Il presente studio “Gli effetti della New Economy sul sistema economico” è articolato in tre parti; il primo capitolo analizza le caratteristiche e gli effetti della Nuova Economia sul sistema economico in generale, evidenziando in particolare gli aspetti del post-Fordismo, della concorrenza perfetta, dell’assenza di inflazione attraverso la curva di Phillips che esprime il trade-off tra disoccupazione ed inflazione, del capitale umano, del ruolo della finanza, delle nuove attività: la proprietà in outsoursing, il leasing, il knowledge management, il franchising, le stock-options ed il venturecapital. Vengono evidenziate le opportunità della Nuova Economia ed i problemi inerenti la disoccupazione ed i lavori atipici, il WelfareState, le “bolle speculative” e la regolamentazione Antitrust; tante le critiche: di I.Visco, dell’O.E.C.D. e di C.Guerci. Particolare importanza è data al passaggio dalla Old Economy alla New Economy evidenziando i nuovi valori di riferimento e le nuove figure che assumono i lavoratori: da impiegati a partner attraverso, per esempio la partecipazione azionaria al capitale d’impresa; dalla produzione di massa-Fordista al customer-sevice ed al marketing one-to-one; dal bene concreto al servizio sempre più astratto e fondamentale. La Old Economy ha dato al mondo prodotti e manufatti di grande utilità, ha soddisfatto bisogni primari e ha utilizzato operai per la produzione di massa; la New Economy, invece “non ha più a che fare con i bisogni primari della sussistenza, produce e distribuisce su grande scala prodotti immaginari, notizie, fiction; risponde, quindi a nuovi bisogni immateriali”1. Cfr. F.Ferrarotti, La globalizzazione, Rubbettino2000, pag.148. 1 Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 1 Agricultural Age Wealth definition Indus trial Age Food Food & Things People work as Slaves/Serfs Employees Production sistem One-piece customization Mass production paradigm Inform ation Age Food, Things & know ledge Partners Mass Customization paradigm Brea k poi nts “Productivity is exactly the wrong thing to care about in the New Economy”2; non massimizzare la produzione, ma aumentare le opportunità, cioè le connessioni: è questo il segreto per essere efficienti nella Nuova Economia; “one opportunity trigger another, and then another… in an explosion”3. La New Economy è una rivoluzione in corso; dunque difficile risulta stimarne il bilancio. Negli ultimi cinquant’anni il suo sviluppo ha marciato insieme alla globalizzazione dell’economia mondiale. Rivoluzione industriale, era dell’informazione e del knowledge management: sono questi i grandi cambiamenti che conducono alla globalizzazione. Siamo “nella terza rivoluzione industriale”4: industrie ed imprese non sono più ad alta “La produttività è la cosa sbagliata da tenere in considerazione nella New Economy”, cfr. K.Kelly, New rules for the New Economy, Viking 1998, pag.147. 3 “Un’opportunità ne genera un’altra e poi, un’altra ancora, in un’infinità”, cfr. K.Kelly , New rules for the New Economy, pag.154. 4 Cfr. M.Revelli, La globalizzazione, Rubbettino 2000, pag.18. 2 Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 2 intensità di capitale, ma ad alta intensità di informazione; l’innovazione, come già Schumpeter aveva anticipato, è il fattore chiave per ottenere vantaggi competitivi e successo nella Nuova Economia. Il secondo capitolo svolge un’analisi su Internet, descrivendone gli aspetti generali e le origini; particolare attenzione è volta agli aspetti della rivoluzione digitale e dell’e-business, dell’egovernance, dell’e-banking, dell’e-commerce e di m-commerce considerando alcune problematiche e relative risoluzioni: congestione della rete e smart-market, determinazione della massa critica e positive feedback, allocazione delle risorse, costi in Internet, tutela del diritto d’autore e nascita di una nuova generazione: la generazione “proteiforme”. Gli aspetti essenziali del capitolo sono rappresentati dai grafici che seguono: self-reinforcing virtuous circle membri valore valore membri Internet ha intrapreso un processo di crescita autosostenuto che lo ha portato allo stato attuale della dimensione della rete; nel network troviamo forze autosostenute in un circolo a spirale: ogni membro addizionale incrementa il valore del network stesso che a sua volta richiama altri membri; il tutto secondo una legge matematica: “the Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 3 value of a network increases as the square of the number of members. In the industrial economy success was self-limiting; it obeyed the law of decreasing returns. In the network economy, success is selfreinforcing; it obeys the law of increasing returns”5. La nuova economia dell’informazione e dei network è guidata dalle economie di rete: il successo genera maggior successo; è questa l’essenza del positive feedback. “Positive feedback makes the strong grow stronger and the weak grow weaker, leading to estreme outcomes; success feeds on itself, this is a virtuous cycle, but there is a dark side of this force. If your product is seen as failing, those very perceptions can spell doom.In its most estreme form, positive feedback can lead to a winner-take-all market”6; positive feedback loser w inner market share (%) 100 80 60 40 battle zone 20 0 tim e “Il valore di un network incrementa come il quadrato del numero degli utenti. Nell’economia industriale il successo era limitato: era legato alla legge della diminuzione dei ricavi; nell’economia del network il successo è autosostenuto: obbedisce alla legge dei ricavi crescenti”, cfr. Kevin Kelly, New rules for the New Economy, Viking 1998, pp.23,25. 6 “ Il feedback positivo rende il forte ancora più forte, il debole sempre più debole; il successo si nutre di sé stesso. Questo è un ciclo virtuoso, ma c’è anche un lato oscuro di questa forza. Se, infatti il vostro prodotto è visto come perdente, allora quelle percezioni ne determineranno il triste testino. Nelle sua forma estrema il feedback positivo può portare il vincitore al possesso di tutto il mercato”, Cfr Shapiro, Varian, Information rules, HBS PRESS 1999, pp.175,176,177. 5 Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 4 La nuova economia si differenzia sostanzialmente dall’economia industriale poiché “il valore” di un bene non è più determinato dalla sua scarsità (come ad esempio per oro e diamanti), ma dall’abbondanza e dalla grande quantità: mentre prima un bene aveva un elevato valore perché era un bene raro (cioè aveva un prezzo elevato in corrispondenza di una bassa domanda), quando diveniva onnipresente perdeva il suo grande valore; oggi il valore è dato dalla onnipresenza, dall’abbondanza “as a fax machine’s value increases as fax machines become ubiquitous; power comes from abundance”7. Il mercato dei beni viene capovolto: “in textbook economics the supply of products would only increase if their price went up; in the new economics the supply increases as price goes down”8: marcato dei beni nell'economia industriale offerta valore domanda quantità 7 “Il valore di una macchina fax aumenta quando i fax diventano onnipresenti; il potere deriva dall’abbondanza”, cfr. Kevin Kelly, New rules for the New Economy, Viking 1998, pag.40. 8 “Nel mercato dei libri l’offerta dei prodotti incrementa solo se il loro prezzo sale; nella nuova economia l’offerta aumenta quando i prezzi scendono”, cfr. Kevin Kelly, New rules for the New Economy, Viking 1998, pag.55. Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 5 valore me rcato de i be ni ne ll'e conomia de i ne twork quantità domanda Il terzo capitolo a conclusione del lavoro svolto, analizza i processi di integrazione europea e di globalizzazione che caratterizzano la New Economy: le varie fasi dell’integrazione europea nella storia, il sistema monetario internazionale, la globalizzazione in rapporto con l’economia internazionale, le società trasnazionali, i vantaggi, le critiche di Dicken, Thompson, Rampini, Fazio e la possibile soluzione della share economy; il ruolo dell’Euro e la situazione relativa agli Stati Uniti, all’Europa ed all’Italia. La globalizzazione prospetta un mondo unito, ordinato, senza discriminazioni, con la prospettiva di un efficiente governo globale. “La realtà è però diversa, culturalmente, religiosamente, politicamente, economicamente e socialmente.”9 Tanti i benefici, quindi di questa Nuova Economia e tanti, tuttavia i problemi ancora aperti: nuove vulnerabilità in materia di lavoro, nuove violazioni di diritti umani, crisi di sovranità degli Stati, dimensione mondiale dell’illecito; la mercificazione della cultura potrà determinare la crisi della postmodernità; ripristinare un giusto Cfr. J.Jacobelli, La globalizzazione, Rubbettino 2000, pag.5. 9 Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 6 equilibrio fra il dominio della cultura e quello dell’economia diventerà forse una delle questioni cruciali dell’era dell’accesso. “La globalizzazione incontrollata porta anche danni gravissimi nella sfera dei rapporti sociali perché provoca la perdita immediata di un patrimonio culturale unico; entro poco tempo delle seimila lingue parlate potrebbero restarne meno del dieci per cento”10. Il problema del controllo sarà quindi all’ordine del giorno del programma di globalizzazione dell’economia. La globalizzazione è work in progress e spetterà non solo agli Stati, ma soprattutto ai cittadini il compito di elevare tale processo ai massimi valori per la realizzazione di un nuovo diritto comune europeo. Cfr. A.Martinelli, Il mondo del 2010, Il sole 24 ore libri 1997, pag.293. 10 Università G. D'Annunzio, tesi in politica economica, D'Intino Ileana matricola n.29202 7 Bibliografia generale: J. Rifkin, L’era dell’accesso, Mondatori 2000 Kevin Kelly, New rules for the New Economy, Viking 1998 C.Shapiro, H.R.Varian, Information rules, Harvard Business School Press 1999 G.Thompson, P.Hirst, La globalizzazione dell’economia, ed. Riuniti 1997 Federico Rampini, New economy, Laterza 2000 Teodoro Lio, L’economia di Internet, Rosenberg e Sellier 1997 A. Martinelli, Il mondo del 2010, Il sole 24 ore libri 1997 L.Paganetto, Oltre l’Euro. Istituzioni, occupazione e crescita, ed. forum CEIS-Tor-Vergata 1999 Carter, Barry C., Infinite Wealth: a new world of collaboration and abundance in the knowledge era, Oxford 1999 Dan Schiller, Digital Capitalism, MIT press 2000 Microsoft, Strategie e-commerce, Mondatori 2000 Lee W. McKnight e Joseph P. 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