CAPITOLO PRIMO GENERALITA’ Grandezze, definizioni ed unità di misura Una qualsiasi grandezza fisica è rappresentata da un numero e da una unità di misura. Le grandezze fisiche si distinguono in grandezze fondamentali e grandezze derivate: le prime sono caratterizzate da una unità di misura e da una metodologia per confrontare (misurare) la grandezza in esame con l’unità di misura. Il sistema di misura a cui faremo riferimento è il Sistema Internazionale (SI). Dei laboratori delegati al mantenimento delle grandezze primarie i più vicini sono per l'Italia l'Istituto Nazionale di Ricerche Metrologiche (INRiM) e per la Francia il Bureau International des Poids et Mesures (BIPM); ai rispettivi siti si fa riferimento per le definizioni e per maggiori dettagli sulla strumentazione. La prima grandezza fondamentale è la lunghezza: essa è definita tramite l’unità , il metro campione depositato al Bureau International des Poids et Mesures di Sèvres, vicino a Parigi (oggi sostituito da una più precisa lunghezza di derivazione ottica essendo la distanza percorsa nel vuoto dalla luce nell’intervallo di tempo 1/299792458 s) e la modalità di confronto (comparatore interferenziale), con un metodo di sovrapposizione, fra la lunghezza in esame e quella campione. Questo confronto implica anche la definizione della metodologia geometrica per la suddivisione dell’unità scelta in sottomultipli di 10. La seconda grandezza è la massa: l’unità di misura è tuttora rappresentata dal chilogrammo (kg), rappresentato dalla massa del campione primario di platino-iridio conservato presso il Bureau International des Poids et Mesures; la metodologia di confronto è rappresentata dall’uso dell’apparecchio chiamato bilancia. La terza è il tempo: la sua unità di misura, il secondo (s), è pari alla durata di 91926317700 cicli della radiazione corrispondente alla transizione entro i due livelli iperfini dello stato fondamentale dell’isotopo 133 del cesio, lo strumento di misura è l’orologio. Su queste tre grandezze si fonda tutta la meccanica. L’elettrotecnica ha richiesto l’introduzione di una nuova grandezza, l’intensità di corrente, espressa in Ampère (A), rappresentata dall’intensità costante che percorrendo due conduttori rettilinei e paralleli di lunghezza infinita e sezione circolare trascurabile rispetto alla distanza, posti ad 1 m l’uno dall’altro nel vuoto, produce una forza attrattiva o repulsiva pari a 2. 10-7 N per metro di lunghezza. La termodinamica ha richiesto la definizione di temperatura; la fotometria quella della candela, ecc.. Esistono grandezze fisiche che possono essere ottenute da relazioni fisiche che implicano le grandezze fondamentali: ad esempio la velocità è ottenuta come rapporto fra lo spazio percorso (una lunghezza) ed il tempo impiegato a percorrerlo (un tempo). In questo caso la grandezza si chiama derivata e, nel caso specifico viene misurata in metri al secondo. Le grandezze derivate possono essere rappresentate dalla combinazione delle unità fondamentali che deriva dalla relazione fisica che le collega, oppure può essere attribuito alla stessa combinazione un nome specifico: ad esempio la forza, applicata ad un corpo, è valutabile come prodotto della sua massa per l’accelerazione subita dal corpo stesso e pertanto la sua unità di misura è massa⋅lunghezza = kg m s-2. Potendo tale unità derivata rappresentare più tempo2 grandezze fisiche diverse, in alcuni casi ad essa è stato attribuito un nome suo proprio che, nell’esempio citato è il Newton [N]. Il complesso delle grandezze fisiche ottenuto da quelle fondamentali a quelle derivate, costituisce un Sistema di unità di misura. Tale sistema si dice coerente se ogni grandezza fisica è ottenuta come derivazione da quelle fondamentali: per un tale sistema coerente una qualsiasi formula fisica si trasferisce in una equivalente relazione fra le unità di misura. Ciò porta come conseguenza che la relazione fisica può essere utilizzata introducendo i soli valori numerici delle grandezze che entrano nell’espressione, essendo automaticamente verificata la relazione fra le unità di misura. Modalità di scrittura delle unità di misura Ogni numero che rappresenta il risultato di una misura fisica deve essere seguito dalla unità di misura adottata. L’unità di misura viene scritta con il simbolo fornito dal sistema SI in lettere minuscole e senza alcun punto di abbreviazione (esempio dodici metri si scrive 12 m), ad eccezione di quelle unità, fondamentali o derivate, il cui nome corrisponde al nome proprio di una persona; in tal caso la prima lettera è maiuscola (esempio quindici Joule si scrive 15 J). Alcuni nomi propri che davano ambiguità sono indicati con due lettere; in tal caso la seconda è scritta minuscola (ad esempio l’Henry è indicato con H mentre l’Herz è indicato con Hz). In alcuni casi l’unità di misura del sistema SI è troppo piccola o troppo grande rispetto alla grandezza da misurare. Allora è possibile adottare un multiplo o un sottomultiplo decimale dell’unità di misura e si antepone al simbolo dell’unità la sigla indicata nella tabella 1.1. Tabella 1.1 – Prefissi per multipli e sottomultipli delle unità di misura. Fattore Cap. 1 Prefisso Simbolo 10 18 10 15 peta 1012 109 10 6 10 3 Fattore Prefisso Simbolo Fattore Prefisso Simbolo 10 -6 micro µ -9 nano n 10 2 P 10 1 deca da 10 tera T 100 ------ ----- 10-12 pico p giga G 10-1 deci d 10-15 femto f M 10 -2 centi c -18 atto a 10 -3 milli m exa mega kilo E k etto h Pagina 3 di 9 10 Grandezze importanti termodinamica che riguardano la Fra le grandezze meccaniche che interessano la termodinamica vogliamo riprendere il concetto di: GRANDEZZA FISICA DEFINIZIONE UNITA' DI MISURA Lavoro Rappresenta la forza moltiplicata per lo spostamento nel suo punto di applicazione; nel caso di spostamento non parallelo alla forza si prende la componente dello spostamento nella direzione della forza J (Joule) Potenza Indica il rapporto fra il lavoro compiuto ed il tempo impiegato W (Watt) Energia E' la capacità di produrre lavoro; si distingue in energia potenziale (o di posizione), energia cinetica (o di velocità)energia lettrica, energia chimica, energia solare, eolica, nucleare J (Joule) Pressione Indica il rapporto fra la forza applicata e l'area della superficie di applicazione; si misura in N/m2 chiamato Pascal Volume specifico E' il volume occupato dall'unità di massa di sostanza Pa (Pascal) m3 /kg Nell’elettrotecnica, stabilita la definizione di corrente elettrica, il potenziale elettrico o meglio la differenza di potenziale V fra due conduttori, misurato in Volt (dal nome dello scienziato Volta), deriva invece dal rapporto fra la potenza trasmessa attraverso i due cavi e la corrente che percorre i cavi stessi: V= P I essendo I la corrente misurata in A e P la potenza misurata in W. Il lavoro viene considerato come prodotto della potenza per il tempo nel quale la potenza stessa è erogata. Cap. 1 Pagina 4 di 9 Una particolare attenzione va riservata alle seguenti grandezze termiche: Temperatura In termini generici questa grandezza ci fa distinguere un corpo più caldo da uno più freddo; essa è stata introdotta da Celsius imponendo il valore zero al ghiaccio fondente alla pressione di 1 bar ed il valore 100 all’acqua bollente alla stessa pressione; la graduazione intermedia è stata ottenuta sfruttando la dilatazione, prima di un liquido (es. mercurio o alcool) poi di un gas (vedi Figura 1.1); con tale scala il valore misurato viene indicato in gradi Celsius [°C]. L’uso di un gas idealmente perfetto ed ultimamente un ciclo di Carnot, ha permesso di stabilire che il valore minimo di temperatura fisicamente possibile è di -273,15 °C; la scala proposta da Kelvin, o scala assoluta, si ottiene sommando 273,15 al valore di temperatura in °C, ottenendo il valore espresso in Kelvin [K]. Come strumento di confronto si può scegliere qualsiasi oggetto che cambi le sue caratteristiche con la temperatura: un liquido che si dilata e la cui dilatazione si rileva dallo spostamento del menisco entro un capillare (termometro a liquido); un solido che si dilati in maniera differenziale rispetto ad un altro (termometro bimetallico); una resistenza elettrica che cambi il suo valore con la temperatura (termoresistenza) o il rumore elettrico di un resistore; un gas che si espanda a pressione costante (termometro a gas); ecc.. Cap. 1 Pagina 5 di 9 ° 100 C ° 100 C x 0 ° C ghiaccio fondente 0 ° C acqua bollente 0 C ° C bagno incognito Figura 1.1 – Metodologia di costruzione della scala delle temperature; a) bagno a 0°C con taratura del termometro alla stessa temperatura; b) bagno a 100°C con taratura del termometro alla stessa temperatura; c) suddivisione dell’intervallo in cento parti uguali; d) bagno a temperatura incognita X e misura della sua temperatura. Calore - Esso deriva dalla seguente definizione: GRANDEZZA FISICA Calore Cap. 1 DEFINIZIONE Rappresenta quella grandezza fisica che somministrata (o sottratta) ad un corpo ne fa aumentare (o diminuire) la temperatura. Inizialmente l'unità era rappresentata dalla kilocaloria (kcal) costituita dalla quantità di calore che somministrata ad 1 kg di acqua ne fa aumentare la temperatura da 14,5 °C a 15,5 °C. L'apparecchio che permette tale misura si chiama calorimetro Pagina 6 di 9 UNITA' DI MISURA kcal Successivamente Joule mostrò che lo stesso aumento di temperatura poteva essere ottenuto tramite la trasformazione in calore di 4180 J di lavoro meccanico (vedi Figura 1.2 base del principio di equivalenza). carrucola carrucola calorimetro P grave Figura 1.2 – Esperienza di Joule: il lavoro meccanico pari a L=m g z 1−z 2 si trasforma nella quantità di calore Q=M c t 2−t 1 entro il calorimetro di Mayer; g indica l’accelerazione di gravità, M l’equivalente in acqua del calorimetro e c il calore specifico dell’acqua (1kcal/kg°C). Il peso del grave è P=M g con M sua massa. Al calore è pertanto stata attribuita l’unità J. Essendo però le due grandezze, lavoro e calore, concettualmente diverse in quanto la convertibilità rilevata da Joule avviene unicamente nel verso lavoro – calore, ma non in quello inverso, per maggior chiarezza, attribuiremo all’unità J l’indice t, iniziale di termico, ottenendo Jt. Nella tecnica del freddo è in uso anche la frigoria che corrisponde a 1 kcal ceduta dal corpo (una frigoria data ad un corpo corrisponde ad una caloria suttratta ad esso). Ad esempio se un frigorifero produce 100 frigorie/s vuol dire che assorbe ad ogni secondo 100 kcal, cioé per ogni secondo è capace di assorbire tanto calore da ridurre di 1 °C la temperatura di 100 kg di acqua. La corrispondenza fra kcal e Jt è : 1 kcal = 4186 Jt come deriva dall’esperienza di Joule. Si sottolinea la convenienza di parlare di calore o di quantità di calore e non di energia termica. Utilizzeremo anche le seguenti altre grandezze: GRANDEZZA FISICA DEFINIZIONE Calore specifico o massico Rappresenta la quantità di calore necessaria per elevare di 1 °C la temperatura della massa di kg della soatanza in esame UNITA' DI MISURA Jt/kg °C Il calore specifico (per una sostanza che non cambia di stato di aggregazione) varia leggermente con la temperatura ed, in generale, aumenta con essa. Tra le eccezioni più notevoli si menziona l’acqua per la quale il calore specifico decresce da 0°a 38°, per poi crescere. Volendo determinare il calore specifico di una sostanza a t °C, si deve tener presente che, somministrando la quantità infinitesima di calore dq alla massa di 1 kg di una data sostanza, la temperatura aumenta di dt; per cui: c= Cap. 1 dq . dt Pagina 8 di 9 Il calore massico di un corpo si misura in Jt / kg °C oppure in kcal/ kg°C; i gradi Celsius (°C) sono sostituibili, senza nulla cambiare coi gradi Kelvin (K), in quanto, nella definizione di c intervengono delle differenze. Il Joule termico e la chilocaloria sono unità di misura della quantità di calore; qualora si voglia far riferimento alle grandezze nell’unità di tempo si introduce: GRANDEZZA FISICA Flusso di calore DEFINIZIONE Rappresenta la quantità di calore che fluisce nell'unità di tempo UNITA' DI MISURA Wt L’unità pratica è la chilocaloria all’ora (kcal/h). Il rapporto numerico tra le suddette unità di misura del flusso di calore è dato da: 1 Cap. 1 kcal 4186 J t = =1,16 W t . h 3600 s Pagina 9 di 9