NEUROLOGIA A cura di Maurizio Resta* L'ictus cerebrale: come prevenirlo, come curarlo ctus cerebrale cosa vuol dire Come è fatto il cervello, come funziona e soprattutto come si studia “Ictus” è in realtà una parola che non vuol dire nulla, esprime soltanto uno stato di malessere grave, drammatico ed improvviso. Nella sua espressione più divulgativa, anche dialettale l’ictus è il “colpo” parola più vicina alla terminologia anglosassone “stroke”. Ancora una volta, però, una parola che non vuol dire nulla e che ancora una volta esprime solo la drammaticità e l’improvviso esordio dell’evento. Cerchiamo di capirci qualcosa La terminologia medica più corretta è encefalopatia vascolare cioè un malfunzionamento, o comunque un danno al cervello, sostenuto da un difettoso apporto di sangue attraverso i vasi. Ecco la parola chiave:“il cervello”. Questo organo affascinante sede di tutti i comandi, una sorta di centrale operativa, per ogni funzione del nostro corpo. Ma, non dimentichiamolo, anche la sede delle nostre idee, dei nostri ricordi, delle nostre emozioni, in una parola della nostra anima. Presuntuoso volerlo dire in poche righe, ma possiamo provarci. E’ fatto nella stessa e identica maniera di tutti gli altri organi, di cellule. Cellule però, che si sono “specializzate” in modo particolare, in modo da comunicare fra di loro in modo elettrico: si chiamano neuroni e costituiscono nel loro insieme quella parola a tutti nota che si chiama, per il suo colore, materia grigia o corteccia cerebrale (un’espressione quasi dialettale che tante volte viene usata: “quello non tiene materia grigia in testa!”). I neuroni per essere tenuti insieme, con i loro fili di connessione (neuriti), hanno bisogno di un sostegno, una sorta di collante, costituita ancora una volta da cellule (la glia) che viene questa volta chiamata, sempre per il suo colore, sostanza bianca. Abbiamo detto come è fatto il cervello e implicitamente anche come funziona: con messaggi elettrici mediati da sostanza chimiche, i cosiddetti mediatori chimici. sostanza grigia sostanza bianaca ventricoli cerebrali aneurisma cerebrale Risonanza Magnetica dell’encefalo, vera anatomia in vivo, con chiara delineazione della sostanza grigia, sostanza bianca e dei ventricoli cerebrali pugliasalute Tomografia Computerizzata del cranio, minore precisione anatomica, ma tecnica di altissima sensibilità e di accesso immediato - ventisei - Angio-TC dei vasi cerebrali con perfetta evidenziazione di un aneurisma cerebrale maggio 2004 Tomography) di pertinenza della Medicina Nucleare o, in maniera più complessa, con precursori molecolari in qualche maniera marcati grazie alla PET (Positron Emission Tomography) pertinente ancora una volta alla Radiologia. L’ictus ischemico In qualche modo si è già detto. Quando il sangue non può più arrivare al cervello perché una arteria si è occlusa, quell’area del cervello diviene ischemica, non funziona più e l’espressione clinica più evidente è una paralisi del corpo dal lato opposto al cervello leso: è l’emiplegia e, se il lato colpito è il sinistro, alla paralisi si associa anche l’impossibilità a parlare (afasia). Ma perché si TC del cranio, l’area bianca all’interno dei TC del cranio, l’aria scura indica un ventricoli cerebrali e nel cervello è causata ampia ischemia cerebrale, la variazione chiude un vaso? La causa più frequente è un da un importante stravaso di sangue del “colore” è dovuta all’aumento “qualcosa” di estraneo che entra nel torrente dell’acqua (edema) causato circolatorio: un aggregato di sangue ad esempio, dall’occlusione arteriosa un coagulo (embolo) partito dal cuore quando questo batte troppo forte o male (aritmia). Oppure può Come si studia il cervello trattarsi di un frammento staccatosi dalla parete dei vasi ammalatisi per l’aterosclerosi (spesso dalle arterie che dal La chiave è ancora una volta la differenza esistente fra collo si dirigono al cervello: le arterie Carotidi). i suoi costituenti. I neurori (la materia grigia) sono costituiti Un’espressione quasi banale recita: “è meglio sostanzialmente di acqua, la sostanza bianca è costituita prevenire che curare”, ma quanto è vera questa frase! invece, principalmente di sostanze lipidiche. L’ictus ischemico deve pertanto essere prevenuto. All’interno del cervello vi è poi la presenza di alcune Quando il cuore “balla” i cardiologi sanno come tenerlo camere (sorta di ammortizzatori liquidi), i ventricoli buono o come rendere il sangue più fluido con particolari cerebrali, che contengono di nuovo acqua allo stato puro: farmaci. Quando le nostre arterie Carotidi si ammalano e il liquor cefalo-rachidiano. si restringono per l’aterosclerosi, oltre ai farmaci, noi La Tomografia Computerizzata (TC) e la Risonanza Radiologi possiamo venire in aiuto con interventi, oggi Magnetica (RM), sfruttando principi fisici assai diversi, semplici e sicuri, che si conducono, senza anestesia, per funzionano però allo stesso modo: estraggono l’immagine disostruire, con una piccola protesi che si chiama “stent”, del cervello sfruttando la differenza di contrasto esistente l’arteria ristretta. fra l'acqua dei neuroni e del liquor rispetto ai grassi della sostanza bianca. Quando il sangue, per qualche motivo non arriva più (ischemia) il cervello si gonfia d’acqua (edema) e la TC o la RM lo fanno vedere. Similmente quando il sangue stravasa nel cervello o fra le membrane che lo rivestono (le meningi) ancora una volta “cambia il colore” e TC e RM lo registrano. Anche arterie e vene che portano il sangue al cervello possono essere perfettamente evidenziate sia con tecniche non invasive, di nuovo la TC con l’Angio-TC, e la RM con l’Angio-RM o, quando serve, con tecniche mini-invasive (Angiografia) immettendo un sondino (catetere) nei vasi che arrivano al cervello e iniettando al loro interno una sostanza (una sorta di colorante) che si chiama mezzo di contrasto. Attenzione, questo è il modo di studiare il cervello sotto il profilo della sua forma, della sua anatomia. Il cervello però può anche essere studiato nella sua funzione, registrando la sua conduzione elettrica con l’elettroencefalogramma o con l’uso di particolari traccianti Angiografia di un’arteria carotide nel collo con un importante restringimento (stenosi) radioattivi (SPET-Single Photon Emission del tutto riparata a destra dopo rilascio di uno stent pugliasalute - ventisette - maggio 2004 stravasato porterà al cervello gli stessi danni, se non maggiori, dell’ischemia. Come e perché però si rompe un vaso nel cervello? Si può ledere perché semplicemente invecchiato e l’ipertensione arteriosa fa il resto: è questa spesso la conclusione naturale della nostra vita! Ma invecchiamento ed ipertensione possono comunque essere curati. Altre volte, spesso in soggetti più giovani, un vaso si può rompere perché congenitamente malato. Può essere sede di una cosiddetta malformazione vascolare: una dilatazione sull’arteria, si chiama Angiografia cerebrale che mostra un aneurisma della biforcazione di un’arteria (arteria aneurisma. Per capirci la metafora spesso basilare), a destra lo stesso aneurisma completamente guarito, riempito con spirali di platino. usata con i pazienti è quella di una bolla su una “camera d’aria di una bicicletta”, Ma quando non si è riusciti a prevenire il danno ecco nata con una smagliatura, un difetto di fabbrica. A furia di arrivare l’ictus, il colpo, lo stroke degli autori anglosassoni, gonfiare si forma una bolla. Se la “bolla”, l’aneurisma, si chiamiamolo come vogliamo. Bene, se si interviene in tempi fissura soltanto e poco sangue esce intorno al cervello (fra rapidissimi (entro e non oltre 6 ore dai primi sintomi) sia le sua membrane), il paziente accusa un violento mal di la Farmacologia clinica e, ancora una volta i radiologi testa. La TC mostra il sangue travasato, l’angio-TC evidenzia interventisti, possono limitare i danni. Esistono infatti dei l’aneurisma (la bolla) ed il radiologo interventista è pronto farmaci che iniettati in vena (trombolisi endovenosa), purché a ripararla riempendola con un filo di platino sottile come si rientri sempre entro le fatidiche 6 ore, sono in grado di la seta: si chiama embolizzazione. sciogliere un eventuale coagulo o meglio, con l’intervento Se però il sangue stravasato è abbondante ed è all’interno dei radiologi interventisti, con l’iniezione diretta degli stessi del cervello, i guai saranno più seri. Il paziente spesso sarà farmaci nell’arteria occlusa (trombolisi endoarteriosa). Se in coma ma la nostra opera non si ferma. In sinergia con i si arriva tardi i guai saranno maggiori, il cervello leso muore neurochirurghi, l’aneurisma può essere ancora una volta e non resta che la Riabilitazione, ancora una volta però un embolizzato o riparato direttamente del neurochirurgo e campo dove la medicina può dare molto. l’ematoma, così si chiama la raccolta di sangue, verrà chirurgicamente evacuata. Ci saranno degli esiti e di nuovo L’ictus emorragico si chiama in ballo la Riabilitazione. Nella realtà le cause di emorragia cerebrale sono più numerose ma le altre Se invece un vaso, un’arteria, si rompono il sangue malformazioni vascolari sono più rare ed in questo ambito possono essere tralasciate. Per finire un appello a chi ci amministra. Modello sperimentale su un tubo di gomma che riproduce l’estroflessione simile ad un aneurisma. Noi medici siamo sempre pronti ad assistere chi si ammala. Il problema dell’ictus cerebrale, specie quello ischemico, non è però soltanto un problema medico è, soprattutto, un problema socio-sanitario. Aiutateci a reclutare i pazienti in fase utile (entro le fatidiche 6 ore), mettete a disposizione unità specifiche per il trattamento di questa grave e diffusa malattia (Stroke Unit) e seguite la strada dell’Ospedale SS. Annunziata dove, fra mille problematiche e sacrifici, non si “lesinano” i costosissimi materiali angiografici per riparare i guai portati dall’ictus cerebrale. Di questo esprimiamo la gratitudine, non nostra, ma dei nostri malati, allo staff direttivo di questo Ospedale troppo spesso maltrattato dai competenti Organi Regionali. Sito Internet www.agirin.it www.radiologia.taranto.it www.maurizioresta.it Uno “Stent” si tratta di una protesi a rete metallica che si espande a richiesta del diametro del vaso, rilasciato semplicemente attraverso una semplice puntura nell’inguine del paziente. pugliasalute - ventotto - * Direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica Ospedale SS. Annunziata di Taranto maggio 2004