atto secondo / primavera 2010
MONDO
all’origine di Un Altro Teatro
[email protected]
www.mondonline.org
17 aprile - 16 maggio 2010 / FORLÌ
realizzato da
Comune di Forlì
Assessorato alle Politiche Giovanili
Servizio Politiche Culturali, Giovanili e Sportive
Fabbrica delle Candele
Centro polifunzionale regionale dedicato alla creatività giovanile
atto secondo / primavera 2010
MONDO
all’origine di Un Altro Teatro
MONDO 2010
Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Forlì:
Valentina Ravaioli
Ideazione:
Salvatore Vitolo – già Responsabile Politiche Giovanili_Comune di Forlì
Franco Fabbri – Direttore del Teatro Diego Fabbri
Ufficio Politiche Giovanili:
Paolo Banzola, Marianna Giove, Veronica Riccardi, Mirna Salvigni
Con la collaborazione di Cultura Progetto soc. coop.:
Cecilia Marziliano
Coordinamento tecnico:
Mauro Montanari
Allestimenti e service tecnico:
Tre Civette Global Service
ITALIA CREATIVA
Sostegno e promozione della giovane creatività italiana
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ
Capodipartimento:
Andrea Sergio Fantoma
Comunicazione:
Cristina Missiroli
Capo Ufficio Stampa - Gabinetto Ministro Meloni
Ufficio II - Gestione dei progetti di rilevanza comunitaria e politiche
per la gioventù
Direttore Generale:
Mauro Papi
Direzione artistica:
Lorenzo Bazzocchi
Servizio II - Gestione degli accordi con le Regioni e con il Forum
nazionale giovani, politiche culturali e per la promozione della
creatività giovanile, comunicazione istituzionale
Cura ed organizzazione:
Masque teatro
Dirigente:
Emma Perrelli
Assistenti all’organizzazione:
Rosanna Lama, Anja Giannelli, Debora Righettini, Nicoletta Bizzi
Coordinamento logistica:
Eleonora Sedioli
collaborazione tecnica:
Francesco Nistri, Matteo Gatti
Progetto grafico:
diversi associati
Ufficio stampa:
Tatiana Tomasetta
Si ringrazia:
Centro di Studi Teatrali - Dipartimento SITLeC
Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori
Università di Bologna - sede di Forlì
Coordinamento progetto Italia Creativa
Funzionario referente:
Giusy Calandra
Funzionario referente per la comunicazione:
Stefano Mignogna
Francesco Nistri, Matteo Gatti
ANCI
Associazione Nazionale Comuni Italiani
Presidente:
Sergio Chiamparino
Segretario Generale:
Angelo Rughetti
Vicesegretario:
Alessandro Gargani
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Vicesegretario:
Veronica Nicotra
Responsabile Nazionale ANCI Politiche Giovanili:
Roberto Pella
Responsabile Area Ambiente, Sviluppo e Innovazione:
Antonella Galdi
Responsabile Ufficio Cultura, Sport e Politiche Giovanili:
Vincenzo Santoro
ANCI Comunicare:
Danilo Moriero
Direttore Editoriale
GAI
Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani
Ente Coordinatore:
4 Città di Torino
Presidente:
Fiorenzo Alfieri
Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia - Città di Torino
Coordinamento Progetto Italia Creativa:
Luigi Ratclif
Relazione Esterne ed Istituzionali:
Patrizia Rossello
Amministrazione:
Laura De Los Rios
Progetti Speciali:
Paola Picca Garin
Relazione con Soci GAI:
Marina Gualtieri
Assemblea Generale:
Comuni di Ancona, Aosta, Asti, Bari, Biella, Bologna, Cagliari,
Campobasso, Catania, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova,
Messina, Milano, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pavia,
Perugia, Pisa, Prato, Ravenna, Rimini, Roma, Salerno, Siracusa, Torino,
Trento, Trieste, Udine, Venezia, Vercelli, Vicenza, Province di Lecce,
Siracusa, Teramo, Regione Piemonte
Mondo, nato come naturale proseguimento del premio Extra svoltosi
a Forlì nel novembre 2008, ne rilancia il progetto di formazione, ospitalità
e sostegno ai giovani artisti, in interazione con i talenti, le competenze e
le strutture organizzative espresse dal territorio, facendo propri gli intenti
e le finalità di ITALIA CREATIVA, progetto a cura del Dipartimento
della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI,
l’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani.
Promosso dal Comune di Forlì, il secondo atto del festival Mondo si
pone come l’avamposto di una serie di progettualità che vedono nella
necessità di consolidamento della crescita dell’arte contemporanea e,
nello specifico, della giovane performatività, lo scopo fondamentale della
propria azione ricreatrice.
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Se l’edizione del 2009 si era concentrata sulla messa a punto di veri e
propri protocolli di esperienza, quella del 2010 individua nello strumento
del Bando un’arma efficace per raccogliere e far confluire a Forlì le proposte dei giovani artisti.
Non possiamo che confermare il pieno sostegno agli intenti progettuali che già dal subito hanno caratterizzato Mondo, ossia quello di affiancare alle opere dei talenti emergenti, accogliendo pienamente in tal
senso l’indicazione del GAI a disegnare spazi aperti alle esperienze della
giovane creatività italiana, le potenzialità organizzative e le capacità di
messa in scena di compagnie con grande esperienza. Con la certezza che Mondo porterà a compimento gli scopi prefissi, sosteniamo la
direzione artistica del festival e le maestranze tutte dell’Unità politiche
Giovanili del Comune di Forlì nel duro e delicato lavoro di traghettare il
centro “La Fabbrica delle Candele” verso una pianificazione che vede
come dato fondamentale della propria politica sia il monitoraggio delle
giovani realtà sia la messa in campo di durevoli e prolungate esperienze
formative.
Fiorenzo Alfieri
Il Presidente dell’Associazione GAI
Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia
della Città di Torino
I Comuni italiani, con gli eventi di Italia Creativa, hanno accolto tanti
giovani artisti e le loro opere, in un connubio creativo con la loro storia, la
loro arte e i loro spazi urbani.
Con questo spirito di coinvolgimento la Commissione Nazionale Politiche Giovanili dell’Anci, che riunisce 107 Assessori alle Politiche Giovanili
e che mi onoro di presiedere, ha approvato con entusiasmo il progetto
Italia Creativa, di cui fa parte Mondo, che ci vede impegnati come Associazione Nazionale Comuni Italiani, insieme a GAI, nella collaborazione
con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Mondo atto secondo dunque, a rappresentare anche quest’anno un
6 appuntamento di grande interesse per le attività che il progetto mette
in atto con i suoi momenti formativi, la sua capacità di ospitare e il suo
sostegno alla produzione dei giovani artisti. Ed in quest’ambito è cruciale
il coinvolgimento dei territori, chiamati come sono a “offrire” talenti, competenze e strutture organizzative. Così come assume estremo valore il
confronto tra compagnie di giovani, tra lavori artistici differenti, tra mondi
creativi ricchi e innovativi.
L’adesione dell’Anci a tutto ciò, al progetto Italia Creativa, ove svolge
un ruolo di coordinamento, testimonia della sua attività per politiche giovanili nelle nostre città.
L’Anci continuerà in questa direzione, convinta che il legame tra i giovani e l’arte possa contribuire a rafforzare nei nostri Comuni il rapporto
tra la comunità cittadina e la propria storia che si confronta con realtà
creative di altri luoghi e di altre comunità.
Il Festival MONDO, promosso dal Comune di Forlì nell’ambito di ITALIA CREATIVA, progetto per il sostegno e la promozione della giovane
creatività italiana, a cura del Dipartimento della Gioventù in collaborazione con ANCI e GAI, offre ai giovani artisti una molteplicità di azioni
inserite nella tradizione culturale espressiva del linguaggio teatrale che
rappresenta il tema principale di questa seconda edizione del festival.
Il sostegno alla produzione artistica, le attività di formazione, le residenze creative e, non ultima, la possibilità di concorrere con la propria
compagnia di spettacolo, rappresentano una opportunità per la valorizzazione dei giovani talenti e lo sviluppo dell’arte giovanile, contribuiscono soprattutto a rafforzare il proprio apprendistato artistico in un contesto
di più ampio respiro internazionale.
La messa in gioco delle diverse esperienze teatrali e coreografiche
apre al confronto tra le diverse modalità di operare e consente la possibilità di sperimentarsi e misurarsi, permettendo anche lo scambio tra artisti
appartenenti a diverse generazioni.
Offrire la possibilità di crescita attraverso il contatto con il pubblico e
con il mercato e rendere i giovani protagonisti del loro futuro, per un rinnovamento della Nazione, rappresentano gli obiettivi che il Dipartimento
della Gioventù, sulla base degli orientamenti delineati dal Ministro Meloni, persegue attraverso le attività a favore della creatività giovanile in
tutti gli ambiti della produzione artistica, al fine di arricchire il panorama
creativo italiano.
Roberto Pella
Andrea Sergio Fantoma
Responsabile Nazionale dell’Anci per le Politiche Giovani
Capo Dipartimento della Gioventù
Presidenza del Consiglio dei Ministri
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Il festival “Mondo”, promosso dal Comune di Forlì, nasce nell’ambito
del progetto ” Italia Creativa”e si pone come obiettivo quello di capitalizzare l’esperienza del premio “Extra”, dando spazio agli artisti emergenti
ed offrendo loro un’importante occasione di crescita e di confronto.
Percorsi di ricerca e formazione, residenze creative, workshop e presentazioni di lavori sono le varie prospettive di questa iniziativa che mira
ad evidenziare , in uno scambio ricco e stimolante, gli aspetti complementari delle diverse modalità del fare performativo ed i legami tra generazioni artistiche distanti nel tempo.
Il festival, la cui organizzazione è affidata alla compagnia “Masque teatro”, si svolgerà presso la “Fabbrica delle Candele”, centro polifunzionale
8 regionale dedicato alla creatività e sede del GAER(Giovani Artisti Emilia
Romagna), che sempre di più punta ad affermarsi come riferimento per i
giovani artisti, in un’ottica di respiro nazionale ed internazionale.
Valentina Ravaioli
Assessore alle Politiche Giovanili
Comune di Forlì
Costruire teatro è generare mondo. La parola teatro trattiene in sé
molteplici tensioni e divenire. Al buco nero del proprio io spesso si accompagna la tela bianca del puro desiderio. Che il teatro sia come un
estrattore. Abitare questo spazio ghiacciato come Sartre vedeva Flaubert:
noi mal avvitati o forse semplicemente mal ingranati. Portare una visione
limpida di teatro: che siate liberi di creare senza vincoli, che siate precursori, oscuri, del futuro. Si cercano uomini o donne perduti nel pulsare del
movimento, in azioni e parole che dipingano il silenzio nel suo balbettare.
In occasione dell’ultima edizione del festival Crisalide, nel suo intervento sulle affettività in Deleuze, Ubaldo Fadini ci ricordava come, anche
nell’Abecedario, il grande filosofo francese ritornasse spesso sull’esempio dell’animale che costruisce un territorio: “allora cosa mi affascina
nell’animale? ... Se provassi a capire cosa mi colpisce di un animale ... 9
La prima cosa è che ogni animale ha un mondo. È curioso perchè ci
sono un sacco di persone, di umani che non hanno mondo. Molti animali
hanno un mondo”.
Masque teatro
atto secondo / primavera 2010
MONDO
17 aprile _16 maggio 2010
Programma spettacoli
Residenze
17 - 22 aprile
24 - 29 aprile
1 - 6 maggio
8 - 11 maggio
Tommaso Monza
Lost
mk
Cristina Rizzo
Laboratori
2 - 3 maggio
10 - 11 maggio
mk
RAINFOREST o del corpo pluviale
Cristina Rizzo
Laboratorio di movimento
per la scrittura di un Vocabolario
Utopico della Danza
venerdì 14 maggio
ore 21
Ex-Filanda
ore 22
Fabbrica delle Candele PERIODONERO
Cosmesi
durata: 45’
Ti ho sognato ma non eri il protagonista
Muna Mussie
durata: 40’
sabato 15 maggio
ore 18
Luogo da definire
ore 21
Ex-Filanda ore 22
Fabbrica delle Candele The Origin
BAROKTHEGREAT
Il fascino dell’idiozia
Zaches teatro
Tiqqun
Daniele Albanese
durata:25’
durata: 30’
durata: 22’
domenica 16 maggio
Tutte le residenze ed i laboratori
si terranno alla Fabbrica delle Candele
Per tutti gli eventi è consigliata la prenotazione
Ingresso unico per la serata: euro 6
ore 17
Fabbrica delle Candele
ore 18
Ex-Filanda ore 19
Teatro Diego Fabbri ore 22
Fabbrica delle Candele I will survive
Garten
Gorgone III
Orthographe
Limite (anticamera)
Opera
Premiazione
durata:35’
durata: 20’
durata: 30’
Cosmesi
venerdì 14 maggio
ore 21.00
Muna Mussie
Ti ho sognato, ma non eri il protagonista.
PERIODONERO
Ex-Filanda / durata: 45’
progetto, impianti e drammaturgia: Eva Geatti e Nicola Toffolini
animazioni video: Emanuele Kabu
programmazione interattiva, elaborazione sonora e visiva:
Frank Halbig e Olivia Toffolini
grafica video: danXzen
frammenti sonori: Frank Halbig, carlomargot e Rotorvator
collaborazione tecnica: Michele Bazzana e Giovanni Marocco
produzione: Cosmesi 2009
CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
Centrale FIES
con il supporto tecnico di: ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe
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venerdì 14 maggio
ore 22.00
Come se fosse una nuvola di pioggia che passa, o uno spartito musicale di sole note basse, o una gallina che attraversa la strada trafficata,
periodonero scorre davanti agli occhi invitando ogni sfortuna e fallimento. Il susseguirsi degli eventi negativi, non imputabili a negligenze o
colpe, si presentano sullo schermo disegnando una serie di sventure piccole e grandi, in una sequenza di tendine grafiche. Il negativo, in senso
astratto e letterale, accompagna le riflessioni verso la totale svalutazione,
verso un basso profilo, verso ciò che è sfavorito. In uno spazio e in un
tempo rappresentato con uno schermo, non molto lontano da questa
era, periodonero si propone come spettacolo stragista, dove ogni
cosa, se può andare, andrà storta.
www.cosmesicosmesicosmesi.org
Cosmesi è un gruppo di ricerca formato nel 2001 da Eva Geatti e Nicola
Toffolini con la volontà di condurre un’indagine della scena come dispositivo, del teatro come luogo di coinvolgimenti e di caos per esperimenti
dell’immaginazione. L’idea fondante della compagnia parte dalla costruzione di architetture autonome (astratte o meno) capaci di contenere un
corpo. Nel 2005 con Avvisaglie di un cedimento strutturale vincono il
premio Iceberg a Bologna, seguono gli spettacoli Mi spengo in assenza
di mezzi e Lo sfarzo nella tempesta, che debutta a Santarcangelo dei
Teatri nel 2007.
Fabbrica delle candele / durata: 40’
di: Muna Mussie
con la collaborazione di: Luca Mattei
con: Manoel Morelli, Nina Vitali, Irena Radmanovic e Muna Mussie
regia video: Luca Mattei
direzione luci: Leonardo Monti
cura del suono: Massimo Carozzi
con il supporto tecnico di: LM Cineservice
produzione: Art FAll 09
Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara,
Xing
Ti ho sognato, ma non eri il protagonista è la prosecuzione di 1PER1. 13
Una parete delinea il confine tra pubblico e scena. Sulla parete ospite
del pubblico, è proiettata in differita l’azione della scena. La netta separazione introduce uno scarto temporale, azzarda la messa a fuoco di una
qualità dello stare che ambisce all’oltre, a quella sapienza che ignora di
sapere e che ci accomuna nel sogno, nell’animale, nel bambino. Il quotidiano tentativo di recuperarla, il tentativo di soffocarla, segnano l’appuntamento inalienabile con una convivenza obbligata. L’incontro-scontro
che ne scaturisce non si supera in una graduale perdita delle parti, ma si
alimenta di una perdita che è superiore a qualsiasi desiderio.
www.munamussie.com
Muna Mussie, inizia il suo percorso artistico nel 1998 a Bologna, formandosi come performer con Teatrino Clandestino e Teatro Valdoca.
Dal 2001 al 2005 è parte attiva nel gruppo di ricerca Open. Parallelamente avvia un dialogo con l’artista e film-maker Luca Mattei, costante
collaboratore nelle opere a venire. Nel 2006 debutta con Madrepatria e
nel 2007 con Più che piccola, media. Nel 2008 presenta Con Permesso
al festival Galataperform di Istanbul. Nel 2009 realizza 1PER1, Ti ho sognato, ma non eri il protagonista, Primavera 2009 con Gaetano Liberti.
È autrice con Flavio Favelli di FFMM, collezione di abiti presentata alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino 2007) e al Museo Marino
Marini (Firenze 2009). Il lavoro performativo di Muna Mussie ricerca accordi precari su ipotesi di s-confino per formati medio-piccoli.
barokthegreat
sabato 15 maggio
ore 18.00
The Origin
Zaches Teatro
sabato 15 maggio
ore 21.00
Il Fascino dell’Idiozia
Ex Filanda / durata: 30’
Luogo da definire / durata: 25’
di: Sonia Brunelli, Leila Gharib e Simon Vincenzi
interpretazione: Sonia Brunelli
coreografia: Simon Vincenzi
musica originale, tecnica: Leila Gharib
costumi: Federica Forni, Laura Rossi
co-produzione: SACD/Festival d’Avignon 2008/Sujet à Vif
in collaborazione con: Area Sismica, Artsadmin
The Origin è un movimento di figura soggetto a un ritmo pulsivo e
ostinato, a forze esplosive come la malattia, l’indecisione, l’imprevisto e
l’eccezione. Un capovolgimento bizzarro celebra la scoperta di un abito,
14 l’emergere di un volto, di un’immagine aliena che tende a perdere la
centralità spingendosi verso un fuori della scena.
The Origin è prima forma dello spettacolo Barok. Nato come un progetto artistico di collaborazione tra diversi autori, ha visto Sonia Brunelli e
Leila Gharib in dialogo col regista londinese Simon Vincenzi. Presentato
all’aperto, nel Jardin de la Vierge du Lycèe Saint Joseph di Avignone, e
di seguito all’interno del Salone d’Onore di Palazzo Massari per Art Fall
09 Ferrara Contemporanea, il lavoro “adegua” ad ogni presentazione la
sua scrittura coreografica e sonora, ribattezzando i principi di creazione
e le motivazioni di movimento.
www.barokthegreat.com
BAROKTHEGREAT unisce ricerca musicale e coreografica. Diretto dalla performer Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, BAROKTHEGREAT agisce nel campo della performing arts privilegiando un metodo
empirico, una logica scatenata da un’immaginazione intima. Nel 2008
crea Barok, nato da una progetto site-specific per il progetto Sujet à Vif/
Festival d’Avignon in collaborazione con Simon Vincenzi, per poi esordire come spettacolo.
Nel 2009 Xing gli commissiona per F.I.S.Co. Wrestling - intuizioni sul
mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta, happening sulla lotta dalla lunga durata che ha alternato spettacolari scontri tra artisti
internazionali di diverso orientamento espressivo.
regia, coreografia, drammaturgia del suono: Luana Gramegna
scene-maschere: Francesco Givone
drammaturgia: Zelda Marcus
performers: Luana Gramegna, Chiara Innocenti, Enrica Zampetti
video,music&liveelectronics: Stefano Ciardi
una produzione: Enrica Zampetti
produzione: Zaches Teatro 2009
co - produzione: Kilowatt festival 2009
residenze: Teatro Studio di Scandicci, CRT Milano, Eruzioni Festival
Finalista al Premio Equilibrio 2009.
Selezione Anticorpi EXPLO’ circuito della Giovane Danza d’Autore 09/10
Cos’è che colpisce nel Goya delle Pitture Nere? Cosa rimane impresso alla mente?
Il Fascino dell’Idiozia è un’indagine sulle atmosfere che abitano le
Pitture Nere, restituite sulla scena attraverso luce, suono e movimento.
I corpi sono concessi allo sguardo per sottrazione, strappati al buio, al
silenzio e all’immobilità. Il fascino per Goya e le Pitture Nere è il fascino
per l’idiozia nel suo significato etimologico: la visione del mondo come
universo personale, privato, inafferrabile e quindi incompreso, considerato fuori dalla normalità, dalla socialità, idiota appunto. Abituarsi al buio
significa vedere più a fondo, intuire presenze in un’oscurità che ha un
suono. Pitture sonore dipinte da un idiota sordo.
www.zaches.it
Zaches Teatro indaga la relazione tra danza contemporanea, mezzi
espressivi del teatro di figura, rapporto tra movimenti plastici e live electronics. Nel 2009 inizia la Trilogia della Visione, progetto sulla percezione
alterata del vedere come alterazione percettiva della mente. Il Fascino
dell’idiozia è la prima tappa. Partecipa a: Volterra Teatro, Kilowatt Festival, Performing Arts Festival (Lahore/Pakistan), C.R.T. Milano, Zoom Festival, Ipercorpo, Festival Metamorfosi, Man In Fest (Romania), II Press/
Play International Artist Broadcast (Detroit), Eruzioni Festival, Festival Anticorpi, Teatro Fondamenta Nuove, Fonderia di Aterballetto, TeatarFest
(Sarajevo).
15
Daniele Albanese
sabato 15 maggio
ore 22.00
Tiqqun 1° Studio - Nemmeno l’allodola vede l’aperto
Garten / Maretta Cavallari
I will survive
Fabbrica delle Candele / durata: 22’
movimento, partitura fisica, drammaturgia: Daniele Albanese
musica originale: Maurizio Soliani
elaborazione suono: Antonio Verderi
luci: Lucia Manghi
“Nemmeno l’allodola vede l’aperto” – è una frase di Heidegger.
Il lavoro prende spunto da questa frase e da alcune considerazioni
del filosofo sul rapporto essere umano-animale. Una riflessione sull’essere umano (nella contrapposizione tra organicità e forma) e allo stesso
tempo uno studio sul limite (nello spazio e nella struttura compositiva). La
danza è qui intesa come composizione di azioni in un flusso continuo tra
16 gesto e movimento. Per la partitura fisica sono state selezionate e filtrate
alcune azioni e reazioni del rapporto sadomasochista, in un continuo
shift tra la figura del carnefice e quella della vittima. La ricerca fisica e
la ricerca sonora percorrono un identico processo che tende alla definizione di un linguaggio, pur restando all’interno della cornice delle forme
liquide.
Tiqqun è una parola ebraica traducibile in italiano con la parola “riparazione”. È anche il nome di un collettivo con sede a Parigi che con tre
pubblicazioni ha tentato un’analisi e una critica del mondo contemporaneo. Da questi punti prende forma il lavoro.
www.compagniastalk.com
Daniele Albanese, danzatore e performer. Studia come Ginnasta e Ballerino classico. Nel 1997 si diploma presso EDDC – Arnhem (Olanda).
Studia tra gli altri con Steve Paxton, Eva Karkzag, Lisa Kraus, Benoit Lachambre. Crea I suoi primi spettacoli dal 1995 e danza per diversi coreografi in Italia e all’estero. Fonda la propria compagnia di danza Stalk nel
2002. I suoi lavori più recenti: Tiqqun, Pietro 1o studio, In a Landscape,
Only You, Andless.
Vincitore del Bando Fondo Fare Anticorpi 2010 con il progetto Pietro,
debutto al Teatro Comunale di Ferrara, dicembre 2009.
domenica 16 maggio
ore 17.00
Fabbrica delle Candele / durata: 35’
di: Giorgia Maretta e Andrea Cavallari
con la collaborazione di e con: Silvia Cantoni, Andrea Rimoldi,
Beatrice Sarosiek, Massimo Trombetta
light design: Antonio Zappalà
consulente allestimento: Marica Messa
consulenza arti visive: Cristiana Campanini
un ringrazimento speciale a: Michele Di Stefano
produzione: Garten
co-produzione: Danae Festival - Progetto Ares
Architetture di cartone disegnano orizzonti che rievocano skyline di
metropoli, agglomerati di baracche fatiscenti o luoghi immaginari, residui
deserti di una società post-umana. Lo spettatore assiste alla costruzione
di strutture in movimento, volumi che si compongono uno sull’altro per
poi crollare nuovamente. Uno scenario in continua evoluzione verso un
nuovo equilibrio e una nuova stabilità. La scena è costruita con materiali
di riciclo.
www.giorgiamaretta.com
Garten, formazione nata 2009 da Giorgia Maretta e Andrea Cavallari
persegue una ricerca in ambito teatrale, performativo e cinematografico.
I will survive è il primo spettacolo. Attualmente il gruppo lavora alla nuova
produzione Time for talk is over, il cui debutto è previsto a Milano per
Danae Festival 2010. Prima della nascita di Garten, Maretta e Cavallari
hanno collaborato per diversi progetti fra cui: Figura morta con natura
(2008), presentato alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del
Mediterraneo, vincitore del premio Movin’up 08 e finalista a Premio Extra08, ospitato in vari festival in Italia, Francia, Portogallo e Slovenia; Born
to be alive (2009), progetto finalista al Premio Equilibrio Roma 2009. I
will survive è finalista al premio Vertigine 2010. Parallelamente al teatro,
Cavallari lavora come videomaker. È cofondatore di ManyHands, collettivo milanese di registi indipendenti. Nel 2009 è selezionato per il VideoArtYearBook a cura del critico Renato Barilli.
Orthographe
domenica 16 maggio
ore 18.00
Gorgone III
Opera
domenica 16 maggio
ore 19.00
Limite anticamera
Teatro Diego Fabbri / durata: 30’
Ex - Filanda / durata: 20’
ideazione e regia: Alessandro Panzavolta
prepared tapes: Michele Mazzani
in scena: x
cura del suono: Lorenzo Senni
Gorgone III la nascita dell’ibrido è il terzo episodio di una serie di azioni performative che indaga il mondo delle abductions (rapimenti alieni).
I due quadri precedenti Gorgone I la noia nel cortile e Gorgone II l’annunciazione si sono confrontati rispettivamente con un momento emblematico dell’infanzia e dell’adolescenza di una possibile vittima femminile
dei rapimenti. Gorgone III mette in scena l’esito ed il compimento della
18 pratica delle abduction: la creazione di una nuova forma di vita ibrida,
umana ed aliena. Le tre Gorgoni si devono considerare come ambienti
performativi messi in scena separatamente; quadri muti in procinto di
dire qualcosa, che già-da-sempre si negano alla formulazione di una
enunciazione completa, ma valgono anche come frammenti emblematici di una narrazione in frantumi che si coglie solo riunendone alcuni
tasselli.
www.orthographe.it
Orthographe (Alessandro Panzavolta, Angela Longo) nasce nel 2004
a Ravenna. Fin dall’inizio la poetica del gruppo si enuncia come una
strategia di sottrazione di gesti, azioni e parole per consegnare alla prassi
scenica una logica del non-fare.
Dopo il debutto nel 2005 alla 37° Biennale di Venezia, diretta da Romeo Castellucci, con Orthographe de la physionomie en mouvement
(spettacolo per camera ottica), segue il dispositivo ottico di Tentativi di Volo prodotto da SpielArt di Monaco nel 2007, e Controllo Remoto presentato in anteprima a Rotterdamse Schouwburg nel 2009.
Orthographe collabora dal 2007 con il sound artist Lorenzo Senni (Erinnerung, Controllo Remoto, Fuoco Bianco Su Fuoco Nero) e il fotografo
Cesare Fabbri (Un posto sulla Terra, Sopravvivenze, Controllo Remoto).
Nel 2009 presenta Gorgone I al 39 festival di Santarcangelo, Gorgone II
in occasione di Art Fall 09 Pac Ferrara.
Cura della visione e regia: Vincenzo Schino
con: Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti
tecnica: Emiliano Austeri
suono: Federico Dal Pozzo
pittura: Pierluca Cetera
effetti plasticis: Leonardo Cruciano Workshop
organizzazione: Marco Betti
amministrazione e produzione: Teatro Valdoca
Con il sostegno di Associazione Armunia
Limite è uno spettacolo ed è la tappa di un percorso. È uno spettacolo perché ha un ritmo legato ad un respiro breve ma finito, ad un 19
solo oggetto visto in fronte e in retro. L’esterno e l’interno. Un oggetto
che all’interno è buio e all’esterno porta una maschera. È anche la tappa di un percorso: Limite è l’anticamera di un progetto più ampio, con
un respiro più profondo. Limite è l’esperimento, un primo passo per
scoprire rapporti. Il rapporto tra le figure dipinte e quelle in carne ed
ossa. Il rapporto tra le figure dipinte e il suono; la sinfonia tra suono e
sguardo dell’immagine e sull’immagine, rubata al cinema e ad Andrej
Tarkovskij. Il rapporto tra il ritmo e l’attesa, la reiterazione del nulla: la vita.
www.operaweb.net
OPERA è un gruppo di ricerca artistica nato da un progetto di Vincenzo
Schino. Il suo luogo di lavoro è il teatro. Vincenzo Schino debutta come
regista nel 2002 con lo spettacolo mo_nò (woyzeck?) a Bari. Nel 2005
incontra la danzatrice Marta Bichisao con cui presenta, insieme a un
gruppo di attori Opera - primo studio al premio Dante Cappelletti. Nel
2006 gli attori Gaetano Liberti e Riccardo Capozza aderiscono al progetto, che debutta con lo spettacolo Opera. Da questo momento nasce un
nucleo stabile di lavoro, al quale si aggiungono Emiliano Austeri, scenografo e Marco Betti, organizzatore. Il gruppo ha fatto parte del progetto
Officina Valdoca, che ha ospitato e prodotto artisti emergenti della scena
teatrale nazionale. Dal 2010 il gruppo si chiama OPERA, dal nome del
loro primo spettacolo.
Cosmesi
BAROKTHEGREAT
20
21
Garten
Zaches Teatro
Daniele Albanese
Muna Mussie
22
23
Ortographe
Opera
Tommaso Monza
Residenza dal 17 al 22 aprile
Lo spazio della residenza di Tommaso Monza vedrà lo sviluppo del
progetto Fra le mie dita rotte, nato nel gennaio 2009 dalla volontà di lavorare alla ricerca di una fusione fra due nodi fondamentali del proprio fare
teatro: la ricerca di nuove possibilità del narrare e l’importanza di avere le
radici in una costruzione immaginifica tipica dei riti.
Il solo Fra le mie dita rotte si sta orientando verso lo studio di quattro
figure: il viandante, la “signora dei corvi”, il bambino irrispettoso e la
bambola. Questi personaggi sono stati affrontati come veicoli di stati esistenziali. Non determinati da precisi tracciati narrativi, configurano condizioni spaziali e temporali volta a volta diverse (frammento, stasi, tempo
catatonico, scatti, ritmiche del piede) nel tentativo di aprire uno squarcio
24 fulminante su un immaginario alieno, ma denso dell’energia dei caratteri
tracciati.
www.radicetimbrica.com
Monza Tommaso, (1981 Rho, MI), si forma artisticamente presso l’accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Zamboni, Fabro e della storica dell’arte Jole de Sanna. Dal 2001 partecipa a diversi concorsi e mostre, e lavora come scultore e scenografo con le principali case di moda
per la realizzazione dei loro eventi. Parallelamente porta avanti un lavoro
di ricerca teatrale e coreografica con diversi artisti della scena contemporanea fra cui la compagnia Abbondanza/Bertoni, Ambra Senatore e
la compagnia Radicetimbrica Teatro. Ha studiato con Dominique Dupuy,
Ivan Wolfe, Urs Stauffer, Roberto Castello, Patrick Acogny, Silvia Rampelli e Rita Petrone. Nel 2009 pubblica la sua prima raccolta di racconti dal
titolo Personaggi estranei in luoghi comuni, Il Filo, Roma, 2008/09.
Lost
Residenza dal 24 al 29 aprile
M E R L I N è un work in progress che ricerca, attraverso la musica e la
danza, una drammaturgia spontanea e spoglia di rappresentazioni. Con
la consapevolezza di percepire il corpo come aggregato di elementi, la
coscienza, che in esso si muove, si scopre come Natura intera, un campo di esplorazione che tende a manifestare lo sviluppo delle sue energie.
La musica come imperatrice dello spazio, si impone come matrice degli
eventi laddove, tra la maestria e il caso, un dialogo inizia a nascere. Il
lavoro comprende la creazione di un assolo, una composizione musicale
originale e un cortometraggio che si ispira al processo creativo.
www.lost.azdaleph.com
L O S T . nasce dall’incontro di artisti di diverse discipline durante la
Biennale di Venezia 2009, con lo scopo di creare uno spazio di ricerca
nomade per progetti indipendenti guidati da giovani artisti aperti a nuove
collaborazioni.
Giorgia Minisini (Udine, 1984) danzatrice. Dopo aver conseguito la laurea in danza contemporanea presso The Place di Londra, si trasferisce
a New York per completare i suoi studi presso la Trisha Brown Dance
Company. Tra i numerosi lavori che l’hanno portata a vivere tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Messico, ricordiamo Deep Blue Project (Compagnia
Nazionale di Danza del Galles), Legitimated Body Dance Company (Irlanda), Running into the Political Equator Project (Messico). Attualmente
vive tra Italia e Germania (Berlino), lavora per Human Kinetic Arts Movement e collabora con la piattaforma L O S T .
Brice Desault (Parigi, 1979) artista multidisciplinare nel campo della
danza, del suono e del video. Dopo aver insegnato arti marziali vietnamite per oltre dieci anni, inizia a studiare danza contemporanea con Jose`
Cazeneuve e Peter Gross a Parigi. Partecipa a laboratori intensivi con
Saburo Teshigawara, Wim Wandekeybus, Emio Greco e Susanne Linke. Successivamente lavora come danzatore e performer per Pietragalla
Company, Moto Armonico, Esther Aumatell, Saburo Teshigawara + Karas
and T.R.A.S.H. Ha collaborato alla realizzazione di un video/film con Rémi
Boinot e recentemente ha prodotto un cortometraggio con L O S T ., a
Venezia.
25
Michele Di Stefano
sabato 16
RAINFOREST o del corpo pluviale
Residenza dal 1 al 6 maggio
Laboratorio 2 e 3 maggio
Al centro della ricerca corporea di mk e di Michele Di Stefano c’è lo
sviluppo ritmico dell’azione. Il programma del laboratorio è basato sulla
valorizzazione della ricchezza dinamica dell’azione a partire dalla quale
è possibile ridisegnare le linee energetiche per l’esplorazione dell’ambiente esterno. La danza introduce una qualità percettiva amplificata che
trova la sua funzione in un corpo duttile, mobilissimo, estremamente attento al suo rapporto con altri corpi e aperto al cambiamento costante. Il
percorso laboratoriale affronta la materia corporea secondo coordinate
“atmosferiche”, come se fosse possibile definire sistemi coreografici attraverso una prospettiva climatica: dalla parte della nube, del vapore e
26
della meteorologia. La negoziazione del rapporto tra il tempo, il paesaggio e la nube corporea costituisce il fulcro di questa ricerca.
www.mkonline.it
mk è una formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto autodidatta del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della
nuova scena con un lavoro di ricerca corporea ambiguo e radicale. Tra le
produzioni più recenti: Tourism (Biennale Danza 06), Wasted - istruzioni
sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta per FISCo
08, Comfort, selezionato per il IX Indonesian Dance Festival di Jakarta e
lo Spark Festival of Electronic Music and Art di Minneapolis e speak spanish in tour nel 2010. Nel 2009 Michele Di Stefano collabora in qualità di
coreografo al progetto di Cristina Rizzo, Dance n.3 (Romaeuropa, RED),
ed è coautore del progetto 2#Swiss Cube 2010 dell’Istituto Svizzero di
Roma insieme a Gilles Jobin e Simon Vincenzi.
mk è una delle cinque compagini internazionali alle quali è dedicato il
libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).
Cristina Rizzo
Laboratorio di movimento per la scrittura
di un Vocabolario Utopico della Danza
Residenza dall’8 all’11 maggio
Laboratorio 10 e 11 maggio
Il processo di lavoro si snoda principalmente intorno a una domanda:
come articolare uno studio che comprenda le questioni del movimento
all’interno di una pratica che ri-attualizzi un possibile uso del linguaggio
come strumento di esperienza e di conoscenza?
Partendo da questa riflessione, il laboratorio procede dalla messa a
punto di un dialogo a più voci che possa attivare diverse strategie comunicative: un’apertura a tutto tondo verso la ri-nominazione di quelle
possibili parole che dispiegano l’esperienza del movimento. Si tratta di
esplorare una dimensione sensibile del pensiero nel quale l’esercizio di
re-invenzione siano le condizioni per scoprire un materiale capace di in27
ventare discorso, di schiudere orizzonti e di ampliarli in processi creativi,
sociali e politici.
Il lavoro di Forlì segna l’incipit di un percorso previsto nel biennio
2010/11 in diversi contesti che prevede l’incontro con persone di diverse
età e provenienze: bambini, adolescenti, sportivi, muratori, donne, anziani, matti, cantanti, attori, porno-star, gay, lesbiche, artisti visivi, tedeschi,
americani, giapponesi, indiani… La scrittura del Vocabolario Utopico della
Danza tenta di svilupparsi su un’idea di molteplicità e di trasformazione.
www.cristinarizzo.it
Cristina Rizzo danzatrice, performer, coreografa. Vive e lavora a Firenze.
Figure di punta della ricerca coreografica italiana, inizia il suo percorso a
New York agli inizi degli anni ‘90. In Italia dal ‘94 ha collaborato con alcune delle realtà più vivaci della ricerca teatrale e di danza italiana - Teatro
Valdoca, Societas Raffaello Sanzio, Roberto Castello, Compagnia MK,
Virgilio Sieni Danza. Come co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, lavora
nella compagnia dal 1995 al 2007. Dal 2001 al 2005 è coinvolta con il
gruppo di ricerca Open. Dal 2004 è coreografa ospite per la compagnia
di balletto contemporaneo Balletto di Toscana Junior per il quale crea
alcuni lavori tra cui Variazione N° (2007), La Sagra della primavera (2008)
prodotti da Reggio Emilia Danza e 4 little swans prodotto da Fabbrica Europa Performing Arts Festival. È ideatrice e interprete di Dance n° 3 con i
coreografi Eszter Salamon, Michele Di Stefano e Matteo Levaggi.
Premio Festival Mondo
Bando
Delle dieci compagnie individuate dalla commissione di preselezione otto presenteranno il loro lavoro nell’ambito del festival MONDO
a Forlì nei giorni 14 -15 -16 maggio 2010. In quell’occasione una giuria
provvederà a individuarne 4 che saranno premiate, rispettivamente con
2 premi da 4.000 € cad. e 2 premi da 1.000 € cad. Le altre due compagnie selezionate avranno la possibilità di essere ospitate in residenza,
della durata di sei giorni ciascuna, alla Fabbrica delle Candele nel periodo che va dal 17 al 29 aprile 2010.
Commissione
28 Masque Teatro, Lucia Amara, Piersandra Di Matteo
Giuria
Silvia Bottiroli, Piersandra Di Matteo, Ulrike Melzwig,
Barbara Raes, Cristina Ventrucci
Motivazioni della commissione
La commissione di preselezione di MONDO 2010 nell’indicare alla
Giuria del Premio le otto realtà artistiche finaliste (14 >16 maggio Festival
MONDO 2010) e nell’assegnare i due programmi di Residenza (17 aprile
> 12 maggio 2010) è concorde nell’evidenziare una serie di elementi
emersi dall’esame delle quasi 200 domande pervenute da 78 diverse
città italiane, presso l’Unità Politiche Giovanili del Comune di Forlì.
La commissione ha creduto di privilegiare quelle esperienze sceniche
tese a problematizzare lo spazio della rappresentazione verso direzioni
inedite e sperimentali, capaci di mostrare di aver intrapreso un percorso
espressivo e di aver individuato una propria personale traiettoria di ricerca. Una certa rilevanza, nella medesima direzione, è stata attribuita alla
modalità stessa in cui i progetti sono stati presentati, non in relazione al
packaging, che in generale si mostra ben curato sia nelle forme cartacee
che nella creazione della documentazione audiovisiva, ma alla capacità
di elaborazione linguistica del proprio percorso. Come dato d’evidenza,
non può non essere riconosciuta una certa omologazione lessicale, una
tensione concettualizzante tendente ad una vaga astrazione, o all’opposto un eccessivo didascalismo descrittivo. Nell’uno o nell’altro caso spesso si riscontra una discrepanza tra quanto premesso nelle presentazioni
e quanto realizzato negli spettacoli, vale a dire uno scarto tra gli intenti
ideativi e le concrezioni spettacolari.
Entrando nel merito di alcune considerazioni – per ovvie ragioni
generali, ma non per questo generalizzanti – le quasi duecento opere
giunte in risposta al Bando MONDO atto II, hanno rilevato nel complesso una certa predominanza di eventi spettacolari di impronta tradizionale mancanti spesso di un’adeguata riflessione sulle possibilità di
formulazione linguistica, orientamento segnato da un attraversamento
standardizzato di testi drammaturgici, come se una serie di esperienze sceniche e testuali – quelle che nell’ultimo decennio sono state lette
come espressioni postdrammatiche e che consideriamo fondamentali – non siano state in alcun modo metabolizzate. A questo aspetto si
aggiunge una scarsa presa di coscienza dei punti di gravitazione della 29
propria messa in scena. Dato preoccupante, in alcuni casi, è il riscontro di fattori omologati a un’idea diffusa e vaga della nozione di “teatrale”, caratterizzata da inadeguate competenze tecnico-recitative attoriali
e da una disorganica sintassi registica, segno di uno scarso confronto
con quelle manifestazioni contemporanee della scena nazionale e internazionale che hanno, da decenni, messo in evidenza possibilità altre
delle dimensioni spettacolari anche in termini di nozione di spettatore.
Si tratta di aspetti, questi ultimi, che sollevano non pochi punti caldi e
cruciali e che inviterebbero gli operatori del settore a intraprendere ed
elaborare una serie di riflessioni non più, a nostro avviso, procrastinabili. In taluni altri casi si è riscontrata una presenza di lavori e traiettorie che evidenziano una buona conoscenza delle tecniche sceniche o
scenotecniche, alle quali però spesso è delegato il senso dell’azione
drammatica, non essendo messe in discussione né problematizzate le
nozioni di rappresentazione e, poi di seguito, quelle inerenti di finzione,
attore/figura/ personaggio, testo, mimesi, plot, (dis)funzione del dialogo.
Un altro fattore da portare all’attenzione – riguardante un’altra fetta di
proposte –, è il configurarsi di una dimensione, variamente riscontrata
nelle diverse scritture sceniche proposte, incline a una genericità ideativa
che non riesce a comporsi organicamente e coerentemente intorno a un
chiaro fulcro concettuale, visivo e di senso. In certi casi si è evidenziata
una sorta di appropriazione epidermica di stilemi o sintassi della scena
contemporanea riconosciuta, come ipotizzando che questa operazione
fosse di per sé garanzia d’efficacia scenica, prassi che conduce, invece,
a operazioni non sempre efficaci. Occorre, ad un tempo, sottolineare che
esiste una serie di proposte, non numerosa, ma rilevante per qualità, che
dimostra di aver individuato una tensione creativa ed espressiva orientata
verso una precisa progettualità rispetto alla quali si è ritenuto di operare
delle scelte. Nella designazione dei finalisti si è ritenuto di fare i conti con
la pluralità espressiva che attraversa la scena contemporanea, così da
restituire uno spettro articolato e quanto più mosso delle manifestazioni tipologiche della nuova scena teatrale italiana, e conseguentemente
delle differenti dimensioni linguistiche presenti nei progetti candidati al
Premio, scongiurando in tal senso di scadere nelle derive soggettive del
gusto, ma evitando al contempo di fare mostra di una inclusività indiscriminata, acritica. Alla luce delle considerazioni sin qui svolte, e a partire
dai criteri indicati in precedenza, la giuria di preselezione ha individuato
realtà che testimoniano l’articolazione, sebbene in alcuni casi ancora in
fieri, di una poetica capace di mettere in evidenza un’idea estetica e poetica personale che necessita di propri spazi di manovra, dell’esercizio
30 di una pratica, della contingenza di una verifica pragmatica, e di seguito
della possibilità di investire risorse su nuove fasi di ricerca in un ottica
internazionale. Nelle medesima direzione si è puntato sulla residenza
come precisa strategia produttiva e creativa capace di configurarsi anche come luogo di condivisione d’esperienze.
Lucia Amara, studiosa di teatro. Dopo aver studiato Lettere Antiche
a Firenze, svolge un dottorato sulle glossolalie artaudiane al DAMS di
Bologna in collaborazione con il Dipartimento di Semiologia del Testo
e dell’Immagine di Paris VII. Alla Biennale Teatro di Venezia, diretta da
Romeo Castellucci nel 2005, è tra i componenti del gruppo di criticiosservatori. Ha pubblicato, nella rivista Culture Teatrali, uno studio dal
titolo Carroll e Artaud. Thema con variazioni. Nel 2009 segue Cristina
Rizzo nel progetto Dance N° 3, affiancandola nella scrittura della partitura coreografica.
Silvia Bottiroli, studiosa, curatrice e organizzatrice nell’ambito di performing arts. Dottore di ricerca in Storia del Teatro/Università di Pisa, ha
pubblicato saggi e articoli su numerose riviste e ideato progetti critici
e curatoriali collaborando tra gli altri con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Ente Teatrale Italiano, IRIS/Associazione Sud Europea per la
Creazione Contemporanea. Attualmente fa parte del coordinamento
critico-organizzativo del Festival di Santarcangelo 2009-2011. Segue in
qualità di personal advisor l’artista Snejanka Mihaylova in DasArts (Amsterdam).
Piersandra Di Matteo, studiosa di teatro e curatore indipendente.
Svolge attività di ricerca presso DMS/Università di Bologna. Si occupa di
performing arts e spettacolo contemporaneo, sviluppando, in particolare, ricerche sulle articolazioni della verbalità nel teatro postdrammatico. È
caporedattrice della rubrica arteatro per “Exibart”, web-editor di “Culture
Teatrali.org” e ideatrice della piattaforma internazionale Mont Analogue,
incentrata sulla relazione tra performing arts e filosofia. Suoi scritti sono
apparsi in numerose riviste, pubblicazioni saggistiche e progetti multimediali.
Ulrike Melzwig, direttore artistico del Tanzplan Potsdamm, Artists in Residence/Education and Research Programme fabrik
(DE). Dopo aver studiato presso la Scuola di Scienze Applicate di
Potsdam, lavora per diversi anni nella direzione artistica della Schau- 31
bühne Lindenfels, Lispia. Successivamente è freelance production manager per vari artisti, tra cui la coreografa Antonia Baehr.
Dal 2005 organizza conferenze, collabora con diversi programmi di danza e di festival di performing arts. www.fabrikpotsdam.de
Barbara Raes, direttore artistico del BUDA Kunstencentrum di Kortrijk
(BE). Durante gli studi in Storia dell’Arte e Scienze Teatrali, collabora
con diversi coreografi tra cui Jan Fabre. A partire dal 1999 lavora nell’Arts
Centre Vooruit di Ghent come programmatrice di eventi legati alla danza
contemporanea e alle arti performative. Realizza il progetto B-Visibile nel
quale invita il Frankfurter Küche come curatore esterno. Collabora con
vari festival di danza, performing arts e spettacolo contemporaneo europei. www.budakortrijk.be
Cristina Ventrucci, critico e operatore teatrale. Inizia il proprio percorso nel 1986 come organizzatore del Teatro delle Albe. Parallelamente, dai primi anni Novanta si occupa di scrittura, editoria e riflessione teorica. Ha pubblicato, tra le altre, sulle riviste “Art’O” e “Hystrio”, e collabora
con “Lo Straniero” e “Il Patalogo”. Per Ubulibri ha firmato, con Renata
Molinari, il volume Certi prototipi di teatro e per Mondadori ha curato
la sezione teatrale di Exit. Con le Albe/Ravenna Teatro cura il progetto
Nobodaddy e fa parte del coordinamento critico-organizzativo di Santarcangelo 2009/2011.
info e prenotazioni:
tel 0543/370506
cell. 393/9707741
[email protected]
www.mondonline.org
Cristina Rizzo
Luoghi
Ex-Filanda: Via Orto del fuoco, 3 Forlì
Fabbrica delle Candele: Piazzetta Corbizzi, 3, Forlì
Teatro Diego Fabbri: Corso Diaz, 47 - Forlì
Per tutti gli eventi è consigliata la prenotazione
Ingresso unico per la serata: euro 6
32
a
Via Emilina
-Bolog
Faenza
Viale
Italia
o
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affi
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Viale L
Teatro
Diego
Fabbri
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Fabbrica
delle Candele
Piazzetta
Corbizzi
Vitto
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Ex Filano del Fuoco
Via Ort
Viale
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Vit
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Via
a
Via Emili-Rimini
Cesena
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