diagnosi dell`area – bauhaus di weimar

DIAGNOSI DELL’AREA – BAUHAUS
DI WEIMAR
Fare la diagnosi significa innanzitutto rispondersi ad
alcune domande: “E’ tempo di visitare il luogo,
lentamente, con attenzione. Che cosa c’è di prezioso,
che cosa c’è che non va? Che cosa c’è di
potenzialmente valido che con un minimo di sforzo
può diventare meraviglioso?”
Istruzioni di base:
- Indica le viste più importanti che dovrebbero essere
protette
- Identifica le aree più interessanti che dovrebbero
essere protette e potenziate
- Indica i luoghi da cui è/sarebbe più bello e comodo
entrare nell’area
- Identifica i luoghi che devono essere riqualificati.
ANALISI DEI CARATTERI DELL’AREA
- FORTE INTERCONNESSIONE TRA SPAZI UNIVERSITARI E GIARDINI RESIDENZIALI,
l’attuale, forte interconnessione fra spazi universitari e giardini residenziali sembra inusuale e
potrebbe creare problemi quando l’area in questione fosse vissuta più intensamente, per più tempo e
da più persone. Quando è stata istituita la Bauhaus, il lotto presentava un alto muro sul lato sud
dell’edificio di Van de Velde. Al di là del muro c’erano solo ville private. Alcune di queste ville
sono rimaste private, altre sono state trasformate in uffici, altre ancora sono state acquisite
dall’Università. Il lotto conserva ancora questo carattere di edifici circondati dal verde…
- VEGETAZIONE Quasi tutti gli alberi presenti nell’area sono caducifoglie, ed alcuni molto grandi.
Il paesaggio urbano e lo sfruttamento degli spazi aperti cambia notevolmente d’inverno e d’estate.
GLI EDIFICI
[1] - L’EDIFICIO DI VAN DE VELDE La Bauhaus-Universitat è l’Istituto superiore di architettura
che occupa l’edificio del primo Bauhaus costruito (1904-1905 e 1911) da Henry Van de Velde e
oggi nel novero dei beni dell’umanità dell’UNESCO; è qui che Walter Gropius fondò la Staatliches
Bauhaus Weimar.
L’edificio di Van de Velde
[2] - I DUE CUBI TECNOLOGICI, uno sede del laboratorio informatico, l’altro sede del
laboratorio di plastici. Sembrano le attività più interessanti della scuola, in ogni modo sono le
costruzioni più nuove, con un dichiarato interesse per le nuove tecnologie. Sono molto ravvicinati
tra loro e con gli altri edifici intorno, i passaggi sono stretti.
I due cubi tecnologici
[3] - LO STUDIO DI DONATH E ALTRI DOCENTI
[4] - L’EDIFICIO PICCOLO VICINO AI CUBI, nello slargo di fronte all’ingresso secondario
dell’edificio di Van de Velde. E’ un edificio a un piano, apparentemente insignificante, di fatto è un
piccolo monumento storico della Bauhaus. E’ stato costruito prima dell’edificio di Van de Velde
(1904) e prima della Bauhaus (1919) come scuola. Originariamente ospitava un pittore che
dipingeva animali. Dopo l’istituzione della Bauhaus è stato ampliato con una zona cucina, dove
mangiavano Gropius, gli altri professori e gli studenti. Il corpo centrale del piccolo edificio ha una
bella struttura in metallo. Secondo il prof. Korrek andrebbe restaurato tutto compresa la cucina. Il
comune di Weimar intende restaurare solo il corpo centrale.
[5] - L’EDIFICIO CON LA TORRETTA: Negli anni ’20 un ricco studente ha costruito questo
edificio per sé, finiti gli studi l’edificio è stato acquisito dall’Università. In seguito ha ospitato
atelier per gli studenti. Attualmente è inutilizzato e bisognoso di restauri.
[6] - IL LABORATORIO TECNOLOGICO, localizzato in uno spazio ristretto, contornato da lotti
privati, crea praticamente un tappo centrale nell’area in questione. Anche questo laboratorio è stato
costruito durante da DDR, con grande economia. Secondo il prof. Korrek il laboratorio è molto
importante per le attività che vi si svolgono e difficilmente sarà demolito e le attività trasferite in
altra sede. Secondo il prof.Donath questo laboratorio potrebbe essere trasferito in un’altra area
dell’Università.
[7 e 7A] - I GARAGES INUTILIZZATI E LA CENTRALE TERMICA
[8 e 9] - I DUE EDIFICI DISPOSTI AD L, uno di tre piani e l’altro di uno, ospitano rispettivamente
gli studi di ecologia e planning e il laboratorio di fotografia. Sono stati costruiti durante la DDR,
con grande economia.
[10] - UNA PALAZZINA, all’inizio di Belvedere Alee, destinata a dipartimenti di architettura, con
uno spazio verde antistante interessante
[11] - UN EDIFICIO LUNGO E STRETTO, molto gradevole alla vista
[12] - UNA PALAZZINA, ubicata all’incrocio tra Belvedere Alee e Berkaer Strasse, attualmente
non utilizzata, da restaurare
[13] - UNA PALAZZINA, ubicata all’incrocio tra Belvedere Alee e Bauhaus Strasse, destinata a
sede universitaria
[14 e 15] - UN EDIFICIO GRIGIO APPARTENENTE ALL’UNIVERSITA’. Costruito da un
architetto del regime nel 1935 chiude il lotto sul lato ovest-
CONFINI DEL LOTTO
Il confine NORD è costituito dallo slargo pedonale di fronte al lato posteriore dell’edificio di Van
de Velde, il confine SUD corrisponde alla Berkaer Strassestrasse sulla quale affaccia il boschetto e
un’area vuota del lotto, il confine OVEST è costituito dall’edificio grigio del 1935 di proprietà
dell’università e da altri lotti privati, che affacciano sulla alberata Bauhaus Strasse. Il confine EST è
costituito da giardini di ville, alcune delle quali appartengono all’università, la strada che delimita il
lotto è Belvedere Alee che affaccia sul lato opposto su un bellissimo parco dal quale una pista
ciclabile confluisce proprio all’incrocio tra Belvedere Alee e Berkaer Strasse.
INGRESSI DEL LOTTO
A) Più ingressi, anche se stretti, partono dallo slargo di fronte al lato sud dell’edificio di Van de
Velde e, attraverso un sentierino, entrano nella zona verde retrostante i due cubi tecnologici , una
collinetta artificiale dove gli studenti amano sdraiarsi durante gli intervalli.
B) A metà del lotto sulla Bauhaus Strasse parte una piccola strada che arriva nel “cuore del lotto”.
C) Un piccolo ingresso ormai non utilizzato sulla Berkaer Strasse. Altri ingressi si trovano sulla
Belvedere Alee in corrispondenza delle ville di proprietà dell’università.
AMBITI PRINCIPALI: centri vitali, latenti, aree danneggiate
Raggruppamento dei principali centri (latenti e vitali), delle aree danneggiate, nonché degli elementi
di maggiore rilievo oggi esistenti nel lotto in “ambiti” spaziali, per una semplificazione della lettura.
a. L’ambito (a) è una corte situata sul lato anteriore dell’edificio di Van de Velde [1] è uno
spazio positivo, con chiari confini, con una bella forma. Un ambito che per i suoi caratteri fisici
e d’uso può essere a ragione definito un “centro vitale”.
b. L’ambito (b) tra il lato posteriore dell’edificio di Van de Velde [1] e i due “cubi” tecnologici
[2] è una corte d’accesso e incontro articolato in diversi spazi riconoscibili tra cui l’area
centrale (b0), l’area d’accesso da Bauhaus Strasse (b1) e quella da Belvedere Allee (b2).
Ambito b
Quest’ambito, dove si svolgono le feste di fine anno e dove si incontrano professori e studenti, è
rafforzato da un grande albero con una panchina circolare intorno al suo tronco (b3). Si accede a
questa corte da Belvedere Allee attraverso uno spazio piacevole con vegetazione e sculture (b2).
Potrebbe essere migliorato riqualificando il piccolo edificio-cucina e la casa con la torretta [4 e 5].
Vanno anche studiati gli accessi al lotto, che rimarranno però sempre accessi secondari e più privati.
Un gruppo di alberi sulla Bauhaus Strasse crea uno spazio-ingresso molto gradevole, una bella
transizione interno dell’università - strada pubblica (b1), dove è ubicato un parcheggio per disabili.
b1 e b3 accesso da bauhaus strasse
b2 accesso da belvedere allee
b0 area sul retro dell’edificio di Van de Velde
b3 albero con panchina
Lo spazio sul retro dei cubi tecnologici non ha invece un forte carattere, potendo identificare
parzialmente uno spazio positivo e dei confini, mentre per nulla una buona forma. In particolare vi
è un’area pavimentata (b4) a ridosso degli edifici [2] ed una collinetta verde (b7), usata per
distendersi sull’erba, che fa da parziale bordo col frutteto (d) ed è un luogo con visuale rialzata,
nonchè un angolo un po’ in disparte con una grande aiuola (b5). Vi è anche un piccolo slargo di
fronte alla casa con la torretta, spazio che può sensibilmente migliorare (b6).
b4 e b7 collinetta e area pavimentata
b6 slargo di fronte casa con torretta
In una prima istanza i diversi centri che creano l’ambito (b) possono essere giudicati come:
(b0) – centro vitale
(b1) – centro latente
(b2) – centro vitale
(b3) – centro forte vitale
(b4) – centro latente
(b5) – centro latente
(b6) – centro latente
(b7) - elemento di confine, latente
c. Ambito (c). Dal sentierino alle spalle dei due cubi tecnologici [2] si arriva a un gruppo di alberi
(c1) proprio di fronte il laboratorio [6], e a un piccolo frutteto di sole mele (c), con i confini
mal definiti, composti solo da reti metalliche o al più di legno: è totale l’introspezione con i
giardini delle villette private circostanti, da entrambi i lati. Ha un forte carattere di retro
tranquillo. La caducità delle foglie dei meli rende il luogo d’inverno alquanto malinconico.
L’ambito può essere giudicato come un centro latente con al suo interno un centro forte più
vitale, il gruppo di alberi sempreverdi (c1).
Ambito c, il frutteto, in estate e in inverno
Il sentierino alle spalle dei cubi che attraversa il frutteto e la svolta all’altezza del laboratorio
d. L’ambito (d) riguarda lo spazio di passaggio situato tra il laboratorio tecnologico [6] ed i
garage [7]. Per arrivare nel cuore dell’area (e) si passa da un sentierino lungo il frutteto (c) e poi
da un percorso pavimentato, tortuoso, molto stretto, racchiuso tra lo stesso laboratorio ed i
garage inutilizzati. Il laboratorio [6], costruito durante la DDR, è praticamente tangente ai lotti
privati ed è molto importante per le attività che vi si svolgono. E’ stato infelicemente collocato
proprio nella parte più stretta del lotto e la sua localizzazione di fatto ha compromesso
l’organizzazione ottimale del lotto.
La soluzione più auspicabile sarebbe la sua demolizione e il trasferimento in altra sede, sia nel
lotto stesso che in altra parte dell’università.
Nel caso che non si possa demolire si dovrà accettare che “il frutteto” e gli altri spazi verdi
limitrofi, vengano considerati spazi verdi retrostanti. Di fatto non si potrà pensare a un percorso
pedonale ben progettato, per esempio alberato, che dallo slargo vada al cuore dell’area e negli
altri spazi sopra descritti, a meno di non demolire almeno i garage.
In una prima istanza l’ambito può essere giudicato interamente come un’area danneggiata, cioè
molto problematica, sia per quanto riguarda lo sgradevole percorso che gli edifici intorno.
e. L’ambito (e) può essere definito il “cuore dell’area” per la sua posizione baricentrica rispetto
al lotto. Entrando dall’ingresso della Bauhaus Strasse, si arriva al centro dell’area, attualmente
poco interessante fatta eccezione per un grande albero (e1). Quest’area ha una posizione
strategica, poiché è nel centro del lotto, è (per ora) accessibile alle auto, è vicino ad un’area
abbandonata da riqualificare, ricongiunge i diversi percorsi…
E’ uno spazio parzialmente positivo, in quanto racchiuso da numerosi edifici ben posizionati: il
laboratorio tecnologico [6] (nell’ottica della conformazione di questo spazio il confine che
questo edificio crea ha un significato positivo di bordo, e non di “tappo”), l’edificio dei
dipartimenti di ecologia e planning [8] e il laboratorio di fotografia [9], l’edificio grigio lungo
[15]. In mezzo, tra laboratorio di fotografia e quest’ultimo edificio, il confine viene meno e
comincia l’area abbandonata che caratterizza interamente l’ambito (i), senz’altro da riqualificare
e dove potrebbero essere costruiti dei nuovi edifici.
Gli edifici costruiti durante la DDR [8 e 9], uno di tre piani e l’altro di uno, sono stati costruiti,
con grande economia. Dovrebbero essere riqualificati, almeno relativamente all’involucro
esterno, se le funzioni interne sono adeguate e le strutture in buone condizioni. Inoltre l’edificio
più alto [8] impedisce il collegamento tra l’ambito (e) e l’ambito (f) che affaccia su Belvedere
Allee.
In una prima istanza l’ambito (e) può essere giudicato come un grande centro latente, con
posizione strategica per divenire molto importante e con all’interno un centro forte e vitale,
l’albero (e1).
f. Ambito (f): Alle spalle dell’edificio dei dipartimenti [8] vi è uno spazio aperto molto piacevole
con folta vegetazione bassa (f1), che circonda la villetta oggi sede degli studi dei docenti [10].
Sebbene ci siano ben due accessi a quest’area da Belvedere Allee, è impossibile da qui
raggiungere l’area centrale (e) davanti il laboratorio tecnologico [6], se non attraversando
l’edificio dei dipartimenti [8]. Nel sistema degli spazi aperti e delle connessioni l’area risulta
così tagliata fuori dal complesso generale, accessibile solo dalla strada.
L’ambito è un centro latente già in parte positivo, che può migliorarsi ulteriormente migliorando
i suoi collegamenti con i centri e gli ambiti circostanti.
g. L’ambito (g) è rappresentato da un “boschetto”, localizzato lungo Berkaer Strasse. Questo
spazio molto affascinante ma completamente da risistemare in quanto inutilizzato è composto da
una radura centrale (g2) e bei confini sui 4 lati formati da grandissimi alberi, che valorizzano
ulteriormente la radura al centro. Sui bordi vi sono inoltre 2 lunghe collinette laterali che lo
separano una (g3) dall’area degradata dell’ambito (i), l’altra, dotata di scalette ed un belvedere
(g1), lo separa dall’ambito (h), il giardino di un’altra villa [12] di proprietà dell’università.
Verso nord il boschetto confina con il laboratorio di fotografia [9] e il lungo edificio [11],
nonché una tettoia adibita a parcheggio di automobili (g4) e che rappresenta uno spazio
potenzialmente strategico in un’ipotesi di riassetto dei percorsi.
Il boschetto è una zona di elevato valore ambientale, un centro latente che vale la pena
valorizzare. Un primo giudizio sugli elementi caratterizzanti l’ambito potrebbe essere:
g1 – elemento di confine + centro latente
g2 – centro latente
g3 – elemento di confine
g4 – centro latente/area danneggiata
h. L’ambito (h) è situato all’incrocio tra all’incrocio tra Belvedere Allee e Berkaer Strasse: il
giardino della villa universitaria [12], uno spazio molto piacevole anche se non curato (lo
stesso edificio [12] è in disuso), con un grande albero (h1), centro forte dell’area, circondata in
parte dal boschetto (g). Tutto l’ambito, compreso l’edificio, è da valorizzare in quanto in diretto
collegamento col vicino boschetto, possibile sede di nuove attività e possibile nuovo accesso
all’area universitaria – accesso anche ciclabile data la presenza della pista sul lato opposto di
Belvedere Allee.
E’ dunque un importante centro latente, situato alla congiunzione di due strade e confine
privilegiato dell’intero lotto.
i. L’ ambito (i) riguarda l’area inedificata ed abbandonata che da Berkaer Strasse arriva fino al
cuore dell’area (e) dove c’è l’ingresso dalla Bauhaus Strasse, e confina sui lati lunghi con
l’edificio grigio [15] ed il boschetto. Nell’originario progetto del Comune i due cubi tecnologici
[2] avrebbero dovuto essere ripetuti per molte volte in quest’area fino a coprire l’intero lotto.
Attualmente il Comune sta rivedendo il progetto e probabilmente attende anche proposte
dall’Università. Al bordo di quest’area, su Berkaer Strasse, vi sono 4 grandi alberi caducifoglie
(i1) così maestosi da creare con la loro presenza una sorta di “portale” naturale, unico elemento
di valore della lunga area, e che potrebbe divenire un ulteriore accesso importante al lotto.
Subito dopo questi alberi verso l’interno vi è una zona con pavimentazioni residue e resti di
murature, segni evidenti di demolizioni avvenute nell’area.
Tutta questa area, è potenzialmente la più adatta ad ospitare nuove costruzioni, e può essere
giudicata come:
(i) area danneggiata
(i1) centro latente, elemento di confine
VISUALI
o (1) Visuale da Berkaer Strasse. Una visuale potenzialmente interessante del lotto dall’esterno è
quella da Berkaer Strasse, per via della presenza dei 4 grandi alberi (i1); potrebbe essere valorizzata
oltre che da un portale verde anche da un portale in muratura o da un edificio dietro gli alberi.
Questo possibile ingresso è più rialzato (a quota strada, circa un metro in più rispetto all’area
abbandonata) e vede sulla destra il boschetto, al centro l’area attualmente non utilizzata. Questa
visuale potrebbe aprirsi a tutti gli edifici compreso quello di Van de Velde [1] se non ci fosse il
laboratorio tecnologico [6]. Da Berkaer Strasse è inoltre ben visibile, per tutta la sua lunghezza, il
“Boschetto”.
o (1bis) Visuale verso Berkaer Strasse. E’ da notare come sia molto gradevole la visuale esistente
dall’interno del lotto (dall’ambito (i) inedificato) verso Berkaer Strasse: attraverso i grandi alberi, al
di là della strada si vede una serie di villette residenziali di buon gusto architettonico. E’
presumibile che tale collegamento visivo non vada perduto con i nuovi interventi.
o (2) Visuale da Bauhaus Strasse. Questa visuale attualmente non è molto importante, sembra una
strada semi-privata con in fondo un edificio poco interessante, la connotazione dello spazio
pubblico non invoglia particolarmente ad entrare.
o (3) Visuale da Belvedere Alee. All’inizio di Belvedere Alee si ha una bella visuale dell’edificio
di Van de Velde, della sua corte verde davanti alla facciata principale e della corte/slargo
pavimentato davanti alla facciata posteriore.
o (4) Visuale sull’edificio piccolo, ex mensa del Bauhaus. Non è la visuale più esaltante in quanto
l’edificio necessita di forti ristrutturazioni, anche se il grande albero vicino fa quasi da portale e
migliora la percezione.