U.K.E. Università degli Studi KORE di Enna Prof. Sergio Severino Corso di laurea in SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI Sociologia dell’educazione. Il rapporto tra Sistema Educativo, orientamento e i modelli di s ocializzazione. . Prof. Sergio Severino 1 Quasi cento anni fa Emile Durkheim scriveva: ! ! ! ! ! ! In effetti ogni società, considerata ad un momento determinato del suo sviluppo, ha un sistema di educazione che si impone agli individui con una forza generalmente irresistibile. È vano credere che noi possiamo allevare i nostri figli come vogliamo. Vi sono delle consuetudini alle quali dobbiamo conformarci (uniformarci, obbedire); se noi vi deroghiamo troppo gravemente, esse si vendicano poi sui nostri giovani (!). Questi, una volta diventati adulti, non si troveranno in condizione di vivere fra i loro contemporanei, coi quali non si sentiranno in armonia. Siano essi stati allevati in base ad idee o troppo arcaiche o troppo avveniristiche, la cosa non ha importanza: tanto in un caso quanto nell’altro non sono della loro epoca e, di conseguenza, non si trovano in condizioni di vita normale. Vi è, dunque, in ogni periodo un modello normativo dell’educazione, dal quale non possiamo discostarci senza scontrarci con vive resistenze che contengono velleità di dissidenza. Prof. Sergio Severino 2 ! Società moderna che si sviluppa a partire dal ‘500, ma che trova grande impulso nelle Rivoluzioni di fine ‘700 (industriale e francese), pone una serie di problemi riguardo alla convivenza sociale: 1. Nuovi modi di produzione 2. Nuovi modi di lavorare 3. Nuovi modi di stare insieme 4. Nuovi processi di urbanizzazione e di sviluppo delle città 5. Nuove relazioni di lavoro 6. Profonde trasformazioni dei legami parentali e familiari ! Società moderna è centrata su 2 nuove figure: 1. Lavoratore 2. Cittadino ! Entrambe le figure, come le trasformazioni, implicano un’evidente centralità assegnata all’EDUCAZIONE… …per la costruzione di un nuovo soggetto sociale, in grado di corrispondere pienamente ai compiti sociali della società moderna, fondata sulla divisione del lavoro, sulla specializzazione, ma anche sull’emergere dell’individualità, con implicazioni importanti per i processi di integrazione e coesione sociale. ! Prof. Sergio Severino 3 Cos’è la sociologia dell’educazione? ! E’ lo studio dell’educazione come fatto sociale. Si analizzano le relazioni educative in quanto relazioni sociali. ! Educazione non è solo processo di scolarizzazione. ! Una definizione più precisa La sociologia dell’educazione è una branca della sociologia che ha come obiettivo principale quello di approfondire, con i metodi e le categorie della sociologia, l’inserimento nel contesto sociale di ogni individuo, sia nella fase iniziale che nel corso di vita. (Ribolzi, 2002) Prof. Sergio Severino 4 Cos’è la sociologia dell’educazione? ! Al centro vi è il concetto di educazione: “si intende generalmente quel processo di formazione della personalità individuale che avviene in un contesto sociale […] e che passa attraverso la trasmissione di norme, valori, atteggiamenti e comportamenti […] condivisi dal gruppo sociale di appartenenza” (Volontè et al. 1999) ! L’apporto specifico della sociologia dell’educazione, avviato da Durkheim, è stato quello di cogliere il nesso tra: INDIVIDUO SOCIETA’ Prof. Sergio Severino 5 EVOLUZIONE DELLA SOCIOLOGIA DELL’EDUCAZIONE FASI SCOPERTA SOCIALE DELL’EDUCAZIONE NEL PENSIERO DEI CLASSICI RISCOPERTA DELL’EDUCAZIONE SVILUPPO DELLE RIFLESSIONI TEORICHE E DELLE RICERCHE CONSOLIDAMENTO DELLO STATUTO EPISTEMOLOGICO E METODOLOGICO PERIODO PROBLEMATICHE NOTE 1850/1950 RITROVARE LE BASI DELLA SOLIDARIETA’ FORMARE IL LAVORATORE E IL CITTADINO FORMARE UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE POLITICA ED ECONOMICA Società moderna che si sviluppa a partire dal 500 1950/1960 SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE ISTRUZIONE COME INVESTIMENTO LEGAME ISTRUZIONE OCCUPAZIONE CRESCITA SISTEMI EDUCAZIONE (QUALI-QUANTITATIVA) RICOSTRUZIONE ECONOMICA POLITICA, ISTRUZIONE COME MOTORE MOBILITA’ 1970/1980 CRISI DEI SISTEMI DI ISTRUZIONE UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA’ DI FRONTE ALL’ISTRUZIONE ISTRUZIONE COME BENE ESPRESSIVO POLICENTRISMO FORMATIVO CAMBIAMENTO SOCIALE E CULTURALE LEGAME:ISTRUZIONE-OCCUPAZIONE-MOBILITA’ M.D.L. COMPLESSO E PROBLEMATICO INFLAZIONE TITOLI DI STUDIO 1990/2000 DIVERSITA’, DIFFERENZE, DISUGUAGLIANZE, ISTRUZIONE COME CHANCE, PERCORSI DIFFERENZIATI, UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA’ FENOMENOLOGIA, INTERAZIONISMO SIMBOLICO, L.L.L. Prof. Sergio Severino 6 Più di recente troviamo sia la convinzione della fine di un certo modo di concepire l’educazione, sia l’incertezza che condiziona la formulazione di un progetto educativo su basi nuove. ! ! Il coordinamento (forse persino l’armonia preordinata) tra lo sforzo di “razionalizzare” il mondo e lo sforzo di educare esseri razionali adatti ad abitarvi, ossia l’assunto di fondo del progetto educativo moderno, non pare più credibile. La filosofia e la teoria pedagogica si trovano di fronte al compito inconsueto e impegnativo di teorizzare un processo formativo che non è guidato fin dall’inizio da un tipo di bersaglio pianificato in anticipo, di modellare senza conoscere o visualizzare chiaramente il modello cui mirare; un processo che nel caso migliore può far presagire, mai imporre, i propri risultati e che ingloba tale limitazione nella propria struttura; in breve, un processo aperto, interessato più a rimanere aperto che a fornire un prodotto specifico, e timoroso più di una conclusione prematura che della prospettiva di un’eterna inconcludenza. (Zigmunt Bauman) Prof. Sergio Severino 7 EVOLUZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO PRIMA FASE - FONDATIVA, DELLA DIPENDENZA, GERARCHICA Centrale in questa fase è il tema del cambiamento, della ricostruzione, dell’industrializzazione; centrale è il ruolo dell’istruzione quale veicolo per lo sviluppo dei singoli individui. Coincide con la nascita di una riflessione sociologica specifica sul fenomeno “educazione”, considerato quale variabile dipendente da un determinato sistema socio-politico ! SECONDA FASE - DELL’AUTONOMIA, DELLA ROTTURA DEL LEGAME Accentuarsi dei processi di modernizzazione; istruzione svolge un ruolo cruciale nella stratificazione e nella mobilità sociale. Descrive la rottura della dipendenza tra educazione e società; prevalere di una DISCONTINUITA’ dei processi di socializzazione rispetto alla società di riferimento. ! TERZA FASE - DELL’INTERDIPENDENZA Recupero dei soggetti coinvolti nel processo scolastico, visone più introspettiva, studi della pedagogia speciale, rapporti con l’utenza-clienti. Interdipendenza tra i processi formativi e strutture sociali più ampie, ma anche tra società e i suoi diversi sottosistemi ! Prof. Sergio Severino 8 Il legame individuo/società fonda la concezione del rapporto educazione/società Educazione/ Società integrazione Dipendenza Reciprocità complementare e funzionale Conflitto contraddizione Autonomia Reciprocità dialettica e negoziale Ambivalenza Dualismo esistenziale Circolarità Interdipendenza tra strutture sociali e processi educativi Reciprocità discorsiva e connettiva Legame individuo/società Paradigma Diretto Lineare Conformità Consenso Discontinuo Dialettico Doppio legame Interdipendenza Prof. Sergio Severino 9 Il modello classico della dipendenza ! ! ! ! ! ! ! Durkheim Marx Weber Simmel Mannheim Parsons Educazione quale Variabile dipendente della società Prof. Sergio Severino 10 “Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti. La famiglia di oggi non è né più, né meno perfetta di quella di una volta,è diversa perchè le circostanze sono diverse” E. Durkheim (1888) Prof. Sergio Severino 11 Emile Durkheim ! ! Questa funzione è colta bene da Durkheim: “La società non può vivere se non esiste fra i suoi membri un’omogeneità sufficiente; l’educazione perpetua e rinforza tale omogeneità, fissando a priori nell’anima del fanciullo le similitudini essenziali che impone la vita collettiva. Ma, dall’altro canto, senza una certa diversità qualsiasi cooperazione sarebbe impossibile: L’educazione assicura la persistenza di questa diversità necessaria, diversificandosi essa stessa e sviluppandosi.” Prof. Sergio Severino 12 Emile Durkheim (1859-1917) ! ! LE PREOCCUPAZIONI CON CUI L’AUTORE SI AVVICINA ALLO STUDIO DELL’EDUCAZIONE SONO: Individuazione di un metodo scientifico-sociologico con cui analizzare i fenomeni (fatti) sociali Dare una risposta ad un interrogativo teorico-politico di carattere generale “come è possibile la solidarietà (sociale ?) nella società moderna? EDUCAZIONE COME FATTO SOCIALE (esteriorità e coercizione) come “insieme di pratiche e di istituzioni che si sono lentamente organizzate nel tempo, che sono solidali con tutte le altre istituzioni sociali e le esprimono e che, di conseguenza, non possono essere modificate a piacimento più della stessa struttura della società”. Per capire cosa è educazione bisogna, quindi, osservare pratiche ed istituzioni, analizzare come si sono formate e sviluppate, capire a quali necessità rispondono, in prospettiva diacronica e sincronica, respingendo visioni idealistiche ed astratte dal contesto. Prof. Sergio Severino 13 Emile Durkheim (1859-1917) Come è possibile l’ordine sociale in un contesto di differenziazione crescente e in cui assume una valenza positiva il processo di individualizzazione? Dalla prevalente omogeneità della società a solidarietà meccanica (società segmentaria) alla prevalente differenziazione della società a solidarietà organica (moderna). L’EDUCAZIONE VIENE DEFINITA COME TRASMISSIONE DI NORME VALORI STATI D’AMIMO (psichici, fisici, intellettuali) “E’ illusorio credere che noi possiamo allevare i nostri figli come vogliamo, i sono dei costumi cui siamo tenuti a conformarci; se ce ne allontaniamo troppo essi si vendicheranno sui nostri figli”. ( Durkheim E., L’educazione, la natura, il suo ruolo) Prof. Sergio Severino 14 Emile Durkheim (1859-1917) ! ! ! ! ! ! L’educazione è un processo morale e cognitivo assieme. Attraverso l’educazione si opera la costruzione dell’essere sociale. L’educazione come creazione socialmente determinata. L’uomo nasce tabula rasa (con pulsioni antisociali). L’uomo è una creatura complessa (sistema intrapsichico), diversa dall’animale, ed ha bisogno di un lungo (life long learning ?) percorso educativo (training) guidato dall’adulto (modelling, tutoring, mentoring ?). Attraverso l’educazione si costruisce l’essere morale (sociale). ATTRAVERSO L’EDUCAZIONE PASSA SIA L’OMOGENEIZZAZIONE (EDUCAZIONE UNA), SIA LA DIFFERENZIAZIONE DEI SOGGETTI (EDUCAZIONE MOLTEPLICE), CHE E’ NECESSARIA ALLA SOCIETA’ ! EDUCAZIONE UNA ! EDUCAZIONE MOLTEPLICE Prof. Sergio Severino 15 Emile Durkheim (1859-1917) EDUCAZIONE UNA ! ! ! ! La società può vivere soltanto se esiste tra i suoi membri un’omogeneità sufficiente: l’educazione la conserva e la rafforza fissando nel bambino le fondamentali uguaglianze richieste dalla vita collettiva. Attraverso essa si costituiscono nel soggetto quell’insieme di principi che generano il senso di appartenenza (“bisogno”, vedi Maslow) e la comunione sociale. Attraverso essa si costruisce una sorta di coscienza collettiva laica, che garantisce il mantenimento della coesione sociale all’interno di una determinata società (priorità per le società). Solo la scuola di tutti (ma ancora non per tutti), e sotto il controllo della Stato, può garantire una base comune a tutti i cittadini di una nazione, indipendentemente dal settore specifico in cui, poi, si potranno inserire. Lo Stato attraverso la scuola deve garantire che si trasmettano i principi fondamentali del vivere sociale moderno: la fiducia nella ragione, nella scienza, nella morale democratica. L’insegnante deve trasmettere questi principi che pochi osano avversare apertamente, e sarà tanto più efficace nella misura in cui si riconosceranno pienamente in essi. La famiglia, invece, non è in grado di garantire una formazione comune di tipo universalistico, in quanto troppo orientata al benessere dei propri figli. Prof. Sergio Severino 16 Emile Durkheim (1859-1917) EDUCAZIONE MOLTEPLICE ! Si tratta della formazione destinata all’inserimento nei vari settori specifici della società. In particolare della formazione ai ruoli lavorativi; compito delle corporazioni (associazioni o burocrazie) del mondo produttivo. Prof. Sergio Severino 17 Emile Durkheim ! ! ! “Poiché la società è innanzitutto una “autorità morale”, l’educazione (il problema pedagogico), ossia il mezzo attraverso il quale tale autorità si trasmette (influenza sociale: uniformità, conformità, obbedienza), non può non avere un’importanza centrale”. La soluzione proposta è quella relativistica, funzionalistica, olistica: “L’importante non è tanto quali sono i principi insegnati, ma che vi sia un’autorità morale che rappresenta la società e che inculchi nei giovani un qualche sistema educativo, quale che esso sia”. Relatività delle diverse configurazioni sociali a partire da una distinzione fondamentale tra due tipi di società, alle quali appartengono due tipologie di solidarietà: meccanica e organica. Prof. Sergio Severino 18 Karl Marx ! IL RAPPORTO TRA EDUCAZIONE E SOCIETA’ SI CARATTERIZZA IN MODO DUPLICE: " EDUCAZIONE VARIABILE DIPENDENTE (ANALISI CRITICA) " EDUCAZIONE ELEMENTO SIGNIFICATIVO ALL’INTERNO DEL PROCESSO DIALETTICO DI RISOLUZIONE DEI CONFLITTI DI CLASSE (ANALISI PROPOSITIVA) Prof. Sergio Severino 19 KARL MARX (1818 - 1883) STRUTTURA ECONOMICA ED EDUCAZIONE ! La realtà sociale è una realtà prodotta dagli uomini e dipende dall’attività di esseri umani concreti ! L’organizzazione della società è definita dalla sua struttura economica, che ne è pertanto la base materiale ! I rapporti sociali sono rapporti economici, di produzione che si impongono agli uomini fin dalla nascita ! Il materialismo storico è l’analisi delle condizioni materiali degli uomini così come si sono storicamente determinate → storia dell’umanità, cioè dei modi in cui gli uomini si sono organizzati insieme per produrre. Prof. Sergio Severino 20 Karl Marx Concetti importanti: contraddizione ! ! ! Con materialismo storico si intende, nell'ambito dell'analisi marxiana di struttura e sovrastruttura, l'interpretazione materialistica della storia delle società umane. L'uso di questa espressione si deve ad Engels che negli ultimi anni della sua vita scrisse ripetutamente di «concezione materialistica della storia».. Nella società capitalista la contraddizione è tra le forze e i rapporti di produzione, e tra aumento progressivo delle ricchezze e la miseria crescente della maggioranza della gente, quindi tra borghesia e proletariato, perchè perseguono interessi diversi. Prof. Sergio Severino 21 Karl Marx Concetti importanti: alienazione il rovesciamento dei rapporti originari tra l’uomo e la realtà. Il soggetto dell’attività perde il controllo dell’oggetto che ha prodotto, che acquista in questo modo una resistenza e gli si contrappone. Espropriazione per il soggetto della sua umanità. Classe sociale: insieme di individui che si trovano nella medesima posizione all’interno dei rapporti di produzione tipici di un modo di produzione dato → le classi perseguono interessi diversi → lotta fra le classi. Prof. Sergio Severino 22 Karl Marx Concetti importanti: educazione L’educazione appartiene alla dimensione sovrastrutturale e dipende dalla struttura economica ! Critica all’educazione borghese: è un’educazione finalizzata al mantenimento del dominio ! Critica all’educazione popolare delle masse: solo finalizzata alle mansioni lavorative (educazione unilaterale) ! Concezione emancipatoria dell’educazione ! Il proletariato deve acquisire una coscienza di classe (classe per sè) ! L’educazione del proletariato è strumento per tale acquisizione: provvede allo sviluppo dell’uomo onnilaterale e ricompone pensiero e azione Rapporto educazione-società in Marx ! in chiave critica: l’educazione è variabile dipendente perchè riproduce i rapporti di dominio esistenti ! in chiave propositiva: l’educazione è elemento strategico per la risoluzione dei conflitti di classe ! l’educazione è comunque sempre funzionale ai processi sociali Prof. Sergio Severino 23 Georg Simmel Prof. Sergio Severino 24 Georg Simmel (1858 -1918) è stato un filosofo e sociologo tedesco." L'uomo blasé vede tutte le cose in una totalità per così dire opaca e grigia e le sente indegne di suscitare una reazione. ! ! ! ! Egli studia il passaggio dal piccolo gruppo al grande gruppo (il quale, raggiunta una certa dimensione, deve sviluppare forme e organi), in cui l'individuo diventa sempre più solo, analizzando gruppi di elementi (diade, triade, ecc.). " La divisione del lavoro porta alla frammentazione della vita sociale, le cerchie sociali da concentriche diventano tangenziali e incoraggia l'individualismo e l'egoismo." Il denaro è la fonte e l'espressione della razionalità e dell'intellettualismo metropolitano ed è qualcosa di assolutamente impersonale, è un livellatore, riduce qualsiasi valore qualitativo ad una base quantitativa, portando quindi al determinarsi dell'ipertrofia della cultura oggettiva e all'atrofia della cultura soggettiva. La città moderna, la metropoli, porta ad una vita alienata. Nell'individuo metropolitano le sfere della famiglia e del vicinato, tipiche della comunità, perdono il loro peso, per essere sostituite dalla sfera dei mille contatti superficiali. L'individuo metropolitano vive una vita nervosa, perché un susseguirsi frenetico di immagini colpiscono il suo sistema nervoso, causando una diminuzione della capacità di reazione agli stimoli (uomo blasé). L'individuo è quindi costretto a cercare rifugio negli spazi interstiziali dove si sostanzia la ricerca dell'"altrove" e dove è totalmente assente il condizionamento rigido del contesto sociale." Prof. Sergio Severino 25 Georg Simmel l nocciolo dell’educazione nella società moderna è definito a partire dall’analisi delle forme della sociabilità: ! ogni individuo vede l’altro nella sua specifica collocazione sociale. ! ogni elemento di un gruppo non è soltanto parte di un gruppo ma è anche colto nella sua individualità. La società è una formazione composta da elementi disuguali ed è caratterizzata da innumerevoli intrecci di funzioni. Ogni elemento occupa un posto individualmente determinato e la vita della società scorre come se ogni elemento fosse predestinato alla sua posizione in questa totalità e intercorre fra questi un rapporto unitario. La possibilità dell’individuo di appartenere alla società e di avere una sua posizione è garantita della professione. L’attenzione al soggetto costituisce il punto di partenza di una concezione dell’educazione che associa il significato di questa individualità all’universalità delle strutture e delle forme di associazione. ! È quindi vero che la società moderna offre una possibilità di emancipazione dell’individuo ma c’è anche il rischio che ciò conduca allo sradicamento rispetto a un preciso ambito di vita. ! L’educazione deve a questo punto promuovere complessivamente l’umanità, essendo la sola che rende l’uomo pienamente uomo. L’autonomia di pensiero e l’individualità dello studente sono i due obbiettivi educativi fissi degli studi di Simmel. Prof. Sergio Severino 26 Karl Mannheim l suo concetto base concerne il fatto che lui crede che vi siano aspetti del pensareche non possono venire adeguatamente interpretati, finche le loro origini rimangono oscure. Il sapere dell'uomo è condizionato dalle ideologie ed il suo intento è quello di costruire una società democratica non permeata da ideologie e capace di fondare l'Uomo nuovo. È Nella sua opera "Ideologia e utopia", l'ideologia è indagata come sistema di pensiero che si fonda su valori e metri interpretativi che sono statuiti e validi all'interno di quell'unico sistema. Sviluppando in maniera approfondita tale analisi, Mannheim giunge ad osservare come all'interno di ogni sistema di pensiero si vada sviluppando una gnoseologia e un'epistemologia, che agiscono per vie che sono valide solo all'interno di questo sistema, e che riconoscono su un piano ontologico determinati elementi che sono ignorati al di fuori di tale ideologia. Prof. Sergio Severino 27 Karl Mannheim Karl Mannheim (Budapest, 27 marzo 1893 - Londra, 9 gennaio 1947) è stato un sociologo tedesco di origine ungherese. Viene considerato il fondatore della sociologia della conoscenza." ! L'opera del sociologo ungherese è comunque ricca di contenuti originali, così come sono originali e importanti le conclusioni; ne emerge, al termine di questo studio, che ogni "conoscere", come ogni esperienza mediata che si compie della realtà, avviene attraverso un filtro inconsciamente presente che rende questo "conoscere" come ideologico già nell'esser posto alla coscienza." Prof. Sergio Severino 28 Karl Mannheim L’educazione risulta dunque uno strumento con cui influire sul sistema di vita e sul modo di pensare degli individui. Ogni forma educativa è collocabile storicamente e, pertanto, ha un valore relativo al tipo di società nella quale si realizza. I due poli del discorso sull’educazione diventano: ! adattamento del soggetto. ! autonomia del soggetto. Questi due poli mettono in evidenza la pluralità degli scopi educativi. Prof. Sergio Severino 29 Max Weber Weber condivide con Durkheim e Simmel l’attenzione dell’educazione come elemento chiave che promuove le energie individuali nella direzione della costruzione di un legame stabile con il gruppo sociale di appartenenza. Considera l’uomo come un essere culturale dotato di capacità di assumere posizione nei confronti del mondo e di attribuirgli un senso. Legame tra stratificazione sociale, potere ed educazione: lo strato prevalente tende ad imporre il proprio modello educativo. Prof. Sergio Severino 30 Max Weber ! ! ! ! OGNI STRATO PREVALENTE DEFINISCE L’IDEALE EDUCATIVO L’EDUCAZIONE E’ IL RIFLESSO NECESSARIO DELLA STRUTTURA DI POTERE STORICAMENTE VIVENTE. IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE/EDUCAZIONE HA 4 OBIETTIVI: 1. RIBADIRE LA LEGITTIMITA’ DELL’ORDINE ESISTENTE 2. CONSOLIDARE IL POTERE 3. RIPRODURRE IL TIPO SOCIALE STORICAMENTE SIGNIFICATIVO 4. FAVORIRE UNA PROGRESSIVA RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA NELLA STORIA SI SUSSEGUONO E SI SOVRAPPONGONO 3 TIPI DI POTERE E DI SOCIALIZZAZIONE: 1. CARISMATICO 2. TRADIZIONALE 3. LEGALE Prof. Sergio Severino 31 cultura Ideale educativo meccanismi istituzionali di controllo Ambiti Strutture formative carisma orale iniziato iniziazione individui Famiglia clan tradizionale tradizione scritta colto plasmazione Gruppi di status Corporazioni di status Legale o burocratica razionalità Tecnico pratica Specialista esperto Esame formale Tutti i cittadini scuola forme di potere legittimazione carismatico Il carisma è definito come: qualità personale, dono di individui eletti La tradizione è definita come:miti e valori tramandati da individui caratterizzati da status La razionalità è definita come: valutazione della conveniente corrispondenza tra Interessi comuni e interessi privati Prof. Sergio Severino 32 Talcott Parsons Porta a compimento l’impegno della sociologia classica alla comprensione della società moderna e dei problemi di integrazione che essa pone. Il rapporto tra educazione e società è legato sia al suo concetto di azione sociale, sia alla sua analisi dell’organizzazione della società in sottosistemi funzionali, tra di loro interdipendenti. L’azione sociale secondo lui, è quella compiuta da un agente in vista di un fine ed avviene all’interno di un sistema di aspettative reciproche e attraverso una complementarità degli attori. Il paradigma AGIL può essere impiegato nell'analisi di un qualsiasi sistema sociale. Lo si può utilizzare, ad es., nell'ambito della Sociologia delle organizzazioni per studiare organizzazioni formali (aziende, amministrazioni pubbliche, agenzie formative, ecc), ma anche nell'ambito delle componenti elementari della società (quali la famiglia, i gruppi di interesse, etc). Prof. Sergio Severino 33 Talcott Parsons ! ! ! ! ! ! Il paradigma sociologico indicato dall'acronimo AGIL è stato introdotto da Talcott Parsons come strumento di analisi di una società e più in generale di un qualsiasi sistema sociale. L'assunto base del paradigma dal quale muove il sociologo americano, nell'ambito della sua lettura in chiave funzionalista dei sistemi sociali, è che ogni sistema per sopravvivere e svilupparsi deve saper risolvere quattro classi di problemi funzionali richiamate dalle quattro lettere dell'acronimo: A = Adaptation (funzione adattiva) G = Goal attainment (raggiungimento dei fini) I = Integration (funzione integrativa) L = Latent pattern maintenance (mantenimento del modello latente) Prof. Sergio Severino 34 Talcott Parsons ! ! ! ! La funzione adattiva riguarda l'adattamento al contesto esterno ed il suo controllo in modo da avere la garanzia che al sistema vengano assicurate le risorse necessarie. La funzione adattiva ci porta dunque ad indagare il sottosistema economico, cioè il funzionamento delle strutture che concorrono alla produzione delle risorse intese in senso lato (beni materiali, tecnologie, capitali, informazioni, conoscenze, etc.) e la divisione del lavoro che lo caratterizza. La funzione del raggiungimento dei fini (goal attainment) pone, come la precedente, il sistema in rapporto al suo contesto esterno, ma riguarda la distribuzione e l'impiego delle risorse in riferimento ai fini prioritari che vengono perseguiti. In tal senso possiamo dire che la funzione del raggiungimento dei fini dà il sottosistema politico. La funzione integrativa riguarda il raccordo e la necessaria coerenza e armonizzazioni delle decisioni e delle azioni che hanno luogo nelle strutture nelle quali la società si articola (sottosistemi, collettività, ruoli, etc). Essa riguarda dunque l'ordine, la certezza di funzionamento delle strutture sociali, il rispetto delle aspettative reciproche, ma anche l'utilizzo razionale delle risorse. Concorrono a tale risultato le strutture che presiedono alla formulazione delle norme, che ne controllano il rispetto da parte dei sottosistemi e dei membri della società, e che ne sanciscono negativamente la violazione: sottosistema legislativo e giuridico. La funzione del mantenimento del modello latente è il sistema attraverso cui si trasmettono i valori (i modelli culturali) nella società, garantendo che essi siano interiorizzati dai membri della società. Parsons impiega la parola "socializzazione" come sinonimo del processo che consente ad un nuovo membro (adolescente, straniero, etc) di "entrare a far parte della società", acquisendo orientamenti comportamentali corrispondenti ai valori che la società custodisce. Prof. Sergio Severino 35 Talcott Parsons Egli distingue tra sotto-sistemi di integrazione: ! sistema biologico: (questo sistema si sviluppa in seguito) l’organismo vivente che realizza l’adattamento biologico all’ambiente. ! sistema della personalità: riguarda il soggetto/agente individuale ! sistema sociale: interazioni tra posizioni e ruoli sociali ! sistema culturale: insieme dei modelli culturali presenti in una data società Prerequisito funzionale Svolto da A Adattamento organismo biologico G conseguimento dei fini personalità I integrazione sistema sociale L latenza sistema culturale A.G.I.L. L’educazione e più in generale la socializzazione è quel processo che attiva legami di interdipendenza tra il sistema della personalità, il sistema della cultura e il sistema sociale. Prof. Sergio Severino 36 PROBLEMATIZZAZIONE DEL RAPPORTO EDUCAZIONE/SOCIETA’ La rottura del legame di dipendenza ! ! ! ! ! L’interruzione del legame diretto tra educazione e società avviene a fronte dei mutamenti socio-culturali che riguardano tutti gli ambiti (economico - politico - culturale). Fino alla fine degli anni ’50, è inoltre importante ricordare che la scuola rappresentava un mezzo utile alla mobilità sociale ascendente, mentre negli anni ’60, in Italia si assiste ad una forte espansione della scolarizzazione che ha come conseguenza una caduta delle speranze di mobilità sociale attraverso l’istruzione. La crisi è inoltre presente all’interno dell’istituzione scolastica che si trova a dover combattere con un crescente numero di compiti, ed anche la popolazione studentesca subisce un cambiamento perché ha aspettative diversificate verso l’istruzione. Non bisogna dimenticare quello che dice Cesareo a proposito: “la scuola perde di fatto la sua funzione monopolistica e mantiene a fatica un potere certificatorio che è comunque sia messo in crisi dalla quantità e qualità del suo out put.” La società a questo punto è molto complessa e dopo gli inizi degli anni ’60, diventa policentrica perché non esiste più un unico centro di riferimento. Policentrismo formativo = ogni spazio sociale possiede una propria valenza educativa. Prof. Sergio Severino 37 PROBLEMATIZZAZIONE DEL RAPPORTO EDUCAZIONE/SOCIETA’ La rottura del legame di dipendenza ! ! ! In questo periodo, il rapporto educazione/società viene sempre più spesso considerato nei termini di una discontinuità piuttosto che di una continuità, viene dunque riconosciuta un’autonomia all’educazione. Tuttavia l’educazione può trovarsi al centro di istanze di rinnovamento (v. i movimenti del ’68 studenteschi e operai – il più vistoso e influente fenomeno giovanile del dopo guerra) e quindi, come diceva Gallino (1972): il sistema scolastico viene riconosciuto come uno dei campi privilegiati nei quali finiscono sempre per scontrarsi le forze della tradizione e le forse del mutamento. Dunque piuttosto che di un’autonomia dell’educazione rispetto alla società di riferimento, si può parlare di un’autonomia dei processi Prof. Sergio Severino 38 formativi. La scuola di Barbiana ! ! ! ! ! è un'esperienza educativa avviata da don Lorenzo Milani negli anni cinquanta. La scuola sconcertò e stimolò il dibattito pedagogico degli anni ‘60. Don Milani fu inviato alle priore di Barbiana (frazione di Vicchio), un piccolo borgo sperduto sui monti della diocesi di Firenze, a causa di alcuni dissapori con il cardinale di Firenze. Qui incominciò un'esperienza educativa unica e rivolta ai giovani di quella comunità che, anche per ragioni geografiche ed economiche, erano fortemente svantaggiati rispetto ai coetanei di città. La scuola sollevò immediatamente delle eccezioni e molte critiche, gli attacchi ad essa furono tanti, dal mondo della chiesa (né Giovanni XXIII né Paolo VI intervennero mai a suo favore) e da quello laico. Le risposte a queste critiche vennero date con “Lettera ad una professoressa”, libro scritto dagli allievi della scuola insieme a don Milani (e infatti come autore del libro è indicato "Scuola di Barbiana"), che spiegava i principi della Scuola di Barbiana e al tempo stesso costituiva un atto d'accusa nei confronti della scuola tradizionale, definita "un ospedale che cura i sani e respinge i malati", in quanto non si impegnava a recuperare e aiutare i ragazzi in difficoltà, mentre valorizzava quelli che già avevano un retroterra familiare positivo, esemplificando questo genere di allievi con il personaggio di "Pierino del dottore" (cioè Pierino, figlio del dottore, che sa già leggere quando arriva alle elementari). Prof. Sergio Severino 39 ! ! ! ! ! L’innovazione dell’esperienza di Barbiana parte da alcuni presupposti unici ed originali e da un principio sintetizzato nel motto della scuola I care, in inglese "mi sta a cuore". Da questo motto parte il principio per cui la scuola è fatta nelle ore più impensate dopo i lavori nei campi, impegnando i ragazzi praticamente tutto il giorno e sette giorni la settimana. È una scuola aperta, dove il programma è condiviso dagli allievi, le idee proposte dal maestro sono spesso rivoluzionarie e per l’epoca ritenute pericolose (a titolo di esempio riportiamo una frase di una lettera scritta dai ragazzi di Barbiana e Don Milani riferita al socialismo: “il più alto tentativo dell'umanità di dare, anche su questa terra, giustizia e eguaglianza ai poveri”). Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. (da Lettera a una professoressa, Libreria editrice Fiorentina) Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande: I CARE: Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto del motto fascista -Me ne frego- Prof. Sergio Severino 40 Gli sviluppi dell’approccio conflittualista ! ! ! ! Pierre Bourdieu, si è dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali, elaborando il concetto originale di "violenza simbolica”. Inoltre, ha sviluppato il concetto di "habitus", che permette di spiegare la maniera attraverso cui un essere sociale interiorizza la cultura dominante (la doxa), riproducendola. Il punto di vista dominante non è dunque né immobile (é il risultato delle percezioni sociali degli individui), né facilmente evolvibile (la violenza simbolica porta i dominati e i dominanti a riprodurre involontariamente gli schemi della dominazione). I suoi studi sul ceto studentesco universitario francese ebbero vasta eco negli anni attorno al 1968, in piena agitazione studentesca. Prof. Sergio Severino 41 Pierre Bourdieu ! ! In sociologia l'habitus è la condivisione di uno spazio sociale che permette di avere una medesima percezione delle pratiche sociali tra i componenti di una società. Per habitus Pierre Bourdieu intende la chiave della riproduzione culturale in quanto è in grado di generare comportamenti regolari che condizionano la vita sociale ed è strettamente collegata alla struttura di classe. Prof. Sergio Severino 42 Pierre Bourdieu • In "la reproduction” sviluppa un'analisi estremamente critica nei confronti del sistema scolastico il quale ha come risultato di "riprodurre" la struttura sociale esistente, piuttosto che la mobilità sociale. • Ciò avverrebbe perché l'educazione inculcherebbe non tanto il sapere, ma degli habitus che riguardano il rapporto col sapere. • Questi habitus sarebbero convergenti con gli habitus familiari di certi gruppi sociali, che dunque si ritroverebbero avvantaggiati rispetto ad altri. • In questo modo, il sistema scolastico non tenderebbe a selezionare chi possiede il sapere, ma chi appartiene ad una determinata classe sociale. Prof. Sergio Severino 43 Ralf Dahrendorf ! ! ! ! I filoni della sua analisi sono essenzialmente due: le teorie della società e i fattori del conflitto. Egli sostiene che la tendenza al conflitto sia insita nel sistema: vi sono gruppi con e senza potere, che perseguono interessi diversi. Molto forte è il concetto di "potere", che egli definisce, come Weber, come la capacità di far fare agli altri quello che si vuole, cioè di farsi obbedire. Il potere determina la struttura sociale, anche in maniera coercitiva. Le "norme” sono stabilite e mantenute dal potere, e servono a tutelare degli interessi. Sono quindi funzionali agli interessi del potere e non frutto del consenso sociale. Una prova di ciò è il fatto che ci sono delle sanzioni a tutela delle norme. Prof. Sergio Severino 44 Ralf Dahrendorf ! “Life chances” le chiamava Ralf Dahrendorf. Sono le possibilità che ognuno di noi ha quando nasce: se la famiglia legge libri e ne possiede almeno uno in casa, il bambino ha il doppio di possibilità di crescere con una coscienza “democratica”. Se non ci sono libri in casa,... Prof. Sergio Severino 45 Scuola di Francoforte ! ! ! ! ! Convinzione che le società capitalistiche esercitano un dominio concreto e completo sull’individuo, ormai senza capacità e possibilità critica. Una classe dirigente soporifera o violenta impone a tutta la società l’adesione alla realtà Industria culturale Perdita di senso critico MARCUSE: industria culturale ha stabilito una cultura e una società di massa a cui aderiscono anche le classi che dovrebbero combatterla. I nuovi soggetti idonei alla rivoluzione sono gli studenti e i disadattati. Prof. Sergio Severino 46 La svolta comunicativa ! ! ! Attenzione maggiore al funzionamento sistemico della società (livello macro e micro): " Autopoiesi " Autoreferenzialità " Interdipendenza Analisi dell’agire nella vita quotidiana (livello micro) Convergenza di tanti approcci diversi verso un nuovo paradigma: " La società è comunicazione Prof. Sergio Severino 47 Prof. Sergio Severino 48 La svolta comunicativa ! ! ! ! ! ! Alfred Schutz George Herbert Mead Erving Goffman Harold Garfinkel Herbert Blumer Jurgen Habermas Prof. Sergio Severino 49 Alfred Schutz ! ! ! Alla base del pensiero di Schutz c’è il problema della “struttura significativa della vita quotidiana”: ora, poiché i significati attribuiti alla vita quotidiana cambiano da un contesto socio-culturale all’altro, egli riconosce la pluralità dei mondi sociali ed aggiunge che l’interpretazione della realtà, la sua continua elaborazione in modi diversi, sia un principio attivo anche in ogni momento delle nostre vite individuali. Noi possiamo guardare alla realtà da una pluralità di punti di vista differenti a seconda dei particolari interessi che abbiamo in determinati momenti per essa. A questo proposito Schutz conia la definizione di “province finite di significato” e, in merito a ciò, si riporta ad Husserl. Edmund Husserl: " la fenomenologia è un approccio alla filosofia che assegna primaria rilevanza all'esperienza intuitiva, la quale guarda ai fenomeni come punti di partenza e prove per estrarre da esso le caratteristiche essenziali delle esperienze e l'essenza di ciò che sperimentiamo. È appunto chiamata "fenomenologia trascendentale”. Prof. Sergio Severino 50 Alfred Schutz ! ! In particolare, reale è tutto ciò che si trova in rapporto con la nostra vita attiva ed emotiva per cui il principio della realtà è chiaramente soggettivo. E’ reale tutto ciò di cui noi facciamo esperienza e noi lo accettiamo come tale finchè non è contraddetto da altre esperienze. James distingue così dei “sottouniversi” quali il mondo del senso e delle cose fisiche (che è la realtà per eccellenza), il mondo delle relazioni ideali, il mondo della scienza, ecc. Schutz preferisce parlare di “province finite di significato” per mettere in evidenza che la struttura ontologica degli oggetti non cambia ma cambia il significato a essi attribuito. Prof. Sergio Severino 51 George Herbert Mead - 1 ! ! ! ! L'interazionismo simbolico è un approccio teorico sviluppatosi negli Stati Uniti d'America Esso pone l'accento sulla creazione dei significati nella vita e nelle azioni umane, sottolineando la natura pluralistica della società, il relativismo culturale e sociale delle norme e delle regole etiche e sociali e la visione del sé come socialmente strutturato. Esso si occupa principalmente dell'interazione sociale che ha luogo nella vita quotidiana della gente. È una teoria microsociologica. Sono tre i principi dell'interazionismo simbolico, divenuta una vera e propria scuola di pensiero: 1. gli esseri umani agiscono nei confronti delle "cose" (oggetti fisici, esseri umani, istituzioni, idee...) in base al significato che attribuiscono ad esse; 2. il significato attribuito a tali oggetti nasce dall'interazione tra gli individui ed è quindi condiviso da questi (il significato è un prodotto sociale); 3. tali significati sono costruiti e ricostruiti attraverso un "processo interpretativo messo in atto da una persona nell'affrontare le cose in cui si imbatte” . Prof. Sergio Severino 52 George Herbert Mead - 2 ! ! ! ! Mead sosteneva che le interazioni fra individui e gruppi di individui non nascano da una serie di risposte a stimoli (prospettiva comportamentista), ma dall'interpretazione dei significati simbolici attribuiti agli stimoli stessi. Per Mead l'individuo vive e opera in un mondo sociale. Si può comprendere il modo in cui il singolo agisce solo se si considera il suo comportamento all'interno del gruppo sociale al quale appartiene, poiché le azioni del soggetto trascendono i confini del singolo e coinvolgono anche gli altri membri del gruppo. Interessante fu la distinzione fra "Me", ovvero l'assorbimento degli atteggiamenti degli altri, e "Io", ovvero la reazione del soggetto in risposta all'interazione con l'ambiente, oltre alla focalizzazione sul controllo sociale, effettuata tramite l'intervento limitante del "Me" sull'"Io". Prof. Sergio Severino 53 George Herbert Mead - 3 ! ! ! ! Mead teorizzò che gli esseri umani iniziano a conoscere il mondo sociale tramite il "gioco" e la "competizione". Nello sviluppo dei bambini vi è innanzitutto il "gioco". I bambini assumono i diversi ruoli che osservano nella società "adulta" e interpretandoli giocando essi cercano di acquisire una comprensione dei differenti ruoli sociali. Come risultato di tale gioco, i bambini imparano a diventare soggetto ed oggetto e iniziano a costruire il proprio sé. Considerando che nel gioco i bambini assumono il ruolo di altri distinti, nel gioco di squadra il bambino deve assumere il ruolo di tutti gli altri coinvolti nel gioco. Inoltre, questi ruoli devono essere in una precisa reciproca relazione. Nella fase del gioco inizia l'organizzazione ed iniziano ad emergere le personalità. I bambini cominciano ad essere capaci di agire in gruppo e soprattutto a determinare che cosa faranno all'interno di uno specifico gruppo. Prof. Sergio Severino 54 George Herbert Mead - 4 ! ! ! ! Mead definisce questa condizione come il primo incontro del bambino con "l'altro generalizzato", che rappresenta uno dei concetti principali per la comprensione della nascita del sé (sociale) negli esseri umani. "L'altro generalizzato" può essere inteso come la comprensione di una data attività e del posto occupato dagli attori in quella data attività dalla prospettiva di tutti gli altri esercitanti quell'attività. Attraverso la comprensione di "l'altro generalizzato" l'individuo capisce che tipo di comportamento è previsto, appropriato e così via, in differenti contesti sociali. Il meccanismo di prospettiva preso insieme agli atti sociali è lo scambio di posizioni sociali. Prof. Sergio Severino 55 Erving Goffman ! Autore del testo Asylums - che sarà il capostipite di un filone di pensiero - per il quale aveva attinto informazioni all'Istituto d'igiene mentale di Washington, descrive la "istituzionalizzazione" come la reazione dei pazienti alle strutture burocratiche di un'istituzione ospedaliera. Goffman usa la fenomenologia per comprendere come gli esseri umani percepiscano le interazioni che essi osservano ed alle quali partecipano. Per Goffman non esiste alcuna "verità vera", ma solo interpretazioni che sono vere per ciascun individuo. ! Il principale contributo di Goffman alla teoria sociale è la sua formulazione dell’interazione simbolica nel suo La vita quotidiana come rappresentazione del 1959. Sebbene Goffman sia spesso classificato come interazionista simbolico, egli tentò di correggere i difetti di detto indirizzo di pensiero. Per Goffman, la società non è una creatura omogenea. Noi dobbiamo recitare in modo diverso a seconda dei diversi teatri. Il contesto che dobbiamo giudicare non è un’ampia società, ma un contesto specifico. Goffman indica che la vita è un teatro, ma c’è bisogno anche di un parcheggio e di un guardaroba: c’è un più ampio contesto sottostante all’interazione simbolica faccia a faccia. Prof. Sergio Severino 56 Erving Goffman ! ! ! Al centro dell’analisi resta la relazione tra recita e ribalta. A differenza di altri autori che pure hanno fatto ricorso a quest'ordine d'immagini, Goffman sembra prendere in considerazione tutti gli elementi della recita: un attore svolge la sua parte in un'ambientazione teatrale che si compone di un palcoscenico e di un retroscena; i vari elementi del gioco s'influenzano e sostengono reciprocamente. Difatti, egli è osservato da un pubblico, ma al contempo egli è un pubblico per la "parte recitata" (nello specifico rituale interattivo) dai suoi stessi spettatori. l'attore è in grado di scegliersi il palco e chi gli farà da "spalla allo stesso modo in cui è libero di scegliere il costume di scena più adatto. Lo scopo principale dell'attore è mantenere la coerenza espressiva, adattandosi ai differenti palcoscenici che gli vengono di volta in volta proposti. Prof. Sergio Severino 57 Harold Garfinkel l’etnometodologia ! ! ! Il nome sta ad indicare l'insieme dei metodi di cui i membri di un gruppo etnico si servono per comprendere la loro stessa attività e Garfinkel lo ha coniato per assonanza con il termine etnobotanica, usato dai botanici per indicare l'insieme dei metodi che un gruppo etnico utilizza per comprendere la botanica. Per elaborare i principi su cui si basa la scuola etnometodologica, Garfinkel ha preso ispirazione dalle teorie di Edmund Husserl, di Alfred Schutz, da alcuni presupposti del funzionalismo di Talcott Parsons e dalle teorie dell'interazionismo simbolico. Etnometodi: pratiche di uso comune che riescano a dare senso all’attività ed all’interazione tra gli individui Prof. Sergio Severino 58 Harold Garfinkel ! ! L'etnometodologia si fonda principalmente su due concetti che hanno ripercussioni importanti sul modo di intendere l'agire sociale: l'indicalità e la riflessività. " Secondo il concetto di indicalità, nessuna affermazione può avere un significato indipendente dal suo contesto. Il senso di ogni affermazione è, quindi, anche di ogni spiegazione, contiene qualcosa in più rispetto al significato letterale perché la sua comprensione avrà modalità diverse in contesti diversi. " Il concetto di riflessività si rifà all'idea che un'affermazione è riferibile solo a sé stessa e non fa riferimento a nessuna realtà diversa da sé stessa, vale a dire che non esiste una realtà oggettiva e modi di osservarla per descriverla, ma che ogni osservazione costituisce la realtà stessa. Secondo i presupposti dell'indicalità e della riflessività, i membri di un gruppo etnico mentre agiscono danno senso a quello che fanno, cioè lo spiegano; il senso del loro agire è l'azione stessa. Prof. Sergio Severino 59 Harold Garfinkel ! ! L'indicalità è la proprietà delle pratiche (account), sia verbali sia legate alla prassi, per la quale gli account non possono essere compresi se non in riferimento ad un contesto particolare. Ciò significa che, per Garfinkel, non esiste un significato oggettivo nel linguaggio o nei gesti, ma un significato che è dato dal rapporto tra l'account e il contesto (alzare il braccio è una pratica che fornisce diverse spiegazioni di sé e della realtà a seconda del contesto in cui viene effettuato). Infine, la riflessività significa che la comprensione dell'account richiede una pre-conoscenza dell'account stesso Prof. Sergio Severino 60 Jurgen Habermas ! ! recependo la caratteristica di "partecipazione" nei movimenti del cosiddetto '68, ha proposto i lineamenti fondamentali di una teoria discorsiva della morale e della politica. Il discorso pubblico si pone come modello di un agire comunicativo che egli oppone all'agire strumentale sulla scia dei maestri francofortesi Horkheimer e Adorno. " l'agire strumentale sembra organizzato dalle logiche della tecnica e del dominio; " l'agire comunicativo indica la possibilità di un'unione sociale non coercitiva, basata sul criterio di riconoscimento intersoggettivo non violento, orientato all'intesa. Prof. Sergio Severino 61 Jurgen Habermas ! Nei suoi scritti occupano una posizione centrale le tematiche epistemologiche inerenti alla fondazione delle scienze sociali reinterpretate alla luce della "svolta linguistica" della filosofia contemporanea; l'analisi delle società industriali nel capitalismo maturo; il ruolo delle istituzioni in una nuova prospettiva dialogico emancipativa in relazione alla crisi di legittimità che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione del consenso. ! La sua elaborazione filosofica lo ha visto sempre impegnato nella critica del metodo del conoscere oggettivamente. Questo lo ha condotto sulla via della fondazione di una nuova ragione comunicativa che egli ritiene che possa liberare l'umanità dal principio di autorità. Infatti considera che solo il paradigma conoscitivo intersoggettivo quale elemento fondativo di una nuova ragione comunicativa va ben aldilà di un astratto paradigma della soggettività di cui peraltro sollecita l'abbandono. Prof. Sergio Severino 62 Herbert Blumer ! mette in primo piano la fluidità e la negoziabilità dell'ordine sociale: " gli esseri umani agiscono nei confronti delle "cose" (oggetti fisici, esseri umani, istituzioni, idee...) in base al significato che attribuiscono ad esse; " il significato attribuito a tali oggetti nasce dall'interazione tra gli individui ed è quindi condiviso da questi (il significato è un prodotto sociale); " tali significati sono costruiti e ricostruiti attraverso un "processo interpretativo messo in atto da una persona nell'affrontare le cose in cui si imbatte". Prof. Sergio Severino 63 Socializzazione ed Educazione Quale distinzione tra “educazione” e “socializzazione”? Prof. Sergio Severino 64 Elaborazione di norme etiche e giuridiche, le quali, stabilendo obblighi comuni e reciproci, allocando mezzi, compensi e responsabilità a differenti posizioni sociali in differenti situazioni, in modo chiaro e stabile, e coordinando i rapporti tra le posizioni, impediscono che le azioni dei vari soggetti interferiscano tra loro, con esiti distruttivi per il sistema. Definizione di “continuità”: ossia il problema cruciale che ogni società deve affrontare e risolvere. 65 Prof. Sergio Severino 65 Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. È necessario, quindi, che essa disponga di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte del patrimonio culturale che ha accumulato nel corso delle generazioni. La socializzazione è lo strumento attraverso il quale il patrimonio culturale della società viene appreso dagli individui. 66 Prof. Sergio Severino 66 La “socializzazione” consente la regolamentazione del comportamento di un membro della società, rappresentando al tempo stesso un prerequisito indispensabile per la stabilizzazione dell’individualità e dell’auto-consapevolezza. 67 Prof. Sergio Severino 67 La “socializzazione” formale fa riferimento all’intenzionalità e alla progettualità del processo educativo, a differenza del livello informale che descrive, invece, tutte quelle relazioni il cui effetto non sia intenzionale, atteso, previsto dai partecipanti a quella determinata situazione. Quella non formale, infine, fa riferimento ad ogni attività educativa organizzata al di fuori del sistema formale e realizzata, ad esempio, nel luogo di lavoro, pur non prevedendo l’acquisizione di titoli culturali o professionali. 68 Prof. Sergio Severino 68 A differenza del mondo animale, dove azioni e comportamenti sono trasmessi perlopiù per via genetica attraverso un cospicuo bagaglio istintuale, per acquisire conoscenze che andranno poi a sostanziare azioni e comportamenti, il mondo umano ha bisogno di un lungo periodo di apprendimento, visto lo scarso bagaglio istintuale. 69 Prof. Sergio Severino 69 Patrimonio culturale = è l’insieme dei valori, norme, atteggiamenti, conoscenze, capacità, linguaggi, che consentono alla società di esistere, di adattarsi al suo ambiente esterno e di modificare a sua volta se stessa e il suo ambiente Socializzazione = è il processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della società 70 Prof. Sergio Severino 70 Socializzazione primaria = l’insieme dei processi volti ad assicurare all’individuo la formazione delle competenze sociali di base. Avviene durante i primi anni di vita fino al raggiungimento dell’età scolare. 71 Prof. Sergio Severino 71 Competenze sociali di base: 1. acquisizione di un livello minimo di competenza comunicativa, ossia la capacità di usare il linguaggio per scambiare informazioni con gli altri membri 2. sviluppo della capacità di entrare in rapporto con gli altri, scambiando affettività, prestazioni, risorse che consentono lo sviluppo di legami sociali e di forme di cooperazione indispensabili all’esistenza stessa della società 72 Prof. Sergio Severino 72 Per quanto ogni percorso esperenziale sia assolutamente individuale, è possibile tuttavia fissare alcune fasi tipiche del processo di socializzazione primaria: 1. 2. 3. attaccamento affettivo reciprocità del rapporto adulto-bambino determinazione di modelli o regole di comportamento Le modalità e gli esiti di una fase condizionano modalità ed esiti della successiva 73 Prof. Sergio Severino 73 Socializzazione secondaria = l’insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dall’esercizio dei vari ruoli sociali. Si svolge dall’età scolare, per tutto il corso della vita Competenze sociali specifiche = sono quelle che consentono agli individui di svolgere ruoli particolari e comportano la capacità di usare linguaggi e di disporre di conoscenze condivise soltanto da coloro che sono coinvolti nell’esercizio di tali ruoli 74 Prof. Sergio Severino 74 Socializzazione secondaria = l’insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dall’esercizio dei vari ruoli sociali adulti. Nelle società moderne, altamente differenziate, ogni individuo ricopre nella società una pluralità di ruoli (role set): è in tale quadro che assume importanza la socializzazione secondaria, come processo di apprendimento attraverso cui l’individuo si dota delle competenze che attengono ai ruoli che, nel corso della sua vita, egli via via occupa. 75 Prof. Sergio Severino 75 Altro generalizzato = il bambino, man mano che cresce e si trova ad agire in una cerchia di persone allargata, opera un’astrazione e generalizzazione dai ruoli e atteggiamenti delle figure parentali ai ruoli e agli atteggiamenti in generale. In questo modo, i valori, le norme e le conoscenze che il bambino ha ricevuto dai genitori vengono rafforzate e sostenute dagli altri e assumono quindi una generalità sempre più ampia fino a includere la società nel suo complesso. 76 Prof. Sergio Severino 76 Attaccamento affettivo = si sviluppa un rapporto carico di affettività tra la madre, dispensatrice di soddisfazioni, e il bambino, che manifesta “attaccamento” nei suoi confronti in un rapporto di totale dipendenza. Molte ricerche hanno dimostrato che, se questo rapporto è positivo, il bambino sviluppa fiducia nell’ambiente e in se stesso, maggiori capacità di autonomia e di apprendimento. In caso contrario, si ha un arresto o comunque un rallentamento delle capacità comunicative, motorie, affettive. 77 Prof. Sergio Severino 77 Identità personale = immagine che l’individuo ha di se stesso Identità sociale = l’insieme dei ruoli svolti dal soggetto nelle varie sfere della vita alle quali appartiene l'autostima è l'azione di valutare se stessi come insieme di determinate caratteristiche, nonché il giudizio risultante da questa valutazione, che viene fatta sulla base di criteri ottenuti dal confronto delle proprie caratteristiche con quelle di altri soggetti. L'autostima è il rapporto tra come siamo e invece come vorremmo essere. la stima di sé si connota come un'esperienza molto soggettiva, legata più a ciò che ciascuno sente e pensa a proposito di se stesso, che non a quello che gli altri credono di lui. 78 Prof. Sergio Severino 78 Agenti di socializzazione: famiglia ⇒ socializzazione primaria, sviluppo dell’identità scuola ⇒ inizio socializzazione secondaria, rapporti e norme impersonali e oggettivi lavoro ⇒ formazione professionale gruppo dei pari ⇒ rapporti simmetrici, assenza di autorità e di subordinazione media ⇒ formazione di atteggiamenti, opinioni e comportamenti relativi alle più diverse sfere di attività, che possono rafforzare o indebolire l’efficacia dell’azione degli altri agenti di socializzazione 79 Prof. Sergio Severino 79 La socializzazione è un processo continuo, piuttosto che lineare. Non solo non vi è coerenza tra i vari agenti che concorrono alla socializzazione di un individuo, ma l’azione di ognuno di essi può non essere, e in genere non è, internamente coerente. In questo quadro l’individuo è agente attivo della propria socializzazione: ! sceglie nell’ampia gamma di opportunità di socializzazione ! deve farsi carico di gestire l’inevitabile conflitto che, in una società altamente differenziata, si produce tra le varie agenzie di socializzazione. 80 Prof. Sergio Severino 80 Socializzazione e/o Educazione? ! ! ! Talvolta i due termini vengono usati come sinonimi Il termine “socializzazione” ha origini recenti: attorno agli anni ’30. La bilancia propendeva dalla parte societaria. Ogni società ha la necessità di socializzare le nuove generazioni: ! ! ! ! Necessità di INTEGRAZIONE Attività di REGOLAMENTAZIONE Punto di incontro tra INDIVIDUO e SOCIETA’ FINE = stabilizzare una “personalità modale”, cioè adeguata ai fini della realtà (Maccarini 2003) Prof. Sergio Severino 81 Socializzazione e/o Educazione? ! Ambedue fanno parte dell’azione che gli adulti esercitano sulle nuove generazioni. ! Ma educazione = insieme di azioni intenzionali e formalizzate ! E socializzazione = tutto ciò che concorre all’assunzione, anche indiretta di orientamenti, atteggiamenti e significati adeguati al contesto. (Cesareo, 1972) ! Socializzazione è “quel processo ampio e continuo, che tocca i soggetti durante tutto l’arco della loro esistenza, in varie forme e modalità, all’interno del quale assumono particolare rilevanza gli aspetti istituzionali e formali, che tuttavia non esauriscono la portata complessiva di tutte le azioni intersoggettive e reciproche che definiamo in senso ampio con il termine “socializzazione”” (Ribolzi, 2002) Prof. Sergio Severino 82 Modelli di socializzazione Modello funzionalista integrazionista Modello conflittualista Modello interazionista comunicativo Enfasi su norme e ruoli sociali Enfasi su dominio e coercizione Enfasi su comunicazione e identità Integrazione come risposta alle aspettative sociali Acquisire capacità di resistenza e emancipazione Acquisire competenza comunicativa per la gestione del Sé Centralità della società Centralità della classe sociale o del gruppo di appartenenza Centralità del soggetto Identità relativizzata, stabile, sostanziale La diversità: fonte di conflitto di interessi, di dominio Identità aperta, flessibile, processuale Il rapporto Alter-Ego: complementarietà funzionale Il rapporto Alter-Ego: complementarietà dialettica Il rapporto Alter-Ego: complementarietà discorsiva La diversità: utile se funzionale, altrimenti assimilata o negata La diversità: fonte di conflitto di interessi, di dominio. La diversità: componente dell’identità, risorsa individuale e sociale. Prof. Sergio Severino 83 Modello funzionalista (integrazionista) di socializzazione Il mezzo per il quale la società rinnova perpetuamente le condizioni della propria esistenza (Durkheim) Quell’azione esercitata dalle generazioni adulte su quelle che non sono ancora mature per la vita sociale. Essa ha per fine di suscitare e sviluppare nel bambino un certo numero di stati fisici, intellettuali e morali, che reclamano da lui sia la società politica nel suo insieme, sia l’ambiente particolare al quale è destinato Processo di interiorizzazione di orientamento riguardanti ciò che ha significato per la società, che risponde quindi alle aspettative di ruolo presenti nella società e serve al suo funzionamento Complementarità tra colui che educa e chi viene educato Meccanismi fondamentali attraverso i quali avviene l’apprendimento Parsons Rafforzamento estinzione Gratificazioni o privazioni che vengono messe in campo al fine di portare il bambino all’assunzione di modelli di comportamento accettati Inibizione Il bambino impara ad astenersi dal compiere immediatamente un’azione che gli interessa e diventa capace di aspettare, tanto di agire, quanto di essere ricompensato Sostituzione Il soggetto impara a trovare oggetti diversi di gratificazione rispetto a quelli desiderati imitazione Meccanismo importante attraverso il quale il bambino assimila dalle persone che lo circondano aspetti importanti della realtà sociale: conoscenze, abilità, comportamenti Identificazione Interiorizzazione vera e propria del soggetto con cui il bambino entra in relazione, in forma di modello di riferimento Prof. Sergio Severino 84 Le radici… Ha le sue radici nell’idea durkheimiana dell’educazione, intesa come “il mezzo per il quale la società rinnova perpetuamente le condizioni della propria esistenza”. Ci sono a monte di questa concezione tre presupposti fondamentali: 1. l’uomo egoistico (se lasciato allo stato naturale, sarebbe un essere asociale) 2. primato storico, logico e morale della società (la società si ordina di realizzare in noi i tratti essenziali del tipo collettivo) 3. società armonica e ben organizzata (ognuno andrà ad occupare il posto per il quale è destinato). Prof. Sergio Severino 85 Talcott Parsons Egli integra la concezione durkheimiana con la psicologia sociale di Mead e la psicanalisi di Freud. Introduce la distinzione tre socializzazione: primaria = interiorizzazione degli orientamenti fondamentali di valore (personalità fondamentale / famiglia) secondaria = specificazione degli orientamenti di ruolo precedentemente interiorizzati (variabilità personale / scuola). Inoltre, bisogna ricordare che l’identificazione è il processo più importante nella socializzazione primaria, mentre l’imitazione è il meccanismo più importante nella socializzazione secondaria. La scuola e la famiglia sono le due agenzie di socializzazione più importanti anche se hanno un peso ed un ruolo ben diverso. Prof. Sergio Severino 86 identificazione L'identificazione, in psicologia, rappresenta quel processo mediante il quale un individuo costituisce la propria personalità assimilando uno o più tratti di un altro individuo e modellandosi su di essi. Prof. Sergio Severino 87 imitazione Con questo termine s'intende un'attività di produzione o un comportamento non originale, basati su un modello preesistente che si ritiene valido e che si cerca di eguagliare intenzionalmente o casualmente. La parola può avere sia valenza positiva, se il modello è preso solo come punto di partenza e stimolo, che negativa, quando la riproduzione è solo una sterile e pedissequa copia dell'esempio esistente. La socializzazione infantile e la formazione della personalità è un processo durante il quale il bambino si rivolge a modelli privilegiati, che egli trova nell'ambiente sociale in cui vive. Questa "socializzazione secondaria” è soprattutto un fenomeno di identificazione. Prof. Sergio Severino 88 Talcott Parsons La scuola si inserisce tra famiglia e mondo del lavoro, per continuare il processo di socializzazione La scuola ha il compito di verificare ed integrare quanto appreso in ambito familiare L’insegnante mette in atto un principio di differenziazione degli alunni in base al criterio dell’achievement (successo), da essi manifestato con le relative ricompense. Pertanto la classe scolastica si sviluppa lungo un continuum di achievement, il cui contenuto è rappresentato dalla superiorità relativa nel corrispondere alle aspettative dell’insegnante in quanto agente della società adulta. Prof. Sergio Severino 89 Approccio conflittualista il conflitto come categoria fondamentale di descrizione dei rapporti sociali. Analisi dei rapporti sociali in termini di dominio. Educazione come riproduzione dei rapporti di forza e dei meccanismi di distribuzione delle risorse esistenti. È pur vero però che l’approccio conflittualista ha svolto una funzione significativa di denuncia dei condizionamenti ed ha contribuito all’approfondimento di come si realizza il processo di socializzazione. Prof. Sergio Severino 90 Modello conflittualista di socializzazione Conflitto Categoria fondamentale di descrizione dei rapporti sociali Riproduzione sociale e culturale All’interno di questa matrice critica, di svelamento del dominio e delle contraddizioni insiti nei rapporti sociali, confliuiscono diversi autori anche in qualche misura distanti tra loro: Teorici della riproduzione sociale Rimettere in discussione il rapporto tra struttura economica e sovrastruttura Teorici della riproduzione culturale Problematizzare il rapporto esistente tra cultura familiare (che fornisce un’eredità culturale) e scolastica (depositaria della cultura e dell’ideologia della classe dominante) Ideale emancipatorio Emancipazione possibile attraverso il conseguimento di una coscienza di classe Analisi weberiana della struttura di potere e dei rapporti tra i gruppi, secondo un’analisi multidimensionale della stratificazione sociale I gruppi sono in lotta tra loro per la ricchezza, per il potere politico, per il riconoscimento e l’affermazione di prestigio sociale. Il conflitto è considerato una modalità di relazioni sociali, piuttosto che una contraddizione strutturale insanabile, e, pertanto, dall’antagonismo tra individui, gruppi, classi, possono emergere anche intese più o meno durature, dove l’equilibrio appare sempre instabile, dato che il conflitto è sempre possibile. Ralph Dahrendorf Il conflitto sociale è elemento vitale per la società e per l’esistenza individuale e, pertanto, è ineliminabile: rappresenta una molla per il cambiamento Prof. Sergio Severino 91 Modello conflittualista di socializzazione Caratteristiche fondamentali A matrice marxista Enfasi sul conflitto, sul coercizione e il dominio Svelamento dei condizionamenti Educazione è una dimensione sovrastrutturale ed è legata alla struttura economica Educazione è uno strumento di dominio e di riproduzione sociale e culturale Educazione può diventare strumento di emancipazione della classe dominata Discontinuità tra stili di vita, educativi, bisogni ed aspettative in relazione alla classe sociale La riuscita scolastica è legata a fattori ascritti, all‘habitus, al capitale sociale e culturale L’identità è collettiva e corrisponde alla coscienza di classe A matrice weberiana Enfasi sulla lotta tra i gruppi e tra gli individui per la ricchezza, il potere, il prestigio L’istruzione è uno strumento per la lotta tra i ceti Il conflitto, anche nel campo dell’istruzione, si gioca tra i vincoli e opportunità, e assume i caratteri di competizione L’identità è costruita all’interno di ambienti di vita (ceto) e definisce lo stile di vita e gli orientamenti verso il mondo Prof. Sergio Severino 92 Approccio interazionista-fenomenologico Questo approccio trova le sue radici da un lato nella psicologia sociale, dall’altro nella filosofia fenomenologica. Presupposti: • l’uomo costruisce attivamente la realtà sociale attraverso la sua capacità di riprodurre simboli. • discontinuità tra natura e cultura • l’attribuzione di significato e acquisizione di senso della struttura sociale • l’unità di analisi non è il comportamento del singolo individuo bensì l’interazione Prof. Sergio Severino 93 Approccio interazionista-fenomenologico Mead: i significati simbolici traggono origine da una soggettivizzazione o interiorizzazione delle strutture oggettive di senso. Blumer: gli aspetti micro sociali di analisi dell’interazione e la dimensione soggettiva del significato. Berger e Luckman: riformulano e sintetizzano lo studio del processo di socializzazione e dei rapporti tra il pensiero umano e il contesto sociale. “Com’è possibile che i significati soggettivi diventino attualità oggettive?” Il problema centrale della socializzazione dunque è avere la capacità di rielaborare e trasformare delle realtà, mettere in comune dei significati, oppure prendere distanza da significati che non condividiamo. Di fatto dunque, ogni interazione modifica il sistema culturale e quello sociale. Prof. Sergio Severino 94 Modello interazionista-comunicativo di socializzazione Caratteristiche fondamentali Enfasi sulla costruttività della realtà sociale, mediante l’interazione e l’intersoggettività Il soggetto è produttore di simboli, segni, significati Il soggetto è riflessivo, capace di rielaborazione personale e creatrice Il linguaggio è il medium della comunicazione La socializzazione secondaria consente la destrutturazione/ristrutturazione dell’identità e la discontinuità dell’esperienza esistenziale del soggetto L’identità è aperta, processuale, riflessiva, legata alla capacità di continua ricomposizione delle esperienze da parte del soggetto Prof. Sergio Severino 95 Berger e Luckmann Realtà della vita quotidiana, data per scontata, senza problematizzazione, poiché si presenta come modo intersoggettivo condiviso con gli altri Il bambino interiorizza in forma di tipizzazioni Modelli utili per l’agire, che sono diventai tali perchè oggettivati nella struttura sociale La struttura sociale è la somma delle tipizzazioni e dei modelli ricorrenti di interazioni stabiliti per il loro tramite Svolta comunicativa La società è comunicazione Mead L’identità assume l’aspetto di processualità, di una dialettica tra la parte socializzata (il me) e l’interiorità creatività del soggetto (l’io) Prof. Sergio Severino 96 Personalità fondamentale e modale FONDAMENTALE MODALE Personalità di base, che si struttura attraverso l’interiorizzazione degli orientamenti di valore espressi das coloro che socializzano il bambino. Denominatore comune tra la personalità e la struttura dei ruoli Generale, diffusa, maggiormente condivisa. Prof. Sergio Severino 97 David Riesman Diretto Autodiretto Eterodiretto Guidato Periodo dall’opinione Dalla tradizione, rinascimentale, dei suoi assume i possiede una contemporanei, personalità modelli culturali personalità tradizionali, salda e stabile, variabile, che si tipico del la fonte di adatta, classe direzione è Medioevo media formatasi “interiore”. nelle città. Prof. Sergio Severino 98 EDUCAZIONE E SOCIALIZZAZIONE SOCIALIZZAZIONE …. LE RELAZIONI TRA LA STRUTTURA SOCIALE E LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’… I PERCORSI DI VITA CHE SI REALIZZANO CONCRETAMENTE NELL’ESPERIENZA Prof. Sergio Severino 99 EDUCAZIONE …… ASPETTI ISTITUZIONALIZZATI, IDEALI, DELLA SOCIALIZZAZIONE STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI PERSONALI Prof. Sergio Severino 100 SOCIALIZZAZIONE Definizione generica Insieme dei processi tramite i quali un individuo sviluppa lungo tutto l’arco della vita, nel corso dell’INTERAZIONE SOCIALE con un numero infinito di collettività entro una CULTURA e in un dato livello di CIVILTA’. Sinonimi: formazione di PERSONALITA’, CARATTERE SOCIALE, BISOGNI, PROCESSO DI INCULTURAZIONE Prof. Sergio Severino 101 Educazione (definizione generica) ! rapporti osservabili e/o taciti tra le diverse componenti di un sistema educativo, i fini pedagogici…la formazione degli insegnanti…i contenuti culturali espliciti e quelli impliciti degli studenti e degli operatori…lo sviluppo economico del territorio….la cultura delle famiglie …la stratificazione sociale…il conflitto…gli oggetti, le tecnologie ! significato limitato: trasmissione, istruzione…insegnamento… formazione… ! significato esteso: socializzazione, interazione, apprendimento, pratica; Prof. Sergio Severino 102 una più complessa definizione di socializzazione….. apprendimento di specifiche forme di comportamento sociale, scambio, interazione, acquisizione, adattamento verso specifici modelli di comportamento, concezioni della realtà, stili di vita capaci di costituire identità ed agire sociale, apprendimento pratico, apprendimento in azione, situato…. Prof. Sergio Severino 103 Socializzazione e/o Educazione? ! Tipi di socializzazione: - primaria - secondaria - indiretta - in età adulta - risocializzazione ! Agenzie principali per i diversi tipi - Famiglia Scuola Mass-media Lavoro - - - Prof. Sergio Severino 104 Socializzazione e/o Educazione? Per concludere: ! La socializzazione non può realizzarsi se non a partire da due poli di riferimento: l’integrazione sociale e il conseguimento dell’identità personale. ! La società è l’ambiente imprescindibile del soggetto che è condizionato ma non determinato da essa. Prof. Sergio Severino 105 Socializzazione e/o Educazione? Problemi aperti: ! ! E’ possibile, in una società pluralistica e multiculturale convergere su alcuni valori comuni? E’ possibile lo sviluppo di un soggetto libero e responsabile in un mondo complesso, carico di incertezza? (Baumann 1999) Prof. Sergio Severino 106 Famiglia: gruppo primario l gruppo primario si ha quando gli aderenti si conoscono e sono in stretto rapporto personale. Sarà pertanto piuttosto . ristretto ma questo non può considerarsi un carattere distintivo e necessario ma solo una caratteristica diffusa. Esempi di gruppi primari sono un gruppo di amici o una scolaresca ben affiatata Per gruppo secondario si intende il gruppo formato da individui che non hanno uno sfondo emozionale comune ma sono legato da motivi più oggettivi. I membri hanno rapporti fra loro rapporti formali, spesso freddi e cortesi ,vige la gerarchia, i membri sono molto numerosi. Nessuna di tali caratteristiche è necessaria o determinante: si tratta solo di caratteristiche diffuse nella maggior parte dei casi Prof. Sergio Severino 107 Famiglia: istituzione • Possiede un assetto normativo che è definito socialmente. • Rapporto tra società e famiglia (collocazione giuridica, ecc., dei suoi componenti). • L’esperienza vissuta nella famiglia non è scandita semplicemente da norme interne, definite dai suoi membri, bensì è pervasa da modelli che regolano il comportamento di coloro che vi abitano e che contemporaneamente mettono in relazione questo comportamento con dei contesti di signicato più ampio. • La vita quotidiana avviene nel contesto avvolgente di un ordine istituzionale. Prof. Sergio Severino 108 Famiglia Approccio funzionalista Approccio conflittualista Approccio comunicativo Duro attacco da parte dei movimenti antiautoritari ed antiistituzionali companionship Rapporto con società Critica alla famiglia borghese Mutuo consenso giornaliero Vita interna scandita da regole istituzionali Famiglia come sovrastruttura che riproduce la struttura autoritaria affetto Istituzione sociale Assetto normativo definito socialmente interazione Rischio di implosione e perdita di rilevanza sociale Rapporto con le altre istituzioni Anni ‘70 Prof. Sergio Severino 109 Nucleare è una famiglia formata da una sola unità coniugale; Estesa è una famiglia formata da una sola unità coniugale e uno o più parenti conviventi; Multipla è una famiglia formata da due o più unità coniugali; Senza struttura coniugale è una famiglia priva di unʼunità coniugale (vi sono persone che convivono); Solitario è una famiglia formata da una sola persona. Coniugale, composta dal/i genitori e dal/i proprio/loro figli Monogama, quando vi sono solo due genitori (la più diffusa, soprattutto in aree urbane) poliginica, quando non vi è una distinzione tra la genitrice naturale e le altre donne appartenenti al proprio gruppo parentale e un solo padre poliandrica, quando non vi è una distinzione tra il genitore naturale e gli altri uomini appartenenti al gruppo parentale e una sola madre poliginandrica, o del matrimonio di gruppo, quando vi sono più madri e padri conviventi Consanguinea, sinonimo di famiglia estesa, composta dai genitori, dalle loro famiglie di origine e dai loro discendenti Monogenitoriale, composta da un solo genitore e dai suoi figli, generati o adottati. Prof. Sergio Severino 110 ! NON ESISTE UN MODO DI ESSERE E DI VIVERE CHE SIA IL MIGLIORE PER TUTTI…. LA FAMIGLIA DI OGGI NON E’ NE’ PIU’ NE’ MENO PERFETTA DI QUELLA DI UNA VOLTA : E’ DIVERSA PERCHE’ LE CIRCOSTANZE SONO DIVERSE. (E.DURKHEIM) SE è IL SESSO MASCHILE A STRUTTURARE LA PARENTELA - la relazione parentale si dice agnatica - la filiazione si dice patrilineare SE è IL SESSO FEMMINILE A STRUTTURARE LA PARENTELA - la relazione parentale si dice uterina - la filiazione si dice matrilineare SE ENTRAMBI I SESSI STRUTTURANO LA PARENTELA - la relazione parentale si dice cognatica o indifferenziata - la filiazione si dice bilineare DIFFERENZA TRA PATRI-MATRI LINEARITA’ PATRI-MATRI LATERALITA’ PATRI-MATRI ARCALE PATRI-MATRI LOCALE Sistema di discendenza Flusso di obbligazioni e solidarietà Rapporti di potere Dove si va a vivere Prof. Sergio Severino 111 In quasi tutte le società sono presenti: - famiglie nucleari: due adulti che vivono insieme sotto uno stesso tetto con i propri figli naturali o adottivi. Quando insieme alla coppia e ai suoi figli vivono sotto lo stesso tetto anche altri parenti prossimi (es. zii, fratelli, nipoti ecc.) in un rapporto stretto e continuativo, si parla di famiglie estese. Famiglie allargate sono quelle con i parenti affini. Nelle società occidentali il matrimonio, e quindi la famiglia, sono associati alla monogamia ⇒ è possibile sposare un solo partner. In altre società, invece, è possibile sposare più di un partner poligamia: poliandria la donna può sposare più uomini poliginia l’uomo può sposare più donne Prof. Sergio Severino 112 ! ! ! 1. 2. 3. 4. ! 1. 2. 3. 4. La teoria funzionalista analizza la famiglia in rapporto ai bisogni sociali che essa soddisfa: La famiglia nucleare è nata in risposta alle esigenze della società industriale che recluta persone in base alle caratteristiche acquisite e provoca perciò una forte mobilità orizzontale e sociale. Le funzioni della società sono comprese nel modello A.G.I.L.: A:ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE ISTITUZIONI ECONOMICHE G:DEFINIZIONE DEI PROPRI OBIETTIVI-ISTITUZIONI POLITICHE E GOVERNO I:INTEGRAZIONE - ISTITUZIONI GIURIDICHE L:MANTENIMENTO DEI MODELLI CULTURALI LATENTI - AGENZIE SOCIALIZZAZIONE Le funzioni della FAMIGLIA sono comprese nel modello A.G.I.L.: A:ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE PADRE G:DEFINIZIONE DEI PROPRI OBIETTIVIPADRE I:INTEGRAZIONE PADRE L:MANTENIMENTO DEI MODELLI CULTURALI LATENTI - MADRE Prof. Sergio Severino 113 Processo di sviluppo nella socializzazione familiare Fase della dipendenza orale, che corrisponde ll’identità madre-bambino Fase anale e dell’attaccamento amoroso, in cui si realizza la differenziazione dell’oggetto genitore da sé. Fase edipica Fase della latenza nella quale si realizza un’integrazione nel sistema dei ruoli familiari Fase della genitalità, che porta al conseguimento di una maturità psico-sessuale (adolescenza). Prof. Sergio Severino 114 Lo sviluppo della personalità poggia, inoltre, su 2 teoremi di base: 1. la personalità è organizzata sull’interiorizzazione di oggetto sociali; 2. la personalità si sviluppa, non attraverso un processo di modificazione di impulsi primari o istintivi, bensì attraverso un processo di differenziazione di un sistemi di oggetti interiorizzati assai semplice in sistemi progressivamente più complessi. Prof. Sergio Severino 115 Analisi del ciclo di vita • La famiglia è un sistema emozionale plurigenerazionale. • L’esistenza di un asse verticale lungo il quale vengono trasmessi (di generazione in generazione) i modelli relazionale e di funzionamento, determina che lungo codesti corrano anche atteggiamenti, aspettative, credenze paure, tabù, pregiudizi, archetipi, stereotipi, grazie ai quali la gente cresce e viene “educata”. • Esiste anche un asse orizzontale che, invece, raccoglie l’ansia prodotta dalle situazioni (comportamento, ambiente) di stress, che la famiglia incontra nel proprio cammino, attraverso il tempo, adattandosi (+/-) attivamenti ai cambiamenti (resistenza) ed alle modificazioni provocate dal superamento dei vari stadi. Prof. Sergio Severino 116 Il ciclo di vita familiare Fase Evento critico Compiti di sviluppo matrimonio Formazione dell’identità Famiglia con bambini Nascita dei figli Accettazione di una nuova generazione e assunzione dei ruoli genitoriali Famiglia con adolescenti Adolescenza dei figli Adeguamento delle relazioni genitori-figli per favorire la reciproca separazione Famiglia trampolino I figli escono di casa Accettazione della relazione adulto-adulto tra genitori e figli Pensionamento, malattia Sostegno alla generazione di mezzo e partecipazione alla vita dei nipoti Costituzione della coppia Famiglia anziana Prof. Sergio Severino 117 Disuguaglianze e differenze nei processi educativi ! L’uguaglianza delle opportunità di fronte all’istruzione è uno dei temi centrali nell’ambito della riflessione e della ricerca in sociologia dell’educazione. Prof. Sergio Severino 118 Disuguaglianze e differenze nei processi educativi ! ! ! ! ! La scolarizzazione di massa, che si avvia anche in Italia negli anni 50 e toccherà le sue punte massime alla fine degli anni 60, rende visibile il problema delle disuguaglianze e dell’influenza della stratificazione sociale sull’accesso, la permanenza e la riuscita negli studi. La riflessione sull’uguaglianza delle opportunità educative porta oggi alla necessità di sviluppare ulteriormente l’analisi del legame che intercorre tra diversità e disuguaglianza, un legame che si è fatto oltremodo complesso nel tempo, soprattutto in relazione alle trasformazioni nella composizione della popolazione scolastica, che è diventata progressivamente sempre più eterogenea portando all’interno della scuola tutta una serie di differenze, riferite sia all’appartenenza di classe o di ceto, sia ad altri aspetti della differenziazione, come il genere o l’appartenenza etnica. L’istruzione diventa un requisito ritenuto necessario e, quindi, un bene ambito, facendo aumentare il numero delle persone che desiderano accedere al sistema di istruzione, conseguendo un titolo di studio elevato (!). Cfr. abolizione del valore legale ai titoli di studio. CREDENZIALISMO Prof. Sergio Severino 119 ! ! ! ! Caratteristiche naturali: sesso, forza fisica, età Caratteriste sociali: reddito, titolo di studio, rendimento scolastico, professione Caratteristiche ordinabili: che si possono mettere in ordine lungo una scala di importanza (reddito, scolarità, ecc.) Caratteristiche non ordinabili: genere, carattere, nazionalità Caratteristiche Naturali Sociali Ordinabili differenze Non ordinabili diversità Prof. Sergio Severino 120 La disuguaglianza è un concetto relazionale Uguali possibilità di accesso vs. accesso a posizioni uguali Possibilità di mobilità sociale Uguaglianza delle opportunità educative contributi Formale Pluralista Individualista Continuum di posizioni sociali Integrazionista Funzionale Mobilità individuale Uguali opportunità di accesso Rimozione barriere Meritocrazia Capitale umano Parsons Sostanziale Relazionale Approccio collettivista Conflittuale Dicotomica Relazioni asimmetriche tra le classi Solo attraverso una trasformazione radicale dei rapporti economici (mobilità collettiva) La scuola riproduce le disuguagliane sociali Auspicate uguali possibilità Abolizione di qualsiasi elemento discriminante Multidimensioni Sia individualista sia collettivista Valutazione differenziale delle posizioni sociali Lotta tra gruppi ed individui per il prestigio, potere, ricchezza Scelta razionale Chances di vita all’interno di opzioni e vincoli Weber Idea di uguaglianza Concezioni della stratificazione Prof. Sergio Severino 121 Il rapporto equità-merito ! ! ! ! ! ! Cosa si intende per “uguaglianza delle opportunità”? Cosa significa “equità” in educazione? Cos’è il merito? Da che cosa dipende? Che posto ha (o deve avere) la meritocrazia a scuola? Chi sono i migliori? La selezione scolastica ha ancora senso? Prof. Sergio Severino 122 Necessità di uno scenario di riferimento … Prof. Sergio Severino 123 Riflessioni su … ! ! ! ! Le funzioni della scuola I dilemmi per le politiche scolastiche Il rapporto equità/merito nella “scuola di tutti e di ciascuno” Nodi critici e sfide per la scuola oggi Prof. Sergio Severino 124 La società moderna e industriale chiede di … ! ! ! Formare il lavoratore Formare una nuova classe dirigente Educare il cittadino Un doppio mandato sociale … ma scuola d’élite o “scuola di tutti”? Prof. Sergio Severino 125 Le funzioni della scuola Socializzazione → dimensione cognitiva → dimensione morale ! Selezione → misurare il grado di riuscita, le capacità, valutare … filtrare, mettere alla prova … ! Prof. Sergio Severino 126 La funzione di selezione scolastica La selezione scolastica è una delle funzioni fondamentali della scuola: è il processo attraverso il quale si provano le capacità degli alunni e con ciò si contribuisce all’allocazione delle risorse umane nel sistema delle posizioni e dei ruoli sociali La selezione scolastica è una funzione tipica delle società industrializzate Prof. Sergio Severino 127 La funzione di selezione scolastica “… La scuola è in primo luogo un fattore di prova, di selezione e di distribuzione …” (Sorokin, 1927) L’individuo, nella scuola, è “tenuto ad avere successo, a voler avere successo ed inevitabilmente ciò comporta avere successo secondo gli schemi scolastici” (P.L.Berger, B.Berger, 1977) Prof. Sergio Severino 128 I dilemmi che il sistema scolastico italiano ha affrontato nel tempo Prof. Sergio Severino 129 Fino agli anni ‘50: selezione o socializzazione? ! forte selezione all’ingresso in funzione della preparazione della classe dirigente oppure ! massimo di apertura per favorire alfabetizzazione e integrazione? Prof. Sergio Severino 130 Anni ’60-’80: selezione o uguaglianza delle opportunità? ! ! ! ! Negli anni sessanta si sviluppa un’apertura generalizzata degli accessi all’istruzione La selezione si sposta dagli accessi ai percorsi Aumentano bocciature e abbandoni Si apre un dibattito intenso sulle disuguaglianze di riuscita Prof. Sergio Severino 131 Dagli anni ’90: uguaglianza o differenza? ! ! ! Emerge il tema della diversità/differenza nei processi di apprendimento (eterogeneità di interessi, ritmi di apprendimento, ecc.) Si sottopone a riflessione critica il concetto di uguaglianza: di che cosa? di chi? Si fa strada il tema della giustizia in educazione: l’equità in che cosa consiste? In uguali opportunità? Oppure in uguale trattamento? Prof. Sergio Severino 132 «Nulla è più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali» Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa Prof. Sergio Severino 133 Oggi: uguaglianza e differenza, ma come? Come coniugare uguaglianza e differenze? Prof. Sergio Severino 134 Cos’è disuguaglianza? ! È un processo di comparazione e classificazione attraverso il quale avviene un’attribuzione di valore a una diversità o a una differenza ! E’ una disparità nell’accesso alle risorse materiale e immateriali ! È una disparità di trattamento Le disuguaglianze sono costruite socialmente Prof. Sergio Severino 135 Uguali o diversi? ! La questione dell’uguaglianza è una questione sociale (dimensione dei diritti e delle relazioni) ! La questione delle diversità o delle differenze è una questione individuale (individualizzazione, unicità del soggetto) Uguale o disuguale ? Simile o diverso ? Prof. Sergio Severino 136 Il mito dell’uguaglianza … ! ! ! ! Uniformità dei percorsi e degli esiti Abbassamento degli standard di apprendimento Selezione “differita” Promozioni formali, ma scarsa qualità dei risultati reali di apprendimento (vedi dati PISA 2003 e 2006) Spreco di capitale umano Prof. Sergio Severino 137 L’uguaglianza delle opportunità di fronte all’istruzione ! Uguaglianza formale: a tutti deve essere garantita un’uguaglianza di opportunità di accesso e di partecipazione ! Uguaglianza sostanziale: a tutti deve essere garantita un’uguaglianza nelle opportunità di riuscita Prof. Sergio Severino 138 Sono possibili risultati disuguali? Esistono disuguaglianze « giuste »? Coniugare equità e merito … → sviluppando e sostenendo la motivazione, la curiosità, il gusto di imparare → chiedendo un impegno costante, calato nella situazione di ciascun soggetto (individualizzazione, responsabilizzazione) → Premiando i risultati, il merito in relazione a un percorso Prof. Sergio Severino 139 La meritocrazia … ! La meritocrazia “pura” trascura il fattore individuale e i fattori ascritti (disuguaglianze sociali, culturali, ecc.) ! La meritocrazia “egualitaria” combina uguaglianza delle opportunità (equità distributiva di risorse) e merito (impegno individuale, talento, ma anche sforzo) Prof. Sergio Severino 140 Nodi critici e sfide per la scuola di oggi Prof. Sergio Severino 141 Il legame selezione/dispersione scolastica La dispersione scolastica (insieme delle bocciature, ripetenze , abbandoni) è il risultato della selezione che si applica nei diversi livelli della scolarizzazione ma è anche il risultato di un processo di scelta elaborato attivamente dal soggetto in relazione ad aspettative e motivazioni che la scuola sovente ignora Prof. Sergio Severino 142 La dispersione scolastica oggi ! ! ! ! Selezione differita: graduale spostamento verso i livelli superiori della scolarità Cruciali i passaggi da un ordine scolastico a quello successivo Divario Nord/Sud : evidente e costante nel tempo Differenza maschi/femmine : particolarmente evidente dagli anni novanta Prof. Sergio Severino 143 L’insuccesso scolastico oggi Nell’anno scolastico 2006/2007 (dati Ministero): ! Il 3,2% degli alunni di scuola secondaria di I grado è bocciato ! In 1a media boccia il 4% degli iscritti ! Il 14,2% degli studenti di scuola secondaria di II grado non viene ammesso all’anno successivo ! Il 18,4% boccia in primo anno ! 120.000 giovani tra i 14 e i 18 anni sono già fuori dal sistema di istruzione e formazione Prof. Sergio Severino 144 Le cause dell’insuccesso scolastico … ! ! Il legame tra origine sociale/culturale, scelta della scuola e riuscita scolastica … è un legame tuttora forte … Il titolo di studio dei genitori è un forte predittore delle scelte e degli esiti scolastici e professionali dei figli Il merito sovente maschera i privilegi … Prof. Sergio Severino 145 Tuttavia … Da analisi monocausali e deterministiche ad un approccio multidimensionale Prof. Sergio Severino 146 Aiuto da insegnanti e genitori Doti individuali Impegno nello studio aspettative Status sociale e culturale Il soggetto, le sue scelte, la sua riuscita scolastica Motivazioni ed aspettative mdl Clima di classe e relazioni Origine etnicoculturale Prof. Sergio Severino ambiente 147 Equità, merito ed efficacia della scuola ! ! ! Equità e merito sono intrecciati L’equità consiste in pari opportunità Il merito rappresenta il diritto a risultati differenti e anche disuguali → liberare il più possibile il merito dai “privilegi” → efficacia del processo di insegnamento/ apprendimento: al centro la relazione insegnantestudente e un progetto individualizzato Prof. Sergio Severino 148 Rischi e sfide per la scuola oggi ! ! ! ! Erosione di capitale culturale da una generazione all’altra Inerzia della scuola: scarso incremento del capitale culturale e sociale degli alunni Spreco di talenti Distanza … digital divide … tra alunni e insegnanti Prof. Sergio Severino 149 Guardando al futuro … ! ! ! Scovare e coltivare talenti Valorizzare differenze di interessi, di intelligenze, di motivazioni Far crescere capitale culturale e capitale sociale dei singoli e della comunità scolastica Il merito si costruisce … è l’esito di pari opportunità e diritto alla propria differenza o eccellenza Il merito non annulla la solidarietà e la cooperazione tra gli studenti e tra insegnanti e allievi Prof. Sergio Severino 150 Attori ed agenzie nei processi educativi La famiglia possiede una “sostanza sociale” e un modo di stare nella…e di vivere la società; essa è il modo di passaggio, sempre da produrre di nuovo, dalla natura alla cultura, da ciò che è privato a ciò che è pubblico, da soggettivo a intersoggettivo o comune. Prof. Sergio Severino 151 Il 1968 ! ! ! Il 1968 è stato per molti versi un anno particolare, nel quale grandi movimenti di massa socialmente disomogenei (operai, studenti e gruppi etnici minoritari) e formati per aggregazione spesso spontanea, attraversarono quasi tutti i paesi del mondo con la loro carica contestativa e sembrarono far vacillare governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società. La portata della partecipazione popolare e la sua notorietà, oltre allo svolgersi degli eventi in un tempo relativamente concentrato ed intenso, contribuirono ad identificare col nome dell'anno il movimento, il Sessantotto appunto. Il Sessantotto è stato un movimento sociale e politico ancora oggi controverso: molti sostengono che sia stato il movimento che ci ha portato ad un mondo "utopicamente" migliore e molti altri sostengono invece il contrario ovvero che sia stato un movimento che ha spaccato e distrutto la moralità e la stabilità politica mondiale Prof. Sergio Severino 152 Origini e premesse ! ! ! ! Il movimento nacque a metà degli anni sessanta e raggiunse la sua apoteosi nel 1968. Nel campo occidentale (Europa e Stati Uniti) un vasto schieramento di studenti e operai prese posizione contro l'ideologia dell'allora nuova società dei consumi, che proponeva il valore del denaro e del mercato nel mondo capitalista come punto centrale della vita sociale. Negli Stati Uniti la protesta giovanile si schierò contro la guerra del Vietnam, legandosi alla battaglia per i diritti civili e alle filosofie che esprimevano un rifiuto radicale ai principi della società del capitale (controcultura). Al contempo, alcune popolazioni del blocco orientale si sollevarono per denunciare la mancanza di libertà e l'invadenza della burocrazia di partito, gravissimo problema sia dell'URSS che dei paesi legati ad essa. Prof. Sergio Severino 153 Origini e premesse ! ! Nelle fabbriche gli operai rifiutavano l'organizzazione del lavoro e i principi dello sviluppo capitalistico che mettevano in primo piano il profitto a scapito dell'elemento umano. Facevano il loro esordio nuovi movimenti che mettevano in discussione le discriminazioni in base al sesso (con la nascita del femminismo e del movimento di liberazione omosessuale) e alla razza. Prof. Sergio Severino 154 Il movimento operaio ! ! ! Dalla contestazione studentesca che fu inizialmente sottovalutata dai politici e dalla stampa, si passò repentinamente alle lotte dei lavoratori. Le agitazioni presero origine per il rinnovo di molti contratti di lavoro, per l'aumento dei salari uguale per tutti, per la diminuzione dell'orario, per le pensioni, la casa, la salute, i servizi, ecc. Per la prima volta il mondo dei lavoratori e il mondo studentesco fu unito fin dalle prime agitazioni su molte questioni del mondo del lavoro, provocando nel Paese tensioni sempre più radicali e a carattere rivoluzionario, sfiorando in alcuni casi l'insurrezione, visti i proclami, i giornali e i fatti che accadevano in Italia. Prof. Sergio Severino 155 La Rivoluzione (1968-1969)" Nell'aprile 1969, la costruzione del People's Park di Berkeley, in California, ha ricevuto un'attenzione internazionale. L'Università della California (Berkeley) aveva progettato di demolire tutti gli edifici su una superficie di 2,8 ettari vicino al campus, volendo utilizzare il terreno per costruire campi da gioco e un parcheggio. Dopo un lungo ritardo, durante il quale il sito era diventato un pericoloso pugno nell'occhio, migliaia di comuni cittadini di Berkeley, commercianti, studenti, e hippy presero la questione nelle proprie mani, piantando alberi, arbusti, erba e fiori per trasformare il sito in un parco. " Un importante confronto si ebbe il 15 maggio 1969, e il governatore Ronald Reagan ordinò due settimane di occupazione della città di Berkeley da parte della Guardia nazionale americana. Il "Flower Power" prese vita proprio nel corso di questa situazione, quando gli hippy iniziarono ad impegnarsi in atti di disobbedienza civile, piantando fiori negli spazi vuoti di tutta Berkeley sotto lo slogan "Let A Thousand Parks Bloom" (Fai nascere un migliaio di parchi)." Nell'agosto 1969, a Bethel (New York), ebbe luogo il Woodstock Music and Art Festival, che per molti rimane il miglior esempio di controcultura hippy. Oltre 500.000 persone vi si recarono per ascoltare i musicisti e le band più notevoli del tempo" Prof. Sergio Severino 156 La fine del movimento" Nonostante fosse diffusa in tutto il mondo, la protesta giovanile si spense, all'inizio degli anni '70, ovunque senza aver riportato apparentemente risultati significativi. " La principale ragione di questo fallimento va ricercata nella sua incapacità di tradurre le aspirazioni in programmi concreti e in strutture organizzative in grado di realizzarli. " Il Sessantotto, quindi, si caratterizzò come una rivolta etico-politica dei giovani contro la società, piuttosto che come un insieme di movimenti politici finalizzati alla realizzazione di un programma ben definito. " Merito del movimento giovanile di quegli anni fu, soprattutto in Occidente, quello di mettere al centro dell'attenzione valori che fino a poco tempo prima erano stati interesse di pochi: pacifismo, l'antirazzismo, il rifiuto del potere come forma di dominio di pochi privilegiati sulla popolazione, i diritti delle donne e l'interesse per l'ambiente." Prof. Sergio Severino 157 1968 ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Ha il suo apice il movimento socioculturale e di protesta ricordato complessivamente come Il Sessantotto" 15 gennaio - Sicilia: il Terremoto del Belice causa la morte di 370 persone" 30-31 gennaio - Vietnam: inizia l'Offensiva pianificata dal comandante dell'esercito nord-vietnamita Vo Nguyen Giap (Guerra del Vietnam)" marzo- Roma: di fronte alla facoltà di architettura dell'Università di Roma a Valle Giulia si verificano violentissimi scontri tra gli studenti e la polizia. L'accaduto dà il via a una serie di occupazioni in numerose università italiane" 18 marzo - Milano: gli operai della Pirelli-Bicocca danno vita al primo CUB (Comitato Unitario di Base), che contesta duramente l'accordo sul contratto nazionale della gomma firmato il 3 febbraio." 4 aprile - Memphis, Stati Uniti: Martin Luther King viene assassinato a colpi di pistola sparati dal bianco James Earl Ray" 9 aprile - Valdagno: gli operai degli stabilimenti Marzotto in sciopero resistono alle cariche della polizia e danno vita a una battaglia in tutto il paese che si conclude con 42 arresti. La statua del fondatore della fabbrica, il conte Gaetano Marzotto, viene abbattuta." 11 aprile - Berlino: un uomo ferisce gravemente a colpi di pistola il leader degli studenti Rudi Dutschke, che non si riprenderà più completamente dalle lesioni fino a morire nel 1979 per le conseguenze dell'attentato." 1 maggio - Italia, l'ingegnere bolognese Giorgio Rosa dichiara l'indipendenza dell'Isola delle Rose" 10 e 11 maggio - Parigi: nel Quartiere Latino scoppiano gravi incidenti tra la polizia e gli studenti delle università di Nanterre e della Sorbona. " Il 13 maggio sfilano 800.000 persone a una manifestazione delle sinistre: è l'apice del Maggio francese" Prof. Sergio Severino 158 1968 ! ! ! ! ! ! ! ! ! 5 giugno - Los Angeles, Stati Uniti: viene assassinato il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti Robert Kennedy, fratello di John" ▪25 luglio - Città del Vaticano: viene resa pubblica l'enciclica Humanae Vitae, in cui papa Paolo VI condanna ogni forma di contraccezione con metodi artificiali e ribadisce come legittima la sola sessualità coniugale a scopi procreativi." ▪15 agosto▪A Città del Messico 40.000 manifestanti protestano contro la repressione in atto nel Paese." ▪▪21 agosto - Cecoslovacchia: le truppe del Patto di Varsavia invadono il paese mettendo fine alla Primavera di Praga, l'esperimento politico di "socialismo dal volto umano" condotto da Alexander Dubcek" ▪2 ottobre - Città del Messico: l'esercito spara con le mitragliatrici su una manifestazione studentesca. I morti sono oltre cento, è il massacro di Tlatelolco. Viene gravemente ferita anche la giornalista italiana Oriana Fallaci." ▪5 novembre - Stati Uniti: il repubblicano Richard Nixon è eletto presidente degli Stati Uniti" ▪2 dicembre - Avola: la polizia spara sui braccianti durante uno sciopero. Muoiono due manifestanti, i feriti sono oltre cinquanta." ▪7 dicembre - Milano: l'apertura della Scala viene contestata dagli studenti con lancio di uova e ortaggi." ▪31 dicembre - Marina di Pietrasanta (Lucca): una contestazione organizzata dal Movimento Studentesco di Pisa e da militanti di Potere Operaio di fronte all'esclusivo locale notturno "La Bussola” è duramente represso dalle forze dell'ordine. Lo studente sedicenne Soriano Ceccanti, colpito da un proiettile, rimane paralizzato." Prof. Sergio Severino 159 Il 1970 ! 1969 - La strage di Piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, quando, alle 16:37[1], una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza politica, tale strage ha assunto un rilievo storico primario venendo convenzionalmente indicata quale primo, feroce atto della Strategia della Tensione ! Il governo istituisce le regioni a statuto ordinario, le cui prime elezioni si terranno a giugno. Il Parlamento approva lo Statuto dei lavoratori. Disordini e fenomeni di guerriglia urbana, strumentalizzati dall'estrema destra, sconvolgono Reggio Calabria a causa della decisione del governo di eleggere Catanzaro capoluogo regionale. Fallisce un golpe, ordinato dal principe Valerio Borghese con la complicità di deputati missini. Borghese fuggirà in Spagna. ! ! ! Prof. Sergio Severino 160 “…questa conclusione, benché trovata da povera gente, c’è para così giusta, che abbiamo pensato di metterla qui…la quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta… Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.” (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, 1840) Prof. Sergio Severino 161