecchia
fricaFestival2009
Crt scenaMadre
Orpheus
di Daniela Giordano
con: Daniela Giordano (Le Onde) e Lamine Dabo (Orpheus). Coreografia Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue
(Kora). Costumi: Patrizia Pitzalis. Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. Regia: Daniela
Giordano.
Uno spettacolo costruito con architetture di molti linguaggi e saperi: la scrittura poetica si scioglie e prende vita nella danza, nell’emozione della
voce che duetta con il djembè, e il griot incalza con il canto in wolof, la lucente metafora dell’ascesa di Orpheus alla piena consapevolezza. Torno
a visitare il mito di Orfeo, nell’unica realtà contemporanea a me nota e vicina, l’Africa, nella quale mi sembra possibile accedere al segreto motore
dell’universo, l’Amore. L’Amore l’unico stimolo che spinge la conoscenza oltre ai limiti materici, oltre il visibile e misurabile, unica realtà che unisce
e non divide, l’unica esperienza che permette di percepire la vera entità di tutti i fenomeni , perché corpo e mente si fondono in un unico suono con
l’Universo.
Orpheus: nomen omen, un destino cucito addosso dall’imposizione di un nome alla nascita, un nome lontano, un destino che prende forma e
sostanza, lo spettro della morte che incalza, la straordinaria capacità degli esseri umani di trasformare l’ostacolo nel quale si inciampa nel gradino
sul quale si sale e ci si eleva, il viaggio di iniziazione al dolore della conoscenza che sublima nella pienezza del sé/altro da sé, shiki-shin-funi, non
dualità di anima e corpo, spirito e materia armonizzati nell’UNO che si fa verbo, suono, vibrazione e movimento/corpo.
22 agosto Marina di Civitavecchia
25 agosto “Villa Romana La Grottaccia” - Via Rapallo 16, Ladispoli
5 settembre Anfiteatro Piazza Ugo Serata, Sacrofano
15 settembre Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
Farafinaritmi
Keur Senegal
di Lamine Dabo (regia, coreografia e scenografia)
con: Ismaila M’baye (djembè); Alpha Diène (djembè, suoruba, sabar); Aziz (suoruba, sabar); Assane Fall (djembè, sabar); M’Bar N’Diaye
(sabar, tama); M’Baye Ba (dundung); Djibril Gningue (Xalam, Chitarra); Madya Diebatè (Kora); Odette Gomis, Awa Koudoul, Djeynaba
Kouyate, Adj Doumbouya,Maman Diop, Aida M’baye (danzatrici/cantanti); Keba Seck, Cheikh N’Diaye, Saneo M’baye (danzatori); Jean
N’Diaye, Bambo, Dembo (danzatori acrobatici).
Keur in wolof, la lingua più parlata in Senegal, vuol dire casa. In Senegal il canto “Keur Senegal” è l’occasione per uomini e donne maestri della
loro arte di riunirsi, di festeggiare e di chiacchierare al suono degli strumenti musicali tradizionali la sera, al chiaro di luna.
Farafinaritmi presenta i movimenti tradizionali e la musica senegalese nella maniera più diretta e commovente che si possa immaginare. Tra
tradizione e innovazione il progetto di Lamine Dabo riesce a far incontrare e convivere esperienza e gioventù, rinnovando costantemente e
reclutando regolarmente i suoi artisti tra i migliori ballerini e ballerine che vivono a Roma. Guardando all’identità tradizionale la compagnia esplora
sempre nuove forme ritmiche e coreografiche, con le danze rituali si incontrano quelle profane ponendo al centro della ricerca il dialogo.
Lo spettacolo si pone anche l’obiettivo di creare un momento d’incontro diretto tra migranti e residenti attraverso delle attività culturali, con l’intento
di accrescere la coscienza interculturale e favorire l’integrazione dei cittadini del mondo.
23 agosto Marina di Civitavecchia
26 agosto “Villa Romana La Grottaccia” - Via Rapallo 16, Ladispoli
6 settembre Anfiteatro Piazza Ugo Serata, Sacrofano
Marco Tamburro
Ispirandosi agli spettacoli di danza visti al Festad’Africa festival nelle passate edizioni Marco Tamburro presenta sei opere nel foyer del Teatro
Palladium, sei fotogrammi di una sequenza, come uno shot cinematografico. Un unico movimento che esprime colori, suoni, profumi dell’Africa.
Un contributo visivo, un tributo, un omaggio al continente e ai suoi danzatori.
L’artista che si fa notare per l’uso di fotografia e pittura in opere molto originali, nel corso del tempo riduce progressivamente nei propri lavori l’uso
di ritagli fotografici, una scelta determinata dalla consapevolezza di aver ormai scelto come mezzo espressivo principale la pittura, in cui le
campiture di bianco e di nero, a volte interrotte da squarci accesi di rosso, esprimono al meglio la trasfigurazione di quel “teatro della vita” che egli
vuole rappresentare.
Questo teatro nei quadri di Marco Tamburro diventa una rappresentazione simbolica di un’umanità trasformata in tristi burattini manipolati da un
congegno infinito di fili, tra i quali si rivede impotente anche lui.
dall’8 al15 settembre
Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
lectiones
La musica come coscienza del popolo in Africa
a cura del giornalista Sekou Diabatè
La musica rappresenta i media nella società africana. In Africa attraverso la musica si critica la società o si danno i consigli alla collettività, perché la musica,
soprattutto nella cultura mandinge, parte dal Griot che è la coscienza del popolo, l’unica categoria che può dire, lodare, insultare, senza offendere nessuno. Il
Griot attraverso il suo canto e la sua musica è l’unico che può usare le parolacce. E’ il griot l’unico detentore della memoria collettiva. Sekou Diabatè attraverso la
sua esperienza e l’ascolto di diversi brani musicali ci dimostrerà in un’appassionante lezione come la
musica in Africa sia la coscienza del popolo.
Elemento fondamentale di collegamento e conoscenza della cultura africana, Sekou Diabate consente al pubblico italiano di percepire un
mondo alle origini della nostra esistenza antropologica attraverso il messaggio della musica.
8 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center - Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13
Dogon: la danza dell’acqua
a cura dell’etnomusicologa Alessandra Toro
Un’antichissima popolazione con una grande conoscenza astronomica... La loro cosmogonia ha suscitato stupore e meraviglia in tutti i ricercatori di tutti i tempi. Il
Prisma Nero che le orbite delle stelle Sirio A, Sirio B e Sirio C, simboli di un culto millenario, formano la porta delle anime dove gli esseri si incarnano sulla terra.
La principale Sirio, Po Tolo, scandisce attraverso il Siguì, il festival che si rinnova ogni 60 anni, il calendario coreografico in cui l’etnia Dogon vive fra il Visibile e
l’Invisibile, in cui il libro ancestrale della conoscenza viene rivelato. Rinnovato il legame tra cielo e terra, attraverso le danze rituali delle maschere della società
segreta Jeme, il rapporto fra la vita e la morte si perpetra permettendo con il rituale del Dama di accedere al Fiume dell’Eternità. La Canaga è una delle
maschere funebri dal simbolo purificatore e canale della forza vitale, il Nyama. Il mondo è la parola di Dio che resosi fiume vivente permette all’uomo di insinuarsi
fra le sue onde e restituire ciò che ha ricevuto (proverbio Dogon). L’acqua, seme divino che da forma a tutto attraverso le vibrazioni e il suono. L’acqua della
parola che si sublima
o si condensa, le acque celesti da cui tutto nasce, l’acqua essenza della musica, l’acqua che tutto richiama a se tracciando il piano dell’Universo con il Nyama, lo
spirito.
9 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center -Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13
This is Nollywood: l’industria video nigeriana da Lagos alle capitali europee
a cura dell’africanista Alessandro Jedlowski
in collaborazione con Andrew Vincent Gvk (Given Vividly Kindness)
Cultural Production
All’ombra dei colossal prodotti da Hollywood e seguendo l’esempio dello strabiliante successo di Bollywood, in meno di vent’anni la Nigeria ha dato vita a
Nollywood, oggi la seconda industria cinematografica più produttiva al mondo. Prodotti a basso costo e distribuiti in dvd e videocassetta nei mercati di tutte le più
grandi città africane, i film nigeriani (prodotti in inglese, housa, yoruba e igbo) dominano ormai gli schermi dell’intero continente. Viaggiando attraverso le reti
tracciate dalla migrazione, questi stessi film arrivano in Europa e abitano i quartieri delle nostre periferie. Mostrando alcuni estratti di film e ripercorrendo le tappe
dello sviluppo storico che ne ha permesso l’esistenza, questa lezione presenterà un ritratto di Nollywood, analizzando le ragioni economiche e culturali del suo
successo.
10 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center - Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13
Convegno
MGF oppressione o appartenenza?
Giornata di convegno e video in collaborazione con:
AIDOS - Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo
COE - Centro Orientamento Educativo
Coordina e conduce l’incontro la giornalista Giuliana Sgrena. Tra le partecipanti Emma Bonino, presidente Commissione Pari opportunità del
Senato, Daniela Colombo, presidente di AIDOS Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Cecilia D’Elia, assessore alle Politiche Culturali
della Provincia di Roma, Khady Koita, autrice dell’autobiografia “Mutilata” e presidente della Rete europea Euronet-FGM che riunisce le
organizzazioni che si occupano di MGF, Cristina Mecci regista e autrice, Souad Sbai Onorevole eletta alla Camera dei Deputati.
In collaborazione con Aidos - Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, la presentazione del progetto realizzato con il sostegno del Ministero
alle Pari Opportunità, il cortometraggio di Cristina Mecci: “Vite in cammino”, realizzato nell’ambito del progetto “Mutilazioni dei genitali femminili e
diritti umani nelle comunità migranti” in collaborazione con due organizzazioni non governative: Culture Aperte di Trieste e ADUSU - Associazione
diritti umani sviluppo umano (in Veneto), ha come obiettivo primario scoraggiare la pratica delle mutilazioni genitali femminili nelle famiglie di
origine africana residenti in Italia. Nella filosofia che ha sempre contraddistinto il percorso e il programma di questo festival, l’arte si fa strumento
vincente per la proposizione di questioni di scottante criticità e quotidianità. Ospite d’onore Khadi Koita autrice del libro Mutilè, tradotto e pubblicato
in Italia da Cairo Editore, fondatrice e presidente del Network internazionale sulla Prevenzione delle Mutilazioni Genitali Femminili, riconosciuta
presso le Nazioni Unite.
Vite in cammino
Realizzato da Cristina Mecci per AIDOS
Regia: Cristina Mecci; Animazione: Mahnaz Esmaelli; Canzoni: Rokia Traoré. Italia 2009 - 40’
“Vite in cammino” è un docu-film che racconta la storia di una coppia originaria del Benin e residente in provincia di Udine, di una giovane donna,
incinta di una bambina, alle prese con le pressioni della famiglia del paese d’origine, che insiste affinché la bimba sia escissa. Mentre lei è
tormentata dai dubbi se sottoporre o no sua figlia alla mutilazione dei genitali, il marito si attiva per aiutarla a comprendere che la pratica può
essere abbandonata senza che la bambina perda la sua identità africana. La docu-fiction, girata in Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di
Culture Aperte, si avvale anche delle raffinate animazioni realizzate da Mahnaz Esmaelli e di tre brani musicali donati al progetto dalla cantante
maliana Rokia Traoré.
Mooladè
di Ousmane Sembène
Sceneggiatura: Ousmane Sembene; Fotografia:Dominique Gentil; Montaggio: Abdellatif Raiss; Musiche: Boncana Maiga; Scenografia:
Joseph Kpolby;Interpreti: Fatoumata Coulibaly, Maimouna Helene Diarra, Salimata Traore, Aminata Dao; Produzione: Filmi Doomireew,
Ciné-Sud Promotion; Distribuzione: Lucky Red; Senegal/Francia 2004 – colore 117’
In collaborazione con COE - Centro Orientamento Educativo
In un piccolo villaggio, sei bambine scappano per non essere sottoposte al rito dell’escissione, ovvero la mutilazione dei genitali come
purificazione” e viatico per un futuro da sposa. Due di loro spariscono, e saranno ritrovate in fondo a un pozzo. Altre quattro chiedono la protezione
(mooladé) della seconda delle tre mogli di un notabile del villaggio, Collé Ardo, che a suo tempo ha rifiutato l’escissione della figlia Amsatou,
partorita in circostanze drammatiche dopo aver perso due figli alla nascita. La protezione è una consuetudine rispettata, tra diritto orale e
superstizione, che può essere spezzata soltanto dall’interessata, anche indotta dal marito con la forza. Il villaggio si divide, le “sacerdotesse”
dell’ortodossia reclamano le bambine e denunciano Collé Ardo al consiglio degli uomini. Costoro ne approfittano per vietare a tutte le donne di
ascoltare la radio, strumento di corruzione che “accende i cervelli”, mentre il marito della coraggiosa donna dovrà piegarsi al volere comune e
usare la frusta perché il giuramento sia spezzato. L’affronto contro la novella Lisistrata, l’accentuarsi dell’oscurantismo e l’ennesima morte di una
fanciulla per le conseguenze del rito produrranno l’effetto di unire le donne in una ribellione contro i soprusi, convincendole a sfidare una tradizione
millenaria quanto barbara, che costringe al nubilato le donne “impure”. Il film ha vinto la sezione “Un certain regard” a Cannes 2004.
11 settembre
Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
danza
Vincent Mantsoe(Sud Africa)
Vincent Mantsoe nasce a Soweto, Sud Africa che costringeVincent Mantsoe nasce a Soweto, Sud Africa. Durante gli anni della sua formazione
balla nei centri ricreativi per i giovani e tenta di imitare i ballerini dei video musicali che osserva in televisione. Contemporaneamente si sveglia
tutte le mattine con il suono del tamburo che suona sua mamma per dare il buongiorno agli antenati. Discendente dei Sangomas (guaritori
tradizionali) Mantsoe partecipa a rituali tradizionali che prevedono l'uso della musica e della danza. Entra a far parte della compagnia di danza
Moving Into di Johannesburg dove riesce a sincretizzare questi due linguaggi creando un proprio stile definito come Afro-fusion. Il lavoro di
Mantsoe elabora la danza africana e tradizionale dandogli un approccio contemporaneo, e fonde il balletto a stili quali Tai Chi, Arti Marziali e la
danza tradizionale Balinese.
Mantsoe si è esibito in festival e rassegne internazionali.
Mantsoe ha vinto nel 1995 Standard Bank Young Artist of the Year Award; primo premio Dance Encounters of Contemporary African Dance in
Luanda, Angola; ne 1996 FNB Coreografo dell'anno; il quinto e sesto Recontres Choreographiques Internationales per Coreografi Indipendenti
1996 e 1998 a Parigi. Nel 1999 riceve l’FNB VITA Coreografo dell'anno miglior ballerino maschile così come il Prix de Peuple Festival
Internazionale Nouvelle Danse di Montreal, Canada. Nel 2001, vince l’FNB Coreografo dell'anno miglior ballerino maschio contemporaneo.
Tre solo in prima nazionale
Phokwane
Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Philip Hamilton, Stephen Mecus. Durata: 14 Minuti
La parola Phokwane viene dai nomi tradizionali dei genitori del coreografo, Phoko e Nkwane. Il lavoro è un tributo e un ringraziamento spirituale a
loro. Entrambi forti ed illuminati dai loro antenati, le loro anime e la loro passione per i propri figli rimangono l’ispirazione per le loro vite. In tutta la
vita di Vincent hanno guidato e hanno sostenuto il suo sviluppo e il lavoro riflette sia loro che tutti gli altri membri della famiglia nelle varie fasi delle
loro vite.
Barena (Capi)
Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Madosini, Tribal Ethno Dance, Pops Mahomed, Eric Satie. Costumi: Vincent Sekwati Koko
Mantsoe.
Durata: 25 Minuti
Il potere è definito da simboli o è innato in chi lo pratica? Quando uno esamina sé stesso, l’umanità non è forse la cosa più importante?
Lo spazio scenico è un paesaggio spirituale dove l’interazione tra la ricerca artistica e il credo spirituale da forma all’emozione e al movimento.
Questa scelta coreografica indica il collegamento di Mantsoe alla sua eredità africana.
Vincitore del FNB Vita per Coreografo dell’anno e miglior ballerino per la danza contemporanea.
Motswa Hole (Un uomo da lontano)
Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Coco Bamboon; Amapondo Molweni; music from Ruanda Images of Africa the San.
Costumi: Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Durata: 25 Minuti
Noi siamo qui per uno scopo, imparare da dove veniamo e capire dove andiamo. Continuiamo ad imparare l’uno dall’altro attingendo al passato. I
nostri Antenati sono un’importante fonte di conoscenza e abbiamo il dovere di continuare ad alimentare questa ricerca di saggezza e di
comprensione delle nostre tradizioni e della nostra cultura. La cultura è dinamica e sebbene le nostre tradizioni cambino da generazione a
generazione, dobbiamo preservare l’integrità e l’identità delle nostre origini.
12 settembre
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
Masterclassdi Vincent Mantsoe (Sud Africa)
Mantsoe ha sviluppato uno stile definito Afro-fusion che coniuga danza africana e forme di danza contemporanea. È un maestro nella performance
e ha un talento riconosciuto nel condividere con gli altri il suo stile unico. La masterclass di Mantsoe punta a trasformare in rituale la performance e
a trovare una connessione profonda con la propria energia attraverso respirazione, creazione e connessione al proprio ritmo individuale, uso della
propria “leggenda personale” (il corpo, lo spirito, la mente, l’anima) esplorando dinamiche differenti nel movimento che attingono alla danza
Africana.
12 settembre, ore 11- 13:30
Studio Bykram Yoga, Via Aurelia 190, Roma
Informazioni e iscrizioni: +39.06.5084625, 333 2062996, [email protected]
l2009
Macire Sylla (Guinea)
Cédric Asséo, flauto, sassofono, percussioni
Mathieu Karcher, chitarra
Bruno Duval, batteria
Paul Pondi Nyaga,chitarra
Delmis Aguilera, basso
Anne-Marie Bangoura, corista
Macire Sylla nasce a Conakry, la capitale della Guinea. Questo paese è depositario di una profondissima eredità musicale post-coloniale e ha
influenzato considerevolmente i paesi west africani fin dalla sua indipendenza nel 1958.
Anche se nata a Conakry, Macire passa tutta la sua infanzia nel villaggio dei nonni, dove sua nonna le insegna canzoni e melodie ancestrali.
All’età di dieci anni si unisce alla madre, artista e vocalist, collaborando con il suo gruppo di danza Soleil d’Afrique, diventandone presto il nuovo
leader.
Dopo molte tournee in Europa e nord l’America viene notata da Peter Gabriel e incide un album per la Real World insieme alla sua band. Alla fine
di questa fortunata esperienza, al suo ritorno in Guinea, Macire Sylla unisce le sue forze a quelle del compositore e produttore svizzero Cédric
Asséo che, sedotto dalla sua voce incantevole, decide di aiutarla a realizzare i suoi sogni realizzando il suo album d’esordio “Mariana”: l’album,
dopo aver venduto 200.000 copie in soli tre mesi, ha reso Macire la principale artista della Guinea. Soul e dub sono le sue due grandi passioni ed
il suo nuovo album “Massa”, prodotto in Europa per la francese L’Empreinte Digitale, è una splendida miscela di questi due stili, arricchita da una
voce che senza dubbio è fra le più interessanti del continente africano.
13 settembre
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
Compagnia Les 2 A
Un homme ordinaire pour quatre femmes particulières
(un uomo normale per quattro donne speciali)
di Slimane Benaissa
regia di Rida Belghiat.
Con Jean-Marc Foissac, Christine Léa Pelletant, Sabine Samba, Emilie Scarlett Moget,Natalia Dufraisse.
Luci Sylvain Villair.
Fatiha, Alice, Denise Antonietta hanno tutte provato avuto alcuni ingannevoli momenti di felicità prima di affrontare la quotidianità di ordinaria
violenza e la decadenza in una coppia che entra in crisi quando si annuncia l’arrivo di un bambino. Ciascuno a suo modo, spiega il lento e banale
cammino che frantuma le aspettative troppo grandi risposte verso un uomo normale che si è incontrato con i soliti tratti dell’oppressione, della
diffidenza, dell’arroganza e in particolare della mancanza di tenerezza. Questo pezzo è stato scritto dalle numerose testimonianze raccolte
dall’autore nel corso di un soggiorno in un Centro d’accoglienza per le donne in difficoltà di Nimes.
Spettacolo in francese con i sottotitoli in italiano.
Slimane Benaissa è nato in Algeria. Nel febbraio 1993, dopo venti anni di composizione in lingua araba, fu esiliato in Francia. Si è fatto conoscere
con il testo “Al di là del velo”, che è stato originariamente scritto in arabo e tradotta in francese, ma soprattutto con “Les fils de l’Amertume” (1996)
è diventato famoso. Molto successo avrà anche “Prophètes sans Dieu”. Le sue opere sono spesso scritte per affrontare tematiche come razzismo,
il pregiudizio, il sessismo.
14 settembre
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
Storie di Mondi Possibili
Storie di Mondi Possibili (Powos - Possible World Stories) è un Premio Internazionale per il racconto delle esperienze di lotta e cambiamento
sociale, realizzato dall’Upter, Università Popolare di Roma, e dall’UPMS, Università Popolare dei Movimenti Sociali. Il premio vuole portare alla
creazione di un archivio digitale di esperienze di pratiche alternative nei diversi ambiti dove si lotta per l’affermazione dei diritti umani e della
democrazia, secondo i principi del World Social Forum, cui il premio fa riferimento.
Tra le diverse storie pervenute fin’ora all’Archivio, provenienti da diversi paesi del mondo, ne sono state scelte alcune per aprire una finestra su tre
tematiche centrali per l’Africa: l’agricoltura; il debito e l’autosviluppo; l’educazione.
L’obiettivo di queste narrazioni all’interno del Festad’Africa festival non è quello di offrire una analisi, ma un’occasione per aprire discorsi e far
nascere altri racconti. Rappresentanti del mondo culturale e sociale africano in Italia, e italiani che di Africa si occupano, commenteranno le storie.
Uno di questi nove lavori verrà segnalato per il Premio Internazionale (sezione Powos-Africa).
Il progetto è realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, del Comune di Roma, Ufficio Relazioni Internazionali, e della
Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro.
www.powos.org - [email protected]
12 settembre
Debito e autosviluppo
Commentatore della serata: Marguerite Lottin
Hope raiser - G8 Song, Andrea Dal Piaz, Video, Kenia (organizzazione: IPSIA)
In “G8 song” gli HopeRaisers chiedono ai leader del G8 di cancellare un debito che impedisce lo sviluppo del Kenia. Azolà - Giuliano Testa, Testo,
Costa D’Avorio (organizzazione: Granello di Senape) Storie di un ragazzo poliomielitico che riacquista dignità attraverso la solidarietà, e diventa il
centro di una formidabile azione di cambiamento di mentalità nel suo villaggio.
13 settembre
Agricoltura e ambiente
Commentatore della serata: Touty Condoul
Mercenario dello sviluppo - Daniele De Sillo, Testo, Malawi
Il diario di un protagonista appassionato ma lucido. Partito per aiutare persone sconosciute, in paesi lontani, racconta l’esperienza che gli ha
cambiato la vita.
I signori delegati alla conferenza di Cancun - di Francesco Terenzio, Video,Senegal
Videocamera e microfono in mano, gli agricoltori di Tambacounda (Senegal) illustrano le loro difficoltà e le loro rivendicazioni.
14 settembre
Istruzione e educazione
Commentatore della serata: Aly Baba Faye
Femmes en alphabetization - Yorsaon Christophe HIEN, Video, Burkina Faso
Le donne nelle aree urbane e rurali africane hanno capito che l’alfabetizzazione è una chiave che può aprire la porta del benessere sociale.
Storie di Riscatto - Marco Nicoletti, Video, Etiopia (organizzazione - Cisp)
Un racconto di speranza per i diritti dell’infanzia e una testimonianza di ragazze e ragazzi sul loro cammino di riscatto attraverso l’istruzione.
Rosen - Abdou Mamane Lokoko, Video, Niger (Organizzazione, ROSEN)
Questo documentario è una capitalizzazione di cinque anni di esperienza di ROSEN (Réseau des Organisations du Secteur Educatif du Niger) per
il conseguimento di un’istruzione di qualità per l’anno 2015 in Niger.
Dentro le storie - Maria Pia Berardi, Fotonarrazione, Zaire
Una donna racconta la sua esperienza di volontariato in Zaire, in una missione con i Padri Comboniani. Chi aiuta e chi è aiutato? Il viaggio diventa,
per Maria Pia, una occasione straordinaria per imparare…
Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma
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