Rifasamento dei carichi elettrici Ing. Marco Lucentini Università di Roma “La Sapienza” RFS – Rifasamento dei carichi elettrici Vantaggi gg che rifasamento: possono p derivare dal • mancata penale che l’ente distributore solitamente pratica a chi utilizza energia elettrica con un fattore di potenza medio mensile inferiore a 0,9 • migliore utilizzazione degli impianti Nozioni fondamentali • La p potenza apparente pp ((S)) è il p prodotto della corrente per la tensione applicata. In base ad essa gli impianti elettrici devono essere dimensionati • La L potenza t che h assorbe b l’apparecchio l’ hi e che h fornisce f i all’esterno come lavoro o calore, è minore di S e si chiama potenza attiva (P) • La potenza scambiata con gli elementi reattivi (induttanze-condensatori) è la potenza reattiva (Q) Nozioni fondamentali /2 • Il rapporto pp tra la p potenza attiva e q quella apparente pp è il fattore di potenza (cosφ), ossia lo sfasamento esistente tra la corrente e la tensione • Il fattore f tt di potenza t i di indica l la qualità lità di sfruttamento della potenza a disposizione • Le normative vigenti (e considerazioni di ordine tecnico) impongono di utilizzare l’energia elettrica con un fattore di potenza non inferiore a 0,9 Nozioni fondamentali /3 Q cos ϕ = P/S = P/ P2 + Q2 • Per riportare il fattore di potenza a valori prossimi a 0 9 si deve immettere nell 0,9 nell’impianto impianto una potenza reattiva adeguata (freccia rossa), tramite un gruppo rifasante. Il rifasamento • Con l’operazione p di rifasamento si riduce la p potenza reattiva assorbita da un valore Q0 con fattore di potenza relativo cosφ0 ad un valore Q1 con fattore di potenza cosφ1 • La potenza reattiva rifasante risulta pari a Qc = P (tanφ0 – tanφ1) Il rifasamento /2 • Se il p pacco di condensatori non lavora alla tensione Unc di progetto ma alla tensione Un, la potenza reattiva erogata risulta inferiore (Qc). Di conseguenza si deve scegliere un pacco di potenza maggior in un rapporto: Qnc = Qc (Unc/Un)2 Metodi di rifasamento • A seconda della “posizione p nell’impianto” p del p pacco rifasante si distinguono tre metodi di rifasamento: – Rifasamento distribuito – Rifasamento per gruppi – Rifasamento centralizzato • Si possono anche utilizzare metodi di rifasamento “misti”, cioè vie intermedie tra quelle su citate Rifasamento distribuito • Soluzione migliore: permette di ridurre la potenza reattiva richiesta alla rete di alimentazione e di migliorare lo sfruttamento dell’impianto p • Soluzione piuttosto costosa e risulta solitamente conveniente solo per grossi carichi concentrati Rifasamento per gruppi • Consente un miglior sfruttamento dei cavi per tutta la rete a valle del punto di collegamento del condensatore • Si utilizza solo quando è possibile suddividere ll'impianto impianto in gruppi di utilizzatori con caratteristiche di funzionamento omogenee, adoperando un'unica batteria di condensatori Rifasamento centralizzato • Sistema più economico e migliore in efficienza se installato in impianti in cui si ha un assorbimento costante di potenza reattiva • Nascono problemi se vi è la possibilità di avarie ad un carico: rete subisce un surplus di energia reattiva proveniente dal pacco di condensatori Calcolo pratico della potenza rifasante • Per il calcolo cartaceo del fattore di p potenza occorre prendere in considerazione alcune fatture dell’Ente distributore • Considerando il computo di energia attiva e reattiva consumate per mese di può stimare il valore del cosφ0 • In alternativa, alternativa tramite misurazioni dirette sul contatore di energia, si può dedurre il fattore di potenza istantaneo • Impostando il fattore desiderato a 0,9 0 9 si ottiene dalle formule precedenti la potenza rifasante: Qc = P (tanφ0 – tanφ1) Esempio progettuale di rifasamento dei carichi elettrici Dati sull’impianto elettrico • Si considerino i seguenti g dati: - Potenza attiva totale installata - Potenza attiva prelevata mensilmente - Tensione di alimentazione nominale del sistema trifase - Energia elettrica attiva consumata in un mese (valore medio) - Energia E i elettrica l tt i reattiva tti consumata t in i un mese (valore ( l medio) di ) 40 kW 35 kW 380V 4000 kWh 3750 kVAh kVAhr Analisi della condizione di utilizzo dell impianto dell’impianto • Dal rapporto tra energia reattiva ed attiva consumate, si ottiene il valore di tanφ, e quindi di cosφ: tanφ = Ereatt/Eatt ≈ 0,9375 cosφ ≈ 0,7295 0 7295 • Il valore del fattore di p potenza risulta basso e si deve provvedere a installare un pacco di condensatori rifasante. Calcolo del gruppo di condensatori • Per riportare il cosφ ad un valore prossimo allo 0,9 si dovrà provvedere ad una potenza reattiva rifasante pari: Qc ≈ 15,86 kVAr • Riferendoci ai cataloghi in commercio si trova un sistema automatico con regolazione elettronica e condensatori serie standard. Dati: – 17,5 kVAr – tensione nominale di 400 V – prezzo, montaggio compreso, è di € 680 Calcolo del gruppo di condensatori /2 • Il gruppo ha una tensione nominale di 400V. In base alla effettiva tensione di alimentazione (380 V) risulta una potenza reattiva erogata di: Qnc = Qc (Unc/Un )2 = 17,5*(380/400)2 = 15,79 kVAr • Con il gruppo rifasante il fattore di carico si porta a: tanφ1 = tanφ0 – Qnc/P =0 =0,48 48 e quindi cosφ = 0,901 Valutazione del risparmio economico • Il quantitativo di energia reattiva che eccede il 50% di quella attiva è pari a: Qecc = Q- P/2 = 1750 kVAhr • Mentre il quantitativo che eccede il 75% di P è pari a zero. • La penale evitata installando il gruppo rifasante è pari al quantitativo eccedente per il suo costo penale, penale più IVA: Rispmensile = ( Qecc x Cos) IVA10% = 57 € Tempo di recupero dell’investimento • Dai dati effettuati risultano i seguenti risparmi ed il periodo di payback: Rispannuo ≈ 684 € Costo o orifasatore+installazione ≈ 680 € Periodo di payback ≈ 12 mesi