Gesù e Nicodemo
v.1 Or v'era tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, un de' capi de' Giudei.
Nicodemo è un fariseo, (che significa separato) è “uno dei capi Giudei” (membro del Sinedrio), un
maestro molto stimato del giudaismo. Un fine conoscitore della Sacra Scrittura. E’ fra le persone
che esercitano l’autorità spirituale, e non solo, in Israele.
v. 2 .Egli venne di notte. durante una festa di Pasqua (Giov 2.13).
I rabbini stavano volentieri alzati di notte per studiare la Legge nel silenzio e nel raccoglimento.
- Di notte. L’avere avvicinato Gesù di notte potrebbe essere derivato dal timore del giudizio dei
“capi giudei” ? Leggiamo infatti in Giovanni 12:42 “anche tra i capi, molti crederono in lui, ma
non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga”.
= Forse era la prudenza e la saggezza, di chi vuole conoscere, che non vuole esporsi, diversamente
da altri Farisei, che lo chiamano ipocritamente Maestro ma non hanno alcuna intenzione di imparare
da lui e di cui si legge in Matteo 22.15-17 “ Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di
coglierlo in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli:
Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d'alcuno,
perché non guardi all'apparenza delle persone. Dicci dunque: Che te ne pare? È egli lecito pagare il
tributo a Cesare, o no?
Nicodemo non ha ancora la fede giusta per schierarsi apertamente per Gesù.
=Giovanni che nel Prologo di questo vangelo mette in risalto il contrasto fra la Luce, venuta nel
mondo, e le tenebre dell’ignoranza e del peccato (Giov.1,5.7-9), interpreta la “notte” in senso
spirituale, a significare l’ignoranza e l’imperfetta conoscenza che Nicodemo aveva di Gesù.
Salmo 82.5 Essi non conoscono né intendono nulla; camminano nelle tenebre.
Osea 6.6 Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza
Giovanni 17:3 E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai
mandato, Gesù Cristo.
In questi versetti vediamo che chi cammina nelle tenebre è colui che non ha conoscenza di Dio e di
Gesù Cristo, per cui alla fine perirà.
v.2 e gli disse: Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può
fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui.
Nicodemo aveva visto i “segni” compiuti da Gesù e lo aveva sentito parlare, nel Tempio.
Ed è più che probabile che come è detto in Matteo 7:28 “le folle stupivano del suo insegnamento,
perch'egli le ammaestrava come avendo autorità, e non come i loro scribi”, in
Marco 11:28 “Con quale autorità fai tu queste cose? O chi ti ha data codesta autorità di far
queste cose?” e in
Giovanni 2:18 I Giudei allora presero a dirgli: Qual segno ci mostri tu che fai queste cose?
Che si sia reso conto che Gesù era qualcosa di più che gli scribi e che la sua autorità non gli
derivava dagli uomini.
Egli si rivolge a Gesù chiamando "Rabbì" (l’ufficio che Gesù ha di insegnare). Egli, va dal maestro
per conoscerlo, per capire di lui.
v.2 tu sei un dottore venuto da Dio.
Nicodemo ha una certezza Gesù non è un Didaskalos = maestro, precettore, qualunque ma uno che
ha ricevuto una missione da Dio.
Una delle promesse i Dio al suo popolo era: Geremia 3:15 “e vi darò dei pastori secondo il mio
cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con intelligenza”.
I segni , le parole e l’autorità di Gesù, ne che evidenziano la sua provenienza, non sono sufficienti
a Nicodemo per vedere in Lui il Figlio di Dio, il Messia.
Ai riconoscimenti ( rabbì, didascalo, uomo di Dio) di Nicodemo Gesù fa seguire parole che non
sembrano avere alcun nesso con quanto detto da Nicodemo.
v.3 Gesù gli rispose dicendo: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato dall’alto, non
può vedere il regno di Dio.
Gesù dice a Nicodemo, il quale fondava l’appartenenza al regno sull’essere discendente di Abramo,
e nell’Antica Alleanza, fondata sulla circoncisione, che questo non basta per vedere il Regno di
Dio... E gli annunzia una verità nuova per lui.
Bisogna nascere dall’alto. La parola greca usata per dire "dall'alto" è anòthen, () che può
significare anche "di nuovo", "dal principio". I rabbini usavano le stessa metafora per i proseliti del
giudaismo. Nicodemo capisce che bisogna "nascere di nuovo" invece che "nascere dall'alto" che ha
un solo significato: nascere da Dio.
v.4 Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand'è vecchio? Può egli entrare una
seconda volta nel seno di sua madre e nascere?
La risposta di Gesù:
v.5 Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può
entrare nel regno di Dio.
Una verità sconvolgente e traumatizzante per Nicodemo. Egli maestro in Israele, fariseo noto, non
può né vedere il regno né entrarvi poichè per poter far parte del “vero” popolo di Dio, ed entrare nel
Suo regno bisogna nascere da acqua e da Spirito Santo.
Nascere da acqua e Spirito… È questo il mistero del Santo Battesimo che rigenera il corpo e
l’anima e di cui l’acqua è il segno, mentre lo Spirito è la realtà.
L'azione di Dio produce nell'uomo uno sconvolgimento totale, un rinnovamento.
Cosi ci dice Paolo in Tito 3:5 “Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma
secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello
Spirito Santo”.
L’uomo non rigenerato, e Nicodemo ancora non lo è, non è in grado di entrare in comunione con
Dio. E’ Lo Spirito Santo che rende partecipi della natura divina.
v.6 Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito.
Quindi Nicodemo si trova nella condizione di cui parla l’apostolo Paolo in
Romani 8:7-8 poiché ciò a cui la carne ha l'animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso
alla legge di Dio, e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio.
v.7 Non ti meravigliare se t'ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo.
Non ti meravigliare{greco: qaum£sVj thaumazô che significa anche non posso comprendere.
Non poteva comprendere la necessità e il processo della rigenerazione spirituale, ma essendo verità
di Dio doveva accoglierla e farla propria con una grande fede: una fede che non interroga e non
chiede…il perché?
v.8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d'onde viene né dove va; così è
di chiunque è nato dallo Spirito.
Chi nasce dallo Spirito è totalmente governato dallo Spirito. Dove lo Spirito lo muove lui va. Dove
non lo muove lui non va.
Esempio. Atti 13:2 E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse:
Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati.
Atti 16:6 Poi traversarono la Frigia e il paese della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro
d'annunziar la Parola in Asia.
Lo Spirito Santo guida il credente per il compimento della volontà di Dio.
Con l’esempio del vento il Signore, indirettamente, presenta la libertà del credente nato di nuovo.
Egli non è più condizionato né schiavo della Legge.
Come dice Paolo in Galati 5:18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.
2Corinzi 3:17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dov'è lo Spirito del Signore, quivi è libertà.
Nicodemo, come ogni Giudeo, non conosceva la libertà spirituale egli era prigioniero, schiavo e
schiacciato dal peso della Legge e dall’insegnamento di dottrine che erano precetti d’uomini
(Matteo 15.9) definiti dal Signore Gesù dei pesi gravi (Matteo 23:4).
v.9 "Gli rispose Nicodemo: "Come può accadere tutto questo ?"
E’ questa la domanda del’uomo naturale che non comprende così come afferma l’apostolo Paolo.
1Corinzi 2:14 Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e
non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente.
I rabbini (e anche Nicodemo) sapevano che lo Spirito di Dio avrebbe rinnovato gli uomini, Dio lo
aveva annunziato al suo popolo attraverso i profeti. Esempio:
Ezechiele 11:19-20 E io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito,
toglierò via dalla loro carne il cuore di pietra, e darò loro un cuore di carne, perché camminino
secondo le mie prescrizioni, e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; ed essi saranno il mio
popolo, e io sarò il loro Dio.
e che una speciale effusione dello Spirito di Dio avrebbe segnato l'inizio della salvezza si legge in
Isaia 44:3 Poiché io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra arida;
spanderò il mio spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi rampolli.
Il problema di Nicodemo era il "come" questo sarebbe avvenuto.
v.10 Tu che sei un noto Didaskalos e non sai queste cose?
Eppure Davide aveva profetizzato: Sal.104.30 Tu mandi il Tuo spirito ed essi sono creati.
Nicodemo è inescusabile perché Dio aveva indicato la via per comprendere il progetto di Dio per
l’uomo attraverso:
1) Le Scritture
Giov. 5.39-40 Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d'esse vita eterna, ed esse
son quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!
2) La guida dello Spirito
Ezechiele 36:26-27 E vi darò un cuor nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò
dalla vostra carne il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio spirito,
e farò sì che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie
prescrizioni.
v.11 In verità, in verità io ti dico che noi parliamo di quel che sappiamo, e testimoniamo di quel
che abbiamo veduto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza.
Cosa Gesù sapeva e di cosa testimoniava?
E’ ancora l’apostolo Paolo a illuminarci. Ef.1.3-5 Benedetto sia l'Iddio e Padre del nostro Signor
Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d'ogni benedizione spirituale ne' luoghi celesti in Cristo, 4
siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed
irreprensibili dinanzi a lui nell'amore, 5 avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù
Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà.
Gesù sapeva e testimoniava del progetti di Dio per l’uomo formato si dall’eternità perche egli è:
Giov.1.1 in principio era la Parola e la Parola era con Dio.
v.11 non ricevete la nostra testimonianza….non credete…cf. Giovanni 1.11;
E Gesù stesso a dare la spiegazione. V.19 .non l’hanno ricevuto; perché hanno amato (agapao) le
tenebre.
Il verbo agapao che riferisce all’amore di Dio per l’uomo e che l’uomo dovrebbe mostrare per Lui,
questi lo riserva alle tenebre, ovvero alle opere malvagie alla iniquità all’io etcc.
v.12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose
celesti?
L’uomo non può non ammettere la sua ignoranza circa le cose di Dio e la sua incapacità a capirle.
E’ scritto nel libro di Sapienza 9.16-17 A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, Scopriamo con
fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo? Chi ha conosciuto il tuo
pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?
Queste parole dovevano essere sia la domanda che la risposta che Nicodemo avrebbe dovuto fare e
dare a se stesso.
-
“ cose terrene” cioè le cose che cadono sotto gli occhi, che si possono sperimentare e
osservare direttamente..
-
“cose celesti”. Come dice l’apostolo Paolo, sono quelle riguardanti i misteri del regno di
Dio, il mistero della sua volontà. La nascita della Chiesa.
Efesini 2:13-16 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante
il sangue di Cristo. Poiché è lui ch'è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha
abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa dell'inimicizia, la legge fatta
di comandamenti in forma di precetti, al fine di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo,
facendo la pace; ed al fine di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua
croce, sulla quale fece morire l'inimicizia loro.
v.13 E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figliuol dell'uomo che è
nel cielo.
Nessuno mai, dice Gesù, è potuto salire al cielo per portarne sulla terra i segreti , di rivelare le cose
del cielo.
Leggiamo in Deuteronomio che Dio previene la domanda che il popolo poteva fargli: “questo
comandamento…Non è nel cielo, perché tu dica: 'Chi salirà per noi nel cielo e ce lo recherà e ce lo
farà udire perché lo mettiamo in pratica?'
il figlio dell’uomo…. Questo “titolo” doveva far ricordare a Nicodemo quanto aveva scritto il
profeta Daniele sul Messia.
Daniele 7:13-14 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno
simile a un figliuol d'uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui. E gli furono dati
dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è
un dominio eterno che non passerà, e il suo regno, un regno che non sarà distrutto.
v.14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell'uomo sia
innalzato,
Gesù parla a Nicodemo del progetto salvifico, universale, del Padre per l’uomo, ricordandogli
quanto accaduto ad Israele e che è descritto in Numeri 21.4-9 “il popolo si fece impaziente nel
viaggio…parlò contro Dio e contro Mosè... Allora l'Eterno mandò fra il popolo de' serpenti ardenti i
quali mordevano la gente, e gran numero d'Israeliti morirono.... E l'Eterno disse a Mosè: 'Fatti un
serpente ardente, e mettilo sopra un'antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà,
scamperà'.
Il Figlio dell’uomo, ovvero il Messia, innalzato sulla croce donerà la vita eterna a quanti morti nei
falli e nei peccati lo guarderanno con fede, riconoscendolo e confessandolo Lui quale il Signore.
Così come farà il ladrone sulla croce (Luc.23.42-43) o il centurione romano (Matt.27.54).
v.15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
È la fede in Cristo Gesù la via che porta alla vita eterna.
v.16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché
chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Ancora una ulteriore rivelazione di Gesù a Nicodemo: il figlio dell’uomo è il figlio unigenito di
Dio.
v.17 Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Gesù ribadisce la natura della sua persona ed il suo compito da parte del Padre.
v.18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel
nome dell'unigenito Figliuol di Dio.
Per tre volte Gesù dichiara seppur, indirettamente, di essere il Figlio di Dio e, in esse, due volte di
essere l’unigenito figlio di Dio.
Quale sarebbe dovuta essere la reazione di Nicodemo al messaggio di salvezza di Gesù, figlio
unigenito di Dio?
Leggiamo in Giovanni 4:42 I samaritani dicevano alla donna samaritana a cui Gesù si era rivelato:
“Non è più a motivo di quel che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi, e
sappiamo che questi è veramente il Salvator del mondo”.
Purtroppo non è stata questa la risposta della fede di Nicodemo, almeno in quella occasione.
Ritroviamo ancora Nicodemo, mesi dopo l’incontro con Gesù avvenuto in prossimità della festa di
Pasqua, in prossimità della festa delle capanne (Giov.7.1,50-51),
Qui Giovanni lo definisce “uno di loro” anche se prenderà apertamente le difese di Gesù, in un
contesto di aperta ostilità nei confronti del Maestro galileo (Giov 7,50-52)
E finalmente, quando richiederà a Pilato il cadavere di Gesù per dargli degna sepoltura esponendosi
apertamente alla riprovazione ed al disprezzo dei farisei. (Giov.19, 39-40)