A. La formazione delle rocce magmatiche Gran parte delle rocce che costituiscono la crosta terrestre si è formata per solidificazione di un magma, cioè a partire da materiale fuso. Esse sono dette rocce magmatiche (o ignee). Un magma è una massa di rocce fuse che si forma a profondità variabili tra 15 e 100 km entro la crosta terrestre o nella parte superiore del mantello (lo strato che si trova subito sotto la crosta). È una complessa miscela di minerali (silicati) e gas. 1 Rocce magmatiche intrusive ed effusive All’interno della crosta i magmi si raffreddano lentamente, dato che le rocce che circondano la massa fusa impediscono la rapida dispersione del calore e possono avere temperature vicine a quelle del magma. In queste condizioni, i cristalli che si formano mano a mano che il magma si raffredda hanno il tempo sufficiente per crescere anche fino a qualche millimetro prima che l’intera roccia cristallizzi (e il processo si fermi). Per questa ragione, tutte le rocce magmatiche intrusive sono formate da cristalli visibili a occhio nudo. Se invece il magma risale fino in superficie, la sua temperatura passa da circa 1000 °C a quella ambiente in maniera più rapida e i singoli cristalli non hanno il tempo di crescere. Solo una piccola parte della massa magmatica riesce a formare cri- Quando il magma si raffredda inizia un processo di cristallizzazione: gli atomi degli elementi in esso presenti si dispongono in posizioni fisse nei reticoli cristallini, non sono più liberi di muoversi e si forma una sostanza solida. Dalla massa fusa si separano i minerali, dalla cui aggregazione finale risulterà la roccia. Le rocce magmatiche sono di due tipi: stalli di dimensioni apprezzabili, mentre è ancora in profondità o sta risalendo. Perciò nelle rocce magmatiche effusive i cristalli hanno piccole dimensioni, visibili solo al microscopio o, addirittura, gli atomi non hanno il tempo di organizzarsi in reticoli cristallini: si ottengono così sostanze, almeno in parte, amorfe. Le sostanze amorfe sono solide ma non cristalline: sono come il vetro. QUESITI 1 Perché le rocce magmatiche effusive sono almeno in parte amorfe? LEGGI L’IMMAGINE 2 Descrivi le differenze tra la struttura del granito e quella della pomice. L’ossidiana è una roccia magmatica effusiva di tipo amorfo: è una sostanza «vetrosa» di colore nero, verde o rosso, nella quale gli atomi non si dispongono ordinatamente in reticoli cristallini. Il granito è una roccia magmatica intrusiva. Sono riconoscibili a occhio nudo i cristalli di vari minerali: quarzo (grigi), silicati di sodio e calcio (bianchi), biotite (neri). Il basalto è una roccia magmatica effusiva, i cui cristalli non sono distinguibili a occhio nudo. rocce effusive: raffreddamento rapido, cristalli piccoli o vetri vulcanici rocce intrusive: raffreddamento lento, cristalli grandi 1 SCIENZE DELLA TERRA Anche la pomice è una roccia magmatica effusiva di tipo amorfo: ha una struttura vetrosa ma, a differenza dell’ossidiana, presenta numerose cavità, che la rendono così leggera da galleggiare sull’acqua. Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. – intrusive, che si formano quando la massa fusa solidifica e cristallizza in profondità; – effusive, che si formano invece quando il magma solidifica in superficie. Le rocce magmatiche sono anche classificate in base ai minerali di cui sono costituite. La maggior parte dei minerali presenti nelle rocce magmatiche è costituita da silicati, sia perché il silicio è molto abbondante sulla Terra, sia perché i silicati fondono a temperature che vengono facilmente raggiunte in alcune parti della crosta e del mantello. 2 Il destino delle rocce intrusive Una volta solidificate, le rocce magmatiche intrusive vanno a far parte in maniera stabile della crosta terrestre e possono rimanere immobili, in profondità, anche per tempi lunghissimi. In alcuni casi, però, queste rocce possono essere sospinte verso l’alto dai movimenti della crosta terrestre. Se giungono fino in superficie, o nei suoi pressi, queste rocce possono essere messe a nudo in seguito alla lenta demolizione delle rocce sovrastanti. I responsabili di tale processo – chiamato erosione – sono generalmente le acque correnti, il ghiaccio e il vento. 씰 VEDI ANCHE… ATTIVITÀ Unità T5 • PARAGRAFO 1: Che cos’è un vulcano Il raffreddamento del magma Animazione Il ciclo litogenetico [2:31] Metti uno strato sottile di salolo in polvere, che potrai trovare in farmacia, in una vaschetta e fallo fondere con un asciugacapelli (il salolo ha un punto di fusione basso, a 43 °C). Lascialo raffreddare lentamente, poi – prima che solidifichi – fai cadere dei cristalli di salolo in quello fuso. Osserva con una lente di ingrandimento. 씰 Che cosa succede? Fondi ora una piccola quantità di salolo in una provetta e poi immergi la provetta ancora calda, senza rovesciarla, in un bicchiere di acqua ghiacciata. 씰 Come si comporta il salolo? 씰 Che differenza hai notato fra il raffreddamento lento e quello veloce? QUESITI 1 Come vengono alla superficie le rocce magmatiche intrusive? LEGGI L’IMMAGINE 2 Come è affiorato in superficie il filone basaltico raffigurato nell’immagine in basso? CHE COSA VEDE IL GEOLOGO roccia portata via dall’erosione superficie del terreno circa 100 milioni di anni fa superficie attuale del terreno b a t o l i t e L’erosione ha scoperto le rocce granitiche di un batolite nella vallata di Yosemite, in California. intrusione che ha dato origine al filone basaltico magma Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. L’erosione in questo caso ha scoperto un filone basaltico solidificatosi in mezzo a strati di ceneri vulcaniche. U N I T À T4• Il modellamento del rilievo 2 B. La formazione delle rocce sedimentarie La crosta terrestre è formata per la maggior parte da rocce metamorfiche e magmatiche, ma la sua superficie è composta da uno strato quasi continuo di rocce sedimentarie. Esse si formano attraverso processi che avvengono sulla superficie terrestre, al contrario delle rocce magmatiche e di quelle metamorfiche, che hanno origine in profondità. La sedimentazione è la deposizione, in strati sovrapposti, di vari tipi di materiali: frammenti di rocce portati dai corsi d’ac3 La formazione delle rocce clastiche Le rocce che affiorano in superficie subiscono la disgregazione e l’erosione per opera degli agenti atmosferici. Si producono in questo modo dei frammenti, che hanno dimensioni variabili: da grandi massi a sabbie sottilissime. I frammenti sono trasportati dall’acqua, dal ghiaccio e dal vento per tratti più o meno lunghi e quindi depositati sulle terre emerse o sul fondo del mare. La lunghezza del tragitto percorso dipende dalle dimensioni dei sedimenti e dall’energia del mezzo che li trasporta: per il trasporto di frammenti molto piccoli, ad esempio, basta un debole movimento delle acque e, di conseguenza, la deposizione dei materiali fini può avvenire solo in un mezzo molto tranquillo. La deposizione dei frammenti è detta sedimentazione. I sedimenti si accumulano in strati sovrapposti e vanno incontro a litificazione, cioè vengono trasformati in roccia consolidata. La litificazione avviene attraverso due processi, la compattazione (dovuta al peso degli strati sovrastanti) e la cementazione (dovuta alla precipitazione di sostanze sciolte nell’acqua che vanno a riempire i pori tra i granuli). Entrambi i processi richiedono tempi lunghissimi: dell’ordine di centinaia di migliaia d’anni. Le rocce che si formano seguendo questi processi sono dette rocce clastiche e si classificano in base alla dimensione delle particelle (clasti) che le compongono: – i conglomerati sono costituiti in prevalenza da ciottoli il cui diametro supera i 2 mm; – le arenarie sono formate da clasti con diametro compreso tra 2 e 0,06 mm; – i clasti che costituiscono le argilliti hanno un diametro inferiore a 0,06 mm. qua, gusci e scheletri di animali, resti vegetali, sabbie trasportate dal vento, ceneri dei vulcani. Le rocce sedimentarie vengono divise in tre gruppi, a seconda del processo di formazione: – clastiche, dovute all’accumulo di frammenti provenienti dalla disgregazione di altre rocce; – organogene, formate da materiali che derivano dall’attività di organismi o dai loro resti; meccanismi fisici e chimici degradano le rocce l’erosione rimuove le particelle prodotte dalla disgregazione il trasporto operato dall’acqua, dai ghiacciai e dal vento sposta le particelle verso quote minori si ha sedimentazione quando le particelle si depositano o quando i minerali solubili precipitano rocce sedimentarie il seppellimento si verifica quando nuovi strati di sedimenti si dispongono su quelli più antichi, che vengono compattati la compattazione e la cementazione portano alla litificazione dei sedimenti trasformandoli in rocce sedimentarie QUESITI 1 Attraverso quali processi si formano le rocce clastiche? LEGGI L’IMMAGINE 2 La trasformazione dei sedimenti in rocce coinvolge delle reazioni chimiche? CHE COSA VEDE IL GEOLOGO fratture segni della stratificazione gli strati più in alto sono più recenti [F. Ricci Lucchi] gli strati più in basso sono più antichi 3 detriti caduti dalla parete SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. – chimiche, che derivano da processi chimici, come la precipitazione dei sali. Esiste una stretta relazione tra il tipo di ambiente in cui avviene la sedimentazione (marino, fluviale, terrestre) e il tipo di roccia che può originarsi: di conseguenza, le rocce sedimentarie sono un’importante testimonianza delle condizioni che esistevano sulla superficie terrestre al momento della deposizione dei materiali da cui esse hanno preso origine. Lo studio delle rocce sedimentarie ha inoltre una grande utilità pratica; infatti in queste rocce si trovano depositi di petrolio, gas naturale e carbone fossile. 4 Le rocce organogene Sono derivate dall’accumularsi di resti di organismi: gusci e scheletri di animali di varie dimensioni; ammassi di organismi costruttori (come i coralli); resti di vegetali (come quelli che formano il carbone fossile). Le rocce organogene più diffuse sono i calcari, costituiti soprattutto dal minerale calcite, che viene prodotto da molti or- 씰 VEDI ANCHE… ATTIVITÀ Animazione Stadi del ciclo di formazione delle rocce sedimentarie [2:04] Costruisci una roccia ganismi marini. Ad esempio, sono di carbonato di calcio i gusci di diversi organismi che vivono nelle acque superficiali (i foraminiferi), i cui scheletri esterni si depositano sul fondo oceanico e sono importanti fonti di sedimenti organogeni. Vi sono anche rocce organogene silicee (come la selce), che si formano per l’accumulo di gusci di organismi che utilizzano la silice invece della calcite. Gli apparati scheletrici esterni dei coralli possono saldarsi uno all’altro e formare un calcare, in cui sono ancora riconoscibili i singoli organismi. 5 Le rocce chimiche Si formano soprattutto in seguito alla precipitazione di sostanze sciolte nell’acqua dei mari e dei laghi. Ad esempio, quando in un bacino marino, rimasto del tutto o in parte isolato, aumenta la concentrazione di sali per via dell’evaporazione, sul suo fondo si depositano i sali contenuti nell’acqua di mare, tra i quali la calcite, il gesso e il salgemma. Questi depositi si chiamano evaporiti. Anche alcune rocce silicee derivano dalla precipitazione chimica del silicio presente nell’acqua sul fondo del mare. Travertino e alabastro sono calcari che derivano dalla deposizione da acque fluviali o di sorgente, in seguito a evaporazione dovuta a un cambiamento della temperatura dell’acqua. Le stalattiti e le stalagmiti sono concrezioni di calcare che si depositano in seguito al percolamento di acqua satura di carbonato di calcio dal soffitto delle grotte. QUESITI 1 Come si formano le rocce chimiche? LEGGI L’IMMAGINE 2 Da che cosa sono costituite stalattiti e stalagmiti? Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. Bagna con l’acqua un po’ di sabbia e poi comprimila in un piccolo bicchiere di plastica. Rovescia e togli il bicchiere e lascia asciugare la tua piccola roccia sedimentaria. Sperimenta ora l’azione di diverse sostanze come “cementi” (sale, zucchero, gesso) mescolandoli nella proporzione di 1/4 rispetto alla sabbia. 씰 Quale ti sembra la «roccia» più resistente? 씰 Come si chiamano le rocce che si formano con questo procedimento? QUESITI 1 Da quali materiali sono derivate le rocce organogene? LEGGI L’IMMAGINE 2 Quali organismi hanno prodotto il calcare della fotografia? Le stalattiti sono delle concrezioni allungate che pendono dal soffitto. Le stalagmiti hanno forma conica e crescono dal pavimento verso l’alto, quando le gocce d’acqua cadono sul pavimento della grotta. U N I T À T4• Il modellamento del rilievo 4 C. La formazione delle rocce metamorfiche Le rocce, quando vengono sottoposte a temperature elevate o a forti pressioni (o ad entrambi i processi), pur rimanendo allo stato solido possono subire dei cambiamenti nella loro composizione mineralogica (cioè del tipo di minerali di cui sono costituite) e nella struttura (cioè nella disposizione dei minerali al loro interno). Questo processo di trasformazione mineralogica e struttu- metamorfismo regionale metamorfismo di contatto 6 Tipi di metamorfismo I casi più frequenti di metamorfismo sono due. 1. Il metamorfismo regionale è un fenomeno che riguarda porzioni molto estese della crosta terrestre. Si verifica quando dei movimenti della crosta terrestre coinvolgono masse di rocce sedimentarie o magmatiche, che vengono sottoposte di conseguenza a temperature cre- rale è detto metamorfismo e le rocce che ne derivano sono chiamate rocce metamorfiche. Quali sono le condizioni nelle quali si verificano le trasformazioni metamorfiche? Questi processi avvengono all’interno della crosta terrestre, a una profondità compresa tra i 10 e i 30 km, dove le pressioni aumentano e le temperature diventano sufficientemente eleva- scenti e a forti pressioni. Tali movimenti sono in genere collegati al sollevamento di catene montuose. 2. Il metamorfismo di contatto si osserva invece quando una massa di magma incandescente risale attraverso la crosta, oppure si ferma all’interno di questa, provocando un forte aumento di temperatura nelle rocce con cui viene a contatto. Attorno alla massa di magma le rocce subiscono delle modificazioni nella composizione dei minerali. Lo spessore di rocce interessate dal metamorfismo varia da qualche centimetro al kilometro, a seconda delle dimensioni della massa di magma e del tipo di rocce. Più si è vicini alla massa incandescente, più le trasformazioni sono intense. QUESITI 1 Quando si verifica il metamorfismo di contatto? LEGGI L’IMMAGINE 2 Quale tipo di metamorfismo interessa aree molto estese? ATTIVITÀ Attribuisci a una roccia le condizioni di formazione Collega con una freccia il tipo di roccia ai processi che ne hanno determinato la formazione e scegli, per ciascun processo, le condizioni ambientali in cui esso si verifica. 5 SCIENZE DELLA TERRA Roccia Tipo di processo Condizioni Salgemma metamorfico Alta temperatura (superiore a quella di fusione delle rocce); condizioni di pressione molto varie. Granito sedimentario Temperature comprese tra 300° C e 800° C (non si ha fusione delle rocce); pressioni elevate. Marmo magmatico Temperature comprese tra 0° C e 150° C; basse pressioni. Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. te, ma non a tal punto da provocare la fusione delle rocce (se non localmente e in modesti volumi). Il metamorfismo riguarda quindi le rocce che, per i continui movimenti della crosta terrestre, vengono trasportate a profondità maggiori rispetto alla loro posizione iniziale. La temperatura e la pressione che innescano il metamorfismo sono conseguenze del calore interno della Terra e del peso delle rocce sovrastanti. A 15 km di profondità la pressione è infatti circa 4000 volte superiore a quella esistente sulla superficie terrestre. 7 Condizioni di formazione delle rocce metamorfiche Quando prevale l’azione di forti pressioni rispetto a quella della temperatura (a profondità relativamente basse), si formano di preferenza minerali appiattiti o lamellari, come le miche, orientati tutti perpendicolarmente alla direzione della pressione. Le rocce che ne derivano presentano una tipica scistosità, cioè la proprietà di dividersi facilmente in lastre su piani paralleli. Con l’aumentare della temperatura e della profondità, la formazione di minerali lamellari diventa più difficile e prevalgono minerali di aspetto granulare: si perde così la scistosità e si formano rocce più massicce, anche Una roccia metamorfica di basso grado: la fillade. 8 La ricristallizzazione dei minerali Quando è trascinata in profondità dai movimenti della crosta terrestre, una roccia si adatta alle nuove temperature e pressioni: gli atomi diventano più mobili, abbandonano le posizioni occupate nei reticoli cristallini e si legano secondo nuove disposizioni. 씰 VEDI ANCHE… Unità T6 • PARAGRAFO 2: Le strutture della crosta oceanica: dorsali e fosse Animazione Il ciclo litogenetico [2:31] se ancora divisibili in grossi banchi. I minerali di una roccia che sprofonda nella crosta terrestre sono sottoposti, quindi, a continua trasformazione e il tipo di metamorfismo finale dipende dal punto in cui si è arrestato il processo di sprofondamento. Rocce in partenza uguali possono originare tipi diversi di Una roccia metamorfica di medio grado: il micascisto. Questo fenomeno viene detto ricristallizzazione dei minerali. A volte, cristalli già presenti si ingrandiscono, assorbendone altri dello stesso tipo. La pressione modifica in vari modi la composizione mineralogica e la struttura di una roccia. 1. Le pressioni omogenee, che agiscono in modo uniforme in tutte le direzioni, fanno avviciUn calcare (a sinistra), formato da minuscoli cristalli di calcite, può essere trasformato – attraverso un processo metamorfico – in un marmo (a destra), costituito da un mosaico di cristalli di calcite di dimensioni maggiori. rocce metamorfiche, a seconda delle pressioni e delle temperature cui sono sottoposte. QUESITI 1 Che tipo di rocce si forma quando prevale l’azione della pressione su quella della temperatura? LEGGI L’IMMAGINE 2 Quale tra queste rocce tende a dividersi in lastre su piani paralleli? Una roccia metamorfica di alto grado: lo gneiss occhiadino. nare fra loro gli atomi dei minerali, che assumono così strutture cristalline più «compatte». 2. Le pressioni orientate in una certa direzione determinano la forma e l’orientamento dei nuovi cristalli. I minerali metamorfici possono essere in questo caso allungati e allineati secondo una particolare direzione. L’associazione di minerali in una roccia metamorfica dipende anche dalla composizione della roccia originaria. I minerali più abbondanti nelle rocce metamorfiche sono i silicati, dato che esse derivano da altre rocce ricche di silicati. Tra i minerali caratteristici di questa categoria di rocce alcuni, come il quarzo e le miche, sono presenti anche nelle rocce magmatiche; altri invece (come il granato) sono tipici delle sole rocce metamorfiche. QUESITI 1 In che cosa consiste la ricristallizzazione dei minerali? LEGGI L’IMMAGINE 2 Come si presentano i cristalli di calcite, rispettivamente, nel calcare e nel marmo? Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali © 2011, Zanichelli editore S.p.A. U N I T À T4• Il modellamento del rilievo 6