1_Perché e come fare ricerca urbana

Perchè e come fare ricerca
urbana
Adriano Cancellieri
Perché fare ricerca urbana
Per
scoprire/mobilitare
risorse/competenze/vincoli di attori e luoghi (es.
habitus spaziali, conflitti, processi identitari)
Per
individuare significati/criteri di
rilevanza/pratiche spaziali
Per
condividere e sostenere processi di
trasformazione
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Metodi per la ricerca qualitativa e urbana
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Luoghi comuni sul Veneto
Risorse/competenze/vincoli di attori e luoghi di ogni
specifica ecologia: es. della città diffusa
Prima c'era la trilogia famiglia, chiesa, osteria, ora?
Capannoni e villette, le strade come infrastrutture e come
luoghi da abitare piu' o meno forzatamente, il consumo
di suolo, i centri storici (musealizzati) da vedere ma non
piu' da usare?
Qual è il capitale spaziale?
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Rapporti tra luoghi e attori sociali
(dal nazionalismo all’id. del quartiere, a quella del singolo individuo; Billig
‘nazionalismo banale’; Mosse), gli spazi/le architetture sono testi che puntellano narrazioni,
luoghi-icona fondamentali nella 'costruzione della tradizione' – spazi rappresentati
Identità/memoria
Socialità/publicness/incontro/condivisione
(anche politica intesa alla don milani: risolvere
insieme i problemi, da madri di plaza de mayo a gezy park e alle rivoluzioni arabe) (spazi
sociofughi/sociopeti, Osmond); elementi materiali (architettonici, urbanistici), normativi, sociali
che (s)favoriscono la socialità di uno spazio
Potere
(da ville venete come luoghi di potenza all'hausmanizzazione di parigi, luoghi di
disciplina e controllo, agli spazi pubblici sempre più securitari)
Accessibilità/Appropriazione/uso
(sadismo stradale/urbano, Davis, Flusty, deterrenti della
sosta, importanza dell’estetica; città come paesaggio/come uso non solo visuale); total or
open-ended design.
Spazi
di privacy/di riposo/rifugio (ribalta/retroscena di Goffman, prossemica di Hall), Hestia e
Hermes (divinità greche rispettivamente della stabilità e della mobilità)
Spettacolo
dell'urbano/della città (moderna)/: dai passages parigini ai centri commerciali
(natura semireligiosa, incantata, una sorta di pellegrinaggi, ritzer 1996) (re-incanto dopo il
disincantamento weberiano) luoghi fondati su efficienza, prevedibilità, controllo,
spettacolarizzazione – urbanofilia/urbanofobia (es. Veneto)
Paura:
ecologia della paura (Davis, Flusty), gated communities.
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Analisi Urbana
Fenomenologia
della vita quotidiana al centro
Superare la tendenza a ricercare il superlativo, l’eccezione e
l’emergenza
Riportare al centro gli aspetti materiali/spaziali dell’azione
sociale/vita urbana
Riportare al centro l’affettività e la multisensorialità dell’azione
sociale/vita urbana
Andare oltre il narrativismo accademico
Territorio come campo di relazioni
sociali/pratiche/rappresentazioni
Identificare il campo di riferimento e indagare su principali
intrecci di relazioni sociali/pratiche e rappresentazioni spaziali
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Dimensioni urbane da osservare
Multiscalarità
Relazioni orizzontali
Relazioni verticali
Path dependency
Processi non essenze
Conflitti
Manifesti e latenti
Città delle differenze e intersezionalità: rispondere sempre
alla domanda 'per chi?'/'cui prodest'?

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Città contemporanee: tendenze crescenti
Translocalismo/transnazionalismo
(pluralità di
home/attaccamenti a luoghi); le persone a differenza
delle piante si spostano (al di là del nazion.
metodologico)
Digitalizzazione e crescente disembedding dai luoghi
Ri-territorializzazione/home-making
No isomorfismo spazio/luogo ma tracce di comunità,
‘tribù urbane’ (anziché gruppi etnici o comunità
autentiche)
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Come studiare l’urbano: dati esistenti
Partire dai dati esistenti: non inventare la ruota
Riviste accademiche italiane e banche dati: Planum (http://www.planum.net/),
ASUR (Archivio di Studi Urbani e Regionali), ma anche LO SQUADERNO
(http://www.losquaderno.professionaldreamers.net/), biblioteca (tesi, video,
banche dati e risorse elettroniche, cataloghi di altre biblioteche, cataloghi
speciali)
Siti web specializzati:
INU (http://www.inu.it/)
SIU (http://siu.bedita.net/)
Urbanistica Informazioni (http://www.urbanisticainformazioni.it/)
Riviste
accademiche internazionali: International Journal of Urban and
Regional Research, Urban Studies, Urban Geography, Journal of the American
Planning Association, Journal of Contemporary Ethnography
Rassegna stampa
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Come studiare l’urbano: fare ricerca
Intreccia
sempre teoria e ricerca (non 'inventare' la ruota)
Osservazione partecipante (la 'giusta' vicinanza)
Interviste qualitative/narrative a esperti del territorio (semi-strutturate, libere,
storie di vita)
Focus group
Tecniche visuali (es. produrre video, photo elicitation)
Community/collaborative mapping
Partecipazione/ricerca-azione
In short, gentlemen, go get the seat of your pants dirty in real research (Park)
Serendipity: Lasciarsi stupire, sorprendere; cercare ciò che non si sa
Siate disponibili ad ogni possibile apertura. Dovete essere aperti in modi in cui
non lo sareste nella vita ordinaria […]. Dovete essere disposti a essere dei
«cretini»
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Esperti del territorio
Esperti
'istituzionali'
Portatori di interessi/stakeholders urbani
Esperti vita quotidiana (es. abitanti)
Progettista/ricercatore
Né romanticismo, né approccio top-down
«Non so nulla che qualcuno nel gruppo non sappia ma, visto che so quello che sanno
tutti, ne so più di ciascuno di essi» (Everett Hughes); distribuzione differenziata della
conoscenza (Simmel 1908, Saggio sul segreto)
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