DCCM E APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE Da circa tre anni faccio parte di un team di professioniste/i composto dalla sottoscritta Dott.ssa Tiziana Pezzetti, Chinesiologa, Counselor ad indirizzo comparato, Terapista Miofunzionale; il Dott. Giampietro Gabrielli, Fisioterapista, Osteopata D.O; la Dott.ssa Francesca Ferrarini, Psicologa, Psicoterapeuta; e da Marzo di quest’anno il Dott. Fabio Santoro, Odontoiatra nel quale integriamo diverse competenze e professionalità, per divulgare metodiche che facilitano il recupero delle risorse personali e che mirano alla prevenzione e alla salute delle persone. Nell’ultimo anno ci siamo occupati, in particolare, di una disfunzione denominata DCCM Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare che può essere davvero invalidante e portare il soggetto a un progressivo decadimento psico-fisico. Molti sono i sintomi legati a questa patologia, dalla semplice cefalea alla fibromi algia, passando per i disturbi di tipo psichico come l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione. Per diagnosticare e curare un paziente affetto da DCCM è necessario coinvolgere molte discipline: la gnatologia, la chinesiologia, la fisioterapia, l’osteopatia, la terapia miofunzionale, la podologia e la psicologia. Il team di professionisti durante la visita valuta le condizioni generali di salute e lo stato cognitivo comportamentale, fa diagnosi di co-morbilità, rileva informazioni circa le abilità prassiche, la coordinazione oculo-motoria, le escursioni dei movimenti. Questa visita ci permette di intervenire preventivamente su soggetti potenzialmente a rischio di sviluppare una patologia come la DCCM o altre patologie legate all’apparato stomatognatico, quindi di origine strutturale di tipo discendente. In altri casi invece ci permette di escludere il coinvolgimento dell’apparato stomatognatico e di arrivare a una corretta analisi nosologica della patologia che può essere di origine ascendente e quindi coinvolgere l’appoggio podalico. Usualmente questi pazienti sono curati con tecniche di riequilibrio occluso-posturale, per mezzo di manipolazioni strutturali, placche occlusali. Un ruolo importante è rivestito dalla rieducazione e riprogrammazione della funzione muscolare, attraverso esercizi motori attivi e partecipati, con lo scopo di eliminare o almeno alleviare i sintomi derivati dalla mancata coordinazione delle parti anatomiche. Il team deve non solo avere un’ottima capacità valutativa ma anche predittiva e soprattutto deve essere in grado di esprimere un giudizio unitario, da qui l’importanza di un linguaggio comune tra i professionisti che lo compongono e la semplificazione dei test di valutazione. Lo scopo del team multi - professionale è valutare e intervenire in modo efficace in tutti quei soggetti potenzialmente a rischio e sui pazienti che richiedono una riabilitazione gnatologica e posturale, cercando così di migliorare la loro qualità di vita sia dal punto di vista fisico che psicoaffettivo.Solo una visione globale e multidisciplinare della persona, ci permette di prevenire il declino funzionale e psicologico del soggetto, e ci permette di formulare un programma di trattamento mirato, in cui competenze e conoscenze diverse mirano a un unico obiettivo: mantenere più a lungo possibile la guarigione, aiutando il paziente ad auto curarsi e ad abbattere i costi individuali e sociali. Dott.ssa Tiziana Pezzetti Chinesiologa, Counselor indirizzo comparato, Terapista Miofunzionale All’attenzione della Spett.le Commissione, Le correlazioni tra apparato stomatognatico e salute generale sono molto importanti, ad esempio una stomatopirosi o glossopirosi (bruciore della bocca o della lingua) può essere un enigma nosologico di non facile soluzione per l’odontoiatra che, in collaborazione con il medico di famiglia e i medici specialisti, può arrivare alla diagnosi di un’anemia sideropenica (questo è solo un esempio tra i tanti fattori che ne possono essere la causa). Così come se il paziente riferisce di percepire uno spiacevole sapore dolciastro non ci dobbiamo limitare a diagnosticare una semplice disgeusia (alterazione del gusto), ma dobbiamo inviare il paziente dal medico per sospetto di carcinoma a piccole cellule del polmone. Viceversa, è altresì importante che il medico collabori con l’odontoiatra per prevenire e curare certe forme patologiche di competenza odontoiatrica, per esempio: il pediatra che indirizza il proprio paziente allo specialista ortodontista può evitare la chirurgia ortognatodontica nell’età adulta. Abbiamo voluto scrivere questa introduzione per sottolineare l’importanza da parte del paziente di effettuare visite di controllo periodiche, e soprattutto l’importanza della collaborazione tra medici generici e specialisti. Ci sono però patologie che non si possono curare se non approcciando il paziente a livello multiprofessionale, come ad esempio i disordini cranio-cervico-mandibolare (DCCM). Questa patologia può essere davvero invalidante e può portare il paziente ad un progressivo decadimento psico-fisico, molti sono i sintomi legati a questa patologia, dalla semplice cefalea alla fibromi algia, passando per i disturbi di tipo psichico come l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, etc. Quindi per diagnosticare e curare un paziente affetto da DCCM è necessario coinvolgere molte discipline, ovvero la gnatologia, la chinesiologia, la fisioterapia, l’osteopatia, la terapia miofunzionale, la podologia e ultima ma non ultima la psicologia. Il team di professionisti durante la visita valuta le condizioni generali di salute e lo stato cognitivo-comportamentale, fa diagnosi di co-morbilità, rileva informazioni circa le abilità prassiche, la coordinazione oculo-motoria, le escursioni dei movimenti. Questa visita ci permette di intervenire preventivamente su soggetti potenzialmente a rischio di sviluppare una patologia come la DCCM o altre patologie legate all’apparato stomatognatico, quindi di origine strutturale di tipo discendente. In altri casi invece ci permette di escludere il coinvolgimento dell’apparato stomatognatico e di arrivare ad una corretta analisi nosologica della patologia che può essere di origine ascendente e quindi coinvolgere l’appoggio podalico. Usualmente questi pazienti vengono curati con tecniche di riequilibrio occluso-posturale, per mezzo di manipolazioni strutturali, placche occlusali, rieducazione e riprogrammazione della funzione muscolare attraverso esercizi motori attivi e partecipati, con lo scopo di eliminare o quanto meno alleviare i sintomi derivati dalla mancata coordinazione delle componenti anatomiche. Il team deve non solo avere un ottima capacità valutativa ma anche predittiva e soprattutto deve essere in grado di esprimere un giudizio unitario, da qui l’importanza di un linguaggio comune tra i professionisti che lo compongono e la semplificazione dei test di valutazione. Lo scopo del team multi-professionale è valutare ed intervenire in modo efficace in tutti quei soggetti potenzialmente a rischio e sui pazienti che necessitano di una riabilitazione gnatologica e posturale, cercando così di migliorare la loro qualità di vita sia dal punto di vista fisico che psicoaffettivo. Solo una visione olistica della persona ci permette di prevenire il declino funzionale e psicologico della persona, e ci permette di formulare un programma di trattamento mirato atto a mantenere più a lungo possibile la guarigione, aiutando il paziente ad auto curarsi e ad abbattere i costi individuali e sociali. Dr. Fabio Santoro (Odontoiatra), Dr.ssa Tiziana Pezzetti (Chinesiologa), Dr. Giampietro Gabrielli (Fisioterapista), Dr.ssa Francesca Ferrarini (Psicologa).