atto secondo / primavera 2010 MONDO all’origine di Un Altro Teatro [email protected] www.mondonline.org 17 aprile - 16 maggio 2010 / FORLÌ realizzato da Comune di Forlì Assessorato alle Politiche Giovanili Servizio Politiche Culturali, Giovanili e Sportive Fabbrica delle Candele Centro polifunzionale regionale dedicato alla creatività giovanile atto secondo / primavera 2010 MONDO all’origine di Un Altro Teatro MONDO 2010 Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Forlì: Valentina Ravaioli Ideazione: Salvatore Vitolo – già Responsabile Politiche Giovanili_Comune di Forlì Franco Fabbri – Direttore del Teatro Diego Fabbri Ufficio Politiche Giovanili: Paolo Banzola, Marianna Giove, Veronica Riccardi, Mirna Salvigni Con la collaborazione di Cultura Progetto soc. coop.: Cecilia Marziliano Coordinamento tecnico: Mauro Montanari Allestimenti e service tecnico: Tre Civette Global Service ITALIA CREATIVA Sostegno e promozione della giovane creatività italiana PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ Capodipartimento: Andrea Sergio Fantoma Comunicazione: Cristina Missiroli Capo Ufficio Stampa - Gabinetto Ministro Meloni Ufficio II - Gestione dei progetti di rilevanza comunitaria e politiche per la gioventù Direttore Generale: Mauro Papi Direzione artistica: Lorenzo Bazzocchi Servizio II - Gestione degli accordi con le Regioni e con il Forum nazionale giovani, politiche culturali e per la promozione della creatività giovanile, comunicazione istituzionale Cura ed organizzazione: Masque teatro Dirigente: Emma Perrelli Assistenti all’organizzazione: Rosanna Lama, Anja Giannelli, Debora Righettini, Nicoletta Bizzi Coordinamento logistica: Eleonora Sedioli collaborazione tecnica: Francesco Nistri, Matteo Gatti Progetto grafico: diversi associati Ufficio stampa: Tatiana Tomasetta Si ringrazia: Centro di Studi Teatrali - Dipartimento SITLeC Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori Università di Bologna - sede di Forlì Coordinamento progetto Italia Creativa Funzionario referente: Giusy Calandra Funzionario referente per la comunicazione: Stefano Mignogna Francesco Nistri, Matteo Gatti ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani Presidente: Sergio Chiamparino Segretario Generale: Angelo Rughetti Vicesegretario: Alessandro Gargani 3 Vicesegretario: Veronica Nicotra Responsabile Nazionale ANCI Politiche Giovanili: Roberto Pella Responsabile Area Ambiente, Sviluppo e Innovazione: Antonella Galdi Responsabile Ufficio Cultura, Sport e Politiche Giovanili: Vincenzo Santoro ANCI Comunicare: Danilo Moriero Direttore Editoriale GAI Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani Ente Coordinatore: 4 Città di Torino Presidente: Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia - Città di Torino Coordinamento Progetto Italia Creativa: Luigi Ratclif Relazione Esterne ed Istituzionali: Patrizia Rossello Amministrazione: Laura De Los Rios Progetti Speciali: Paola Picca Garin Relazione con Soci GAI: Marina Gualtieri Assemblea Generale: Comuni di Ancona, Aosta, Asti, Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Messina, Milano, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pisa, Prato, Ravenna, Rimini, Roma, Salerno, Siracusa, Torino, Trento, Trieste, Udine, Venezia, Vercelli, Vicenza, Province di Lecce, Siracusa, Teramo, Regione Piemonte Mondo, nato come naturale proseguimento del premio Extra svoltosi a Forlì nel novembre 2008, ne rilancia il progetto di formazione, ospitalità e sostegno ai giovani artisti, in interazione con i talenti, le competenze e le strutture organizzative espresse dal territorio, facendo propri gli intenti e le finalità di ITALIA CREATIVA, progetto a cura del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI, l’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. Promosso dal Comune di Forlì, il secondo atto del festival Mondo si pone come l’avamposto di una serie di progettualità che vedono nella necessità di consolidamento della crescita dell’arte contemporanea e, nello specifico, della giovane performatività, lo scopo fondamentale della propria azione ricreatrice. 5 Se l’edizione del 2009 si era concentrata sulla messa a punto di veri e propri protocolli di esperienza, quella del 2010 individua nello strumento del Bando un’arma efficace per raccogliere e far confluire a Forlì le proposte dei giovani artisti. Non possiamo che confermare il pieno sostegno agli intenti progettuali che già dal subito hanno caratterizzato Mondo, ossia quello di affiancare alle opere dei talenti emergenti, accogliendo pienamente in tal senso l’indicazione del GAI a disegnare spazi aperti alle esperienze della giovane creatività italiana, le potenzialità organizzative e le capacità di messa in scena di compagnie con grande esperienza. Con la certezza che Mondo porterà a compimento gli scopi prefissi, sosteniamo la direzione artistica del festival e le maestranze tutte dell’Unità politiche Giovanili del Comune di Forlì nel duro e delicato lavoro di traghettare il centro “La Fabbrica delle Candele” verso una pianificazione che vede come dato fondamentale della propria politica sia il monitoraggio delle giovani realtà sia la messa in campo di durevoli e prolungate esperienze formative. Fiorenzo Alfieri Il Presidente dell’Associazione GAI Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia della Città di Torino I Comuni italiani, con gli eventi di Italia Creativa, hanno accolto tanti giovani artisti e le loro opere, in un connubio creativo con la loro storia, la loro arte e i loro spazi urbani. Con questo spirito di coinvolgimento la Commissione Nazionale Politiche Giovanili dell’Anci, che riunisce 107 Assessori alle Politiche Giovanili e che mi onoro di presiedere, ha approvato con entusiasmo il progetto Italia Creativa, di cui fa parte Mondo, che ci vede impegnati come Associazione Nazionale Comuni Italiani, insieme a GAI, nella collaborazione con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mondo atto secondo dunque, a rappresentare anche quest’anno un 6 appuntamento di grande interesse per le attività che il progetto mette in atto con i suoi momenti formativi, la sua capacità di ospitare e il suo sostegno alla produzione dei giovani artisti. Ed in quest’ambito è cruciale il coinvolgimento dei territori, chiamati come sono a “offrire” talenti, competenze e strutture organizzative. Così come assume estremo valore il confronto tra compagnie di giovani, tra lavori artistici differenti, tra mondi creativi ricchi e innovativi. L’adesione dell’Anci a tutto ciò, al progetto Italia Creativa, ove svolge un ruolo di coordinamento, testimonia della sua attività per politiche giovanili nelle nostre città. L’Anci continuerà in questa direzione, convinta che il legame tra i giovani e l’arte possa contribuire a rafforzare nei nostri Comuni il rapporto tra la comunità cittadina e la propria storia che si confronta con realtà creative di altri luoghi e di altre comunità. Il Festival MONDO, promosso dal Comune di Forlì nell’ambito di ITALIA CREATIVA, progetto per il sostegno e la promozione della giovane creatività italiana, a cura del Dipartimento della Gioventù in collaborazione con ANCI e GAI, offre ai giovani artisti una molteplicità di azioni inserite nella tradizione culturale espressiva del linguaggio teatrale che rappresenta il tema principale di questa seconda edizione del festival. Il sostegno alla produzione artistica, le attività di formazione, le residenze creative e, non ultima, la possibilità di concorrere con la propria compagnia di spettacolo, rappresentano una opportunità per la valorizzazione dei giovani talenti e lo sviluppo dell’arte giovanile, contribuiscono soprattutto a rafforzare il proprio apprendistato artistico in un contesto di più ampio respiro internazionale. La messa in gioco delle diverse esperienze teatrali e coreografiche apre al confronto tra le diverse modalità di operare e consente la possibilità di sperimentarsi e misurarsi, permettendo anche lo scambio tra artisti appartenenti a diverse generazioni. Offrire la possibilità di crescita attraverso il contatto con il pubblico e con il mercato e rendere i giovani protagonisti del loro futuro, per un rinnovamento della Nazione, rappresentano gli obiettivi che il Dipartimento della Gioventù, sulla base degli orientamenti delineati dal Ministro Meloni, persegue attraverso le attività a favore della creatività giovanile in tutti gli ambiti della produzione artistica, al fine di arricchire il panorama creativo italiano. Roberto Pella Andrea Sergio Fantoma Responsabile Nazionale dell’Anci per le Politiche Giovani Capo Dipartimento della Gioventù Presidenza del Consiglio dei Ministri 7 Il festival “Mondo”, promosso dal Comune di Forlì, nasce nell’ambito del progetto ” Italia Creativa”e si pone come obiettivo quello di capitalizzare l’esperienza del premio “Extra”, dando spazio agli artisti emergenti ed offrendo loro un’importante occasione di crescita e di confronto. Percorsi di ricerca e formazione, residenze creative, workshop e presentazioni di lavori sono le varie prospettive di questa iniziativa che mira ad evidenziare , in uno scambio ricco e stimolante, gli aspetti complementari delle diverse modalità del fare performativo ed i legami tra generazioni artistiche distanti nel tempo. Il festival, la cui organizzazione è affidata alla compagnia “Masque teatro”, si svolgerà presso la “Fabbrica delle Candele”, centro polifunzionale 8 regionale dedicato alla creatività e sede del GAER(Giovani Artisti Emilia Romagna), che sempre di più punta ad affermarsi come riferimento per i giovani artisti, in un’ottica di respiro nazionale ed internazionale. Valentina Ravaioli Assessore alle Politiche Giovanili Comune di Forlì Costruire teatro è generare mondo. La parola teatro trattiene in sé molteplici tensioni e divenire. Al buco nero del proprio io spesso si accompagna la tela bianca del puro desiderio. Che il teatro sia come un estrattore. Abitare questo spazio ghiacciato come Sartre vedeva Flaubert: noi mal avvitati o forse semplicemente mal ingranati. Portare una visione limpida di teatro: che siate liberi di creare senza vincoli, che siate precursori, oscuri, del futuro. Si cercano uomini o donne perduti nel pulsare del movimento, in azioni e parole che dipingano il silenzio nel suo balbettare. In occasione dell’ultima edizione del festival Crisalide, nel suo intervento sulle affettività in Deleuze, Ubaldo Fadini ci ricordava come, anche nell’Abecedario, il grande filosofo francese ritornasse spesso sull’esempio dell’animale che costruisce un territorio: “allora cosa mi affascina nell’animale? ... Se provassi a capire cosa mi colpisce di un animale ... 9 La prima cosa è che ogni animale ha un mondo. È curioso perchè ci sono un sacco di persone, di umani che non hanno mondo. Molti animali hanno un mondo”. Masque teatro atto secondo / primavera 2010 MONDO 17 aprile _16 maggio 2010 Programma spettacoli Residenze 17 - 22 aprile 24 - 29 aprile 1 - 6 maggio 8 - 11 maggio Tommaso Monza Lost mk Cristina Rizzo Laboratori 2 - 3 maggio 10 - 11 maggio mk RAINFOREST o del corpo pluviale Cristina Rizzo Laboratorio di movimento per la scrittura di un Vocabolario Utopico della Danza venerdì 14 maggio ore 21 Ex-Filanda ore 22 Fabbrica delle Candele PERIODONERO Cosmesi durata: 45’ Ti ho sognato ma non eri il protagonista Muna Mussie durata: 40’ sabato 15 maggio ore 18 Luogo da definire ore 21 Ex-Filanda ore 22 Fabbrica delle Candele The Origin BAROKTHEGREAT Il fascino dell’idiozia Zaches teatro Tiqqun Daniele Albanese durata:25’ durata: 30’ durata: 22’ domenica 16 maggio Tutte le residenze ed i laboratori si terranno alla Fabbrica delle Candele Per tutti gli eventi è consigliata la prenotazione Ingresso unico per la serata: euro 6 ore 17 Fabbrica delle Candele ore 18 Ex-Filanda ore 19 Teatro Diego Fabbri ore 22 Fabbrica delle Candele I will survive Garten Gorgone III Orthographe Limite (anticamera) Opera Premiazione durata:35’ durata: 20’ durata: 30’ Cosmesi venerdì 14 maggio ore 21.00 Muna Mussie Ti ho sognato, ma non eri il protagonista. PERIODONERO Ex-Filanda / durata: 45’ progetto, impianti e drammaturgia: Eva Geatti e Nicola Toffolini animazioni video: Emanuele Kabu programmazione interattiva, elaborazione sonora e visiva: Frank Halbig e Olivia Toffolini grafica video: danXzen frammenti sonori: Frank Halbig, carlomargot e Rotorvator collaborazione tecnica: Michele Bazzana e Giovanni Marocco produzione: Cosmesi 2009 CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia Centrale FIES con il supporto tecnico di: ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe 12 venerdì 14 maggio ore 22.00 Come se fosse una nuvola di pioggia che passa, o uno spartito musicale di sole note basse, o una gallina che attraversa la strada trafficata, periodonero scorre davanti agli occhi invitando ogni sfortuna e fallimento. Il susseguirsi degli eventi negativi, non imputabili a negligenze o colpe, si presentano sullo schermo disegnando una serie di sventure piccole e grandi, in una sequenza di tendine grafiche. Il negativo, in senso astratto e letterale, accompagna le riflessioni verso la totale svalutazione, verso un basso profilo, verso ciò che è sfavorito. In uno spazio e in un tempo rappresentato con uno schermo, non molto lontano da questa era, periodonero si propone come spettacolo stragista, dove ogni cosa, se può andare, andrà storta. www.cosmesicosmesicosmesi.org Cosmesi è un gruppo di ricerca formato nel 2001 da Eva Geatti e Nicola Toffolini con la volontà di condurre un’indagine della scena come dispositivo, del teatro come luogo di coinvolgimenti e di caos per esperimenti dell’immaginazione. L’idea fondante della compagnia parte dalla costruzione di architetture autonome (astratte o meno) capaci di contenere un corpo. Nel 2005 con Avvisaglie di un cedimento strutturale vincono il premio Iceberg a Bologna, seguono gli spettacoli Mi spengo in assenza di mezzi e Lo sfarzo nella tempesta, che debutta a Santarcangelo dei Teatri nel 2007. Fabbrica delle candele / durata: 40’ di: Muna Mussie con la collaborazione di: Luca Mattei con: Manoel Morelli, Nina Vitali, Irena Radmanovic e Muna Mussie regia video: Luca Mattei direzione luci: Leonardo Monti cura del suono: Massimo Carozzi con il supporto tecnico di: LM Cineservice produzione: Art FAll 09 Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Xing Ti ho sognato, ma non eri il protagonista è la prosecuzione di 1PER1. 13 Una parete delinea il confine tra pubblico e scena. Sulla parete ospite del pubblico, è proiettata in differita l’azione della scena. La netta separazione introduce uno scarto temporale, azzarda la messa a fuoco di una qualità dello stare che ambisce all’oltre, a quella sapienza che ignora di sapere e che ci accomuna nel sogno, nell’animale, nel bambino. Il quotidiano tentativo di recuperarla, il tentativo di soffocarla, segnano l’appuntamento inalienabile con una convivenza obbligata. L’incontro-scontro che ne scaturisce non si supera in una graduale perdita delle parti, ma si alimenta di una perdita che è superiore a qualsiasi desiderio. www.munamussie.com Muna Mussie, inizia il suo percorso artistico nel 1998 a Bologna, formandosi come performer con Teatrino Clandestino e Teatro Valdoca. Dal 2001 al 2005 è parte attiva nel gruppo di ricerca Open. Parallelamente avvia un dialogo con l’artista e film-maker Luca Mattei, costante collaboratore nelle opere a venire. Nel 2006 debutta con Madrepatria e nel 2007 con Più che piccola, media. Nel 2008 presenta Con Permesso al festival Galataperform di Istanbul. Nel 2009 realizza 1PER1, Ti ho sognato, ma non eri il protagonista, Primavera 2009 con Gaetano Liberti. È autrice con Flavio Favelli di FFMM, collezione di abiti presentata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino 2007) e al Museo Marino Marini (Firenze 2009). Il lavoro performativo di Muna Mussie ricerca accordi precari su ipotesi di s-confino per formati medio-piccoli. barokthegreat sabato 15 maggio ore 18.00 The Origin Zaches Teatro sabato 15 maggio ore 21.00 Il Fascino dell’Idiozia Ex Filanda / durata: 30’ Luogo da definire / durata: 25’ di: Sonia Brunelli, Leila Gharib e Simon Vincenzi interpretazione: Sonia Brunelli coreografia: Simon Vincenzi musica originale, tecnica: Leila Gharib costumi: Federica Forni, Laura Rossi co-produzione: SACD/Festival d’Avignon 2008/Sujet à Vif in collaborazione con: Area Sismica, Artsadmin The Origin è un movimento di figura soggetto a un ritmo pulsivo e ostinato, a forze esplosive come la malattia, l’indecisione, l’imprevisto e l’eccezione. Un capovolgimento bizzarro celebra la scoperta di un abito, 14 l’emergere di un volto, di un’immagine aliena che tende a perdere la centralità spingendosi verso un fuori della scena. The Origin è prima forma dello spettacolo Barok. Nato come un progetto artistico di collaborazione tra diversi autori, ha visto Sonia Brunelli e Leila Gharib in dialogo col regista londinese Simon Vincenzi. Presentato all’aperto, nel Jardin de la Vierge du Lycèe Saint Joseph di Avignone, e di seguito all’interno del Salone d’Onore di Palazzo Massari per Art Fall 09 Ferrara Contemporanea, il lavoro “adegua” ad ogni presentazione la sua scrittura coreografica e sonora, ribattezzando i principi di creazione e le motivazioni di movimento. www.barokthegreat.com BAROKTHEGREAT unisce ricerca musicale e coreografica. Diretto dalla performer Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, BAROKTHEGREAT agisce nel campo della performing arts privilegiando un metodo empirico, una logica scatenata da un’immaginazione intima. Nel 2008 crea Barok, nato da una progetto site-specific per il progetto Sujet à Vif/ Festival d’Avignon in collaborazione con Simon Vincenzi, per poi esordire come spettacolo. Nel 2009 Xing gli commissiona per F.I.S.Co. Wrestling - intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta, happening sulla lotta dalla lunga durata che ha alternato spettacolari scontri tra artisti internazionali di diverso orientamento espressivo. regia, coreografia, drammaturgia del suono: Luana Gramegna scene-maschere: Francesco Givone drammaturgia: Zelda Marcus performers: Luana Gramegna, Chiara Innocenti, Enrica Zampetti video,music&liveelectronics: Stefano Ciardi una produzione: Enrica Zampetti produzione: Zaches Teatro 2009 co - produzione: Kilowatt festival 2009 residenze: Teatro Studio di Scandicci, CRT Milano, Eruzioni Festival Finalista al Premio Equilibrio 2009. Selezione Anticorpi EXPLO’ circuito della Giovane Danza d’Autore 09/10 Cos’è che colpisce nel Goya delle Pitture Nere? Cosa rimane impresso alla mente? Il Fascino dell’Idiozia è un’indagine sulle atmosfere che abitano le Pitture Nere, restituite sulla scena attraverso luce, suono e movimento. I corpi sono concessi allo sguardo per sottrazione, strappati al buio, al silenzio e all’immobilità. Il fascino per Goya e le Pitture Nere è il fascino per l’idiozia nel suo significato etimologico: la visione del mondo come universo personale, privato, inafferrabile e quindi incompreso, considerato fuori dalla normalità, dalla socialità, idiota appunto. Abituarsi al buio significa vedere più a fondo, intuire presenze in un’oscurità che ha un suono. Pitture sonore dipinte da un idiota sordo. www.zaches.it Zaches Teatro indaga la relazione tra danza contemporanea, mezzi espressivi del teatro di figura, rapporto tra movimenti plastici e live electronics. Nel 2009 inizia la Trilogia della Visione, progetto sulla percezione alterata del vedere come alterazione percettiva della mente. Il Fascino dell’idiozia è la prima tappa. Partecipa a: Volterra Teatro, Kilowatt Festival, Performing Arts Festival (Lahore/Pakistan), C.R.T. Milano, Zoom Festival, Ipercorpo, Festival Metamorfosi, Man In Fest (Romania), II Press/ Play International Artist Broadcast (Detroit), Eruzioni Festival, Festival Anticorpi, Teatro Fondamenta Nuove, Fonderia di Aterballetto, TeatarFest (Sarajevo). 15 Daniele Albanese sabato 15 maggio ore 22.00 Tiqqun 1° Studio - Nemmeno l’allodola vede l’aperto Garten / Maretta Cavallari I will survive Fabbrica delle Candele / durata: 22’ movimento, partitura fisica, drammaturgia: Daniele Albanese musica originale: Maurizio Soliani elaborazione suono: Antonio Verderi luci: Lucia Manghi “Nemmeno l’allodola vede l’aperto” – è una frase di Heidegger. Il lavoro prende spunto da questa frase e da alcune considerazioni del filosofo sul rapporto essere umano-animale. Una riflessione sull’essere umano (nella contrapposizione tra organicità e forma) e allo stesso tempo uno studio sul limite (nello spazio e nella struttura compositiva). La danza è qui intesa come composizione di azioni in un flusso continuo tra 16 gesto e movimento. Per la partitura fisica sono state selezionate e filtrate alcune azioni e reazioni del rapporto sadomasochista, in un continuo shift tra la figura del carnefice e quella della vittima. La ricerca fisica e la ricerca sonora percorrono un identico processo che tende alla definizione di un linguaggio, pur restando all’interno della cornice delle forme liquide. Tiqqun è una parola ebraica traducibile in italiano con la parola “riparazione”. È anche il nome di un collettivo con sede a Parigi che con tre pubblicazioni ha tentato un’analisi e una critica del mondo contemporaneo. Da questi punti prende forma il lavoro. www.compagniastalk.com Daniele Albanese, danzatore e performer. Studia come Ginnasta e Ballerino classico. Nel 1997 si diploma presso EDDC – Arnhem (Olanda). Studia tra gli altri con Steve Paxton, Eva Karkzag, Lisa Kraus, Benoit Lachambre. Crea I suoi primi spettacoli dal 1995 e danza per diversi coreografi in Italia e all’estero. Fonda la propria compagnia di danza Stalk nel 2002. I suoi lavori più recenti: Tiqqun, Pietro 1o studio, In a Landscape, Only You, Andless. Vincitore del Bando Fondo Fare Anticorpi 2010 con il progetto Pietro, debutto al Teatro Comunale di Ferrara, dicembre 2009. domenica 16 maggio ore 17.00 Fabbrica delle Candele / durata: 35’ di: Giorgia Maretta e Andrea Cavallari con la collaborazione di e con: Silvia Cantoni, Andrea Rimoldi, Beatrice Sarosiek, Massimo Trombetta light design: Antonio Zappalà consulente allestimento: Marica Messa consulenza arti visive: Cristiana Campanini un ringrazimento speciale a: Michele Di Stefano produzione: Garten co-produzione: Danae Festival - Progetto Ares Architetture di cartone disegnano orizzonti che rievocano skyline di metropoli, agglomerati di baracche fatiscenti o luoghi immaginari, residui deserti di una società post-umana. Lo spettatore assiste alla costruzione di strutture in movimento, volumi che si compongono uno sull’altro per poi crollare nuovamente. Uno scenario in continua evoluzione verso un nuovo equilibrio e una nuova stabilità. La scena è costruita con materiali di riciclo. www.giorgiamaretta.com Garten, formazione nata 2009 da Giorgia Maretta e Andrea Cavallari persegue una ricerca in ambito teatrale, performativo e cinematografico. I will survive è il primo spettacolo. Attualmente il gruppo lavora alla nuova produzione Time for talk is over, il cui debutto è previsto a Milano per Danae Festival 2010. Prima della nascita di Garten, Maretta e Cavallari hanno collaborato per diversi progetti fra cui: Figura morta con natura (2008), presentato alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, vincitore del premio Movin’up 08 e finalista a Premio Extra08, ospitato in vari festival in Italia, Francia, Portogallo e Slovenia; Born to be alive (2009), progetto finalista al Premio Equilibrio Roma 2009. I will survive è finalista al premio Vertigine 2010. Parallelamente al teatro, Cavallari lavora come videomaker. È cofondatore di ManyHands, collettivo milanese di registi indipendenti. Nel 2009 è selezionato per il VideoArtYearBook a cura del critico Renato Barilli. Orthographe domenica 16 maggio ore 18.00 Gorgone III Opera domenica 16 maggio ore 19.00 Limite anticamera Teatro Diego Fabbri / durata: 30’ Ex - Filanda / durata: 20’ ideazione e regia: Alessandro Panzavolta prepared tapes: Michele Mazzani in scena: x cura del suono: Lorenzo Senni Gorgone III la nascita dell’ibrido è il terzo episodio di una serie di azioni performative che indaga il mondo delle abductions (rapimenti alieni). I due quadri precedenti Gorgone I la noia nel cortile e Gorgone II l’annunciazione si sono confrontati rispettivamente con un momento emblematico dell’infanzia e dell’adolescenza di una possibile vittima femminile dei rapimenti. Gorgone III mette in scena l’esito ed il compimento della 18 pratica delle abduction: la creazione di una nuova forma di vita ibrida, umana ed aliena. Le tre Gorgoni si devono considerare come ambienti performativi messi in scena separatamente; quadri muti in procinto di dire qualcosa, che già-da-sempre si negano alla formulazione di una enunciazione completa, ma valgono anche come frammenti emblematici di una narrazione in frantumi che si coglie solo riunendone alcuni tasselli. www.orthographe.it Orthographe (Alessandro Panzavolta, Angela Longo) nasce nel 2004 a Ravenna. Fin dall’inizio la poetica del gruppo si enuncia come una strategia di sottrazione di gesti, azioni e parole per consegnare alla prassi scenica una logica del non-fare. Dopo il debutto nel 2005 alla 37° Biennale di Venezia, diretta da Romeo Castellucci, con Orthographe de la physionomie en mouvement (spettacolo per camera ottica), segue il dispositivo ottico di Tentativi di Volo prodotto da SpielArt di Monaco nel 2007, e Controllo Remoto presentato in anteprima a Rotterdamse Schouwburg nel 2009. Orthographe collabora dal 2007 con il sound artist Lorenzo Senni (Erinnerung, Controllo Remoto, Fuoco Bianco Su Fuoco Nero) e il fotografo Cesare Fabbri (Un posto sulla Terra, Sopravvivenze, Controllo Remoto). Nel 2009 presenta Gorgone I al 39 festival di Santarcangelo, Gorgone II in occasione di Art Fall 09 Pac Ferrara. Cura della visione e regia: Vincenzo Schino con: Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti tecnica: Emiliano Austeri suono: Federico Dal Pozzo pittura: Pierluca Cetera effetti plasticis: Leonardo Cruciano Workshop organizzazione: Marco Betti amministrazione e produzione: Teatro Valdoca Con il sostegno di Associazione Armunia Limite è uno spettacolo ed è la tappa di un percorso. È uno spettacolo perché ha un ritmo legato ad un respiro breve ma finito, ad un 19 solo oggetto visto in fronte e in retro. L’esterno e l’interno. Un oggetto che all’interno è buio e all’esterno porta una maschera. È anche la tappa di un percorso: Limite è l’anticamera di un progetto più ampio, con un respiro più profondo. Limite è l’esperimento, un primo passo per scoprire rapporti. Il rapporto tra le figure dipinte e quelle in carne ed ossa. Il rapporto tra le figure dipinte e il suono; la sinfonia tra suono e sguardo dell’immagine e sull’immagine, rubata al cinema e ad Andrej Tarkovskij. Il rapporto tra il ritmo e l’attesa, la reiterazione del nulla: la vita. www.operaweb.net OPERA è un gruppo di ricerca artistica nato da un progetto di Vincenzo Schino. Il suo luogo di lavoro è il teatro. Vincenzo Schino debutta come regista nel 2002 con lo spettacolo mo_nò (woyzeck?) a Bari. Nel 2005 incontra la danzatrice Marta Bichisao con cui presenta, insieme a un gruppo di attori Opera - primo studio al premio Dante Cappelletti. Nel 2006 gli attori Gaetano Liberti e Riccardo Capozza aderiscono al progetto, che debutta con lo spettacolo Opera. Da questo momento nasce un nucleo stabile di lavoro, al quale si aggiungono Emiliano Austeri, scenografo e Marco Betti, organizzatore. Il gruppo ha fatto parte del progetto Officina Valdoca, che ha ospitato e prodotto artisti emergenti della scena teatrale nazionale. Dal 2010 il gruppo si chiama OPERA, dal nome del loro primo spettacolo. Cosmesi BAROKTHEGREAT 20 21 Garten Zaches Teatro Daniele Albanese Muna Mussie 22 23 Ortographe Opera Tommaso Monza Residenza dal 17 al 22 aprile Lo spazio della residenza di Tommaso Monza vedrà lo sviluppo del progetto Fra le mie dita rotte, nato nel gennaio 2009 dalla volontà di lavorare alla ricerca di una fusione fra due nodi fondamentali del proprio fare teatro: la ricerca di nuove possibilità del narrare e l’importanza di avere le radici in una costruzione immaginifica tipica dei riti. Il solo Fra le mie dita rotte si sta orientando verso lo studio di quattro figure: il viandante, la “signora dei corvi”, il bambino irrispettoso e la bambola. Questi personaggi sono stati affrontati come veicoli di stati esistenziali. Non determinati da precisi tracciati narrativi, configurano condizioni spaziali e temporali volta a volta diverse (frammento, stasi, tempo catatonico, scatti, ritmiche del piede) nel tentativo di aprire uno squarcio 24 fulminante su un immaginario alieno, ma denso dell’energia dei caratteri tracciati. www.radicetimbrica.com Monza Tommaso, (1981 Rho, MI), si forma artisticamente presso l’accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Zamboni, Fabro e della storica dell’arte Jole de Sanna. Dal 2001 partecipa a diversi concorsi e mostre, e lavora come scultore e scenografo con le principali case di moda per la realizzazione dei loro eventi. Parallelamente porta avanti un lavoro di ricerca teatrale e coreografica con diversi artisti della scena contemporanea fra cui la compagnia Abbondanza/Bertoni, Ambra Senatore e la compagnia Radicetimbrica Teatro. Ha studiato con Dominique Dupuy, Ivan Wolfe, Urs Stauffer, Roberto Castello, Patrick Acogny, Silvia Rampelli e Rita Petrone. Nel 2009 pubblica la sua prima raccolta di racconti dal titolo Personaggi estranei in luoghi comuni, Il Filo, Roma, 2008/09. Lost Residenza dal 24 al 29 aprile M E R L I N è un work in progress che ricerca, attraverso la musica e la danza, una drammaturgia spontanea e spoglia di rappresentazioni. Con la consapevolezza di percepire il corpo come aggregato di elementi, la coscienza, che in esso si muove, si scopre come Natura intera, un campo di esplorazione che tende a manifestare lo sviluppo delle sue energie. La musica come imperatrice dello spazio, si impone come matrice degli eventi laddove, tra la maestria e il caso, un dialogo inizia a nascere. Il lavoro comprende la creazione di un assolo, una composizione musicale originale e un cortometraggio che si ispira al processo creativo. www.lost.azdaleph.com L O S T . nasce dall’incontro di artisti di diverse discipline durante la Biennale di Venezia 2009, con lo scopo di creare uno spazio di ricerca nomade per progetti indipendenti guidati da giovani artisti aperti a nuove collaborazioni. Giorgia Minisini (Udine, 1984) danzatrice. Dopo aver conseguito la laurea in danza contemporanea presso The Place di Londra, si trasferisce a New York per completare i suoi studi presso la Trisha Brown Dance Company. Tra i numerosi lavori che l’hanno portata a vivere tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Messico, ricordiamo Deep Blue Project (Compagnia Nazionale di Danza del Galles), Legitimated Body Dance Company (Irlanda), Running into the Political Equator Project (Messico). Attualmente vive tra Italia e Germania (Berlino), lavora per Human Kinetic Arts Movement e collabora con la piattaforma L O S T . Brice Desault (Parigi, 1979) artista multidisciplinare nel campo della danza, del suono e del video. Dopo aver insegnato arti marziali vietnamite per oltre dieci anni, inizia a studiare danza contemporanea con Jose` Cazeneuve e Peter Gross a Parigi. Partecipa a laboratori intensivi con Saburo Teshigawara, Wim Wandekeybus, Emio Greco e Susanne Linke. Successivamente lavora come danzatore e performer per Pietragalla Company, Moto Armonico, Esther Aumatell, Saburo Teshigawara + Karas and T.R.A.S.H. Ha collaborato alla realizzazione di un video/film con Rémi Boinot e recentemente ha prodotto un cortometraggio con L O S T ., a Venezia. 25 Michele Di Stefano sabato 16 RAINFOREST o del corpo pluviale Residenza dal 1 al 6 maggio Laboratorio 2 e 3 maggio Al centro della ricerca corporea di mk e di Michele Di Stefano c’è lo sviluppo ritmico dell’azione. Il programma del laboratorio è basato sulla valorizzazione della ricchezza dinamica dell’azione a partire dalla quale è possibile ridisegnare le linee energetiche per l’esplorazione dell’ambiente esterno. La danza introduce una qualità percettiva amplificata che trova la sua funzione in un corpo duttile, mobilissimo, estremamente attento al suo rapporto con altri corpi e aperto al cambiamento costante. Il percorso laboratoriale affronta la materia corporea secondo coordinate “atmosferiche”, come se fosse possibile definire sistemi coreografici attraverso una prospettiva climatica: dalla parte della nube, del vapore e 26 della meteorologia. La negoziazione del rapporto tra il tempo, il paesaggio e la nube corporea costituisce il fulcro di questa ricerca. www.mkonline.it mk è una formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto autodidatta del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della nuova scena con un lavoro di ricerca corporea ambiguo e radicale. Tra le produzioni più recenti: Tourism (Biennale Danza 06), Wasted - istruzioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta per FISCo 08, Comfort, selezionato per il IX Indonesian Dance Festival di Jakarta e lo Spark Festival of Electronic Music and Art di Minneapolis e speak spanish in tour nel 2010. Nel 2009 Michele Di Stefano collabora in qualità di coreografo al progetto di Cristina Rizzo, Dance n.3 (Romaeuropa, RED), ed è coautore del progetto 2#Swiss Cube 2010 dell’Istituto Svizzero di Roma insieme a Gilles Jobin e Simon Vincenzi. mk è una delle cinque compagini internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03). Cristina Rizzo Laboratorio di movimento per la scrittura di un Vocabolario Utopico della Danza Residenza dall’8 all’11 maggio Laboratorio 10 e 11 maggio Il processo di lavoro si snoda principalmente intorno a una domanda: come articolare uno studio che comprenda le questioni del movimento all’interno di una pratica che ri-attualizzi un possibile uso del linguaggio come strumento di esperienza e di conoscenza? Partendo da questa riflessione, il laboratorio procede dalla messa a punto di un dialogo a più voci che possa attivare diverse strategie comunicative: un’apertura a tutto tondo verso la ri-nominazione di quelle possibili parole che dispiegano l’esperienza del movimento. Si tratta di esplorare una dimensione sensibile del pensiero nel quale l’esercizio di re-invenzione siano le condizioni per scoprire un materiale capace di in27 ventare discorso, di schiudere orizzonti e di ampliarli in processi creativi, sociali e politici. Il lavoro di Forlì segna l’incipit di un percorso previsto nel biennio 2010/11 in diversi contesti che prevede l’incontro con persone di diverse età e provenienze: bambini, adolescenti, sportivi, muratori, donne, anziani, matti, cantanti, attori, porno-star, gay, lesbiche, artisti visivi, tedeschi, americani, giapponesi, indiani… La scrittura del Vocabolario Utopico della Danza tenta di svilupparsi su un’idea di molteplicità e di trasformazione. www.cristinarizzo.it Cristina Rizzo danzatrice, performer, coreografa. Vive e lavora a Firenze. Figure di punta della ricerca coreografica italiana, inizia il suo percorso a New York agli inizi degli anni ‘90. In Italia dal ‘94 ha collaborato con alcune delle realtà più vivaci della ricerca teatrale e di danza italiana - Teatro Valdoca, Societas Raffaello Sanzio, Roberto Castello, Compagnia MK, Virgilio Sieni Danza. Come co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, lavora nella compagnia dal 1995 al 2007. Dal 2001 al 2005 è coinvolta con il gruppo di ricerca Open. Dal 2004 è coreografa ospite per la compagnia di balletto contemporaneo Balletto di Toscana Junior per il quale crea alcuni lavori tra cui Variazione N° (2007), La Sagra della primavera (2008) prodotti da Reggio Emilia Danza e 4 little swans prodotto da Fabbrica Europa Performing Arts Festival. È ideatrice e interprete di Dance n° 3 con i coreografi Eszter Salamon, Michele Di Stefano e Matteo Levaggi. Premio Festival Mondo Bando Delle dieci compagnie individuate dalla commissione di preselezione otto presenteranno il loro lavoro nell’ambito del festival MONDO a Forlì nei giorni 14 -15 -16 maggio 2010. In quell’occasione una giuria provvederà a individuarne 4 che saranno premiate, rispettivamente con 2 premi da 4.000 € cad. e 2 premi da 1.000 € cad. Le altre due compagnie selezionate avranno la possibilità di essere ospitate in residenza, della durata di sei giorni ciascuna, alla Fabbrica delle Candele nel periodo che va dal 17 al 29 aprile 2010. Commissione 28 Masque Teatro, Lucia Amara, Piersandra Di Matteo Giuria Silvia Bottiroli, Piersandra Di Matteo, Ulrike Melzwig, Barbara Raes, Cristina Ventrucci Motivazioni della commissione La commissione di preselezione di MONDO 2010 nell’indicare alla Giuria del Premio le otto realtà artistiche finaliste (14 >16 maggio Festival MONDO 2010) e nell’assegnare i due programmi di Residenza (17 aprile > 12 maggio 2010) è concorde nell’evidenziare una serie di elementi emersi dall’esame delle quasi 200 domande pervenute da 78 diverse città italiane, presso l’Unità Politiche Giovanili del Comune di Forlì. La commissione ha creduto di privilegiare quelle esperienze sceniche tese a problematizzare lo spazio della rappresentazione verso direzioni inedite e sperimentali, capaci di mostrare di aver intrapreso un percorso espressivo e di aver individuato una propria personale traiettoria di ricerca. Una certa rilevanza, nella medesima direzione, è stata attribuita alla modalità stessa in cui i progetti sono stati presentati, non in relazione al packaging, che in generale si mostra ben curato sia nelle forme cartacee che nella creazione della documentazione audiovisiva, ma alla capacità di elaborazione linguistica del proprio percorso. Come dato d’evidenza, non può non essere riconosciuta una certa omologazione lessicale, una tensione concettualizzante tendente ad una vaga astrazione, o all’opposto un eccessivo didascalismo descrittivo. Nell’uno o nell’altro caso spesso si riscontra una discrepanza tra quanto premesso nelle presentazioni e quanto realizzato negli spettacoli, vale a dire uno scarto tra gli intenti ideativi e le concrezioni spettacolari. Entrando nel merito di alcune considerazioni – per ovvie ragioni generali, ma non per questo generalizzanti – le quasi duecento opere giunte in risposta al Bando MONDO atto II, hanno rilevato nel complesso una certa predominanza di eventi spettacolari di impronta tradizionale mancanti spesso di un’adeguata riflessione sulle possibilità di formulazione linguistica, orientamento segnato da un attraversamento standardizzato di testi drammaturgici, come se una serie di esperienze sceniche e testuali – quelle che nell’ultimo decennio sono state lette come espressioni postdrammatiche e che consideriamo fondamentali – non siano state in alcun modo metabolizzate. A questo aspetto si aggiunge una scarsa presa di coscienza dei punti di gravitazione della 29 propria messa in scena. Dato preoccupante, in alcuni casi, è il riscontro di fattori omologati a un’idea diffusa e vaga della nozione di “teatrale”, caratterizzata da inadeguate competenze tecnico-recitative attoriali e da una disorganica sintassi registica, segno di uno scarso confronto con quelle manifestazioni contemporanee della scena nazionale e internazionale che hanno, da decenni, messo in evidenza possibilità altre delle dimensioni spettacolari anche in termini di nozione di spettatore. Si tratta di aspetti, questi ultimi, che sollevano non pochi punti caldi e cruciali e che inviterebbero gli operatori del settore a intraprendere ed elaborare una serie di riflessioni non più, a nostro avviso, procrastinabili. In taluni altri casi si è riscontrata una presenza di lavori e traiettorie che evidenziano una buona conoscenza delle tecniche sceniche o scenotecniche, alle quali però spesso è delegato il senso dell’azione drammatica, non essendo messe in discussione né problematizzate le nozioni di rappresentazione e, poi di seguito, quelle inerenti di finzione, attore/figura/ personaggio, testo, mimesi, plot, (dis)funzione del dialogo. Un altro fattore da portare all’attenzione – riguardante un’altra fetta di proposte –, è il configurarsi di una dimensione, variamente riscontrata nelle diverse scritture sceniche proposte, incline a una genericità ideativa che non riesce a comporsi organicamente e coerentemente intorno a un chiaro fulcro concettuale, visivo e di senso. In certi casi si è evidenziata una sorta di appropriazione epidermica di stilemi o sintassi della scena contemporanea riconosciuta, come ipotizzando che questa operazione fosse di per sé garanzia d’efficacia scenica, prassi che conduce, invece, a operazioni non sempre efficaci. Occorre, ad un tempo, sottolineare che esiste una serie di proposte, non numerosa, ma rilevante per qualità, che dimostra di aver individuato una tensione creativa ed espressiva orientata verso una precisa progettualità rispetto alla quali si è ritenuto di operare delle scelte. Nella designazione dei finalisti si è ritenuto di fare i conti con la pluralità espressiva che attraversa la scena contemporanea, così da restituire uno spettro articolato e quanto più mosso delle manifestazioni tipologiche della nuova scena teatrale italiana, e conseguentemente delle differenti dimensioni linguistiche presenti nei progetti candidati al Premio, scongiurando in tal senso di scadere nelle derive soggettive del gusto, ma evitando al contempo di fare mostra di una inclusività indiscriminata, acritica. Alla luce delle considerazioni sin qui svolte, e a partire dai criteri indicati in precedenza, la giuria di preselezione ha individuato realtà che testimoniano l’articolazione, sebbene in alcuni casi ancora in fieri, di una poetica capace di mettere in evidenza un’idea estetica e poetica personale che necessita di propri spazi di manovra, dell’esercizio 30 di una pratica, della contingenza di una verifica pragmatica, e di seguito della possibilità di investire risorse su nuove fasi di ricerca in un ottica internazionale. Nelle medesima direzione si è puntato sulla residenza come precisa strategia produttiva e creativa capace di configurarsi anche come luogo di condivisione d’esperienze. Lucia Amara, studiosa di teatro. Dopo aver studiato Lettere Antiche a Firenze, svolge un dottorato sulle glossolalie artaudiane al DAMS di Bologna in collaborazione con il Dipartimento di Semiologia del Testo e dell’Immagine di Paris VII. Alla Biennale Teatro di Venezia, diretta da Romeo Castellucci nel 2005, è tra i componenti del gruppo di criticiosservatori. Ha pubblicato, nella rivista Culture Teatrali, uno studio dal titolo Carroll e Artaud. Thema con variazioni. Nel 2009 segue Cristina Rizzo nel progetto Dance N° 3, affiancandola nella scrittura della partitura coreografica. Silvia Bottiroli, studiosa, curatrice e organizzatrice nell’ambito di performing arts. Dottore di ricerca in Storia del Teatro/Università di Pisa, ha pubblicato saggi e articoli su numerose riviste e ideato progetti critici e curatoriali collaborando tra gli altri con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Ente Teatrale Italiano, IRIS/Associazione Sud Europea per la Creazione Contemporanea. Attualmente fa parte del coordinamento critico-organizzativo del Festival di Santarcangelo 2009-2011. Segue in qualità di personal advisor l’artista Snejanka Mihaylova in DasArts (Amsterdam). Piersandra Di Matteo, studiosa di teatro e curatore indipendente. Svolge attività di ricerca presso DMS/Università di Bologna. Si occupa di performing arts e spettacolo contemporaneo, sviluppando, in particolare, ricerche sulle articolazioni della verbalità nel teatro postdrammatico. È caporedattrice della rubrica arteatro per “Exibart”, web-editor di “Culture Teatrali.org” e ideatrice della piattaforma internazionale Mont Analogue, incentrata sulla relazione tra performing arts e filosofia. Suoi scritti sono apparsi in numerose riviste, pubblicazioni saggistiche e progetti multimediali. Ulrike Melzwig, direttore artistico del Tanzplan Potsdamm, Artists in Residence/Education and Research Programme fabrik (DE). Dopo aver studiato presso la Scuola di Scienze Applicate di Potsdam, lavora per diversi anni nella direzione artistica della Schau- 31 bühne Lindenfels, Lispia. Successivamente è freelance production manager per vari artisti, tra cui la coreografa Antonia Baehr. Dal 2005 organizza conferenze, collabora con diversi programmi di danza e di festival di performing arts. www.fabrikpotsdam.de Barbara Raes, direttore artistico del BUDA Kunstencentrum di Kortrijk (BE). Durante gli studi in Storia dell’Arte e Scienze Teatrali, collabora con diversi coreografi tra cui Jan Fabre. A partire dal 1999 lavora nell’Arts Centre Vooruit di Ghent come programmatrice di eventi legati alla danza contemporanea e alle arti performative. Realizza il progetto B-Visibile nel quale invita il Frankfurter Küche come curatore esterno. Collabora con vari festival di danza, performing arts e spettacolo contemporaneo europei. www.budakortrijk.be Cristina Ventrucci, critico e operatore teatrale. Inizia il proprio percorso nel 1986 come organizzatore del Teatro delle Albe. Parallelamente, dai primi anni Novanta si occupa di scrittura, editoria e riflessione teorica. Ha pubblicato, tra le altre, sulle riviste “Art’O” e “Hystrio”, e collabora con “Lo Straniero” e “Il Patalogo”. Per Ubulibri ha firmato, con Renata Molinari, il volume Certi prototipi di teatro e per Mondadori ha curato la sezione teatrale di Exit. Con le Albe/Ravenna Teatro cura il progetto Nobodaddy e fa parte del coordinamento critico-organizzativo di Santarcangelo 2009/2011. info e prenotazioni: tel 0543/370506 cell. 393/9707741 [email protected] www.mondonline.org Cristina Rizzo Luoghi Ex-Filanda: Via Orto del fuoco, 3 Forlì Fabbrica delle Candele: Piazzetta Corbizzi, 3, Forlì Teatro Diego Fabbri: Corso Diaz, 47 - Forlì Per tutti gli eventi è consigliata la prenotazione Ingresso unico per la serata: euro 6 32 a Via Emilina -Bolog Faenza Viale Italia o Ga rib ald affi Piazza S i Via rso Co del orridon i lica cca Viale C Ra veg le M bb Via della R o a Ravenn Au to nan Via epu la R atore io Salin iv Viale L Teatro Diego Fabbri to ene rio V Fabbrica delle Candele Piazzetta Corbizzi Vitto rs da Ex Filano del Fuoco Via Ort Viale Co a str ad aE atte ott i e Stazion Via le d ella zza Lib de lla er t Vit à tor a Pia a om le R Via a Via Emili-Rimini Cesena -14