Primo come soluzione per la ricerca esplorativa e per federare gli Atenei. L’installazione consortile di Primo a Venezia: Ca’ Foscari e Iuav Pierfranco Minsenti Itale Primavera 2015 Seminario "Risorse bibliografiche al centro della rete e mediazione bibliotecaria: le nuove sfide del servizio di reference" 14 maggio 2015 Università degli Studi di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale [email protected] 2 Installazione consortile di Venezia: 1 Primo site ma 2 Institutions Installazione consortile Primo site di Venezia 1 unico site ma 2 view autonome: view di Primo Ca’ Foscari view di Primo Iuav http://uve-iua-primo.hosted.exlibrisgroup.com/ primo_library/libweb/action/search.do? view=unive http://primo.iuav.it/primo_library/libweb/action/ search.do?vid=iuav Le due Istituzioni condividono l’installazione e le risorse bibliografiche, ma hanno autonomia nelle scelte (per es. grafiche), nelle politiche sugli accessi, ecc. 3 Installazione consortile di Venezia: 1 Primo site ma 2 Institutions Installazione consortile Iuav Condivisione delle risorse bibliografiche: lo scope di default interroga simultaneamente Iuav e Ca’ Foscari 4 Installazione consortile Installazione consortile di Venezia: 1 Primo site ma 2 Institutions condivisione dei cataloghi Iuav e Ca’ Foscari 5 Primo Iuav Iuav e Primo Primo è stato adottato nel 2011 da Iuav (Istituto universitario di architettura Venezia) come interfaccia della propria biblioteca digitale per questi motivi: 1. per studio e ricerca gli architetti usano una varietà di materiali tra cui materiali iconografici, letteratura primaria e secondaria, materiali di interesse storico 2. da anni lo Iuav ha diversificato la catalogazione delle proprie risorse documentarie adottando database distinti in base alla tipologia del documento. La configurazione è stata eseguita nel corso del 2012 6 La biblioteca digitale distribuita dello Iuav Materiali speciali catalogati in 5 database distinti: Primo Iuav 1. Tesi di laurea 2. Documenti d’archivio (Archivio progetti) 3. Cartografia 4. Spogli di periodici di architettura, urbanistica ecc. 5. Diateca Ogni database adotta un formato di metadati specifico. Ogni database ha numerosi records con associati oggetti digitali ma non c’è un rapporto 1:1. 7 Perché usare diversi applicativi Primo Iuav 1. materiali speciali richiedono l’uso di schemi di schemi di metadati distinti e quindi di database diversi 2. una piattaforma software pensata specificamente per gli oggetti digitali non è adatta a una situazione mista: cioè quando la digitalizzazione è in corso e difficilmente potrà essere estesa all’intero patrimonio (per es. per una questione di diritti). In questo caso avremo database/cataloghi con record che potranno avere associati oggetti digitali e record che ne saranno privi. ☞ in questo caso avremo quindi bisogno di un sistema esterno che consente di unificare la ricerca nelle collezioni, digitali o no, in una interfaccia unica 8 Primo Iuav La produzione di oggetti digitali presso Iuav (situazione al 2014) Database Tipologia N° oggetti digitali Tesi tesi di laurea digitalizzate 11.500 Archivio progetti fotografie; disegni 20.000 ca. N° records Diritti di accesso 11.500 postazioni dedicate 72.500 libero per immagini a bassa risoluzione Cartografia carte geografiche 36.000 30.000 ca. libero per immagini a bassa risoluzione Spoglio periodici fascicoli di: Urbanistica : bollettino della sezione regionale piemontese dell'Istituto nazionale di urbanistica (1949-1995) 270 119.000 solo utenti Iuav Diateca foto 15.000 ca. 88.000 solo utenti Iuav Totale 82.770 9 Iuav e la scelta di Primo come interfaccia di Discovery e Delivery ☞ era necessario trovare una soluzione per unificare Primo Iuav la ricerca nei diversi cataloghi e archivi. 10 L’architettura di Primo di Iuav: i sistemi sorgenti locali e quelli esterni Catalogo Sebina Primo Iuav modulo OAI-PMH Database EasyCat: - Tesi - Cartografia - Spogli di periodici - Archivio progetti modulo OAI-PMH Diateca (Codex) interfaccia utente knowledge base locale di SFX e-journals e-books Vai utente Ricerca nativa Metaricerca Search engine FTP Metaricerca Normalizzazione metadati Harvester di Primo Indice unico dei sistemi locali Primo Central: JSTOR DOAJ ... Banche dati Ebsco modulo OAI-PMH Eprints (d-Library) modulo OAI-PMH Link resolver per accesso ai full text Editori Harvester di Ex Libris Banche dati ProQuest 11 Vantaggi di Primo come interfaccia per una biblioteca digitale distribuita 1. è un aggregatore di dati da diverse sistemi source grazie all’harvestizzazione Primo Iuav 2. ha un formato di metadati descrittivi (PNX) flessibile che può essere personalizzato 3. può essere multiformato: per normalizzare i metadati si possono usare pipes distinte specifiche per ogni source. Ogni pipe può quindi associare a record da un determinato sorgente un certo insieme di metadati specifico per quel tipo di risorse 4. consente di presentare gli oggetti digitali tramite una anteprima (immagini thumbnails) con misure che possono essere personalizzate e in grado di accogliere sia il formato portrait che landscape (queste modifiche sono possibili solo con Primo perché anche nella situazione hosting l’istituzione ha accesso al CSS mentre nel caso degli altri discovery tools non viene dato accesso al CSS per introdurre modifiche di stile). 5. consente di arricchire il record con links agli oggetti digitali e ai record oringiali nei sistemi sorgente 6. consente raggruppamenti logici (scopes) e per affinità (faccette) 7. può gestire diritti di accesso diversificati 12 Fasi del lavoro Primo Iuav 1. dotare i cataloghi/database di un’uscita OAI-PMH per consentire l’harvestizzazione dei records da un sistema esterno (Primo) 2. definire lo schema di metadati (con codifica XML) da usare per l’esposizione via OAI-PMH dei records di ogni specifico archivio 3. definire la personalizzazione del formato PNX di Primo per adattarlo a ogni specifico tipo di materiale 4. definire le modalità per arricchire i records in Primo con immagini thumbnails e links 5. definire scopes (raggruppamenti logici),faccette (raggruppamenti per affinità) e filtri 13 Metadati e links Per usare Primo come interfaccia unica per una biblioteca digitale distribuita occorre lavorare su: Primo Iuav 1. metadati • • al livello dell’uscita OAI-PMH nel sistema sorgente al livello di Primo 2. links agli oggetti digitali 3. definzione di scopes e faccette 4. l’interfaccia grafica di Primo ☞ il grosso del lavoro riguarda i metadati 14 Analisi dei metadati Primo Iuav L’implementazione di un Discovery tool richiede un’analisi preliminare dei records soprattutto al livello della struttura dati: 1. devo analizzare la struttura dati (1) del formato originale dei records 2. predisporre la struttura dati (2) dei records trasferiti dal protocollo OAI-PMH 3. decidere le corrispondenze tra la struttura dati (2) e la struttura dati usata dal Discovery tool (3) 15 Primo Iuav Sfatare un equivoco sul protocollo OAI-PMH ☞ Bisogna sfatare un equivoco basato sulla presunta equivalenza tra OAI-PMH e Dublin Core. In realtà il protocollo OAI-PMH è multiformato = fatto per esporre i records simultaneamente in una varietà di formati (=di diverse strutture dati) tra cui almeno il Dublin Core. 16 Primo Iuav Sfatare un equivoco sulla “normalizzazione” eseguita da Primo Conversione nel formato di Primo = “normalizzazione” dei metadati Si tratta di ridurre tutti i metadati harvestizzati a un unico schema. Vantaggi: dati espressi con codifiche diverse in schemi diversi ma che condividono la stessa semantica possono essere indicizzati in maniera uniforme. Ma: si possono anche adottare differenti trattamenti per set di metadati diversi 17 Formato di metadati di Primo Il PNX è una sorta di Dublin Core application profile che ha questi vantaggi: Primo Iuav 1. personalizzabile, estensibile 2. le etichette visualizzate all’utente possono essere personalizzate 3. svolge funzioni diverse: non solo descrittive ma anche di filtro (es.: faccette) La scelta di un formato composto, basato sulla estensione del Dublin Core semplice è diffusa tra i portali di aggregatori di biblioteche digitali (es.: Cultura Italia; Europeana) Scelte da fare sui metadati Scelta tra 2 approcci opposti: 1. importazione “essenziale” = non tutti i metadati del sistema sorgente Primo Iuav Esempio: Brigham Young University (USA): http://lib.byu.edu/ 2. importazione di tutti i metadati dei sistemi sorgente Esempi: Solo (Primo Oxford): http://solo.bodleian.ox.ac.uk/ Humboldt (Berlino): http://primus.ub.hu-berlin.de/ 18 Scelte da fare: estendere il formato PNX Primo Iuav Estensione del formato di metadati di Pirmo (PNX) per adeguarsi a tipiologie di materiali speciali in Primo: per es. i materiali archivistici. Esempio della British Library: Search Archives: http://searcharchives.bl.uk 19 20 Il lavoro fatto in Iuav per i database dei materiali speciali Primo Iuav Per consentire l’harvestizzazione da parte di Primo, i record dei sistemi sorgente vengono esposti tramite OAI-PMH e l’uso di un application profile basato sul Dublin Core completo di 55 elementi: http:// dublincore.org/documents/dcmi-terms/ 21 Il lavoro fatto in Iuav per i database dei materiali speciali Primo Iuav Ai 55 elementi del Dublin Core sono stati aggiunti 41 elementi creati appositamente e che compongono il file .xsd dell’application profile: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. abstract accrualMethod adminBioHistoryNote alternative archDescLevel associatedCollection classification contributorCorporate contributorPersonal created creatorCorporate creatorPersonal date_coded dateSurveyed degreeGrantor degreeLevel department edition fileIdentifier genre isPartOfDetails 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. isPartOfFonds isPartOfSeries isReferencedBy itemMedium itemTechnique location mapData note provenance recordContentSource recordIdentifier relationContinuedBy relationContinues relationHasSupplement relationIsSupplementOf scale serialsNumbering spatial statResponsibility thesaurus visualizzazione con foglio di stile di un record esposto via OAI-PMH da un database Iuav Primo Iuav metadati specifici per fondi archivistici Primo Iuav metadati specifici per record cartografici Primo Iuav e i links agli archivi esterni di oggetti digitali Primo Iuav 4. Il lavoro per Primo Iuav altri archivi di oggetti digitali Archivio di oggetti digitali Codex (Cineca) per visualizzare gli oggetti digitali Primo usa: 1. anteprime (immagini thumbnails) 2. links esterni (URL predefinite oppure “calcolate” in base a un certo parametro) Primo Iuav oggetti digitali su Codex (Cineca) Primo Iuav la cella delle immagini thumbnails è stata modificata per ospitare tutti i tipi di formati senza deformarli lo scope di default (Tutti i cataloghi Iuav e Ca’ Foscari) raggruppa tutti i materiali: in questo modo le diverse collezioni acquistano maggiore visibilità perché l’utente avrà una visione panoramica di tutte le collezioni usando lo scope di default e una ricerca con la parola chiave: “ghetto”, la schermata dei risultati è composta di diverse tipologie di materiali usando lo scope di default e una ricerca con la parola chiave: “rinascimento” la faccetta Tipo risorsa dà un’idea di tutte diverse tipologie di materiali disponibili usando lo scope di default e una ricerca con la parola chiave: “loos”, l’utente scopre per caso che c’è anche un documento di archivio che riguarda l’architetto viennese Adolf Loos. usando lo scope di default e una ricerca con le parole chiave: “loos muller”, l’utente scopre ci sono che ci sono anche tavole di progetto per la casa Muller dell’architetto viennese Adolf Loos. 33 Criticità Limiti di Primo: Il formato di metadati PNX è stato concepito per descrivere: Limiti di Primo 1. metadati descrittivi relativi a unità documentarie semplici, non multiparte 2. solo records descrittivi e non records di autorità Per poter ricostruire legami reticolari tra unità documentarie multiparte in Primo si possono usare queste soluzioni: • fornire l’informazione all’interno del record (campo di testo, non cliccabile. Es.: Fa parte di:) • aggiungere campi hyperlink al record per consentire la navigazione del reticolo 34 Criticità Mettere assieme metadati diversi in un unico indice: 1. fa emergere l’eterogeneità dei metadati provenienti dai Criticità sistemi sorgente, soprattutto per quanto riguarda i records di autorità 2. questa eterogeneità rende l’uso delle faccette meno efficace ☞ per poter risolvere questi problemi e sfruttare in maniera efficace Primo è necessario lavorare nei sistemi sorgenti facendo un lavoro di uniformazione dei metadati soprattutto al livello dei records di autorità Il catalogo “esplorativo” Il catalogo ☞ «Il catalogo di biblioteca deve essere in grado di dirti più cose di quelle che tu gli hai chiesto». (The catalogue has to tell you more than what you ask for). Seymour Lubetzky, intervento tenuto nel 1977 alla conferenza di Los Angeles “The Catalog in the Age of Technological Change”. 35 Primo come soluzione per la ricerca esplorativa e per federare gli Atenei. L’installazione consortile di Primo a Venezia: Ca’ Foscari e Iuav Domande? Itale Primavera 2015 Seminario "Risorse bibliografiche al centro della rete e mediazione bibliotecaria: le nuove sfide del servizio di reference" 14 maggio 2015 Università degli Studi di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale [email protected]