IL GLAUCOMA: DIAGNOSI E TERAPIA Innanzitutto proviamo a

IL GLAUCOMA: DIAGNOSI E TERAPIA
Innanzitutto proviamo a spiegare che tipo di malattia oculare è il glaucoma.
All’interno del bulbo oculare ci sono cellule deputate alla formazione di un liquido
particolare molto simile all’acqua che si chiama appunto umore acqueo. Questo
liquido riempie gli spazi anteriori dell’occhio, dietro la cornea e davanti al cristallino
ed è necessario a mantenere la conformazione oculare così come la vediamo.
Lo stesso liquido, prodotto continuamente, viene poi eliminato dall’occhio tramite
altre cellule, le quali svolgono per così dire un lavoro di “drenaggio”. Questo
continua produzione ed eliminazione di umore acqueo è un processo estremamente
delicato e specializzato che può però andare incontro a problemi che producono
quella che viene definita ipertensione oculare.
La pressione oculare, che fisiologicamente è nella norma tra 12 e 18 mmhg circa, può
quindi aumentare nel caso che ci sia un aumento di produzione di umore acqueo
(molto raro) oppure ci siano problemi nella sua eliminazione.
Il glaucoma cosiddetto ad angolo aperto, il tipo più frequente, è appunto una
situazione nella quale abbiano un aumento di pressione oculare causato da difficoltà
da parte dell’occhio ad eliminare l’umore acqueo prodotto.
Come tutti potrete immaginare l’occhio, struttura estremamente specializzata e
altrettanto delicata, soffre di questo cambiamento e, a lungo termine, possono
comparire gravi danni nella maggior parte dei casi irreversibili.
Il glaucoma è una malattia complessa i cui segni e sintomi precoci possono talora
essere sfumati se non addirittura assenti del tutto. Nella sua forma più comune
colpisce indifferentemente uomini e donne al di sopra di 40 anni ed ha un’alta
componente ereditaria. In Italia quasi 500.000 soffrono di glaucoma, in Toscana sono
quasi 40.000. Il 38% della popolazione toscana non ha mai sentito parlare della
patologia, mentre il 5% non ha mai fatto visite di controllo.
I primi sintomi di questa insidiosa malattia sono spesso molto vaghi: fastidio oculare,
mal di testa, rossore agli occhi o sensazione di corpo estraneo. All’esame oculistico
con controllo pressorio, un esame semplice e assolutamente indolore che richiede
però una certa collaborazione da parte del paziente, viene quindi riscontrata
un’ipertensione oculare e viene quindi studiata la testa del nervo ottico situata sul
piano retinico.
Questa, a seconda della fase della malattia (iniziale o progredita), presenta alcuni
segni che possiamo definire di “sofferenza” che già ci possono dare un’indicazione di
massima sulla gravità della situazione. L’esame successivo che si impone è l’esame
del campo visivo. Il glaucoma, infatti, all’inizio non colpisce l’acuità visiva (per la
lettura, per la televisione) bensì la visione periferica e solo dopo viene intaccata la
visione centrale; questo lo rende molto pericoloso.
Infatti, molto spesso può accadere che un paziente si presenti per la prima volta
all’oculista con disturbi vaghi agli occhi o addirittura nessun disturbo e dopo aver
riscontrato ipertensione oculare, l’esame del campo visivo mostri gravi alterazioni .
Questo per fortuna, grazie anche a campagne mirate di sensibilizzazione della
popolazione, succede molto meno frequentemente che in passato, perché i pazienti a
rischio, che hanno parentela con glaucomatosi, si controllano spesso e permettono
quindi allo specialista di entrare in azione con cure appropriate subito agli inizi della
malattia.Come si cura il glaucoma ad angolo aperto?
Fondamentalmente le terapie che vengono utilizzate agiscono sia sulla produzione di
umore acqueo sia sulla eliminazione di questo. Esistono sul mercato molti tipi di
colliri che devono essere instillati una o più volte al giorno talvolta in sinergia l’uno
con l’altro e nella stragrande maggioranza dei casi sono estremamente efficaci per
mantenere bassa la pressione oculare. Due sono i problemi che il paziente deve però
tenere in considerazione. Il primo è che la terapia locale con colliri per il paziente
glaucomatoso è come l’insulina per il paziente diabetico: la sua sospensione porta nel
giro di uno o due giorni al ritorno della ipertensione oculare per cui non deve mai
essere cessata. Il secondo è che questa terapia, salvo rari casi, dovrà essere continuata
tutta la vita e talvolta puo’ accadere che lo stesso farmaco, efficace per anni, perda la
sua azione sull’occhio del paziente per cui debba essere sostituito.
Nel caso in cui ci troviamo di fronte ad un tipo di glaucoma molto aggressivo e
resistente a terapia locale possono essere utilizzati trattamenti parachirurgici e
chirurgici.
La laser terapia, un trattamento praticamente indolore effettuabile ambulatorialmente,
può anche essere ripetuta più volte se non efficace però in una certa percentuale di
casi dopo qualche tempo l’ipertensione oculare può ritornare.
Vari sono gli interventi chirurgici che possono essere effettuati sull’occhio
glaucomatoso; tutti comunque sono studiati in modo tale da creare una specie di
valvola che consenta all’umore acqueo eccedente di uscire dal bulbo oculare tramite
altre vie. In conclusione solo una diagnosi precoce ed una serie di indagini
periodiche, semplici e assolutamente indolore, possono controllare la patologia e
ridurre la probabilità che la vista subisca danni permanenti. Una volta identificata la
malattia, è possibile curarla con successo purché non sia in fase già avanzata, con
semplici colliri specifici o, nei casi più gravi, attraverso l’intervento chirurgico. Il
monitoraggio dell’evoluzione della malattia si esegue con la misurazione del tono e
l’esecuzione del Campo Visivo.
Nervo ottico normale
Nervo ottico glaucomatoso (fase avanzata)