Civitavecchia Sacrofano Spazio Teatro “Villa Romana La Grottaccia” Via Rapallo 16, Ladispoli 17 agosto cinema ore 21.00 La nuit de la veritè regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso) Arena Pincio 4/6 settembre laboratorio dalle 10.30 alle 12.30 Kiriku e la strega Karaba 21/23 agosto danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni. Palestra ex scuola elementare laboratorio dalle 17.00 alle 19.00 Kiriku e la strega Karaba 5 settembre danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni. Crt scenaMadre La fiaba africana con Sekou Diabatè. Per bambini fascia d’età 6/12. Parco dell’Uliveto - Via Adige 22 agosto teatro ore 21.00 Crt scenaMadre Orpheus scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano. Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. Marina di Civitavecchia 23 agosto esito del laboratorio ore 20.30 Kiriku e la strega Karaba danza e musica ore 21.00 Farafinaritmi Keur Senegal di Lamine Dabo con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana. Marina di Civitavecchia ingresso gratuito pag. 11 Ladispoli teatro ore 21.00 Orpheus scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano. Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. Piazza Armando Diaz 6 settembre esito del laboratorio ore 20.30 Kiriku e la strega Karaba danza e musica ore 21.00 Farafinaritmi Keur Senegal di Lamine Dabo con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana. Anfiteatro Piazza Ugo Serata ingresso gratuito 24/26 agosto laboratorio Kiriku e la strega Karaba danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni. 24 agosto cinema ore 21.00 La nuit de la veritè regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso) 25 agosto teatro ore 21.00 Crt scenaMadre Orpheus scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano. Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. 26 agosto esito del laboratorio ore 20.30 Kiriku e la strega Karaba danza e musica ore 21.00 Farafinaritmi Keur Senegal di Lamine Dabo. Con musicisti, danzatori acrobatici, danzatrici e cantanti. Spettacolo di teatro e danza africana. ingresso gratuito Roma lectio dalle 17.00 alle 19.00 story of possible worlds ore 22.30 Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture. Debito e autosviluppo ingresso gratuito Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 13 settembre musica ore 21.00 Macire Sylla (Guinea) ingresso 12 euro, ridotto 7 euro story of possible worlds ore 22.30 Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture. 8 settembre La musica come coscienza del popolo in Africa a cura del giornalista Sekou Diabatè 9 settembre Dogon: la danza dell’acqua a cura dell’etnomusicologa Alessandra Toro 10 settembre Nollywood: l’industria video nigeriana Agricoltura e ambiente ingresso gratuito Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 14 settembre teatro ore 21.00 Compagnia Les 2 A Un homme ordinaire pour quatre femmes particulières (un uomo normale per quattro donne speciali) di Slimane Benaissa, regia di Rida Belghiat. Sottotitoli in italiano ingresso 12 euro, ridotto 7 euro a cura dell’africanista Alessandro Jedlowski Urban Center - Casa del Municipio Roma XI - Via N. Odero 13 ingresso gratuito story of possible worlds ore 22.30 11 settembre ingresso gratuito Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 convegno ore 19.00 Upter. Lotta e cambiamento sociale in Africa. Video e letture. Istruzione e educazione MGF imposizione o appartenenza? 15 settembre in collaborazione con AIDOS teatro ore 21.00 film Vite in cammino di Cristina Mecci Mooladè di Ousmane Sembène Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 ingresso gratuito 12 settembre danza ore 11/13.30 Crt scenaMadre Orpheus scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano. Coreografia e danza: Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora). Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Costumi: Patrizia Pitzalis. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. ingresso 12 euro, ridotto 7 euro Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 Masterclass di Vincent Mantsoe 8/15 settembre Studio Bykram Yoga - Via Aurelia 190 esposizione danza ore 21.00 Phokwane, Barena, Motswa Hole Tre solo di Vincent Mantsoe (Sud Africa) prima nazionale ingresso 12 euro, ridotto 7 euro pag. 18 pag. 19 pag. 25 pag. 24 Marco Tamburro Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8 pag. 17 pag. 22 La nuit de la veritè regia di Fanta Regina Nacro (Burkina Faso) Dopo una sanguinosa guerra etnica, si festeggia la firma di un trattato di pace. La moglie del presidente rifiuta di partecipare alla festa organizzata dal colonnello che ha comandato i ribelli. La donna non può dimenticare l’uccisione del suo giovane figlio, ma spinta dal marito finirà per accettare l’invito e nel corso della notte, le ferite si riapriranno, mettendo da parte la vittoria della pace. Sul tema delle rivalità etniche, per questo film che ha avuto moltissimi riconoscimenti internazionali si sceglie di scrivere una sorta di dramma shakeseariano, dove la ferocia e la cruenza non sono mostrate, ma integrate nello svolgimento drammaturgico. Fanta Régina Nacro ha iniziato a studiare cinema a Ouagadougou all’INAFEC.Dopo aver proseguito i suoi studi anche a Paris IV e alla Sorbonne, nel 1993 crea una sua casa di produzione “Les films du Défi”, con sede a Ouagadougou. In Burkina è la prima donna ad essere entrata nel mondo del cinema collaborando al film «Yam Daabo» (Le Choix) realizzato nel 1986 da Idrissa Ouédraogo. La sua prima opera è un cortometraggio del 1992 “Un certain Matin” che riceve le “Tanit d’argento” a Cartagine. Con “Puk Nini” nel 1995 fu segnalata come rappresentante di una “Nouvelle vague africana”. 17 agosto Arena Pincio, Civitavecchia 24 agosto “Villa Romana La Grottaccia” Via Rapallo 16, Ladispoli Kiriku e la strega Karaba danza e percussioni per bambini età 6/12 e 10/18 per le percussioni. condotto da Lamine Dabo. Attraverso la favola di Kiriku il musicista e coreografo Lamine Dabo introdurrà i giovani partecipanti, in tre giorni di gioco e divertimento al mondo dell’espressività artistica africana. Il villaggio in cui vive Kirikù è messo sotto assedio dalla strega Karaba. Kirikù, con vari sistemi intelligenti riesce a sconfiggere la strega e a salvare il villaggio. Il nonno saggio spiega a Kirikù che forse la strega è cattiva perché soffre. Togliendole la sofferenza, smetterà di essere cattiva. La strega ha infatti una spina nella schiena che Kirikù estrarrà. Lei diventerà buona e lui diventerà uomo, baciandola. 21/23 agosto Parco dell’Uliveto - Via Adige, Civitavecchia 24/26 agosto “Villa Romana La Grottaccia” Via Rapallo 16, Ladispoli 4/6 settembre Palestra ex scuola elementare, Sacrofano La fiaba africana condotto da Sekou Diabatè, per bambini età 8/12 Il Laboratorio si propone di far conoscere e valorizzare una cultura «altra» e promuovere la conoscenza reciproca. Si tratta di un percorso articolato in giochi basati sulla tecnica dell’improvvisazione, del mimo e del ritmo, che portano i bambini, seguiti da una figura di riferimento, a sperimentare tali dimensioni a livello di gruppo, con gradualità, divertimento e armonia. Nei tre incontri sarà proposta la narrazione di una fiaba; situazioni semistrutturate di riflessione; momenti di laboratorio sensoriale musicale - il ritmo e mimico-gestuale. 21/23 agosto Parco dell’Uliveto - Via Adige, Civitavecchia fricaFestival2009 Crt scenaMadre Orpheus di Daniela Giordano con: Daniela Giordano (Le Onde) e Lamine Dabo (Orpheus). Coreografia Lamine Dabo. Musiche: Ismaila ‘Mbaye (Djembè) e Djibril Gningue (Kora). Costumi: Patrizia Pitzalis. Disegno luci: Giuseppe Falcone. Suono: Claudio Torlai. Aiuto regia: Marzia Tedeschi. Regia: Daniela Giordano. Uno spettacolo costruito con architetture di molti linguaggi e saperi: la scrittura poetica si scioglie e prende vita nella danza, nell’emozione della voce che duetta con il djembè, e il griot incalza con il canto in wolof, la lucente metafora dell’ascesa di Orpheus alla piena consapevolezza. Torno a visitare il mito di Orfeo, nell’unica realtà contemporanea a me nota e vicina, l’Africa, nella quale mi sembra possibile accedere al segreto motore dell’universo, l’Amore. L’Amore l’unico stimolo che spinge la conoscenza oltre ai limiti materici, oltre il visibile e misurabile, unica realtà che unisce e non divide, l’unica esperienza che permette di percepire la vera entità di tutti i fenomeni , perché corpo e mente si fondono in un unico suono con l’Universo. Orpheus: nomen omen, un destino cucito addosso dall’imposizione di un nome alla nascita, un nome lontano, un destino che prende forma e sostanza, lo spettro della morte che incalza, la straordinaria capacità degli esseri umani di trasformare l’ostacolo nel quale si inciampa nel gradino sul quale si sale e ci si eleva, il viaggio di iniziazione al dolore della conoscenza che sublima nella pienezza del sé/altro da sé, shiki-shin-funi, non dualità di anima e corpo, spirito e materia armonizzati nell’UNO che si fa verbo, suono, vibrazione e movimento/corpo. 22 agosto Marina di Civitavecchia 25 agosto “Villa Romana La Grottaccia” - Via Rapallo 16, Ladispoli 5 settembre Anfiteatro Piazza Ugo Serata, Sacrofano 15 settembre Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma Farafinaritmi Keur Senegal di Lamine Dabo (regia, coreografia e scenografia) con: Ismaila M’baye (djembè); Alpha Diène (djembè, suoruba, sabar); Aziz (suoruba, sabar); Assane Fall (djembè, sabar); M’Bar N’Diaye (sabar, tama); M’Baye Ba (dundung); Djibril Gningue (Xalam, Chitarra); Madya Diebatè (Kora); Odette Gomis, Awa Koudoul, Djeynaba Kouyate, Adj Doumbouya,Maman Diop, Aida M’baye (danzatrici/cantanti); Keba Seck, Cheikh N’Diaye, Saneo M’baye (danzatori); Jean N’Diaye, Bambo, Dembo (danzatori acrobatici). Keur in wolof, la lingua più parlata in Senegal, vuol dire casa. In Senegal il canto “Keur Senegal” è l’occasione per uomini e donne maestri della loro arte di riunirsi, di festeggiare e di chiacchierare al suono degli strumenti musicali tradizionali la sera, al chiaro di luna. Farafinaritmi presenta i movimenti tradizionali e la musica senegalese nella maniera più diretta e commovente che si possa immaginare. Tra tradizione e innovazione il progetto di Lamine Dabo riesce a far incontrare e convivere esperienza e gioventù, rinnovando costantemente e reclutando regolarmente i suoi artisti tra i migliori ballerini e ballerine che vivono a Roma. Guardando all’identità tradizionale la compagnia esplora sempre nuove forme ritmiche e coreografiche, con le danze rituali si incontrano quelle profane ponendo al centro della ricerca il dialogo. Lo spettacolo si pone anche l’obiettivo di creare un momento d’incontro diretto tra migranti e residenti attraverso delle attività culturali, con l’intento di accrescere la coscienza interculturale e favorire l’integrazione dei cittadini del mondo. 23 agosto Marina di Civitavecchia 26 agosto “Villa Romana La Grottaccia” - Via Rapallo 16, Ladispoli 6 settembre Anfiteatro Piazza Ugo Serata, Sacrofano Marco Tamburro Ispirandosi agli spettacoli di danza visti al Festad’Africa festival nelle passate edizioni Marco Tamburro presenta sei opere nel foyer del Teatro Palladium, sei fotogrammi di una sequenza, come uno shot cinematografico. Un unico movimento che esprime colori, suoni, profumi dell’Africa. Un contributo visivo, un tributo, un omaggio al continente e ai suoi danzatori. L’artista che si fa notare per l’uso di fotografia e pittura in opere molto originali, nel corso del tempo riduce progressivamente nei propri lavori l’uso di ritagli fotografici, una scelta determinata dalla consapevolezza di aver ormai scelto come mezzo espressivo principale la pittura, in cui le campiture di bianco e di nero, a volte interrotte da squarci accesi di rosso, esprimono al meglio la trasfigurazione di quel “teatro della vita” che egli vuole rappresentare. Questo teatro nei quadri di Marco Tamburro diventa una rappresentazione simbolica di un’umanità trasformata in tristi burattini manipolati da un congegno infinito di fili, tra i quali si rivede impotente anche lui. dall’8 al15 settembre Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma lectiones La musica come coscienza del popolo in Africa a cura del giornalista Sekou Diabatè La musica rappresenta i media nella società africana. In Africa attraverso la musica si critica la società o si danno i consigli alla collettività, perché la musica, soprattutto nella cultura mandinge, parte dal Griot che è la coscienza del popolo, l’unica categoria che può dire, lodare, insultare, senza offendere nessuno. Il Griot attraverso il suo canto e la sua musica è l’unico che può usare le parolacce. E’ il griot l’unico detentore della memoria collettiva. Sekou Diabatè attraverso la sua esperienza e l’ascolto di diversi brani musicali ci dimostrerà in un’appassionante lezione come la musica in Africa sia la coscienza del popolo. Elemento fondamentale di collegamento e conoscenza della cultura africana, Sekou Diabate consente al pubblico italiano di percepire un mondo alle origini della nostra esistenza antropologica attraverso il messaggio della musica. 8 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center - Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13 Dogon: la danza dell’acqua a cura dell’etnomusicologa Alessandra Toro Un’antichissima popolazione con una grande conoscenza astronomica... La loro cosmogonia ha suscitato stupore e meraviglia in tutti i ricercatori di tutti i tempi. Il Prisma Nero che le orbite delle stelle Sirio A, Sirio B e Sirio C, simboli di un culto millenario, formano la porta delle anime dove gli esseri si incarnano sulla terra. La principale Sirio, Po Tolo, scandisce attraverso il Siguì, il festival che si rinnova ogni 60 anni, il calendario coreografico in cui l’etnia Dogon vive fra il Visibile e l’Invisibile, in cui il libro ancestrale della conoscenza viene rivelato. Rinnovato il legame tra cielo e terra, attraverso le danze rituali delle maschere della società segreta Jeme, il rapporto fra la vita e la morte si perpetra permettendo con il rituale del Dama di accedere al Fiume dell’Eternità. La Canaga è una delle maschere funebri dal simbolo purificatore e canale della forza vitale, il Nyama. Il mondo è la parola di Dio che resosi fiume vivente permette all’uomo di insinuarsi fra le sue onde e restituire ciò che ha ricevuto (proverbio Dogon). L’acqua, seme divino che da forma a tutto attraverso le vibrazioni e il suono. L’acqua della parola che si sublima o si condensa, le acque celesti da cui tutto nasce, l’acqua essenza della musica, l’acqua che tutto richiama a se tracciando il piano dell’Universo con il Nyama, lo spirito. 9 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center -Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13 This is Nollywood: l’industria video nigeriana da Lagos alle capitali europee a cura dell’africanista Alessandro Jedlowski in collaborazione con Andrew Vincent Gvk (Given Vividly Kindness) Cultural Production All’ombra dei colossal prodotti da Hollywood e seguendo l’esempio dello strabiliante successo di Bollywood, in meno di vent’anni la Nigeria ha dato vita a Nollywood, oggi la seconda industria cinematografica più produttiva al mondo. Prodotti a basso costo e distribuiti in dvd e videocassetta nei mercati di tutte le più grandi città africane, i film nigeriani (prodotti in inglese, housa, yoruba e igbo) dominano ormai gli schermi dell’intero continente. Viaggiando attraverso le reti tracciate dalla migrazione, questi stessi film arrivano in Europa e abitano i quartieri delle nostre periferie. Mostrando alcuni estratti di film e ripercorrendo le tappe dello sviluppo storico che ne ha permesso l’esistenza, questa lezione presenterà un ritratto di Nollywood, analizzando le ragioni economiche e culturali del suo successo. 10 settembre - dalle ore 17.00 alle 19.00 Urban Center - Casa del Municipio Roma XI, Via N. Odero 13 Convegno MGF oppressione o appartenenza? Giornata di convegno e video in collaborazione con: AIDOS - Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo COE - Centro Orientamento Educativo Coordina e conduce l’incontro la giornalista Giuliana Sgrena. Tra le partecipanti Emma Bonino, presidente Commissione Pari opportunità del Senato, Daniela Colombo, presidente di AIDOS Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Cecilia D’Elia, assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, Khady Koita, autrice dell’autobiografia “Mutilata” e presidente della Rete europea Euronet-FGM che riunisce le organizzazioni che si occupano di MGF, Cristina Mecci regista e autrice, Souad Sbai Onorevole eletta alla Camera dei Deputati. In collaborazione con Aidos - Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, la presentazione del progetto realizzato con il sostegno del Ministero alle Pari Opportunità, il cortometraggio di Cristina Mecci: “Vite in cammino”, realizzato nell’ambito del progetto “Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti” in collaborazione con due organizzazioni non governative: Culture Aperte di Trieste e ADUSU - Associazione diritti umani sviluppo umano (in Veneto), ha come obiettivo primario scoraggiare la pratica delle mutilazioni genitali femminili nelle famiglie di origine africana residenti in Italia. Nella filosofia che ha sempre contraddistinto il percorso e il programma di questo festival, l’arte si fa strumento vincente per la proposizione di questioni di scottante criticità e quotidianità. Ospite d’onore Khadi Koita autrice del libro Mutilè, tradotto e pubblicato in Italia da Cairo Editore, fondatrice e presidente del Network internazionale sulla Prevenzione delle Mutilazioni Genitali Femminili, riconosciuta presso le Nazioni Unite. Vite in cammino Realizzato da Cristina Mecci per AIDOS Regia: Cristina Mecci; Animazione: Mahnaz Esmaelli; Canzoni: Rokia Traoré. Italia 2009 - 40’ “Vite in cammino” è un docu-film che racconta la storia di una coppia originaria del Benin e residente in provincia di Udine, di una giovane donna, incinta di una bambina, alle prese con le pressioni della famiglia del paese d’origine, che insiste affinché la bimba sia escissa. Mentre lei è tormentata dai dubbi se sottoporre o no sua figlia alla mutilazione dei genitali, il marito si attiva per aiutarla a comprendere che la pratica può essere abbandonata senza che la bambina perda la sua identità africana. La docu-fiction, girata in Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Culture Aperte, si avvale anche delle raffinate animazioni realizzate da Mahnaz Esmaelli e di tre brani musicali donati al progetto dalla cantante maliana Rokia Traoré. Mooladè di Ousmane Sembène Sceneggiatura: Ousmane Sembene; Fotografia:Dominique Gentil; Montaggio: Abdellatif Raiss; Musiche: Boncana Maiga; Scenografia: Joseph Kpolby;Interpreti: Fatoumata Coulibaly, Maimouna Helene Diarra, Salimata Traore, Aminata Dao; Produzione: Filmi Doomireew, Ciné-Sud Promotion; Distribuzione: Lucky Red; Senegal/Francia 2004 – colore 117’ In collaborazione con COE - Centro Orientamento Educativo In un piccolo villaggio, sei bambine scappano per non essere sottoposte al rito dell’escissione, ovvero la mutilazione dei genitali come purificazione” e viatico per un futuro da sposa. Due di loro spariscono, e saranno ritrovate in fondo a un pozzo. Altre quattro chiedono la protezione (mooladé) della seconda delle tre mogli di un notabile del villaggio, Collé Ardo, che a suo tempo ha rifiutato l’escissione della figlia Amsatou, partorita in circostanze drammatiche dopo aver perso due figli alla nascita. La protezione è una consuetudine rispettata, tra diritto orale e superstizione, che può essere spezzata soltanto dall’interessata, anche indotta dal marito con la forza. Il villaggio si divide, le “sacerdotesse” dell’ortodossia reclamano le bambine e denunciano Collé Ardo al consiglio degli uomini. Costoro ne approfittano per vietare a tutte le donne di ascoltare la radio, strumento di corruzione che “accende i cervelli”, mentre il marito della coraggiosa donna dovrà piegarsi al volere comune e usare la frusta perché il giuramento sia spezzato. L’affronto contro la novella Lisistrata, l’accentuarsi dell’oscurantismo e l’ennesima morte di una fanciulla per le conseguenze del rito produrranno l’effetto di unire le donne in una ribellione contro i soprusi, convincendole a sfidare una tradizione millenaria quanto barbara, che costringe al nubilato le donne “impure”. Il film ha vinto la sezione “Un certain regard” a Cannes 2004. 11 settembre Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma danza Vincent Mantsoe(Sud Africa) Vincent Mantsoe nasce a Soweto, Sud Africa che costringeVincent Mantsoe nasce a Soweto, Sud Africa. Durante gli anni della sua formazione balla nei centri ricreativi per i giovani e tenta di imitare i ballerini dei video musicali che osserva in televisione. Contemporaneamente si sveglia tutte le mattine con il suono del tamburo che suona sua mamma per dare il buongiorno agli antenati. Discendente dei Sangomas (guaritori tradizionali) Mantsoe partecipa a rituali tradizionali che prevedono l'uso della musica e della danza. Entra a far parte della compagnia di danza Moving Into di Johannesburg dove riesce a sincretizzare questi due linguaggi creando un proprio stile definito come Afro-fusion. Il lavoro di Mantsoe elabora la danza africana e tradizionale dandogli un approccio contemporaneo, e fonde il balletto a stili quali Tai Chi, Arti Marziali e la danza tradizionale Balinese. Mantsoe si è esibito in festival e rassegne internazionali. Mantsoe ha vinto nel 1995 Standard Bank Young Artist of the Year Award; primo premio Dance Encounters of Contemporary African Dance in Luanda, Angola; ne 1996 FNB Coreografo dell'anno; il quinto e sesto Recontres Choreographiques Internationales per Coreografi Indipendenti 1996 e 1998 a Parigi. Nel 1999 riceve l’FNB VITA Coreografo dell'anno miglior ballerino maschile così come il Prix de Peuple Festival Internazionale Nouvelle Danse di Montreal, Canada. Nel 2001, vince l’FNB Coreografo dell'anno miglior ballerino maschio contemporaneo. Tre solo in prima nazionale Phokwane Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Philip Hamilton, Stephen Mecus. Durata: 14 Minuti La parola Phokwane viene dai nomi tradizionali dei genitori del coreografo, Phoko e Nkwane. Il lavoro è un tributo e un ringraziamento spirituale a loro. Entrambi forti ed illuminati dai loro antenati, le loro anime e la loro passione per i propri figli rimangono l’ispirazione per le loro vite. In tutta la vita di Vincent hanno guidato e hanno sostenuto il suo sviluppo e il lavoro riflette sia loro che tutti gli altri membri della famiglia nelle varie fasi delle loro vite. Barena (Capi) Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Madosini, Tribal Ethno Dance, Pops Mahomed, Eric Satie. Costumi: Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Durata: 25 Minuti Il potere è definito da simboli o è innato in chi lo pratica? Quando uno esamina sé stesso, l’umanità non è forse la cosa più importante? Lo spazio scenico è un paesaggio spirituale dove l’interazione tra la ricerca artistica e il credo spirituale da forma all’emozione e al movimento. Questa scelta coreografica indica il collegamento di Mantsoe alla sua eredità africana. Vincitore del FNB Vita per Coreografo dell’anno e miglior ballerino per la danza contemporanea. Motswa Hole (Un uomo da lontano) Solo di Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Musica: Coco Bamboon; Amapondo Molweni; music from Ruanda Images of Africa the San. Costumi: Vincent Sekwati Koko Mantsoe. Durata: 25 Minuti Noi siamo qui per uno scopo, imparare da dove veniamo e capire dove andiamo. Continuiamo ad imparare l’uno dall’altro attingendo al passato. I nostri Antenati sono un’importante fonte di conoscenza e abbiamo il dovere di continuare ad alimentare questa ricerca di saggezza e di comprensione delle nostre tradizioni e della nostra cultura. La cultura è dinamica e sebbene le nostre tradizioni cambino da generazione a generazione, dobbiamo preservare l’integrità e l’identità delle nostre origini. 12 settembre Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma Masterclassdi Vincent Mantsoe (Sud Africa) Mantsoe ha sviluppato uno stile definito Afro-fusion che coniuga danza africana e forme di danza contemporanea. È un maestro nella performance e ha un talento riconosciuto nel condividere con gli altri il suo stile unico. La masterclass di Mantsoe punta a trasformare in rituale la performance e a trovare una connessione profonda con la propria energia attraverso respirazione, creazione e connessione al proprio ritmo individuale, uso della propria “leggenda personale” (il corpo, lo spirito, la mente, l’anima) esplorando dinamiche differenti nel movimento che attingono alla danza Africana. 12 settembre, ore 11- 13:30 Studio Bykram Yoga, Via Aurelia 190, Roma Informazioni e iscrizioni: +39.06.5084625, 333 2062996, [email protected] l2009 Macire Sylla (Guinea) Cédric Asséo, flauto, sassofono, percussioni Mathieu Karcher, chitarra Bruno Duval, batteria Paul Pondi Nyaga,chitarra Delmis Aguilera, basso Anne-Marie Bangoura, corista Macire Sylla nasce a Conakry, la capitale della Guinea. Questo paese è depositario di una profondissima eredità musicale post-coloniale e ha influenzato considerevolmente i paesi west africani fin dalla sua indipendenza nel 1958. Anche se nata a Conakry, Macire passa tutta la sua infanzia nel villaggio dei nonni, dove sua nonna le insegna canzoni e melodie ancestrali. All’età di dieci anni si unisce alla madre, artista e vocalist, collaborando con il suo gruppo di danza Soleil d’Afrique, diventandone presto il nuovo leader. Dopo molte tournee in Europa e nord l’America viene notata da Peter Gabriel e incide un album per la Real World insieme alla sua band. Alla fine di questa fortunata esperienza, al suo ritorno in Guinea, Macire Sylla unisce le sue forze a quelle del compositore e produttore svizzero Cédric Asséo che, sedotto dalla sua voce incantevole, decide di aiutarla a realizzare i suoi sogni realizzando il suo album d’esordio “Mariana”: l’album, dopo aver venduto 200.000 copie in soli tre mesi, ha reso Macire la principale artista della Guinea. Soul e dub sono le sue due grandi passioni ed il suo nuovo album “Massa”, prodotto in Europa per la francese L’Empreinte Digitale, è una splendida miscela di questi due stili, arricchita da una voce che senza dubbio è fra le più interessanti del continente africano. 13 settembre Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma Compagnia Les 2 A Un homme ordinaire pour quatre femmes particulières (un uomo normale per quattro donne speciali) di Slimane Benaissa regia di Rida Belghiat. Con Jean-Marc Foissac, Christine Léa Pelletant, Sabine Samba, Emilie Scarlett Moget,Natalia Dufraisse. Luci Sylvain Villair. Fatiha, Alice, Denise Antonietta hanno tutte provato avuto alcuni ingannevoli momenti di felicità prima di affrontare la quotidianità di ordinaria violenza e la decadenza in una coppia che entra in crisi quando si annuncia l’arrivo di un bambino. Ciascuno a suo modo, spiega il lento e banale cammino che frantuma le aspettative troppo grandi risposte verso un uomo normale che si è incontrato con i soliti tratti dell’oppressione, della diffidenza, dell’arroganza e in particolare della mancanza di tenerezza. Questo pezzo è stato scritto dalle numerose testimonianze raccolte dall’autore nel corso di un soggiorno in un Centro d’accoglienza per le donne in difficoltà di Nimes. Spettacolo in francese con i sottotitoli in italiano. Slimane Benaissa è nato in Algeria. Nel febbraio 1993, dopo venti anni di composizione in lingua araba, fu esiliato in Francia. Si è fatto conoscere con il testo “Al di là del velo”, che è stato originariamente scritto in arabo e tradotta in francese, ma soprattutto con “Les fils de l’Amertume” (1996) è diventato famoso. Molto successo avrà anche “Prophètes sans Dieu”. Le sue opere sono spesso scritte per affrontare tematiche come razzismo, il pregiudizio, il sessismo. 14 settembre Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma Storie di Mondi Possibili Storie di Mondi Possibili (Powos - Possible World Stories) è un Premio Internazionale per il racconto delle esperienze di lotta e cambiamento sociale, realizzato dall’Upter, Università Popolare di Roma, e dall’UPMS, Università Popolare dei Movimenti Sociali. Il premio vuole portare alla creazione di un archivio digitale di esperienze di pratiche alternative nei diversi ambiti dove si lotta per l’affermazione dei diritti umani e della democrazia, secondo i principi del World Social Forum, cui il premio fa riferimento. Tra le diverse storie pervenute fin’ora all’Archivio, provenienti da diversi paesi del mondo, ne sono state scelte alcune per aprire una finestra su tre tematiche centrali per l’Africa: l’agricoltura; il debito e l’autosviluppo; l’educazione. L’obiettivo di queste narrazioni all’interno del Festad’Africa festival non è quello di offrire una analisi, ma un’occasione per aprire discorsi e far nascere altri racconti. Rappresentanti del mondo culturale e sociale africano in Italia, e italiani che di Africa si occupano, commenteranno le storie. Uno di questi nove lavori verrà segnalato per il Premio Internazionale (sezione Powos-Africa). Il progetto è realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, del Comune di Roma, Ufficio Relazioni Internazionali, e della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro. www.powos.org - [email protected] 12 settembre Debito e autosviluppo Commentatore della serata: Marguerite Lottin Hope raiser - G8 Song, Andrea Dal Piaz, Video, Kenia (organizzazione: IPSIA) In “G8 song” gli HopeRaisers chiedono ai leader del G8 di cancellare un debito che impedisce lo sviluppo del Kenia. Azolà - Giuliano Testa, Testo, Costa D’Avorio (organizzazione: Granello di Senape) Storie di un ragazzo poliomielitico che riacquista dignità attraverso la solidarietà, e diventa il centro di una formidabile azione di cambiamento di mentalità nel suo villaggio. 13 settembre Agricoltura e ambiente Commentatore della serata: Touty Condoul Mercenario dello sviluppo - Daniele De Sillo, Testo, Malawi Il diario di un protagonista appassionato ma lucido. Partito per aiutare persone sconosciute, in paesi lontani, racconta l’esperienza che gli ha cambiato la vita. I signori delegati alla conferenza di Cancun - di Francesco Terenzio, Video,Senegal Videocamera e microfono in mano, gli agricoltori di Tambacounda (Senegal) illustrano le loro difficoltà e le loro rivendicazioni. 14 settembre Istruzione e educazione Commentatore della serata: Aly Baba Faye Femmes en alphabetization - Yorsaon Christophe HIEN, Video, Burkina Faso Le donne nelle aree urbane e rurali africane hanno capito che l’alfabetizzazione è una chiave che può aprire la porta del benessere sociale. Storie di Riscatto - Marco Nicoletti, Video, Etiopia (organizzazione - Cisp) Un racconto di speranza per i diritti dell’infanzia e una testimonianza di ragazze e ragazzi sul loro cammino di riscatto attraverso l’istruzione. Rosen - Abdou Mamane Lokoko, Video, Niger (Organizzazione, ROSEN) Questo documentario è una capitalizzazione di cinque anni di esperienza di ROSEN (Réseau des Organisations du Secteur Educatif du Niger) per il conseguimento di un’istruzione di qualità per l’anno 2015 in Niger. Dentro le storie - Maria Pia Berardi, Fotonarrazione, Zaire Una donna racconta la sua esperienza di volontariato in Zaire, in una missione con i Padri Comboniani. Chi aiuta e chi è aiutato? Il viaggio diventa, per Maria Pia, una occasione straordinaria per imparare… Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma ___________________________________________________________________ Ufficio stampa AbBc Comunicazione Tel. 06 5084625 Carla Romana Antolini 347 6708856 [email protected] – Benedetta Boggio 333 2062996 [email protected]